Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

22 Luglio 2014

TEATRO LA SCALA, Lavoratori dal PD Milano

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 15:36

Milano 17.07.2014 – I lavoratori e tecnici del Teatro Alla Scala di Milano, aderenti al sindacato di Base CUB hanno raggiunto la sede del PD per chiedere un incontro in merito al Decreto “Art Bonus e Turismo” che il Governo Renzi ha posto in discussione in Senato e che precede al titolo C, la possibilità di un aumento  dei finanziamenti alle Fondazioni Lirico-Sinfoniche a patto che vi sia una riduzione del personale.

Ciò si desume facilmente dalle voci del Decreto che prevedono la gestione di “personale in esubero” tramite l’esonero dal servizio con il 50% della retribuzione per coloro che possono accedere alla pensione in deroga alla Riforma “Fornero”, e di altro “personale eccedente” attraverso la assunzione presso la “Ales S.p.A.”, e di altro ancora in altre forme.

Insomma, pare chiaro che, oltre alla volontà di stabilire un tetto ai compensi della dirigenza, si intenda coprire le mancanze finanziare e gestionali tagliando i lavoratori e tecnici delle fondazioni.

Un Paese che ha visto dimezzata la sua capacità produttiva in pochi anni e che perde ogni giorno parte del suo tessuto industriale, dovrebbe considerare il suo grande patrimonio culturale, come i teatri e le sue fondazioni lirico-sinfoniche, oggetto di rilancio economico. Basterebbe guardare i dati sul turismo della Francia, della Spagna o della Germania, che ci superano per numeri, offerta e organizzazione.

 

I lavoratori del Teatro Alla Scala hanno chiesto un intervento del PD e hanno ottenuto dichiarazione di intenti da parte dei funzionari del PD che al momento, però, non li rassicura sul proseguo del decreto alle camere.

 

https://www.youtube.com/watch?v=8Ts_rLPo5-8&feature=youtu.be

21 Luglio 2014

ASSEMBLEA LAVORATORI SERALI: STOP PRECARIETA’

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 22:42

Milano 18 luglio 2014

ASSEMBLEA LAVORATORI SERALI:   STOP PRECARIETA’

La C.u.b. Info Spettacolo Scala vi invita all’assemblea martedì 22 luglio Presso la sede di Viale Lombardia 20   MM Piola Alle ore 17,30

O.d.g.: Presentazione proposta piattaforma contrattuale per le lavoratrici e lavoratori considerati serali o a prestazione discontinua per uscire dalla precarietà.

Il lavoro è frutto di tutte le assemblee fatte quest’anno sull’argomento.

Fai passaparola con i /le colleghi/e

Saluti

Segr. prov. c info spettacolo Roberto D’ambrosio

ll patronato della Cub in via lombardia 20 è disponibile per la compilazione delle domande di sostegno al reddito.

Per appuntamenti.vedi http://www.cub.it/servizi-cub/caf

CAF - CUB - Centri assistenza fiscale


 

Lombardia

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Pavia (PV) Viale Indipendenza, 42 27100 038221221 038221221 pavia.af@cub.it
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Vimodrone (MI) Via A. Gramsci,33 20090 0295341107 0295288938 a2a.af@cub.it
Paterno Dugnano(MI) Via Pasubio, 18 20037 029186720 029186720 ruggeri71@yahoo.it
Bergamo (BG) Via Borgo Palazzo, 84G 24125 3397728683 035236912 unioneinquilini.bg@teletu.it
Bergamo (BG) Via Torretta, 25 24125 035211443 035240729 bergamo.af@cub.it
Mazzano (Bs) Via Conti Emili, 49 25080 0302594374
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17 Luglio 2014

Lettera inviata alla commissione cultura Senato

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 20:00
Cari Senatori,               Senato della Repubblica - Torna alla Home page
Oggi noi lavoratori della Scala abbiamo manifestato a Milano
sotto la sede direzionale del PD, partito di maggioranza al 
governo e in parlamento, per chiedere di invertire rotta nel
decreto art bonus cultura all'art 5 che si occupa di fondazioni
lirico sinfoniche.
Non bisogna fare cassa sulla pelle di chi si ammala e nè 
ottenere un fondo di rotazione trasformando in esuberi il 50% 
dell'organico tecnico e amministrativo fisso.
I dirigenti milanesi del Pd ci hanno espresso solidarietà e
hanno condiviso le nostre istanze a tutela della Scala e 
dell'opera in italia. In commissione cultura al senato, ci 
risulta che la maggioranza non ha  cambiato una virgola del 
testo approvato  alla camera tra cui il trattamento di  malattia 
con decurtazione al 50% della paga.
Noi consideriamo questa scelta un errore gravissimo. 
Lunedì il decreto passa nell'aula del senato.
Auspichiamo un salto di qualità.
Gli emedamenti migliorativi su malattia e non solo,
saranno ripresentati da  Sel e Cinquestelle. Il presidente
 della fondazione Scala Pisapia è stato messo al corrente 
della grave situazione tramite  il suo capo gabinetto.
Facciamo appello affinchè votiate gli emendamenti che 
salvaguardano i diritti dei lavoratori.

Cordiali saluti.

Il segretario Provinciale
Roberto D'ambrosio
Confederazione Unitaria di base /info-spettacolo Scala


In allegato il volantino inviato con la lettera.

ONOREVOLI SENATORI E DEPUTATI, NON TOCCATE I DIRITTI DEI LAVORATORI DEI TEATRI LIRICI SINFONICI

 

Dal 2005 ci troviamo di fronte a continui e  goffi tentativi di aggiustamenti della fallimentare Legge Veltroni (1996) sulle Fondazioni Liriche , secondo la quale  l’ingresso dei privati  avrebbe dovuto risolvere tutti i problemi del settore . Non è stato così ed oggi ci troviamo al maldestro ultimo coup de théâtre del governo Renzi  che intende “sanare” i buchi di bilancio prodotti “dall’allegra brigata dei sovrintendenti”, facendo pagare ai lavoratori i costi pesantissimi della crisi della Lirica.
E’ fondamentale  eliminare completamente il comma 19 dell’art. 11  della legge Bray. Poiché, oltre a colpire il diritto alla malattia, (seppur favorevoli alle assunzioni per concorso pubblico), colpisce le assunzioni, blocca il turn over e viola i diritti dei lavoratori con contratti precari.

 

Vorremmo che la malattia, essendo i Teatri d’Opera  fondazioni di diritto privato, avesse un trattamento da aziende diritto privato, sia per il trattamento economico, che per le fasce di controllo medico fiscale.

E’ inaccettabile che  la governance delle fondazioni liriche  e dunque gli stipendi dei manager dei Teatri e dei cda siano normati  dal diritto privato con cifre da capo giro  corredati da infiniti benefit e rapporti a tempo indeterminato, mentre ai lavoratori  viene assegnato la comparazione a  pubblica amministrazione con enormi limitazioni ai diritti  dei lavoratori, oltre che essere peggiorativo sotto l’aspetto economico.

 

Questa dicotomia o schizofrenia tra pubblico e privato è incominciata  con la Legge 100, detta Bondi . L’equiparazione dei lavoratori della Lirica a quella della Pubblica Amministrazione è  avvenuta  nei termini del tariffario tabellare di riferimento  nelle trasferte. Ciò ha significato una drastica riduzione dell’ argent de poche o diaria per i lavoratori in tournèe.

Dalla legge Bray in poi, la malattia avrebbe un trattamento come nella Pubblica Amministrazione.

Noi siamo per abolire questo paragrafo della Legge, ma se non fosse possibile, si dovrebbe almeno chiarire che, per ” stipendio base, s’intende il minimo tabellare” e che questo dovrebbe essere decurtato al massimo del 25% o anche meno della paga minima tabellare.

Sta passando il principio di fare cassa sulla pelle di chi si ammala che è indegno ed intollerabile per i lavoratori della Scala che hanno già scioperato per questo motivo il 18 ottobre 2013 , il 26 aprile 2014 e il 27 giugno 2014.

Inoltre è da eliminare la retroattività del prelievo in busta paga dall’ 8 agosto 2013 sulle malattie già effettuate, cioè da quando è stata introdotta la legge Bray .

Noi diciamo con forza: “giù le mani dalle tasche di chi si ammala“.

I lavoratori versano fior di contributi  al Servizio Sanitario Nazionale ed all’Inps  e quando viene loro restituito qualcosa è perché ne necessitano e  non devono essere costretti a pagare odiose gabelle.

Se la questione è combattere l’assenteismo la strada  intrapresa dal governo è sbagliata, colpevolizzante ingiustamente di un’intera categoria e dei malati, e troveranno un muro dinanzi a loro.

Oltre alle questioni della malattia e della diaria,  c’inquieta l’introduzione del fondo di rotazione  e della possibilità di accedervi per ripianare i deficit di  bilancio delle Fondazioni dopo due soli anni consecutivi,  in cambio   del siluramento di tecnici e impiegati a tempo indeterminato  fino al 50 % dell’organico.

Questo non è risanamento, ma lacrime e sangue, indegno di un paese civile.

Dovrebbe avere un termine a breve  l’accessibilità al fondo per  poi chiuderlo definitivamente  prima di far tabula rasa  della Lirica Italiana, magari prima che termini l’Expo , data secondo cui, per molti, potrebbe cominciare l’attacco definitivo ai lavoratori del Teatro Alla Scala .

Ciò avverrebbe dopo aver assistito alla decimazione, già in corso, dei Teatri italiani.

I pochi Teatri che sopravviveranno a queste cure saranno mortificati e condannati a produrre solo concerti, qualche ospitalità e tante, in gergo teatrale, “marchette” per sopravvivere.

Bisogna depotenziare  o annullare  questi provvedimenti che in quattro e quattr’otto permettono di disfarsi di generazioni di lavoratori e di professionalità del Teatro.

La Scala, come gli altri Teatri, deve poter avere finanziamenti e raggiungere i pareggi di bilancio colpendo  gli sprechi e non i lavoratori, ad esempio,  tagliando gli enormi stipendi a tempo indeterminato di 12 dirigenti e tanti sottoposti “super pagati” della “corte della zarina”, ovvero del direttore generale Maria di Freda e del suo fido Marco Amoruso, capo del personale. Si dovrebbe inoltre ridurre notevolmente il cachet   del sovrintendente.

Tutte le Fondazioni hanno gli stessi problemi e la soluzione che abbiamo prospettato per Il Teatro Alla scala si addicono anche agli altri Teatri.
La cultura, come dimostrato anche da studi del settore,  è un investimento civile ed economico che crea PIL ed  indotti enormi nei centri delle città del nostro paese.

I teatri  devono semplicemente essere valorizzati dalle istituzioni politiche  e non combattuti come si trattasse di fonti  solo di sprechi e non di bellezza e di ricchezza culturale.

16.07.2014

Confederazione Unitaria di Base
Milano: V.le Lombardia 20 - tel. 02/70631804-2666289 fax 02/70602409

www.cub.it   cub.nazionale@tiscali.it

15 Luglio 2014

SOS TRATTAMENTO MALATTIA

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 18:48

Presidio sede PD via Pergolesi 8 Giovedì 17 luglio 2014

alle ore 9,30

E’ stato bocciato alla camera dei deputati l’emendamento che riduceva il danno.

Al senato si riparte dal 50 / 60% di trattenute.

– Giù le mani dai diritti
– No ai licenziamenti di tecnici e impiegati in cambio di finanziamenti all’allegra brigata dei “sovrintendenti dalle tasche buche” delle fondazioni in deficit.

Si impone per giovedì mattina dalle ore 9,30 un presidio  davanti alla sede del PD in via Pergolesi 8 a Milano.

E’ il momento di fare pressing sul partito che ha maggiore responsabilità in questo scellerato decreto denominato “art bonus”.

Si invitano tutti a  partecipare al presidio in Via Pergolesi 8 giovedì 17 luglio.

La libertà è partecipazione.

La segreteria Cub Informazione e Spettacolo Milano

CUB INFORMAZIONE E SPETTACOLO

Confederazione Unitaria di Base

Milano: V.le Lombardia 20 – tel. 02/70631804 fax 02/70602409

e mail cub.nazionale@tiscali.itlogo_CUB

prendi il volantino

SOS TRATTAMENTO MALATTIA

I Senatori ai quali abbiamo inviato nostri emendamenti per la malattia ed altri di grande importanza, ci hanno comunicato poche ore fa che li condividono e che oggi sono stati inseriti prima che avvenga il voto del “art bonus” in Senato.

Chiediamo a tutti di fare uno sforzo per sostenere questa posizione della CUB e di venire al presidio per dare continuità a questa azione della unica sigla scaligera che ha affrontato tempestivamente, con decisione e tanto impegno un decreto che attenta i diritti dei lavoratori.

Venite è importante! Fate girare.

Segreteria Nazionale e Provinciale Cub Informazione/Scala

 

7 Luglio 2014

Dlg.83 Art 5 Franceschini: Giù le mani dai diritti dei lavoratori

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 14:45

Art 5 del decreto legge e 83 del 31 maggio 2014 leggio in buca
Caro Presidente della Commissione Cultura, Onorevole Epifani ed ex segretario Generale Cgil.

I lavoratori delle fondazioni lirico sinfoniche non sono carne da macello da licenziare in cambio del ripianamenti dei debiti creati dai Sovrintendenti con il fondo di rotazione.
Non si risparmia decurtando le paghe di chi si ammala.
Né meno 40%. Ne’ meno 20%.
Giù le mani dai diritti dei lavoratori delle Fondazioni Liriche Sinfoniche!

Abrogate la lettera f (bis) o ex comma 19 dell’art 5. del decreto.

I diritti dei lavoratori vengono cancellati giorno per giorno in Parlamento senza che nessuno intervenga per arrestare questo neo schiavismo nel mondo del lavoro.

Art 5 del decreto legge e 83 del 31 maggio 2014 è uno di quelli,
Entro il 31 luglio deve essere aprovato altrimenti scade.
Fermiamolo in Camera in e Senato prima che sia aprovato!

4 Luglio 2014

TUTTA LA VERITA’ SUL “TEATRO ALLA SCALA”

Filed under: Comunicati Cub,General — Lavoratoriscala @ 17:04

logo_CUBIn questi giorni, tra i lavoratori del Teatro Alla Scala si vivono momenti di tensione e di grave preoccupazione.

Venerdì, 27.06.2014, alcune Organizzazioni Sindacali hanno dichiarato SCIOPERO e, conseguentemente, è saltata una delle repliche di “Così fan tutte” di Mozart. Ciò è stato motivato dal tema del pagamento dell’indennità di malattia.

Il Ministro della Cultura Franceschini ha emanato un Decreto Legge (quindi d’immediata applicazione) nel quale, tra le altre innumerevoli norme, riduceva la copertura del salario durante la malattia di circa il 50%.

I Sindacati “vecchio stampo” hanno tentato di ottenere dall’Avv. Pisapia una sospensione di tale “salasso” alle retribuzioni, ma non ci sono riusciti. I motivi sono ovvi, infatti il Presidente non poteva fermare l’applicazione di un Decreto Legge.

L’iter parlamentare in Commissione Cultura alla Camera ha portato alla modifica di questo articolo, ma rimane il taglio alla malattia che oscilla dal 20 al 30%, a seconda dei turni di lavoro.

IN QUESTO CASO CHI E’ LA CONTROPARTE?

SONO IL MINISTRO FRANCESCHINI ED IL GOVERNO RENZI !

Per quale motivo dovrebbe essere una Commissione Parlamentare a decidere i trattamenti contrattuali dei lavoratori dei Teatri? Semplice, CGIL, CISL, UIL, FIALS, hanno fallito il loro compito che era quello di contrattare, compito a cui, assieme al conflitto, hanno rinunciato da tempo (1993). Inoltre queste Organizzazioni Sindacali considerano questo Governo come “AMICO” e questi sono i risultati di questa logica.

Noi della CUB Informazione & Spettacolo, continuiamo a difendere i diritti dei lavoratori tentando di migliorarli, ciò in tutte le sedi e con qualsiasi Governo.

Oltre alla malattia, alla Scala la lista dei problemi è lunga:

–         I morti, i malati e gli esposti all’amianto: vogliamo sapere chi pagherà penalmente ed economicamente.

–         Il licenziamento della ballerina Maria Francesca Garritano: il torto va riparato ed i responsabili devono subirne le conseguenze.

–         La malattia, gli infortuni, le maternità a lavoratrici/tori con prestazioni serali (sarte, truccatrici, calzolaie, maschere e personale di sala, macchinisti, elettricisti, ecc.) devono essere pagati !

–         I responsabili della Scala devono rispondere per infortuni ed i rischi connessi ad un’organizzazione del lavoro pericolosa e con mezzi ed ambienti spesso inadeguati.

–         Ci vuole trasparenza, controlli e provvedimenti sul tema degli appalti, alcuni dei quali, a nostro parere, dubbi (pulizie, ristorazione, facchinaggio).

–         Chi paga per i costi d’affitto degli stabili di Via Torino 68, sostenuti dalla Scala pur avendo una palazzina di sua proprietà vuota in Via Verdi e data in uso per lungo tempo ad un “venditore di tappeti”?

Fermiamo qui l’elenco, per “carità di patria” e non perché esaurito. Potremmo anzi sintetizzare, citando parte di una canzone di Franco Battiato, in “Povera patria, schiacciata dagli abusi di potere”.

Un ultima ciliegina, ultima non per importanza, è il concorso per l’assunzione di due impiegati d’ordine di secondo livello, realizzato, a nostro parere, in modo “poco trasparente, poco chiaro ed illegittimo”; su tale episodio ritorneremo.

Ribadiamo che, i lavoratori della Scala devono poter finalmente votare per eleggere i delegati in modo democratico e diretto. Basta con burocrati sindacali a vita, che vivono con il monte ore pagato dalla Fondazione “Teatro Alla Scala” e “fanno e disfano” in modo collaborativo con l’azienda e poco democratico nei confronti dei lavoratori.

IL TEMPO DELLA PAZIENZA E’ FINITO !

Milano, 04.07.2014

3 Luglio 2014

Lo sciopero della cub del 4 luglio si trasforma in presidio Info-Point

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 16:41

 

Dopo una consultazione con gli iscritti la cub/scala ha deciso che domani 4 luglio dalle 13 alle 20, farà un presidio Info -Point per comunicare e discutere con i lavoratori nonchè per manifestare al pubblico e citadini i diritti che come lavoratori ci stanno togliendo giorno per giorno senza che nessuno intervenga per arrestare questo neo schiavismo nel mondo del lavoro, che si prospetta in un futuro immediato.

Segreteria Nazionale Cub Informazione. Cub/scala

 

presidio info point 4 luglio 014-07-03 12.50.23

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