La Cub nel mese di novembre 2011 ha presentato un esposto presso l’ispettorato del lavoro della provincia di Milano per denunciare le problematiche riguardanti i lavoratori/trici a prestazione “serale” in particolare di “sartoria”.
Soltanto a giugno 2012 siamo stati convocati dall’ispettorato a conclusione della loro lunga indagine che ha effettuato presso la fondazione Scala coinvolgendo gli enti competenti (Inps).
Alla luce di questa indagine si è potuto chiarire definitivamente:
1) MALATTIA: L’erogazione è a carico dell’INPS. I lavoratori devono presentare domanda negli uffici di competenza territoriale.
2) REQUISITI RIDOTTI: L’indagine ispettiva ha prodotto il chiarimento sull’inquadramento contrattuale. In sintesi, al contrario della stagione precedente in cui la dicitura part-time a tempo indeterminato ha visto rifiutare molte domande di disoccupazione delle lavoratrici interessate, da quest’anno l’imposizione della dicitura” tempo indeterminato a intermittenza” permette di percepire a tutte/i la” disoccupazione a requisiti ridotti”. La domanda è da presentare tra il 1°gennaio e il 31 marzo all’Inps.Non vengono erogate altre forme di sostegno al reddito come ad es. la disoccupazione ordinaria.
Da qui continua la lotta della Cub a fianco delle lavoratrici e lavoratori serali per il miglioramento sostanziale delle condizioni di lavoro di reddito e delle varie problematiche da sempre denunciate che devono esser risolte con urgenza.
CUB. Scala Milano 10 luglio 2012.
Grazie per l’nformazione e grazie per il vostro lavoro.
Commento by E. — 11 Luglio 2012 @ 14:50
Enpals: sindacati, Agis e Anica scrivono al ministro Fornero
E forneroROMA – 6 LUGLIO 2012 – Il 3 luglio è stata inviata una lettera aperta al ministro del Lavoro Elsa Fornero, firmata congiuntamente dalle organizzazioni sindacali SLC CGIL FISTEL CISL UILCOM UIL e dalle associazioni datoriali AGIS e ANICA, per chiedere un confronto sulle problematiche del disciolto ENPALS (Ente previdenziale dei lavoratori dello spettacolo) in vista del decreto di armonizzazione con l’INPS. Le parti sociali, oltre a descrivere lo stato di sofferenza previdenziale del settore, che vede pochissimi lavoratori raggiungere i requisiti necessari per accedere alla pensione, tanto che a fronte di circa 295.000 lavoratori attivi, sono solo 55.000 le pensioni erogate, fanno notare al ministro Fornero come, proprio per questo, sia necessario tener conto delle specificità del lavoro nel settore della produzione culturale e dello spettacolo. Discontinuità dei rapporti di lavoro, necessità di combinare attività lavorative diverse, impossibilità di svolgere determinati lavori tipici del settore oltre una certa età, sono elementi che impongono una revisione delle norme, per attenuare l’enorme difficoltà di arrivare alla pensione che riguarda la grande maggioranza dei lavoratori saltuari.
Le parti sociali hanno pertanto formulato al ministro Fornero un’articolata serie di proposte, auspicando sulle stesse l’avvio di un urgente confronto. Infine SLC FISTEL UILCOM AGIS E ANICA chiedono che, pur nella confluenza nell’INPS, sia assicurata una gestione speciale che possa salvaguardare le particolarità del settore.
Commento by Anonimo — 11 Luglio 2012 @ 14:52
E’ dal 1995 data della riforma dini che portando da 30 a 40 anni gli anni per ottenere il riconoscimento della pensione insieme al raddoppio dei giorni di lavoro necessari ogni anno per raggiuungere l’anno contributivo, è cresciuto a dismisura il numero degli “esodati”, i primi in Italia nel silenzio più totale Senza lavoro perchè troppo vecchi e senza pensione perchè troppo giovani. Non a caso l’enpals ha maturato in pochi anni 2 miliari di utili. Non va nessuno in pensione perchè non si riescono a raggiungere gli obbiettivi e bisogna attendere la pensione di vecchiai per prendere l’assegno agognato da maestranze , e artsiti.
Sono anni che la Cub denuncia questa situazione indecente e solo oggi si svegliano timidamente i sindacati confederali..
Cub info nazionale
Commento by Anonimo — 14 Luglio 2012 @ 19:01
17/07/12 REPUBBLICA GENOVA CARLO FELICE, IL FUTURO DEL TEATRO APPESO A UNA SENTENZA – CARLO FELICE, IL FUTURO IN UNA SENTENZA ASPETTANDO UNA MANO DELLE FONDAZIONI
Carlo Felice, il futuro del teatro appeso a una sentenza D caso Nei prossimi giorni il verdetto SUI ricorso presentato dI132lavoratori contro i contratti di solidarietà Carlo Felice, il futuro in una sentenza aspettando una mano delle Fondazioni Sponsor privati sempre in bilico: ben resiste ma dovrebbe ridurre il budget, Finmeccanica verso l’addio MASSIMO MIN ELLA FA NUOVAMENTE tremare il futuro del Carlo Felice. Costi e ricavi si bilanceranno anche in questo 2012, grazieaicontrattidi solidarietàeagli sponsor. Ma dalprossimo anno tutto tomeràa farsi più cupo. Perché la solidarietà è agli sgoccioli e pure la mano privata rischia di farsi più leggera. Cosi, i consiglieri di amministrazione dovranno mettere mano a un piano salva- teatro che, passerà per un ulteriore contenimento dei costi. pRIMA di ogni strategia, però, si dovrà attendere il pronunciamento del tribunale sul ricorso che trentadue lavoratori hanno presentato proprio contro i contratti di solidarietà. Lasentenza dovrebbearrivare in settimana e sarà il primo passa o con cui farei conti. Se il ricorsovenisseaccolto, tutto l’impianto dei contratti salterebbe, con conseguenze pesantissime per le casse del teatro. In caso contrario, si aprirebbe un nuovo capitolo nella tribolata storia del Carlo Felice. Ma la sfida continuerebbe a essere in salita. Messe da parte le ipotesi più strane (tipo rinunciare all’orchestra, sarebbe come pensare di risolvere i problemi dell’Amt lasciando a casa gli autisti), ci si dovrà innanzitutto concentrare sulla riduzione dei costi. La strada, per quanto riguarda i dipendenti amministrativi, potrebbe essere quella del blocco del turnover abbinato all’accompagnamento alla pensione per chi ha maturato i diritti. Maèchiaro chenonsi può solo pensare ai tagli per rimettere a posto i conti. Decisivo diventa quindi il capitolo degli sponsor che, negli ultimi due anni, l’allora sindaco Marta Vmcenzi aveva comunque gestitopositivamenteecheoggispaventa. Lo scenario attuale, infatti, appare drammaticamente diverso dal recente passato. A cominciare dai due sponsor industriali, Iren e Finmeccanica, che avevano versato ognuno 1,2 milioni di euro. Per il prossimo esercizio l’impegno di Iren è confermato ma, al momento, è di cinquecentomila euro. Finmeccanica, invece, non è ancora pervenuta. Sarà una partita molto delicata, questa. Che si giocherà anche su altri tavoli. Perché non può sf uggire ad alcuno che il gruppo ha appena confermato alle istituzioni locali la sua intenzionediapplicarefinoinfondo il piano industriale che prevede la cessione di Ansaldo Energia e di An-saldo Sts. Il bilancio non si pareggia solo con Iren e Finmeccanica. Bisognerà tornare alla carica con altri sponsorprivati. llpresidentedi Confindustria Giovanni Calvini si era messovolentieriallatestadiunacordata di imprenditori genovesi da cui, alla fine, era arrivato un altro milione di euro. Ora dovrà occuparsene il suosuccessorechearriveràafineanno, anche se già dopo l’estate il quadro dei pretendenti sarà più chiaro. L’impressione, però, è che si debba aprire ancora di più il ventaglio dei sostenitori di una eccellenza del-la città, qual è appunto un teatro dell’Opera, a cui pare impossibile rinunciare, pena la decadenza culturaleesocialedella città. Ilprimo passo potrebbe essere compiuto verso laFondazioneCarige, chein passato aveva affiancato in maniera robusta il Teatroe che nel corso degli anni ha mutato il suo sostegno nell’acquisto di biglietti per rappresentazioni. Si può pensare a riaprire nuovamente il tavolo per modificare la scena?Ve-diamo. C’è però un altro so:_etto che potrebbe scendere in campo nell’operazione. Ed è ancora una fondazione bancaria, la Compagnia di San Paolo che, ogni anno, destina alla Liguria circa il dieci per cento delle sue erogazioni concentrate in Piemonte. Si parla di una cifra superiore ai dieci milioni di euro. Si può tentare di spostare parte di questi finanziamenti proprio sul Carlo Felice? Forse. E allora, un passo dopo l’altro, il cielo sopra il teatro potrebbe farsi più sereno. ***
Commento by Anonimo — 17 Luglio 2012 @ 11:51
COMUNICATO CCNL
Saltata la trattativa sul contratto nazionale: ritenute irricevibili le proposte dell’ANFOLS.
Nei giorni 17-18 luglio ci sarà nuovo incontro a Roma tra le OO.SS. Nazionali e ANFOLS per un protocollo d’intesa per congelare gli effetti nefasti della legge 100,ossia la decurtazione della parte aziendale dello stipendio già dal mese di luglio per tutte le fondazioni lirico-sinfoniche che non hanno la parità di bilancio.(LEGGE 100/2010 art.3 comma 4)
Commento by Anonimo — 17 Luglio 2012 @ 12:01
Repubblica, 19 luglio
Teatro Lirico chi, per quanto e per fare cosa ANGELO FOLETTO I PUÒ solo apprezzare re la pertinacia con cui l’assessore alla Cultura segue da vicino la sorte di alcuni spazi teatrali milanesi da anni a canti ere aperto. Quindi l’annunciata ripresa dei lavori al Lirico è prima di tutto una bella notizia, anche se non basta a mettere l’animo in pace, e non solo per quanto riguarda chi-e-come se ne occuperà. Se ripensiamo alla sorte di altre ristrutturazioni teatrali, ci pare che l’unico caso che ha ben funzionato è stato il dirottamento Elfo-Puccini: per qualità e pertinenza esemplari dei gerenti e per avere messo fine alla ridda infinita di ipotesi sul futuro artistico-gestionale dell’ex-cinema. Ha funzionato solo dopo chela destinazione è stata chiarita e ufficializzata. L’altro caso recente, viceversa, non è edificante: per troppi anni, uscita la Scala, il teatroArcimboldi è stato male e sottoutilizzato, virtualmente (e costosamente) chiuso.Per evitaregli stessi errorieritardi, la bella notizia sul cantiere di via Larga sarebbe del tutto confortante se prima di avviare le macchine fosse deciso ufficialmente, con una convenzione dettagliata e vincolante, chi gestirà la nuova sala. Per quanto, e per fame cosa. ***
Commento by Anonimo — 19 Luglio 2012 @ 14:58
DAI SINDACATI Carlo Felice, appello al sindaco UNA LETTERA al sindaco Marco Doria per chiedere un incontro e tentare di risolvere la vertenza legata ai lavoratori del Carlo Felice. È la richiesta avanzata dai sindacati al primo cittadino e presidente di diritto della Fondazione. Le organizzazioni sindacali Slc-Cgil, FistelCisl, Uilcom-Uil, Fials-Cisal, Snater e Libersind hanno giudicato «lungi dall’essere completi ed esaustivi» gli elementi forniti dal vicepresidente del Cda della Fondazione Mario Menini e dal Sovrintendente Giovanni Pacor durante l’incontro avvenuto lo scorso 13 luglio. Per avere maggiore chiarezza sulla situazione finanziaria del teatro e per avere novità sulle prossime mosse da intraprendere in vista delal scadenza ad ottobre dei contratti di solidarietà, i sindacati chiedono a Doria un incontro «per individuare un percorso rapido ed efficace che possa condurre a soluzioni urgenti e adeguate». ***
Commento by Anonimo — 20 Luglio 2012 @ 12:48
Per l’erogazione dei requisiti ridotti è importante chiedere all’azienda una dichiarazione scritta rivolta all’inps in cui spiega che il lavoratore a tempo indeterminato a prestazione discontinua ” intermittente”, non riceve dalla Scala l’indennità di disponiblità. Con questo ultimo doc . insieme al modulo con le giornate lavorate e non ,l’inps riconosce al lavoratore gli agognati requisiti ridotti.
Buone ferie
Commento by cub scala — 22 Luglio 2012 @ 16:04
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