17 gennaio 2011. Ieri sera alla Scala, per lo sciopero indetto solamente da Slc-Cgil, la prima di Cavalleria Rusticana e I Pagliacci è saltata.
“Ritengo legittimo lo sciopero” dichiara Pippo Fiorito di CUB-Informazione “condividendone quasi tutte le ragioni, ma sono in totale dissenso con la Cgil sui modi e sui tempi”.
Infatti CUB-Informazione ha da tempo proposto il coinvolgimento di tutti i lavoratori per la costruzione di uno sciopero per il 28 gennaio prossimo, insieme con tutte le altre categorie, a partire dai metalmeccanici alla scuola, all’università e agli studenti, all’informazione e allo spettacolo.
“Perché le vere questioni che emergono drammaticamente alla Scala, come in tutte le fondazioni lirico-sinfoniche, sono legate al taglio delle sovvenzioni statali del Fondo Unico per lo Spettacolo, il Fus” prosegue Fiorito “Ovviamente con i teatri a rischio chiusura, gli avvoltoi del privato sono pronti a comprarli, in particolare la Scala, il più appetibile per la sua fama mondale”.
“Se da settembre a dicembre, quindi in quattro mesi, Letizia Bricchetto-Moratti, Stephan Lissner, Maria di Freda e Domenico Mecca hanno letteralmente – preso in giro – Cgil Cisl, Uil, Fials , mentre tutte le altre hanno lasciato fare, Cgil alla fine ha reagito ma in maniera scomposta e sbagliata”.
Per ripartire CUB-Informazione propone prima di tutto l’indizione le elezioni veramente democratiche tra i lavoratori per eleggere i nuovi rappresentanti sindacali unitari, Rsu e Rls.
“Poi è necessario reperire al più presto fondi per portare avanti i programmi triennali, 2011/12/13, per garantire i posti di lavoro, battendo cassa proprio allo Stato, e da tutti gli enti locali, Comune, Provincia e Regione incluse” incalza il sindacalista “E se mancano, non dimentichiamoci che nel CdA della Fondazione c’è il meglio della finanza milanese, da Passera a Ponzellini, da Micheli a Ermolli, le cui banche possono tranquillamente aprire i forzieri per una causa così nobile”.
“Infine, se è vero che la direzione rimborserà i biglietti della mancata Prima, dall’altra dovrà pagare anche tutti i lavoratori che si sono regolarmente presentati al proprio lavoro” conclude Fiorito “altrimenti troverà pane per i suoi denti”.
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Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409
Teatro alla Scala, in scena lo sciopero bluff
Oggi la Direzione del Teatro incontrerà i sindacati concertativi Cgil-Cisl-Uil e Fials. Fiorito, CUB-Informazione: “Per il 2011 deficit di bilancio di 17 milioni di euro, contratto nazionale scaduto da tempo, contratto Integrativo in scadenza a gennaio, riduzione dei pompieri di un quarto”. Percorso di iniziative sindacali a partire dallo sciopero del 28 gennaio.
Milano, 10 gennaio 2011.
Cgil ha fatto precedere l’incontro da un’inusuale dichiarazione di sciopero “via Ansa” per il 16 gennaio 2011, calando dall’alto con un’operazione tattico-propagandistica attraverso le agenzie di stampa, senza coinvolgere attraverso una consultazione democratica dei lavoratori scaligeri su quelli che sono i gravissimi problemi del Teatro, è la valutazione di CUB-Informazione.
“Un film già visto, una metaforica pistola fumante sul tavolo della trattativa da Cgil, che verrà immediatamente ritirata al primo contentino aziendale, rimandando la lotta a tempi migliori”spiega Giuseppe Fiorito, Segretario Generale di CUB-Informazione “In questo contesto, Cisl acconsente spudoratamente una politica filo padronale, mentre Uil e Fials prendono tempo, sperando in accordi che porteranno profitto soltanto ad alcuni settori nei quali sono maggiormente rappresentati, ignorando volontariamente problemi molto più gravi”.
L’ennesimo “bluff” denunciato da CUB, a dispetto di problemi che vanno dal previsto deficit di bilancio di 17 milioni di euro per il 2011 al Contratto Nazionale scaduto da tempo, al Contratto Integrativo, in scadenza proprio questo mese, e che la Fondazione Scala non vuole pagare, passando per la riduzione dei pompieri da 16 a 12 con conseguenti problemi per la sicurezza.
A questo, vanno poi aggiunte le vessazioni verso i lavoratori che si sono rivolti alla magistratura del lavoro per far valere i loro diritti, tra i quali, ad esempio, tecnici di palcoscenico, ballerine, sarte, parrucchiere, truccatrici, maschere, oltre alla riduzione del personale, già avvenuta con l’espulsione di precari e di lavoratori delle cooperative.
“CUB-Informazione propone un percorso di iniziative sindacali, da decidersi con i lavoratori, e la proclamazione dello sciopero il 28 gennaio, dei lavoratori della Scala con i lavoratori Fiat, metalmeccanici e di altre categorie, quali la scuola” aggiunge Fiorito“ribadendo da sempre l’inderogabile necessità che, anche alla Scala, i lavoratori possano eleggere i propri rappresentanti Rsu e Rls, superando l’attuale situazione antidemocratica, alla “Marchionne”, in cui Rsa ed Rls vengono nominate dalle Segreterie di Cgil-Cisl-Uil e Fials, come in automatico”.
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Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409
ufficiostampa@cub.it – www.cub.it– Canale CUB Video: http://www.youtube.com/user/CUBvideo
La CUB c'è o ci fà?
Non ha votato in assemblea, dopo comizio del suo seg. prov., lo stato d'agitazione e il mandato alla delegazione sindacale d'indire sciopero (serali precari a vita nonostante hanno vinto la causa, la sicurezza con lo smantellamento del reparto VV.FF., il blocco delle categorie……)
Siete militanti sindacali o commentatori?
Commento by anonimo — 12 Gennaio 2011 @ 15:59
Quello che non perdono alla CGIL è che abbia firmato i contratti di solidarietà con Cisl e Uil a Genova al carlo felice senza l'autorizzazione di nessuno e poi imponendo un referendum allo stile marchionne, creando trsa l'altro un precedente che si estenderà tutti gli altri teatri d'italia.
Tutto in nome di un presunto rilancio del teatro attraverso una diminuzione del 20 % dello stipendio e con una riduzione delle ore di lavoro del 40%.Siamo al paradosso.
Com'è possibille sanare il teatro in 2 anni con queste percentuali ?I contratti di solidarietà prevedono in mancanza del pareggio di bilancio (impossibile da raggiungere in questo scenario), la creazione di una lista di esuberi del personale . IN parole povere fra due anni 140 persone sicure verranno lasciate a casa a Genova senza contare i 60 stagionali lasciati già alla fame . Pensate come si può vivere in questa situazione col cappio al collo e con la speranza che il triste destino tocchi al tuo collega a fianco o non si sa come.NEANCHE COSì SI UCCIDONO I CAVALLI.
INSIEME ALLE DIMMISSIONI DI BONDI VORREI QUELLE DI SILVANO CONTI .
Un iscritto CUB
Commento by anonimo — 12 Gennaio 2011 @ 18:13
Cucù la CGIL non c'è più!
Si è suicidata.
Del resto quando metti lo spartito in mano ai ciechi……
Commento by anonimo — 12 Gennaio 2011 @ 18:51
Scala, Cub:
"Sciopero il 28 gennaio
con lavoratori Fiat
e mondo della scuola"
Oggi la direzione del personale del teatro avrà un incontro con i sindacati confederali e con la Fials su alcuni temi che riguardano lo sciopero indetto da Cgil
Milano, 10 gennaio 2011 – La Cub propone uno sciopero alla Scala non più il 16 gennaio, data per cui la Cgil lo aveva proclamato, ma per il 28 gennaio, in concomitanza con la protesta dei dipendenti Fiat e del mondo della scuola.
Oggi la direzione del personale del teatro avrà un incontro con i sindacati confederali e con la Fials su alcuni temi che riguardano lo sciopero indetto da Cgil, come ad esempio la situazione dei lavoratori a prestazione serale che hanno vinto la causa per essere assunti a tempo indeterminato. Ma secondo la Cub, la minaccia di far saltare la prima di ‘Cavalleria Rusticana’ e ‘Pagliacci’ fatta dalla Cgil "sarà immediatamente ritirata al primo contentino".
I problemi sul tavolo, invece, sono molti e preoccupanti "dal previsto deficit di bilancio di 17 milioni di euro per il 2011, al contratto nazionale scaduto da tempo, al contratto integrativo in scadenza proprio questo mese che la Fondazione Scala non vuole pagare, passando per la riduzione dei pompieri da 16 a 12 con conseguenti problemi per la sicurezza". Perq uesto, il segretario generale Giuseppe Fiorito ha speigato: "Cub-informazione propone un percorso di iniziative sindacali da decidersi con i lavoratori e la proclamazione dello sciopero il 28 gennaio dei lavoratori della Scala con i lavoratori Fiat, metalmeccanici ed altri categorie quali la scuola".
Commento by anonimo — 12 Gennaio 2011 @ 23:50
Questo sciopero dichiarato solo da una minima parte dei lavoratori ( cgil ),
serve solo per dare un pretesto alla direzione in un futuro prossimo per
non darci l' acconto dell' integrativo, perchè diranno che lo sciopero gli ha
fatto perdere soldi e che quindi non possono raggiungere la parità di
bilancio . Aspettiamo fine mese e se non dovesse risolversi positivamente
l' incontro con il governo , c'è la Tosca …che anche storicamente ha più peso
e in quella occasione faremo valere le nostre ragioni .
Commento by anonimo — 13 Gennaio 2011 @ 11:04
lo sciopero proclamato oggi dalla CGIL, è uno sciopero debole nelle sue ragioni politiche.
La gente non capisce contro chi è proclamato lo sciopero, il teatro? Lissner?
il governo?o chi altro?
Lissner ha dato una data, 31 Gennaio ore 24 come lìmite per sapere se il tesoro rimpinguerà il FUS, credo che ormai attndere quella data, non era un problema, oppure si vuol dire che si fa lo sciopero per serali vigili del fuoco
(che quello che prende meno ne prende 52.000di €) oppure perche le maschere devono anche loro diventare a tempo indeterminato? La mensa con prodotti bio? suvvia , chi scrive ha sempre preso la difesa di chi lavora, ma c'è un limite a tutto.
La cosa che mi ha fatto più schifo oggi,sono stati certi personaggi che giravano con fogli per far firmare i lavoratori contro lo sciopero.
Lo sciopero come strumento va DIFESO, lo prevede la costituzione, starà a chi lo proclama affrontare i lavoratori e l'opinione pubblica e spiegare il perchè si sciopera.
Questo nostro amato teatro è sempre più un covo di persone che fanno rivoltare lo stomaco.
Commento by anonimo — 13 Gennaio 2011 @ 23:53
Non c'è un comunicato in giro per l proclamazione dello sciopero, neanche quello, demenziale, delle RSA- CGIL che è stato ritirato dalle bacheche.
La segreteria slc non ha mai firmato ll comunicato di sciopero ma va in tv a parlarne, un nuovo esempio di telecrazia?
E' noto che in camera del lavoro nessuno appoggia questo sciopero irresponsabile proclamato da un manipolo di scaimannati che vede indebolito i proprio potere dopo anni in cui hanno fatto il bello ed il cattivo tempo con minacce, arroganza, clientelismo e familismo.
Il tutto, ovviamente, con il beneplacito della direzione.
E' tempo di voltare pagina, i lavoratori si ribellino ai diktat di 50 irresponsabili che stanno portando il teatro alla rovina.
Poi si lamentano che a mirafiori non c'è democrazia.
Commento by anonimo — 14 Gennaio 2011 @ 06:18
MILANO- L'agitazione sindacale blocca la messa in scena del 16 gennaio. Appello al sindaco Moratti. I contratti a rischio per i tagli alla cultura. Meno 17 milioni per il 2011.
da TG1 RAI. IT
Teatro alla Scala
MILANO – L'assemblea dei lavoratori della Scala iscritti alla Cgil ha votato a favore dello sciopero, che fara' saltare la prima del 16 gennaio del dittico 'Cavalleria rusticana' e 'Pagliacci'. Il sindacato ha anche fatto un appello al sindaco di Milano, Letizia Moratti, che e' presidente del teatro, perche' convochi un tavolo di trattativa. ''Ci appelliamo al sindaco e a tutti quelli che possono perche' non crediamo allo sciopero per lo sciopero, ma una revoca – ha spiegato Giancarlo Albori, rappresentante Cgil dei lavoratori scaligeri – ci puo' essere solo a fronte di atti chiari''. Lo scorso luglio, la Moratti aveva incontrato i sindacati e scritto una lettera in cui garantiva il ''pieno sostegno per il conseguimento di un finanziamento pubblico triennale congruo alla produttivita' del teatro, in modo da consentire un'adeguata programmazione dell'attivita' artistica e la necessaria salvaguardia del patrimonio professionale e artistico, rappresentato dai lavoratori del Teatro''. In base a quella lettera era stato ritirato lo sciopero sulla tournee in Argentina, ma da allora non ci sono ancora certezze sui finanziamenti. ''Prima si parlava di novembre, poi del Milleproroghe – ha sottolineato il sindacalista – poi il fondo Letta, ora ci hanno detto che si sapra' qualcosa entro il 31 gennaio: e' un balletto. Ci scusiamo per il modo irrituale con cui ci rivolgiamo al sindaco, ma i tempi sono stretti''. Finora, quindi, resta confermato il taglio di 5 milioni per il 2010 (che porterebbe il teatro a non pagare la tranche del contratto integrativo dell'anno che si e' appena chiuso) e soprattutto quello di 17 milioni per il 2011. Questa e le questioni interne al teatro (come la situazione dei dipendenti a prestazione serale, che hanno vinto la causa per essere assunti a tempo indeterminato) sono le motivazioni che hanno fatto votare a favore dello sciopero chi ha partecipato all'assemblea. Gli altri sindacati – contrari allo sciopero – hanno chiesto al teatro di non dichiarare irricevibile la prestazione di chi domenica non aderisce alla protesta. ''La gente – ha osservato Domenico Dentoni (Uil) – vuole lavorare. Rivendichiamo il sacrosanto diritto dei lavoratori di non perdere continuamente la retribuzione se non vogliono partecipare a uno sciopero perche' lo ritengono inopportuno''. Su questo, anche per Silvio Belleni, della Cisl, bisogna aprire una discussione. ''Lo sciopero in questo settore – ha detto – dovrebbe essere utilizzato con un buon senso diverso da quello utilizzato in questa situazione''. Intanto Rai 5, che ha in programma di mandare in onda in diretta la prima di 'Cavalleria' e dei 'Pagliacci', si sta attrezzando per filmare la seconda, il 18.giovedì, 13 gennaio 2011
Commento by anonimo — 14 Gennaio 2011 @ 09:09
Scala, salta
la prima di Pagliacci
La Cgil: pronti
a incontrare il sindaco
Infuriati gli altri lavoratori del teatro: raccolta firme contro lo sciopero. Il sindacato: la Moratti rispetti gli impegni. Ieri il confronto con Harding, oggi col regista
DA IL GIORNO.IT
Milano, 14 gennaio 2011 – Caos alla Scala. L’assemblea dei lavoratori della Cgil conferma lo sciopero sulla prima di «Cavalleria rusticana» e «Pagliacci». Tuttavia, i delegati si dicono ancora disposti a revocare la protesta di domenica 16 gennaio, a patto che il sindaco Moratti, presidente della Fondazione del Piermarini, dia rassicurazioni sul contributo statale. Ieri sera, in teatro, alcuni rappresentanti del sindacato hanno incontrato il direttore d’orchestra Daniel Harding per spiegargli le ragioni della protesta. Lo stesso faranno oggi con il regista Mario Martone. Intanto, gli altri dipendenti del teatro, quelli che non condividono l’agitazione, hanno intrapreso una raccolta firme, che già oggi potrebbe essere consegnata alla direzione, per dichiarare la propria contrarietà alla protesta. Andiamo per ordine. Ieri, scaduto l’ultimatum dato dalla Cgil al sovrintendente Stéphane Lissner («Aspettiamo un segnale fino alle 13.30 di giovedì»), la parola è passata ai lavoratori: su 300 presenti, solo in 7 avrebbero votato contro, con 5 astenuti; altre fonti, invece, parlano di un centinaio di partecipanti, «che hanno scelto per mille persone».
In ogni caso, la decisione è stata presa a larghissima maggioranza. E, visto che dai piani alti di via Filodrammatici «non sono arrivate risposte soddisfacenti», la Cgil ha deciso di puntare più in alto: al primo cittadino Letizia Moratti. «Chiediamo un incontro al sindaco – afferma il segretario territoriale Giancarlo Albori – visto che a luglio ci eravamo impegnati a sospendere gli scioperi in seguito a una sua lettera». Erano i tempi in cui Cgil e Fials minacciavano di annullare la tournée estiva a Buenos Aires: al termine di un incontro con i sindacati il 21 luglio, la Moratti inviò una missiva a Lissner, nella quale lo invitava «ad attivare un tavolo territoriale di consultazione» per arrivare all’autonomia prevista dalla legge 100, e confermava «il pieno sostegno per il conseguimento di un finanziamento pubblico triennale congruo alla produttività del teatro», in modo da salvaguardare «il patrimonio professionale e artistico, rappresentato dai lavoratori».
Oggi la Cgil chiede conto di quelle parole: «Se è vero che negli ultimi anni gli incassi della Scala sono passati da 16 a 31 milioni di euro – continua Albori – gran parte del merito va ai dipendenti, ai quali, però, potrebbe essere negato l’integrativo aziendale». Tutto dipende dai cinque milioni di euro di Fus 2010 tagliati a luglio: se non verranno reintegrati, l’ente non potrà corrispondere ai lavoratori quella quota che si aggiunge alla parte garantita dal contratto nazionale. Per non parlare del 2011: «Il Cda ci ha assicurato la produzione fino a ottobre: poi si vedrà». Contraria alla protesta sin dalla prima ora la Uil, anche se il segretario territoriale Domenico Dentoni richiama l’attenzione su un aspetto: «Rivendichiamo il diritto dei lavoratori di non perdere continuamente la retribuzione se non vogliono partecipare allo sciopero». Quindi, si chiede al teatro di non considerare «irricevibile» la prestazione che quei dipendenti vorranno fornire domenica.
di Nicola Palma
Commento by anonimo — 14 Gennaio 2011 @ 09:16
ma qualcuno che abbia il coraggio di firmarsi c'è su questo blog?
almeno noi della cgil non abbiamo MAI problemi a dire come la pensiamo: diciamo sempre le stesse cose sia in sala gialla che in assemblea,
e anche in tutti gli altri luoghi non-ufficiali (dalla cambusa ai corridoi, etcetc)
ciao a tutti
Francesco Lattuada
rsa cgil orchestra
teatro alla scala
(ringrazio già fin d'ora chi mi insulterà nei prossimi commenti…..)
Commento by anonimo — 14 Gennaio 2011 @ 11:54
tanto x chiarire:
1)
lo sciopero è proclamato contro i tagli del governo, ed è il prosieguo delle lotte iniziate mesi fa.
abbiamo atteso fin troppo, e non ci fidiamo più nemmeno di questa Direzione, che ci continua a dire di fidarci del governo e che anche su tematiche "interne" annose (come Pero, vigilidelfuoco, lavoratori precari e serali, non copertura dei posti vacanti in organico nelle masse artistiche, etc) fa orecchie da mercante da mesi se non anni!
(tanto pare che nonostante i tagli i premi aziendali loro se li siano presi….)
2)
molti di quelli che firmano lettere contro questo sciopero e che sono arrabbiati con la cgil oggi perchè vuol scioperare, rimproverano alla cgil di non aver scioperato sulla turné a BuenosAires:
oggi ci dicono che non dobbiamo scioperare,
e a luglio ci dicevano che dovevamo scioperare!
ricordo a tutti che lo sciopero venne revocato
perchè finalmente il sindaco di Milano aveva espresso per iscritto l'intenzione di assicurare un congruo finanziamento pubblico per il
Teatro alla Scala, e per il suoi Lavoratori.
anche a me sembrava meno di "pochino" come motivo x salvare la turnè, ma almeno avevamo un impegno scritto dalla Moratti che fino ad allora si era espressa solo per dire che la Legge Bondi era buona x la Scala xchè finalmente ne riconosceva l'Autonomia !!!
e oggi possiamo chiederLe di dare seguito a quelle parole: siamo pronti a revocare lo sciopero anche 1 minuto prima se alle parole di luglio seguissero dei gesti più concreti…..
3)
a me non piace dipingere scenari catastrofici, ma visto quello che sta succedendo negli altri Teatri (al Maggio non hanno pagato il mese di dicembre, a Genova sono cassintegrati, etcetc ahimè!!!!!) e visto che il bilancio 2010 a oggi è in rosso di 5 mln e quello del 2011 di 17 mln
(e non per colpa degli scioperi, miei cari! anzi:
nonostante le numerose recite annulate x sciopero nel 2010 abbiamo comunque conseguito il numero di alzate di sipario necessario a pretendere il nostro integrativo!!!!), temo che non vi sia bisogno di calcare la mano x spaventare chi lavora in Teatro…..
4)
la cgil è da sempre favorevole alle RSU.
se riuscite a convincere anche gli altri le facciamo anche domani 😉
5)
continuo a pensare che nascondersi dietro l'anonimato per insultare sia vigliacco
ciao a tutti
F.Lattuada
Commento by anonimo — 14 Gennaio 2011 @ 15:48
Con dolore ci si deve rassegnare all'idea che l'opera dove è nata è destino che muoia.
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 08:35
AUMENTANO LE ADESIONI: TEATRO DELLA SCALA, SCALA, CUB, USB SCIOPERANO IL 28 GENNAIO INSIEME A FIAT E SCUOLA
Anche i lavoratori della Scala incrociano le braccia il prossimo 28 gennaio, insieme a quelli della Fiat, ai metalmeccanici e quelli della scuola: l’appello arriva da Giuseppe Fiorito, segretario generale di Cub-Informazione. Una proposta che segue e contrasta quella lanciata dalla Cgil, che ha indetto a sua volta uno sciopero per il 16 gennaio, e che arriva nel giorno dell’incontro tra la direzione del teatro e i sindacati Cgil-Cisl-Uil e Fials. Un’”operazione propagandistica” quella promossa dalla Cgil che, secondo la Cub, non ha coinvolto “attraverso una consultazione democratica i lavoratori scaligeri” e propone un percorso di iniziative sindacali da decidersi con i lavoratori e la proclamazione dello sciopero il 28 gennaio, dei lavoratori della Scala con i lavoratori Fiat, metalmeccanici e di altre categorie, quali la scuola”
Questo articolo è stato pubblicato il martedì, 11 gennaio 2011 alle 09:14 e classificato in lavoro
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 09:09
egregio signor Allori (#31 e #33),
io penso fermamente che chi dovrebbe provare profonda VERGOGNA è questo Governo che, violando apertamente gli articoli 9 e 11 della nostra Costituzione, finanzia le guerre (le chiama missioni di pace…) e chiude invece i rubinetti del danaro pubblico per i Teatri!
Cavalleria e Pagliacci mancano in Scala da 30 anni, è vero:
ma lo sciopero farà saltare solo la prima recita, non tutta la produzione.
Lei può cercare di procurarsi i biglietti x le altre rappresentazioni, non crede?
Ieri sera nell'intervallo della prova generale, ho incontrato casualmente il regista Martone, e gli ho espresso il mio rammarico per questo sciopero, poichè lo spettacolo è davvero bello, e sono sinceramente addolorato di non suonare queste 2 opere che amo moltissimo domenia sera.
Martone mi ha risposto appunto che ci sono le altre recite!
meno male che almeno da qualcuno abbiamo solidarietà!
per il commento #35 del collega di Genova:
so che la vs situazione è gravissima, e mi dispiace molto che anche da voi le divisioni sindacali producano danni forse irreparabili….
ma credo anche che il problema sia uno solo: senza un FUS adeguato la sopravvivenza dei Teatri d'Opera è impossibile!
e trovo particolarmente grave che nel 150° anniversario dell'Unità d'Italia, si uccida uno dei patrimoni culturali identitari italiani tra i più significativi!
per il #32 che mi chiama per nome ma non si firma:
chi sei? se "abiti" in teatro tutti giorni dovresti sapere chi sono, dunque ti invito a contattarmi personalmente e a viso aperto per dibattere dei temi che ti stano a cuore
a tutti gli altri anonimi insultanti, compreso #37 gruppo MAIALowsky,
(ops! un errore di battitura….)
porgo i consueti ringraziamenti e i migliori saluti a loro e alle loro famiglie
Francesco Lattuada
rsa cgil
orchestra teatro alla scala
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 09:46
Caro sindacalista, è una VERGOGNA avete suonato per i "padroni" al 7 dicembre che continuano a prendervi per i fondelli, fate le marchette con la filarmonica e adesso scioperate causando un enorme disagio a quelli che invece vi seguono tutto l'anno, lottano mesi prima per avere un biglietto (pagandolo) e fanno sacrifici affrontando anche costose trasferte per essere in teatro. Il vostro sciopero assomiglia tanto a quello che per fare un dispetto alla moglie si taglia il …. BRAVI!!!! Adesso viene qui a rispondere che ci sono altre recite… un piffero… dopo averci smenato hotel e biglietto del treno ma nemmeno se mi regalate il biglietto ci torno. Inoltre, visto che con i soli incassi della biglietteria non si può garantire il pareggio di bilancio, far saltare una recita significa mandare i conti ancora più in rosso. Il vostro passivo alla fine il governo lo deve ripianare per forza e questo vuol dire che lo pagano tutti gli italiani. E poi stiamo qui ancora a chiederci perchè la CGIL ormai conta come il due di picche. Continuate così.
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 10:27
"Dum Romae consulitur Saguntum expugnatur"
Mentre si discute e ci si azzanna,l'opera,come oggi la concepiamo, sta morendo a causa di diverse malattie;cercate di affrontare la realtà,invece di difendere l'indifendibile e pensare ciascuno al proprio particolare,prima che
si compia l"exitus".
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 12:32
Scusate tutti..ma non capisco davvero quale sia il problema.
io personalmente artista del coro del teatro da diversi anni…posso accettare benissimo di perdere il mio lavoro in seguito a crisi destrutturazioni e smantellamenti vari…l'unica cosa che vorrei risparmiarmi é tutta qesta diatriba su chi sono i colpevoli…
E' un processo iniziato già mlti annia fa…soprattutto a partire dall ospettacolo in televisione..i vari "amici" e trasmissioni endemol varie che hanno sempre teso 8con successo a quanto pare) a far coincidere culura con intrattenimento.
Solo un piccolo problema….chissà come potranno reagire centinaia di lavoratori quando verranno allontanati dal loro posto di lavoro con scusanti varie…..
Beh la mia personale reazione la terrò per quel momento….!
ma fino ad allora cerchiamo di vivere in modo civile…
poi…quale sarà la mia personale reazione..sarà tutto da scoprire,anche per me, dipenderà da come ci arrivo a quel punto, il mio stato d'animo , le mie esigenze, le mie future altre prospettive….
E se poi non avrò nulla da perdere…chissà……..da chi andrò?!
Saluti a tutti
un musicista..peso per la società
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 14:01
caro wilkinson,
perchè non ti firmi col tuo nome e cognome?
io credo di sapere chi sei, e martedì se vuoi ci vediamo insieme a giancarlo in cortile così ti spieghiamo x bene come la pensiamo: mi pari un pò confuso!
allo scortesissimo signor Allori del commento #43 vorrei invece ricordare che a me pare che lo sciopero sia uno strumento legittimo e, ahimè, tra i pochi ancora efficaci che abbiamo…..
beato lei che non deve scioperare, ma le ricordo che in questo periodo non siamo i soli a scioperare: forse davvero in questo Paese c'è qualcosa che non va, non crede?
inoltre vorrei dirle che a me risulta che l'Austria e la Germania abbiano un sistema musicale molto più solido del nostro, proprio a partire dai finanziamenti pubblici.
all'anonimo #40 vorrei invece rispondere che i nostri scioperi incidono molto poco sui bilanci del teatro, infatti bisogna tener conto degli stipendi e dei cachet per gli artisti non dovuti, quindi a conti fatti il teatro non è che ci perda così tanto….
e se i soldi pubblci servissero davvero a sostenere il sistema culturale anziché quello bellico ad esempio, non credo che i cittadini italiani se la prenderebbero: il Governo farebbe ciò che dice la Costituzione.
…e invece questo Governo fa il contrario:
finanzia le guerre e taglia la scuola pubblica, la sanità, i teatri
(e via discorrendo: l'elenco è lungo purtroppo!!)
…e se avessimo un finanziamento pubblico adeguato, magari anche accedere a uno spettacolo costoso come una recita d'Opera potrebbe essere alla portata di tutti i portafogli, non crede?
o pensa davvero che privatizzando ancora di più il sistema funzionerebbe meglio?
…inoltre le comunico che, sfortunatamente per lei che ci vorrebbe evidentemente vedere annullati, la CGIL conta ancora abbastanza, sia alla Scala che nel nostro Paese: e meno male!!!!
infatti anche la CUB scaligera, che odia la CGIL scaligera, sostiene la FIOM che infatti fa parte della…….CGIL 😀
ciao a tutti (belli e brutti)
F.Lattuada
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 17:14
Non c'è fine alla sevitù …
immaggino che il " pompiere saggio " Lattuada , ci crede veramente alle
stronzate che dice e racconta alla gente in teatro . IL vero problema suo … è
che , non si è reso conto che pochi anzi pochini.. lavoratori di tutti i settori …
non credono più a quello che i pupazzi delegati della cgil raccontano .
Lo schiaffo in faccia , metaforicamente parlando , che avete preso …
con la raccolta di firme giustamente effettuata , vi deve far capire che non
siete più rappresentativi di nessuno o pochini lavoratori . Abbiate la lealtà
di riconoscere quello che è la vera realtà sindacale in teatro e dimettetevi
per il bene dei lavoratori . Perchè voi ci tenete ai lavoratori …vero ?
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 19:28
Milano, 15 gennaio 2011 – E sciopero sia. L’annuncio ufficiale, diffuso sul sito del teatro alla Scala, certifica a metà pomeriggio il forfait della prima di «Cavalleria rusticana» e «Pagliacci», in programma domani sera. E chiude una settimana che ha poco da invidiare al melodramma di Mascagni. Il pubblico se ne faccia una ragione: per ammirare gli allestimenti minimal del regista Mario Martone e la direzione d’orchestra di Daniel Harding bisognerà aspettare martedì prossimo. Vana anche la raccolta firme organizzata da tutti i comparti coinvolti nello spettacolo: secondo il teatro, il 90% delle masse artistiche (100 coristi, 135 orchestrali e 85 ballerini) si è detto contrario alla mobilitazione indetta dalla Cgil. La sigla barricadera rappresenta circa 350 lavoratori su un totale di 908 (808 a tempo determinato più un centinaio assunti con altre forme contrattuali).
Ed è guerra sui numeri: il sindacato conferma che all’assemblea degli iscritti che ha ratificato l’agitazione erano presenti in trecento (288 favorevoli, 7 contrari e 5 astenuti); altre fonti, invece, parlano di un centinaio di votanti, con lo stesso numero di contrari e astenuti, ma con duecento favorevoli in meno. Fosse così, significherebbe che a decidere sono stati in cento, cioè un lavoratore su nove, contando anche quelli di stanza nei laboratori ex Ansaldo. Palpabile la tensione in teatro, tanto che ieri si è arrivati quasi alle mani al piano terra di via Filodrammatici: un corista ha staccato dal muro un volantino della Cgil, suscitando l’ira di un altro componente delle masse artistiche.
Durissimo il comunicato del Consiglio d’amministrazione sullo sciopero: «Grandissimo danno per il pubblico, per gli artisti, per l’intero teatro e per le ricadute economiche sulla città – si legge nella nota -. Si aggiungerebbe ai molti gravi problemi che si sono accumulati negli ultimi tempi». A partire dal mancato reintegro dei cinque milioni di euro di Fus 2010 tagliati a luglio: se non dovessero arrivare (si attende il 31 gennaio per l’approvazione del decreto Milleproroghe), il Piermarini chiuderebbe in rosso (dopo quattro esercizi consecutivi in pareggio); in questo caso, la legge vieterebbe all’ente lirico di pagare l’integrativo aziendale ai lavoratori, che perderebbero così quella parte di stipendio che si somma alla quota garantita dal contratto collettivo nazionale. Insomma, le spine ci sono, ma, secondo il Cda, questa «iniziativa sindacale appare, in questo momento di estrema difficoltà e incertezza, gravemente lesiva e per nulla opportuna». Chiosa il presidente della Fondazione, cioè il sindaco Letizia Moratti: «La Scala è un grande valore per la nostra città e credo come tale debba essere considerato». A parole, anche la Cgil è d’accordo. Ma tra sostanza e forma ci passa una domenica senza lirica.
di Nicola Palma
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 19:37
Principe Calaf
COMMENTO L'ARTICOLO del Giorno precisando che il corista che ha tolto il comunicato dal bancone del foglio firma (era appoggiato sui fogli dove firmiamo la presenza, non era attaccato al muro) sono io, mentre il corista che si è alterato pe…r questo, spintonandomi due volte per poi venir trascinato via dal suo segretario, è Mauro Peconi, rsa cgil del Teatro alla Scala.
Questo davanti a numerosi testimoni, giornalista compreso.
Evidentemente il tasso alcolemico del delegato era oltre la soglia di guardia, non posso pensare che la cgil ricorra a tali sistemi.
Quanto meno voglio sperare che così non sia.
Eviterò per questa volta di denunciare l'accaduto, ma se dovesse ripetersi una circostanza del genere dovrò, mio malgrado, provvedere.
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 19:39
lattuada …. se volesse la cgil porterebbe più del 50% a votare per fare le r.s.u. oltre alla cub è sicuramente favorevole la uil….della cisl son 4 gatti odiati ovunque NON CI INTERESSA il loro parere ….ma siete voi che non le volete in modo da poter fare e disfare come e quando vi piace come in questo sciopero ….volete fare i primi della classe con la vostra accecante arrgoganza , vedete gli altri sindacati dall'alto in basso se li vedete….. e oggi vi state beccando una mazzata ……che speriamo per i lavoratori vi serva a riflettere. perchè gli scioperi oltre che sul merito vanno condivisi nel metodo.Una pratica scritta tral'altro per legge nelle r.s.u. a tutela dei lavoratori contro il rischio del corporativismo . una lezione che dovete imparare senza fare demagogia verso chi non sta più al vostro gioco anche se usate come scudi umani le povere sarte e i pompieri.
questo sciopero poteva esser fermato dando le solite 4 lenticchie dalla direzione come ci avete abituato , ma da loro( lissner e di freda e amoruso) è stato voluto . loro lo hanno cercato e voluto .Coi loro niet e muri hanno ammesso che temono con il paventato arrivo dei privati nel progetto Moratti – Ermolli e ci metto pure Schiavi ( ambrogino d'oro , non aggratis e non a caso)con IL NUOVO statuto SCALA . TEMONO di non contare pù un cazzo nel nuovo scenario .Vogliono che venga già sottoscritto in questo nuovo statuo che il trio monnezza sta scrivendo , un ruolo anche per loro , un ruolo di sostanza e non di facciata . Potere e prestigio . PER QUESTO SPINGONO STRATTONANO . Da dopodomani forse….se otterranno ciò , con 4 lenticchie e poco altro chiudono le cosucce interne , ma soprattutto col ricatto della cassa integrazione a tutti noi o chissacosa ci diranno di accettare lo statuto che ci privatizza e ci fa uscire dal ccnl ma getta la bad company sulle spalle di qualcun altro ( come alla Alitalia faran azzerare dallo stato il debito ) esternalizzando e rifacendo i contratti da zero . aiuto mamma.
il 28 ci sarà un altro sciopero, con le stesse parole d'ordine di questo ma in un contesto di sciopero generale coi metalmeccanici contro gli accordi separati che sbattono i lavoratori fuori dai ccnl come alla fiat e come vogliono fare qui alla Scala. I privati qui dentro devono essere solo dei mecenati,. coprissero loro subito il buco di bilancio e basta. il nostro c.d.a. formato da banchieri ( andatevi a leggere chi sono) hanno in mano l'italia. quindi si possono permettere con una scoreggia di coprire il nostro buchetto.
No all'accordo separato . pagateci l'integrativo , pagate i diritti al personale serale.ridateci la sicurezza della SCALA RIDANDOCI IL CORPO DEI POMPIERI A PIENO SERVIZIO.
l'arroganza della Di freda non deve essere perdonata , l'atteggiamento persecutorio verso le forze più deboli del teatro , lo deve pagare. l'accanimento contro i serali e la ballerina lo deve pagare con le dimmissioni.
stai bene
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 19:57
la cub odia odia cgil ?
a lattuà….. ma chi te se 'ncula
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 20:09
sono anni che la cgil prende a calci in faccia la cub .
la cub ha sostenuto più di tutti i casini contro il decreto bondi e voi sempre a snobbare a boicottare le iniziative che loro facevano . pure in quel contesto . totale ignoranza . e la cub sempre a incassare e zitti per il bene del teatro . per l'unità. chiusura totale avete a sempre avuto se non per screditare il nostro lavoro a fianco dei lavoratori. Ma la gente mica è scema come tu pensi.Quando sei andato in Argentina tra l'altro ti abbiamo dato in buona fede una rete di contatti sindacali grazie alla nostra organizzazione che pure lì ha volantinato davanti al colon ( lavoratori argentini a noi collegati), per creare unità e movimento internazionale e tu l'hai usato a tuo uso e consumo . e dici che la cub odia la cgil ? guardati allo specchio prima di dire certe cose.
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 20:20
Luciano, lascia perdere Lattuada, tanta fatica per nulla….
E' riuscito a sistemare la moglie (ora non più tale) nelle file dell' orchestra ed ora deve ritornare il favore con militanza sfrenata a tratti ridicola.
Così lavora la "mitica" CGIL…il "sindacato" che "tutela i lavoratori" !!!
Ah Ah Ah!!!
Albori vattene, una volta eri inutile, ora sei dannoso………
Commento by anonimo — 15 Gennaio 2011 @ 21:33
precisazione x i cub :
siete voi che fate comunicati contro la cgil e non il contrario
e inoltre vi siete pure indebitamente appropriati della gestione di questo blog, che inizialmente avrebbe dovuto essere la voce libera dei lavoratori del teatro, e ora invece è diventato l'ufficio stampa della vostra sigla sindacale: e siete pure vigliacchi perchè non indicate nemmeno l'identità del gestore del blog (ma tanto lo sappiamo chi siete….)
mi pare che voi non facciate sindacato, ma piuttosto una guerra personale contro di noi, probabilmente x rancori e invidie personali.
per Roberto D'Ambrosio (credo sia lui il commento #66): a Buenos Aires sono stati i delegati del Colon a contattarmi e a cercare di organizzare un movimento transnazionale in difesa della Cultura come bene primario.
è vero che tu mi hai passato dei contatti mail prima di partire, ma la mia impressione è che i colleghi argentini mi avrebbero cercato anche senza il tuo intervento…
inoltre mi pare che sia tu di solito a "sfruttare" le iniziative sindacali che facciamo noi, come quando di aggreghi ai nostri cortei col tuo bel megafono……
ciaociao
e buoni scioperi a tutti,
sia quello di oggi che quello del 28 della FIOM 😉
(avete sentito che bello l'intervento di Landini ieri da Fazio? meditate gente, meditate……)
FL
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 07:35
Sei davvero infantile, ne fai un giochino di "abbiamo vinto noi-avete perso voi"…certo che, tra te che fai il "pierino" della situazione e peconi che sa solo urlare e menare le mani, vi commentate da soli.
E se ne accorgono in tanti, meno male!
Continua pure a scrivere, così aumenteranno!
Se le potentissime armi del cigielle sono le assemblee pilotate cui da anni assistiamo, non siete messi molto bene.
Il tuo segretario sulla stampa oggi afferma di essere pronto a fare la RSU da subito…bene, che la chieda formalmente al Teatro, altrimenti saranno, ancora una volta, le solite CHIACCHIERE PROPAGANDISTICHE.
Albori, stupiscici (almeno una volta)!
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 14:00
Francesco, un consiglio se davvero vuoi bene alla cgil…limita il tuo coté narcisistico…non fai una buona propaganda, per quello che scrivi.
Non siamo alla gara di chi è il pierino più bravo della classe.
Piuttosto dì ad Albori di fare richiesta al Teatro e non solo sui giornali (se no è pura propaganda) della obbligatoria RSU, visto il numero dei dipendenti.
E se ancora non ti è chiaro, il problema è proprio quel voto "palese" che non lascia la libertà di scelta, in perfetta tradizione cigiellina di staliniana memoria.
Un ex iscritto cgil
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 14:18
Un'inutile prova di forza
Alla fine ha vinto la Cgil. La prima di «Cavalleria rusticana» e «Pagliacci» salta, con buona pace dei melomani, che avevano già acquistato il biglietto per ammirare gli allestimenti di Martone e la direzione di Harding
Milano, 15 gennaio 2011 – Alla fine ha vinto la Cgil. La prima di «Cavalleria rusticana» e «Pagliacci» salta, con buona pace dei melomani, che avevano già acquistato il biglietto per ammirare gli allestimenti di Martone e la direzione di Harding. L’appello di Lissner ad aspettare la fine del mese è rimasto inascoltato. Cosa cambia questo sciopero? Circa le rivendicazioni che ne sono alla base (reintegro del Fus, sicurezza in teatro, pagamento dell’integrativo), il forfait di domani sera non influenzerà, se non in negativo, le decisioni che Governo e Fondazione prenderanno nelle prossime settimane.
Quanto ai rapporti tra i lavoratori del Piermarini, la prova di forza della Cgil non fa che ingigantire i problemi di sempre. Con la solita domanda: possono cento persone decidere per il destino di altre novecento? Alla Scala sì, perché basta che pochi tecnici di palcoscenico scelgano di incrociare le braccia per mandare a monte una rappresentazione. Certo, questa dichiarazione di sciopero è stata quantomeno irrituale: indetta dai delegati della Cgil, è stata solo in un secondo momento confermata dagli iscritti. Non dovrebbe essere il contrario? Sembra quasi che la Cgil abbia preso esempio da Marchionne, con una piccola variazione sul tema: in Fiat hanno tolto di mezzo il sindacato che non ha firmato gli accordi, alla Scala sono spariti i lavoratori.
di Sandro Neri
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 14:30
Pur essendo stato sollecitato… da varie persone al più iscritte e/o ex iscritti
alla cgil , alla raccolta delle firme , ritengo come ho avuto modo di dire
personalmente alla consegna delle stesse … al direttore generale dott.
Maria Difreda ed al sovraintendente dott. Lissner che , in teatro c'è un
problema di democrazia sindacale e che, con la consegna delle firme
a prescindere dal numero ( cmq . soddisfacente ) è venuta meno la
rappresentatività della rsa e che quindi , come previsto dal ccnl , si deve
proclamare lo scioglimento della rsa perchè non è più espressione
della volontà dei lavoratori . Avvertendo la stessa direzione che qualora
non provvedesse ad attivarsi per far si che questo avvenga , ci
attiveremo per costituire un comitato spontaneo dei lavoratori che di
volta in volta chiederanno alla stessa , una consultazione genenerale
( referendum ) per esprimere la propia volontà in attività sindacali .Cico .
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 14:38
Scala in sciopero
Il teatro sotto scacco
di cento barricaderi
Tecnici di palco e colletti bianchi bloccano "Cavalleria", contrari gli artisti. La Cgil: "Siamo rappresentativi".
Il teatro La Scala di Milano (Ansa)
Mialno, 16 gennaio 2011 – Uno su dieci ce la fa. A bloccare una prima della Scala. Stasera niente debutto per il dittico «Cavalleria rusticana» e «Pagliacci», se ne riparla martedì. Nelle stanze del Piermarini, però, non si placa la polemica per lo sciopero proclamato dalla Cgil: inutile il no espresso a chiare lettere dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, è bastato un pugno di iscritti al sindacato barricadero (un centinaio su un totale di 908 dipendenti) per depennare dal cartellone l’atteso debutto. In realtà, la Cgil continua a confermare le cifre della prima ora: a votare sono stati in trecento, con sette contrari e cinque astenuti. Il segretario territoriale Giancarlo Albori rilancia: «Il balletto dei numeri non ci interessa – afferma -. Siamo disponibili da subito ad andare alle elezioni delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie, ndr), dove liberamente i lavoratori decideranno la loro rappresentanza».
Poi, l’invito al presidente del Cda, il sindaco Letizia Moratti: «Ribadiamo la richiesta di impegni chiari e atti concreti». Intanto, fonti interne al teatro, presenti durante la votazione (per alzata di mano), parlano di numeri ben più contenuti: «Sono partiti in centoventi al massimo – fanno sapere – ma al momento di decidere se revocare o meno la mobilitazione erano poco più di cento gli appartenenti alla Cgil». A dire sì, soprattutto i tecnici di palcoscenico, più qualche impiegato dell’amministrazione e alcuni dipendenti «serali». Zero appeal, invece, tra le masse artistiche: dai piani alti di via Filodrammatici ribadiscono che il 90% ha firmato per dichiarare la propria contrarietà allo sciopero e manifestare la disponibilità a lavorare. Del resto, tra gli orchestrali spopola la sigla Fials (meno di una decina gli iscritti alla Cgil), così come nel coro; tra i ballerini, infine, è forte la Uil.
Come dire, era inevitabile che la protesta restasse confinata a una piccola minoranza. Tanto striminzita da scatenare l’ira degli altri. E non è la prima volta: lo scorso luglio, una delegazione di coristi presentò una raccolta firme alla direzione per opporsi allo sciopero sulla tournée di Buenos Aires, indetto da Cgil e Fials; poi, la situazione rientrò, perché i due sindacati ottennero dalla Moratti rassicurazioni sul futuro. Oggi, l’iniziativa della Cgil, che protesta contro i tagli al Fus (che potrebbero pregiudicare il pagamento dell’ultima tranche dell’integrativo aziendale), riapre la partita sulla gestione delle agitazioni in teatro. Basta leggere il comunicato del Cda scaligero per rendersene conto: «Il Consiglio d’amministrazione sente il dovere di affermare che talune regole relative alle dichiarazioni di sciopero dovrebbero essere riconsiderate con le parti». In soldoni, la Fondazione Scala chiede ai rappresentanti dei lavoratori di aprire un tavolo per stabilire norme precise.
E, ovviamente, si appella alla responsabilità di ogni singolo dipendente. Circa le rivendicazioni che hanno portato alla cancellazione dello spettacolo in programma stasera (anche la diretta tv di Rai5 è slittata di 48 ore), il teatro replica punto su punto. L’integrativo? Il sovrintendente Stéphane Lissner ha già chiarito che il destino dei cinque milioni di euro necessari per chiudere il bilancio in pareggio (e poter così pagare la quota che si aggiunge a quella garantita dal contratto nazionale) è legato al Milleproroghe: bisogna aspettare il 31 gennaio per la conversione in legge del decreto in Parlamento. I «serali»? Secondo il Piermarini, una percentuale di «stagionali» è fisiologica: «I sindacati avevano condiviso questa visione, promettendo che non avrebbero spinto i dipendenti a far causa». Così non è stato, inasprendo le relazioni aziendali. Insomma, su una cosa Cgil e direzione convergono: «I rapporti sono al minimo storico». E il pubblico ne paga le conseguenze.
di Nicola Palma
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 14:45
ciao rupert! ti voglio bene!
una precisazione x la costituzione delle rsu:
se si andasse secondo l'attuale normativa, ovvero se la difreda accettasse la proposta di Cico, dovremmo diminuire il numero complessivo dei delegati (attualmente di oltre 25 delegati, di cui 11 cgil) a 12,
a meno che non si trovi un accordo tra tutte le sigle sindacali e la direzione per mantenere lo stesso numerativo delle attuali rsa, che infatti è regolato da un accordo in merito.
credete davvero che se si facessero subito delle elezioni "secche" x le RSU con 12 posti li prenderebbe tutte la CUB o la FIALS?
guardate che invece forse rafforzereste ulteriormente la delegazione cigiellina, vista la differenza complessiva degli iscritti (le rsu secche non prevedono collegi blindati x le masse artistiche)!
meditate gente, meditate…….
Commento by checcoscaligero — 16 Gennaio 2011 @ 16:02
Sarebbe ora di ridurre il numero dei delegati e delle ore di permesso sindacale per restituire alla produzione un po' di gente che penzola.
Attualmente i delegati godono, per accordo, di circa 4000 ore (!!!) di permessi all'anno e solo per l'attività esterna mentre quella interna non viene nemmeno conteggiata.
Non sarà la CGIL a decidere le regole per le RSU né chi ha diritto al voto .
Certo che se voteranno i figli, i fratelli e i cognati degli attuali delegati la cgil avrebbero già il 50%, sarebbero elezioni falsate così come è falso un po' tutto alla Scala.
Anche per la proclamazione degli scioperi è necessario individuare regole nuove: referendum a scrutrinio segreto tra tutti i lavoratori ed è sciopero se si raggiunge il 50% + 1 dei partecipanti.
CINICO TV
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 16:40
caro Cico,
io dico solo che fare le rsu senza accordo con gli altri (la cgil come appunto ho scritto è da sempre strafavorevole alle rsu….) vuol dire avere una minor rappresentanza dei Lavoratori all'interno del teatro.
E dico anche che la sigla che ci "smenerebbe" di meno
saremmo proprio noi,
ma la nostra preoccupazione è che davvero sarebbero poco rappresentati molti settori del Teatro.
ma se continui a pensare che noi delegati cigiellini siamo amichetti della direzione e vogliamo mantenere chissà quali privilegi, allora temo proprio di avere sprecato (ancora una volta!) del tempo a tentare di ragionare con te.
ciao
Commento by checcoscaligero — 16 Gennaio 2011 @ 19:45
E qual'è il problema se ci sono meno delegati , o meglio, se ci sono delegati in numero simile a qualunque altro luogo di lavoro?
Tanti delegati, di cui molti incapaci di scrivere e parlare in italiano, fanno comodo solo alle segreterie che alla fine decidono per tutti.
Pochi delegati ma titolari della rappresentanza e della contrattazione avrebbero maggiore efficacia.
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 20:11
Basta….è inutile rispondere, si vede che Lattuada si dimentica delle "ristrette" tra segretari (tutti) e Direzione, come nella tranche del mancato integrativo 2006-07, come nelle innumerevoli occasioni in cui un "movimento" dal basso rischiava di uscire dal controllo dei segretari…ma ci credi davvero a quello che scrivi, Lattuada?
Perché se ci credi allora è preoccupante, la cosa.
Sindrome bipolare, si chiama.
Seinvece fai propaganda…beh, chiudila qui.
Ma tanto sarà inevitabile che tu risponda, quindi ti lascio l'ultima parola che, come forse non sai, si lascia ai…
Ciao
LB
Commento by anonimo — 16 Gennaio 2011 @ 22:01
le "ristrette" di solito le impone la Direzione, e anche se noi delgati cgil siamo SEMPRE contrari a queste pratiche, ogni tanto ci è toccato accettarle…..
caro LB:
mi pare proprio che la tua rabbia sia dovuta al fatto che hai tentato in ogni modo di avere un ruolo sindacale in scala,
ma ti hanno fatto (o forse l'hai fatto tu con le tue mani) fuori da ogni sigla, e mò rosichi…..
vai a fare il predicatore in ogni luogo (anche collezionando figure non proprio esaltanti quando esterni i tuoi alti pensieri in tv),
millanti di essere un eroe delle barricate (o forse martire, visto che hai preso le manganellate in testa) , ma in realtà hai sempre solo in mente solo la tua busta paga, e rifiuti di intraprenedre qls iniziativa che ti tolga anche solo 1 centesimo.
si vede che le tue marchette te le pagano troppo poco: chiedi al tuo agente di aumentarti gli ingaggi, in fondo hai proprio una bella voce:
http://www.youtube.com/watch?v=YihU-e6TZSU
se invece di cantare però avessi studiato la viola, magari potevi venire a smarchettare con me in filarmonica, così forse non faresti così il piangina oggi
😉
ciao
FL
PS: ma sai che in fondo non mi dispiace essere un bipolare? guarda wikipedia con quali illustri personaggi mi mette in compagnia:
"Secondo analisi storiche si ritiene che personaggi illustri come [3], Ludwig Boltzmann, George Gordon Byron, Winston Churchill, Napoleone Bonaparte, Giacomo Leopardi, Vincent van Gogh, Friedrich Nietzsche, Kurt Cobain e Jaco Pastorius soffrissero di tali disturbi.[4]"
Commento by checcoscaligero — 17 Gennaio 2011 @ 08:50
Le marchette le fai tu, Lattuada.
Da sempre, da quando ti conosco.
Quello che hai postato era un concerto di protesta, gratuito ovviamente.
Ma tanto, è inutile parlarti.
SEI IL DEPOSITARIO DELLA VERITA' hai una risposta per tutto…
Ma come abbiamo fatto tanti anni senza di te? E come poteva la cgil esistere senza il tuo ruolo fondamentale di delegato? Dai, meriti una medaglia, campione dei diritti di difesa del lavoro (pubblico) con lo sciopero di ieri. Marchettaro ben pagato con la viola (lo dici tu!) nel privato.
LB
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 09:18
Scala in sciopero
Il teatro sotto scacco
di cento barricaderi
Tecnici di palco e colletti bianchi bloccano "Cavalleria", contrari gli artisti. La Cgil: "Siamo rappresentativi".
Mialno, 16 gennaio 2011 – Uno su dieci ce la fa. A bloccare una prima della Scala. Stasera niente debutto per il dittico «Cavalleria rusticana» e «Pagliacci», se ne riparla martedì. Nelle stanze del Piermarini, però, non si placa la polemica per lo sciopero proclamato dalla Cgil: inutile il no espresso a chiare lettere dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, è bastato un pugno di iscritti al sindacato barricadero (un centinaio su un totale di 908 dipendenti) per depennare dal cartellone l’atteso debutto. In realtà, la Cgil continua a confermare le cifre della prima ora: a votare sono stati in trecento, con sette contrari e cinque astenuti. Il segretario territoriale Giancarlo Albori rilancia: «Il balletto dei numeri non ci interessa – afferma -. Siamo disponibili da subito ad andare alle elezioni delle Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie, ndr), dove liberamente i lavoratori decideranno la loro rappresentanza».
Poi, l’invito al presidente del Cda, il sindaco Letizia Moratti: «Ribadiamo la richiesta di impegni chiari e atti concreti». Intanto, fonti interne al teatro, presenti durante la votazione (per alzata di mano), parlano di numeri ben più contenuti: «Sono partiti in centoventi al massimo – fanno sapere – ma al momento di decidere se revocare o meno la mobilitazione erano poco più di cento gli appartenenti alla Cgil». A dire sì, soprattutto i tecnici di palcoscenico, più qualche impiegato dell’amministrazione e alcuni dipendenti «serali». Zero appeal, invece, tra le masse artistiche: dai piani alti di via Filodrammatici ribadiscono che il 90% ha firmato per dichiarare la propria contrarietà allo sciopero e manifestare la disponibilità a lavorare. Del resto, tra gli orchestrali spopola la sigla Fials (meno di una decina gli iscritti alla Cgil), così come nel coro; tra i ballerini, infine, è forte la Uil.
Come dire, era inevitabile che la protesta restasse confinata a una piccola minoranza. Tanto striminzita da scatenare l’ira degli altri. E non è la prima volta: lo scorso luglio, una delegazione di coristi presentò una raccolta firme alla direzione per opporsi allo sciopero sulla tournée di Buenos Aires, indetto da Cgil e Fials; poi, la situazione rientrò, perché i due sindacati ottennero dalla Moratti rassicurazioni sul futuro. Oggi, l’iniziativa della Cgil, che protesta contro i tagli al Fus (che potrebbero pregiudicare il pagamento dell’ultima tranche dell’integrativo aziendale), riapre la partita sulla gestione delle agitazioni in teatro. Basta leggere il comunicato del Cda scaligero per rendersene conto: «Il Consiglio d’amministrazione sente il dovere di affermare che talune regole relative alle dichiarazioni di sciopero dovrebbero essere riconsiderate con le parti». In soldoni, la Fondazione Scala chiede ai rappresentanti dei lavoratori di aprire un tavolo per stabilire norme precise.
E, ovviamente, si appella alla responsabilità di ogni singolo dipendente. Circa le rivendicazioni che hanno portato alla cancellazione dello spettacolo in programma stasera (anche la diretta tv di Rai5 è slittata di 48 ore), il teatro replica punto su punto. L’integrativo? Il sovrintendente Stéphane Lissner ha già chiarito che il destino dei cinque milioni di euro necessari per chiudere il bilancio in pareggio (e poter così pagare la quota che si aggiunge a quella garantita dal contratto nazionale) è legato al Milleproroghe: bisogna aspettare il 31 gennaio per la conversione in legge del decreto in Parlamento. I «serali»? Secondo il Piermarini, una percentuale di «stagionali» è fisiologica: «I sindacati avevano condiviso questa visione, promettendo che non avrebbero spinto i dipendenti a far causa». Così non è stato, inasprendo le relazioni aziendali. Insomma, su una cosa Cgil e direzione convergono: «I rapporti sono al minimo storico». E il pubblico ne paga le conseguenze.
di Nicola Palma
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 10:51
Francesco…leggi permettendo o no, il punto è che questo sciopero lo avete deciso essendo in minoranza rispetto ai lavoratori della Scala.
Elimina i voti degli impiegati, troppo facile votare per uno sciopero da fare nel giorno di riposo (ovviamente non retribuito e quindi non avente incidenza negativa in busta paga).
Non mischiare i due ambiti, la ripercussione economica in busta paga (che non piace a NESSUNO in Teatro) e il…come chiamarlo…conflitto di interessi, forse, parlando ovviamente in senso lato, di chi come te propugna il pubblico finanziamento della musica ma poi non disdegna una costante attività privata, tale da intersecarsi (a volte avendo assoluta precedenza) con la programmazione del Teatro alla Scala.
Sei tu che continui a portare una bandiera che poi ammaini il lunedì o quando siete in filo-armonica trasferta, e poi vieni pure a pontificare sulla sacra azione cigiellina, i cui meriti sono condivisibili (ma non stavolta, però) ed i cui metodi assai discutibili.
Ma da quando le assemblee si fanno dopo una proclamazione di sciopero?
Non ho problemi, e non vedo dove sta la vergogna, a dire che le strategie cigielline non sono condivise da me e, credo, da una stragrande maggioranza di lavoratori in Teatro.
Ma voi, nella vostra concezione di "democrazia", ve ne fregate altamente.
Speriamo che questo inutile sciopero (io la penso così, per me è stato inutile questo sciopero) non aggravi una situazione già traballante di per sé.
Per tua opportuna memoria, comunque, ti rammento che questo del 16 gennaio e quello sulla trasferta di Buenos Aires sono stati, in 12 anni di Scala, i soli scioperi dal sottoscritto non condivisi. E comunque, con 3 figli a carico, non è stato facile. Ma tant'è.
P.S. Con la "voce" non è che si nasca, servono altrettanti anni di studio, magari di più, è una ricerca che dura tutta la vita.
La viola l'ho lasciata dopo l'esame di V anno, conseguito insieme all'VIII di violino.
L'università ed il canto mi imponevano una scelta, che non rimpiango.
Saluti,
LB
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 11:47
allora caro Luciano:
l'assemblea è stata convocata mooolto prima del 16 gennaio,
e prima ancora avevamo dichiarato blocco degli straordinari (io mi sono astenuto infatti dalla prova pagata in straordinario di lunedì 20 dicembre, e tu?)
questo sciopero, è stato infatti proclamato il 28 dicembre su Walkiria (il coro non avrebbe perso soldi in quel caso, e dunque probabilmente tu avresti aderito!) ed è stato votato a larga maggioranza in tutte le assemnblee, alle quali peraltro non ti ho visto e dunque non so come fai a sapere le cose….mah…..
per quello che riguarda l'attività filarmonica ti ricordo che nella piattaforma cgil da me presentata all'ultimo integrativo, c'era la richiesta di riportare all'orchestra del teatro la stagione sinfonica, giusto per farti capire che almeno a livello formale mi sembra di dimostrare una certa coerenza tra quello che dico e faccio.
se però tu pensi che dovrei astenermi da qualunque attività privata perché sennò non sono credibile, penso che tu sia solo un demagogo da 4 soldi, e non mi curo affatto delle tue opinioni farneticanti e astiose.
stammi bene
ciaociao
Commento by checcoscaligero — 17 Gennaio 2011 @ 12:20
E come vedi…qualcosa di "privato" ha riguardato anche me, nella vita!!!!
Ciao
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 12:49
aspetta: leggo ora meglio quello che hai scritto…
x dare l'ottavo di violino bisognava dare l'esame di quinto x viola??????
ma quando mai????
c'era (e c'è tuttora nel vecchio ordinamento non ancora del tutto abbandonato) un esame di lettura a prima vista con la viola in una delle prove di esame dell'ottavo di violino: mi sa che sei proprio un pò confuso!!!!
Commento by checcoscaligero — 17 Gennaio 2011 @ 13:50
a chi è interessato davvero alle questioni della mensa segnalo volentieri questa iniziativa, suggeritami da una amica loggionista sul blog la voce del loggione
ciao
http://www.milanoristorazione.it/pdf/Volantino.pdf
Commento by checcoscaligero — 17 Gennaio 2011 @ 15:35
checcoscaligero
sono un lavoratore del Carlo Felice, ancora traumatizzato dalla recente fine che abbiamo fatto, anche e soprattutto grazie agli ammortizzatori sociali fortemente voluti dai sindacati confederali, in special modo dalla Cgil del vostro Conti (visto e sentito di persona: mi astengo da qualsiasi commento).
Bene, inutile dire che non hanno risolto nulla, anzi, hanno complicato maggiormente la vita, perchè i contratti di solidarietà con un teatro non ci azzeccano proprio niente, vanno bene per le fabbriche forse, ma qui decisamente no. Ma tant'è, era una battaglia politica, è stato fatto un referendum stile Marchionne alla rovescia con la pistola puntata alla tempia, giocato sulle paure indotte e amplificate a dismisura, l'avete vinta e i cocci adesso sono tutti nostri.
Secondariamente, leggendo i tuoi interventi, per "stile" e argomentazioni potresti benissimo essere uno dei colleghi di Genova della tua sigla: ma hanno clonato una matrice unica, o semplicemente vi fanno un corso di personal training per diventare così? Io penso che a questo modo di strada ne farete davvero poca, ma soprattutto poca ne farete fare all'istituzione in difesa della quale dite di operare. Qui a Genova i lavoratori stanno iniziando ad aprire gli occhi, fortunatamente. Spero che accada anche ai colleghi di Milano. E soprattutto, se siete così convinti di poter fare man bassa alle elezioni per le RSU, ma perchè non le fate e basta? Forse perchè dovreste fare i conti anche con i voti dei NON iscritti? A Genova la RSU non si riesce proprio a fare: e guarda caso, quella che non la voleva era proprio la Cgil. Strane coincidenze, vero?
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 15:37
Infatti…non si poteva nel mio Conservatorio, ed in più, da privatista, ho dovuto DARE l'esame di 5^ anche per Viola (giugno'80) per poi dare l'ottavo di violino (settembre '80).
Soddisfatto il tuo paranoico e bipolare scetticismo, passiamo al merito.
Signor delegato dagli scioperi con proroga ( nuova forma di lotta tutta scaligero-cigiellina) a seconda di marchette riuscite dalla segreteria o meno…aggiungerei…ancora non rispondi sul fatto che una votazione l'avete fatta DOPO la dichiarazione di sciopero…forse non ne eravate convinti neppure voi, della necessità?
E' una farneticazione la vostra assemblea al sesto piano?
Comunque, non mi interessa la tua risposta.
Eviterò di commentare qualunque cosa tu possa dire o scrivere, d'ora in poi. Chi voleva capire ha capito e non ho intenzione di "ingombrare" ulteriormente questo blog per rispondere alle tue esternazioni, ma una curiosità toglimela…hai studiato con Vismara?
Non Augusto, intendiamoci, e neppure Tea.
Quello delle mortadelle, intendo, a chili sugli occhi!
Ah…stai valicando i confini regionali, a quanto leggo sopra.
Continua così…bravo.
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 16:26
Che relazione c’è tra questa dichiarazione:
Oggetto: Dichiarazione dello stato di Agitazione.
Con la presente la scrivente Organizzazione sindacale vi comunica che è stato indetto lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente del Teatro Alla Scala. Il primo provvedimento deciso è la sospensione "sine die" delle prestazioni straordinarie.
A questo seguiranno altre iniziative compresa la dichiarazione di sciopero.
Segreteria Cub Informazione Milano
Giuseppe Fiorito
Milano 13 dicembre 2010
E quest’altra dichiarazione:
Teatro alla Scala, in scena lo sciopero bluff
Oggi la Direzione del Teatro incontrerà i sindacati concertativi Cgil-Cisl-Uil e Fials. Fiorito, CUB-Informazione: “Per il 2011 deficit di bilancio di 17 milioni di euro, contratto nazionale scaduto da tempo, contratto Integrativo in scadenza a gennaio, riduzione dei pompieri di un quarto”. Percorso di iniziative sindacali a partire dallo sciopero del 28 gennaio.
Milano, 10 gennaio 2011.
E la raccolta firme contro lo sciopero promossa da un vostro militante dopo l’incontro con il Sovrintendente che lo ha invitato a manifestarsi da maggioranza silenziosa a maggioranza attiva?
Commento by anonimo — 17 Gennaio 2011 @ 16:58
Viola e un poco nervosamente
La viola si snervò a supplicare
e all’improvviso proruppe in singhiozzi
in modo così bambinesco
che il tamburo non resse più:
“Bene, bene, bene!”
E, spossato anche lui,
senz’ascoltare tutto il discorso della viola,
sgattaiolò sull’ardente Kuzneckij
e fuggì via.
L’orchestra guardava con indifferenza
la viola che si struggeva in lacrime
senza parole,
senza tempo,
e in qualche luogo soltanto
uno stpido piatto
stridette:
“Cos’è?”
“Com’è?”
Ma quando il bombardone
dal muso di rame,
sudato,
gridò:
“Sciocca,
piagnucolona,
asciugati!”
io mi alzai,
mi arrampicai barcollando fra le carte di musica
e fra i leggii che si piegavano dal capriccio,
gridai chissà perché:
“Dio mio!”,
gettandomi sul collo di legno.
“Sapete, viola?
Noi siamo estremamente simili:
ecco io pure
strillo
e non so dimostrar nulla!”
I musicisti ridono:
”Come c’è cascato!
S’è scelto una sposa di legno!
Che balordo!”
Ma io me ne infischio!
Io sono buono.
“Sapete, viola?
Vogliamo
vivere insieme?
Eh?”
bella 'sta poesia di Vladimir Vladimirovič Majakovskij (quello vero!)
e mi pare anche adatta a descrivere gli ultimi commenti 😉
ciao
Commento by checcoscaligero — 18 Gennaio 2011 @ 08:38
Sono un appassionato d'opera che con grande sacrifici ha acquistato l'unico biglietto ancora disponibile su internet per l'unica data con disponibilità , ovvero il giorno 16 gennaio .
Mi arriva una mail che dice che l'opera è annullata . Spiegazioni zero ..
Sarei partito da Torino con un treno che non mi verrà rimborsato e ho rimandato un impegno importante : mi domando se ci sia ancora un minimo di rispetto verso il pubblico pagante . Ci si rende conto che lo sciopero ha danneggiato persone del tutto incolpevoli ? Che pena , escluderò la scala per sempre ! Ricordate che i diritti si guadagnano solo con un SENSO DI RESPONSABILITA ' E L'AMORE PER IL PROPRIO LAVORO !!
Carlo
Commento by anonimo — 18 Gennaio 2011 @ 22:31
Si puo sapere qual'è la linea della CUb?
Prima aderiamo allo sciopero della cgil per i serali e i pompieri
e poi mandiamo il portavoce cico a raccogliere le firme contro lo sciopero!
Ma il segretario provinciale della cub non è roberto?
perchè resta zitto?
perchè aderisce allo sciopero fiom (cgil) e non allo sciopero Scala Cgil?
un vostro simpatizzante
Commento by anonimo — 19 Gennaio 2011 @ 17:00
cultura-sos
Il blog a tutela dei mestieri dello spettacolo dal vivo
mercoledì 19 gennaio 2011
PALERMO-BOLOGNA: OPERAZIONE VERITA'
Finalmente un po' di luce viene gettata dai lavoratori del Massimo sull'umbratile liaison Tutino-Cognata.
I sindacati all'unisono, confortati dal sostegno plebiscitario dell'assemblea, proclamano lo sciopero per la prima di “Senso” l'opera del compositoredirettoreartisticosovrintendente, acquistata e allestita col pubblico denaro proveniente dalle povere casse del Massimo.
L'ormai ex direttoreartisticosovrintendente, ma ancora compositore, insomma, il tuttologo Signor Tutino Marco, è stato opportunamente sostituito alla guida del Comunale di Bologna da un Sovrintendente vero, Francesco Ernani, già salutato dai più come risanatore e pacificatore non solo delle relazioni sindacali e dei bilanci del Teatro Comunale, ma, si spera, anche della situazione nazionale e della compagine ANFOLS, maciullata dagli inseparabili Tutino e Cognata, quest'ultimo ancora alla guida del Teatro di Palermo.
Col ricambio in questione si può finalmente sperare nella riapertura di un dialogo serio, assente oramai dal 2005, allorchè, capofila il Senatore Asciutti, si iniziò la sciagurata demolizione della cultura italiana, culminata nel Decreto Bondi e nel dimezzamento del FUS.
Allora, i capofila Erano Valter Vergnano ( i Valter ultimamente hanno un particolare potenziale autodistruttivo…)tutt'ora vistosamente ostile ad Ernani, Vianello, Di Benedetto ,il ba-bau di Genova.
Dialogo che dovrà servire ad elaborare una vera riforma del sistema lirico italiano, abrogando il Decreto Bondi e riscrivendo un Contratto di lavoro moderno e frutto dell'esperienza e del buon senso.
Ultimo ostacolo che resta su questa strada difficile, è l'aggrappamento disperato del Tutino alla poltrona di Presidente dell'Anfols, non si sa con quali titoli, visto che non è nemmeno riuscito a portare a termine uno solo dei compiti assegnatigli: non un accordo, nemmeno uno straccio di documento congiunto con i sindacati, peraltro convocati assai di rado, per non incorrere nel fastidioso problema di entrare nel merito di argomenti di tecnica contrattuale di cui il poverino è totalmente all'oscuro.
Insomma, al nostro, lo stile Mirafiori proprio non è riuscito, perchè per praticarlo bisogna saper almeno di cosa si parla.
Nonostante l'ampio appoggio ministeriale e la medaglia di CONSIGLIERE DELLA RIFORMA BONDI: ruolo che Tutino oggi nega di aver avuto, mentre fino a ieri se ne vantava, come si può ricavare dalla stampa dell'epoca e persino da una seduta della commissione Bilancio del Comune di Bologna (12 Gennaio 2009) dove si può apprendere dalla viva voce del nostro come lui sia stato il principale interlocutore del Ministero per la riforma in questione.
L'auspicio ora è che venga posta fine anche al brillante contributo dell 'amico inseparabile Cognata, altro campione della totale uccisione di ogni dialogo coi protagonisti della produzione artistica, allontanando definitivamente la micidiale accoppiata dalla lirica italiana e destinandola a più alti incarichi…così che si possa riprendere a lavorare seriamente.
Il ripristino del FUS auspicato persino da una parte della maggioranza è però condizione pregiudiziale a qualunque ripresa. Senza di esso infatti non si potrà che chiudere i battenti entro l'anno, e questo varrà per tutti, eccellenze incluse.
Commento by anonimo — 19 Gennaio 2011 @ 20:58
CIOPERO FANTASMA: NO GRAZIE!
Con grande pompa della stampa amica, i sindacati di regime annunciano lo sciopero finto di quella che loro chiamano, non per caso, "industria" dello spettacolo.
Peccato che la "grande manifestazione" che si tiene prudentemente al chiuso di un cinema romano, venga proclamata nell'unico giorno di riposo per la maggior parte dei teatri di prosa e lirici.
Che sciopero è se non lo posso fare? Che spettacolo faccio saltare? Come coinvolgo il pubblico????
Già questa prima cialtronata apparentemente inspiegabile fa sorgere qualche legittimo sospetto…
Sorge poi un'altra spontanea domanda: chi glielo ha chiesto?
Visto che dall'ormai lontano mese di Luglio si attende invano una riunione unitaria del tavolo sindacale del settore, dove si prendono solitamente le decisioni su scioperi e manifestazioni, sul loro significato, opportunità e messaggio…ancora una volta chiediamo: chi ve lo ha chiesto???
Forse una risposta, per chi vuol vederla sta proprio qui: i lavoratori non lo hanno chiesto, non hanno avuto la sede per farlo, allora chi lo vuole? Chi vuole una manifestazione dove si invoca una legge quadro che fa schifo? Un altro disastro concordato tra il PD della De Biasi e la zelante CARLUCCI che distruggerà, se approvata, quel poco che resta del ruolo pedagogico educativo e di patrimonio dell'identità nazionale, costituito dallo spettacolo dal vivo?
Chi vuole affrettare la firma di un Contratto Nazionale con queste controparti a tutti i costi?
Visto che il Governo sta per cadere non sarebbe opportuno sperare e lavorare per levarsi dalle scatole Marco Tutino e altri imbecilli di tale fatta? Oltretutto sapendo che appena si firma un CCNL in vigenza della legge Bondi, si tolgono ulteriori diritti ai lavoratori???
La controparte non si è fatta sentire, per ora…invece di approfittarne per cambiare controparte si vuol affrettare la riapertura di una trattativa dove non ci sono nemmeno i fondi minimi stanziati per un qualunque tipo di rinnovo contrattuale…Ma che siamo masochisti?
Quanto zelo, e quanta fretta! Forse si vuol consegnare agli amichetti (Nastasi, De Biase, Tutino) la ciliegina da collocare sulla torta, proprio prima che un cambio del quadro politico rischi di spezzare la Fratellanza rimettendo i lavoratori della lirica in condizioni di chiedere e magari ottenere l'abrogazione della Legge Bondi che tutti ritengono una schifezza ma che non vedono l'ora di applicare.
L'altro slogan (un ideona) , contenuto NON RICHIESTO della dichiarazione di finto sciopero, è quella dell'estensione dei cosiddetti ammortizzatori sociali a tutto il settore, in particolare alle Fondazioni Liriche: strumento che servirà a tutto fuorchè a tutelare i lavoratori: servirà, al contrario, a togliere le tutele a chi le ha, senza darle a chi non le ha: Genova docet: licenziati i precari e decurtati gli stipendi degli stabili che verranno licenziati a loro volta tra due anni per far posto ai nuovi schiavi. Coi lavoratori contrari ma tutta la stampa e il sindacato di regime a favore.
Ricattabili perchè tutti precari e dipendenti dalla programmazione di stagioni sempre più a misura dei proprietari di squadre di calcio che se ne fregano altamente dei diritti dei cittadini di fruire musica di alta qualità.
Tutto questo travestito con uno "sciopero" : visto lo scopo di non disturbare i Sovrintendenti amici siamo in fondo contenti di non poter comunque scioperare contro noi stessi, essendo quasi tutti in giornata di riposo.
Comunque il nostro slogan d'ora in poi sarà CGIL CISL UIL? NO GRAZIE!
Commento by anonimo — 19 Gennaio 2011 @ 21:01
Ovviamente la fonte, che conosciamo, ne fa un uso strumentale di propaganda anti-sinistra, in questo momento come sempre.
Purtroppo la smentita non puo' arrivare, visto che i dati sono inopinabili.
Le politiche degli "orticelli" hanno la faccia sporca…e l'assenza per DECENNI di una vera contrattazione nazionale le ha, come dire, giustificate.
Come la giri e come la volti, l'assenza di un vero e corposo ruolo sindacale, in sede nazionale, ha permesso tutto cio'.
Quando il sindacato nei suoi ruoli apicali sarà vera rappresentanza dei lavoratori tutti (è forse una utopìa) ?
Commento by anonimo — 20 Gennaio 2011 @ 12:02
bene,
vedo che lo stile de "IlGiornale" (proprietà del signo B.) piace molto a alcuni frequentatori di questo blog:
infangare con notizie false (tipo la cazzata che la cause toglierebbero posti alle masse artistiche: hanno appena emanato i concorsi x tutti posti vacanti tranne pianoforte, perchè dicono che non serve, non perchè hanno assunto un serale!), miste a qualcosina di vero, come il fatto che molti dipendenti hanno un figlio che fa la maschera: sai che scoop……
quando poi ho letto sull'articolo della signora Cottone che la dottoressa Di Freda è diventata direttore generale, e il signor Cimmino è diventato cassiere per garantire la pace sociale mi sono proprio sganasciato dalle risate!
confermo che la CGIL presso il Teatro alla Scala conta circa 500 iscritti, chi sostiene il contrario senza firmarsi evidentemente lo fa perchè non può provare ciò che dice.
poveretto, provo pena per lui!
Commento by checcoscaligero — 20 Gennaio 2011 @ 23:42
Alla Scala comanda la Cgil: assunti i parenti
Il Giornale.it
Giovedì 20 gennaio 2011, 09:05
di sabrina Cottone
I dirigenti della Cgil rafforzano il loro potere nel teatro milanese favorendo i familiari. O facendo assumere sarte al posto di violoncellisti. Il caso delle maschere, l’impiego (precario, ma solo all’inizio) preferito dai "figli di"
Milano – Chiamiamolo familismo amorale, come usano i sociologi indignati con politici e figli di. Leo Longanesi ne fece la sua proposta celebrativa dell’Unità d’Italia: «La nostra bandiera nazionale dovrebbe recare una grande scritta: ho famiglia». Questa volta a fornire la scenografia della commedia all’italiana è la Scala, tempio milanese della lirica ma anche degli scioperi, e a dare prova di particolare attenzione a parenti e amici sono i sindacalisti della Cgil.
Alla Scala una serrata tira l’altra, l’ultima pochi giorni fa in occasione della prima di Cavalleria rusticana e Pagliacci, annullata per lo sciopero proclamato dalla Cgil a causa delle poteste di una cinquantina di macchinisti (su un totale di 808 dipendenti del teatro). Ma nel sindacato si dedicano anche a garantire i diritti dei familiari. Qualche esempio per dare un’idea.
I figli di due esponenti di spicco della segreteria di Onorio Rosati, il segretario confederale della Cgil Milano, lavorano da maschere, ovvero quegli addetti, solitamente giovani, che accompagnano il pubblico a sedere e regolano i flussi negli intervalli. La trafila delle maschere prevede contratti a prestazione, che spesso vengono ripetuti a intervalli (troppo) ravvicinati, con doppio lavoro nella stessa giornata, così da far scattare gli estremi del lavoro subordinato e l’assunzione. Negli ultimi tempi le cause alla Scala sono ripartite in modo consistente e gli eventuali nuovi assunti si preparano a essere grati alla Cgil che le promuove.
I sindacalisti genitori si chiamano Nerina Benuzzi, responsabile del coordinamento politiche contrattuali oltre che delle pari opportunità, e Antonio Lareno, che si occupa di Politiche territoriali e rapporti con istituzioni pubbliche locali. Un’altra mamma sindacalista la cui figlia ha trovato lavoro come maschera è Sabina Giuliano, che fa parte del direttivo nazionale della Slc, la sigla della Cgil dedita alla comunicazione e allo spettacolo.
Ci sono casi clamorosi, con intere famiglie i cui membri sono stati assunti uno dopo l’altro alla Scala. L’attrezzista Massimo Ferrari, sindacalista della Cgil, può contare su un fratello e due cognati che lavorano nei reparti tecnici della Scala. Una stima per così dire spannometrica, fatta da chi è approdato con sorpresa in mezzo a questa situazione, calcola che il 50 per cento dei tecnici, come dire uno su due, è legato a qualcuno dei suoi colleghi da rapporti di parentela. Qualche caso anche tra i musicisti e la vicenda di uno di loro e della sua (adesso ex) moglie assunta al Piermarini è diventata persino oggetto di dibattito sui blog del teatro.
Una situazione che dispiace a molti che hanno una normale, faticosa trafila da sostenere per essere assunti, e in particolare alle cosiddette «masse artistiche», musicisti e coristi che le cause sindacali stanno via via estromettendo dalla pianta organica della Scala: può accadere che un giudice decreti l’assunzione di una sarta anche se il posto vacante è quello di un violoncellista. Il caso suscita malcontento anche ai vertici della Cgil, che non vedono di buon grado questa gestione.
Far parte della Cgil alla Scala può essere anche un elemento del cursus honorum. Il caso simbolico è quello di Maria Di Freda, ex sindacalista e oggi direttore generale del teatro, incarico dal quale ha preso nette distanze dalla Cgil. Non mancano vicende più normali e frequenti di promozioni mirate, come è avvenuto per il sindacalista Nicola Cimmino, diventato improvvisamente funzionario. Scelte di pace sociale.
In questo contesto fioccano gli scioperi per ragioni che possono sembrare strampalate, ma che spesso sono prove di forza interne al teatro e tra le sigle sindacali. Lo sciopero dei macchinisti che ha bloccato la Cavalleria punta anche a una fila biologica per la mensa: ottime intenzioni salutiste, difficili da conciliare con un periodo di tagli pesanti e di pressanti richieste allo Stato perché non facciano mancare i propri finanziamenti alla Scala.
Tra gli altri motivi di conflitto il numero di vigili del fuoco addetti a controllare gli spettacoli: il contratto prevede che siano sempre tre e, per una complessa rotazione di turni, ciò causa straordinari continui che finiscono con il raddoppiare gli stipendi di partenza. Abitudini che in tempi di difficoltà il teatro vorrebbe rivedere, ma a cui i macchinisti si sono opposti fino allo sciopero.
Sergio Cofferati, da segretario della Cgil, aveva addirittura proposto la precettazione per musicisti e operai ribelli della Scala, paragonando lo stop alla produzione di cultura a un’interruzione di pubblico servizio. Correva l’anno 1996 e a guidare il governo amico era Romano Prodi.
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 02:02
Cultura: Terzo Polo, 5 richieste a Bondi per evitare la sfiducia
ROMA – 20 GENNAIO 2011 – Il terzo polo presenta la propria mozione di sfiducia al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi (foto). Un documento articolato – scrive l'Ansa – nel quale si elencano i tagli e i ridimensionamenti subiti in questi anni dal settore della cultura e del patrimonio. Di qui la richiesta di dimissioni che lascia però aperto a Bondi uno spiraglio, una prova d'appello su cinque richieste specifiche.
Il terzo polo, infatti, è pronto a rivedere il proprio atteggiamento al momento del voto sulla sfiducia se il ministro riuscirà a rimediare, convincendo il governo a cambiare linea su almeno cinque punti (un pacchetto tradotto dai terzopolisti in emendamenti al milleproroghe): 1) una deroga al blocco delle assunzioni dei candidati che hanno vinto concorsi del ministero; 2) la proroga di tax credit e tax shelter (al momento rifinanziati per 6 mesi); 3) il reintegro per 200 milioni del Fus (per il 2011 sono attualmente previsti 258 milioni); 4) la cancellazione del divieto degli investimenti in cultura dei Comuni; 5) uno stanziamento di 300 milioni per la tutela del patrimonio.
"Se Bondi – sottolinea il leader dell'Api Francesco Rutelli – riuscirà a imporsi in Cdm su questi punti la nostra mozione è un atto politico ma noi siamo pronti a valutare un atteggiamento diverso, altrimenti si voterà e si prenderà atto del coma irreversibile della cultura italiana". "La nostra – sottolinea il capogruppo di Fli in commissione Cultura alla Camera Fabio Granata – é una operazione di patriottismo costituzionale perché l'articolo 9 della Costituzione impone la cura del patrimonio culturale".
"In un momento di difficoltà – attacca il presidente Udc Rocco Buttiglione – il patrimonio culturale subisce tagli. Chiediamo a Bondi di dimostrare che ha a cuore la valorizzazione dei beni culturali italiani: se non crediamo noi in questo, perché gli altri dovrebbero venire in Italia? Noi vogliamo che gli italiani e tutti possano fruire del nostro patrimonio per arricchire la propria umanità". A chi gli chiede se la mozione di sfiducia possa essere un primo passo a una sfiducia sul governo, Buttiglione replica: "non enfatizziamo, troppo, è una sfiducia individuale, nasce dal fatto che il nuovo polo vuole essere quello che rappresenta anche le attese e le speranze della cultura italiana".
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 02:07
per quello che riguarda l'azione politica di rutelli, buttiglione & C. per riportare al reintegro del FUS, direi che è proprio una flebile speranza!
se davvero entro fine gennaio arriveranno dei soldi dal ministero, forse vorrà dire che il nostro sciopero è servito, visto che tutte le altre volte che abbiamo fiduciosamente aspettato le scadenze che ci indicava Lissner non è mai successo alcunchè!
…e se invece, come temo, non arriverà alcunchè, almeno abbiamo già fatto capire come intendiamo lottare! (e purtroppo i pare che sarà una lotta lunga, ahimè!)
Commento by checcoscaligero — 21 Gennaio 2011 @ 07:31
ecco la risposta indirizzata al direttore de "Il Giornale", da parte della CGIL
Egregio Direttore
Abbiamo letto l’articolo pubblicato in data odierna titolato “Parentopoli alla Scala “ a firma di Sabrina Cottone.
Ci corre l’obbligo, avendo rilevato numerosi inesattezze, precisare che:
lo sciopero della prima rappresentazione dei “Pagliacci” e della “Cavalleria Rusticana” è stato proclamato dalla SLC CGIL e non da un ristretto gruppo di addetti ed i motivi attengono ad una vertenza da tempo aperta relativa al FUS tagliato drasticamente dal Governo che , come Le sarà noto, mette a rischio la sopravvivenza degli enti lirici di tutto il Paese.
La giornalista insinua che la CGIL, per conservare la propria rappresentatività, farebbe artatamente assumere parenti dei propri dirigenti e tesserati praticando così una sorta di ricatto nei confronti dell’Ente. A tale proposito, è bene sapere che l’organico Scala, così come il lavoro a prestazione (maschere), sono normati da accordi sindacali unitari e che i requisiti per l’assunzione praticati dall’Ente, sono pubblici e prevedono domanda e selezione. Ove la fondazione Teatro alla Scala non li ritenesse più idonei, la SLC è disponibile da subito a discuterne. D’altra parte, le cause legali che si stanno valutando per i tempi determinati sono solo uno dei tanti aspetti deleteri conseguenti al c.d. “collegato al lavoro” voluto dal Ministro Sacconi e dal Governo Berlusconi.
Ci permettiamo inoltre di aggiungere che, ove il Consiglio Comunale decidesse di verificare la fondatezza o meno delle insinuazioni contenute nell’articolo di Silvia Cottone, può da subito contare sulla piena e assoluta collaborazione della CGIL.
Per ultimo, una domanda a Lei caro Direttore, le ragazze e i ragazzi citati nell’articolo sono stati assunti seguendo la normale trafila in anni diversi tra loro e giudicati in possesso dei requisiti necessari. Ci dica che cosa vuole sostenere il Suo giornale: forse che i figli di Sindacalisti non possono lavorare dove c’è il Sindacato? In caso di riposta positiva ci dica, caro Direttore, dove dovrebbero trovare impiego. Forse in una delle numerose ville del Premier?
Commento by checcoscaligero — 21 Gennaio 2011 @ 07:42
BUONA ,OTTIMA, L'ULTIMA!
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 12:02
Caro FL fino ad un certo punto ero convino ci credessi veramente, ma ora che difendi la cgil dall'articolo sul Giornale mi sa che anche tu pigli per i fondelli… perchè solo chi è in malafede può affermare che quelle cose non sono vere. gli elenchi del personale non sono secretati e vogliamo vedere quanti cognomi coincidono. ci sono interi alberi genalogici. Lo sappiamo tutti proprio perchè la Scala è come una famiglia, si tace, forse per pudore, ma è davanti agli occhi di tutti. Che in questi intrecci familiari il sindacato più rappresentativo annoveri un buon numero di famiglie iscritte va da se. E' inutile domandarsi sia nato prima l'uovo o la gallina. Il problema è sempre lo stesso che ha (ahime) portato all'estinzione la sinistra in Italia. Volete far credere alle persone di essere senza macchia e trasparenti, ma uando mai è esistito apparato formato da una moltitudine di uomini che non conosca al suo interno sprechi, corruzioni e corruttele? Ora semmai ci si può fregiare di non essere dediti solo a quello come molti, ma di operare anche per il bene comune e in questo possiamo essere d'accordo, ma il bene comune per cgil è sempre stato un po più comune ad alcuni reparti che ad altri, ma tan'è le cose sono comunque andate avanti grazie anche a persone posizionate in ruoli strategici e sovrintendenti che strizzavano l'occhio per una vita tranquilla. Oggi non è più così, i mali sono sempre gli stessi, ma il bene comune non lo si riesce più a fare e gli strumenti di lotta e azione sindacale sono gli stessi di 30 anni fa. I vostri modelli sono ripetitivi alla nausea, ogni assemblea è identica alla precedente, gli interventi in scaletta mirati, gli attaccanti e poi i moderatori se le cose prendono una brutta piega. solito copione. L'ultima assamblea l'intervento molto composto e semplice nei contenuti di una signora della direzione artistica ha richiesto l'intervento di TUTTI i delegati CGIL per far ritornare la situazione alla "normalità".
Non è un attacco personale nei tuoi confronti, sei anche uno dei più simpatici soprattutto intelligenti e proprio per questo non prenderci anche tu per il c..o.
grazie e buon lavoro
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 17:49
Bisogna rispettare le opinioni di tutti … anche di chi pensa che Lattuada è
intelligente . Per restare all' argomento della parentopoli … molto estesa in teatro , vogliamo guardare nei reparti tecnici di palcoscenico il familiarismo
che negli ultimi anni si è verificato ? Mi chiedo , chi è che decide se i figli dei capi sono idonei a lavorare in palcoscenico se non gli stessi genitori ? Le graduatorie , non sono state eliminate sostituendole con la chiamata nominativa ? Il sindacato dovera quando hanno firmato questi accordi ? I parenti e/o gli amici degli amici ( quasi sempre rappresentanti della cgil ) che sono obbligati a votare iniziative del sindacato perchè in " obbligo " nei loro confronti. che dire dell' avanzamento di carriera che la cgil promette solo ai suoi iscritti ? Credo che l' articolo del Giornale per quanto io , non ne condivida l' utilità … abbia omesso non per volere ma per scarsa informazioni , quello che è il clientelismo , il favoritismo e familiarismo che c'è alla Scala .
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 18:42
facciamo come all'universita' i parenti dei BARONI non possono essere assunti
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 19:28
mi piacerebbe che uscisse anche quella di Genova, di parentopoli.
I parenti e amici dei sindacalisti devono avere le stesse opportunità di tutti, però anche qui c'è una sigla che per coincidenza ne ha di più. Boh? Si vede che nascono imparati, per cui sono più bravi dei parenti degli altri
Commento by anonimo — 21 Gennaio 2011 @ 21:27
Ma ancora state a fare questi battibecchi di poco conto ( che comunque vengono presi ad hoc…dai giornalisti e riportati strumentalmente sui loro articoli…mentre i burattinai "schiavi..filarmonici" cadranno comunque in piedi dal disfacimento delle fondazioni?
o qualcuno pensa veramente che orchestrali..tra cui anche cgil..liani che appartengono alla filarmonica correranno i rischi che gli altri dipendenti dovranno incontrare nei prossimi anni o mesi????
Ma per piacere…….
Piuttosto che sputtanarci cosi pubblicamente con le vostre finte beghe personali….cari LB e FL, prendete le distanze dalle politiche filarmonico-privatizzanti, sempre che ne abbiate il coraggio…
Allora si che potrete a pieno diritto farvi portavoci della difesa e del reintegro del FUS…altrimenti….suonate e cantate..ma prego…non parlate!
Commento by anonimo — 22 Gennaio 2011 @ 18:06
per il #166 (anonimo) :
premetto che ritengo legittima l'attività della libera professione per il nostro settore (così come lo è per i medici, gli avvocati e molti altre categorie professionali, che possono affiancare un'attività da libero professionista a un impiego stabile), ma che si dovrebbe ragionare di più su come riportare a un maggiore equilibrio (che in passato c'era) il rapporto scalafilarmonica,
le distanze dalle politiche ultraprivatizzanti (accentuatesi in qst ultimi anni) della filarmonica le ho già prese fin da quando chiesi di riportare la stagione sinfonica all'orchestra del teatro (nella piattaforma cgil per l'ultimo contratto aziendale);
inoltre credo siano piuttosto note le mie intemperanze in sala gialla o in ufficio produzione quando rilevo le numerose ingerenze dell'attività filarmonica nel rapporto sindacale con il teatro.
per il #167 (anonimo) :
Il Giornale più di una volta ha fatto inchieste giornalistiche basate su menzogne inventate di sana pianta (vedi "caso Boffo")
noi abbiamo già risposto al direttore del quotidiano, e non credo che occorrerà procedere x vie legali, almeno per il momento…
ma se invece della parentopoli dei poveri (sai che roba: 2 sindacalisti cgil hanno un figlio che fa la maschera….vi pare così scandaloso? vi sembra davvero che sia la prova di chissà quali inciuci? ??? veramente ridicolo!!!!) ci si occupasse di quella vera?
gli amiciamiche e i parenti del CDA quelli si che hanno dei posti di lavoro garantiti!!!
quelli che gongolano all'articolo infame de "Il Giornale" si meritano Berlusconi tutta la vita!
…continuo a chiedermi come mai nessuno si firma….forseforse che non possono rivelare la loro identità perchè avete qualcosa da nascondere?????
o dite delle bestialità tali che vi vergognate a dire chi siete????
mah…..
Commento by checcoscaligero — 23 Gennaio 2011 @ 00:18
data la liberta' di opinione , di espressione , con ogni mezzo e il diritto a non essere molestato per la propria opininione .art.19 della costutizione italiana .
IN SCALA , e' vero ci sono alberi genealogici che sono stati assunti .
Sono invece dei perfetti sconosciuti i vari professionisti di cui il teatro non puo' fare a meno , perche' indispensabili , e questi sono orfani di parentele e associazioni .
Fatto sta' che se questi rami fossero recisi ,il teatro continuerebbe ad esistere ,perche' sono altri i professionisti su cui si fonda il teatro .
Sulla CGIL e i propri rappresentanti si dovrevvero rendere pubbliche le varie situazioni di minaccia e diffamazione che alcuni di essi perseguono ,forse un giorno …..quando qualcuno vorra' video registrare queste situazioni ,perche' nessuno testimoniera' mai.
Commento by anonimo — 23 Gennaio 2011 @ 16:59
ah checco sembri emilo fede con berlusca ma quanto ti pagano per fare cosi'????
Commento by anonimo — 24 Gennaio 2011 @ 00:22
per il #176:
il Giornale utilizza una notizia vera, ma di nessuna consistenza (i "figlidi" nelle maschere), per costruire un'ipotetico "mega-inciucio" tra la cgil e la direzione della scala:
questo ragionamento è FALSO e palesemente in malafede.
come già detto la CGIL non ha nulla da temere:
copio e incollo dal #149
"Ci permettiamo inoltre di aggiungere che, ove il Consiglio Comunale decidesse di verificare la fondatezza o meno delle insinuazioni contenute nell’articolo di S. Cottone, può da subito contare sulla piena e assoluta collaborazione della CGIL."
quanto invece alle tue gravi accuse sul "sistema di potere",
stai dicendo un mucchio di colossali fandonie.
e infatti non puoi argomentare, né firmarti.
sei un poveretto e ti compatisco
Commento by checcoscaligero — 24 Gennaio 2011 @ 18:25
Di fronte all'autismo della cgil scala, la cub esclusa dale assemblee cgil e da qualsiasi confronto sulle strategie di lotta, ha indetto lo sciopero Nazionale il 28 gennaio, insieme ai lavoratori delle troupe e dei cinema romani. All'indomani della sfiducia a Bondi e con l'integrativo dietro l'angolo ,che non verrà saldato agli scaligeri dopo dieci anni di attese .Per creare le condizioni di uno sciopero generale dei sindacati di base a febbraio. Contro gli accordi separati (leggi, statutto speciale scala) insieme ai metalmeccanici della cub che da vent'anni subiscono quello che oggi sta subendo la fiom, ovvero l'uscita dalla fiat della sua rappresentanza,. Ricordiamo che la fiom è complice di questa situazione, e oggi si proclama paladina della libertà sindacale.
OGGI però è anche arrivato il momento di superare questi vecchi attriti e ripartire più uniti che mai. Per questo la cub/informazione ha voluto questo sciopero "nel giorno cosiddetto dell'orgoglio fiom". Per gettare un ponte e per offrire l'ombrello protettivo a chiunque della Scala voglia scioperare quel giorno. Speravamo che la cgil scaligera aderisse allo sciopero , ma il 28 offrirà solo dei permessi sindacali, ovvero una partecipazione retribuita al corteo. Chiunque voglia aderire allo sciopero di 8 ore e venire a manifestare ad Arcore ,comunque,è coperto. Sia chiaro infine che la cub scala non ha raccolto firme il 16 contro lo sciopero, ma ribadisce che chi non partecipa agli scioperi deve essere pagato proprio per ridare credibilità all'istituto dello sciopero . Per uscire da questa contraddizione che vivono i lavoratori scaligeri inoltre devono avvenire al più presto possibile le elezioni dell''rsu. lo sciopero è una scommessa, e noi sul 28 ci puntiamo, perchè il nostro paese deve cambiare. Ci vediamo alle 10.00 davanti alla villa san martino di Arcore. Partenza ore 9.00 da p.le loreto in bus….. "te lo do io il bunga bunga party"
Commento by AutoOrgScala — 25 Gennaio 2011 @ 08:27
per il 184
ma perchè offendi sempre? concludi sempre i tuoi commenti, peraltro senza rispostre dirette, ma con difese generiche, con "sei un poveretto", "sei solo un vigliacco" ecc.. e poi ancora "ti firmi non ti firmi"… hai rotto i cosidetti. C'è la possibilità di non firmarsi e allora uno si avvale di tale facoltà senza dover essere giudicato da te. Del reseto è meglio scrivere cose sensate e non firmarsi che scrivere cose false e metterci pure la firma.
Non continuate ad ergervi a paladini senza macchia, NON E' VERO e lo sai benissimo! Avete i problemi che hanno tutte le organizzazioni ove sono rappresentati interessi diversi e dove operano più persone. La differenza è che nel 2011 voi continuate a dire che siete senza peccato, manco la Chiesa ostenta così tanta integrita morale. Scendete dal piedistallo, accettate di più il confronto con la base e non le assemblee farsa, adeguate la vostra azione sindacale ai tempi che corrono e la gente vi apprezzerà di più.
E se è possibile smettila con le offese da bambino delle elementari.
ciao
Commento by anonimo — 27 Gennaio 2011 @ 08:48
mi dispiace contraddirti ma l'ultima assemblea era solo per gli iscritti cgil e al segretario cub gli è stato detto chiaramente giorni prima di non partecipare. Quando la collaborazione e la democrazia è questa , c'è poco da ergersi a nulla.
Commento by anonimo — 27 Gennaio 2011 @ 16:47
il mille proroghe è stato traferito al 31 marzo .l'integrativo non è stato pagato.
lo sciopero del 28 se non fosse stato preceduto da quello del 16 sarebbe stato sentito da tutte le masse del teatro , perchè il 27 si è saputo dell'insolvenza dell'azienda e ora le palle girano a tutti .e invece dalle masse non consultate dal teatro a cominciare da quelle artistiche e addirittura della cgil stessa è stata promossa la raccolta delle firme.Questa è la pura e amara verità intorno allo sciopero sputtanato del 16 . AMARA VERITà PER LA CGIL CHE COME AL SOLITO SI ATTACCA A UNA iniziativa individuale di una persona che si è associata a quel gruppo di artisti ,per colpire la cub che ha il solo difetto che non le manda a dire. Il tutto per gettare fumo sul dramma che si è consumato dentro alla cgil…..Quando si dichiara al'ansa il 6 gennaio lo sciopero del 16 senza che i diretti interessati ( parliamo del coro ) non fossero coinvolti questi ultimi non ci hanno visto più-
E la cub è stata esclusa già dalla discussione sul che fare esattamente il 6 gennaio con la decisione univoca della cgil di andare a sbattere contro un muro il 16 . Errore grave anche perchè raccolte firme dei dissidenti avvenne anche a luglio contro l'eventule sciopero in Argentina del quale tra l'altro non ci credeva nessuno a cominciare ai promotori cgil e fials che infatti dopo due righe a dir poco ridicole della moratti (nei fatti = a impegno 0 per la scala)hanno dissolto la mobilitazione. Quella raccolta firme avrebbe dovuto allertare la cgil ….e invece hanno trascurato questi moti di ribellione.
errore grave perchè in questi momenti è ora di compattarsi e diiascoltare invece di fronte alle critiche e alle proposte di via di uscita( vedi proposta di trasferire la vdertenza al 28 )hanno risposto chiudendo qualsiasi forma di dibattito con la chiusura delle assemblee e passando alla cultura del dossieraggio o metodo Boffo.L'unica strada per uscire da questa crisi son l'elezioni secche senza il 33 % ai firmatari del cotratto delle r.s.u. e far pagare all'azienda le persone che non intendono partecipare agli scioperi, che diventeranno così autentici anche se col rischio di insuccesso compreso ma mai più senza raccolte firme che possano screditarli. meditate gente, meditate.
Commento by anonimo — 30 Gennaio 2011 @ 22:46
Se c'è un paraculo … sicuramente lo sei tu , Lattuada . Ma non ti vergogni
di difendere l' indifendibile … solo per mantenere la sedia sotto il culo ?
Hai 3 voti in orchestra e ti atteggi come grande rappresentante . Capisci
fai il rappresentante perchè servi alla cgil per avere un numero maggiore
di rappresentanti e non perchè i lavoratori si fidono di te ? E , non piangere
se non mi firmo . Potrei scrivere qualsiasi nome …. solo per prenderti per i
fondelli e , tu saresti contento …Svegliati !!!!!!! e non fare ancora il figlio di
papà viziato ed assecondato in tutto e per tutto .
Commento by anonimo — 31 Gennaio 2011 @ 15:02
veramente a me sembri messo male tu, caro insultante anonimo:
a me piace la discussione vera e argomentata, e tra persone che non hanno paura di firmare le proprie opinioni.
tu sei solo un quaqquaraquà
(chissà se conosci Sciascia….)
Commento by checcoscaligero — 31 Gennaio 2011 @ 18:28
la cub le assemblea l'ha fatte ma siccome non è riconosciuta dal teatro e dalle altre organizz. sindacali le ha dovuta fare nella propria sede in via lombardia . CApirai che non è facile coinvolgere tantissimi lavoratori e tutto ciò a causa della "momentane assenza delle r.s.u" ovvero nel caso ci fossero e nel caso fosse eletto qualche rappresentante cub allora potrà indire assemblee dentro al teatro ….
eppure nonostante questi handicap la cub ha più di trenta iscritti.
Forse più della cisl che da contratto integrativo ha diritto a 4 o 5 rappresentanti.INcredibile nel 2011.
Noi le R.s.u. vorremmo che fossero fatte estirpando la regola del 33%. Questa è un tipo di elezione che viene fatta ad esempio al Piccolo Teatro, senza andare troppo lontani.Si corre tutti dalla stessa linea di partenza e non la cub 30 metri indietro su una gara dei 100 metri.
Spero al più presto i segretari delle varie organizzazioni sindacali trovino un accordo il più condiviso e trasparente possibile sulle r.s.u. e si vada ad elezioni subito per uscire da un brutto clima che non ciporta lontano.e che non possiamo permetterci per il bene dei lavoratori e delle loro famiglie. Rob
ps: ma chi è che t'ha infangato?
ps2 : il 28 era il giorno dopo la consegna delle buste paga in cui nessuno ha trovato l'integrativo che gli spetta .Ci sarebbe stato un sano giramento di…
Ci sarebbe stato il tempo di spiegare meglio lo sciopero anche agli impiegati , alle masse artistiche che avrebbero aderito e non ci sarebbero state raccolte firme.
Se questa politica la chiami paracula … andiamo avanti così e facciamoci del male
Commento by anonimo — 31 Gennaio 2011 @ 20:17
ciao rob!
a proposito del fango: prova a rileggerti alcuni post intorno al 70 (e anche gli articoli di qlk giorno fa de "il giornale") e forse capisci cosa intendo…..
per quello che riguarda le vostre assemblee, mi dispiace che non possiate farle in teatro, ma le attuali regole sono queste, sorry!
per quello che riguarda le RSU ribadisco che l'unica sigla (tra quelle che attualmente hanno rappresentanza RSA) che ha cercato davvero di provare a intavolare una discussione siamo noi della CGIL, ma le altre sigle fanno orecchie da mercante: come già detto cisl e uil sarebbero (forse) d'accordo x 18 RSU (secondo i numeri del patto interconferderale) di cui 6 nominate dalle segreterie.
voi della cub mi pare insistiate per le rsu "secche"
quindi 12 rappresentanti: in questo modo a me pare si avrebbe una MINORE rappresentanza dei lavoratori, ma forse a voi interessa solo avere un rappresentante eletto, aldilà della reale capacità di rappresentare al meglio i tanti e diversi settori del Teatro (infatti oggi abbiamo oltre 25 delegati, e comunque molti settori fanno fatica ad avere uno voce di rappresentanza,indipendentemente dalle sigle).
la fials nasce come sindacato corporativo e fascistoide (é associato infatti alla CISAL, organizzazione sindacale di destra come la UGL), dunque ha solo l'interesse a mantenere i suoi 4 delegati (2 orchestra e 2 coro), e al momento solo l'attuale sistema glielo garantisce.
io credo che una discussione seria sulle RSU andrebbe davvero aperta, senza inutili polemiche, ma mi pare che al momento solo cgil e cub sarebbero pronti a questo sistema. noi con gli altri abbiamo provato a discutere, voi?
il 28 è stato uno sciopero paraculo:
-vi siete attaccati alla fiom pur di distinguervi dalla cgil scala (eppure avete anche scritto che eravate d'accordo nel merito) e avere un vostro spazio di visibilità
-non rischiavate lo scontento dei lavoratori contrari perchè tanto la direzione non avrebbe certo annullato la recita x la vostra agitazione
-secondo me non avreste convinto chi non era d'accordo il 16 a scioperare il 28, perchè tanto chi è contrario allo sciopero lo è a prescindere (come la cisl, che lo scrive pure sui comunicati) oppure si fida delle promesse di lissner e avrebbe cmq aspettato oggi per vedere se davvereo qualcosa arriva….
ribadisco che siete voi della cub a scrivere comunicati contro noi della cgil, e non il contrario.
dunque siete voi che dovete cambiare atteggiamento x favorire il dialogo.
ciao e buon febbraio a tutti!
Commento by checcoscaligero — 1 Febbraio 2011 @ 08:41
Astronomica e8 dire poco 😉 Sulle finestre non rrodico. Bisognerebbe andare in giro a cercare perche9 a memoria proprio non ci riesco se il Lisa e8 uscito prima dell’Apple IIGS sul quale io rrodico le prime finestre della mia vita 🙂
Commento by Johnharvey — 11 Luglio 2013 @ 18:46