Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

27 Maggio 2010

BAVAGLIO ALLA SCALA DA PARTE DELLA DIREZIONE- Annullata la presentazione del nuovo libro di Daniel Barenboim

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 10:55

Ieri sera, la lettura del comunicato contro il decreto Bondi dei lavoratori della Scala prima dell'inizio dell'opera L'ORO DEL RENO è stato oscurato nelle proiezioni IN DIRETTA NEI CINEMA SPARSI INTUTTA ITALIA.. Decine di migliaia di spettatori non hanno potuto sentire e vedere la civile protesta dei lavoratori.

CONTINUA IL BOICOTTAGGIO DELLA SOVRINTENDENZA SCALIGERA CONTRO I LAVORATORI. ATTEGIAMENTO PROVOCATORIO DEL TEATRO SU QUESTIONI TECNICO- ORGANIZZATIVE.
Nel pomeriggio di ieri Lissner ha tolto la copertura dei servizi antincendio e dI accoglienza del pubblico per l'iniziativa di stamane della prova di scena gratuita aperta al pubblico del balletto Trittico 900 e per il concerto di Barenboim di sabato 29 maggio chiedendo ai lavoratori di affrontare economicamente la spesa per l'utilizzo della sala.
                             
Risultato: NIENTE PROVE APERTE, NIENTE CONCERTO DI SABATO.                        

OGGI CONTINUA LA PROTESTA CON LO SCIOPERO DELLO SPETTACOLO E LA BICICLETTATA!

   pedalata coalition contro il decreto

Annulata la presentazione del nuovo libro di Daniel Barenboim.

Un gruppo di dipendenti della Fondazione, riconoscibili dalle magliette con il logo istituzionale e dalle coccarde gialle da "portatori sani di cultura" che hanno contraddistinto le proteste dell'ultimo mese, ha impedito l'ingresso del pubblico al Ridotto dei Palchi "Arturo Toscanini" proprio con l'affissione di un lungo striscione che con lo slogan che in questi giorni è diventato quasi un mantra: «No al decreto infame». Un quarto d'ora prima dell'inizio, previsto per le 19, un gruppo di manifestanti ha raggiunto il ridotto entrando da un ingresso laterale per impedire che i due relatori prendessero la parola. Ma non è stato necessario: l'ufficio stampa del Piermarini ha informato i presenti (i pochi che non si sono fatti scoraggiare dall'ostruzionismo dei lavoratori) dell'annullamento della presentazione su decisione dello stesso Daniel Barenboim.


Lo striscione contro il decreto Bondi
 

http://www.amadeusonline.net/news.php?ID=1275041387

25 Maggio 2010

SCALA, SCIOPERO E BICICLETTATA CONTRO IL DECRETO GIOVEDÌ 27 MAGGIO

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:51

Le foto della biciclettata "pedala contro il decreto"

Ci sono le foto della bella pedalata che ieri, giorno dello sciopero del balletto assieme alla critcal mass, ci ha portato anche a protestare sotto la rai in corso sempione per l'oscuramento delle istanze dei lavoratori in lotta. ad esempio come per l'altro sciopero nessuna notizia trapela sugliMostra tutto schermi riguardo alla … Mostra tuttochiusura della scala per sciopero. Si è approfittato per estendere la protesta contro l'oscuramento che tutto il mondo del lavoro subisce quando viene cassintegrato, licenziato e isolato nel silenzio anche se civilmente si ribella. 300 biciclette tutte insieme erano proprio un bel coro. Abbiam continuato tutta la sera a volantinare il testo unitario e non solo e a megafonare a tutta la città by night le ragione del nostro sciopero. Anche davanti all'uscita del pubblico del piccolo teatro e a parlare per far sapere. Alla vecchia. Organizzata dalla Cub scala. fatti ….

http://milano.repubblica.it/cronaca/2010/05/28/foto/contro_bondi_con_i_palloncini-4395036/1/

pedala contro 1  pedala contro 2
pedala contro3pedalata coalition contro il decreto

Le foto sono coperte da copyright, non possono essere ne copiate ne scaricate.
Gentilezza dell'agenzia Fotogramma.I

GIOVEDI 27 MAGGIO ALLE ORE 21,30 PEDALA CONTRO IL DECRETO.
NELLA SERA IN CUI ERA PREVISTA LA PRIMA RAPPRESENTAZIONE DEL BALLETTO TRITTICO NOVECENTO
CI SARA' LO SCIOPERO DEI LAVORATORI, A SEGUIRE UNA BICICLETTATA CONTRO IL DECRETO LEGGE SULLE FONDAZIONI LIRICHE SINFONICHE PER LE VIE DI MILANO.
PORTATE FISCHIETTI, MEGAFONI, TROMBE E TUTTO CHE CI PUÒ RENDERE VISIBILI.

VIA FILODRAMMATICI 2 ORE 21,30

Firenze. 26 maggio 2010
Nastasi interrogato sulle nomine per i lavori agli Uffizi

Sciopero domani alla Scala ma prove aperte del balletto

balletto.jpgMILANO – 26 MAGGIO 2010 – Salta per sciopero domani, giovedì, alla Scala la prima del balletto Trittico Novecento, ma in mattinata si potrà assistere a una prova aperta gratuita dello spettacolo. L'assemblea dei lavoratori – che protestano per chiedere il ritiro del decreto Bondi sulle fondazioni lirico sinfoniche – ha confermato lo sciopero annunciato nei giorni scorsi aggiungendo che si potrà assistere a una prova di scena aperta dalle 11 alle 13.

I biglietti per entrare, gratuiti, si potranno ritirare in via Filodrammatici a partire dalle 9,30. E' invece saltata la giornata di visite guidate ai laboratori dell'Ansaldo venerdì prossimo. Questa volta la causa è lo sciopero dei mezzi pubblici.

23 Maggio 2010

ABBADO IN CLINICA, NIENTE SCALA – SPETTACOLO – ANSA.IT

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 22:51

ABBADO IN CLINICA, NIENTE SCALA – SPETTACOLO – ANSA.IT Abbado in clinica, niente Scala, Annullati impegni giugno, slitta ritorno su podio Filarmonica, , Spettacolo, Ansa Leggi ancora

Bondi, ho il merito di salvare l'opera dai sindacati e dalla sinistra

ROMA – 24 MAGGIO 2010 – "Visto che l'on. Bindi con la consueta moderazione ed equilibrio ha aperto i lavori dell'assemblea del Pd, accompagnata da una sezione degli ottoni del Teatro dell'Opera di Roma, accusandomi di aver conculcato i diritti dei lavoratori dei teatri lirici, voglio ricordare a tutti che ho il merito di difendere la vera cultura, di salvare l'opera lirica dal fallimento a cui l'hanno portata i sindacati e i partiti della sinistra e infine rivendico anche il merito di voler gestire d'ora in avanti con oculatezza i denari dei contribuenti". E' quanto ha dichiarato il ministro dei Beni e delle Attività culturali, Sandro Bondi (foto).

Lo stesso Bondi ha inoltre scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e a quello del Senato, Renato Schifani, ma non al presidente della Camera, Gianfranco Fini, a proposito delle varie indiscrezioni di stampa sul suo coinvolgimento in inchieste.

"Sono esposto da più di una settimana, e chissà quanto ancora continuerà questo incivile e violento trattamento – scrive Bondi – ad ogni genere di supposizioni, di sospetti, di insinuazioni e di vere e proprie diffamazioni, senza che io possa in alcun modo difendermi".

l giornale dello spett.

21 Maggio 2010

Lavoratoriscala: Manifestazione davanti al Comune di Milano e sede de il Giornale dove hanno consegnato una lettera.

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 20:28

 Manifest. in piazza 21 maggio 2010   Manifest. davanti alla sede del giornale.21 maggio 2010
manifest   manifest  
Le foto sono coperte da copyright, non possono essere ne copiate ne scaricate.
Gentilezza dell'agenzia Fotogramma.

Milano. Hanno cantato, sfilato, improvvisato un girotondo e chiamato a gran voce il sindaco Letizia Moratti ad uscire da Palazzo Marino per parlare con loro. I lavoratori della Scala sono tornati a scendere in piazza per dire no ancora una volta al decreto Bondi. Dopo aver presidiato davanti al Comune per circa mezz'ora, intorno alle 15:30 i manifestanti hanno sfilato fino alla sede de Il Giornale dietro a piazza Cordusio dove hanno 'regalato' al quotiadiano e ai suoi giornalisti alcuni pezzi di maiale in risposta a un articolo secondo il quale i lavoratori della Scala sarebbero dei 'privilegiati', sia per la loro condizione che per il loro stipendio. Parlano alcuni dei protestanti e Pippo Veneziano, rappresentante Uil e artista del coro del Teatro della Scala. Servizio di Angela Nittoli

Protesta Scala. Cori, girotondo e maiale sotto la sede de Il Giornale.

      


http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=9352

LETTERA APERTA A “il Giornale”
Avere uno stipendio che consente di vivere dignitosamente non è un privilegio.

20 Maggio 2010

ABBRACCIAMO I NOSTRI TEATRI !!

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 16:15
I lavoratori del Teatro alla Scala hanno abbracciato il loro teatro

Teatro Alla Scala i lavoratori abbracciano il loro teatro con una catena umana  Teatro Alla Scala i lavoratori abbracciano il loro teatro con una catena umana
le foto sono coperte da copyright, non possono essere ne copiate ne scaricate.
Gentilezza dell'agenzia Fotogramma.

Giovedì 20 alle ore 18 i lavoratori del Teatro Alla Scala abbracceranno il loro teatro con una catena umana che circonderà l'edificio. La stessa cosa accadrà per tutte le fondazioni liriche del Paese. Siete tutti invitati a partecipare, per aiutarci ancora una volta a difendere la cultura.


Una iniziativa nata in rete e organizzata al Piermarini dalla Cub Scala per creare una catena umana costituita dai lavoratori e dai cittadini per proteggere il Teatro dal decreto Bondi, per ribadire l'importanza socio-culturale di questo luogo.

L'INIZIATIVA SI SVOLGERA' IN TUTTA ITALIA, CONTEMPORANEAMENTE PER 5 MINUTI CI STRINGEREMO ATTORNO AL NOSTRO TEATRO PATRIMONIO DELLA CITTA'.
Ci saranno giornalisti e televisioni a riprendere l'evento.
 
abbraccio al teatro alla scala
le foto sono coperte da copyright, gentilezza dell'agenzia Fotogramma.

Margherita Fina
ABBRACCIAMO I NOSTRI TEATRI!!
giovedì 20 lavoratori del Teatro dell'OPera di Roma e cittadinanza circondiamo con una catena umana il Nostro Teatro!! 
www.facebook.com

Stefania Roba

Giovedì 20 alle ore 18 i lavoratori del Teatro Regio di Torino abbracceranno il loro teatro con una catena umana che circonderà l'edificio. La stessa cosa accadrà per tutte le fondazioni liriche del Paese. Siete tutti invitati a partecipare, per aiutarci ancora una volta a difendere la cultura


Marisa Sicolo
   
20 maggio alle ore 14.13

Cari amici, questa sera in occasione dell'evento "Un abbraccio al Maggio" avremo l'onore della partecipazione del M°Zubin Mehta, del M° Daniel Barenboim e del Sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Per motivi tecnici l'evento inizierà più tardi alle 18,45.
Vi prego di divulgare la notizia a tutti. Grazie
!–br–

16 Maggio 2010

Concerto e Manifestazione Nazionale contro il Decreto Bondi

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 09:06

Il 17 maggio alle ore 12 Orchestra Coro e Corpo di Ballo del Teatro dell'Opera di Roma si esibiranno nella piazza davanti al Teatro dell'Opera piazza B. Gigli per sensibilizzare l'opinione pubblica contro il noto Decreto Bondi volto alla precarizzazione di chi lavora nel mondo della Musica Lirica e Sinfonica

   

Sempre il 17 maggio alle ore 14 all'interno del Teatro si svolgerà una Manifesatzione Nazionale con la presenza di delegazioni di tutti i Tearti italiani, i rappresentanti sindacali nazionali, i politici e gli amministratori che accetteranno l'invito e i giormalisti. E' gradita la presenza di TUTTI quelli che hanno a cuore il futuro della Musica e dell'Opera Lirica in Italia.

I lavoratori del Teatro alla Scala partiranno in pullman domenica 16 maggio alle ore 24 da via verdi, il rientro e previsto per lunedì sera. Le prenotazioni sono aperte, ancora ce posto !

ROMA – 17 MAGGIO 2010 – Orchestra coro e ballerini del teatro dell' Opera di Roma (foto) hanno protestato questa mattina davanti al teatro Costanzi contro il decreto di riforma della fondazioni liriche. La manifestazione è stata interrotta dalla forte pioggia, che ha costretto musicisti e pubblico a rifugiarsi all'interno del teatro, dove il concerto é proseguito con brani del Nabucco, il coro della Butterlfly e passi di danza dallo Schiaccianoci.

Oggi pomeriggio previsto confermato, sempre all'Opera, un incontro delle organizzazioni sindacali, al quale sono stati invitati a partecipare anche sovrintendenti, politici, e i sindaci presidenti delle fondazioni.

LA CONTESTAZIONE

la repubblica.it

Carla Fracci attacca Alemanno
"Vergogna, vergogna, farabutto"

L'ex direttrice del corpo di ballo dell'Opera è intervenuta all'assemblea organizzata dai sindacati contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche e si è scagliata contro il sindaco: "Per due anni non mi ha mai ricevuto"

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"Vergogna, vergogna, farabutto". Arrivato al Teatro dell'Opera per intervenire all'assemblea organizzata dai sindacati contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, è stato affrontato a brutto muso da Carla Fracci, che di recente ha visto non rinnovato il suo contratto di direzione del corpo di ballo del teatro romano.

Alemanno aveva appena finito di parlare, accolto da qualche applauso e molti fischi. L'etoile, seduta in prima fila accanto al sindaco di Bari, Michele Emiliano, si è alzata di scatto, è andata dal primo cittadino di Roma e ha cominciato ad inveire, visibilmente alterata. Alemanno non ha reagito. "Vergogna – ripeteva la Fracci – per due anni non mi ha mai ricevuto. E sono cose che non dico per me – ha aggiunto – ma per il futuro di questo teatro". Per placare gli animi sono intervenuti il sindaco Emiliano e i parlamentari del Pd, Vincenzo Vita ed Emilia De Biasi. Intanto dal pubblico c'era chi urlava: "Fate parlare Carla Fracci".

VIDEO

Erano circa le 16 quando gli impegati del teatro romano hanno riempito la sala. Dalla galleria ai palchi, fino alla piccionaia. Appena il primo cittadino ha parlato ("è necessario affrontare in maniera seria la fase del negoziato per modificare il decreto Bondi", aveva detto Alemanno), i lavoratori sono esplosi in un boato di urla, fischi e insulti contro Alemanno. "Non basta 'modificare' il decreto – hanno detto – è necessario 'ritirarlo' del tutto".

In testa alla protesta l'ormai ex direttrice del corpo di ballo dell'Opera, Carla Fracci, che si è scagliata a gran voce contro il sindaco di Roma, puntando il dito davanti al  suo viso urlando: "Vergogna". Rossa in volto, la ballerina ha anche toccato con le mani la gamba di Alemanno e bacchettando ripetutamente l'indice sul suo viso ha detto: "E' colpa tua". Per Alemanno la Fracci si lamentava perché "non gli ho dato un appuntamento. Glielo concederò, ma il problema di fondo è che lei vorrebbe rinnovare un contratto che dura ormai da troppi anni, e per il Teatro dell'Opera di Roma è giusto voltare pagina". E ha continuato: "Con tutto il rispetto per il suo valore artistico mi dispiace ma il rapporto con la Fracci è ormai superato e dobbiamo dare spazio ai giovani e ad altre offerte artistiche".

La giornata di protesta contro i tagli al Fondo unico per lo spettacolo (Fus), si era aperta all'insegna della musica. Alle 12 orchestra, coro e corpo di ballo del teatro avevano tenuto sotto la pioggia uno spettacolo all'aperto, in piazza Beniamino Gigli. Alle 14 poi tutti in sala per discutere della "Riforma di sistema dello spettacolo dal vivo, riordino Fondazioni lirico sinfoniche, decreto ministeriale". Ad ascoltare anche i rappresentanti sindacali di tutte le fondazioni e i sindaci di Bari, di Genova e di Roma.

"La contestazione al sindaco è di chiara matrice ideologica – ha sottolineato il presidente della commissione cultura del Comune di Roma, Federico Mollicone – E' inaccettabile sia nei modi che nei termini". E contro la Fracci, Mollicone annuncia che verificherà "quanto siano costate, in questi ultimi anni, le produzioni curate dall'ex direttrice del corpo di ballo e quali sono state le agenzie chiamate a realizzarle, invitandola altresì a non lanciarsi in atteggiamenti intollerabili e che poco hanno a che vedere con una etoile, che per tutti è stata un'icona di stile e compostezza".

E anche dal Partito democratico arrivano le prime reazioni. Plaudendo la sinergia messa in atto dalle sigle sindacali e i lavoratori, i democratici chiedono l'immediato ritiro del decreto per la sua incostituzionalità. "Siamo vicini ai lavoratori del settore che per primi risentono degli effetti di una ennesima ed inutile decretazione d'urgenza. Per questo – ha spiegato Marco Miccoli, segretario romano del Partito – inviteremo i nostri rappresentanti in Campidoglio a presentare celermente un ordine del giorno sull'argomento".

Ad Alemanno è arrivata nel pomeriggio la solidarietà del sottosegretario Francesco Giro. "Piena solidarietà – ha scritto Giro in una nota – ad Alemanno dopo la contestazione della Fracci". "Il clima – sempre secondo Giro – è troppo incandescente, perché qualcuno, invece di cercare soluzioni condivise e soprattutto praticabili, si ostina a gettare benzina sul fuoco, e fra questi non è certamente il governo". E ha aggiunto: "Noi, al contrario, ci siamo assunti la responsabilità di affrontare un'autentica emergenza che, da un lato i sovrintendenti, dall'altro i sindacati non erano riusciti a risolvere in qualche modo. Lo dimostra il congelamento al 2003"
 

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(17 maggio 2010)

 

Lirica: Giro, inutile erogare soldi e creare debito – – Libero-News.it

Roma, 17 mag. – (Adnkronos) – ''Inutile erogare soldi e creare debito. E mi riferisco alle fondazioni liriche che ricevono dallo Stato 235 milioni all'anno per arrivare a 500 milioni circa con i fondi delle altre istituzioni e spendono tutto per il personale, senza lasciare fondi alla programmazione''. E' quanto afferma il sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro, in occasione della presentazione degli interventi di tutela sull'area archeologica romana.

Giro esprime la sua solidarieta' al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, ''bersaglio e vittima di una aggressione mediatica barbarica e indegna'', e sottolinea come il ministro ''sia persona seria e stia facendo un lavoro talvolta impopolare ma con grande serieta' e coraggio che ha portato a delle scelte innovative rispetto al passato''.

15 Maggio 2010

IL DECRETO SULLE "AFFONDAZIONI LIRICHE" RIVELA IL SUO REALE OBIETTIVO :

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 01:41
  1. Con gli ulteriori commissariamenti delle Fondazioni Liriche provocati dagli effetti del recente  decreto “Affondazioni liriche” si moltiplicheranno i commissari super pagati come il caso di Nastasi, capogabinetto del ministero e commissario di varie fondazioni liriche. Il leitmotiv: Riduzione del personale dipendente da utilizzare per dei "teatri-contenitori" di opere importate e non più auto-prodotte alla faccia della salvaguardia del mestiere.

  1. La linea dei" Bondi-cricca" è quella che è già stata messa in opera nelle grandi istituzioni museali di cui assistiamo ai disastri e di cui restano solo le macerie come il caso del Colosseo e Ara-Pacis che cadono a pezzi e via dicendo): Commissariamenti dati in mano ad amici incopetenti e conniventi, da Brera a Pompei, ovunque in Italia.

  2. La Bondi-cricca attinge dall'intramontabile A.R.C.U.S, l'Agenzia del Ministero dell'economia collegato al Ministero della Cultura da cui riceve il 3% dei fondi per le grandi opere, circa 250milioni di euro.

  3. La ristrutturazione di edifici culturali avviene quasi sempre nell'emergenza e senza controlli come nel caso del Museo degli Uffizi di Firenze da cui è partito lo scandalo dei "Bondi-cricca "in cui vengono fuori collusioni mafiose che arrivano fino a Provenzano.

  4. La detonazione del Decreto Bomba ad orologeria ha fatto esplodere al fotofinish quella maggioranza trasversale che stava approvando la legge quadro sullo spettacolo dal vivo in cui vi era un'importante norma che impediva all'A.R.C.U.S. di finanziare anche grandi eventi culturali.

  1. Mettere le mani sui grandi eventi culturali era per la "cricca" l'ultimo tassello da inserire per avere il controllo totale e incondizionato delle risorse del ministero.

  2. Il Decreto sulle Fondazioni Liriche con tutte le sollevazioni e discussioni del caso, dato che fa cadere sulle spalle dei lavoratori tutti i tagli dei fondi e dei diritti, promessi , serve  a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dal business dei super commissari -sovrintendenti legati a Nastasi capogabinetto del ministro poeta, che potranno gestire in tutta traquillità e in modo assai poco trasparente, ingenti capitali. 

    8- Il Decreto abroga l’art.1.della legge 800
    "LO STATO CONSIDERA L'ATTIVITÀ LIRICA E CONCERTISTICA DI RILEVANTE INTERESSE GENERALE, IN QUANTO INTESA A FAVORIRE LA FORMAZIONE MUSICALE, CULTURALE E SOCIALE DELLA COLLETTIVITÀ NAZIONALE . PER LA TUTELA E LO SVILUPPO DI TALI ATTIVITÀ LO STATO INTERVIENE CON IDONEE PROVVIDENZE.”.

    PER TUTTI I PUNTI SOPRA ESPOSTI, LA CUB CHIEDE A GRAN VOCE LE DIMMISSIONI DI BONDI E NASTASI

                                                         logo_CUB              Cub Scala     
     SALVATORE NASTASI – L'Intervista di Alain Elkann – Programma di approfondimento su La7.it.     www.la7.it

    –br–a

IL DECRETO SULLE “AFFONDAZIONI LIRICHE” RIVELA IL SUO REALE OBIETTIVO :

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 01:41
  1. Con gli ulteriori commissariamenti delle Fondazioni Liriche provocati dagli effetti del recente  decreto “Affondazioni liriche” si moltiplicheranno i commissari super pagati come il caso di Nastasi, capogabinetto del ministero e commissario di varie fondazioni liriche. Il leitmotiv: Riduzione del personale dipendente da utilizzare per dei "teatri-contenitori" di opere importate e non più auto-prodotte alla faccia della salvaguardia del mestiere.

  1. La linea dei" Bondi-cricca" è quella che è già stata messa in opera nelle grandi istituzioni museali di cui assistiamo ai disastri e di cui restano solo le macerie come il caso del Colosseo e Ara-Pacis che cadono a pezzi e via dicendo): Commissariamenti dati in mano ad amici incopetenti e conniventi, da Brera a Pompei, ovunque in Italia.

  2. La Bondi-cricca attinge dall'intramontabile A.R.C.U.S, l'Agenzia del Ministero dell'economia collegato al Ministero della Cultura da cui riceve il 3% dei fondi per le grandi opere, circa 250milioni di euro.

  3. La ristrutturazione di edifici culturali avviene quasi sempre nell'emergenza e senza controlli come nel caso del Museo degli Uffizi di Firenze da cui è partito lo scandalo dei "Bondi-cricca "in cui vengono fuori collusioni mafiose che arrivano fino a Provenzano.

  4. La detonazione del Decreto Bomba ad orologeria ha fatto esplodere al fotofinish quella maggioranza trasversale che stava approvando la legge quadro sullo spettacolo dal vivo in cui vi era un'importante norma che impediva all'A.R.C.U.S. di finanziare anche grandi eventi culturali.

  1. Mettere le mani sui grandi eventi culturali era per la "cricca" l'ultimo tassello da inserire per avere il controllo totale e incondizionato delle risorse del ministero.

  2. Il Decreto sulle Fondazioni Liriche con tutte le sollevazioni e discussioni del caso, dato che fa cadere sulle spalle dei lavoratori tutti i tagli dei fondi e dei diritti, promessi , serve  a distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dal business dei super commissari -sovrintendenti legati a Nastasi capogabinetto del ministro poeta, che potranno gestire in tutta traquillità e in modo assai poco trasparente, ingenti capitali. 

    8- Il Decreto abroga l’art.1.della legge 800
    "LO STATO CONSIDERA L'ATTIVITÀ LIRICA E CONCERTISTICA DI RILEVANTE INTERESSE GENERALE, IN QUANTO INTESA A FAVORIRE LA FORMAZIONE MUSICALE, CULTURALE E SOCIALE DELLA COLLETTIVITÀ NAZIONALE . PER LA TUTELA E LO SVILUPPO DI TALI ATTIVITÀ LO STATO INTERVIENE CON IDONEE PROVVIDENZE.”.

    PER TUTTI I PUNTI SOPRA ESPOSTI, LA CUB CHIEDE A GRAN VOCE LE DIMMISSIONI DI BONDI E NASTASI

                                                         logo_CUB              Cub Scala     
     SALVATORE NASTASI – L'Intervista di Alain Elkann – Programma di approfondimento su La7.it.     www.la7.it

    –br–a

12 Maggio 2010

Agis, tavolo tra operatori e ministero-Spettacolo dal vivo: Carlucci, le osservazion sul ddl- Attivo unitario Fondazioni

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 00:45

Francesconi (Agis), subito tavolo tra operatori e ministero

ROMA – 11 MAGGIO 2010 – Nel suo intervento alla riunione di ieri a Roma tra lo Spettacolo dal vivo e Salvatore Nastasi, capo di Gabinetto del MIBAC, il presidente Alberto Francesconi (foto) ha chiesto, a nome dell'Agis, di riaprire immediatamente il tavolo di discussione tra operatori e ministero su regole e risorse. Francesconi ha innanzitutto ricordato che in occasione della Consulta dello spettacolo del 24 gennaio 2010, l’Agis ha votato a favore dello spacchettamento del Fus perché il governo ha delineato in quella sede una forte e coordinata prospettiva di regole e risorse.

Quattro le linee di azione allora indicate dal governo: presentazione della riforma delle fondazioni liriche; stanziamento integrativo FUS 2010 non inferiore a 50 milioni di euro; pieno sostegno per una rapida approvazione del disegno di legge sullo spettacolo dal vivo di iniziativa parlamentare; iniziative per la Finanziaria 2011 (l’attuale previsione del FUS è di 304 milioni), anche per dotare la legge sullo spettacolo dal vivo e la riforma delle fondazioni liriche di risorse adeguate.

Allo stato attuale delle cose, ha evidenziato Francesconi, non ci sono notizie sullo stanziamento integrativo 2010 e su iniziative volte a rifinanziare il FUS 2011 in misura adeguata per sostenere le riforme. E’ stato invece presentato il decreto legge 30 aprile 2010 n. 64 sui cui principi l’Agis è d’accordo perché finalmente si interviene per la riforma della gestione delle Fondazioni liriche; Cinecittà Holding viene ricondotta ai suoi compiti di promozione del cinema e sostegno di nuovi talenti, senza più effettuare, con interventi pubblici, concorrenza agli imprenditori privati; si crea una nuova IMAIE restituendo valore reale alla funzione di questo organismo di tutela dei diritti degli artisti, interpreti, esecutori; si delineano principi fondamentali e generali per la revisione dei criteri di finanziamento allo spettacolo dal vivo sulla base dei criteri di qualità, sana gestione, risultati artistici e di pubblico, dei quali l’Agis chiede da anni l’attuazione. Ma ciò significa identificare nuovamente le funzioni dei soggetti dello spettacolo dal vivo e riscriverne il sistema, obiettivo primario della legge in discussione alla Camera.

Sotto il profilo generale, l’Agis non condivide del decreto n.64 l’abrogazione tacita dell’art. 1 della legge n.800/1967, che recita: “Lo Stato considera l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale. Per la tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee provvidenze”.  L'Agis chiede dunque con forza l’inserimento di tale articolo tra quelli esplicitamente preservati dall'art.8 comma 1 del decreto n.64.

Ciò premesso, l’Agis chiede risposte alle seguenti domande: è confermato lo stanziamento integrativo FUS per il 2010? Sono ribaditi l’attenzione e l’impegno del MIBAC e del governo per la rapida approvazione della legge sullo spettacolo dal vivo, assicurando l’adeguata, anche se non rilevante copertura finanziaria, come richiesto dalla Commissione bilancio della Camera, e rivedendo in tal senso anche la previsione FUS 2011? Con quali risorse ulteriori al FUS il governo si appresta a sostenere la riforma della lirica? In particolare, si pensa di dragare risorse dalla legge sullo spettacolo dal vivo? L’articolo 4 del decreto legge n. 64 individua principi fondamentali e generali, dall’Agis auspicati da tempo e recepiti nel ddl sullo spettacolo dal vivo, im base ai quali il Ministro, con proprio decreto entro il 31 luglio 2010, emanerà nuovi ed articolati criteri per l’erogazione, anticipazione e liquidazione dei contributi a decorrere dal 1° gennaio del prossimo anno. Come si pone questa norma in relazione al provvedimento sullo spettacolo dal vivo, del quale è non secondaria anticipazione? Come si pone in relazione allo schema di decreto all’esame della Conferenza unificata che dispone modifiche all’attuale normativa sui contributi per musica, prosa, danza, circhi e spettacolo viaggiante? Quest’ultimo decreto, conseguente anche a consultazione con le categorie, verrà ritirato e sostituito da quanto previsto con il decreto legge n. 64?

In tale prospettiva, e considerati i 60 giorni a disposizione per la conversione in legge del decreto n. 64, l’Agis chiede di riaprire immediatamente il tavolo di discussione su regole e risorse.

Spettacolo dal vivo: Carlucci, domani le osservazioni della Bilancio sul ddl

ROMA – 11 MAGGIO 2010 – Riprende l’iter della legge quadro per lo spettacolo dal vivo. Domani pomeriggio, mercoledi 12 maggio, in sede referente la commissione Cultura della Camera esaminerà le osservazioni della commissione Bilancio, “cui ci atterremo – dice la relatrice della legge, on. Gabriella Carlucci (foto) – per modificare il testo, togliendo quelle parti che non hanno copertura economica. La parte regolamentare non viene toccata”.

“Abbiamo pattuito – precisa Carlucci – una copertura per la legge di 30 milioni di euro, lasciando il credito d’imposta e gli incentivi fiscali, il fondo di perequazione e quello per l’innovazione. Tutto il resto non lo possiamo inserire, perché non arriviamo ai 100 milioni che sarebbero stati necessari per coprire tutto quello che avevamo inserito, di tutto e di più".
 
Domani si discute, la settimana prossima viene ripresentato il testo modificato, arriverà il nuovo parere della commissione Bilancio e poi si andrà al voto in commissione Cultura. Questo il presumibile programma, “ma al momento attuale è inutile fare previsioni” conclude la relatrice della legge.

Attivo unitario Fondazioni Lirico Sinfoniche

Roma,6 maggio ’10   A Tutte Le Strutture Territoriali

SLC-CGIL  FISTeL-CISL  UILCOM-UIL  FIALS-CISAL  LORO SEDI

URGENTE CAMBIO SEDE ATTIVO FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE 17 MAGGIO

Lunedì 17 maggio alle ore 14.00 si terrà presso Il Teatro dell’Opera di Roma Piazza
Beniamino Gigli 1, l’attivo unitario in merito al tema : “ Riforma di sistema dello
Spettacolo dal Vivo, riordino Fondazioni Lirico Sinfoniche, Decreto Ministeriale”.
All’iniziativa hanno garantito la presenza deputati e senatori di maggioranza e minoranza
parlamentare della VII Commissione Cultura Camera e Senato; Sindaci Presidenti di
Fondazioni , Sovrintendenti, Rappresentanti dell’ ANCI e del coordinamento delle Regioni,
hanno garantito la presenza le Confederazioni Sindacali Unitarie.
E’ fondamentale garantire la presenza di delegazioni dei lavoratori( 50 per ogni
fondazione lirico sinfonica).
L’Attivo Manifestazione al Teatro dell’Opera sarà una nostra prima visibilità pubblica e
dovrà essere caratterizzato in modo forte con striscioni , bandiere etc poiché sarà presente
la stampa nazionale ed estera e le televisioni.
In occasione della manifestazione le Segreterie Nazionali proporranno ulteriori percorsi di
mobilitazione e di lotta che dovrà coinvolgere in termini solidali l’intera Produzione
Culturale.

p. LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC- CGIL FISTeL- CISL UILCOM- UIL FIALS- CISAL
S. Conti M. Giustini F. Benigni E. Sciarra

Flessibile sì, ma non per contratto!

G. Z. che si è vista riconoscere dal Tribunale del Lavoro di Milano il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con la Fondazione Teatro alla Scala.

Dopo un lungo ed estenuante percorso formativo, ha lavorato come ballerina per la Fondazione Teatro alla Scala sin dal 2002;  la sua attività lavorativa è stata  inquadrata in una miriade di (illegittimi) contratti a termine e di presunto lavoro autonomo con i quali, praticamente senza soluzione di continuità, la Fondazione si è assicurata ininterrottamente la prestazione.

Il ricorso da parte del Teatro alla Scala ai numerosi contratti di lavoro a termine (oltre che ai contratti di lavoro autonomo) era fondato sul presupposto fraudolento che l’attività della ballerina precaria fosse di natura stagionale, nonostante rinnovo dopo rinnovo finisse per lavorare l’intera stagione teatrale, per più anni consecutivi.

Grazie all’intervento e all’azione del team legale di San Precario, il Tribunale del Lavoro di Milano ha fatto calare il sipario su questa vicenda di precarizzazione, purtroppo non isolata, facendo venire alla luce il lungo naso alla Cyrano de Bergerac della Fondazione Teatro alla Scala e delle sue politiche contrattuali.

10 Maggio 2010

Gli appalti e la cricca Bondi- Bertolaso, le accuse di aver favorito i costruttori legati all'inchiesta sui Grandi eventi

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:04

Corriere della Sera.it
Bondi respinge le accuse di aver favorito i costruttori legati all'inchiesta sui Grandi eventi Leggi ancora
Redazione online-09 maggio 2010

LE CARTE DELL'INCHIESTA- Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur

Corriere della Sera.itBondi lo scelse come direttore del restauro
Leggi ancora
09 maggio 2010

Gli appalti e la cricca Bondi- Bertolaso, le accuse di aver favorito i costruttori legati all’inchiesta sui Grandi eventi

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Corriere della Sera.it
Bondi respinge le accuse di aver favorito i costruttori legati all'inchiesta sui Grandi eventi Leggi ancora
Redazione online-09 maggio 2010

LE CARTE DELL'INCHIESTA- Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur

Corriere della Sera.itBondi lo scelse come direttore del restauro
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09 maggio 2010

8 Maggio 2010

LA SCALA E GLI ALBERI DI ABBADO- Moratti e Lissner, alcuni emendamenti ?

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 13:18

                   

VOGLIAMO GLI ALBERI!

VOGLIAMO ABBADO!

VOGLIAMO IL TEATRO ALLA SCALA PUBBLICO!

NON VOGLIAMO UN COMUNE CHE E' IN CONTRASTO CON IL PROGETTO A FAVORE DELL' AMBIENTE DI MILANO, VOLUTO DA ABBADO E PROMESSO A TUTTI I CITTADINI MILANESI CHE LO HANNO CONDIVISO!

NON VOGLIAMO UN COMUNE CHE E' FORTEMENTE IN CONTRASTO CON LA CULTURA  DEL TEATRO ALLA SCALA, SNATURANDOLA.

OGGI LA SCALA, INSIEME A TUTTI GLI ALTRI TEATRDEL NOSTRO PAESE RISCHIA DI PERDERE LA SU FUNZIONE PRIMARIA: FARE E TRASMETTER CULTURA .

NON VOGLIAMO IL DECRETO BONDI PERCHE' MERCIFICA E UCCIDE LA LIBERA ESPRESIONE ARTISTICA CHE SOLO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO PUO' GARANTIRE E CHE INVECE GOVERNO E CDA SCALA VOGLIONO RIBALTARE PRIVATIZZANDOLA, PRECARIZZANDO IL PERSONALE, BLOCCANDO CONTRATTI, CONCORSI, ASSUNZIONI E RIDUCENDO GLI STIPENDI.

QUESTA CITTA' DEVE REAGGIRE!

ABBADO, CI SPIACE TANTO, RIPENSACI!

vedi anche
PETIZIONE PERCHE' IL COMUNE DI MILANO REALIZZI IL PROGETTO DI RENZO PIANO

http://www.facebook.com/group.php?gid=111110478929556&v=wall

FIRMATE QUI: http://bit.ly/petizione_alberi_milano

Scala, Moratti a fianco di Lissner
“Chiediamo di emendare il decreto”

L’annuncio del sindaco: "Insieme a Lissner chiediamo almeno soluzioni al blocco dei contratti" di PAOLA ZONCA

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Mentre i lavoratori continuano la protesta contro il decreto di riordino delle Fondazioni lirico-sinfoniche, i vertici della Scala chiedono al ministero dello Spettacolo di trovare una pronta soluzione almeno sul problema dell'occupazione. A rivelarlo è il sindaco e presidente della Scala, Letizia Moratti, che per la prima volta interviene nella vicenda che ha già sollevato un polverone in tutta Italia: "Stiamo valutando con il ministero, insieme con il sovrintendente Stéphane Lissner e col vicepresidente Bruno Ermolli, alcuni emendamenti che consentano ai teatri di avere maggiore autonomia". Vale a dire: si chiedono delle modifiche che permettano alla Scala di rinnovare al più presto il contratto a un centinaio di dipendenti a tempo determinato, indispensabili per mantenere la produttività a livello della stagione in corso.

Anche Lissner conferma: "La Scala, con il suo Cda, ha chiesto al governo di trovare le soluzioni, le più veloci possibili, sul tema dell'occupazione, che è essenziale per il nostro teatro e che rappresenta la cosa più urgente per mettere i lavoratori in condizione di affrontare la prossima stagione". Come da copione la Moratti ("finalmente si è ricordata di essere presidente del teatro e primo cittadino" commentano i rappresentanti sindacali) ha aggiunto che "la Scala è conosciuta e amata come nessun altro teatro lirico al mondo, un orgoglio per Milano, per la Lombardia e per l'Italia" e che "è stata gestita in maniera eccellente, tanto che da accrescere il suo patrimonio negli anni". Dunque: il decreto-legge è stato emanato come strumento di sostegno per le Fondazioni in difficoltà, "condizione che non appartiene al teatro milanese".

FOTO Il corteo "musicale"

Alla Scala, però, non si ferma la rivolta contro il provvedimento. Ieri sera l'ultima recita del Simon Boccanegra di Verdi è iniziata con quindici minuti di ritardo. Prima che Daniel Barenboim facesse partire la musica, è stato letto un comunicato in italiano e in inglese sulle ragioni che hanno portato allo sciopero di martedì scorso e che faranno saltare la prima del Rheingold del 13. Tutti in palcoscenico con la coccarda gialla, Placido Domingo e gli altri artisti compresi, per significare che la cultura va sostenuta. C'è stato qualche buu all'inizio, ma poi applausi anche al rientro dell'orchestra in buca al secondo atto. Per tutta la rappresentazione il sipario non si è mai chiuso e i cambi di scena e di atto si sono svolti a vista, in modo da mostrare al pubblico il prezioso lavoro dei tecnici senza i quali gli spettacoli non potrebbero andare in scena.

6 Maggio 2010

Iniziativa dei lavoratori scaligeri per protesta contro il decreto sugli enti lirici.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:01

Corriere della Sera.it

Tutti in coda per le prove alla Scala.
Studenti, turisti, loggionisti a caccia dei biglietti numerati per le due rappresentazioni libere..

MILANO – Tutti in coda davanti al teatro alla Scala per le prove libere aperte al pubblico dell'«Oro del Reno», l'opera di Wagner in cartellone dal 13 al 29 maggio (ma la «prima» salterà per sciopero). Su proposta dei lavoratori scaligeri, il sipario del Piermarini si è aperto giovedì pomeriggio per due volte – alle 14 e alle 19 – in occasione della doppia sessione di prove, come forma di protesta contro il decreto legge presentato dal ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. L'invito lanciato dai sindacati alla cittadinanza è stato accolto con un'alta affluenza di pubblico, anche se la decisione era stata comunicata soltanto nel tardo pomeriggio di mercoledì. Biglietto alla mano, centinaia di milanesi si sono riversati di fronte all'entrata del teatro. Fin dalla mattina si era formata una coda ordinata di un centinaio di persone, cresciuta con il passare delle ore, per accaparrarsi uno dei 450 biglietti gratuiti per le prove dell'opera diretta da Daniel Barenboim. Tanti gli studenti, soprattutto di Brera, e i pensionati, ma non mancavano anche i loggionisti storici e i turisti. Le prove, una alle 14 e l'altra alle 19, sono state offerte in forma gratuita alla cittadinanza, come forma di protesta contro il decreto di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche.

 

Ragazze esultanti per i biglietti gratuiti  conquistati (Newpress)
Ragazze esultanti per i biglietti gratuiti conquistati (Newpress)

COCCARDE GIALLE – Alcuni lavoratori scaligeri hanno distribuito coccarde gialle, sull'esempio di quello che i colleghi di Santa Cecilia avevano già fatto mercoledì a Roma. L'invito alle maestranze della Scala a farsi «portatori sani di cultura» è stato rivolto da Giancarlo Albori della Cgil. «Il nuovo decreto legge – ha ribadito Albori – taglia l'occupazione, taglia i salari: paralizza i teatri. Non ci piace per nulla». L'esponente della Cgil ha ribadito lo sciopero proclamato il 13 maggio e ha sottolineato che «l'obiettivo è il ritiro del decreto e poi l'apertura di un grande dibattito per costruire una legge di sistema utile alla cultura». Molto dipenderà dall'incontro previsto a Roma con il ministro Bondi sulle fondazioni liriche. Durante le prove, sul palcoscenico diversi cantanti portavano la coccarda gialla appuntata sul costume di scena; anche le maschere le indossavano. Sostenitore della protesta è stato anche il direttore del corpo di ballo, Vaziev, che ha accettato di appuntarsi una coccarda gialla al maglione.

 

La coccarda gialla, simbolo della protesta (Ansa)
La coccarda gialla, simbolo della protesta (Ansa)

«UN DANNO PER L'ITALIA» – Nei giorni scorsi i lavoratori scaligeri avevano fatto un corteo concerto per il centro di Milano e avevano issato sulla «cappelliera» del teatro uno striscione con scritto «No al decreto infame, via i banditi. Anfols», che era stato poi tolto. Giovedì mattina lo striscione è ricomparso sul cilindro della Scala. Il maestro scaligero Daniel Barenboim aveva criticato pesantemente il decreto, definendolo «un danno per l'Italia». «E' un provvedimento molto negativo» a livello internazionale, per l'Italia, dove occorre tornare a investire anche sull'educazione per far capire che la musica non è un lusso ma una necessità. «È sbagliato – ha aggiunto Barenboim – penalizzare un teatro prestigioso come la Scala, un ente prestigioso e in crescita».

5 Maggio 2010

“VA PENSIERO” PER LE STRADE DI MILANO- Sciopero confermato il 13, ma in compenso le prove dell’opera di Wagner saranno apert

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 01:50

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/modena/campionato_giornalismo/2010/02/23/296302/images/360632-verdi.jpg Oggi 6 maggio le prove dell'Oro del Reno di Wagner, saranno aperte alla città. Inizio prove alle ore 14 fino le 17 e dalle ore 19 alle 22. Siete tutti invitati/e*.
Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

Questa sera pioveva a Milano, una pioggia fitta e cattiva, di quelle che ti bagnano le ossa e non ti danno tregua. In piazza Scala la polizia in tenuta antisommossa, evidentemente in servizio per una manifestazione – fa sempre impressione vedere la polizia in veduta antisommossa a un corteo di lavoratori che difendono i loro diritti. –
Questi lavoratori erano i coristi, gli orchestrali, le maestranze del Teatro alla Scala che protestavano per i noti tagli promossi da questo governo contro gli enti lirici.
Il corteo è fitto di ombrelli, non si vedono le facce ma si sentono le voci. I giovanissimi con maschera bianca neutra e un cartello dove c’è scritto: sono un licenziato. Qualcuno in abito da lavoro, tenuta scura, elegante. Altri con impermeabile e cappello. Mi arriva l’impressione di una piccola massa e mi aggiungo. Cerco i mie due amici coristi, le cui incazzature ho seguito in questi giorni attraverso facebook; finchè qualcuno non deciderà di mettere le mani in questo spazio, forse, almeno quì si potrà ancora dire qualcosa che assomiglia vagamente alla verità.
Sento cantare, a un certo punto: “va pensiero”. Cantano con un volume di voce spropositato, mentre il corteo si avvia verso Piazza Scala e improvvisamente le facciate delle case contengono la voce, la rimandano al petto, alla gola. E’ impressionante sentire “va pensiero” per le strade di Milano: mi ricordo il funerale di Verdi, il silenzio delle carrozze, la paglia cosparsa per le strade, come raccontano le cronache, per non disturbare il maestro. Mi ricordo quanta fatica e quanto sangue sono stati versati per creare questa cazzo di Italia, almeno sulla carta; e penso anche che me lo posso ricordare solo perché alle scuole elementari me l’hanno raccontata questa storia, la mia maestra mi hanno fatto sentire “va pensiero”, mi ha raccontato che dire viva verdi voleva dire “viva vittorio emanuele re d’italia”.
Insomma, penso che ricordare sia diventato un lusso per pochi e a sentirla questa sera, “va pensiero”, per le strade della città dove aveva avuto un senso profondissimo averla composta contro un nemico e per amore dell’Italia, beh, penso che oggi, come allora, l’Italia ce l’abbia ancora un nemico.
Penso che in questo paese la destra, attraverso l’assunzione di provvedimenti di questo tipo, stia cancellando il valore della cultura e del suo ruolo profondamente sociale. “Va pensiero”, questa sera, era un civile atto di rivolta. Era un cantare a voce alta, con foga e passione, la morte della poesia e della musica, della sua funzione redentrice e spirituale. Era la voce lamentosa di una fetta di città che cantava la sua stessa morte, il suo affossamento, l’altissimo grado di barbarie raggiunta.
C’era una bara all’inizio del corteo. Che tristezza, mi dico. Questo paese da tempo ha eletto le televisioni di Berlusconi prima, poi la cosiddetta tivù del servizio pubblico, garanti di una cosa che definiscono “cultura” . Che volete che gliene freghi e Berlusconi e al suo seguito, preservare l’identità delle istituzioni culturali più alte di questo paese! Da tempo la cultura, per loro, è un’altra. Il taglio dei soldi agli enti lirici è solo un atto dovuto. Se qualcuno, in questa sede, vorrà dirmi che ci sono delle priorità rispetto ai diritti dei lavoratori, non posso concordare. Non mi sembra che questo governo stia garantendo i diritti di nessuno, né tantomeno dei lavoratori.

Arrivo a una mobilitazione venendo da un’altra mobilitazione della scuola, questa sera: il tempo pieno definitivamente affossato – causa i tagli della signora Gelmini – probabilmente si vestirà a lutto anche la Scuola. Probabilmente dovremo abbassare tutti il capo e fasciarci a lutto per molti decenni ancora, perche gli italiani voteranno come hanno sempre votato, complici una sinistra che da parecchio tempo ha gettato la spugna e non sa che pesci pigliare e i sindacati che si muovono solo quando devono cavalcare la protesta per dire che l’hanno organizzata loro e hanno garantito che tutto si svolgesse secondo legge e regole.
Questo è un paese di merda, che sta svendendo come una puttana e a quattro lire la ricca mercanzia che i nostri antenati ci hanno consegnato: arte, cultura, scienza, ricerca, pedagogia, in nome di un mercato becero che affossa stipendi e vite a seconda degli ondeggiamenti pilotati della Borsa; che permette di rubare, basta che si faccia con le mani pulite. Che permette di diventare ricchi, belli, potenti, e famosi, basta che si sia disposti a calare le braghe e a darla a qualcuno. Chiaramente faccio riferimento alla dignità.

Sì, Bruno, sono spuntato improvvisamente tra gli ombrelli, e mi chiedevo, e mi dicevo: ma che ci faccio io qui? Non sono un orchestrale, non sono un artista del coro, non faccio parte delle maestranze del teatro alla scala. Però sono un italiano che ha sentito va pensiero per le strade di Milano e ha pensato di avere una storia profonda che qualcuno sta cercando di strappargli di dosso come un vestito smesso.
Stasera, alla Feltrinelli, mezzo reparto era costituito da opere dvd scontate a metà prezzo. Ho speso duecento euro, alla faccia della miseria! Mi comprerò un paio di pantaloni in meno ma il piacere profondo e la commozione di sentire la musica di cui sono impastato, non me lo potrà togliere nessuno.
Buona lotta a tutti

Sebastiano da

La prima dell'Oro del Reno, giovedì 13, salterà, e questo già si sapeva, ma in compenso le prove dell'opera di Wagner saranno aperte.
La proposta dei sindacati è stata approvata dai lavoratori ieri sera in assemblea nel teatro dopo un corteo per il centro. "Lissner è d'accordo – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials – ma chiederà a cantanti e musicisti che ne pensano. Di certo è disponibile il maestro Daniel Barenboim", che oggi dirà la sua sull'intera vertenza delle fondazioni liriche e della Scala. Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

.Scala sciopero confermato prove aperte per protesta

“VA PENSIERO” PER LE STRADE DI MILANO- Sciopero confermato il 13, ma in compenso le prove dell'opera di Wagner saranno apert

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http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/modena/campionato_giornalismo/2010/02/23/296302/images/360632-verdi.jpg Oggi 6 maggio le prove dell'Oro del Reno di Wagner, saranno aperte alla città. Inizio prove alle ore 14 fino le 17 e dalle ore 19 alle 22. Siete tutti invitati/e*.
Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

Questa sera pioveva a Milano, una pioggia fitta e cattiva, di quelle che ti bagnano le ossa e non ti danno tregua. In piazza Scala la polizia in tenuta antisommossa, evidentemente in servizio per una manifestazione – fa sempre impressione vedere la polizia in veduta antisommossa a un corteo di lavoratori che difendono i loro diritti. –
Questi lavoratori erano i coristi, gli orchestrali, le maestranze del Teatro alla Scala che protestavano per i noti tagli promossi da questo governo contro gli enti lirici.
Il corteo è fitto di ombrelli, non si vedono le facce ma si sentono le voci. I giovanissimi con maschera bianca neutra e un cartello dove c’è scritto: sono un licenziato. Qualcuno in abito da lavoro, tenuta scura, elegante. Altri con impermeabile e cappello. Mi arriva l’impressione di una piccola massa e mi aggiungo. Cerco i mie due amici coristi, le cui incazzature ho seguito in questi giorni attraverso facebook; finchè qualcuno non deciderà di mettere le mani in questo spazio, forse, almeno quì si potrà ancora dire qualcosa che assomiglia vagamente alla verità.
Sento cantare, a un certo punto: “va pensiero”. Cantano con un volume di voce spropositato, mentre il corteo si avvia verso Piazza Scala e improvvisamente le facciate delle case contengono la voce, la rimandano al petto, alla gola. E’ impressionante sentire “va pensiero” per le strade di Milano: mi ricordo il funerale di Verdi, il silenzio delle carrozze, la paglia cosparsa per le strade, come raccontano le cronache, per non disturbare il maestro. Mi ricordo quanta fatica e quanto sangue sono stati versati per creare questa cazzo di Italia, almeno sulla carta; e penso anche che me lo posso ricordare solo perché alle scuole elementari me l’hanno raccontata questa storia, la mia maestra mi hanno fatto sentire “va pensiero”, mi ha raccontato che dire viva verdi voleva dire “viva vittorio emanuele re d’italia”.
Insomma, penso che ricordare sia diventato un lusso per pochi e a sentirla questa sera, “va pensiero”, per le strade della città dove aveva avuto un senso profondissimo averla composta contro un nemico e per amore dell’Italia, beh, penso che oggi, come allora, l’Italia ce l’abbia ancora un nemico.
Penso che in questo paese la destra, attraverso l’assunzione di provvedimenti di questo tipo, stia cancellando il valore della cultura e del suo ruolo profondamente sociale. “Va pensiero”, questa sera, era un civile atto di rivolta. Era un cantare a voce alta, con foga e passione, la morte della poesia e della musica, della sua funzione redentrice e spirituale. Era la voce lamentosa di una fetta di città che cantava la sua stessa morte, il suo affossamento, l’altissimo grado di barbarie raggiunta.
C’era una bara all’inizio del corteo. Che tristezza, mi dico. Questo paese da tempo ha eletto le televisioni di Berlusconi prima, poi la cosiddetta tivù del servizio pubblico, garanti di una cosa che definiscono “cultura” . Che volete che gliene freghi e Berlusconi e al suo seguito, preservare l’identità delle istituzioni culturali più alte di questo paese! Da tempo la cultura, per loro, è un’altra. Il taglio dei soldi agli enti lirici è solo un atto dovuto. Se qualcuno, in questa sede, vorrà dirmi che ci sono delle priorità rispetto ai diritti dei lavoratori, non posso concordare. Non mi sembra che questo governo stia garantendo i diritti di nessuno, né tantomeno dei lavoratori.

Arrivo a una mobilitazione venendo da un’altra mobilitazione della scuola, questa sera: il tempo pieno definitivamente affossato – causa i tagli della signora Gelmini – probabilmente si vestirà a lutto anche la Scuola. Probabilmente dovremo abbassare tutti il capo e fasciarci a lutto per molti decenni ancora, perche gli italiani voteranno come hanno sempre votato, complici una sinistra che da parecchio tempo ha gettato la spugna e non sa che pesci pigliare e i sindacati che si muovono solo quando devono cavalcare la protesta per dire che l’hanno organizzata loro e hanno garantito che tutto si svolgesse secondo legge e regole.
Questo è un paese di merda, che sta svendendo come una puttana e a quattro lire la ricca mercanzia che i nostri antenati ci hanno consegnato: arte, cultura, scienza, ricerca, pedagogia, in nome di un mercato becero che affossa stipendi e vite a seconda degli ondeggiamenti pilotati della Borsa; che permette di rubare, basta che si faccia con le mani pulite. Che permette di diventare ricchi, belli, potenti, e famosi, basta che si sia disposti a calare le braghe e a darla a qualcuno. Chiaramente faccio riferimento alla dignità.

Sì, Bruno, sono spuntato improvvisamente tra gli ombrelli, e mi chiedevo, e mi dicevo: ma che ci faccio io qui? Non sono un orchestrale, non sono un artista del coro, non faccio parte delle maestranze del teatro alla scala. Però sono un italiano che ha sentito va pensiero per le strade di Milano e ha pensato di avere una storia profonda che qualcuno sta cercando di strappargli di dosso come un vestito smesso.
Stasera, alla Feltrinelli, mezzo reparto era costituito da opere dvd scontate a metà prezzo. Ho speso duecento euro, alla faccia della miseria! Mi comprerò un paio di pantaloni in meno ma il piacere profondo e la commozione di sentire la musica di cui sono impastato, non me lo potrà togliere nessuno.
Buona lotta a tutti

Sebastiano da

La prima dell'Oro del Reno, giovedì 13, salterà, e questo già si sapeva, ma in compenso le prove dell'opera di Wagner saranno aperte.
La proposta dei sindacati è stata approvata dai lavoratori ieri sera in assemblea nel teatro dopo un corteo per il centro. "Lissner è d'accordo – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials – ma chiederà a cantanti e musicisti che ne pensano. Di certo è disponibile il maestro Daniel Barenboim", che oggi dirà la sua sull'intera vertenza delle fondazioni liriche e della Scala. Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

.Scala sciopero confermato prove aperte per protesta

4 Maggio 2010

FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – Lissner “La Scala non può accettare un decreto che la penalizza

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:09

FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – LOMBARDIA – ANSA.IT ,
(ANSA) – MILANO, 4 MAG – La Scala ha cancellato la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione per le tensioni legate al decreto di riforma del settore.Titoli e date del cartellone 2010-2011, assicura una nota, saranno comunque resi noti il 21 maggio tramite il sito internet, a mezzo comunicati e cartelle stampa elettroniche, via newsletter e con la distribuzione consueta dei calendarietti gratuiti''.,

Lissner, no a decreto che penalizza la Scala. Bondi: sorprendente

4 MAGGIO 2010 – "La Scala non può accettare un decreto che penalizza il teatro e va contro la capacità di gestione": così il sovrintendente del teatro milanese, Stephane Lissner (foto), si è espresso dopo la riunione di ieri del consiglio di amministrazione.  Lissner ha ribadito ciò che aveva già detto in passato, ovvero che si aspetta "un regolamento specifico per la Scala perché lo consideriamo un decreto che non riguarda la Scala".

Una delle questioni che più preoccupa i lavoratori è quella della riconferma degli oltre 100 stagionali per il futuro. E Lissner ha assicurato che "la Scala nella prossima stagione dovrà utilizzare la stessa forza lavoro – ha detto – e il cda ha confermato di essere d'accordo con me". "Ho chiesto ufficialmente al ministero un regolamento in tempi brevi e non vedo perché i lavoratori che partecipano alla produttività del teatro debbano essere penalizzati.

“Trovo sorprendenti le dichiarazioni di Lissner – ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi – nessuno può pensare che io non conosca e non apprezzi il valore e le peculiarità della Scala. Sono però altrettanto consapevole del valore e delle tradizioni di tutti gli altri teatri lirici. Intendo farmi carico del problema di salvare l’intero comparto lirico sinfonico da problemi che, se ancora rinviati, e lo ricordo qui al sovrintendente Lissner, ne decreterebbero una crisi irreparabile. In questa cornice il provvedimento che sarà a breve discusso dal Parlamento contiene anche la possibilità nel futuro che le Fondazioni che rispettino certi requisiti validi per tutti possano acquisire un certo grado di autonomia dallo Stato”.

Intanto i lavoratori della Scala hanno annunciato lo sciopero per la rappresentazione di oggi del Simon Boccanegra. Sempre questa sera al Teatro dell'Opera di Roma si protesta non annullando uno spettacolo, ma facendone uno nuovo, fuori programma con l'orchestra e il corpo di ballo che si esibiranno gratuitamente, in attesa dell'incontro del 6 maggio dei sindacati nazionali col ministro Bondi.

FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – Lissner "La Scala non può accettare un decreto che la penalizza

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FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – LOMBARDIA – ANSA.IT ,
(ANSA) – MILANO, 4 MAG – La Scala ha cancellato la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione per le tensioni legate al decreto di riforma del settore.Titoli e date del cartellone 2010-2011, assicura una nota, saranno comunque resi noti il 21 maggio tramite il sito internet, a mezzo comunicati e cartelle stampa elettroniche, via newsletter e con la distribuzione consueta dei calendarietti gratuiti''.,

Lissner, no a decreto che penalizza la Scala. Bondi: sorprendente

4 MAGGIO 2010 – "La Scala non può accettare un decreto che penalizza il teatro e va contro la capacità di gestione": così il sovrintendente del teatro milanese, Stephane Lissner (foto), si è espresso dopo la riunione di ieri del consiglio di amministrazione.  Lissner ha ribadito ciò che aveva già detto in passato, ovvero che si aspetta "un regolamento specifico per la Scala perché lo consideriamo un decreto che non riguarda la Scala".

Una delle questioni che più preoccupa i lavoratori è quella della riconferma degli oltre 100 stagionali per il futuro. E Lissner ha assicurato che "la Scala nella prossima stagione dovrà utilizzare la stessa forza lavoro – ha detto – e il cda ha confermato di essere d'accordo con me". "Ho chiesto ufficialmente al ministero un regolamento in tempi brevi e non vedo perché i lavoratori che partecipano alla produttività del teatro debbano essere penalizzati.

“Trovo sorprendenti le dichiarazioni di Lissner – ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi – nessuno può pensare che io non conosca e non apprezzi il valore e le peculiarità della Scala. Sono però altrettanto consapevole del valore e delle tradizioni di tutti gli altri teatri lirici. Intendo farmi carico del problema di salvare l’intero comparto lirico sinfonico da problemi che, se ancora rinviati, e lo ricordo qui al sovrintendente Lissner, ne decreterebbero una crisi irreparabile. In questa cornice il provvedimento che sarà a breve discusso dal Parlamento contiene anche la possibilità nel futuro che le Fondazioni che rispettino certi requisiti validi per tutti possano acquisire un certo grado di autonomia dallo Stato”.

Intanto i lavoratori della Scala hanno annunciato lo sciopero per la rappresentazione di oggi del Simon Boccanegra. Sempre questa sera al Teatro dell'Opera di Roma si protesta non annullando uno spettacolo, ma facendone uno nuovo, fuori programma con l'orchestra e il corpo di ballo che si esibiranno gratuitamente, in attesa dell'incontro del 6 maggio dei sindacati nazionali col ministro Bondi.

3 Maggio 2010

Protesta a sorpresa durante la riunione del CdA- Cub “Decreto del governo e CdA? No grazie! “-Intervista al sottosegr B.C. Giro

Filed under: Uncategorized — Tag: , , , — Lavoratoriscala @ 15:25
Mobilizzazione/ Presidio/ Protesta dei lavoratori del Teatro alla Scala

Martedì 4 maggio ore 18,40 piazza della Scala, Milano.

Invitiamo a partecipare tutte le realtà dello spettacolo e alla cittadinanza .
 

scala.jpgMILANO – 3 MAGGIO 2010 – Assemblea e presidio "a sorpresa" dei lavoratori della Scala (foto) contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche, durante la riunione del consiglio di amministrazione che oggi si tiene nei laboratori del teatro, in via Bergognone a Milano. I lavoratori, riferisce l'Ansa, hanno steso uno striscione con la scritta 'No al decreto infame, via i banditi Anfols' e hanno portato una bara in legno per rappresentare la morte della cultura mentre arrivavano i membri del consiglio tra cui l'Ad di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera e il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini.

I lavoratori hanno improvvisato un'assemblea nel laboratorio durante la quale i sindacati hanno spiegato il loro no al decreto. "Qui – ha spiegato Giancarlo Albori, della Cgil – protestiamo con un Cda che ha dato avvallo a un decreto che andava bene a loro e non a noi. Vogliamo far sentire la nostra voce".

Ed è per questo che è già in programma un'iniziativa per domani pomeriggio alle 18.40 con tutti i lavoratori. I manifestanti, salendo le scale fino al piano dove si teneva la riunione, hanno chiesto di essere ascoltati dal consiglio di amministrazione. Il sovrintendente, hanno spiegato, ha detto che una delegazione sarà ricevuta alla fine del Cda che riguarda il piano di sviluppo per i prossimi anni. "Ci saranno sorprese – ha assicurato Domenica Dentori, della Uil – a partire dalle prossime ore e dai prossimi giorni". Per Dentori si protesta perché gli effetti del decreto si sentiranno subito mentre un'eventuale autonomia della Scala arriverà in seguito. "Bisogna stare uniti – ha concluso Sandro Malatesta della Fials – e mobilitarsi".

il giornale dello spettacolo

C6.tv – Video – I lavoratori del Teatro alla Scala contro il decreto Bondi. Lissner: 'Possono contar

c6.tv   http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=9107

Presente anche i lavoratori della cub con un loro volantino rivolto al CdA

Decreto del Governo e C.D.A.? No grazie!       logo CUB

Il decreto Bondi vuole in sintesi smantellare le Fondazione Liriche Sinfoniche.

In questo contesto il nostro Sovrintendente promuove ed è subito accolto dal "poeta ministro" il distacco della Scala dalle altre Fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale”.
Dietro la parola”autonomia” si nasconde un progetto per indebolirci nelle trattative sia per i rinnovi del CCNL che dell’integrativo impoverito per non dire derubato e messo in discussione nella normativa.
Di vendetta bisogna parlare invece quando questi"riformatori" vanno a colpire i professori d’orchestra.
IL corpo di ballo cui verrà anticipata la possibilità di andare in pensione otterrà nei fatti solo la pensione sociale. Vengono decurtate addirittura le diarie delle tournè.

Per valorizzare l’eccellenza della Scala invece di “titoli"vuoti, servono riconoscimenti sostanziali, cioè risorse economiche e non trasformazioni epocali a danno dei lavoratori che esprimono le intenzioni del governo di dismettere la lirica il teatro e la cultura dagli interessi di Stato.

Il Governo invece di coltivare il sogno che il teatro rappresenta per la vita di un paese civile, si accanisce contro i lavoratori in particolare quelli precari (azzeramento graduatorie di anzianità e stop del turn over) e verso coloro tra questi ovvero tutti gli scaligeri che intendono ricorrere alla giustizia per ottenere il legittimo riconoscimento del rapporto a tempo indeterminato .

Di questa morsa a danno dei lavoratori Il CDA della Scala è” co-regista”del governo e viene fuori latente la sua volontà finale di privatizzare la Scala (Il curriculum di Ermolli ad esempio è famoso per come ha trasformato l'Alitalia ). Il CDA è formato in gran parte da quegli stessi banchieri che il governo ha riempito di miliardi per coprire i buchi delle loro speculazioni finanziarie ma nulla ha mai detto o fatto contro i tagli al FUS.

Oltre all'azzeramento di questo decreto legge chiediamo le dimissioni del CDA scaligero perché palesemente in contrasto con gli interessi del Teatro più importante del mondo.
                                                                                  
                                                                                 La Cultura fa Paura

                                                                                          Cub Scala

3 MAGGIO 2010 – E' stato trasmesso questa mattina nella rubrica Tg2 Punto.it, a cura di Mario De Scalzi,  un servizio sulla riforma delle fondazioni liriche, con la presenza in studio del sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro. Clicca per vedere lo speciale.    e dopo

vedi  questo titolo di sotto e clicca la freccia rossa di lato, guarda dal minuto 16' al 27' intervista a Giro

TG2 Punto.it 03/05/2010 

Protesta a sorpresa durante la riunione del CdA- Cub "Decreto del governo e CdA? No grazie! "-Intervista al sottosegr B.C. Giro

Filed under: Uncategorized — Tag: , , , — Lavoratoriscala @ 15:25
Mobilizzazione/ Presidio/ Protesta dei lavoratori del Teatro alla Scala

Martedì 4 maggio ore 18,40 piazza della Scala, Milano.

Invitiamo a partecipare tutte le realtà dello spettacolo e alla cittadinanza .
 

scala.jpgMILANO – 3 MAGGIO 2010 – Assemblea e presidio "a sorpresa" dei lavoratori della Scala (foto) contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche, durante la riunione del consiglio di amministrazione che oggi si tiene nei laboratori del teatro, in via Bergognone a Milano. I lavoratori, riferisce l'Ansa, hanno steso uno striscione con la scritta 'No al decreto infame, via i banditi Anfols' e hanno portato una bara in legno per rappresentare la morte della cultura mentre arrivavano i membri del consiglio tra cui l'Ad di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera e il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini.

I lavoratori hanno improvvisato un'assemblea nel laboratorio durante la quale i sindacati hanno spiegato il loro no al decreto. "Qui – ha spiegato Giancarlo Albori, della Cgil – protestiamo con un Cda che ha dato avvallo a un decreto che andava bene a loro e non a noi. Vogliamo far sentire la nostra voce".

Ed è per questo che è già in programma un'iniziativa per domani pomeriggio alle 18.40 con tutti i lavoratori. I manifestanti, salendo le scale fino al piano dove si teneva la riunione, hanno chiesto di essere ascoltati dal consiglio di amministrazione. Il sovrintendente, hanno spiegato, ha detto che una delegazione sarà ricevuta alla fine del Cda che riguarda il piano di sviluppo per i prossimi anni. "Ci saranno sorprese – ha assicurato Domenica Dentori, della Uil – a partire dalle prossime ore e dai prossimi giorni". Per Dentori si protesta perché gli effetti del decreto si sentiranno subito mentre un'eventuale autonomia della Scala arriverà in seguito. "Bisogna stare uniti – ha concluso Sandro Malatesta della Fials – e mobilitarsi".

il giornale dello spettacolo

C6.tv – Video – I lavoratori del Teatro alla Scala contro il decreto Bondi. Lissner: 'Possono contar

c6.tv   http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=9107

Presente anche i lavoratori della cub con un loro volantino rivolto al CdA

Decreto del Governo e C.D.A.? No grazie!       logo CUB

Il decreto Bondi vuole in sintesi smantellare le Fondazione Liriche Sinfoniche.

In questo contesto il nostro Sovrintendente promuove ed è subito accolto dal "poeta ministro" il distacco della Scala dalle altre Fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale”.
Dietro la parola”autonomia” si nasconde un progetto per indebolirci nelle trattative sia per i rinnovi del CCNL che dell’integrativo impoverito per non dire derubato e messo in discussione nella normativa.
Di vendetta bisogna parlare invece quando questi"riformatori" vanno a colpire i professori d’orchestra.
IL corpo di ballo cui verrà anticipata la possibilità di andare in pensione otterrà nei fatti solo la pensione sociale. Vengono decurtate addirittura le diarie delle tournè.

Per valorizzare l’eccellenza della Scala invece di “titoli"vuoti, servono riconoscimenti sostanziali, cioè risorse economiche e non trasformazioni epocali a danno dei lavoratori che esprimono le intenzioni del governo di dismettere la lirica il teatro e la cultura dagli interessi di Stato.

Il Governo invece di coltivare il sogno che il teatro rappresenta per la vita di un paese civile, si accanisce contro i lavoratori in particolare quelli precari (azzeramento graduatorie di anzianità e stop del turn over) e verso coloro tra questi ovvero tutti gli scaligeri che intendono ricorrere alla giustizia per ottenere il legittimo riconoscimento del rapporto a tempo indeterminato .

Di questa morsa a danno dei lavoratori Il CDA della Scala è” co-regista”del governo e viene fuori latente la sua volontà finale di privatizzare la Scala (Il curriculum di Ermolli ad esempio è famoso per come ha trasformato l'Alitalia ). Il CDA è formato in gran parte da quegli stessi banchieri che il governo ha riempito di miliardi per coprire i buchi delle loro speculazioni finanziarie ma nulla ha mai detto o fatto contro i tagli al FUS.

Oltre all'azzeramento di questo decreto legge chiediamo le dimissioni del CDA scaligero perché palesemente in contrasto con gli interessi del Teatro più importante del mondo.
                                                                                  
                                                                                 La Cultura fa Paura

                                                                                          Cub Scala

3 MAGGIO 2010 – E' stato trasmesso questa mattina nella rubrica Tg2 Punto.it, a cura di Mario De Scalzi,  un servizio sulla riforma delle fondazioni liriche, con la presenza in studio del sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro. Clicca per vedere lo speciale.    e dopo

vedi  questo titolo di sotto e clicca la freccia rossa di lato, guarda dal minuto 16' al 27' intervista a Giro

TG2 Punto.it 03/05/2010 

1 Maggio 2010

Decreto Fondazioni Liriche firmato ieri 30/4/10 da Napolitano

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 08:51
Decreto Fondazioni Liriche. Un 1° maggio di lutto per i lavoratori della lirica !
Clicca quì per scaricare il Decreto Fondazioni Liriche

Il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi , informa di avere invitato i segretari nazionali delle rappresentanze sindacali dei lavoratori dello Spettacolo dal Vivo ad un incontro che si terrà il 6 maggio presso il ministero dei Beni Culturali.

Scala: salta la prima per Oro del Reno

Per sciopero contro decreto Fondazioni liriche e caso stagionali

 (ANSA) – MILANO, 30 APR – Salta la prima alla Scala dell'Oro del Reno con cui parte la Tetralogia wagneriana dell'Anello del nibelungo diretta da Daniel Barenboim. I sindacati, infatti, hanno infatti indetto uno sciopero di 4 ore per il 13 maggio contro il decreto sulla riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche e la mancata soluzione al problema del lavoro degli oltre 100mila stagionali. Addio quindi a Das Rheingold, uno degli appuntamenti clou dell'intera stagione del teatro lirico milanese.

28 Aprile 2010

Fondazioni liriche: Napolitano, chiarimenti. Presidente ancora non firma, ok impegno Bondi su parti.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 22:47

                                    Fondazioni liriche: Napolitano, richiesta di chiarimento.  
   
    Presidente ancora non firma, ok impegno Bondi su parti



28 aprile, 21:26 (ANSA) – ROMA – Il Presidente della Repubblica ha sottoposto al ministro Bondi richieste di chiarimento sul testo del Dl sulle fondazioni liriche.Il Dl era stato inviato per l'emanazione agli uffici della Presidenza nella tarda serata di venerdi' 23 aprile. Il Capo dello Stato ha preso atto positivamente dell'impegno del Ministro a incontrare sollecitamente le organizzazioni sindacali ed a prestare la massima attenzione alle preoccupazioni emerse e alle proposte dei gruppi parlamentari.

Il Maggio sfila in corteo, Mehta dirige
Un corteo di circa 300 lavoratori del Teatro Comunale ha attraversato le strade e le piazze della città diretti dal maestro Zubin Mehta.

Manifestazione dei lavoratori del Teatro Comunale di Firenze e corteo fino a Piazza Signoria e incontro con il Maestro Zubin Mehta  Manifestazione dei lavoratori del Teatro Comunale di Firenze e corteo fino a Piazza Signoria e incontro con il Maestro Zubin Mehta   GUARDA LE IMMAGINI

Decreto legge Fondazioni Lirico Sinfoniche Premessa – Analisi- Conclusioni

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 01:54

Analisi Decreto Fond liriche sinfoniche maggio10  Premessa – Analisi- Conclusioni
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 aprile 2010 e le fondazioni lirico-sinfoniche.   da Paolo C.
 

corrieredibologna.corriere.it

27/04/2010 – I lavoratori contestano la riforma delle fondazioni liriche

imaie.jpgGoverno ritiri decreto su nuova Imaie
28 APRILE 2010 – Secondo i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che hanno incontrato i commissari liquidatori dell'Imaie, l'istituto per la tutela dei diritti degli artisti interpreti.

24 Aprile 2010

Scala, scontri fra agenti e lavoratori del teatro

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:44

Milano, tensione davanti alla Scala, scontri fra agenti e lavoratori del teatro.

Gli incidenti durante la protesta contro il taglio dei finanziamenti allo spettacolo.

All'interno del teatro la cerimonia per il 25 Aprile con Napolitano e Berlusconi. 

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Momenti di tensione e qualche manganellata in via Filodrammatici, a Milano, fra un gruppo di lavoratori della Scala e il cordone di agenti di polizia in tenuta antisommossa per la visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla presenza del premier Silvio Berlusconi. I lavoratori, che protestano contro il taglio dei finanziamenti allo spettacolo, hanno tentato di sfondare il cordone a pochi metri da piazza della Scala, dove era in corso la cerimonia di celebrazione del 25 Aprile organizzata dall'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani.

I dimostranti, un piccolo gruppo che si è staccato da quello più numeroso di fronte a Palazzo Marino, dove è stato esposto lo striscione con la scritta "no al decreto infame, via i banditi", sventolavano spartiti di musica in segno di protesta. La tensione è durata pochi minuti.                       

da repubblica.it milano

LE PROTESTE – Urla di protesta si sono sentite dalle quinte del Teatro alla Scala mentre Napolitano stava leggendo il suo discorso all'interno del Teatro: «Non firmare, non firmare», hanno gridato i lavoratori della Scala, subito dopo avergli dedicato un lungo applauso, alludendo al decreto sulle Fondazioni liriche contro il quale protestano da mesi. Tensioni in piazza Scala, dove nel pomeriggio si sono fronteggiati un centinaio di lavoratori del teatro e gli agenti della polizia. Inizialmente i manifestanti hanno provato a mostrare uno striscione a pochi passi dal teatro milanese, poi sono stati invitati dagli agenti ad allontanarsi e si sono spostati dal lato di Palazzo Marino, sede del Comune, dove sono stati bloccati da altri agenti in tenuta antisommossa. Diversi gli spintoni tra poliziotti e lavoratori, ai quali è stato impedito di raggiungere il centro della piazza. Tra i manifestanti anche alcuni orchestrali che hanno abbozzato un'aria di Astor Piazzolla, mentre alcuni componenti del coro hanno cantato il «Va pensiero». In piazza anche Piero Ricca, a cui è stato sequestrato il megafono

 24 aprile             da  corriere .it 
 

16 Marzo 2010

UN FIORE PER IL TEATRO Manifestazione nazionale dei precari per la cultura

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 21:20

Giornata mondiale del teatro.

Atto di protesta che il Movimento "SOGNO" si propone di attuare è programmato per il giorno 27 Marzo 2010, in occasione della Festa Mondiale del Teatro. Il movimento ha organizzato un reading davanti al Piccolo Teatro di Via Rovello, a partire dalle ore 16.30; chi volesse partecipare può portare un fiore e altre persone.
Si invita a partecipare numerosi.

MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEI PRECARI DELLA CULTURA

facciamoci sentire! contro un governo che ci uccide lentamente, contro un DG inseguibile penalmente, contro la miseria dei tagli, contro lo strapotere degli assessori, contro la gerontocrazia e la lottiz


UN FIORE PER IL TEATRO
Manifestazione nazionale dei precari per la cultura


Sabato 27 marzo 2010 ore 11 – Roma, Teatro Argentina

Un fiore per il teatro: nasce in modo spontaneo su facebook (raggiungendo nel giro di pochi giorni più di 1500 adesioni) la manifestazione nazionale dei precari per la cultura che si svolgerà sabato 27 marzo 2010 con appuntamento alle ore 11 presso il Teatro Argentina di Roma.
Non una festa ma un riflessione e civile: un movimento sorto ‘dal basso’, in modo spontaneo e autonomo nell’universo web, aggregando artisti, operatori del settore, giornalisti ed intellettuali, vuole manifestare per i diritti dei lavoratori dello spettacolo, per la trasparenza negli atti e nei finanziamenti pubblici, per ottenere più investim enti alla cultura e allo spettacolo, per l’autonomia della cultura dalla politica, per teatri non terreno di lottizzazioni politiche, per un ricambio generazionale e la valorizzazione delle competenze professionali.
Nella Giornata Mondiale del Teatro – istituita nel 1961 dalle Nazioni Unite e dall'UNESCO, con l’adesione quest’anno, per la prima volta, del Governo Italiano (esattamente nel momento in cui si stanno verificando tagli a tutto il settore), con lo scopo di promuovere lo sviluppo delle arti performative in tutti i Paesi del mondo e riportare il teatro al centro dell’interesse della vita pubblica – i precari dello spettacolo invitano a portare un fiore davanti al Teatro Argentina, come davanti ai teatri di ogni città d’Italia, a tagliare il fiore e lasciarlo lì a marcire. I precari sono gambi senza fiore.

Diventa amico su fb della Giornata Mondiale del Teatro.
Per contatti e adesioni: precaridellacultura@gmail.com
(con gentile preghiera di diffusione)

I teatri si ribellano ai tagli mentre il governo celebrerà il 27 marzo la ““Giornata mondiale del Teatro”–br–

Repubblica — 15 marzo 2010   pagina 3   sezione: MILANO

S' I N C O N T R E R A N N O domani pomeriggio sul palco dello Strehler. Obiettivo: allargare la rivolta del mondo del teatro contro i tagli del governo ai fondi per lo spettacolo. Protagonisti gli attori e i registi della Milano capitale del teatro, che hanno annunciato l' intenzione di far salire di livello la protesta, arrivando all' occupazione dei palcoscenici e alla sospensione degli spettacoli.
Una mobilitazione nata sul palco dello Strehler di largo Greppi dove alla fine delle tre ore e mezza dello spettacolo "Sogno di una notte di mezza estate" (regia di Luca Ronconi), un interprete a rotazione estrae un foglietto e attacca le politiche culturali di Roma. «Abbiamo una crisi», è l' incipit per gli spettatori. Poi la denuncia: «L' attuale governo di centrodestra dimostra disprezzo verso le forme di sapere critico, investe solo lo 0,30 per cento del Pil ed è il fanalino di coda». Stessa scena ieri nel tardo pomeriggio. Dopo Raffaele Esposito, l' interprete di Oberon che aveva arringato il pubblico sabato sera, è toccato a Melania Giglio, che svolge il ruolo di Elena: dieci minuti di extra per il pubblico, imprevisti ma accolti con applausi, tanti in piedi, vari «Bravi, bravi». «Il futuro di istituzioni come il Piccolo e la Scala è a repentaglio. Senza un' adeguata risposta la no
stra protesta non potrà che assumere un carattere straordinario. Non permetteremo a questa classe politica di distruggere conoscenze, saperi e beni comuni che appartengono alla civiltà universale». Pausa. «Fino all' occupazione dei teatri». Giù il sipario. Esposito, che parla a nome della "Compagnia del Sogno di una notte di mezza estate", circa 40 persone tra attori e tecnici, che hanno già partecipato allo sciopero di venerdì scorso indetto dalla Cgil, ribadisce: «È arrivato il momento che anche gli attori si muovano, se non avremo risposta valuteremo provvedimenti drastici, dalla sospensione degli spettacoli fino alla loro occupazione». Domani, giorno di riposo, si cercheranno alleati in questa lotta tra gli artisti che si esibiscono nei 53 teatri milanesi. L' invito è a tutti gli operatori del teatro. Le adesioni saranno raccolte tra oggi e domani. Nel mirino degli artisti i tagli al Fus, il Fondo unico per lo spettacolo che ogni anno cala sempre di più. Secondo i dati forniti dal ministero dei Beni culturali, dai 459 milioni complessivi dell' anno scorso, per il 2010 siamo scesi a 414 milioni. Nel dettaglio ci saranno 3 milioni in meno per le fondazioni liriche (come la Scala) e circa 6 in meno per i teatri d' Italia. E dato che Milano ne è la capitale, si parla di tagli pesanti. Ad aggravare il quadro anche l' intenzione del ministro alla Cultura, Sandro Bondi, di riformulare le regole alla base dei contratti degli attori, dicono i sindacati, che potrebbero essere rivisti anche in chiave peggiorativa (oggi solo migliorativa). Solidale con la protesta l' assessore alla Cultura, Massimiliano Finazzer Flory, parte in causa visto il suo doppio curriculum artistico-istituzionale: «Sono vicino a questa protesta e se mi invitano andr ò all' incontro a difendere gli interessi di chi fa cultura – dice l'assessore-attore che ogni anno dà due milioni ai 22 teatri milanesi convenzionati e che ha comprato mille biglietti da regalare ai cittadini per il 27 marzo, giornata del teatro – . Lo spettacolo dal vivo viene umiliato da anni a favore della tv a cui abbiamo dirottato troppi soldi. Non si tratta di una questione di destra o di sinistra, si parla solo di cultura contro la barbarie». Non solo. «In un paese in cui il capo di gabinetto (Salvatore Nastasi, ndr) conta più del ministro – attacca provocatoriamente l' assessore – è evidente che c' è un problema di democrazia culturale». L' attrice Anna Maria Guarnieri solidarizza: «Il teatro è un disastro. La cultura è a rischio e un Paese è morto senza cultura». Supportano la mobilitazione anche i sindacati: «Sarà una protesta di lunga durata – pronostica Giancarlo Albori, segretario lombardo della Slc Cgil- siamo pronti anche a situazione estreme». –  ILARIA CARRA


 

ALLA SACALA
 Nostro post*

 

 La legge Barbareschi – Carlucci è pronta per essere approvata in parlamento.
Insieme alla volontà dell'Anfols (Ass. sovrintendenti) vi è quella di smantellare le Fondazione Liriche precarizzando ulteriormente e riducendo
gli organici.
In questo contesto si promuove il distacco della Scala dalle altre Fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale”. Come conseguenza si avrebbe l'isolamento dal resto dei lavoratori dei Teatri Lirici italian
i facilitando l'antico progetto dei "mercanti" del CDA scaligero di indebolirci nelle trattative sia per i rinnovi del CCNL che dell'Integrativo, poiché tutto l'impianto normativo verrebbe messo in discussione.
 
Per valorizzare l’eccellenza della Scala invece di “titoli"servono riconoscimenti sostanziali, cioè risorse economiche e non trasformazioni epocali a danno dei lavoratori volte a coprire le intenzioni del governo di dismettere la lirica e la cultura dagli interessi di Stato.

Il CDA della Scala” co-regista” di questo progetto finalizzato a privatizzarla è formato in gran parte da quegli stessi banchieri che vogliono appropriarsene.

Il Governo invece di coltivare il sogno che il teatro rappresenta, la cultura del paese, copre i mega b uchi delle banche e gli permette di fatto di svendere a loro il più importante teatro del mondo.

CUB SCALA 4 dic 2009

OGGI IL GOVERNO PROMUOVE LA GIONATA MONDIALE DEL TEATRO.
CON QUALE CORAGGIO?  UN VERO SPOT PUBBLICITARIO !

 
   


logo

  "Il Governo italiano in occasione della “Giornata” intende così dimostrare quanto la cultura italiana – ed il Teatro in particolare – sia oggi sorprendentemente presente nella società multietnica in cui viviamo e puntare i riflettori sul teatro, risorsa strategica del Paese, a cui tutti dobbiamo guardare nell’interesse della Nazione".

Per programmare e organizzare gli eventi di questa "Giornata" è stato costituito un Comitato organizzatore, di cui fanno parte anche l’AGIS (“Associazione Generale Italiana dello Spettacolo”) e l’ETI (“Ente Teatrale Italiano”), con il compito di predisporre un programma organico sull'intero territorio nazionale delle iniziative celebrative, volte, in particolare:

  • a sensibilizzare il pubblico, in particolare i giovani, alla conoscenza ed alla pratica delle arti di scena;
  • a promuovere la funzione educativa e sociale del teatro;
  • a valorizzare le arti di scena quale elevata forma di espressione artistica, fondamentale fattore di diffusione delle tradizioni culturali e di aggregazione e socializzazione delle varie realtà culturali del nostro Paese.

    http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/teatro/index.html 

  • Spot Giornata Mondiale del Teatro

    2 Marzo 2010

    LE SOCIETÀ A DELINQUERE E LA CULTURA SCULTURA(TA)

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:49

    L’ ultima invenzione la Beni Culturali Spa

    Arcus, la società per la cultura
    che regala le "mance" di Stato

    Spettacolo: ripartito il Fus 2010 che ammonta a 414,6 milioni di euro

    L’ ultima invenzione la Beni Culturali Spa

    LO CHIAMAVANO l’ uomo dal foglio d’ oro. Non il vello d’ oro, proprio il foglio, come quelli preziosi che Angelo Balducci volle come decorazioni al teatro Petruzzelli di Bari. IL DEUS ex machina dello Stato "in deroga" per realizzare "l’ Italia del fare" di Berlusconi & Bertolaso, pronubo Letta, aprì sul campo un nuovo fronte di business miliardario: la Beni Culturali Spa. Un fronte così prodigo di soddisfazioni per i pubblici funzionari e per la cricca degli appaltatori da suggerire la nomina dell’ uomo dei "decreti emergenziali" Guido Bertolaso a ministro dei Beni Culturali al posto di Sandro Bondi. Di qui l’ annuncio di Berlusconi su «Bertolaso ministro» il 29 gennaio scorso, poco prima che lo scandalo deflagrasse. Poi, con l’ arresto di Balducci e di altri "servitori dello Stato" la storia ha preso indirizzi diversi per l’ inchiesta dei magistrati di Firenze sulla nuova Appaltopoli. Ma l’ apparato predisposto è bello e pronto per intercettare "in deroga" i due miliardi e mezzo di euro (diconsi miliardi) di fondi europei per i beni e il turismo culturale. In principio furono per l’ appunto i fogli d’ oro che Angelo Balducci pretese invece di quelli di oro sintetico nell’ apparato decorativo del teatro Petruzzelli, bruciato nel 1991, per la ricostruzione del quale fu commissario straordinario. Che volete che sia un milione di euro in più, di fronte a un costo globale cresciuto del 156 per cento? Poca cosa rispetto ai 6 milioni di aggiornamento prezzi per le poltrone. Relativamente poco anche rispetto ai 650 mila euro per le "chianche" scomparse. Cos’ erano? Erano le antiche basole tipiche del borgo antico di Bari, rimosse perché non andassero rovinate. Ma i soliti ignoti scoprirono il ricovero e se le portarono via. Conto totale del commissariamento di Balducci al Petruzzelli: cinquanta milioni contro un appalto iniziale di 23, secondo il calcolo di Antonio Cantoro, che sul "Teatro degli imbrogli" ha scritto un libro che sembra un giallo. Ma pazienza perché, come disse il sindaco di Bari Michele Emiliano, «il Petruzzelli è come il Vesuvio che se erutta fa danni». Se lo si placa fa invece la fortuna di politici, pubblici funzionari, commissari straordinari e appaltatori. Non eruttò il teatro. Fu inaugurato a fine 2009 e con esso decollò il progetto per trasformare i Beni Culturali nel grande polmone dell’ Italia del fare, mondati da ogni regola della legislazione ordinaria, da ogni controllo contabile e di legittimità, in onore di una suprema deroga appaltatrice per teatri da ricostruire, zone archeologiche da ripulire, siti d’ arte da mettere in sicurezza, monumenti da sbiancare, palazzi da ristrutturare, statue da rigenerare, quadri da restaurare, biblioteche da puntellare, musei da gestire, biglietterie, librerie, bar e ristoranti da dare in concessione. La Beni Culturali Spa, un’ evoluzione della specie della Protezione Civile Spa, è già pronta a partire sotto i buoni auspici di Gianni Letta se non fosse per i magistrati fiorentini che inchiodano la cricca della bertolasocrazia tutta protesa alla conquista della prateria di appalti che si apre per la valorizzazione del patrimonio storico e monumentale.È al Petruzzelli di Bari che si fa le ossa come sub-commissario un giovanotto rampante asceso infine a capo di Gabinetto del ministro Bondi. Trentasei anni, si chiama Salvo Nastasi e dalla tolda ministeriale controlla il partito dei commissari e l’ annessa galassia di appaltatori del cuore. Egli stesso è stato commissario al Maggio Fiorentino e al teatro San Carlo di Napoli, dove ai lavori di restauro ha partecipato Pierfrancesco Gagliardi, quello che sghignazzava con suo cognato Francesco Piscicelli la notte del terremoto all’ Aquila. Dipendente del ministero al settimo livello, questo Nastasi stava per diventare direttore generale senza concorso, per decreto, con un emendamento ad personam del senatore Antonio D’ Alì. Nell’ agosto scorso passò invece come un colpo di fucile la nomina a direttore generale per la Valorizzazione del patrimonio culturale di Mario Resca, che Berlusconi aveva già proposto in tutte le salse, anche come direttore generale della Rai o presidente dell’ Alitalia. Ex amministratore delegato della McDonald’ s Italia, ex presidente del Casinò di Campione e della Finbieticola, il suo sogno è fare una centrale elettrica alimentata dal sorgo nell’ ex zuccherificio di Voghera. Ma Berlusconi e Letta l’ hanno risolutamente voluto al Patrimonio culturale, anche se non ha mai visto un museo in vita sua. «I cheeseburger – ironizzò il New York Times all’ atto della nomina – entrano nel dibattito sui musei italiani». Alla Pinacoteca di Brera, di cui Resca è commissario e dove spenderà almeno 50 milioni, potremo ordinare «un McCaravaggio e una coca»? si chiedeva il NYT. E spiegava che il governo italiano «al mandato costituzionale di proteggere il patrimonio culturale sembra voler sostituire un modello imprenditoriale finalizzato allo sfruttamento». Al genio stile McDonald’ s dobbiamo lo spot pubblicitario che sull’ immagine del Colosseo recita: «Se non lo visitate ve lo portiamo via». In che senso? Come in "TotòTruffa", il film del 1962 nel quale il principe De Curtis vende la Fontana di Trevi a un turista. Regnante Berlusconi, il conflitto d’ interessi, si sa, è un concetto desueto. Ma le società di gestione museale riunite nella Confcultura, aderente alla Confindustria e presieduta da Patrizia Asproni, sono infuriate perché tra i tanti incarichi Resca, che ha accasato i suoi consulenti in un palazzetto al numero 32-33 di via dell’ Umiltà di proprietà di una immobiliare berlusconiana, è anche consigliere d’ amministrazione della Mondadori, che controlla la Mondadori Electa, società leader nella gestione dei punti di vendita all’ interno dei musei. Magari in un soprassalto di dignità Resca si dimetterà. Ma chi potrà impedire che l’ Electa si aggiudichi i pezzi più pregiati del business? Oltre alla Pinacoteca di Brera, gli Uffizi di Firenze, le aree archeologiche di Roma e Ostia Antica, l’ area archeologica di Pompei, tutti i siti più importanti sono già nelle mani del partito dei commissari. Una compagnia di giro ben sperimentata e ottimamente retribuita. A Firenze c’ è Elisabetta Fabbri, un architetto veneziano nella manica di Nastasi, già commissaria per il Parco della musica, da cui sono partite le indagini della Procura di Firenze. Tra i "soggetti attuatori", Balducci ha inserito Mauro Dellagiovanpaola, finito in galera insieme a lui. A Roma e Ostia Antica, dopo il commissariamento di Bertolaso, è subentrato Roberto Cecchi, direttore generale per il Paesaggioe in procinto di diventare segretario generale del ministero. A Pompei c’ è Marcello Fiori, ex responsabile dell’ Ufficio emergenze della Protezione civile, intimo di Gianni Letta. Ovunque ci siano i soldi pronti ci sono anche i commissari, che in deroga a tutte le leggi affidano i lavori e i servizi senza gare di evidenza pubblica. E non a caso nel 2009 i residui passivi del ministero, cioè i soldi non spesi, sono aumentati di 200 milioni, per dimostrare che per far funzionare le cose occorrono i commissari straordinari. Tramite la società controllata Arcus, Resca ha affidato per 200 mila euro a due società di consulenza, la Roland Berger e la Price Waterhouse Coopers, il compito di redigere le nuove linee per le gare di concessione dei musei. Ma il gioiellino dell’ uomo che vuole portar via il Colosseo è un altro. Si chiama Ales, Arte Lavoro e Servizi Spa, e serve a fare esattamente quello che Berlusconi, Letta e Bertolaso avrebbero voluto fare con la Protezione Civile Spa. Ma stavolta senza decreti, senza passaggi parlamentari, senza opposizione. Ex società per il reimpiego di lavoratori so
    cialmente utili interamente controllata dal ministero dei Beni Culturali, la Ales ha ora la possibilità statutaria di fare quel che vuole, a cominciare dal drenaggio di fondi e dalla loro distribuzione con assoluta discrezionalità. Altro che l’ Italstat, la società dell’ Iri guidata da Ettore Bernabei che in epoca democristiana introdusse in Italia la concessione e l’ appalto di opere di tutti i tipi, dagli uffici postali alle carceri, superando gli ostacoli burocratici e che con fondi Fio si occupò anche di beni culturali, girando gli "sfiori", che per i grandi partiti erano troppo modesti, ai ministri socialdemocratici dell’ epoca Vincenza Bono Parrino, Ferdinando Facchiano e al segretario Psdi Antonio Cariglia. Fu attraverso la consociata Italstrade che furono costituiti centinaia di miliardi di lire di fondi neri, cui attinsero in molti prima. Tra questi, proprio Gianni Letta, che incassò un miliardo e mezzo e raccontò di averlo utilizzato per salvare il quotidiano Il Tempo, di cui era direttore e amministratore delegato. Ne uscì pulito, dopo che il processo fu scippato a Milano dalla Procura di Roma, come il successivo sulla legge Mammì e le frequenze televisive di Berlusconi. La storia si ripete nell’ ex porto delle nebbie, come dimostra il coinvolgimento del procuratore aggiunto di Roma Achille Toro nello scandalo Bertolaso. Lo statuto della Ales, di fatto la Beni Culturali Spa, è un capolavoro che, senza una legge, istituisce una sorta di Iri della Cultura. «A titolo indicativo e non esaustivo», svolge per il ministero «la gestione di musei, aree archeologiche e monumentali, biblioteche, archivi, la guardiania, le visite guidate, la biglietteria, il bookshop, la gestione dei centri di ristoro (con somministrazione di alimenti e bevande rivolta ai fruitori dei luoghi della cultura)… la gestione del marchio e dei diritti d’ immagine, il supporto tecnicooperativo per le attività di prestiti. L’ esercizio di attività di pubblicità e promozione in tutte le sue forme, anche attraverso l’ organizzazione di uffici stampa e piani di comunicazione, di mostre, convegni, fiere promozionali, spettacoli e, in generale, di eventi culturali; l’ attività di editoria in generale e in particolare la pubblicazione, produzione e coedizione di libri». E via così per tre pagine fitte fitte. Ecco il gioiellino "in deroga" che era bello e pronto per Guido Bertolaso ministro dei Beni Culturali della Repubblica berlusconiana "del fare". "Fare affari", naturalmente. Se non ci fossero stati quei magistrati di Firenze che secondo Berlusconi «si dovrebbero vergognare». Sì, del loro Paese. a.statera@repubblica.it – ALBERTO STATERA

    Arcus, la società per la cultura
    che regala le "mance" di Stato

    L’INCHIESTA. Gestisce 200 milioni distribuiti a discrezione, senza controlli
    All’università gregoriana un milione e mezzo di euro per il restauro dei cortili interni
    di CARMELO LOPAPA
    Repubblica — 28 febbraio 2010

    ROMA – L´ultimo pacco siglato «Cultura spa» porta in dote 200 milioni di euro. L´infornata è di questi giorni e permetterà al governo una distribuzione a pioggia in favore di centinaia di associazioni, enti, teatri e fondazioni. Più che di privatizzazione della cultura, l´operazione sa tanto di mancia di Stato, giusto a un mese dal voto, per amici, boiardi e parenti importanti. Succede così dal 2004. I tre ministeri di riferimento stanziano (Beni culturali, Economia e Infrastrutture) e i beneficiari graditi incassano. È un affare gestito da pochi, con fondi pubblici e scavalcando il controllo parlamentare.

    La «Cultura spa» di impronta berlusconiana – assieme ad Ales – ha il volto di Arcus, più che un volto il vero braccio operativo, il braccio lungo della spartizione. «Società per lo sviluppo dell´arte» fondata nel 2004 (sotto il precedente governo del Cavaliere) a capitale interamente sottoscritto dal ministero dell´Economia. I suoi decreti operativi vengono adottati dal ministero per i Beni culturali di Sandro Bondi, di concerto con le Infrastrutture di Altero Matteoli. Una spa a tutti gli effetti – col suo cda di sette componenti per dieci dipendenti – che, come ha avuto modo di denunciare in ripetute occasioni la Corte dei conti, si è «trasformata in un una agenzia ministeriale per il finanziamento di interventi», spesso «non ispirati a principi di imparzialità e trasparenza». La storia torna a ripetersi. Nel silenzio generale, la spa Arcus ha adottato a febbraio il piano triennale di interventi: 119 milioni per quest´anno, 43 per il prossimo, 37 e mezzo per il 2012. Totale: 200 milioni, parcellizzati in 208 interventi.

    La logica appare discrezionale, se non emergenziale, in stile Protezione civile. Nel calderone, dietro il Lazio con 23 milioni di euro nel 2010, la parte del leone la fa la Toscana dei ministri Bondi e Matteoli: 21,4 milioni, rispetto per esempio agli 8,5 della Sicilia o ai 12,5 della Campania, pur ricche entrambe di siti, chiese, monumenti. Ma quali sono gli interventi strategici sui quali il ministero punterà per i prossimi tre anni? Nel capitolo «varie», intanto, 500 mila euro vengono destinati alla «partecipazione dell´Italia all´Expo di Shangai 2010».

    A guidare la missione sarà Mario Resca, consigliere d´amministrazione della Mondadori, berlusconiano doc, direttore generale del dipartimento per la «valorizzazione del patrimonio culturale» al ministero. Solo coincidenze, ovvio. Come lo è il fatto che, in Veneto, Arcus finanzia con due capitoli per un totale di 600 mila euro il dipartimento di Archeologia dell´Università di Padova. Direttore è la professoressa ordinaria di Archeologia Elena Francesca Ghedini, sorella del più illustre deputato, avvocato e consigliere del premier, Niccolò. Altissime le sue referenze nel mondo culturale: dal 2008 il ministro Bondi l´ha voluta al suo fianco quale «consigliere per le aree archeologiche» e dal marzo 2009 quale membro del «Consiglio superiore per i beni culturali».

    Ma di bizzarrie nelle 18 tabelle del piano se ne scovano tante. Ad Amelia, in Umbria, l´Associazione culturale società teatrale riceverà 800 mila euro, la Fondazione teatro dell´Archivolto in Liguria 450 mila euro e via elargendo.
    Generoso il finanziamento di decine di interventi su immobili ecclesiastici, anche del patrimonio vaticano, dunque extraterritoriali. È il caso del «restauro dei cortili interni della Pontificia università gregoriana» a Roma: 1 milione di euro nel 2010 e 500 mila nel 2011, sebbene lo Stato abbia già finanziato lo stesso restauro con 457.444 euro tratti dai fondi dell´8 per mille, lo scorso anno, e con 442.500 euro, nel 2007. Ma, anche qui, la lista di monasteri, campanili e basiliche beneficiati è sconfinata. Dal pozzo dei miracoli di Arcus il governo attinge per aiutare pure le amministrazioni comunali «amiche» in crisi finanziaria: 1 milione alla cultura del Comune di Roma di Gianni Alemanno, 1,5 milioni per la rassegna estiva «Kals´art» del Comune di Palermo (Diego Cammarata).

    La spa del ministero tra il 2004 e il 2009 aveva già spalmato, su 300 interventi, finanziamenti pubblici per altri 250 milioni di euro. La storia non cambia. E dire che il ministro Bondi, presentando in Parlamento il suo programma, il 26 giugno 2008, annunciava l´intenzione di «restituire alla società Arcus la sua mission originaria, evitando interventi a pioggia» e promettendo di «privilegiare d´ora in poi interventi di notevole spessore».

    Dalla fondazione del 2004, a gestire la spa è il direttore generale Ettore Pietrabissa, già vice all´Iri e poi all´Abi. Presidente è un vecchio andreottiano, Salvatore Italia, classe ?40, alla guida del cda composto da altri sei consiglieri. Vertice di tutto rispetto per una spa che vanta però solo 4 dipendenti distaccati dal ministero e 6 contratti a termine. Sebbene la sede legale sia in via del Collegio romano 27, nei locali del ministero, quella «operativa» si trova in via Barberini 86, in un elegante ufficio da 350 metri quadrati nel pieno centro di Roma, affittato per circa 16 mila euro al mese, 175 mila euro l´anno. Nel 2010, stipendi, sede, gettoni e quant´altro necessita al funzionamento di Arcus costeranno 2 milioni di euro.

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    25 Febbraio 2010

    TESTO BASE LEGGE QUADRO PER LO SPETTACOLO DAL VIVO 24 FEBBRAIO 2010

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:39

    4 Febbraio 2010

    RIFORMA DELLE FONDAZiONI LIRICHE. Alcuni Punti Spuntano e Pungono

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:17
    Bondi al Senato sulla riforma delle fondazioni liriche.

    Generale riduzione dei costi del personale. "Mi rendo conto che l’eventuale blocco del turn-over è un provvedimento duro, ma in fase riorganizzativa generale sarà necessario e sopportabile”.

    Attribuire ad un unico soggetto a livello centrale la rappresentanza dei datori di lavoro.

    “Non può ulteriormente tollerarsi, la deroga ormai sistematica del contratto nazionale da parte dei contratti integrativi,"

    "Ritengo, inoltre, necessario assicurare una più proficua utilizzazione del personale, in linea con gli indirizzi generali di stabilità economico-finanziaria”.

    "Non è possibile che formazioni parallele vedano protagoniste le stesse maestranze al di fuori dell’ente, con manifestazioni autonome".

    "L’età pensionabile dei ballerini e dei tersicorei, che a mio parere va portata, così come già previsto in molti Paesi europei, dagli attuali 52 a 45 anni."

    L’articolo completo

    4 FEBBRAIO 2010 – Il ministro Sandro Bondi è intervenuto ieri alla VII commissione del Senato per riferire sulla riforma delle fondazioni liriche. “In via immediata – ha esordito il ministro – per l’esigenza di assicurare un adeguato contenimento dei costi, credo sia necessario riformare il sistema di contrattazione collettiva delle fondazioni liriche, attribuendo ad un unico soggetto a livello centrale la rappresentanza dei datori di lavoro. Mi riferisco in particolare al deprecabile fenomeno della frammentazione della contrattazione che reca disomogeneità e malfunzionamenti all’interno delle fondazioni".

    "Il ministero – ha continuato Bondi – dovrà provvedere a fornire gli indirizzi per la stipula di un nuovo contratto collettivo che sia più attento ai profili di razionalità economico-finanziaria e sia volto a migliorare i risultati della gestione. Così facendo intendo reintrodurre una disposizione normativa che attribuisca ad un unico soggetto centrale la rappresentanza negoziale della parte datoriale, poiché le fondazioni lirico-sinfoniche sono da ritenersi organismi di diritto pubblico, finanziati in larga parte da soggetti pubblici quali Stato, Regioni, Province e Comuni. Ciò al fine di assicurare la corretta allocazione delle risorse pubbliche e migliorare l’efficienza e l’efficacia delle procedure della contrattazione collettiva, sia a livello nazionale, sia a livello integrativo”.

    “Non può ulteriormente tollerarsi – ha aggiunto Bondi – la deroga ormai sistematica del contratto nazionale da parte dei contratti integrativi, così come la giungla retributiva e normativa che vede la produttività delle singole fondazioni liriche ai livelli più bassi d’Europa, rispetto a trattamenti economici di tutto rispetto. Il trattamento integrativo in godimento dovrà essere commisurato alla reale produttività del dipendente, anche a costo di drastiche riduzioni dei costi dell’integrativo nel futuro”.

    “Credo inoltre – ha detto ancora il ministro – che la riforma debba tener contro della non omogeneità che si riscontra nel variegato panorama delle fondazioni, anche attraverso il riconoscimento di una particolare autonomia a quelle istituzioni che rivestono connotati peculiari. Non si tratta nella maniera più assoluta di costituire graduatorie o eccellenze. Non permetterò mai che si parli di fondazioni di serie A e di serie B. Al contrario, bisogna delegificare l’intera materia emanando regolamenti che tengano conto delle specificità di ogni fondazione lirica, stabilendo, a seconda della tradizione, della storia, della produttività e del ruolo assunto in Italia ed all’estero di ognuna, un livello maggiore o minore di autonomia rispetto ai tradizionali poteri ministeriali. E’ poi necessario confermare, anche a livello regolamentare, l’attuale assetto che vede gli enti territoriali protagonisti della gestione di questi enti. E’ ora, pertanto, di annullare l’intensa ed affastellata legislazione sulle fondazioni emanando una vera e propria legislazione che riordini l’intero settore. Ritengo, inoltre, necessario assicurare una più proficua utilizzazione del personale, in linea con gli indirizzi generali di stabilità economico-finanziaria”.

    “A questo scopo – ha osservato il ministro – occorre contemperare la possibilità per il personale di svolgere attività di lavoro autonomo con le esigenze produttive delle fondazioni, come oggi avviene, ma tenendo in estremo conto le esigenze produttive di ogni fondazione. Non è possibile che formazioni parallele vedano protagoniste le stesse maestranze al di fuori dell’ente, con manifestazioni autonome. Ovvero potrà essere possibile all’interno di una seria contrattazione di primo livello che tenga conto delle esigenze del datore di lavoro al pari di quelle dei dipendenti. D’altro canto è necessaria una generale riduzione dei costi del personale attraverso il meccanismo del turnover e la possibilità per le fondazioni di avvalersi, compatibilmente con i vincoli di bilancio, delle tipologie contrattuali e delle forme di organizzazione del lavoro disciplinate dalla legge Biagi. Mi rendo conto che l’eventuale blocco del turn-over è un provvedimento duro, ma in fase riorganizzativa generale sarà necessario e sopportabile”.

    “In tale ambito si inserisce – ha proseguito il ministro – la tematica dell’età pensionabile dei ballerini e dei tersicorei, che a mio parere va portata, così come già previsto in molti Paesi europei, dagli attuali 52 a 45 anni. Insisterò a livello governativo per riuscire in questa impresa di cui si parla da anni”.

    Dibattito in Senato sulle fondazioni. Pd e Idv per disegno di legge.

    4 FEBBRAIO 2010 – Le opposizioni chiedono un disegno di legge e non un decreto sulle fondazioni liriche. E’ quanto emerge, dal dibattito nella VII commissione del Senato, dopo l’intervento del ministro Bondi ). Fabio Giambrone (Idv), dichiara che dall’intervento del ministro si deduce esclusivamente una vaga idea di riforma, senza tuttavia avere notizia di azioni concrete e chiede in particolare maggiori dettagli circa gli indirizzi che il governo intende assumere sulla contrattazione collettiva. Per Giambrone, inoltre una differenziazione tra fondazioni rischia di corrispondere a una presunta graduatoria di eccellenza. 

     Il senatore Vincenzo Vita (PD) domanda se il ministro intende adottare, per le fondazioni, un provvedimento emergenziale oppure un disegno di legge organico; solo in quest’ultimo caso, sottolinea, sarebbe possibile un approfondimento ed una verifica tra gli schieramenti. Chiede inoltre quali saranno le risorse che accompagneranno il riordino, evidenziando la necessità di offrire una speranza al settore, altrimenti, si compirà una mera razionalizzazione. Quanto al contenuto del preannunciato provvedimento, tiene a precisare che la disciplina dei livelli contrattuali va rapportata alla specificità della produzione artistica e culturale degli enti lirici per i quali spesso le soglie economiche nazionali non sono sufficienti. 

    E’ cruciale, per il senatore Andrea Marcucci (Pd), introdurre a favore delle fondazioni liriche nuove forme di deducibilità fiscale, onde non incorrere negli stessi limiti della riforma del 1996. Per un confronto sul tema occorre tuttavia, a suo avviso, un maggiore dettaglio rispetto all’esposizione di Bondi. In particolare, sarebbe utile discutere sulle misure più idonee a coinvolgere le Regioni e le fondazioni bancarie, ad assicurare il pareggio di bilancio, a conferire maggiori poteri ai revisori. Anche Marcucci si augura che il governo scelga la via di un disegno di legge ordinario, e quanto all’ipotesi di distinguere fra fondazioni di "serie A" e di "serie B", registra con soddisfazione l’intento del ministro di non operare nessuna sperequazione. 

    Il senatore Antonio Rusconi (Pd) ritiene che Bondi abbia sostanzialmente inteso giustificare la riduzione dei finanziamenti al settore per quest’anno e per gli anni venturi. Egli si sarebbe invece atteso una prospettiva di ampio respiro.

    Per la maggioranza, il senatore Giuseppe Valditara (PdL) esprime apprezzamento per il quadro delineato dal ministro Bondi, che si propone una riorganizzazione autenticamente liberale di un settore di sua competenza. In particolare, dichiara di condividere la prospettiva di retribuzioni legate alla produttività. Afferma anche di non aver alcun timore a distinguere fra fondazioni di "serie A" e di "serie B" per far emergere le eccellenze, ponendo fine a perniciosi egualitarismi.

    Il senatore Mario Pittoni  (Lega) si sofferma sul pensionamento dei ballerini, domandando al ministro quali garanzie economiche avrebbe questa categoria di lavoratori se andasse in pensione così anticipatamente rispetto agli altri.

    Il senatore Franco Asciutti (PdL) giudica marginale la scelta fra strumento di urgenza e disegno di legge ordinario, ritenendo prioritario intervenire per la riforma del settore lirico e manifesta piena condivisione sulla proposta del ministro di disciplinare più efficacemente i contratti integrativi che, ribadisce, devono seguire e non precedere il contratto nazionale.
    Spettacolo dal vivo: Bondi sui nuovi criteri di finanziamento.

    4 FEBBRAIO 2010 – Nel corso del suo intervento di ieri al Senato , il ministro Sandro Bondi (foto) ha illustrato anche i nuovi criteri a cui si ispirerà il finanziamento di tutto lo spettacolo dal vivo. “Occorre razionalizzare – ha detto – l’intero sistema di finanziamento statale destinato agli organismi dello spettacolo dal vivo, rideterminando i criteri selettivi di assegnazione dei contributi agli organismi di spettacolo, tenendo conto delle attività svolte e rendicontate, dei livelli quantitativi e dell’importanza culturale della produzione svolta, della regolarità gestionale degli organismi, nonché degli indici di affluenza del pubblico".

    "Si dovrebbe, a mio parere – ha aggiunto il ministro – rendere ancora più selettivi e trasparenti i criteri da adottare per il finanziamento alle attività di musica, di danza, di prosa e dei circhi e spettacoli viaggianti."  

    Legislatura 16º – 7ª Commissione permanente – Resoconto sommario n. 165 del 03/02/2010

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    2 Febbraio 2010

    Giro, per le Fondazioni liriche è quasi pronto un decreto

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:37

    2 FEBBRAIO 2010 – Mentre il ministro Sandro Bondi è atteso per domani, mercoledì 3 febbraio, dalla commissione Cultura del Senato, per la seconda parte dell’audizione sulle fondazioni liriche, il sottosegretario Francesco Giro dichiara che il governo è tornato sulla originaria idea di procedere alla riforma con un decreto, ritirando così la disponibilità di Bondi, manifestata al Senato, ad intervenire, ove ve ne fossero state le condizioni, con un disegno di legge.
    "Riteniamo – dice Giro all’Ansa – che la situazione sia talmente grave che solo un provvedimento che abbia carattere di necessità e urgenza ci permetta di fronteggiare il collasso delle fondazioni". Il decreto potrebbe essere presentato già al prossimo Consiglio dei ministri di venerdì 5 febbraio. "E’ praticamente già scritto", dice Giro, per il quale le fondazioni lirico sinfoniche "sono tutte oberate da milioni di euro di debito e noi abbiamo la responsabilità di invertire questa tendenza".

    Il sottosegretario anticipa che nel decreto "sono previste norme cogenti per rientrare dal debito, nuove norme previdenziali per i ballerini, norme per dare via libera al contratto nazionale che non è stato firmato ormai da più di tre anni ed è di fatto surrogato da contratti integrativi. Abbiamo chiesto sacrifici per la scuola e la sanità – fa notare Giro -, io credo che si debbano chiedere sacrifici per la lirica". Nelle fondazioni, prosegue, "ci sono troppi privilegi, si lavora poco, meno che in Europa. Bisogna lavora di più riorganizzare l’attività in modo radicale". Il decreto, aggiunge, "interviene poi di fatto sullo spirito della legge sulle fondazioni, che non regge", e che "ha affidato ai comuni responsabilità notevoli e creato ibridi pubblico e privato, con tutti problemi del pubblico e pochissime opportunità del privato". Per Giro l’obiettivo è "di riformare la legge stessa sulle fondazioni lirico sinfoniche che ha fallito, altrimenti non non ci sarebbe ora la necessità di intervenire in modo così diretto da parte del governo".  

    15 Gennaio 2010

    Coordinamento Nazionale Teatri Lirici-Trattative CCNL

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 08:18

    Per la prosecuzione delle trattative di rinnovo contrattuale delle Fondazioni Lirico Sinfoniche è convocato il  per il giorno 9 febbraio p.v. alle ore 11.30 presso la sede dell’AGIS, Via di Villa Patrizi, 10 – Roma.

    Dopo provocazioni e attegiamenti dilatori l’Anfols ha comunicato che il 12 febbraio si terra un incontro per il rinnovo del CCNL, un passo decisivo per capire se sarà possibile concludere la trattativa, in caso contrario è assolutamente necesario riprendere le iniziative di lotta.

    22 GENNAIO 2010 Agis: associazioni spettacolo dal vivo sollecitano tempi certi per la legge

    “Dopo tanti annunci attendevamo dalla riunione del 21 gennaio del Comitato ristretto di conoscere tempi certi per l’emanazione del testo definitivo della legge sullo Spettacolo dal vivo, all’esame della Commissione cultura della Camera dei Deputati. Ciò non è avvenuto. I rumors si rincorrono e sono di vario genere: a noi non interessano, ma non riusciamo a capire e per questo chiediamo, nel convinto rispetto dell’ autonomia della funzione parlamentare, di avere un definitivo e concreto segnale sull’iter della legge attesa da oltre 50 anni e che sembra essere in dirittura d’arrivo. Non siamo né statalisti, né regionalisti, ma costituzionalisti”. Così le associazioni dello Spettacolo dal vivo riunite all’Agis per verificare lo stato della discussione sulla legge di settore.

    “Attendiamo di conoscere l’articolato che verrà licenziato dal Comitato ristretto – dichiarano ancora le associazioni – ma diciamo subito che non siamo disposti ad essere le vittime della discussione Stato-regioni-enti locali sulle competenze e sulle risorse dello spettacolo e che continueremo ad impegnarci per agevolare l’elaborazione della legge sulla base della nostra esperienza operativa sul territorio nazionale, interloquendo con i soggetti istituzionali della Repubblica, iniziando dall’ANCI con la quale l’Agis ha già costituito un tavolo di lavoro”.

    “I 200 mila impegnati nel settore attendono dal Parlamento risposte chiare e definitive seguendo con attenzione l’evolversi della situazione. Qualora questa non si sbloccasse rapidamente, doverosamente rispettando l’autonomia parlamentare per eventuali decisioni ostative alla legge, i lavoratori, gli artisti, gli imprenditori dello spettacolo vorranno conoscerne e valutarne le responsabilità politiche, e liberamente trarne le conseguenze”.

    “La problematica dello Spettacolo dal vivo, unitamente alla necessità della nuova legge, investe anche le risorse e la urgente definizione delle norme regolamentari per il 2011 sulla base del lavoro elaborato e condiviso con il ministero dei Beni e delle Attività culturali, che occorre riprendere e confrontare con le regioni e le autonomie locali, auspicando – concludono le associazioni dello Spettacolo dal vivo – che la nuova normativa possa essere verificata nelle Giornate Professionali del Teatro, a Napoli nel prossimo mese di giugno”.


    Spettacolo dal vivo: Gabriella Carlucci, a fine gennaio si vota per la legge.

    ROMA – 14 GENNAIO 2010 – Roberta Romei – "Per la fine di gennaio è fatta" così dichiara l’on. Gabriella Carlucci definendosi "finalmente ottimista" sulla legge per lo spettacolo dal vivo attualmente alla 7° Commissione della Camera. “Entro la fine del mese – dice ancora – voteremo e daremo il termine per gli emendamenti, dei quali però non credo ci sarà necessità perché ormai la legge è stata ampiamente sviscerata. Siamo arrivati alla fine dell’iter: il 20 e 21 gennaio, si riuniscono gli ultimi due comitati ristretti, e la settimana successiva passiamo alla votazione, in sede redigente in Commissione".

    Un’accelerazione quindi, che , secondo le parole della parlamentare del Pdl, è dovuta allo scioglimento del nodo con la Lega che all’interno del comitato ristretto ha sempre sostenuto le posizioni più regionaliste come portabandiera del federalismo e delle competenze territoriali. 

    “Anche questo scoglio è stato superato. Siamo riusciti a quadrare il cerchio – sostiene Carlucci – Abbiamo lavorato sulla materia concorrente, cercando di rendere più sfumato il ruolo dello Stato e più evidente quello delle Regioni. Siamo riusciti a trovare, anche riguardo la terminologia,una soluzione che mette d’accordo Stato e Regioni, incidendo su tre articoli, il 4 , il 6 e il 6bis. Nell’ambito della Conferenza Unificata, vengono così individuati i soggetti che hanno priorità nazionale, i soggetti territoriali e la distribuzione dei finanziamenti . Sono molto felice – sottolinea Carlucci – e soddisfatto è anche il ministro Bondi , sempre tenuto al corrente di tutti i passaggi della legge, che è e rimane una legge quadro. Siamo finalmente arrivati ad una competenza ripartita e condivisa fra lo Stato e le Regioni , sia attraverso la Conferenza unificata che attraverso il Consiglio nazionale dello spettacolo”.
    Bondi punta a provvedimento per le Fondazioni liriche da fine gennaio


    Bondi punta a provvedimento per le Fondazioni liriche da fine gennaio

    ROMA – 14 GENNAIO 2010 – Il ministro dei beni culturali Sandro Bondi  – scrive l’Ansa – punta a presentare a partire dal 29 gennaio in consiglio dei ministri il provvedimento di riforma delle fondazioni liriche. Lo ha detto lo stesso ministro ieri pomeriggio ai senatori della commissione cultura, precisando di essere disponibile a valutare se procedere con un disegno di legge – come gli è stato chiesto da molti senatori – ed escludere quindi la forma del decreto. Questo, ha sottolineato il ministro che si è impegnato a tornare, "purché se ne verifichino le condizioni", ovvero la "disponibilità concreta" anche dell’opposizione ad un confronto Intrattenendosi poi con alcuni senatori, il ministro avrebbe poi precisato che solo un disegno di legge approvato in sede deliberante potrebbe raggiungere gli stessi risultati del decreto legge, permettendo un confronto più ampio con le opposizioni. Qualora tale possibilità svanisse, si vedrebbe comunque costretto ad optare per un decreto legge d’urgenza.

    "Riconosco che oggi la mia relazione è stata necessariamente generale – ha detto rispondendo alle obiezioni di alcuni rappresentanti delle opposizioni tra i quali Vincenzo Vita (Pd) e Giambrone (Idv) – e mi impegno a tornare già la prossima settimana per fare un passo avanti". "Mi auguro però – ha aggiunto – di trovare anche proposte chiare e responsabili" da parte anche dell’opposizione.

    Con i senatori, intanto, il ministro ha chiarito alcuni punti del cosiddetto ‘pre-testo’ preparato al ministero. "Non intendo abolire i contratti di settore", ha precisato, "né togliere ai comuni la nomina dei soprintendenti". E ancora "non ci saranno distinzioni tra fondazioni di serie A ed altre di serie B". L’età pensionabile dei ballerini sarà portata, per gli uomini e per le donne a 45 anni. Nodo fondamentale, quello degli incentivi fiscali per gli interventi dei privati: "senza un provvedimento che consenta il contributo dei privati alla cultura difficilmente le fondazioni potranno decollare com’era negli auspici di chi ha voluto questa riforma".

    Dal ministro un accenno anche alla situazione dell’Imaie, l’istituto mutualistico per gli artisti interpreti e esecutori, di cui ha sottolineato la situazione critica : "ne ho avuto da tempo la consapevolezza – ha sottolineato – tanto che proprio su segnalazione dei miei uffici il prefetto di Roma ha proceduto allo scioglimento dell’Istituto con un provvedimento giudicato legittimo dalla magistratura". Quanto al futuro dell’ente: "Non ci sarebbe niente di male, a mio avviso, se queste competenze passassero alla Siae, ma il mio è solo un ragionamento di buon senso, lo vedremo insieme".

    11 Gennaio 2010

    Confermata audizione di Bondi al Senato sulla lirica. Due mesi per la legge

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:03
    11 GENNAIO 2010 –
    Confermata per mercoledì 13 gennaio alla commissione Cultura del Senato, l’audizione del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi sulle prospettive di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche. Lo rifersice l’ agenzia Ansa, aggiungendo che fonti vicine al ministero smentiscono intanto che sia in arrivo già nei prossimi giorni un provvedimento sulla materia, che dovrebbe arrivare, invece, non prima di un paio di mesi anche per dar modo di completare, viene sottolineato, i confronti tecnici con gli altri ministeri.

    La conferma dell’audizione del ministro viene dal vicepresidente  della commissione Cultura, Vincenzo Vita (Pd): "Ci auguriamo – dice Vita – che il ministro voglia sciogliere un dubbio che fin qui non ha mai chiarito: l’attuale governo, molto attento alla televisione, vuole sbarazzarsi della sua tradizione lirico sinfonica o invece c’é un progetto di rilancio?". E aggiunge: "Noi ci auguriamo che il ministro voglia smentire le ricorrenti voci su commissariamenti, tagli , licenziamenti, riduzione del numero degli enti e quant’altro".

     

    14 Dicembre 2009

    Fondazione liriche: Brunetta contro la Carlucci

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 12:39

    CULTURA, SCIENZA ED ISTRUZIONE: FONDAZIONI LIRICHE: BRUNETTA CONTRO LA CARLUCCI

    Autore: CAPPELLI VALERIO

    Testata: CORRIERE DELLA SERA, a pagina: 35

       

    169/2009 Giuseppe Pinelli e Pietro Valpreda: NOI NON DIMENTICHIAMO  
     

     

    QUARANT’ANNI DI PIAZZA FONTANA –


    Martedì 15 dicembre 2009 – ore 20.45 – al Teatro della Cooperativa

    Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa, in collaborazione con Teatro della Cooperativa

    1969/2009 A quarant’anni dalla strage di Piazza Fontana, ricordando Giuseppe Pinelli nel giorno del suo assassinio e l’ingiusta incarcerazione di Pietro Valpreda

    Pino Pinelli

    3 Dicembre 2009

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:41

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    SCALA,CUB: 7 DICEMBRE IN PIAZZA CONTRO LICENZIAMENTI E PER LAVORO-
    PRECARI TEATRO ALLA SCALA – LE VERTENZE     



    Giunti al diciottesimo appuntamento, anche quest’anno le organizzazioni della Confederazione Unitaria di Base, in occasione della prima scaligera, saranno in piazza della Scala a manifestare "per impedire i licenziamenti indiscriminati, per il diritto al lavoro, per il reddito e il diritto alla casa, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario". "Per motivi opposti dai loro diciotto anni siamo anche noi alla prima, proprio con i padroni, i bancarottieri e il governo, gli stessi che hanno prodotto la crisi, e oggi festeggiano", annuncia Piergiorgio Tiboni coordinatore della Cub. "Ma i nostri obietti
    vi sono la trasformazione del precariato in lavoro stabile, la continuità del reddito, e anche per canone sociale degli affitti".(omnimilano.it)
    La Republica

                                                  

    logo CUB    ASSUNZIONE DI TUTTI E SUBITO!

    Una settimana si e l’altra pure, già da settembre, il capo del personale è costretto a rispondere, davanti ai giudici del lavoro, del comportamento illegale della Fondazione nei confronti di lavoratori costretti ad anni di saltuarietà contrattuale seppur in un rapporto di continuità lavorativa.–br–

    Le altre organizzazioni Sindacali che hanno l’esclusiva nella trattativa con la Direzione, non dovrebbero permettersi di ipotizzare un accordo “in deroga alla legge”.

    Se questa stabilisce che un contratto continuativo di oltre 9 mesi deve considerarsi a tempo indeterminato, non si deve far aspettare altro tempo a chi ha già maturato il diritto al posto fisso.
    E’ inoltre stabilito per legge che da quando la Scala è diventata Fondazione non esiste un limite al numero dell’organico dei lavoratori a tempo indeterminato .
    I precari della Scala hanno già aspettato abbastanza!

    Solo in un modo possiamo accettare l’accordo occupazionale per fermare le vertenze che si moltiplicano!


    Tutti gli aventi diritto       Vanno assunti a tempo indeterminato!      Adesso , Subito!

     

    CUB-lnformazione   Confederazione Unitaria di Base

    4 Novembre 2009

    ANFOLS PER NUOVO C.C.N.L. CON INNOVAZIONI

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 10:01

    1* DETERMINAZIONE DEL ORGANICO
    2* FLESSIBILITA’/PRODUTTIVITA’ CON CRITERI DI MULTIPERIODALITA’
    3* MODIFICHE DEI DIRITTI DI PRECEDENZA
    4* DEFINIZIONE DEGLI IST. REGOLATI DALL’ INTEGRATIVO E DECADENZA DOVE NON COMPATIBILE

    ROMA – 3 NOVEMBRE – L’Assemblea Anfols si è riunita oggi a Roma presso l’Agis, per esaminare la proposta – emersa nel corso dell’ultimo incontro con le Organizzazioni Sindacali Nazionali – di arrivare velocemente alla sottoscrizione di un nuovo CCNL che contenga una variazione economica e una contenuta riscrittura della parte normativa.

    A questo proposito l’Assemblea all’unanimità si dichiara disponibile a sottoscrivere in tempi brevi il nuovo CCNL, purché in esso siano contenute le seguenti innovazioni: 1) superamento dell’attuale determinazione degli organici funzionali che dovranno essere stabiliti dai CdA di ciascun Teatro in base alla compatibilità con le risorse economico-organizzative. 2) acquisizione di flessibilità/produttività attraverso l’adozione dei criteri di multiperiodalità, come da documenti già consegnati alle Organizzazioni Sindacali da estendere alle altre categorie. 3) modifiche delle validità temporali dei diritti di precedenza. 4) definizione degli istituti regolabili dai contratti di 2° livello, e decadenza degli istituti non più compatibili sul piano normativo.

    A parere dell’Assemblea Anfols queste sono condizioni necessarie per recuperare le risorse economiche indispensabili per un rinnovo contrattuale. L’Anfols confida sul generale senso di responsabilità che informa le parti in questa difficile situazione.

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