Si tratta di persone che lavorarono al teatro negli anni ’70-’80
Amianto: inchiesta su sette operai morti dopo aver lavorato alla scala
(Fototgramma)
MILANO – La Procura ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti, per omicidio colposo e lesioni colpose in relazione a 7 casi di operai morti a causa dell’amianto, dopo aver lavorato tra gli anni ’70 e gli anni ’80 al Teatro alla Scala. Il pm Maurizio Ascione sta indagando anche su altri tre casi di lavoratori, sempre di imprese di manutenzione, che si sono ammalati di forme tumorali, come il mesotelioma.
L’INDAGINE – Le indagini degli inquirenti su una decina di casi di lavoratori morti o che si sono ammalati per l’esposizione all’amianto alla Scala di Milano sono scattate a seguito di alcuni esposti di associazioni a tutela delle vittime della sostanza cancerogena, messa al bando nei primi anni ’90 (in questo caso, dunque, non in seguito a un rapporto della Asl come è avvenuto, invece, in altre inchieste analoghe). La Procura ha formalizzato in queste ore l’apertura di un fascicolo per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose. Il «prossimo passo» sarà quello di individuare i presunti responsabili dei reati, ossia coloro che avevano, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, il compito di garantire, con il necessario budget, la sicurezza degli operai che si occupavano dei lavori di manutenzione e dei sistemi anti-incendio del teatro. Secondo le indagini, infatti, l’amianto sarebbe stato utilizzato nel rivestimento (come isolante termico) di alcune strutture della Scala e nei dispositivi per prevenire gli incendi. E i lavoratori di imprese di manutenzione o coibentazione, secondo l’accusa, avrebbero respirato le fibre di amianto senza alcuna protezione. Gli operai morti (sette al momento quelli accertati, ma la Procura sta lavorando anche su altri casi) sono deceduti negli ultimi 10 anni. Alcuni operai si sono ammalati di mesotelioma pleurico, mentre altri di diverse forme tumorali, come il carcinoma polmonare o l’asbestosi.
Redazione Corriere della Sera Milano online 24 luglio 2012 | 21:02