Tre gravi incidenti negli ultimi mesi sono apparsi eccessivi al Direttore Generale del Teatro alla Scala. Da qui l’iniziativa di scrivere una lettera ai capi reparto, ai vice e ai capi squadra.
L’avvio è interessante: si riconosce che gli incidenti avrebbero potuto provocare la compromissione dell’attività del teatro e quindi, indirettamente, si ammette che gli esposti alla Asl e la forte esposizione mediatica erano giustificati.
Ricordiamo che il sindacato CUB ha inviato alla Asl tre esposti, di cui l’ultimo per il caso del paretone crollato. In precedenza gli esposti volevano prevenire gli incidenti: il pericoloso allestimento di Turandot in cui le violazioni nell’uso dei ponti è costato 13mila euro di multa; il Don Giovanni in cui i ponti in movimento con gli artisti sono oggetto di verifica della normativa nel frattempo modificata. In ogni caso il bilancio dei nostri esposti è positivo: a fine febbraio, il responsabile del Servizio Prevenzione della Asl di via Statuto ci ha informato di aver prescritto che ogni allestimento scenico dovrà essere autodiagnosticato mediante il Documento di Valutazione dei Rischi previsto dal D.Lgs. 81/08. Significa che la Direzione Generale dovrà indicare i rischi previsti, darne informazione ai lavoratori, indicare cosa intende fare per prevenire gli incidenti.
Ma a questo punto, invece, cosa scrive il Direttore Generale ai capi?
Compie una autodiagnosi sui 3 incidenti e si autoassolve, arrivando a “formulare un giudizio di sostanziale positività sugli adempimenti previsti” nel D.Lgs. citato. Poi richiama al corretto comportamento e alla diligenza nello svolgere il proprio lavoro. Dichiara che dalle verifiche effettuate risulta che tutti i casi sono dovuti a leggerezze, disattenzioni e negligenze degli operatori di palcoscenico. Non è finita: i capi vengono accusati di omertà per non aver consentito di individuare i responsabili degli incidenti.
Questo atteggiamento ha solo un termine per essere definito: SCARICABARILE.
La cultura della sicurezza viene ridotta a responsabilità e attenzione dei lavoratori. Nulla viene richiamato sulle condizioni oggettive in cui si opera: progetto realizzabile, attrezzature, spazi disponibili, tempi, qualità dell’ambiente.
Alla Direzione Generale tutto questo non interessa. Traspare una allarmante superficialità sotto la quale si nasconde arroganza e intimidazione. Questo atteggiamento, oltre a essere contrario alla cultura della sicurezza, denota astio contro i lavoratori e insofferenza contro il sindacato; risulta inoltre nocivo all’immagine e al futuro del teatro alla Scala, dato il ruolo che detiene nel panorama mondiale.
I lavoratori della CUB, come è diritto di tutti i lavoratori, saranno ben attenti a verificare la qualità della Valutazione dei Rischi per i prossimi allestimenti: prima e per prevenire ulteriori incidenti.
Pierluigi Sostaro Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro Cub
La lettera inviata dal direttore generale del teatro alla scala.
vedi articolo del fatto quotidiano del 14 marzo 2012 e post precedenti.
.Sicurezza sul lavoro, La Scala di Milano “osservata speciale” della Asl
← Incidente sul lavoro al teatro alla Scala
Posted on 2011/06/17 Turandot-alla-scala-sanzioni-dellasl-per-un-esposto-della-cub/.Continue reading →
QUANTO COSTA IL FERRO? Posted on 2011/04/10
VEDI IN PDF GLI ESPOSTI FATTI ALL’ASL PER PROBLEMI DI SICUREZZA DURANTE LE RAPPRESENTAZIONI DI DONNA SENZ’OMBRA,TURANDOT E DON GIOVANNI.
Esposto all’ASL incidente donna senz’ombra