Studenti al San Carlo
scontri con la polizia
Cortei selvaggi, la prefettura blinda la Regione : "Decisione autoritaria" "Caricati dagli agenti". Colpiti anche gli artisti che danno la solidarietà
di PATRIZIA CAPUA la repubblica.it
L'INVASIONE pacifica del teatro San Carlo da parte degli studenti in corteo contro il decreto Gelmini, si è trasformata in un brutto pomeriggio di tafferugli e manganellate. Due giovani manifestanti sono finiti al commissariato per accertamenti. Dalla parte dei ragazzi si sono schierati i lavoratori del San Carlo
Prima la ressa, quando un centinaio di ragazzi si è accalcato sulle scale del teatro San Carlo. L'obiettivo era discutere sui tagli alla cultura del governo Berlusconi con le maestranze e gli artisti del lirico, impegnati nell'antiprova generale della Tosca diretta dal maestro Maurizio Benini, e chiederne la solidarietà. Poi un vetro infranto della porta che conduce al nuovo foyer. La scintilla che ha fatto esplodere la tensione. "Siamo entrati pacificamente – hanno raccontato dopo gli studenti, che in mattinata hanno occupato anche Palazzo Gravina, sede della facoltà di Architettura – , per parlare con i lavoratori del teatro. Ma siamo stati accerchiati e caricati dalla polizia". Replica la Questura: "Li abbiamo allontanati e sparpagliati". Secondo le forze dell'ordine, alcuni studenti avrebbero aggirato il cordone irrompendo nel teatro dopo aver rotto il vetro.
Parapiglia e manganellate. A finire sotto i colpi sono stati anche alcuni degli artisti del San Carlo, molti in costume di scena, che si erano intrattenuti a parlare con i ragazzi. Un componente del coro, Maurizio Morello, aveva un megafono. "Abbiamo aperto le porte agli studenti, siamo solidali con le loro ragioni", afferma Roberta, violista, "poi abbiamo visto i poliziotti con i caschi e i carabinieri che hanno cominciato a spingere i ragazzi per farli uscire". Bilancio degli scontri, un poliziotto ferito e due ragazzi denunciati: uno di loro è stato trovato in possesso di un coltello.
Una versione confermata e messa nero su bianco in un documento diffuso alle 21 dopo un'assemblea, a cui con l'ok della sovrintendente Rosanna Purchia hanno partecipato anche alcuni studenti. Il documento riporta i nomi dei lavoratori del teatro coinvolti nella carica, "colpiti senza motivo dalle forze dell'ordine": Domenico Di Dato, della produzione sancarliana, Leopoldo Passero dei servizi trasporti, il primo violino Giuseppe Carotenuto, Giuseppe Benedetto (corno inglese), Vittorio Guarino (trombone), Maria De Simone (cantante). "Sono solo alcuni del lavoratori", si legge nel testo diffuso, "altri studenti sono stati poi prelevati e allontanati di forza". I lavoratori del San Carlo, assieme agli studenti "denunciano con forza l'atto di violenza gratuita delle forze dell'ordine e chiedono il rilascio immediato dei ragazzi fermati di cui ad ora non si hanno notizie". In seguito agli scontri l'assemblea dei lavoratori del San Carlo ha deciso di sospendere le prove di "Tosca" e rinviare la prova generale di oggi al 9 dicembre alle 19.
Questo coordinamento è nato dal basso aperto a tutti i settori della cultura per la creazione di un fronte di lotta che si colleghi sia a tutti i settori dello spettacolo, cinema, prosa e lirica che a quelli della cultura, scuola e ricerca. Dal Piccolo teatro, a tutte le piccole realtà della prosa ai Cento Autori del cinema.
In piazza si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se il capo della polizia non dava ordine di terminare le cariche che inevitabilmente si sarebbero estese a tutta la piazza. Abbiamo accolto con favore che il nostro appello è stato accolto e che la calma sia ritornata in piazza e poter così ridare la voce in un ritrovato clima pacifico alle ragioni della protesta che vedeva una piazza unita contro i tagli alla cultura e contro la sanatoria truffa che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti.
All'interno del teatro, la lettura di Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alle sue dichiarazioni contro i tagli alla cultura "Tutti vogliono risolvere i problemi senza la cultura, ma e' ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia" hanno avuto un'effetto mediatico positivo, ma non basta, rischia di essere una notizia che verrà dimenticata senza che nessuno intervenga.
Aderisce all'assemblea dei Cento Autori del cinema che si terrà giovedì 17 dicembre alle ore 18 al cinema messico a Milano
Decreto Bondi e tagli allo spattacolo: intervista a un lavoratore del Teatro alla Scala
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