Ultima giornata in decadenza del decreto Bondi sulle Affondazioni Liriche
CHE RITORNA AL SENATO. CI ATTACCHIAMO ANCHE AI SANTI.
Nella speranza che non venga approvato DEFINITIVAMENTE ma che Bondi decada.
CHI SENON SAN PRECARIO PUO' PROTEGGERCI DI PIU'?
Di questo decreto e modifiche, emendamenti riemendati , stralciati ecc.
UNA cos è rimasta certa: LA PRECARIZZAZIONE SELVAGGIA E LO SPALANCARE LE PORTE ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI TEATRI (sti criminali privatizzano l'acqua figurati i teatri verrebbe da dire?).
130 precari alla SCALA HAN GIà PRESO IN MANO I PROPRI DESTINI. HANNO FATTO CAUSA ALL'AZIENDA E STANNO VINCENDO …nonostante tutto e qualche incidente di percorso.
Il decreto rimane contro questi ultimi, per cercare di fargli perdere in appello le cause già vinte e da settembre per chi è rimasto a tempo determinato per peggiorare il proprio rapporto di lavoro in cocopro o robe simili.
29 GIUGNO SAN PIETRO E PAOLO ,CON TUTTO IL RISPETTO, MA NOI TIFIAMO SAN PRECARIO.
ANCHE SE L'UNIONE FA LA FORZA E DUNQUE ACCETTIAMO IL VOSTRO EVENTUALE AIUTO
29 06 2010: "NO JAMES BONDY DAY KILLER DELLA LIRICA."
29 06 2010 MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO L'APPROVAZIONE DEL DECRETO BONDI
domani 14,30 e poi 18,30 i lavoratori scaligeri grideranno ai senatori di non approvare in due momenti di protesta!!!!
ROMA – 28 GIUGNO 2010 – La Camera il 24 giugno ha modificato ed approvato il DDL 2150, sulle fondazioni liriche, licenziato dal Senato il 16 giugno. Il DDL è stato trasmesso alla presidenza del Senato il 24 giugno. Il Senato deve approvarlo entro il 29 giugno 2010, a pena di decadenza del DL 64/2010.
Gli emendamenti approvati dalla Camera sono diversi. I più importanti e significativi sono i seguenti qui comparati con gli emendamenti apportati dal Senato e confermati dalla Camera. Ricordo, qui, due valutazioni di ordine generale e politico.
Restano tutte le critiche politico-giuridiche avanzate al D.L. 64 nel mio studio apparso sul Giornale dello Spettacolo a. LXVI, n.11 del 4 giugno 2010, pag. 13.
Trovo in linea generale positivi tutti gli emendamenti della Camera (non tutti quelli del Senato rimasti in vigore come si vedrà infra). Ho peraltro trovato un non-sense politico l’ostruzionismo messo in campo dall’Italia dei Valori alla Camera dei Deputati durante la seduta ininterrotta durata 27 ore. L’ostruzionismo ha lo scopo di attuare una tattica dilatoria per impedire da parte delle minoranze le deliberazioni della maggioranza. In realtà il filibustering predisposto dall’Italia dei Valori era nei confronti delle altre minoranze e ha rischiato di far porre la fiducia da parte del governo sul testo approvato dal Senato. Se ciò fosse avvenuto sarebbe saltato qualsiasi emendamento migliorativo.
3.1 All’art.1, comma 1, dopo la lett. a è inserita la lettera a-bis che prevede una maggiore responsabilizzazione della gestione attraverso l’individuazione di indirizzi imprenditoriali e di criteri da recepire negli statuti delle fondazioni “volti etc..”. Mi lascia molto perplesso che uno dei componenti del collegio dei revisori debba essere un magistrato della Corte dei Conti. Forse non può nemmeno farne parte considerando la funzione di controllo che la Corte ha nei confronti delle fondazioni.
3.2 Bene la frase aggiunta alla lett. c) del medesimo articolo e del medesimo comma: “in ordine alla quale è attribuita totale responsabilità etc…”
3.3 Fortunatamente è stata soppressa la lett. c-bis che prevedeva di stabilire dei tetti massimi per i cachet, mandando viepiù in soffitta l’autonomia delle fondazioni se, appunto, non fosse stato soppresso tale comma.
3.4 La lettera f-bis “individuazione della modalità con cui le regioni etc…”. E’ un giusto (e saggio!) richiamo al tit. V della Costituzione. Dov’era finita la sussidiarietà? A parole si parla di federalismo, nei fatti lo si nega!
3.5 All’art. 2, comma 1 è significativa la modifica “individuata con decreto del Ministero etc…” con “rappresentativa individuata dalle fondazioni lirico-sinfoniche”. Il che significa che le fondazioni sono di nuovo messe in campo per il rinnovo del CCNL.
3.6 E’ positivo che sia spostato al 1° gennaio 2012 il divieto delle prestazioni autonome nelle more del rinnovo del CCNL (art.3, comma 1).
3.7 Pure positivo la cancellazione della riduzione del 50% (del 25% dopo il Senato) dal trattamento economico aggiuntivo derivante dalla contrattazione integrativa aziendale. L’emendamento recita: “eventuali trattamenti economici aggiuntivi sono riconosciuti solo in caso di pareggio di bilancio, fatti salvi i diritti acquisiti” (art.2, comma 4).
3.8 Ultimo emendamento molto positivo è la soppressione del comma 1 dell’art. 8. Ciò vuol dire che resta in piedi la struttura generale della L.800/67 che il D.L. aveva cancellato e che il Senato aveva parzialmente reintrodotto non sopprimendo per lo meno l’art. 1.
4. Esaminiamo, ora, gli emendamenti del Senato non soppressi dalla Camera.
4.1 Mi pare che l’emendamento più significativo all’art.1, comma 1 sia l’inserimento del comma 1-bis che ai fini della riorganizzazione e della revisione dell’assetto delle fondazioni, fissa alcuni criteri (sono 7) per i regolamenti previsti dal comma 1.
4.2 Tout-court negativi gli emendamenti al comma 2 e al comma 3 che portano da 30 a 60 giorni e da 12 a 18 mesi rispettivamente i pareri della conferenza unificata e il termine cui emanare i regolamenti previsti dal comma 1 dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto de quo. E’ questa l’urgenza?! Perché si allungano ulteriormente i tempi?
4.3 Positiva la riduzione di 1 anno per le assunzioni a tempo indeterminato (art.3, comma 5) come pure l’inserimento del comma 5-bis sempre per le nuove assunzioni a tempo indeterminato (pareggio di bilancio per 3 esercizi, rapporto percentuale tra ricavi e ammontare del contributo statale non inferiore al 40%).
4.4 L’art. 4 è modificato.
Si da la possibilità al Ministero di liquidare anticipazioni sui contributi ancora da erogare fino all’80% dell’ultimo contributo assegnato. Forse era meglio il testo precedente, nonostante i limiti e i rilievi che avevo mossi. Qui si è soppresso tutto il primo periodo, lasciando in vita solo il secondo. Occorreva trovare una soluzione che non pregiudicasse – come nella stesura del D.L. – le istituzioni di spettacolo a gestione diretta da parte degli enti locali.
4.5 Pur essendo un forte sostenitore della festa nazionale per le celebrazioni del 150.mo anniversario della proclamazione dell’Unità d’Italia, che c’entra l’art.7 bis con il decreto da convertire?
4.6 Sull’art.8 vedi supra punto 3.8.
5. Nel richiamare quanto evidenziato supra al punto 3.a), vorrei fare un’ulteriore considerazione conclusiva. Mi auguro che – soprattutto dopo la riunione fiume della Camera dei Deputati – nessuno voglia più mettere in dubbio che le fondazioni lirico-sinfoniche sono la struttura portante dello spettacolo dal vivo italiano. Ciò non vuol dire che le fondazioni siano infrangibili e non debbano essere profondamente riformate. Non è però il D.L. 64 con le modifiche approvate che comporta una riforma: il Decreto – forse – non è nemmeno propedeutico. La riforma non può che essere condivisa: forze politiche, forze sindacali, forze sociali e culturali. La riforma non può che prevedere un diverso apporto finanziario (almeno l’1% del PIL) per tutto lo spettacolo e, dunque, anche per le fondazioni lo spettacolo è cultura, la cultura va considerata un investimento. E’ questa la sfida che il ministro Bondi dovrebbe raccogliere perché come ha giustamente suggerito Paolo Leon, è proprio in tempo di crisi che, ai fini occupazionali, è utile investire in cultura “se non vogliamo rendere sempre più precari i lavoratori dello spettacolo. E’ questa la sfida che sta di fronte al Parlamento italiano se vuole emanare – endlich! – una legge quadro sulle performing arts che riposizioni il nostro Paese all’avanguardia europea nel mondo dello spettacolo.
“Lo Stato e le sue articolazioni [devono] intervenire per non spegnere la fiamma del bisogno culturale” (Paolo Leon).
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 00:49
Lirica, decreto al Senato, dovrebbe diventare legge fra poche ore. Sindacati sul piede di guerra
VERTENZE
Arriva l'ora 'X' per il decreto Bondi. Promulgato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il 30 aprile scorso dopo il chiarimento di alcuni aspetti, il decreto di riforma delle Fondazioni lirico sinfoniche è stato varato in prima lettura dal Senato il 16 giugno con diversi aggiustamenti rispetto a quello uscito dal Quirinale, molti dei quali frutto della lunga trattativa tra Bondi, i sindacati e le stesse Fondazioni. La Camera lo ha quindi approvato in seconda lettura, dopo una seduta fiume di oltre 26 ore caratterizzata dall'apra opposizione in Aula dell'Italia dei Valori. Con le piccole modifiche apportate da Montecitorio, domani il provvedimento torna a Palazzo Madama in terza lettura per essere trasformato in legge entro domani 29, data di scadenza dei termini di legge per la conversione. I sindacati sono già sul piede di guerra. Alla Scala di Milano stanno saltando tutte le recite del "Faust" di Gounod. I lavoratori del Teatro dell'Opera di Roma hanno già annunciato scioperi per far saltare tutte le prime della stagione estiva a Caracalla. Anche l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha rischiato l'incidente diplomatico con il Vaticano per il concerto alla Basilica di San Pietro, alla presenza del Papa, minacciato da uno sciopero, che è rientrato dopo una lunga trattativa tra le rappresentanze sindacali dei lavoratori e i vertici della Fondazione. Questo nonostante il testo del decreto che domani andrà al Senato sia il frutto su alcuni punti di emendamenti presentati anche dai partiti di opposizione, dall'Udc al Pd, fino al 'barricadero' Idv che nel corso della lunga maratona notturna a Montecitorio ha sottoscritto un emendamento, approvato, sui contratti integrativi. ''Il testo, uscito dal Senato in prima lettura – ha detto il sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Maria Giro – e dalla Camera in seconda lettura, non potrà che essere approvato in terza lettura ancora una volta dal Senato, martedì 29, data peraltro di scadenza del decreto, perché il testo è frutto del contributo di tutti i partiti presenti in Parlamento, anche quello di Di Pietro che ha inserito un suo emendamento molto importante sui contratti integrativi''. Per i sindacati però il decreto non va bene. 'Non è stato tolto il blocco dei contratti e soprattutto il provvedimento impone il rinnovo dei contratti ma non individua le risorse per farlo, visto che il governo sta tagliando tutto. La nuova Finanziaria prevede drastici tagli al Fus e agli enti locali. Le fondazioni dove troveranno le risorse per i rinnovi contrattuali?". Se il Senato lo approverà – fanno sapere i sindacati – allora faremo le nostre valutazioni sulle eventuali agitazioni ma, soprattutto, cercheremo di ottenere il tavolo contrattuale. Anche se i fondi per rinnovare i contratti dovrebbero arrivare in larga parte dal Fus – ribadiscono – che la Finanziaria taglia del 20% portandolo in totale a poco più di 310 milioni di euro'. Ma quali sono le principali novità introdotte dal decreto, definito dal ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, indispensabile per ''salvare la lirica dal fallimento''? Il provvedimento entra soprattutto nelle dinamiche contrattuali dei dipendenti delle Fondazioni, inserendo alcune novità nei meccanismi di contrattazione collettiva e, soprattutto, sollecitando il rinnovo dei contratti collettivi fermi al 2003. Quanto al riordino del settore, questo è demandato ai regolamenti che saranno emanati entro 18 mesi dalla data di conversione in legge del decreto. Vediamo punto per punto.
Regolamenti. Il riordino sistematico del settore lirico sinfonico è demandato ai regolamenti che dovranno essere emanati, su proposta del Mibac, entro 18 mesi dalla data di conversione in legge del decreto, tenendo conto dei pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti commissioni parlamentari. Questi pareri dovranno essere espressi entro 60 giorni dalla ricezione dei regolamenti.
Autonomia. Tutte le Fondazioni, dimostrando efficienza, corretta gestione, imprenditorialità ed economicità, possono ottenere l'autonomia che, nella prima stesura del testo, era riconosciuta solo al Teatro alla Scala di Milano e all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.
Contratti. Cambiano le regole del procedimento di contrattazione collettiva. Il nuovo contratto di settore dovrà essere sottoscritto da una rappresentanza delle Fondazioni coadiuvate dall'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) e dai sindacati maggiormente rappresentativi. Nella prima stesura era prevista anche la presenza di una delegazione datoriale individuata con decreto dal Mibac. Questa norma è stata abolita durante la seconda lettura alla Camera.
Integrativi. Il trattamento economico aggiuntivo previsto dai contratti integrativi aziendali, a partire dal 1 gennaio 2012, sarà ridotto del 25% se non si procederà alla stipula dei nuovi contratti di lavoro entro quella data. In ogni caso, gli integrativi in contrasto con i principi del decreto dovranno essere ricontrattati.
Turn over. Dal 2012 le assunzioni di personale a tempo indeterminato saranno limitate al turn over'del personale, sempre a tempo indeterminato, che nel corso dell'anno precedente ha lasciato il servizio. A decorrere dalla data di conversione in legge, invece, i lavoratori cosiddetti "aggiunti" non possono superare il 15% dell'organico.
Pensione ballerini. I ballerini, sia uomini che donne, vanno in pensione a 45 anni. Per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge, però, i ballerini assunti a tempo indeterminato, che hanno raggiunto o superato l'età pensionabile, possono esercitare l'opzione per restare in servizio, rinnovabile annualmente; tale opzione deve essere esercitata attraverso formale istanza da presentare all'Enpals entro due mesi dalla data di entrata in vigore della norma, o almeno tre mesi prima del perfezionamento del diritto alla pensione, fermo restando il limite massimo di pensionamento di vecchiaia, di quarantasette anni per le donne e di cinquantadue per gli uomini.
Petruzzelli. La Fondazione Petruzzelli di Bari può effettuare assunzioni a tempo determinato e indeterminato, nei limiti della pianta organica approvata, preventivamente autorizzate dal Mibac.
Imaie. L'istituto mutualistico del settore resta privato ma la sua attività è soggetta alla vigilanza congiunta della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l'informazione e l'editoria, del Mibac e del ministero del Lavoro per evitare i dissesti dovuti alla gestione degli ultimi anni. (Cdl)
(28 giugno 2010)
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 01:01
il commento #2 contiene errori e/o falsità ed andrebbe rimosso perchè distorce la verità, a titolo di esempio: il punto INTEGRATIVI è errato, non vi sarà più alcuna decurtazione, l’emendamento recita: “eventuali trattamenti economici aggiuntivi sono riconosciuti solo in caso di pareggio di bilancio, fatti salvi i diritti acquisiti” (art.2, comma 4).Probabilmente altro ancora è inesatto e fuorviante… Informatevi sui sitti di Camera e Senato e sui giornali, lasciate perdere sindacati e blog…
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 10:43
C'è da augurarsi che la recita di domani di "Faust" vada in scena in maniera normale (col coro che recita e l'orchestra che suona), perché il tam-tam tra il pubblico è quello di dire basta, e pare si stiano preparando delle contro-manifestazioni che neanche tra le curve calcistiche…
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 14:12
Avevo già segnalato – e non serviva essere profeti – che lo scollamento tra i lavoratori del Teatro e il pubblico è ormai evidente. Quindi condivido le preoccupazioni per il "Faust" (sempre che non ci sia sciopero).Per questo ho fatto un sogno.Il sogno che domani sera, anche tenuto conto della diretta su RadioTre, il Teatro si difenda e mostri le sue ragioni attraverso la musica.Senza proteste, senza proclami, senza sceneggiate, senza provocazioni: solo con l'eccellenza del lavoro, con l'ennesima dimostrazione delle qualità artistiche insuperabili di quel capitale umano che è la risorsa unica e vera di questa istituzione.Spero che il sogno si avveri. Dal giorno dopo avremo tantissimi alleati in più per le nostre battaglie.orsolina la birichina
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 14:18
Onde evitare che qualcuno capisca male si chiede ai moderatori di questo blog di cancellare il commento n.2 che contiene errori e inesattezze che non si sa da quale fonte derivino.
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 16:18
Legislatura 16º – Disegno di legge N. 2150-B
Senato della Repubblica
XVI LEGISLATURA
N. 2150-B
DISEGNO DI LEGGE
presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri (BERLUSCONI)
e dal Ministro per i beni e le attività culturali (BONDI)
di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazionee l’innovazione (BRUNETTA)
e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali (SACCONI)
(V. Stampato n. 2150)
approvato dal Senato della Repubblica il 16 giugno 2010
(V. Stampato Camera n. 3552)
modificato dalla Camera dei deputati il 24 giugno 2010
Trasmesso dal Presidente della Camera dei deputati alla Presidenzail 24 giugno 2010
Conversione in legge, con modificazioni,del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, recante disposizioni urgentiin materia di spettacolo e attività culturali
DISEGNO DI LEGGE
DISEGNO DI LEGGE
Approvato dal Senato della Repubblica
Approvato dalla Camera dei deputati
—-
—-
Art. 1.
Art. 1.
1. Il decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali, è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.
1. Identico. (Si vedano tuttavia le modifiche all’allegato).
2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
2. Identico.
Allegato
Allegato
MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONEAL DECRETO-LEGGE 30 APRILE 2010, N. 64
MODIFICAZIONI APPORTATE IN SEDE DI CONVERSIONEAL DECRETO-LEGGE 30 APRILE 2010, N. 64
All’articolo 1:
All’articolo 1:
al comma 1:
identico:
alla lettera a), dopo le parole: «sulla base dei princìpi» sono inserite le seguenti: «di tutela e valorizzazione professionale dei lavoratori,»; le parole: «ed imprenditorialità,» sono sostituite dalle seguenti: «, imprenditorialità e sinergia tra le fondazioni,»; dopo le parole: «anche al fine di favorire l’intervento» sono inserite le seguenti: «, anche congiunto,» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «tenendo in ogni caso conto dell’importanza storica e culturale del teatro di riferimento della fondazione lirico-sinfonica, desunta dalla data di fondazione del teatro e dalla sua collocazione nella tradizione operistica italiana»;
alla lettera a), dopo le parole: «sulla base dei princìpi» sono inserite le seguenti: «di tutela e valorizzazione professionale dei lavoratori,»; le parole: «ed imprenditorialità,» sono sostituite dalle seguenti: «, imprenditorialità e sinergia tra le fondazioni,»; dopo le parole: «anche al fine di favorire l’intervento» è inserita la seguente: «congiunto» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «tenendo in ogni caso conto dell’importanza storica e culturale del teatro di riferimento della fondazione lirico-sinfonica, desunta dalla data di fondazione del teatro e dalla sua collocazione nella tradizione operistica italiana»;
dopo la lettera a) è inserita la seguente:
«a-bis) miglioramento e responsabilizzazione della gestione attraverso l’individuazione di indirizzi imprenditoriali e di criteri, da recepire negli statuti delle fondazioni, volti alla designazione di figure manageriali di comprovata e specifica esperienza alle quali compete di indicare il direttore artistico e che rispondono del proprio operato sotto il controllo di un collegio dei revisori presieduto da un rappresentante del Ministero dell’economia e delle finanze e composto da altri due membri, di cui almeno uno magistrato della Corte dei conti»;
alla lettera b), le parole: «di privati» sono sostituite dalle seguenti: «di soggetti pubblici e privati»;
identico;
alla lettera c), le parole: «di forme adeguate di vigilanza» sono sostituite dalle seguenti: «del controllo e della vigilanza»;
alla lettera c), le parole: «di forme adeguate di vigilanza» sono sostituite dalle seguenti: «del controllo e della vigilanza» e sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, in ordine alla quale è attribuita totale responsabilità al sovrintendente e al consiglio di amministrazione circa il rispetto dei vincoli e dell’equilibrio di bilancio»;
dopo la lettera c) sono inserite le seguenti:
dopo la lettera c) è inserita la seguente:
«c-bis) previsione di parametri atti a stabilire tetti massimi di spesa per i cachet e loro equiparazione alla media europea;
soppressa
c-ter) previsione di specifici strumenti di raccordo dell’operato delle fondazioni al fine di realizzare la più ampia sinergia operativa possibile»;
«c-bis) identica»;
alla lettera d) sono aggiunte, in fine, le seguenti parole: «, salvaguardando in ogni caso la specificità della fondazione nella storia della cultura operistica italiana e tenendo conto degli interventi strutturali effettuati a carico della finanza pubblica nei dieci anni antecedenti alla data di entrata in vigore del presente …
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 18:00
adesso basta scioperi si LAVORA
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 20:29
Scusate ma non ho capito.Il decreto Bondi, oggi, 29 giugno 2010, è stato approvato in 2° lettura al senato, o no?O è decaduto?Grazie.
Commento by anonimo — 29 Giugno 2010 @ 22:35
APPROVATO
Commento by anonimo — 30 Giugno 2010 @ 01:34
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