Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

14 Dicembre 2009

Fondazione liriche: Brunetta contro la Carlucci

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 12:39

CULTURA, SCIENZA ED ISTRUZIONE: FONDAZIONI LIRICHE: BRUNETTA CONTRO LA CARLUCCI

Autore: CAPPELLI VALERIO

Testata: CORRIERE DELLA SERA, a pagina: 35

   

169/2009 Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda: NOI NON DIMENTICHIAMO  
 

 

QUARANT’ANNI DI PIAZZA FONTANA –


Martedì 15 dicembre 2009 – ore 20.45 – al Teatro della Cooperativa

Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa, in collaborazione con Teatro della Cooperativa

1969/2009 A quarant’anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordando Giuseppe Pinelli nel giorno del suo assassinio e l’ingiusta incarcerazione di Pietro Valpreda

Pino Pinelli

13 Comments

  1. Rivoluzione per decreto nel mondo della lirica. La svolta prima della nuova legge sullo spettacolo
    13 dicembre 2009, corriere della sera

    Le norme in arrivo

    Il personale eccedente dell’opera «riassorbito» dalla pubblica amministrazione

    ROMA — Al massimo due mesi, e dopo ben 42 anni (la legge 800 è del 1967) in Parlamento sarà proposta la nuova legge che, assegnando grande peso alle Regioni, disciplinerà gli spettacoli dal vivo: musica, prosa, danza, circhi, festival.

    La sorpresa è che le Fondazioni liriche, la spina del settore, sono uscite dalla riforma: saranno regolate da un decreto previsto per la fine di gennaio. Se ne sta occupando direttamente (e in gran segreto), il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi e soprattutto il suo capo di Gabinetto Salvatore Nastasi. «Lo abbiamo chiesto noi della Commissione cultura: che dell’opera si occupi il governo, sennò non ne usciamo vivi», dice il deputato Pdl Gabriella Carlucci, che è la prima firmataria e relatrice della legge.

    Il principio del decreto sul mondo dell’opera è di riposizionarla «in chiave moderna», in una logica aziendale, negando la specificità culturale rivendicata dai sovrintendenti. «Basta con i debiti» che poi devono essere ripianati dallo Stato perché i privati latitano e le risorse sono quelle, «basta con i privilegi », dice il governo. Che comunque cerca una mediazione con i «falchi » capitanati dal ministro Brunetta, pronto al regolamento dei conti. Carlucci anche se lavora alla legge ed è fuori dal decreto qualcosa si lascia scappare: «Gli organici esorbitanti dei teatri lirici impediscono di usare fondi per produrre, gli stipendi mangiano l’80 per cento del budget. Occorre mettere mano al Contratto nazionale, nessuno finirà in mezzo alla strada. Il personale dell’opera in più sarà assorbito dalla pubblica amministrazione » .

    Il governo intende avocare a sé la nomina dei sovrintendenti, e qui le critiche sul salto all’indietro nel tempo e sulla filiazione politica si faranno sentire. È previsto il blocco delle assunzioni e degli integrativi, i danzatori dei corpi di ballo andranno in pensione a 45 anni (ora vanno a 52, all’estero a 40-42). Quanto ai privati, dopo il cinema si estenderanno agli altri settori — lirica compresa — la possibilità di sgravi e agevolazioni fiscali, utili detassati che possono essere reinvestiti.

    C’è poi il tema incandescente delle «eccellenze»: Scala e Accademia di Santa Cecilia come teatri nazionali dovrebbero uscire dal Fus, il fondo statale, e disporre di risorse governative proprie, avendo la possibilità di fare statuti e contratti. Ma il tema delle «eccellenze» che stava a cuore a Bondi dovrebbe uscire dalla porta del decreto per rientrare dalla finestra di una leggina ad hoc in un secondo momento, quando gli animi saranno meno surriscaldati su quello che i sindacati definiranno forse mobbing e il governo chiama «flessibilità».

    Salvatore Nastasi è anche commissario al San Carlo di Napoli, uno dei due teatri, con l’Opera di Roma, a cui lavorerà Riccardo Muti, contrario al disegno delle «eccellenze»: «L’Italia non è l’Inghilterra, che si riassume nel Covent Garden di Londra…». Nastasi ci penserà due volte prima di scontentare sia Muti sia il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il quale vuole rilanciare Roma con Muti e dice: «Io penso che non ci saranno leggi speciali».

    Quanto alla proposta di legge che regola gli altri settori, è suddivisa in 22 articoli. «In passato il male — dice Carlucci — è stato dare soldi a pioggia, tutto a tutti». Però Francesco Agnello, presidente del Cidim (che riunisce 44 istituzioni musicali in tutta Italia) porta le cifre del Fus confrontando il 2009 con il 2003: «In sei anni il fondo segna un meno 4.66 per cento. Nello stesso periodo la cifra a favore dell’opera diminuisce del 7.52 e per noi del 17.72 per cento. Molte associazioni musicali hanno chiuso, sono scese da 274 a 161. Grazie ai tagli».

    Ora lo Stato — riprende Carlucci— si limiterà a fissare i principi generali, valorizzando Regioni e autonomie nell’unitarietà dei valori culturali». La titolarità del Fus resta allo Stato: «Saranno le Regioni a individuare obiettivi, progetti sul territorio e risorse su cui interverrà poi lo Stato. Per evitare la guerra civile non si indicheranno percentuali tra Regione e Regione». In altre parole: nell’accordo di programma con lo Stato, le Regioni devono dire a chi dare cosa. E lo Stato assegna la cifra «X».

    Ancora: assegnato lo status giuridico di piccole e medie imprese per quelle di spettacolo che potranno accedere alle finanziarie regionali e alle Camere di commercio; il welfare dei lavoratori dello Spettacolo, «che finora si sono trovati in una zona grigia senza diritti, non aveva cassa integrazione; un fondo a sostegno dei giovani, autori, artisti o tecnici; la bacheca telematica per incrociare offerte e richieste di lavoro dove si potrà inviare il proprio provino; la figura dell’agente di spettacolo che sarà codificata: ‘Troppi imbroglioni in giro’». Carlucci parla di meritocrazia e trasparenza. C’è un neo a cui nemmeno lei sa dare risposta: «L’Italia non usa i fondi europei per la cultura. Centinaia di milioni di euro l’anno inutilizzati».

    Valerio Cappelli

    Commento by anonimo — 14 Dicembre 2009 @ 22:24

  2. Dunque cosa cambierà in pratica?
    Io leggo che la responsabilità circa la destinazione del Fus passa alle regioni, ma il fus lo stabilisce sempre lo stato. Il personale in esubero verrà riassorbito dalle P.A., ma chi lo stabilisce e con quali criteri che uno è in esubero o no?
    non si farà la "famosa" legge Scala per il momento (e credo mai).
    si bloccano i contratti a tutti i livelli e le assunzioni (vedi legge asciutti)
    si incentivano i privati sul modello anglosassone
    ecc. ecc. ecc.

    una gran cagata di riforma, come al solito. Forse bisognerebbe spiegare che queste non sono riforme, sono tagli alla cultura e conseguenti misure di contenimento dei costi. di riforme non ce ne sono. L’unica novità "positiva" (ci si arriva dopo milioni di anni) incentivare i privati con vantaggi fiscali diversi. 
    Deduco che la novità sostanziale è che ci saranno le regioni di mezzo, sposta la patata bollette a livello regionale e le regioni avranno sempre la scusante che i soldi che lo stato le passa son pochi.

    Che tristezza, d’altronde una legge partorita dalla signora Carlucci (me la ricordo in TV) cosa poteva essere? persona senza una cultura politica, storica e sociale del paese; che non conosce probabilmente che una minima parte del mondo culturale italiano e delle sue necessità cosa poteva inventarsi? una VERA legge di RIFORMA no di certo )non saprà neanche cos’è una riforma), ma l’ennesima spuntatura di qulche voce di bilanci e spostamento di centri di costo in modo da mettere meno soldi e farli sembrare di più.

    Mah!!!

    Commento by anonimo — 15 Dicembre 2009 @ 09:27

  3. Contratto Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche

    Venerdì 11 si è tenuto l’incontro per il rinnovo del CCNL delle Fondazioni Lirico Sinfoniche in cui abbiamo registrato posizioni da parte della nuova Presidenza Anfols condivisibili e propedeutiche a creare in positivo un terreno comune sul percorso , ormai triennale, del rinnovo contrattuale
    I punti di convergenza sono essenzialmente due :
    a) Il Contratto Nazionale deve adeguare il potere di acquisto delle retribuzioni dei salari, a partire dal pregresso, e non recuperare le risorse economiche per il suo rinnovo dalle vigenti parti normative( pure oggetto di confronto negoziale)
    b) Salvaguardia delle Fondazioni Lirico Sinfoniche come centri di produzione culturali e mantenimento della stabilità occupazionale quale elemento garante della qualità produttiva.
    Dopo una discussione (per l’ennesima volta di natura “esplorativa “delle volontà reciproche) sull’insieme delle tematiche(normative e salariali) si è convenuto di proseguire un confronto di approfondimento sulle materie oggetto di trattativa a partire dalle relazioni sindacali.
    Riteniamo sia indispensabile mantenere una linea di coerenza con la nostra impostazione e con quanto dichiarato nei vari comunicati condivisi dal Coordinamento Nazionale.
    Nella situazione data consideriamo auspicabile una conclusione del rinnovo contrattuale definendo da un lato una risposta sotto il profilo economico adeguata e dall’altro un rafforzamento della parte normativa contrattuale su tre capitoli:

    1. Valorizzazione del ruolo partecipativo e propositivo dei lavoratori, potenziando concretamente i momenti informativi, consultivi, di verifica, di confronto e negoziali;
    2. Assunzione del valore della Qualità e della Produttività come riferimenti indispensabili anche per il consolidamento e lo sviluppo dell’occupazione, rafforzare e ampliare la gamma degli strumenti di “flessibilità” già presenti in contratto rendendoli disponibili alle parti nell’ambito di soluzioni concordate e finalizzate al raggiungimento di obbiettivi condivisi e verificabili;
    3. Qualificazione del ruolo negoziale delle strutture sindacali aziendali con particolare riferimento alla contrattazione integrativa fortemente ancorata al raggiungimento di risultati di qualità – produttività – funzionalità ed efficienza ai quali connettere risposte economiche integrative per i lavoratori.

    Misureremo concretamente le volontà datoriali su queste direttrici e se vi sarà rottura sarà di merito e nei contenuti .
    In parallelo , dopo le politicamente ben riuscite manifestazioni ultime scorse, occorre massima attenzione su eventuali provvedimenti Legislativi che dovranno vedere la subitanea convocazione del Coordinamento Nazionale per valutare nel merito e decidere le eventuali iniziative.
    Le Segreterie Nazionali
    SLC-CGIL, FISTel-CISL,UILCOM-UIL,FIA
    LS-CISAL

    Commento by anonimo — 16 Dicembre 2009 @ 23:30

  4. Circolare con esplicitazione posizioni sindacali avanzate nell’ incontro di trattativa per il rinnovo contrattuale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche(21 Aprile c.a.)
     
    Abbiamo evidenziato la necessità di valorizzare il contratto nazionale dandogli un valore appropriato di valenza sistemica unificante per l’ insieme delle 14 Fondazioni Lirico Sinfoniche, tenendo presente che, nel decentramento delle normative che si andranno a definire, ogni Teatro ha peculiarità proprie di struttura, di capacità produttiva ,di programmazione, con modelli organizzativi propri.
    Per cui la valorizzazione del contratto nazionale e la definizione compiuta e puntuale degli ambiti di confronto e di contrattazione decentrata sono questioni prioritarie quindi un tema estremamente importante del rinnovo contrattuale .
    Le finalità e gli obiettivi del rinnovo contrattuale sono l’identificazione di strumenti tesi a recuperare e aumentare la capacità produttiva delle Fondazioni Lirico Sinfoniche per l’implementazione della Programmazione produttiva .
    Il presupposto è strettamente connesso alla qualità produttiva correlata alla stabilità occupazionale che ha al suo centro la valorizzazione economica e professionale dell’elemento lavoro.
    Abbiamo conseguentemente illustrato le parti portanti la nostra impostazione rivendicativa e focalizzato i punti salienti per un avanzamento del negoziato che qui di seguito riportiamo schematicamente :
    Modello Partecipativo
    Rafforzare gli strumenti di partecipazione ,in parte già esistenti nelle norme contrattuali , come il Sistema di informazioni e la Conferenza permanente , definendo un profilo non solo consuntivo ma partecipativo di confronto, nel rispetto delle titolarità e prerogative delle parti ,coinvolgendo preventivamente le RSU – RSA su tutto ciò che ha ricadute sui modelli organizzativi e sulla gestione delle risorse professionali ed economiche. In particolare :
    1) esplicitazione dei programmi produttivi (proiezione triennale )
          2) piani economici annuali articolati per specifiche voci (qualità e quantità delle risorse professionali necessarie e i conseguenti modelli organizzativi da adottare) –disponibilità  dei dati complessivi dei Bilanci nella loro scomposizione etc…
          3) Eventuali previsione di appalti e costi da imputare
           4) Sistema di verifiche periodiche sulle previsioni ipotizzate
    Legato a ciò abbiamo avanzato  la richiesta di un rappresentante dei lavoratori in qualità di invitato permanente nel CdA senza diritto di voto così come definito nella nostra piattaforma rivendicativa
    Piante organiche funzionali
    Stabilizzare le piante organiche funzionali a garanzia della qualità e della produttività con verifica triennale legata in modo imprescindibile alla programmazione produttiva (parte di normativa contrattuale da rafforzare) ;
     approfondimento dell’utilizzo degli appalti identificando  momenti di confronto e verifica sul reale ricorso ai medesimi in rapporto alla saturazione nell’utilizzo degli organici funzionali di reparti e rivedere in modo più cogente la parte contrattuale sugli obblighi contrattuali e di legge in capo all’impresa a cui viene conferito l’appalto 
     
    Forme occupazionali :
    Nostra disponibilità ad adeguare per i tecnici e gli amministrativi i seguenti istituti del Mercato del Lavoro
    Tempo determinato:
    armonizzazione decreto legislativo n.368 –con  Decreto Presidente della Repubblica n.1525 e disposizioni in materia di tempo determinato L. 247
     Normazione compiuta per maschere e personale serale: P.T. verticale  a tempo determinato definendo il diritto di precedenza legato alla programmazione ecc…
    Tempo parziale:
    Legge 247 sue modifiche – titolarità del CCNL
    Apprendistato professionalizzante –
    Somministrazione a tempo determinato-
     
    Orari – Flessibilità
    orario di lavoro – modelli organizzativi – contrattazione decentrata
    Siamo per avanzare proposte di ancoraggio della norma che andremo a definire partendo dal presupposto che in genesi la filosofia del Dl 66 è a salvaguardia della salute e sicurezza e dovrà intrecciarsi per alcuni versi con la L 626; i punti da tenere in considerazione per possibili intese dovranno essere i seguenti:
    a)L’intervento sugli orari non dovrà comportare un aumento dell’orario di lavoro
    b) Fermo restando l’orario giornaliero  occorre che un quadro compiuto sulla multiperiodalità sia rappresentato per l’insieme dei lavoratori sia per le funzioni artistiche che tecnico amministrative
    c) I regimi che si andranno a definire dovranno essere unificanti e gli schemi non ricontrattabili a livello decentrato oltre i limiti definiti a livello nazionale
    d) “L’adozione della flessibilità e le conseguenti modalità applicative dovranno essere concordate in sede di esame fra direzione della Fondazione e le RSU” [il multiperiodale- flessibilità oraria in parte applicato in alcune Fondazioni con risultati positivi per le Aziende e per i lavoratori è il punto da cui partire]
    e) fissare “una griglia nazionale” da concordare come al punto c) con la salvaguardia anche delle soluzioni trovate e praticate in modo positivo a livello decentrato ivi compresi gli accordi  economici stipulati a tale titolo
    Salario :
    Richiesta salariale al III livello A importante e una rispondenza economica significativa è la condizione imprescindibile per misurare le reali intenzioni di rendere centrale il Contratto Nazionale di lavoro.
     
     
    L’ ANFOLS ha preso atto della nostra esposizione e dopo i passaggi associativi ( 7 maggio ) e si è impegnata a calendarizzare un incontro di trattativa per dare le risposte in merito.
     
     
    Roma, 29 aprile ’08

    Commento by anonimo — 23 Dicembre 2009 @ 14:07

  5. SULL’AUDIZIONE DEL MINISTRO BONDI IN COMMISSIONE  
     
           Il presidente in risposta alla richiesta sollecitata in particolare dal senatore Giambrone e dagli altri Capigruppo, comunica che il ministro Bondi ha informato di non poter essere in alcun modo presente in Commissione prima della pausa natalizia. Si è però impegnato a intervenire in Commissione il prossimo 13 gennaio e comunque prima di adottare qualunque provvedimento di riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche. 
     
                Prende atto la Commissione.

    Commento by anonimo — 24 Dicembre 2009 @ 10:22

  6. Musica: non trova conferma incontro di Bondi con fondazioni liriche
     
     
     

    ROMA – 7 GENNAIO 2010 – Non ha trovato riscontro, né presso il MIBAC né presso l’Anfols, la notizia pubblicata dall’agenzia Ansa il 4 gennaio, e ripresa da questo sito, secondo la quale il ministro Sandro Bondi avrebbe programmato un incontro il 13 gennaio con i rappresentanti delle istituzioni liriche per parlare della nuova normativa di settore e del Fus. Al momento, pertanto, non risulta in calendario alcun incontro tra le parti (foto, Teatro Comunale di Bologna).

    Resta altresì da confermare una eventuale audizione del ministro Bondi alla 7° commissione del Senato per il 13 gennaio.

    Commento by anonimo — 8 Gennaio 2010 @ 21:25

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