Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

10 Marzo 2012

Permessi artistici e professionali: cessazione per l’esercizio di attività autonoma ?

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:26
 Arteingiro
Enti lirici, Mibac, Fus e la riforma che s’ha da fare.
di Francesco Arturo Saponaro 10/3/12
Non è semplice capire, di primo acchito, chi abbia ragione e chi torto. Da una parte, orchestrali e coristi delle quattordici fondazioni lirico-sinfoniche italiane sono in subbuglio. Accanto a loro, molte istituzioni e associazioni medio-piccole, che spesso li ospitano nei loro cartelloni. Dall’altra parte, il Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), con una recente circolare della Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, e per esso il sottosegretario in carica, che riaffermano i loro argomenti. Materia del contendere, la legge n 100 del 2010. Questa, all’articolo 3, dispone la cessazione di permessi artistici e professionali per l’esercizio di attività autonoma ai dipendenti delle fondazioni, dal 1 gennaio del corrente anno e fino alla stipula del nuovo contratto nazionale, scaduto da sei anni. Permessi che, secondo il ministero, comportano l’esigenza di riorganizzare orchestra o coro per sopperire alle assenze. nonché i costi dell’assunzione temporanea di eventuali elementi aggiunti. Il fronte opposto è sul piede di guerra, e per cominciare contesta l’aggravio economico, a suo dire salvaguardato dalla norma sulla concessione dei permessi. Si denuncia piuttosto una manovra ricattatoria del ministero, per imporre un contratto nazionale inaccettabile e perdente, in una strategia di attacco alle masse artistiche che addirittura intenderebbe smobilitare le orchestre italiane, lasciando spazio ai musicisti stranieri. È inoltre riaffermato il valore di arricchimento artistico dell’attività professionale autonoma, della quale poi le orchestre delle fondazioni in prospettiva beneficiano. I sindacati ricordano inoltre che, nella precedente legislatura, erano stati accantonati 18 milioni per il rinnovo del contratto. Ma, in questa legislatura, sono stati usati per altri scopi (non saranno per caso andati, ragionevolmente, a rimpinguare i precedenti, deprecati tagli al Fus?). Rimane comunque inspiegabile il ritardo della risposta sindacale, ben un anno e mezzo dopo l’approvazione della legge 100/2010. Il sottosegretario Roberto Cecchi, il 1 marzo in Parlamento, ha replicato alle infiammate interrogazioni. Da decenni, ha spiegato, i teatri lirici soffrono di un’endemica crisi economico-finanziaria, ormai insostenibile alla luce delle odierne difficoltà. Nei bilanci appaiono spesso patrimoni il cui valore dichiarato è inferiore al valore d’uso degli stessi immobili. In molti casi, i debiti raggiungono somme preoccupanti. E in più situazioni i conti economici espongono, in ogni esercizio, perdite ingenti. Per la verità, ma questo Cecchi non l’ha detto, una parte dei problemi si deve al forte ritardo e alle incertezze di cifre con cui finora è stato erogato il Fus (Fondo unico per lo spettacolo), dai governi di ogni colore. Il che costringe regolarmente i teatri alle forche caudine di onerose anticipazioni bancarie. Soprattutto, secondo il Mibac e il governo, il costo del personale costituisce il nocciolo del problema. Esso raggiunge ormai il livello di 314 milioni di euro l’anno, contro una quota di circa 300 milioni erogata dal Fus per tutto il settore. Perciò, ha sottolineato Cecchi, è imprescindibile una riforma del sistema e un contratto nazionale radicalmente nuovo, perché i contratti integrativi aziendali in vigore rendono la situazione insostenibile e ingovernabile: i vantaggi economici che ne derivano sono addirittura superiori anche al 50 per cento del valore del contratto nazionale. Il sottosegretario ha tuttavia concluso dichiarando la disponibilità del ministero a stralciare dalla contrattazione nazionale la materia dei permessi artistici, per concordare una rapida soluzione. Nell’insieme, una materia decisamente opaca e ingarbugliata. Arriverà finalmente una riforma che introduca più efficienza e trasparenza?
10/03/12 MATTINO
FONDAZIONI LIRICHE CONTRATTO PIÙ VICINO
II caso Fondazioni liriche  L’incontro Trattative sbloccate.
La Purchia: «Presto regole nuove anche sui permessi» qualche settimana fa, in occasione della presentazione di un cd di Aldo Ciccolini con íl gruppo di musicisti napoletani, saltò il concerto legato all’iniziativa. Alcuni dei musicisti, infatti, in orchestra al San Carlo, non avevano potuto ottenere il permesso ad esibirsi fuori dai ranghi. Dal primo gennaio, infatti, vige in tutt’Italia il blocco dei permessi artistici. Un fatto questo che, come nel caso di Napoli, ha frenato molti progetti cui erano stati chiamati a partecipare musicisti in organico nelle Fondazioni liriche. Tanti i casi cui dovrebbe trovare una soluzione ora il nuovo contratto nazionale di lavoro, le cui trattative sono riprese ieri a Roma nella sede dell’Agis, presenti i sovrintendenti dei maggiori teatri italiani e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Fials del settore. «Sono molto soddisfatta, si è lavorato in un clima positivo, presto sarà formulato un diverso contratto collettivo nazionale di lavoro con regole nuove e più trasparenti anche sui permessi artistici», ha detto la sovrintendente del San Carlo, Rosanna Purchia, reduce dall’incontro. Un incontro che in pratica ha sbloccato una situazione in stallo da tempo, tanto più che dal 2003 il contratto dei lavoratori degli ex enti lirici non viene rinnovato. Un periodo nel quale, tra l’altro, è entrata in vigore la riforma con la legge 100 de12010 e gran parte dei teatri ha dovuto far fronte ad un drastico calo dei finanziamenti pubblici. Crisi che non è ancora finita. Da qui un s.o.s rivolto da rappresentanti dei sovrintendenti e dei sindacati alle istituzioni perché garantiscano la «massima attenzione» al settore. Nelle more del contratto, però, si sono individuate linee comuni tali, si spiega, «da poter raggiungere un accordo in tempi brevi». Con alcuni temi in primo piano: permessi per lavoro autonomo, organizzazione e orari di lavoro, sicurezza e salute. d.I.

17 Comments

  1. Riportiamo di seguito lo scambio di opinioni tra il Ministero dei Beni Culturali e Danilo Rossi su facebook in data 25 gennaio 2012

    Vogliamo aprire un dibattito sano e costruttivo su questo delicato argomento.

    http://www.facebook.com/MiBAC/posts/10150547250243711?notif_t=feed_comment
    http://www.facebook.com

    Inoltre riportiamo l’appello dal post precedente di un lavoratore che appartiene a un”altra Fondazione.
    ” Scusate ma come fa il Prof. Rossi a chiedere solidarietà (almeno da cio’ che si legge sul suo messaggio facebook) se poi non ci spiega i contenuti di questa solidarietà? Su via fatelo uscire questo documento.

    Danilo Rossi commento sulla bacheca di MiBAC
    “vergogna!!!!! caro ministro, il blocco dei permessi ai professori degli enti lirici è assurdo. Lei sa di cosa sta parlando?”

    #
    MiBAC
    A proposito della “legge 100”:
    ‘In merito alle notizie diffuse sulla stampa e per evitare ulteriori e dannose strumentalizzazioni, è opportuno chiarire che la vicenda si inquadra nell’ambito del mancato rinnovo del contratto per i dipendent…i delle Fondazioni lirico Sinfoniche. A questo proposito la legge approvata dal Parlamento il 29 giugno 2010 ha previsto che, fino a quando non sarà sottoscritto il nuovo contratto nazionale collettivo, non è possibile effettuare prestazioni lavorative a pagamento o gratuite anche per spettacoli programmati al di fuori dell’orario di servizio o del periodo di disponibilità. Tale scelta non è stata fatta per limitare l’espressione artistica, ma per favorire il fatto che, in questo ambito, siano concordate regole più chiare ed eque tra fondazioni liriche e lavoratori. A tal proposito, la Direzione dello Spettacolo dal Vivo del Ministero ha chiarito che “la generale esclusione delle prestazioni gratuite, riaffermata dalla circolare del 19 gennaio, deriva dalla necessità di escludere dall’area di legittimità quelle prestazioni rese davanti a un pubblico pagante “per le quali comunque alla fondazione lirica ne deriva un pregiudizio organizzativo (ben evocato nella circolare)”; d’altra parte la legge (art. 3 della legge n. 100/2010) prescrive che “sono vietate tutte le prestazioni di lavoro autonomo” senza escludere quelle gratuite.” Quindi alcuni esempi riportati dalla stampa, quali esecuzioni “a livello familiare” o presso istituti o organizzazioni che si occupano di portatori di handicap, non rientrano fra quelli vietati, poiché non sono prestazioni rese davanti a pubblico pagante, ovvero durante spettacoli nel senso giuridico del termine.’
    (Ufficio stampa)Visualizza altro
    25 gennaio alle ore 15.58 · Mi piace Non mi piace più
    #
    Danilo Rossi
    Sono lieto che un Ministero risponda direttamente alle domande dei cittadini. Di questo Vi ringrazio di cuore. Detto cio’, non posso esimermi dall’approfondire la questione “Legge 100″ , blocco dei permessi e quant’altro. Punto Primo; non e…siste un nesso tra la firma di un contratto e il blocco di attività esterne a detto contratto. Faccio un esempio; nel momento in cui il contratto dell’Università, per mille motivi, non sia rinnovato, secondo Voi è giusto impedire a un Docente Universitario di fama internazionale di recarsi all’estero o ovunque venga invitato e tenere conferenze, le quali aumenterebbero il prestigio della categoria intera, nonchè dell’università italiana? Secondo punto: nella circolare da voi citata viene permesso ai professori d’orchestra degli enti lirici di tenere attività didattica nei Conservatori o Accademie riconosciute. Qualcuno mi puo’ spiegare il senso di tale disponibilità, dal momento che in Italia, di accademie riconosciute ne esiste solo una, quella di Santa Cecilia di Roma, e inoltre piu’ di venti anni fa è stato fatto obbligo a i Professori d’orchestra di optare tra l’insegnamento e il lavoro in orchestra? (quindi non esistono professori d’orchestra che insegnano in Conservatorio, salvo quelli a contratto determinato)? Terzo punto; visto il blocco dei permessi da Voi attuato, ci si rende conto di quanto tempo occorrerà per riaquistare credibilità nei confronti delle società concertistiche italiane e soprattutto straniere? Quarto punto: i permessi richiesti sono sempre stati”non retribuiti”. In quale strano paese viviamo, dal momentro che i Professori delle orchestre ICO e i Professori dell’Orchestra della RAI non hanno questo blocco? Forse fanno un mestiere diverso dal nostro? Certo sono lieto che gli amici delle ICO e della RAI siano tranquilli circa questa assurda legge, ma è assurdo fare lo stesso mestiere sapendo di essere subordinato a regole diverse! Infine punto cinque:Visualizza altro
    25 gennaio alle ore 18.34 · Mi piaceNon mi piace più · 7
    #
    Danilo Rossi
    Punto cinque; ho la vera e viva impressione che l’unico vero scopo di questa legge sia destruttoralizzare un sistema: allora lo si dica chiaramente! Non ci sono le basi e la conoscenza della materia, non ci sono i tavoli seri di discussione…, non ci sono i confronti veri tra chi crede nel proprio lavoro e chi pensa di farlo finire! Qui non si tratta di privilegi!! Qui si tratta di etica e di sistema; e ribadisco, sull’etica e sul sistema state dimostrando di non sapere pressochè nulla. Informatevi e poi seriamente trovate gli interlocutori giusti. La legge è assurda, la sua applicazione ancora di piu’. Danilo Rossi.

    Altre
    post al al Sindaco
    “Caro Sindaco,
    sono un Professore d’orchestra della Scala.
    La situazione è grave. Il 70 % dell’orchestra ha firmato un documento in cui si annuncia in maniera unilaterale la ripresa dell’attività esterna, bloccata da una legge assurda, la legge 100 di Bondi. Inoltre la nostra Direzione ci tiene in scacco e non sappiamo nulla dell”autonomia, del contratto nuovo, etc. Caro Sindaco, sei il nostro Presidente, ti abbiamo votato, è urgente il tuo intervento.
    Danilo Rossi.i.”
    Messaggio al Sindaco di Milano.

    Danilo Rossi
    Cari colleghi delle Orchestre degli Enti Lirici. Noi alla Scala abbiamo mandato una lettera al nostro Sovrintendente dicendo che dal 2 marzo 75 Professori d’Orchestra firmatari di tale lettera riprenderanno in maniera Unilaterale l’attività esterna al teatro (75!!!!!! il 70 %!!!!!!! Un bel successo!!!!!!) .
    Tutte le Orchestre dei teatri italiani sarebbe bello che facessero la stessa cosa per poi arrivare, tutti insieme , ad un momento comune di tutti i teatri dove , nello stesso momento, suoneremo insieme contro questa legge sbagliata fatte da persone sbagliate e mantenuta in essere da gente sbagliata.
    Il Sottoscala

    Commento by Lavoratoriscala — 10 Marzo 2012 @ 17:34

  2. Noi non abbiamo la lettera.
    Su la bacheca di Rossi è stato riportato questo post con gli aggiornamenti stampa sull’argomento.
    A Lui la volontà di pubblicarla e fare un dibattito?

    Commento by Lavoratoriscala — 10 Marzo 2012 @ 18:50

  3. credo che voi professori di orchestra dovreste lavorare esclusivamente per la vostra fondazione; altrimenti perchè non vi dimettete e lavorate a contratto professionale? Come del resto fanno tutti i professionisti di questo mondo. La botte piena e la moglie ubriaca non si possono avere.

    Commento by massimo — 10 Marzo 2012 @ 21:03

  4. Dunque, documentiamoci: andiamo a vedere cosa fanno “…tutti i professionisti di questo mondo”, e facciamo per cortesia un elenco degli enti più importanti nel mondo (teatri e/o orchestre sinfoniche) dove si vieta l’attività esterna. Cominciamo, che ne sò, dal Metropolitan? O dall’Opera di Parigi? O dai Berliner? O dai Wiener? Opera di Monaco, Sidney… ditemi: dove nel Mondo si vieta ai professori vincitori di concorso in orchestra di esprimersi al di fuori del proprio ente se non in Italia? Forse varrebbe la pena chiedersi cosa fanno (in ogni settore ovviamente) là dove le cose funzionano, invece di scaricare colpe (quali????) a quella minoranza di lavoratori titolati ad aver a che fare con la musica negli enti italiani (e non mi riferisco ai dirigenti!).

    Commento by anonimo — 11 Marzo 2012 @ 00:53

  5. anonimo delle 00.53 ma chi sei???guarda che non esiste solo l’orchestra ……
    ma chi credi di essere a parlare di titoli?

    Commento by Paolo — 11 Marzo 2012 @ 01:22

  6. Nessuno ha capito un cazzo. Intanto è l’attività autonoma di tutti i dipendenti delle fondazioni e non solo di orchestra e coro. Quindi cari attrezzisti potete anche smetterla di fare gli imbianchini , gli elettricisti fuori orario di lavoro (o qualche volta anche durante l’orario di lavoro) perchè siete fuorilegge. Pertanto sarebbe il caso di afre una bella visura camerale ai dipendenti per vedere CHI di loro ha delle ditte che fanno lavori di falegnameria , facchinaggio, ecc ecc. perchè non possono piu’ farlo.

    Questa circolare è scritta da un analfabeta . Leggete bene :

    1) “la generale esclusione delle prestazioni gratuite, riaffermata dalla circolare del 19 gennaio, deriva dalla necessità di escludere dall’area di legittimità quelle prestazioni rese davanti a un pubblico pagante”

    2) d’altra parte la legge (art. 3 della legge n. 100/2010) prescrive che “sono vietate tutte le prestazioni di lavoro autonomo” senza escludere quelle gratuite.”

    La prima sentenza nega la seconda.

    E poi chi se ne frega delle prestazioni “gratuite”? IO voglio lavorare e guadagnare. E’ un mio diritto! Non mi rinnovano il contratto dal 2006. Il mio stipendio è una miseria . Tra non molto il commissario mi chiuderà il teatro. Avro’ diritto o non di andare a fare il muratore o il “gessista” al nero?? Che cazzo vuole il Ministero da me? Se la prenda con gli orchestrali e i coristi e mi lasci in pace a fare l’operaio con il doppio lavoro.

    Ma sta lettera che ha scritto la FILARMONICA non la pubblicate? Che problemi avete CUB? Leggiamola no? Vediamo cosa hanno scritto i nostri paladini del liberismo!!!

    Commento by Anonimo — 11 Marzo 2012 @ 09:21

  7. All’anonimo 9.21
    guarda che il punto 1)che hai riportato non esiste nella circolare del 19 gennaio l’avrai trovato da qualche altra parte magari in qualche risposta da parte del sovrintendente.
    Poi chiariamo bene quella del 19 gennaio NON è una ciroclare è una lettera che il caro nastasi ha mandato in giro con una sua nterpretazione della legge.
    Comunque non capisco tutti questi discorsi arroganti,Tu se vuoi fare il gessisto o l’imbianchino stai continuando a farlo io suonare no di certo.

    Commento by Viola la Viola — 11 Marzo 2012 @ 09:46

  8. Anonimo delle 9:21 hai ragione.
    Qua stanno cercando di svincolare il problema.

    IL DIVIETO DI LAVORO AUTONOMO RIGUARDA TUTTI I DIPENDENTI DELLE FONDAZIONI LIRICHE OVVERO : CORO, ORCHESTRA. BALLO, TECNICI E IMPIEGATI.

    Ci sono lavoratori tecnici delle fondazioni che sono titolari di ditte di saldatura esterne che fatturano oltre 100 mila euro all’anno..

    Altro che il concertino gratuito i chiesa.

    SVEGLIA!

    Commento by Anonimo — 11 Marzo 2012 @ 09:47

  9. @Viola la Viola

    Leggiti la risposta del MIBAC sotto.

    Il concertino esterno tu non lo puoi fare così come il tuo collega impiegato in SCALA deve smettere di fare l’agente immobiliare.

    La legge è uguale per tutti o no?

    La Circolare scritta da questi analfabeti parla chiaro , così come lo fa la legge 100. Sono TUTTI i dipendenti delle Fondazioni , TUTTI , a cui è proibita l’attività autonoma fuori dalla Fondazione .

    Ma la lettera che ha scritto la Filarmonica a Lissner dov’è? Fatecela leggere per favore!

    Commento by Anonimo — 11 Marzo 2012 @ 09:56

  10. Ma Danilo Rossi, non era quello che ci proponeva di far saltare la tourneè di orchestra e coro scala a Buenos Aires , salvo poi scoprire che lui non avrebbe partecipato alla stessa perchè impegnato in corsi e masters class?

    E tu caro Prof Rossi, molto noto in teatro per ciancicare cewingumsdurante le prove e gli spettacoli in buca, oltre che ha fare smepre durante gli spettacoli gesti che si qualificano da soli a destinazione palcoscenico……hai ancora il “coraggio” di chiedere solidarietà?!
    Forse a chi non ti conosce e non sa chi sei……..
    Personalmente ritengo che questo aspetto della legge 100, non sia da condannare in toto….anzi mette chiaramente allo scoperto chi vuole coprire i suoi 2°,3°,4° lavoro, senza magari fare bene il primo!!!

    Non avrai mai la solidarietà di chi hai più volte preso per i fondelli in passato….e sono molti!

    Comunque auguri!

    Commento by Anonimo — 13 Marzo 2012 @ 12:37

  11. IL VERTICE LA FONDAZIONE DICE SÌ AL REGOLAMENTO PROPOSTO DAL MINISTERO
    Scala, approvato il nuovo statuto e il budget 2012 — MILANO — STATUTO E BUDGET 2012:adesso c’è il via libera. Ieri l’assemblea dei soci della Fondazione teatro alla Scala e il cda hanno espresso «parere favorevole» sulla nuova proposta di statuto, presentata in seguito alle osservazioni del ministero per i Beni e le attività culturali. Approvato anche il budget previsionale per il 2012. Con un obiettivo: ottenere il pareggio di bilancio. L’assemblea dei soci si è riunita ieri pomeriggio, presente anche il sindaco Giuliano Pisapia. A seguire, c’è stata anche la riunione del consiglio di amministrazione, sempre sugli stessi temi. «La delibera di approvazione dello statuto — si legge in una nota della Fondazione — sarà trasmessa al ministero, passo decisivo per il riconoscimento dell’autonomia della Scala di Milano». QUANTO AL BUDGET, è previsto il pareggio di bilancio «per effetto di misure di diversa natura, che potranno essere valutate soltanto nel prosieguo dell’esercizio», si limita a spiegare la Fondazione.

    Commento by Anonimo — 13 Marzo 2012 @ 16:02

  12. 13/03/12 CORRIERE DELLA SERA MILANO CDA SCALA «BILANCIO, POCHI MESI PER IL PAREGGIO»
    Via al nuovo statuto Cda Scala «Bilancio) pochi mesi per il pareggio» Verso l’autonomia. E (in salita) il pareggio di bilancio. Ieri l’assemblea dei soci della Scala ha detto sì alla proposta di statuto presentata dopo le osservazioni del ministero per i Beni culturali. Subito dopo, il cda ha approvato questo «passo decisivo per il riconoscimento dell’autonomia» che, secondo la Uil, dovrebbe sbloccare la questione dei permessi artistici, consentendo cioè agli orchestrali di esibirsi al di fuori del teatro (ora lo impedisce la legge ioo del 2010). «Buona cosa», commenta Domenico Dentoni (Uil), mentre la Fials fa sapere: «Non conosciamo nemmeno la bozza dello statuto». Capitolo finanziario: il cda ha approvato il budget 2012 prevedendo il pareggio di bilancio «per effetto di misure di diversa natura, che potranno essere valutate solo nel prosieguo dell’esercizio». Tradotto: al momento resta il deficit di 7 (e oltre) milioni di euro, ma tra nuovi soci (se ne cerca almeno uno, anche in vista dell’allargamento del cda dopo aver ottenuto l’autonomia) e nuovi contributi pubblici (difficile capire quali, visto che il Comune ha già fatto sapere che non darà risorse straordinarie), il teatro conta di arrivare in pari. La caccia ai fondi è partita.

    Commento by Anonimo — 13 Marzo 2012 @ 16:06

  13. IL CASO
    La Scala cerca un socio
    per far quadrare i conti
    Caccia ai fondi per il bilancio 2012, il cda aumenta gli attuali consiglieri da 10 a 11
    Per trovare i sette milioni che mancano si punterà anche sui risparmi di gestione
    di PAOLA ZONCA http://milano.repubblica.it

    La Scala cerca un socio per far quadrare i conti

    Aggiungi un posto a tavola. O meglio, al tavolo del Consiglio di amministrazione della Scala. La novità più saliente del nuovo statuto del teatro, approvato ieri prima dall’assemblea dei soci e poi dal cda attualmente in carica, è proprio questa: l’aumento del numero dei consiglieri da dieci a undici. E l’undicesimo sarà l’espressione del nuovo socio fondatore che la Scala dovrà trovare a breve per rimpolpare le sue casse e ottenere il pareggio di bilancio per il 2012. Ora la palla passa al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che dovrà ratificare in breve tempo le nuove norme e far ottenere alla Scala la sospirata autonomia concessa alle Fondazioni virtuose.

    Mattinata di lavori al Piermarini, al termine della quale viene diffuso un laconicissimo comunicato: statuto (con le modifiche apportate in seguito alle osservazioni del Ministero) approvato, così come il budget 2012. Sul contenuto dello statuto, però, c’è il massimo riserbo: nessuno in Scala si sbilancia, perché il Ministero potrebbe avere ancora qualcosa da ridire e i tempi potrebbero allungarsi ulteriormente. Trapela solo che si allargherà il Consiglio, oggi formato dal sindaco e presidente della Fondazione (Pisapia), dal vicepresidente (Ermolli), da due membri nominati dal Ministero (Micheli e Ponzellini), dai rappresentanti di Regione (Tagliabue) e Provincia (Podestà) e da tre persone indicate da Fondazione Cariplo (Bazoli), Banca del Monte di Lombardia (Poli) e Eni (Scaroni).
    Ecco: viste le difficoltà di bilancio e i 7 milioni di euro che mancano all’appello, cercasi nuovo socio privato: e per invogliarlo, gli viene promesso un posto nel Consiglio, che a questo punto potrebbe cambiare composizione ancora prima della scadenza nel marzo 2013. Il fund raising è all’opera e forse non sarà difficile trovarlo, come è accaduto con Telefonica e Tod’s.

    Per risanare il bilancio, la ricerca di un nuovo socio fondatore non è l’unica misura presa in esame dal Consiglio. Da una parte si confida che il Ministero riveda le cifre messe a disposizione per le Fondazioni (speranza poco realistica), dall’altra si cercherà di risparmiare sulla gestione, tenendo però conto che toccare il personale con tagli o riduzioni degli stipendi scatenerebbe una guerra sindacale. Intanto i dipendenti sono all’erta anche per l’integrativo, che ammonta a circa 4 milioni di euro: sarà erogato solo in presenza di pareggio. Novità anche sul fronte del contratto nazionale: venerdì le parti si sono incontrate a Roma, ed è stato deciso un calendario degli incontri.

    (13 marzo 2012)

    Commento by Anonimo — 13 Marzo 2012 @ 17:57

  14. Tratto da Repubblica…”Intanto i dipendenti sono all’erta anche per l’integrativo, che ammonta a circa 4 milioni di euro: sarà erogato solo in presenza di pareggio. ”
    L’ultima tranche è relativa al 2011, che si è chiuso in pareggio.
    NON FACCIAMOCI FREGARE !!!

    Commento by Anonimo — 14 Marzo 2012 @ 02:09

  15. A proposito della discussione sui permessi artistici, mi pare che in realtà il comunicato dell’Ufficio Stampa del MIBAC non sia poi così scorretto (intendiamoci, nella porcheria generale di questa legge che io aborro!!!!).
    Dal loro punto di vista tu non puoi partecipare a uno spettacolo neanche Gratuitamente; tuttavia se l’esibizione non prevede bigliettazione, quindi “non sono prestazioni rese davanti a pubblico pagante”, non trattandosi di “spettacoli nel senso giuridico del termine”, di conseguenza “non rientrano tra quelli vietati”.
    In pratica se tu prendi parte a una rappresentazione dove è assente il pubblico pagante (penso per esempio a matrimoni) pare di capire che l’esecuzione possa avvenire. Certo questo non collima con l’assolutistico divieto riferito a “tutte le prestazionidi lavoro autonomo”, ma se è lo stesso MIBAC a mettere questi paletti, AMEN!!!
    Di conseguenza ognuno si comporterà come correttezza e deontologia professionale gli impone.

    Commento by Anonimo — 21 Marzo 2012 @ 09:39

  16. sport tvp program

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  17. sportowe fakty f1

    Permessi artistici e professionali: cessazione per l’esercizio di attività autonoma ? « Il Sottoscala

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