Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

24 Giugno 2012

La rincorsa per la firma del Ccnl Lirico.

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 16:48

VERBALE CONGIUNTO

MIBAC-ANFOLS-OO.SS.                            wpe3.jpg (31561 byte)

Su indicazione ricevute dal Ministro Ornaghi e alla presenza del Capo di Gabinetto Salvatore Nastasi nell’incontro tenutosi in data 14 Giugno u.s., il 20 e 21 Giugno 2012, presso il MIBAC I’Anfols e le OO.SS Cgil Cisl Uil e Fials si sono riunite per comporre defìnitivamente la trattativa per il rinnovo del ccnl delle Fondazioni lirico-sinfoniche.
Le O.O.S.S. hanno fornito un documento complessivo ed articolato in merito alla costruzione di un percorso contrattuale contenente una proposta sulla parte economica ad integrazione di quanto già convenuto in merito a Relazioni Sindacali permessi artistici,Sicurezza e Salute.
Le parti si danno atto che nel corso del confronto sono stati raggiunti significativi risultati di convergenza e si sono reciprocamente scambiate documentazioni sugli orari di lavoro di tutti i reparti produttivi, che così come sancito dagli accordi interconfederali, con particolare riferimento a quello del 28 Giugno 2011,saranno assieme ad altre,oggetto della contrattazione di secondo livello.
Le odierne intese dovranno essere implementate all’intemo del vigente ccnl, ed il testo   risultante da tale integrazione dovrà essere valutato dalle parti sociali in tempo utile per addivenire alla sottoscrizione del nuovo CCNL, come sancito dalla L.100\10 e relativi atti di indirizzo e regolamenti attuativi.
Al fìne di portare a conclusione il negoziato è stato calendarizzato un nuovo incontro non-stop nelle giornate del 4 e 5 Luglio.
 
Ministero                                    Anfols                                       OO.SS.

COMUNICATO
SINDACALE UNITARIO
LE OO.SS. RIUNITE PRESSO IL MIBAC PER LA SOLUZIONE DELL’ANNOSA TRATTATIVA DEL CCNL DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE,PRENDENDO ATTO DEI POSITIVI PROGRESSI COMPIUTI DAL TAVOLO NEGOZIALE RITENGONO COMUNQUE NECESSARIO
PREPARARE ATTRAVERSO INCONTRI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI, LE CUI PROFESSIONALITA’ SONO CONNESSE ALLA PRATICABILITA’ DELLE PROPOSTE SUL TAVOLO ONDE CONSENTIRE, NEL TEMPO CHE SEPARA LA DATA ODIERNA DALLA PROSSIMA CONVOCAZIONE DEL 4 E 5 LUGLIO 2012, UNA COMPLETA INFORMAZIONE E
UNA CONSAPEVOLE CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE DEL NEGOZIATO E DEGLI EFFETTI DELLA LEGGE 100\10.
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL.

T.A.R. : l’udienza del 20 giugno 2012 è stata rinviata al 21 novembre 2012 al tar del Lazio.

13 Comments

  1. Carlo Felice, il primo acuto di Doria Il sindaco presiede oggi il consiglio. “Rimbocchiamoci le mani e salviamo il teatro” “Servono una nuova organizzazione e metodi di lavoro differenti” AVA ZUNNO VOLTARE pagina anche dentro al teatro Carlo Felice, inaugurando un’organizzazione e un metodo nuovi. E’ il tentativo che farà oggi il sindaco Marco Do-ria, nel consiglio di amministrazione della Fondazione del lirico. Proporrà ai consiglieri di rimboccarsi le maniche e provare a vedere se, remando tutti nella stessa direzione e rompendo un clima di contrapposizione, si possono alleviare i dolori del teatro lirico Carlo Felice. Sotto il profilo formale quella di oggi è la prima riunione che Doria presiede nella sua veste di presidente del lirico ma in realtà il sindaco ha cominciato a lavorare alle sorti del teatro subito dopo la sua elezione. In questi giorni ha poi incontrato tutti i consiglieri di amministrazione della Fondazione Carlo Felice nella prospettiva, appunto, di ottenere un “rimescolamento” e una coesione più formale sugli obiettivi da perseguire. Non è un mistero che i primi due anni di vita di questo consiglio di amministrazione (che è a metà mandato e dunque resterà in carica un altro biennio) siano stati all’insegna dell a polemica e dell’ attrito con il governo nazionale. Tanto che i due consiglieri di nomina ministeriale, Sergio Maifredi e Mario Menini, hanno sempre espresso un voto contrario, di qualunque iniziativa si trattasse. Dunque, Doria oggi avanzerà questa proposta. Il consiglio di amministrazione, il primo dell’era Doria, dovrà affrontare oggi anche due altre incombenze, queste non di natura per così dire politica, ma tecnica. Una riguarda l’approvazione del bilancio consuntivo. L’altra riguarda la stagione lirica e sarà oggetto di una relazione del sovrintendente Giovanni Pacor: a novembre cesseranno i contratti di solidarietà che hanno prodotto un risparmio. Il problema adesso è capire se questi sacrifici sono serviti o meno, sapendo che i finanziamenti non cresceranno. La situazione del lirico genovese è pesante e proprio in questi giorni la rivista “Classic Voice” ha stilato una classifica dei teatri virtuosi: il Carlo Felice è agli ultimi posti. Nessuna sorpresa, dicono gli addetti ai lavori, dal momento che sono stati adottati i contratti di solidarietà e che il cartellone della passata stagione è stato davvero risicato. Dunque si tratta anche di capire come è possibile predisporre il cartellone della prossima stagione mentre sono in scadenza i contratti dei due sponsor, Finmeccanica e Iren. ***

    La cub è da sempre vicina ai lavoratori del carlo felice e pronta in qualsiasi momento a fornire sostegno idee e organizzazione a mobilitazioni e iniziative per far ripartire alla grande teatro più tecnologico d’italia.

    Commento by forza doria forza genova — 25 Giugno 2012 @ 11:15

  2. ROMA – 22 GIUGNO 2012 – Accordo più vicino al ministero dei beni culturali per il rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori delle Fondazioni Liriche, i cui termini ultimi scadono alla fine di giugno. Al termine della due giorni di incontri a via del Collegio Romano con i rappresentanti dell’Anfols, i rappresentanti sindacali dei lavoratori (Cgil, Cisl, Uil, e Fials di settore) sono apparsi fiduciosi.

    In un comunicato congiunto si parla di “positivi progressi del tavolo negoziale”. Secondo quanto si apprende, la prossima riunione è fissata al ministero per il 4 e 5 luglio. (Fonte Ansa)

    Commento by Ansa — 25 Giugno 2012 @ 14:50

  3. FIRENZE – 22 GIUGNO 2012 – Cassa integrazione a ‘rotazione’, nel periodo che va dal mese di luglio a fine anno, per i lavoratoti dei comparti artistici e tecnici del Maggio musicale fiorentino; inoltre, chiusura completa del Teatro (foto) dall’11 al 31 dicembre quando la cassa integrazione riguarderà (per 16 giorni lavorativi) tutti i 374 dipendenti. E’ il ‘quadro’, informano alcuni rappresentanti sindacali, che ieri la direzione del Teatro ha illustrato ai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Fials.

    I rappresentanti dei sindacati hanno spiegato che per l’orchestra i giorni di cassa integrazione saranno 16, per il coro 19, per il corpo di ballo 20, mentre per tecnici e amministrativi saranno 51 giorni. Si tratta di una decisione che arriva a seguito dell’accordo siglato lo scorso 5 giungo tra la Fondazione e Cgil e Cisl (Fials e Uil non hanno sottoscritto l’intesa): l’accordo, oltre alla Cassa integrazione in deroga, prevede tra l’altro l’individuazione di 45 esodi volontari entro l’anno e il ricorso alla flessibilità. Direzione e rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials si incontreranno di nuovo tra qualche giorno.

    (fonte: Ansa)

    Commento by Ansa — 25 Giugno 2012 @ 14:53

  4. Ma se teatri chiudono..dipendenti vanno in cassa integrazione, altri vengono resi autonomi….a che cavolo serve Il nuovo CCNL?
    svegliatevi!!!!!!
    Siete come i prigionieri dei nazisti a cui facevano scavare la fossa prima di sparargli sul limite di essa!!

    Blocchiamo le attività

    Commento by Anonimo — 26 Giugno 2012 @ 12:09

  5. 6/06/12 GIORNO CONTI DELLA SCALA, PISAPIA CHIEDE LUMI SULLA GESTIONE

    Carlo Felice, salvataggio bipartisan di Doria
    Menini vicepresidente. E Maifredi propone contratti separati pergarantire un futuro Scadono i contratti di solidarietà, fra gli obiettivi orchestre a chiamata AVA ZUNINO MARIO Menini, nominato dal ministero dei Beni Culturali nel consiglio di amministrazione della fondazione del teatro lirico genovese, da ieri è il nuovo vicepresidente del Carlo Felice: èquestalaprimamossadelsindaco Marco Doria, all’insegna della distensione e di una collaborazione per cercare di tirar fuori l’ente dalle secche in cui è arenato da tempo. La proposta di Doria è stata accolta ieri mattina dal consiglio di amministrazione, il primo che il nuovo sindaco ha presieduto. Due ore e mezza di lavoro, dalle 10.30 alle 13. E la votazione sul bilancio consuntivo ha subito dimostrato che il messaggio era stato recepito: perla prima volta nei due annidi vita di questo Cda, infatti, i due consiglieri di nomina ministeriale non hanno votato contro ma si sono astenuti. L’apertura ad un nuovo clima di collaborazione sul teatro “patrimonio di tutti” è stata possibile grazie al fatto che Silvio Ferrari si è dimesso da vicepresidente. Ha scelto di fare un passo indietro in controtendenza al fatto chenormahnentechi sostiene il sindaco in campagna elettorale, dopo la vittoria incassa avanzamenti di carriera. Detto questo, i problemi restano e il panorama è fosco. Sergio Maifredi, il secondo consigliere di nomina ministeriale, avanza due proposte. Dice: «Finora si è solo cercato di spostare il problema, credo che il sindaco Doria possa avere l’occasione di fare oggi le scelte mai fatte in questi anni». Nel concreto: «Lavorare per l’aumento delle entrate, chiedendo al ministero un aumento dei fondi. La ricerca di sponsor sarebbe l’altra strada ma ora è utopistica. Il teatro è di fronte ad una resa dei conti: a novembre — ricorda Maifredi — scadono i contratti di solidari età dei dipendenti e questo significherà un aggravio di costi intorno ai 5 milioni all’anno». Ma anche a livello nazionale il piatto piange: «E allora potremmo chiedere al ministero di essere svincolati dai contratti del personale, facendo del Carlo Felice un teatro laboratorio per i nuovi modelli funzionali. Non c’è bisogno di invenzioni, basterebbe muoversi come il lirico di Panna: scorpori ivarisettori (orchestra, coro, tecnici) efai gare europeeperassegnare il servizio a chi offre di piùe meglio. Un servizio che pagheremmo solo peri giorni in cui il teatro è aperto e non per tutto l’anno come accade adesso». Se ne discuterà. Intanto ilCda ieri ha chiesto alsovrin-tendenteGiovanniPacordipresen-tare solo il programma estivo. La prossima stagione invece sarà messa apunto dal sovrintendente insieme al vicepresidente Menini. Approderà in consiglio di amministrazione a metà luglio e sarà calibrata in rapporto alle risorse effettivamente disponibili. L’altra decisione coinvolge i sindacati del teatro che hanno chiesto di essere interlocutori attivi enonnotai delle decisioni del sovrintendente. Così il Cda, o meglio una delegazione, liincontrerànellaprima metà di luglio. Un do ut des che comporterà anche un gesto di chiarezza da parte loro, dal momento che non hanno ancora risposto all’offerta dell’allora sindaco Marta Vincenzi. Nel febbraio scorso Vincenzi propose ai sindacati di espri mere unalorocandidatura per il consiglio di amministrazione. Da alloranessun nome è stato fatto. Ora i sindacati dovranno anche dire se accettano o meno quell’offerta. ***

    Commento by Anonimo — 26 Giugno 2012 @ 17:27

  6. SINDACATI E REFERENDUM
    LE SCELTE SULLA SCALA

    L’ esito dei referendum indetti dai sindacati scaligeri ha dato ragione a entrambi i contendenti. Ha vinto la Cgil relativamente al quesito sul contratto nazionale. Ma hanno vinto anche Cisl, Uil e Fials sulla disponibilità a sottoscrivere un contratto aziendale. Dato non ininfluente, ha votato circa la metà degli aventi diritto. La sensazione è che i lavoratori abbiano voluto contarsi. Intendiamoci: un contratto aziendale non può non tenere conto del contratto nazionale. Contratto che dovrebbe vedere la luce entro il 5 di luglio a Roma. Benché avviata – per un rinnovo che manca da un decennio – trattativa complessa. Contemporaneamente – e con sei mesi di tempo a disposizione – una parte dei lavoratori scaligeri si è espressa affinché ci si sieda a discutere del contratto autonomo. Opportunità conquistata dal Piermarini grazie a stagioni virtuose nella gestione del bilancio. La Scala ha ancora qualche problema da risolvere. Ma tutto lascia pensare che l’ undicesimo socio verrà reperito assieme alle risorse necessarie per affrontare la programmazione. A questo punto la vicenda appare politica. La Cgil vuole evitare che la specificità concessa alla Scala e al Santa Cecilia di Roma comprometta i rapporti con le altre fondazioni liriche, impossibilitate ad avvalersi del privilegio dell’ autonomia. Il numero come elemento di stabilità per congelare gelosie e contrapposizioni. A Milano, Cisl, Uil e Fials, viceversa hanno chiesto ai propri iscritti la possibilità di valutare i vantaggi di un contratto autonomo: normativi, strutturali ed economici. Non si conoscono ancora i contenuti del pacchetto che il sovrintendente Lissner esporrà ai lavoratori. Ma dovrebbero esserci sostanziose novità sul fronte dei permessi da concedere all’ orchestra per esibirsi fuori dal Piermarini. E forse una proposta, per cambiare l’ orario di inizio degli spettacoli: alle 19 invece che alle 20. Cambiamento che toccherebbe il meccanismo notturno degli straordinari e che risulterebbe epocale anche per gli spettatori, allineando le abitudini meneghine a quelle europee. È auspicabile che disegnato il contratto aziendale non serva un altro referendum. Da quanto trapela, Lissner considera le due consultazioni complementari. Anche perché nel progetto di Lissner, il contratto aziendale – se siamo ben informati – non dovrà essere un tavolo di lavoro per il 2013, ma un «dialogo» per i prossimi venti anni. Un percorso che riformi la Scala, consapevolmente. Quanto ai timori presenti in una parte del sindacato, relativi alla privatizzazione del teatro, benché non infondati, andrebbero, tuttavia, soppesati. È il contributo «pubblico» che alla Scala negli anni si è ridotto. È grazie ai privati che i bilanci, nello stesso lasso di tempo, sono stati quagliati. La Scala deve restare pubblica: lo impone la sua storia. Ma il pubblico, le istituzioni, anche in tempi di vacche magre debbono fare una scelta. Decidere se la qualità, la storia che la Scala esprime, debbano essere salvaguardate. In definitiva se la cultura, magari limando qualche privilegio a certi livelli sia irrinunciabile. La risposta ci pare ovvia. RIPRODUZIONE RISERVATA

    Bosco Andrea

    Pagina 1
    (24 giugno 2012) – Corriere della Sera

    Commento by Anonimo — 27 Giugno 2012 @ 17:54

  7. 27/06/12 TIRRENO ORCHESTRALI E BALLERINI PRONTI A OCCUPARE IL TEATRO DEL MAGGIO

    OGGI NUOVA PROTESTA DEI LAVORATORI Orchestrali e ballerini pronti a occupare il teatro del Maggio D FIRENZE Una occupazione simbolica del teatro e della Fondazione del Maggio musicale fiorentino: è questa la decisione presa ieri sera al termine di un’assemblea dei lavoratori aderenti a Fials e Uil. L’iniziativa, votata all’unanimità, è in programma oggi pomeriggio in occasione di una riunione del cda della Fondazione del Maggio. I lavoratori di Fials e Uil, soprattutto orchestrali, coristi e ballerini, protestano contro la cassa integrazione e in generale contro l’accordo siglato lo scorso 5 giugno tra Fondazione e i sindacati Cgil e Cisl (non sottoscritto invece da Fials e Uil): l’intesa prevede anche 45 esodi volontari entro fine anno. «Protestiamo – ha detto Marco Salvatori della Fials – per la cassa integrazione certamente, ma anche perchè manca un progetto vero di rilancio del teatro*. Fials e Uil, nei giorni scorsi, hanno anche organizzato due flash mob: uno in occasione della visita in Palazzo Vecchio del ministro Lorenzo Ornaghi, l’altro davanti il Palazzo dei Congressi durante il Big Bang del sindaco Renzi. ***

    Commento by Anonimo — 27 Giugno 2012 @ 20:30

  8. da facebook
    news CCNL
    5 luglio 2012
    Carlo Putelli ha pubblicato qualcosa
    Rinnovo ccnl: nella foto i segretari nazionali discutono con le rappresentanze sindacali la bozza riguardante tuttti i fondamentali contenuti contrattuali scaturiti dal tavolo di trattativa. Chi vi scrive e’ riuscito ad avere il permesso di essere presente in qualita’ di uditore. L’atmosfera e’ meno tesa del solito, grazie (parrebbe) ad un maggiore accoglimento delle proposte dei sindacati e sei t…ecnici dell’Anfols, indispensabilmente presenti al tavolo. La discussione verte soprattutto sui “paletti” di orario minimo e massimo di lavoro, di flessibilita’ e di periodicita’. E l’ostacolo maggiore, come si sa, e’ l’assenza di risorse economiche con la quale si e’ costretti a fare i conti per ogni decisione inerente alla parte collettiva del contratto. Vedremo cosa ci consegneranno le prossime decisive ore.Visualizza altro
    7 ore fa tramite cellulare ·

    o
    Giulio Arpinati
    Giornata un po’ strana… un tipo di contrattazione che, sinceramente, non amo molto, ma stiamo facendo passetti in avanti… Molta “ristretta” e poca delegazione tecnica, ma siamo rimasti sempre lì e da lì non ci siamo mai mossi, anche nei momenti di “scazzo” (passatemi il termine non proprio elegante..)… qualche momento di intemperanza verbale c’è stato, soprattutto quando si è toccato l’argomento Ballo… abbiamo letto e riletto i vari punti, abbiamo ancora apportato qualche modifica…dice bene il buon Carlo cautisssssssssssssssssimo ottimismo, ma qualcosa si sta muovendo… possiamo dire, che dal documento iniziale dell’ANFOLS sono state fatte delle belle modifiche… rimane, ancora, come sempre, l’incognita delle risorse economiche… ma teniamo duro… appena ho notizie più precise cercherò di informare al meglio possibile… Un abbraccio a tutti e un saluto a Carlo che mi ha fatto tanto piacere rivedere…

    Leone Barilli Eh si sul ballo ci sarebbe da aprire tutta una questione a parte. Fare davvero una discussione su come in questo paese debbano e possano sopravvivere le compagnie di ballo all’interno delle Fondazioni Lirico Sinfoniche.

    Giulio Arpinati Difatti l’argomento era proprio quello, ma purtroppo non lo si può inserire in un CCNL, a mio avviso serve una legge che tuteli i corpi di ballo e la danza in genere… 10 corpi di ballo letteralmente eliminati dalle fondazioni sono una mostruosità… e, ovviamente, i vari rappresentanti dei pochi corpi di ballo rimasti sono preoccupati…

    Leone Barilli Dire preoccupati è poco, forse intendevi incazzati! 🙂 eppure una proposta unitaria dei sindacati c’era: quella di mettere la danza tra le finalità delle Fondazioni oltre alla musica ovviamente. sarebbe semplice, giusto una modifica degli statuti.

    Giulio Arpinati In effetti rende meglio l’idea il tuo francesismo… :-))))

    Commento by Anonimo — 6 Luglio 2012 @ 00:48

  9. Gentile Fabio, vorrei un chtenimario sul mio contratto e i miei diritti in merito che non e8 per nulla chiaro. Sono stata assunta all’inizio di Settembre da una scuola privata laica con un contratto e due mansioni di 35 ore settimanali. La prima come insegnante di madre lingua liv.6 (7 ore alle superiori che adesso sono diventate 10 in quanto mi hanno aggiunto 3 ore alle medie) pif9 28 ore (che con l’aggiunta delle 3 ore alle medie sono diventate 25) in segreteria come impiegata di 4 liv. Premetto che faccio tutto quello che richiede il contratto docenti: colloqui (medie e sup. in giorni diversi varie volte al mese), supplenze, assemblee, collegi, scrutini etc. etc. ma non vengo riconosciuta i giorni liberi della chiusura della scuola come a Natale e tra un po Carnevale e Pasqua etc. in quanto la segreteria non chiude mai e quindi lavoro. Sulla lettera di assunzione entrambi i ruoli sono ben definiti ma nella Comunicazione Obbligatoria Unificata Lav (Assunzione) e8 stato riportato solo il totale delle ore, 35, e il livello di inquadramento, 4. Le chiedo se e8 giusto che adempisco a tutti gli obblighi del contratto docenti senza usufruire dei benefit? Inoltre le chiedo se i due orari dovrebbero essere tenuti separati nel conteggio di ferie etc. Le spiego. A Natale ho lavorato entrambe le settimane di chiusura 4 giorni la prima e 4 la seconda…ho calcolato 28 ore diviso 5 gg settimanali = 5.6 ore al giorno (arrotondiamo a 5.5) quindi avendo fatto dalle 8 alle 14 ho lavorato 6 ore al giorni in ufficio quindi 1/2 ora in pif9 al giorno (4 ore totale) che ho segnato come ora extra. L’amministrazione invece calcola tutto sulle 35 ore totali…e8 giusto questo? Sono stata dal sindacato CIGL e mi ha spiegato che dovrei tenere le due cose separate ma non era preparato in merito alla chiusura della scuola e quindi i giorni di riposo. E’ un contratto anomalo che non e8 mai stato fatto prima e quindi forse non sanno bene come gestirlo. Ma con tutta la buona volonte0 le mie 35 ore settimanali spesso diventano molto molto di pif9 e al momento dell’assunzione l’accordo era basato anche sulla paga (bassa)…che adesso diventa bassissima!!!! Non so se mi sono spiegata…vorrei sapere quali sono i miei diritti in merito ai due contratti. Non posso solo dare mi sembra, no? Poi le ferie le devo usufruire concordandole con le altre due impiegate durante i mesi pif9 cari dell’anno Luglio ed Agosto. Grazie per qualunque informazione potre0 fornirmi.

    Commento by Ana — 11 Luglio 2013 @ 10:21

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