DOMANI 7 MAGGIO DUE ASSEMBLEE IN SCALA ALLE 14 E ALLE 18.
ALLE 20 PRIMA DELLO SPETTACOLO DI SIMON BOCCANEGRA TUTTI IN PALCOSCENICO CON LA COCCARDA GIALLA ( PORTATRICE SANA DELLA CULTURA E UTILIZZATA DAI COLLEGHI DEL SANTA CECILIA DI ROMA )
LETTURA DI UN COMUNICATO CHE SPIEGA AL PUBBLICO IL DECRETO PACCO.
DOPO, CAMBIO DI SCENA A SIPARIO APERTO PER FAR VEDERE AL PUBBLICO IL LAVORO DEI TECNICI.
www.youtube.com
Comunicato dei lavoratori del Teatro alla Scala (prima della rappresentazione) contro il decreto-legge del ministro Bondi riguardo alla riforma degli enti lirico-sinfonici d' Italia. Anche in inglese.a
Lavoratoriscala Il Sottoscala ha firmato la petizione "Decreto Legge, riforma Enti lirici d' Italia del ministro Sandro Bondi"
Decreto Legge, riforma Enti lirici d' Italia del ministro Sandro Bondi
Lavoratoriscala ha firmato la petizione Decreto Legge, riforma Enti lirici d' Italia del ministro Sandro Bondi. Firmate anche voi cliccando sul titolo della petiizone
Commento by AutoOrgScala — 7 Maggio 2010 @ 00:56
Lavoratoriscala Il Sottoscala ha firmato la petizione "Decreto Legge, riforma Enti lirici d' Italia del ministro Sandro Bondi"
Decreto Legge, riforma Enti lirici d' Italia del ministro Sandro Bondi
Lavoratoriscala ha firmato la petizione Decreto Legge, riforma Enti lirici d' Italia del ministro Sandro Bondi. Firmate anche voi cliccando sul titolo della petiizone
Commento by AutoOrgScala — 7 Maggio 2010 @ 00:56
ARTICLO BLOG ITALIANI INBECILLIhttp://italianimbecilli.blogspot.com/2010/05/decreto-bondi-niente-contratti-alla.html
Commento by AutoOrgScala — 7 Maggio 2010 @ 01:09
Assemblee alla Scala in lotta a rischio il ritorno di Abbado
Negativo l´incontro con il ministro Bondi, cresce la protesta. Successo per le prove aperte alla città
l Comune rischia di trovarsi risolto (alla radice) il problema degli alberi promessi da mettere in città: potrebbero saltare per sciopero dei dipendenti della Scala i concerti di Claudio Abbado del 4 e 6 giugno, per cui il direttore ha chiesto che siano sistemate per le vie di Milano 90mila piante. Non è affatto detto che vada così, perché sarebbe una vittoria della linea non dura, ma durissima. Già il fatto che qualcuno l'abbia ventilata – in un'assemblea, improvvisata ieri pomeriggio – fa però capire che il clima si sta inasprendo. E non per motivi locali, ma nazionali: l'incontro dei sindacati col ministro Bondi a Roma è andato male, "non fattivo", lo definiscono in una nota. Subito alla Scala è stata convocata un'assemblea tra la prima e la seconda sessione dell'Oro del Reno, e oggi ce ne saranno altre tre (la mattina ai laboratori dell'ex Ansaldo, nel pomeriggio con i dipendenti amministrativi, in serata con artisti e musicisti, che però non faranno saltare l'ultima replica del Simon Boccanegra in programma alle 20, preceduta da un volantinaggio).Già ieri sono state avanzate le proposte per le prossime proteste. La più hard, far saltare i concerti del gran ritorno alla Scala di Abbado. La più balzana, quattro concerti in altrettante località alle frontiere di Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, come a dire che la musica non ha barriere (e forse anche che gli artisti hanno voglia di scappare). "Ma la nostra idea è puntare su iniziative meno drastiche e anche più fantasiose – dice Domenico Dentoni della Uil – . Abbastanza per reggere una battaglia che durerà due mesi, quelli della conversione in legge del decreto di riforma. Avremo tempo di sbizzarrirci".FOTO Il corteo "musicale"La tensione crescente ha fatto passare un po' in secondo piano le prove aperte dell'Oro del Reno, che ieri hanno calamitato 6-700 tra milanesi e turisti. Alle sessioni delle 14 e delle 19, grandi code in biglietteria per ritirare l'ingresso gratuito e occupare un posto nei palchi (la platea è restata sgombra per motivi tecnici). Pubblico variegato: giovani attratti dalla possibilità di entrare in uno spazio nuovo, anziani frequentatori assidui, turisti che normalmente si devono limitare a foto da fuori. Per parecchi è stata un'esperienza comunque breve: i cantanti e i musicisti di continuo interrotti dalle osservazioni di Barenboim (uno spettacolo, il maestro gridava in italiano, russo, inglese, tedesco) e l'opera in lingua originale hanno un po' smorzato gli entusiasmi, così alla prima pausa tanti sono usciti.Tra i primi due giovani giapponesi con uno zaino più grande di loro, quasi frastornati. Ma le prove a porte aperte sono piaciute: "Andrebbero fatte sempre, si capiscono i retroscena delle opere, come nascono e come si sviluppano gli allestimenti – dicono Caterina e Rossana, affezionate della Scala – E giusta è anche la protesta: di cultura si parla sempre meno". È stata la prima volta per le universitarie Ilaria e Giulia: "E chi può permettersi il biglietto? Teatro splendido, e opera davvero affascinante. Il tedesco spiazza un po', ma per fortuna ci eravamo informate per bene su Wagner. E poi studiamo lingue". Le maschere hanno accolto tutti con una coccarda gialla sul petto, "come portatori sani di cultura". Iniziativa di Giancarlo Albori della Cgil, che le ha date anche a cantanti, musicisti, e a Makhar Vaziev, direttore del corpo di ballo, che l'ha appuntata orgoglioso sul maglione.
Commento by anonimo — 7 Maggio 2010 @ 18:41
Assemblee alla Scala in lotta a rischio il ritorno di Abbado
Negativo l´incontro con il ministro Bondi, cresce la protesta. Successo per le prove aperte alla città
l Comune rischia di trovarsi risolto (alla radice) il problema degli alberi promessi da mettere in città: potrebbero saltare per sciopero dei dipendenti della Scala i concerti di Claudio Abbado del 4 e 6 giugno, per cui il direttore ha chiesto che siano sistemate per le vie di Milano 90mila piante. Non è affatto detto che vada così, perché sarebbe una vittoria della linea non dura, ma durissima. Già il fatto che qualcuno l'abbia ventilata – in un'assemblea, improvvisata ieri pomeriggio – fa però capire che il clima si sta inasprendo. E non per motivi locali, ma nazionali: l'incontro dei sindacati col ministro Bondi a Roma è andato male, "non fattivo", lo definiscono in una nota. Subito alla Scala è stata convocata un'assemblea tra la prima e la seconda sessione dell'Oro del Reno, e oggi ce ne saranno altre tre (la mattina ai laboratori dell'ex Ansaldo, nel pomeriggio con i dipendenti amministrativi, in serata con artisti e musicisti, che però non faranno saltare l'ultima replica del Simon Boccanegra in programma alle 20, preceduta da un volantinaggio).Già ieri sono state avanzate le proposte per le prossime proteste. La più hard, far saltare i concerti del gran ritorno alla Scala di Abbado. La più balzana, quattro concerti in altrettante località alle frontiere di Francia, Svizzera, Austria e Slovenia, come a dire che la musica non ha barriere (e forse anche che gli artisti hanno voglia di scappare). "Ma la nostra idea è puntare su iniziative meno drastiche e anche più fantasiose – dice Domenico Dentoni della Uil – . Abbastanza per reggere una battaglia che durerà due mesi, quelli della conversione in legge del decreto di riforma. Avremo tempo di sbizzarrirci".FOTO Il corteo "musicale"La tensione crescente ha fatto passare un po' in secondo piano le prove aperte dell'Oro del Reno, che ieri hanno calamitato 6-700 tra milanesi e turisti. Alle sessioni delle 14 e delle 19, grandi code in biglietteria per ritirare l'ingresso gratuito e occupare un posto nei palchi (la platea è restata sgombra per motivi tecnici). Pubblico variegato: giovani attratti dalla possibilità di entrare in uno spazio nuovo, anziani frequentatori assidui, turisti che normalmente si devono limitare a foto da fuori. Per parecchi è stata un'esperienza comunque breve: i cantanti e i musicisti di continuo interrotti dalle osservazioni di Barenboim (uno spettacolo, il maestro gridava in italiano, russo, inglese, tedesco) e l'opera in lingua originale hanno un po' smorzato gli entusiasmi, così alla prima pausa tanti sono usciti.Tra i primi due giovani giapponesi con uno zaino più grande di loro, quasi frastornati. Ma le prove a porte aperte sono piaciute: "Andrebbero fatte sempre, si capiscono i retroscena delle opere, come nascono e come si sviluppano gli allestimenti – dicono Caterina e Rossana, affezionate della Scala – E giusta è anche la protesta: di cultura si parla sempre meno". È stata la prima volta per le universitarie Ilaria e Giulia: "E chi può permettersi il biglietto? Teatro splendido, e opera davvero affascinante. Il tedesco spiazza un po', ma per fortuna ci eravamo informate per bene su Wagner. E poi studiamo lingue". Le maschere hanno accolto tutti con una coccarda gialla sul petto, "come portatori sani di cultura". Iniziativa di Giancarlo Albori della Cgil, che le ha date anche a cantanti, musicisti, e a Makhar Vaziev, direttore del corpo di ballo, che l'ha appuntata orgoglioso sul maglione.
Commento by anonimo — 7 Maggio 2010 @ 18:41
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Maggio in scena, sciopero sospeso
Una decisione presa 'per amore di Firenze'
07 maggio, 22:06
(ANSA) – FIRENZE, 7 MAG – I lavoratori del Maggio musicale fiorentino hanno sospeso lo sciopero proclamato contro il decreto sulle Fondazioni lirico sinfoniche. 'Una decisione – hanno detto – presa per amore di Firenze, ma la mobilitazione continua'. Da domani, comunque, andranno in scena tutti gli spettacoli in cartellone al 73/o Maggio musicale, a partire dall'ultima replica (ma di fatto e' la prima) di 'La donna senz'ombra', l'opera che il 29 aprile aveva inaugurato il festival.
Commento by anonimo — 7 Maggio 2010 @ 21:34
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Maggio in scena, sciopero sospeso
Una decisione presa 'per amore di Firenze'
07 maggio, 22:06
(ANSA) – FIRENZE, 7 MAG – I lavoratori del Maggio musicale fiorentino hanno sospeso lo sciopero proclamato contro il decreto sulle Fondazioni lirico sinfoniche. 'Una decisione – hanno detto – presa per amore di Firenze, ma la mobilitazione continua'. Da domani, comunque, andranno in scena tutti gli spettacoli in cartellone al 73/o Maggio musicale, a partire dall'ultima replica (ma di fatto e' la prima) di 'La donna senz'ombra', l'opera che il 29 aprile aveva inaugurato il festival.
Commento by anonimo — 7 Maggio 2010 @ 21:34
Decreto Bondi, Pd e PdL compatti: "Difendere il Petruzzelli"Si va verso la richiesta di una deroga. Michele Emiliano: "Sono ottimista"
di Antonio Scotti
Proseguire sulla strada della deroga al decreto Bondi, mantenendo un dialogo costruttivo con il Governo nazionale. Questo, in sintesi, l’esito della lunga riunione voluta dal sindaco Michele Emiliano per cercare di maturare una presa di posizione comune tra gli schieramenti intorno al caso Petruzzelli. Per il Popolo della Libertà presenti Antonio Distaso, Simeone Di Cagno Abbrescia e Michele Mazzaracchio. Tra le file del Partito Democratico, invece, Dario Ginefra, Giusy Servodio, Cinzia Capano e Antonio Procacci. Attorno al tavolo anche il Presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, l'assessore provinciale Nuccio Altieri e l'onorevole Pino Pisicchio.
Al termine della confronto, Michele Emiliano ha confermato come oggi sia stata acquisita, in modo ufficiale, la volontà di lavorare con il sostegno di tutta la delegazione parlamentare pugliese all'elaborazione di una deroga “all”applicazione del Decreto sulla Fondazione Petruzzelli”. “Sono ottimista – ha affermato il primo cittadino di Bari – anche perché c’è una convergenza unitaria sul fatto che il Teatro per andare avanti ha bisogno di un ente lirico capace di strutturarsi”. Se il Decreto Bondi venisse approvato così com’è non si potrebbero fare quelle assunzioni che occorrono affinché il Petruzzelli possa continuare a vivere. Ad aspettare il termine dell’incontro circa una ottantina di persone tra maestranze e orchestrali. “Attualmente – spiega il delegato sindacale della Cgil Antonio Fuiano – nella Fondazione sono state assunte 22 persone a tempo indeterminato. Ora se il decreto verrà approvato senza emendamenti la Fondazione potrebbe assumere solo altre 26 persone a tempo determinato”. Secondo le previsioni ministeriali per il Petruzzelli occorrerebbero almeno 171 unità di personale. All’appello ne mancherebbero 123. Senza dimenticare che la Fondazione, al momento, non è ancora dotata né di una orchestra nè di un coro. “Una situazione assurda – continua Fuiano –. Ad occhio posso dire che per portare avanti in modo degno questo teatro sia necessario assumere almeno 250 persone, mentre ora ci troviamo nel paradosso di non poter fare concorsi neanche per garantire quello che il ministero aveva previsto”.
Michele Emiliano, parlando ai giornalisti, ricorda che la Fondazione non solo è l’ente lirico sinfonico “con il più basso numero di persone assunte, ma anche quello che ha potuto chiudere in pareggio di bilancio insieme alla Scala di Milano”. Antonio Distaso ha poi ribadito che nei prossimi giorni i parlamentari baresi, con la disponibilità sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro, chiederanno un incontro con il ministro Sandro Bondi per valutare un pacchetto di emendamenti che tengano conto della situazione in cui si trova il politeama barese. Francesco Schittulli si è detto ottimista sui possibili esiti della trattativa del Governo. “Credo che questo fronte compatto tra gli schieramenti possa creare quelle sinergie che servono per trovare una soluzione che difenda il Petruzzelli”.
Anche Dario Ginefra si è detto contento per l’esito dell’incontro, anche se non dimentica le differenze con la maggioranza. “Sono sia di metodo, perché si poteva procedere con legge ordinaria come lo stesso Bondi aveva annunciato all'inizio della legislatura, sia di merito in quanto il testo del decreto sembra improntato a precarizzare il lavoro anche in quello che è uno dei fiori all'occhiello del sistame cultuarale come la lirica".
Intanto la protesta contro il decreto legge di riforma delle Fondazioni liriche si sta allargando. La Scala di Milano ha già annunciato che farà saltare la prima dell’”Oro del Reno” di Wagner prevista per giovedì prossimo. Il teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha invece deciso che non avrà luogo la terza recita de “La Donna senz’ombra” di Strauss che ha inaugurato 73esima edizione del Festival. Il prossimo 17 maggio, infine, le delegazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil si incontreranno a Roma per protestare contro le conseguenze del decreto sul destino di "migliaia di lavoratori dello spettacolo".
Commento by anonimo — 8 Maggio 2010 @ 09:04
Decreto Bondi, Pd e PdL compatti: "Difendere il Petruzzelli"Si va verso la richiesta di una deroga. Michele Emiliano: "Sono ottimista"
di Antonio Scotti
Proseguire sulla strada della deroga al decreto Bondi, mantenendo un dialogo costruttivo con il Governo nazionale. Questo, in sintesi, l’esito della lunga riunione voluta dal sindaco Michele Emiliano per cercare di maturare una presa di posizione comune tra gli schieramenti intorno al caso Petruzzelli. Per il Popolo della Libertà presenti Antonio Distaso, Simeone Di Cagno Abbrescia e Michele Mazzaracchio. Tra le file del Partito Democratico, invece, Dario Ginefra, Giusy Servodio, Cinzia Capano e Antonio Procacci. Attorno al tavolo anche il Presidente della Provincia di Bari Francesco Schittulli, l'assessore provinciale Nuccio Altieri e l'onorevole Pino Pisicchio.
Al termine della confronto, Michele Emiliano ha confermato come oggi sia stata acquisita, in modo ufficiale, la volontà di lavorare con il sostegno di tutta la delegazione parlamentare pugliese all'elaborazione di una deroga “all”applicazione del Decreto sulla Fondazione Petruzzelli”. “Sono ottimista – ha affermato il primo cittadino di Bari – anche perché c’è una convergenza unitaria sul fatto che il Teatro per andare avanti ha bisogno di un ente lirico capace di strutturarsi”. Se il Decreto Bondi venisse approvato così com’è non si potrebbero fare quelle assunzioni che occorrono affinché il Petruzzelli possa continuare a vivere. Ad aspettare il termine dell’incontro circa una ottantina di persone tra maestranze e orchestrali. “Attualmente – spiega il delegato sindacale della Cgil Antonio Fuiano – nella Fondazione sono state assunte 22 persone a tempo indeterminato. Ora se il decreto verrà approvato senza emendamenti la Fondazione potrebbe assumere solo altre 26 persone a tempo determinato”. Secondo le previsioni ministeriali per il Petruzzelli occorrerebbero almeno 171 unità di personale. All’appello ne mancherebbero 123. Senza dimenticare che la Fondazione, al momento, non è ancora dotata né di una orchestra nè di un coro. “Una situazione assurda – continua Fuiano –. Ad occhio posso dire che per portare avanti in modo degno questo teatro sia necessario assumere almeno 250 persone, mentre ora ci troviamo nel paradosso di non poter fare concorsi neanche per garantire quello che il ministero aveva previsto”.
Michele Emiliano, parlando ai giornalisti, ricorda che la Fondazione non solo è l’ente lirico sinfonico “con il più basso numero di persone assunte, ma anche quello che ha potuto chiudere in pareggio di bilancio insieme alla Scala di Milano”. Antonio Distaso ha poi ribadito che nei prossimi giorni i parlamentari baresi, con la disponibilità sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro, chiederanno un incontro con il ministro Sandro Bondi per valutare un pacchetto di emendamenti che tengano conto della situazione in cui si trova il politeama barese. Francesco Schittulli si è detto ottimista sui possibili esiti della trattativa del Governo. “Credo che questo fronte compatto tra gli schieramenti possa creare quelle sinergie che servono per trovare una soluzione che difenda il Petruzzelli”.
Anche Dario Ginefra si è detto contento per l’esito dell’incontro, anche se non dimentica le differenze con la maggioranza. “Sono sia di metodo, perché si poteva procedere con legge ordinaria come lo stesso Bondi aveva annunciato all'inizio della legislatura, sia di merito in quanto il testo del decreto sembra improntato a precarizzare il lavoro anche in quello che è uno dei fiori all'occhiello del sistame cultuarale come la lirica".
Intanto la protesta contro il decreto legge di riforma delle Fondazioni liriche si sta allargando. La Scala di Milano ha già annunciato che farà saltare la prima dell’”Oro del Reno” di Wagner prevista per giovedì prossimo. Il teatro del Maggio Musicale Fiorentino ha invece deciso che non avrà luogo la terza recita de “La Donna senz’ombra” di Strauss che ha inaugurato 73esima edizione del Festival. Il prossimo 17 maggio, infine, le delegazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil si incontreranno a Roma per protestare contro le conseguenze del decreto sul destino di "migliaia di lavoratori dello spettacolo".
Commento by anonimo — 8 Maggio 2010 @ 09:04
(ANSA) – MILANO, 7 MAG – Coccarda gialla anche per il tenore Placido Domingo, impegnato nell'ultima rappresentazione del Simon Boccanegra al Teatro alla Scala.
Commento by anonimo — 8 Maggio 2010 @ 09:20
(ANSA) – MILANO, 7 MAG – Coccarda gialla anche per il tenore Placido Domingo, impegnato nell'ultima rappresentazione del Simon Boccanegra al Teatro alla Scala.La coccarda e' simbolo della protesta dei lavoratori contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche e sinfoniche. Al levarsi del sipario, sul palco erano presenti tutti gli artisti, le maestranze e gli addetti alla esibizione musicale esibendo uno striscione con su scritto 'No al decreto infame'.
Commento by anonimo — 8 Maggio 2010 @ 09:21
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