IN OCCASIONE DELLA PROVA GENERALE DELL'ORO DEL RENO I DIPENDENTI DEL
TEATRO ALLA SCALA METTERANNO A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE I BIGLIETTI.
LA PROVA AVRÀ INIZIO ALLE ORE 19 DELL' 11/05/2010
I 1540 INGRESSI SARANNO DISPONIBILI DALLE ORE 17 DEL SUDDETTO GIORNO
FINO AD ESAURIMENTO PRESSO LA BIGLIETTERIA SERALE IN VIA FILODRAMMATICI .
La scure del governo si abbatte sulla musica e sui diritti dei
lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche
In Italia, non in Grecia, il governo decreta:
1) tagli al Fondo Unico dello Spettacolo
2) decurtazione del 50% dei contratti aziendali
3) ulteriore precarizzazione del lavoro
4) blocco del turn-over
5) privatizzazione dei teatri, mercificazione della cultura
NEI PROSSIMI GIORNI AVRANNO LUOGO ULTERIORI INIZIATIVE CHE VERRANNO
COMUNICATE AL PIÙ PRESTO.
Se la sovrintendenza non dormisse, oggi la Scala avrebbe ciò che le spetta.E non saremmo qui a leggere cose di cattivissimo gusto come questo paragone con la Grecia.
Commento by anonimo — 10 Maggio 2010 @ 22:20
teatro aperto va bene..la lotta contro il decreto, perfetto.lavoratori contro un decreto che ci distrugge,quindi il 13 si sciopera.MA IL 14????C'E' LA FILARMONICA…MA LA CGIL BLOCCHERA' SICURAMENTE L'ESPRESSIONE DEL PRIVATO NEL TEATRO, TUTELERA' GLI INTERESSI DEI LAVORATORI…NON PERMETERA' CHE CI SIA SPETTACCOLO…APRITE GLI OCCHI!!!! ACCORDO SOTTO BANCO PER LA GIOIA DI POCHI….W I PRIVATI!!!W LA FILARMONICA E GUAI A CHI LA TOCCA!!!!!!
Commento by anonimo — 10 Maggio 2010 @ 22:42
#1 non mi sembra che la sovrintendenza stia dormendo anzi è quella che finora ha ridato internazionalità alla Scala e soprattutto ha portato rinnovamento. C'è altra gente che ormai in Scala ha messo le radici e va a braccetto col governo di turno per fare i suoi interessi e diventare sempre più potente col benestare della CGIL.Quando abbiamo bloccato il teatro all'epoca di Meli- Muti era l'occasione per fare un po' di pulizia e l'abbiamo sprecata…gli sprechi ci sono ma si guarda sempre dalla parte sbagliata!
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 10:45
«Con prove aperte alla Scala ci facciamo amare da tutti»
di Piera Anna Franiniil giornale.it 11 maggio.
Daniel Barenboim è pianista e direttore d'orchestra d'alto rango. Pure saggista, autore di testi dove le riflessioni musicali sconfinano nella filosofia e viceversa. Ebreo-russo, cresciuto fra Argentina e Israele, Barenboim è approdato alla Scala nel dicembre 2005, dopo trent'anni d'assenza. E in breve è entrato nelle grazie del teatro che, pur di tenerselo stretto, ha coniato appositamente per lui il titolo di «maestro scaligero». Domani (ore 20) sarà dunque al Piermarini, alla testa della Filarmonica di casa: non in un concerto vero e proprio ma nel corso di prove generali aperte ai cittadini. Iniziativa che rientra nel progetto («La Filarmonica incontra la Città») avviato dal complesso questa primavera: un ciclo di esecuzioni che offrono allo spettatore la possibilità di capire cosa accade dietro le quinte di un concerto. Il ricavato di queste operazioni è devoluto a istituzioni non profit milanesi. L’esecuzione – diciamo – istituzionale avrà luogo invece venerdì 14 (info e prenotazioni: 02-72023671). In programma pagine di Brahms e Ravel.L'iniziativa «La Filarmonica incontra la Città» ha raccolto immediatamente ampi consensi. Ed Ernesto Schiavi, direttore artistico dell'orchestra, già si proietta verso il futuro: «Questo ciclo è una sorta di stagione parallela; sarebbe interessante dunque ampliarne la portata. E' poi un modo per dimostrare che siamo vicini a chi viene ad ascoltarci». Si allude a questi tempi di vertenze sindacali contro il decreto Bondi (sulla riforma delle fondazioni liriche). Così, anche la Filarmonica reagisce: a suo modo, cioè con gli strumenti. «Non sospenderemo nessun concerto, però i musicisti devolveranno il loro cachet ad associazioni benefiche. E questo fino a quando durerà la vertenza. Mi auguro che le cose si risolvano prima dell'arrivo di Claudio Abbado, perché se così non fosse allora sarebbe trascorso tanto di quel tempo che forse si rischierebbe l'incendio». Spiega Schiavi che pensa al 4 giugno, giorno previsto per il ritorno di Abbado alla Scala dopo 24 anni di assenza (prove al via il 26). «Con la rinuncia ai compensi si manifesta una critica al decreto. Che debbano essere operati dei tagli va bene, ma perché colpire strutture che funzionano? Anche all'estero se lo chiedono. Non scioperiamo perché siamo un ente privato alimentato da soci e sponsor, quindi non ha senso scioperare contro chi ci sostiene». Certo, tempi di strette e pressioni inducono un po' tutti a reinventarsi, e queste aperture al sociale sono una riposta. «Bisogna farsi voler bene. Dare prova di esserci, di comunicare, di offrire la musica. Bisogna coltivare un nuovo pubblico. Penso anche ai concerti in grandi spazi voluti dal festival Mito: in due appuntamenti abbiamo totalizzato 20mila presenze e per almeno il 90% si trattava di neofiti». Crisi che ha spinto la Scala ad aprire al pubblico, settimana scorsa, le prove dell'opera di Wagner L'Oro del Reno. Il mondo della classica, continua Schiavi, «si deve togliere la veste sacerdotale. Dobbiamo ricreare curiosità e lo si fa rendendo la musica più accessibile».Alla fine, c'è spazio per uno sfogo. La Filarmonica gira il mondo, in autunno rappresenterà l'Italia all'Expo di Shanghai. «Spesso Regione, Comune, Stato ci vantano come immagine dell'Italia. Benissimo, ma perché allora attaccare un ente che è in pareggio, un ente che è stato voluto da Abbado e poi avallato da Confalonieri, e conosciamo le provenienze politiche di entrambi?», rimarca alludendo alla fisionomia bipartisan dell'ente.
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 11:42
«Con prove aperte alla Scala ci facciamo amare da tutti»
di Piera Anna Franiniil giornale.it 11 maggio.
Daniel Barenboim è pianista e direttore d'orchestra d'alto rango. Pure saggista, autore di testi dove le riflessioni musicali sconfinano nella filosofia e viceversa. Ebreo-russo, cresciuto fra Argentina e Israele, Barenboim è approdato alla Scala nel dicembre 2005, dopo trent'anni d'assenza. E in breve è entrato nelle grazie del teatro che, pur di tenerselo stretto, ha coniato appositamente per lui il titolo di «maestro scaligero». Domani (ore 20) sarà dunque al Piermarini, alla testa della Filarmonica di casa: non in un concerto vero e proprio ma nel corso di prove generali aperte ai cittadini. Iniziativa che rientra nel progetto («La Filarmonica incontra la Città») avviato dal complesso questa primavera: un ciclo di esecuzioni che offrono allo spettatore la possibilità di capire cosa accade dietro le quinte di un concerto. Il ricavato di queste operazioni è devoluto a istituzioni non profit milanesi. L’esecuzione – diciamo – istituzionale avrà luogo invece venerdì 14 (info e prenotazioni: 02-72023671). In programma pagine di Brahms e Ravel.L'iniziativa «La Filarmonica incontra la Città» ha raccolto immediatamente ampi consensi. Ed Ernesto Schiavi, direttore artistico dell'orchestra, già si proietta verso il futuro: «Questo ciclo è una sorta di stagione parallela; sarebbe interessante dunque ampliarne la portata. E' poi un modo per dimostrare che siamo vicini a chi viene ad ascoltarci». Si allude a questi tempi di vertenze sindacali contro il decreto Bondi (sulla riforma delle fondazioni liriche). Così, anche la Filarmonica reagisce: a suo modo, cioè con gli strumenti. «Non sospenderemo nessun concerto, però i musicisti devolveranno il loro cachet ad associazioni benefiche. E questo fino a quando durerà la vertenza. Mi auguro che le cose si risolvano prima dell'arrivo di Claudio Abbado, perché se così non fosse allora sarebbe trascorso tanto di quel tempo che forse si rischierebbe l'incendio». Spiega Schiavi che pensa al 4 giugno, giorno previsto per il ritorno di Abbado alla Scala dopo 24 anni di assenza (prove al via il 26). «Con la rinuncia ai compensi si manifesta una critica al decreto. Che debbano essere operati dei tagli va bene, ma perché colpire strutture che funzionano? Anche all'estero se lo chiedono. Non scioperiamo perché siamo un ente privato alimentato da soci e sponsor, quindi non ha senso scioperare contro chi ci sostiene». Certo, tempi di strette e pressioni inducono un po' tutti a reinventarsi, e queste aperture al sociale sono una riposta. «Bisogna farsi voler bene. Dare prova di esserci, di comunicare, di offrire la musica. Bisogna coltivare un nuovo pubblico. Penso anche ai concerti in grandi spazi voluti dal festival Mito: in due appuntamenti abbiamo totalizzato 20mila presenze e per almeno il 90% si trattava di neofiti». Crisi che ha spinto la Scala ad aprire al pubblico, settimana scorsa, le prove dell'opera di Wagner L'Oro del Reno. Il mondo della classica, continua Schiavi, «si deve togliere la veste sacerdotale. Dobbiamo ricreare curiosità e lo si fa rendendo la musica più accessibile».Alla fine, c'è spazio per uno sfogo. La Filarmonica gira il mondo, in autunno rappresenterà l'Italia all'Expo di Shanghai. «Spesso Regione, Comune, Stato ci vantano come immagine dell'Italia. Benissimo, ma perché allora attaccare un ente che è in pareggio, un ente che è stato voluto da Abbado e poi avallato da Confalonieri, e conosciamo le provenienze politiche di entrambi?», rimarca alludendo alla fisionomia bipartisan dell'ente.
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 11:42
il giornale dello spettacolo 11 maggioDalla Regione Puglia 500 mila euro al Petruzzelli. 'Governo miope'BARI, 11 MAGGIO 2010 – Un ulteriore finanziamento di 500mila euro è stato concesso alla Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari dalla Regione Puglia. Lo ha comunicato l'assessore alla Cultura, Silvia Godelli (foto), con una lettera che contiene forti critiche al governo nazionale, inviata al sindaco di Bari, Michele Emiliano, e al sovrintendente della Fondazione, Giandomenico Vaccari, in vista della riunione del CdA del 17 maggio. Il nuovo stanziamento "si aggiunge – precisa la lettera – a pari importo di euro 500.000 già stanziato quale quota di adesione della Regione Puglia attraverso il proprio bilancio di previsione 2010. Questo secondo finanziamento tiene conto della forte attrattività delle attività artistiche del Teatro, importante fattore di richiamo nazionale e internazionale, e soprattutto intende sostenere la Fondazione, nonostante i rigidissimi vincoli imposti alla Regione dal Patto di Stabilità, in un momento in cui da parte del governo del Paese attraverso il noto decreto sulle Fondazioni Lirico Sinfoniche si cerca di imporre un'ottica miope e burocratica in merito alle politiche culturali e all'organizzazione del sistema musicale italiano". La Regione Puglia intende pertanto "raddoppiare i finanziamenti già destinati al Teatro attingendo ai fondi del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Puglia finalizzati alla promozione turistica del territorio, nella previsione che tale disponibilità potrà ulteriormente incrementarsi, a partire dal 2011, in parallelo alla crescita di attrattività del teatro e delle sue iniziative artistiche".
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 12:06
il giornale dello spettacolo 11 maggioDalla Regione Puglia 500 mila euro al Petruzzelli. 'Governo miope'BARI, 11 MAGGIO 2010 – Un ulteriore finanziamento di 500mila euro è stato concesso alla Fondazione lirico sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari dalla Regione Puglia. Lo ha comunicato l'assessore alla Cultura, Silvia Godelli (foto), con una lettera che contiene forti critiche al governo nazionale, inviata al sindaco di Bari, Michele Emiliano, e al sovrintendente della Fondazione, Giandomenico Vaccari, in vista della riunione del CdA del 17 maggio. Il nuovo stanziamento "si aggiunge – precisa la lettera – a pari importo di euro 500.000 già stanziato quale quota di adesione della Regione Puglia attraverso il proprio bilancio di previsione 2010. Questo secondo finanziamento tiene conto della forte attrattività delle attività artistiche del Teatro, importante fattore di richiamo nazionale e internazionale, e soprattutto intende sostenere la Fondazione, nonostante i rigidissimi vincoli imposti alla Regione dal Patto di Stabilità, in un momento in cui da parte del governo del Paese attraverso il noto decreto sulle Fondazioni Lirico Sinfoniche si cerca di imporre un'ottica miope e burocratica in merito alle politiche culturali e all'organizzazione del sistema musicale italiano". La Regione Puglia intende pertanto "raddoppiare i finanziamenti già destinati al Teatro attingendo ai fondi del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) Puglia finalizzati alla promozione turistica del territorio, nella previsione che tale disponibilità potrà ulteriormente incrementarsi, a partire dal 2011, in parallelo alla crescita di attrattività del teatro e delle sue iniziative artistiche".
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 12:06
Ocse, salari: l'Italia peggio Grecia, Irlanda e Spagna
I salari netti italiani sono mediamente inferiori non solo a quelli di Paesi come Stati Uniti, Germania, Francia, Regno Unito, ma anche agli stipendi di altri Paesi europei che sembrerebbero in maggiori difficoltà economiche, come Grecia, Irlanda e Spagna. È quanto risulta dal Rapporto Ocse Taxing Wages, prendendo in considerazione la tabella sul salario medio di un singolo senza carichi di famiglia (calcolata in dollari e a parità di potere d'acquisto). I salari italiani risultano però più generosi rispetto a quelli dei portoghesi, polacchi, ungheresi. In coda alla classifica i messicani. L'Italia si colloca per gli stipendi al 23/o posto, con guadagni inferiori al 16,5% rispetto alla media dei trenta Paesi che fanno parte dell'organizzazione di Parigi. I dati sono riferiti al 2009 e l'Italia si colloca nella stessa posizione dell'anno precedente.
Il salario annuale netto del lavoratore medio è in Italia di 22.027 dollari, contro i 26.395 della media Ocse, i 28.454 della Ue a 15 e i 25.253 della Ue-19. La classifica riguarda il salario netto annuale medio di un lavoratore single senza carichi di famiglia. È calcolato in dollari e a parità di potere d'acquisto.
Se si guarda alla classifica del guadagno medio di un lavoratore con famiglia, unico percettore di reddito con a carico coniuge e due figli, il reddito netto degli italiani sale a 26.470 euro ma resta inchiodato, anche in questo caso, al 23/o posto della classifica Ocse.
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 15:17
Bufera Scala,Filarmonica:"Compensiin beneficenza"
Se il teatro non potrà mantenere il suo livello di eccellenza, ne risentirà di conseguenza anche l'associazione, che ha un bilancio in pareggio e oltre mille concerti all'attico. Per questo, suoneranno tutti con la coccarda gialla
consiglio di amministrazione della Filarmonica, che è un’associazione composta dai dipendenti del teatro, a decidere a quali forme di beneficenza destinare i compensi a cui i musicisti rinunciano per "i prossimi concerti, in totale sintonia con le modalità e la durata della protesta sindacale in atto nel teatro".
Il direttore artistico Ernesto Schiavi ha infatti spiegato che sarà per questo motivo che suoneranno con la coccarda gialla di portatori sani di cultura, già indossata dai lavoratori del teatro e dagli artisti (incluso Placido Domingo) durante l’ultima rappresentazione del Simon Boccanegra.
La preoccupazione, spiegano dalla Filarmonica, è duplice. In generale perchè il decreto toglie "risorse e autonomia di chi opera in ambito culturale in un paese che nella cultura investe poco in assoluto, e pochissimo rispetto allo straordinario patrimonio che dovrebbe preservare e mettere a frutto". Nello specifico "particolarmente grave è il mancato riconoscimento della specificità del Teatro alla Scala in termini di eccellenza artistica e gestionale".
Se infatti la Scala non potrà mantenere il suo livello di eccellenza, ne risentirà di conseguenza anche la Filarmonica, che ha un bilancio in pareggio e oltre mille concerti all’attivo. I prossimi includono i concerti in cartellone diretti da Daniel Barenboim (14 maggio) e da Daniel Russell Davies (30 maggio) le prove aperte a favore della Casa della Carita’ e della Fondazione Floriani e i concerti speciali per la Croce Rossa e la Fondazione Rava.
La Filarmonica ha poi sottolineato: "Gli scioperi si possono fare contro chi taglia i fondi alla cultura, non contro chi contribuisce con generosità. Alla vigilia del trentennale, dopo più di 1.000 concerti e nel momento in cui ci apprestiamo a festeggiare il ritorno a Milano di Claudio Abbado, crediamo di essere stati una risorsa per il Teatro alla Scala, per la città di Milano e per lo sviluppo dell’immagine internazionale dell'Italia".
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 15:37
Bufera Scala,Filarmonica:"Compensiin beneficenza"
Se il teatro non potrà mantenere il suo livello di eccellenza, ne risentirà di conseguenza anche l'associazione, che ha un bilancio in pareggio e oltre mille concerti all'attico. Per questo, suoneranno tutti con la coccarda gialla
consiglio di amministrazione della Filarmonica, che è un’associazione composta dai dipendenti del teatro, a decidere a quali forme di beneficenza destinare i compensi a cui i musicisti rinunciano per "i prossimi concerti, in totale sintonia con le modalità e la durata della protesta sindacale in atto nel teatro".
Il direttore artistico Ernesto Schiavi ha infatti spiegato che sarà per questo motivo che suoneranno con la coccarda gialla di portatori sani di cultura, già indossata dai lavoratori del teatro e dagli artisti (incluso Placido Domingo) durante l’ultima rappresentazione del Simon Boccanegra.
La preoccupazione, spiegano dalla Filarmonica, è duplice. In generale perchè il decreto toglie "risorse e autonomia di chi opera in ambito culturale in un paese che nella cultura investe poco in assoluto, e pochissimo rispetto allo straordinario patrimonio che dovrebbe preservare e mettere a frutto". Nello specifico "particolarmente grave è il mancato riconoscimento della specificità del Teatro alla Scala in termini di eccellenza artistica e gestionale".
Se infatti la Scala non potrà mantenere il suo livello di eccellenza, ne risentirà di conseguenza anche la Filarmonica, che ha un bilancio in pareggio e oltre mille concerti all’attivo. I prossimi includono i concerti in cartellone diretti da Daniel Barenboim (14 maggio) e da Daniel Russell Davies (30 maggio) le prove aperte a favore della Casa della Carita’ e della Fondazione Floriani e i concerti speciali per la Croce Rossa e la Fondazione Rava.
La Filarmonica ha poi sottolineato: "Gli scioperi si possono fare contro chi taglia i fondi alla cultura, non contro chi contribuisce con generosità. Alla vigilia del trentennale, dopo più di 1.000 concerti e nel momento in cui ci apprestiamo a festeggiare il ritorno a Milano di Claudio Abbado, crediamo di essere stati una risorsa per il Teatro alla Scala, per la città di Milano e per lo sviluppo dell’immagine internazionale dell'Italia".
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 15:37
da "Il Giornale"06/05/2010…Ma ancor più bella è la vita dell’orchestrale scaligero che guadagna 3000 euro al mese, rimpinguata da vari bonus, come il contributo per l’acquisto dello strumento e degli abiti da concerto, oltre agli straordinari. Quasi tutti i musicisti del Piermarini fanno parte anche della fondazione Orchestra Filarmonica della Scala: ogni concerto vale loro un cachet a parte. Ma anche il tempo libero dei musicisti scaligeri vale oro: essendo impegnati 6 ore al giorno in teatro hanno anche la possibilità di dare lezioni private di musica – un altro privilegio che il decreto Bondi vorrebbe tagliare fissando un tetto massimo – sfruttando il marchio Scala. Che in ogni caso è una garanzia….scusate, quasi quasi sono d'accordo con la stampa destroide!!!
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 17:26
Tutti gufi a sperare che la filrmonica salti…è prpprio vero che la FILARMONICA logora chi non ce l'ha…Mettetevi il cuore in pace troppa gente ci guadagna sul nostro lavoro…HASTA LA FILARMONICA SIEMPRE…..
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 22:09
Spettacolo dal vivo: Carlucci, domani le osservazioni della Bilancio sul ddlROMA – 11 MAGGIO 2010 – Riprende l’iter della legge quadro per lo spettacolo dal vivo. Domani pomeriggio, mercoledi 12 maggio, in sede referente la commissione Cultura della Camera esaminerà le osservazioni della commissione Bilancio, “cui ci atterremo – dice la relatrice della legge, on. Gabriella Carlucci (foto) – per modificare il testo, togliendo quelle parti che non hanno copertura economica. La parte regolamentare non viene toccata”. “Abbiamo pattuito – precisa Carlucci – una copertura per la legge di 30 milioni di euro, lasciando il credito d’imposta e gli incentivi fiscali, il fondo di perequazione e quello per l’innovazione. Tutto il resto non lo possiamo inserire, perché non arriviamo ai 100 milioni che sarebbero stati necessari per coprire tutto quello che avevamo inserito, di tutto e di più". Domani si discute, la settimana prossima viene ripresentato il testo modificato, arriverà il nuovo parere della commissione Bilancio e poi si andrà al voto in commissione Cultura. Questo il presumibile programma, “ma al momento attuale è inutile fare previsioni” conclude la relatrice della legge.
Commento by anonimo — 11 Maggio 2010 @ 22:54
artisti?! solo mercenari e narcisisti con senso di onnipotenza.Se c'è il grande maestro a dirigere tutti pronti come cagnolini altrimenti tutti rintanati…..questo è l'amore per il nostro teatro…questo è l'amore per la cultura..questa è la mercificazione dell'arte…CHE BELLA LOTTA DI…..
Commento by anonimo — 12 Maggio 2010 @ 06:35
MA LA CUB NON FA' NULLA CONTRO LA FILARMONICA DEL 14???????????????ANCHE LORO SOLO PAROLE COME LE ALTRE SIGLE…..IO IL 13 NON SCIOPERO….PREFERISCO GUARDARE ALLE 00.00 DEL 14 I MACCHINISTI MONTARE LA FILARMONICA PAGATI….CUB CGIL CISL E UIL STESSA FUFFA
Commento by anonimo — 12 Maggio 2010 @ 19:12
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Commento by erectile pills sample — 30 Dicembre 2020 @ 11:42