Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

7 Ottobre 2011

Cronaca dal Maggio Fiorentino

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:21

Maggio in concerto, tensioni al Teatro
Mehta: «Con poche luci, ma si suona»

Il Maggio si è affidato ad una ditta esterna per le luci e questo ha scatenato una durissima contestazione. Fino all'ultimo il concerto è stato in bilico. Poi Mehta: «Mi dispiace, si va avanti»

Corriere fiorentino 7 ottobre 2011

Alla fine (con 40 minuti di ritardo) l'orchestra del Maggio musicale comincia a suonare. Lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil non ha fermato, giovedì sera, il concerto di Zubin Mehta: «Andiamo avanti – dice il maestro alla platea – senza aver risolto i problemi del teatro e con poca luce». Tanta la tensione fuori dal teatro, dove erano in presidio sindacati e lavoratori che annunciano una denuncia per la presenza di tecnici esterni al loro posto: «Un comportamento anti sindacale». Contestata dal pubblico la sovrintendente Francesca Colombo. La direzione del teatro ha fatto di tutto per non cancellare il programma di ieri, una corsa contro il tempo per garantire le condizioni per andare in scena. La mattina si svolge regolarmente la prova con le scuole, anche se la luce è quella di sicurezza e rimane accesa in platea.

Ma i sindacalisti cominciano a sollevare dubbi sulle presenze in teatro: «L'impressione è che siano stati sostituiti i lavoratori in sciopero con altri esterni al teatro – dice Silvano Ghisolfi della Cgil – sarebbe un atto grave». Ma dal teatro si smentisce: «Sono tutte risorse interne». In giornata aderiscono allo sciopero di Cgil, Cisl e Uil anche i precari del Maggio e la Cub informazione. Invece non incrociano le braccia quasi tutti i membri dell'orchestra: «Un gesto che abbiamo fatto per il pubblico di Firenze – dice Marco Salvadori della Fials – ciò non toglie che anche noi siamo contro questo taglio agli integrativi e chiediamo delle modifiche strutturali importanti. Per questo sciopereremo il 25 ottobre alla prima dell'Affare Makropulos». Nel pomeriggio intorno alle 18 circa 50 lavoratori in sciopero si presentano a teatro. All'ingresso di via Solferino vengono fermati: «Se non timbrate il cartellino non potete entrare», dicono in portineria. «Non fanno entrare neppure i rappresentanti della sicurezza o segretari dei sindacati», protesta Angelo Betti della Cisl.

Il clima diventa rovente quando dall'ingresso arrivano dei tecnici di una ditta esterna e confermano di essere stati chiamati per la serata: «È gravissimo che altre persone siano state chiamate a sostituirci nel giorno dello sciopero», dice Cristina Pierattini della Cgil, che chiama i carabinieri per denunciare la possibile assenza delle condizioni di sicurezza. Volano allarmi e proteste: «Non hanno le password per gestire il sistema di areazione», «Qui si sta giocando con la vita delle persone». La sovrintendente Colombo compare in portineria e poi va via. Si presenta il direttore Caldo che conferma: «I tecnici esterni c'erano anche la mattina». Poi precisa: «Ci sono le condizioni per fare il concerto». Intanto arrivano i vigili del fuoco, come prassi, a fare i controlli prima dell'inizio del concerto. Una lavoratrice si siede per terra davanti alla portineria: «Da qui non passa nessuno» e una folla grida: «Vergogna, vergogna». Salvadori della Fials parla con i lavoratori in protesta, c'è divisione fra loro.

Il maestro Mehta si ferma ad ascoltare i lavoratori: «Con questa spaccatura, meglio non fare il concerto». Applausi. Ci sono anche i carabinieri: «Domani (oggi, ndr) faremo denuncia». Sono le 20.30 e il teatro è pieno (1900 persone paganti). Passano i minuti ma le luci non si spengono. Esce la sovrintendente Colombo: «Mi scuso ma a causa dello sciopero non abbiamo i microfoni – esordisce – abbiamo un problema tecnico e ci vorrà ancora qualche minuto». Dal pubblico partono fischi, qualche applauso e un grido: «Tornatene a Roma». Si attende ancora e dopo 10 minuti entra il maestro Mehta: «Mi dispiace moltissimo, ma senza aver risolto i problemi del teatro e con poca luce, andiamo avanti: faremo il concerto». E scoppiano gli applausi. Poco parte dopo anche la musica, con il pianista Rudolf Buchbinder. Oggi il maestro incontrerà il sindaco Matteo Renzi. Dal senatore Pd Andrea Marcucci arriva un appello al senso di responsabilità dei lavoratori per fugare il rischio commissariamento: «Il taglio agli integrativi è una misura dolorosa ed estrema, imposta però da un debito pesante».

Federica Sanna
06 ottobre 2011(ultima modifica: 07 ottobre 2011)

vedi il video sul corriere

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/6-ottobre-2011/maggio-sciopero-ma-prima-non-salta-1901742168939.shtml

Provincia di Firenze

PERSONALE ESTERNO AL POSTO DEI LAVORATORI DEL MAGGIO IN SCIOPERO E BARDUCCI CONVOCA IL RAPPRESENTE DELLA PROVINCIA, PRIMICERIO

Il presidente della Provincia di Firenze e l’Assessore al Lavoro, Elisa Simoni. “Si stanno cancellando i diritti fondamentali e ogni forma di dignità”
Il presidente Andrea Barducci ha chiesto un incontro a Mario Primicerio, rappresentante della Provincia di Firenze nel consiglio di amministrazione del Maggio Musicale Fiorentino, per avere notizie in merito ai provvedimenti che sarebbero stati presi per contrastare lo sciopero delle maestranze. “Il ricorso a personale esterno per impedire gli effetti dello sciopero, qualora venisse confermato – afferma Barducci – sarebbe un episodio gravissimo. Saremmo di fronte ad un comportamento antisindacale ancor più grave perché compiuto in seno ad una delle più importanti istituzioni culturali fiorentine”.
“Sul piano dei diritti dei lavoratori – aggiunge l’Assessore provinciale al Lavoro, Elisa Simoni – in Italia è stata avviata una pericolosa parabola discendente, sorretta anche da modifiche normative giustificate ipocritamente dalla crisi, e che mostrano in questi giorni come non mai tutta la loro impotenza e inadeguatezza”.
“Ci auguriamo “– aggiungono insieme Barducci e Simoni – che dalle istituzioni e dai partiti si mettano in atto tutti gli strumenti per fermare una pericolosa deriva anticostituzionale”.

07/10/2011 17.09
Provincia di Firenze

La Nazione Firenze7/10/11

Tensione al Maggio, arrivano i carabinieri

Ditte esterne chiamate a sostituire i lavoratori in sciopero, Cgil Cisl e Uil annunciano un esposto e chiamano le forze dell'ordine. Il concerto va in scena con 40 minuti di ritardo. Fischi alla Colombo

Firenze,  7 ottobre 2011 – Ditte esterne chiamate a sostituire i lavoratori in sciopero, Cgil Cisl e Uil annunciano un esposto per comportamento antisindacale e chiamano i carabinieri. Il concerto del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Zubin Mehta è andato comunque in scena, seppure con 40 minuti di ritardo.


Allo sciopero di ieri  non ha aderito il sindacato Fials, al quale sono iscritti gran parte degli orchestrali: i professori d'orchestra si sono infatti presentati al lavoro mentre tecnici e personale di sala aderenti ai sindacati confederali hanno manifestato davanti al teatro. Non sono mancati momenti di confronto teso tra musicisti e tecnici: ''Oggi sostituiscono noi, domani potranno farlo con voi''.

 

Fischi e grida di 'vergogna' ai dirigenti al loro arrivo in teatro: alcuni di loro, ha raccontato un sindacalista, si sono messi a lavorare al posto degli scioperanti. ''Hanno chiamato una ditta specializzata di elettricisti ed un'altra ditta che fornisce personale di sala, il cui numero è però insufficiente e gli 'esterni' non sono in grado di garantire la sicurezza'', ha aggiunto.

Quando Mehta è arrivato ha parlato con i lavoratori e subito dopo ha detto che forse ''è meglio non fare il concerto''. Poi l'annuncio dato dalla sovrintendente Francesca Colombo sul palcoscenico che lo spettacolo ci sarebbe stato. Poco dopo ha preso la parola Mehta: ''Mi dispiace moltissimo, ma anche senza aver risolto i problemi del teatro, con poca luce, faremo il concerto'', ha detto il maestro che oggi  dovrebbe incontrare il sindaco Matteo Renzi.

CRONOLOGIA DEGLI ULTIMI GIORNI

Maggio, l'ultimatum «Sciopero pronto» Gli stipendi slittano ancora. Il piano di rilancio e il rebus dei crediti I sindacati: entro il 7 tavolo con Regione, Provincia, Comune.

Corriere Fiorentino 4 -10-11

Oppure… Venti di guerra I compensi di settembre arriveranno dopo metà ottobre. II nodo della fiducia alla Colombo Ancora ritardi per gli stipendi dei lavoratori del Maggio musicale. Ed è ancora bufera per il teatro. Una lettera della direzione informa i sindacati e i dipendenti che «l'erogazione del mese di settembre non potrà avvenire che, presumibilmente, dopo il 15 ottobre». Colpa, questa volta, «del ministero del Tesoro» che a sua volta non ha erogato ancora la tranche del fus di 7,6 milioni di euro. E le sigle sindacali, che sfiduciano la sovrintendente Francesca Colombo, vanno alla guerra: «Diamo l'ultimatum del ottobre: se entro quella data non sarà creato un tavolo fra Regione, Provincia e Comune, come abbiamo chiesto senza risposta, siamo pronti a scioperare». La situazione del Maggio è sempre più complessa: «Le fondazioni bancarie non danno credito — chiarisce l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, chiamata in Consiglio a rispondere a una domanda di attualità del consigliere Tommaso Grassi — finchè non gli sarà dato un piano economico credibile». L'assessora riporta comunque le assicurazioni della sovrintendente Francesca Colombo: «Ci ha detto che sta premendo sul ministero per l'erogazione del contributo al teatro e la difficoltà nei pagamenti si risolverà nel giro di qualche giorno». «Non abbiamo motivi per dubitarne — ribatte il consigliere Grassi — ma se devono essere impegni precisi e non solo promesse verbali, lo si scriva nero su bianco». Lei ribatte: «Non è compito dell'amministrazione, se la sovrintendente non l'ha fatto, sarà mia premura chiederle di farlo». In Consiglio comunale era presente anche una rappresentanza dei lavoratori del Maggio musicale: «Ci sentiamo raccontare la solita barzelletta sui pagamenti — dice Angelo Betti della Cisl — il problema è un altro: a settembre abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo a Regione, Comune e Provincia, ma non abbiamo avuto risposta». Il rapporto dei sindacalisti con la sovrintendente Francesca Colombo è sempre più teso: «L'amministrazione insiste a parlare con la sovrintendente e non avviare una trattativa — continua Betti — ma Colombo ha dimostrato di non essere in grado a tenere un tavolo sindacale. Per noi è una completa sfiducia nei suoi confronti». «Gli enti locali facciano un piano di lungo periodo insieme a noi sindacati», aggiunge Silvano Ghisolfi della Cgil. Le riduzioni sull'integrativo non sembrano la strada da percorrere: «La nostra riduzione per i lavoratori sarà oltre il 20% a seconda delle posizioni, mentre per i dirigenti sarà facoltativa», dice Betti furioso. Altra questione è quella della busta paga: «Abbiamo chiesto al teatro che ci venisse data la busta paga di settembre, nonostante non siano ancora arrivati i pagamenti — dice Ghisolfi — un modo per dare la possibilità, magari a chi ha un mutuo, di dare una garanzia alle banche e in ogni caso avere una certezza sul pagamento. L'azienda non ci ha risposto neppure su questo». I sindacati sembrano non essere più disposti a tollerare: «Se non avremo risposte sull'apertura del tavolo con gli enti, andremo allo sciopero». «Ancora una volta — commenta il Pdl — chi è alla guida non è stato in grado di garantire gli stipendi ai dipendenti».

—————————————————————————————————————————————————–

Duccio Tronci da Il Nuovo Corriere di Firenze

Sembrava che ad arrivare fosse una bella notizia per i lavoratori del Maggio. Erano stati convocati dalla dirigenza alle 10 di ieri mattina: i soldi che si attendevano dal Fondo unico per lo spettacolo – provenienza Roma – erano appena entrati nelle casse della Fondazione. Sarebbe stato dunque possibile pagare gli stipendi di settembre ai musicisti così come al personale tecnico-amministrativo, anche se in ritardo di diversi giorni rispetto alla data prevista. Un sospiro di sollievo, insomma, al quale poi, però, è seguita una doccia fredda, anzi gelata: se i lavoratori avessero “preteso” subito la busta paga questa sarebbe arrivata con una decurtazione del 30%, unilaterale e definitiva, decisa dal Cda dell’azienda.

La cura dimagrante del Maggio è prevista con questo menu fino alla fine dell’anno. E così gli oltre 300 dipendenti passeranno guai seri. Soprattutto quelli (e sono la maggioranza) che percepiscono uno stipendio normalissimo da 1.200-1.300 euro: da ora in poi dovranno tirare avanti con 8- 900 euro. Una bella grana per loro, soprattutto se, com’è accaduto questa volta, i soldi sono arrivati pure in ritardo. E’ così che l’ente lirico-sinfonico vuole tagliare, rientrando a bilancio di 2,3 milioni per il 2011 e di 4,1 nel 2012: “Eppure la sovrintendente Francesca Colombo ci aveva parlato di una riduzione media del 6% sottolinea Angelo Betti della Cisi – questa è una cosa fuori dalla legge, siamo letteralmente sconcertati perché questa scelta, tra l’altro, pesa tantissimo sulle famiglie”. L’accusa che formula la dirigenza del teatro ai sindacati è la mancanza di una proposta alternativa per ridurre i costi di un ente che ad andare avanti in queste condizioni non ce la fa più “Non è vero, noi la nostra proposta l’abbiamo fatta – sottolinea Betti – e tra l’altro prevede l’intensificazione dell’attività e l’apertura al pubblico popolare, riducendo il costo dei biglietti per alcune rappresentazioni”.
Invece l’imperativo pare essere quello di tagliare solo sul personale: “Invece a noi risulta che i dieci dirigenti della Fondazione costino circa un milione l’anno”, conclude il sindacalista Cisl.
Intanto, a confermare la linea intrapresa ci ha pensato ieri lo stesso sindaco Matteo Renzi: “Il Maggio musicale fiorentino ha un debito, ereditato, di 27 milioni” e quindi “se non si fa niente questa è una macchina lanciata a tutta velocità contro il muro. Noi stiamo cercando di frenare e di rimetterla in carreggiata: spero che i dipendenti e soprattutto i sindacati lo capiscano”. “Noi vogliamo risanarli – ha aggiunto – ma per farlo è impensabile che tutti i giorni i dipendenti siano disponibili a lamentarsi e non a mettersi in gioco. Molti di loro – ha proseguito – hanno capito la drammaticità del problema e ci stanno dando una mano; una minoranza continua a fare polemica ogni giorno. In questa situazione di difficoltà o tutti fanno un sacrificio oppure qualcuno, per non dire tutti, va a casa”.
I sindacati, in attesa del tavolo sulla crisi alla quale da tempo attendono di sedersi insieme a Regione, Provinda e Comune, sono stufi di sopportare ed hanno convocato per oggi alle ore 12.30 un’assemblea al Teatro comunale, in vista, quasi inevitabile, c’è anche uno sciopero.

Notizie correlate:

  1. Maggio musicale, De Zordo: “Ritardo inaccettabile, pressioni indebite e salute a rischio per i lavoratori”
  2. Nucleare, Maggio fiorentino costretto in Giappone, De Zordo: “Inquietanti le testimonianze dirette”
  3. L’orchestra suona mentre la centrale esplode. Riportiamo a casa il Maggio Fiorentino
  4. “Scappi dal terremoto? Perdi il lavoro”. L’inaccettabile ricatto del Maggio Fiorentino
  5. Nucleare e Maggio Fiorentino, Da Renzi informazione superficiale

Stampa questo articolo solo se necessario

————————————————————————————————————————————————–

I sindacati del teatro: integrativo cancellato. Per l'azienda dei bus un'offerta di trattativa con prepensionamenti e meno riposi Stipendi con taglio, bufera al Maggio

Corriere Fiorentino 5-10-11

E all'Ataf la svolta arti privati di Renzi
Doppia partita per Palazzo Vecchio: Ataf e Maggio. Per l'azienda del bus il sindaco fa un'offerta che contiene prepensionamenti e meno riposi. In cambio niente privatizzazione. Al Maggio invece è bufera: gli stipendi sono arrivati, ma ora c'è il rischio che siano erogati con tagli. I sindacati accusano: integrativo già cancellato. Alta tensione. L'orchestra ha sospeso le prove. Oggi l'assemblea. A PAGINA 4 Bozza, Sanna Strappo Maggio C'è lo stipendio, non l'integrativo Tensioni all'annuncio del direttore Stop alle prove, e oggi l'assemblea Una buona e una cattiva notizia per i lavoratori del Maggio musicale. La prima: arriv nelle casse della Fondazione la tranche del Fus da 7,8 milioni di euro, attesa per pagare gli stipendi. La seconda: la direzione intende far partire subito i tagli agli integrativi, dal 20 al 30% in quattro mesi. Ieri è stata un'altra giornata tesissima in teatro, con l'interruzione della prove d'orchestra con il maestro Zubin Mehta e la rabbia dei sindacati per la riduzione. Mentre il sindaco Renzi chiarisce: «Il Maggio musicale ha un debito ereditato, se non si fa niente è una macchina lanciata a tutta velocità contro il muro. Noi stiamo cercando di rimetterla in carreggiata, ma per farlo è impensabile che tutti i giorni i dipendenti del Maggio siano disponibili a lamentarsi e non a mettersi in gioco». Oggi si terrà l'assemblea dei lavoratori a cui sono invitati sindaco e Cda. Dopo l'annuncio pochi giorni fa di un nuovo ritardo nei pagamenti degli stipendi, ieri mattina il direttore Caldo ha incontrato i sindacati per una comunicazione: «Ci ha detto che i soldi del ministero sono arrivati — racconta Angelo Betti della Cisl — ma per il pagamento degli stipendi avremmo dovuto aspettare fino alla prossima riunione del Cda (prevista per il 7 ottobre, ndr), altrimenti sarebbero stati erogati subito ma con il taglio degli integrativi». Ma sembra più che probabile che anche dopo il 7 gli stipendi arriveranno senza integrativo. Le parole di Caldo hanno mandato su tutte le furie i sindacalisti: «Era ancora in corso una trattativa sugli integrativi e d'imperio è stata presa una decisione» dice Silvano Ghisolfi della Cgil. Dopo poco è arrivata la sovrintendente Francesca Colombo, che ha sottolineato di non aver avuto una controproposta da parte dei sindacati; dal teatro si fa sapere anche che la direzione aveva dato come termine ultimo della trattativa il 28 giugno scorso. «Abbiamo fatto le nostre proposte senza avere risposte —chiosa Betti — abbiamo chiesto il tavolo di garanzia con Comune, Provincia e Regione, e di spalmare i risparmi sugli stipendi nel triennio». Da parte sua Renzi ha precisato: «Noi siamo disposti ad aprire tutti i tavoli, ma poi bisogna prendere qualche decisione». Il teatro prevede di far rientrare circa 2,3 milioni di euro nel 2011, secondo il piano Colombo. La notizia dei tagli agli integrativi ha fatto il giro del tea *** tro, fino ad arrivare all'orchestra che era intenta nelle prove con il maestro Mehta. La musica si è interrotta bruscamente e gli orchestrali hanno chiesto di parlare con la sovrintendente. Nuovo round, col maestro Mehta ha cercato di mediare: «La sovrintendente ha dato la sua versione dei fatti, accusandoci di non aver portato le nostre proposte —racconta Ghisolfi — ha detto che il Maggio chiuderà se non vengono fatti questi sacrifici». I sindacati precisano: «Noi siamo disposti a venire incontro al teatro anche economicamente ma con un piano spalmato su più anni, non in 4 mesi. Gli integrativi non sono privilegi.

———————————————————————————————————————–

Via subito la sovrintendente e il cda del Maggio Fiorentino
Sinistra Ecologia Libertà aderisce allo sciopero indetto dai Sindacati
La decisione unilaterale del CDA del Maggio Fiorentino di non pagare gli integrativi ai dipendenti
appare ancora una volta come il tentativo di far pagare ai lavoratori la crisi di una realtà
importante per la nostra città.
Ancora una volta non è stato accettato il confronto con i lavoratori e le loro rappresentanze
sindacali; uno scenario già visto, che vede protagonista quella ideologia che intende negare ai
sindacati il ruolo di rappresentanza sociale e del mondo del lavoro.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ sostiene le decisioni prese dall’Assemblea CGIL CISL UIL dei
lavoratori del Maggio; in particolare la richiesta di dimissioni del CDA che ha manifestato una
completa incapacità di gestione dell’emergenza,negando il rapporto con le parti sociali, scaricando
esclusivamente sui dipendenti nefandezze economiche da altri determinate.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ aderisce convinta allo sciopero indetto da CGIL CISL UIL per i
giorni 6, 14 e 18 ottobre e auspica l’apertura di un tavolo di confronto tra Comune di Firenze ,
Provincia e Regione Toscana per sviluppare un nuovo piano per il futuro del Maggio Fiorentino,
una risorsa culturale importante per Firenze.

Il Coordinamento Provinciale di
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
Firenze 5 ottobre 2011

25 Comments

  1. i soliti infami della fials.
    e zubin metha perchè doveva rinunciare ai suoi soliti 20 o 30 o 40 mila eurelli per la serata ? fate schifo.
    ASSOLDATI I KRUMIRI .
     SIAMO AL FAR WEST .
    COLOMBO SPARISCI DAI TEATRI ITALIANI.
    max rispetto e solidarietà per i tecnici e le maschere del Maggio fiorentino.

    Vogliamo lo sciopero generale contro la dirigenza del maggio fiorentino e per le loro dimmissioni.
    Si sono mangiati l'anima e adesso CHE SONO A RICHIO DEFAULT la crisi la vogliono fare pagare a operai e maschere.VERGOGNA

    Commento by anonimo — 7 Ottobre 2011 @ 20:48

  2. ZUBIN METHA E ORCHESTRA DEL MAGGIO FIORENTINO SIETE LA VERGOGNA DEI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO ITALIANO.
    KRUMIRI SCHIFOSI.scillipotiani.ho visto il video sul corriere fiorentino. 
    fate schifo

    Commento by anonimo — 7 Ottobre 2011 @ 21:00

  3. Maggio, telecamera sul palco
    indagata la sovrintendente

    Francesca Colombo è sotto inchiesta per aver fatto installare sul palcoscenico del Teatro Comunale l'appareccho all'insaputa dei dipendenti che trasmetteva immagini e sonoro in un monitor nel suo ufficio
    di FRANCA SELVATICI

    Era inevitabile che la questione approdasse in procura. E così è accaduto. La sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino Francesca Colombo è sotto inchiesta per la telecamera che alcuni mesi fa aveva fatto installare sul palcoscenico del Teatro Comunale all'insaputa dei dipendenti. L’apparecchio puntava sulla scena e sulla buca dell’orchestra e trasmetteva immagini e sonoro su un monitor nel suo ufficio. Francesca Colombo è indagata per violazione dell’articolo 4 dello Statuto dei Lavoratori, che vieta "l’uso di impianti audiovisivi e di altre apparecchiature per finalità di controllo a distanza dell’attività dei lavoratori".

    Quando, agli inizi di maggio, i rappresentanti della Cgil denunciarono l’accaduto, la Sovrintendente replicò che non vi era da parte sua alcuna intenzione di spiare i lavoratori e che nei teatri di tutto il mondo, Scala inclusa, è installato questo genere di telecamere perché è normale che il Sovrintendente voglia avere il controllo di quello che accade sul palcoscenico. In realtà lo Statuto dei Lavoratori non vieta affatto l’utilizzo di impianti audiovisivi "richiesti da esigenze organizzative e produttive ovvero dalla sicurezza del lavoro", purché siano installati in accordo con i rappresentanti dei lavoratori, ovvero, in mancanza di accordo, siano approvati dall’Ispettorato del lavoro. Procedura che, però, non era stata seguita dalla SovrintendenteColombo. Tanto che nel giugno scorso l’Ispettorato del lavoro, accogliendo l’esposto del sindacato, le ordinò di togliere la telecamera, le inflisse una multa di 500 euro e inviò in procura una denuncia per violazione dello Statuto dei Lavoratori. Di qui la inevitabile iscrizione nel registro degli indagati.
    La Sovrintentende smentisce di aver ricevuto alcuno avviso di apertura di procedimento.

    (07 ottobre 2011)

     

     

    Commento by anonimo — 7 Ottobre 2011 @ 21:30

  4. Maggio, arrivano i carabinieri 
    "Mehta blocca il concerto". Poi si inizia

    Zubin Mehta è stato bloccato dai dipendenti in sciopero che hanno scoperto che la serata dedicata a Liszt e Strauss era destinata a svolgersi grazie al lavoro di alcune ditte private. Lo spettacolo è stato in bilico fino all'ultimo, finchè il maestro ha deciso di entrare in scena

    "I problemi del teatro non sono ancora stati risolti, stasera avremo difficoltà con l'illuminazione ma andiamo comunque in scena". Alle 21 il maestro Zubin Mehta chiude con queste parole una lunga giornata di tensioni per il teatro Comunale di Firenze, tra polemiche, carabinieri, accuse alla soprintendenza e fischi del pubblico.

    I tecnici del teatro di Cgil, Cisl e Uil in sciopero per i tagli di alcune voci del contratto integrativo nelle buste paga di tre mesi, nel pomeriggio hanno visto entrare dipendenti di ditte private che li avrebbero sostituiti per far svolgere regolarmente il concerto deditato a Liszt e Strauss. Ci sono state accuse di crumiraggio e nuovi attacchi alla soprintendente Francesca Colombo. Si è deciso di chiamare i carabinieri per segnalare l'utilizzo di personale esterno per aggirare lo sciopero. 

    Quando in teatro è arrivato Mehta, i lavoratori che manifestavano, un centinaio, gli hanno spiegato cosa stava avvenendo. Il mastro avrebbe detto che in quelle condizioni non era possibile andare in scena. Dietro le quinte è c'è stata una assemblea e l'inizio del concerto è slittato. Intanto Francesca Colombo è andata sul palco: "C'è un problema tecnico", ha detto la soprintendente del Maggio per annunciare il ritardo. Sono arrivati i fischi di disapprovazione del pubblico. Poco dopo, intorno alle 21, Mehta si è presentato davanti agli spettatori e ha annunciato l'avvio del concerto.

    (06 ottobre 2011)

     

     

    Commento by anonimo — 7 Ottobre 2011 @ 21:32

  5. w gli elettricisti del maggio fiorentino.un elettrico scaligero

    Commento by anonimo — 7 Ottobre 2011 @ 21:33

  6. ma xkè gli artisti delle orchestre dicono sempre una cosa, ma quasi sempre fanno altra ?
    gente poco affidabile??? dopo non vi lamentate se il resto dei lavoratori dei tetari vi guarda male e scrive cose brutte sui muri nei vostri confronti.
    in momenti come questi non ci possiamo permettere di dividerci e pensare al proprio orticello. basta con questi tradimenti, altrimenti ci rimettiamo tutti.

    Commento by anonimo — 7 Ottobre 2011 @ 23:32

  7. carissimo collega n° 6
    purtroppo questi ci sguazzano con le divisioni tra i gruppi e conoscono bene i vari orticelli, per cui sanno come manovrare per mettercelo nel culo.
    Tenete duro, perchè tanto anche con il taglio dell'integrativo non riusciranno a raddrizzare la situazione economica. Te lo dice uno che lavora a Genova, e nonostante il teatro risparmi di fatto il 40% sul costo del lavoro per via dei contratti di solidarietà, la situazione è comunque disastrosa, tanto che si riparla di commissariamento o, nella migliore delle ipotesi, di taglio del personale stabile alla fine dei contratti di solidarietà.
    E non serve nemmeno dare la colpa a questo o a quel gruppo. Pensa che a Genova, a metterci nella merda scegliendo i contratti di solidarietà, sono stati proprio i gruppi non artistici, ovvero tecnici e impiegati, con una piccola parte dell'orchestra sindacalizzata.
    Fate fronte comune e muovetevi, anche se da fuori mi sembra che siate già in ritardo.
    Auguri per la vostra lotta e un forte abbraccio.

    Lavoratore del Carlo Felice

    Commento by anonimo — 8 Ottobre 2011 @ 08:45

  8. 08/10/11

    AVVENIRE

    MAGGIO, GIALLO SUL SOVRAINTENDENTE

    Maggio, giallo sul sovrintendente

    La sovrintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Francesca Colombo, sarebbe indagata dalla Procura di Firenze, per aver montato una telecamera sul palco del teatro, con la quale osservare i musicisti al lavoro.

    La polemica data al maggio scorso, quando la Cgil segnalò il problema, e la telecamera fu rimossa. Anche se la sovrintendente, all'epoca, disse che era una prassi comune in tanti teatri, e che non aveva l'intento di spiare i dipendenti al lavoro. La segnalazione sindacale ha portato però all'apertura di un fascicolo. Il soprintendente ha fatto sapere di «non aver ricevuto nessun avviso di apertura di procedimento asuo canco dalla procura di Firenze». Inoltre, sempre in serata la stessa Colombo, ha reso noto che «è già stato chiuso il procedimento aperto presso l'Ispettorato del lavoro di Firenze» in relazione alla stessa vicenda della telecamera. Secco il commento del sindaco di Firenze, Matteo Renzi: «Sono stato giovedì ad assistere all'ultima parte del concerto del Maggio e per quello che ci riguarda non c'è stato alcun comportamento antisindacale e credo che l'accusa debba essere respinta al mittente». I sindacati «È indagato per comportamento antisindacale». Ma lui nega. Renzi lo difende ***

    Commento by ramonn — 8 Ottobre 2011 @ 10:33

  9. 08/10/11

    CORRIERE FIORENTINO

    L'ORA CON MEHTA E CON L'OMBRA DEL 21 DICEMBRE – "ORA O SI MUORE: FIRENZE NON È DEI SINDACATI"

    Il sindaco e l'ombra sul 21 dicembre «Ora o si muore: Firenze non è dei sindacati» ue cene, per poi tuffarsi nella bufera del Maggio. Giovedì, la serata di Matteo Renzi era iniziata tra i lustrini, con l'inaugurazione del nuovo Hotel St. Regis in piazza Ognissanti. Per poi proseguire, a poche centinaia di metri, a Villa Favard, la nuova sede del Poli-moda. Il sindaco sapeva che al Comunale, visto lo sciopero indetto dai tecnici, il clima sarebbe stato molto teso. Forse però non al punto che la situazione degenerasse fino all'arrivo dei carabinieri, chiamati dai sindacati che avevano ravvisato «comportamento antisindacale». E allora che, avvisato dal suo staff e dalla sovrintendente Francesca Colombo, attorno alle 23.20 Renzi ha lasciato Villa Favard, una manciata di passi dal teatro. Il sindaco, che nel frattempo aveva già concordato con la Colombo la linea (dura) da tenere, ci è andato a piedi. Il concerto del pianista Buchbinder, diretto dal maestro Zubin Mehta, volgeva alla fine dopo i ritardi dovuti al caos iniziale. Il sindaco lo ha seguito fino alla fine, poi è rimasto fino a notte fonda (le 1.3o) per discutere e ringraziare i professori d'orchestra che hanno consentito lo svolgimento dello spettacolo. Puntualmente si ricorrono le voci di un disaccordo, tra Renzi e Colombo, sulla strategia da tenere. Ma Palazzo Vecchio fa muro a difesa della sovrintendente: tutto è stato concordato nei minimi dettagli. Anche la chiamata di una ditta esterna per sostituire i tecnici in sciopero. Perché insomma, quel concerto andava fatto ad ogni costo, soprattutto per dimostrare che gran parte delle mansioni dei tecnici del Maggio possono essere esternalizzate, unica mossa per rendere i costi sostenibili ed arginare la voragine di bilancio da 27 milioni. Un taglio vitale, secondo il piano di Renzi per salvare l'Ente lirico, al quale rimarrebbero in carico solo i dipendenti della parte artistica, cioè quel valore in più, non replicabile, che rende il Maggio un'eccellenza mondiale. Da parte di Renzi, sindaco e presidente dell'Ente, e della Colombo c'è la consapevolezza che una rottura definitiva ' con i sindacati potrebbe avere gravi ripercussioni sull'inaugurazione del , nuovo Auditorium alle Cascine, prevista per il prossimo 21 dicembre. Ma c'è anche un'altra consapevolezza: «Questa battaglia va vinta, ora, o si muore». Ieri Renzi è entrato nel Cda tra lavoratori urlanti e con l'iPad sotto braccio. Spera che torni la serenità necessaria, ma ha lanciato l'avviso: «Non è possibile immaginare che una città si fermi perché un sindacato lo vuole — dice al Tg3 della Toscana — ho pieno rispetto per le motivazioni di chi ha scioperato e sono pronto ad ascoltare chiunque: però questa città non è in mano ai sindacati, quando le cose sono necessarie si fanno. Anche perché altrimenti il teatro chiude». Fondamentale il confronto, avuto ieri mattina a Palazzo Vecchio dopo una lunga notte di tensioni, con Zubin Mehta. Renzi e il maestro hanno discusso per quasi un'ora nella sala di Clemente VII. Incontri Giovedì notte il faccia a faccia coi lavoratori al Comunale, ieri un'ora insieme a Zubin Mehta Sempre ieri, al termine di uno scontro durissimo, la trattativa con i sindacati si è riaperta. Un primo sospiro di sollievo, dopo una giornata di confronti anche sull'aspetto legale della vicenda, che potrebbe sfociare (per la Cgil è già successo) in una nuova querela per «comportamento antisindacale», con i lavoratori che hanno trovato un alleato in Cristina Scaletti, assessore regionale alla cultura e componente del Cda del Maggio: «Sui diritti costituzionali non si scherza, la direzione del Maggio, per contrastare lo sciopero delle maestranze, ha passato il segno». Le ha risposto Nicola Danti, renziano doc e presidente della commissione cultura in Regione: «Il Maggio va risanato: non è il momento questo di farsi propaganda politica tanto meno come stampella di questa o quella sigla sindacale». Una giornata tutt'altro che tranquilla, per il sindaco, alle prese anche con lo sciopero all'Ataf e con il blocco della circolazione sui viali causata dal corteo degli studenti. E pensare che il giorno prima, da rotta-matore, aveva annunciato via Facebook che ieri avrebbe svelato il titolo della Leopolda bis, prevista a fine mese, e parte dei nomi dei partecipanti. Gli eventi lo hanno costretto a premere «pausa». ***

    Commento by ramonn — 8 Ottobre 2011 @ 10:40

  10. 08/10/11

    CORRIERE FIORENTINO

    L'ORCHESTRA HA SUONATO, TRA DUE FUOCHI – "ABBIAMO SUONATO, PERÒ CHE SOFFERENZA"

    L'orchestra «Abbiamo suonato, però che sofferenza» Alla fine ha prevalso l'amore per la musica, con un grande conflitto interno. Abbiamo dimostrato di amare la città e il nostro pubblico La loro rabbia è la nostra rabbia, pensa a voce alta Nicola Mazzanti mentre fuori si consuma il conflitto intestino. Il sipario è ancora chiuso e lui, dietro le quinte, pochi minuti prima di entrare in scena, irrigidito dall'ansia, tiene il suo flauto stretto forte fra le mani. «Per tutto il tempo mi sono chiesto se quello era il posto giusto. Mi affacciavo in platea e vedevo duemila persone in attesa». «Dietro di me — continua a raccontare Nicola Mazzanti — altri sfogavano una giustificata rabbia. Il cuore gonfio di contrasti. Nessuna ansia, ma profonda amarezza. Senza sapere quale fosse la posizione giusta da prendere». Dalla porta principale fa il suo ingresso la prima viola, Igor Polesitzky. E lascia sulla soglia di Corso Italia un groviglio di sentimenti: «Mi sono sentito come in Giappone» racconta il violista ucraino. «Ma la gente ha bisogno della musica e noi abbiamo bisogno di suonare». Scelta difficile per molti. «Avevo lo stomaco attorcigliato» racconta Francesco Furlanich, il fagotto. «Già c'è un nervosismo di base. Poi arriva una serata così importante, un concerto che riproporremo anche a Vienna, e trovare cinquanta persone che alzano la voce davanti alla porta, e i cori contro il Teatro, e i carabinieri, e la confusione… Male, si sta male. Anche se devi dare il massimo, come sempre, come è giusto, anche se tiri fuori l'orgoglio… I problemi delle luci che mancano passano in secondo piano». C'erano tutti. Cento orchestrali. Tutti meno due, gli unici che hanno scioperato insieme al comparto tecnico. Orchestra compatta ma non per questo meno in crisi. «E difficile spiegare cosa mi passasse per la testa in quel momento — prosegue Polesitzky, che insieme al primo violino Domenico Pierini è uno dei leader e portavoce dall'intero organico —Quando sono arrivato e ho visto il gruppo di colleghi che protestavano, mi sono sentito come chi attraversa le linee di un picchetto in fabbrica. Ed è l'ultima cosa che avrei mai voluto fare». Sentimenti contrastanti. «È stata una serata surreale. Divisi come eravamo tra l'adesione alla causa e la voglia di non mancare di rispetto al pubblico», sottolinea Andrea Dell'Ira, prima tromba, a parlare. «La sensazione è che ci stiano portando via la dignità — aggiunge — e solo con l'aiuto del maestro Mehta siamo riusciti a mettercela tutta». Ma come si fa a mettercela tutta quando «viene meno la serenità»? «Chissà se riusciremo ancora ad andare avanti così» si chiede Dell'Ira. Tra le poche certezze degli orchestrali che giovedì sera si sono divisi dai tecnici ed hanno assicurato il concerto guidati dal maestro Zubin Mehta, rimane questa: dl comportamento della nostra dirigenza è inqualificabile. La situazione è ingestibile. I problemi sono più gravi di quanto venga percepito fuori» conclude la prima tromba. «Alla fine ha prevalso l'amore per la musica, ma con un grande conflitto interno. Noi abbiamo dimostrato di amare la città e il nostro pubblico. Ci vorrebbero persone con lo stesso rispetto e lo stesso amore anche tra coloro che ci amministrano». ***

    Commento by ramonn — 8 Ottobre 2011 @ 10:50

  11. 08/10/11

    SECOLO XIX

    INTERVISTA A GIOVANNI PACOR – NON VI FIDATE? INVECE SIAMO (QUASI) SALVI

    CARLO FELICE,PARLA PACOR NON VI FIDAVAT H? INVECE SIAM(_) (QUASI) SALVI Il sovrintendente: «Recuperati 2,5 milioni di euro: non siamo più un buco nero. E ai crocieristi porteremo la musica sulle navi» RENATO TORTAROLO
    SOVRINTENDENTE PACOR, lei guida il Carlo Felice da 15 mesi. Come va? «Benissimo, direi». Non dovevano commissariarvi? «Solo voci, non contano nulla». E perché escono? «Perché se un teatro perde più del 30% del patrimonio per due esercizi consecutivi, va commissariato». I suoi conti sono in ordine? «Quest'anno abbiamo già recuperato 2,5 milioni di euro. Nella stagione scorsa ne perdevamo ancora tre e mezzo. Se chiudo l'anno con la stessa cifra più un euro, non arriva nessun commissario». E lei pensa di farcela? «Ovviamente, sì. Una volta questo teatro perdeva mediamente 7 milioni per volta. Ora va come un treno». Si è messo a fare miracoli? «Nemmeno per idea. Spendiamo di meno, risparmiamo su tutto, alcuni sponsor ritornano. E poi ho conguagli dalle banche». Non siete più un buco nero? «No. Dirò di più: nel famoso piano industriale alla base di questo rilancio erano previsti tre milioni di sovvenzione speciale promessi dal ministro Bondi. Non arriveranno mai. Peccato. Facciamo i conti con quello che abbiamo». Encomiabile, ma l'8 novembre del 2012 scadranno i contratti di solidarietà che vi permettono di risparmiare quattro milioni al mese. «Forse finiranno prima, chissà. Però vogliamo arrivare a quella scadenza con idee e programmi chiari». Quanto spendete di costi fissi? «Quattordici milioni all'anno. Quindi tagliamo sui costi variabili». Si può? «Hai voglia. La programmazione costa 3,5 milioni di euro. Una volta una sola produzione arriva a costarne uno». Genova come l'ha accolta? «All'inizio è stato difficile». Non ne dubito. «Io vengo da Trieste, altra città di porto. Tutte uguali: sembrano aperte ma le porte di casa rimangono sbarrate». Quindi non si è spaventato? «Figurarsi, vengo dalla National Opera di Atene. Ora è brutta ma è stata anche peggio. Andavo in banca per far pagare gli stipendi e mi dicevano: sì lei i soldi li ha, noi invece no». Com'è finita? «Ho tagliato gli stipendi di tutti, compreso il mio ma il teatro è salvo». Non sembrava così determinato ai tempi della trattativa con i sindacati. «Ah no? Però sono ancora qui a parlarle di cifre. Vede, sono un nordico, parlo poco ed evito la polemica. Un anno fa parlavano tutti un po' troppo». Questa è una città che non si fida. Specie sui soldi. «Mi sto aprendo molte strade, sono cambiare molte cose. Gli abbonamenti del Carlo Felice erano crollati, troppi scioperi, la gente è scappata. Da 6 mila abbonati siamo scesi a duemila. Ora, in undici giorni ne abbiamo rinnovato 1700. Fanno 600 mila euro». Il 20 ottobre inaugurerete con il "Flauto Magico" di Mozart diretto da Johannes Wildner… «Che modernità, eh? Tutto metafore, messaggi criptati, massoneria e allo stesso tempo fiaba per bambini». Avrà successo? «Sì, è universale, piace sempre. E poi c'è la mano di un immenso Lele Luzzati. Ad Atene il "Flauto" faceva il tutto esaurito e lì i tedeschi li capiscono poco». Genova è di sinistra o moderata? «C'è di tutto, anche gli estremi. Ho incontrato persino il comunismo degli anni Settanta. Eh sì, voi genovesi avete slanci, esagerazioni e contraddizioni. Ma rimanete di sinistra». E questo fa bene all'opera? «Sì, a patto che l'ideologia poi non si intrometta nell'arte. Il teatro dev'essere libero, non subire influenze». Ci vogliono i turisti, non crede? *** «Sì, ai crocieristi porteremo la musica sulle navi, altrimenti si fondano solo negli outlet. Ma siamo aperti a tutto, suoniamo anche lì». Come vanno gli altri teatri d'opera? «Perché lo chiede a me?». Perché fa il sovrintendente. «Allora le rispondo che ci vuole il nuovo contratto nazionale, quello vecchio ci mette sotto ricatto. E poi costa troppo». Parla degli integrativi? «Appunto, le pare ragionevole che io paghi indennità per prestazioni che fanno già parte delle mansioni? Come dire: c'è una strada che curva a sinistra, se non sterzo sbatto però mi devi pagare lo stesso». Cambiate il contratto. «A qualche sovrintendente potrebbe non convenire. Sa quando si gioca solo per non arrivare quart'ultimi in campionato?». Brutta storia, certi teatri verrebbero sempre salvati dalla politica? «C'è questo pericolo». Cosa invidia agli stranieri? «In Germania hanno tagliato il 5 per cento delle sovvenzioni ma le hanno già garantite per i prossimi cinque anni. Vuol dire poter programmare, prenotare e quindi risparmiare. L'acquisto dell'ultimo minuto è sempre più costoso». Bravi gli stranieri, vero? «Splendidi, se un sovrintendente rispetta solo il 92% del budget lo cacciano». tortarolocaailsecoloxix.it RIPRODUZIONE RISERVATA II "Flauto magico", qui in scena al Carlo Felice nel 2006, aprirà la nuova stagione del teatro Giovanni **

    Commento by ramonn — 8 Ottobre 2011 @ 10:57

  12. Toh, sta tornando a scrivere l'esimio cav. Tortarolo, colui che scende in campo quando ci sono da affossare i lavoratori, soprattutto se non legati alla politica o ai poteri economici e finanziari cittadini come gli autonomi.
    Qual'è il senso di questa stucchevole intervista condita di strafalcioni galattici e risposte dorate?
    Celebrare un farsesco inno alla gioia, per comunicare all'opinione pubblica che il modello genovese funziona ed è trasportabile, oltre a fornire una zattera, che dico, un piroscafo di salvataggio alla giunta di sinistra (così si definisce) in prossimità della tornata elettorale.
    Bene, caro Tortarolo, nel senso di colui che fa le torte, il Sallusti della redazione spettacolo della vergogna del secolo xix, intanto il Carlo Felice non ha mai perso 4 milioni al mese, farebbero 48 l'anno avendone 7 dal Fus, 1 da regione e 2 dal comune.
    Poi, caro Pacor, o Pacco(r), intanto dire che hai recuperato 2,5 milioni (coi contratti di solidarietà, ma saranno comunque meno per le cappelle che avete fatto amministrativamente) significa un cazzo, perchè per chiudere l'anno ve ne mancano 3,6.
    Successivamente gli sponsor che arrivano entusiasti non assommano, dopo un anno che ti sbatti (?) nemmeno 800.000 euro.
    Terzo, che i cds finiscano prima è un'altra palla galattica, perchè sai benissimo che senza i soldi tolti ai lavoratori l'anno prossimo avresti un buco da 5 milioni.
    Quarto, dopo aver levato alla gente il 20% dello stipendio ora parli di toccare anche l'integrativo, della serie: spolpiamoli fino all'osso sti coglioni di lavoratori; peccato che quando i lavoratori ce li hai davanti queste cose non te le sogni nemmeno di dirle, l'ardire lo trovi solo davanti alla penna del pasticcere tortaiolo.
    Quinto, il comunismo della Vincenzi e di Ranieri che hai incontrato a Genova è quanto di più uguale al berlusonismo del nano sessuomane di Arcore, con la differenza che in bunga-bunga qui a Genova lo fate col culo dei lavoratori, che è gratis a differenza delle escorts.
    Sesto, questo articolo è uscito perchè politica e Pacor hanno capito che gli sta per arrivare uno tsunami: ci siamo infatti definitivamente rotti il cazzo delle vostre panzane, e visto che siamo allo sfascio economico, artistico, produttivo, la sberla che vi sta per arrivare, agli uni elettoralmente agli altri rispedendoli ad Atene, o meglio a Trieste, vista l'aria che tira in Grecia, la sentirete bruciare per anni. Gli scioperi non si fanno da 3 anni, non da quando sei arrivato te, caro Pacor. E se non alzi i tacchi entro l'anno, stai certo che qui non si farà più un cazzo di niente a tempo indeterminato, occupazione compresa.

    Commento by anonimo — 8 Ottobre 2011 @ 12:50

  13. TRIESTE Consiglio di amministrazione – sovrintendente incluso – azzerato: al suo posto un commissario straordinario che esercita tutti i poteri attribuiti al cda, con il compito di mettere in sicurezza i conti oggi in profondo rosso e di rilanciare, consolidandola, l’attività della Fondazione lirico-sinfonica.

    È questo lo scenario verso cui sta andando il Verdi. Uno scenario che potrebbe concretizzarsi già nel giro di una o due settimane, portando così il teatro ad affiancarsi alle altre cinque Fondazioni (su un totale di 14 in Italia) oggetto negli anni di amministrazione straordinaria.

    «Di commissariamento si è parlato – si limita a dire Roberto Cosolini – ma l’assunzione di atti formali spetta» a Roma. Il riferimento è al colloquio che il sindaco, che della Fondazione è presidente, ha avuto l’altro ieri con il ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan, «che senza retorica ho trovato molto disponibile e attento verso la città. Abbiamo condiviso la preoccupazione e valutato la situazione seria in cui versa il Teatro. Ma considerato che il Verdi è un’istituzione preziosa per Trieste e per la lirica italiana, si è deciso di fare assieme, concordandoli, tutti gli sforzi e le azioni necessarie per avviarne il risanamento. Qualsiasi decisione verrà presa sarà frutto di un accordo tra il ministro e la città». E però, sottolinea Cosolini, «la situazione richiede un cambio di marcia, una svolta e uno sforzo straordinari».

    La «situazione» è nota. Ed è tale da portare tecnicamente al commissariamento, che il ministro per legge dispone quando i conti economici di due esercizi consecutivi chiudano con una perdita nel complesso superiore al 30% del patrimonio, ovvero siano previste perdite di analoga gravità. Il bilancio consuntivo 2010 si è chiuso con un passivo di 4 milioni 108mila euro. Un rosso che ha indotto i revisori dei conti a inserire nella relazione inviata a Roma l’invito a valutare l’ipotesi di scioglimento del cda. Il debito patrimoniale del Teatro oggi è di 23 milioni di euro. A ciò va aggiunto che, a fronte di un 2009 che si chiuse con lievissimo attivo, per il 2011 si potrà aspirare al pareggio solo grazie a una quota straordinaria che il ministero dell’Economia dovrà versare quale esito di una pluridecennale battaglia legale con la Fondazione. In mancanza di questa voce, anche l’anno in corso segnerebbe un rosso di circa 3 milioni.

    A luglio e agosto il teatro ha affrontato un problema di liquidità – stipendi a rischio – risolto con un intervento del sindaco nei confronti delle banche che infine hanno mantenuto le linee di credito.

    Di qui lo scenario del commissariamento. Che in via teorica, per legge, potrebbe anche preludere allo scioglimento della Fondazione: ma «qualunque soluzione – precisa subito Cosolini dopo l’incontro con Galan – sarà finalizzata alla messa in sicurezza e al rilancio del Teatro».

    Il commissariamento, si diceva, prevede l’azzeramento del cda – composto dal sovrintendente Antonio Calenda, da Cosolini presidente e da altri sei amministratori – e l’arrivo di uno o più commissari la cui durata in carica è fissata in sei mesi rinnovabili. Se quella che serve è una «svolta», come la definisce Cosolini, il commissario dovrebbe affrontare un’analisi approfondita dei costi del Teatro, potrebbe proporre piani di riorganizzazione del lavoro interno e rimodulare l’intera struttura. Da Roma potrebbero arrivare risorse ad hoc. Il sindaco intanto avrebbe già dato a Galan la disponibilità a trasferire alla Fondazione la proprietà di Sala Tripcovich e laboratori delle Noghere, così da incrementare di 5 o 6 milioni il patrimonio del Verdi.

    Commento by anonimo — 8 Ottobre 2011 @ 19:28

  14. Firenze, Genova, Cagliari e ora Trieste: ma di cosa vi meravigliate?
    Sta andando avanti tutta il progetto del decreto Bondi: lasciare due sole istituzioni, la Scala e Santa Cecilia.
    Di fronte a questo non restano che due strade: lottare TUTTI insieme per avere il riconoscimento di pari dignità e diritti, oppure ragionare egoisticamente tronfi del risultato portato a casa con un contratto diverso e abbandonare tutti i nostri colleghi al loro destino.
    Parafrasando Dante, "qui si parrà la nostra nobilitate".
    Per quanto mi riguarda ho già scelto: voglio andare a dormire in pace con la mia coscienza.
    Saluti

    Commento by anonimo — 8 Ottobre 2011 @ 20:07

  15. UNIRE LE FORZE . TUTTI A ROMA IL 15.
     CUB SCALA

    Commento by anonimo — 9 Ottobre 2011 @ 19:22

  16. Io il 15 vado a Roma , sono un lavoratore della Scala e della Cub.
    Mi chiedo, i lavoratori degli altri teatri pensano di andare a Roma?

    Commento by anonimo — 10 Ottobre 2011 @ 14:02

  17. Se Metha se ne va è finita per il Maggio…è stata un'infamia chiamare i KRUMIRI e speriamo  che la Magistratura faccia il suo dovere. Ma boicottare Metha è un errore in questo momento ! 

    Commento by anonimo — 10 Ottobre 2011 @ 14:42

  18.  

    12/10/11

    NAZIONE FIRENZE

    INTERVISTA A FRANCESCA COLOMBO – "IL MAGGIO È IN PERDITA DAL 1999. È UNA VERGOGAN NON SI SIA FATTO NULLA"

    Il Maggio è in perdita dal 1999 E' una vergogna non si sia fatto nulla
    La sovrintendente Colombo: Trenta milioni di debito e siamo senza liquidità'

    PREMIARE I PIU' MERITEVOLI STIPENDI RIDOTTI «DOBBIAMO TROVARE INSIEME Al SINDACATI «E' UN PASSO INEVITABILE PER ARRIVARE UN MECCANISMO CHE PREMI I MERITEVOLI ALL'EQUILIBRIO DI BILANCIO: LA DIRIGENZA SI ORA CI SONO SOLO GRATIFICHE A PIOGGIA» TAGLIATA IL 15% MENTRE Al DIPENDENTI IL 6-7%» «CI TENDANO LA MANO» 'NON E' FACILE OGGI CHIEDERE SOLDI AGLI ENTI PUBBLICI MA BISOGNEREBBE CHE COMUNE, PROVINCIA E REGIONE DESSERO PIU' CONTRIBUTI' MENO PERSONALE

    «Ci sono già richieste per 57 prepensionamenti, le istituzioni ci aiutino» LA RICETTA «Non è solo un piano di tagli Chi dice che voglio licenziare? L'orchestra è sotto organico» di OLGA MUGNAINI «DA QUANDO sono arrivata, qualsiasi cosa proponga mi sento rispondere "un si può mica fare…"». Sdrammatizza, la butta sul ridere e con quel suo lieve accento milanese tenta di imitare il fiorentino stretto che da una parte la fa sorridere ma dall'altra — nella sostanza — la manda su tutte le furie. Sono settimane pesanti per Francesca Colombo, sovrintendente del Maggio Comunale da un anno e tre mesi. Anche perché, indossati i panni della lady di ferro, ha fatto quello che i suoi predecessori non avevano avuto la capacità o il coraggio di fare: sospendere l'integrativo ai dipendenti del teatro e dire ai sindacati che così non si poteva andare avanti. Sovrintedente Colombo, in pratica lei vuole rivedere soldi e regole. E' normale che i dipendenti si siano ribellati. «Mi rendo conto del sacrificio che serve per salvare il nostro Teatro. Ma il fatto è che stiamo collassando. Basti dire che abbiamo quasi 30 milioni di debito consolidato e che la fondazione non ha liquidità. Ogni mese è una disperazione pagare gli stipendi e i fornitori, che a volte devono riscuotere conti vecchi di qualche anno». Quindi nell'immediato l'unica soluzione è tagliare la busta paga ai lavoratori? «La manovra di risanamento è molto più ampia, agisce sui ricavi che sono aumentati e su tutte le voci di costo. E vorrei insistere sul fatto che questo non è solo un piano di tagli ma anche di investimenti. Per esempio, ma chi lo dice che voglio licenziare? Se prendiamo l'orchestra siamo sotto organico e c'è da assumere». Resta il fatto che da qui alla fine dell'anno tagliera due milioni e 200mila euro dalla busta paga dei dipendenti. «C'è grande consapevolezza del sacrificio che chiediamo ai lavoratori solo per quest'anno e vorrei ricordare che la dirigenza si è tagliata il 15% dei compensi, mentre ai dipendenti la riduzione è del 6-7%. Ma è un passo inevitabile per arrivare all'equilibrio di bilancio che si deve raggiungere nel 2012. Va considerato che veniamo da un consuntivo del 2010 con otto milioni e 300mila di perdita». Ma il problema qual è: che i dipedenti del Maggio lavorano poco o che guadagnano «Nessuna delle due affermazioni è giusta I dipendenti del Maggio non guadagnano troppo e non lavorano troppo poco? è una questione di trovare un equilibrio ed un nuovo modo di lavorare. Il vero problema è che questo è un teatro in perdita dal 1999 e la vergogna è che nessuno abbia detto e fatto niente per invertire la tendenza. Detto ciò, resta il fatto che la struttura fissa è sovradimensionata rispetto ai propri ricavi, il personale stabile va ridotto e che va aumentata la produttività e la flessibilità sugli orari». Ed è una di quelle circostanze in cui i sindacati le rispondono "un si può mica fare…" «Stiamo discutendone: è la parte normativa del contratto integrativo. Ma possibile che non riesca, tra le molte cose, a modificare l'orario d'ingresso di certi settori, come ad esempio i laboratori per adeguarli alle esigenze di produzione? Mi rispondono che sconvolgo le loro vite…» Comunque, nonostante lo sciopero delle tre sigle confederali, la trattativa sindacale è avviata. «Certo, e sono disponibile a ogni tipo di confronto, ad ascoltare le loro proposte e non gli insulti. Mi spaventa solo la mancanza di proposte alternative e costruttive. Dobbiamo semplicemente trovare insieme il modo per inserire un meccanismo virtuoso che porti a premiare i meritevoli. Adesso non è così, sono gratifiche a pioggia. Invece voglio motivare le persone brave. E' sbagliato voler riportare la meritocrazia?» In tutto il Maggio ha 496 dipendenti, di cui circa 390 a tempo indeterminato. Come fa a sfoltire i numeri della struttura fissa? «Intanto abbiamo già 57 richieste di prepensionamento. Se le istituzioni, con la Regione in testa, ci aiutassero ad attivare meccanismi per la copertura finanziaria di queste fuoriuscite, sarebbe tutto già molto più facile». A proposito di istituzioni e di soci fondatori. Andrà a bussare cassaper avere altri finanziamenti? «So bene che questi non sono tempi facili per andare a chiedere altri soldi alla parte pubblica. Ma forse bisognerebbe che il Comune da 3 milioni e mezzo passasse a 4, la Regione da 2,950 arrivasse almeno a tre e mezzo e la Provincia incrementasse da un milione a uno e mezzo. Ma a parte i finanziamenti, sono tanti i modi in cui le istituzio *** ni pubbliche possono aiutare il o, per esempio con azioni forti ne a comunicazione e nella promozione del territorio». E il ministero? «E' urgente che da Roma arrivi il nuovo Ccnl ed è fondamentale che lo Stato non scenda sotto i 16 milioni e 900 mila euro che ha versato nel 2011. Devo dire che la settimana scorsa ho incontrato il ministro Galan e mi ha detto: "Vada avanti, lei faccia la sua parte che noi faremo la nostra". Non ci dimentichiamo che dobbiamo mettere le basi per la gestione del nuovo teatro, che deve avere quell'equilibrio di bilancio che oggi il Maggio non ha». Cosa ci anticipa. della programmazione artistica? «Sono appena tornata da Londra dove ho chiuso un'importante co-produzione internazionale insieme ad alcuni fra i più prestigiosi teatri al mondo. Si tratta di una commissione, una prima mondiale che sarà scritta da un compositore contemporaneo. Il Maggio non può oggi rinunciare a quel primato glorioso che gli è riconosciuto nel mondo ma spingersi oltre: questo è l'obiettivo che continuerò a perseguire con tutte le forze e, spero proprio, col contributo e nell'interesse di tutti». La situazione Il deficit Quasi trenta milioni il debito consolidato dalle Fondazione del Maggio messo insieme da più di dieci anni di bilanci in perdita Il taglio Il taglio del contatto integrativo per i mesi da settembre alla fine dell'anno consentirà un risparmio di 2 milioni e 200mila euro

    Commento by anonimo — 12 Ottobre 2011 @ 09:52

  19. 13/10/11

    CORRIERE FIORENTINO

    DISGELO AL CAPEZZALE DEL MAGGIO – MAGGIO, PIÙ SOLDI E UN ACCORDO SUI PENSIONAMENTI

    Il vertice con Renzi, Rossi e Barducci: più soldi e fondi per i prepensionamenti.

    Domenici: «Sovrintendente arrogante» Disgelo al capezzale del Maggio La Colombo: clima disteso, patto con le istituzioni. I sindacati: un passo avanti A PAGINA 5
    Sanna Maggio, più soldi e un accordo sui pensionamenti Disgelo al vertice con Renzi-Rossi-Barducci Domenici attacca la Colombo: «Arrogante» Prove di svolta La Colombo: clima disteso che fa sperare I sindacati: «Un passo in avanti importante»
    Più soldi per il Maggio musicale da Comune, Provincia e Regione. E ammortizzatori sociali. La prima riunione del tavolo fra istituzioni e sindacati, durata oltre 3 ore e terminata nella notte, si è conclusa con un impegno per salvare il teatro, che dovrebbe portare a una svolta, anche nei rapporti tra Palazzo Vecchio e sindacati. Ma rimane la richiesta di un sacrificio sugli stipendi del 2011, per recuperare fino a 2,2 milioni di euro. E la voLeonardo Domenici lontà di rivedere l'organico, anche da parte dei sindacati. Al termine dell'incontro la sovrintendente Francesca Colombo, ha detto di essere «contenta per il clima disteso in cui si è svolta la riunione» e soddisfatta anche «per l'assunzione di responsabilità e di progetti concreti da parte di Comune, Provincia e Regione». Colombo ha inoltre sottolineato l'impegno per un «patto tra le tre istituzioni e la fondazione del Maggio, una decisione importante perché inserisce il piano di riorganizzazione in una conice istituzionale. La direzione del teatro vuole andare avanti sulla strada del dialogo. Siamo pronti ad ascoltare e valutare le pro-proste dei sindacati». Abbastanza per far rientrare lo scio- Francesca Colombo pero proclamato da Cgil, Cisl e Uil alla prima del balletto di sabato? Oggi si terrà l'assemblea con i lavoratori del teatro per prendere una decisione. Il tavolo istituzionale era stato invocato proprio dai sindacati. Erano presenti il sindaco Renzi, il governatore Enrico Rossi e il suo assessore Cristina Scaletti, e il presidente della Provincia Andrea Barducci. Cgil, Cisl, Uil e Fials si sono presentati decisi a discutere di un piano per il futuro del teatro. «C'è stato un passo avanti — hanno fatto notare al termine dell'incontro — e anche una apertura sul contratto integrativo. Abbiamo chiesto un tavolo per discutere un piano industriale di lungo periodo, da qui al 2013». *** E dalle istituzioni sembra arrivare il segnale atteso: Regione, Provincia e Comune verificheranno la possibilità di aumentere il loro contributo nel corso degli anni, mentre la Regione aiuterà anche nei prepensionamenti e gli ammortizzatori sociali. La lunga giornata del Maggio era partita con l'ira dell'ex sindaco Leonardo Domenici per le parole della sovrintendente Colombo, rilasciate in un'intervista alla Nazione: «Leggo che l'attuale sovrintendente dichiara che dal 1999 non si è fatto niente per contrastare la crisi finanziaria e risanare il bilancio della Fondazione, aggiungendo che ciò è una vergogna — scrive l'europarlamentare da Bruxelles — poiché ricoprivo io la carica di sindaco e presidente del Maggio ho il dovere di smentirla: sarebbe opportuno, prima di rilasciare certe dichiarazioni che si documentasse». E poi la stoccata «Un comportamento così superficiale, ano-gante e gratuitamente offensivo, oltre a mettere in evidenza una notevole debolezza, fa sorgere non pochi dubbi circa le sue capacità di gestire l'attuale difficile situazione». E a fare i conti delle perdite sotto l'amministrazione Renzi è anche Alessio Gramolati, durante l'assemblea provinciale di quadri e delegati Cgil a Scandicci: «Negli ultimi tre anni — dice il segretario regionale — si sono persi 17 milioni di euro». Ovvero 2,3 milioni di euro nel 2oo9, 8,3 milioni di euro nel 2010 (anziché 1,7 milioni preventivati) e 6,3 milioni di euro a luglio di quest'anno (contro i 3,4 previsti).

    Commento by anonimo — 13 Ottobre 2011 @ 11:42

  20. 13/10/11

    GIORNALE DELLA TOSCANA

    MAGGIO SEMPRE PIÙ NELLA BUFERA. IL PDL:"LA COLOMBO SI DIMETTA" – MAGGIO: ANCORA CRITICHE CONTRO LA SOVRINTENDENTE. IL PDL: "DEVE DIMETTERSI"

    VERTICE FINO A TARDA ORA TRA SOCI ISTITUZIONALI E SINDACATI

    Maggio sempre più nella bufera Il Pdl: «La Colombo si dimetta» Nuova bufera sul Maggio Musicale fiorentino. A scatenarla le dichiarazioni della sovrintendente Francesca Colombo che ha parlato di una situazione ingestibile all'interno dell'ente lirico. Frasi che hanno rilanciato le polemiche sulla gestione e sul futuro dell'istituzione. Il Pdl, per bocca dei consiglieri comunali Stella e Tenerani, ha chiesto ufficialmente le dimissioni della Colombo: «Siamo sconcertati, il grave deficit nel quale è stato portato il Maggio ha delle responsabilità precise, e sono quelle di questo centrosinistra che governa Firenze da oltre 16 anni». Critico anche l'ex-sindaco (e dunque ex-presidente del Cda) Leonardo Domenici: «Ho il dovere di smentire l'attuale sovrintendente, sarebbe opportuno che prima di rilasciare certe dichiarazioni, si documentasse». In serata poi il vertice a Palazzo Vecchio tra i soci istituzionali e i sindacati per trovare una soluzione riguardo ai tagli per ripianare il deficit accumulato negli anni dall'ente lirico. Un incontro molto acceso che si è protratto fino a tarda ora. FERRI a pagina 3 Maggio: ancora critiche contro la sovrintendente Il Pdl: «Deve dimettersi» Domenici: «Un tale comportamento fa sorgere dubbi sulle sue capacità di gestire l'attuale difficile situazione» MARCO FERRI FIRENZE L'ex-sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, la pensa come il Pdl fiorentino. Il «miracolo» lo dobbiamo a una – e una sola – persona: la sovrintendente del Maggio Musicale fiorentino, Francesca Colombo. In seguito all'intervista rilasciata ieri a La Nazione, si è «guadagnata» critiche bipartisan. Il che la dice lunga sulla sua capacità di essere credibile… Andiamo con ordine. In un comunicato firmato dal capogruppo Pdl di Palazzo Vecchio, Marco Stella, e la consigliere Mario Tenerani, si legge che «Siamo sconcertati per le dichiarazioni rilasciate dalla sovrintendente Colombo sul Maggio Musicale. Il grave deficit nel quale è stato portato il Maggio ha delle responsabilità precise, e sono quelle di questo centrosinistra che governa Firenze da oltre 16 anni. Tutti i sindaci di Firenze nella loro veste di presidenti della Fondazione Maggio Musicale hanno scelto i sovrintendenti ed avvallato i bilanci, hanno condiviso le strategie e mai fatto una seria lotta agli sprechi. Tutti i sindaci del centrosinistra sono stati presidenti della fondazione, e sotto la loro gestione i bilanci del Maggio sono stati disastrosi. La Colombo da oltre un anno riveste la carica di Sovrintendente, si è accorta solo ora della grave situazione in cui si trova la Fondazione? Invece di rilasciare interviste sui giornali, pensi a governare la fondazione e presenti il Piano industriale, altrimenti dichiari il suo fallimento e si dimetta. Basta analizzare i dati del bilancio per capire lo stato attuale della Fondazione: la perdita del 2010 è stata di 8.358.042 euro, la peggiore della storia del Maggio. E certamente non andrà molto meglio nel 2011, dove il previsionale indica una perdita stimata di oltre 3 milioni di euro. Dal 2004 ad oggi la Fondazione Maggio musicale fiorentino ha accumulato perdite per 32.220.183 euro, crediamo sia arrivato il momento di dire basta a gestioni sciagurate, che sono capaci di creare soltanto perdite.Renzi ha avvallato il bilancio previsionale 2010 che portava a una perdita di 1.750.000 ed ha condiviso il bilancio consuntivo che invece ha riportato una perdita di quasi 8,5 milioni di euro; chi pagherà per aver sbagliato co- si macroscopicamente il preventivo? Come è stato possibile? Renzi ha scelto la Colombo, dopo un anno ancora non è stato fatto niente, ci spieghino quali sono le strategie per risanare la fondazione*. Sulla stessa questione è intervenuto anche l'ex-sindaco Domenici, in qualità di ex-presidente della Fondazione Maggio Musicale: «Leggo che l'attuale Sovrintendente del Maggio Musicale Fio- rentino dichiara che dal 1999 non si è fatto niente per contrastare la crisi finanziaria e risanare il bilancio della Fondazione, aggiungendo che ciò "è *** una vergogna". Poiché dal 1999 al 2009 ho ricoperto la carica di Sindaco di Firenze – ha scritto Domenici – e quindi di Presidente del Consiglio di Amministrazione del MMF, ho il dovere di smentirla. Sarebbe opportuno che la Sovrintendente, prima di rilasciare certe dichiarazioni, si documentasse. Un comportamento così superficiale, arrogante e gratuitamente offensivo, oltre a mettere in evidenza una notevole debolezza, fa sorgere non pochi dubbi circa le capacità della Sovrintendente di gestire l'attuale difficile situazione». ***

    Commento by anonimo — 13 Ottobre 2011 @ 11:47

  21. 13/10/11

    NAZIONE FIRENZE

    MAGGIO, LA REGIONE APRE IL PORTAFOGLIO. I SINDACATI: "SACRIFICI OK MA PER TUTTI"

     

    Maggio, la Regione apre il portafoglio I sindacati: «Sacrifici ok ma per tutti» Anche Provincia e Comune pronti ad aumentare il contributocomerichiesto dalla Colombo
    NO ALLE DIVISIONI «All'orchestra si promettono assunzioni e poi si parla di 130 tagli, non è corretto» IL GOVERNATORE della Toscana, Enrico Rossi, si è detto disponibile ad aumentare i finanziamenti per il Maggio Musicale Fiorentino. E oltre alla Regione anche Provincia e Comune hanno manifestato analogo proponimento: tutte le istituzioni insieme per rilanciare il Maggio Musicale Fiorentino. Ieri, nel corso del vertice a Palazzo Vecchio sulla situazione finanziaria del teatro, il governatore, il presidente della Provincia, Andrea Barducci e il sindaco, Matteo Renzi si sono impegnati a trovare contributi aggiuntivi per la Fondazione. Impegno sul lungo periodo, per un progetto pluriennale di risanamento e rilancio del Maggio. Le istituzioni hanno confermato il loro appoggio alla sovrintendente, Francesca Colombo, che ha commentato così il summit, iniziato poco dopo le 19 e andato avanti per oltre tre ore. «Un incontro molto positivo. Ringrazio Regione, Provincia e Comune per il forte segnale di fiducia e sostegno ricevuto. Questo dialogo propositivo tra istituzioni, teatro e sindacati, è la strada giusta che dobbiamo continuare a seguire». Un impegno che ha raccolto il plauso di Renzi, presidente della Fondazione. La richiesta era stata avanzata alla Regione, ma anche al Comune e alla Provincia, proprio dalla Sovrintendente che, dalle colonne del nostro giornale aveva chiesto alla Regione di aumentare il finanziamento da 2milioni e 950 mila euro a 3 milioni di euro, al Comune di passare da 3,5 milioni di euro a 4 e alla Provincia di passare da 1 milione a un milione e mezzo. Eppure il clima che gli amministratori di istituzioni e del Maggio si erano trovati davanti non era dei migliori. Prima del summit, infatti, Cgil e Cisl, pur riconoscendo l'importanza della ripresa del dialogo fra la dirigenza e i sindacati dopo un lungo periodo di difficoltà e davanti alla gravi difficoltà da affrontare, avevano manifestato non poche perplessità. «Andiamo a scoprire le carte, vediamo quel che succede», aveva dichiarato Angelo Betti di Fistel Ci-sl, critico rispetto a quanto dichiarato dalla sovrintendente nell'intervista alla Nazione. All'uscita Rossi, accompagnato dall'assessore alla cultura Scaletti, Renzi e Barducci non hanno fatto dichiarazioni. Secondo i sindacati, Cgil, Cisl, Uil e Fials, «c'è stato un passo avanti e una apertura sul con- Il maestro Mehta durante una protesta che ha riguardato il 'Maggio'; a fianco la sovrintendente Francesca Colombo con il ministro della Cultura Galan all'apertura della scorsa edizione tratto integrativo. Abbiamo chiesto un tavolo per discutere un piano industriale di lungo periodo, da qui al 2013». Restano però, alcune ombre. «Il taglio all'integrativo da qui a fine anno è stato di fatto confermato», commenta Silvano Ghisolfi, della Cgil. «C'è stato anche chiesto di ritirare le agitazioni, compresi gli scioperi proclamati. Ne discuteremo domani in assemblea coi lavoratori». Insomma: uno spiraglio di luce dopo che l'alta tensione II 6 scorso Cgil, Cisl e Uil avevano incrociato le braccia, per protestare, fino alla denuncia, perla decisione della direzione di utilizzare ditte esterne al posto dei lavoratori in sciopero. Mo.Pi. Concerto e veleni Il concerto del 6 ottobre si è svolto nonostante lo sciopero proclamato dai confederali, che hanno annunciato denunce per l'utilizzo di ditte esterne da parte della Fondazione La voragine I debiti accumulati dal Maggio nel corso degli anni superano i 30 milioni di euro. «O si risana oppure si chiude» ha ribadito più volte il sindaco Renzi *** ***

    Commento by anonimo — 13 Ottobre 2011 @ 11:51

  22. 13/10/11

    REPUBBLICA FIRENZE

    MAGGIO, SPIRAGLI DI APERTURA. RENZI E I SINDACATI CI RIPROVANO

    La vertenza Finisce nella notte il vertice a Palazzo Vecchio per ricucire lo strappo del dopo-sciopet Maggio, spiragli di apertura Renzi e i sindacati ci riprovano La sovrintendente Francesca Colombo La chiave di volta è stata la presenza all'incontro anche di Rossi, Barducci e Scaletti ILARIA CIUTI UNA riunione che ha sconfinato nella notte. Un incontro difficile iniziato in Palazzo Vecchio, ieri sera vero le 20. Tra il sindaco e presidente della Fondazione del Maggio, Matteo Renzi, la sovrintendente Francesca Colombo, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials del teatro, ma anche il presidente della Provincia Andrea Barducci e il presidente della Regione Enrico Rossi con l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti. Volute, Provincia e Regione, dai sindacati. «Vogliamo che anche altri siedano al tavolo, i rapporticon la dirigenza del teatro sono ormai troppo compromessi», diceva, prima di entrare a Palazzo Vecchio, Paolo Aglietti, Slc-Cgil. Sul tavolo i problemi del Maggio e i punti di vista in partenza assai diversi di Renzi e Colombo da una parte e dei sindacati dall'altra. Su come risanare un teatro che ha 27 milioni di debito strutturale accumulato negli anni, un deficit nel bilancio 2010 di 8.300.000 e una previsione di perdita per il 2011 di 3.300.000 che già a luglio era salita a 6 milioni e 900 mila euro. Sacrifici per tutti o si chiude, dicono da tempo Renzi e Colombo sospendendo da settembre a dicembre l'integrativo aziendale, con un atto che i sindacati giudicano inaccettabile. La riunione va per le lunghe. Ma, complice anche l'allargamento dell'incontro a Regione e Provincia, verso le 22 si respira un clima di possibile apertura. La trattativa potrebbe riprendere? Di fatto i sindacati, nonostante la denuncia dei confederali a Colombo per avere usato personale esterno per sostituire gli scioperanti nel concerto di venerdì scorso, non erano entrati chiudendo tutte le porte. Prima di cominciare, Aglietti spiegava che i lavoratori sarebbero stati disponibili anche a fare sacrifici Solo però se ci fosse stato un contemporaneo piano di rilancio a lungo termine del teatro, se si fosse saputo per cosa sacrificarsi e non si fosse sospettato che fosse per niente: «Le proposte di Renzi e Colombo servono a smantellare un teatro. A cominciare dai vagheggiati 130 dipendenti in meno che servirebbero solo a impedire la produzione», motiva Aglietti. Disposti, i sindacati, a parlare di maggiore flessibilità e di sacrifici economici già dal 2011 purché non nel modo prospettato dalla dirigenza. Sullo sfondo anche l'ex sindaco Domenici che da Bruxelles risponde a Colombo che in un'intervista alla Nazione aveva detto che dal '99 nessuno si era adoperato per risanare il Maggio: «Un atteggiamento così superficiale, arrogante e gratuitamente offensivo fa dubitare della sua capacità di gestire l'attuale difficile situazione». ***

    Commento by anonimo — 13 Ottobre 2011 @ 11:54

  23. 13/10/11

    REPUBBLICA TORINO

    TAGLI, LA CULTURA STUDIA GLI ANTIDOTI

    Tagli, la Cultura studia gli antidoti.
    Accorpare è la parola d'ordine, però la scelta finale spetta a Roma

    Quaglia: il sistema dei finanziamenti deve essere rivisto Dobbiamo studiare però i criteri L'assessore comunale: i teatri possono però ospitare spettacoli di altri circuiti SARA STRIPPOU FIBRILLAZIONI e timori. Il mondo della cultura non ha pace in attesa che si conosca il destino di associazioni, istituzio -ni culturali, grandi e piccole realtà accomunate da un'incertezza che rischia di scatenare una guerra per assicurarsi risorse sempre più scarse. Lariduzionedel50percento dei fondi regionali sul bilancio di assestamento del 2011 annunciata ieri da Repubblica è un dato che ormai nessuno contesta o smentisce e se le convenzioni assorbono una somma che si avvicina a 35 milioni di euro, la situazione richiede un lavoro di cesello contabile per la distribuzione dei tagli che nessuno è ancora in grado di spiegare. L'assessore al Bilancio della Regione Giovanna Quaglia non parla di cifre, sulle quali il dibattito, dice, non è ancora concluso, ma si limita a confermare che il sistema dei finanziamenti non può non essere rivisto e che adesso si attendono le proposte degli assessori alla Cultura dei tre enti impegnati a definire nuove regole: «Aspettiamo le loro valutazioni. Sono loro adoverci dire quali sono i criteri di scelta che intendono applicare per i prossimi tre anni». Quaglia aggiunge poi che domani, durante la commissione regionale sul bilancio, farà alcune comunicazioni che l'opposizione le chiede con insistenza. Fra le associazioni culturali si apre intanto anche il dibattito su possibili accorpamenti dei Teatri Stabili, un'ipotesi discussa anche nell'ultima riunione fra gli assessori e i direttori della cultura che si è svolta martedì. Maurizio Braccialarghe chiarisce che l'eventuale accorpamento degli Stabili dipende dal ministero e non può essere deciso dagli enti locali. Quale dunque la riflessione in corso, che ha come obiettivo un risparmio di risorse? «I quattro Stabili possono ad esempio ospitare le attività degli altri teatri – spiega – perché dev'essere chiaro che il sistema teatrale piemontese è molto ricco e non si li mita ai quattro grandi enti, ma include anche compagnie teatrali riconosciute dal ministero e altre non riconosciute, festival. Ecco allora che i Teatri potrebbero arricchire i loro cartelloni con gli spettacoli di altri circuiti*. I tempi però sono stretti, ammettel'assessore comunale: «E questa non è certo una riforma che si può realizzare in pochi mesi*. Il presidente del Teatro Piemonte Europa Beppe Navello dice che si può riflettere anche su un riequilibrio delle risorse: «Dalla Regione riceviamo 1 milione e 200mila euro, dal Comune 83 mila euro e l'uso del Teatro Astra. Forse si può discuteredi una diversa distribuzione*. Luca Cassiani, presidente della commissione cultura di Palazzo Civico, è preoccupato: «Mi auguro che le risorse del Comune siano confermate, ma auspico che qualsiasi siano le decisioni che coinvolgano i tre enti, il peso di questi tagli non finisca tutto sulle spalle dei lavoratori*. **

    Commento by anonimo — 13 Ottobre 2011 @ 11:57

  24. Supplemento 2 al n. 926                                                                   13 ottobre 2011
     
     
    APPELLO DI AGIS E SINDACATI SU INDENNITA’ DISOCCUPAZIONE ARTISTI
     
    La sentenza della Corte di Cassazione (20/05/2010 n. 12355) che ha portato l’Inps a emettere la circolare 105 dell’agosto 2011, con la quale si sancisce l’improprietà della corresponsione dell’indennità di disoccupazione agli artisti, "evidenzia una volta di più l’urgenza di norme di legge che parifichino, in materia di gestione del mercato del lavoro, protezione sociale e diritti, lo spettacolo agli altri settori produttivi, e riconoscano la dignità di lavoratori agli artisti". E' quanto dichiarano i sindacati Slc Cgil,Uilcom Uil, Fistel Cisl e l'Agis, in un appello rivolto alle rappresentanze parlamentari, all'Inps e all'Enpals.

    "L’evidente contraddizione – continua l'appello – tra la figura dell’artista, cui evidentemente il punto 5 del comma 1 art.40 del Regio Decreto 1827/35 fa riferimento, e la realtà attuale dell’organizzazione della produzione dello spettacolo e della condizione di lavoro degli artisti, non può essere pagata dai lavoratori con la perdita di quel minimo livello di protezione sociale rappresentato dall’indennità di disoccupazione".

    "Per altro, prima della suddetta circolare, la 'definizione' di artisti data dall’Inps, nei suoi messaggi e circolari, appariva certamente più coerente con il profilo lavorativo che caratterizza queste figure: gli artisti non destinatari dell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria sono i lavoratori operanti nella più ampia autonomia dei compiti assunti, in quanto espressione personalistica del soggetto, che svolgono la propria attività senza l’apporto dell’imprenditore. E’ evidente che questa interpretazione della figura dell’artista (per quanto oggi superata) è esattamente quella più corrispondente alla ratio del Regio Decreto Legge n.1827 del 1935, convertito in legge n.1155 del 1936. Noi riteniamo quindi che il rigoroso rispetto della legge, e dell’interpretazione della Cassazione, portino a individuare, per via amministrativa, esclusivamente nelle figure 'operanti nella più ampia autonomia dei compiti assunti in quanto espressione personalistica del soggetto ….' coloro ai quali non può essere corrisposta l’indennità contro la disoccupazione involontaria".

    "Per quanto sopra siamo a chiedere: 1) che l’Inps riveda la circolare 105 alla luce delle indicazioni fornite dall’ampia platea di rappresentanze sociali e di settore presenti all’incontro del 30 settembre u.s. a Roma; 2) che l'Enpals attivi un tavolo con le parti sociali per la ridefinizione dei codici di riferimento professionali in coerenza con quanto definito dai CCNL; 3) che le forze parlamentari di maggioranza e opposizione procedano rapidamente all’abrogazione del punto 5, comma 1, art.40 del R.D.L. 1827/1935 e all’art. 7 del regolamento di cui al R.D. 7 dicembre 1924 n. 2270; 4) che le stesse forze parlamentari s’impegnino, in stretto contatto con le rappresentanze di settore, alla costruzione di un sistema di welfare specifico per tutte le figure professionali che operano in questo delicato settore". 

    All'appello aderiscono inoltre: SAI‐Sindacato Attori Italiano ‐SLC CGIL; ANAC–Ass.ne Nazionale Autori Cinematografici; Forum Attori ‐FISTEL CISL; ANAD‐Ass.ne Nazionale Attori Doppiatori; Coordinamento Attori ‐UILCOM UIL; ApT ‐Associazione per il Teatro; SIAM‐Sindacato Italiano Artisti della Musica; Note Legali; Metis Studio Associato; SACT Scrittori Ass.ti Cinema Televisione Italiani; Doc Servizi Società Cooperativa; ASSTeatro‐Ass.ne Sindacale Scrittori di Teatro; Fed.It.Art ‐Federazione Italiana Artisti; SNS – Sindacato Nazionale Scrittori‐CGIL; Articolo 21; ANART‐Ass.ne Naz.le Autori Radiotel. e Teatrali; ARCI‐Ass.ne Ricreativa e Culturale Italiana; Federazione CEMAT ‐Centri Musicali Attrezzati; SNCCI‐Sindacato Naz.le Critici Cinemat. Italiani.
     
     
     

    Commento by anonimo — 14 Ottobre 2011 @ 10:58

  25. Musica: revocato sciopero di domani al Maggio fiorentino

    FIRENZE – 13 OTTOBRE 2011 – E' stato revocato lo sciopero previsto per domani al Maggio musicale fiorentino (foto). Lo ha deciso l'assemblea dei lavoratori che ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di proseguire il confronto con la sovrintendente Francesca Colombo e la proprietà. Ne dà notizia il segretario della Fistel-Cisl toscana Fosco Malanchi, al termine dell'assemblea di oggi dei lavoratori Cgil, Cisl e Uil.

    Lo scorso 5 ottobre i tre sindacati avevano proclamato tre giorni di sciopero per il 6, il 14 e il 25 ottobre; la Fials aveva deciso di aderire solo allo sciopero del 25 che, spiega Malanchi, "resta per il momento in piedi: valuteremo la revoca o meno in base ai risultati del confronto che l'assemblea ci ha invitato a proseguire con la sovrintendente".

    "Nell'incontro di ieri sera – prosegue Malanchi, riferendosi alla riunione in Palazzo Vecchio tra rappresentanti sindacali, Colombo, il sindaco Matteo Renzi che è anche presidente della Fondazione del Maggio, il presidente della Provincia Andrea Barducci e il presidente della Toscana Enrico Rossi per la prima volta, la sovrintendente e il presidente della Fondazione si sono detti disponibili a presentare un piano industriale più ampio, che arrivi fino al 2013. Un elemento decisivo perché ci dà la possibilità finalmente di avviare un confronto vero, entrare nel merito della discussione anche sull'integrativo aziendale".

    Commento by anonimo — 14 Ottobre 2011 @ 15:32

RSS feed for comments on this post.

Sorry, the comment form is closed at this time.

Powered by R*