Intervista a Roberto D'Ambrosio, lavoratore del Teatro alla Scala di Milano, segretario provincilale del sindacato di Base CUB Informa…
La legge 100, voluta dal Ministro Bondi, comporta un pesante taglio delle risorse al mondo dei teatri lirici e di prosa, blocca le assunzioni ed esternalizzando settori importanti di lavoratori, rende ancora più massiccio il ricorso ai contratti precari. Nel frattempo molti teatri rischiano la chiusura a causa dei tagli, e i precari sono i primi ad essere lasciati a casa.
Il 7 dicembre, giorno della prima alla Scala, la CUB organizza una manifestazione nazionale unendo le lotte dei lavoratori stranieri, insieme a quelli dello spettacolo e a tutti gli altri, uniti contro la crisi.
Tra i temi prioritari affrontati anche questanno dalla CUB, le rivendicazioni dei lavoratori migranti, dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla sanatoria truffa, al prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro.
Inoltre, all'interno della piattaforma della CUB, troviamo il contrasto al degrado dell'università e della scuola pubblica, con richiesta del sostegno pubblico al mondo dello spettacolo, contro le privatizzazioni proposte dai governi, naturalmente senza dimenticare le problematiche legate al diritto al lavoro, al reddito, alla casa e alla salute e labolizione dei contratti di lavoro precari, con la loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato.
Questo coordinamento è nato dal basso aperto a tutti i settori della cultura per la creazione di un fronte di lotta che si colleghi sia a tutti i settori dello spettacolo, cinema, prosa e lirica che a quelli della cultura, scuola e ricerca. Dal Piccolo teatro, a tutte le piccole realtà della prosa ai Cento Autori del cinema.
In piazza si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se il capo della polizia non dava ordine di terminare le cariche che inevitabilmente si sarebbero estese a tutta la piazza. Abbiamo accolto con favore che il nostro appello è stato accolto e che la calma sia ritornata in piazza e poter così ridare la voce in un ritrovato clima pacifico alle ragioni della protesta che vedeva una piazza unita contro i tagli alla cultura e contro la sanatoria truffa che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti.
All'interno del teatro, la lettura di Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alle sue dichiarazioni contro i tagli alla cultura "Tutti vogliono risolvere i problemi senza la cultura, ma e' ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia" hanno avuto un'effetto mediatico positivo, ma non basta, rischia di essere una notizia che verrà dimenticata senza che nessuno intervenga.
Aderisce all'assemblea dei Cento Autori del cinema che si terrà giovedì 17 dicembre alle ore 18 al cinema messico a Milano
Decreto Bondi e tagli allo spattacolo: intervista a un lavoratore del Teatro alla Scala
http://www.youtube.com/watch?v=BWKD8hZ-Yf8