MENTRE IL TEATRINO DEL PDL SI PRENDE TUTTA LA SCENA, A GENOVA SI CONSUMA IL DRAMMA CAUSATO DA UNO DEI GENDARMI DI BONDI .
GENOVA – Carlo Felice, conto alla rovescia la Regione dice sì alla cassa in deroga
MICHELA BOMPANI
MERCOLEDÌ, 28 LUGLIO 2010 LA REPUBBLICA – Genova
E il teatro pensa di chiedere i danni all´ex commissario
La cassa integrazione in deroga e un probabile ricorso alla Corte dei Conti contro l´ex commissario del teatro Giuseppe Ferrazza. E´ febbrile il lavoro del consiglio d´amministrazione, del sovrintendente Giovanni Pacor, del direttore di staff Renzo Fossati (questi ultimi ufficialmente ancora senza contratto) intorno alla situazione disperata della Fondazione Teatro Carlo Felice. L´assessore comunale alle Politiche del lavoro, Mario Margini, ieri ha verificato con la Regione l´eventualità di ottenere la cassa integrazione in deroga per i lavoratori del teatro. Disco verde immediato da piazza De Ferrari: «Se serve, siamo pronti a concederla – dice l´assessore regionale alle Politiche dell´occupazione, Enrico Vesco – Sarebbe la prima volta e andrebbe studiata bene la situazione, ma l´abbiamo fatto per la Compagnia Unica per nove mesi, perché non farlo anche per il Carlo Felice?».
I lavoratori, spiega Vesco, dovrebbero però seguire percorsi di aggiornamento, durante il periodo di cassa in deroga, che andranno organizzati. Chi guadagna più di 1600 euro si troverà in busta paga circa 900 euro. «Nel momento in cui ci sarà un accordo sindacale, potrà partire immediatamente la cassa», indica i tempi Vesco.
Le decisioni però sono rimandate alla prossima settimana, o almeno alle ore successive l´audizione di sabato durante il consiglio di amministrazione della Deloitte & Touche, la società che ha analizzato i conti del Carlo Felice e che avrebbe preparato una serie di proposte per uscire dalla drammatica crisi. Proprio tra quelle righe, poi, potrebbe esserci una chiave, che la Fondazione attende. Ovvero nella relazione potrebbero esserci gli elementi perché possa partire una denuncia alla Corte dei Conti contro l´operato del commissario, Giuseppe Ferrazza che ha guidato per gli ultimi (quasi) due anni il teatro.
Dentro il Carlo Felice si sono fatti i calcoli: la situazione finanziaria sarebbe peggiorata, durante i mesi di commissariamento, di oltre tre milioni e mezzo di euro. Non solo, il commissario avrebbe confermato gli impegni tra la Fondazione e il maestro Daniel Oren per la prossima stagione, quando mancano 11 milioni di liquidità al teatro per arrivare a dicembre. E soprattutto per pagare gli stipendi. Bisogna fare un salto indietro, ai tempi in cui Oren divenne direttore principale del teatro con un contratto simbolico di un euro. E l´impegno però, ad affidargli la direzione di alcune opere in diverse stagioni. Quando Ferrazza dovette ridiscutere il cachet di Oren (ovviamente tagliandolo), però, avrebbe firmato una lettera in cui confermava al maestro l´impegno a invitarlo sul podio in future stagioni. Se così fosse avrebbe in qualche modo ipotecato il futuro del teatro. E consegnato al maestro una carta con la quale vantare diritti nei confronti della Fondazione.
«La gestione del commissario Ferrazza al Carlo Felice ci ha ridotto così: perché? Perché con il sovrintendente Gennaro Di Benedetto eravamo riusciti ad abbassare il deficit patrimoniale e oggi, dopo il commissariamento, siamo a 13,5 milioni?», denuncia Maria Pia Scandolo, sindacalista della Cgil in teatro. «Noi siamo pronti in ogni momento a discutere il futuro perché vogliamo che ci sia un futuro per i trecento lavoratori del Carlo Felice – dice Scandolo – non esistono ferie o festività, in qualunque momento noi ci saremo». La sindacalista è preoccupata dell´eventuale soluzione della cassa integrazione in deroga per i dipendenti del teatro: «Immagino un impatto molto pesante, i lavoratori che percepiranno 1000 euro al mese se andrà bene, ma non possono pagare loro una gestione, l´ultima, che i nuovi vertici dovrebbero valutare di denunciare».
Servono 11 milioni di liquidità: difficile immaginare uno sponsor che si accolli un carico del genere che per altro non risolverebbe nulla, servirebbe solo per arrivare a fine anno. «Credo che se una soluzione va individuata – dice Scandolo – andrà cercata nella realizzazione di un serio e credibile piano industriale di risanamento: con quello si potrà convincere le banche a salvare il Carlo Felice».
IL MINACCIATO SCIOPERO DI CORO E ORCHESTRA SULLA TRASFERTA ESTIVA COLPIREBBE SOLO L'IMMAGINE DELLA MILANO EXPO /MORATTI NEL MONDO E ZERO LE CASSE DELLA FONDAZIONE SCALA.
LA DIREZIONE SCALA CHE FA ?
INVECE DI SGOMITARE PER ARRIVARE PRIMA A BATTER CASSA E AFFIANCARSI ASSIEME AI LAVORATORI NEL J'ACCUSE PER LA GRAVE ASSENZA DEL SINDACO DEL MONOPOLI IN QUESTI DUE LUNGHI MESI DI LOTTA E AGONIA DEL TEATRO, LANCIA ULTIMATUM ALLE MASSE ARTISTICHE CHE SCADONO PUNTUALI CON LARGO ANTICIPO, PER NON PAGARE I GIORNI CHE SI SAREBBERO DOVUTI FARE IN TRASFERTA A POMPEI E A BUENOS AIRES CHE DA IERI SERA E' DIVENTATA UN'ALTRA TURNè VITTIMA DA ULTIMATUM .ANCHE SE SAREBBE INIZIATA IL 25 AGOSTO.
IERI INOLTRE DECIDE DI NON PAGARE I GIORNI DI PROVE GIà ESEGUITE PER PREPARARE SIA IL CONCERTO DI POMPEI CHE PER QUELLE GIà ESEGUITE E CHE SERVIREBBERO NEI PROSSIMI GIORNI PER PREPARARE BUENOS AIRES .
MENTRE ORCHESTRA E CORO SI LANCIANO IN PRIMA LINEA ALL'ASSALTO DELLA "DONNA IMMOBILE" PER DARGLI UNA SCOSSA, LA DIREZIONE LI COLPISCE ALLE SPALLE ADDEBITANDOGLI UN MARE DI GIORNI DI ASSENZA PER RECUPERARE MALDESTRAMENTE LE PERDITE PROVOCATE DAGLI SCIOPERI CONTRO IL DECRETO BONDI OGGI LEGGE 100 CONTRO LA QUALE ULTIMAMENTE ANCHE LISSNER SI E' SCHIERATO PLATEALMENTE… O ASTUTAMENTE DA ABILE POPULISTA, VIEN DA PENSARE ORA.
IN DIREZIONE GIRANO LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI CHE TRASCENDONO IN SCIACALLI O BURLONI DA FINE STAGIONE?
O SI SRAGIONA PER IL CALDO TORRIDO ?
LA NOTTE PORTA CONSIGLIO? FORSE CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE PER FERMARE UNA DIREZIONE CHE LAVORA AL SOLO FINE DI DIVIDERE I LAVORATORI ?SOGNI.PERCHè QUESTO è IL SOGNO CHE INTENDE REALIZZARE IL C.D.A. DI ERMOLLI.
VOGLIONO IMPLODERE LA SCALA PER CAMBIARE VERTICI ?IL DIR.GENERALE SOVRINTENDENTE ? IL SOVRINTENDENTE MINISTRO DELLA CULTURA IN FRANCIA?
O TUTTI A CASA? O CHE ALTRO ANCORA SULLA PELLE DEGLI SCALIGERI?
SALTA ALLA MENTE W.ALLEN CHE ESCLAMA "NON C'E' LIMITE AL PEGGIO".
LA CUB/INFORMAZIONE -SCALA
ESPRIME MASSIMA SOLIDARIETà A CORO E ORCHESTRA PER I GRAVI ATTACCHI CHE STANNO SUBENDO E CREDE CHE SE QUESTE PROVOCAZIONI VENGONO MESSE IN PRATICA è ARRIVATO IL MOMENTO DI INDIRE SCIOPERO SU FUTURE PRIME E SETTE DICEMBRE.
SENZA SE E SENZA MA.
MA PER AMOR DEI NOSTRI FIGLI.