Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

25 Giugno 2012

Comitato Amianto Scala

Filed under: Amianto — Lavoratoriscala @ 15:15

Oggetto: Invito mercoledì 27 alle ore 10

L’Asl di via statuto 5 ha convocato i rappresentanti del Comitato Ambiente Salute del Teatro Scala a un tavolo di confronto il 3 luglio alle ore 10.

In quell’occasione verranno confrontati i dati che l’Asl ha ricevuto dalla Fondazione Scala riguardo analisi dell’aria e bonifiche dell’amianto con quelli che saremo in grado di fornire noi al fine della valutazione del grado di esposizione e rischio di ogni singola categoria di lavoratori del teatro.

E’ urgente far pervenire al comitato qualsiasi testimonianza scritta, fotografica, ma anche ricordi scritti in possesso dei lavoratori ex esposti del teatro che fanno parte come voi di coloro che hanno consegnato la domanda per ottenere il riconoscimento da parte dell’Asl dell’inserimento nel registro degli ex esposti amianto della regione Lombardia. Un passaggio obbligato se si vuol ottenere la prevenzione da parte della Fondazione Scala.

A tale fine vi invitiamo mercoledì 27 alle ore 10 presso la sede del patronato in Viale Lombardia 20 MM2 Piola, per un’assemblea in cui parleremo delle ultime evoluzioni della vicenda amianto alla Scala e dove soprattutto consegnare a mano le vostre testimonianze e dove potremo farne copia.

Vi chiediamo in caso di mancata partecipazione di inviarci una mail con la vostra testimonianza e il vostro contributo presso il seguente indirizzo di posta elettronica.               ambientesalutedelteatroscala@gmail.com

Immediatamente dopo questo incontro con l’Asl faremo un’assemblea informativa . In allegato alla mail che vi abbiamo inviato troverete materiale utile per rinfrescare la memoria, che Vi aiuterà per la ricostruzione generale e alla vostra personale.

Vi aspettiamo in Viale Lombardia 20 MM2 Piola.

17 Comments

  1. Amianto, presentato al Senato Disegno di legge

    di Gianni Avvantaggiato Pubblicato il 15 giugno 2012

    I gravissimi danni all’ambiente e alla salute pubblica causati dall’amianto e la tutela della incolumità pubblica, affinché altre persone non subiscano la stessa sorte delle vittime del killer invisibile, sono oggetto del Disegno di legge sul tema amianto, proposta che è stata sviluppata dalla Senatrice Dorina Bianchi, membro del Comitato Tecnico Scientifico Nazionale dell’Osservatorio Nazionale Amianto e che ha partecipato a un importante incontro di studio organizzato dall’ONA il 19 maggio scorso a Salerno.

    Il disegno di legge recepisce le elaborazioni tecnico scientifiche dell’Osservatorio Nazionale Amianto e fa proprie le tesi del suo presidente, l’avvocato Ezio Bonanni: l’associazione, oltre ad essere articolata in tutto il territorio nazionale, con strutture territoriali, è organizzata in dipartimenti e con un comitato tecnico scientifico, del quale fanno parte eminenti studiosi. La Senatrice Dorina Bianchi, dopo un’articolata premessa, disegna un nuovo scenario che risolve ogni ambiguità, con obbligo di bonifica integrale entro il 2020, previa segnalazione e mappatura dell’amianto: “dopo il primo gennaio del 2020 non sarà ammessa alcuna esposizione professionale ed ambientale all’amianto”, è scritto nel testo. Si prospetta anche una remissione in termini, per quanti sono stati dichiarati decaduti per via della scadenza della presentazione della domanda dei benefici amianto al 15 giugno 2005.

    Il DDL stabilisce anche il valore giuridico degli atti di indirizzo regionali e provinciali vietando ogni discriminazione; così stabilisce in modo chiaro che anche ai militari spetti il diritto alla rivalutazione contributiva per esposizione ad amianto e si citano espressamente le forze di polizia, l’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza; in loro favore sono stabilite anche le norme di applicazione dell’art. 13, comma 7, l. 257/92, mentre oggi si assiste a lungaggini giudiziarie mosse da chi ritiene, a torto, che le stellette proteggano dal rischio amianto. Il fatto, poi, che non siano stati ancora assunti provvedimenti per rendere alla Giustizia i responsabili e risarcite le vittime, ha fatto emergere la necessità di presentare in tempi rapidi una proposta, di non secondaria importanza, che fosse argomento trasversale a tutti i gruppi politici.

    Il Disegno di legge è stato sottoscritto dai senatori Dorina Bianchi, Ulisse Di Giacomo Butti, Coronella, Izzo e Zanoletti del Popolo della libertà; De Sena e Mariapia Garavaglia del Partito Democratico; Mascitelli e Lannutti dell’Italia dei Valori; Musso, Fosson e Thaler del Gruppo Unione di Centro (UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI); Rizzi della Lega Nord.
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    Commento by Anonimo — 25 Giugno 2012 @ 22:41

  2. SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

    da Rete nazionale sicurezza sul lavoro Nodo Milano

    retesicurezzamilano@gmail.com

    Nella giornata di ieri, in occasione della «Giornata nazionale di studio sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro» a palazzo Giustiniani –convocata dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro-, le prime due cariche dello Stato si sono espressi sulla barbarie degli “omicidi” (ndr) sul lavoro. La prima discrepanza emerge sul nome che usano i due rappresentanti istituzionali: “Morti bianche” li chiama Napolitano, lui che si definisce strenuo difensore delle istituzioni, nel continuare ad usare il termine “morti bianche” mostra quali istituzioni difende: quella dei padroni e attacca la magistratura scomoda. Scomoda come quella di Torino che al processo Thyssenn ha condannato per “OMICIDIO COLPOSO” i vertici aziendali per la loro scelta cosciente di non applicare le normative in nome del profitto e considerando la vita operaia meno di niente. Continuando Napolitano ha detto: «Mi pare che si stia dando un quadro di quel che si è fatto anche con risultati apprezzabili». E quali sarebbero questi risultati apprezzabili? I dati dell’Inail, che ci dicono “che gli incidenti sono diminuiti”?. Il principe, Totò, De Curtis avrebbe detto “MA CI FACCIA IL PIACERE”

    I dati Inail somigliano più a veline questurine che cifre reali, infatti l’Ente non considera (meglio dire occulta) alcune questioni: 1) con la Crisi molte fabbriche hanno chiuso o hanno fatto ricorso massiccio alla cassa integrazione; 2) è in aumento del lavoro precario o in nero, tra le cause principali degli incidenti; 3) l’Inail
    non tiene in conto tutti gli incidenti stradali di lavoratori che vanno al lavoro o che hanno finito il turno; 4) i tanti morti diluiti nel tempo, legati all’uso/esposizione all’amianto o sostanze cancerogene, che sono cifre da teatro dell’orrore; 5) non ultimo il terremoto in Emilia ha mostrato che non solo gli “eventi” catastrofici di casuale e naturale hanno ben poco, ma che anche in questi eventi a morire-a
    subire traumi permanenti (nel fisico e nelle menti), sono in prima linea gli operai.
    Ancora più illuminati sono state le parole di Schifani: «Meno lavoro-meno incidenti non è un’equazione che ci rassicura. Noi vogliamo che ci sia più lavoro e nessun incidente. Non dobbiamo consentire i tagli sui costi dell’infortunistica per ragioni
    di risparmio e per massimizzare i profitti», «È moralmente deprecabile – ha proseguito la seconda carica dello Stato – approfittare del bisogno, della necessità di occupazione dei tanti lavoratori, disposti a rischiare la propria salute e la propria vita pur di percepire uno stipendio», «Le troppe tragedie – ha concluso Schifani – anche recenti, quella di Barletta, quella di Frosinone, quella ultima degli operai dell’Emilia schiacciati all’interno di capannoni non in linea con le normative antisismiche, ci impongono interventi di prevenzione sempre più attenti e rigorosi». E’ vero l’equazioni dell’Inail non ci rassicurano, perché taroccate; non siete voi, “alte cariche istituzionali”, a non consentire che le imprese, da sempre, taglino i costi sulla prevenzione per ingrassare i loro profitti e le loro mani sporche del nostro sangue; non siete voi che non dovete permettere il ricatto, specialmente in una fase di crisi, dell’equazione “VUOI IL LAVORO, ALLORA RINUNCIA AI DIRITTI”, quando siete i primi sostenitori
    del “governo” Monti che con le riforme della Fornero, sta diffondendo e sviluppando questo ricatto; non potete parlare di tragedie né morti bianche, sono omicidi e gli autori sono noti; i vostri interventi di “prevenzione” si chiamano attacco a tutte quelle realtà e singoli, che quotidianamente si battono contro questa guerra (3/4 o5 morti al giorno sono cifre di un conflitto e non di fatalità), e che considerate“teste calde” esponenti Rls, come M. Bazzoni, o l’Osservatorio di Bologna, che chiedono da tempo di chiamare le cose col loro nome -omicidi e non morti bianche- e che contestano i dati Inail; anzi fate di più: mandate le cosiddette forze dell’ordine a denunciare-incriminare chi protesta davanti i tribunali per avere GIUSTIZIA per I NOSTRI MORTI, come è successo per le Associazioni che protestavano al tribunale di Bassano del Grappa per l’indegna assoluzione dei vertici della Tricom di Trezzo sul Brenta per la morte di 14 operai per esposizione all’amianto e altre sostanze cancerogene (ndr. Sentenza ribaltata dal tribunale di Venezia, titolari condannati per omicidio colposo), “rei” di aver lanciato qualche uovo, di imbrattamento, grida ingiuriose. Questa si
    chiama REPRESSIONE perché i fedeli tutori dell’ordine dovrebbero denunciare/arrestare i dirigenti aziendali, i loro padrini politici, anziché essere conniventi come le tante inchieste hanno fatto emergere.

    Come Rete abbiamo detto che questa battaglia è lunga e difficile, ma è necessario portarla sino in fondo. Che è necessario unire le forze e mettersi in Rete, al di la delle appartenenze, per sostenere tutti, per sentirsi un corpo unico, per ottenere dei risultati. Nei primi giorni di luglio, il 9, si apre al Tribunale di Milano il processo per lo
    scoppio all’Eureco di Paderno Dugnano del novembre 2010, facciamo appello a tutti ad essere presenti e sostenere la sete di GIUSTIZIA dei familiari e degli operai, nella prospettiva di fare un collettivo passo in avanti in questa battagli a livello nazionale.

    Rete nazionale sicurezza sul lavoro Nodo Milano
    retesicurezzamilano@gmail.com

    26-06-2012

    Commento by Anonimo — 27 Giugno 2012 @ 20:37

  3. 27 GIUGNO 2012

    CONGRESSO INTERNAZIONALE

    LA RESPONSABILITA’ CIVILE E PENALE
    DA USO E PRODUZIONE DI AMIANTO

    PROFILI CLINICI, MEDICO LEGALI E GIURIDICI
    IN ITALIA E ALL’ESTERO

    Università degli Studi di Milano
    Aula Magna, Via Festa del Perdono, 7
    Milano – ore 8,30

    Il Congresso internazionale organizzato dall’Università degli Studi di Milano – Sezione Dipartimentale di Medicina Legale e delle Assicurazioni con il Gruppo Ricerche e Studi Medicina e Diritto – si propone di affrontare, con taglio scientifico e pratico, i temi legati alla responsabilità da uso e produzione dell’amianto in Italia e nel mondo.

    La tematica sarà affrontata, innanzitutto, sotto l’aspetto medico-legale, con gli approfondimenti legati alla diagnosi delle patologie da asbesto da intendersi quale processo multilivello ad indirizzo comparativo.

    Verranno affrontati sul piano scientifico i tre distinti livelli diagnostici consecutivamente propedeutici: il livello di diagnosi della sindrome clinica (I livello), il livello di diagnosi della effettiva dipendenza da asbesto della riscontrata sindrome clinica (II livello) ed il livello di diagnosi della effettiva natura professionale della riscontrata patologia da asbesto (III livello).

    Il convegno affronterà anche le tematiche giuridiche legate alle patologie da asbesto nel contesto della responsabilità datoriale, ricostruita ed esaminata attraverso la panoramica delle regole di natura organizzativo-cautelare imposte all’imprenditore, e delle leggi scientifiche di copertura atte a fondare, nell’ottica del giudice, il paradigma eziologico (la “Causalità”) dell’accertamento della responsabilità datoriale, al verificarsi di patologie asbesto correlate.

    Gli esperti chiamati a confrontarsi sul tema, porteranno altresì le proprie esperienze scientifiche vissute in Italia e nel mondo nei principali processi giudiziari noti alle cronache e nella gestione delle procedure di valutazione e compensazione dei danni da asbesto.
    Verranno altresì affrontate le problematiche civilistiche in tema di risarcimento del danno alle vittime primarie ed ai loro congiunti.

    Una ampia sezione internazionale e comparatistica permetterà di confrontare le esperienze e le meccaniche di accertamento della colpa e di valutazione delle patologie tra Italia ed altri importanti Paes i dell’area Euro e negli Stati Uniti.

    Clicca qui per scaricare la locandina del convegno in PDF

    Commento by Anonimo — 27 Giugno 2012 @ 20:56

  4. Sorveglianza sanitaria ex esposti amianto, convenzione ASL Cremona

    Scritto il 25 giugno 2012 da Daria De Nesi
    Regione Lombardia ASL Cremona

    CREMONA – Siglata ASL Cremona, INAIL, e Azienda ospedaliera Istituti Ospitalieri di Cremona una convenzione per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti ad amianto.

    La convenzione prevede l’iscrizione al Registro regionale degli ex esposti all’amianto di tutti i lavoratori che a seguito di istruttoria INAIL siano rientrati in questa categoria. Nella provincia di Cremona si tratta di circa 180 persone. L’iscrizione alla quale i lavoratori sono invitati ad aderire non è obbligatoria, e ha unicamente finalità epidemiologiche e prevenzionali. Questo tenendo conto del fatto che il picco di malattie asbesto correlate è previsto fra circa 15-20 anni e che una precoce diagnosi può incidere in maniera significativa sul decorso di una malattia.

    L’Unità Operativa Ospedaliera di Medicina del Lavoro (UOOML) degli Istituti Ospitalieri di Cremona si impegna a garantire la sorveglianza sanitaria ai lavoratori certificati ex esposti all’amianto dall’INAIL e l’ASL di Cremona e si attiverà nel cercare, presso le aziende in cui INAIL ha certificato la sussistenza e la durata dell’esposizione all’amianto per alcuni lavoratori, ulteriori soggetti potenzialmente esposti cui offrire la sorveglianza sanitaria.

    Il Servizio Sanitario Nazionale si farà carico delle spese mediche relative ai lavoratori ancora attivi, mentre INAIL risponderà per coloro che hanno già cessato l’attività.

    La convenzione ha inoltre l’obiettivo di facilitare l’accesso dei lavoratori alle prestazioni erogate dall’INAIL in caso di malattie asbesto correlate e, nel caso in cui la sorveglianza sanitaria evidenzi elementi sufficienti, stabilisce che sia la stessa Unità di medicina del lavoro a trasmettere copia della documentazione medica ancora a INAIL Cremona, corredata da ogni documento utile e disponibile al fine di facilitare il riconoscimento della malattia professionale nei minimi tempi possibili.

    Sul piano della prevenzione saranno infine organizzati incontri presso le aziende del territorio cremonese riconvertite e che ancora occupano lavoratori in passato esposti all’amianto. Gli incontri avranno l’obiettivo di promuovere stili di vita salubri e di affrontare in particolare il contrasto al fumo, la cui correlazione negativa con le patologie legate all’inalazione di fibre di amianto è scientificamente dimostrata.

    Info: ASL Cremona amianto (PDF).

    Commento by ASL Cremona — 30 Giugno 2012 @ 23:45

  5. Ora scoprono l’amianto dappertutto, prima era invisibile ma presente solo nei polmoni di chi si è ammalato; chi poi ha chiesto i benefici previdenziali si è scontrato con le 100/fibre litro deli ns. Tribunalei, mentre la IARC e la UE hanno sempre dichiarato che non esiste una soglia al di sotto del quale l’amianto non è pericoloso e cancerogeno!

    Commento by Silvana Bellaveglia — 6 Luglio 2012 @ 01:18

  6. Bonifica amianto: Commissione Ambiente approva progetto di legge Stampa E-mail
    Lombardia
    Scritto da Redazione
    Mercoledì 04 Luglio 2012
    Share

    Approvato oggi all’unanimità dalla Commissione Ambiente e Protezione civile presieduta da Giosuè Frosio (Lega Nord) il progetto di legge che punta a modificare e integrare la legge 17/2003 relativa al risanamento dell’ambiente, alla bonifica e allo smaltimento dell’amianto.

    Il provvedimento promuove politiche di sostegno e migliora l’assistenza ai soggetti esposti all’amianto e colpiti da malattie, anche attraverso specifici studi epidemiologici e mirati percorsi di sorveglianza sanitaria. Al fine di ottimizzare l’assistenza ai pazienti, la Regione dovrà inoltre, una volta approvata la nuova normativa, individuare le aree di maggiore criticità nelle quali è accertata una incidenza di mortalità per le malattie causate dall’esposizione all’amianto e concentrare su queste particolare attenzione e maggiori risorse. Le modifiche approvate oggi in Commissione hanno poi l’obiettivo di favorire e incentivare economicamente la sostituzione di manufatti contenenti amianto con sistemi ecologici o con coperture fotovoltaiche. Il progetto di legge ridefinisce infine con chiarezza le procedure per lo smaltimento dell’amianto, determinando con precisione i compiti dei cittadini e le funzioni di controllo spettanti ai Comuni e alle ASL.

    “Non posso che esprimere piena soddisfazione –ha affermato il relatore del provvedimento Claudio Bottari (Lega Nord)– per l’unanime approvazione riscontrata oggi in Commissione su questo progetto di legge, che si propone di migliorare l’attuale normativa regionale sulla gestione dell’amianto e gli aspetti sanitari inerenti. Si tratta di un testo che è il risultato di un lungo lavoro che darà certamente buoni frutti. L’auspicio è ora quello di una rapida approvazione nell’aula del Consiglio regionale”.

    “L’approvazione di questa mattina –gli ha fatto eco il Presidente Giosuè Frosio- costituisce l’inizio e la premessa di nuovi provvedimenti successivi con i quali entro fine 2015 Regione Lombardia si propone di centrare l’obiettivo di smaltimento totale dell’amianto sul territorio regionale. Pur con risorse limitate, la Commissione conferma ancora una volta priorità e massima attenzione a ogni aspetto ambientale direttamente connesso con la tutela della salute dei cittadini”.

    fonte: ufficio stampa Consiglio regionale della Lombardia

    Commento by Anonimo — 9 Luglio 2012 @ 19:29

  7. Pompiere morto d’amianto, alla famiglia 750mila euro

    Prima sentenza a Trieste su un vigile del fuoco. Il giudice riconosce la responsabilità del ministero dell’Interno: «Indumenti cancerogeni quando il pericolo era già noto»

    di Corrado Barbacini

    Settecentocinquantamila euro. È questa la cifra che il ministero dell’Interno dovrà risarcire ai familiari (moglie e figlio) di un vigile del fuoco triestino morto nel 2003 a causa dell’esposizione all’amianto. La condanna del giudice Roberta Bardelle risale allo scorso aprile ma è stata depositata con le motivazioni solo di recente. È la prima sentenza sul tema delle conseguenze del mesotelioma riguardante un vigile del fuoco di Trieste.

    Il giudice ha sostanzialmente accolto l’impianto dell’avvocato Giorgio Damiani e ha riconosciuto la responsabilità del ministero per la malattia contratta dal lavoratore, ritenendola causalmente riconducibile all’esposizione ad amianto subita nel corso dell’attività svolta come vigile del fuoco prima a Udine e poi a Trieste.

    La causa civile era stata preceduta negli anni scorsi da un procedimento penale che era andato archiviato in quanto non era stato individuato un soggetto al quale imputare la responsabilità per la morte del pompiere. Al quale comunque il ministero dell’Interno aveva riconosciuto che la patologia cancerogena dipendeva da cause di servizio.

    È stata di fatto rigettata la tesi del ministero (rappresentato dall’Avvocatura dello Stato) che aveva affermato sia l’insussistenza di un nesso causale tra l’esposizione all’amianto e l’insorgenza del mesotelioma, sia la mancanza di prova della colpevolezza del datore di lavoro. Il ministero aveva poi sostanzialmente eccepito che comunque i familiari continuavano a percepire la pensione. Ma per il giudice Bardelle le cose non stavano così. Dalle indagini infatti è emerso che il vigile, che aveva prestato servizio fino al 1998, utilizzava indumenti contenenti fibre di amianto. La prova indiretta delle conseguenze è stata la perizia effettuata dal medico legale Fulvio Costantinides come consulente del pm nel procedimento penale in cui l’esperto aveva evidenziato il nesso di causalità.

    Non solo. Il giudice Bardelle ha evidenziato nelle motivazioni un elemento fondamentale: in pratica, che competeva al ministero rendere la prova di aver adottato tutte le misure possibili per evitare il danno. Si legge nella sentenza: «Non essendo ciò avvenuto, va presunta la negligenza del ministero dell’Interno in ordine alle misure preventive che avrebbero potuto impedire che il vigile del fuoco contraesse la malattia cancerogena che ne ha comportato il decesso».

    Il giudice osserva ancora «che già al tempo dell’esposizione del vigile del fuoco all’amianto era nota l’intrinseca pericolosità di tale materiale». Come a dire che il ministero aveva avuto la consapevolezza della pericolosità del materiale «e ciononostante – scrive il giudice – ha continuato a fornire ai propri dipendenti indumenti contenenti fibre di amianto, predisponendo non tanto una immediata e radicale eliminazione delle dotazioni già presenti nei magazzini, quanto piuttosto una lenta e progressiva sostituzione dei materiali fatti nel materiale cancerogeno».

    Gli unici risarcimenti non riconosciuti sono stati quelli relativi alle cure risultate necessarie durante la malattia (mancava la documentazione) e quelli relativi alle necessità economiche della moglie, dipendente come reddito dal marito, che all’improvviso si è trovata senza nulla.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA
    04 luglio 2012

    Commento by Anonimo — 9 Luglio 2012 @ 19:34

  8. Lavoratori in corteo, “vogliamo benefici per l’amianto”

    diGiuseppe D′Onchia – Pubblicato il 07 Luglio 2012 – 12:38

    E’ tutto pronto per la manifestazione prevista per mercoledì 11 luglio prossimo a Gela, promossa dalla sezione locale dell’Osservatorio Nazionale Amianto in collaborazione con il movimento Polo Oncologico e l’associazione Sviluppo ed Ambiente Italia. Dalle 8, si muoverà un corteo che partirà dal piazzale antistante la Raffineria Eni e si concluderà in piazza San Francesco, dove è previsto un sit-in dinanzi al Palazzo di città. Subito dopo, a Palazzo Ducale, alla presenza dell’avvocato Ezio Bonanni, si parlerà di problemi ambientali e della vicenda legata proprio alla mancata corresponsione dei benefici pensionistici e del risarcimento da parte dell’Inail ai lavoratori del Petrolchimico che hanno avuto contatto con l’amianto.

    Commento by Anonimo — 9 Luglio 2012 @ 19:44

  9. Tumori: amianto, speranze da farmaco

    10 Luglio 2012 16:31 SCIENZE E TECNOLOGIE

    (ANSA) – MILANO – Un farmaco anti-tumorale sperimentale, il ‘Ngr-Htnf’, e’ capace, nei primi studi preliminari di fase II, di contrastare alcune neoplasie polmonari. Il medicinale e’ stato sperimentato anche contro il mesotelioma pleurico maligno, ovvero il cancro indotto dall’esposizione all’amianto. E i risultati, per gli esperti, potrebbero andare nella giusta direzione. Il farmaco e’ sviluppato da Molmed Spa, compagnia biotecnologica che nel 2002 e’ stata acquisita e incorporata in Genera Spa.

    Commento by Anonimo — 17 Luglio 2012 @ 12:05

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    Commento by Roblgx01 — 20 Giugno 2013 @ 07:10

  14. Congratulations to Mario Testino on recieving his Moebt & Chandon c9toile award for ciathry work on Monday 19 September and landing 3 (yes-3!) September 2011 covers for the British, French and US editions of Vogue!

    Commento by Mani — 11 Luglio 2013 @ 14:08

  15. Cheap Health Insurance

    Comitato Amianto Scala « Il Sottoscala

    Trackback by Cheap Health Insurance — 6 Novembre 2019 @ 13:00

  16. sport tvp tenis

    Comitato Amianto Scala « Il Sottoscala

    Trackback by sport tvp tenis — 3 Dicembre 2019 @ 13:08

  17. … [Trackback]

    […] Read More here: ilsottoscala.noblogs.org/post/2012/06/25/comitato-amianto-scala/ […]

    Trackback by Homepage — 13 Dicembre 2019 @ 18:07

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