Maggio in concerto, tensioni al Teatro
Mehta: «Con poche luci, ma si suona»
Il Maggio si è affidato ad una ditta esterna per le luci e questo ha scatenato una durissima contestazione. Fino all'ultimo il concerto è stato in bilico. Poi Mehta: «Mi dispiace, si va avanti»
Corriere fiorentino 7 ottobre 2011
Alla fine (con 40 minuti di ritardo) l'orchestra del Maggio musicale comincia a suonare. Lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil non ha fermato, giovedì sera, il concerto di Zubin Mehta: «Andiamo avanti – dice il maestro alla platea – senza aver risolto i problemi del teatro e con poca luce». Tanta la tensione fuori dal teatro, dove erano in presidio sindacati e lavoratori che annunciano una denuncia per la presenza di tecnici esterni al loro posto: «Un comportamento anti sindacale». Contestata dal pubblico la sovrintendente Francesca Colombo. La direzione del teatro ha fatto di tutto per non cancellare il programma di ieri, una corsa contro il tempo per garantire le condizioni per andare in scena. La mattina si svolge regolarmente la prova con le scuole, anche se la luce è quella di sicurezza e rimane accesa in platea.
Ma i sindacalisti cominciano a sollevare dubbi sulle presenze in teatro: «L'impressione è che siano stati sostituiti i lavoratori in sciopero con altri esterni al teatro – dice Silvano Ghisolfi della Cgil – sarebbe un atto grave». Ma dal teatro si smentisce: «Sono tutte risorse interne». In giornata aderiscono allo sciopero di Cgil, Cisl e Uil anche i precari del Maggio e la Cub informazione. Invece non incrociano le braccia quasi tutti i membri dell'orchestra: «Un gesto che abbiamo fatto per il pubblico di Firenze – dice Marco Salvadori della Fials – ciò non toglie che anche noi siamo contro questo taglio agli integrativi e chiediamo delle modifiche strutturali importanti. Per questo sciopereremo il 25 ottobre alla prima dell'Affare Makropulos». Nel pomeriggio intorno alle 18 circa 50 lavoratori in sciopero si presentano a teatro. All'ingresso di via Solferino vengono fermati: «Se non timbrate il cartellino non potete entrare», dicono in portineria. «Non fanno entrare neppure i rappresentanti della sicurezza o segretari dei sindacati», protesta Angelo Betti della Cisl.
Il clima diventa rovente quando dall'ingresso arrivano dei tecnici di una ditta esterna e confermano di essere stati chiamati per la serata: «È gravissimo che altre persone siano state chiamate a sostituirci nel giorno dello sciopero», dice Cristina Pierattini della Cgil, che chiama i carabinieri per denunciare la possibile assenza delle condizioni di sicurezza. Volano allarmi e proteste: «Non hanno le password per gestire il sistema di areazione», «Qui si sta giocando con la vita delle persone». La sovrintendente Colombo compare in portineria e poi va via. Si presenta il direttore Caldo che conferma: «I tecnici esterni c'erano anche la mattina». Poi precisa: «Ci sono le condizioni per fare il concerto». Intanto arrivano i vigili del fuoco, come prassi, a fare i controlli prima dell'inizio del concerto. Una lavoratrice si siede per terra davanti alla portineria: «Da qui non passa nessuno» e una folla grida: «Vergogna, vergogna». Salvadori della Fials parla con i lavoratori in protesta, c'è divisione fra loro.
Il maestro Mehta si ferma ad ascoltare i lavoratori: «Con questa spaccatura, meglio non fare il concerto». Applausi. Ci sono anche i carabinieri: «Domani (oggi, ndr) faremo denuncia». Sono le 20.30 e il teatro è pieno (1900 persone paganti). Passano i minuti ma le luci non si spengono. Esce la sovrintendente Colombo: «Mi scuso ma a causa dello sciopero non abbiamo i microfoni – esordisce – abbiamo un problema tecnico e ci vorrà ancora qualche minuto». Dal pubblico partono fischi, qualche applauso e un grido: «Tornatene a Roma». Si attende ancora e dopo 10 minuti entra il maestro Mehta: «Mi dispiace moltissimo, ma senza aver risolto i problemi del teatro e con poca luce, andiamo avanti: faremo il concerto». E scoppiano gli applausi. Poco parte dopo anche la musica, con il pianista Rudolf Buchbinder. Oggi il maestro incontrerà il sindaco Matteo Renzi. Dal senatore Pd Andrea Marcucci arriva un appello al senso di responsabilità dei lavoratori per fugare il rischio commissariamento: «Il taglio agli integrativi è una misura dolorosa ed estrema, imposta però da un debito pesante».
Federica Sanna
06 ottobre 2011(ultima modifica: 07 ottobre 2011)
vedi il video sul corriere
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/6-ottobre-2011/maggio-sciopero-ma-prima-non-salta-1901742168939.shtml
Provincia di Firenze
PERSONALE ESTERNO AL POSTO DEI LAVORATORI DEL MAGGIO IN SCIOPERO E BARDUCCI CONVOCA IL RAPPRESENTE DELLA PROVINCIA, PRIMICERIO
Il presidente della Provincia di Firenze e l’Assessore al Lavoro, Elisa Simoni. “Si stanno cancellando i diritti fondamentali e ogni forma di dignità”
Il presidente Andrea Barducci ha chiesto un incontro a Mario Primicerio, rappresentante della Provincia di Firenze nel consiglio di amministrazione del Maggio Musicale Fiorentino, per avere notizie in merito ai provvedimenti che sarebbero stati presi per contrastare lo sciopero delle maestranze. “Il ricorso a personale esterno per impedire gli effetti dello sciopero, qualora venisse confermato – afferma Barducci – sarebbe un episodio gravissimo. Saremmo di fronte ad un comportamento antisindacale ancor più grave perché compiuto in seno ad una delle più importanti istituzioni culturali fiorentine”.
“Sul piano dei diritti dei lavoratori – aggiunge l’Assessore provinciale al Lavoro, Elisa Simoni – in Italia è stata avviata una pericolosa parabola discendente, sorretta anche da modifiche normative giustificate ipocritamente dalla crisi, e che mostrano in questi giorni come non mai tutta la loro impotenza e inadeguatezza”.
“Ci auguriamo “– aggiungono insieme Barducci e Simoni – che dalle istituzioni e dai partiti si mettano in atto tutti gli strumenti per fermare una pericolosa deriva anticostituzionale”.
07/10/2011 17.09
Provincia di Firenze
La Nazione Firenze7/10/11
Tensione al Maggio, arrivano i carabinieri
Ditte esterne chiamate a sostituire i lavoratori in sciopero, Cgil Cisl e Uil annunciano un esposto e chiamano le forze dell'ordine. Il concerto va in scena con 40 minuti di ritardo. Fischi alla Colombo
Firenze, 7 ottobre 2011 – Ditte esterne chiamate a sostituire i lavoratori in sciopero, Cgil Cisl e Uil annunciano un esposto per comportamento antisindacale e chiamano i carabinieri. Il concerto del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Zubin Mehta è andato comunque in scena, seppure con 40 minuti di ritardo.
Allo sciopero di ieri non ha aderito il sindacato Fials, al quale sono iscritti gran parte degli orchestrali: i professori d'orchestra si sono infatti presentati al lavoro mentre tecnici e personale di sala aderenti ai sindacati confederali hanno manifestato davanti al teatro. Non sono mancati momenti di confronto teso tra musicisti e tecnici: ''Oggi sostituiscono noi, domani potranno farlo con voi''.
Fischi e grida di 'vergogna' ai dirigenti al loro arrivo in teatro: alcuni di loro, ha raccontato un sindacalista, si sono messi a lavorare al posto degli scioperanti. ''Hanno chiamato una ditta specializzata di elettricisti ed un'altra ditta che fornisce personale di sala, il cui numero è però insufficiente e gli 'esterni' non sono in grado di garantire la sicurezza'', ha aggiunto.
Quando Mehta è arrivato ha parlato con i lavoratori e subito dopo ha detto che forse ''è meglio non fare il concerto''. Poi l'annuncio dato dalla sovrintendente Francesca Colombo sul palcoscenico che lo spettacolo ci sarebbe stato. Poco dopo ha preso la parola Mehta: ''Mi dispiace moltissimo, ma anche senza aver risolto i problemi del teatro, con poca luce, faremo il concerto'', ha detto il maestro che oggi dovrebbe incontrare il sindaco Matteo Renzi.
CRONOLOGIA DEGLI ULTIMI GIORNI
Maggio, l'ultimatum «Sciopero pronto» Gli stipendi slittano ancora. Il piano di rilancio e il rebus dei crediti I sindacati: entro il 7 tavolo con Regione, Provincia, Comune.
Corriere Fiorentino 4 -10-11
Oppure… Venti di guerra I compensi di settembre arriveranno dopo metà ottobre. II nodo della fiducia alla Colombo Ancora ritardi per gli stipendi dei lavoratori del Maggio musicale. Ed è ancora bufera per il teatro. Una lettera della direzione informa i sindacati e i dipendenti che «l'erogazione del mese di settembre non potrà avvenire che, presumibilmente, dopo il 15 ottobre». Colpa, questa volta, «del ministero del Tesoro» che a sua volta non ha erogato ancora la tranche del fus di 7,6 milioni di euro. E le sigle sindacali, che sfiduciano la sovrintendente Francesca Colombo, vanno alla guerra: «Diamo l'ultimatum del ottobre: se entro quella data non sarà creato un tavolo fra Regione, Provincia e Comune, come abbiamo chiesto senza risposta, siamo pronti a scioperare». La situazione del Maggio è sempre più complessa: «Le fondazioni bancarie non danno credito — chiarisce l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, chiamata in Consiglio a rispondere a una domanda di attualità del consigliere Tommaso Grassi — finchè non gli sarà dato un piano economico credibile». L'assessora riporta comunque le assicurazioni della sovrintendente Francesca Colombo: «Ci ha detto che sta premendo sul ministero per l'erogazione del contributo al teatro e la difficoltà nei pagamenti si risolverà nel giro di qualche giorno». «Non abbiamo motivi per dubitarne — ribatte il consigliere Grassi — ma se devono essere impegni precisi e non solo promesse verbali, lo si scriva nero su bianco». Lei ribatte: «Non è compito dell'amministrazione, se la sovrintendente non l'ha fatto, sarà mia premura chiederle di farlo». In Consiglio comunale era presente anche una rappresentanza dei lavoratori del Maggio musicale: «Ci sentiamo raccontare la solita barzelletta sui pagamenti — dice Angelo Betti della Cisl — il problema è un altro: a settembre abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo a Regione, Comune e Provincia, ma non abbiamo avuto risposta». Il rapporto dei sindacalisti con la sovrintendente Francesca Colombo è sempre più teso: «L'amministrazione insiste a parlare con la sovrintendente e non avviare una trattativa — continua Betti — ma Colombo ha dimostrato di non essere in grado a tenere un tavolo sindacale. Per noi è una completa sfiducia nei suoi confronti». «Gli enti locali facciano un piano di lungo periodo insieme a noi sindacati», aggiunge Silvano Ghisolfi della Cgil. Le riduzioni sull'integrativo non sembrano la strada da percorrere: «La nostra riduzione per i lavoratori sarà oltre il 20% a seconda delle posizioni, mentre per i dirigenti sarà facoltativa», dice Betti furioso. Altra questione è quella della busta paga: «Abbiamo chiesto al teatro che ci venisse data la busta paga di settembre, nonostante non siano ancora arrivati i pagamenti — dice Ghisolfi — un modo per dare la possibilità, magari a chi ha un mutuo, di dare una garanzia alle banche e in ogni caso avere una certezza sul pagamento. L'azienda non ci ha risposto neppure su questo». I sindacati sembrano non essere più disposti a tollerare: «Se non avremo risposte sull'apertura del tavolo con gli enti, andremo allo sciopero». «Ancora una volta — commenta il Pdl — chi è alla guida non è stato in grado di garantire gli stipendi ai dipendenti».
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Duccio Tronci da Il Nuovo Corriere di Firenze
Sembrava che ad arrivare fosse una bella notizia per i lavoratori del Maggio. Erano stati convocati dalla dirigenza alle 10 di ieri mattina: i soldi che si attendevano dal Fondo unico per lo spettacolo – provenienza Roma – erano appena entrati nelle casse della Fondazione. Sarebbe stato dunque possibile pagare gli stipendi di settembre ai musicisti così come al personale tecnico-amministrativo, anche se in ritardo di diversi giorni rispetto alla data prevista. Un sospiro di sollievo, insomma, al quale poi, però, è seguita una doccia fredda, anzi gelata: se i lavoratori avessero “preteso” subito la busta paga questa sarebbe arrivata con una decurtazione del 30%, unilaterale e definitiva, decisa dal Cda dell’azienda.
La cura dimagrante del Maggio è prevista con questo menu fino alla fine dell’anno. E così gli oltre 300 dipendenti passeranno guai seri. Soprattutto quelli (e sono la maggioranza) che percepiscono uno stipendio normalissimo da 1.200-1.300 euro: da ora in poi dovranno tirare avanti con 8- 900 euro. Una bella grana per loro, soprattutto se, com’è accaduto questa volta, i soldi sono arrivati pure in ritardo. E’ così che l’ente lirico-sinfonico vuole tagliare, rientrando a bilancio di 2,3 milioni per il 2011 e di 4,1 nel 2012: “Eppure la sovrintendente Francesca Colombo ci aveva parlato di una riduzione media del 6% sottolinea Angelo Betti della Cisi – questa è una cosa fuori dalla legge, siamo letteralmente sconcertati perché questa scelta, tra l’altro, pesa tantissimo sulle famiglie”. L’accusa che formula la dirigenza del teatro ai sindacati è la mancanza di una proposta alternativa per ridurre i costi di un ente che ad andare avanti in queste condizioni non ce la fa più “Non è vero, noi la nostra proposta l’abbiamo fatta – sottolinea Betti – e tra l’altro prevede l’intensificazione dell’attività e l’apertura al pubblico popolare, riducendo il costo dei biglietti per alcune rappresentazioni”.
Invece l’imperativo pare essere quello di tagliare solo sul personale: “Invece a noi risulta che i dieci dirigenti della Fondazione costino circa un milione l’anno”, conclude il sindacalista Cisl.
Intanto, a confermare la linea intrapresa ci ha pensato ieri lo stesso sindaco Matteo Renzi: “Il Maggio musicale fiorentino ha un debito, ereditato, di 27 milioni” e quindi “se non si fa niente questa è una macchina lanciata a tutta velocità contro il muro. Noi stiamo cercando di frenare e di rimetterla in carreggiata: spero che i dipendenti e soprattutto i sindacati lo capiscano”. “Noi vogliamo risanarli – ha aggiunto – ma per farlo è impensabile che tutti i giorni i dipendenti siano disponibili a lamentarsi e non a mettersi in gioco. Molti di loro – ha proseguito – hanno capito la drammaticità del problema e ci stanno dando una mano; una minoranza continua a fare polemica ogni giorno. In questa situazione di difficoltà o tutti fanno un sacrificio oppure qualcuno, per non dire tutti, va a casa”.
I sindacati, in attesa del tavolo sulla crisi alla quale da tempo attendono di sedersi insieme a Regione, Provinda e Comune, sono stufi di sopportare ed hanno convocato per oggi alle ore 12.30 un’assemblea al Teatro comunale, in vista, quasi inevitabile, c’è anche uno sciopero.
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I sindacati del teatro: integrativo cancellato. Per l'azienda dei bus un'offerta di trattativa con prepensionamenti e meno riposi Stipendi con taglio, bufera al Maggio
Corriere Fiorentino 5-10-11
E all'Ataf la svolta arti privati di Renzi
Doppia partita per Palazzo Vecchio: Ataf e Maggio. Per l'azienda del bus il sindaco fa un'offerta che contiene prepensionamenti e meno riposi. In cambio niente privatizzazione. Al Maggio invece è bufera: gli stipendi sono arrivati, ma ora c'è il rischio che siano erogati con tagli. I sindacati accusano: integrativo già cancellato. Alta tensione. L'orchestra ha sospeso le prove. Oggi l'assemblea. A PAGINA 4 Bozza, Sanna Strappo Maggio C'è lo stipendio, non l'integrativo Tensioni all'annuncio del direttore Stop alle prove, e oggi l'assemblea Una buona e una cattiva notizia per i lavoratori del Maggio musicale. La prima: arriv nelle casse della Fondazione la tranche del Fus da 7,8 milioni di euro, attesa per pagare gli stipendi. La seconda: la direzione intende far partire subito i tagli agli integrativi, dal 20 al 30% in quattro mesi. Ieri è stata un'altra giornata tesissima in teatro, con l'interruzione della prove d'orchestra con il maestro Zubin Mehta e la rabbia dei sindacati per la riduzione. Mentre il sindaco Renzi chiarisce: «Il Maggio musicale ha un debito ereditato, se non si fa niente è una macchina lanciata a tutta velocità contro il muro. Noi stiamo cercando di rimetterla in carreggiata, ma per farlo è impensabile che tutti i giorni i dipendenti del Maggio siano disponibili a lamentarsi e non a mettersi in gioco». Oggi si terrà l'assemblea dei lavoratori a cui sono invitati sindaco e Cda. Dopo l'annuncio pochi giorni fa di un nuovo ritardo nei pagamenti degli stipendi, ieri mattina il direttore Caldo ha incontrato i sindacati per una comunicazione: «Ci ha detto che i soldi del ministero sono arrivati — racconta Angelo Betti della Cisl — ma per il pagamento degli stipendi avremmo dovuto aspettare fino alla prossima riunione del Cda (prevista per il 7 ottobre, ndr), altrimenti sarebbero stati erogati subito ma con il taglio degli integrativi». Ma sembra più che probabile che anche dopo il 7 gli stipendi arriveranno senza integrativo. Le parole di Caldo hanno mandato su tutte le furie i sindacalisti: «Era ancora in corso una trattativa sugli integrativi e d'imperio è stata presa una decisione» dice Silvano Ghisolfi della Cgil. Dopo poco è arrivata la sovrintendente Francesca Colombo, che ha sottolineato di non aver avuto una controproposta da parte dei sindacati; dal teatro si fa sapere anche che la direzione aveva dato come termine ultimo della trattativa il 28 giugno scorso. «Abbiamo fatto le nostre proposte senza avere risposte —chiosa Betti — abbiamo chiesto il tavolo di garanzia con Comune, Provincia e Regione, e di spalmare i risparmi sugli stipendi nel triennio». Da parte sua Renzi ha precisato: «Noi siamo disposti ad aprire tutti i tavoli, ma poi bisogna prendere qualche decisione». Il teatro prevede di far rientrare circa 2,3 milioni di euro nel 2011, secondo il piano Colombo. La notizia dei tagli agli integrativi ha fatto il giro del tea *** tro, fino ad arrivare all'orchestra che era intenta nelle prove con il maestro Mehta. La musica si è interrotta bruscamente e gli orchestrali hanno chiesto di parlare con la sovrintendente. Nuovo round, col maestro Mehta ha cercato di mediare: «La sovrintendente ha dato la sua versione dei fatti, accusandoci di non aver portato le nostre proposte —racconta Ghisolfi — ha detto che il Maggio chiuderà se non vengono fatti questi sacrifici». I sindacati precisano: «Noi siamo disposti a venire incontro al teatro anche economicamente ma con un piano spalmato su più anni, non in 4 mesi. Gli integrativi non sono privilegi.
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Via subito la sovrintendente e il cda del Maggio Fiorentino
Sinistra Ecologia Libertà aderisce allo sciopero indetto dai Sindacati
La decisione unilaterale del CDA del Maggio Fiorentino di non pagare gli integrativi ai dipendenti
appare ancora una volta come il tentativo di far pagare ai lavoratori la crisi di una realtà
importante per la nostra città.
… Ancora una volta non è stato accettato il confronto con i lavoratori e le loro rappresentanze
sindacali; uno scenario già visto, che vede protagonista quella ideologia che intende negare ai
sindacati il ruolo di rappresentanza sociale e del mondo del lavoro.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ sostiene le decisioni prese dall’Assemblea CGIL CISL UIL dei
lavoratori del Maggio; in particolare la richiesta di dimissioni del CDA che ha manifestato una
completa incapacità di gestione dell’emergenza,negando il rapporto con le parti sociali, scaricando
esclusivamente sui dipendenti nefandezze economiche da altri determinate.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ aderisce convinta allo sciopero indetto da CGIL CISL UIL per i
giorni 6, 14 e 18 ottobre e auspica l’apertura di un tavolo di confronto tra Comune di Firenze ,
Provincia e Regione Toscana per sviluppare un nuovo piano per il futuro del Maggio Fiorentino,
una risorsa culturale importante per Firenze.
Il Coordinamento Provinciale di
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
Firenze 5 ottobre 2011