Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

13 Dicembre 2012

il Tar del Lazio annulla regolamento autonomia delle fondazioni liriche

Filed under: Articoli stampa,General — Lavoratoriscala @ 20:18

ROMA – 13 DICEMBRE 2012 – Il Tar del Lazio ha annullato il regolamento del Ministero dei Beni culturali che consente alle fondazioni liriche più virtuose di avere un’autonomia gestionale. Una autonomia che finora hanno ottenuto Scala (foto) e Accademia di Santa Cecilia.

Autonomia

Sono stati Cgil e Fials a presentare il ricorso, che si è concentrato non tanto sull’autonomia quanto su due punti specifici: il fatto che nella stesura del regolamento (approvato dal Consiglio dei Ministri a maggio 2010) non siano stati coinvolti i sindacati come invece prevedeva la legge e la possibilità per ciascun ente di crearsi un contratto ad hoc prescindendo dal contratto nazionale.

Fonti vicine al ministero fanno notare però che sarà scontato da parte del Mibac il ricorso in appello e la richiesta di sospensiva, anche se nel merito, viene sottolineato, il problema potrebbe essere superato dal nuovo regolamento.

Il Tar, ha spiegato l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso presentato dai sindacati- ha accolto il primo punto e dunque non è stato necessario decidere anche sul secondo, visto che il regolamento è stato annullato e dovrà essere riscritto coinvolgendo i sindacati. “Ma ciò – ha assicurato il legale – potrebbe essere fatto non inficiando gli statuti” che hanno da allora approvato Santa Cecilia e Scala. “Se tutti i protagonisti mantengono un profilo per recuperare la collaborazione – ha aggiunto – possono essere trovate soluzioni che non pregiudichino nulla per l’autonomia gestionale degli enti”. (Fonte: Ansa)

13/12/12 REPUBBLICA MILANO UN CACCIA-SPONSOR PER LA SCALA – L’AUTONOMIA DELLA SCALA BOCCIATA DAL TAR DEL LAZIO NUOVI CONTRATTI A RISCHIO

Un caccia- sponsor per la Scala ANGELO FOLETTO

PRIMA ancora che ci siano convalide ufficiali o ufficiose (ma il «nessuno mi ha interpellato», secondo i beninformati era anche una mirata rimostranza), la presenza di Alexander Pereira tra gli aspiranti perla successione alla sovrintendenza scaligera, ha già creato un partito di ideologicamente riluttanti. E non di poco conto. Sfavorevoli non tanto a Pereira quanto all’eccessivo rilievo dato al ruolo di (pro)cacciatore di sponsor conquistato sul campo all’Operhaus di ZurigoeaSalisburgo (dovel’annoscor-so ha avuto dai privati più di quanto il bilancio, circa 6Omilioni di euro, fosse in grado di “sopportare”). L’al- Alexander Pereira tro ieri, alla giornata “Autonomia della cultura e potere politico” orchestrata -dalla Fondazione Paolo Grassi, Carlo Fontana, Sergio Esco-bar e Walter Vergnano, rivendicando la loro esperienza, hanno ricordato che nella migliore tradizione teatrale europea, il sovrintendente e il direttore di teatro devono anzitutto essere valutati – e scelti – come operatori culturali non per i numeri da superman del marketing. Un’idea umanistica (e ottimistica) con cui è necessario parteggiare ma che combacia e (cor)risponde solo in parte all’attuale, e futuro, crescente disimpegno finanziario pubblico. PAOLA ZONCA A PAGINA VIII Accolto il ricorso presentato dai sindacati Cgil e Fials L’autonomia della Scala bocciata. dal Tar del Lazio nuovi contratti a rischio PAOLA ZONCA TUTTO da rifare. Il TardelLazio ha accolto il ricorso dei sindacati Cgil e Fials e ha annullato il regolamento del Ministero dei Beni Culturali che consente alle fondazioni liriche virtuose di avere l’autonomia di gestione. Finora a ottenerla erano state soltanto la Scala e l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. La forma organizzativa speciale, riconosciuta alla Scala grazie ai suoi meriti artistici e gestionali nello scorso aprile, doveva consentire al teatro di decidere in proprio assunzioni nonché di stipulare contratti specifici, ed era stata salutata con entusiasmo dal sovrintendente Stèphane Lissner e dal sindaco Giuliano Pisapia. La Cgil e la Fials nazionale (quella milanese era pro-autonomia) avevano però fatto ricorso in quanto ritenevano di non essere state coinvolte nella stesura del regolamento (approvato dal Consiglio dei ministri nel maggio scorso), come prevedeva la legge. Il secondo punto toccato nell’istanzaè quello relativo alla possibilità per le singole fondazioni di crearsi un contratto ad hoc prescindendo dal contratto nazionale. Ora dunque si torna al passato? Gli sviluppi sono ancora incerti. Intanto è probabile che il Ministero faccia ricorso in appello e chieda la sospensiva. In secondo luogo la sentenza sottolinea che il problema potrebbe essere superato dal nuovo regolamento, che a questo punto dovrebbe essere riscritto con l’apporto dei sindacati. Come ha spiegato l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso, il Tar ha accolto il primo punto e dunque non è stato necessario decidere anche sul secondo, visto che il regolamento è stato annullato e dovrà essere riscritto consultando i sindacati. «Ciò—ha detto il legale— potrebbe essere fatto non inficiando gli statuti. Se tutti i protagonisti mantengono un profilo per recuperare la collaborazione possono essere trovate soluzioni che non pregiudichino l’autonomia gestionale degli enti»

7 Comments

  1. 07.12.12 – Contro il vergognoso accordo separato di Fim-Uilm

    Venerdì 07 Dicembre 2012 11:38

    L’accordo separato che Fim e Uilm hanno sottoscritto sulla testa di milioni di lavoratori e lavoratrici senza il loro voto è fortemente peggiorativo della già dura condizione di chi lavora:
    1. salario inferiore al recupero potere d’acquisto, con due tranche rinviabili di 12 mesi e a disposizione delle imprese per la contrattazione aziendale, cioè consegnate a scambi impropri e ricatti;
    2. aumento degli orari di lavoro con il furto di 3 giornate di Par;
    3. aumento dello straordinario comandato, da 40/48 a 80 ore annue;
    4. flessibilità obbligatoria senza vincolo accordo Rsu, incrementata da 64 a 80 ore annue con penalizzazione per lavoratori che non la fanno (ore trattenute su ferie e Par);
    5. ulteriore penalizzazione malattie brevi;
    6. recepimento degli aspetti peggiorativi della legge Fornero sui contratti precari. (…)

    Fim e Uilm hanno consegnato così la vita dei lavoratori nelle mani dell’impresa cancellando ogni potere contrattuale della Rappresentanza Sindacale.
    Si aumenta l’orario per chi lavora mentre crescono cassa integrazione e licenziamenti!
    Un accordo che tuttavia è pienamente in linea con la disastrosa contrattazione di restituzione, peggiorativa che si è affermata grazie all’accordo del 28 giugno 2011 e al patto separato sulla produttività, come bene testimoniano il contratto dei Chimici e quello dei Ferrovieri, entrambi unitari.
    Per queste ragioni la linea di contrasto all’applicazione dell’intesa separata nei luoghi di lavoro non può partire dal richiamo al 28 giugno 2011 che è l’accordo delle deroghe al Contratto nazionale. I lavoratori, grazie ai sindacati complici, stanno pagando per intero la crisi generata dalle stesse politiche che pretendono oggi di cancellare lo stato sociale dopo aver distrutto le pensioni e l’art.18.
    C’è la necessità pertanto di ricostruire una battaglia generale del mondo del lavoro a partire dall’opposizione alle politiche del Governo Monti e di Confindustria.
    No al Patto di produttività e al 28 giugno!
    Occorre coniugare battaglia generale e azione coerente nei luoghi di lavoro, con una politica contrattuale, fabbrica per fabbrica, di esplicito contrasto a questo accordo separato, a quello del 28 giugno e al Patto di produttività. Non lottiamo solo contro l’accordo Fim-Uilm e un padronato arrogante e rapace ma dobbiamo necessariamente andare oltre ogni compatibilità e limite fissato dalle intese sbagliate sancite a livello Confederale.
    Poche ma chiare parole d’ordine: occupazione-salario-diritti
    II sindacato deve avere un solo riferimento, un solo limite nella sua politica contrattuale: i bisogni dei lavoratori e la loro rappresentanza autonoma! In questa fase bisogna mettere al centro la lotta per la difesa dell’occupazione e delle fabbriche contro le dismissioni, la difesa del salario e della condizione lavorativa contro flessibilita’ e la precarieta’. Solo coniugando battaglia generale e iniziativa nel luoghi di lavoro si potra’ ricostruire e riconquistare un Contratto Nazionale senza deroghe!
    Bisogna ridare senso ed efficacia alle lotte
    Scioperare costa, oggi più che mai. La pesante sconfitta su art.18 e pensioni, il desolante atteggiamento remissivo della Cgil e la durezza dello scontro che ci viene imposto aumentano la sensazione di impotenza e inutilità delle lotte. I lavoratori hanno dimostrato in questi anni una grande disponibilità alla mobilitazione. Ma per dare continuità, la lotta si deve porre davvero l’obiettivo di conquistare risultati concreti, altrimenti gli scioperi diventano atto di testimonianza.
    Per fare tutto ciò il Sindacato deve rompere ogni collusione con il palazzo e il palazzetto della politica parlamentare, dei giochi elettorali. Deve dismettere ogni illusione concertativa nel rapporto con Confindustria. Il lavoro deve rappresentarsi da sé, nel conflitto e nella ricostruzione di diversi rapporti di forza.

    Rompiamo ogni ambiguità nel rapporto con Cisl e Uil. Basta cercare l’unità con chi è pronto a scambiare qualsiasi cosa sulla pelle dei lavoratori!
    LA RAGIONE E’ DI CHI LOTTA

    R28A in Fiom

    Commento by Anonimo — 14 Dicembre 2012 @ 13:55

  2. L’assessore Scaletti: “Il ministero nomini un commissario”. La replica del teatro: “Gli obiettivi stabiliti sono sotto controllo” La Regione sfiducia il Maggio No al bilancio. Allarme dei sindacati: “Licenziano 26 dipendenti” IA REGIONE non vota il bilancio del Maggio Fiorentino e di fattosfiduci a l’attualedirezione del Teatro. L’assessore regionale Cristina Scaletti va all’attacco: «Bisogna attivare strumenti straordinari di gestione» dice. La replica: «Tutti gli obiettivi sono sotto controllo». Intanto i sindacati interni al Maggio lanciano l’allarme: «Licenziano 26 dipendenti». La fondazione del Maggio Musicale Fiorentino ha infatti annunciato l’intenzione di mettere in mobilità 26 persone entro la fine dell’anno. A PAGINA V L’assessore dice che il teatro rischia il declassamento. La replica: “Tutti gli obiettivi prefissati sono sotto controllo” La Regione hoc cia il bilancio del Viaggio Scaletti: “Ora ci vuole un commissario” MICHELE BOCCI VO 1’0 contrario all’approvazione del bilancio consuntivo del Maggio per il 2012. Lo annuncia l’assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti, che accusa la gestione del teatro «di aggiungere alle oggettive criticità di bilancio la palese difficoltà nella tenuta delle relazioni sindacalie con il personale. Cito, a titolo di esempio, le ultime vicende legate all’addio di due figure fondamentali perla vita del Maggio, il direttore del coro e prima ancora il direttore artistico». Scaletti, inoltre, ipotizzaanche l’attivazione di strumenti straordinari di gestione. In serata spiega meglio: «Vista la situazione ritengo necessaria la nomina di un commissario, che comunque spetta al ministero». Come dire: bisogna azzerare l’attuale gestione del Comunale. Dopo l’uscita dell’assessore, nel tardo pomeriggio di ieri sul sito intemetdelteatroèapparso un comunicato molto stringato in cui si spiega che «il Maggio musicale fiorentino è a disposizione per fornire alle Istituzioni pubbliche locali la fotografia della situazione attuale, e conferma che tutti gli obiettivi prefissati sono sotto controllo, evidenziando i grandi successi artistici riscossi negli ultimi mesi a Firenze e nelle recenti tournées internazionali». L’assessore Scaletti nel suo comunicato ha sottolineato il ruolo della Regione. «In questi anni, insieme alla Provincia e al Comune di Firenze, ha fatto ogni tipo di sforzo per contribuire al risanamento della Fondazione del Maggio musicale». Il contributo annuo, spiegano dalla Regione, è stato costantemente aumentato e ha ormai raggiunto la cifra di 3.392.500 euro: «In questi giorni, nella prospettiva di dare un futuro prestigioso alla Fondazione, la Regione ha stanziato ulteriori 21 milioni di euro per il completamento del nuovo Auditorium. Ha inoltre messo a disposizione degli organi gestionali della Fondazione tutti gli strumenti attivabili, a partire dalla cassa integrazione in deroga, perfarfronteallacomplessa situazione». Se non ci fosse il pareggio del conto economico neiprossimi esercizi, sottolinea sempre l’assessore, la Fondazione rischierebbe il declassamento a Teatro di tradizione. Un cambiamento in peggio che verrebbe sancito dalle norme della riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche che si stanno scrivendo in queste settimane a Roma. Scaletti chiude con il passaggio che fa riferimento alla bocciatura del bilancio e apre all’ipotesi di un commissariamento: «In questo contesto – dice l’assessore – qualora permanga o si aggravi questa situazione, anticipo il mio voto contrario all’approvazione del bilancio consuntivo per il 2012. Tale situazione impone l’esigenza di attivare strumenti straordinari nella gestione della Fondazione, capaci di garantire la continuità del Maggio in un quadro di risanamento dei conti e di qualità dell’offerta culturale». ***

    Commento by Anonimo — 14 Dicembre 2012 @ 22:45

  3. il fatto che si preoccupi dei giduzii degli altri significa che c3a8 normale nient’altroriguardo alla gita : penso che sia stato molto romantico purtroppo il comportamento dei maschi c3a8 indecifrabile peggio dei geroglifici : va studiato . .. .potrebbe dire1. sta aspettando che tu faccia la prima mossa2. forse ti vuole solo tanto tanto tanto bene (poco probabile)3. c3a8 stato solo uno slancio,un momento come quelli nei sogni4. magari nel tuo silenzio imbarazzato ha pensato che non ti fosse piaciutoTu Ale fai meglio ad avvicinarti pic3b9 a luiBuona fortuna dimmi come va dopo

    Commento by Reinita — 11 Luglio 2013 @ 10:49

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