Migliorate le condizioni d’uscita per chi va verso la pensione, ma niente garanzie per il ricollocamento
MILANO – La protesta dei sei operai da quindici giorni sul tetto dell’Esab di Mesero, nel milanese, si chiude con una nota, apparsa sul blog dei 143 lavoratori che protestavano dal 22 giugno contro la decisione della proprietà, la Charter International, di chiudere alcuni stabilimenti e di mettere in cassa integrazione speciale 85 lavoratori dello stabilimento milanese. http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_settembre_16/
blog lavoratori ESAB http://quellideltetto.blogspot.com
LA NOTA – «Quindicesimo e ultimo giorno, ore 12.45 – recita la nota-. L’assemblea ha deciso di firmare (52 voti a favore e 8 contrari). Non è un ottimo accordo, soprattutto per quanto riguarda il ricollocamento (da quell’orecchio l’azienda non ci sente). Abbiamo migliorato le condizioni d’uscita, soprattutto per chi verrà accompagnato alla pensione (integrazione fino al 90% dello stipendio), per gli altri 2 anni di cassa integrazione ed incentivo all’esodo di 24.000 euro per chi va in mobilità volontaria. Niente garanzie per quelli che vengono ricollocati presso la sede di Peschiera Borromeo»
LUCI E OMBRE – Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?. «L’accordo con l’Esab contiene luci e ombre – spiega il coordinatore nazionale Cub, Walter Montagnoli – ma è il massimo che si poteva ottenere». Montagnoli sottolinea poi che «i contenuti dell’intesa», il cui verbale per l’avvio della procedura della cassa integrazione sarà firmato domani a Roma al ministero del Lavoro, è il frutto, comunque «della lotta durissima che i lavoratori hanno intrapreso» nelle ultime settimane.
16 settembre 2009
Si un museo lo ritengo utile, stmnialeecpe per gli italiani che hanno poca memoria, inoltre bisogna mettere le foto dei proprietari e dei dirigenti che SAPEVANO !
Commento by Eunkyeung — 11 Luglio 2013 @ 16:56