Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

15 Giugno 2015

lavoratori serali alla Scala: Il gioco delle tre carte

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 08:43

Teatro Alla Scala:
Lavoratrici serali: il gioco delle 3 carte (o delle 3 bozze)

La questione dell’assetto contrattuale delle lavoratrici e dei lavoratori “serali” attualmente pagati “a prestazione” è ormai all’ordine del giorno da tempo.
I problemi aperti sono ai più noti, ma vogliamo ricordarli ancora una volta.
Sono tutte lavoratrici e lavoratori che da anni lavorano al Teatro Alla Scala in funzione del lavoro di palcoscenico nelle varie attività, tra cui sarte, parrucchieri, truccatrici, calzolaie, attrezzisti, ecc..
Quasi tutte/i hanno vinto cause presentate in Tribunale e sono stati dichiarati dipendenti a tempo indeterminato.
Il Teatro Alla Scala ha sempre negato loro l’inserimento in organico con un contratto a “tempo parziale” negando finora diritti fondamentali quali l’anticipo malattia/maternità ed infortunio, gli scatti di anzianità, le ferie pagate ed i permessi pagati, la 13ma mensilità ecc.. Insomma, lavoratrici e lavoratori, dipendenti del Teatro Alla Scala, collocati in posizione svantaggiata e con diritti negati rispetto agli altri.
Dopo numerosi volantini e mobilitazioni dei lavoratori, per sanare questa situazione, la Direzione del Teatro Alla Scala ha intrapreso una serie d’incontri con CGIL-CISL-UIL e FIALS.
Questo “confronto” ha generato delle “bozze di accordo” che lavoratrici/tori hanno regolarmente respinto al mittente.

Nella penultima assemblea si è assunta la “storica decisione”: “l’unico accordo possibile è il PART-TIME e lavoratrici/tori inseriti stabilmente nell’organico Scala”.
Conseguentemente, il cuore della discussione è “come” raggiungere l’obiettivo.
Successivamente “le serali” hanno chiesto a tutte le Organizzazioni Sindacali d’investire del problema tutto il Teatro, organizzando iniziative a sostegno di queste richieste.

Tradendo il mandato dei lavoratrici/tori, le Organizzazioni Sindacali hanno continuato a trattare, non il part-time, ma una bozza che abbellisce la precedente e che introduce una nuova tipologia di contratto: gli intermittenti con obbligo di risposta alla chiamata.

Quindi, nell’ultima assemblea tenutasi il 9 giugno c’è stato il “colpo di scena” ed è spuntata la nuova “bozza di accordo”. In questa, come in un incubo notturno, si da vita ad una figura di precario “a vita”, con la promessa che, quando si libererà un posto fisso, si pescherà tra i “serali”.
Per far passare una simile proposta, sostengono che, è vero che non si tratta di “part-time”, ma che ci somiglia molto …., addirittura al 90%.
Nulla di più falso!
La verità è che CGIL-CISL-UIL e FIALS hanno deciso di “mollare” i serali accettando la tesi della Direzione Scala che sostiene che il part-time costa troppo ed è un muro invalicabile.

I soldi per i “serali” nel bilancio della SCALA ci sono!!!
Basterebbe mandare in pensione il Direttore Generale e troveremmo subito 250 mila euro, per non parlare di varie altre voci riguardanti Dirigenti pagati profumatamente e, pensiamo, ingiustificatamente.

Diffidiamo formalmente le Organizzazioni Sindacali, RSA comprese, dal firmare un simile accordo.

Ci sono diritti individuali in capo al singolo lavoratore che nessuno può toccare.
Ci sono dei diritti che non possono essere messi ai voti e nemmeno sottoposti a referendum nel quale i tanti decidono dei diritti di pochi.

Facciamo appello alle lavoratrici/tori serali a restare uniti nel respingere il referendum truffa e li invitiamo a firmare la diffida che abbiamo predisposto.
Milano, 14.06.2015 C.U.B. Informazione Milano

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