Oggetto: Invito mercoledì 27 alle ore 10
25 Giugno 2012
24 Giugno 2012
La rincorsa per la firma del Ccnl Lirico.
VERBALE CONGIUNTO
MIBAC-ANFOLS-OO.SS.
LE OO.SS. RIUNITE PRESSO IL MIBAC PER LA SOLUZIONE DELL’ANNOSA TRATTATIVA DEL CCNL DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE,PRENDENDO ATTO DEI POSITIVI PROGRESSI COMPIUTI DAL TAVOLO NEGOZIALE RITENGONO COMUNQUE NECESSARIO
T.A.R. : l’udienza del 20 giugno 2012 è stata rinviata al 21 novembre 2012 al tar del Lazio.
23 Giugno 2012
Senza Parole: Lo stipendio di Lissner 1 milione, altro che riduzione!
Le dichiarazioni fatte dai dirigenti Scala (19-6-12) dove dicono che si riducono lo stipendio del 10% e stata solo un’operazione di facciata, in realtà ne prenderanno di più.
Alla faccia della comunità!
“Supera abbondantemente il milione di euro (costo aziendale tutto compreso)! Lisnner si colloca come il sovrintendente e direttore artistico nella fascia dei più pagati al mondo tra i manager dei grandi teatri.
Ma è sull’ultima voce del contratto che il sovrintendente – con l’aiuto del superconsulente Pietro Ichino, intervenuto nell’ultimo cda per difendere l’operazione – ha confezionato un piccolo capolavoro: un “premio di fine lavoro” di 300mila euro, che Lissner incasserà nel 2017, a fine contratto.”
Ermolli, Ichino, Di Freda i veri colpevoli di questa operazione scandalosa, spalleggiati dal Cda. Ma i nuovi rappresentanti Zambon-Tuzzi cosa dicono e fanno davanti a questa situazione ?
Come si fa a forzare un referendum per ottenere un Contratto Unico per poi andare a tratare con questi personaggi che pensano solo a loro tasche e a quelle degli amici ? Del conto in rosso del teatro a loro non importa niente !
Cari colleghi Artisti, svegliatevi, la Direzione non è affidabile! Abbandonate la strada del l’autonomia è una trappola! Facciamo tutti insieme il CCNL al più presto e risolviamo i permessi artistici per dopo fare l’integrativo .“A fronte di questa situazione, le stime per i prossimi tre anni ipotizzano un disavanzo cumulato di circa 30 milioni di euro e la sostanziale inattuabilità del progr…amma di investimenti.Mentre la società di consulenza McKinsey ha ipotizzato un piano di interventi immediati suddiviso in diversi progetti.i costi del personale sono sensibilmente più alti rispetto ad altri teatri di dimensioni comparabili?? e forse si ipotizza il management della Scala dovrebbe intervenire drasticamente sugli organici, sui livelli retributivi e sulla produzione di spettacoli.”
VEDI L’INCHIESTA -Lo stipendio d’oro di Lissner e i conti a rischio della Scala.
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Repubblica Milano /Cronaca / Lo stipendio d’oro di Lissner e i conti …
La verità sulla busta paga del sovrintendente. Tra fisso, variabile e benefit costa al teatro un milione all’anno. E spunta un premio da 300mila euro che incasserà a fine mandato. di ROBERTO RHO
Sussurri e mugugni nei corridoi di via Filodrammatici, telefonate dai numeri interni, incontri riservati nell’ufficio dell’uno o dell’altro: alla prima linea dei manager della Scala la manovra di autoriduzione degli stipendi annunciata in pompa magna dal sovrintendente Stephane Lissner (per sé e per gli altri 11 top manager del teatro) e celebrata con una trionfale conferenza stampa, proprio non è andata giù. Non tanto per quel 10 per cento di decurtazione degli emolumenti che – in una congiuntura mefitica come questa e in un momento particolarmente difficile per il teatro – ci si può anche accollare. Quanto perché chi quella manovra l’ha voluta e presentata come un grande gesto di responsabilità, intestandosene il merito, è, nella sostanza, l’unico tra i dirigenti della Scala che, nel 2012 e nei parecchi anni a venire che si è assicurato blindando il proprio contratto fino al 2017, guadagnerà più che nei precedenti.
Vediamo. La retribuzione di Stephane Lissner, si è detto, supera abbondantemente il milione di euro (costo aziendale tutto compreso), il che di per sé colloca il sovrintendente e direttore artistico del teatro milanese nella fascia dei più pagati al mondo tra i manager dei grandi teatri. Nulla a che vedere con la sobrietà milanese di questi tempi.
Alla Scala (e anche in Comune) nessuno ha capito come il presidente della Fondazione, il sindaco Giuliano Pisapia, che ha imposto a se stesso, ai suoi assessori e ai dirigenti del Comune e delle società controllate una ferrea linea di austerità, abbia potuto avallare senza batter ciglio il nuovo contratto di Lissner. Che prevede una retribuzione fissa di 449mila euro e spiccioli. Su questa parte, e solo su questa, si applica l’autoriduzione del 10%, che dunque ammonta a circa 45mila euro.
Ma alla retribuzione fissa si aggiungono una parte variabile (al raggiungimento di obiettivi prefissati ma sicuramente a portata di mano) di circa 155mila euro; il costo del lussuoso appartamento di piazza del Carmine (85mila euro all’anno), il Tfr, la quota Inps e altri oneri a carico dell’azienda per una somma che si avvicina a 200mila euro. Il totale, a questo punto, fa già oltre 880mila euro. Cui si sommano ancora il costo (oltre 70mila euro) dell’ammiraglia con autista a disposizione di Lissner, la carta di credito e le spese di rappresentanza che nessuno – neppure tra i consiglieri di amministrazione – è ancora riuscito a quantificare con esattezza.
Ma è sull’ultima voce che il sovrintendente – con l’aiuto del superconsulente Pietro Ichino, intervenuto nell’ultimo cda per difendere l’operazione – ha confezionato un piccolo capolavoro: un “premio di fine lavoro” di 300mila euro, che Lissner incasserà nel 2017, a fine contratto. Un premio che spunta improvvisamente nel nuovo contratto e che copre, nella sostanza, la quota che il massimo dirigente del teatro deve versare all’Inps a saldo di un contenzioso degli anni passati (alla Scala tocca la fetta più grande, circa 900mila euro). Il costo del premio viene spalmato dall’azienda Scala sugli anni residui del contratto di Lissner, e il carico per il 2012 ammonta a circa 80mila euro. Dunque, sotto il profilo contabile (e anche nella sostanza, quando a fine contratto Lissner incasserà il premio) la retribuzione 2012 del sovrintendente si decurta dei 45mila euro corrispondenti al taglio del 10 per cento della parte fissa, ma si aumenta degli 80mila euro del premio.
Oltre 1 milione di euro. Il direttore generale del Comune di Milano (16mila dipendenti), Davide Corritore, ne guadagna un quinto, cioè 210mila all’anno. Il predecessore di Lissner, Carlo Fontana, percepiva una retribuzione che equivale a una frazione dell’attuale stipendio di Lissner, che però alla carica di sovrintendente somma anche quella di direttore artistico. È uno stipendio in linea con i valori di mercato? Il consiglio di amministrazione della Scala, appena rinnovato tra le polemiche (a causa delle scelte discutibili del ministro della Cultura, che ha nominato l’imprenditrice Margherita Zambon e un giovane funzionario amministrativo dell’Università Cattolica, Alessandro Tuzzi) evidentemente ritiene di sì. Nel corso dell’ultima seduta, alcuni consiglieri hanno storto il naso di fronte al vero e proprio blitz attraverso il quale il vicepresidente Ermolli e Lissner hanno riscritto e blindato fino al 2017 il contratto del sovrintendente. Salvo poi votare a favore, con l’unica eccezione del rappresentante della Regione Fiorenzo Tagliabue.
Eppure, sotto il profilo della gestione, il Teatro alla Scala è in un momento tutt’altro che felice, e non solo a causa della congiuntura. Come ha evidenziato il lavoro comune tra cda e la società di consulenza McKinsey, che nella primavera scorsa ha consegnato un rapporto dettagliato (le cui conclusioni i vertici del teatro non hanno mai reso pubbliche) la macchina operativa non funziona come dovrebbe, i costi del personale sono sensibilmente più alti rispetto ad altri teatri di dimensioni comparabili e, sul fronte delle entrate, le potenzialità della Scala sono nettamente superiori a ciò che il management è riuscito a concretizzare in questi anni.
A fronte di questa situazione, le stime per i prossimi tre anni ipotizzano un disavanzo cumulato di circa 30 milioni di euro e la sostanziale inattuabilità del programma di investimenti, che andrà dunque fortemente ridimensionato (da un massimo di 50 a circa 17 milioni). Insomma, nello scenario peggiore – ma tutt’altro che improbabile – di contestuale flessione dei contributi pubblici e privati, il management della Scala dovrebbe intervenire drasticamente sugli organici, sui livelli retributivi e sulla produzione di spettacoli. La McKinsey ha ipotizzato un piano di interventi immediati suddiviso in diversi progetti, da affidare direttamente nelle mani di Lissner, con il supporto di Ermolli. Se il management, tradizionalmente parco di informazioni sull’andamento del teatro, sia al lavoro su questi progetti, allo stato non è dato sapere. (23 giugno 2012)
20 Giugno 2012
NO AL REFERENDUM TRUFFA di CISL UIL e FIALS ED ALLE FORZATURE ILLEGITTIME SUL CONTRATTO
Sono anni che chiediamo di portare i lavoratori al voto per eleggere i propri rappresentanti con un elezione a suffragio universale ed abbiamo trovato sinora un muro di gomma a questa legittima richiesta.
Oggi i sindacati cisl e uil e fials chiedono ai lavoratori un voto per un referendum alla ricerca di un mandato che non hanno, per trattare su una materia che la legge vieta di mettere in discussione ovvero l’universalità del Contratto Nazionale che è costituzionalmente inviolabile.
L’ utilizzo distorto dell’istituto referendario si rivela una truffa, per i temi, modi e tempi in cui viene unilateralmente promulgato, nei confronti dei lavoratori.
Il Contratto SEPARATO della Scala, a cui aspirano i promotori del Referendum truffa, presume un fallimento delle trattative nazionali e sarebbe comunque un ripiego pericolosissimo per il Teatro alla Scala, per i suoi dipendenti e per le conseguenze di sfilacciamento interno alla Categoria.
Si paventano Contratti SEPARATI tra Categorie, questa sarebbe una balcanizzazione contrattuale che indebolirebbe il potere contrattuale a scapito dei diritti dei lavoratori. Uno scenario infernale ed inaccettabile.
Il boicottaggio di simili operazioni è la migliore difesa dei lavoratori.
Abbiamo urgente bisogno di : -Rilanciare la trattativa e chiudere il Contratto Nazionale; – Indire elezioni democratiche per le R.S.U./R.L.S. ; – Aprire una grande trattativa di secondo livello che affronti i problemi interni non più dilazionabili; – Aumentare organico per garantire sicurezza a fronte di alta produttività e qualità artistica;– Riconoscimento delle sentenze favorevoli ai lavoratori con l’applicazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato concordando sindacalmente l’orario di lavoro;– Modifica migliorativa delle normativa del personale serale di sala e di palco; Dignità al corpo di ballo; – Salute e prevenzione delle malattie correlate all’amianto per tutti i lavoratori coinvolti.
Questa è la nostra proposta per ridare protagonismo ai lavoratori scaligeri.
Consideriamo inoltre indispensabile una sana lotta unitaria ai tagli alla cultura oggi perpetrati da Regione e Provincia e di contrasto alle aspirazioni privatiste dei soliti noti banchieri e faccendieri affamati del brand Scala.
Oggi la priorità immediata è contrastare le demenziali politiche del governo Monti di attacco ai diritti del lavoro con la controriforma che si appresta a chiudere il 28 giugno in Parlamento per diminuire lo spread dei titoli di stato per qualche giorno.
Contro le politiche del Governo che danneggiano i lavoratori, i precari, i disoccupati, i pensionati e per la difesa dell’art.18.
Senza art.18 sarà più facile ottenere il pareggio di bilancio licenziando i lavoratori.
VENERDI’ 22 GIUGNO 2012, SCIOPERO GENERALE con corteo da Cairoli alle ore 9.30.
Cub. Scala
14 Giugno 2012
Basiano: La Cub condanna duramente il comportamento delle forze dell’ordine che hanno caricato operai inermi
VENERDI’ 22 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE CONTRO la misure devastanti del governo MONTI che ci tolgono il diritto alla salute con i tikets e il diritto alla pensione; con le modifiche all’art.18 e i licenziamenti più facili; con l’aumento vertiginoso delle tasse attraverso le accise, l’Iva e l’introduzione dell’IMU – una patrimoniale vera sui lavoratori. MANIFESTAZIONI A MILANO e a ROMA (PRENDI IL VOLANTINO DELLO SCIOPERO DA DISTRIBUIRE) Prendi il TELEGRAMMA di indizione dello sciopero generale del 22 giugno.
7 Giugno 2012
Difendiamo lo Statuto….dei lavoratori
non deve servire a porgere il fianco ai fautori della privatizzazione della
più importante fondazione lirica sinfonica italiana.
Il nuovo statuto della Scala partorito da un Consiglio di amministrazione il cui membro più
prestigioso è ora agli arresti domiciliari per corruzione (il banchiere Ponzellini), tra
gli obiettivi che si pone ha quello di staccare la fondazione Scala dal contratto nazionale
di categoria. Modi e metodi ricordano lo stile ricattatorio della Fiat di Marchionne.
Il via libera del ministro della cultura Ornaghi del governo dei falsi tecnici approva inoltre che nel nuovo C.d.a. venga ” riequilibrato” il numero dei consiglieri , nei fatti , a favore dei privati.Le nostre priorità sono altre :-il rinnovo del contratto nazionale delle fondazione liricho sinfoniche .-l’apertura della contrattazione del contratto di secondo livello in cui affrontare
i seguenti problemi alla Scala:-la lotta al precariato e alle normativa capestro per il personale cosiddetto serale .-la sicurezza sul lavoro insieme alla tutela della salute che passa per il riconoscimento
della prevenzione delle malattie respiratorie correlate all’amianto, di cui il Piermarini
era intriso, per tutti i lavoratori coinvolti.-Restituire dignità al corpo di ballo.-Certezza dei finanziamenti pubblici che oggi ci vede denunciare i drastici
tagli di regione lombardia e provincia di Milano.
Il fallimento della legge sulle fondazioni lirico sinfoniche che ha aperto
gli enti lirici ai privati ( legge 367 Veltroni ) non si risolve attraverso le
scorciatoie create ad hoc dalla legge 100 / Bondi ma con l’impegno
delle istituzioni pubbliche in primis dello Stato e di tutti gli altri enti decentrati
per investire sulla cultura e difendendo il carattere pubblico del teatro
alla Scala come bene di tutti i cittadini .
In questo senso la Cub in stretto contatto coi lavoratori della Scala promuoverà
iniziative in difesa dei diritti dei lavoratori e della democrazia sindacale.
A cominciare dal presidio in piazza cordusio il 9 giugno ore 15.00 e allo sciopero generale del 22 giugno per la difesa dell’art.18 dello statuto dei lavoratori , contro il testo di legge Fornero che abbatte quel che resta del welfare italiano .