Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

18 Giugno 2010

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 14:11

LUNEDI’ 21 GIUGNO 2010, IN EUROPA FESTA DELLA MUSICA 
IN ITALIA CHIUDONO I TEATRI. DALLE ORE 14 IN PIAZZA  SCALA
PRESIDIO
CON I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

le foto del presidio di oggi in piazza scala

Foto/ Scala, i lavoratori in piazza contro Bondi

Foto/ Scala, i lavoratori
in piazza contro Bondi

Davanti al teatro è stato allestito un presidio contro una riforma che "mette in ginocchio gli enti lirici-culturali" e favorisce "un'Italia solo televisiva"

La CUB Informazione con i lavoratori della Scala  dei Teatri  e dello spettacolo  dal vivo Milanesi vogliono contrastare e respingere l’attacco del governo alla cultura ed il taglio dei fondi, già oggi esigui, che riguardano la produzione culturale in Italia.

“Lo sciagurato Decreto Bondi  mette in ginocchio gli Enti Lirici e Sinfonici .
Il Fondo Unico dello Spettacolo non deve essere tagliato, ma incrementato per poter realizzare il meglio della produzione teatrale, al pari degli altri paesi europei.
Lo spettacolo dal vivo deve essere sostenuto con adeguate politiche e fondi specifici perché rappresenta una ricchezza culturale alla quale tutti i cittadini devono poter accedere.
Creatività e cultura sono requisiti indispensabili della libertà”.

Mentre gli altri Stati Europei aumentano gli investimenti sulla cultura qui si crea grazie a Bondi e Tremonti una desertificazione del panorama culturale italiano.

“Diamo seguito a questi obiettivi, coinvolgendo i lavoratori ed i cittadini in questa battaglia per la difesa della cultura come bene comune ed universale, che è anche
una lotta in difesa della civiltà e della libertà.
 Lottiamo contro la filosofia globale di mercato che vorrebbe ridurci a robot ed a cittadini televisizzati e privati degli strumenti culturali di crescita, quali la scuola, la musica ed il teatro.

Difendiamo la cultura, quel patrimonio universale che, nel nostro paese,
esisteva già prima della nascita dello stato nazione.

Il 21 giugno, saremo in piazza della Scala per denunciare la follia del governo, la complicità degli enti locali Milanesi ed in difesa di tutti i lavoratori dello spettacolo, della loro dignità.
"Uccidere la cultura equivale a sputare sulla gioia e sparare alla bellezza”.
 
Invitiamo tutti i lavoratori della Cultura e dello Spettacolo a partecipare.

21 Comments

  1. Scusate, ma dopo il "Faust" andato in scena ieri sera, chi di noi potrà difendere le ragioni del nostro lavoro?Via questa direzione artistica e spazio a un direttore musicale italiano!!!

    Commento by anonimo — 19 Giugno 2010 @ 20:08

  2. Bravo #1.O si cacciano via francese e nipote, o non se ne esce più.Ormai il pubblico ce l'ha su con noi, mi sembra irrecuperabile il rapporto…

    Commento by anonimo — 19 Giugno 2010 @ 20:11

  3. LUNEDì è SCIOPERO SULLA SECONDA PRESTAZIONE.IL FAUST NON VA IN SCENA

    Commento by anonimo — 20 Giugno 2010 @ 09:43

  4. IL GOVERNO TAGLIA LA CULTURA: SUONIAMOGLIELE! 

    DOMENICA 20 GIUGNO 2010 

    dalle ore 21.00 in SALA CIVICA a MERATE 

    Serata – concerto e dibattito sulla situazione della Cultura nel nostro Paese. 

    “Ai brillanti successi dei generali si deve la salvezza dai pericoli immediati per pochi soldati o per una sola città o per una 

    sola nazione, ma in nessun modo essi rendono migliori i soldati, le città e neppure le loro nazioni. 

    Della cultura, invece, che è essenza del benessere e causa di equilibrio, si può riscontrare l'utilità non solo per una 

     famiglia, una città o un popolo, ma per tutto il genere umano.” 

    (Plutarco, “Sulla musica”) 

    Alle volte le parole dei grandi autori del passato ci stupiscono per l'attualità del loro messaggio; Viste 

    attraverso lo sguardo di Plutarco, le politiche del nostro Governo appaiono davvero miopi e sciagurate: 

    mentre infatti in Italia per i “brillanti successi dei generali” nel 2010 si arriverà a una spesa di 23 

    miliardi di euro, la cultura subirà tagli di oltre il 20%! 

    Nel nostro Paese la Cultura sta subendo da anni un sistematico taglio dei fondi vitali per la sua sopravvi- 

    venza e un continuo attacco sferrato attraverso leggi e decreti allo scopo di stravolgere la sua natura di 

    patrimonio comune per la crescita collettiva della società. 

    Tra le premesse dell'ultimo decreto del Ministro Bondi si legge che i criteri adottati per attuare il “riordino 

    del settore lirico sinfonico” saranno “l'efficienza, la corretta gestione, l'economicità e l'imprenditorialità”. 

     

    Questa è l'idea di cultura di chi ci sta governando da ormai diversi anni: l'utilità pubblica e la crescita 

    culturale della collettività sacrificate sull'altare dell’imprenditorialità. 

    E se allo smembramento del sistema culturale si somma il taglio brutale di risorse alla scuola pubblica, 

    risulta evidente una chiara scelta politica tesa allo svilimento di qualunque forma di conoscenza 

    che possa formare una cittadinanza consapevole e dotata di coscienza critica. 

    IL PROGRAMMA DELLA SERATA: 

    dibattito con: 

    Giancarlo Arbori, SLC-CGIL Lombardia 

    Luca Garlaschelli, direttivo nazionale SIAM 

    intermezzi musicali con: 

    Piercarlo Sacco e Enrica Meloni, violini 

    Cecilia Musmeci, viola 

    Andrea Scacchi, violoncello 

    Roberto Benatti, contrabbasso 

    Questa è l'idea di cultura di chi ci sta governando da ormai diversi anni: l'utilità pubblica e la crescita 

    culturale della collettività sacrificate sull'altare dell’imprenditorialità. 

    E se allo smembramento del sistema culturale si somma il taglio brutale di risorse alla scuola pubblica, 

    risulta evidente una chiara scelta politica tesa allo svilimento di qualunque forma di conoscenza 

    che possa formare una cittadinanza consapevole e dotata di coscienza critica. Partito della Rifondazione Comunista 

    Federazione della Sinistra 

    Circolo del Meratese 

    Commento by anonimo — 20 Giugno 2010 @ 09:55

  5. COMUNICATO STAMPALo sciopero nazionale dello spettacolo e della produzione culturale contro la manovra economica del governo e contro il Decreto Legge 64, è stato anticipato a martedì 22.Il SIAM/SLC/CGIL aderisce facendo alcune precisazioni.Ampio spazio, per non dire totalizzante, è stato dedicato da tutti i media alla questione delle fondazioni lirico sinfoniche e all’ipoteca messa dal decreto sul loro futuro.Vogliamo ricordare che i più colpiti dalla manovra sono in realtà quel 95% di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e dei beni culturali che non hanno neppure il diritto di scioperare e di cui nessuno si occupa. Parliamo dei 250.000 invisibili, fra artisti, tecnici, maestranze e amministrativi che pagano con il loro sfruttamento la possibilità per l’Italia di avere un sistema culturale che raggiunga ampie fasce di popolazione e non esclusivamente coloro che la cultura potrebbero pagarsela da sé.I mancati trasferimenti alle Regioni e agli enti locali, previsti nella manovra, si tradurranno immediatamente nella perdita secca e silenziosa di decine di migliaia di posti di lavoro in un settore che, al di là dei proclami sull’importanza della cultura nello sviluppo della società e della democrazia, è ritenuto da tutti secondario. Roma 21 giugno 2010SIAM-SLC-CGIL

    Commento by lavitaagra — 20 Giugno 2010 @ 10:41

  6. I teatri si infiammano Sciopero delle «prime» contro il decreto Bondi
    di Luca Del Fra

    Tornano a incendiarsi i grandi teatri d’opera italiani: i sindacati dichiarano lo sciopero di tutte le prime e uno sciopero nazionale con presidio davanti a Montecitorio nel giorno della definitiva approvazione alla Camera del cosiddetto decreto Bondi che dovrebbe avvenire il 22 giugno. È la reazione al primo via libera del Senato per la conversione in legge del decreto avvenuta l’altro ieri: «Dopo molti sforzi fatti in sede di commissione cultura per migliorare il testo attraverso gli emendamenti – spiega il Sentore del Pd Vincenzo Vita –, giunti in aula la maggioranza è tornata indietro sulle sue decisioni e il ministro Bondi sulle sue stesse promesse, mostrando il volto peggiore e più vero». Il provvedimento colpisce in maniera pesante i lavoratori dei teatri, blocca il turnover così da rendere impossibile il ricambio nelle orchestre delle Fondazioni lirico-sinfoniche –come la Scala, il Maggio fiorentino, il San Carlo, il Regio di Torino e la Sinfonica di Santa Cecilia–, così destinandole a trasformarsi in pochi anni in ensemble raccogliticci: dopo una lunga mediazione su questi due punti il testo era stato migliorato, ma all’atto della votazione in Senato la maggioranza ha fatto dietrofront. Inoltre il provvedimento sostanzialmente commissaria tutti i nostri grandi teatri lirici, togliendo loro autonomia e mettendoli sotto il giogo del ministro delle Attività Culturali e del suo entourage. «È un decreto anticostituzionale, ingiusto e inutile» -ha più volte ripetuto Silvano Conti della Cgil che stavolta ribadisce–: «Se passerà così la Cgil e la Fials (il sindacato autonomo) dopo questi scioperi continueranno le agitazioni questa estate e in ogni possibile occasione, da San Nicola a Sant’Ambrogio», rispettivamente l’inaugurazione della stagione del Petruzzelli e della Scala, vale a dire da Sud a Nord. Sul futuro finora sono invece apparse molto più caute la Csil e soprattutto la Uil. Malgrado Bondi dopo il voto del senato abbia esternato la sua soddisfazione – «abbiamo salvato la lirica»-, secondo molti il provvedimento, unito ai tagli apportati ai finanziamenti alle attività culturali da parte del Governo, è il colpo di grazia alle fondazioni lirico-sinfoniche, nel bene e nel male rappresentano l’unico sistema di produzione teatrale estesa su tutto il territorio nazionale. I profili di possibile incostituzionalità del decreto sono parecchi –le attività culturali sarebbero materia su cui il governo dovrebbe legiferare in accordo con le regioni, il che non è avvenuto in questo caso. Tanto è vero che giunte come quella della Toscana stanno vagliando un possibile ricorso se il decreto sarà convertito in legge. ROMA politica@unita.it
    18 giugno 2010 pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 23) nella sezione "Cronaca italia"

    Commento by anonimo — 20 Giugno 2010 @ 20:07

  7. la nota dei sindacati

    Lavoratori dell'Opera in agitazione«A rischio le prime di Caracalla»

    Sciopero il 22 giugno con presidio al ministero della Cultura: salta la Manon. E domenica «occupazione simbolica» del Teatro: «Per sensibilizzare tutti»

     

    ROMA – Occupazioni, scioperi, agitazioni. A rischio prime, ma pure le repliche. I lavoratori del Teatro dell'Opera di Roma tornano sul piede di guerra. Contro il ministro Bondi e il suo decreto «tagliatutto». L'annuncio del caos arriva attraverso una nota congiunta dei sindacati Cgil, Cisl, Uilcom, Fials e Libersind. «In seguito all'approvazione in Senato del Decreto Legge n.64 del 30 aprile, riguardante le Fondazioni lirico-sinfoniche confermano nella maniera più radicale la loro più ferma opposizione». Sciopero, dunque, indetto dalle organizzazioni sindacali nazionali per protesta contro il decreto sulle Fondazioni lirico-sinfoniche: cancellata la replica di Manon in cartellone per martedì 22 al Teatro dell'Opera. Quanti hanno già acquistato i biglietti allo sportello, o in internet o su prenotazione telefonica, si legge in una nota, «potranno richiedere il rimborso restituendo il biglietto alla biglietteria del Teatro dell'Opera, aperta dal martedì al sabato dalle ore 9 alle ore 17 e la domenica dalle 9 alle 13, entro il 27 giugno 2010. Coloro che hanno un abbonamento alla Stagione 2010 – Turno B, riceveranno il rimborso della quota relativa allo spettacolo, tramite assegno circolare».

     

    La prima di «Manon» (Falsini)

    CONTRO IL DECRETO BONDI – Rischiano di saltare anche le prime rappresentazioni a Caracalla. Tre i titoli in cartellone previsti quest'anno: «Romeo e Giulietta», «Aida», «Rigoletto». I sindacati intervengono sul decreto Bond: «Il decreto non ha alcun profilo riformatore ma destruttura i teatri lirici e ne compromette pesantemente il futuro. Il governo, che già da tempo ha operato consistenti tagli al Fus con questo provvedimento infligge il colpo mortale al settore, utilizzando immotivatamente la decretazione d'urgenza che non permette un serio esame di merito necessario per risolvere realmente le problematiche in essere». I lavoratori del Teatro dell'Opera di Roma, continua la nota, «sollecitano un ripensamento legislativo di tale provvedimento» e per questo annunciano uno sciopero «per l'intera giornata del 22 giugno con presidio presso il ministero della Cultura, come deciso dal coordinamento sindacale nazionale unitario delle fondazioni lirico sinfoniche del 17 giugno scorso, con conseguente blocco di tutte le attività e l'annullamento dello spettacolo programmato Manon di Massenet».

    L'OCCUPAZIONE – I lavoratori del Teatro dell'Opera di Roma annunciano anche l«'occupazione simbolica del palcoscenico del teatro prima dell'inizio della recita a partire da domenica 20 giugno, senza pregiudicare lo svolgimento dello spettacolo, per sensibilizzare il pubblico e i media – si legge nella nota- sulle vere intenzioni del Governo ovvero: l'annichilimento della produzione di opera e balletto in Italia e la trasformazione dei prestigiosi teatri lirici da centri di produzione culturale in centri di circuitazione, finalizzati al business e all'arricchimento di soggetti privati, col conseguente degrado qualitativo e culturale».

    CARACALLA – Inoltre, è stato proclamato «lo sciopero per le prime rappresentazioni della stagione di Caracalla, nonché una ulteriore articolazione delle iniziative di lotta, tale da mettere a rischio l'intera programmazione estiva, così come anticipato al coordinamento nazionale unitario, parimenti a tutte le stagioni estive previste nelle altre fondazioni (Arena di Verona, S.Cecilia, ecc.), qualora il Decreto venga approvato». I lavoratori del Teatro dell'Opera di Roma, infine, «invitano inoltre i presidenti di Regione e Provincia, nonchè il Sindaco e Presidente Gianni Alemanno ad intervenire urgentemente presso il Governo e tutti i parlamentari a tutela del settore che sarà altrimenti ridotto al silenzio al contrario di quanto accade negli altri paesi europei dove si tutela la cultura».
    Redazione online 20 giugno 2010

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 08:05

  8. Lirica: decreto fondazioni, i sindacati proclamano uno sciopero per il 22 giugnoROMA – 18 GIUGNO 2010 – Le organizzazioni sindacali hanno accolto il sì del Senato al decreto delle fondazioni liriche (vedi notizia) con la proclamazione dello sciopero nazionale unitario il 22 giugno con un presidio in piazza Montecitorio. E dopo la protesta, anticipano Cgil e Fials, si sta pensando a un calendario di scioperi a ripetizione per tutta la stagione estiva e oltre, coinvolgendo teatri e manifestazioni all'aperto dall'Arena di Verona a Caracalla e Santa Cecilia.dal giornale dello spett.

    Commento by AutoOrgScala — 21 Giugno 2010 @ 09:49

  9. Lirica: decreto fondazioni, i sindacati proclamano uno sciopero per il 22 giugnoROMA – 18 GIUGNO 2010 – Le organizzazioni sindacali hanno accolto il sì del Senato al decreto delle fondazioni liriche (vedi notizia) con la proclamazione dello sciopero nazionale unitario il 22 giugno con un presidio in piazza Montecitorio. E dopo la protesta, anticipano Cgil e Fials, si sta pensando a un calendario di scioperi a ripetizione per tutta la stagione estiva e oltre, coinvolgendo teatri e manifestazioni all'aperto dall'Arena di Verona a Caracalla e Santa Cecilia.dal giornale dello spett.

    Commento by AutoOrgScala — 21 Giugno 2010 @ 09:49

  10. E vai!!..continuiamo cosi…..tanto Bondi e company sono ciechi e sordi …no?!scioperi scala…e via con la Filarmonica……guarda caso lo scioperodi Faust lunedi 21 gli torna anche comodo cosi si riposano dalle fatiche private!Bravi complimenti!!! A questo punto non oso piu pensare che sia stupidità, bensì un freddo disegno per incentivare i tagli di Bondi, tanto chi è a capo della Filarmonica rimarrà certo un interlocutore del futuro sovrintendente…Certo loro sono furbi! tanto di capello!…ma voi "inelligentoni" che non siete nessuno, solo dei "semplici" srumentisti e coristi! pensate di aver migliorato la vostra posizione?!ve lo auguro di cuore…ma……ne riparliamo al prossimo contratto nazionale…poi non venite a piangere!merlino

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 11:46

  11. è davvero impressionante come le masse artistiche non si rendano conto di esser riuscite a mettersi contro perfino il proprio pubblico.quale realtà virtuale si sta inseguendo? come se, faccio un esempio, il loggionista nella propria attività professionale non fosse a sua volta toccato dalla crisi e dalla finanziaria.l'autodistruzione dell'anima di questo teatro è ancora più grave, ormai, delle ferite del suo corpo.oggettivamente l'unica soluzione è che il cda azzeri le cariche dirigenziali (sovrintendenza e direzione artistica) e incarichi qualcuno con le palle di risollevare le sorti (e l'immagine!!!) di questa baracca.perché la verità è che la professionalità e la dedizione di questi meravigliosi lavoratori è da fare invidia a tutto il mondo, ed è il capitale umano che può consentire la riscossa vera del Teatro, altro che palle!Orsolina la birichina

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 11:55

  12. Lirica: la riforma arriva alla Camera. Crescono le proteste nei teatriROMA – 21 GIUGNO 2010 – Comincia martedì 22 la discussione alla Camera sulla riforma delle fondazioni liriche approvata il 16 giugno in Senato, e che deve concludere il suo iter entro il 29 giugno, a pena di decadenza.  Cresce inatnto la protesta nei teatri. Oltre allo sciopero nazionale proclamato dai sindacati per il 22 giugno, questa sera alla Scala un altro sciopero farà saltare la 'seconda' del Faust di Gounod e i lavoratori si sono riuniti oggi in assemblea per decidere quali altre forme di protesta attuare nei prossimi giorni contro il decreto. All'Arena di Verona potrebbe essere proclamato uno sciopero di tre giorni, il 25, 26 e 27 giugno, mentre sabato scorso l'Inno di Mameli è stato cantato a "sipario" chiuso da tutto il coro in occasione dell'apertura della nuova stagione per protestare contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria. A Firenze domani è a rischio il concerto di chiusura del Maggio, quest'anno affidato alla direzione di Kurt Masur in piazza della Signoria. A Bologna in otto minuti di musica e immagini autoprodotte i lavoratori del Comunale, venerdì scorso, hanno raccontato al pubblico della prima di Edgar il loro mestiere al fine di sensibilizzarlo sui rischi del decreto. Sabato scorso prima dell'inizio della replica della Manon in scena all'Opera di Roma, gli artisti del coro, indossando i costumi previsti dallo spettacolo, hanno fatto volantinaggio davanti al teatro Costanzi per informare e sensibilizzare il pubblico. Domani per lo sciopero nazionale salterà nuovamente lo spettacolo.  

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 20:42

  13. Lirica: la riforma arriva alla Camera. Crescono le proteste nei teatriROMA – 21 GIUGNO 2010 – Comincia martedì 22 la discussione alla Camera sulla riforma delle fondazioni liriche approvata il 16 giugno in Senato, e che deve concludere il suo iter entro il 29 giugno, a pena di decadenza.  Cresce inatnto la protesta nei teatri. Oltre allo sciopero nazionale proclamato dai sindacati per il 22 giugno, questa sera alla Scala un altro sciopero farà saltare la 'seconda' del Faust di Gounod e i lavoratori si sono riuniti oggi in assemblea per decidere quali altre forme di protesta attuare nei prossimi giorni contro il decreto. All'Arena di Verona potrebbe essere proclamato uno sciopero di tre giorni, il 25, 26 e 27 giugno, mentre sabato scorso l'Inno di Mameli è stato cantato a "sipario" chiuso da tutto il coro in occasione dell'apertura della nuova stagione per protestare contro i tagli previsti dalla manovra finanziaria. A Firenze domani è a rischio il concerto di chiusura del Maggio, quest'anno affidato alla direzione di Kurt Masur in piazza della Signoria. A Bologna in otto minuti di musica e immagini autoprodotte i lavoratori del Comunale, venerdì scorso, hanno raccontato al pubblico della prima di Edgar il loro mestiere al fine di sensibilizzarlo sui rischi del decreto. Sabato scorso prima dell'inizio della replica della Manon in scena all'Opera di Roma, gli artisti del coro, indossando i costumi previsti dallo spettacolo, hanno fatto volantinaggio davanti al teatro Costanzi per informare e sensibilizzare il pubblico. Domani per lo sciopero nazionale salterà nuovamente lo spettacolo.  

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 20:42

  14. IL GIORNO 23 LA FIALS HA INDETTO SCIOPERO SULLA 3à DEL FAUST.LA CUB ADERISCE.LA CGIL PROCLAMA ASSEMBLEA GENERALE DOMANI ORE 16.OO-ALL'ODG : NUOVE FORME DI SCIOPEROTRA CUI L'OCCUPAZIONE DEL TEATRO FIN QUANDO IL DECRETO è IN DISCUSSIONE ALLA CAMERA. IL DECRETO DEVE ESSERE AFFOSSATO DOPO L'APPROVAZIONE AL SENATO IN UNA FORMA ANCOR PIù REGRESSIVS DELLA COMMISSIONE CULTURA..CISL E UIL  intanto SI DEFILANO …..DOPO POMIGLIANO D'ARCO è SCATTATA LA IRRIGIMENTAZIONE FILOGOVERNATIA DI QUESTE DUE SIGLE.IL LORO ISOLAMENTO E LA LORO SCELTA FILO PADRONALE VERRà GIUDICATO DAI LAVORATORI .

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 21:47

  15. LA cub è favorevole in questo frangente delicato per la sopravvivenza del settore anche all'occupazione del teatro per dare un segno di riscossa in tutta italia e a tutti gli italiani.

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 22:13

  16. Milano, 21 giugno 2010 – Non si ferma la protesta dei lavoratori della Scala di Milano contro i tagli e il decreto sugli enti lirici e sinfonici presentato dal ministro della Cultura, Sandro Bondi, che martedì sarà materia di discussione alla Camera, dopo esser stato approvato il 16 giugno in Senato.

    I lavoratori hanno innanzitutto proclamato uno sciopero che stasera farà saltare la ‘seconda’ del Faust di Gounod, poi si sono riuniti in assemblea per decidere quali altre forme di protesta attuare nei prossimi giorni contro il decreto. All’ordine del giorno, c'è anche l’eventuale occupazione del teatro.

    Davanti alla Scala, i rappresentanti della Cub e di Zeropuntotre Sogno distribuiscono volantini e si rivolgono ai passanti prendendo la parola al microfono: "E' stato allestito un presidio contro una riforma che mette in ginocchio gli enti lirici-culturali" e che favorisce "un’Italia solo televisiva che affossa gli spettacoli dal vivo". "La cultura è morta e mancano anche i soldi per il funerale" si legge su uno dei tanti cartelli affissi davanti alla Scala. da" il giorno "….che ha sul sito anche delle belle foto

    Commento by anonimo — 21 Giugno 2010 @ 22:45

  17. Quel che si sa, però, lascia interdetti (e anche ammirati per la fantasia). Per esempio, all’Arena di Verona, invece delle 88 prestazioni a bimestre delle prime parti dell’orchestra previste dal contratto nazionale, quello integrativo ne prevede 48, poco più della metà. Poi c’è l’indennità per il lavoro a turni dei tecnici di palcoscenico che, invece di essere riconosciuta solo a loro e solo a quelli che effettivamente partecipano allo spettacolo, viene corrisposta a tutti, compresi gli amministrativi. Per i coristi, ogni sforamento, anche solo di 5 minuti, dell’orario giornaliero viene considerato come un’ulteriore prestazione: insomma, lavori 5 minuti e sono considerate 5 ore. E fu mitica una minaccia di sciopero delle comparse che chiesero (e ottennero) l’indennità-arma, cioè un surplus per dembulare in scena brandendo la lancia degli egizi dell’Aida.Scendiamo a Bologna? Al Comunale ogni spostamento del giorno di risposo (che secondo il Ccnl non comporta oneri) viene compensato con una retribuzione che va dal 60 al 100% della paga giornaliera. Firenze, Maggio: le settimane lavorative annue di orchestra, coro e corpo di ballo sono 46 invece che le 49 previste dal Ccnl. E se l’orchestra supera le 1.240 ore annue (e succede quasi sempre), ogni professore ha diritto a 14 giorni di riposo compensativo. Meglio allora andare a suonare a Cagliari, al Lirico, dove l’orchestra può fare fino a 31 ore settimanali anziché le 28 previste dal Ccnl, ma l’eccedenza non può superare le 30 ore annue. Ma, anche se si lavora un’ora sola di più all’anno, scattano 20 giorni di riposo supplementari. Dettagli che spiegano, fra l’altro, perché le orchestre italiane siano sempre piene di aggiunti.A Roma, all’Opera, c’è la famosa indennità-Caracalla. Non riguarda l’imperatore ma le Terme che portano il suo nome, dove il teatro fa qualche recita d’estate. L’indennità «copre» tre mesi, nonostante a Caracalla la stagione duri di meno, ed è estesa non solo a chi effettivamente lavora lì, ma a tutti i dipendenti. Al Regio di Torino, orchestrali e coristi, se superano le 30 domeniche lavorate annue (quelle previste dal Ccnl sarebbero 46) vengono retribuiti il doppio. Idem per i tecnici, solo che le domeniche sono 27.Per il ministero, questi sono privilegi da estirpare. I sindacati ribattono che le retribuzioni previste dal Ccnl sono imbarazzanti e gli integrativi indispensabili per arrotondare fino a livelli dignitosi. Poi ognuno si faccia la sua idea.

    Commento by anonimo — 22 Giugno 2010 @ 10:15

  18. Ma come é teso il clima trai lavoratori scala…anche quest'oggi!e dire che quando sono in Filarmonica sono tutti sorridenti!allora ecco la soluzione che non scontenterà nessuno….Ministro Bondi….o cancella la filarmonica o la Scala…comunque sia vivranno tutti meglio!!!!almeno questa é l'idea che ci si fa guardando le rezioni dei lavoratori iscritti anche alla Filarmonica!

    Commento by anonimo — 22 Giugno 2010 @ 13:16

  19. Fondazione Arena, i bilancifiniscono sotto inchiesta
    SOLDI E GIUSTIZIA. I documenti erano stati acquisiti un anno e mezzo fa dalle Fiamme gialle. Nel mirino gli appalti e le spese sostenute negli ultimi cinque anni. Alcune persone iscritte nel registro degli indagati. I conti erano stati passati al setaccio dalla Finanza

    Commento by anonimo — 22 Giugno 2010 @ 13:37

  20. ALLA SCALA………….QUANDO????

    Commento by anonimo — 22 Giugno 2010 @ 13:38

  21. If you do visit a coffeehouse for a cup of joe and operate out of the house, be cautious the method that you spot your laptop. You may not would like to spill your beverage upon it, neither do you need any person reading through your display more than your shoulder joint. Also be mindful of what you say on the phone. The competition might be within also. [url=http://nikeairmax9.freetzi.com]nike air max 90[/url]
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    Commento by IrrekGoxsex — 9 Dicembre 2013 @ 20:55

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