MILANO – 23 OTTOBRE – La Scala di Milano potrebbe coinvolgere in futuro anche banche straniere. Il vicepresidente della fondazione, Bruno Ermolli , spiega: "la Scala è una realtà mondiale e quindi non avrei nessuna difficoltà. Certo, i fondatori devono esprimere il loro gradimento, ma so che i nostri fondatori considerano la Scala un patrimonio artistico dell’umanità". Ermolli non ha detto se ci sono abboccamenti con banche come Barclay’s ma ha sottolineato che il lavoro "di fund raising è in continua evoluzione". Il 16 novembre si terrà l’assemblea dei soci, con il rinnovo del consiglio di amministrazione del teatro.
. "Entro novembre – ha sottolineato il vicepresidente – dobbiamo essere rinnovati o avere una prorogatio breve. Non è nelle nostre intenzioni tirare in lungo". Fra gli attuali membri del cda uscirà Pirelli, fatto annunciato da anni, ma ancora non si sa chi lo sostituirà e su questo Ermolli ha preferito non dire nulla.
Parlando della possibilità dell’arrivo di nuovi contributi, dopo che già recentemente la Banca popolare di Milano ha deciso di diventare socio fondatore permanente, Ermolli ha spiegato che "lavoriamo a tutto campo, prevalentemente in Italia ma non abbiamo preclusioni con l’estero. La Scala è un patrimonio milanese, italiano e dell’umanità". E ha aggiunto di non essere preoccupato del fatto che la Provincia di Milano non abbia ancora versato la propria quota per quest’anno: "C’é la legge che ci aiuta – ha tagliato corto – quindi se non ci sono, ci saranno".
interrogazione Idv per evitare la chiusura dello Stabile sloveno
TRIESTE – 23 OTTOBRE – Un’interrogazione al ministro per i Beni culturali per evitare la chiusura del Teatro stabile sloveno di Trieste, è stata presentata dal presidente dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro (foto), e dal parlamentare del Friuli Venezia Giulia, Carlo Monai. Secondo Di Pietro e Monai, "il governo dovrebbe individuare, nelle norme e nei regolamenti applicativi sui Teatri stabili, soluzioni che consentano al teatro in lingua slovena di poter svolgere la propria attività e, di concerto con le autorità locali del Friuli Venezia Giulia, trovare soluzioni appropriate affinché la situazione del Teatro stabile sloveno sia risolta o quanto meno sbloccata in breve".
Lo Stabile sloveno, unico teatro stabile pubblico italiano di lingua non italiana, è l’ente culturale di maggior rilievo della minoranza slovena che vive nelle province di Trieste, Gorizia e Udine. Da tempo versa in una situazione economica assai critica, che ha determinato il mancato avvio della stagione teatrale 2009-2010, nonché le dimissioni all’unanimità del consiglio di amministrazione in carica.
CAGLIARI – 26 OTTBRE – Quattro giorni di sciopero generale sono stati proclamati dalle Rsu del Teatro Lirico di Cagliari (foto) dopo che il sovrintendente ed il Consiglio d’amministrazione dell’Ente hanno preannunciato ai sindacati un disavanzo di bilancio di oltre due milioni di euro. A causa della prima giornata di sciopero, domani, salterà la recita di Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, che ha debuttato con successo giovedì scorso per la regia di Michele Mirabella.
I sindacati si dicono fortemente preoccupati per il futuro del personale dell’Ente Lirico, anche alla luce dei tagli dei fondi per lo spettacolo, ma il presidente del Cda – il sindaco di Cagliari Emilio Floris – contesta la posizione delle Rsu e ribadisce la piena fiducia nell’operato dei vertici del Teatro. "Per cinque anni consecutivi – osserva Floris – hanno assicurato bilanci in pareggio. E in questo periodo, pur a fronte di minori contributi, sovrintendente e dirigenza hanno accresciuto livelli occupazionali, qualità e quantità di produzioni artistiche e numero di spettatori".
Pecunia non olet, specie quando sei alla canna del gas.
Il vero problema è che dopo le battaglia anti Muti, più nessuno è intervenuto sulle questioni relative agli assetti del Teatro, sul CDA, sulle nomine e l’istituzione di nuove funzioni, sulla trasparenza, ecc.
E’ forse il Patto della Prefettura di maggio 2005 che ha sancito la pace sociale alla Scala( fatta salva la fisologica conflittualità fine a se stessa sulle questioni contrattuali)?
Eppure, oggi più che allora, di spunti per intervenire ce ne sarebbero più di allora.
Come stanno l’autonomia e l’indipendenza del Teatro?
Possibile che ueste questioni non interessino più a nessuno?
E’ vero che c’è la destra al potere a tutti i livelli istituzionali dal Governo al Comune ma la "sinistra" che fa, che dice? E il sindacato? Assiste, compartecipa, si abbevera………………….
What’ s american…kansasity …….
Commento by anonimo — 25 Ottobre 2009 @ 06:54