IN SEGUITO ALLA GRAVISSIMA SITUAZIONE IN CUI VERSA IL TEATRO CARLO FELICE, ED ALLA MANCANZA DI RISPOSTE ADEGUATE DA PARTE DEL CDA CHE COME UNICA PROPOSTA HA PRESENTATO LA CASSA INTEGRAZIONE PER 4 MESI PER TUTTI I LAVORATORI,AZZERAMENTO DELL'INTEGRATIVO SENZA PROSPETTIVE PER IL PROSSIMO BIENNIO, PIANI DI RILANCIO SOSTENIBILI, MANCANZA DI COPERTURE FINANZIARIE, ASSENZA DI SPONSOR ECC.IERI 22 SETTEMBRE 2010 I LAVORATORI A MAGGIORANZA QUASI ASSOLUTA (11 ASTENUTI E 4 CONTRARI) HANNO DECISO DI INIZIARE DA OGGI L'ASSEMBLEA PERMANENTE, VOLTA AD APRIRE IL TEATRO ALLA CITTA' OFFRENDO SPETTACOLI E CONCERTI GRATUITI ED AUTOGESTITI.
SAREBBE PER NOI DI GRANDE AIUTO IL VOSTRO SOSTEGNO ANCHE A MEZZO DI COMUNICATI DI SOLIDARIETA' DA INOLTRARE PRESSO IL VOSTRO PUBBLICO.
I LAVORATORI DEL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA
VOLANTINO LAVORATORI TEATRO CARLO FELICE
LE VERITA’ NASCOSTE
NON E’ VERO
Il dottor Fossati ci ha recentemente informato che i risultati della Deloitte di fine luglio sono in linea con quanto appurato dai revisori dei conti a Maggio; al momento dell’insediamento Marta Vincenzi e il Cda sapevano perfettamente in che condizioni versasse il Teatro Carlo Felice!
Alle rappresentanze sindacali è stato presentato quello che è solo un abbozzo di piano biennale per il 2011 e il 2012, senza neanche indicare nel merito quali saranno le produzioni effettive (titoli d’opera, concerti, etc.), soprattutto SENZA LA NECESSARIA COPERTURA FINANZIARIA!!
Sandro Bondi ha richiamato all’ordine i lavoratori del Carlo Felice come è suo dovere istituzionale, tuttavia anche lui è in attesa del famoso piano di rilancio del Teatro che ancora non gli è stato presentato.
Tutte le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche d’Italia hanno provveduto nei momenti di crisi a una ripatrimonializzazione proprio tramite la cessione di un immobile ai Teatri; nel nostro caso questo servirebbe come garanzia alla banche per concederci quella liquidità che è il problema primario in questi giorni.
Dopo due mesi di attacchi mediatici vergognosi che hanno messo in dubbio la nostra credibilità come persone, come lavoratori e come artisti, i dipendenti del Carlo Felice sono disponibili a sacrificare parte del loro stipendio per aiutare il Teatro, ma, al contrario da Cda e Sindaco sono arrivate risposte insoddisfacenti come un piano non coperto finanziariamente e una pervicace volontà di metterci tutti in cassa integrazione senza se e senza ma.
E’ il momento che Comune, Regione, Stato e Privati smettano di addossare puerilmente le responsabilità dello sfascio ai lavoratori, e prendano una buona volta una decisione definitiva:
SI VUOLE CHE IL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA ESISTA OPPURE NO?
Chi deciderà (non possiamo essere noi lavoratori) si assumerà la RESPONSABILITA’ POLITICA delle proprie decisioni.
Lavoratori Teatro Carlo Felice
LA PROPOSTA OSCENA DEL CDA PACOR/FOSSATI
LA POSIZIONE DEL GOVERNO"MORIBONDI"
GENOVA-POMIGLIANO: il Referendum e la schedatura dei lavoratorimercoledì 22 settembre 2010=================================Impossibile, sentendo le ultime di stampa sulla situazionegenovese, non pensare a Pomigliano.Il nuovo modello di relazioni industriali inaugurato da Fiat eGoverno viene copiato pari pari per piegare i lavoratori delCarlo Felice di Genova, ovviamente recalcitranti, a subire unaimposizione surreale e illegale, la Cassa Integrazione per imusicisti: un istituto che nasce per far fronte alle crisi dimercato e non ai problemi di liquidità degli imprenditori.Ancor più grave è il fatto che la domanda di spettacolo,nonostante la crisi economica, vede un trend costantemente increscita, quindi ci sarebbe molta più domanda di quanta se neriesca a soddisfare.La crisi delle Fondazioni è tutta costruita, come si ripete datempo, da chi vuol tagliare i fondi pubblici per dar spazio agliaffari di privati, disposti a entrare solo a condizione di poterspeculare sul danaro pubblico, che attualmente è destinato aglistipendi, spese non "dopabili" con lievitazioni diciamoartificiali. Cosa molto facile da fare invece coi registi,cantanti, allestimenti ecc.Come a Pomigliano, il più autorevole partito della sinistrainneggia a "nuove relazioni industriali", facendo eco a Fassino eChiamparino che su Pomigliano appunto, hanno espresso favore peril modello Marchionne. diversamente da Pomigliano però, la Cgil,anziché ribellarsi, APPROVA, d'accordo col Sindaco Vincenzi, cheevidentemente ha tutt'altra intenzione che salvare il suo teatrodalla cricca.Così si accetta persino un referendum, deciso non già daglistessi sindacati come sarebbe ovvio, ma dal Consiglio diAmministrazione! Un modo, come a Pomigliano di terrorizzare eschedare i lavoratori che avranno da scegliere tra due splendidealternative: Cassa Integrazione (60% dello stipendio per tre mesipoi Dio sa che succederà) oppure Contratto di Solidarietà,proposto dalla fida UIL (sindacato di riferimento del Governocome a Pomigliano) con lo stipendio decurtato per almeno un anno.Come dire: vuoi morire per impiccagione o per fucilazione?Nessuno accenna al fatto che si fanno mancare volutamente i fondiper andare avanti (da parte di Governo e Comune), nessunoquantifica quale sarebbe la spesa per pagare gli stipendiregolarmente.Dopo 10 anni di gestioni "allegre", allestimenti faraonici,assurde spese artistiche in stile Parma, liti di potere traSovrintendenti e Direttori d'Orchestra, sfascio delle relazionisindacali durante l'era Di Benedetto, insomma dopo tutto questola Vincenzi si accorda col Ministero per applicare un istitutonon previsto dalla legge e assolutamente devastante per il teatroe i lavoratori: la Cassa Integrazione.E dopo? Con quali soldi Pacor, Vincenzi, Fossati & Co.finanzieranno l'ennesimo "piano industriale" (altra amenità diinvenzione genovese) salvifico solo sulla carta? Nessuno lo sa.Però abbiamo trovato il capro espiatorio dei mali italiani aPomigliano come a Genova: gli stipendi dei lavoratori, i piùbassi d'Europa.Speriamo che i sindaci di altre città, come per ora avviene aRoma e Firenze, abbiano un po' più a cuore il futuro del proprioteatro.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 14:04
«Non confermate i dirigenti»
la Nuova Sardegna — 21 settembre 2010 pagina 47 sezione: NAZIONALE
CAGLIARI. «L’attuale gruppo dirigente della Fondazione Teatro Lirico di Cagliari non deve essere riconfermato». Questa è la richiesta sottoscritta unitariamente dai sindacati di categoria Slc Cgil, Fistel Cisl, Fials Cisal, Snater e Fls Css che, dopo l’incontro del 13 settembre hanno ribadito «l’inadeguatezza di una direzione priva di idee ed entusiasmo». I sindacati hanno inviato una lettera e chiesto un incontro urgente al presidente della Fondazione Lirica, il sindaco di Cagliari Emilio Floris, per discutere di costi, attività e produzione. Il primo cittadino rappresenta allo stato attuale l’unico interlocutore perchè – così si legge in una nota – in base allo statuto, il 17 settembre è infatti decaduto l’attuale Consiglio di amministrazione e quindi, anche il Sovrintendente e il direttore artistico. I rappresentanti dei lavoratori riferiscono anche che «gli stessi dirigenti, lunedì scorso hanno dovuto riconoscere la veridicità di quanto denunciato dalle organizzazioni di categoria a fine luglio, cioè lo scippo di 2,6 milioni di euro di finanziamenti da parte dello Stato. La decisione di togliere dalle opere liriche la fondamentale componente scenica, – così si legge ancora nella nota dei sindacati – riducendole a una mera esecuzione musicale e provocando ripercussioni nell’occupazione, senza peraltro mettere in discussione la presenza nel cartellone di artisti di richiamo ma indiscutibilmente onerosi dal punto di vista finanziario, è il segnale evidente di una resa». Secondo i sindacati «non c’è un piano industriale o una qualsiasi idea di programmazione per il 2011 per rilanciare la più importante organizzazione culturale della Sardegna e, nello stesso tempo, contenere strategicamente i costi». L’investimento sulle risorse interne del teatro e sui tanti lavoratori precari che, da anni, operano all’interno della stessa struttura – così concludono i sindacati – potrà garantire la qualità e consentire un netto risparmio, senza alcun taglio a personale e produzioni». Aria di smobilitazione quindi al Lirico che giorni fa ha annunciato – ma senza una conferenza stampa ad hoc – la stagione concertistica con l’amara sorpresa del taglio dell’allestimento scenico de «La Cenerentola» di Rossini ad ottobre.
Commento by AutoOrgScala — 23 Settembre 2010 @ 17:10
Almeno a Cagliari la cgil é a favore dei lavoratori insieme agli altri sindacati. Non come da noi a Genova, in cui é totalmente asservita al potere dominante! Vergogna!!!
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 17:31
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 18:29
Musica: il Carlo Felice verso l'occupazione. Al Petruzzelli mettono all'asta il sindaco di Bari
GENOVA – BARI – 22 SETTEMBRE 2010 – Da domani il teatro Carlo Felice (foto) potrebbe essere occupato dai lavoratori per protesta contro la linea decisa nell’ultima riunione del Cda: referendum su cassa integrazione fino a fine anno o contratti di solidarietà per un anno, più azzeramento dell’integrativo, pari al 25% dello stipendio, per un biennio. Intanto a Bari si pensa di "mettere all'asta" il sindaco per salvare il Petruzzelli.
“Il teatro sarà aperto alla città – dichiara da Genova, al Secolo XIX, Carmine del Regno, segretario regionale dello Snater -. Suoneremo gratuitamente per i genovesi e nel frattempo li informeremo sulla situazione vergognosa che si è creata”.
Di avviso simile Nicola Lo Gerfo della Fials: “Sarà un’occupazione al contrario, pacifica e costruttiva. Vale a dire: presiederemo il teatro tenendo probabilmente fuori i componenti del Cda, con l’unico obiettivo di poter lavorare e produrre quelle opere e quei concerti che l’attuale gestione ha congelato”.
Unica possibilista sulla cassa integrazione in deroga rimane la Cgil locale.
Sul piano nazionale i sindacati puntano a mettere sul piatto il 25% dello stipendio non come rinuncia al contratto integrativo, bensì come prestito di solidarietà, per evitare, spiega Enrico Sciarra segretario nazionale della Fials, che la “sterilizzazione” dell’integrativo possa essere applicata poi automaticamente anche ad altri teatri.
Intanto a Bari i lavoratori del Petruzzelli insieme alla Cgil, organizzano per il 19 ottobre un’asta pubblica nel corso della quale metteranno “in vendita” anche il sindaco della città, Michele Emiliano "completo di fascia tricolore". La provocazione – riferita da La Gazzetta del Mezzogiorno – dovrebbe servire a richiamare l’attenzione sui 3 milioni di euro che mancano al bilancio del 2010. Buco che rischia di trasformare il prossimo Barbiere di Siviglia nell’ultima opera che andrà in scena nel teatro. E’ infatti già stata cancellata La Traviata che doveva chiudere la stagione in corso ed è assai incerta la sorte di Norma che il 6 dicembre dovrebbe inaugurare la prossima stagione.
I lavoratori imputano alla Regione Puglia di avere promesso e poi non dato 500 mila euro e alla Provincia di Bari, socio fondatore del teatro, di avere mancato un contributo di un milione e mezzo.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 18:32
Spettacolo: Nastasi, il Fus 2011 potrebbe essere reintegrato
NAPOLI – 22 SETTEMBRE 2010 – Il Fondo unico dello Spettacolo per il 2011 “potrebbe essere reintegrato”. Lo ha dichiarato il capo di gabinetto del ministro Bondi, Salvatore Nastasi (foto), in qualità di commissario straordinario del teatro San Carlo di Napoli. Annunciando una triplicazione della produzione del teatro nei prossimi due anni, Nastasi ha detto: “I soldi li troveremo, il Fus potrebbe essere reintegrato, e abbiamo già un nuovo socio sostenitore, la Ciliegina Lifestyle Hotel”. Lo scrive oggi Il Mattino.
E ci sarebbero altri imprenditori disponibili ad investire. Inoltre, la stesa Regione Campania potrebbe decidere di fare di più. In questo senso sarà importante la visita che il nuovo presidente regionale, Giovanni Caldoro, farà il 28 ottobre al teatro, insieme al maestro Riccardo Muti.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 18:36
Petruzzelli, il sindaco Emiliano contro tutti
BARI – 23 SETTEMBRE 2010 – "In tanti vorrebbero vederci alzare bandiera bianca, ma resteranno delusi: l'attività continuerà". La presentazione – scrive La Repubblica di Bari – del Barbiere di Siviglia, in scena da oggi al Petruzzelli (foto), è diventata l'occasione per il sindaco di Bari Michele Emiliano di rinfocolare la polemica contro il governo e i vari enti locali."La ragione dell'ostilità di ministero, provincia e regione – ha continuato il sindaco – è nel fatto che il presidente della fondazione è il sindaco di Bari. Sognano di farci andare in deficit perchè è l'unico modo di togliere di mezzo il sindaco e consegnare la fondazione al commissario". L'allestimento del Barbiere di Siviglia ha sostituito, per gravi motivi di bilancio, il dittico Tabarro-Cavalleria Rusticana, annunciato precedentemente.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 18:43
Musica: Incontro Agis-Schittulli, imminente ingresso Provincia nel Cda del Petruzzelli
BARI – 23 SETTEMBRE 2010 – Giancarlo Castellano e Francesca Rossini, rispettivamente presidente e direttore dell’Agis Puglia e Basilicata, hanno incontrato questa mattina il presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli. Al centro dell’incontro il ruolo della Provincia all’interno della Fondazione lirico sinfonica del Petruzzelli (foto), rispetto al quale il professor Schittulli – sollecitato dall’Agis – ha dichiarato l’imminente ingresso nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione stessa, che troverà compimento a brevissimo.“Gli enti istituzionali di questa regione, compresa quindi la Provincia che io rappresento, non possono prescindere dalla necessità di lavorare insieme affinché la Fondazione e il Petruzzelli stesso funzionino al meglio, con tutte le risorse necessarie e con la partecipazione di tutte le istituzioni” ha osservato Schittulli. E circa la necessità di concertazione, ha sposato l’invito dell’Agis a partecipare al tavolo interistituzionale – con Comune e Regione – che si occupi di tutte le problematiche relative al settore spettacolo in Puglia: Schittulli ne ha riconosciuto l’utilità non solo in qualità di Presidente della Provincia, ma anche come Presidente Upi (Unione delle Province d’Italia).In merito al tavolo curato dall’Agis, Schittulli si è dichiarato favorevole all’attuazione – proposta da Castellano – di un regolamento che disciplini la gestione e il sostegno dei progetti di spettacolo: “convengo con l’Agis su questo tipo di percorso, alla stesura e quindi all’attuazione di regolamenti necessari per una spoliticizzazione del settore”.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 18:46
Volete sapere una cosa veramente interessante, che vi da’ anche la misura dell’ incubo che sta vivendo il Carlo Felice e le sue cause.
In commissione cultura ha trovato conferma quanto sinora era solo un sospetto: nel Comune e privati starebbero osteggiando fortemente l’idea di mettere un immobile a patrimonio della Fondazione Carlo Felice!!!!!!!!
Sara’ forse perché questo andrebbe contro il progetto del trio Vincenzi-Garrone-Fossati? Forse c’entra qualcosa il fatto che Bondi appoggi così palesemente la Vincenzi e il Cda?
Di certo di ora in ora il quadretto vergognoso si sta svelando….
Lavoratore Carlo Felice
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 19:07
Volete sapere una cosa veramente interessante, che vi da’ anche la misura dell’ incubo che sta vivendo il Carlo Felice e le sue cause.
In commissione cultura della Regione Liguria ha trovato conferma quanto sinora era solo un sospetto: nel Comune e privati starebbero osteggiando fortemente l’idea di mettere un immobile a patrimonio della Fondazione Carlo Felice!!!!!!!!
Sara’ forse perché questo andrebbe contro il progetto del trio Vincenzi-Garrone-Fossati? Forse c’entra qualcosa il fatto che Bondi appoggi così palesemente la Vincenzi e il Cda?
Di certo di ora in ora il quadretto vergognoso si sta svelando….
Lavoratore Carlo Felice
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 19:09
La POLITICA ha UCCISO il Teatro Carlo Felice.Gente senza onore e senza dignità sta mandando in rovina il nostro Paese.Non ci sono rirorse, eppure dobbiamo MANTENERE con i nostri soldi 140.000 POLITICI, uno orgni 428 abitanti. Non sono una categoria indispensabile come i medici, gli insegnanti, ecc,Anzi, a Genova e in Liguria soprattutto sono palesemente INCAPACI, INAFFIDABILI, INUTILI e INDIFFERENTI alle sofferenze dei lavoratori e della popolazione. Abbiamo toccato con mano in questi giorni, in particolare con l'insopportabile sindaco MARTA VINCENZI e l'assessore alla cultura (presunta, perchè che sia un uomo di cultura llo deve ancora dimostrare) tal signor RANIERI.Noi a Genova non ci stiamo. Andremo a casa, forse, ma FAREMO L'IMPOSSIBILE PER MANDARE A CASA LA SINDACO CHE HA DATO IL COLPO FINALE ALLA DEVASTAZIONE DEL NOSTRO POSTO DI LAVORO.Anche da licenziati, continueremo a suonare e cantare OGNI GIORNO per le strade della nostra città.VINCENZI VATTENE!
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 19:15
Quella donna che sarebbe il sindaco di questa ormai merdosa città, è l'artefice della nostra disperazione; ti aspettavi che scappassimo a gambe levate? Ebbene, non hai nemmeno una preparazione culturale sufficiente per sapere che Genova è città principe della RESISTENZA, è la città di G.B.Perasso e del suo che l'inse, abbiamo cacciato austriaci, fascisti, nazisti, figurati se non riusciremo a cacciare te e la tua penosa giunta di dilettanti e apprendisti stregoni. Hai demolito il Carlo Felice, ma noi siamo ancora qui e LO RICOSTRUIREMO, soprattutto SENZA TE!un lavoratore del Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 19:23
Domani in Scala ci sarà Silvano Conti Segretario Nazionale SLC- CGIL.Chiedo ai lavoratori del teatro se per caso lo incontrano di chiederli perchè a Genova la CGIL acetta la cassa in deroga e se non si vergogna.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 19:55
Non mi sembra proprio che Bondi appoggi palesemente la Vincenzi.L'unica realtà é che lui continua a chiederle il famoso piano di rilancio che lei (blaterando da mesi) non é mai riuscita a preparare (o meglio non ha mai voluto farlo perché voleva SOLO la cassa integrazione)…Adesso i nodi cominciano finalmente a venire al pettine…
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 20:03
Se Conto è alla Scala, ditegli che sarebbe meglio se venisse a Genova, perchè qui lunedì ci vogliono chiudere. Lui è un nazionale della Cgil, possibile che non intraprendano una lotta dura per evitare un'altra Pomigliano? Oppure si sono assuefatti anche loro all'idea? Il caso Genova, se finirà male, resterà sulla coscienza di molti, non solo dei lavoratori del Carlo Felice. La nostra battaglia, tra l'altro, servirà anche a voi: dove siete???
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 20:04
Chi si fida di Bondi è peggio di lui. Ma quando cade sto cesso di governo?
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 20:32
Per # 16Non é mica questione di "fidarsi" di Bondi… facevo solo notare che questo asse Bondi-Vincenzi che qualcuno sembra ravvisare nel fatto che lui appoggi "palesemente" lei, per me é inesistente. Lei ha un bel dichiararsi "soddifatta" all'uscita dai recenti incontro Romani o dopo la "telefonata" di ieri con il ministro (chi l'ha sentita?). Anche le ultime dichiarazioni di Bondi mi sembrano molto generiche (vi aspettavate che diceste: "bravi, forza, occupate questo teatro!!!"?). Ma ripeto che, a parte queste dichiarazioni "giornalistiche" (che si sa bene quanto possano essere pilotate dallo staff di Marta), l'unico dato "reale" é che da Roma le hanno chiesto sempre questo piano di rilancio e lei ha sempre farfugliato scuse.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 21:03
Quello che non tutti riescono a vedere, è che il Teatro Carlo Felice in questo momento serve a tutti. Non per produrre musica, però.Le sciagurate scelte della sindaco Marta Vincenzi, hanno innescato una guerra politica complessa. L'asse Bondi-Vincenzi che tanto va di moda nelle cronache quotidiane e di cui si riempono la bocca i soloni della stampa locale, in realtà non esiste se non nella loro fantasia. E nella comprovata miopia della sindaco. Bondi, infatti, si sta fregando le mani e festeggerà con Brunetta, perchè sa che stavolta prenderà due piccioni con una fava:1) Con la stupida guerra scatenata dalla Vincenzi e dall'incapace CdA da lei fortemente voluto, leverà di mezzo la prima delle 14 fondazioni che Bondi intende smantellare in ogni modo, e ne ha già date ampie dimostrazioni, con il suo decreto e soprattutto i pesantissimi tagli al Fus;2) La Vincenzi, con questa vicenda, risulterà politicamente definitivamente MORTA; la chiusura del Teatro verrà infatti sfruttata dalla destra che passerà all'incasso alle prossime elezioni amministrative di primavera.Questa guerra, inoltre, serve anche per piccoli calcoli di retrobottega interni al PD ligure, che infatti non si pronuncia MAI sulle scelte della sindaco, o se ne lava le mani come fanno in Regione, dove a parte le solite vuote parole e le non troppo velate accuse alla Vincenzi e agli imprenditori di non volere un immobile dalla regione da mettere a patrimonio nel Teatro Carlo Felice (magari sperando che con questi argomenti riescano a farcela prendere a calci nel sedere per conto loro), potrà scaricare la Vincenzi che non sopportano più nemmeno loro e presentare un nuovo candidato sindaco, poichè se questa "signora" dovesse ripresentarsi (come peraltro intende fare), perderebbero quasi certamente la poltrona di Sindaco di genova che mantengono dal 1945.Alla fine, per questi luride ragioni, il risiko con cui stanno giocando non lascerà sul tavolo un mucchietto di carroarmatini colorati, ma ci saranno 288 lavoratori morti.
Commento by seestrasse — 23 Settembre 2010 @ 21:31
proposta per il nostro teatro "FELICE": accettiamo la proposta del cda chiedendo in cambio due rappresentanti dei lavoratori nel cda e ripartiamo da subito , facendo tesoro di tutti gli sbagli fatti, utilizzando e strumentalizzando il cda a nostro favore: controllando che lavorino veramente per trovare sponsor e far funzionare il teatro ( la vera punizione sarà che li faremo veramente lavorare).RIPARTIAMO SUBITO dal fondo che stiamo toccando e facciamo risuonare la nostra amata città con la musica che tanto amiamo!da oggi in poi ogni giorno che passa è contro di noi, mentre possiamo anche ammettere che tutto questo schifo ci è servito a capire tante cose.abbiamo bisogno di utilizzare una struttura esistente- teatro e cda-onde evitare lungaggini e passaggi burocratici e politici abberanti ( commissario, liquidazione,altre manovre politiche, oppure l'autogestione che non è veramente attuabile( ci toglieranno la corrente,etc…..).pensate forse che ci sia mai un cda decente se votato dalla nostra classe politica?? ora siamo più forti e uniti : è questa la vera vittoria!!cosa ne pensate? sono matto??
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 21:45
La cosa più grave è che non accettano il gioiello di famiglia che la regione si toglie per darlo allla sopravvivenza del carlo felice si ceertifica l'arroganza di questo sinadaco e c.d.a. cialtroni.L'assemblea dei lavoratori del carlo felice deve chiedere le dimissioni del sindaco e del c.d.a Questo avverrà attraverso anche attraverso l'auto gestione.Deve stringere patti con la regione che deve diventare protagonista del rilancio del teatro nel futuro c.d.a.Questa gente deve andare a casa perchè come ha detto qualcuno sta facendo il lavoro sporco di bondi , perdendo sicuramente il proprio lavoro alle prossime elezioni comunali .M achi glielo ha fatto fare al sindaco di suicidarsi politicamente?
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 21:45
Vi prego di usare cautela nelle dichiarazioni che vedono morto il teatro con i suoi lavoratori.Noi lavoratori (a dispetto di tutto e di tutti) STIAMO RESISTENDO… ci davano già in cassa integrazione a fine luglio e ora, a fine mese, il cda dovrà fare i conti con il fatto di essere insolvente risoetto al pagamento dello stipendio e forse si dovrà dimettere… poi si vedrà cosa succede.In regione non sono immobili come si dice, e sembra che qualche intenzione concreta ci sia (nonstante il freno messo in atto dal comune) http://www.cittadigenova.com/Genova/Cronaca/La-Crisi-del-Carlo-Felice-in-Consiglio-30137.aspxPer completare l'endovena di speranza mi riallaccio al post che si legge sopra in cui si legge che Nastasi intenderebbe reintegrare il fus per il 2011 e triplicare la produzione del teatro San Carlo di Napoli (di cui é commissario) per il prossimo biennio.Vi prego, non dite che orami il teatro é chiuso, la battaglia (aspra quanto si vuole) si sta ancora giocando…
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 21:49
SIlvano conti va alla Scala per intruppare e convincere le rs.a cgil sulla bontà delle proposte di cassa integrazione.Spero che i compagni della cgil non si facciano abbindolare da un inerte sindacalista che si è sempre dimostrato nel concreto un mozzarellone , una scamorza .Uno bene in pasta coi politici romani del pd che quando avevam il governo amico non ha ottenuto un fico secco e solo all'ultimo momento dopo la rivolta della base venne stralciato last minute il decreto asciutti.Costui non può andare in giro a dare l'estrema unzione ai teatri .Ieri bruciavano libri oggi chiudono i teatri .w la resistenza dei lavoratori di genova . non dategli manco il 25 % a quegli assassini della cultura di bondi e vincenzi
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 21:51
Per #19Posto che tu sia in buona fede quando dici "accettiamo la proposta del cda", io ti rispondo MAI!!!!Non dormirò mai sonni tranquilli fino a quando questa gente starà nel cda (Vincenzi in primis).Chissenefrega di evitare le lungaggini… bisogna evitare QUESTO CDA che ha dimostrato che vuole SOLO la nostra fine (se no avrebbe cercato una proposta alternativa invece che ripetere ossessivamente il mantra "non ci sono soldi-cassa integrazione-non ci sono soldi-cassa integrazione-non ci sono soldi-cassa integrazione-non ci sono soldi-cassa integrazione-non ci sono soldi-cassa integrazione-non ci sono soldi-cassa integrazione").Tu che scrivi di accettare sei in cattiva fede (dei loro) oppure non l'hai capito questo gioco???????
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 21:59
Il mio pensiero e’ che Bondi stia giocando con la Vincenzi come il gatto col topo.
Ufficialmente deve fare la sua buona parte da Ministro che biasima le azioni dei lavoratori, ma dall’altra si frega le mani perché un comune di centrosinistra sta facendo il lavoro sporco per il governo più anticulturale d’Europa (dati alla mano), e lei che non da più che pesci prendere si aggrappa alle parole false del Ministro continuando pervicacemente nella sua scelta suicida, rischiando seriamente di compromettere il suo futuro politico ( se non lo e’ già) e il nostro lavorativo.
Che schifo!!!!
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:06
Il suo futuro politico é già ampiamente compromesso (a Genova la detestano tutti e non solo per il Carlo Felice), ma tanto lei é piena di soldi… é il nostro lavoro che é veramente a rischio… ma NON DOBBIAMO MOLLARE!!!!!
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:10
Tanto per tenere desti tutti su quanto i nazionali stiano facendo per noi, risulta finora che solo Uil e Fials a livello nazionale abbiano avversato l’uso degli ammortizzatori sociali mentre Cgil rimane possibilista sulla cassa in deroga e Cisl sui contratti di solidarietà. Chiunque incontri questi ultimi personaggi può tentare di spiegargli perché non e’ possibile accettare questi due ammortizzatori? Perché qui a Genova (dove non passeranno mai) non siamo riusciti a farglielo capire. grazie.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:15
spero tanto di sbagliarmi e spero che questa tattica serva a non farci perdere il lavoro in teatro!!perche ho la responsabilità di una famiglia da mantenere ( così come tutti noi)e quando finiranno i soldi in cassa dovrò per forza andare a cercare un altro lavoro con tutto quello che comporta:sono in buona fede perchè mi è chiaro che nel cda siano incapaci di portare avanti proposte importanti e valide per il teatro, ma è da quando lavoro in teatro-parecchi anni- che persone valide non ne vengono .il fatto è che penso che la vera forza sia nel cambiare le persone e non nell'eliminarle…e ancora di più nel combattere gli atteggiamenti mafiosi e la disonestà che regnano anche da noi
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:21
Posso assicurare che nessuno ha intenzione di mollare, anzi il fatto che rispetto a un mese fa la nostra versione dei fatti abbia trovato più spazi (sia sui giornali che alle televisioni) non ci spinge ad altro che proseguire su questa strada.
Oggi e’ uscito un documento a firma di TUTTE le segreterie che indice l’assemblea permanente, e tutti speriamo sia solo il primo di una lunga serie.
Uniti ce la faremo.
Matteo Armanino, Snater
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:23
GENOVA CON LE MAGLIETTE A STRISCE
Oggi come nel 60 quando i ragazzi delle magliette a striscie si ribellarono alle provocazioni fasciste e fecero cadere il governo autoritario di tambroni ,Genova si ritrova sola a combattere il fascismo che a differenza di ieri sceglie di chiudere i teatri invece di bruciare libri. La sostanza non cambia .Cambiano i volti ,gli interessi incrociati e trasversali dei poteri forti della città che vogliono sottomettere i lavoratori all'uso mercantile del tempio dell'arte.Un film già visto anni fa in Scala quando confalonieri -tronchetti provera -muti e meli tentarono il golpe ma vennero respinti con fermezza dai lavoratori.Qui oggi assistiamo invece ad un attacco selvaggio di sindaco -ministro bondi -garrone e co. in una miscela di interessi tanto inusuali quanto esplosiva.W la resistenza genovese .Milano si allea con Genova. la cub è con voi non cedetegli niente. I soldi li devono trovare chiaha combinato il disastro , cioè Bondi,Nastasi e i suoi commissari, la vincenzi e il suo c.d.a. col suo fetore di petrolio. E' ora di cominciare anche una campagna di boicottaggio delle pompe di benzina Garrone.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:26
Grandissima idea quella dei cub della Scala: pensate un pò cosa succederebbe se la Erg avesse 2/3000 pieni in meno al mese! E coinvolgere gli ambienti della tifoseria genoana? Un potenziale bacino di 400.000 persone!!!!!In fondo è quello che proponeva Beppe Grillo per abbattere i prezzi della benzina: boicottare tutti UNA SOLA compagnia petrolifera! Basta scegliere quale.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 22:38
adelante companero . fantastico . cercate i compagni genoani . domenica striscione sulle tribune che da inizio alla campagna di boicottaggio in solidarietà col carlo felice.
Commento by anonimo — 23 Settembre 2010 @ 23:05
io mi ricordo che quando entrai per la prema volta in teatro,ho avuto a che fare con i dirigenti che all'epoca erano degni di essere chiamati dirigenti, anche loro con gli sbagli che tutti possono fare,ma cercavano sponsor,avevano idee, parlavano con tutti i lavaratori del teatro, dal più piccolo al più importante. adesso questi qua che decidono la vita delle persone non so trovargli un nome, ma forse burocrate e mero contabile,potrebbe calzargli meglio. questi, non hanno idee, non cercano sponsor e tanto meno hanno l'umiltà di parlare con chi e sotto di loro.purtroppo non vivranno abbastanza per vedere la loro politica aziendale a quali casini andrà in contro, quali gravi problemi la loro inutile arroganza porteraà non solo ai teatri italiani, ma a tutta questa nostra economia, sulla quale l'italia si basa. andateveneafareincu……….
Commento by andrearepetto — 24 Settembre 2010 @ 00:15
Entrare nel CDA del teatro Carlo Felice ? Ma non era richiesta una quota di 1 milione di euro a persona?Mi dicono poi che tutti i posti sono già presi. Se passa La Cassa in Deroga ci va la CGIL con Malvina e se invece arriva il commissario ci va la mafia- FIALS con Lo Gerfo..C'è niente da fare come ti giri ti giri….l'abbiamo avuta.
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 00:25
VOLANTINO LAVORATORI TEATRO CARLO FELICELE VERITA’ NASCOSTE
Marta Vincenzi e il Cda a fine luglio sostenevano che il deficit fosse maggiore di quanto si aspettassero, e pertanto la cassa integrazione fosse una scelta inevitabile.
NON E’ VEROIl dottor Fossati ci ha recentemente informato che i risultati della Deloitte di fine luglio sono in linea con quanto appurato dai revisori dei conti a Maggio; al momento dell’insediamento Marta Vincenzi e il Cda sapevano perfettamente in che condizioni versasse il Teatro Carlo Felice!
Tutti, dalla Confindustria di Genova a Cgil, Cisl e Uil pensano che sia stato consegnato un piano per i prossimi due anni e che i sindacati aprioristicamente vi si oppongano .
NON E’ VEROAlle rappresentanze sindacali è stato presentato quello che è solo un abbozzo di piano biennale per il 2011 e il 2012, senza neanche indicare nel merito quali saranno le produzioni effettive (titoli d’opera, concerti, etc.), soprattutto SENZA LA NECESSARIA COPERTURA FINANZIARIA!!
Il Ministro Bondi starebbe appoggiando le posizioni della sindaco.
NON E’ VEROSandro Bondi ha richiamato all’ordine i lavoratori del Carlo Felice come è suo dovere istituzionale, tuttavia anche lui è in attesa del famoso piano di rilancio del Teatro che ancora non gli è stato presentato.
L’assessore alla Cultura Ranieri sostiene che “garantire il teatro cedendo immobili non risolve nulla”.
NON E’ VEROTutte le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche d’Italia hanno provveduto nei momenti di crisi a una ripatrimonializzazione proprio tramite la cessione di un immobile ai Teatri; nel nostro caso questo servirebbe come garanzia alla banche per concederci quella liquidità che è il problema primario in questi giorni.
Se il Teatro chiuderà sarà colpa dei lavoratori del Teatro che hanno rifiutato proposte ragionevoli per arroccarsi a difesa dei propri privilegi.
NON E’ VERODopo due mesi di attacchi mediatici vergognosi che hanno messo in dubbio la nostra credibilità come persone, come lavoratori e come artisti, i dipendenti del Carlo Felice sono disponibili a sacrificare parte del loro stipendio per aiutare il Teatro, ma, al contrario da Cda e Sindaco sono arrivate risposte insoddisfacenti come un piano non coperto finanziariamente e una pervicace volontà di metterci tutti in cassa integrazione senza se e senza ma. E’ il momento che Comune, Regione, Stato e Privati smettano di addossare puerilmente le responsabilità dello sfascio ai lavoratori, e prendano una buona volta una decisione definitiva: SI VUOLE CHE IL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA ESISTA OPPURE NO? Chi deciderà (non possiamo essere noi lavoratori) si assumerà la RESPONSABILITA’ POLITICA delle proprie decisioni. Lavoratori Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 08:38
La discussione sta arrivando al suo dunque.Rimpallarsi le colpe è inutile.Ciascuno dei protagonisti della vicenda dica chiaramente e in fretta se vuole o non vuole che il Carlo Felice prosegua la sua storia di produzione artistica.Tutto il resto è fumo.Il Carlo Felice è indispensabile.orsolina la birichina
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 09:40
Correzione importantissima per il documento di cui al #34:QUANDO SI PARLA DI CGIL, CISL E UIL AL PUNTO 2 SI TRATTA DEI CONFEDERALI GENOVA, NON OVVIAMENTE DEI COLLEGHI DEL TEATRO.CI SCUSIAMO PER EVENTUALI FRAINTENDIMENTI.Lavoratori Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 11:05
A questo link un bel servizio di Rai3 sui Teatri Lirici e sul Carlo Felicehttp://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2f84b178-e7af-4026-a197-14a6413d101b-tg3.html?p=0
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 20:20
Da Operaclick chel'inse risponde a Stinchelli chel'inse il Ven Set 24, 2010 7:31 pm Per henrythewizardLa parola hooligans non mi appartiene, per cui la prego di non mettermela in bocca; se non sono chiaro, semmai prima mi si chiedano chiarimenti. Per tifoseria, solitamente, si intende la tifoseria organizzata dei clubs, fatta di famiglie, giovani, anziani, a Genova ci sono anche i "Children". Gli hooligans proprio non mi interessano, così come non mi interessa avere al seguito gente che brucia i cassonetti per le strade.Tra l'altro sarebbero una minoranza di 2/300 persone; a me interessa rivolgermi a un grande bacino di utenza potenziale di 400.000 persone. E magari anche nelle città in cui vi sono le altre Fondazioni.Utopia? Dopo le dichiarazioni di oggi del Dott. Garrone, direi che può diventare un MUST.Lui non metterà mai un euro nel C. Felice? E io spero che almeno 5.000 persone alla settimana non facciano più il pieno alle sue pompe. A parte il fatto che, con questa intervista, ha definitivamente squarciato il velo sulle reali intenzioni di questo CdA, che è quello di smantellare il Teatro (=diminuire i dipendenti) per abbatterne i costi. E và oltre vantando la primogenitura ("rompighiaccio", come dice lui) nel rompere il sitema delle Fondazioni lirico-sinfoniche. Ma al di là delle dichiarazioni aberranti oltre che farneticanti ("chiudere il teatro per un anno, licenziare tutti e ricominciare da capo"), la cosa che più ci fa male è l'odio allo stato puro e il disprezzo che questi "signori" non riescono a celare nei confronti di noi lavoratori, in quanto persone.
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 21:06
Dopo le parole di Garrone, ora sono più che mai deciso: VAFFANCULO FINO ALLA FINE!E' come trovarsi alla Termopili: 300 EROI contro tutti.E anche se moriremo, i nemici che lasceremo sul campo saranno molti di più.VAMOS!
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 21:12
in questo momento abbiamo bisogno di essere documentati direttamente dalle fonti: mibetbo manca il piano presentato dal cda. qualcuno lo può mandare con urgenza nelle mail di ursi? grazie
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 21:55
potete mandare il documento del cda agli indirizzi mail di ursi? dobbiamo essere documentati dalle fonti per poter essere più incisivi nella diffusione delle nostre motivazioni di lotta
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 21:58
ma tutti gli artisti delle altre fondazioni dove minchia sono? i tecnici .? le maestranze. nel frattempo son partiti gli imbonitori di stato , gli imbalsamatori . uno su tutti . silvano conti della cgil che va in giro per l'italia a raccontare fandonie e a vendere la cassa integrazione come il mionore dei mali da accettare incondizionatamennte.PErchè dopo genova c'è la fila come dal salumiere e bisogna accontentare tutti. Bari , Roma , Bologna , cagliari , venezia . tutti indebitati . tutti in cui pagheranno i lavoratori per la goduria di nastasi e Bondi e brinderanno alla fine della cultura come bene pubblico primario e costituzionale della società civile.Per la felicità dello psiconano. Mentre tutti nel teatrino della politica si riempono la bocca in quanto difensori dellla carta costituzionale , lui l'abbatte giorno per giorno nel silenzio assenso di tutti anche degli stessi lavoratori .Un paese che muore lentamente colpito dalla sindrome di stoccolma.Surrealismo allo stato pro . Andrò a vedermi la mostra di dalì a milano . catartica.uno scaligero angosciato per genova e l'italia e la fine della scala.
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 22:29
Per #40, non capisco bene a cosa tu ti riferisca potresti chiarire meglio?
Commento by anonimo — 24 Settembre 2010 @ 23:51
[La discussione sta arrivando al suo dunque.Rimpallarsi le colpe è inutile.Ciascuno dei protagonisti della vicenda dica chiaramente e in fretta se vuole o non vuole che il Carlo Felice prosegua la sua storia di produzione artistica.Tutto il resto è fumo.Il Carlo Felice è indispensabile.orsolina la birichina]Come fa a proseguire senza i lavoratori? Il nodo è questo. La Cassa integrazione è forse sinonimo di proseguimento?
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 02:06
SCALIGERI APRITE GLI OCCHI!!Quanto sta avvenendo a Genova potrebbe avvenire presto anche nel vostro Teatro, forse in maniera ancora più cruenta, con l'esternalizzazione di alcuni reparti e quindi con una vera e propria operazione di riduzione del personale.Pare che ci siano grossi problemi di bilancio dovuti al taglio del FUS e ad altri eventi dovuti a responsabilità gestionali .Su questo i sindacati dormono, fanno finta di niente, perchè incapaci o perchè conniventi.Giusto prendersela con le assurde politiche del governo ma non bisogna per questo assolvere la dirigenza scaligera dalle proprie responsabilità.E' necessario che tutti i dipendenti abbiano informazioni dettagliate sullo stato dei conti anche incaricando degli esperti o una ditta indipendente specializzata in certificazioni di bilancio . Questo non è l'anno del solito tiramolla sul 7 dicembre per chiedere i pagamento dell'integrativo, oggi si gioca una partita importante per il futuro del teatro e per i posti di lavoro.La riorganizzazione del teatro prevede la collocazione in ruoli-chiave, da quelli apicali a quelli intermedi, di figure organiche al ministero e a Moratti/Ermolli/CDA e l'applicazione delle direttive di Bondi in materia contrattuale e disciplinare. E' tempo di reagire!!
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 07:17
Da una intervista a Marta Vincenzi sul caso Ilva: l'intervistatore le chiede:"I contratti di solidarietà non bastano? Quelli vanno bene per altri casi come il Teatro Carlo Felice: sono una soluzione transitoria per ridurre i posti"Finalmente viene gettata la maschera… gli ammortizzatori non servono a cambiare la mentalità (come affermava qualche tempo fa la Marta) ma a ridurre i posti…Qualcuno ha ancora dei dubbi su tutta questa storia?
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 10:32
Rilfessione sull'intervista a Garrone:Questo personaggio, dopo mesi di minacce sui giornali, facendo leva sulla paura dei lavoratori di perdere il posto, li vorrebbe COSTRINGERE alla cassa integrazione, fine e non mezzo, in modo tale da far perdere loro i diritti (di lavoratori con contratto a tempo indeterminato) che hanno e poterne disporre a suo piacimento come una massa di disperati disposti a tutto (spitendio alla fame, precarizzazione) pur di non rimanere per la strada.Rispetto alla ricerca di un'altra soluzione che non fosse la cassa dis-integrazione, c"é l'opposizione totale perché andrebbe in frantumi questo simpatico progettino di smembramento, infatti nell'intervista si legge:Qualche giorno fa, quando un consigliere ha chiesto con insistenza che il comune donasse al Carlo Felice il patrimonio immobiliare per dare garanzie alle banche, il sindaco ha risposto: “Non ci penso neppure, non ho nulla da dare”. E io aggiunto: «Potrebbe dare lo stadio Ferraris». Siamo sinceri, alienare un bene di proprietà pubblica per coprire perdite di mala gestione è una cosa che fa tremare. A quel punto ho detto: «Se così fosse, lei ha le mie dimissioni pronte, io me ne vado».E poi la solita minaccia del commissario liquidatore (ormai, a forza di leggerla, da un mese a questa parte, non mi si gela neanche più il sangue, come le prime volte):«(…) entro fine mese. Se i lavoratori non cambiano idea si inizierà una procedura per arrivare al commissario liquidatore, vuol dire che il teatro chiude definitivamente».A quel punto cosa succederebbe?«Qualche sera fa un grande esperto di teatro mi diceva che se si arriverà a tanto, lo si tiene chiuso un anno, il liquidatore licenzia tutti e si ricostruisce da zero. Non faccio commenti ma sarebbe la scelta migliore. Si fa una bad company, un bad theatre, e si fa un teatro nuovo. Ovviamente il buon senso suggerisce che i lavoratori dovrebbero accettare la proposta che abbiamo fatto fino a oggi come consiglio».Quindi la sua "soluzione migliore" sarebbe chiudere e riaprire "come vuole lui" e poi la minaccia reiterata per cui il buonsenso suggerirebbe di accettare la loro soluzione (cassa integrazione fine-non-mezzo da cui non si sa neanche se e quando si uscirà).Segue un'altro frammento vomitevole dell'intervista in cui emerge l'alta considerazione per i lavoratori disperati-straccioni, riguardo all'autogestione:«Sono episodi che poi si esauriscono da soli. D’accordo non ricevono lo stipendio, di cosa vivrebbero? Di autogestione, rispetto alla cassa integrazione o ai contratti di solidarietà che daranno poco ma qualche cosa danno? Queste posizioni radicali hanno il sostegno di tutti i sindacati autonomi delle altre tredici fondazioni teatro lirico perché noi abbiamo fatto da rompighiaccio di una situazione che ormai è insostenibile».E poi viene il bello, cioé le carte che si scoprono sul famoso PIANO-DI-RILANCIO con cui lui e la Sindaco ce l'hanno menata per più di due mesi:I sindacati, però, chiedono di vedere il piano di rilancio.«Ma non si può fare un piano senza sapere quanto costerà il personale, per fare un esempio. Se non c’è un accordo sindacale su cosa mi baso?Il piano di rilancio, che anche i più ostinati cigiellini hanno sempre indicato come CONDIZIONE-IMPRESCINDIBILE all'accettazione degli ammortizzatori sociali, NON ESISTE allo stato attuale perché "non si può fare un piano senza sapere quanto costerà il personale(…). Se non c’è un accordo sindacale su cosa mi baso?"Quindi: prima accettate l'accordo (che sarebbe una "cassa integrazione" SENZA ALCUNA GARANZIA" per il futuro quanto a durata della stessa o a progettualità…) poi vediamo un po' cosa fare; per sapere quanto costerà il personale lui vuole basarsi sul fatto che la "cassa" sia accettata, e questo lo chiama accordo…Visto che é da due mesi che lui e la sindaco dicono di avere un piano di rilancio, il fatto che lui adesso dica: "Ma non si può fare un piano senza sapere quanto costerà il personale", vuol dire che per due mesi ci hanno RACCONTATO-PALLE (non che non lo sapessimo, ma ne abbiamo la conferma).Io francamente non riesco a trovare parole per commentare tutto ciò…Per finire:Lei investirà nel teatro?«Nemmeno un euro. O meglio, se si troveranno altre cinquanta persone che mettono centomila euro ciascuno per salvare il Carlo Felice , ci starò anche io
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 10:54
Spero di leggerlo presto tra i necrologi, con tanto di splendido articolo agiografico e propositivo per un "santo subito" da parte di Tortarolo del Secolo XIX.
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 19:32
Oggi abbiamo finalmente capito una volta per tutte chi è il Sindaco di Genova; la Vincenzi è solo la Fossati che Garrone ha messo in comune spacciandola come democraticamente eletta (sarebbe stato lo stesso avessero vinto gli altri).La Vincenzi non conta UN CAZZO e si è visto; in più per quel poco che fa combina unicamente DISASTRI.In ogni caso, chi la vota ancora può essere soltanto un imbecille
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 21:20
Informazione/2 – Dello sponsor petroliere meglio non far sapere
Tra tante opinioni sulle dichiarazioni di Riccardo Garrone in favore della candidatura a sindaco di Stefano Zara, sorprende quella di Piero Ottone su Repubblica-Lavoro del 14 gennaio 2007: "L'interessamento di una persona come Garrone per la vita pubblica genovese, in considerazione della sua autorevolezza e della sua posizione nella società, mi sembra di per sé un'ottima cosa: dobbiamo essergliene grati". Con ogni probabilità egli allude al ruolo del petroliere di sponsor del Carlo Felice e di presidente della Sampdoria. Ma non è tutto.
Riccardo Garrone fu condannato dal tribunale di Siracusa il 7 aprile 1986 per corruzione e per altri reati alle pena di tre anni e tre mesi di reclusione. In appello, l'8 febbraio 1988, fu assolto da alcuni reati e per altri reati fu dichiarato di non doversi a procedere per prescrizione. Il 29 giugno 1990, la Corte di Cassazione confermò l'assoluzione e la prescrizione per tutti i reati. La vicenda risaliva al 1974 e riguardava le raffinerie di Bolzaneto e quella dell'Isab in Sicilia e si inseriva in una più ampia storia che vedeva l'intera Unione petrolifera italiana implicata in una gigantesca rete di corruzione che coinvolse partiti, ministri di governo e parlamentari dell'epoca: i petrolieri si compravano le leggi che loro stessi scrivevano. La Commissione inquirente del Parlamento – che avocò il procedimento e dopo più di quattro anni decise di archiviare la posizione dei ministri e di negare la richiesta di procedere nei confronti di parlamentari – contribuì non poco a far scadere i tempi per le prescrizioni. L'intera vicenda – recentemente ricordata nel libro "Petrolio e politica" da Mario Almerighi (che svolse le prime indagini insieme a Carlo Brusco e Adriano Sansa) – non produsse quindi risultati apprezzabili sul piano penale, ma resta pur sempre uno dei più gravi scandali che hanno tanto turbato la vita pubblica. Almerighi riporta anche un'intervista concessa da Riccardo Garrone in piena Tangentopoli al Lavoro (24 maggio 1992). Alla domanda "Dottor Garrone, vent'anni fa, anche lei si trovò coinvolto in faccende di tangenti…", Garrone risponde: "Anche allora i partiti agivano come sanguisughe… Ero un giovane petroliere e pensavo che la categoria si dovesse ribellare, ma le mie posizioni vennero battute. Dopo i fatti del 1974, il settore petrolifero riuscì a chiudere le porte al sistema tangentizio. Furono anni difficili… Qualche anno fa le cose sono migliorate…Adesso va molto meglio". Che cosa andasse molto meglio nel 1992 non è dato sapere, commenta Almerighi. Ma oggi almeno si sa che, sui giornali, le opinioni senza i fatti, come quella di Piero Ottone, alimentano un sistema dell'informazione che porta a far dimenticare la storia del paese. Soprattutto quando è scomoda. (Oscar Itzcovich)
Commento by anonimo — 25 Settembre 2010 @ 21:26
Cari colleghi della Scala.Innanzitutto occorre ribadire il nostro ringraziamento per averci ospitato nel vostro blog; alcuni chiedono: ma perché cavolo non ce n'é uno del Teatro Carlo FElice, invece di andare a riempire quello della Scala? La realtà è che il vostro blog che agisce da anni come portatore indipendente di informazioni libere al momento era il mezzo migliore per avvisare TUTTI i colleghi delle Fondazioni italiane in merito alla grave minaccia che incombe sulla testa di artisti, tecnici e impiegati delle Fondazioni Liriche.Qui a Genova, dopo avere passato mesi a tentare di capire cosa stese succedendo, ormai il quadro è molto chiaro nella sua drammaticità. E lo è non più per via di nostre illazioni o ragionamenti campati in aria, ma grazie alle parole di Garrone uscite sul Secolo XIX di due giorni fa e così acutamente commentate in un altro post di questo blog. il duo Garrone e Vincenzi vuole fortemente una destabilizzazione delle masse artistiche del Carlo Felice: il tentativo di andare per direttissima alla cassa integrazione in deroga in tante industrie preludio alla mobilità ha trovato uno stop solo nella ferma presa di posizione dei sindacati (tranne la possibilista CGIL) e della maggioranza dei lavoratori. Ora si vuole spacciare i contratti di solidarietà (appoggiati dalla CISL e da poco tempo dalla Vincenzi) come panacea dei nostri mali, ma i risvolti di questo ammortizzatore sociale sono potenzialmente persino peggiori della cassa in deroga, e comunque la maggioranza dei lavoratori del Carlo Felice sono contrari.Addirittura imbarazzante la situazione dell'immobile per ripatrimonializzare il Teatro, espediente che sovente ha costituito la salvezza per molti Teatri; già in seduta di commissione cultura del Consiglio Regionale era stato ribadito come fossero Comune e privati a opporsi a questa decisione. Neanche il tempo per qualcuno di spacciarla come semplice illazione che Garrone ribadiva con forza questo concetto. Ora, perché un privato dovrebbe essere contrario a questa operazione, che per di più gli consentirebbe di mettere i soldi a partire dal gennaio 2011 per la cosidetta "stagione di rilancio", se non vi fosse qualcos'altro dietro? Come mai voci di corridoio che attendono conferme indicano che vi sia la speranza da parte di alcune persone che non arrivino soldi entro dicembre, "sennò fallisce il progetto"? L'intenzione di chiudere il teatro per un anno per aprire un "nuovo Carlo Felice" con nuove regole è veramente così difficile da immaginare dopo le parole di Garrone?Preoccupano le voci che questo progetto sia seguito con attenzione da dirigenti di altre fondazioni lirche, preoccupa che la versione da mesi ipotizzata che Genova sia un progetto pilota si stia di fatto concretizzando, preoccupa il silenzio dei sindacalisti nazionali che, seppur con doverosi distinguo, lungi da prendere posizione ferma contro questo progetto, si sono messi a rinfocolarlo proponendo a turno le armi di distruzione della Cassa in Deroga (CGIL) e dei contratti di solidarietà (CISL).Da Genova possiamo garantire che proseguirà una lotta dura e senza paura contro questo orribile progetto. Speriamo in questa lotta di avere a fianco TUTTI i colleghi della altre Fondazioni.Lavoratore Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 08:02
Anche il Sovrintendente del Regio, Dott. Vergnano, si è accorto di quanto sta accadendo a Genova, e già si sta muovendo per evitare una Genova-bis.Oltretutto il Regio ha una posizione economica eccellente, grazie all'acutezza di vedute di questo Sovrintendente, e in più hanno la vicinanza del Comune di Torino e della Regione Piemonte.Qui invece i primi nemici del Carlo Felice sono proprio il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, e la politica locale, miope, piccola e di nessun contro come tutto ciò che ormai al giorno d'oggi ha a che fare con la nostra terra.In mano a incapaci, e imprenditori che sono solo "prenditori", perchè la parola "dare" qui a Genova viene cancellata dal vocabolario. Garrone ha appena dichiarato che non metterà mai un euro: e allora, che cosa ci sta a fare in questo CdA? Se un multimiliardario petroliere non ha nessuna intenzione di apportare risorse, qual'è la vera ragione per cui la Vincenzi l'ha fortemente voluto come rappresentante del Comune nel CdA? Vincenzi, rispondi a questa domanda. Siamo certi che la risposta aprirà altri sconcertanti scenari!Comunque, volete una trattativa? Bene, ma per tornare davanti a un tavolo è indispensabile una premessa: FUORI DAL CDA GARRONE E IL GUERRAFONDAIO FOSSATI. Solo così potrà ristabilirsi un clima di civile confronto, le cazzo di guerre ai lavoratori come era abituato a fare in Esselunga se le vada a fare coi nipotini nel giardino di casa con piscina da pensionato d'oro.
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 08:35
La Sindaco, secondo me non è nemica del teatro…. fa insorgere la destra, che mai e poi mai ti aiuterebbe altrimenti… per poi chiudere il cerchio…il problema è un altro secondo me:Ma perchè sto cazzo di ministero ha questio odio sviscerato per il Carlo Felice???
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 19:05
Martedi 28 Settembre, ore 13.15TUTTI I 298 DIPENDENTItrovarsi davanti al Teatro per una imponente MANIFESTAZIONE conCORTEO che passera' davanti alla REGIONE, alla PREFETTURA finoad arrivare a Palazzo TURSI.E' assolutamente necessaria la presenza di== T U T T I ==NESSUNO ESCLUSO !!Per favore fate GIRARE questo messaggio sui CELLULARI dei vostricolleghi chiedendogli di fare altrettanto, soprattutto se NONhanno o NON guardano spesso la posta elettronica.Possibilmente venire con CALZONI NERI E CAMICIA BIANCA perche' adognuno verra' consegnata una fascia nera da mettere al braccio.E' importante e lo ripeto:STAVOLTA DOBBIAMO ESSERCI VERAMENTE T U T T I 298 D I P E N D E N T IPERCHE' NE VA' DEL NOSTRO FUTURO !!!!!!!
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 19:12
per n° 53la Vincenzi non è nemica del Teatro? Mmmmm, fammi pensare, dunque, mumble mumble, forse, uhm uhm, magari, ooommmmm ooommmm, che tu non abbia ragione? Forse non è nemica: è semplicemente INCAPACE!E non so cosa sia peggio
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 19:14
Oggi giornata veramente emozionante al Carlo Felice.In occasione del festival internazionale violinistico Paganini, sono stati distribuiti i volantini sulle verità nascoste, in seguito i lavoratori del Teatro si sono presentati al pubblico alla fine della finale con uno striscione contro la cassa integrazione ottenendo una standing ovation di svariati minuti da un pubblico molto partecipe e competente.Alla faccia di chi vuole chiudere il Teatro genovese e di chi dice che non è apprezzato: oggi chi era sul palcoscenico ha goduto dell'affettuoso plauso delle persone sedute in sala che ha lenito almeno in parte le molte ferite per le numerose battaglie che i dipendenti ormai da anni sostengono per la salvezza del lirico genovese.Avanti uniti così sino alla vittoria.Matteo Armanino, SNATER GEnova
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 19:42
Caspita, ma chi è che osa dire che Vincenzi è nemica del Teatro!?!?La Vincenzi ci vuole bene, ci ama tanto, sta soffrendo per noi! Mi ricorda quel film di Mel Brook, la pazza storia del mondo, dove un nobile francese alla vigilia della Rivoluzione mentre si trovava al poligono di tiro diceva: io amo il mio popolo, poi gridava "POOL", ed un poveraccio veniva scagliato in aria come piattello.
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 19:51
@57vabbè…ragazzi capisco che siamo tutti arrabbiati. Sul fatto che la Sindaco fosse amica del teatro era solo un rigurgito psico-comunista…..la manipolazione mentale che subito dalla nostra "pia" territoriale CGIL in questi 2 mesi ogni tanto produce flash back..vogliate scusarmi.
Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 22:25
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