Fondazioni liriche: Napolitano, richiesta di chiarimento.
Presidente ancora non firma, ok impegno Bondi su parti
28 aprile, 21:26 (ANSA) – ROMA – Il Presidente della Repubblica ha sottoposto al ministro Bondi richieste di chiarimento sul testo del Dl sulle fondazioni liriche.Il Dl era stato inviato per l'emanazione agli uffici della Presidenza nella tarda serata di venerdi' 23 aprile. Il Capo dello Stato ha preso atto positivamente dell'impegno del Ministro a incontrare sollecitamente le organizzazioni sindacali ed a prestare la massima attenzione alle preoccupazioni emerse e alle proposte dei gruppi parlamentari.
Il Maggio sfila in corteo, Mehta dirige
Un corteo di circa 300 lavoratori del Teatro Comunale ha attraversato le strade e le piazze della città diretti dal maestro Zubin Mehta.
IL Messagero.itFondazioni liriche, Napolitano non firmail decreto Bondi e chiede chiarimenti Rilievi tecnici del Quirinale, che però esprime apprezzamento per l'ascolto dato dal ministro alle parti in causa
ROMA (28 aprile) – Giorgio Napolitano non ha firmato il decreto legge sulle fondazioni liriche predisposto dal ministro per i Beni culturali Sandro Bondi. La richiesta di non firmare era stata fra l'altro rivolta al Quirinale sabato scorso alla Scala dai rappresentanti delle categorie dei lavoratori del settore, che avevano incontrato Napolitano in occasione delle celebrazioni per il 25 aprile e poi avevano inscenato una protesta durante la quale si erano registrate tensioni con le forze dell'ordine. Rilievi tecnici, ma bene Bondi su ascolto delle parti. Nel comunicato del Quirinale si legge che il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a proposito del decreto-legge recante: «Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali» pervenuto agli uffici della Presidenza della Repubblica nella tarda serata di venerdì 23 aprile, ha segnalato al Ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi, osservazioni di carattere tecnico-giuridico e specifiche richieste di chiarimento sul testo inviatogli per la emanazione. Il Capo dello Stato ha nello stesso tempo preso atto positivamente dell'impegno manifestatogli dal Ministro a incontrare sollecitamente le organizzazioni sindacali ed a prestare la massima attenzione – nel corso dell'iter di conversione – alle preoccupazioni emerse e alle proposte dei gruppi parlamentari. Bondi: «Leggerò con la dovuta attenzione le osservazioni formulate dal capo dello Stato Giorgio Napolitano». Il ministro ha spiegato all'Ansa che solo in serata è giunta dal Quirinale la nota con alcune osservazioni tecniche. Il Pd intanto, per bocca di Matteo Orfini, responsabile Cultura della segreteria, Vincenzo Vita, senatore ed Emilia De Biasi, deputato chiede che «si azzeri la situazione e si ricominci il confronto».
Commento by AutoOrgScala — 28 Aprile 2010 @ 23:03
il vero pericolo ora è che cosa si dicono ministro e "parti sociali". Noi quel decreto lo vogliamo abrogare in toto. Bisogna vigilare .FORMARE COMITATI CHE intervengano nel merito enon lasciare alle burocrazie sindacali il potere.Se ci lasciamo influenzare dalla CISL siamo fottuti…
Commento by anonimo — 28 Aprile 2010 @ 23:47
SIANO I LAVORATORI I PROTAGONISTI DEL PROPRIO DESTINO.NO ALLE MEDIAZIONI BUROCRATICHE DELLE SEGRETERIE SINDACALI!
Commento by anonimo — 29 Aprile 2010 @ 05:44
Dipendenti del Teatro Comunale in rivolta a Bologna. E nonostante due interventi della Polizia, l’occupazione va avanti. Il Sovrintendente Tutino al centro delle polemiche per avere -dicono- contribuito al testo
Non hanno alcuna intenzione di retrocedere di un millimetro i rappresentanti dei sindacati che ieri hanno occupato il Teatro Comunale di Bologna e che, nonostante lo sgombero attuato dalla polizia poche ore dopo, continueranno con il loro presidio permanente spostandosi solamente qualche metro più lontano.
A farli andare su tutte le furie è il decreto legge di riforma delle Fondazioni lirico-sinfoniche emanato dal Ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, con l’appoggio dell’Associazione che riunisce le Fondazioni, di cui è presidente il Sovrintendente del Comunale Marco Tutino (cfr. intervista a Enrico Baldotto, Segretario provinciale della Fials-Cisal).
E mentre tutti aspettano con ansia di capire se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano controfirmerà il decreto, il neo consigliere regionale della Lega Nord Manes Bernardini invita Tutino non solamente a rassegnare le dimissioni, ma a lasciare la città. I sindacati, che le dimissioni del Sovrintendente le hanno chieste in più di un’occasione, non commentano, ma aggiungono particolari (cfr. intervista a Enrico Baldotto, Segretario provinciale della Fials-Cisal).
La direzione del teatro affida la sua replica ad un comunicato: “Una manifestazione pretestuosa, anche se non una sorpresa per chi vive l’ambiente”, dal momento che i sindacati “da tempo cercano qualsiasi pretesto per alimentare lo scontro tra le parti”.
Commento by anonimo — 29 Aprile 2010 @ 09:19
Napolitano sospende la firma del decreto per lo spettacolo
di Marcella Ciarnellitutti gli articoli dell'autore
Per ora il presidente della Repubblica non ha firmato il decreto legge che interviene in materia di «spettacolo e attività culturali» che è arrivato al Quirinale nella tarda serata del 23 aprile dopo essere stato approvato dal Consiglio dei ministri del giorno 16. Dopo aver esaminato attentamente il decreto, i cui contenuti sono di esclusiva responsabilità del governo, il Capo dello Stato ha deciso di segnalare al ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi «osservazioni di carattere tecnico-giuridico e specifiche richieste di chiarimenti sul testo inviatogli per l’emanazione» è scritto in una nota del Quirinale. Sono state molte le richieste arrivate in questi giorni a Napolitano di non firmare il decreto.Anche durante la visita alla Scala per la celebrazione del 25 aprile i lavoratori avevano ripetuto la richiesta al Capo dello Stato che a loro, come a tutti gli altri che gli avevano avanzato analoga richiesta compreso i 7.607 artisti che gli hanno inviato una lettera aperta, aveva spiegato i termini dettati dalla Costituzione per un suo intervento. Che non è mancato. Ed è proprio nella sospensione della firma in attesa di risposte alla richiesta di chiarimenti e alle osservazioni. Il Capo dello Stato, si legge poi nella nota, «ha preso nello stesso tempo atto positivamente dell’impegno manifestatogli dal ministro a incontrare sollecitamente le organizzazioni sindacali ed a prestare la massima attenzione alle preoccupazioni emerse e alle proposte dei gruppi parlamentari».In questi giorni ma anche «nel corso dell’iter di conversione» il che fa intendere che, una volta ricevuti i chiarimenti, il decreto legge sarà emanato. I punti più discussi sono quelli dell’autonomia gestionale delle fondazioni lirico-sinfoniche e le questioni relative agli istituti mutualistici degli operatori dello spettacolo. «Leggerò con attenzione le osservazioni del presidente» ha detto il ministro Bondi. Alla luce del rinvio il Pd ha chiesto «l'azzeramento» del testo e la ripresa del confronto con le parti interessate. «Dopo la scelta certamente saggia e ponderata del Presidente della Repubblica di fermare il decreto legge in materia di spettacolo e di fondazione sinfoniche – affermano Matteo Orfini,responsabile Cultura della segreteria del Pd, Vincenzo Vita, senatore, Emilia De Biasi, deputato-ci auguriamo che il ministro Bondi ripensi seriamente al suo iniziale proposito. Abbiamo già da giorni espresso insieme alle altre forze dell’opposizione e in sintonia con la Cgil una fortissima contrarietà al decreto legge, nella forma e nel contenuto conosciuto.Non è mai troppo tardi. Si azzeri la situazione e si ricominci il confronto». Anche L’Italia dei Valori con Fabio Giambrone ha espresso «apprezzamento» per la decisione di Napolitano. La sua decisione il presidente l’ha comunicata al ministro Giulio Tremonti che si è recato al Colle anche per illustrare anche le iniziative dell’Italia per arginare la crisi economica che è esplosa in Grecia ma che coinvolge l’Europa. Su questa materia nel Consiglio dei ministri della prossima settimana il governo ha annunciato un decreto.
29 aprile 2010
Commento by anonimo — 29 Aprile 2010 @ 15:08
ROMA – 29 APRILE 2010 – Potrebbe risolversi entro stasera la vicenda della sospensione della firma del decreto sulle fondazioni liriche, da parte del presidente della Repubblica Napolitano e della richiesta di chiarimenti al ministro dei Beni culturali Bondi. Lo apprende l'Ansa da fonti del ministero che hanno precisato di essere "in contatto costante" con il Quirinale (foto) per i chiarimenti tecnici e giuridici richiesti. I rilievi avanzati dal capo dello Stato riguarderebbero, in particolare, l'articolo 3 del decreto legge, quello che concerne le autonomie delle fondazioni liriche e l'Imaie. Il ministero ha anche fatto sapere di avere intenzione di convocare le organizzazioni sindacali confederali e autonome – uno dei punti toccati dal Quirinale – entro la prossima settimana.
Commento by anonimo — 29 Aprile 2010 @ 15:10
'''??????????????????????????????????????????????????????ROMA – 29 APRILE 2010 – Gabriella Carlucci (foto), responsabile Spettacolo del Pdl, commenta così la decisione del presidente di sospendere la firma del decreto sulle fondazioni: "La ratio del decreto è sacrosanta, vista la situazione finanziaria in cui versano molte fondazioni, ma la materia è talmente delicata e complessa che credo sia necessario avviare con urgenza un tavolo tecnico in Parlamento per una riforma che sia strutturale e condivisa da tutte le forze politiche e gli operatori interessati ". "In questo senso – spiega Carlucci all'Ansa – il disegno di legge quadro sullo spettacolo dal vivo, che ha raccolto unanimità di consensi in Parlamento superando le resistenze iniziali e che ora attende il parere della Commissione Bilancio, può rappresentare un punto di partenza importante. Infatti attua concretamente il Titolo V della Costituzione, salvaguardando sia il ruolo delle regioni che quello dello stato. Sono sicura che ci siano tutte le condizioni per poter arrivare ad una soluzione di alto profilo in grado di migliorare la situazione delle fondazioni lirico – sinfoniche". Anche Emilia De Biasi, rappresentante Pd in commissione Cultura della Camera, chiede che "ora la riforma delle fondazioni lirico sinfoniche passi al Parlamento. La richiesta di chiarimenti da parte del capo dello Stato è un'opportunità importante affinché l'iniquo decreto sulle fondazioni venga profondamente rivisto e trasformato in un disegno di legge formulato e approvato dal Parlamento". "Non c'é dubbio – prosegue De Biasi – che le fondazioni lirico sinfoniche richiedano una riforma, ma non è accettabile che questa colpisca i diritti dei lavoratori, la qualità della produzione culturale e definisca una insopportabile gerarchia. Finché il decreto rimane cosi com'é si restringe lo spazio per l'approvazione della legge di sistema sullo spettacolo dal vivo molto condivisa in Parlamento e nel paese. Una legge attesa da moltissimi anni e che questo decreto mette in discussione". "Siamo sollevati dalla mancata firma del Dl sulle fondazioni liriche da parte del presidente Napolitano – dichiara il capogruppo dell'Idv in commissione Cultura al Senato, Fabio Giambrone -. Quel decreto era sbagliato nel merito e nel metodo. Spero davvero che ora si torni a discutere del futuro delle fondazioni e della cultura in generale con lo spirito con cui avevamo affrontato la questione in commissione prima del colpo di mano del ministro Bondi".
Commento by AutoOrgScala — 1 Maggio 2010 @ 07:02
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Commento by ed pills online — 17 Novembre 2020 @ 20:27