Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

27 Settembre 2013

“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 23:37
  • S.1014
    approvato

    25 settembre 2013
    Testi disponibili           Testo DDL 1014 (PDF PDF)
    1. Testo approvato 1014 (Bozza provvisoria) (PDF PDF)
    http://www.senato.it/leg/17/BGT/Schede_v3/Ddliter/testi/41869_testi.htm

    Conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo
    Approvato con il nuovo titolo
    “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo”

  • Vedi in dettaglio il link con le modifiche
  • ART.11 in giallo evidenziati gli emendamenti approvati dal senato; – in rosso le parti da cassare; – in grassetto corsivo i nostri emendamenti.

 

8 Comments

  1. DL Valore Cultura: Escobar su presa di posizione Milano e Regione in difesa del Piccolo

    MILANO – 27 SETTEMBRE 2013 – “Condivido la forte presa di posizione di Milano e della Regione Lombardia contro un decreto che, se non emendato, costituisce un vero e proprio attacco a due istituzioni – il Piccolo e la Scala – che sono due eccellenze non solo milanesi e lombarde, ma internazionali. Cosa ancor più grave in vista di Expo Milano 2015, sulla quale il presidente del Consiglio Enrico Letta ha ripetutamente confermato il forte impegno del Governo”. Così dichiara il direttore del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Sergio Escobar (foto), in seguito ai mancati emendamenti al cosiddetto Decreto Valore Cultura – approvato dal Senato e ora all’esame della Camera – e all’allarme lanciato, oltre che dal Teatro, dalle istituzioni milanesi e lombarde (nella sezione Documenti l’ordine del giorno del Cda del Piccolo di Milano del 25 settembre 2013 e la lettera del presidente Roberto Maroni e del sindaco Giuliano Pisapia al presidente del Consiglio Enrico Letta e al ministro Massimo Bray).

    “E’ difficile”, aggiunge Escobar, “spiegare gli arzigogolati passaggi tecnici del decreto, ma la sostanza è che il Piccolo – se non vengono accolti gli emendamenti – sarebbe trattato alla stregua di un ufficio anagrafe, impedendogli di fatto di continuare a essere virtuoso anche sul piano dei bilanci, da sempre in pareggio”.

    “Dunque è un passaggio fondamentale che le istituzioni milanesi e lombarde abbiano preso posizioni così forti per farsi sentire a Roma”, conclude Escobar, “tantopiù che lo stesso Ministro Bray in Senato ha riconosciuto l’importanza di istituti di cultura quali l’Accademia della Crusca, l’Accademia dei Lincei e il Piccolo Teatro di Milano”.

    Il direttore Escobar ha esposto al Consiglio di amministrazione del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa la drammatica situazione e il CdA ha chiesto la convocazione straordinaria e urgente dell’Assemblea dei Soci: Comune di Milano, Regione Lombardia, Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano.
    – See more at: http://www.giornaledellospettacolo.it/news-e-attualita/news/12897-dl-valore-cultura-escobar-condivide-presa-di-posizione-di-milano-e-della-regione-in-difesa-del-piccolo.html#sthash.g52nI6xl.dpuf

    Commento by Lavoratoriscala — 30 Settembre 2013 @ 01:53

  2. Sul decreto “Valore Cultura”
    polemiche e proteste tra lirica e teatri
    di ANNA BANDETTINI
    Pubblicato il 27 settembre 2013
    Aggiornato il 28 settembre 2013

    È in discussione alla Camera e dovrebbe diventare legge la nuova normativa che regolamenta cinema, teatro e lirica. Buona secondo molti. “Un disastro” in particolare secondo il Teatro alla Scala e il Piccolo Teatro.Stasera sciopero al San Carlo di Napoli

    Protagonisti:
    “valore cultura”

    Tutti (o quasi) sono concordi nel ritenere “Valore cultura” un cambio positivo nell’operato del Ministero dei Beni Culturali rispetto al passato: un progetto di regole per il settore dello Spettacolo e della Cultura più consapevole e attento, con tanto di plauso al ministro Massimo Bray che lo ha voluto. Ma non è tutto rose e fiori. Perché allo stesso tempo quel decreto che entro l’8 ottobre dovrà diventare legge dello Stato (è stato approvato dal Senato e ora è in discussione alla Camera) pena la decadenza, è considerato “un disastro”, “una sciagura”, specie se dovesse passare così come è, senza emendamenti.

    TEATRI E SPENDING REVIEW. Sotto accusa in particolare la norma per cui le fondazioni di Spettacolo pubbliche vengono equiparate a enti della pubblica amministrazione, inserite cioè nell’elenco Istat degli enti soggetti ai tagli della spendig review. “Una follia” l’ha definita il sovrintendente del Regio di Torino, Walter Vergnano che pure dà una valutazione complessiva positiva del decreto “Valore Cultura”, ma come altri teatri ha fatto ricorso al Tar su questo punto. L’effetto del provvedimento, infatti, bloccherebbe la macchina produttiva di quei teatri. E non solo. Per fare degli esempi: tra le consegue ci sarebbe che in caso di dieci giorni di malattia i lavoratori percepiscono solo la parte fissa e non variabile della retribuzione, come è per il pubblico impiego. E ancora: una parte dei contributi dello Stato verrebbe restituita come taglio sui consumi intermedi dei teatri. “Sono fiducioso che prevalga il buon senso non c’è nessuna ragione per cui le nostre fondazioni siano in quell’elenco”, ribadisce Vergnano. Ben più decisa la critica che arriva da Milano e in particolare dal Piccolo Teatro che da mesi si sta opponendo a questa “regola” e nei prossimi giorni ha convocato con urgenza l’assemblea dei soci (Regione e Comune, con il sindaco Pisapia e il governatore Maroni già si sono espresse a sostegno del teatro). Dice il direttore Sergio Escobar: “La sostanza è che il Piccolo, se non vengono accolti gli emendamenti, sarebbe trattato alla stregua di un ufficio anagrafe, impedendoci di fatto di continuare a essere virtuosi anche sul piano dei bilanci, da sempre in pareggio”. Ma proprio in merito al taglio dei consumi intermedi dei teatri, ieri il Mibac ha precisato che la norma in questione non è contenuta nel decreto “Valore cultura”, bensì nella legge per la spending review e che il decreto ha ridotto i tagli del 2%. Dice il comunicato ministeriale. “Su tale questione, che penalizza fortemente molte prestigiose istituzioni culturali del Paese, il Ministero cercherà soluzioni amministrative da condividere anche con l’Istat, affinché non vengano penalizzate le istituzioni che dimostrano da anni la capacità di conciliare la qualità artistica con una gestione ordinata”.

    Foto
    Sul decreto “Valore Cultura” polemiche e proteste tra lirica e teatri

    Il teatro alla Scala

    FONDAZIONI LIRICHE. Piaccia o no “Valore Cultura” salva i teatri coi debiti, quelli che stavano rischiando di chiudere. Il decreto assegna infatti un fondo straordinario di 75 milioni per le fondazioni liriche in difficoltà, e le prime a salvarsi sono il Maggio fiorentino e il Carlo Felice di Genova. Inoltre nel criterio di assegnazione del Fus (Il fondo unico per lo spettacolo, cioè il contributo che lo Stato dà al settore dello Spettacolo) il 25 % della quota che spetterà al settore lirico premierà quelle in grado di assicurare qualità artistica e festival: solo due rispondono a questo requisito per ora, e guarda caso sono Arena di Verona e ancora una volta Maggio Fiorentino, superbenedetto dal decreto governativo.Chi si sente penalizzato come il San Carlo di Napoli ha già dato il via alle proteste. “Napoli umiliata dal Decreto Valore Cultura”: è scritto su uno striscione affisso oggi davanti al teatro. I lavoratori hanno indetto lo stato di agitazione perchè considerano che il dl “Valore Cultura” non abbia considerato i problemi economici del loro teatro: cancellata, dunque, l’apertura della stagione sinfonica di stasera che celebrava anche il settantesimo anniversario delle Quattro Giornate di Napoli, alla quale avrebbe preso parte anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ieri il ministro Bray ha dato una prima risposta ai lavoratori: “Sono consapevole dei sacrifici che il Teatro San Carlo e i suoi lavoratori hanno affrontato negli ultimi sei anni per salvare il teatro ed ottenere positivi risultati economici e produttivi. Così come so bene che il debito patrimoniale, accumulato negli ultimi decenni dal teatro più antico d’Europa, va affrontato nel medio lungo periodo”.
    Secondo il ministro, il San Carlo rientra tra le fondazioni virtuose, quelle cioè che sono in pareggio di bilancio da tre anni, che secondo il decreto (e questo è un altro punto a suo favore) beneficeranno di una quota aggiuntiva pari al 5% rispetto alla quota loro spettante del Fondo unico spettacolo.
    Ma ci sono altri cambiamenti meno positivi: una forte centralizzazione che anche i sindacati (lo sottolinea Silvano Conti della SLC- Cgil) giudicano con un certo scetticismo. Il consiglio di amministrazione delle Fondazioni diventa “comitato di indirizzo” e i membri saranno sette. In questo nuovo assetto è facile prevedere una riduzione del numero di rappresentanti degli sponsor privati, mettendo così a rischio anche la motivazione di una loro sponsorizzazione. Lo sottolineano alla Scala di Milano che ogni anno raccoglie dagli sponsor privati 34 milioni di introiti che sommati ai 31 milioni circa della biglietteria fanno delle risorse proprie del teatro il grosso del bilancio. Ma è anche vero che il testo del decreto stabilisce che un privato per essere nel comitato di indirizzo debba dare una cifra pari ad almeno il 5 per cento di quanto versa lo Stato, che è anche meno di quanto prevede lo Statutto attuale della Scala: una piccola forma di incentivamento, dunque.
    Altra pecca del decreto secondo molti, la nomina dei sovrintendenti: sarà appannaggio del ministro anche se su indicazione del comitato di indirizzo. Altra nota negativa: la cancellazione della contrattazione integrativa che penalizzerebbe i lavoratori.

    CINEMA: dai 90 milioni destinati al tax credit il Senato ne aggiunge altri 20 e il fondo sale 110 milioni. In base ad un emendamento del Senato, al fondo potranno accedere anche la fiction e l’audiovisivo.

    MUSICA: liberalizzata la musica dal vivo nei locali con meno di 200 spettatori. Per le esibizioni basterà l’autocertificazione allo sportello unico delle attività produttive del Comune di appartenenza. L’esenzione è completa se l’esibizione è promossa da una onlus. Sarà inoltre introdotto un tax credit pari a 5 milioni di euro anche sulla musica per promuovere giovani artisti e compositori emergenti.

    DONAZIONI PIù’ FACILI: le donazioni fino a 10 mila euro in favore della cultura potranno essere effettuate senza oneri amministrativi a carico del privato.

    Commento by Anonimo — 1 Ottobre 2013 @ 17:13

  3. CAMERA DEI DEPUTATI

    Martedì 1 ottobre 2013

    XVII LEGISLATURA
    Fascicolo di seduta
    A.C. 1628 Emendamenti Emendamenti in formato PDF (kb 291)
    A.C. 1628
    EMENDAMENTI
    S. 1014 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo (Approvato dal Senato).

    Relatore: SANTERINI.

    N. 1.

    Seduta del 1o ottobre 2013
    ART. 11.
    (Disposizioni urgenti per il risanamento delle fondazioni lirico-sinfoniche e il rilancio del sistema nazionale musicale di eccellenza).

      Al comma 1, sopprimere la lettera c).

      Conseguentemente:
        al comma 6, sostituire le parole: 75 milioni con le seguenti: 100 milioni;
       al medesimo comma, aggiungere, in fine, il seguente periodo:
      Agli oneri derivanti dal presente comma si provvede anche mediante 25 milioni di euro derivanti da provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che con propri decreti dirigenziali adottati entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, emana le disposizioni, in materia di apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, necessarie per incrementare di 0,2 punti percentuali la misura del prelievo erariale unico e per ridurre di 0,2 punti percentuali la quota della raccolta lorda destinata al compenso per le attività di gestione ovvero per i punti vendita.
    11. 30. Fratoianni, Costantino, Giancarlo Giordano.

      Al comma 1, sopprimere la lettera c).
    11. 11. Luigi Gallo, Marzana, Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Vacca, Brescia.

      Al comma 1, sostituire la lettera c), con la seguente:
       c) la riduzione della dotazione organica del personale fino al venticinque per cento di quella in essere al 31 dicembre 2012, a condizione che tutti i lavoratori siano riassegnati ad altri incarichi, tenendo conto delle professionalità e della prossimità geografica tra i luoghi di residenza e i luoghi di lavoro.
    11. 13. Marzana, Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Vacca, Brescia, Luigi Gallo.

      Al comma 1, sostituire la lettera c), con la seguente:
       c) la conferma ovvero, qualora necessaria, la riduzione della dotazione organica del personale operaio ed impiegatizio operante nei servizi e non direttamente connesso con la produzione e realizzazione di spettacoli occupato a tempo indeterminato fino ad un massimo del 30 per cento di quella in essere al 31 dicembre 2012;.
    11. 1. Di Lello, Scotto, Bossa, Locatelli.

      Al comma 1, lettera c), sostituire le parole da: tecnico fino alla fine della lettera, con le seguenti: fino al venticinque per cento di quella in essere alla data del 31 dicembre 2012.
    11. 14. Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Vacca, Brescia, Luigi Gallo, Marzana.

      Al comma 1 lettera c), sostituire le parole: cinquanta per cento di quella in essere al 31 dicembre 2012, con le seguenti: venticinque per cento delle piante organiche approvate dal competente Ministero alla costituzione della Fondazione.

      Conseguentemente:
       al comma 6, sostituire le parole: 75 milioni con le seguenti: 90 milioni;
       al medesimo comma aggiungere, in fine, il seguente periodo: Agli oneri derivanti dal presente comma si provvede anche mediante 15 milioni di euro derivanti da provvedimento del Ministero dell’economia e delle finanze-Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato, che con propri decreti dirigenziali adottati entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, emana le disposizioni, in materia di apparecchi da intrattenimento di cui all’articolo 110, comma 6, lettere a) e b), del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, necessarie per incrementare di 0,1 punti percentuali la misura del prelievo erariale unico e per ridurre di 0,1 punti percentuali la quota della raccolta lorda destinata al compenso per le attività di gestione ovvero per i punti vendita.
    11. 27. Migliore, Costantino, Fratoianni, Giancarlo Giordano.

      Al comma 1, lettera c), aggiungere, in fine, le parole:, a condizione che tutti i lavoratori siano riassegnati ad altri incarichi, tenendo conto delle professionalità e della prossimità geografica tra i luoghi di residenza e i luoghi di lavoro.
    11. 12. Marzana, Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Vacca, Brescia, Luigi Gallo.

      Al comma 1, sostituire la lettera f), con la seguente:
       f) l’elaborazione di un piano economico-finanziario finalizzato ad evitare perdite superiori ai parametri di cui all’articolo 21, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367.
    11. 15. Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Vacca, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Battelli.

      Al comma 1, sopprimere la lettera g).
    11. 16. D’Uva, Di Benedetto, Vacca, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Battelli, Simone Valente.

      Al comma 1, sostituire la lettera g), con la seguente:
       g) la previsione che i contratti collettivi di secondo livello devono in ogni caso risultare compatibili con i vincoli finanziari stabiliti dal piano e la conseguente verifica e l’eventuale rinegoziazione, nei termini già previsti dall’articolo 47 del nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro, dei contratti integrativi aziendali in vigore.
    *11. 2. Di Lello, Scotto, Bossa, Locatelli.

      Al comma 1, sostituire la lettera g), con la seguente:
       g) la previsione che i contratti collettivi di secondo livello devono in ogni caso risultare compatibili con i vincoli finanziari stabiliti dal piano e la conseguente verifica e l’eventuale rinegoziazione, nei termini già previsti dall’articolo 47 del nuovo contratto collettivo nazionale del lavoro, dei contratti integrativi aziendali in vigore.
    *11. 29. Fratoianni, Costantino, Giancarlo Giordano.

      Al comma 1, lettera g), dopo le parole: in vigore, aggiungere le seguenti:, previo accordo con le parti sociali in sede di contrattazione decentrata,.
    11. 17. Di Benedetto, Vacca, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Battelli, Simone Valente, D’Uva.

      Sopprimere i commi da 3 a 5.
    11. 26. Buonanno, Borghesi.

      Al comma 3, alinea, dopo le parole: presente decreto, aggiungere le seguenti: previo parere obbligatorio delle Commissioni parlamentari competenti in materia, da esprimere entro 30 giorni dalla nomina,.
    11. 18. Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Vacca.

      Al comma 3, lettera a), dopo le parole: d’intesa con le fondazioni aggiungere le seguenti: ovvero con tutte le parti negoziali relativamente alle lettere c) e g) di cui al comma 1.
    11. 3. Di Lello, Locatelli.

      Al comma 13, primo periodo, sostituire le parole: applicano l’articolo 72, comma 11, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, con le seguenti: verificano la disponibilità all’uscita del personale in forza in possesso dei requisiti per l’accesso alla pensione.
    11. 4. Di Lello, Locatelli.

      Al comma 13, secondo periodo, sostituire le parole: con uno o più decreti fino alla fine del comma, con le seguenti: prima di verificare la possibilità di trasferimento nella società Ales S.p.A., le singole fondazioni inviano al Ministero elenchi del personale interessato che può essere assegnato, con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione e con il Ministro dell’economia e delle finanze, presso gli uffici periferici del Ministero della provincia sede della fondazione o di altre amministrazioni centrali, regionali e locali di cui sia stata verificata la carenza di personale sul territorio provinciale per l’esercizio delle funzioni connesse all’attività di promozione culturale.
    11. 28. Giancarlo Giordano, Fratoianni, Costantino.

      Al comma 13, secondo periodo, sostituire le parole da: sono disposti fino alla fine del comma, con le seguenti: è disposto, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il trasferimento del personale tecnico ed amministrativo a tempo indeterminato nella società Ales SpA. Per il personale di cui al precedente periodo resta ferma l’applicabilità degli articoli 29-bis e 30 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165.
    11. 19. Vacca, Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Brescia, Luigi Gallo, Marzana.

      Al comma 13, secondo periodo, sostituire le parole: del personale amministrativo e tecnico dipendente a tempo indeterminato con le seguenti: del rapporto di lavoro nel rispetto delle garanzie previste dall’articolo 2112 del codice civile ovvero attraverso l’utilizzo dello strumento del distacco o comando, del personale individuato ai sensi del comma 1, lettera c).
    11. 5. Di Lello, Locatelli.

      Sopprimere il comma 14.
    11. 20. Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Vacca.

      Al comma 15, lettera a), sostituire il numero 1) con il seguente:
       1) il presidente con funzioni di rappresentanza giuridica dell’ente è il Sindaco del comune nel quale ha sede la fondazione e svolge il suo incarico a titolo gratuito. Ove lo stesso incarichi, tramite selezione con bando pubblico, altro soggetto, il compenso è stabilito ai sensi della presente lettera; la presente disposizione non si applica alla Fondazione dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, che è presieduta dal presidente dell’Accademia stessa, il quale svolge anche funzioni di sovrintendente.
    11. 21. Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Battelli.

      Al comma 15, lettera a), numero 1) sopprimere le parole:, ovvero nella persona da lui nominata, con funzioni di rappresentanza giuridica dell’ente.
    11. 6. Di Lello, Locatelli.

      Al comma 15, lettera a), numero 3), aggiungere in fine, le parole: per la nomina del sovrintendente, devono essere forniti e resi disponibili i seguenti dati: gli estremi dell’atto di conferimento dell’incarico, il curriculum vitae, i compensi ricevuti, in ogni forma e comunque denominati, relativi alla collaborazione prestata.
    11. 22. D’Uva, Di Benedetto, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Battelli, Simone Valente.

      Al comma 19, sopprimere il secondo periodo.
    11. 7. Di Lello, Locatelli.

      Sopprimere il comma 20.
    11. 23. Di Benedetto, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Battelli, Simone Valente, D’Uva.

      Al comma 20, alinea, dopo le parole: con decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo è aggiungere le seguenti: determinata e.
    11. 8. Di Lello, Locatelli.

      Al comma 20, alinea, dopo le parole: commissione consultiva aggiungere le seguenti:, con previsione triennale garantita nelle quantità.
    11. 9. Di Lello, Locatelli.

      Al comma 20, alinea, aggiungere, in fine, le parole: e nel rispetto di quanto previsto dalla legge 30 aprile 1985, n. 163.
    11. 10. Di Lello, Locatelli.

      Sopprimere i commi 20 e 20-bis.
    11. 25. Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto, Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Vacca.

      Sopprimere il comma 20-bis.
    11. 24. Brescia, Luigi Gallo, Marzana, Vacca, Battelli, Simone Valente, D’Uva, Di Benedetto.

    Commento by Anonimo — 1 Ottobre 2013 @ 22:31

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