Continua il lavoro dei due gruppi (attori/tecnici e teatri) sulla legge quadro, che si incontreranno a Milano
GIOVEDI 15 APRILE 2010 ORE 11.30 AL TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE (via privata della braida, Porta romana M3
IL PRIMO ARGOMENTO ALL’ORDINE DEL GIORNO SARA’ PRENDERE UNA DECISIONE RIGUARDO ALL’EVENTUALE UNIONE DEI DUE GRUPPI 0.3 E MOVIMENTO SOGNO. I pro sono la maggiore efficienza di un gruppo unico nella gestione dei compiti e dei ruoli e nei confronti della visibilità esterna, i contro la difficoltà della gestione di un movimento unico più grosso e l’effettiva rappresentanza nei confronti dei singoli. E’ IMPORTANTE QUINDI IL CONTRIBUTO DI OGNUNO, SONO ACCETTATE DELEGHE DI VOTO PER CHI NON POTRA’ VENIRE GIOVEDI 15 APRILE, ANCHE INVIANDO UNA MAIL IN RISPOSTA A QUESTA ALL’INDIRIZZO 0.3.milano@gmail.com.
Altri argomenti all’ordine del giorno:
– aggiornamenti sul lavoro sulla legge quadro dei due gruppi
– aggiornamenti sulle date degli incontri con majorino e albori
– aggiornamenti su intervento 1 maggio
si è confermata la volontà di incontrare Pierfrancesco Majorino (Capogruppo PD consigliere comunale), con focus sul bilancio comunale, anche sull’onda delle ultime dichiarazioni riguardo al al taglio e al reinvestimento di alcuni fondi dell’Assessorato alla Cultura: parteciperanno Tommaso Amodio (teatro filodrammatici), Marco Linzi (teatro della contraddizione), Michele Maccagno, Federica Fracassi (Teatro i), Massimo De Vita (Teatro Officina)
– si sta valutando la possibilità dell’organizzazione di una festa a Milano e una a Roma per raccogliere firme per la nostra causa, terminati questi appuntamenti istituzionali si verificherà la fattibilità; se qualcuno avesse già idee o possibilità le potrà proporre alla prossima riunione.
per il primo maggio a milano è previsto il May Day, una sfilata di camion di protesta.
Stiamo cercando di organizzarne uno insieme ai lavoratori della Scala e alla Paolo Grassi, su loro invito. E’ sicuramente un’occasione di visibilità. E’ prevista per domenica 11 aprile una riunione organizzativa con i lavoratori della Scala via pichi 9 alle ore 14.00.
Qualcuno riesce a partecipare per poi riportare alla riunione di giovedi?
a presto,
grazie –Gruppo 0.3 Milano
DANZA: TOFANI, UN DDL PER IL SUO RILANCIO
Il Popolo della Libertà on 12 Aprile, 2010 03:57:00 | 62 numero letture
di Carla Isabella Elena Cace
La danza è una delle tre arti sceniche principali insieme al teatro e alla musica. Prima espressione artistica del genere umano, ha come strumento il corpo. Nel corso dei secoli è stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti. E' lunica disciplina che si svolge contemporaneamente nel tempo e nello spazio. In Italia può vantare una antichissima e nobile tradizione, eppure oggi si trova in una situazione delicata e difficile rispetto alle altre discipline artistiche. Per cercare di migliorarne le condizioni e favorirne la rinascita e lo sviluppo è stato presentato un disegno di legge. Ascoltiamo, in merito, il suo primo firmatario, il senatore Oreste Tofani.
Qual è la reale condizione del mondo della danza nel nostro paese, senatore?"La danza in Italia non gode di buona salute. Sopravvive in cattività, come un esemplare in via di estinzione, in alcuni enti lirici. La causa è una reiterata disattenzione verso questa meravigliosa forma d'arte, peraltro nata e sviluppatasi proprio nel nostro Paese. La crisi è in atto, nonostante la continua crescita di pubblico e di domanda di spettacoli. Si è innescato un meccanismo perverso che scoraggia i sovrintendenti a programmare manifestazioni, poiché per l'assegnazione dei fondi del FUS si tiene conto soprattutto del numero di spettacoli d'opera lirica, di quello dei concerti e solo in minima parte del numero dei titoli di balletto. Motivi, questi, per i quali i teatri preferiscono invitare compagnie straniere a basso costo e di discutibile qualità per una o due titoli di danza, anziché produrla. Così, si è giunti alla cancellazione di famosi corpi di ballo italiani come quelli di Torino, Venezia, Trieste, Bologna e Catania".
Cosa si vuole ottenere attraverso il ddl?"Con il disegno di legge che ho presentato, insieme ad altri colleghi, si intende ricondurre la danza a quel ruolo e quel prestigio che la storia le assegna. Ad esempio, per la ripartizione del FUS, il ddl attribuisce al Balletto con Orchestra realizzato con un proprio Corpo di ballo gli stessi punti riservati all'Opera Lirica. Aumenta le quote per le fondazioni che hanno un Corpo di ballo stabile, incentivando la produzione. Obbliga le Fondazioni Lirico Sinfoniche a mantenere o a ripristinare la consistenza numerica delle compagnie stabili di ballo. Inoltre, per i Teatri che non le avevano e non le hanno, introduce l'obbligo di affidare una parte della loro programmazione a compagnie di ballo italiane, contribuendo così a creare un gran numero di nuovi posti di lavoro. Il ddl entra anche nel merito dell'età pensionabile dei ballerini, portata dalla legge Dini alla improponibile età di 52 anni, fissandola a 47 per le donne e a 48 per gli uomini".
Spesso si parla di reality della nostra tv attraverso i quali si veicola tale disciplina. Questo tipo di show, a suo avviso, aiutano?"Indubbiamente i reality consentono alla danza di raggiungere una porzione di pubblico televisivo che probabilmente non sarebbe mai andata a teatro per assistere ad un balletto. Questo è senz'altro positivo. Di negativo invece c'è la superficialità con la quale certe situazioni sono proposte: la continua ricerca della lite tra insegnanti ed allievi, tra insegnanti ed insegnanti e tra pubblico e coreografi. Cose inverosimili nel mondo autentico della danza, soprattutto di quella classica dove il rispetto per l'insegnante, la disciplina e soprattutto il silenzio durante le lezioni e le prove sono di rigore".
Commento by anonimo — 13 Aprile 2010 @ 21:12
DANZA: TOFANI, UN DDL PER IL SUO RILANCIO
Il Popolo della Libertà on 12 Aprile, 2010 03:57:00 | 62 numero letture
di Carla Isabella Elena Cace
La danza è una delle tre arti sceniche principali insieme al teatro e alla musica. Prima espressione artistica del genere umano, ha come strumento il corpo. Nel corso dei secoli è stata lo specchio della società, del pensiero e dei comportamenti. E' lunica disciplina che si svolge contemporaneamente nel tempo e nello spazio. In Italia può vantare una antichissima e nobile tradizione, eppure oggi si trova in una situazione delicata e difficile rispetto alle altre discipline artistiche. Per cercare di migliorarne le condizioni e favorirne la rinascita e lo sviluppo è stato presentato un disegno di legge. Ascoltiamo, in merito, il suo primo firmatario, il senatore Oreste Tofani.
Qual è la reale condizione del mondo della danza nel nostro paese, senatore?"La danza in Italia non gode di buona salute. Sopravvive in cattività, come un esemplare in via di estinzione, in alcuni enti lirici. La causa è una reiterata disattenzione verso questa meravigliosa forma d'arte, peraltro nata e sviluppatasi proprio nel nostro Paese. La crisi è in atto, nonostante la continua crescita di pubblico e di domanda di spettacoli. Si è innescato un meccanismo perverso che scoraggia i sovrintendenti a programmare manifestazioni, poiché per l'assegnazione dei fondi del FUS si tiene conto soprattutto del numero di spettacoli d'opera lirica, di quello dei concerti e solo in minima parte del numero dei titoli di balletto. Motivi, questi, per i quali i teatri preferiscono invitare compagnie straniere a basso costo e di discutibile qualità per una o due titoli di danza, anziché produrla. Così, si è giunti alla cancellazione di famosi corpi di ballo italiani come quelli di Torino, Venezia, Trieste, Bologna e Catania".
Cosa si vuole ottenere attraverso il ddl?"Con il disegno di legge che ho presentato, insieme ad altri colleghi, si intende ricondurre la danza a quel ruolo e quel prestigio che la storia le assegna. Ad esempio, per la ripartizione del FUS, il ddl attribuisce al Balletto con Orchestra realizzato con un proprio Corpo di ballo gli stessi punti riservati all'Opera Lirica. Aumenta le quote per le fondazioni che hanno un Corpo di ballo stabile, incentivando la produzione. Obbliga le Fondazioni Lirico Sinfoniche a mantenere o a ripristinare la consistenza numerica delle compagnie stabili di ballo. Inoltre, per i Teatri che non le avevano e non le hanno, introduce l'obbligo di affidare una parte della loro programmazione a compagnie di ballo italiane, contribuendo così a creare un gran numero di nuovi posti di lavoro. Il ddl entra anche nel merito dell'età pensionabile dei ballerini, portata dalla legge Dini alla improponibile età di 52 anni, fissandola a 47 per le donne e a 48 per gli uomini".
Spesso si parla di reality della nostra tv attraverso i quali si veicola tale disciplina. Questo tipo di show, a suo avviso, aiutano?"Indubbiamente i reality consentono alla danza di raggiungere una porzione di pubblico televisivo che probabilmente non sarebbe mai andata a teatro per assistere ad un balletto. Questo è senz'altro positivo. Di negativo invece c'è la superficialità con la quale certe situazioni sono proposte: la continua ricerca della lite tra insegnanti ed allievi, tra insegnanti ed insegnanti e tra pubblico e coreografi. Cose inverosimili nel mondo autentico della danza, soprattutto di quella classica dove il rispetto per l'insegnante, la disciplina e soprattutto il silenzio durante le lezioni e le prove sono di rigore".
Commento by anonimo — 13 Aprile 2010 @ 21:12
Adesso che i lavoratori delo spettacolo ( tecnici, attori, musicisti operatori vari del settore ecc.) si stannno organizzando il sindacato cgil slc si mette in gioco, ma per cosa ?sembra in realtà che vogliano farsi solo il loro congresino per eleggere il nuovo segretario generale.lasciate andare avanti l'autorganizzazione, le lotte vanno fatte dal basso, voi siete troppo in alto e non vedete più niente, anzi non volete vedere!L'articoloSpettacolo: in svolgimento al Petruzzelli il congresso nazionale di Slc CgilBARI – 13 APRILE 2010 – No a nuovi tagli al Fus, no al lavoro precario, sì alle defiscalizzazioni per i privati e al fondo perequativo, in attesa di vedere come saranno definiti in concreto. Sono alcuni dei temi contenuti nella relazione con la quale Emilio Miceli (foto), segretario generale della Slc Cgil ha aperto il quarto congresso nazionale del sindacato al Teatro Petruzzelli di Bari. 433 le delegate e i delegati in rappresentanza dei quasi 100 mila iscritti della federazione dei lavoratori della comunicazione, provenienti dalle aziende di spettacolo, delle telecomunicazioni,dell’emittenza radiofonica e televisiva, dell’editoria e da altri comparti. La ricostruzione del Petruzzelli è stata menzionata da Emilio Miceli nella sua relazione introduttiva svolta ieri: “Una ricostruzione che è il risultato dell'opera di una classe dirigente meridionale che sta dimostrando di saper governare – ha sottolineato Miceli -, di avere il senso delle priorità e di avere colto l'importanza di una sfida alta: riaprire il teatro dalle sue ceneri dopo 18 anni di attesa, per restituirlo alla città e al Paese, tanto che mi sentirei di suggerire alle imprese del settore che questa è una fondazione dove varrebbe la pena d'investire”. Purtroppo, il governo non dimostra analoga sensibilità, ha poi evidenziato il segretario generale dell'Slc, “nei riguardi di una fondazione lasciata con risorse insufficienti, carenze di personale, dove si sta facendo fronte alla stagione in corso solo per merito di 13 professori d'orchestra che hanno rinunciato al loro contratto a tempo indeterminato: forse il Petruzzelli serve da prova generale per sperimentare il famoso decreto promesso dal ministro Bondi che intenderebbe rendere precario tutto il lavoro artistico nei teatri italiani?” Se passano nuovi tagli al Fus, dice ancora Miceli, se non ci sarà il contributo di enti locali e regioni, il mondo dello spettacolo non potrà più vivere: “Non possiamo accettare che la crisi possa rappresentare il pretesto per colpire la produzione culturale: apprezziamo la defiscalizzazione degli investimenti dei privati, il fondo perequativo, ma attendiamo di vedere come queste norme saranno definite nel concreto. Abbiamo chiesto che i finanziamenti fossero legati a comportamenti virtuosi, soprattutto al rispetto dei contratti. Pensiamo che il lavoro intermittente sia sbagliato, perchè non garantisce né protezioni sociali né la continuità del lavoro. Ci battiamo affinchè quelli di attori e musicisti siano mestieri riconosciuti e non attività complementari”. Il congresso si concluderà domani con la elezione del nuovo segretario generale della Slc Cgil.
Commento by anonimo — 14 Aprile 2010 @ 11:06
Listener #2 checking in. I just lisetned to the podcast. I remember my very first experience with cola flavored soda. I was about 10 years old and the soda was Tab, and I did not like it. It took me a couple years to get over it and try a Coke, which was better, but I still wasn’t a fan. When I later tried Pepsi it was instant love. As a teenager it was my drink of choice until I discovered Dr Pepper and Mountain Dew (not combined, I mean separately of course).But either my tastes have changed since those years or the formulas have changed. Now I find Mt Dew to be bland. Dr Pepper and Pepsi are too sweet. Now my favorite is Coke. But I do not like diet sodas of any kind. I can taste the artificial sweetener and I find it repulsive. So I don’t drink soda very often, but when I do I go for the full sugar effect.In fact, I really like the taste of sodas made with real sugar instead of HFCS. Maybe that’s what’s changed the taste of Mt Dew, Dr P, & Pepsi
Commento by Emilly — 11 Luglio 2013 @ 15:35
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