Lavoratrici e lavoratori della Fondazione “Teatro Alla Scala”, possiamo davvero definire il sabato 26 aprile 2014 come la data iniziale di una nuova era.
Interi reparti hanno aderito compatti alla giornata nazionale di lotta delle Fondazioni Lirico Sinfoniche del nostro Paese.
La drammatica situazione in cui il settore versa in Italia è sotto gli occhi di tutti, in particolare il “Teatro Alla Scala” è in una situazione di caos, risultato di una ventennale gestione del Direttore Generale Dott.ssa Maria Di Freda e del “sistema di potere” costruito anche con la complicità attiva di Cgil-Cisl-Uil e Fials.
I fatti sono noti a tutti, lavoratrici e lavoratori maltrattati, mal pagati, sfruttati, quali le sarte, le truccatrici, i parrucchieri, i calzolai, il personale di sala e le guardarobiere pagate a “prestazione” ed alle quali viene negato ogni diritto (ferie, malattia, maternità, infortuni, permessi pagati), per non parlare sul super sfruttamento delle “aggiunte”.
Le sarte turniste, vere professioniste tecniche di palcoscenico, sono discriminate nei livelli, nelle carriere e negli orari. Le sarte centraliste dell’Ansaldo Scala vedono minacciato il loro posto di lavoro ed umiliate le loro professionalità dal “nuovo sovraintendente” che compra tutto “chiavi in mano”. Medesimo discorso vale per i falegnami, i carpentieri, gli scenografi, i formatori in resina e polistirolo, i pittori di scena, ecc..
A tutti questi lavoratori noi diciamo che oggi siamo più forti e che questo ci permetterà di andare all’affondo finale con la Direzione del Teatro Alla Scala.
Nei prossimi giorni si svilupperanno vertenze specifiche, reparto per reparto, per arrivare ad una soluzione sindacale favorevole ai lavoratori.
Il 26 Aprile, abbiamo ricordato i lavoratori della Scala, vostri colleghi di lavoro e di vita, vittime dell’amianto e morte o malate di mesotelioma pleurico ed asbestosi, tra questi un musicista, una cantante, operai e vigili del fuoco.
Abbiamo realizzato, in loro ricordo ed a futura memoria, una targa in marmo che, dopo aver ottenuto le autorizzazioni necessarie, intendiamo affiggere al muro del Teatro.
Il “Comitato Ambiente e Salute” che ha coordinato quest’iniziativa intende andare avanti su vari obiettivi, tra i quali, la sorveglianza sanitaria per tutti i lavoratori ex-esposti. Sorveglianza che sta subendo colpevoli ritardi a causa della Fondazione.
All’emozionante esposizione della targa hanno partecipato, oltre ai lavoratori in sciopero anche gli ammalati, tra i quali Demetrio Asta, e le loro famiglie, il Presidente del Consiglio Comunale di Milano Basilio Rizzo, il Capogruppo alla Provincia per la Sinistra Massimo Gatti e la Banda degli Ottoni a Scoppio.
Per il proseguimento delle iniziative, il “Comitato Ambiente e Salute” ha deciso una raccolta fondi chiedendo il versamento di dieci euro da parte degli iscritti al Comitato e dei lavoratori interessati, che potranno essere versati al Tesoriere che verrà deciso nella prossima riunione del Comitato.
Vogliamo infine riservare una particolare attenzione a quei colleghi che non hanno aderito alla lotta, tra loro ci sono alcuni “particolarmente ricattabili” perché “super precari”, ma ci sono anche colleghi che non hanno aderito per scelta convinta.
Fra questi rientrano l’Orchestra, il Coro ed il Balletto, vale a dire gli “artisti”, come se la loro attività li ponesse in un altro mondo, “al di sopra”, ma sopra a che?
Sappiamo che, molti degli Orchestrali sono retribuiti per due attività, ambedue interne al Teatro. Sappiamo che chi lavora anche per la Filarmonica gode di condizioni economiche di vantaggio.
Rispetto a ciò il Coro non vuole rimanere indietro e non perde occasione per contrattare e monetizzare ogni attività richiesta in aggiunta. Mentre il Balletto, famoso per lo “sciopero del piano inclinato”, ha immensi problemi da affrontare; infatti, neanche una ballerina italiana ha raggiunto il livello di Etoile, ma nel frattempo vengono fatti contratti alle Etoile Russe e noi pensiamo sia ora di finirla con questo andazzo e che il Maestro di Ballo ed il Direttore dell’Accademia andrebbero cacciati.
Comprendiamo che l’appetito vien mangiando, ma i privilegi stanno arrivando al capolinea e noi vogliamo l’unità dei lavoratori del Teatro in un clima di solidarietà.
Ora veniamo al fulcro attorno al quale ruota tutto.
Noi pensiamo che, la vera cancrena del Teatro, sia il quartetto Lissner, Di Freda, Ermolli, Amoruso e che questa debba essere estirpata per il bene del Teatro.
Noi consigliamo loro di dare le dimissioni, perché presto la Legge si occuperà di loro, portandosi appresso la loro “corte dei miracoli” formata da Funzionari e da “l’allegra brigata della Tounée” formata da nani e ballerine.
Il futuro della Scala non può essere Pereira, ma dovrà essere un sovraintendente italiano, magari anche milanese. A noi piacerebbe per la sua bravura e sensibilità, Sergio Escobar che in coppia con Riccardo Chailly e con un nuovo Direttore interno alla Scala, restituiscano il prestigio che merita la più importante istituzione culturale milanese.
Tutto il resto sono chiacchere inutili, come quelle di chi ci accusa di sciacallaggio per qualsiasi iniziativa intraprendiamo a favore dei lavoratori, in particolare dei malati e morti d’amianto e poi non scioperano ed a pancia piena grazie ai due lavori o di coloro che, passando dal presidio, prima di andare a cantare nel Teatro, pretende di spiegarci quale sia la giusta lotta che dovremmo fare.
Questi lavoratori pensano forse che, le lavoratrici in maternità non pagata o che in malattia devono aspettare mesi per essere pagate, così come per gli infortuni, senza ferie, né Aspi, non meritino la loro considerazione e soprattutto la loro solidarietà ???
La risposta se la dovrebbero dare al mattino, guardandosi allo specchio.
Noi non molliamo e perseguiremo fermamente i nostri obiettivi perché li riteniamo giusti e sacrosanti per il bene dei lavoratori e della cultura.
28/04/2014
C.U.B. Informazione/Scala
Confederazione Unitaria di Base
Milano: V.le Lombardia 20 – tel. 02/70631804-2666289 fax 02/70602409
www.cub.it cub.nazionale@tiscali.it