Teatro Dell’Opera di Roma: licenziamenti silenziosi di centinaia di precari per l’effetto devastante del Decreto Bondi.
Solo nei mesi di novembre e dicembre circa 200 precari non avranno il rinnovo del contratto di lavoro e altre decine ne seguiranno nel corso del 2011.
E’ una agonia senza appello che porterà alla morte professionale artisti, tecnici e maestranze, tutti precari storici che erano impiegati nel Teatro da anni, in alcuni casi decenni, in maniera continuativa. E questo è solo il primo e non ultimo degli effetti devastanti del Decreto Bondi in quanto, senza più questi professionisti dello spettacolo in parte ormai disoccupati, non potrà essere garantita la continuazione della produzione delle rappresentazioni ed a breve metterà in pericolo la sopravvivenza del Teatro stesso -è quanto denuncia l’USB del Teatro dell’Opera di Roma-
Il fatto più rilevante è che il Decreto è stato convertito in legge a metà anno a programmazione già avviata e contratti di lavoro già in essere, ed anche l’Amministrazione più virtuosa non avrebbe modo di salvaguardare la forza lavoro necessaria alla produzione; ed è preoccupante .Tutto ciò sta passando sotto il silenzio assordante dei sindacati concertativi e soprattutto del Sindaco di Roma e Presidente del Teatro On. Alemanno che, nei mesi scorsi, aveva promesso un rilancio del Teatro dell’Opera ed il mantenimento dei livelli occupazionali.
Ora questi lavoratori con contratto scaduto si aspettano che l’On. Alemanno intervenga presso il Ministro ed il Governo per condividere le soluzioni che permetterebbero di avviare un percorso a salvaguardia dei posti di lavoro,
La Cub organizza in tutta italia consulenze e sportelli legali e sindacali per le vertenze a favore dei precari. Dalla Scala a Cagliari, Genova, Roma, Bologna ,Napoli ci siamo attivati e stiamo organzzando tutta l'assistenza per i precari che a causa del famigerato " collegato lavoro" oltre ai tagli del f.u.s. e legge 100 vengono espulsi dalle fondazioni. Il nostro piano di intervento rapido contrasta l'intenzione di far pagare ai precari la crisi indotta da Tremonti-Bondi , ma soprattutto intende far rispettare il sacrosanto diritto ad essere assunti a tempo indeterminato come è stato dimostrato alla Scala con le vittorie di decine e decine di lavoratori a tempo determinato o a prestazione serale .
Abbiamo il compito di informare e impugnare il contratto con una raccomandata A/R ENTRO 60GG. DA OGGI. Lasciate una mail con i vostri riferimenti e in assoluto anonimato verrete contattati immediatamente per assistervi. Massima solidarietà con i precari di Roma , Cagliari ,Bologna , e di tutto il resto d'Italia.
CUB/INFO SCALA
Teatro dell' Opera, fuori 60 precari e altri 130 potrebbero essere licenziati
Repubblica — 09 novembre 2010 pagina 3 sezione: ROMA
I PRIMI 60 precari sono già stati "espulsi" il 4 novembre. Entro un mese, altri 130 rischiano di fare la stessa fine: contratto scaduto e non più rinnovato. Con il serio pericolo che «il Teatro dell' Opera di Roma, senza più maestranze in grado di farlo funzionare, faccia la fine del Carlo Felice di Genova», dicono in tanti. Pronti alla mobilitazione che partirà oggi alle 15 con un sit-in in piazza Beniamino Gigli, aperta a tutti i dipendenti del Costanzi preoccupati per un futuro che né il recente commissariamento né l' ultima iniezione di liquidi (5 milioni) da parte del Campidoglio riesce più a garantire. Caustico il presidente della commissione provinciale Cultura Pino Battaglia (Pd): «Quella di Alemanno è una amministrazione-talpa. È cieca nella gestione e dove passa scava buchi profondi. Il teatro dell' Opera allunga la lista dei bilanci in rosso ma anche degli inutili commissariamenti voluti dal sindaco».
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 10:16
Non ci saranno più 200 precari, però…
«All'Opera di Roma Muti ci sarà»
Questo articolo è stato pubblicato il 06 ottobre 2010 alle ore 08:05.
da il sole 24 ore
Tra i bollettini preoccupanti sulla salute del Maestro Muti e la presentazione ufficiale, oggi, della nuova stagione diretta da Alessio Vlad, l'Opera di Roma è in tempesta. Aveva puntato sulla presenza del grande direttore, che però a Chicago ha interrotto a metà la prima tornata di concerti da direttore musicale, per una serie di controlli medici a Milano.
Direttore, quali sono i punti di forza del teatro?
Innanzitutto la presenza di Riccardo Muti: il Maestro vuole venire a Roma. A lavorare. È stato con noi a giugno, per una serie di selezioni in orchestra. E tornerà il 3 dicembre, per il Moïse et Pharaon inaugurale. Posso confermare che tutta la prossima stagione è stata condivisa con lui: Nabucco e Rossini non resteranno due titoli isolati.
Ci sarà teatro di repertorio, e quale?
Nelle mie precedenti direzioni artistiche, a Genova, Ancona, Spoleto, non ho mai fatto repertorio: non so cosa sia, nell'opera. Muti inaugura con il Moïse, che non è certo repertorio, e il Novecento storico sarà presente. Tuttavia il gusto non va omologato: ogni spettacolo vale per se stesso. E la tradizione italiana non va cancellata.
Novità contemporanee?
Una prima europea di un'opera americana: sul podio Bruno Bartoletti. Ho sempre creduto nel teatro contemporaneo: pone problemi, esecutivi e di drammaturgia, che fanno crescere.
Conteranno di più i direttori o i registi?
Entrambi. Per confezionare il cartellone siamo partiti dai nomi di direttori e registi. Poi ho cercato i cantanti: avremo nomi noti, ma anche i frutti delle tante audizioni tenute in tutto il mondo. Al mio arrivo la stagione era in bianco: non era stato fissato niente. Vengo ora da Madrid, pensiamo a collaborazioni con Mortier.
Dunque lei smentisce il paventato no di Muti a Roma?
Il Maestro ci ha assicurato la sua presenza in questa stagione e nel 2012. Al di là delle etichette, dei titoli, Muti verrà con noi.
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 11:02
Ecco perchè 200 precari non ci saranno piu.
Il Cda e' composto dalle nomine da parte del governo di Bruno Vespa e Emmanuele Emanuele, e da Enrico Cisnetto e Sergio Gallo nominati del Comune.
Ma non erano in attivo?
"Siamo passati – continua Alemanno – da un disavanzo accertato nel 2008 di 10,917 milioni a un attivo quest'anno di 15 milioni con contributo straordinario di governo, oltre al sostegno di Regione e Comune.
vedi tutto L'ARTICOLO
da repubblica del 6 ottobre 2010.
Opera di Roma, ufficializzato Muti
Sul podio nel dicembre del 2010
Il maestro Muti dirigerà ufficialmente il teatro dell'Opera di Roma a partire dalla prossima stagione 2010-2011. Il 3 dicembre al Costanzi sarà sul podio per il 'Moise et Pharaon'". Ad annunciarlo il sindaco Gianni Alemanno che ha partecipato alla presentazione della nuova stagione del Teatro dell'Opera di Roma che verrà inaugurata con il Falstaff di Verdi il 23 gennaio
Riccardo Muti sarà il direttore musicale del Teatro del'Opera. Il 3 dicembre 2010 sbarcherà a Roma per dirigere "Moise et Pharaon", e entrerà ufficialmente in carica per la prossima stagione 2010/2011. Ad annunciarlo il sindaco di Roma Gianni Alemanno nel corso della presentazione della nuova stagione 2010 dell'Opera, cui hanno presenziato l'assessore capitolino alla Cultura Umberto Croppi. Dice Alemanno: "Il 3 è un numero magico: il 3 aprile annunciammo il commissariamento dell'Opera, il 3 dicembre termina il commissariamento e i prossimo 3 dicembre 2010 Muti dirigerà il teatro e sarà previsto già il suo nuovo ruolo. Quella sarà la fase d'ingresso del maestro come direttore del teatro".
"Siamo passati – continua Alemanno – da un disavanzo accertato nel 2008 di 10,917 milioni a un attivo quest'anno di 15 milioni con contributo straordinario di governo, oltre al sostegno di Regione e Comune. Siamo passati da una annunciata tragicità ad una situazione di spalle solide. Ora lo sforzo per il prossimo anno e' di trovare sponsor forti. Il Cda e' composto dalle nomine da parte del governo di Bruno Vespa e Emmanuele Emanuele, e da Enrico Cisnetto e Sergio Gallo nominati del Comune. Si attendono le nomine della Regione, ma il numero legale per cominciare c'e'. Il forte coinvolgimento di personalità come Cisnetto e Vespa va nel segno di recuperare sponsor privati, forze imprenditoriali private dentro l'Opera. Basta considerare che la Scala ha il 60 per cento di contributi in questo senso. Con la disponibilità del maestro Muti di dirigere il teatro e la forza imprenditoriale puntiamo ad entrare in logica di rilancio del teatro in modo che l'Opera abbia una ruolo centrale nella cultura della città. Smentisco le voci che ci sarà una legge statale che da' referenza nazionale alla Scala e a Santa Cecilia. Noi concentreremo risorse economiche e artistiche per far sì che il teatro sia al centro della vita e sia lo snodo dell'identità culturale della città – conclude il sindaco – Abbiamo dimostrato come l'impegno preso mesi fa si e' concretizzato per dare all'opera il suo valore".
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 11:22
IL MESSAGERO.IT
ROMA (4 ottobre) – La richiesta di un compenso economico troppo alto e un quadro politico-normativo che non tranquillizza: sarebbero questi i motivi, a quanto si apprende, per il no del maestro Riccardo Muti alla direzione del Teatro dell'Opera di Roma. Il maestro, infatti – secondo indiscrezioni che non trovano conferma nel suo entourage – avrebbe chiesto un compenso di 2 milioni di euro, ancora richiesta non accettata.
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 11:29
COMMENTO DI FABIO dell' USB che:
ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione di ieri a sostegno dei precari del teatro dell'opera.
Assemblea riuscita in quanto, a parte la larga partecipazione, era presente il delegato del sindaco e presidente della fondazione Alemanno che ha preso impegni precisi verso i lavoratori. Erano inoltre presenti un consigliere comunale membr…o della commissione cultura e che porterà in commissione il problema, un consigliere provinciale che si è impegnato a promuovere un tavolo tecnico regione, provincia, comune, per risolvere il problema di questi nostri colleghi; partito della rifondazione comunista, sindacati autonomi e associazioni dei lavoratori del cinema e precari metropolitani; associazione pensionati per la qualità della vita. oltre a tg tv regionali, stampa, e varie dirette flash radio durante l'evento. Credo che per ora non si poteva fare di più. Il sindacato di base usb vigilerà sugli impegni presi e terrà alto il livello di mobilitazione. Grazie a tutti!
virginia dice:
I nostri hanno parlato solo sotto pressione fatta da me e dalla mia collega…qui non si tratta di noi o di voi,siamo tutti e da chi fa sindacato da tempo,mi aspetterei più collaborazione in momenti come questi…non dovrebbero esssere bandiere o simboli a bloccare iniziative,anzi dovrebbero servire ad un contraddittorio utile e costruttivo…
Fabio
Quando vedo immobilismo di fronte a questa immane tragedia prenderei tutti a ceffoni. riguardo le bandiere…forse qualcuno ha paura di sostenere il contraddittorio e questo è male. ma la cosa che mi fa veramente vomitare è che sono mesi che mi sgolo con tutti per cercare un'unità che ormai so non potrà mai esserci ed è per questo che ho organizzato da solo l'evento ed è chiaro anche che mettendoci la faccia ci metto anche la bandiera. se di fronte a tutto ciò c'è ancora chi si tira indietro non capendo che siamo tutti alla canna del gas, non solo è uno stupido ma anche uno che è in malafede. d'altra parte abbiamo dato modo a tutti di intervenire e qualcuno si è rifiutato ed ora critica o già mi guarda di traverso. e chi avrei strumentalizzato? il precario che non c'è? per concludere, a me preme il vostro posto di lavoro e siccome ci sono passato, e ancora ne porto addosso le conseguenze, non voglio che altri passino quello che ho passato io.
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 12:14
il commento di Pier Domenico da genova
ll M° Fabio Luisi, dopo il recente concerto al Carlo Felice, ha comunicato al Teatro che gli si era liberato un altro periodo dall' 8 novembre, e che avrebbe avuto piacere di venire nuovamente, ancora a sue spese.
Il fatto che la Direzione abbia TOTALMENTE IGNORATO la sua offerta la dice lunga su quali siano le reali intenzioni di questo CDA. Chi ancora crede che questi qui vogliano salvare il Teatro e rilanciarlo, è a dir poco un illuso. Questi voglio cacciar via i gruppi artistici, nient'altro, e impedirci di lavorare bloccando ogni tipo di attività è ilk primo passo per dimostrare che siamo inutili. E questo disgustoso episodio non è che l'ennesimo assurdo atto contro l'interesse della Fondazione.
Ancora una volta, l'ennesima: VERGOGNA.
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 12:37
E in tutto questo i cari Confederali cosa stanno facendo?
Intanto ti organizzano un bel raduno a Roma con Cinema, Teatro e quant'altro, e tra i vari punti all'ordine del giorno spicca un bel "tutela sociale dei lavoratori dello spettacolo".
Beh, se la tutela sociale cui alludono i cari colleghi di Cgil, Cisl e Uil sono quell'aborto di contratti di solidarietà che si sta tentando invano di applicare a Genova, beh, allora siamo veramente a cavallo. E sì, ho detto proprio tentando, perché nonostante vi sia un ordine di servizio del 4 novembre che informa dell'attuazione dei Cds in conformità all'accordo scellerato sottoscritto dai confederali, il Coro (in teoria in solidarietà sino al 18 novembre) va in sala, fa le prove e tutti i colleghi coristi firmano la loro presenza; nonostante quest'atto di insubordinazione palese a un ordine di servizio, nessuno ha il minimo coraggio di mettere il muso in sala coro a dire "ma voi che cavolo ci fate qui"!!!
Perché?
Ovvio. Solitamente per fare partire i contratti di solidarietà servono dai 60 ai 75 giorni, quindi, essendo questi stati sottoscritti solo il 3 novembre, era un'evidente forzatura sostenere che sarebbero partiti dall'8 novembre!!! Allora siamo costretti a chiederci nuovamente: ma chi firmava questi accordi sapeva cosa stava facendo? Era consapevole dei tempi naturali di attivazione di detti contratti?
Aggiungo, doverosamente, che a discapito di quanto sostenuto in passato, i confederali hanno firmato questo schifo senza avere la benché minima certezza di avere copertura finanziaria non dico per il futuro, ma per il presente, per il mese di novembre: questo è il Sindacato confederale oggi? Con che coraggio queste persone (perché tuta la manovra è stata ampiamente avvallata dai segretari nazionali) hanno il coraggio di farsi rivedere in giro dopo questa porcata?
Tutta la mia vicinanza e solidarietà ai colleghi di Roma; attenzione, i contratti di solidarietà in mano a queste persone rischiano di essere la condanna a morte per quei 190 lavoratori, e a ruota di tutto il resto, perché la loro inapplicabilità e inefficacia rispetto al motivo per cui sono stati creati (lavorare meno per lavorare tutti in un momento di minore richiesta di lavoro) esemplifica chiaramente le vere motivazioni per cui sono stati introdotti, ossia la distruzione della stabilità. Andate per curiosità in banca e chiedete se siete in Cds se vi fanno un mutuo? col cavolo!!! Perché la banca ha le idee molto più chiare di certi sindacalisti, e sa perfettamente che tu sei un licenziando!!!!!!
Ripeto, massima vicinanza ai colleghi di Roma, e mi raccomando, appena qualcuno comincerà a parlare di Cds (perché potete stare certi, lo faranno dopo quanto è successo a Genova) subito barricate!!!!
Artista del Coro Teatro Carlo Felice di Genova
Commento by anonimo — 10 Novembre 2010 @ 14:14
VISTO CHE I CONFEDERALI VANNO IN GIRO PER TEATRI A DIVULGARE FALSE INFORMAZIONI SUI NUMERI DEGLI ISCRITTI TRA I LAVORATORI DEL CARLO FELICE DI GENOVA AI SINDACATI, CHIARIAMO CHE:
SU 205 ISCRITTI A TEMPO INDETERMINATO:
79 ISCRITTI CONFEDERALI
126 ISCRITTI AUTONOMI .
I RESTANTI 80 LAVORATORI NON SONO ISCRITTI AD ALCUN SINDACATO.
NUMERI E FATTI, NON PAROLE.
Commento by anonimo — 10 Novembre 2010 @ 14:22
E' chiaro, ormai palese, che stiamo assistendo a una manovra di accerchiamento: sono partiti da Genova, poi problemi sugli stipendi a Firenze e Santa Cecilia, dopodiché lirico di Cagliari, e oggi Opera di Roma (senza contare i teatri commissariati o Bologna con l'amato Tutino).
Si attende tutti una risposta dai firmatari di CCNL degna di nota, non quella tardiva benché volenterosa contro l'approvazione del decreto Bondi.
Qui c'è solo da richiedere che l'Italia si adegui al resto d'Europa e investa misure più ingenti nello spettacolo, nel turismo, nella cultura, insomma in tutte quelle cose che hanno fatto grande l'Italia nei secoli.
Il crollo di Pompei è un simbolo tangibile di quanto di qui a poco può succedere a tutte le Fondazioni Liriche, a tutti i teatri di prosa, a tutti i musei, a tutto il cinema, in breve a tutto il sistema cultura italia.
Parlare di ammortizzatori sociali in questo momento e contemporaneamente chiedere soldi in più è una contraddizioni in termini: la cassa integrazione così come i contratti di solidarietà sono la bandiera bianca che si alza di fronte a chi quei soldi non ce li vuole dare.
Abbiamo i mezzi per lottare e per farci sentire, muoviamoci e portiamo innanzi una rivoluzione culturale degna di questo nome.
Lavoratore Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 10 Novembre 2010 @ 15:32
La cub organizza in tutta italia consulenze legali e sindacali per le vertenze a favore dei precari . Dalla Scala a Cagliari Genova ,Roma , Bologna ci siamo attivati e stiamo organzzando tutta l'assistenza per i precari che con il collegato lavoro oltre ai tagli del f.u.s. legge 100 vengono espulsi dalle fondazioni . Il nostro piano di intervento rapido contrasta questo disegno che vuol pagare ai precari la crisi indotta da Tremonti-Bondi , ma soprattutto intende far rispettare il sacrosanto diritto ad essere assunti a tempo indeterminato come è stato dimostrato alla Scala con le vittorie di decine e decine di lavoratori a tempo determinato o a prestazione serale il cui contratto è stato trasformato a t. indeterminato .
Abbiamo il compito di informare e impugnare il contratto con una raccomandata A/R ENTRO 60GG. DA OGGI.Lasciate una mail e verrete contattati immediatamente. Massima solidarietà con i precari di Roma , Cagliari ,Bologna ,Bari e tutto il resto d'Italia.
CUB/INFO SCALA
Commento by AutoOrgScala — 10 Novembre 2010 @ 15:59
Ciao Fabio,
un augurio per la vostra lotta che è agli inizi e ancora un ringraziamento per il sostegno e la solidarietà verso di noi del Carlo Felice.
Qui è finita come ti ho comunicato privatamente, non fate che si ripeta anche da voi.
In bocca al lupo
Alessandro
Commento by anonimo — 10 Novembre 2010 @ 19:14
Fratelli e Sorelle,
Innanzitutto un abbraccio vero e sentito ai confratelli di Cagliari e Roma che in questi giorni stanno vivendo le traversie che il Teatro Carlo Felice ha attraversato in questi ultimi anni. Sarebbe divertente (si fa per dire..) prendere le dichiarazioni dei dirigenti di tutti i teatri, ossia di coloro che quando non sono stati la causa o la concausa del disastro che stiamo vivendo (tranne rare eccezioni), sono comunque restati alla finestra a guardare il Titanic che affondava senza battere ciglio, perché tanto sapevano che da qualche altra parte era pronta già una poltrona per loro.
Voglio infondervi un messaggio di speranza: qui a Genova, checché ne decano giornali o blog, i contratti di solidarietà stanno fallendo miseramente. Stanno fallendo miseramente perché, come qualche confratello diceva già da tempo, non solo sono inadeguati come mezzo (non risolvono il problema della liquidità), non solo sono estranei alla realtà locale (parlare di esuberi quando siamo 285 su una pianta organica di 326…), ma soprattutto, come evidente, non attirano quei privati che sono serviti come specchietto per le allodole per taluni. Ma sì, diciamolo, chi sarebbe così pollo da investire in un'azienda dove riducono gli orari di lavoro? Chi veramente può credere che in queste condizioni possa avvenire quel rilancio che solo attirerebbe nuovi sponsor? Chi investe in forze lavoro che stanno il 40% del loro tempo a casa? Ovvio, nessuno! Sicché ora si aspetta che San Sandro da Roma (con tutto quello che sta passando, vedi Pompei) faccia il miracolo di convincere qualche industriale locale a metterci dei soldi senza che neanche vi sia un piano biennale!!!!
Eh sì, il famoso piano biennale che per tutti era la conditio sine qua non per sottoscrivere l'accordo non c'è, non esiste. O almeno questo è quanto ci è stato detto dagli stessi industriali, e confermato dalla sconfortante risposta della sindaco Vincenzi che lo stesso era stato presentato "oralmente" nella conferenza organizzata da La Repubblica a Palazzo Ducale quasi un mese fa senza lo straccio di un dato messo per iscritto: da allora nessuna nuova sotto questo aspetto; è stato siglato lo scellerato accordo tra Confederali e Fondazione Carlo Felice, ma nessuno ha fatto il benché minimo accenno al piano. L'importante era firmare, l'importante era far partire questi benedetti Cds, poi che tutto il resto vada pure in malora! E di fronte a tutto questo ci sono persone che ancora temono la liquidazione coatta amministrativa: all'erta, fratelli, siamo già in liquidazione!!! Siamo ai saldi di fine stagione!!!!
Qui la prima Crociata per la salvezza delle Fondazioni è partita! I confratelli del Coro si riuniscono tra gli scranni, vergano nomi e cognomi su fogli firma, nessuno (come diceva il confratello #7) dice nulla, perché non vi è nulla da dire. Perché in realtà, se si lasciano cadere i paludamenti della carta stampata e dei comunicati confederali, la realtà è che gli organi preposti ancora sono impegnati a sbrogliare la matassa (e non sanno neanche se ci riusciranno), e di nero su bianco da parte di Ministero e Inps non vi è ancora nulla. Da ieri anche i confratelli dell'orchestra hanno preso ad emulare il Coro presentandosi in teatro e firmando il foglio firma. E' una crociata partita sottovoce, ma ferma e decisa, e tutti impavidi, come chi sa si essere nel giusto, miriamo alla meta, ossia alla nostra salvezza cullati tra le braccia sicure di CCNL e contratto Aziendale, un abbraccio che nessuna solidarietà è per ora stata in grado di sciogliere. Il crescendo sarà segnato dalla discesa in campo degli azzeccagarbugli degli autonomi, e allora altro che denunce perché qualcuno scrive troppo sui blog, lì ci faremo due risate (noi!)!!!
Come diceva il fratello Ben Kenoby, "che la forza sia con noi" e con i confratelli di Roma, Cagliari e di tutte le altre Fondazioni!
Monaco Carlo Felici-ano dei Miracoli Inutili
Commento by anonimo — 11 Novembre 2010 @ 09:12
Ciao Monaco,
hai ragione praticamente su tutto; il Carlo Felice è lasciato a languire inesorabilmente, faremo anche delle produzioni, ma tra l'una e l'altra siamo sviliti nel nostro lavoro, nella nostra professionalità, lasciati a casa come stracci vecchi.
Sembriamo un malato in stato vegetativo intorno al quale si stanno indaffarando per sbrigare le pratiche necessarie per poter staccare la spina.
Infatti, l'ennesimo piano di rilancio, dei tanti promessi dalla sindaco Marta Vincenzi, è lì stagnante come al solito per finire nel dimenticatoio tra breve: come sempre.
Dove sono i finanziatori che dovevano accorrere dopo la nostra accettazione degli ammortizzatori? Dove sono le cordate di imprenditori? Dove sono gli investimenti promessi? Dove è finito l'alleato Bondi, che 20 giorni fa è venuto qui spendendo parole, visto che soldi da spendere non ne ha e non è in grado di trovarli?
Il teatro sta agonizzando: è stato svuotato dai contratti di solidarietà. I piani sono deserti. Il palco è spento. Molti non sanno nemmeno cosa si sta facendo all'interno. La città sta dimenticando che esiste. La stanno preparando da mesi: il teatro sarà solo un vago ricordo.
Ma di queste cose non si preoccupa più nessuno: l'importante era stipulare i contratti di solidarietà. Parola vuota, che contiene il nulla.
Mantiene solo un reddito. La dignità che dà il lavoro è ben altra cosa.
Chi ha una coscienza non può non provare umiliazione, mortificazione.
Io mi sento così. Magari molti saranno contenti di stare a casa a non far niente e con un pezzo di stipendio. Io no. Provo solo una grande amarezza.
E non potrò mai dimenticare. Dimenticare che sto così perchè è quello che hanno voluto alcuni colleghi della Cgil, Cisl e Uil.
Perchè l'hanno scelto 4 lavoratori in più della metà con un referendum.
Non dimenticherò. Mai.
Commento by anonimo — 11 Novembre 2010 @ 19:13
MA COME SI FA A INDIRE UNO SCIOPERO GENERALE DELLO SPETTACOLO NEL GIORNO DI LUNEDì? E' IL CASO DEL 22 NOVEMBRE . è COME SCIOPERARE ALLA FIAT DI DOMENICA . MA QUESTI SI SONO BEVUTI IL CERVELLO
Commento by anonimo — 12 Novembre 2010 @ 10:05
Il Partito della Rifondazione comunista è accanto ai lavoratori precari del Teatro dell’Opera di Roma nella loro lotta per il rinnovo del contratto. Nei soli mesi di novembre e dicembre sono a rischio 200 posti di lavoro, ma altri contratti scadranno nei prossimi mesi. Sono gli effetti disastrosi del decreto Bondi sulle fondazioni lirico sinfoniche e della politica di questo governo e della Giunta Alemanno contro il lavoro e la cultura.
Una politica che sta privatizzando tutti i luoghi di produzione culturale e dei saperi, che sta tagliando i fondi a tutti i luoghi della conoscenza, che non solo mette a rischio la sopravvivenza di professionalità determinanti per la qualità delle opere e uniche al mondo ma la stessa sopravvivenza di istituzioni culturali come il Teatro dell’opera di Roma.
Le fondazioni lirico-sinfoniche hanno bisogno sì di una profonda riforma, ma per tornare ad essere luoghi realmente pubblici di conservazione, trasmissione e valorizzazione del patrimonio artistico del nostro paese e insieme di ricerca, sperimentazione e formazione. Luoghi aperti al territorio, ai giovani e alle scuole.
Il Prc sosterrà in tutti i modi le battaglie dei lavoratori della cultura perché sia riconosciuta la dignità del loro lavoro e i loro diritti agli ammortizzatori sociali ed alla pensione.
Il Prc sarà domani alla assemblea pubblica indetta dalla Usb in difesa dei posti di lavoro e della cultura.
Stefania Brai
Responsabile nazionale cultura Prc
Roma, 8 novembre 2010
Commento by anonimo — 12 Novembre 2010 @ 11:29
La cub non solo è vicina ai precari ma indica la strrada maestra dell'impugnazione delle cause. Perchè partiti e sindacati altri si ostinano a voler difendere la rpietizione di contratti illeggittimi. Questi LAVORATORI HANNO L DIRITTO AD ESSERE A TEMPO INDETERMINATO E LA LEGGE GLI DARà RAGIONE . PURTROPPO O PERFORTUNA IL COLLEGATO LAVORO OGGI LI OBBLIGA A IMPUGNARE LA CAUSA ENTRO60 GG. SE NO FARANNO UNA BRUTTA FINE CON O SENZA RINNOVO DI QUESTO CONTRATTO E DI QUESTA VERTENZA …PERCHè SARANNO COSTRETTI A MENDICARE TUTTA LA VITA UN CONTRATTO PRECARIO QUANDO HANNO IL DIRITTO A QUELLO FISSO?
CUB 7INFO SCALA MILANO
Commento by anonimo — 12 Novembre 2010 @ 11:37
anche rifondazione invoca gli ammortizzatori sociali. Ancora una volta non si capisce che non si può mettere in cassa integrazzione un ballerino ( che fa esce al primo atto e durante romeo e giulietta e il protagonista non muore perchè è in cassa integrazione . O si recita o si chiude. Prendetevi la responsabilità di chiudere invece di togliere la dignità lasciando agonizzare un teatro come a Genova che è peggio . trasformare artisti e maestranze in zombi che vagano di tanto in tanto in palcoscenico credo che è la peggior condanna per un teatrante. Attraversare un palcoscenico senza potersi esibire ma che condanna è???umiliante .
ammortizzatevi il vostro cervello incrostato sindacalisti e politici ignoranti.
Commento by anonimo — 12 Novembre 2010 @ 12:07
Fratelli e Sorelle, pax vobiscum.
La coscienza è una bella cosa, ma quando uno se la sente sporca incominciano i dubbi e le perplessità, e in 9 casi su 10 è umano che si ricerchino le vie di fuga.
Allora girando per il Teatro Carlo Felice capita sentire qualcuno tra i 147 che ha firmato lanciarsi in affermazioni quantomeno stravaganti.
1) "Voi [riferito a Fials, Snater e Libersind] avete lasciato il tavolo!". Come? Cosa? Cari signore e signori, urge ribadire che noi al tavolo ci saremmo stati volentieri per risolvere la vertenza, ma direzione, Cgil, cisl e Uil hanno democraticamente deciso che noi eravamo di troppo, sono andati in Confindustria senza dir nulla e si sono firmati l'ipotesi d'accordo.
2) "Cosa volete fare con questi decreti ingiuntivi [per il mese di Ottobre maturato]? Rovinare tutto? Lasciate che poche persone ci rovinino tutti?" Beh, per quanto riguarda il rovinare tutto ci hanno già pensato Cgil, Cisl e Uil con questi bei Cds. Per quanto riguarda lasciare le poche persone che stanno richiedendo il sacrosanto diritto acquisito di ricevere lo stipendio di settembre, ribatterei che ancora meno persone, senza chiedermelo, hanno deciso di spalmare il MIO stipendio entro giugno 2011, e questo mi fa uscire veramente dalla grazia di Dio (poi stasera mi confesso!).
3) " Ma se non firmavamo c'era la liquidazione coatta amministrativa!!!". Beh, prima di tutto questo è tutto da vedere, visto che il diritto fallimentare non è un'opinione, ma deve seguire determinati canoni, e come ricordato in un intervista Guido Alpa (non proprio l'ultimo arrivato) il primo dovere del commissario liquidatore è fare di tutto per salvare la situazione. In secondo luogo, fratelli e sorelle di poca memoria, vorrei ricordare che lo spauracchio della liquidazione è già stato utilizzato nel 2003 nel caso avessimo proseguito con gli scioperi di Lucia di Lammermoor, nel 2009 nel caso non avessimo accettato la transazione sul Fondo Pensioni, oggi per costringerci a cedere sui Cds. I miei amici Fratello Cadfael e Padre Brown mi ricordano che 2 sono indizi, al terzo si ha la prova. Ancora per quanto ci lasceremo intimorire da queste minacce?
Per fortuna c'è chi è di altra tempra. Il coro continua a provare in sala coro e vergare il foglio firme nonostante in teoria sia in contratto di solidarietà. Dopo 5 giorni ancora nessuno è venuto a cacciare via i confratelli dalla sala. Ieri perentoria la minaccia: "se continuate potete essere accusati di frode ai danni dell'Inps!!" Domani la prova ci sarà, anche perché né l'Inps né il Ministero hanno a tutt'oggi avvallato alcunché, e quindi, per ora, si fa l'orario prestabilito dal CCNL.
I miei più calorosi abbracci ai confratelli di Roma che stanno vivendo un periodo oscuro, con la certezza che se non vi farete intimorire e lotterete, una speranza resta sempre aperta. Se vi calate le braghe, quelli non avranno pietà!!! Un abbraccio fraterno alla confraternita USB: siamo tutti con voi! Et cum spiritu tuo! Amen.
Monaco Carlo Felici-ano dei Miracoli Inutili
Commento by anonimo — 12 Novembre 2010 @ 14:22
Ovviamente alla manifestazione per protestare contro i tagli alla cultura svoltasi in piazza Matteotti (Genova) il Teatro Carlo Felice non è stato nemmeno invitato: sarà un caso che la manifestazione si sia svolta davanti al Palazzo Ducale (Fondazione Culturale)?
Nessuna sorpresa per noi lavoratori, è la solita storia da vent'anni a questa parte.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 07:31
SE UN BALLERINO NON PUO' ANDARE IN CASSA INTEGRAZIONE COME TUTTI I COMUNI MORTALI, LEGGI LAVORATORI DIPENDENTI, ALLORA SE NE VA A CASA O SI FA LA LIBERA PROFESSIONE, SI APRE UNA BELLA PARTITA IVA E LAVORA COSì COME ALMENO ALTRI 3 MILIONI DI LAVORATORI.
VI RICORDO CHE GLI STIPENDI DEI DIPENDENTI DEGLI ENTI LIRICI SONO PAGATI DALLE TASSE DEI CONTRIBUENTI OVVERO DAI LAVORATORI DIPENDENTI DELLE AZIENDE ITALIANE OVVERO COLORO I QUALI , SE GLI VA BENE, QUANDO L'AZIENDA E' IN CRISI, SI RITROVANO CON I CONTRATTI DI SOLIRIDARIETA', CON LA CASSA INTEGRAZIONE O IN LISTA DI MOBILITA'.
BASTA CON I PIAGNISTEI DA BAMBINI VIZIATI, SE NON VI SONO BASTATI BONDI E TREMONTI PER CAPIRE COME CAZZO GIRA IL MONDO QUANDO LO CAPIRETE QUANDO AVRANNO CHIUSO ANCHE L'ULTIMO TEATRO?
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 07:58
Se un ballerino voleva andare in cassa integrazione o aprire la partita iva, rimaneva al suo paese. Iniziava come apprendista a 16 anni e a quest'ora molto probabiblmente , a causa della crisi, purtroppo era in cassa integrazione oppure aveva aperto la la sua bella latteria a son di evadere le tasse come l'80% dei possessori di partite iva.
La specificità di un lavoro come quello del ballerino è ben diversa. E' fatta di impegno dedizione ( e stress!) costante, di immigrazione… perchè i teatri che ti possono offrire la stabilità sono solo nelle grandi città . Accanto a questi problemi ci sono anche i problemi, quelli si comuni, di tutti i lavoratori precari.
Con la differenza che, se il sistema teatri va in crisi , un ballerino da lavorare non lo trova da nessuna altra parte. E siccome ha dedicato anni e anni giornate e giornate intere alla sua arte e professione, non ha nessuna altra competenza. NOn ha fattto studi classici o professionali. L'unica aspettativa che ha è quella di rimanere disoccupato e senza salario a vita.
Poi c'è il prblema che, passato un periodo tot di anni, purtroppo il nallerino non è piu' giovane e quindi una volta vecchio i teatri non lo assumo piu'.
La stessa cosa vale piu' o meno per lo strumentista o per il cantante del coro. E' difficile a 40 anni presentarsi alle audizioni.
La precarietà non ti permette di fare scelte, tipo quella di avere una famiglia o una casa. Vivi anni e anni nella speranza di trovare il girono in cui potrai finalmete essere libero di poterti comprare una casa, o avere semplicemente un bancomat.
Bondi e Tremonti , hanno davvero fatto capire agli italiani come gira il mondo. Grazie!
La spesa media per la cultura in Italia è dello 0.28 % del suo PIL con una differenza della media europea di circa il 3%. L'ivestimento piu' basso ( sempre rispetto al suo PIL) dopo Albania e Romania.
Questo nonostante che la nazione italiana detenga il 47 % mondiale del patrimonio artistico.
Gli investimeti per muscia colta balletto e opera lirica in nazioni come la Germania superano gli 8 miliardi di euro. Da noi il FUS (complessivo della spesa per il cinema) è di 300 milioni circa
Il numero di orchestre, corpi di ballo e cori stabili in Italia è il piu' basso della media EU.
"Con la cultura non si mangia" ha detto Tremonti…… Vero con quei pochi soldi che ci sono nessuno puo' permettrsi piu' rubare e alla CASTA il settore non interessa.
Ecco perchè lo liquidano.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 09:26
Le aziende che PRODUCONO beni di consumo e servizi seguono la legge di domanda e offerta per i loro lavoratori è prevista la cassa integrazione e ogni altro ammortizzatore sociale.
I teatri PROMUOVONO musica , balletto e opera.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 10:42
Per 20:
Bravo, hai detto bene. Un ballerino, come qualsiasi altro artista, non può andare in cassa integrazione come tutti i comuni mortali, perché non e’ un comune mortale come te, che non hai nessun talento e non sai nemmeno cosa sia il talento. Chi ha queste specificità e’ giusto che si distingua da tutto il resto del mondo, chi non e’ in grado di fare della propria arte un lavoro, anche vincendo concorsi e superando dure selezioni e’ giusto che rosichi come stai facendo tu. Brucia sentirsi così inferiori, eh?
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 11:39
per il 20 balla balla …farai LA MORTE DEL CIGNO
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 11:53
ops…per il 23
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 11:54
"fare della propria arte un lavoro" è molto difficile in un paese in cui i concorsi non si fanno e i teatri vengono messi in cassa integrazione .
Il Carlo Felice è un esempio. Lì hanno messo in cassa integrazione o in contratto di solidarietà che è la stessa cosa, CHI i concorsi li aveva vinti.
Un tempo i posti disponibili erano pochissimi e riservati ai pochi bravi e talentuosi che vincevano i concorsi.
Adesso di concorsi non ce ne sono piu'. In compenso è pieno di conservatori di musica e di accademie che sfornano ogni anno migliaia di disoccupati. Costoro non sono "comuni mortali" ma già morti prima di aver vissuto, artisticamente parlando.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 12:34
E' facile fare il guappo di cartone dietro uno schermo del PC…eh eh eh !
Invece dietro lo schermo in anonimato durante un concorso pubblico dove si presentano altri 100 – 200 candidati preparati come te che concorrono per un posto di lavoro è dura. Si vede che non hai mai provato.
Chi è che decide le specifictà per un artista " su cui distinguersi dal resto del mondo" ?
Le agenzie? I segretari artistici? I consulenti? Le prestazioni sessuali? Le loggie massoniche? Le tessere del PDL?
Ammazza che talento! W la meritocrazia.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 12:44
Per il 27
Bravo!
Hai dimeticato anche una certa politica di sinistra, per dirla come Marco Renzi, da ROTTAMARE.
A Genova credo ce ne sia un bel po.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 12:57
Perchè mai i lavoratori di un teatro di un teatro debban poi confrontarsi con le metodoligie di lavoro applicate ad altri lavoratori non lo so davvero.
Scusate ma i dipendenti delle Poste Italiane , che non hanno gli ammortizzatori sociali, che sono pagati con soldi pubblici, ci vanno in cassa integrazione? Quanti milioni di euro di deficit hanno le poste?
Eppure nessuno si sogna di paragonarli agli altri "comuni mortali".
E i giornali? Quanti soldi da lo stato all'editoria? Andate pure a chiedere ai vari scrvani di regime se somo mai finiti in cassa integrazione.
Sarebbe utile semmai, paragonare i diritti , i doveri e le rendite economiche dei lavoratori dei teatri italiani ai lavoratori degli altri teatri europei.
Certe persone evidentemete non hanno nulla da fare tutto il giorno , tranne che venire qua a scrivere nonsensi e provocare.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 13:57
Fratelli e Sorelle, pax vobicum.
Inutile dire che anche oggi il coro è andato in sala a provare e nulla è accaduto. In compenso i contratti di solidarietà già cominciano a mostrare la loro carenza nel nostro settore (o meglio come utilizzarli per mettere i bastoni tra le ruote).
Mercoledì 24 doveva esservi un concerto del Coro con alcuni strumentisti a Sestri Ponente (Genova) assurte alle cronache recenti per i danni causati dalle forti piogge. Si tratta sia di un compito di umana solidarietà nei confronti di persone colpite da questa tragedia, ma pur anche uno dei compiti istituzionali del Teatro CArlo Felice nel suo impegno sul territorio. Bene: 1) il maestro collaboratore che doveva accompagnarci non può esserci perché in teatro è l'unico non in solidarietà, quindi verrà qualcun altro; 2) la messa Criolla che era in programma non si può fare perché non si possono staccare solo una parte degli strumentisti dall'orchestra, perché sennò poi come fanno a recuperare rispetto agli altri?
In pratica si è dovuto creare ex novo un programma a causa dei contratti di solidarietà. Non solo. Essendo che il coro era previsto in contratti di solidarietà la settimana prossima, la proposta della direzione era (udite udite!!) un giorno di prove, il giorno dopo il concerto:
fratelli e sorelle, questo è il futuro!!!! Programmi preparati in un giorno (tra un po' ti diranno di studiare le parti a casa), poi chissenefrega di come viene artisticamente, si va in scena il giorno dopo, in pratica si scade al livello delle cooperative (beninteso lo scedere è riferito non alla professionalità delle persone che lavorano nelle cooperative, ma al loro stile di lavoro) e a quel paese tutto quanto costruito in cent'anni di lavoro in Teatro.
Tutte le paure di chi per mesi ha osteggiato i contratti di solidarietà (prima la cassa integrazione) stanno trovando un riscontro concreto ancora prima del previsto. I confederali adesso andranno a farsi belli a Roma, ma fratelli e sorelle, la realtà, la vita reale con i contratti di solidarietà è questa, tutto il resto sono gaie fole. Amen
Monaco carlo felici-ano dei miracoli inutili
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 14:08
Caro fratello, spero vivamente che crolli il loro castello di solidarietà anche perchè ho saputo che colleghi che hanno vivamente caldeggiato questi cds, che li hanno firmati e controfirmati, ora prendono le aspettative per andarsene a lavorare da altre parti…praticamente detto in parole dolci: hanno deposto i loro escrementi e ora lasciano annusare a noi la loro puzza…..mi sento veramente scoraggiata e amareggiata dal pensare che pochi hanno deciso della mia vita così drasticamente e superficialmente. Hanno spaventato e ricattato e quel che è peggio, chi ci è cascato, ora si dilegua perchè non gli conviene rimanere. E' si, perchè pensavano di percepire l'80%….e invece si son fatti fare i conti! e…..sorpresa!!! forse si arriva al 65% considerati tutti i vari calcoli da applicare a quell'80….. spero tanto nella forza dei confratelli e della sana legge (e nel diritto alla sciopero che comunque rimane) e ringrazio coloro che combattono per la nostra vita messa in un grosso guaio dai nostri "cari" colleghi….e a proposito di quelli che hanno creduto in un posto fisso conquistato cambiando regione, vincendo concorsi per merito e non per prestazioni sessuali o chissà che altro, facendo figli e debiti per la casa contando su un posto che all'estero è considerato di prestigio, sapendo che un professionista assunto dopo un concorso pubblico internazionale NON PUò essere messo in mobilità e di conseguenza sentendosi parte di un gruppo forte e saldo come un' orchestra di una Fondazione, dico che la cgil cisl e uil hanno dimostrato che tutto questo è una balla, una frivolezza, un di più. I nostri sogni e le nostre certezze le hanno sgretolate in un mese. Questo cda ha distrutto il teatro in tre mesi e loro gli hanno dato una mano enorme. Non credo che al Carlo Felice ci si potrà più sedere per suonare uno accanto all'altro con stima e complicità. Non sarà mai più possibile. Spero che tutto questo "potere" (per non chiamarlo servilismo) di questi sindacati gli si ritorca contro e facciano un bel botto come questo governo e questi ministri e con loro anche i CDS. Saluti a tutti
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 15:57
Andatelo a spiegare ai Compagni di Pomigliano, ormai tanto di moda e spesso presi (sempre impropriamente) come riferimento su questo blog, che grazie al loro talento i ballerini e gli artisti delle Fondazioni Liriche non possono andare in cassa integrazione e che loro devono pagare le tasse per mantenere il loro grande estro artistico. E ' tempo di svegliarvi dal sonno della ragione , cari viziatelli, è finito i tempo dei capricci, degli integrativi milionari e delle 20 ore mensili lavorati.
Asciutti non andava bene, volevate Bondi e Tremonti, eccovi accontentati e vi assicuro che sto facendo un ragionamento tutto di sinistra, chiedetelo a Pomigliano se non ci credete.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 16:24
A Pomigliano c'erano 500 assenze come minimo ogni volta che giocava la nazionale; mitizzarli come si è soliti fare oggi, fa veramente ridere.
Per tornare ai contratti di solidarietà, che sono una MOSTRUOSA UMILIAZIONE per chi ama questo lavoro, hanno fatto sì che il Carlo Felice sia diventato un edificio spettrale, svuotato delle maestranze, con palco e sala a luci spende, senza che si senta risuonare una nota, nemmeno per esercizio quotidiano.
Ebbene, io non so come la pensiate voi, cari colleghi, ma dopo UNA SOLA SETTIMANA, con la prospettiva di due anni in questo modo, preferisco tornare a lottare con gli strumenti consentiti: sciopero. Facciamo Traviata? Sciopero. I Pagliacci con Zeffirelli? SCIOPERO. Viene Metha? SCIOPERO IMMEDIATO. Penso che non si offenderebbe, anzi, chi se non lui potrebbe capire meglio il nostro dramma.
Avete capito? Meglio rischiare di chiudere a questo punto. SCIOPERO! SCIOPEROOOOOO!!!!!!!
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 17:21
SCIOPERO!!!!
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 17:56
Chi continua a paragonarci a Pomigliano o non ha capito o fa finta di non capire, ma cominciamo ad essere stanchi di queste persone.
Per l'ultima volta (ma io ho pazienza e lo ripeterò sino alla morte).
Proverò con una spiegazione da scuole elementari, in modo che anche qualche figlia di politici possa capire:
I contratti di solidarietà vengono applicati a quelle imprese che stanno atraversando un periodo di crisi della domanda, e piuttosto che mandare a casa dei lavoratori alfine di ridurre i costi fissi (da qui gli esuberi) dice: beh, meglio lavorare meno e lavorare tutti, quindi non licenziare nessuno. Perché? Ovvio, siccome c'è meno da produrre, servono meno persone, ma invece di diluire il personale si diluisce il lavoro nel tempo facendolo fare a gruppi più ristretti ma senza licenziare nessuno.
Chiaro?
Bene, noi con tutto ciò non c'entriamo un benemerito nulla.
Perché? Prendiamo il Teatro Carlo Felice
1) Il Teatro Carlo Felice non è un'impresa, ma una Fondazione. Se a qualcuno sfugge la differenza se la vada a studiare,ma hanno finalità diametralmente opposte;
2) Il Teatro Carlo Felice non ha un problema nella domanda; dalla prossima settimana probabilmente si aprirà la biglietteria per Traviata a Dicembre, e ci sarà come il solito il tutto esaurito. Quindi il problema, a differenza di Pomigliano, non è mai stato un calo della domanda;
Tutto chiaro sino a qui?
3) Il Teatro Carlo Felice ha un problema di liquidità, cosa che i contratti di solidarietà non risolve, visto che comunque è previsto un esborso (nel nostro caso l'80% dello stipendio), ma se i soldi erano zero per una situazione normale, sono zero anche per i Cds;
4) la signora Sindaco per mesi aveva promesso di avere pronto un piano di rilancio, cosuccia che sarebbe previsto anche nella richiesta dei Cds, visto che l'impresa che li utilizza dovrebbe spiegare nel dettaglio cosa farà ogni lavoratore per due anni. In più però tutte le sigle sindacali avevano richiesto che questo piano fosse coperto finanziariamente ed economicamente, dato che puntualmente non si è verificato. Per chiarire, anche se al più presto venisse presentato ad ognuno di noi la lista di quando serve o non serve, in realtà la copertura non è garantita;
5) la signora Sindaco aveva sostenuto che una volta arrivati i Cds sarebbero arrivati anche i soldi. Purtroppo, però, questo non è il presupposto dei Cds, ovvero non sono concepiti per attirare finanziatori. Perché? Beh, ovvio, chi sarebbe così cretino da investire in un'impresa che lavora il 40% in meno? Chi investirebbe su una forza lavoro che guadagna poco meno e lavora molto meno? Nessuno, e infatti, come ha confermato l'assessore alla cultura [sic] Ranieri, al momento non c'è un soldo.
6) i contratti di solidarietà prevedono gli esuberi. Qualche scienziato può spiegarmi da dove è saltata fuori la percentuale del 40% degli esuberi al Teatro Carlo Felice, laddove vi sono a tempo indeterminato 285 lavoratori invece dei 326 previsti dalla pianta organica ministeriale? Ovviamente nessuno può spiegarlo, tanté che lo stesso Fossati ha ribadito che il concetto di esuberi era del tutto fittizio: ma allora, ripeto, che ci azzeccano i Contratti di Solidarietà?
Penso che più elementare di così non si può. Tuttavia se qualcuno ha ancora dei dubbi, beh, volentieri a disposizione.
Lavoratore Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 19:42
I compagni di Pomigliano? buahahahhaahahahahahahahah
Ecco dimostrata l'ignoranza di chi non legge NESSUN giornale, nemmeno le testate di parte.
Se invece di stare sul computer tutto il giorno a fare non so bene che cosa tu leggessi almeno "Metro" quello che danno gratis in metropolitana forse almeno eviteresti di scrivere fesserie.
Sto qua ..il ∞32… deve essere un portiere imboscato in qualche ministero a Roma.Uno dei classici fannuloni di brunetta. Probabilmente non ha neppure la 3a media.
A Pomigliano caro analfabeta, La CGIL si è ribellata ed è andata contro la vertenza. Informati pirla!
I "Compagni" come li chiami tu non hanno accettato nessun tipo di proposta che andava contro i loro diritti di contrato e non sono neppure andati a votare.
Sono stati dei lavoratori impauriti di perdere il lavoro,massacrati dai media,insultati dai bauscia come te in televisione che li chiamavano fannuloni, che sono andati a votare un accordo che va contro le leggi del lavoro.
In realltà anche se il fatto è grave, la cosa piu' grave è che tu come certi altri pupazzi parlanti usi la parola "Pomigliano" tanto per riempirti la boccaccia al posto di agitare il manganello.
A che è servita Pomigliano? Le hai lette le ultime dichiarazioni di Marchionne? Nonstante abbia preso una saccata di denari dallo Stato, l'ennesima, nonstante aver prodotto un sistema di lavoro da paese sottosviluppato, vuole chiudere lo stabilimento e trasferire il lavoro all'est. Eccotela la tua bella Pomigliano!
Al carlo Felice purtroppo è successo l'opposto. La CGIL infischiandosi dei diritti dei lavoratori ha firmato un accordo che introduce LICENZIAMENTI e DISTRUGGE LA QUALITA' ARTISTICA di un teatro e dei suoi 284 lavoratori. Votato anch'esso da dei lavoratori spaventati.
Non è compito dei lavoratori Scala decidere chi deve governare, loro possono solo esprimere il loro voto come semplici cittadini. Certo è che Asciutti, Bondi, Tremonti hanno rovinato per sempre il sistema musicale italiano. Non cè paese al mondo in cui l'opera e la musica classica e sinfonica vengono trattate così male, il balletto poi non esiste piu'
Dati e cifre alla mano.
I lavoratori dei teatri non devono andare spiegare un bel niente a nessuno.
Nemmeno a te. Hanno il diritto e il dovere come lavoratori di difendere il loro contratto e loro posto di lavoro e come artisti il loro Teatro. Questo vale per qualunque categoria lavorativa. Inclusa quella degli statali fannuloni come te.
Il fatto poi che tu dica che l'orario settimanale è di 20 ore , è un'altra bufala Probabilmente ti riferisci all'orchestra e probabilmente devi essere uno dei tanti frustrati che sono stati sbattuti fuori ai concorsi. Allora caro analfabeta sappi che in Italia in orchestra si fanno 28 ore la settimana . Sono il vaore piu' alto di tutta l'europa. 26 germania, 25 Francia e Spagna. Pensa che in Cina ne fanno 27!
Senti, invece di venire a scrivere qua delle tue frustrazioni,sul blog dei lavoratori di uno dei teatri storicamente piu' importanti del mondo, dove forse tu metterai piede per la prossima volta nella tua prossima vita, adesso spegni il computer e vatti a prendere un bel gelato al pistacchio.
Ciao
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 19:48
il post del numero 32 dimostra chiaramente quali danni hanno prodotto sulla nostra società i tagli alla cultura.
L'ignoranza ormai è dilagante . Sono veramente scioccata che qualcuno venga qua, su un blog di un teatro, a scrivere certe cose.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 20:12
E' l'arrogante tronfietà di chi ha scritto gli ultimi post che ha portato il sistema della lirica italiana all'implosione. Continuate pure così, non so chi riuscirete a convincere delle vostre idee se non voi stessi e solo perchè vi fa molto comodo farlo. Siamo alle comiche finali, peccato che alla fine c'è proprio poco da ridere.
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 20:45
Gentilissimo #38, mi spiace ma a me sembra che sia tu che non voglia capire.
Il mondo dei Teatri in Italia è stato rovinato, come la Scuola, la Ricerca e l'Università, dai tagli esagerati dei governi di questi ultimi anni. Ricordo che nella cultura l'Italia investe meno del 0,25% del Pil laddove la media europea non è inferiore all'1,5% del Pil; questi sono dati, fatti, non opinioni di qualche tronfio scrivente, che delinea perfettamente come anche se i lavoratori della Fondazioni Liriche Italiane fossero stati più morigerati saremmo comunque in questo stato.
Dopodiché prevengo una tua obiezione, ossia che sono passati i tempi delle vacche grasse: beh, ai tempi delle vacche grasse ricevevamo lo 0,7% del Pil: in breve in Italia vacche grasse è ricevere meno della metà dei fondi destinati agli stati europei più avanzati!! Ripeto, anche questi sono dati certi, non opinioni. Poi continua a pensarla come vuoi, siamo pur sempre in una democrazia, come ha dimostrato il recente referendum al Carlo Felice…
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 20:58
il numero 32 scrive :
"chiedetelo a Pomigliano se non ci credete"
Pronto parlo con il Signor Pomigliano?
Commento by anonimo — 13 Novembre 2010 @ 20:59
Caro #39,
sono arciconvinto del fatto che in Italia si spenda troppo poco per la cultura e che ci si debba adeguare agli standard europei, è una realtà che conosco profondamente, inclusi i dati che tu sciorini. Ovviamente non è questo il momento per portare avanti questa battaglia anche se deve restare un punto cardine nella strategia politico-sindacale.
Non dobbiamo pensare però che più fondi alla cultura significhi automaticamente dare più risorse ai teatri lirici per continuare ad utilizzarle nel modo in cui sono state utilizzate negli ultimi 20/30 anni ovvero finanziando integrativi/assalti alla diligenza (che hanno finito di distruggere il ccnl), assunzioni clientelari, lauti stipendi e benefit ai dirigenti, cachet fuori misura a vantaggio principalmente di agenzie di intermediazione.
Sono convinto che anche se raddoppiassero le risorse ci ritroveremmo sempre con Teatri in deficit come del resto accadeva quando il FUS era il doppio rispetto ad oggi e i Sovrintendenti, in consociazione con le Segreterie Sindacali, non solo confederali, andavano a questuare presso la politica interventi straordinari a " piè di lista" per appianare i bilanci.
Non siamo stati capaci di riformarci quando il clima politico era più favorevole ed ecco che qualcun'altro lo sta facendo per noi a colpi d'accetta e senza riguardo per niente e per nessuno e a poco ci servirà confidare in un cambio di governo, nulla sarà più come prima.
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 06:03
risposta a #27 (13 Novembre 2010 – 12:44)
"E' facile fare il guappo di cartone dietro uno schermo del PC…eh eh eh !"
… Senti chi parla….
"Invece dietro lo schermo in anonimato durante un concorso pubblico dove si presentano
altri 100 – 200 candidati preparati come te che concorrono per un posto di lavoro è
dura. Si vede che non hai mai provato."
…Non solo ho provato, ma ne ho vinti più di uno di concorsi, a differenza, evidentemente, di quanto non sia stato capace di fare tu 🙂 ….
"Chi è che decide le specifictà per un artista " su cui distinguersi dal resto del
mondo" ? Le agenzie? I segretari artistici? I consulenti? Le prestazioni sessuali? Le
loggie massoniche? Le tessere del PDL?"
… Le commissioni di concorso. E quando sei riuscito a convincere più commissari, anche di gusti artistici molto diversi tra loro, vuol dire che nessuno ti ha regalato proprio niente e puoi permetterti il "lusso" di lottare con tutte le forze per ciò che ti sei onestamente conquistato.
Ma forse tu non sai cosa significa, perchè, da bravo mediocre, quando ti sbattono fuori ad un concorso dai evidentemente la colpa al fatto che quelli che passano sono tutti raccomandati.
"Ammazza che talento! W la meritocrazia."
Meritocrazia? Ma allora stiamo parlando della stessa cosa! Peccato che tu non abbia ben capito cosa significa…
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 07:37
Gentilissimo #41,
non posso non essere d'accordo quando dici che le risorse sono state spese molto male; tuttavia devo informarti che a Genova l'integrativo aziendale va a coprire appena il 25% dell'intera busta paga, non esistono più indennità tipo canto in lingua, salto di rigo o similia, che vi è un'ampia possibilità della direzione di cambiare le prove entro tempi ragionevoli; tutto ciò colloca gli stipendiati del teatro Carlo Felice agli ultimi posti tra i lavoratori delle Fondazioni Liriche come retribuzioni.
Eppure, nonostante la crisi generalizzata, oggi nessuno versa nelle disastrose condizioni del Carlo Felice. Perché?
A mio giudizio perché, ribaltando in parte il discorso da te proposto, anche se avessimo avuto il doppio del FUS e fossimo stati abili e parchi nell'utilizzare quei soldi, quando la politica decide che tu sei da rottamare non ci sono capacità e virtuosità che tengano, t'ammazza e punto.
E' per quello che anche tra i colleghi insisto dicendo che non si tratta di una crisi economica ma di una crisi politica per il nostro settore; non perché sia cieco di fronte alla crisi mondiale, ma perché vedo come si comportano tutti gli altri stati in tale situazione (parlo anche di Albania, Romania) cioè investimenti corposi nella cultura perché è uno dei pochi fattori che possono fare da volano per il rilancio dell'economia, e i dati danno ragione a costoro, visto che il pubblico aumenta nei musei, nei cinema e nei teatri.
Da noi, è palese, non è così. Tanto peggio a Genova, laddove una scellerata politica del MIBAC ha trovatato sponda niente meno che in una giunta di centrosinistra. Quando ho visto la Vincenzi abbracciare Bondi ho capito veramente quanto stessimo messi male. A Firenze, per fare un esempio, una scena del genere sarebbe stata piuttosto improbabile. Al menefreghismo dello stato poer i Teatri si è aggiunto un menefreghismo locale indecente: hanno messo l'anno scorso 6.000.000 di euro per il Fondo Pensioni solo perché rischiavano di finire in galera, mentre l'altro giorno nella manifestazione contro i tagli alla cultura il teatro Carlo Felice neanche era invitato. Così è.
Lavoratore Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 07:55
Concordo coi precedenti, se c'è da lottare io ci sto: SCIOPERO A GENOVA!
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 08:27
La Legge 367 ci tutelava PIENAMENTE :
andatevi a leggere i passaggi successivi alla liquidazione coatta amministrativa.
Liquidazione coatta che, comunque, MAI questa giunta e questo CDA avrebbe messo in atto. Troppo grande sarebbe stato lo sputtanamento della Sindaco: riconsegnare il Teatro a Roma dopo averlo appena recuperato.
La liquidazione coatta sarebbe stata la nostra salvezza.
Andatevi a leggere la 367 dove è specificato chiaramente che per la Fondazione non è previsto il fallimento.
Andatevi a leggere la 367 dove il Commissario ha due precisi doveri: rilanciare l Teatro (congelamento integrativo e ripristino Fus) e perseguire gli amministratori responsabili della bancarotta (magari).
Si sono salvati con la nostra pelle e con l'aiuto di chi? Lo sappiamo.
Ma questi CdS sono TOTALMENTE illegali.
Primo: i CdS non prevedono Fondazioni, Ospedali, Poste e tutte quelle organizzazioni nate senza FINE DI LUCRO.
Lo dicono i CdS stessi e lo dice lo spirito della Legge 800, la nostra legge madre dove in testa specifica la natura e le motivazioni per cui una Fondazione Lirica esiste: divulgare arte, musica e cultura senza fine di lucro, senza utili.
I CDS sono inoltre clamorosamente illegali perchè il nostro CCNL non prevede gli ammortizzatori sociali.
Vi risulta che sia stato attuato un DECRETO LEGGE per noi? No.
Hanno modificato il CCNL a Roma, in maniera legale e quindi con sindacati nazionali firmatari del Ccnl e Ministero, a nostra insaputa ?
NO.
Ad oggi abbiamo le nostre lettere di assunzione che fanno riferimento al CCNL. Vi è stato consegnato altro? NO
E ricordo che modifiche così profonde della natura contrattuale vanno regolarizzate individuo per individua e a colpi di carte bollate e FIRMATE.
Quindi sul tavolo rimane un foglietto frmato da persone completamente estranee alla pratica.
Pratica che la Legge, fortunatamente, prevede la sua modifica con passaggi un pò più seri e complessi visto che si tratta della vita della gente.
Se non scatta lo sciopero per motivi così GRAVI andrebbe abolito lo sciopero stesso
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 08:42
Con lo sciopero in Traviata scatterà immediatamente l'attacco mediatico nei confronti dei lavoratori (non credo sano così responsabili da dmettersi) : "Irresponsabili" "Chiudiamo veramente" "Stavamo salvando il Teatro" "Stavano arrivando gli sponsor" etc etc etc
Questa sarà la dimostrazione lampante del grande bluff di CdA e Sindaco.
Scioperare e chiedere dimissioni del CdA.
Un motivo per sospendere gli scioperi? Tornare al tavolo senza ammortizzatori sociali.
Il lavoro siamo noi.Il Teatro siamo noi.
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 09:12
Ma questo è il blog della Scala o del Carlo Felice?
Io credo che sia il blog di chi abbia voglia di discutere di questo settore ma, come da prassi consolidata, si tende a rifuggire sempre nel proprio orticello/teatro/settore senza mai affrontare una discussione che abbia un respiro un po' più ampio.
Genova è l'èmergenza di oggi ma non c'è solo Genova , c'è un sistema che implode per colpe proprie o perchè sotto attacco della politica.
Maa quegli attacchi abbiamo concesso terreno fertilee continuiamo a concederlo se non ci sarà una presa di coscienza collettiva sui limiti di una pratica sindacale e/o gestionale aberrante.sappiamo tutti che la cultura è considerata volano per la ripresa economica in molti paesi ma qui , gli eventuali investimenti rischiano di essere fagocitati dai soliti noti.
Rivoltiamo il sistema come un calzino, assumiamoci tutti le ns responsabiltà, salviamo i posti di lavoro e d il salvabile e ripartiamo con politiche, regole, approcci e mentalità nuove.
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 09:40
Il #39 scrive
"nel modo in cui sono state utilizzate negli ultimi 20/30 anni ovvero finanziando integrativi/assalti alla diligenza"
Già, guarda caso di chi sono stati gli ultimi 20 anni di regime.
Ti ricordo che l'ultimo rinnovo del CCNL , visto che fai tanto il conoscitore del sistema teatri, risale al 2003.
Eccotela la tua politica che tanto difendi, che non facendo i rinnovi del CCNL come si deve e come avviene nelle altre aziende ha costretto i sindacati agli accordi di secondo livello. L'attacco alla diligenza lo hanno fatto i tuoi amici.
Guarda cosa sta succedendo a Parma con Meli. Le orchestre e i cori co.co.co. con il sovrintendente che guadagna oltre 300 mila euro l'anno per fare gli spettacoli di merda che fa.
Quelli erano i soldi dei rinnovi del CCNL.
Hai mai visto qualcuno dei Confedrali nazionali mandare un'ispezione a Parma dove vengono violate le norme minime del lavoro quali versamento previdenze, liquidazione e tredicesima. I Confederali, in particolar modo la CGIL…perchè tanto CISL e UIL non contano un cazzo in questo ambiente…..sono andati di pari passo con questo governucolo che tu tanto difendi. Eggià la CGIL si doveva occupare del Cinema.
La tanto odiata legge sulle fondazioni fatta da Rutelli/Veltroni prevedeva l'attuazione di tutte le forme di defiscalizazione possibile dal credito fiscale e dalle coperture fiscali. Naturalemnte il tuo amico TREMONTI nel 2002 sua finanziaria ha cancellato il provvedimento , salvo poi strombazzre e far credere in giro che la legge sulle fondazioni era uno schifo.
Non solo "gli interventi a pir di lista" di cui tu parli avvenivano per ridurre il residuo passivo da tagli in corso di stagione fatti ad hoc dal tuo caro governo amico proprio dei sovrintendenti arraffoni. Loro erano quelli che andvano a chiedere gli interventi a piè di lista…guarda il tuo caro amico Nastasi cosa ha fatto a Napoli!.
"Sono convinto che anche se raddoppiassero le risorse ci ritroveremmo sempre con Teatri in deficit come del resto accadeva quando il FUS era il doppio rispetto ad oggi e i Sovrintendenti, in consociazione con le Segreterie Sindacali"
Come si fa a trovarci in deficit quando poi i dipendenti sono un costo fisso? Bisogna essere veramente disturbati mentalmente o analfabeti per pensare cio' .
Ci sono le piante organiche. Scritte e depositate al Ministero dei dipendenti. Tot numero tot soldi. Il problema è che appena i TUOI amici si sono seduti sulle poltrone hanno cominciato a manometterle. Le assunzioni le hanno fatte nei loro "teatri amici" dove il Sindaco era del loro colore.
Genova poi che dovrebbe avere 326 dipendenti da pianta organica adesso ne ha appena 282. Mi dici dove sta lo spreco?
Lo spredo lo fanno gli amici tuoi commissari, che si portano dietro dirigenti, consulenti….i tuoi amici Sindaci che assumono consulenti per il marketing..o i vari dirigenti amministrativi messi li dal sindacato intrallazzone. Prova a denunciarle queste cose- Gli autonomi a Genova lo hanno fatto. Guarda quale è stata la risposta. Teatro in Cassa Integrazione.
Si parla di Ferrazza e del suo malaffare. Puo' anche darsi che sia così. Ti risulta che contro Ferrazza ci siano dei provvedimenti? Ti risulta che qualcuno dei Sindacati Confederali che lo hanno attaccato abbia fatto qualche denuncia? Dove era il Sindaco di Genova quando Ferrazza faceva il commissario a Genova? C'era ? Chi era il presidente della Fondazione quando Ferrazza era Commissario? Chi le metteva le firme sui bilanci oltre a lui?
L'analisi di bilancio della Deloitte non è certificata. Non vale una caccola . Perchè, se hanno visto che c'erano delle ruberie da parte della gestione Ferrazza il CDA non l'ha fatta certificare?? Avrebbero potuto chiedere risarcimento al Ministero visto che eravamo in presenza di un commisario.
Climi favorevoli per i teatri in Italia non ce ne sono mai stati . In Italia i teatri funzionano così: chi rimane fuori dal sistema fa di tutto per distruggere
chi è dentro.
Siccome tra ex direttori artistici, ex segretari artistici, ex consulenti, ex musicisti ex cantanti , ex registi, ex direttori d'orchestra ce ne sono qualche migliaio a spasso , sono loro che fanno l'attacco alla diligenza. Quello è vero plotone di "questuanti" di cui parli.
E il tuo amico Governo gli da manforte tagliando i fondi e ridistribuendoli ai suoi amici cialtroni. Guarda quanti soldi prende Parma dall'ARCUS e Parma non è neppure un ente lirico.
Poi siccome tu sei la stessa persona che scrive al numero 42 , volevo rispondere a quello che scrivi:
… "Le commissioni di concorso. E quando sei riuscito a convincere più commissari, anche di gusti artistici molto diversi tra loro, vuol dire che nessuno ti ha regalato proprio niente"
Commissari?????? Chi sono i Commissari????? Parli forse del tuoi amici Ferrazza e Nastasi?
Nei cncorsi caro fallito non ci sono i commisari. Ci sono dei semplici professori d'orchestra o artisti del coro o ballerini provenienti da altri teatri.
Si chiamano semplicemente membri della commissione. Non vengono affatto INVIATI dal ministero ma INVITATI i dalla fondazione stessa contattando gli altri teatri.
Si vede e si legge che tu di concorsi non ne hai mai fatti. Anzi mi sa proprio che tu in un teatro non ci hai mai messo piede.
Perchè invece di venire qua a rompere che tanto sei un'incompetente e un'analfabeta non vai a scrivere su altri forum…che so va su quello in cui parlano di Sabrina & C. oppure sul forum del grande fratello. Forse lì troverai qualcuno capace, istruito e preparato come te conc ui confrontarsi.
Ciao fallito
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 09:58
La dichiarazione di sciopero per traviata è assolutamente necessaria. Poi vedremo.
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 10:30
Risposta al supergenio 48:
"Poi siccome tu sei la stessa persona che scrive al numero 42…."
Sei proprio un genio! Hai capito proprio tutto…
"Commissari?????? Chi sono i Commissari????? Parli forse del tuoi amici Ferrazza e Nastasi?"
Ti rido in faccia.. Sei abbastanza comico!
"Nei cncorsi caro fallito non ci sono i commisari. Si chiamano semplicemente membri della commissione."
Caro supergenio della lingua italiana: hai mai aperto un dizionario, tu che ti atteggi a intelligentone, confermando ulteriormente l'ipotesi, ormai certezza, che tu sia un gran mediocre? Ti hanno insegnato a scorrere i vari punti della definizione di un termine oppure ti fermi alla prima voce? Ah già… non hai abbastanza tempo perchè sei troppo occupato a pensare a partite iva, comuni mortali e raccomandazioni…
Comunque, se scorri le varie voci del dizionario della lingua italiana trovi ANCHE, sotto il termine COMMISSARIO: membro di commissione=commissario d'esame.
"Si vede e si legge che tu di concorsi non ne hai mai fatti. Anzi mi sa proprio che tu in un teatro non ci hai mai messo piede."
Se proprio ti consola l'idea che sia così.. credi ciò che vuoi. Io ti rido in faccia per la seconda volta!
"Perchè invece di venire qua a rompere che tanto sei un'incompetente e un'analfabeta non vai a scrivere sul forum del grande fratello."
Ti giuro che se ci vai tu al grande fratello me lo guardo e inizio a scrivere anche sul forum!! Magari, già che ci sono, mi faccio anche la tessera del PdL..
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 11:44
Allora caro 50
… dal dizionario Zingarelli. Definizione di Commissario:
-funzionario di azienda o ente preposto all'amministrazione temporanea
-grado massimo di un funzionario della polizia di Stato
– incaricato di specifiche funzioni
Hai letto caro analfabeta…qualcuna di queste definizioni fa riferimento alle prove d'esame per entrare in orchestra , coro o corpo di ballo?
Certo da persona che non ha mai messo piede in teatro puoi senz'altro chiamarli "commisari"…intesi come : chi fa parte di una commissione.
Ma se hai a che fare con questo lavoro da professionista o se lavori in un teatro sapresti bene che nessuno dico NESSUNO li chiama così. Anche nelle delibere dei concorsi stessi se almeno ti degnasti di andarle a leggere si chiamo letteralmente "membri di giuria"…oppure semplicemente giuria.
Eccoti dimostrato che tu in teatro non hai mai messo piede, neanche a sturare i cessi!
Il "Commissario" nei teatri ha ben altre cose che peredere del tempo con dei musicisti o con dei falliti come te. Scrivi al Sindaco di Genova e ti dirà, se ti risponde, cosa fa il commisario nei teatri. Visto che gli ha firmato tutti i bilanci.
faccio già i miei spettacoli e quindi il grande fratello non mi interessa. Così come la tessera del PDL o dei rottami del PD genovese ..che piu' o meno sono la stessa cosa .. cui tu probabilmente fai parte.
Ti do un cosiglio per i tuoi amici evasori con le partite iva che tu tanto difendi, quelli del : serve la fattura? o del …serve lo scontrino?
Chiedi di loro al Signor Pomigliano ….come hai scritto prima che hai fatto sbellicare da ridere tutto il forum.
CARI COLLEGHI LASCIATE PURE QUESTO CHE QUESTO ANALFABETA CONTINUI A SCRIVERE I SUOI DELIRI PAZZOIDI. INVITO TUTTI D'ORA IN POI AD IGNORARLO. ABBIAMO ARGOMENTO PIU' IMPORTANTI SU CUI DISCUTERE CHE PARLARE COI FALLITI.
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 12:08
Aspettiamo di sentire cosà dirà Zubin Metha. Poi lo sciopero per traviata deve partire sono daccordo anch'io.
Fuori i mercanti dal tempio!
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 12:25
Fratelli chiedo lumi :
Ma dopo il documento di Halloween, se dovessero decadere i CDS cosa potrebbe succedere a noi dipendenti?
Qualcuno puo' rispondermi?
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 12:27
Ciao 51, ti saluto!
La tua risposta è commovente.
Ho perso fin troppo tempo con te. Continui a non capire un bel ceppo di niente e io continuo a riderti in faccia.
Il problema è proprio che i teatri sono pieni di gente come te.
Mi spiace deluderti, visto che sei un supergenio e credi di sapere tutto, ma Signor Pomigliano non l'ho scritto io.
Il giorno in cui scenderai dal tuo piedistallo fai bene attenzione a non farti male, sbattendo il muso in terra.
Torna pure alle tue importantissime argomentazioni dall'alto della tua saccenza, padrone del blog.
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 12:53
Fratelli e sorelle, pax vobiscum.
Vedo che invece di andare alla messa come sarebbe vostro docere di bravi cristiani oggi avete trascorso una giornata molto intensa a sferragliare con questa dannata macchina del demonio.
La prima crociata sta proseguendo nel suo itinerario di avvicinamento alle porte di Gerusalemme. Vedo che i nemici stanno continuando ad adottare l'antichissima tattica della cortina fumogena: stamane le gazzette riferivano con succinta dovizia di contenuti i dettagli della prossima stagione. Vale la pena sottolineare ancora una volta come tutte le regole previste dal CCNL siano state bellamente buttate nel letamaio, visto che prima di queste comunicazioni all'esterno la prassi presupporrebbe il passaggio coi sindacati; direi anche con il Cda, ma è ovvio che la cortina è prodomo earum, quindi no comment, e peraltro è dall'inizio di questa vicenda che un tale comportamento ha contraddistinto unas controparte che anche nel buon gusto, nell'educazione e nel decoro ha clamorosamente fallito.
Attenzione merita il crescento grido di sciopero che si innalza dagli spalti dei crociati: sono uomo di pace, ma sarà a lungo possibile impedire che il sangue dei combattenti macchi la Terra Santa (ps: è una metafora)? Ci saranno possibili alternative allo scontro armato (ps: è sempre una metafora)? Già oggi il dubbioso Ghe-Ehtti sottolineava come il clima in Teatro sarà arroventato: cosa ne sarà di noi quando comincerà a rimuoversi la macchina? sarà possibile recuperare la pace passata o sarà un tutti contro tutti?
Questi inquientanti interrogativi, temo, troveranno risposta tra non molto tempo.
Monaco Carlo Felici-ano dei Miracoli Inutili
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 18:17
Persino Stinchelli, che se sempre ha avversato sindacati e lavoratori del Carlo Felice, ieri su Operaclick ha commentato così, in risposta ad un lavoratore (credo) che riproponeva gli scioperi come strumento di lotta contro questo CdA:
Re: IMPORTANTISSIME novità per il Teatro Carlo Felice di Genova.
di HenryTWizard il Sab Nov 13, 2010 8:09 pm
Adesso sono d'accordo con chel'inse! Ha perfettamente ragione: un teatro così mal organizzato e mal impiantato oltre a non essere governabile ha tutta la parvenza di una presa in giro,soprattutto nei confronti dei 120 dipendenti che non hanno firmato i contratti di solidarietà….sono d'accordo anch'io per una dura linea di protesta.Del resto il potere ,nonostante tutto, è dei lavoratori: come ho sempre sostenuto ,bastano due fischiatori a decretare un fiasco,bastano due macchinisti a fermare un teatro.Ed è giusto che sia così .
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 19:30
Cavolo!
Artisti????
Ma stiamo confrontando mele con pere????
Ma avete un vocabolario?
Cercate "artista"………..
Ebbene..io credo che un artista sia una persona che "crea" non che esegue uno spartito.
E' facile definirsi artista…. tutti siamo artisti in qualunque cosa si faccia….
Io direi "esecutori" ….lettori e interpreti di uno spartito….
Mozart ha creato, era un artista ……un orchestrale esegue.
Io direi quindi che forse "artista" è un termine erroneo…diciamo mero esecutore ? Si…di direi di sì….!
Hai studiato il violino? bene…io ho studiato fisica…
La applico tutti i giorni e credetemi è stato un mazzo …
Io non ho nulla contro le professionalità altrui.
Semplicemente affermo che un cosiddetto "artista" non può pretendere che venga pagato per quello che non fa.
Non gli viene dato lavoro?
Un motivo ci sarà, non credo ai kamikaze.
Direi che in effetti sia un lavoro da libero professionista …job on demand….
Chiaro no?
Commento by anonimo — 14 Novembre 2010 @ 22:38
Be la fisica caro 57 dovrebbe riuscire a spiegare come hai fatto stamattina a forza di spingere per evacuare…ad evacuarti il cervello : o quello era il suo posto originario…o la forza di gravità ha prevalso sul pezzo di ghisa rinchiuso nella tua scatola cranica…adesso lui da la patente di artista! Ma VAFFANBICCHIERE come dice Santoro…saluti
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 00:30
Io credo che, anzichè discettare sulle definizioni di "artista", "esecutore", ecc ecc, sarebbe più utile andare a vedere COSA SUCCEDE NEL MONDO CIVILE, cioè fuori d'Italia, dove evidentemente questi geni che si dilettano nel distruggere il lavoro valtrui non trovano terreno fertile.
Allora, cara pifferaia senza nè arte nè parte, scopriresti (oh poffarbacco!) che gli artist…. oops scusa, "esecutori" dipendenti dei teatri, FUORI D'ITALIA, sono non solo RISPETTATI (come NON succede qui, basti leggere i toui interventi), non solo STABILI (mentre tu insisti che dovremmo essere sbattuti fuori), non solo hanno MOLTE PIU' OPPORTUNITA' DI LAVORO perchè, nei paesi NORMALI, le città della dimensione e del prestigio di Genova di orchestre ne hanno mediamente non una ma TRE… ma sono persino, udite udite MOLTO, MOLTO PIU' PAGATI DI NOI…
sì, perchè nonostante tu ti affanni tanto a tirare fuori le solite BOIATE su presunte indennità, prestazioni speciali, ecc ecc, sta di fatto che I SOLDI CHE CI ENTRANO IN TASCA, GIRALI COME CAVOLO TI PARE, in confronto ai paesi NORMALI sono davvero QUATTRO PALANCHE.
Ed eravamo persino disposti ad autotassarci, pensa un po'!
Il "job on demand" con cui continui a riempirti tronfiamente la bocca, ha ancne un nome in italiano: è MARCHETTA.
Come dice persino wikipedia, "in ambito operistico le MARCHETTEsono state introdotte da certi organizzatori maneggioni per consentir loro di operare grosse creste di denaro su titoli operistici allestiti in fretta e furia e senza alcun riguardo per la qualità, talvolta nell'ambito di raffazzonate tourneè estive altrimenti dette"SPEDIZIONI PUNITIVE" (vedi relativa voce), ."
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 00:49
Quindi, cara pifferaia fallita e nullafacente, la tua idea sul "Teatro del Futuro" come vedi non solo non è affatto nuova, ma è già ampiamente praticata.
Addirittura, sommo orrore, essa è già stata sdoganata dall'ambito che normalmente gli compete (che è quello delle seratacce all'aperto, delle Madame Butterfly della Mutua, delle Boheme alla si salvi chi può) per planare all'interno del Regio di Parma, profanandolo per sempre all'insegna di un'orchestra di schiavi pagati meno di chi pulisce le scale, di un sovrintendente pagato mille euro AL GIORNO, e persino, pensa un po', di un GIGANTESCO BUCO IN BIANCIO NEL GIRO DI UN PAIO D'ANNI.
Ebbene sì, le tue fantastiche e progressiste idee sono già roba stravecchia, e hanno causato buchi e ruberie molto peggiori di quelli delle Fondazioni che gli ibcompetenti invidiosi come te vorrebbero "moralizzare".
Ciao ciao, saluta mamma.
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 01:00
Caro #57, mi spiace molto per te ma se non arrivi neppure a capire che ogni volta chi esegue la musica la interpreta amodo suo, e costruisce di fatto un nuovo spartito che nelle apparenze contempla le stesse note di sempre, ma nella realtà viene reinventato sera per sera. Sta appunto nelle capacità artistiche dell'esecutore rendere quello spartito sempre più interessante, ricco e nuovo.
Questo è l'unico motivo per cui a distanza di duecento e passa anni si esegue ancora Mozart: se fosse come dici tu, sai che palle!!!
Mi spiace, ma questa esperienza "intender non la può chi non la pruova": se veramente sei del teatro mi stupisco di te, se non lo sei, bene vatti a fare una bella bicchierata con Sandro Bondi visto che ragionate alla stessa maniera.
Ps: ho tre o quattro amici laureati in fisica e chimica, e ti assicuro, loro sono dei veri Artisti nelle loro materie, perché anziché seguire pedissequamente quanto scritto sui manuali si ingegnano per spingersi oltre!!! Hanno tutta la mia stima,e nonostante siano in condizioni economiche precarie, sono sicuro abbiano capito e possano apprezzare il loro lavoro più di te.
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 08:09
Scusate ma che forma di lavoro è il "job on demand"? E' regolata dallo Statuto dei lavoratori oppure è tra gli accessori di Barbie e Ken?
Quali orchestre e cori nazionali e internazionali lavorano con il sistema "job on demand"?
L'unico tipo di lavoro che mi viene in mente con questa qualifica sono le prostitute….
Forse il numero 57 parlava di regolarizzare il lavoro delle prostitute? Ecco bravo 57!!!! Questo si che è pensarla come gli uomini di sinistra!
Allora ,prendi carta e penna e scrivi al Sindaco di Genova, digli quando esce da Palazzo Tursi la prossima volta, invece di girare a sinistra o a destra…. digli di scendere giu' per il vicoletto… vedrà quanta gente lavora lì con il sistema "job-on-demand".
E' un problema grave sai?
Molto di piu' che fare i garagi al Palazzo della Meridiana……già, ma lì sappiamo tutti bene chi ci abita!
Poi sempre l'analfabeta del 57 scrive :
"Ma avete un vocabolario?
Cercate "artista"………..
Ebbene..io credo che un artista sia una persona che "crea" non che esegue uno spartito.
E' facile definirsi artista…. tutti siamo artisti in qualunque cosa si faccia"
Ha preso il vocabolario, lui? No.
Ha cercato "artista",lui? No.
Treccani definizione di artista :1. Chi esercita una delle belle arti (spec. le arti figurative, o anche la musica e la poesia.Come termine di classificazione professionale e dell’uso com., anche chi svolge attività nel campo dello spettacolo….ECC ECC
Eccovi dimostrato a TUTTI VOI CARI COLLEGHI, CHE STATE PERDENDO TEMPO CON UN ANALFABETA.
A di la del fatto poi, che molti di noi credo non ci trovino nulla di male ad essere degli esecutori.
Allora si possono mandare degli esecutori in cassa integrazione?
Si puo' avere un'orchestra (o un coro) che lavorano in cassa integrazione?
Andatelo a raccontare a qualunque collega che lavora all'estero che si farà 2 risate!
Caro abusivo mentale del numero 57:
Prendi il vocabolario tu e cerca il significato di orchestra e coro. Così capirai qualcosa.
E comunque non è con i vocabolari che si fanno i piani industriali di rilancio di un teatro.
Pirla!
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 09:03
Ahahahhaah
davvero spiritoso il 62!
Comunque la battuta piu' bella per me è e rimane :
"Chiamate Pomigliano"
….
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 09:10
Per il 62!!!!
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 09:40
….Solebat dicere Fabianus, non ex his cathedraris philosophis, sed ex veris et antiquis: «Contra adfectus impetu non subtilitate pugnandum, nec minutis volneribus sed incursu avertendam aciem; [non probat cavillationes] nam contundi debet, non vellicari… sed ista fieri speciosius quam promitti possunt…
Sed GHETTVS quam multi qui illos, cum diu torserint, simulata festinatione transcurrant! Quam multi per refertum clientibus atrium prodire vitabunt et per obscuros aedium aditus profugient, quasi non inhumanius sit decipere quam excludere!
MALVINAE isti, qui per officia discursant, qui se aliosque inquietant, cum bene insanierint, cum omnia limina cotidie perambulaverint.
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 10:59
Vabbè, però potresti inserire anche uno straccio di traduzione dài… un po' me lo ricordo il latino, ma non abbastanza…
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 12:09
Comunque il 62 è un mito!!!
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 12:10
Fratelli e Sorelle, pax vobiscum.
Lunes solitamente è per noi Monaci giorno di penintentie , orationes e abluzioni al corpo. Vedo che alcuni di voi invece, impenitenti, continuano nell'opera di evangelizzazione dell'infedele.
Io vedo il teatro in guerra (simbolicamente) e la carestia è grande . La peste Iddio dissera e suo iudicio espande.Queste son le vivande degli infedeli e della loro vita cieca e smarrita per la poca fede.
Astrologi e profeti omni dotti e santi predicatori discreti vi han predetto i vostri pianti. L'infedele oggi mostrerà ai lanzichenecchi soni e canti di stolti in vizi involti. Non temete fratelli e sorelle in loro virtute non è.
Sempre loro pensano altrui cacciar al fondo. Coloro che credono di onorar il mondo ma che pien hanno di latrocinii libri e carte.La terra è oppressa da ogne vizio che mai da se non levarà la soma. A terra se ne va il suo capo, Roma, per mai piu' tornar al grande offizio.
O quanta doglia hai Bruto tu Autonomo sindacante se hai intesa questa altra gran ruina. Non basta Catilina, non Silla,Mario Cesare o Nerone. Ma quivi omni e done . Passato è il tempo pio e il tempo casto. Che l'uffizio legale sia accorto.Fuga palazi e logie. Faccia che la nostra ragion a pochi dica che a tutto il mondo sarà nemica.
Non è dai codici solidaliis che eliminiam crucifixiones aesuberi. Vedendo sottospra volto el mondo .Et esser spenta al fondo ogne virtute et ogne bel costume .Non trovo un vivo lume. Nè pur dè suoi vizi se vergogni. Chi Noi nega chi dice che Te sogni. Ma credo che ritardi o Re superno a magior pena de' soi gran defetti (legali) . On pur ch'è fossi appresso , e tu l'aspetti,l'estremo dì che far tremar l'inferno.
Amen
Monaco carlo felici-ano dei miracoli inutili
Commento by anonimo — 15 Novembre 2010 @ 12:10
Don't cry for me, Venezuela…
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 13:38
?????
E che vorrebbe dire?
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 16:54
# 69
Don't cry for me, Venezuela…
STUPENDAAAAAAAA
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 17:53
Fratelli e sorelle, Pax Vobiscum.
I terribili effetti della Chimera solidale non stanno tardando ad avere il loro vergognoso ac terribilie effetto sulla programmazione e la vita normale del Teatro.
Quotidie è avvenuto l'ennesimo imbarazzo istituzionale a causa del concerto benefico a favore dei beneamati concittadini del quartiere di Sestri Ponente colpiti da un flagello terribile quali le piogge torrenziali abbattutesi su Genova poco tempo fa. Bene all'inizio tutto ok da parte del Sovrintendente, poi il pianista non può venire a causa dei contratti di solidarietà, le pedane forse non possono esserci perché le pedane dovrebbe portrle qualcuno in contratto di solidarietà, ora ci vengono a dire che neppure il coro ci può andare perché, anche se gli orari di questa settimana erano stati variati appositamente per tale concerto (all'inizio, ricordo, si trattava di 1 giorno di prove+ giorno di concerto), ora si scopre che, insomma, non si può proprio. Voci non meritevoli d'attenzione paventano un possibile interesse di Santa Marta da Vincenzi acciocché il tutto salti, timorosa che la rabbia radicata tra i santi crociati del Coro assommata alla giusta arrabbiatura degli abitanti di Sestri Ponente possa dar vita a una pesante battuta d'arresto nella finta immagine di rilancio del teatro; tutte chicchiere….
Per di più l'orientale Pa-Cor (sovrintendente dimezzato del Carlo Felice) ieri in conferenza stampa ha sottolineato che proprio a causa dei Contratti di solidarietà sia impossibile mettere in scena opere con solo coro maschile come Barbiere di Siviglia e Rigolette (opere di sicuro incasso e tutto esaurito) perché si creerebbe una discrasia insanabile tra il monte ore di uomini e donne del Coro.
In pratica più il tempo passa più i Contratti di Solidarietà all'interno dei Teatri si rivelano per quella porcata che sono, e forse anche tra le fila dei Confederali la dottrina del male minore comincia ad incrinarsi.
Comunque ieri sera ero nel confessionale e un uomo che non ho riconosciuto, nel mentre si confessava, mi ha passato di nascosto una pergamena con i piani segreti di assalto al fortililizio desertico chiamato in codice "Traviata"; strano nome invero. L'assalto non sembra molto difficoltoso: il forte non ha alcun sostegno economico, qualcuno di coloro che dovevano difenderlo è distaccato altrove (in codice "aspettativa") in vicili fortilizi (come l'alleato Teatro Alla Scala), e il muro di bugie di cui si è contornato nelle utlime settimane si sta rapidamente sgretolando. Le armi segrete dei decreti ingiuntivi e la visione dell'entità del bottino intascato a fine novembre (in codice "stipendio") abbatterà il morale degli infedeli. Dispiace per le carovane di plaudenti stranieri che attendevano con ansia lo spettacolo, ma anziché una battaglia, probabilmente risuonerà il silenzio.
Diceva il saggio "un bel tacer non fu mai scritto"!!!!
Bona nocte.
Monaco Carlo Felici-ano dei miracoli inutili
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 18:59
A monaco, parla come se magna, che così nun se capisce 'na mazza
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 19:03
Fratelli e sorelle, pax vobiscum.
Dopo la versione per i confratelli, va in onda la lectio facilior, un abstract del precedente.
Sti contratti di solidarietà sono una merda: non solo non si può fare un concerto senza che sorgano mille difficoltà logistiche (pianoforte, maestri, coro), ma le medesime si riverberano pesantemente sulla scelta del repertorio da parte delle direzione, escludendo titoli arcinoti e di sicuro incasso come Rigoletto perché il coro deve essere interamente in Cds. Tira una brutta aria, molti invocano lo sciopero, e di fronte a questa realtà tutti dovremo confrontarci in capo a due settimane. Le chiacchiere ormai stanno a zero, e le balle raccontate in questi mesi si stanno sciogliendo come neve al sole.
Dio perdoni il mio turpiloquio. Amen.
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 19:48
Ooooo, finalmente si capisce qualcosa, eccheccazzo quandocevòcevò.
Comunque, per me,
SCIOPERO. E BASTA.
Ma non per Traviata che gli si farebbe anche un piacere, dal momento che nun tengono 'na lira.
Da Zeffirelli in poi, quando sarà chiaro anche ai più ottusangoli che coi contratti di solidarietà e con questo CdA nun se và da nessuna parte.
Agli interessati, Garrone vende la zampittorea per 200 milioni di euro; tradotto: con 20 la tira dietro e lo stadio gli è andato di traverso.
Nun c'entra un cazzo ma godo, godo eccome se godo. E lassateme godè un pò comme posso
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 20:35
In Venezuela hanno bisogno di bravi insegnanti. Cercate sui siti internet.
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 21:01
Hanno bisogno soprattutto di insegnanti di musica, si direbbe.
Commento by anonimo — 16 Novembre 2010 @ 22:02
Ah…ma parlate di di venezuelani….quelli che ora dirigono in filarmonica? E quanti del carlo Felice ci sono lì a suonare in solidarietà (con la scala s'intende!) ?
Commento by anonimo — 17 Novembre 2010 @ 08:57
se il livello artistico in via Filodrammatici
è quello dei concerti di ieri e l'altroieri
non sarebbe male un bell'intervento del ministro
ma della salute, per tutelare le nostre orecchie
meno sindacalismi e più qualità artistica, please
il primo modo con cui si difende il proprio lavoro
è lavorare bene
Commento by anonimo — 17 Novembre 2010 @ 09:13
Eh sì roba da ridere… vuoi saperne un'altra: pare che uno di quelli che stanno lì sia uno di quelli che ha firmato quelle schifezze dei contratti di solidarietà!!!!
Hai capito qui si firma, là si va a compensare il grano che si è perso qui: ah, questa sì che è democrazia!!!!
Commento by anonimo — 17 Novembre 2010 @ 15:55
Scusate se mi permetto di intervenire,
cari #78 e #80 prima di tutto vorrei sapere qual'è il problema se la Filarmoica della Scala scrittura, per un concerto in cui necessita di Professori "aggiunti", due colleghi provenienti dal Carlo Felice?
Professori del Carlo Felice che hanno regolarmente chiesto un permesso non retribuito (anche se fa un pò ridere, dato che di retribuito, ultimamente, a Genova c'è ben poco….).
Vi posso assicurare che avrei assolutamente preferito essere impossibilitato ad accettare la collaborazione con la Filarmonica,così come è spesso capitato negli ultimi dieci anni, (i colleghi cornisti di Milano ve possono confermare) perchè impegnato con il mio lavoro al Carlo Felice.
Infine tengo in particolar modo a precisare che, ne io, ne il mio collega di Genova, presenti in Filarmonica per i concerti del 15/16/17 novembre siamo responsabili del vergognoso accordo siglato nel nostro Teatro, tantomeno siamo tra quelli che hanno partecipato e votato "Si" nello pseudo-referendum!
Presumo che vi stiate confondendo con qualcun'altro……..
Non ho nessun problema a firmarmi, anche perchè chi mi conosce sa che cerco di essere una persona corretta e che a Genova, da iscritto FIALS convinto, sono sempre in prima fila quando cè da combattere!
Fabio Uscidda
2° Corno Teatro Carlo Felice
Commento by anonimo — 18 Novembre 2010 @ 09:24
Caro Fabio,
non credo proprio si riferissero a te, anzi.
Sono certo che i commenti si riferissero semmai a qualcuno che si è fatto parte attiva anche nelle vesti di rappresentante sindacale per i CdS, salvo poi andare altrove una volta che gli stessi sono iniziati.
Anche qui, niente di illecito o illegale, bene inteso. Resta solo una "piccolissima" questione morale, del genere: "ma come, hai contribuito a propinarci ciò, noi si sta a casa e pagati percentualmente, mentre tu, tu quoque, te ne vai da un'altra parte a lavorare a pieno regime e pagato per intero????". Buon gusto avrebbe forse suggerito che non sarebbe stato opportuno, ma tant'è, c'è chi ha il suo senso soggettivo del bello, mentre altri ne hanno uno universale, kalos kagathos, dicevano i greci antichi.
Credo alludessero a questo i post precedenti, a partire da don't cry Venezuela. Che mi sembra una traccia sufficiente affinchè tu non deva ricondurla a te stesso.
In bocca al lupo per i tuoi concerti!
E se puoi, racconta anche agli altri lo scandalo Genova.
Grazie!
Commento by anonimo — 18 Novembre 2010 @ 11:50
Caro #82,
so benissimo a chi si riferiscono gli amici e colleghi di Genova quando scrivono don't cry Venezuela.
La mia voleva essere una precisazione, invece, per gli amici della Scala.
Il caso ha voluto, infatti, che i concerti, a cui ho partecipato in questi giorni a Milano, fossero diretti da Gustavo Dudamel, famoso direttore d'orchestra appunto venezuelano.
Da questo, credo, sia nato l'equivoco…..
Dato che recentemente anche qualcun'altro dei nostri ha collaborato con la Filarmonica e che fra l'orchestra si è sparsa la voce che "quel qualcuno" era fra i firmatari dell'accordo, non volevo che, fra una voce di corridoio e l'altra…., a Milano si associasse a me l'identità del becero personaggio in questione.
Per quanto riguarda le tue considerazioni, del tutto condivisibili, sull'integrità morale di talune persone, purtroppo ho smesso già da tempo di contarci….
Su questi individui avevo già messo il bollino nero molto tempo prima che fosse palese a tutti (o quasi…) la loro vera natura!
E chi mi conosce sa anche questo…..
Un saluto
Fabio
Commento by anonimo — 18 Novembre 2010 @ 13:08
Quanto leggo prima mi porta veramente a riflettere su cosa sta veramente accadendo. Persone in gamba, oneste, bravi e validi musicisti che stanno subendo una situazione pesantissima a Genova. Persone che nonostante non abbiano firmato, non abbiano voluto ne accettato lo scellerato accordo, si ritrovano coscientemente a sentirsi chiamati in causa in delle discussioni, pur non avendo colpa alcuna se non quella di voler lavorare col proprio strumento al quale hanno dedicato la vita e sul quale hanno basato la loro vita, i loro mutui e il proprio mantenimento a quello delle loro famiglie. Altri, invece, sindacalisti improvvisati, divenuti perfino rappresentanti sindacali per proprio interesse personale, perchè così pensano di essere immuni alle conseguenze che tutti i loro scellerati accordi provocheranno, Del musicista hanno solo lo strumento, come persone sono degli infami che hanno deciso per la vita degli altri con superficialità e arroganza. Queste persone sono ora costrette a convivere in un Teatro che sembra stia per riprendere la produzione….dico sembra, perchè come si potrà sedere l'uno accanto all'altro senza odiarsi? questo regna ora al Carlo Felice, odio, risentimento, perchè si è giocato con la vita degli altri Perchè certi personaggi rappresentanti sindacali davanti ad un'assemblea di persone che cercavano risposte, mostravano un odioso sorrisetto arrogante e del tutto impreparati su cosa stavano per firmare, con arroganza, andavano avanti a massacrare le vite altrui. Come si potrà ora lavorare serenamente con certa gente accanto?
Commento by anonimo — 18 Novembre 2010 @ 14:01
Certo che il Teatro è spaccato in due:
da una parte quei cagasotto che si sono fatti imbonire con superballe tipo "non ci saranno esuberi", "prenderete l'80% dello stipendio", "maturerete 13^ e 14^ (senza dire che tutto è parametrato a quanto si lavora..)", "coro e orchestra verranno toccati, gli altri possono stare tranquilli", "firmati i contratti di solidarietà arriveranno i soldi", perché, udite udite si rischiava la LIQUIDAZIONE COATTA AMMINISTRATIVA (musichetta horror di sottofondo e brivido gelido per la schiena….);
dall'altra quelli con le palle che prima di farsi mettere i piedi in testa preferiscono lottare e mantenere una certa dignità, rimanere coerenti con quanto dichiarato ai tavoli, pretendere il maturato (vedi stipendi settembre, ottobre e novembre INTERI!!), piuttosto che strisciare ai piedi del politico di turno supplicando venia, piuttosto che esultare di fronte a un'improbabile accordo Bondi Vincenzi!!!!
Tutto il resto è aria fritta!!!
Commento by anonimo — 18 Novembre 2010 @ 15:24
Fratello Fabio, ego te absolvo da qualsiasi injuria, perchè tutti sappiamo che sei buono e giusto!
Concordo sul fatto che probabilmente il pensiero di qualche scrivano volava ad altri, saraceni sotto mentite spoglie di crociati, che con le loro strambe idee potevano portare un cattivo verbo alla Scala, e dopo aver ghettizzato il Carlo Felice dalle altre Fondazioni Lirico Sinfoniche, magari pensavano di deturpare con sozzi pensieri solidali le anime e le menti dei confratelli scaligeri.
Piuttosto confratello fai echeggiare tra le mura del Tempio della Scala, oltre che le note del tuo possente stromento, anche il verbo vero e mai fallace di chi aborre i contratti di solidarietà; non si sa mai da che pulpito possano arrivare aiuti e sostegni alla 1 crociata per la salvezza delle Fondazioni Liriche.
Ad metam, confratello!!
Monaco Carlo Felici-ano dei miracoli inutili
Commento by anonimo — 18 Novembre 2010 @ 15:38
dopo 10 anni mi vedo buttato fuori sono pronto a fare la battaglia devo mantenere una famiglia e sopratutto pagare un mutuo e per voi lavorare!! come mi hanno fatto a novembre con un contratto di una settimana mi dicono che c'è il decreto bondi !!!!!!!!!!!!!!
Commento by anonimo — 19 Novembre 2010 @ 11:41
written by Dk 6844
Licenziamenti silenziosi di centinaia di precari all'Opera di Roma « Il Sottoscala
Trackback by written by Dk 6844 — 20 Gennaio 2020 @ 23:09