Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

27 Settembre 2010

RESISTENZA, ESTREMA RESISTENZA AL CARLO FELICE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:11

Genova- I lavoratori del Carlo Felice iniziano lo sciopero della fame. Domani 27 settembre alcuni dipendenti del Teatro daranno il via ad una iniziativa di protesta estrema contro la difficile situazione della Fondazione.
Inizieranno a rifiutare il cibo decisi a protestare in questo modo contro le prospettive della Cassa Integrazione e dei tagli decisi da Cda e Governo.
Nella settimana entrante saranno organizzate nuove manifestazioni di protesta, a cominciare da martedì 28 con raduno alle ore 13,30 e partenza in corteo verso il Palazzo della Regione, la Prefettura per arrivare a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, dove si terrà una riunione monotematica sulle vicende del Teatro Carlo Felice.

Dopo la recente escalation di attacchi diffamatori a mezzo stampa effettuati dal CdA, passando per l'ignobile pubblicazione sensazionalistica delle buste paga dei dipendenti, ovviamente mostrando le retribuzioni dei lavoratori con i ruoli più alti in organico e la massima anzianità di servizio; per arrivare alle forsennate dichiarazioni rilasciate in una lunga intervista dal petroliere Riccardo Garrone, rappresentante del Comune nel CdA, dove paragonava i musicisti ai calciatori professionisti, minacciava la chiusura del Teatro per un anno, costruire una bad company con licenziamenti di massa e riapertura con forze nuove, rivelando che non possono fare un piano di rilancio finchè non potranno calcolare il costo del lavoro con la CIG in vigore, affermando che lui nel Teatro non metterà mai un euro, strillando prepotentemente che il giorno in cui la Sindaco avesse messo un'immobile a patrimonio nel Teatro lui si sarebbe dimesso immediatamente, ebbene, dopo due interminabili mesi di sofferenza i lavoratori del Carlo Felice hanno deciso che la misura è davvero colma.

Nessuno accetterà MAI di sedersi a un tavolo per accettare la cassa in deroga o altri ammortizzatori, tanto più finchè nel CdA siederanno il consigliere Garrone, che a questo punto non si comprende per quale ragione abbia accettato l'incarico (domanda alla quale dovrà rispondere la Sindaco Marta Vincenzi), tanto meno il suo braccio desto, consigliere Fossati con le deleghe su tutto tranne la parte artistica, che ha avviato questa stupida ed ostinata guerra sbagliando tutto nei modi, nei tempi (31 luglio u.s.) e nei metodi.

La responsabilità dell'eventuale chiusura del Carlo Felice ricadrà su di loro, sulla Sindaco Vincenzi e sulla politica Genovese e ligure.

Se hanno questo coraggio, che lo dimostino mettendoci la faccia e non addossando vilmente la colpa ai lavoratori: noi siamo pronti e non abbiamo più alcun timore.

La dignità non ha prezzo, ma a questo forse qualcuno non era abituato.       
                                                                                                                                                  

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39 Comments

  1. Genova: Magliette a strisceLa cub è unita alla lotta dei lavoratori del teatro Carlo Felice di Genova .Ripudia chi intende far pagare solo ai lavoratori il conto ,con cassa integrazione oammortizzatori sociali che la realtà quotidiana  insegna sono solo un 'anticamera alle liste degli “esuberi”.La cultura non  è un esubero .La cultura non chiude ,deve essere pubblicamente finanziata .Il c.d.a. ,il sindaco di Genova , i soci  regione e provincia , il ministero della cultura sono i veri responsabili del crack finanziario del più avanzato palcoscenico d'Italia. Essi devono pagare la crisi che da tanto imperversa sui lavoratori genovesi che già si  sacrificano avendo da tanti anni  gli stipendi più bassi d'Italia. Ora basta. Dimissioni  di chi senza uno straccio di progetto di rilancio vuole far pagare ancora ai lavoratori  e mette in serio rischio di chiusura il Carlo Felice .Dimissioni di quei sindacalisti nazionali confederali e non,che servilmente acconsentirebbero la mattanza sociale. La  dignità e la resistenza del Carlo felice è la nostra resistenza .E' la resistenza dell'italia  a grandi e piccoli dittatori che come ieri bruciavan libri oggi non si fanno scrupolia chiudere i teatri.SEGR.PROV.CUB /INFO

    Commento by AutoOrgScala — 26 Settembre 2010 @ 23:16

  2. Milano 26-09-2010Comunicato sindacaleLa gravissima situazione economica in cui versa il Teatro Carlo felice di Genova (17 milioni di deficit, mancato stipendio a settembre per i lavoratori) sta portando alla Casssa Integrazione in deroga per quattro mesi e all’annulamento degli effetti economici per due anni dell’Accordo Integrativo Aziendale.La condizione devastante è il frutto di sciagurate scelte operate dai vari gruppi dirigenti alternatisi nella gestione del teatro, al persistente taglio del FUS dei vari Governi, alla Legge 100 (ex Bondi).Alla luce di ciò i lavoratori del Teatro Alla Scala esprimono la totale e piena solidarietà ai lavoratori del Carlo Felice sostenendo tutte le iniziative di lotta in difesa del posto di lavoro decise dall’assemblea dei lavoratori.COMITATO ISCRITTI e RSA CGIL Teatro Alla Scala

    Commento by anonimo — 26 Settembre 2010 @ 23:20

  3. Per#2Gentilissimi colleghi della Scala e dei 14 enti  la prima grande manifestazione, con corteo verra effettuata martedì 28 settembre, ore 13 può essere l'occasione di incontrarci e lottare insieme per noi e per tutti.Assembramento piazza De Ferrari davanti al Carlo Felice, camicia bianca, fascia nera al braccio, striscioni dei vostri teatri, vuvuzelas, fischietti, tamburi, ecc.Ci si recherà davanti alla sede del Comune, Palazzo Tursi, dove si parlerà della nostra situazione.COMITATO DI LOTTA  T.CARLO FELICE

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 08:33

  4. Perchè la CGIL della Scala non si pronuncia contro la cassa integrazione ma parla solo di una generica difesa dell'occupazione?

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 10:00

  5. Perchè la CGIL della Scala si arroga il diritto di parlare a nome dei Lavoratori del Teatro quando ne rappresenta solo una parte?

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 10:06

  6. Perchè i lavoratori della Scala riescono a battibeccare tra di loro anche in frangenti come questi? Cosa fanno di concreto per i colleghi di Genova? Dall'alto della loro eccellenza si limitano a guardare dall'alto quello che accade al Carlo Felice, certi che simili cose non li riguarderanno mai?A scrivere una letterina sono capaci tutti, quando c'è da intervenire sul campo ci si conta sulle dita di una mano.

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 10:19

  7. http://www.quigenova.com/index.php/politica/44-politica/3995-al-carlo-felice-non-si-mangia-piu

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 14:20

  8. sono con voi, con la musica, con l’arte,
    Gabriella Minarini

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 17:20

  9.  27 settembre, 18:23 (ANSA) – GENOVA, 27 SET – Tre dipendenti della Fondazione Teatro Carlo Felice hanno iniziato nel pomeriggio lo sciopero della fame.Si tratta di Claudio Binetti, corno inglese, Paolo Zaccarini, contrabbasso e Ignazia Campese della biglietteria.  L'iniziativa rientra tra le forme di protesta che in queste settimane i lavoratori del Teatro stanno organizzando per rispondere alla decisione della direzione di ricorrere alla cassa integrazione in deroga per superare la crisi finanziaria. In pericolo e' la stessa sopravvivenza del Carlo Felice.(ANSA).

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 19:48

  10. Carlo Felice: sciopero della fame per salvare il teatroTre dipendenti della Fondazione Teatro Carlo Felice hanno iniziato nel pomeriggio lo sciopero della fame: si tratta di Claudio Binetti, corno inglese, Paolo Zaccarini, contrabbasso e Ignazia Campese della biglietteria. La decisione è stata presa fra le forme di protesta che in queste settimane i lavoratori del Teatro stanno organizzando per rispondere alla decisione della direzione di ricorrere alla cassa integrazione in deroga per superare la crisi finanziaria abbattutasi sulla Fondazione. In pericolo è la stessa sopravvivenza del Carlo Felice.Consiglio d’amministrazione e sindacati (questi ultimi con atteggiamenti differenti) sono su posizioni nettamente contrapposte: per il consiglio il ricorso alla cassa (concessa in deroga dalla Regione) è un passo obbligato per sopperire alla mancanza di liquidità (e conseguente impossibilità di pagare gli stipendi già di settembre), risparmiare in questo fine anno e poter ripartire nel 2011 con un piano di rilancio; per i sindacati la proposta è inaccettabile non essendo stato chiarito un effettivo piano di rilancio del teatro. Si è creato uno stallo che rischia di far precipitare la situazione del Carlo Felice, mai come in questi giorni, così vicino al pericolo di un fallimento. «Andremo avanti a oltranza – spiega Claudio Binetti, uno dei musicisti più raffinati e preparati del complesso orchestrale genovese -: questa notte dormiremo in teatro, da domani sarà allestito un gazebo davanti al pronao. Se si renderà necessario, qualcuno ci darà il cambio più avanti».È il secondo sciopero della fame organizzato dai dipendenti del Carlo Felice dopo quello della primavera 2009, deciso per contrastare il rischio fallimento determinato dalla crisi del Fondo Pensioni. Allora furono Comune e Regione, con tre milioni di euro ciascuno, a scongiurare la chiusura del Teatro. Oggi anche gli enti locali sono nella impossibilità di far fronte ad una nuova grave emergenza. Intanto la trattativa tra le parti potrebbe riprendere, forse, mercoledì. Il direttore di staff Renzo Fossati ha infatti convocato i sindacati. Una riapertura del dialogo potrebbe scongiurare la chiusura

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 20:31

  11. Questo sarebbe l'assessore alla cultura del comune di Genova: guardatelo e ascoltatelo, per favore; osservatelo. Solo così potrete capire con chi abbiamo a che fare!http://www.youtube.com/watch?v=PjkR3LrDFLw&feature=player_embedded#!

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 20:32

  12. con tutto rispetto, ma Binetti non è ancora in pensione?

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 21:39

  13. @11: è la prima volta che sento uno che si spiega in lingua italiana sul vostro problema. Di certo non le piace cosa dice, ma si fa capire perfettamente dai cittadini e dai lavoratori genovesi.
    Smettete di urlare e provate a trovare una soluzione, per il bene di tutti, nel rispetto di una città che non merita di restare senza il suo Teatro.
    C.Sperone

    Commento by anonimo — 27 Settembre 2010 @ 21:44

  14. CRONACA – IL TEATRO CARLO FELICE METTE IL LUTTO
    http://www.primocanale.it

    carlo felice genova dipendenti

    Commento by AutoOrgScala — 27 Settembre 2010 @ 23:48

  15. Eccolo, ma guardatelo!http://www.youtube.com/watch?v=PjkR3LrDFLw&feature=player_embedded#!

    Carlo Felice: il punto di vista del Comune di Genova

    http://www.youtube.com

    Intervista ad Andrea Ranieri, Assessore alla Cultura del Comune di Genova sulle recenti vicende del Teatro Carlo Felice di Genova. L'assessore fa il punto della situazione

     Mamma mia, ho appena visto l'intervista sul secolo xix di quello che sarebbe un assessore alla cultura! Ma da dove è uscito quello lì? Con quella mascella contrita e prominente o forse ha solo la bocca piena di fagioli? Ma di cosa parla? Caspita, ma ho capito perchè la sindaco si è attorniato di gente come questa per l…a sua giunta: di fronte a gente come sto qua, fa la figura di un Premio Nobel persino lei!!!!! Incredibile. Ma chi biiiipppppp!!! li vota ancora sti qua a primavera?????

    Anna Laura Dotta

    Commento by AutoOrgScala — 28 Settembre 2010 @ 00:12

  16. GENOVA – 27 SETTEMBRE 2010 – E' stato annunciato lo sciopero della fame da parte dei dipendenti del Teatro Carlo Felice che non vogliono la cassa integrazione e aspettano – scrive La Repubblica di Genova – di essere ricevuti dal consiglio di amministrazione del lirico. Ieri intanto sono saliti sul palco del teatro alla fine del Premio Paganini, alzando uno striscione contro la cassa integrazione (foto).  "Non accettiamo né cassa integrazione né contratti di solidarietà – dicono -, e siamo convinti che da questa crisi si possa uscire, se facciamo un passo ciascuno".Oggi pomeriggio, in assenza di una convocazione da parte del consiglio di amministrazione del teatro lirico, comincia uno sciopero della fame.  "Noi avevamo chiesto un incontro al cda – ricorda Nicola Lo Gerfo, uno dei sindacalisti – che come risposta ci ha mandato il documento che impone la cassa integrazione. Noi siamo convinti che sia possibile trovare una soluzione e speriamo che il consiglio di amministrazione ci convochi così potremo presentare le nostre proposte".

    Commento by AutoOrgScala — 28 Settembre 2010 @ 00:19

  17. da http://www.idvlavoro.it/solidarietà ai lavoratori del Teatro Carlo Felice di Genova

    Dip.Lavoro

    Il taglio dei finanziamenti ha reso drammatica la già difficile situazione finanziaria del Teatro Carlo Felice. Di fronte all'annuncio che non ci sono soldi per pagare gli stipendi di settembre, da oggi alcuni lavoratori iniziano lo sciopero della fame. Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori che si oppongono alla richiesta di cassa integrazione rivendicando un diritto sancito dalla Costituzione: quello di lavorare.Chiediamo l'intervento immediato del Ministro Bondi per il reintegro delle risorse a copertura degli stipendi dei dipendenti del teatro Carlo Felice.Chiediamo inoltre che si faccia completa luce sulla gestione precedente, ricordando che il Teatro è uscito da poco da un commissariamento durato circa due anni e si ritrova oggi con un deficit di oltre tre milioni e mezzo di euro. Riteniamo indispensabile che ci si sieda ad un tavolo con tutte le parti interessate, compresi i lavoratori, per elaborare un serio piano di rilancio del Teatro che preveda una gestione trasparente dei fondi e una razionalizzazione delle spese che non colpisca l'anello più debole, ossia le masse artistiche e tecniche, ma anzi ne valorizzi l'alta professionalità.Maurizio Zipponiresponsabile nazionale lavoro-welfare IDVMaria Indiana Raffaelliresponsabile nazionale sez. dip. IDV Lavoratori dello Spettacolo 

    Commento by anonimo — 28 Settembre 2010 @ 11:32

  18. Per #13. Certo che Ranieri si fa capire (più o meno), ma quello che dice ha una rara aderenza con la realtà.1) quando parla di 4/5 milioni per allestire una stagione parla di una stagione ridotta come quelle che abbiamo fatto negli ultimi due anni, niente a che vedere con la stagione di rilancio cui alludevano fino a quando credevano di avere in mano la cassa in deroga;2) dire che  il Comune dà in concessione gratis "la Fondazione Carlo Felice" è tutto meno che chiaro;3) pregevole il pudore col quale Ranieri non accenna ai miseri 100.000 euro che dà la provincia di Genova!!!!4) curioso il riferimento a "bilanci farragginosi e tendenti all'occulto"(ma questi sono affari di Ferrazza e Bini) così come il mancato accenno al fatto che i dati della Deloitte corrispondano in tutto e per tutto a quelli lasciati dalla relazione di maggio dei revisori dei conti, dimenticanza probabilmente  dovuta al fatto che facendo questa affermazione verrebbe a cadere uno dei pilastri di questa poco convincente operazione del Cda, ossia la sorpresa sui conti di fine luglio!!!5)di certo cittadini e lavoratori genovesi sarebbero stati anche interessati a quella pagina della Deloitte in cui si accenna ad appalti senza contratto, o altri simpatici retroscena, vero cancro del Teatro, denunciati sui giornali dai sindacati, ma di scarso interesse per questo Cda (come mai?);6) l'ammissione della tentazione di fare cadere il Carlo FElice per dispiacere al governo può essere vista come operazione verità, per il resto fa schifo e ribrezzo;7) per chi lo ha letto riferirsi al brogliaccio consegnato ai sindacati come a "un piano di Salvataggio per mettere in sicurezza il Carlo Felice dal punto di vista economico" è poco più di una barzelletta;8) magari la cassa integrazione era nata per evitare i licenziamenti: oggi, dati alla mano no è più così (lo stesso dicasi per i contratti di solidarietà;9) l'unica idea dei sindacati era che il Cda facesse il proprio dovere, non metterlo in difficoltà;10) il fatto che tutta la città stia dalla parte del Cda appartiene al mondo dei sogni dello stesso, visto che le manifestazioni recenti hanno al contrario indicato un netto appoggio ai lavoratori del Teatro Carlo Felice;11) parlare di riacquisire la fiducia dei lavoratori dopo questo video è come tirare uno sputo in faccia a uno e poi chiedergli di essere amici: voi cosa fareste?12) quando il Cda proporrà un serio piano di rilancio coperto economicamente e finanziariamente ci sarà qualcosa di cui discutere, fino ad allora è inutile chiedere ai lavoratori di fare alcuno sforzo, e, ben inteso, questo piano è atteso da mesi da lavoratori, imprenditori, sponsor e governo: perché non è saltato fuori.Spero avere esposto in corretto italiano comprensibile a tutti i cittadini dello stivale le mie perplessità.Buona sera.Lavoratore Teatro Carlo Felice

    Commento by anonimo — 28 Settembre 2010 @ 18:34

  19. Io sono meno tenero del n° 18, per me quello che dice è abominevole e da politico dovrebbe dimettersi subito. Il pensare che a qualcuno, oltretutto ex sindacalista Cgil, possa venire solo in mente l'idea di giocarsi 300 lavoratori e distruggerli per andare in culo al Governo è una bestialità tale che qualunque sindaco degno dell'istituzione che rappresenta dovrebbe rimuovere subito, vosto che la decenza da solo non la trova.E uno dovrebbe anche mettersi al tavolo per discutere con esseri di questo calibro?RANIERI, FAI VOMITARE! VATTENE!

    Commento by anonimo — 28 Settembre 2010 @ 20:25

  20.  invece avrebbero dovuto rimandare il problema al mittente ovvero Bondi . Adesso chiudi il teatro , che poiè quello che vuole il tuo padrone silvio. e invece no sindaco e ranieri si son detti adesso facciamo i froci col culo degli altri , che è tanto bello. Tanto io non ho nulla da rimetterci e faccio vedere che siamo in sintonia costruttiva con le istituzini e che non faccio opposizione . Come ad esempio fa coerentemente il sindaco di  Bari che per il suo tetro si è messo lui in carne ed ossa in vendita per denunciare quel cialtrone di Bondi.Ilavoratori e le forze politiche sono con Emiliano oggi e vedrete che loro che son messi peggio una soluzione degna di questa nome la troveranno .A genova col gioco dell'inciucio la pagheranno solo i lavoratori se non si rivolta la città come 50 anni fa.

    Commento by anonimo — 28 Settembre 2010 @ 22:08

  21. Dopo che il centrosinistra Genovese ha invocato la necessità di mettere i lavoratori del Carlo Felice in cassa integrazione a rotazione (e  fare comunque spettacoli senza il costo del lavoro dipendente),Oggi anche il centrodestra  ha espresso ufficialmente la propria posizione nei confronti del Carlo Fenice: chiudere il teatro  e far consorziare  i lavoratori in COOPerative.  Il motto LA COOP SEI TU non è solo una pubblicità ma è una pianificazione del mondo del lavoro partita da lontano e che ha come obiettivo l'eliminazione dei lavoratori dipendenti .

    Commento by anonimo — 28 Settembre 2010 @ 22:48

  22. Il momento piu' bello è quando dice che :-la cassa Integrazione …serve proprio per non perdere il lavoro!!!!!LO VADA A DIRE A TUTTI I CASSAINTEGRATI D'ITALIA!Cari colleghi, dovremmo comnciare ad invitare dei VERI cassaintegrati in teatro. O dei lavoratori che stanno sopportando i contratti di solidarietà. Per toccare con mano cosa significa. Al di là di tutte le palle che ci vengono a raccontare i sindacalisti.

    Commento by anonimo — 28 Settembre 2010 @ 23:13

  23. il modello è quello dell'alitalia . svuotare  i teatri , bad company e altre stronzate del genere. e poi parlare di cooperative che fa meno brutto di agenzie interinal ma che spesso fanno più schifo.a genova si fanno gli esperimenti per il prossimo governo di crande coalizione come in cermania.tanto poi fanno i froci col culo degli altri.

    Commento by anonimo — 29 Settembre 2010 @ 08:49

  24. Commento by anonimo — 29 Settembre 2010 @ 17:13

  25. Un servizio del TG3 nazionale sul Carlo Felice di alcuni giorni fahttp://www.youtube.com/watch?v=HOQF_nJ8B7U

    Commento by seestrasse — 29 Settembre 2010 @ 18:32

  26. Più rileggo Ranieri e più mi va il sangue alla testa. Uno che afferma :"E però poi… vede, vedete, la tentazione di dire "Facciamo fallire il Carlo Felice e diamo la colpa al Governo" è stata molto forte, si poteva anche fare".Ma un politico che dice una cosa del genere è abominevole e da politico dovrebbe dimettersi …subito. Il pensare che a qualcuno, oltretutto ex sindacalista Cgil, possa venire solo in mentel'idea di giocare con 300 lavoratori tesi e preoccupatti, e distruggerli per andare in culo alGoverno è una bestialità tale che qualunque sindaco degnodell'istituzione che rappresenta dovrebbe rimuoverlo subito, visto che la decenza da solo non la trova.E uno dovrebbe anche mettersi al tavolo per discutere con esseri di questo calibro?RANIERI, MI FAI VOMITARE! VATTENE!

    Commento by anonimo — 30 Settembre 2010 @ 00:37

  27. In questo momento si è avviato un ultimo incontro con il manager Fossati, e credo sarà anche l'ultimo. Le posizioni ormai sono irremovibili.

    A questo punto, temo che senza il sostegno delle altre Fondazioni, magari indicendo lo stato di agitazione o fermando la produzione per il caso Genova, da soli non ce la facciamo.

    Abbiamo tutti contro: Bondi, Nastasi, Sindaco, Regione, CdA, Garrone, stampa, televisioni locali.

    E' pazzesco.

    Un lavoratore del Carlo Felice

    Commento by anonimo — 30 Settembre 2010 @ 00:53

  28. un sondaggio genovese sulle oscene frasi di Garrone, che ha fatto del carlo Felice un mattatoio.Chi vuole può parteciparehttp://www.ilsecoloxix.it/p/2010/09/24/AMTsYx4D-calciatori_capiscono_orchestrali.shtml

    Commento by seestrasse — 30 Settembre 2010 @ 11:29

  29. quello che vogliono fare !!!vedi articolo

    Foto di Aiutiamo il Teatro Carlo Felice di Genova

    Commento by anonimo — 30 Settembre 2010 @ 17:50

  30. Carlo Felice, la musica è finita

    Oggi nuovo incontro, ma le speranze sono poche.

    Ancora un rinvio. Ancora una fumata nera, come si dice in gergo. Insomma: un’altra volta il faccia faccia fra sindacati e consiglio di amministrazione del Carlo Felice si è risolto in un nulla di fatto. Con tanto di nuovo appuntamento fissato per questo pomeriggio alle 16.Ieri, per tutto il giorno, dalla mattina alla sera, i rappresentanti dei lavoratori e il direttore dello staff Renzo Fossati affiancato dal sovrintendente Giovanni Pacor si sono confrontati su come superare la crisi del teatro lirico genovese e, soprattutto, su come risolvere le questioni legate al pagamento degli stipendi e dei contributi dei dipendenti. Una trattativa che ancora fatica a trovare non solo una quadra, ma persino ad aprire qualche spiraglio. Le uniche novità che trapelano dalle bocche cucite dei sindacati e dei membri del consiglio di amministrazione riguardano il tramonto, pressoché certo, dell’ipotesi cassa integrazione in deroga, uno dei cavalli di battaglia del cda. Anzi, i vertici del Carlo Felice, ma questa resta un’indiscrezione, adesso sarebbero più propensi ad annullare per due anni l’accordo aziendale. Una proposta che verrà difficilmente accolta dai lavoratori. Visto che gli stessi sindacati, nei giorni scorsi, avevano chiesto il congelamento del contratto e la decurtazione, per un breve periodo, del 25 per cento dello stipendio. Una formula grazie alla quale i dipendenti del teatro potrebbero mantenere intatto il loro accordo per il futuro e ricevere, nei prossimi mesi, i soldi a cui rinunciano oggi. Annullando l’accordo, invece, le prospettive sarebbero completamente diverse.«L’unica cosa che ci interessa – ha detto ieri sera, al termine dell’incontro Nicola Lo Gerfo della Filas – è trovare una soluzione per il bene del teatro e dei lavoratori. Questo è l’obiettivo e a questo deve portarci la trattativa che stiamo conducendo». Parole, che, comunque, sembrano essere più concilianti rispetto al muro contro muro dei giorni scorsi, anche se Francesco Grillo della Cisl si lascia scappare: «Ho fatto delle domande precise al cda e domani (oggi, ndr) mi aspetto delle risposte. Altrimenti mi alzo e me ne vado». Insomma la tensione è piuttosto palpabile. Anche perché dopo tanti annunci, false partenze e allarmi quello convocato per questo pomeriggio potrebbe essere davvero l’incontro della svolta. Di che tipo, però, non è dato ancora saperlo.dal corriere mercantile 30-9-10

    Commento by anonimo — 30 Settembre 2010 @ 19:24

  31. Lavoratoriscala Il Sottoscala

    Lavoratoriscala Il Sottoscala

    Vi inoltro un'articolo di oggi, nel quale si evidenziano i "progetti" di Sindaco e assessore alla cultura per il nostro Teatro.Dal momento che non avete probabilmente il piacere di conoscere cos'è la Fondazione Palazzo Ducale, vi preciso ch…e è un ente culturale che promuove eventi culturali utilizzando lavoratori costituiti in cooperative. Ne sentivamo già parlare due anni fa anche in riferimento al Carlo Felice, ma si erano prodigati a smentire in ogni maniera.Oggi apprendiamo che tale modello era in realtà solamente riposto in un cessetto per ripresentarlo al momento opportuno.Oggi pomeriggio riprenderanno le trattative che proseguiranno prevedibilmente no stop anche domani. un lavoratore del C.F

    Commento by anonimo — 30 Settembre 2010 @ 19:42

  32. Lavoratoriscala Il SottoscalaVi inoltro un altro articolo odierno, dove si continua a parlare del C. Felice come un nuovo modello per tutti; purtroppo negli ultimi anni siamo stati un progetto pilota per svolte sempre più negative.Un saluto dal C:F

    Commento by anonimo — 30 Settembre 2010 @ 20:00

  33. Sos dai precari del San Carlo: Serve un piano di stabilizzazione
    I dipendenti del teatro San Carlo di Napoli chiedono un incontro con i vertici di Palazzo San Giacomo. E attraverso Salvatore Luisi, segretario generale di Napoli di Fistel Cisl, auspicano una soluzione della vartenza che vede coinvolti i precari della struttura partenopea. Nel corso di un’assemblea interna convocata oggi per trovare delle soluzioni da proporre al Comune di Napoli i dipendenti hanno mostrato preoccupazione per il programma poco competitivo del cartellone, che secondo la loro valutazione prevede soltanto tre opere di maggiore tradizione. “I precari – scrive la Fistel in una nota – sono molto qualificati nel loro ambito professionale e hanno sempre contribuito con profitto all’allestimento degli spettacoli per cui bisogna trovare il modo di stabilizzarli”. Sullo sfondo di questa vicenda c’è poi lo stato di agitazione per quanto accade nel mondo delle fondazioni lirico sinfoniche, dove ormai la crisi finanziaria è evidente. “Ed è necessario evitare che il San Carlo subisca gli stessi effetti penalizzanti che stanno colpendo il teatro Carlo Felice di Genova” osservano i sindacalisti. Nelle prossime ore i precari del Massimo napoletano invieranno una richiesta di confronto con il primo cittadino, Rosa Russo Iervolino, per comprendere in che modo il piano di rilancio del San Carlo e l’esigenza di salvaguardare il bilancio della società di gestione possono coniugarsi con la conservazione dei livelli occupazionali e la stabilizzazione del personale con contratto a tempo determinato.il denaro.it    30-9-10

    Commento by anonimo — 1 Ottobre 2010 @ 14:18

  34. Carlo Felice: oggi è il giorno della verità per i lavoratori del teatro

    01/10/2010 06:46

    » Commenta la News

    E' il giorno decisivo per i lavratori del teatro Carlo Felice. I sindacati dei lavoratori del teatrogenovese hanno offerto un'ipotesi di accordo al sovrintendente Giovanni Pacor e al direttore di staff Renzo Fossati per evitare la cassa integrazione in deroga, offerta da Regione e Comune. La proposta? Rinunciare per il 2011 al contratto integrativo con un risparmio di circa due milioni di euro. Oggi il consiglio di amministrazione del teatro esaminerà la proposta. "Un Teatro non può essere messo in cassa integrazione. Non ha senso bloccare la cultura. Quando ci hanno chiesto la disponibilità a fare sacrifici abbiamo subito accettato di fare la nostra parte", ha commentato Nicola Lo Gerfo della Fials, al termine della lunga trattativa con il cda. Le decisioni saranno comunicate domani ai sindacati e ai dipendenti

    Commento by anonimo — 1 Ottobre 2010 @ 20:20

  35. Ecco il comunicato ufficiale. Comunicazione ufficiale proveniente dal Sindaco di Genova, marta vincenziOggetto: Carlo FeliceTrasmetto su indicazione del Sindaco Marta Vincenzi la deliberazione assunta in data odierna dal Consiglio Di AmministrazioneRaffaele GazzariIl CDA della FCF:preso atto della proposta formulata dalle OO. SS. con lettera indirizzata a questo Consiglio in data 1^ ottobre 2010, rispetto alla quale si esprime apprezzamento e gratitudine per la disponibilità dimostrata;Considerato però che tale lettera non contempla alcuna proposta atta a ridurre l’impegno economico e finanziario della FCF per l’anno 2010 e conseguentemente non modifica la situazione di insolvenza in cui si trova oggi la Fondazione;Visti  gli obblighi in capo a questo Consiglio derivanti dalla normativa vigente, che impongono in costanza di una situazione di insolvenza di dare corso alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui alla legge 367/94;sentito il parere espresso al riguardo dal Collegio dei RevisoriDelibera all’unanimità1)  Di dare corso alla procedura per la richiesta della liquidazione coatta amministrativa, riservandosi ogni ulteriore valutazione qualora nuove e diverse proposte di accordo con i lavoratori, relativamente all’anno 2010 possano contribuire alla rimozione dell’attuale stato di insolvenza;2)  Di dare mandato al Presidente del CDA affinchè ponga in atto, anche a mezzo di speciali procuratori, tutte le azioni e gli atti necessari o anche solo opportuni per dare esecuzione a quanto ora deliberato.Genova 01 / 10 / 2010, Ore 22Chi vota ancora la Vincenzi è una M@@@A!!!!!!!!

    Commento by anonimo — 1 Ottobre 2010 @ 22:42

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  37. sportowe fakty koszykówka

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  39. sportowe fakty żużel ekstraliga

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