L’1 giugno 2011, a Milano presso il teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires 33,dalle 9.30 alle 14 .30
si terrà una riflessione dal titolo: “I diritti nell’industria della cultura e dello spettacolo a Milano: il ruolo dell’Enpals”.
Abbiamo cioè pensato che I'analisi sull'Enpals consentisse di affrontare argomenti molto rilevanti sia per le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati del settore che per le imprese che operano nel mondo dello spettacolo e dello sport.
Infatti un'analisi rvvicinata ci consente di riflettere sul rapporto che è possibile o addirittura necessario costruire tra I'Ente, oggi sano e in perfetto equilibrio attuariale,le imprese, i lavoratori e lo Stato per aiutare la costruzione di una rete di sostegno importante sempre, ma sicuramente essenziale in un momento così difficile per il sistema paese e per I'intero mondo produttivo di settore che ne è privo. La recente esperienza del Carlo Felice di Genova cí aiuta in questo senso.
Il primo passo dunque consiste nel ridefinire il ruolo dell'Ente al centro del mondo produttivo di riferimento.
La stessa analisi ravvicinata consente di mettere sotto osservazione e documentare il rapporto tra qualità e valore del lavoro pubblico e qualità del servizio.
Discuteremo di questo mettendo in relazione gli utenti del servizio e chi il servizio lo presta, facendoci aiutare dai dati.
Infine esiste un terzo aspetto, una terza opportunità che I'analisi sull'Enpals ci consente: quella di fare il punto sullo stato dell'arte della Governance degli Enti Previdenziali, dopo le modifiche apportate in più provvedimenti di legge: dalla Legge Brunetta all'ultima finanziaria.
Vista l'importanza del tema si raccomanda la massima partecipazione e la massima diffusione dell'iniziativa tramite mail ai vostri contatti e affissione nelle bacheche.
Abbiamo cioè pensato che I'analisi sull'Enpals consentisse di affrontare argomenti molto rilevanti sia per le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati del settore che per le imprese che operano nel mondo dello spettacolo e dello sport.
Infatti un'analisi rvvicinata ci consente di riflettere sul rapporto che è possibile o addirittura necessario costruire tra I'Ente, oggi sano e in perfetto equilibrio attuariale,le imprese, i lavoratori e lo Stato per aiutare la costruzione di una rete di sostegno importante sempre, ma sicuramente essenziale in un momento così difficile per il sistema paese e per I'intero mondo produttivo di settore che ne è privo. La recente esperienza del Carlo Felice di Genova cí aiuta in questo senso.
Il primo passo dunque consiste nel ridefinire il ruolo dell'Ente al centro del mondo produttivo di riferimento.
La stessa analisi ravvicinata consente di mettere sotto osservazione e documentare il rapporto tra qualità e valore del lavoro pubblico e qualità del servizio.
Discuteremo di questo mettendo in relazione gli utenti del servizio e chi il servizio lo presta, facendoci aiutare dai dati.
Infine esiste un terzo aspetto, una terza opportunità che I'analisi sull'Enpals ci consente: quella di fare il punto sullo stato dell'arte della Governance degli Enti Previdenziali, dopo le modifiche apportate in più provvedimenti di legge: dalla Legge Brunetta all'ultima finanziaria.
Vista l'importanza del tema si raccomanda la massima partecipazione e la massima diffusione dell'iniziativa tramite mail ai vostri contatti e affissione nelle bacheche.
Mi auguro davvero che una delle prime mosse del nuovo sindaco di Milano sia il non-prolungamento del contratto del sovrintendente e direttore artistico della Scala oltre la scadenza naturale del contratto. Ci vuole ben altro.
Commento by anonimo — 4 Giugno 2011 @ 16:22
Totalmente d'accordo.
Non condivido tutto questo entusiasmo intorno a Pisapia, ma mi auguro che sappia dare una nuova linea artistica alla Scala, che è ormai diventata da un lato un asilo-nido per direttori d'orchestra in fasce dall'altro una vetrina di supermarket per allestimenti comprati da altri.
L'amico di Chirac ha decisamente fatto il suo tempo.
Commento by anonimo — 5 Giugno 2011 @ 10:40
credo che di supermarchett… ne sai ben più che di teatro, che facevi prima , il magazziniere ? !
Commento by anonimo — 5 Giugno 2011 @ 15:30
Tutino = CGIL = PIsapia
Tutino in Scala, sovr. subito!
Commento by anonimo — 5 Giugno 2011 @ 19:13
Sosteniamo in massa la candidatura a direttore musicale della Scala di Robin Ticciati! (ogni riccio un capriccio..)
Commento by anonimo — 6 Giugno 2011 @ 09:17
c'è poco da scherzare. Ticciati è l'emblema dell'infima qualità dei direttori che concertano opera in Scala.
invece di "liberare" palazzo marino sarebbe il caso di liberare via filodrammatici…
Commento by anonimo — 6 Giugno 2011 @ 14:42
Eccola la riforma :
http://docs.google.com/viewer?a=v&q=cache:8NCUvbsLdZIJ:www.spettacolodalvivo.beniculturali.it/attivit%25C3%25A0/pubbl_accessibili/2008/De%2520Giosa_Costruzione%2520di%2520un%2520nuovo%2520modello%2520di%2520dotazione%2520organica.pdf+lista+di+prescrizione+licenziamenti+teatro+carlo+felice&hl=it&gl=it&pid=bl&srcid=ADGEEShOCL8Njm1fE0N2l4lZxdamUtb8t1NcjjGlMHLkgrWPPJOTBM_ewR7ZMEOVmYy7VBnyvV7SWs1ALfXs3xWGtwR1xDtNKo-_aj5zIue-zkYlwh0_S66Lq8DT8YmX3VKzU2arARpl&sig=AHIEtbS_b85pWG5iOwE5EzB1ewzHYTXI1w
Commento by anonimo — 6 Giugno 2011 @ 15:40
Roma, 20 giugno 2011
COMUNICATO
Il SAI ha incontrato in questi giorni il Presidente della Commissione Lavoro della Camera dei
Deputati ed un Comitato Ristretto della stessa, rappresentativo di maggioranza e opposizione.
Nel colloquio avuto, il Sindacato ha espresso profonda preoccupazione per il ristagno dei lavori che
dovrebbero condurre all’approvazione della Proposta di Legge contenente “Disposizioni per la tutela
professionale e previdenziale, nonché interventi di carattere sociale, in favore dei lavoratori dello
spettacolo.
Nonostante il progetto si protragga da almeno tre legislature, con la PdL 4709 del 17 febbraio 2004, con
la PdL 194 del 28 aprile 2006 ed oggi con il Testo Unificato elaborato dal Comitato Ristretto e adottato
come Testo Base, sembrano ancora presenti enormi difficoltà di carattere politico e di copertura
economica per portare a compimento il percorso legislativo.
Per tali ragioni il Sindacato sta sostenendo il progetto che prevede di attingere alle quote di bilancio in
attivo dell’ENPALS per l’avvio del provvedimento.
Una possibilità valutata e discussa in più occasioni che è stata posta all’attenzione degli Organismi
Legislativi come una soluzione, transitoria, concreta e a costo zero per le casse dello Stato.
Il testo, con i necessari correttivi e aggiustamenti, deve poter riprendere in fretta il suo iter anche alla
luce del recente pronunciamento della Corte di Cassazione 12355/10 che ha ribadito l’impossibilità, per
gli artisti, di vedere versato il contributo DS per l’indennità di disoccupazione, negando a queste figure
professionali l’unica possibilità di ricevere, anche saltuariamente, un minimo di sostegno al reddito nella
discontinuità del lavoro.
Su questo ultimo punto il SAI ha chiesto formalmente al Presidente e al Comitato Ristretto di
predisporre un provvedimento legislativo, urgente, da inserire nella prossima Legge Finanziaria, che
abroghi il punto 5 dell’art. 40 del RDL 1827/35, là dove è prevista l’esclusione dall’obbligo assicurativo
per la disoccupazione per il personale artistico teatrale e cinematografico.
Tale intervento, già operato in passato per altre figure professionali, pur limitando la sua azione alle
prestazioni lavorative contrattualizzate in forma subordinata, potrebbe parzialmente riequilibrare la
grave discriminazione operata, nei confronti di tanti artisti, soprattutto giovani, nell’ambito del contesto
generale del mondo del lavoro del nostro Paese.
SAI‐ SLC CGIL
Commento by anonimo — 23 Giugno 2011 @ 11:46
Pare che la decantata legge della de-biasi , carlucci barbareschi abbia tanti di quei punti oscuri , per non dire dei bidoni nei confronti dei lavoratori che è meglio che giacci lì sepolta.Il welfare dei lavoratori dello spettacolo non si risolve solo con un' azione che dopo tanta fatica riporterebbe un diritto , minimo,pietoso come il ripristino dei requisiti ridotti ma questa contraddizione odierna frutto di una macabra sentenza della cassazione serva a creare uno scatto d'orgoglio per ottenere da parte dei lav. dello spettacolo una legge o delle disposizioni di legge per un welfare degno di un paese europeo. In cui si preveda il sostegno alla continuità di reddito ,per un mestiere che della discontinuità del lavoro ne ha fatto una caratteristica principale.Una peculiarità non da punire ma da assecondare con politiche di sostegno al reddito per favorire quella mobilità tipica di teatranti e cinematografari che però in epoca di crisi diventa " fame" se poi contemporanemaente lo stato non creda , come succede oggi ,nell'investimento in cultura e spettacolo quale elemento di sviluppo e crescita del nostro paese.
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Commento by anonimo — 28 Giugno 2011 @ 23:25
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