Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

7 Dicembre 2011

La Prima Vera va in scena in inverno

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 01:21
Ci stiamo preparando a           La Prima Vera va in scena in inverno

*La PrimaVera di Milano **- mercoledì 7 dicembre*
*in piazza Fontana alle ore 18*

Siamo Lavoratori della Cultura, attori, registi, ricercatori universitari,tecnici di scena, danzatori, coreografi, studenti, artisti di strada, musicisti, videomakers, operatori dell’arte, cittadini.
Rivendichiamo il diritto a esistere, lavorare e avere dei luoghi consoni per la condivisione, l’incontro e la circolazione dei saperi. Lo faremo dando ossigeno a luoghi chiusi da tempo e sottratti alla cittadinanza.
Abbiamo la convinzione che i cittadini stessi vogliano tornare a essere protagonisti e responsabili della loro città, non solo spettatori.

La Prima Vera va in scena in inverno

Il gelo delle strade e delle piazze, cui ci ha ridotto l’espropriazione degli spazi, il gelo della solitudine in cui ci costringe la precarizzazione del nostro lavoro e della nostra vita, il gelo dell’indifferenza e dell’ignoranza, che contraddistinguono le politiche sulla cultura, si scioglierà di fronte al calore delle idee e della creatività collettiva, il giorno della Prima. Mentre al caldo e sui tappeti rossi si svolge il consueto rituale della prima scaligera, a pochi metri luoghi chiave della cultura milanese restano inutilizzati.
Da 13 anni il teatro Lirico, per secoli spazio di condivisione comune della cultura, è un freddo contenitore vuoto, condannato all’abbandono da speculazioni edilizie e da una colpevole condiscendenza della pubblica amministrazione.

Come nel resto del mondo, anche in questa città il potere finanziario ha operato ai danni della collettività: sia attraverso la chiusura e lo svilimento dei luoghi destinati alla circolazione dell’Arte e dei saperi, sia attraverso la precarizzazione delle nostre vite. Il Lirico è una delle multiformi manifestazioni di questa sottrazione.

Siamo Lavoratori della Cultura, attori, registi, ricercatori universitari, tecnici di scena, danzatori, coreografi, studenti, artisti di strada, musicisti, videomakers, operatori dell’arte, cittadini.

Rivendichiamo il diritto a un reddito minimo garantito e a un welfare adeguato alle nuove condizioni del mercato del lavoro.

Rivendichiamo il diritto ad esistere, lavorare ed avere dei luoghi consoni per la condivisione, l’incontro e la circolazione dei saperi.

Lo faremo dando ossigeno a luoghi chiusi da tempo e sottratti alla cittadinanza.
Abbiamo la convinzione che i cittadini stessi vogliano tornare ad essere protagonisti e responsabili della loro città, non solo spettatori.

Appuntamento in Piazza Fontana alle ore 18 del 7 Dicembre.

per chi volesse cooperare attivamente dalle 11 alle 16 allo Zam via Olgiati 12 MM Famagosta bus 95-76

Seguiteci su FB alla pagina LA PrimaVera di MIlano
su twitter Laprimaveradimilano

per info
chiamata.arti@gmail.com

*appuntamenti principali*:

dalle ore 11 alle 16 presso Zam, via Olgiati 12 (MM Famagosta, Bus 95, 76)
per chiunque volesse partecipare tecnicamente e artisticamente
portando materiale per allestire il camion, preparare striscioni e
cartelli, stimolare fantasia, immaginare e inventare insieme..
servono materiale elettrico, cavi, microfoni, materiale scenografico,
gessetti colorati per i bambini, teli, lenzuola, spray, torce, caschetti e
corpi corpi corpi

per chi non potesse venire in via Olgiati
chiediamo di stampare e distribuire durante la giornata il flyer allegato
e/o coinvolgere più cittadini possibile, grandi e piccoli
e trovarsi a partire dalle 17,30 in Piazza Fontana

venite armati di macchine fotografiche e videocamere, oltre che di fantasia

*alle 18 si parte!*

Come sempre *Vi preghiamo di dare la massima diffusione, con qualunque mezzo
*

alleghiamo comunicato stampa e flyer della giornata

*Lavoratori della Cultura*

Seguiteci su facebook alla pagina *La PrimaVera di Milan**o*
e su twitter @LaPrimaVeraMI
*per info     **chiamata.a@gmail.com*

 

  comunicato stampa la PrimaVera.doc
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  flyer davanti.pdf
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  flyer dietro.pdf
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11 Comments

  1. La prima vera di "Don Giovanni" è stata scadente.
    Cari orchestrali, avete voluto un direttore musicale mediocre e arrogante? Bene, il pubblico non ve ne farà passare più una.
    Vergognatevi!

    Commento by anonimo — 8 Dicembre 2011 @ 18:43

  2. http://video.tiscali.it/canali/News/Italia/97809.html

    Scala, il concerto alternativo in attesa della Prima – VideoDoc
    video.tiscali.it

    <p>Milano (TMNews) -</p>

    Commento by anonimo — 9 Dicembre 2011 @ 11:36

  3. Lavoratoriscala Il Sottoscala consiglia un link.

    Scala/ Lavoratori dell'arte protestano al Teatro Lirico – Virgilio

    Chiuso da 13 anni. "La Prima vera di Milano siamo noi"

    Commento by anonimo — 9 Dicembre 2011 @ 11:38

  4. MILANO 7 DICEMBRE 2011, ALLA SCALA. CUB ORGANIZZA PROTESTE CON PRECARI E STUDENTI_1
    http://www.youtube.com

    http://www.cub.it/foto/7755/2011-dicembre-07-i-lavoratori-in-pzza-della-scala-contro-la-manovra-iniqua-e-gli-interessi-dei-banchieri?tpg=2

    Confederazione Unitaria di Base: 2011 dicembre 07 – Prima della Scala – Protesta della CUB contro le
    http://www.cub.it

    scegli tra le categorieA.C.U.ALCobas ALCobas ATM Milano ALCobas documenti ALCobas Malpensa ALCobas Precariato ALCobas Pubbl. impiego ALCobas varieAmbiente e territorio No Dal Molin No Expo 2015 No TavAttività internazionaliaudioCaf di baseCall-centerchi siamocomunicati stampaCongressi CUBCo…

    Commento by anonimo — 9 Dicembre 2011 @ 11:43

  5. Milano – Indignados alla prima della Scaladi GeorgeOrwell0476 visualizzazioni

    Commento by anonimo — 10 Dicembre 2011 @ 08:54

  6. c'era tanta gente che dalla scala è andata al lirico. Protesta gioiosa nonostate la bastarde manovre di questo governo  e le minacce di lissner di privatizzare la Scala dietro il laccato nome  di "autonomia".

    Commento by anonimo — 10 Dicembre 2011 @ 10:30

  7. Lavorare a teatro Quando essere poveri è un'arte

     
    TAGLIO MEDIO – ROBERTO CICCARELLI 
    dal manifesto 8/12/2011

     

    La notizia che nella cena finale del Don Giovanni alla Scala gli artisti abbiano mangiato pietanze giganti composte da una ciambella di riso con gamberi al curry, un fagottino di crêpes con ragù di verdure e medaglioni di fagiano su letto di spinaci e chips di patate, può avere indotto qualcuno a credere che lo spettacolo dal vivo in Italia sia uno spreco in tempi di austerità. In realtà, come sostiene il regista Luca Ricci, presidente del coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea (C.Re.S.Co) che ha realizzato la più grande indagine statistica sul lavoro nello spettacolo in Italia, «lo spettacolo dal vivo è un lavoro che non viene tutelato in nessun modo, a partire da chi lo fa». 
    Nell'indagine condotta insieme alla Fondazione Fitzcarraldo di Torino e al collettivo delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo Zeropuntotre, che dal 14 giugno scorso partecipa all'occupazione del teatro Valle di Roma, emerge l'identikit di un paese che non è in grado di immaginare un futuro professionale per chi ha vent'anni, ma anche per chi ha raggiunto i 40. Sono ormai due le generazioni escluse dal Welfare a chiedere il riconoscimento di un reddito universale per i periodi di non lavoro. Il 51% dei 1120 lavoratori interpellati, età media tra i 26 e i 40 anni, sostengono di guadagnare cifre ben al di sotto della soglia di povertà che in Italia supera gli 11 mila euro. Chi, tra loro, lavora da 9 anni (e quasi sempre prima dei 24 anni) percepisce un reddito che non supera i 5 mila euro. Solo il 25%, spesso assunti nelle imprese come amministrativi (teatri Stabili o festival, ad esempio), dichiara 16 mila euro. Dunque, la stragrande maggioranza del campione esaminato (su un totale di 250 mila persone che lavorano nel cinema e nel teatro, nella danza o nei festival) è ultra-istruita: nel caso degli attori alla laurea si accompagna ad esempio il diploma dell'accademia, e una moltitudine di master, seminari e laboratori, utili non solo all'entrata sul mercato del lavoro, ma alla preparazione di uno spettacolo. In media si lavora 46 giorni all'anno, anche se qualcuno nel 2010 ha superato le 140 giornate. 
    Come sopravvivono queste persone? Il 20% lavora in nero, ma sempre più si arrangiano lavorando nei ristoranti al nero. Solo il 18% è riuscito ad usufruire del sussidio di disoccupazione a requisiti ridotti (1500 euro annui, contro gli 800 mensili degli intermittenti francesi). Tale possibilità è stata esclusa da una circolare dell'Inps che nell'agosto scorso ha negato anche questa opportunità. In base ad un decreto regio del 1935, di cui i promotori della ricerca chiedono l'abolizione con un emendamento alla finanziaria (ci sta lavorando Giulia Rodano dell'Idv), ai lavoratori dello spettacolo viene negato il riconoscimento di «atipici», anche se lo sono a tutti gli effetti. A questo si aggiungono le incognite dell'unificazione dell'Enpals (dove gli attori versano i contributi) all'Inps. Come saranno gestiti i 1,5 miliardi di attivo? Al momento, nessuno lo sa.
    Come i traduttori, i consulenti o i formatori, gli artisti lavorano con la ritenuta d'acconto o con la partita Iva, anche quando svolgono un lavoro dipendente. «La ricerca – conferma Ilenia Caleo del Teatro Valle Occupato – dimostra che la produzione non rispecchia più lo schema del rapporto tra datore di lavoro e lavoratore. Sempre più spesso le piccole compagnie, o i festival, sono gestiti da attori. Come in altri settori del lavoro autonomo, questo modello esiste in Italia da almeno 15 anni, ma il sistema è ritagliato sull'attore assunto a tempo pieno, l'unico ad avere diritto agli ammortizzatori sociali». «Contro questa situazione – aggiunge l'attore Alessandro Riceci – al Valle siamo entrati in sciopero permanente e ci stiamo prendendo il tempo per costruire un modello di teatro fondato sull'auto-governo dei lavoratori e sulla gestione partecipata della cittadinanza». Il prossimo 7 gennaio partirà la campagna «teatro Valle bene comune». Con la creazione di una «fondazione», i «comunardi» del Valle intendono sottrarre i loro saperi e le loro competenze allo sfruttamento, arrivando a produrre in maniera diversa.

     

    Commento by anonimo — 10 Dicembre 2011 @ 10:55

  8. Commento by anonimo — 10 Dicembre 2011 @ 11:09

  9. 16-12-11-
    Ornaghi: «Spettacolo dal vivo, sulla legge manca la copertura» ROMA. Per la legge quadro sullo spettacolo dal vivo, una proposta bipartisan dei deputat Carlucci (Pdl) e De Biasi (Pd), «vi sono problemi di copertura economico finanziaria». Lo ha detto il neoministro dei Beni e attività culturali, Lorenzo Ornaghi, presentando le linee programmatiche del suo dicastero alla Commissione Cultura della Camera dei deputati. Il ministro ha tuttavia aggiunto: «al riguardo intendo assicurare il mio massimo impegno e la mia massima disponibilità, affinchè queste residue difficoltà possano essere appianate e il disegno di legge possa al più presto giungere alla sua approvazione». ***

    Commento by anonimo — 16 Dicembre 2011 @ 16:06

  10. salame dobare agihae farzin ,age zahmati baratoon nist va eshkali nadare mitoonin fantesie pastorale dopplero tanzim shode baraie quartetesho baram E-mail konid?

    Commento by Ravi — 11 Luglio 2013 @ 11:38

  11. over here

    La Prima Vera va in scena in inverno « Il Sottoscala

    Trackback by over here — 20 Gennaio 2020 @ 20:53

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