Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

26 Settembre 2009

FUS: SINDACATI, REINTEGRO IRRILEVANTE. ENTUSIASMO DI BONDI E’ FUORI LUOGO

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 08:44

24/09/2009 – 19.05


(IRIS) – MILANO, 24 SET – Per il reintegro del Fondo unico dello Spettacolo ”sessanta milioni non sono sufficienti”: si puo’ sintetizzare nelle parole di Silvio Belleni (Cisl) il commento dei sindacati confederali sulle parole del ministro Sandro Bondi, secondo cui bisogna essere grati al governo. Durante la tournee in Giappone, i lavoratori della Scala hanno consegnato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera dell’Rsa del teatro e delle segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Fials. Il testo definiva il reintegro ”parziale quanto irrilevante” e sottolineava la ”situazione drammatica”. Quindi le parole del ministro oggi sono sembrate loro ”una cosa ridicola” come le ha definite Domenico Dentoni (Cisl). La Fials ha preferito non commentare mentre Giancarlo Albori (Cgil) ha parlato di un ”entusiasmo del ministro fuori luogo”. ”Il Fus è completamente svalorizzato – ha detto -. Sessanta milioni sono una goccia nel mare e non risolvono problemi che, se confermati, saranno drammatici”. Per parlare della situazione economica, di quella occupazionale, dei contratti e anche delle operazioni per togliere l’amianto nel sopravolta del teatro, i sindacati incontreranno il sovrintendente Stephane Lissner venerdi’ prossimo.

FUS: SINDACATI, REINTEGRO IRRILEVANTE. ENTUSIASMO DI BONDI E' FUORI LUOGO

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 08:44

24/09/2009 – 19.05


(IRIS) – MILANO, 24 SET – Per il reintegro del Fondo unico dello Spettacolo ”sessanta milioni non sono sufficienti”: si puo’ sintetizzare nelle parole di Silvio Belleni (Cisl) il commento dei sindacati confederali sulle parole del ministro Sandro Bondi, secondo cui bisogna essere grati al governo. Durante la tournee in Giappone, i lavoratori della Scala hanno consegnato al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una lettera dell’Rsa del teatro e delle segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Fials. Il testo definiva il reintegro ”parziale quanto irrilevante” e sottolineava la ”situazione drammatica”. Quindi le parole del ministro oggi sono sembrate loro ”una cosa ridicola” come le ha definite Domenico Dentoni (Cisl). La Fials ha preferito non commentare mentre Giancarlo Albori (Cgil) ha parlato di un ”entusiasmo del ministro fuori luogo”. ”Il Fus è completamente svalorizzato – ha detto -. Sessanta milioni sono una goccia nel mare e non risolvono problemi che, se confermati, saranno drammatici”. Per parlare della situazione economica, di quella occupazionale, dei contratti e anche delle operazioni per togliere l’amianto nel sopravolta del teatro, i sindacati incontreranno il sovrintendente Stephane Lissner venerdi’ prossimo.

19 Settembre 2009

La riforma dello spettacolo dal vivo

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 01:04
Carlucci: possibile entro ottobre la riforma dello spettacolo dal vivo


Roberta Romei
ROMA – 18 SETTEMBRE – La riforma per lo spettacolo dal vivo potrebbe essere approvata entro ottobre. Lo dice in un’intervista al Giornale dello Spettacolo, l’on. Gabriella Carlucci , relatrice della legge, attualmente in discussione alla commissione Cultura della Camera.

“Ho condiviso lo spirito delle parole di Brunetta sul Fus. Basterà un esempio per comprendere la ratio delle parole del ministro. In Italia le persone che assistono a spettacoli di musica lirica ammontano a 2 milioni su 60 milioni di abitanti. A fronte di questo bacino di utenza assolutamente residuale, gli enti lirici ricevono più del 60% dei fondi del Fus. Di questa somma ingente addirittura l’80% finisce in stipendi e costi di gestione. E’ evidente che qualcosa non va. Detto questo non si può pensare però di chiudere i rubinetti senza modificare prima radicalmente le norme in materia. La legge che stiamo per approvare in Parlamento è strumento essenziale e propedeutico al raggiungimento degli obiettivi fissati anche dal ministro Brunetta, al quale chiedo di appoggiare la riforma dello spettacolo dal vivo che reca la mia firma e che intende modificare funzioni, ruoli ma soprattutto la gestione e la concessione delle risorse pubbliche destinate alle aziende del settore. Senza nuove regole giuste ed efficaci rischiamo di provocare il fallimento di molte imprese e la contemporanea perdita di centinaia di posti di lavoro”.

 “Personalmente – dice Carlucci – speravo e puntavo all’approvazione della legge prima della pausa estiva. Purtroppo il provvedimento è molto complesso e investe profili ed aspetti estremamente delicati per gli stessi operatori del settore. Ottobre è un obiettivo ed un termine assolutamente ragionevole. Lo spirito bipartisan che anima quotidianamente il dibattito in commissione, ma soprattutto l’intenzione mia e della maggioranza di dare un nuovo assetto alla materia lasciano ben sperare”.

La legge ha una copertura economica?

“La copertura economica è già stata individuata alcuni mesi fa. Io personalmente ho avuto dei colloqui con i responsabili economici dell’attuale esecutivo per individuare le risorse necessarie a finanziare la legge. Nessun problema da questo punto di vista. L’art. 7 del testo unico definisce con grande chiarezza dove reperire i soldi necessari. Nel dettaglio: il 25 per cento dei fondi derivanti dalle estrazioni infrasettimanali del gioco del lotto, il 50 per cento dei fondi gestiti dall’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato relativi ai premi non riscossi del gioco del lotto e delle lotterie nazionali, il 5 per cento dell’intero ammontare delle entrate del sistema audiovisivo pubblico, i fondi dell’Unione Europea destinati allo spettacolo dal vivo, il 20 per cento di fondi Arcus. Risorse certe, già esistenti che dovevano soltanto essere destinate alla copertura finanziaria del provvedimento. Siamo riusciti a piegare la volontà politica alle esigenze della legge sullo spettacolo. Inoltre, grazie alla nostra legge sono stati trovati 10 milioni di euro, che afferiscono direttamente ai capitoli di bilancio del ministero dei Beni e Attività Culturali e che andranno, novità straordinaria, a finanziare il tax credit ed il tax shelter per il teatro”.

E’ stato chiarito il rapporto tra le istituzioni della Repubblica? La legge risponde alla domanda “chi fa cosa”?

“Questa è forse la domanda principale a cui risponde la legge. Finora le sovrapposizioni tra livello centrale e locale hanno generato enormi problemi nella gestione della materia. Gli articoli 3, 4 e 5 definiscono i compiti della Repubblica, della Conferenza unificata Stato-Regioni, delle Regioni, delle province delle città metropolitane, e dei comuni, secondo i principi di sussidiarietà adeguatezza, prossimità ed efficacia”.

In quale direzione vanno le richieste ed i suggerimenti che gli operatori hanno fatto pervenire ai firmatari della legge? Richieste che sono state accolte?

“Le richieste e le istanze che ci sono pervenute dagli addetti ai lavori investono quasi tutte profili di natura regolamentare, passibili di impugnazioni presso la Corte Costituzionale da parte delle Regioni. Purtroppo, uno dei principali problemi sorto in questi anni è stato costituito dai numerosi ricorsi delle Regioni le quali, ritenutesi lese nelle loro attribuzioni, hanno contestato in giudizio le decisioni dello Stato. Per risolvere tale complicazione dobbiamo varare una legge che stabilisca i principi generali per poi demandare al livello locale l’attuazione delle norme”.

Dove si vedranno, e quando, gli effetti più evidenti della riforma?

“Credo che alcuni effetti saranno assolutamente immediati. Gli operatori del settore, una volta approvata la legge, si metteranno immediatamente in linea con i principi in essa contenuti, pena l’esclusione dalla concessione dei finanziamenti. Perché la nuova normativa vada definitivamente a regime dovranno passare alcuni mesi. Vi sono dei passaggi burocratici e legislativi obbligati come la nomina dei membri del Consiglio Nazionale dello Spettacolo o l’approvazione dei decreti attuativi. Del resto il mondo dello spettacolo aspetta questo momento da 60 anni. Possiamo tranquillamente aspettare pochi mesi per vedere la nascita di questa legge di importanza e portata storica”.

Sarà una legge molto dipendente dal Fus ?

“Ritengo che in questi mesi il Fus e la gestione delle sue risorse siano stati spesso oggetto di strumentalizzazioni e mistificazioni le quali hanno generato soltanto confusione e polemiche sterili. Il mondo dello spettacolo ha bisogno di risorse pubbliche per vivere e sopravvivere. Noi discutiamo e critichiamo il modo in cui tali finanziamenti sono stati erogati finora e tale aspetto verrà completamente riformato grazie alla nuova legge. Lo Stato non può sottrarsi dall’assolvere funzioni che sono di pubblico interesse. Occorre innanzitutto che i fondi del Fus vengano utilizzati per aiutare e tutelare i nuovi talenti, i quali hanno bisogno di finanziamenti per riuscire a realizzare le loro prime opere. Poi i soldi devono essere utilizzati per la formazione degli operatori ma anche per la formazione del pubblico. Occorre educare la gente all’ascolto della musica alta e alla conoscenza del teatro, alla sua storia, se vogliamo creare un bacino di utenza significativo. Bisogna, infine, imporre criteri di qualità, di redditività e di economicità senza il rispetto dei quali non si può pretendere il becco di un quattrino dallo Stato. E’ finita l’era dei soldi a pioggia distribuiti sempre e comunque ai soliti noti. Vogliamo essere ricordati come il governo che ha voluto imporre e riconoscere in Italia il merito ed il talento, non le tessere di partito e le amicizie compiacenti”.

A proposito di Fus, che cosa ne pensa dell’invito che il ministro Brunetta ha rivolto al ministro Bondi affinchè chiuda “i rubinetti del Fondo Unico dello Spettacolo”?

“Ho condiviso lo spirito delle parole di Brunetta sul Fus. Basterà un esempio per comprendere la ratio delle parole del ministro. In Italia le persone che assistono a spettacoli di musica lirica ammontano a 2 milioni su 60 milioni di abitanti. A fronte di questo bacino di utenza assolutamente residuale, gli enti lirici ricevono più del 60% dei fondi del Fus. Di questa somma ingente addirittura l’80% finisce in stipendi e costi di gestione. E’ evidente che qualcosa non va. Detto questo non si può pensare però di chiudere i rubinetti senza modificare prima radicalmente le norme in materia. La legge che stiamo per approvare in Parlamento è strumento essenziale e propedeutico al raggiungimento degli obiettivi fissati anche dal ministro Brunetta, al quale chiedo di appoggiare la riforma dello spettacolo dal vivo che reca la mia firma e che intende modificare funzioni, ruoli ma soprattutto la gestione e la concessione delle risorse pubbliche destinate alle aziende del settore. Senza nuove regole giuste ed efficaci rischiamo di provocare il fallimento di molte imprese e la contemporanea perdita di centinaia di posti di lavoro”.

17 Settembre 2009

Esab, firmato l'accordo: scendono dal tetto i sei operai del presidio

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:55

Migliorate le condizioni d’uscita per chi va verso la pensione, ma niente garanzie per il ricollocamento

MILANO – La protesta dei sei operai da quindici giorni sul tetto dell’Esab di Mesero, nel milanese, si chiude con una nota, apparsa sul blog dei 143 lavoratori che protestavano dal 22 giugno contro la decisione della proprietà, la Charter International, di chiudere alcuni stabilimenti e di mettere in cassa integrazione speciale 85 lavoratori dello stabilimento milanese. http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_settembre_16/


     blog lavoratori ESAB      http://quellideltetto.blogspot.com  

LA NOTA – «Quindicesimo e ultimo giorno, ore 12.45 – recita la nota-. L’assemblea ha deciso di firmare (52 voti a favore e 8 contrari). Non è un ottimo accordo, soprattutto per quanto riguarda il ricollocamento (da quell’orecchio l’azienda non ci sente). Abbiamo migliorato le condizioni d’uscita, soprattutto per chi verrà accompagnato alla pensione (integrazione fino al 90% dello stipendio), per gli altri 2 anni di cassa integrazione ed incentivo all’esodo di 24.000 euro per chi va in mobilità volontaria. Niente garanzie per quelli che vengono ricollocati presso la sede di Peschiera Borromeo»

LUCI E OMBRE – Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?. «L’accordo con l’Esab contiene luci e ombre – spiega il coordinatore nazionale Cub, Walter Montagnoli – ma è il massimo che si poteva ottenere». Montagnoli sottolinea poi che «i contenuti dell’intesa», il cui verbale per l’avvio della procedura della cassa integrazione sarà firmato domani a Roma al ministero del Lavoro, è il frutto, comunque «della lotta durissima che i lavoratori hanno intrapreso» nelle ultime settimane.

16 settembre 2009

Esab, firmato l’accordo: scendono dal tetto i sei operai del presidio

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:55

Migliorate le condizioni d’uscita per chi va verso la pensione, ma niente garanzie per il ricollocamento

MILANO – La protesta dei sei operai da quindici giorni sul tetto dell’Esab di Mesero, nel milanese, si chiude con una nota, apparsa sul blog dei 143 lavoratori che protestavano dal 22 giugno contro la decisione della proprietà, la Charter International, di chiudere alcuni stabilimenti e di mettere in cassa integrazione speciale 85 lavoratori dello stabilimento milanese. http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/09_settembre_16/


     blog lavoratori ESAB      http://quellideltetto.blogspot.com  

LA NOTA – «Quindicesimo e ultimo giorno, ore 12.45 – recita la nota-. L’assemblea ha deciso di firmare (52 voti a favore e 8 contrari). Non è un ottimo accordo, soprattutto per quanto riguarda il ricollocamento (da quell’orecchio l’azienda non ci sente). Abbiamo migliorato le condizioni d’uscita, soprattutto per chi verrà accompagnato alla pensione (integrazione fino al 90% dello stipendio), per gli altri 2 anni di cassa integrazione ed incentivo all’esodo di 24.000 euro per chi va in mobilità volontaria. Niente garanzie per quelli che vengono ricollocati presso la sede di Peschiera Borromeo»

LUCI E OMBRE – Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?. «L’accordo con l’Esab contiene luci e ombre – spiega il coordinatore nazionale Cub, Walter Montagnoli – ma è il massimo che si poteva ottenere». Montagnoli sottolinea poi che «i contenuti dell’intesa», il cui verbale per l’avvio della procedura della cassa integrazione sarà firmato domani a Roma al ministero del Lavoro, è il frutto, comunque «della lotta durissima che i lavoratori hanno intrapreso» nelle ultime settimane.

16 settembre 2009

14 Settembre 2009

SALUTE E SICUREZZA – Cosa bisogna sapere

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:20

Breve guida alla legge sulla salute e la sicurezza.

Non descrive la legge in modo dettagliato, ma si limita ad elencarne i punti salienti.

La vostra salute, sicurezza e il vostro benessere sul luogo di lavoro sono tutelati dalla legge. Il vostro datore di lavoro ha il dovere di proteggervi e tenervi aggiornati sulle tematiche di salute e sicurezza. È vostra responsabilità prendervi cura di voi stessi e degli altri. Se avete un problema, parlatene col vostro datore di lavoro o, se disponibile, con un rappresentante della sicurezza.

La legge impone al vostro datore di lavoro di garantire, per quanto ragionevolmente possibile, la vostra salute, sicurezza e il vostro benessere sul luogo di lavoro.

Il vostro datore di lavoro deve consultarsi con voi o con il vostro rappresentante della sicurezza su questioni inerenti la vostra salute e sicurezza sul lavoro, tra cui:


– qualsiasi modifica che potrebbe mettere a repentaglio in modo concreto la vostra salute o

sicurezza sul lavoro, per esempio variazioni di procedure, modifiche ai macchinari o cambiamento dei metodi di lavoro;


– accordi presi dal datore di lavoro per farsi aiutare da personale competente a rispettare le leggi sulla salute e la sicurezza;


– informazioni che avete ricevuto sui rischi e i pericoli connessi alla vostra attività lavorativa, provvedimenti atti a ridurre o eliminare tali rischi e procedure da seguire se si deve affrontare un rischio o pericolo;


– pianificazione delle questioni di salute e sicurezza; e


– conseguenze sulla vostra salute e sicurezza derivanti dall’introduzione di nuove tecnologie.


In generale il vostro datore di lavoro è tenuto a:

rendere il vostro posto di lavoro sicuro ed eliminare i rischi per la salute;

assicurare che gli impianti e i macchinari siano sicuri e che siano installati e controllati regolarmente dei sistemi di sicurezza;

assicurarsi che gli articoli e le sostanze siano movimentati, immagazzinati e utilizzati in modo sicuro;

mettere a disposizione strutture previdenziali adeguate;

fornirvi le informazioni, le istruzioni, l’addestramento e la supervisione necessari per la vostra salute e sicurezza; In particolare, il vostro datore di lavoro è tenuto a:

valutare i rischi per la vostra salute e sicurezza;

prendere accordi per l’implementazione di provvedimenti per la tutela della salute e della sicurezza ritenuti necessari in seguito alla valutazione;

– nel caso in cui vi siano cinque o più dipendenti, registrare le conclusioni più significative della valutazione dei rischi e delle disposizioni relative ai provvedimenti per la tutela della salute e della sicurezza;

– nel caso in cui vi siano cinque o più dipendenti, preparare una dichiarazione sulle linee guida di sicurezza, comprese l’organizzazione e le disposizioni attuate per la salute e la sicurezza, e portarla alla vostra attenzione;

incaricare un responsabile competente di collaborare all’espletamento delle responsabilità di salute e sicurezza e consultare voi o il vostro rappresentante della sicurezza circa tale nomina;

collaborare al mantenimento della salute e della sicurezza con gli altri dipendenti che

condividono lo stesso luogo di lavoro;

approntare procedure di emergenza;

fornire strutture di primo soccorso adeguate;

– assicurarsi che il luogo di lavoro soddisfi i requisiti di salute, sicurezza e benessere,

relativamente a ventilazione, temperatura, illuminazione, strutture sanitarie, di lavaggio e

riposo;

– assicurarsi che le attrezzature di lavoro siano idonee dal punto di vista della salute e della

sicurezza per l’uso cui sono destinate, e verificare che siano soggette a manutenzione e

utilizzate correttamente;

prevenire o controllare adeguatamente l’esposizione a sostanze che potrebbero nuocere

alla vostra salute;

adottare precauzioni contro i pericoli derivanti da sostanze infiammabili o esplosive, dalle

apparecchiature elettriche, da rumori e radiazioni;

evitare pericolose operazioni di movimentazione manuale, e laddove non possano essere

evitate, ridurre i rischi di ferimenti;

– fornire un servizio di sorveglianza atto a garantire la vostra salute;

fornire gratuitamente indumenti o dispositivi protettivi, nel caso in cui i rischi non

possano essere controllati in modo adeguato con altri mezzi;

– assicurarsi che sia predisposta e mantenuta una segnaletica di sicurezza appropriata;

riferire di eventuali ferimenti, malattie ed episodi pericolosi all’autorità competente in

materia di salute e sicurezza (vedere il riquadro sottostante per informazioni a riguardo)

In qualità di dipendenti, la legge impone anche a voi dei doveri, e più precisamente:

prendervi ragionevolmente cura della vostra salute e sicurezza e di quella delle persone che potrebbero subire le conseguenze delle vostre azioni o negligenze;

collaborare con il vostro datore di lavoro in materia di salute e sicurezza;

usare correttamente gli strumenti di lavoro (compresi i dispositivi di protezione

personali) forniti dal vostro datore di lavoro attenendosi alle istruzioni ricevute o alle

informazioni ricevute in fase di addestramento; e

utilizzare in modo appropriato e non interferire con qualsiasi cosa non fornita per la vostra salute, sicurezza o per il vostro benessere.

Se si ritiene che sul luogo di lavoro vi siano problemi di salute e sicurezza discutetene innanzitutto con il vostro datore di lavoro, supervisore o direttore. Potreste anche discuterne con il rappresentante della sicurezza, se disponibile. Voi, il vostro datore di lavoro e il vostro rappresentante della sicurezza potete procurarvi in modo riservato informazioni in materia di salute e sicurezza contattando la CUB-Informazione.

Se ritenete che il vostro datore di lavoro vi esponga a dei rischi e non assolva i suoi doveri legali, e se glielo avete già fatto notare senza ottenere una risposta soddisfacente, potete contattare l’autorità competente in materia di salute e sicurezza sul vostro luogo di lavoro. Gli ispettori potranno dare consigli sulle modalità atte a conformarsi alla legge. Hanno anche il potere di far rispettare tale legge. Il servizio di consulenza di medicina del lavoro può fornire consigli sulla salute sul luogo di lavoro. Il vostro datore di lavoro vi darà nominativi e indirizzi. Per ottenere consulenze sulle precauzioni generali antincendio rivolgetevi ai Vigili del Fuoco o al vostro responsabile in materia di prevenzione degli incendi.


7 Settembre 2009

Amianto: Il TAR del Lazio Condanna il Governo e la Direzione Centrale INAIL

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 15:24

Amianto: Il TAR del Lazio Condanna il Governo e la Direzione Centrale INAIL
Accolto il ricorso delle associazioni dei lavoratori esposti all’amianto
(25 giugno 2009)

DAVIDE VINCE CONTRO GOLIA: UNA VOLTA TANTO ANCHE I LAVORATORI VINCONO.

L’Associazione Italiana Esposti Amianto, a cui si sono aggiunte successivamente altre associazioni tra cui il Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio di Sesto San Giovanni (Mi), la CON.F.A.I.L, l’Associazione Vittime dell’Amianto Nazionale Italiana (A.V.A.N.I.), nei mesi scorsi avevano presentato ricorso contro il governo italiano e l’Inail per violazione delle norme costituzionali.                      Asbestos: the Hidden Killer campaign In questi anni migliaia di lavoratori esposti all’amianto, le loro mogli e figli sono stati contaminati dall’amianto killer, a migliaia si sono ammalati e sono morti, mentre le loro famiglie aspettano invano da anni giustizia. Con il decreto del 12-03-2008 del Ministro del Lavoro, in concerto con il Ministro dell’Economia e il Ministro delle Finanze e successivamente con l’atto dell’Inail (direzione centrale) del 19-05-2008, il governo Prodi tramite i ministri Cesare Damiano e Padoa Schioppa ha leso i diritti di migliaia di lavoratori esposti all’amianto. La legge 257 del 1992 concedeva a questi lavoratori, a causa della minore aspettativa di vita, un risarcimento, facendoli andare in pensione un po’ prima per allontanarli dalla fonte di esposizione cancerogena. Le polveri di amianto, come dimostrato dalla scienza medica, sono cancerogene indipendentemente dalla quantità (anche una sola fibra può produrre il mesotelioma ovvero quel tumore che non ha altre cause se non l’esposizione ad amianto) e con gli atti di indirizzo e i successivi atti dell’Inail il governo, riconoscendo i periodi di esposizione all’amianto fino all’inizio della bonifica e non oltre il 02-10-2003 solo in alcuni siti, ha discriminato i lavoratori riconoscendo solo ad alcuni la possibilità di usufruire del risarcimento del danno subito, escludendo e limitando il diritto della maggioranza dei lavoratori interessati che hanno lavorato a contatto con l’amianto in altri siti industriali non oggetto degli atti di indirizzo. Le nostre associazioni, tramite il nostro legale Avv. Ezio Bonanni del Foro di Roma, ritenendo tutto questo lesivo degli interessi dei loro associati e di tutti i lavoratori italiani, hanno inoltrato il ricorso al TAR del Lazio per tema di lesione dei diritti e delle libertà fondamentali e ora il Tribunale, con la sentenza n. 5750/2009, ci ha dato ragione.

Con la sentenza emessa “il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio – Sezione Terza bis definitivamente pronunciando sul ricorso un epigrafe, lo accoglie per l’effetto annulla il D.M. del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e del Ministero dell’Economia e Finanze in data 12 marzo 2008 e l’atto di cui alla nota INAIL – Direzione Centrale prestazioni – ufficio III N. 60002 del 19 maggio 2008 nella parti e secondo le modalità in motivazione indicate. Condanna…….”. Un passo significativo della sentenza dice: “Non è dato comprendere la ragione per cui l’amministrazione nel regolamento attuativo ha inteso introdurre la limitazione collegata ai soli reparti di esposizione diretta all’amianto, in quanto in altre occasioni la stessa ha invitato l’INAIL a non considerare i soli reparti all’interno delle singole realtà produttive”.

La sentenza, articolata in 21 pagine, accoglie il ricorso su tutta la linea evidenziando l’illegittimità dell’operato dei Ministri del Governo e dell’Inail che hanno fortemente discriminato i lavoratori esposti all’amianto. Ora si aprono le porte per tutti i lavoratori e centina di processi che hanno dato torto ai lavoratori dovranno essere rivisti.

 Sesto San Giovanni, 24-06-2009

Associazione Italiana Esposti Amianto
Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di Lavoro e nel Territorio

fonte: adelantecompaneros@fastwebnet.it 

3 Settembre 2009

Amianto alla Scala, bonifica tardiva –

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 18:47

Tiboni, CUB: “Ennesimo intervento a scoppio ritardato alla faccia della tutela della salute di lavoratori e cittadini.”02-09-2009

Il sindacato di base aveva allertato circa la presenza di amianto già alla fine dello scorso anno. Chiusa per due mesi la galleria del teatro milanese per l’eliminazione dalla fibra nociva.

0407200902204072009065proiettori volta platea

 I primi a segnalarlo erano stati i sindacalisti della CUB alla fine di novembre dello scorso anno (notizia riportata da CRONACA QUI il 26 novembre e da EPOLIS Milano il 12 febbraio di quest’anno), la cui presenza causerà la chiusura della galleria del Teatro alla Scala di Milano per circa due mesi, fino alla fine di ottobre.
 Al contrario è solo di qualche giorno fa la decisione di Comune, Asl e Fondazione Teatro alla Scala di iniziare i lavori di bonifica dell’amianto, in accordo con il sindaco Letizia Moratti e il sovrintendente Stéphane Lissner, un intervento previsto già alla fine di luglio ma posticipato al 26 agosto per la richiesta dell’Asl di mappare tutta la sala.
 “Contrariamente a quanto si vorrebbe far passare ora, il materiale tossico era stato rinvenuto proprio l’anno scorso da un gruppo di lavoratori all’interno dei locali frequentati dalle maestranze tecniche e dai vigili del fuoco” Specifica Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale della CUB. “Parliamo del rivestimento delle bocche dei fari sala, nella zona cupola soprastante la platea, oltre a una sua presenza sparso all’interno del locale delle parti adiacenti le passerelle di servizio.” vi
 A suffragare ulteriormente la presenza di amianto è la patologia riscontrata a un vigile del fuoco direttamente legata alla fibra di amianto ( il mesotelioma pleurico).
 Da parte degli stessi lavoratori era stata richiesta un’immediata verifica da parte della dirigenza e delle autorità competenti la Fondazione, e la successiva e tempestiva bonifica dei locali indicati dalla fibra di questo pericoloso materiale.
 “Adesso fingono di preoccuparsi della salute di chi va a teatro, soprattutto per evitare che chi aveva già comprato i biglietti per gli spettacoli di settembre chieda il rimborso. In realtà questo intervento a scoppio ritardato non tiene minimamente conto della salute dei lavoratori e viene fatto solo per non perdere la faccia.” Conclude Tiboni.

MILANO, 01 settembre 2009.

CUB – Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano
tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409

Amianto alla Scala, è scontro sul ritardo dei lavori di bonifica

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 17:49

Amianto alla Scala, è scontro sul ritardo dei lavori di bonifica

La Scala sta cercando posti alternativi per i loggionisti per il balletto del 5 settembre. E per il concerto inaugurale della rassegna MiTo ci sarà il rimborso dei biglietti per gli spettatori che non riusciranno ad avere posti sostitutivi
di Anna Cirillo

Gran rabbia per la figuraccia della Scala rimessa a nuovo nel 2002 dove solo adesso si scopre l’amianto nel loggione, e grandi manovre. Il Comune sta pensando di organizzare un concerto gratuito nel teatro per i loggionisti che resteranno a bocca asciutta da qui alla fine di ottobre, 21 spettacoli in cartellone in settembre e 16 in ottobre. Sono 275 i posti in meno nella seconda galleria, chiusa al pubblico per la bonifica nel locale luci della sopravolta: l’e ternit sta lì dagli anni Cinquanta-Sessanta. Si rimuove ora, a stagione iniziata, tra disagi e scompigli.

Il sindacato di base aveva comunicato la presenza di amianto alla fine dello scorso anno e ad agosto aveva anche minacciato il ricorso all’avvocato se non fosse stato tolto. Piergiorgio Tiboni, coordinatore nazionale del Cub, parla di bonifica tardiva. «Il materiale tossico era stato scoperto dai lavoratori nel rivestimento delle bocche delle luci e nelle parti adiacenti le passerelle di servizio — dice — A confermare i sospetti sulla sua presenza era stata anche la morte di un vigile del fuoco per mesotelioma pleurico, e il fatto che un suo collega si sia ammalato della stessa patologia. Avevamo richiesto subito la bonifica. Questo intervento tardivo è fatto per non perdere la faccia».

L’eternit non fu individuato nel 2002 perché «le bocche delle luci non furono oggetto di restauro e le campionature dell’aria sono sempre state negative all’amianto — dice Antonio Acerbo, direttore dell’Ufficio tecnico di Palazzo Marino. — A dicembre le bocche sono state incapsulate e si era deciso di bonificare in agosto. Ma c’è stato un ritardo». «È assurdo non aver tolto quell’amianto quando fu fatta la ristrutturazione — esordisce il ministro della Difesa, Ignazio La Russa — Ora però la salute viene prima di tutto. Non è un dramma se la Scala resta chiusa in parte per due mesi, mi auguro solo che sia a posto per il 7 dicembre. E i loggionisti dovrebbero essere risarciti con repliche degli spettacoli, in altro giorno o orario».

Gabriele Albertini, sindaco ai tempi della ristrutturazione, spiega che «fu l’intervento più colossale di rigenerazione del nuovo e di restauro dell’antico dopo Maria Teresa d’Austria. Quell’area luci non è stata toccata, ma mi sembra un dettaglio minimo, non toglie niente all’opera». «Di amianto non si parlò mai e poi mai durante il restauro» aggiunge Salvatore Carrubba, all’epoca assessore alla Cultura. Il primo appuntamento che verrà limitato è l’inaugurazione del festival MiTo: il 4 settembre alla Scala suonerà la Filarmonica di San Pietroburgo, concerto già tutto esaurito. Gli organizzatori hanno deciso che i loggionisti verranno rimborsati e avranno diritto ad uno sconto del 20 per cento sull’acquisto di un qualsiasi altro biglietto del festival a Milano. E sono già stati messi a disposizione 44 posti sostitutivi nella seconda galleria, mentre tutti i loggionisti hanno ottenuto una nuova sistemazione per il concerto dell’orchestra Verdi il 6 settembre.

Pure la Scala si sta muovendo: la prima serata coinvolta, il 5 settembre, è il balletto Sogno di una notte di mezza estate con Roberto Bolle, (non presente in tutte le repliche). Si sta tentando di distribuire i loggionisti nelle diverse serate. Furente l’a ssessore alla Cultura Finazzer Flory. «Mi chiedo come sia stato possibile non aver individuato l’amianto prima — dice — . Ora noi i lavori li possiamo chiudere in una settimana, poi l’Asl deve fare i controlli. Ma entro fine ottobre sarà tutto finito».

amianto rassegna stampa

AGI
http://www.agi.it/milano/notizie/200909011730-spe-r012485-scala_bonifica_amianto_per_lavoratori_cub_intervento_tardivo
 
ASCA
http://it.notizie.yahoo.com/19/20090901/tit-scala-cub-su-amianto-bonifica-tardiv-59fdfba.html
 
APCOM
http://notizie.virgilio.it/notizie/cronaca/2009/09_settembre/01/scala_cub_bonifica_amianto_tardiva_nostra_segnalazione_del_2008,20526149.html?pmk=rss
 
L’ESPRESSO.IT
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/amianto-alla-scala-e-scontro-sul-ritardo-nellopera-di-bonifica/2108552
 
REPUBBLICA MILANO.IT
http://milano.repubblica.it/dettaglio/amianto-alla-scala-e-scontro-sul-ritardo-dei-lavori-di-bonifica/1709219
 
 IL GIORNALE.IT
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=379269

 
GIORNALE DI ZONA.COM
http://www.giornaledizona.com/notizie/cultura/scala-cub-su-amianto-bonifica-tardiva.asp

 
IL QUOTIDIANO SICILIANO.IT
http://www.ilquotidianosiciliano.it/articolo.php?id=37085
 
INDYMEDIA
http://lombardia.indymedia.org/node/21171
 
NEWSTIN
http://www.newstin.it/rel/it/it-010-002022185
 
MY BLOG JOURNAL.COM
http://www.myblogjournal.com/it/Italia/all/scala-cub-su-amianto-bonifica-tardiva/channels/2/1/entries/263570

 
RADIO CITTA’ APERTA.IT
http://www.radiocittaperta.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1999&Itemid=9

6 Agosto 2009

Bonifica Amianto: Diffida e richiesta di accesso

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 11:22
Spett.le

Fondazione Teatro alla Sacala

ufficio del personale

c.a. Dott. D. Mecca

via Torino 68

20123 Milano

Raccomandata AR

Anticipata via fax 02 88793466

Milano, 5 agosto 2009

OGGETTO: Diffida e richiesta di accesso

Facciamo seguito alla corrispondenza precedente e ai colloqui informali, prendendo atto, con rammarico, del fatto che la fondazione teatro alla Scala non ha provveduto a dare esecuzione ai provvedimenti di salvaguardia della salute e alla rimozione dell’amianto durante la pausa estiva come da voi comunicatoci in data 13 gennaio 2009.

Ai sensi dell’art. 9 della legge 20.5.70 n. 300 e dell’art. 2087 c.c. Questa O.S. e i lavoratori tutti (iscritti o non iscritti) chiedono di poter controllare (con il supporto di tecnici) lo stato attuale del luogo di lavoro e la presenza di amianto.

Chiedono di avere risposta non equivoca entro e non oltre 5 giorni dal ricevimento. La presente vale anche quale richiesta di incontro urgente.
Vi ribadiamo che In mancanza di riscontro (e comunque in assenza di certe risoluzioni del problema) abbiamo conferito incarico all’avv. Giovanni Giovannelli, del Foro di Milano, con studio in Via Cadore 36, di predisporre idonee azioni di tutela della salute. In particolare intendiamo, in mancanza di risposte convincenti, procedere a ricorso per accertamento tecnico preventivo, con la contestuale richiesta ex art. 700 c.p.c. di ordine cautelare di immediata rimozione dell’amianto, senza escludere di avanzare altresì richiesta di sequestro dei locali inquinati.

La presente costituisce diffida formale e intimazione a provvedere, fatti salvi i danni già causati, da risarcirsi integralmente.

In attesa di un sollecito riscontro

Cordiali saluti

CUB-Informazione Confederazione Unitaria di Base Milano: V.le Lombardia 20 – tel. 02/70631804-2666289 fax 02/70602409 www.cub.it – e mail cub.nazionale@tiscali.it

3 Agosto 2009

INNSE. È la grande vittoria degli operai

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 22:36

 

12 agosto 2009 Intesa fatta, a mezzanotte, per il salvataggio della Innse. L’azienda meccanica di via Rubattino passa da Genta al gruppo Camozzi, con l’accordo anche della Aedes, proprietaria dei terreni su cui sono collocati i capannoni. È la grande vittoria degli operai che per 14 mesi hanno presidiato la fabbrica in crisi e che negli ultimi otto giorni hanno protestato dall’alto di una gru all’interno dell’azienda. Ok alla piattaforma sindacale: i 49 dipendenti saranno tutti riassunti dal nuovo proprietario

 Video IL RACCONTO La festa dopo la notte più lunga

I Lavoratori Autorganizzati Scala condividono la gioa e festeggiano anche loro.Siamo sempre stati vicini e solidari fin dall’autunno 2008 quando siamo andati a trovarli in diverse ocasioni. Bravi !!! e grazie per averci dato la dimostrazione che la classe operaia esiste ancora e puo raggiungere degli obbiettivi quando e compatta e decisa.Il presidio continua più che mai, non mollate!!!

6 agosto 2009  «Non ci prenderanno per stanchezza – fanno sapere collegati via telefono – reagiremo e cercheremo di modificare la situazione». Sulle loro condizioni personali gli operai affermano: «Siamo sporchi da fare schifo perché da tre giorni non ci laviamo, siamo in uno spazio stretto pieno di olio e di grasso dei macchinari, siamo una zattera a venti metri di altezza e distaccati dalla concretezza. Siamo sotto il tetto: fa caldo per tutto il giorno tranne che tra le 4 e le 5 del mattino quando arriva un po’ di freddo». Riguardo alla possibilità di scendere dalla gru i cinque lavoratori affermano: «L’unica condizione per scendere è una risposta positiva alle richieste che abbiamo fatto. Confermiamo comunque che non c’è bisogno di nessun medico». «Stiamo ragionando su altre azioni dimostrative», hanno poi concluso.

3 agosto 2009 MILANO – Momenti di tensione domenica mattina a Milano per lo sgombero della Innse di via Rubattino, autogestita e presidiata da oltre un anno da una quarantina di operai che si oppongono alla chiusura della fabbrica. Sul posto sono arrivati alcuni giovani dei centri sociali, per dare man forte agli operai. Ci sono stati alcuni momenti di tensione quando operai e manifestanti hanno bloccato per un paio di minuti la tangenziale. Si sono verificati anche tafferugli tra forze dell’ordine e manifestanti. Tutto però si è concluso in tempi brevissimi e la situazione si è calmata. Davanti alla Innse è rimasto il presidio dei lavoratori, in attesa di capire quali saranno le decisioni della Questura.

Contro l’ennesimo insulto fascista, contro l’ennesima dimostrazione di regime aiutiamo i compagni dell’INSE.
Chiediamo a tutti i compagni nella zona di recarsi a presidiare e dare una mano Innse, la rabbia degli operai sulla gru: "Ora intervenga Berlusconi"                                 guarda i video su questi link  

  Innse, la rabbia degli operai sulla gru   

INNSE (MI) Questa mattina (2 agosto 2009) le forze di polizia sono intervetute. Gli operai hanno occupato la tangenziale est.

Fus: Berlusconi promette reintegro di 60 milioni, le reazioni

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 18:38

ROMA – 30 LUG – Un decreto per incrementare le risorse del fondo unico dello spettacolo. Dopo settimane di appelli, manifestazioni di piazza, ordini del giorno bipartisan – scrive l’Ansa – è Silvio Berlusconi (foto) ad annunciare la buona novella al mondo dello spettacolo ridotto alla canna del gas dai tagli ai finanziamenti pubblici. Il traguardo, chiarisce il premier, sono 60 milioni di euro contro i 200 chiesti dall’opposizione.

Comunque un segnale, commenta l’ex ministro Buttiglione. Ma dal Pd, augurandosi che la promessa sia rispettata, si parla di elemosina. E in previsione della Mostra di Venezia, la mobilitazione non si ferma. "Di promesse -spiega per Centoautori Stefano Rulli – ne abbiamo sentite tante".
Il ministro Bondi, esponendo le sue priorità, chiede per il Fus "un reintegro parziale, ma non di più" ribadendo la necessità delle riforme. Bisogna liberare la cultura dai rapporti con la politica, dice il ministro, spiegando che i settori meno legati al contributo dello Stato sono stati quelli che hanno avuto più sviluppo.

"Certo anche lo spettacolo deve essere capace di uscire dall’assistenzialismo e dall’elemosina di Stato – interviene Berlusconi – però ora è chiaro che non possiamo far chiudere i teatri come La Scala e quindi aumenteremo i fondi a disposizione dello spettacolo". I tempi non vengono precisati. Le possibilità sono diverse, si apprende poi da fonti del ministero, anche se l’ipotesi più apprezzata e forse anche la più probabile, sarebbe quella di un reintegro legato alla riforma delle fondazioni liriche che Bondi punta a presentare nella prima riunione di settembre del consiglio dei ministri. Il testo c’é già, e chi l’ha letto parla di una riforma "dura e severa", come del resto il ministro ha più volte annunciato, che riporti le Fondazioni liriche sul mercato europeo ed elimini le sacche di privilegio.

Tant’é. Sulla necessità di fare leggi e riforme anche per cinema e spettacolo dal vivo, sono in sostanza tutti d’accordo, dai parlamentari della maggioranza che in queste settimane hanno sostenuto la battaglia per il Fus insieme con i colleghi dell’opposizione, alle associazioni dello spettacolo, in prima fila l’Agis, che accoglie con soddisfazione l’annuncio dell’imminente reintegro. Soddisfazione condivisa anche dal regista Maurizio Scaparro, che per protesta contro i tagli aveva deciso di non ritirare questa sera il premio Charlot alla carriera e dopo l’annuncio di Berlusconi cambia idea.

Ma nel Pd come nell’Idv si guarda ai 60 milioni come a poca cosa. "l’obiettivo resta il reintegro integrale", fa notare De Biasi (Pd), mentre Giambrone (Idv) parla di "brodino caldo che non risolve il problema". Barbareschi e Carlucci (Pdl) cantano vittoria ma avvertono, "le riforme sono necessarie altrimenti si tratterà di un’indegna caccia al denaro". Il cinema in rivolta intanto non ferma la mobilitazione, attesa anche per domani alla conferenza stampa di presentazione della Mostra di Venezia: "Finché non saremo di fronte ad una legge – dice Rulli – atti concreti, cifre adeguate alle necessità del cinema italiano, la nostra mobilitazione andrà avanti".

24 Luglio 2009

Tagli al FUS, estrema flessibilità nell’organizzazione del lavoro, per molti lavoratori dello spettacolo…

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:53

Lo spettacolo è finitoTutino(Anfols): lavoriamo sulla riforma ma il governo non ci ascolta ROMA – 23 LUGLIO –

 Più di una voce, all’interno del governo e degli operatori dello spettacolo, quando affronta l’argomento Fus, mette anche l’accento sulla opportunità della riforma non solo di tutto il settore, ma in particolare delle fondazioni liriche, riforma che le stesse fondazioni ritengono necessaria, come ci dice il presidente dell’Anfols e sovrintendente del Comunale di Bologna, Marco Tutino  “L’Anfols sta preparando un grande lavoro di proposte tecniche sia sul piano contrattuale – tema che sicuramente influenzerà moltissimo il futuro delle fondazioni lirico-sinfoniche , perché il rapporto di lavoro con i nostri dipendenti è centrale – sia sul piano legislativo per la ristrutturazione del nostro sistema. Sono proposte innovative, e anche in qualche caso rivoluzionarie. In tutto ciò, notiamo con dispiacere che l’interlocuzione con il governo su questi temi è molto diluita rispetto al passato".

"Non ci sembra – aggiunge Tutino – che la voce dell’Anfols e il nostro contributo siano tenuti nella considerazione che meritano. Non abbiamo  una seria interlocuzione e, soprattutto, un confronto. Questa fase del lavoro non prevede un rapporto burocratico , ma un rapporto reale di confronto sulle possibilità e sui contenuti che stiamo elaborando. A me sembra che la posizione dei sovrintendenti sia molto chiara: reintegro del Fus e , se possibile, sua equiparazione ai livelli della media europea. Quella dell’Anfols , però, non è solo pura richiesta di fondi, ma di un cambiamento del sistema. Altrimenti, qualsiasi tipo di aumento di risorse non potrà che essere sprecato in una macchina profondamente sbagliata e non funzionale”.

Arrivare ad una media europea può essere un obiettivo per il Fus. A quale somma dovrebbe mirare lo spettacolo italiano?
“Ritengo corretta l’indicazione del presidente dell’Agis, Alberto Francesconi : 700 milioni sono quelli che mediamente gli stati più evoluti mettono a disposizione della cultura”.

Perché le proposte che l’Anfols sta elaborando sono rivoluzionarie?
“Stiamo studiando modalità produttive ed organizzative che si discostano fortemente dal passato. Comportano strategie di consorzio delle fondazioni lirico-sinfoniche e di dislocamento delle funzioni produttive in modo da renderle comuni , con servizi condivisi che possano agire per più teatri”.

Parliamo anche di coproduzioni?
“Certamente . Ma precisiamo: le coproduzioni, se lasciate alla volontà dei direttori artistici o dei sovrintendenti in maniera sporadica e occasionale, non funzioneranno mai. Noi dobbiamo creare una struttura che le produca, che sappia organizzarle e gestirle. Dobbiamo, quindi, costruire sistemi”.

Cosa risponde ai tanti che mettono il dito sul fatto che le fondazioni lirico-sinfoniche assorbono quasi la metà del Fus e oltre tutto sono fonte di sprechi?
“Le nostre strutture assorbono la maggior parte delle risorse perché hanno personale stabile . Da ciò deriva un evidente impegno a garantire il mantenimento dell’occupazione. Sugli sprechi, in qualche caso è vero, c’è stata nel passato una certa connivenza tra un’interpretazione del ruolo della sovrintendenza e la gestione consociativa delle fondazioni. Credo che questo aspetto stia sempre più scomparendo. Stiamo riuscendo a indicare uno strada diversa al nostro interno per far sì che le nostre macchine funzionino nell’ottica del risparmio possibile”.

Punto fondamentale della riforma è anche il nuovo contratto di lavoro, altro tavolo su cui state lavorando. A che punto siete?
“Il contratto di lavoro è una sfida molto grande che non può non prevedere al suo interno dei cambiamenti sostanziali, profondi, circa le modalità d’impiego del nostro personale . Una parola per tutte è flessibilità. Estrema flessibilità nell’organizzazione del lavoro, degli orari, della gestione delle masse artistiche. L’interlocuzione con i sindacati è avviata in maniera molto positiva, abbiamo appena avuto un incontro e già abbiamo calendarizzato i prossimi. C’è una proposta concreta dell’Anfols che abbiamo consegnato alle organizzazioni sindacali. Il tavolo è partito , e questo lo giudico un passo molto positivo”.
 
A questo punto cosa manca per andare avanti?

 “Manca il governo come interlocutore. Ho l’impressione che non ci si voglia confrontare sulla strategia , sulla politica futura . Nello stesso tempo penso che non si possa non tener conto oggi del contributo dei sovrintendenti che stanno lavorando alla riforma delle fondazioni”.

Non riuscite ad avere incontri con il governo? Non era stato istituito un tavolo di lavoro?
“Gli incontri vengono dati con il contagocce, francamente in maniera molto formale e burocratica. Ritengo che su questa questione si debba rispettare l’interlocutore e si debba dire anche se si vuole aprire un tavolo vero, non semplicemente di facciata. Finora il tavolo al ministero si è riunito una sola volta. Mi sembra poco; non abbiamo nemmeno parlato con il direttore generale”.

7 Luglio 2009

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 18:52

Storie di ordinaria follia

Il 2 luglio la cgil  convoca una assemblea alla camera del lavoro, invitando tutti (sottolineamo tutti ) i lavoratori precari del teatro alla Scala. All’assemblea sono presenti una trentina di lavoratori. Si discute di come risolvere la  precarizzazione degli stagionali…
All’assemblea partecipa anche un lavoratore che è stato, fino a ieri, per vent’anni, precario.
Prima dell’incontro distribuisce una cartolina pieghevole, presentazione dell’associazione sindacale Bios, emanazione di San Precario e un volantino in cui spiega che la volontà di risolvere l’annosa questione della precarietà in scala è cosa buona e giusta, da qualsiasi parte provenga.
Inoltre in esso si ricorda di come questa volontà, da parte nostra sia stata sempre chiara; lo certificano gli innumerevoli incontri fra i legali e i lavoratori, le numerose iniziative e le mayday in cui i lavoratori autorganizzati della scala sono sempre stati in pole position
Nel momento in cui inizia la discussione però l’andazzo prende una strana piega.
Invece di spiegare il modo con cui si ha intenzione di affrontare le cause di lavoro, di come trasformarle in una causa veramente collettiva e quindi potenzialmente rivendicativa, si spiega che l’intenzione del sindacato confederale è di andare a discutere il  giorno 9 luglio 09 l’ampliamento dell’organico con la direzione del teatro
Al chè il lavoratore suddetto  prende parola per dire una cosa ovvia: l’ampliamento dell’organico è una cosa positiva se non è giocato in favore di alcuni, sulla pelle di tutti!  L’incontro del 9/7, per questo, è una nota fuori tempo, un incontro addirittura stonato rispetto alla situazione  di crisi in cui versa l’Italia.
L’intervento però verrà interrotto da un’aggressione verbale, concitata ed isterica, perpetrata da diversi rappresentanti della cgil che intimano al lavoratore di uscire dalla sala, arrivando perfino ad atteggiarsi in modo aggressivo  e minaccioso.
 L’episodio è grave, è importante raccontarlo, ma, si badi bene, non è nostra intenzione soffermarcisi
Vogliamo focalizzarci su’altro fatto che è addirittura più grave. Per mettere in moto una exit strategy dalla precarizzazione scaligera è necessario mettere in fila alcuni passaggi: è necessario che che tutti i lavoratori impugnino i propri contratti stagionali. L’utilizzo fraudolendo della stagionalità è fortemente probabile. Ogni organizzazione sindacale deve spingere in tal senso. Solo nel momento in cui l’azienda avvrà annusato l’odore della compatezza e della determinazione, sarà possibile mettere in campo una mobilitazione rivendicativa incisiva.
Una tratattiva prematura salverà pochi forse  ma legittimerà politiche di ulteriore precarizazzione con l’introuzione dei meccanismi di outsourcing(appalto). Basta guardarsi attorno per capire che questo è il Male che nell’arco di poco tempo eroderebbe i diritti di tutti.

Autorganizzati scala
Associazione sindacale Bios/San precario
Confederazione unitaria di base

2 Luglio 2009

Bondi, urge riforma radicale delle Fondazioni Liriche

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 18:13

Musica: Bondi, urge riforma radicale delle Fondazioni Liriche

ROMA – 2 LUGLIO – Per le fondazioni liriche serve una riforma "radicale e coraggiosa". Lo ribadisce il ministro dei beni culturali Sandro Bondi (foto), che rispondendo al question time ad una interrogazione presentata da Michele Scandroglio (Pdl), sottolinea di aver informato il presidente del consiglio Berlusconi e l’intero governo di questa necessità e urgenza. Quella degli enti lirici, dice Bondi, "é questione importante, seria ed urgente. Da tempo sostengo che serve riforma delle fondazioni lirico sinfoniche, riforma invocata anche dagli stessi amministratori".

Il ministro ha ricordato che ad oggi la spesa per personale assorbe circa "il 70 per cento del finanziamento pubblico a ciò si aggiunge un deficit per 170 milioni di euro accumulato da 13 fondazioni liriche dal 2002 ad oggi e nello stesso periodo debiti iscritti nello stato patrimoniale che superano i 290 milioni di euro nonostante il finanziamento pubblico statale rappresenti quasi la metà del fondo unico per lo spettacolo (Fus)".

Dobbiamo prendere atto, prosegue Bondi, che la riforma degli enti lirici "ha sostanzialmente fallito il suo obiettivo". La privatizzazione "é risultata solo sulla carta", fa notare il ministro. Mentre la gestione non è stata affatto improntata allo spirito di imprenditorialità voluta dal legislatore". E’ giunto quindi, sottolinea di "prendere di petto questa situazione introducendo una riforma radicale e coraggiosa. Occorre dare fiducia agli amministratori capaci ma bisogna anche dare lustro al settore, coinvolgere sempre più persone e nello stesso tempo fare il mondo che il pubblico apprezzi l’innovazione e la ricerca di nuovi talenti sfuggendo a logica dello star system". Ovviamente il ruolo dei finanziatori privati può essere decisivo, precisa, e "cio ‘ richiederebbe una politica fiscale piu’ incentivante".

E’ necessario, conclude Bondi, "migliorare in generale il sistema di finanziamento agli organismi dello spettacolo dal vivo tenendo conto della attività già svolte e rendicontate dei livelli quantitativi e dell’importanza culturale della produzione svolta della regolarità gestionale nonché degli indici di affluenza del pubblico".

Spettacolo: dal governo un colpo mortale. Non reintegrato il Fus. Mobilitazione

ROMA – 1 LUGLIO – Mentre si accinge ad ospitare il G8, presentando l’Italia come il Paese della cultura e dell’arte, il governo assesta un colpo micidiale alla cultura e all’arte italiane. E’ questa la denuncia di Agis, Anica, Anac, 100Autori che evidenziano che il Consiglio dei ministri si è rifiutato di adottare il decreto di parziale reintegro del pesante taglio al Fus, Fondo unico dello spettacolo, che avrebbe consentito una sopravvivenza minima delle attività culturali, pur restando l’investimento pubblico complessivo dell’Italia il più basso fra quelli dei paesi sviluppati. (foto, il premier Silvio Berlusconi).

Dall’inizio dell’anno sono stati adottati diversi provvedimenti a sostegno delle imprese in molti settori ma nessuno nello spettacolo, ignorandone non solo il ruolo di innovazione e creazione, cruciale in una società avanzata, ma persino il fondamentale rilievo in termini imprenditoriali e sopratutto occupazionali, mettendo in ginocchio migliaia di imprese e a repentaglio il futuro di 200 mila lavoratori del settore.

Mentre il governo si vanta di mantenere gli impegni, in questo caso smentisce i suoi stessi rappresentanti di fronte al mondo della cultura e allo stesso Presidente della Repubblica. Perché solenne è stato l’impegno a reintegrare i fondi per le attività culturali preso dal ministro Bondi e dal sottosegretario Letta durante la cerimonia di presentazione dei David di Donatello al Quirinale. Talmente solenne da riscuotere l’approvazione del Presidente Napolitano. Altrettanto impegnative le dichiarazioni del sottosegretario Giro alle Giornate del Teatro di Napoli, sul reintegro del Fus e sulla urgente definizione di una riforma dello spettacolo.

Di fronte a tale prova di ostentato disinteresse per la cultura e smentendo gli stessi membri del governo, che delle politiche culturali sono i responsabili, di fronte alla perdita della credibilità da parte degli interlocutori istituzionali, il mondo delle attività culturali condurrà una campagna di denuncia e di mobilitazione per far conoscere la grave situazione e far valere le sue istanze. Il cinema, la musica, la danza, l’opera, il teatro, i circhi, gli spettacoli viaggianti italiani producono eccellenze riconosciute internazionalmente e sono parte della cultura mondiale: la loro messa in crisi non è solo un problema nazionale. Per questo motivo – concludono Agis, Anica, Anac e 100Autori – il terreno delle iniziative di denuncia e di immediata mobilitazione delle associazioni che rappresentano le attività culturali avrà la più vasta dimensione internazionale.

25 Giugno 2009

TEATRO: Massimo, il giudice boccia l´arma anti-scioperi

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:30

MERCOLEDÌ, 17 GIUGNO 2009 LA REPUBBLICA – – Palermo

Condannati i vertici della fondazione per la "messa in libertà" dei dipendenti

"Comportamento antisindacale" Il ricorso scaturì dalle trattenute per il "Faust" saltato

Nel teatro dei veleni si celebra una nuova puntata della guerra tra sindacati e sovrintendente. Secondo il tribunale, il Massimo ha tenuto «una condotta antisindacale»: il presidente della Fondazione, il sindaco Diego Cammarata, e il sovrintendente Antonio Cognata sono stati condannati a pagare 1.500 euro di spese processuali. A loro il giudice ha ordinato di «astenersi dal ripetere siffatta condotta». Ecco quanto stabilito Gianfranco Pignataro, giudice del lavoro, pronunciandosi sul ricorso presentato dalle organizzazioni sindacali che si erano opposte alla decisione del teatro di mettere preventivamente in libertà tutti i lavoratori in occasione della messa in scena del "Faust" con Andrea Bocelli. Una pronuncia che ricalca quella di Bologna dove a essere condannato è stato l´ex leader della Cgil Sergio Cofferati. Un´altra batosta per l´equilibrio del teatro, già sconvolto dall´aggressione a Cognata, picchiato da due sconosciuti sotto casa ad aprile scorso, e dalle nuove minacce: una busta con tre proiettili.


Il 20 marzo il "Faust" di Gounod non andò in scena per lo sciopero nazionale sui tagli al Fondo per lo spettacolo. Ma due giorni dopo, domenica 22 marzo, saltò anche la replica per la rottura del dialogo tra le organizzazioni dei lavoratori e il sovrintendente Cognata. In occasione della proclamazione dello sciopero nazionale, il consiglio di amministrazione aveva infatti deliberato la messa in libertà di tutti i lavoratori che partecipavano all´opera-concerto. Di fatto, dunque, nessuno avrebbe ricevuto la giornata di paga. «Deliberando la messa in libertà 24 ore prima del Faust Cognata non ha permesso ai lavoratori di scegliere se aderire o no allo sciopero», denunciarono Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil e Fials Cisal. Una posizione condivisa dal giudice, che nella sentenza scrive che «la Fondazione sul solo rilievo che gli scioperi in questione sono stati indetti da quattro organizzazioni sindacali, e che ad esse aderisce oltre la metà degli aderenti all´orchestra, ma senza ulteriori indagini circa il prevedibile numero di effettive adesioni allo sciopero, già il giorno precedente ha disposto la messa in libertà di tutti gli orchestrali impegnati nell´esecuzione dello spettacolo, senza quindi accertare, né poterne dare la prova, la sussistenza in concreto della postulata inutilizzabilità della prestazione anche degli eventuali lavoratori non scioperanti».
Una decisione che secondo il giudice «non ha nemmeno consentito ai singoli lavoratori di esprimere o meno il proprio consenso all´astensione, depotenziando in radice l´effetto dello sciopero e finendo per annullarne la portata». Il comportamento della Fondazione quindi ha assunto «una valenza lesiva della libertà di azione sindacale». Il giudice del lavoro ha accolto dunque i ricorsi presentati dagli avvocati Roberto Croce, Piero Vizzini, Guido Lo Meo e Alfredo Sigillò, ma la Fondazione Teatro Massimo annuncia che farà ricorso.
I sindacati cantano vittoria: «Finalmente viene riconosciuto quanto da noi più volte sostenuto – dicono Angela Biondi, Cgil, Francesco Assisi, Cisl, Giuseppe Tumminia, Uil, e Fausto Patassi della Fials Cisal – l´assenza di corrette relazioni sindacali. Adesso attendiamo che il sindaco e Cognata ci convochino per mettere un punto rispetto agli atteggiamenti del passato». Ma il vice presidente Giuseppe Dell´Aira annuncia che il cda impugnerà di certo la sentenza: «Ci siamo comportati come avrebbe fatto qualunque altra fondazione lirica e abbiamo tutelato il pubblico danaro e gli interessi degli spettatori».
La cancellazione del Faust ha provocato un danno di quasi 200 mila euro: centomila euro per i cachet degli artisti e almeno 80 mila euro di mancati incassi.

FONDAZIONE LIRICA TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA 27-4-09

Cofferati condannato per comportamento antisindacale. Il sindaco: faremo reclamo.

"era la prima volta che veniva applicato quell’articolo, che invece è da sempre in uso alla Scala di Milano".

VEDI ARTICOLO COMPLETO SU COMMENTI

17 Giugno 2009

Procedura dì attivazione per l'elezione RSU – RLS

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:56

Comunicazione via fax.

Sigg. Dentoni UILCOM UIL MILANO, Zambelli FISTEL CISL, Malatesta FIALS, Pizzamiglio e Albori SLCCGIL 

Oggetto: Procedura dì attivazione per l’elezione RSU – RLS
La nostra organizzazione ha raccolto le firme necessarie per procedere alle elezioni delle RSU-RLS nella Fondazione Teatro alla Scala.
Prima di procedere all’indizione delle stesse, anche alla luce della richiesta avanzata dalla Cgil di un incontro sullo stesso tema, Vi chiediamo la disponibilità ad un incontro tra tutte le organizzazioni sindacali interessate alle elezioni.
Rimaniamo in attesa di una vs. urgente risposta, in caso negativo procederemo alla indizioni delle elezioni.                     Milano 09.06.09
per la Cub Informazione Trifiletti Guido

Procedura dì attivazione per l’elezione RSU – RLS

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:56

Comunicazione via fax.

Sigg. Dentoni UILCOM UIL MILANO, Zambelli FISTEL CISL, Malatesta FIALS, Pizzamiglio e Albori SLCCGIL 

Oggetto: Procedura dì attivazione per l’elezione RSU – RLS
La nostra organizzazione ha raccolto le firme necessarie per procedere alle elezioni delle RSU-RLS nella Fondazione Teatro alla Scala.
Prima di procedere all’indizione delle stesse, anche alla luce della richiesta avanzata dalla Cgil di un incontro sullo stesso tema, Vi chiediamo la disponibilità ad un incontro tra tutte le organizzazioni sindacali interessate alle elezioni.
Rimaniamo in attesa di una vs. urgente risposta, in caso negativo procederemo alla indizioni delle elezioni.                     Milano 09.06.09
per la Cub Informazione Trifiletti Guido

9 Giugno 2009

Alla Scala si dorme o ci fanno dormire ?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:05

Venerd’ 12 giugno vari coristi, ballerini, tecnici, impiegati erano svegli e hanno manifestato.

Orchestra e molti coristi invece non hanno partecipato anche se erano abbastanza svegli…

Video | Protesta dei lavoratori della Scala: siamo tutti ‘ballerini’

vedi video http://c6.tv/archivio%3Ftask%3Dview%26id%3D4748

VIDEO La protesta degli artisti            
 Emergenza Occupazione:

Lavorare oggi nella Cultura e nello Spettacolo, è il titolo dell’incontro che avrà luogo mercoledì 10 giugno presso la Casa del Cinema di Roma. Organizzato dalla Slc-Cgil, il dibattito vedrà gli interventi, tra gli altri, di Francesco Giambrone , sovrintendente del Maggio Fiorentino, Sergio Escobar, direttore de Teatro Piccolo di Milano, e Riccardo Tozzi, presidente dei produttori cinematografici.  

Un concerto di protesta contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo.

Lo metteranno in scena i lavoratori del Teatro Regio di Torino il prossimo venerdì 12 giugno, dalle 10,30 alle 12,30 nell’atrio ‘Carrozze’ del teatro. "Rivendichiamo una legge di riforma vera delle fondazioni – si legge in un comunicato – l’attivazione di un tavolo di confronto con il Comune, la Provincia di Torino e la Regione Piemonte per definire un percorso a sostegno del Teatro Regio, della cultura e per la ripresa delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro".

Dopo il concerto (in programma le prove dell’opera ‘Adriana Lecouvreur’. nel pomeriggio si svolgerà un’assemblea pubblica aperta alla cittadinanza e alle forze politiche.

"Napoli- Le giornate del teatro" Il 12 e 13 giugno

Duecento operatori dello spettacolo da vivo provenienti da tutta Italia, insieme ai rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali e locali, parteciperanno il 12 e 13 giugno alla seconda edizione di Napoli – Le Giornate del Teatro, in programma nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia.

L’iniziativa, che si svolgerà a Napoli a Villa Pignatelli, alla Riviera di Chiaia, è promossa dalla Fondazione Campania dei Festival ed organizzata dall’Agis, Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, in collaborazione con l’Eti, Ente Teatrale Italiano, e con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività Culturali. La sessione della mattina di venerdì 12 giugno sarà riservata alla legge quadro sullo spettacolo dal vivo, in discussione in Parlamento.Venerdì pomeriggio si affronterà il tema dei decreti ministeriali sui criteri e modalità di assegnazione dei contributi per il 2010.

vedi sui commenti del post

CAMERA DEI DEPUTATI  PROPOSTA DI LEGGE N. 136

LEGGE QUADRO PER LO SPETTACOLO DAL VIVO              ( INTEGRAZIONI) marzo 2009

1 Giugno 2009

DOMANDE E RISPOSTE …

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:13

DOMANDA              milano 15 maggio  09.

le segreterie e le rsa chiedono incontro urgente con la Fond. Teatro alla Scala in merito a diversi  punti rimasti in sospeso e per dare escuzione agli accordi sottoscritti in data 15 aprile e 30 luglio 2008 del CONTRATTO AZIENDALE.

Il punto più importante 1°: In merito all’accordo del 15 aprile 2008, la presentazione del nuovo PIANO ORGANICO FUNZIONALE (POF) .

RISPOSTA         Milano 29 maggio 09

Relativamente al punto 1°, la Direzione del Teatro sta valutando nel merito, anche attraverso uno specifico approfondimento giuridico-legale, l’accordo del 14-4-08 in conseguenza di note vertenze promosse da alcuni dipendenti e ai relativi giudizi del 1°grado già emessi.

In ragione di questo sopra, saremmo in grado di fissare un incontro specifico su tale tema dopo il 10 giugno p.v.

Il Direttore Generale della Fondazione Teatro Alla Scala M.di Freda.

Vostri pareri e conclusioni ??? scriveteli sui commenti

22 Maggio 2009

COORDINAMENTO NAZIONALE UNITARIO FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 09:55

Il Coordinamento Nazionale Unitario riunitosi il 12 maggio u.s., dopo un esame approfondito e una valutazione analitica riguardante l’andamento della mobilitazione e degli scioperi effettuati nelle scorse settimane ha evidenziato una preoccupante situazione di persistente immobilismo.
A tutt’oggi si registra l’assenza di risposte da parte del Ministero in merito alle risorse (più volte promesse) necessarie sia per reintegrare il taglio del FUS che per rendere credibile un serio e conclusivo percorso negoziale relativo al rinnovo contrattuale avviato da oltre un anno.

Diverse Fondazioni denunciano una situazione sempre più drammatica che metterà a rischio nei prossimi mesi il mantenimento delle rappresentazioni previste e il pagamento degli stipendi.
In quest’ottica riemerge pure la paventata smobilitazione dei Corpi di Ballo.
Inoltre, continua l’assordante silenzio del Dicastero in merito al Tavolo Istituzionale (che doveva essere attivato nel dicembre 2008) sulla riforma del Settore.

Sulla scorta di quanto dichiarato sopra, il Coordinamento ribadisce:
· la necessità urgente di recuperare risorse strutturali per il Settore e per l’insieme della produzione culturale;
· l’improcrastinabile esigenza di concludere il negoziato di rinnovo del CCNL
· la necessaria attivazione di un percorso riformatore che preveda un trasparente confronto di merito tra istituzioni e parti sociali senza impropri interventi unilaterali (i decreti legislativi già si sono dimostrati inutili e controproducenti);
· la volontà di mantenere i Corpi di Ballo come espressione artistica costitutiva delle Fondazioni salvaguardando la capacità produttiva di danza-balletto a partire dalla copertura dei posti a tempo indeterminato vacanti negli organici, e rivedendo il sistema previdenziale della categoria secondo parametri che, facilitando il turn over dei giovani artisti, permettano ai tersicorei di conseguire una pensione dignitosa nella logica e negli equilibri garantiti per la categoria ante legge 182.
Le Segreterie Nazionali nel sollecitare inoltre, l’Associazione Datoriale a superare le proprie posizioni attendiste e a comprendere pienamente la gravità del momento, attivandosi fattivamente per accelerare i confronti negoziali e istituzionali sopra indicati, identificherà nei prossimi giorni una data unica nazionale per tutte le Fondazioni Lirico Sinfoniche per attivare contemporaneamente presidi, assemblee permanenti, manifestazioni.
Roma, 19 maggio 2009

LE SEGRETERIE NAZIONALI

13 Maggio 2009

Sciopero generale venerdi 15 maggio 09

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:22

La C.U.B. Alla Scala aderisce allo sciopero generale di 8 ore dei sindacati di base perché:

Anche alla Scala avvengono licenziamenti illegittimi e indiscriminati dagli impiegati alle operaie e alle ballerine/i.

Anche alla Scala c’è troppo precariato, ed è arrivato il momento delle stabilizzazioni.

Anche alla Scala avvengono infortuni sul lavoro che si possono facilmente prevenire ed evitare.

Anche alla Scala per tanto tempo si è chiuso gli occhi sulla tutela della salute dei lavoratori in particolare nei confronti dell’incubo amianto.

Il 15 saremo in piazza per dire che impediremo i tagli allo spettacolo e lo smembramento delle fondazioni liriche e del suo tessuto culturale e sociale. Il governo è il principale responsabile del blocco del rinnovo del Contratto nazionale fermo da più di due anni.

General Strike    Milano L.go Cairoli 9,30. 
 

 SCIOPERO GENERALE indetto dal sindacalismo di base

8 Maggio 2009

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 18:15

Non si uccidono così anche i cavalli ?

 

Il Teatro Alla Scala  propone un accordo suicida sul ballo in cui, per salvare due lavoratori se ne lasciano a casa 8.

5 ballerini di questi, potrebbero fare il mimo ogni tanto e se piacciono al regista. Ricomincerebbero da zero, sempre da precari, rinunciando a tutti i diritti acquisiti dopo anni (alcusi superano i 10) di duro lavoro. Vedi uso strumentale ( articoli 409 e 410 del codice di procedura civile citati nelle due ultime due righe)

 

La dignità è la cosa più preziosa

 

Per difendere gli anni di fatica di essere tutte le sere al massimo sul palcoscenico, e per affermare il diritto di continuare a danzare.

La cub balla con voi

  

4 Maggio 2009

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 10:38

Respira e cospira con la mascherina

Alla May Day parade 009

Actinolite d’amianto, Grunerite d’amianto, Antofillite d’amianto, Crisotilo, Crocidolite.
Le sostanze sopra elencata, per chi non lo sapesse, appartengo tutte alla “famiglia” dei silicati fibrosi ed hanno in comune un tristissimo primato.
Molte delle persone che sono venute in contatto queste fibre, o meglio che le hanno respirate, sono morte di tumore alla pleura o nei casi meno gravi hanno riportato malattie croniche all’apparato respiratorio.

Ciò che preme, invece, denunciare è che nei mesi scorsi al Teatro alla Scala di Milano è stato rinvenuto in diversi locali dell’amianto. Cosa ancor più sconcertante, è che in questi locali i lavoratori del Teatro svolgono quotidianamente le loro mansioni. Avete capito bene. Siamo nel centro di Milano in uno dei teatri più famosi del mondo dove si ammala e si muore di amianto.

A Milano anche le case di edilizia popolare di Rogoredo, estrema periferia sud est, dove tante famiglie vivono in case di edilizia totalmente ricoperti di amianto) dove si muore di tumore e dove Oscar divenpopolare assegnatagli dal Comune (via Feltrinelli, un blocco di appartamenti ta "White" quando comprende a fondo il significato reale della vita nelle case bianche dove vive l’amianto che si porta via gli amici più cari, in via Russoli con storie degli abitanti delle case Aler, ne mettono in fila diverse: quella del signor Giorgio, operaio dell’Alfa; del signor Luigi, finanziere; del signor Giacomo, commerciante. «Tutti morti perché vivevano in case piene d’amianto » I lavoratori continuano a morire, ma sono sempre di più anche le persone che si ammalano dopo essere venute in contatto con l’amianto nell’ambiente, anche in casa, diventando un problema sociale. Non c’è una soglia minima, basta una piccola esposizione.

 

Una grande battaglia legale contro l’ex Breda l’ha fatta “Il Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio”, a noi vicini, costituito essenzialmente da operai d’ex fabbrica “Breda Fucine” di Sesto San Giovanni.

 

Alla Scala, insieme alla CUB oggi affrontiamo il problema per interrompere le attività e bonificare i locali incriminati, per considerare i lavoratori morti di mesotelioma, per i diritti dei malati gravemente e di tutti i lavoratori esposti fino a oggi senza che siano stati riconosciuti i benefici previdenziali.

 

 

Alla May Day Parade i Lavoratori Auto Organizzati Scala insieme a Oscar "White" denunciano il flagello dell’AMIANTO per iniziare a combattere in quartiere in fabbrica e in teatro attraverso la musica e la cultura hip hop.       

 

    Auto Organizzati Scala

« Newer Posts

Powered by R*