Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

29 Gennaio 2015

TEATRO ALLA SCALA E PRIMO MAGGIO 2015 Un solo urlo : MAY DAY … MAY DAY !!!

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 06:42

Da alcune settimane, i dipendenti del Teatro Alla Scala assistono, e talvolta partecipano, alla sceneggiata che riguarda l’inaugurazione dell’Expo di Milano che è prevista avvenga con la messa in scena della TURANDOT di Puccini alla Scala.

 

Come nella migliore tradizione lirica, un coro di figuranti ed interpreti scandisce, con toni più o meno alti, più o meno drammatici, alle orecchie dei lavoratori del “Teatro Alla Scala” inviti e richieste affinché rinuncino al loro sacrosanto diritto di festeggiare il Primo Maggio e vadano a lavorare nel nome dell’unicità dell’evento Expo.

 

A dare il via alla “bagarre” è stata la lettera inviata a ciascun lavoratore dal Sovraintendente Pereira, nella quale chiede la disponibilità a lavorare il Primo Maggio per il bene dell’Expo, di Milano, del Teatro in cambio a gratitudine e ad una ricompensa sotto forma di bonus extra, come comunicato a Cgil-Cisl-Uil-Fials che, per quanto viene dato di sapere, risponderebbe ad una maggiorazione del 140% per gli orchestrali ed il coro e del 100% per tutti gli altri. La lettera del Sovraintendente è una sorta di referendum circa la disponibilità da parte dei lavoratori a rinunciare ad “un diritto non rinunciabile e non contrattabile”, mettendoli nell’ingrata condizione di poter essere considerati non responsabili. Si tratta di un manicheismo che consideriamo inaccettabile.

 

Si parte davvero male e questo non annuncia nulla di buono in vista delle future contrattazioni sul Contratto Unico previsto dallo Statuto di Autonomia concesso alla Fondazione Teatro Alla Scala. Questa richiesta s’inquadra in un contesto nel quale il Ministro della Cultura Franceschini ha espresso pericolose idee in tema di diritti nel settore della produzione culturale ed il particolare circa il diritto di sciopero.

 

Riconfermiamo la posizione da noi già espressa a dicembre nel volantino titolato “Pacchi Natalizi” ovvero che nell’evento Expo non c’è nulla da festeggiare. Fin dall’inizio dei lavori, così come in altri grandi eventi, sono emersi alti livelli di corruzione e collusione con associazioni mafiose, di sperpero di danaro pubblico e di decine di aziende degli appalti allontanate dal Prefetto e dal Dott. Cantone perché in odore di malavita organizzata, oltre alla distruzione del territorio e dei disagi arrecati alla popolazione.

 

Il Primo Maggio, a Milano, arriveranno Capi di Stato e di Governi, molti dei quali responsabili di guerre, dittature, discriminazioni, genocidi dei popoli indigeni, di fame, malattie e violazioni dei diritti umani, politici e sindacali.

Il tema dell’Expo è “NUTRIRE IL PIANETA” ed a questo si può aggiungere

“O LE MULTINAZIONALI?”.

 

Ci piacerebbe che, il Sovraintendente dedicasse l’impegno posto per l’inaugurazione scaligera dell’Expo alla soluzione delle vertenze aperte, in primis quelle riguardanti “le lavoratrici ed i lavoratori a prestazioni serali” e del Personale di Sala, oltre alle “ferite” ai diritti quali il pagamento della malattia o la questione del “settimo giorno” e, magari, guardandosi bene attorno, potrebbe scoprire che i problemi di corruzione non si limitano all’Expo. Ci piacerebbe che finissero le discriminazioni sindacali nei nostri confronti e dei lavoratori.

 

Il Primo Maggio 2015, a Milano, si terrà un altro grande evento: la più grande edizione della MAY DAY mai vista.

Da tutta Europa arriveranno i rappresentanti di quel popolo massacrato dalle politiche di austerità dell’Unione Europea, della BCE e della Merkel e del Fondo Monetario Internazionale.

 

Migliaia di disoccupati, precari, pensionati ridotti alla fame, sfrattati, senza casa, migranti, lavoratori sfruttati, esodati, sindacati di base ed associazioni, NO TAV, NO TRIV, ambientalisti, centri sociali, … si troveranno scandendo May Day, May Day.

 

Vorremmo che a questo grande evento di popolo partecipassero anche tutti i dipendenti del Teatro Alla Scala.

 

Sarebbe il miglior modo per far capire a Capi di Stato, alle Multinazionali, al nostro Governo, a Squinzi ed alla Confindustria, alla Camusso, ai firmatari del JOB ACT ed alle “varie Segreterie di questi e di quelli” che devono CAMBIARE MUSICA perché la musica in Europa sta già cambiando.

 

C.U.B. INFORMAZIO

Milano, 28.01.2015 STAMAPA IL VOLANTINO IN ALLEGATOpuntina rossa con logo cub

 

25 Gennaio 2015

1° Maggio 2015. il Governo chiede marcia indietro alla Cgil e Cub.

Filed under: Articoli stampa — Lavoratoriscala @ 22:14

Turandot del Primo maggio, il Governo chiama la Cgil: “Importante aprire la Scala”
25 gennaio 2015

“Vista l’importanza dell’evento e l’attenzione internazionale sarebbe importante l’apertura del Teatro alla Scala anche il primo maggio: si tratta di trovare il giusto equilibrio tra le parti”
di Nicola Palma

Il Primo maggio è in programma la Turandot con Riccardo Chailly

Expo, la Cgil dice no allo spettacolo del primo maggio per i lavoratori della Scala
Milano, 25 gennaio 2015 – Primo maggio alla Scala, mancava solo il Governo. Lacuna colmata dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, che ieri, ultimo di una lunga serie, ha invitato i delegati Cgil del Piermarini a fare marcia indietro sul «no» allo spettacolo nel giorno della festa dei lavoratori: «Vista l’importanza dell’evento e l’attenzione internazionale – riflette – sarebbe importante l’apertura del Teatro alla Scala anche il primo maggio: si tratta di trovare il giusto equilibrio tra le parti».

Come già fatto in passato per altre categorie: «È un tema affrontato più volte e positivamente con i sindacati nei Beni culturali – aggiunge Franceschini –. Da alcuni anni, i musei italiani sono aperti, e mi pare che anche in questo caso sarebbe importante l’apertura della Scala, con l’evento della Prima». Auspicio ribadito pure dal commissario unico di Expo 2015 spa, Giuseppe Sala: «L’idea è che il Primo maggio ci siano le autorità, le istituzioni e i politici internazionali: ho più volte sottolineato al sovrintendente Pereira che per chi è già lì sarà un’occasione straordinaria». Alexander Pereira lo sa benissimo, tanto che sta provando in tutti i modi a salvare il capolavoro pucciniano diretto per l’occasione dal maestro Riccardo Chailly.

Prima la trattativa (vana) con i rappresentanti sindacali, durante la quale il manager austriaco ha dovuto suo malgrado prendere atto della contrarietà della Cgil, che ha anche fatto leva su una sentenza della Corte di Cassazione datata 2005 favorevole al personale di via Filodrammatici sul 2 giugno. In pratica, la Suprema Corte ha stabilito che le feste comandate non possono essere oggetto di contrattazione perché nella completa disponibilità di ogni singolo dipendente. Da lì, quindi, si è passati al secondo step: lettera individuale per chiedere la disponibilità a prestare servizio il Primo maggio in cambio di una paga raddoppiata (100% in più per l’area tecnico-amministrativa e 140% in più per orchestra e coro).

C’è tempo fino al 31 gennaio per dare una risposta, anche se è bene precisare che il «sì» o il «no» potrebbe essere comunque sconfessato dal lavoratore il Primo maggio, senza alcuna conseguenza di natura disciplinare. Con ogni probabilità, la stragrande maggioranza dei musicisti si schiererà a favore della Turandot (il 90-95% ha sottoscritto una raccolta-firme a dicembre), così come una buona parte del coro. Incognite, invece, sulle maestranze, in particolare sugli addetti al palcoscenico fedeli a Cgil e Cub. A fine mese partirà la conta, reparto dopo reparto, per capire se lo spettacolo potrà essere allestito al netto delle defezioni. Altrimenti bisognerà vagliare le alternative. La prima: annullare la data, con inevitabile danno d’immagine internazionale per il tempio della lirica. La seconda: posticipare la rappresentazione al 2 maggio.

nicola.palma@ilgiorno.net

22 Gennaio 2015

Legittimare la Cub al Teatro alla Scala. Rinnoviamo la nostra richiesta.

Filed under: Comunicati Cub,General — Lavoratoriscala @ 23:40

 

Milano, 21.01.2015

Dott. Alexander Pereira

Sovraintendente Teatro Alla Scala

Via Filodrammatici 2 MILANO

Oggetto: Vostre lettere del 18 dicembre 2014

Dopo aver aderito alla sua richiesta di rendere formale la nostra adesione al Contratto Collettivo di Lavoro delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, ci ha davvero stupito la sua risposta in merito alla questione.

In buona sostanza, dovremmo attendere che lAgenzia Nazionale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche, aderente allAssociazione Generale Italiana dello Spettacolo, apponga il suo imprimatur alla nostra adesione al CCNL.

Noi dissentiamo da tale procedura poiché, in fatto ed in diritto, le cose stanno diversamente.

In Italia, sulla base del dettato costituzionale, viviamo in una situazione di pluralismo sindacale.

La legittimazione di unOrganizzazione Sindacale viene data innanzitutto dal diritto dei lavoratori ad aderire al Sindacato che, a loro parere, meglio tutelano i loro diritti.

E certo che una parte dei lavoratori della Fondazione Teatro Alla Scala abbia aderito alla nostra Organizzazione.

Lo Stato italiano, attraverso le sue istituzioni, ha da tempo riconosciuto la C.U.B. Confederazione Unitaria di Base, infatti, con Decreto del Presidente della Repubblica, la C.U.B. è stata riconosciuta come facente parte del Consiglio Nazionale dellEconomia e del Lavoro. Quando le Commissioni Parlamentari devono consultare le O.O.S.S. in merito alle Leggi del lavoro e della previdenza sociale, anche la C.U.B. viene convocata per esprimere il suo parere (veda All.1).

In conclusione, la nostra Organizzazione Sindacale è riconosciuta e chiamata ad esprimere il proprio parere a tutti i tavoli istituzionali (Parlamento, Regioni, Provincie, Comuni, ecc), ad eccezione di quello della vita sindacale della Fondazione Teatro Alla Scala che lei dirige.

A nostro parere, i formalismi accampati, sono finalizzati a escludere dai tavoli delle trattative e discriminare la nostra Organizzazione ed i nostri iscritti. Le chiediamo quindi voler rimuovere questa situazione di fatto.

Vorremmo evidenziarle che, con altre prestigiose istituzioni culturali milanesi, quali ad esempio la Fondazione Piccolo Teatro di Milano-Teatro DEuropa, i comportamenti sono molto differenti dai vostri ed a dimostrazione di ciò le alleghiamo laccordo del 29.07.2011 sottoscritto dalla C.U.B. Informazione (Allegato 2).

Rinnoviamo la nostra richiesta di un totale riconoscimento della nostra Organizzazione Sindacale e dei nostri iscritti e ci aspettiamo che noi ed i nostri rappresentanti siano convocati alle prossime trattative a partire da quelle aventi per tema i lavoratori serali a prestazioni ed il personale di sala.

Distinti saluti.

Segretario Generale CUB INFORMAZIONE

Giuseppe Fioritoacc.ccnlpuntina rossa con logo cub

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