Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

10 Aprile 2011

QUANTO COSTA IL FERRO?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:23

                              
La  citazione dell’opera di B.Brecht in quest’epoca di guerre è  nulla di più appropriato per questa TURANDOT. Una montagna di ferro ha invaso i ponti del palcoscenico del Piermarini. 
                                  QUANTO COSTA?
Ma quanto ci costa soprattutto in termini di rischi per la sicurezza questa megaproduzione, messa in scena con gli stessi tempi di un balletto fatto con 4 quinte?
                                  TOCCATE FERRO!
Vengono usati ad esempio i fine corsa nei motori che movimentano queste armature dove passano sotto intere masse artistiche e tecniche?…
                                  RITOCCATE FERRO!
Quanti Rappresentanti della Sicurezza ci dovrebbero essere a sorvegliare e denunciare i rischi di una produzione così Off-limits?
Almeno 3 su tutti i turni in palco e in 6 in tutto il teatro come prescrive la legge 81/2008 in un posto di lavoro come la Scala. Ma purtroppo ce n’è uno solo, che con tutto il nostro rispetto riesce a malapena a occuparsi dei numerosi acrobati che volteggiano sospesi per aria, per esigenze di regia“indiscutibili”.
Diffidiamo la direzione dell’allestimento scenico e quella della produzione nel continuare a superare qualsiasi limite per mettere in scena un’opera che avrebbe avuto bisogno dei tempi di una prima di Sant’Ambrogio.
Anche se la nuova lobby francese ha in “appalto” i” 7 dicembre” e i “resti “ se avanza qualche buco in stagione come in questo caso, vengono lasciati alla lobby del “vecchio artimarchigiano”,
nessuna produzione deve mettere a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori. La mala-organizzazione mette il teatro in uno stato di insicurezza ed emergenza tempistica che ha anche costretto ad appaltare a due rinomate sartorie capitoline la produzione dei costumi di Casanova e Turandot. Queste, invece di  alleggerire, con i loro errori, han prodotto addirittura un ulteriore carico di lavoro.
Denunciamo l’incompetenza dei responsabili della direzione Scaligera che scaricano sulle spalle dei lavoratori disagi e rischi  per la propria incolumità nonché  l’ennesimo  sperpero di risorse  a piene mani  in un epoca di tagli endemici.

ANCHE PER QUESTI MOTIVI SCIOPERIAMO E SAREMO IN PIAZZA IL 15/4/2011
                           
                        CUB /INFO Teatro Alla Scala

Venerdi 15 aprile Sciopero Generale di 24 ore
LA GIORNATA DELLA COLLERA(1)

Ci negano il diritto al lavoro, al reddito, alla casa, alla sanità e all’istruzione.

Sono contrari alla tassazione dei grandi patrimoni, al taglio delle spese militari, alla lotta all’evasione fiscale.

Rifiutano: l’asilo ai rifugiati in fuga dalle guerre, dalla fame e dalle dittature; il permesso di soggiorno con la “sanatoria truffa”, il prolungamento del permesso di soggiorno per chi perde il lavoro; la cittadinanza ai nati in Italia, il diritto di voto per chi risiede da 5 anni; la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione.
Ora Basta

Unità e lotta per i diritti

5 Aprile 2011

Sabato 9 aprile: Tutt* in piazza contro la precarietà!

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:53
  

   vedi il video  il nostro tempo è adessoMiniatura Sabato 9 aprile: Tutt* in piazza contro la prec…di ilnostrotempoeadesso516 visualizzazioni

La manifestazione si svolgerà in molte città d'Italia, a Milano h15 e 30 colonne di San Lorenzo  c'è inoltre la possibilità di partecipare con la lettura di piccoli brani o brevi performance di teatro di strada.

http://ilnostrotempoeadesso.it/
L'apello  

Non c’è più tempo per l’attesa. E’ il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce. Per dire che questo paese non ci somiglia, ma non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarlo. Soprattutto nelle mani di chi lo umilia quotidianamente.

Siamo la grande risorsa di questo paese. Eppure questo paese ci tiene ai margini. Senza di noi decine di migliaia di imprese ed enti pubblici, università e studi professionali non saprebbero più a chi chiedere braccia e cervello e su chi scaricare i costi della crisi. Così il nostro paese ci spreme e ci spreca allo stesso tempo.

Siamo una generazione precaria: senza lavoro, sottopagati o costretti al lavoro invisibile e gratuito, condannati a una lunghissima dipendenza dai genitori. La precarietà per noi si fa vita, assenza quotidiana di diritti: dal diritto allo studio al diritto alla casa, dal reddito alla salute, alla possibilità di realizzare la propria felicità affettiva. Soprattutto per le giovani donne, su cui pesa il ricatto di una contrapposizione tra lavoro e vita.

Non siamo più disposti a vivere in un paese così profondamente ingiusto. Lo spettacolo delle nostre vite inutilmente faticose, delle aspettative tradite, delle fughe all’estero per cercare opportunità e garanzie che in Italia non esistono, non è più tollerabile. Come non sono più tollerabili i privilegi e le disuguaglianze che rendono impossibile la liberazione delle tante potenzialità represse.

Non è più tempo solo di resistere, ma di passare all’azione, un’azione comune, perché ormai si è infranta l’illusione della salvezza individuale. Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non da soli.

Vogliamo tutto un altro paese. Non più schiavo di rendite, raccomandazioni e clientele. Pretendiamo un paese che permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare. Che investa sulla ricerca, che valorizzi i nostri talenti e la nostra motivazione, che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole formarsi in autonomia. Vogliamo un paese che entri davvero in Europa.

Siamo stanchi di questa vita insostenibile, ma scegliamo di restare. Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro, e che hanno intenzione di farlo adesso.

 

tutt* in piazza il 9 aprile.

30 Marzo 2011

TEATRO: CDA SCALA, OK INTEGRATIVO; PER 2011 PIU' FONDI DAL COMUNE- Autonomia; il regolamento attuativo nelle prossime settimane

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18:56 28 MAR 2011

(AGI) – Milano, 28 mar. – Il bilancio 2010 del teatro alla Scala, sara' in pareggio per il sesto anno consecutivo. Prendendo atto di questo, il Cda del teatro scaligero, che si e' riunito oggi sotto la presidenza di Letizia Moratti, ha accolto la proposta del Sovrintendente Stephane Lissner, di corrispondere l'integrativo aziendale, a consuntivo approvato.
Per quanto riguarda il 2011, il bilancio previsionale presenta ancora un pareggio, al quale concorrono il reintegro del Fus, gli apporti sempre solleciti e significativi dei privati, e l'importante decisione, da parte del Comune di Milano, di incrementare il suo contributo annuale da 6,4 a 9,4 milioni di euro. Per parte sua il Governo ha interpretato le attese delle fondazioni liriche e garantito l'erogazione del Fus sull'arco di tre anni, consentendo in tal modo "una programmazione di lungo respiro". In considerazione di questi elementi, il Consiglio di Amministrazione ha dato parere favorevole alla presentazione in Assemblea del budget 2011, che nasce nel contesto di un piano triennale. Infine e' stata presentata al Consiglio di Amministrazione la Stagione artistica 2011-2012, che verra' illustrata al pubblico e ai mezzi di comunicazione venerdi' 15 aprile. "Il Teatro alla Scala – ha sottolineato il Sindaco – e' una delle eccellenze culturali della nostra citta'. Il Comune, da sempre, sente la responsabilita' di sostenere il Piermarini. Una vicinanza e un sostegno che non sono mai venuti meno anche nei momenti piu' difficili e con soddisfazione accogliamo le importanti decisioni che il Governo ha preso a sostegno della Scala". (AGI)

"Autonomia gestionale: nelle prossime settimane l'approvazione del regolamento attuativo della riforma Bondi"

L'INTERVISTA  IL VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE: A METÀ APRILE ASSEMBLEA DEI FONDATORI. Ermolli: «Tutti hanno fatto la propria parte Ora avanti con autonomia e fondi triennali»

IN VIA FILODRAMMATICI GRAZIE ALL'IMPEGNO DI SOCI PUBBLICI E PRIVATI IL PIERMARINI È RIUSCITO A RIENTRARE DAL DEBITO E A EVITARE IL ROSSO DI BILANCIO – 
HA LAVORATO per più di un mese. Servivano poco più di due milioni di euro per ripianare il debito del 2010 e chiudere i conti in regola. E due milioni sono arrivati. Sono stati ancora una volta i buoni uffici di Bruno Ermolli, il vicepresidente della Fondazione Teatro alla Scala, a consentire all'ente lirico di via Filodrammatici di raggiungere per il sesto anno consecutivo il pareggio di bilancio, condizione necessaria per tagliare il traguardo dell'autonomia gestionale. «Tutti i soci hanno contribuito con entusiasmo», spiega il numero uno di Promos al termine del Consiglio d'amministrazione che ha dato parere favorevole all'esercizio economico-finanziario dell'anno scorso. Soddisfatto? «Molto. Devo dire che tutti i soci della Fondazione hanno accolto con entusiasmo il nostro invito a rimettere a posto, con un contributo straordinario, i conti del Pier-marini. In questo modo, potremo mantenere una promessa che ci stava a cuore». Quale? «Quella di pagare a tutti i lavoratori del teatro l'ultima tranche dell'integrativo aziendale». II 2011 si preannunciava come un anno nero per il mondo della cultura, in particolare per le fondazioni lirico-sinfoniche: la Scala ci avrebbe rimesso circa 17 milioni di euro in contributi ministeriali. E invece… «Invece, il Governo, con grande pluralità, ha reintegrato il Fondo unico per lo spettacolo a 428 milioni di euro, riportandolo a livelli superiori rispetto allo scorso anno». Perla Scala, inoltre, si avvicina l'autonomia gestionale. «Confermo che l'approvazione del regolamento attuativo della riforma del ministro Sandro Bondi dovrebbe arrivare nelle prossime settimane». L'autonomia vi consentirà di programmare sulla base di fondi certi. Almeno fino al 2014 non avrete timore di subire tagli. «Il Governo ha garantito l'erogazione del Fus sull'arco di tre anni: del resto, se dobbiamo vincolare con contratti i migliori artisti e i migliori direttori d'orchestra, l'unico modo è farlo con largo anticipo: i finanziamenti triennali ci consentiranno di farlo con più serenità». Il prossimo passo? «Oggi (ieri, ndr) abbiamo parlato anche del bilancio previsionale del 2011, che sarà portato all'assemblea dei fondatori di metà aprile». In quei giorni sarà presentata anche la nuova stagione: tredici opere e sei balletti, come nel 2010. Le piace? «Certo che sì. Sono il primo ad essere soddisfatto. Anzi, il secondo…». Il primo, o meglio la prima, è il presidente della Fondazione, cioè il sindaco Letizia Moratti.
Nicola Palma
Il Giornale 29-3-11

ENTRATE GARANTITE. Se dobbiamo vincolare con contratti i migliori artisti e i migliori direttori d'orchestra l'unico modo è farlo in anticipo I finanziamenti certi ci aiutano• Bruno Ermolli

12 Gennaio 2011

COMUNICATI STAMPA CUB

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 11:01
Salta la Prima alla Scala ma la CUB non ci sta

Cgil indice lo sciopero da sola. Fiorito, CUB-Informazione: “Il problema è il taglio del Fus. Per ripartire,indire subito le elezioni di Rsu ed Rls e reperire i fondi per la programmazione triennale”
 

 
17 gennaio 2011. Ieri sera alla Scala, per lo sciopero indetto solamente da Slc-Cgil, la prima di Cavalleria Rusticana e I Pagliacci è saltata.
 
 
“Ritengo legittimo lo sciopero” dichiara Pippo Fiorito di CUB-Informazione “condividendone quasi tutte le ragioni, ma sono in totale dissenso con la Cgil sui modi e sui tempi”.
 
Infatti CUB-Informazione ha da tempo proposto il coinvolgimento di tutti i lavoratori per la costruzione di uno sciopero per il 28 gennaio prossimo, insieme con tutte le altre categorie, a partire dai metalmeccanici alla scuola, all’università e agli studenti, all’informazione e allo spettacolo.
 
“Perché le vere questioni che emergono drammaticamente alla Scala, come in tutte le fondazioni lirico-sinfoniche, sono legate al taglio delle sovvenzioni statali del Fondo Unico per lo Spettacolo, il Fus” prosegue Fiorito “Ovviamente con i teatri a rischio chiusura, gli avvoltoi del privato sono pronti a comprarli, in particolare la Scala, il più appetibile per la sua fama mondale”.
 

“Se da settembre a dicembre, quindi in quattro mesi, Letizia Bricchetto-Moratti, Stephan Lissner, Maria di Freda e Domenico Mecca hanno letteralmente – preso in giro – Cgil Cisl, Uil, Fials , mentre tutte le altre hanno lasciato fare, Cgil alla fine ha reagito ma in maniera scomposta e sbagliata”.
 
Per ripartire CUB-Informazione propone prima di tutto l’indizione le elezioni veramente democratiche tra i lavoratori per eleggere i nuovi rappresentanti sindacali unitari, Rsu e Rls.
 
“Poi è necessario reperire al più presto fondi per portare avanti i programmi triennali, 2011/12/13, per garantire i posti di lavoro, battendo cassa proprio allo Stato, e da tutti gli enti locali, Comune, Provincia e Regione incluse” incalza il sindacalista “E se mancano, non dimentichiamoci che nel CdA della Fondazione c’è il meglio della finanza milanese, da Passera a Ponzellini, da Micheli a Ermolli, le cui banche possono tranquillamente aprire i forzieri per una causa così nobile”.
 
“Infine, se è vero che la direzione rimborserà i biglietti della mancata Prima, dall’altra dovrà pagare anche tutti i lavoratori che si sono regolarmente presentati al proprio lavoro” conclude Fiorito “altrimenti troverà pane per i suoi denti”.
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Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409      

   Teatro alla Scala, in scena lo sciopero bluff                      logo CUB
Oggi la Direzione del Teatro incontrerà i sindacati concertativi Cgil-Cisl-Uil e Fials. Fiorito, CUB-Informazione: “Per il 2011 deficit di bilancio di 17 milioni di euro, contratto nazionale scaduto da tempo, contratto Integrativo in scadenza a gennaio, riduzione dei pompieri di un quarto”. Percorso di iniziative sindacali a partire dallo sciopero del 28 gennaio.
 
Milano, 10 gennaio 2011.

Cgil ha fatto precedere l’incontro da un’inusuale dichiarazione di sciopero “via Ansa” per il 16 gennaio 2011, calando dall’alto con un’operazione tattico-propagandistica attraverso le agenzie di stampa, senza coinvolgere attraverso una consultazione democratica dei lavoratori scaligeri su quelli che sono i gravissimi problemi del Teatro, è la valutazione di CUB-Informazione.
 
“Un film già visto, una metaforica pistola fumante sul tavolo della trattativa da Cgil, che verrà immediatamente ritirata al primo contentino aziendale, rimandando la lotta a tempi migliori”spiega Giuseppe Fiorito, Segretario Generale di CUB-Informazione “In questo contesto, Cisl acconsente spudoratamente una politica filo padronale, mentre Uil e Fials prendono tempo, sperando in accordi che porteranno profitto soltanto ad alcuni settori nei quali sono maggiormente rappresentati, ignorando volontariamente problemi molto più gravi”.
 
L’ennesimo “bluff” denunciato da CUB, a dispetto di problemi che vanno dal previsto deficit di bilancio di 17 milioni di euro per il 2011 al Contratto Nazionale scaduto da tempo, al Contratto Integrativo, in scadenza proprio questo mese, e che la Fondazione Scala non vuole pagare, passando per la riduzione dei pompieri da 16 a 12 con conseguenti problemi per la sicurezza.
 
A questo, vanno poi aggiunte le vessazioni verso i lavoratori che si sono rivolti alla magistratura del lavoro per far valere i loro diritti, tra i quali, ad esempio, tecnici di palcoscenico, ballerine, sarte, parrucchiere, truccatrici, maschere, oltre alla riduzione del personale, già avvenuta con l’espulsione di precari e di lavoratori delle cooperative.
 
 “CUB-Informazione propone un percorso di iniziative sindacali, da decidersi con i lavoratori, e la proclamazione dello sciopero il 28 gennaio, dei lavoratori della Scala con i lavoratori Fiat, metalmeccanici e di altre categorie, quali la scuola” aggiunge Fiorito“ribadendo da sempre l’inderogabile necessità che, anche alla Scala, i lavoratori possano eleggere i propri rappresentanti Rsu e Rls, superando l’attuale situazione antidemocratica, alla “Marchionne”, in cui Rsa ed Rls vengono nominate dalle Segreterie di Cgil-Cisl-Uil e Fials, come in automatico”.

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Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409
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22 Dicembre 2010

Facciata Teatro alla Scala, Cartolina di Natale

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 23:34

buon natale

CONFERMATI I TAGLI AL FUS.
SI PASSA A 258 MILIONI NEL 2011. MENO  36,6% RISPETTO AL 2010.
I KILLERS DELLA CULTURA TRE-BONDI FESTEGGIANO SULLA PELLE  DELLO SPETTACOLO.

LA DIREZIONE GENERALE DELLA SCALA, INTANTO, SI ACCANISCE CONTRO GLI EX PRECARI CHE HANNO VINTO LA CAUSA PER IL TEMPO INDETERMINATO, OVVERO IL PERSONALE SERALE , IL BALLO, I LABORATORI SCENE DELL'ANSALDO, LA SQUADRA TRASPORTI DI PERO, I TECNICI DI PALCOSCENICO E CONTRO I VIGILI DEL FUOCO REI DI GARANTIRE LA SICUREZZA.

 ABBIAM CAPITO CHE LISSNER NON E' BABBO NATALE?

                              NEW NEWS ULTIM'ORA:
il 31 /12/2010 LA DIREZIONE GENERALE HA COMUNICATO CHE  NON VERRA' PAGATA LA TERZA E PIù CORPOSA TRANCHE  DELL'INTEGRATIVO 2008, QUELLA DEL GENNAIO  2011. BUON ANNO

17 Dicembre 2010

LUNEDì 20/12/10 MOBILITAZIONE GENERALE A DIFESA DELLA CULTURA

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:42

L’INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO

Verranno dette molte cose sulla giornata del 14 dicembre 2010 a Roma.

Si parlerà soprattutto degli atti di violenza che hanno catalizzato l’attenzione di quasi tutti i media nazionali. Chi sono i violenti della manifestazione? Erano tutti infiltrati? Oppure no? Oppure erano frange estremiste facenti parte di gruppi studenteschi? Si dirà di quanti danni abbiano fatto all’immagine della manifestazione, oltre che alla città di Roma. “Non è questo il modo di manifestare. Avete fatto un favore ad Alemanno. Quando si parla di ribellione non è certo questo il modo di metterla in atto. Gli scontri sono stati un disastro politico.”

Può darsi. Può darsi che sia vero. Può darsi che quasi tutti i critici abbiamo ragione.

Ma io vorrei raccontarvi di questa giornata quello che forse non vi verrà detto.

Ci siamo ritrovati la mattina presto in Piazzale Aldo Moro. Faceva freddo, ma il cielo blu e l’aria frizzante davano una certa patina di ottimismo a noi precari dello spettacolo, che per l’ennesima volta manifestiamo contro i tagli alla cultura. Solo che questa volta non eravamo soli. Soli come siamo sempre stati lasciati. Dai sindacati, dai grandi circuiti dei teatri pubblici, dalla nostra stessa categoria che non esiste, perché siamo troppo frammentati, autoreferenziali e, soprattutto, troppo occupati a sopravvivere lavorando come cani per poter avere il tempo e la volontà di costituirci come categoria. 

Ieri però non eravamo soli.

Con noi, a condividere il nostro stesso malessere, le nostre stesse difficoltà c’erano gli studenti massacrati dalla Gelmini, i ricercatori, gli insegnanti, i terremotati dell’Aquila, i precari e anche semplici cittadini che hanno sentito il bisogno di condividere questa giornata di protesta con noi.

Man mano che il corteo procedeva educatamente e gioiosamente  verso Termini, la nostra soddisfazione cresceva sempre più perché abbiamo cominciato a renderci conto che il numero dei partecipanti diveniva impressionante. Si univano al corteo sempre più persone. Altri ci manifestavano solidarietà semplicemente salutandoci dalla finestra. 

Gli studenti organizzatori della manifestazione parlano di 100.000 partecipanti. Secondo me è una cifra assolutamente non realistica. Tenete conto che quando il corteo è finalmente giunto in testa a Largo di Torre Argentina, la coda del corteo si trovava ancora in via Cavour! E molte persone si sono unite al corteo quando hanno potuto, quando sono riuscite a raggiungerlo, molte addirittura quando la manifestazione già sfilava sul Lungotevere, prima cioè di giungere al suo drammatico epilogo.

Un mare di gente. Una grande marea  critica e lucida, che protestava per il futuro che lentamente gli sfugge dalle mani, giorno dopo giorno.

Io ho partecipato a molte manifestazioni negli ultimi anni, ma non ricordo nulla di simile.

Che cosa è rimasto di tutte le speranze e le delusioni di quella immensa moltitudine di lavoratori e lavoratrici che oggi non trovano alcuno spazio, alcuna giustizia sulle principali testate nazionali e all’interno dei principali  telegiornali?

Eravamo tutti violenti?

Eravamo tutti terroristi?

Non eravamo forse milioni?

Non abbiamo figli, mutui, sogni, bisogno di avvenire?

Oggi sono andata all’ennesima riunione dove cerchiamo di difendere disperatamente i diritti di una categoria che sembra svanire ogni volta che tentiamo di afferrarla.

Passando da Via del Corso e da Montecitorio non c’era quasi più traccia della guerriglia di ieri. Shopping natalizio ovunque. Sull’asfalto però restavano ancora i segni rossi dei fumogeni che ieri hanno insanguinato l’inverno del nostro scontento.

Roma, 15 dicembre 2010

DOMENICA 19/12/10 ASSEMBLEA OPEN-AIR STUDENTESCA SUI TAGLI ALLA CULTURA ALLE 0RE 15.00 IN PIAZZA CORDUSIO.MILANO.SIETE TUTTI INVITATI!!!!!

15 Dicembre 2010

Dichiarazione dello stato di agitazione. Il Fus al decreto Milleprorroghe

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 01:26
logo CUB                                                  Milano 13 dicembre 2010

Comunicazione via fax

Oggetto: Dichiarazione dello stato di Agitazione.

Con la presente la scrivente Organizzazione sindacale vi comunica che è stato indetto lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente del Teatro Alla Scala. Il primo provvedimento deciso è la sospensione "sine die" delle prestazioni straordinarie.
A questo seguiranno altre iniziative compresa la dichiarazione di sciopero.

Segreteria Cub Informazione Milano
Giuseppe Fiorito
 

Milano 13 dicembre 2010                      Spett.leTeatro Alla Scala

Direzione Risorse Umane ed Organizzazione

e.p.c.: Sig. Angelo Sala   Responsabile dei Laboratori della Scala Ansaldo

Via Bergognone 34   20100 – MILANO (MI)

Oggetto: Programma orari di lavoro e turni mensili del personale dei Laboratori della Scala Ansaldo, Via Bergognone 34, Milano.

La scrivente Organizzazione Sindacale chiede che, a tutto il personale in oggetto, all’inizio d’ogni mese, sia consegnato il programma con orari di lavoro e turni delle prestazioni.

Ormai da tempo, i responsabili dei Laboratori della Scala Ansaldo sono gravemente inadempienti rispetto a norme imperative previste dagli accordi sindacali nazionali ed aziendali.

Vi sollecitiamo urgentemente a rientrare nella corretta applicazione degli accordi e delle norme ciò a tutela dei lavoratori in oggetto.

Distinti saluti.

Segreteria CUB INFORMAZIONE MILANO

News

Spettacolo, nè Fus nè tax credit al consiglio dei ministri di oggi

Roma 13 dicembre 2010
Tutto rinviato. Il consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina non ha provveduto nè al reintegro del Fus nè al  rinnovo di tax credit e tax shelter.  Ora si aspetta il decreto milleproproghe che potrebbe contenere gli attesi provvedimenti. Il prossimo consiglio dei ministri si riunirà dopo il voto di fiducia di domani, martedi 14 dicembre.

Lirica: sciopero alla Scala. Nastasi sui tagli al Carlo Felice. Privati al Petruzzelli

 

carlo_felice_orchestra_protestaMILANO – GENOVA – BARI – 14 DICEMBRE 2010 – L.F. – Mentre alla Scala uno sciopero annunciato per il 28 dicembre rischia di far saltare la settima replica della Valchiria diretta da Barenboim, al Carlo Felice di Genova una lettera di Nastasi annuncia possibili, pesanti tagli al Fondo unico per il 2011 e al contributo straordinario. Al Petruzzelli di Bari, invece, per rimpinguare le risorse si punta sulle sponsorizzazioni e su nuovi ingressi di privati tra i soci della Fondazione. Tutto nella speranza che il decreto milleproproghe, che andrà in discussione probabilmente a gennaio, faccia chiarezza sull’attesa integrazione del Fus 2011.

Lo sciopero della Scala è stato proclamato dai tecnici di palcoscenico e dalle rappresentanze sindacali aziendali della Cgil cogliendo di sorpresa, a quanto sembra, gli stessi sindacati. Motivo dell’agitazione una serie di motivi organizzativi che riguardano il blocco dei passaggi di categoria, la diminuzione della presenza dei Vigili del fuoco, i riposi oltre il 14° giorno lavorativo, il servizio mensa, la richiesta di prestazioni extracontrattuali anche notturne. Nell’attesa che venga dato seguito alla richiesta di un incontro urgente con la direzione del Teatro, che per ora non ha rilasciato dichiarazioni, i lavoratori hanno proclamato lo sciopero per il 28 dicembre.

Preoccupante la lettera del capo di gabinetto del MiBAC, Salvatore Nastasi, spedita il 6 dicembre al Teatro Carlo Felice. Vi si rimarca il ricorso al credito bancario, cioè il prestito ottenuto dalla Carige per pagare gli stipendi di novembre ai circa 300 dipendenti, che viene definito “un indicatore preoccupante di situazione gestionale non equilibrata”. Inoltre, per Nastasi, il Fus 2011 destinato al Teatro “potrebbe registrare un valore non inferiore al 60%” di quanto erogato dal Fus 2010. In pratica, un taglio del 40% rispetto allo stanziamento di 12,4 milioni di euro di quest'anno. E anche riguardo al contributo straordinario, che per il 2010 è stato di 2,5 milioni di euro, con un taglio di 635 mila euro, “non può escludersi che per il 2011 tale somma possa essere assoggettata a tagli di spesa in misura anche maggiore a quella registrata nel 2010”. Renzo Fossati, direttore di staff del Carlo Felice, non drammatizza: “E’ una lettera che Nastasi ha scritto in risposta ad una mia precedente richiesta – dichiara al Secolo XIX – ed è in tutto simile a quella che ha inviato agli altri enti lirici”. Più netta Marta Vincenzi, sindaco di Genova: “Se ci tolgono 6 milioni (5 dal Fus e 1 dal contributo straordinario n.d.r.) non andiamo molto lontano”.

Al Petruzzelli, invece, un’azienda barese potrebbe prendere posto da gennaio tra i soci della Fondazione, portando circa un milione di euro, mentre pare si stia estinguendo l’interesse di una multinazionale che doveva entrare fin dai prossimi giorni. Intanto per rimpinguare le casse, riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, sono arrivate le sponsorizzazioni di varie aziende e si attende la cessione di due immobili storici da parte del Comune di Bari. La delibera in merito dovrebbe essere approvata il 22 dicembre ma non è detto che passi non solo per la forte opposizione del centrodestra (così si impoverisce il patrimonio del Comune) ma anche per dubbi nella stessa maggioranza di centrosinistra (se la Fondazione fallisse si perderebbero due immobili di valore).

Dal giornale dello spettacolo.
 

9 Dicembre 2010

Scala, 7 dicembre: piazze-trait-union-ghestus e… teatro dell’assurdo?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:15

La Cub del Teatro alla Scala ringrazia le/i compagne/i venute/i dai teatri di Genova, Bologna, Roma e da quelle tante realtà dello spettacolo richiamate dall'appello di manifestare in piazza e per creare un coordinamento dal basso aperto a tutti. Un coordinamento promosso e avviato con estusiasmo da alcuni settori della cultura rappresentati dalla scuola, ricerca, spettacolo, lirica, prosa e cinema. 
Dai microfoni amplficati ci si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se le forze dell'ordine non avessero fermato immediatemente le cariche improvvise e inaudite che si stavano estendendo a tutta la piazza. Il nostro appello per fortuna o per coincidenza è stato accolto e la calma è ritornata .
Ben presto, le ragioni della protesta, che vedeva forte, unanime e determinato il coro contro i tagli alla cultura e contro la" sanatoria truffa" che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti, ha ritrovato vigore e un insolito trait d'union con la sala del Piermarini, quando di lì a poco, la lettura del maestro Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alla sua dichiarazione: " è ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia", hanno ricevuto il tripudio del loggione, del presidente della repubblica e provocato quell'enorme effetto mediatico.
 
Questa bella giornata di lotta rischia però di essere l'ennesimo appello nel vuoto e destinato all'oblio se non avvengono prese di posizione e impegni scritti della politica per un sostegno pubblico certo.
L' assegno simbolico di Napolitano intestato a Cultura, Istruzioni e Liberi Saperi,firmato e offerto il giorno dopo in Brera agli studenti dell'accademia, rischia di finire annoverato tra i gesti della mimica del "teatrino della politica "
se non si trasforma in atti concreti e assegni veri.
Quel ghestus diverrebbe per il presidente la nemesi del "degrado delle istituzioni che procede inesorabile nel calpestare i principi della costituzione repubblicana "contro il quale egli si batte, denuncia e condanna quotidianamente.

Un surreale paradosso, probabilmente indegno anche per il  teatro dell'assurdo.

 
Presidio in Piazza della Scala: per il futuro di scuola, …

Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro a…   altro
Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro alla Scala di Milano.
Le voci degli studenti, dei lavoratori dello spattacolo, dei Teatri Lirici e di Prosa italiani, degli immigrati in lotta per il permesso di soggiorno, dei ricercatori e degli insegnanti precari. Uniti contro la crisi e le riforme Bondi e Gelmini, contro i tagli alla cultura, alla scuola che negano il futuro e i diritti.
 
Ecco il video delle proteste in occasione della Prima alla Scala, di cui telegiornali e giornali tendono a riportare solo il momento di tensione e scontri con la Polizia. Ci tenevamo a dirvi che non è andata esattamente così. Il video è stato realizzato da Alberto Sansone. Erica Picco Paolo Sala Filippo Rocco

vedi video

Video per non solo scontri piazza scala

LoSgamato – Non solo scontri alla protesta in
14 min – 8 dic 2010

OCCUPIAMOCI | Incontro pubblico dei 100autori a Milano 

Martedì 14 dicembre ore 17
Incontro pubblico del mondo dell'audiovisivo milanese e lombardo

Cinema Mexico – Via Savona 57 Milano   Interviene Stefano Rulli  

 
RSVP 100autorilombardia@gmail.com

Scala, 7 dicembre: piazze-trait-union-ghestus e… teatro dell'assurdo?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:15

La Cub del Teatro alla Scala ringrazia le/i compagne/i venute/i dai teatri di Genova, Bologna, Roma e da quelle tante realtà dello spettacolo richiamate dall'appello di manifestare in piazza e per creare un coordinamento dal basso aperto a tutti. Un coordinamento promosso e avviato con estusiasmo da alcuni settori della cultura rappresentati dalla scuola, ricerca, spettacolo, lirica, prosa e cinema. 
Dai microfoni amplficati ci si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se le forze dell'ordine non avessero fermato immediatemente le cariche improvvise e inaudite che si stavano estendendo a tutta la piazza. Il nostro appello per fortuna o per coincidenza è stato accolto e la calma è ritornata .
Ben presto, le ragioni della protesta, che vedeva forte, unanime e determinato il coro contro i tagli alla cultura e contro la" sanatoria truffa" che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti, ha ritrovato vigore e un insolito trait d'union con la sala del Piermarini, quando di lì a poco, la lettura del maestro Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alla sua dichiarazione: " è ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia", hanno ricevuto il tripudio del loggione, del presidente della repubblica e provocato quell'enorme effetto mediatico.
 
Questa bella giornata di lotta rischia però di essere l'ennesimo appello nel vuoto e destinato all'oblio se non avvengono prese di posizione e impegni scritti della politica per un sostegno pubblico certo.
L' assegno simbolico di Napolitano intestato a Cultura, Istruzioni e Liberi Saperi,firmato e offerto il giorno dopo in Brera agli studenti dell'accademia, rischia di finire annoverato tra i gesti della mimica del "teatrino della politica "
se non si trasforma in atti concreti e assegni veri.
Quel ghestus diverrebbe per il presidente la nemesi del "degrado delle istituzioni che procede inesorabile nel calpestare i principi della costituzione repubblicana "contro il quale egli si batte, denuncia e condanna quotidianamente.

Un surreale paradosso, probabilmente indegno anche per il  teatro dell'assurdo.

 
Presidio in Piazza della Scala: per il futuro di scuola, …

Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro a…   altro
Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro alla Scala di Milano.
Le voci degli studenti, dei lavoratori dello spattacolo, dei Teatri Lirici e di Prosa italiani, degli immigrati in lotta per il permesso di soggiorno, dei ricercatori e degli insegnanti precari. Uniti contro la crisi e le riforme Bondi e Gelmini, contro i tagli alla cultura, alla scuola che negano il futuro e i diritti.
 
Ecco il video delle proteste in occasione della Prima alla Scala, di cui telegiornali e giornali tendono a riportare solo il momento di tensione e scontri con la Polizia. Ci tenevamo a dirvi che non è andata esattamente così. Il video è stato realizzato da Alberto Sansone. Erica Picco Paolo Sala Filippo Rocco

vedi video

Video per non solo scontri piazza scala

LoSgamato – Non solo scontri alla protesta in
14 min – 8 dic 2010

OCCUPIAMOCI | Incontro pubblico dei 100autori a Milano 

Martedì 14 dicembre ore 17
Incontro pubblico del mondo dell'audiovisivo milanese e lombardo

Cinema Mexico – Via Savona 57 Milano   Interviene Stefano Rulli  

 
RSVP 100autorilombardia@gmail.com

A Milano il Coordinamento “Azione di Base Nazionale del settore Teatrale/Cinematografico”- Intervista a un lavoratore

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 11:53
La Cub del Teatro alla Scala ringrazia  i compagni venuti dai teatri di Genova, Bologna, Roma e tutte le realtà delllo spettacolo ritrovate in piazza richiamate dall'appello di manifestare in piazza e la creare un coordinamento.
Questo coordinamento è nato dal basso aperto a tutti i settori della cultura per  la creazione di un fronte di lotta che si colleghi sia a tutti i settori dello spettacolo, cinema, prosa  e lirica che a quelli della cultura, scuola e ricerca. Dal Piccolo teatro, a tutte le piccole realtà della prosa ai Cento Autori del cinema.

In piazza si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se il capo della polizia non dava ordine di terminare le cariche che inevitabilmente si sarebbero estese a tutta la piazza. Abbiamo accolto con favore che il nostro appello è stato accolto e che la calma sia ritornata in piazza  e poter così  ridare la voce in un ritrovato clima pacifico alle ragioni della protesta che vedeva una piazza unita contro i tagli alla cultura e contro la sanatoria truffa che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti.

All'interno del teatro, la lettura di Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alle sue dichiarazioni contro i tagli alla cultura "Tutti vogliono risolvere i problemi senza la cultura, ma e' ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia" hanno avuto un'effetto mediatico positivo, ma non basta, rischia di essere una notizia che verrà dimenticata senza che nessuno intervenga.

Aderisce all'assemblea dei Cento Autori del cinema che si terrà giovedì 17 dicembre alle ore 18 al cinema messico a Milano
 
Decreto Bondi e tagli allo spattacolo: intervista a un lavoratore del Teatro alla Scala

 http://www.youtube.com/watch?v=BWKD8hZ-Yf8

Servizio di Silvia Tagliabue.
Intervista a Roberto D'Ambrosio, lavoratore del Teatro alla Scala di Milano, segretario provincilale del sindacato di Base CUB Informa…  

La legge 100, voluta dal Ministro Bondi, comporta un pesante taglio delle risorse al mondo dei teatri lirici e di prosa, blocca le assunzioni ed esternalizzando settori importanti di lavoratori, rende ancora più massiccio il ricorso ai contratti precari. Nel frattempo molti teatri rischiano la chiusura a causa dei tagli, e i precari sono i primi ad essere lasciati a casa.
Il 7 dicembre, giorno della prima alla Scala, la CUB organizza una manifestazione nazionale unendo le lotte dei lavoratori stranieri, insieme a quelli dello spettacolo e a tutti gli altri, uniti contro la crisi.
Tra i temi prioritari affrontati anche questanno dalla CUB, le rivendicazioni dei lavoratori migranti, dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla sanatoria truffa, al prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro.
Inoltre, all'interno della piattaforma della CUB, troviamo il contrasto al degrado dell'università e della scuola pubblica, con richiesta del sostegno pubblico al mondo dello spettacolo, contro le privatizzazioni proposte dai governi, naturalmente senza dimenticare le problematiche legate al diritto al lavoro, al reddito, alla casa e alla salute e labolizione dei contratti di lavoro precari, con la loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato.

A Milano il Coordinamento "Azione di Base Nazionale del settore Teatrale/Cinematografico"- Intervista a un lavoratore

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 11:53
La Cub del Teatro alla Scala ringrazia  i compagni venuti dai teatri di Genova, Bologna, Roma e tutte le realtà delllo spettacolo ritrovate in piazza richiamate dall'appello di manifestare in piazza e la creare un coordinamento.
Questo coordinamento è nato dal basso aperto a tutti i settori della cultura per  la creazione di un fronte di lotta che si colleghi sia a tutti i settori dello spettacolo, cinema, prosa  e lirica che a quelli della cultura, scuola e ricerca. Dal Piccolo teatro, a tutte le piccole realtà della prosa ai Cento Autori del cinema.

In piazza si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se il capo della polizia non dava ordine di terminare le cariche che inevitabilmente si sarebbero estese a tutta la piazza. Abbiamo accolto con favore che il nostro appello è stato accolto e che la calma sia ritornata in piazza  e poter così  ridare la voce in un ritrovato clima pacifico alle ragioni della protesta che vedeva una piazza unita contro i tagli alla cultura e contro la sanatoria truffa che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti.

All'interno del teatro, la lettura di Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alle sue dichiarazioni contro i tagli alla cultura "Tutti vogliono risolvere i problemi senza la cultura, ma e' ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia" hanno avuto un'effetto mediatico positivo, ma non basta, rischia di essere una notizia che verrà dimenticata senza che nessuno intervenga.

Aderisce all'assemblea dei Cento Autori del cinema che si terrà giovedì 17 dicembre alle ore 18 al cinema messico a Milano
 
Decreto Bondi e tagli allo spattacolo: intervista a un lavoratore del Teatro alla Scala

 http://www.youtube.com/watch?v=BWKD8hZ-Yf8

Servizio di Silvia Tagliabue.
Intervista a Roberto D'Ambrosio, lavoratore del Teatro alla Scala di Milano, segretario provincilale del sindacato di Base CUB Informa…  

La legge 100, voluta dal Ministro Bondi, comporta un pesante taglio delle risorse al mondo dei teatri lirici e di prosa, blocca le assunzioni ed esternalizzando settori importanti di lavoratori, rende ancora più massiccio il ricorso ai contratti precari. Nel frattempo molti teatri rischiano la chiusura a causa dei tagli, e i precari sono i primi ad essere lasciati a casa.
Il 7 dicembre, giorno della prima alla Scala, la CUB organizza una manifestazione nazionale unendo le lotte dei lavoratori stranieri, insieme a quelli dello spettacolo e a tutti gli altri, uniti contro la crisi.
Tra i temi prioritari affrontati anche questanno dalla CUB, le rivendicazioni dei lavoratori migranti, dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla sanatoria truffa, al prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro.
Inoltre, all'interno della piattaforma della CUB, troviamo il contrasto al degrado dell'università e della scuola pubblica, con richiesta del sostegno pubblico al mondo dello spettacolo, contro le privatizzazioni proposte dai governi, naturalmente senza dimenticare le problematiche legate al diritto al lavoro, al reddito, alla casa e alla salute e labolizione dei contratti di lavoro precari, con la loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato.

5 Dicembre 2010

Caricati dalla polizia artisti e studentii al San Carlo di Napoli.

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 14:45
NAPOLI
Per protesta in seguito agli scontri tra forze dell’ordine e studenti di ieri sera al teatro San Carlo, l’assemblea dei lavoratori del San Carlo ha deciso di sospendere le prove di Tosca, e di chiudere la prova generale aperta di oggi. Originariamente prevista aperta al pubblico le 19, la prova generale – si apprende da una nota del Massimo partenopeo – è rimandata a giovedì 9 dicembre, sempre alle ore 19.

Comunicato Lavoratori del Teatro San Carlo

Alle ore 18.15 una manifestazione pacifica di studenti degli atenei napoletani stava manifestando contro la riforma gelmini delle università. Arrivat all'entrata principale del San Carlo gli studenti sono entrati nell'atrio del lirico napoletano per incontrare i lavoratori del lirico sui tagli alla cultura, in quel momento impegnati in una prova di Tosca. In quel momento la polizia e i carabinieri, non chiamati dal San Carlo, sono sopraggiunti caricando gli studenti mentre stavano dialogando con una rappresentanza degli artisti, rimasta coinvolta nella carica. Domenico Di Dato della produzione sancarliana, Leopoldo Passero del servizio trasporti, il primo violino Giuseppe Carotenuto, Giuseppe Benedetto (corno inglese), Vittorio Guarino (trombone), Maria De Simone (cantante) sono solo alcuni del lavoratori del San Carlo colpiti anch'essi senza motivo dalle forze dell'ordine. Altri studenti sono stati poi prelevati e allontanati di forza.
I lavoratori del san carlo e gli studenti tutti che hanno partecipato alla manifestazione

DENUNCIANO CON FORZA: l'atto di violenza gratuita delle forze dell'ordine e chiedono il rilascio immediato dei ragazzi fermati di cui ad ora non si hanno notizie.

Carica della Polizia Davanti al S. Carlo di Napoli
3 min – 3 giorni fa
Caricato da darionap

youtube.com

Scontri tra studenti e polizia al San Carlo
4 min – 6 ore fa
Caricato da ilpopoloviolatube

youtube.com

Studenti al San Carlo
scontri con la polizia 

Cortei selvaggi, la prefettura blinda la Regione : "Decisione autoritaria"  "Caricati dagli agenti". Colpiti anche gli artisti che danno la solidarietà  

di PATRIZIA CAPUA la repubblica.it

 
 

L'INVASIONE pacifica del teatro San Carlo da parte degli studenti in corteo contro il decreto Gelmini, si è trasformata in un brutto pomeriggio di tafferugli e manganellate. Due giovani manifestanti sono finiti al commissariato per accertamenti. Dalla parte dei ragazzi si sono schierati i lavoratori del San Carlo

Prima la ressa, quando un centinaio di ragazzi si è accalcato sulle scale del teatro San Carlo. L'obiettivo era discutere sui tagli alla cultura del governo Berlusconi con le maestranze e gli artisti del lirico, impegnati nell'antiprova generale della Tosca diretta dal maestro Maurizio Benini, e chiederne la solidarietà. Poi un vetro infranto della porta che conduce al nuovo foyer. La scintilla che ha fatto esplodere la tensione. "Siamo entrati pacificamente – hanno raccontato dopo gli studenti, che in mattinata hanno occupato anche Palazzo Gravina, sede della facoltà di Architettura – , per parlare con i lavoratori del teatro. Ma siamo stati accerchiati e caricati dalla polizia". Replica la Questura: "Li abbiamo allontanati e sparpagliati". Secondo le forze dell'ordine, alcuni studenti avrebbero aggirato il cordone irrompendo nel teatro dopo aver rotto il vetro.

Parapiglia e manganellate. A finire sotto i colpi sono stati anche alcuni degli artisti del San Carlo, molti in costume di scena, che si erano intrattenuti a parlare con i ragazzi. Un componente del coro, Maurizio Morello, aveva un megafono. "Abbiamo aperto le porte agli studenti, siamo solidali con le loro ragioni", afferma Roberta, violista, "poi abbiamo visto i poliziotti con i caschi e i carabinieri che hanno cominciato a spingere i ragazzi per farli uscire". Bilancio degli scontri, un poliziotto ferito e due ragazzi denunciati: uno di loro è stato trovato in possesso di un coltello.

Una versione confermata e messa nero su bianco in un documento diffuso alle 21 dopo un'assemblea, a cui con l'ok della sovrintendente Rosanna Purchia hanno partecipato anche alcuni studenti. Il documento riporta i nomi dei lavoratori del teatro coinvolti nella carica, "colpiti senza motivo dalle forze dell'ordine": Domenico Di Dato, della produzione sancarliana, Leopoldo Passero dei servizi trasporti, il primo violino Giuseppe Carotenuto, Giuseppe Benedetto (corno inglese), Vittorio Guarino (trombone), Maria De Simone (cantante). "Sono solo alcuni del lavoratori", si legge nel testo diffuso, "altri studenti sono stati poi prelevati e allontanati di forza". I lavoratori del San Carlo, assieme agli studenti "denunciano con forza l'atto di violenza gratuita delle forze dell'ordine e chiedono il rilascio immediato dei ragazzi fermati di cui ad ora non si hanno notizie". In seguito agli scontri l'assemblea dei lavoratori del San Carlo ha deciso di sospendere le prove di "Tosca" e rinviare la prova generale di oggi al 9 dicembre alle 19. 
 

(03 dicembre 2010)

1 Dicembre 2010

7 DICEMBRE 2010 MANIFESTAZIONE NAZIONALE ALLA PRIMA DELLA SCALA

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:30

                             MARTEDI' 7 DICEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE
                 
DEI  LAVORATORI DELLO SPETTACOLO ALLA PRIMA DELLA SCALA 

              

Giornata di lotta insieme al Comitato Immigrati, Studenti e Ricercatori, contro le politiche nefaste e truffa del governo Berlusconi .

Ore 15.00 Concentramento in Piazza della Scala.

Creazione di uno spezzone Orchestrale-Corale e scenografico per caratterizzare la presenza del mondo della lirica-sinfonica .

Siete tutti invitati a partecipare!    

Ore 18.00 – Assemblea dei lavoratori dello spettacolo e cinema con la presenza di delegazioni di tutta Italia presso.

CHIAMAMILANO Largo Corsia dei Servi 11 (Corso Vittorio Emanuele 24)  

"Un movimento dal basso, aperto a tutti i settori della Cultura e per un coordinamento di Base Nazionale del settore Teatrale/Cinematografico"

Venerdì 3  alle ore 20.00 Asemblea operativa presso la sede Cub di Vilale Lombardia 20 milano -MMPiola.

   Notizie Cub    Presidio in P.zza della Scala

24 Novembre 2010

E’ TEMPO DI UN VERO SCIOPERO . IL 7 DICEMBRE

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:59

IL  F.U.S. E' STATO TAGLIATO AL 36,6% RISPETTO ALL'ANNO PRIMA. E' SCESO A UN TERZO DEL SUO VALORE INIZIALE IN  25 ANNI.

LA PROVINCIA INTENDE DEFILARSI DAL FINANZIAMENTO ALLA SCALA 2011.

LA DIREZIONE SCALIGERA SI FA PIZZICARE QUEST'ESTATE DALLA FINANZA E DEVE PAGARE 1.400.000 € SULL'UNGHIA PER EVASIONE CONTRIBUTIVA.
SPERPERA RISORSE ( 700.00 € ) IN AVVOCATI PER TENTARE DI RESPINGERE LE CAUSE DEI PRECARI PER DIVENTARE FISSI , E LE PERDE TUTTE( O QUASI) . CONTINUANO A RIPETERE L'ERRORE TRASCINANDO IN APPELLO  TUTTI I LAVORATORI CHE LE HANNO VINTE E SI APPRESTERANNO A BUTTARE ALTRI 700.000 € E ANCHE MOLTO DI PIU'.

IL BUCO SI AGGIRA SUI 5 , 7, 9 MILIONI. CHI LO SA CON PRECISIONE E' INVITATO A SCRIVERLO ?
UNA COSA E' CERTA, COL BUCO DI BILANCIO NON PAGHERANNO A GENNAIO LA TERZA TRANCHE , LA PIU' CORPOSA (IL 70%) DELL'INTEGRATIVO COSTATA OLTRE NOVE SCIOPERI DUE ANNI FA.
OGGI CHE C'E' DA RACCOGLIERE I FRUTTI DI QUELLA TRISTE GUERRA SINDACALE, TUTTI TACCIONO.
ANCHE LA FIALS PROMOTORE DI GRAN PARTE DI QUEGLI SCIOPERI TACE. PERCHE' ?

OGGI E' L'UNICA VOLTA CHE HA SENSO  MINACCIARE IL 7 DICEMBRE.
NON CI PAGHERANNO E A FINE STAGIONE NON SI SA COSA SUCCEDERA
CHIUDIAMO ANCHE NOI LA STALLA QUANDO SONO GIA' SCAPPATI I BUOI ?
                                                               
CGIL CISL E UIL E FIALS HANNO ANCORA DUE GIORNI PER DICHIARARE SCIOPERO (11 GIORNI DI CONGELAMENTO).
LA CUB NON FIRMATARIA DI CONTRATTO NAZIONALE HA FINO A TRE GIORNI PRIMA.
                                        IRRESPONSABILE E' CHI SI TIRA INDIETRO.

-BONDI A CASA
-RIPRISTINO  DEL F.U.S. SUBITO  PRIMA CHE FUSSE TROPPO TARDI.
-TUTTI PER UNO , UNO PER TUTTI

E' TEMPO DI UN VERO SCIOPERO . IL 7 DICEMBRE

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:59

IL  F.U.S. E' STATO TAGLIATO AL 36,6% RISPETTO ALL'ANNO PRIMA. E' SCESO A UN TERZO DEL SUO VALORE INIZIALE IN  25 ANNI.

LA PROVINCIA INTENDE DEFILARSI DAL FINANZIAMENTO ALLA SCALA 2011.

LA DIREZIONE SCALIGERA SI FA PIZZICARE QUEST'ESTATE DALLA FINANZA E DEVE PAGARE 1.400.000 € SULL'UNGHIA PER EVASIONE CONTRIBUTIVA.
SPERPERA RISORSE ( 700.00 € ) IN AVVOCATI PER TENTARE DI RESPINGERE LE CAUSE DEI PRECARI PER DIVENTARE FISSI , E LE PERDE TUTTE( O QUASI) . CONTINUANO A RIPETERE L'ERRORE TRASCINANDO IN APPELLO  TUTTI I LAVORATORI CHE LE HANNO VINTE E SI APPRESTERANNO A BUTTARE ALTRI 700.000 € E ANCHE MOLTO DI PIU'.

IL BUCO SI AGGIRA SUI 5 , 7, 9 MILIONI. CHI LO SA CON PRECISIONE E' INVITATO A SCRIVERLO ?
UNA COSA E' CERTA, COL BUCO DI BILANCIO NON PAGHERANNO A GENNAIO LA TERZA TRANCHE , LA PIU' CORPOSA (IL 70%) DELL'INTEGRATIVO COSTATA OLTRE NOVE SCIOPERI DUE ANNI FA.
OGGI CHE C'E' DA RACCOGLIERE I FRUTTI DI QUELLA TRISTE GUERRA SINDACALE, TUTTI TACCIONO.
ANCHE LA FIALS PROMOTORE DI GRAN PARTE DI QUEGLI SCIOPERI TACE. PERCHE' ?

OGGI E' L'UNICA VOLTA CHE HA SENSO  MINACCIARE IL 7 DICEMBRE.
NON CI PAGHERANNO E A FINE STAGIONE NON SI SA COSA SUCCEDERA
CHIUDIAMO ANCHE NOI LA STALLA QUANDO SONO GIA' SCAPPATI I BUOI ?
                                                               
CGIL CISL E UIL E FIALS HANNO ANCORA DUE GIORNI PER DICHIARARE SCIOPERO (11 GIORNI DI CONGELAMENTO).
LA CUB NON FIRMATARIA DI CONTRATTO NAZIONALE HA FINO A TRE GIORNI PRIMA.
                                        IRRESPONSABILE E' CHI SI TIRA INDIETRO.

-BONDI A CASA
-RIPRISTINO  DEL F.U.S. SUBITO  PRIMA CHE FUSSE TROPPO TARDI.
-TUTTI PER UNO , UNO PER TUTTI

22 Novembre 2010

TUTTI A CASA ! Bondi & Nastasi- Bertolaso & Fiori- Letta & Blandini- Arcus & Cultura Spa. Rassegna stampa dei fatti

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 13:31

Marco Travaglio – AnnoZero – 18-11-2010 – Macerie

http://www.youtube.com/watch?v=97mBFa1nHxw

Bondi – Tagli ovunque, ma non a Novi Ligure

Sandro Bondi e Manuela Repetti

Sandro Bondi, quando c’è da finanziare un progetto meritevole, sa essere rapido ed efficiente. È il caso del teatro Marengo di Novi Ligure (30 mila abitanti in provincia di Alessandria) piccolo gioiello inaugurato nel 1835 e inagibile dagli anni ’50 del secolo scorso a causa di un incendio. Il ministro – secondo quanto riporta il settimanale Il Novese – avrebbe garantito un finanziamento di due milioni di euro da parte di Arcus,
società che fa capo al ministero dei Beni culturali, cifra che consentirebbe l’avvio di un restauro che la città invoca da decenni. A dare la lieta novella è il deputato Pdl Repetti, che spiega a Il Novese di aver seguito personalmente, fin dal 2009, l’intero iter del progetto di finanziamento, a cui “manca solo la firma del ministro, ma dovrebbe arrivare a breve”. Esulta il coordinatore del Pdl di Novi Ligure Bruno Ferretti: “Questo dimostra come il Pdl si stia adoperando nei fatti per il bene della nostra città, cogliendo risultati che mai sono stati ottenuti dal centrosinistra”. Può darsi, ma al centrosinistra va almeno riconosciuta l’attenuante di non aver tra le sue fila la fidanzata del ministro dei Beni Culturali, che, guarda caso, è proprio l’onorevole Repetti, novese doc. Certo, il restauro è sicuramente una buona notizia in assoluto, ma che questo sia possibile (anche) grazie al fatto che il locale parlamentare è la compagna del titolare del ministero che eroga il finanziamento, è cosa quanto meno difficile da ignorare. Se poi questo avviene in un momento di tagli indiscriminati, come molti lamentano, può darsi che qualcuno possa perfino sospettare indebite corsie preferenziali.

Stefano Caselli – 18 novembre 2010 –
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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Lady Bondi & figlio Ministeri di famiglia

Il figlio di Manuela Repetti, deputata Pdl e compagna del ministro della Cultura Sandro Bondi, lavora per la direzione generale del cinema del dicastero. Lui, laureando in architettura, non risponde, la madre tergiversa, il direttore conferma

Possibile che Fabrizio Indaco, figlio di Manuela Repetti, deputata del Pdl e compagna di Sandro Bondi, lavori per il ministero dei Beni culturali nella direzione generale del cinema in Piazza S. Croce in Gerusalemme a Roma? E possibile, come si sussurra, che rassicuri i giovani produttori, prometta felici finalizzazioni di progetti, spenda la parentela per farsi strada in quella giungla che è il mondo del cinema romano? Per verificare l’ipotesi, una commistione di lunare nepotismo e inopportunità feudale, basta chiamarlo nel tardo pomeriggio al telefono del Mibac a lui intestato.

Risponde al secondo squillo: “È lei Fabrizio Indaco?” “Certo”, “Volevamo chiederle se è davvero figlio dell’onorevole Repetti”. È qui, che il giovane Indaco, laureando in architettura (corso iniziato nel 2002, qualche lentezza nel percorso), viene assalito da un’amnesia, la sindrome Scajola: “Stavo proprio per andare via, se vuole ne parliamo domani”. Insistiamo: “Indaco, ci aiuti a non scrivere inesattezze”. Balbetta qualcosa e poi in un lampo, tronca a tradimento la conversazione.

Ci viene qualche dubbio che proviamo a fugare parlando con la donna che gli ha dato i natali. In Parlamento è una giornata uggiosa. Votazioni, truppe asserragliate. Nonostante questo Manuela Repetti da Novi Ligure, non si nasconde. “Fabrizio è mio figlio certo”. Come mai lavora nel ministero diretto dal suo compagno?”. Qualche secondo di pausa: “Eh, come mai, ci lavora, ecco”. Sbanda ma non crolla, Repetti. Ha fiducia nel prossimo: “Ha un contratto interinale, in scadenza, se vuole qualche informazione in più lo chiedo direttamente a lui”. “Con noi non ha voluto parlare”, spieghiamo: “Eh vabbè poverino, va capito, cerchi di comprendere”. Con tutta l’umana empatia del caso, non possiamo fare a meno di domandare ancora: “Onorevole, per quale ragione un ragazzo laureato in Architettura lavora alla direzione generale cinema, non le sembrano campi d’applicazione inconciliabili?”. Repetti dice di parlare come una qualunque madre preoccupata per il futuro della propria prole. “Non si è laureato, ha finito gli esami, sta preparando la tesi e come tutti i ragazzi, prova a fare qualche cosa. Il suo contratto al Centro sperimentale di cinematografia, che è un ente autonomo, sta per scadere”. Il Csc, vive grazie ai soldi del Fus. Quasi 10 milioni di euro l’anno, non proprio un ente autonomo dal ministero, in ogni caso. “Non so quanto duri l’assunzione temporanea e forse era sua intenzione tornare a Novi Ligure e cercare un mestiere nel suo ramo. Mentre studia, cerca di guadagnare qualcosa, non c’è niente da nascondere”. Si irrigidisce, Repetti, solo se le parli di etica: “Non mi ponga domande come se mi trovassi davanti all’inquisizione”. La rassicuriamo: “Le pare appropriato, mentre il suo compagno dirige il ministero, offrire nello stesso un posto di lavoro a suo figlio? Milioni di ragazzi, un regalo simile non lo avranno mai” e lei traballa: “Bè, ma intanto non sarebbe opportuno se lui non lavorasse, ma mio figlio trotta, come potrebbe essere per tanti ragazzi nella sua posizione, non ci vedo nulla di male o di strano. Se non facesse nulla o approfittasse della situazione (sic) sarebbe grave. Non penso abbia potuto avere facilitazioni”. Il ministro non si è mai preoccupato? “Non vedo come una stranezza che un ragazzo lavori”. Pausa: “Ho capito che è il ministero suo (sic), ma è una combinazione, non è vietato, non vedo sinceramente non capisco, è uno studente come tanti altri, ha fatto una sua esperienza lavorativa, tutto qui”. È affranta.

Stesso tono di voce quando a tarda sera interloquiamo con Nicola Borrelli, direttore generale del ministero, sezione cinema. “Indaco lavora fisicamente da noi, ha un contratto con il Centro sperimentale di cinematografia, con loro abbiamo una convenzione e gli chiediamo una serie di servizi. Con le difficoltà di personale che abbiamo non ce la facciamo. Alcune attività specifiche sono nella mani di ragazzi come Indaco”. Quali esattamente, direttore? “Fabrizio affianca i servizi della direzione generale per la realizzazione della piattaforma on line per la presentazione delle domande di finanziamento che sarà messa in rete entro fine mese”. Trasecoliamo. Presentazione delle domande? Magari di film sulla ricostruzione de L’Aquila o invisi al governo? Si parla di soldi erogati dallo Stato, di fondi di garanzia? “Esattamente, per accedere ai vari contributi e alle istanze amministrative”. Anche a Borrelli, chiediamo della opportunità: “Le devo dire la verità, io gestisco le persone che arrivano dal Centro sperimentale e se le dicessi che non sapevo nulla della parentela di Indaco, sarei ridicolo. Il centro sperimentale è una nostra eccellenza e nell’apporto a questo progetto, lavorano in parallelo Fabrizio e un’altra persona. il suo lavoro è stato prezioso, però non ha questo grandissimo contratto e le preannuncio che dopo aver rilevato l’Eti, non rinnoveremo la convenzione con i ragazzi del Centro sperimentale”. Un’altra buona notizia, per una realtà che lentamente, sta morendo.

Da il Fatto quotidiano del 18 novembre 2010

Pompei, la città delle spese fantasma

http://www.inviatospeciale.com
Autore: redazione. Data: venerdì, 12 novembre 2010

Un articolo dell’Espresso mostra una serie di stravaganti uscite di denaro. Il crollo della ‘domus gladiatori’ non è il solo esempio di quanto sia trascurato in Italia un patrimonio storico unico al mondo.

Il settimanale romano ha pubblicato alcuni dati inquietanti che riguardano lo stato di conservazione dell’antico borgo romano che secondo la testimonianza di Plinio il giovane fu seppellita da quasi dieci metri di cenere e lapilli eruttati dal Vesuvio il 24 agosto del 79 d.C.

L’Espresso ha reso noto che per una visita del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, mai avvenuta si sono spesi 60mila euro per l’organizzazione, 11mila per la pulizia delle zone interessate al tour e 9.600 per l’accoglienza. 80.600 euro, l’equivalente di quasi 161 milioni delle vecchie lire per nulla.

I due commissari straordinari indicati dal ministro, prima il prefetto Renato Profili e poi Marcello Fiori della Protezione civile, avrebbero per la loro parte avviato iniziative ‘eccezionali’: 12 mila euro spesi per smantellare ben 19 (diciannove) pali della luce, oltre un milione e mezzo di vecchie lire l’uno, 100 mila per il “potenziamento dell’illuminazione”, ma non della città museo, ma delle strade esterne al sito, 99 mila per rifare “le transenne”, oltre 91 mila euro per installare planofoni, dei macchinari progettati, come spiega il Centro ricerche musicali, “per l’utilizzo sempre più sofisticato dello spazio richiesto nella musica contemporanea e rappresentano uno strumento flessibile per il controllo dei parametri di spazializzazione del suono”.  665 euro, poi, sono volati via per le serrature nuove del punto di ristoro.

Il periodico ha scritto ancora: “Quasi 47 mila euro sono serviti per metter in piedi l’evento “Torna la vite”; 185 mila per il progetto PompeiViva: soldi dati alla onlus romana CO2 Crisis Opportunity fondata da Giulia Minoli, figlia di Gianni e Matilde Bernabei, che ha avuto Gianni Letta come testimone di nozze. Lo sposo? Salvo Nastasi, direttore generale del ministero dei Beni culturali. Al piano di valorizzazione è stata chiamata anche Wind: importo previsto, 3,1 milioni di euro. Le convenzioni, a Pompei, costano caro: 547 mila euro sono stati spesi per un progetto intitolato “Archeologia e Sinestesia” curato dall’Istituto per la diffusione delle Scienze naturali, altri 72 mila sono state dati all’associazione Mecenate 90 (presidente onorario il solito Gianni Letta, presidente Alain Elkann) per un’indagine conoscitiva sul pubblico, e ben 724 mila all’Università di Tor Vergata “per lo sviluppo di tecnologie sostenibili”".

Poi ci sono altre spese bislacche. Il commissario straordinario Fiori, ex vice-capogabinetto di Rutelli, nominato supercontrollore degli ultimi 18 mesi, ha affermato di aver speso il 90 per cento dei 79 milioni di euro a disposizione “per la tutela e la messa in sicurezza”.

Tuttavia, secondo quanto riportato dall’Espresso ha ‘investito’ 1.668 euro per i nuovi arredi del suo ufficio, 1.700 euro per la divisa del suo autista, 4 mila per la sua “parete attrezzata”. Ed inoltre 10 mila per un altro ufficio presso l’Auditorium, i 113 mila per lo spettacolo “Pompei in scena” o i 955 mila per il “progetto multimediale” alla casa di Polibio. La mostra “Pompei e il Vesuvio” promossa da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia è costata, poi, oltre 600 mila euro, mentre per l’illuminazione della casa di Bacco 1,2 milioni.

Sul fronte del personale i cinque collaboratori del prefetto Profili sono diventati dodici ed il costo di “copertura degli oneri della struttura commissariale” è passata da 200 mila a 800 mila euro. E il settimanale ha continuato: “A fine missione, la voce “funzionamento” sul bilancio del commissariato segna una spesa complessiva di oltre 2milioni e 300 mila euro. Numeri alla mano, si va dai 149 mila euro per Fiori, risorse che si aggiungono al suo già profumato stipendio da dirigente apicale del ministero, ai 125 mila per quattro co.co.co. di fiducia, ai 250 mila per il personale distaccato. Per tutti, il 22 ottobre 2009 il commissario autorizzava la ricarica di carte di credito “superflash” per “rimborsi spese di missione” per un importo “pari a 185 mila euro”.

Il segretario generale della Uil Beni Culturali Gianfranco Cerasoli nel mese di luglio ha presentato un esposto alle procure di Napoli e di Torre Annunziata evidenziando alcuni aspetti a suo parere discutibili nel merito di alcuni lavori di restauro effettuati da Fiori. “In primis quelli per il Teatro Grande, dove la cavea è stata ricostruita con mattoni di tufo che nulla c’entrano, e dove si è lavorato con martelli pneumatici, scavatori e bobcat, in una zona dove bisognerebbe camminare a piedi nudi”, ha detto il sindacalista.

Secondo l’Espresso “l’impresa affidataria è la Caccavo srl di Pontecagnano (Salerno)”: Profili chiude con loro un appalto da 449 mila euro, ma dopo un anno Fiori affida a loro altre “opere complementari al progetto” per 4,8 milioni. A cui vanno aggiunti altri incarichi, per un totale di 16 milioni di commesse in due anni. Altre presenze fisse nei lavori sono la ditta Maioli di Ravenna, quella di Vincenzo Vitiello (pare assai vicino alla curia) e di Alessandra Calvi, che ha lavorato vicino alla scuola crollata”.

“Io dico pure che dei 79 milioni che avevano i due commissari – ha spiegato Cerasoli – l’importo destinato agli interventi di messa in sicurezza è pari appena al 52 per cento del totale. Mentre a tutti gli interventi di valorizzazione e comunicazione, su cui procura e Corte dei Conti dovrebbero guardare con attenzione, è andato il 48 per cento, pari a 38,2 milioni”.

Questo scenario però non hanno suscitato problemi nel ministro Bondi e nel commissario straordinario Fiori, che secondo il settimanale hanno avrebbe sostenuto di essere “gli unici che hanno destinato 2 milioni alla manutenzione ordinaria”. Eppure, per l’Espresso “a questi si sarebbero potuti aggiungere i 500mila euro destinati ai servizi per la stagione teatrale 2010-2011 (il San Carlo ne prende altri 142 mila, sempre giustificati dalla dicitura ‘messa in sicurezza’), i 275 mila girati a Legambiente per ‘la formazione di volontari’, i 42 mila spesi per alcuni volumi di storia, o i 17 mila investiti in televisioni Lcd. Senza dimenticare i mille euro usati ‘per sfoltire’ un pino vicino agli uffici della sovrintendenza. I rami, forse, impedivano la vista del panorama a qualche dirigente”.

Fiori ha subito smentito il settimanale sostenendo che “le presunte spese folli nel sito archeologico di Pompei sono frutto di ricostruzioni fantasiose e distorte della realtà”. L’ex commissario straordinario ha aggiunto che “l’attività di tutela e conservazione del sito è sempre rimasta in capo alla Soprintendenza e ogni intervento realizzato ha visto la condivisione preventiva dei Soprintendenti, con i quali ho sempre avuto un ottimo rapporto di collaborazione e l’approvazione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Grazie a quest’intesa è stato realizzato un programma di interventi per circa 79 milioni di euro in due anni, dei quali 65 milioni di euro destinati a interventi di messa in sicurezza”.

Il funzionario incaricato da Bondi di curare le ferite di Pompei, tuttavia, non è entrato nel merito delle cifre riportate del settimanale, fornendo una serie di motivazioni in base alle quali sono stati finanziati eventi o lavori di vario genere.

Sulla Waterloo del patrimonio storico italiano, in una profetica intervista rilasciata il 10 ottobre 2008 all’autorevole quotidiano francese ‘Le Monde’, Antonio Tabucchi mise in luce alcuni paradossi italiani. Disse lo scrittore: “Il ministro dell’Istruzione ha previsto dei tagli alla spesa per l’università e la scuola, ma ha decretato che tutti gli alunni di scuola elementare dovranno indossare dei grembiuli disegnati da uno stilista. Un’uniforme, quindi, ma ideata da un creatore… Come ha detto recentemente il fotografo Oliviero Toscani, noi italiani moriremo ignoranti, ma eleganti. Da noi l’eleganza è un prodotto di esportazione, di commercio. Vi è, all’interno dell’amministrazione, una sorta di sotto-ministero incaricato del made in Italy. Allo stesso tempo , gli istituti culturali italiani hanno visto le loro risorse diminuire in maniera consistente. Più passa il tempo e più la cultura italiana rischia di essere rappresentata non dai libri o dalla pittura, ma da questa etichetta commerciale del made in Italy”.

Ed infatti tra planofoni, pali, stipendi ed eventi culturali a Pompei è crollata una casa millenaria. Con buona pace del governo del ‘fare’ che tanto piace a Berlusconi.

Nastasi-Minoli le nozze dell’estate Gianni Letta all’altare Giulia, figlia di Giovanni Minoli e nipote di Ettore Bernabei, sposa l’alto dirigente dei Beni Culturali intimo di Bertolaso – Matrimoni

di Federica Fantozzi

Aperitivo in spiaggia, menù di pesce e crostacei, tutto esaurito negli alberghi e nelle case vacanza. Sabato 4 settembre a Filicudi si sposano Giulia Minoli, 28enne figlia del direttore di Rai Educational Giovanni e di Matilde Bernabei, e Salvo Nastasi, 37 anni, capo di gabinetto di Sandro Bondi al ministero dei Beni Culturali. Duecento gli invitati, pochi i vip, scartati – giura chi conosce i nubendi – a favore degli amici d'infanzia. Testimone sarà però Gianni Letta, amico di lunga data dello sposo e nume tutelare della sua carriera. La piccola, selvaggia isola delle Eolie è un luogo del cuore per la famiglia Minoli, che possiede una villa – muri bianco abbagliante, cuscini colorati, bouganvillea, niente piscina – inerpicata sulla collina, non distante da quelle di Luca Barbareschi e Giovanna Melandri. Giulia, bionda e di modi gentili, laurea in Filosofia alla Sapienza e master in sceneggiatura alla New York University (durante le primarie prodiane fu presidentessa del seggio di Manhattan) ci viene da quando è nata, e i filicudani ne proteggono la privacy. La festa sarà in spiaggia, cocktail al tramonto e balli. Al ristorante “Il Professore” sul mare di Pecorini, uno dei più apprezzati per il pesce al sale e i frutti di mare. Il proprietario, un avvocato catanese, lo ha appena venduto all'artista Maurizio Cattelan e a due galleristi previa promessa a non trasformarlo in locale di tendenza. Nastasi, alto, robusto fino all'imponenza, bruno, cordiale e ridanciano, è figlio di un magistrato della Corte dei Conti. Origini pugliesi, due sorelle minori, studi al Tasso. Il suo nome è comparso nelle cronache, intercettato nell'inchiesta della Procura di Firenze sulla corruzione nell’ambito della Protezione Civile. Funzionario influente, per alcuni il vero “ministro ombra”, è uomo bipartisan: entrato al Mibac con Giuliano Urbani, giovanissimo direttore generale dello spettacolo dal vivo sotto l'ala protettrice di Letta (carriera parallela e stesso mentore per Gaetano Blandini, con cui condividono esperienze e conoscenze), è durato con Rutelli ed oggi vanta un legame molto stretto con il ministro forzista in carica. Bondi lo ha voluto pluricommissario straordinario: al Maggio Musicale fiorentino, all'Arena di Verona, al San Carlo di Napoli. Ma soprattutto lo ha fatto sub-commissario del Teatro Petruzzelli di Bari, che fu terreno di tenzone politico-elettorale con il sindaco Michele Emiliano. Fidanzati da circa un triennio, i quasi sposi hanno in comune anche un'esperienza professionale. Nastasi ha presenziato ai “Campi Sonori”, la serie di concerti gratuiti organizzata dalla Protezione Civile per l'Abruzzo flagellato dal terremoto (hanno suonato Baglioni, Morricone, Piovani, Arbore). Patrocinato dall'ente di Guido Bertolaso, altro estimatore di Nastasi, e da Rai Educational, il progetto è stato affidato alla onlus “Co2- The Crisis Opportunity”, fondata da un gruppo di giovani, di cui Giulia Minoli è vicepresidente.

ROMA ffantozzi@unita.it

21 agosto 2010 pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 19) nella sezione "Cronaca italia"

http://cerca.unita.it

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Business Band
Data di pubblicazione: 05.03.2010

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L’inchiesta de L’Espresso, 11 marzo 2010, sul malaffare imperante nella Protezione Civile: i Beni Culturali come terreno di “sperimentazione”. (m.p.g.)

Un intreccio di incarichi, consulenze, nomine, collaborazioni tra i Beni culturali e la Protezione civile. Per una pioggia di milioni

È l'asse delle consulenze. A un capo c'è il ministero dei Beni culturali (Mibac) di Sandro Bondi. All'altro c'è la Protezione civile di Guido Bertolaso. I due estremi sorreggono una rete di incarichi, collaborazioni e nomine distribuite in un arcipelago di più o meno famosi. Presi singolarmente, sono contratti nell'ordine di decine o, più di rado, centinaia di migliaia di euro. Bisogna fare i conti con le ristrettezze dei tempi e con le rivalità interministeriali. Bisogna considerare l'occhio censorio di Giulio Tremonti e l'operazione trasparenza lanciata dal ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta. Per non parlare delle rituali proteste della Corte dei conti. Eppure il flusso di denaro pubblico distribuito in forma privata segue il suo corso. Per evitare impicci è sufficiente non rispondere alle interrogazioni parlamentari dell'opposizione o ritardare la messa on line di una tabella.

Il comparto consulenze del Mibac, ad esempio, non brilla per essere troppo aggiornato. Dal sito del ministero mancano gli incarichi assegnati di recente da Mario Resca, direttore generale alla valorizzazione del patrimonio del ministero nonché uomo forte di Cultura Spa, la nuova società di diritto privato ricavata dalle ceneri della scatola vuota Ales alla fine di gennaio, a insaputa del Parlamento e del titolare delle partecipazioni di Stato, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Al momento, Resca avrebbe concesso contratti per 500 mila euro. Fra i beneficiari certi ci sono tre delle principali società di consulenza internazionali. Si tratta di Roland Berger, Price Waterhouse Coopers e Boston Consulting group con un finanziamento di 100 mila euro per una. Questi advisor hanno il compito di tracciare le linee guida sull'impiego di centinaia di milioni di euro di fondi. Magari valutando la possibilità, molto concreta, che Resca, commissario ai lavori della Grande Brera, si trovi in conflitto di interessi rispetto ai suoi numerosi incarichi privati: consigliere dell'Eni, della Mondadori, presidente di Confimprese, l'associazione che tutela gli interessi delle catene commerciali.

Nello stesso modo, non c'è ancora traccia sul sito del Mibac degli incarichi attribuiti ai tre nuovi consiglieri ingaggiati dall'ex commissario straordinario della Cirio. Si tratta di Claudio Strinati, già soprintendente al Polo Museale romano, di Giuliano Urbani, presidente del museo della Scienza e della tecnica di Milano e titolare del ministero dei Beni culturali dal 2001 al 2005, e di Paolo Peluffo, già responsabile stampa al Quirinale con Carlo Azeglio Ciampi e consigliere della Corte dei conti con la responsabilità delle relazioni esterne.
Proprio l'area della Corte dei conti sembra interessata in modo particolare dal gioco strategico delle consulenze. Dai documenti della presidenza del Consiglio risulta che il 15 gennaio la dirigente del Mibac Marina Giuseppone è stata indirizzata a un incarico di consulenza, studio, ricerca e supporto degli uffici di diretta collaborazione del ministro Bondi. La dottoressa Giuseppone, che nel 2005 era stata incaricata presso il dipartimento Prevenzione e Comunicazione del ministero della Salute, è figlia di Vittorio Giuseppone, magistrato che lavora alla Corte dei conti per l'ufficio di controllo legittimità sui servizi alle persone e beni culturali. Appunto la sezione che vigila, fra l'altro, sulle attività del Mibac.

Anche il capo di gabinetto Nastasi, del resto, è figlio di un giudice della magistratura contabile, Enrica Laterza. Il suo è lo stipendio più alto dello staff (187 mila euro) mentre Marina Giuseppone, che è a quota 141 mila euro annui, si troverà a lavorare fianco a fianco con una folta pattuglia di consiglieri del ministro. Alcuni, come i giornalisti Angelo Lorenzo Crespi, ex direttore del 'Domenicale' di Marcello Dell'Utri, e Raffaele Iannuzzi ('L'Occidentale'), ex pupillo di Gianni Baget Bozzo, sono consulenti a pagamento (60 mila per il primo e 35 mila euro per gli altri due, rispettivamente). Altri lavorano a titolo del tutto gratuito come Maurizio Costanzo, Sabino Acquaviva e Raffaele Iannuzzi detto Lino, ex parlamentare (nessuna parentela con il suo omonimo). Fra i consulenti impiegati con la formula del rimborso missioni, c'è la docente di Archeologia dell'università di Padova Elena Francesca Ghedini, sorella di Nicolò, deputato e principale consigliere legale di Silvio Berlusconi.

Il gabinetto e le direzioni generali del ministero sono di sicuro i più promettenti sotto il profilo degli incarichi. Ma anche il fronte di Cinecittà rimane effervescente, a dispetto di un contesto economico piuttosto mediocre e delle restrizioni imposte da Tremonti. La nuova holding creata con la fusione fra Cinecittà e Istituto Luce ha presentato una lista della spesa a fine 2009 con oltre 3 milioni di euro distribuiti fra amministratori fra i quali i nuovi vertici Luciano Sovena (142 mila euro di emolumenti), Roberto Cicutto, il vicedirettore del 'Giornale' Nicola Porro. L'autonoleggio con conducente per il presidente della spa statale è costato da solo 31 mila euro. Fra i nomi di spicco nella lista degli incarichi c'è l'ex lobbista di Sky Tullio Camiglieri retribuito con 29 mila euro per "formulare una proposta di riforma strategica del gruppo pubblico cinematografico" e "assistenza nella realizzazione di una giornata celebrativa dei diritti umani". Il giovane fratello di Piero Marrazzo, Giampiero, ha preso invece appena 12 mila euro per servizi di ufficio stampa. Una consulenza fra le più consistenti (200 mila euro) è toccata a Comunicare organizzando, la società di mostre d'arte ed eventi che gestisce il complesso del Vittoriano in piazza Venezia.

A capo della holding da 15 milioni di euro di ricavi annui ci sono Alessandro Nicosia, da sempre vicino ai due ex sindaci di Roma Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Nicosia amministra il suo gruppo in partnership con la moglie Maria Cristina Bettini, cugina del fedelissimo veltroniano Goffredo. Fra i committenti di Comunicare organizzando c'è anche Arcus, la società che gestirà per conto di Mibac e ministero delle Infrastrutture 100 milioni di euro di fondi. Il presidente di Arcus, Salvatore Italia, ha presentato le sue dimissioni a Bondi martedì 2 marzo. Formalmente, l'amministratore di area Alleanza nazionale adduce motivi personali. In realtà, è da mesi che si sente parlare di un suo allontanamento per contrasti con il capo di gabinetto di Bondi. E chi si mette contro Nastasi, si mette contro il ministro.

Nastasi è stato, nello scorso luglio, uno dei presenti all'inaugurazione dei concerti di Campi Sonori, organizzati in Abruzzo dalla Protezione Civile e conclusi dall'esibizione di Claudio Baglioni, il 29 gennaio scorso alla caserma della Guardia di finanza di Coppito in Abruzzo. Nelle zone del terremoto si sono esibiti gratuitamente anche Ennio Morricone, Claudio Muti, Nicola Piovani, Gilberto Gil e Renzo Arbore. Lo show di un mese fa a Coppito ha posto fine alla prima fase del progetto. Finiti i concerti, rimarrà il workshop musicale e multimediale per gli studenti aquilani.

L'iniziativa di Campi Sonori è stata patrocinata dalla Protezione civile assieme a Rai educational, al Festival del cinema di Venezia e ad alcune case di produzione cinematografica, ed è stata affidata a Co2-The crisis opportunity, una onlus specializzata in comunicazione sociale fondata da una pattuglia di giovani. C'è Giulia Minoli, 28 anni, figlia del direttore di Rai educational e neo-presidente del museo di Rivoli Giovanni. Minoli junior è nipote di Ettore Bernabei e fidanzata di Salvo Nastasi, che ha incominciato la sua carriera al Mibac come direttore generale per lo spettacolo dal vivo, con la benedizione di Gianni Letta. La rappresentante di Co2 in Abruzzo è stata Sara Tardelli, figlia della leggenda juventina Marco ed esordiente qualche anno fa proprio nei programmi di Rai educational. Fondatori sono inoltre Simone Haggiag, rampollo della famiglia azionista di Cinecittà Studios, la società con Luigi Abete e Diego Della Valle che ha in affitto i teatri di posa del cinema statale, e Daniele Ciccaglioni, figlio del proprietario delle diciannove librerie romane Arion.

I progetti della onlus contemplano anche Pompei Viva, un altro workshop musicale in collaborazione con la Protezione civile e con la Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, dove è commissario Marcello Fiori, ex vicecapo di gabinetto di Francesco Rutelli e braccio destro di Bertolaso. Co2 ha un ruolo organizzativo anche in Napoli teatro festival, con il supporto della Farnesina, e due anni fa ha messo in piedi il Palermo Sole Luna festival in collaborazione con la Regione siciliana e con la direzione generale cinema del Mibac, allora retta dall'altro uomo di Letta Gaetano Blandini, che in ottobre si è trasferito alla Siae.
 

La mano della ''cricca'' sugli Uffizi, Bondi: ''Non conosco faccendieri''

Il ministro dei Beni culturali coinvolto nell'inchiesta sugli appalti degli Uffizi.

Clivio Baldori
Un ingegnere in odor di mafia, con esperienze in saloni di bellezza e società agrarie, messo a capo dei lavori per il restauro dei Grandi Uffizi. Stralci dell'interrogatorio dell'imprenditore Riccardo Fusi, indagato nell'inchiesta sull'appalto per la Scuola marescialli dei carabinieri di Firenze, che racconta di un pranzo con Angelo Balducci e Denis Verdini, plurindagato coordinatore nazionale del Pdl, in cui si parla di finanziamenti su opere che riguardano il portafoglio del ministero guidato da Bondi.
Tanto basta per provocare un altro piccolo terremoto tra le file del centrodestra, scosse giorno dopo giorno da ripetute accuse di corruzione e malagestione della cosa pubblica.
 

Un appalto da 29 milioni di euro

"Non ho niente a che fare con faccende e faccendieri". Si difende così il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, di fronte all'accusa che lo vede coinvolto nell'inchiesta sui Grandi eventi,portata avanti dalla Procura di Firenze. Quella che lo riguarda, in particolar modo, è la parte che analizza gli appalti per il restauro dei Nuovi Uffizi.
L'appalto, da 29 milioni di euro, è stato inserito nel programma per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il coordinamento dei lavori venne affidato a un commissario, nominato dal Governo.
Dalle carte delle indagini emergono le annotazioni del Ros sulla persona scelta per il ruolo di direttore dei lavori, Riccardo Miccichè, che, scrivono gli investigatori, ha ricoperto anche un incarico per i lavori alla Maddalena ma, riguardo agli Uffizi, "non sembra essere un soggetto di elevata e comprovata professionalità" come richiesto dalle norme.

L'ingegnere parrucchiere

Nel 2007 Micchichè, 36 anni, ha costituito una società che ha "per oggetto – annota il Ros – l'attività di parrucchiere per donna, uomo, bambino, manicure, pedicure, massaggio", oltre alla gestione di palestre.
Prima era stato unico componente del consiglio di amministrazione di una società , la Erbe medicinali Sicilia, "specializzata nella preparazione di terreni per la coltivazione delle erbe".
E tra l'altro su Miccichè, continuano i carabinieri del Ros citando il ruolo di suo fratello in un'impresa che opera nel settore degli appalti pubblici, c'è il dubbio di "contatti con soggetti inseriti in un contesto oggetto di indagini afferenti il condizionamento mafioso degli appalti pubblici". 
Nonostante l'ingegnere siciliano avesse un curriculum del genere viene nominato da Bondi il 22 dicembre 2009 direttore dei lavori per il restauro degli Uffizi.

Le intercettazioni dei Ros

Dubbi sulla sua competenza vengono sollevati perfino da quelli della "cricca".
È Fabio de Santis, provveditore della Toscana tuttora in carcere, ad esprimere perplessità su Miccichè al telefono con Enrico Bentivoglio, "responsabile unico per il procedimento" degli Uffizi, in una intercettazione.
De Santis: «Miccichè? Non ci posso credere»; e Bentivoglio risponde: «Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi…abbiamo fatto la riunione l'altro giorno…siamo tornati in treno.. c'era pure Salvo (Nastasi, ndr.) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto 'Salvo ma siamo sicuri di coso qua, del siciliano?". I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche da cui nasce una relazione aggiunta agli atti dell'inchiesta.
Su Miccichè, continuano i carabinieri del Ros citando il ruolo di suo fratello in un'impresa che opera nel settore degli appalti pubblici, c'è il dubbio di "contatti con soggetti inseriti in un contesto oggetto di indagini afferenti il condizionamento mafioso degli appalti pubblici".

La difesa di Bondi

Ieri il ministro Bondi ha sentito il bisogno di difendersi dalle accuse comparse su repubblica e Corriere della sera e così ha diffuso una nota che recitava così: "Oggi alcuni quotidiani danno il meglio di sé nell'esercizio di lordare anche la mia onestà. Avrò il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilità che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte. Nel frattempo, desidero rivendicare il merito di aver proceduto al commissariamento dell'area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi. Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi, appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perchè non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla".
 
 
Ultimo aggiornamento: 10/05/10

Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur

Bondi lo scelse come direttore del restauro

da corriere.it

ROMA – Intrecci di società, consulenze, nomine ministeriali. Le nuove carte dell'inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi raccontano la carriera del cognato di Guido Bertolaso, Francesco Piermarini, 52 anni, svelano i suoi rapporti con Diego Anemone. E soprattutto ricostruiscono l'ascesa di Riccardo Miccichè, 36 anni, che con lui ebbe l'incarico di «rappresentante della struttura» al G8 de La Maddalena. Risulta essere ingegnere, ma nel suo curriculum c'è la partecipazione alla società Modu's Atelier «che ha come oggetto l'attività di parrucchiere per uomo, donna e bambino». Eppure, dopo aver seguito i lavori in Sardegna, ha ottenuto un altro incarico prestigioso: il 22 dicembre scorso il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi lo ha nominato «direttore dei lavori» per il restauro degli Uffizi con un costo di 29 milioni e mezzo di euro. Non è l'unica «anomalia» denunciata nell'informativa dei carabinieri del Ros. Il fratello di Miccichè è infatti responsabile tecnico dell'impresa Giusylenia «inserita in un contesto criminale finalizzato alla gestione dei lavori pubblici» e collegata in passato a Bernardo Provenzano. La moglie del capo della Protezione civile Gloria Piermarini non è dunque l'unica ad aver beneficiato degli incarichi di Anemone. Gli investigatori stano cercando di ricostruire eventuali altri legami con il costruttore accusato di essere ai vertici della «cricca». E vogliono anche scoprire in base a quali criteri Miccichè abbia ottenuto due nomine di tale prestigio. In precedenza era stato soltanto «unico componente del consiglio di amministrazione della società "Erbe medicinali Sicilia srl", specializzata nella preparazione dei terreni per la coltivazione delle erbe e piante officinali».

La coppia al G8
Scrivono i carabinieri nella relazione consegnata ai magistrati di Firenze: «Riccardo Miccichè, durante l'esecuzione dei lavori alla Maddalena, ha avuto in uso un'utenza intestata all'impresa "Ing. Raffaello Pellegrini srl" con sede in Cagliari, impegnata in lavori di subappalto per conto della Consortile Maddalena riferibile a Diego Anemone. Analogamente Francesco Piermarini ha avuto in uso un'altra utenza intestata all'impresa Pellegrini». Quando si decide di spostare il vertice internazionale Piermarini, durante alcuni colloqui telefonici che vengono intercettati, dice che resterà in Sardegna «fino a luglio e poi si va in Abruzzo». Miccichè approda invece a Firenze. Il 27 novembre 2009 un'ordinanza della presidenza del Consiglio ha inserito il restauro degli Uffizi nel programma per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Fabio De Santis, il provveditore della Toscana tuttora in carcere «raccomanda la sostituzione dei vertici della stazione appaltante con altri elementi di grandissima esperienza». La decisione passa al ministro per i Beni Culturali.

La scelta di Bondi
La sera del 22 dicembre 2009 «Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci la distribuzione degli incarichi: Mauro Della Giovampaola "soggetto attuatore", Enrico Bentivoglio "responsabile unico del procedimento", Riccardo Miccichè "direttore dei lavori". Al telefono commenta "Mi sembra una buona squadra"». La sera successiva De Santis parla con Bentivoglio che «comincia col lamentarsi di della Giovampaola e poi parla di Miccichè». Bentivoglio: Tu lo sai chi hanno nominato direttore dei lavori? Il siciliano De Santis: Miccichè? Non ci posso credere! Bentivoglio: Sì… «di comprovata esperienza e professionalità»… lui, è lui De Santis: quando lo vedo gli dico: siamo proprio dei cazzari guarda, siete proprio dei cazzari… andate in giro a rompere il c… Bentivoglio: Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi… abbiamo fatto la riunione l'altro giorno… siamo tornati in treno… c'era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto "Salvo ma siamo sicuri di coso, qua del siciliano?" "Sì, non ti preoccupare… poi io c'ho un fatto personale che tu non c'hai". Dico: "Tutto il rispetto perché è una persona in gambissima, ma a gestire un lavoro del genere… De Santis: È un bordello aho! I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche. E nella relazione evidenziano: «Effettivamente Miccichè non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori agli Uffizi». Non solo.

Il pizzino di Provenzano
Già nel marzo scorso sono emersi possibili collegamenti con Cosa nostra. «Il dato che si ritiene meritevole di approfondimento investigativo — sottolinea il Ros — è costituito dal fatto che il fratello Fabrizio ricopre la carica di responsabile tecnico della Giusylena operante nel settore degli appalti pubblici il cui amministratore e socio di maggioranza è Antonio De Francisci». Non solo: «In occasione dell'arresto di Giovanni Brusca, avvenuto in provincia di Agrigento nel 2006, gli fu sequestrato un appunto dattiloscritto che lo stesso ha riferito essergli pervenuto da Bernardo Provenzano, all'epoca latitante e riguardante "Lavoro De Francisci". Brusca ha chiarito a verbale: "Mi riferisco a quello che ha fatto lavori nel paese di Corleone. Questo qua ha uscito la tangente e io per come sono stati, glieli ho fatti avere a Bagarella». Adesso bisognerà comprendere chi è perché, nonostante questi rapporti, Miccichè sia stato scelto prima per il G8 e poi per gli Uffizi».

Le società di Piermarini
Gli accertamenti si incrociano con quelli che riguardano Piermarini. Dopo la scoperta della consulenza affidata da Anemone alla moglie di Bertolaso si stanno verificando gli incarichi ottenuti dalle sue società. Dopo aver avviato la messa in liquidazione la "Ecorescue International srl", nata nel 2005 «per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e oggi», l'ingegnere «risulta socio al 94 per cento e amministratore unico della società Flumen Urbis con sede in Roma, costituita nel 2005 con un capitale sociale di 10.000,00 euro e avente come oggetto sociale, oltre la compravendita di beni immobili, anche l'esercizio di attività turistiche, alberghiere, di ristorazione, ricreative, culturali ed i servizi connessi a quanto sopra oltre che di tutti i servizi destinati alla organizzazione e realizzazione di convegni, congressi, conferenze, esposizioni mostre nonché quelli per l'organizzazione e la gestione di manifestazioni culturali anche per conto terzi ed anche ricercando e fornendo sponsorizzazioni. La rimanente quota di partecipazione del 6 per cento del capitale sociale è detenuta dalla Lethis srl».

Fiorenza Sarzanini
09 maggio 2010

UN NOSTRO POST DEL 2 MARZO 2010, VEDI LINK SOTTO

LE SOCIETÀ A DELINQUERE E LA CULTURA SCULTURA(TA)

L' ultima invenzione la Beni Culturali Spa

Arcus, la società per la cultura
che regala le "mance" di Stato

NOSTRO FLAYER DEL 11 MAGGIO 2010

LA CUB CHIEDE L'IMMEDIATA DESTITUZIONE DI BONDI E NASTASI-


ALLA LUCE DELL'ATTENDIBILE ESCLUSIVA DEL CORRIERE, SI EVIDENZIA LA COLLUSIONE DEI 2 BOSS DEL MINISTERO DELLA CULTURA CON APPARATI MAFIOSI LEGATI ADDIRITTURA A PROVENZANO.

IL DECRETO SULLE FONDAZIONI LIRICHE E' NUDO  E RIVELA IL SUO REALE OBIETTIVO:


1) METTERE LE MANI SUI GRANDI EVENTI CULTURALI CHE LA LEGGE QUADRO SULLO SPETTACOLO (CARLUCCI -DE BIASI) AVREBBE IMPEDITO AL CAPO GABINETTO  E ALLA SUA CRICCA DI FARE , E CHE INVECE CON LA DETONAZIONE DEL DECRETO BOMBA A OROLOGERIA HA EVITATO AL PARLAMENTO DI LEGIFERARE.

 

2) LA CRICCA ATTINGE DALL'INTRAMONTABILE ARCUS (AGENZIA DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA, CHE PRENDE IL 3% DI FONDI DELLE GRANDI OPERE OVVERO 250 MILIONI CIRCA DI EURO L'ANNO) QUANDO  FINANZIA I GIA' CITATI EVENTI CULTURALI CHE IL PARLAMENTO VOLEVA IMPEDIRE AD ARCUS DI FARE PER ESTRANEITà  DI  COMPETENZA E SOPRATTUTTO  QUANDO VA A  FINANZIARE
LE GRANDI OPERE DI RISTRUTTURAZIONE  DI EDIFICI CULTURALI TRA CUI  QUELLA DEL MUSEO DEGLI UFFIZI DI FIRENZE DA CUI E' PARTITO LO SCANDALO DEI BONDI-CRICCA.


3) CON GLI ULTERIORI COMMISSARIAMENTI DI FONDAZIONI LIRICHE NEL PAESE CHE GLI EFFETTI
DEL DECRETO BONDI PRODURREBBE COME SCONTATA CONSEGUENZA DELLA SUA APPLICAZIONE, LA “CRICCA”OLTRE AD INGRASSARSI ( NASTASI E' PLURICOMMISSARIO-SOVRINTENDENTE) SI MOLTIPLICHERA' DI NUOVI SOVRINTENDENTI DEL QUARTIERINO MAGARI D'OLTRALPE CHE FARANNO TUTT'AL PIU' E CON POCHI DIPENDENTI, DEI TEATRI CONTENITORI DI OPERE IMPORTATE E NON PIU' COME OGGI AUTOPRODOTTE MERAVIGLIOSAMENTE  DAI LAVORATORI DELLA LIRICA  .


4) QUESTI ULTIMI PAGHERANNO SULLA LORO PELLE INSIEME AI CONTRIBUENTI 

18 Novembre 2010

LUNEDI’ 22 NOVEMBRE…?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:33
                                                                       logo CUB
                                             CULTURA & SPETTACOLO
                      
           
                             LOTTARE PER CHI E PER COSA?

Lunedì, 22 novembre, le Organizzazioni Sindacali del Settore della Cultura e dello Spettacolo, che fanno capo a CGIL-CISL-UIL , hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dei Settori Musica-Prosa-Cinema.

Meglio tardi che mai”, potrebbero dire migliaia di lavoratori di questi settori che stanno affondando sotto il peso dei tagli ai finanziamenti alla cultura che la coppia Bondi-Tremonti ha imposto al nostro paese, ma ciò che stupisce è la piattaforma sulla quale i lavoratori vengono chiamati alla lotta. E’ un elenco incomprensibile di obiettivi.

La CUB Informazione, ritiene che gli obiettivi di lotta debbano e possano essere chiari, semplici e facilmente individuabili e li pone all’attenzione di tutti/e:

  • Rinnovo dei contratti Collettivi Nazionali delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, dei Teatri di Prosa e della Produzione Cinematografica. Ribadiamo il valore del Contratto Nazionale come strumento di tutela universalistico e riteniamo che le proposte in piattaforma e le ipotesi d’accordo debbano essere discusse e votate dai lavoratori. Siamo in totale dissenso con chi vorrebbe sganciare il Teatro alla Scala dalla contrattazione nazionale di settore, utilizzando il cosiddetto “Regolamento attuativo della Legge 100/2010”.

  • Riportare il Fondo dello Spettacolo a 600 milioni di euro. Tutti i lavoratori del settore sanno che non esiste alternativa ai finanziamenti da parte dello Stato, così come è in tutta Europa. Lo Stato spreca invece risorse in folli commesse militari
    (25 miliardi di euro solo nel 2011).

  • Combattere il dilagare del lavoro precario. Chiediamo contratti di lavoro a tempo indeterminato per tutti i lavoratori che operano nel settore musica-spettacolo-cinema. C’è un abuso nel settore di contratti a tempo determinato, a progetto, interinali, a chiamata, a prestazione, nelle cooperative, etc.. Molti lavoratori si sono visti riconoscere il diritto del contratto a tempo indeterminato dal Giudice del Lavoro, ma il Governo con il cosiddetto “collegato lavoro”, che entrerà in vigore il 24 novembre 2010, tenta il “colpo di spugna” su tutto il precariato irregolare. Infatti, entro 23 gennaio 2011, questi lavoratori dovranno contestare il loro contratto di lavoro precario; a questo proposito invitiamo tutti i lavoratori interessati a rivolgersi al più presto presso le sedi della CUB per l’impugnazione alle sedi competenti.

  • Bisogna aumentare la produzione culturale. Musica-cinema-teatro devono diventare beni culturali accessibili a tutti, rivolti cioè ad una larga platea di cittadini. Il diritto alla cultura deve essere sostenuto con politiche adeguate, con Leggi che sostengano tutta la filiera produttiva nel cinema, nel teatro, nello spettacolo dal vivo e nella musica lirico sinfonica. Questo è l’unico modo per far vivere la cultura e la creatività nel nostro paese, creando al contempo le condizioni per aumentare i posti di lavoro.

  • E’ sbagliato organizzare gli scioperi di lunedì, giornata di riposo nella maggior parte dei teatri italiani; questa scelta svilisce il nostro più importante strumento di lotta.

  • Chiediamo che il Ministro Bondi si dimetta per i danni da lui causati all’arte ed alla cultura del nostro paese.

Pensiamo che la cultura e le arti non possano essere messi in cassa integrazione, deve cambiare la logica; la produzione culturale e creativa non sono un costo, ma un investimento per il futuro del nostro Paese e dei suoi cittadini.

 

CUB INFORMAZIONE NAZIONALE

16 novembre 2010

LUNEDI' 22 NOVEMBRE…?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:33
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                                             CULTURA & SPETTACOLO
                      
           
                             LOTTARE PER CHI E PER COSA?

Lunedì, 22 novembre, le Organizzazioni Sindacali del Settore della Cultura e dello Spettacolo, che fanno capo a CGIL-CISL-UIL , hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dei Settori Musica-Prosa-Cinema.

Meglio tardi che mai”, potrebbero dire migliaia di lavoratori di questi settori che stanno affondando sotto il peso dei tagli ai finanziamenti alla cultura che la coppia Bondi-Tremonti ha imposto al nostro paese, ma ciò che stupisce è la piattaforma sulla quale i lavoratori vengono chiamati alla lotta. E’ un elenco incomprensibile di obiettivi.

La CUB Informazione, ritiene che gli obiettivi di lotta debbano e possano essere chiari, semplici e facilmente individuabili e li pone all’attenzione di tutti/e:

  • Rinnovo dei contratti Collettivi Nazionali delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, dei Teatri di Prosa e della Produzione Cinematografica. Ribadiamo il valore del Contratto Nazionale come strumento di tutela universalistico e riteniamo che le proposte in piattaforma e le ipotesi d’accordo debbano essere discusse e votate dai lavoratori. Siamo in totale dissenso con chi vorrebbe sganciare il Teatro alla Scala dalla contrattazione nazionale di settore, utilizzando il cosiddetto “Regolamento attuativo della Legge 100/2010”.

  • Riportare il Fondo dello Spettacolo a 600 milioni di euro. Tutti i lavoratori del settore sanno che non esiste alternativa ai finanziamenti da parte dello Stato, così come è in tutta Europa. Lo Stato spreca invece risorse in folli commesse militari
    (25 miliardi di euro solo nel 2011).

  • Combattere il dilagare del lavoro precario. Chiediamo contratti di lavoro a tempo indeterminato per tutti i lavoratori che operano nel settore musica-spettacolo-cinema. C’è un abuso nel settore di contratti a tempo determinato, a progetto, interinali, a chiamata, a prestazione, nelle cooperative, etc.. Molti lavoratori si sono visti riconoscere il diritto del contratto a tempo indeterminato dal Giudice del Lavoro, ma il Governo con il cosiddetto “collegato lavoro”, che entrerà in vigore il 24 novembre 2010, tenta il “colpo di spugna” su tutto il precariato irregolare. Infatti, entro 23 gennaio 2011, questi lavoratori dovranno contestare il loro contratto di lavoro precario; a questo proposito invitiamo tutti i lavoratori interessati a rivolgersi al più presto presso le sedi della CUB per l’impugnazione alle sedi competenti.

  • Bisogna aumentare la produzione culturale. Musica-cinema-teatro devono diventare beni culturali accessibili a tutti, rivolti cioè ad una larga platea di cittadini. Il diritto alla cultura deve essere sostenuto con politiche adeguate, con Leggi che sostengano tutta la filiera produttiva nel cinema, nel teatro, nello spettacolo dal vivo e nella musica lirico sinfonica. Questo è l’unico modo per far vivere la cultura e la creatività nel nostro paese, creando al contempo le condizioni per aumentare i posti di lavoro.

  • E’ sbagliato organizzare gli scioperi di lunedì, giornata di riposo nella maggior parte dei teatri italiani; questa scelta svilisce il nostro più importante strumento di lotta.

  • Chiediamo che il Ministro Bondi si dimetta per i danni da lui causati all’arte ed alla cultura del nostro paese.

Pensiamo che la cultura e le arti non possano essere messi in cassa integrazione, deve cambiare la logica; la produzione culturale e creativa non sono un costo, ma un investimento per il futuro del nostro Paese e dei suoi cittadini.

 

CUB INFORMAZIONE NAZIONALE

16 novembre 2010

10 Novembre 2010

Licenziamenti silenziosi di centinaia di precari all’Opera di Roma

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 12:43

Teatro Dell’Opera di Roma: licenziamenti silenziosi di centinaia di precari per l’effetto devastante del Decreto Bondi.Mostra immagine a dimensione intera


Solo nei mesi di novembre e dicembre circa 200 precari non avranno il rinnovo del contratto di lavoro e altre decine ne seguiranno nel corso del 2011.

E’ una agonia senza appello che porterà alla morte professionale artisti, tecnici e maestranze, tutti precari storici che erano impiegati nel Teatro da anni, in alcuni casi decenni, in maniera continuativa. E questo è solo il primo e non ultimo degli effetti devastanti del Decreto Bondi in quanto, senza più questi professionisti dello spettacolo in parte ormai disoccupati, non potrà essere garantita la continuazione della produzione delle rappresentazioni ed a breve metterà in pericolo la sopravvivenza del Teatro stesso -è quanto denuncia l’USB del Teatro dell’Opera di Roma-
Il fatto più rilevante è che il Decreto è stato convertito in legge a metà anno a programmazione già avviata e contratti di lavoro già in essere, ed anche l’Amministrazione più virtuosa non avrebbe modo di salvaguardare la forza lavoro necessaria alla produzione; ed è preoccupante .Tutto ciò sta passando sotto il silenzio assordante dei sindacati concertativi e soprattutto del Sindaco di Roma e Presidente del Teatro On. Alemanno che, nei mesi scorsi, aveva promesso un rilancio del Teatro dell’Opera ed il mantenimento dei livelli occupazionali.

Ora questi lavoratori con contratto scaduto si aspettano che l’On. Alemanno intervenga presso il Ministro ed il Governo per condividere le soluzioni che permetterebbero di avviare un percorso a salvaguardia dei posti di lavoro,
 

LA CUB IN DIFESA DEI LAVORATORI PRECARI

La Cub organizza in tutta italia consulenze e sportelli legali e sindacali per le vertenze a favore dei precari. Dalla Scala a Cagliari, Genova, Roma, Bologna ,Napoli ci siamo attivati e stiamo organzzando tutta l'assistenza per i precari che a causa del famigerato " collegato lavoro" oltre ai tagli del f.u.s. e legge 100 vengono espulsi dalle fondazioni. Il nostro piano di intervento rapido  contrasta l'intenzione di far pagare ai precari la crisi indotta da Tremonti-Bondi , ma soprattutto intende far rispettare il sacrosanto diritto ad essere assunti a tempo indeterminato come è stato dimostrato alla Scala con le vittorie di decine e decine di lavoratori a tempo determinato o a prestazione serale .
Abbiamo il compito di informare e impugnare il contratto con una raccomandata A/R ENTRO 60GG. DA OGGI. Lasciate una mail con i vostri riferimenti e in assoluto anonimato   verrete contattati immediatamente per assistervi. Massima  solidarietà con i precari di  Roma , Cagliari ,Bologna , e di tutto il resto d'Italia.

CUB/INFO SCALA

Licenziamenti silenziosi di centinaia di precari all'Opera di Roma

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 12:43

Teatro Dell’Opera di Roma: licenziamenti silenziosi di centinaia di precari per l’effetto devastante del Decreto Bondi.Mostra immagine a dimensione intera


Solo nei mesi di novembre e dicembre circa 200 precari non avranno il rinnovo del contratto di lavoro e altre decine ne seguiranno nel corso del 2011.

E’ una agonia senza appello che porterà alla morte professionale artisti, tecnici e maestranze, tutti precari storici che erano impiegati nel Teatro da anni, in alcuni casi decenni, in maniera continuativa. E questo è solo il primo e non ultimo degli effetti devastanti del Decreto Bondi in quanto, senza più questi professionisti dello spettacolo in parte ormai disoccupati, non potrà essere garantita la continuazione della produzione delle rappresentazioni ed a breve metterà in pericolo la sopravvivenza del Teatro stesso -è quanto denuncia l’USB del Teatro dell’Opera di Roma-
Il fatto più rilevante è che il Decreto è stato convertito in legge a metà anno a programmazione già avviata e contratti di lavoro già in essere, ed anche l’Amministrazione più virtuosa non avrebbe modo di salvaguardare la forza lavoro necessaria alla produzione; ed è preoccupante .Tutto ciò sta passando sotto il silenzio assordante dei sindacati concertativi e soprattutto del Sindaco di Roma e Presidente del Teatro On. Alemanno che, nei mesi scorsi, aveva promesso un rilancio del Teatro dell’Opera ed il mantenimento dei livelli occupazionali.

Ora questi lavoratori con contratto scaduto si aspettano che l’On. Alemanno intervenga presso il Ministro ed il Governo per condividere le soluzioni che permetterebbero di avviare un percorso a salvaguardia dei posti di lavoro,
 

LA CUB IN DIFESA DEI LAVORATORI PRECARI

La Cub organizza in tutta italia consulenze e sportelli legali e sindacali per le vertenze a favore dei precari. Dalla Scala a Cagliari, Genova, Roma, Bologna ,Napoli ci siamo attivati e stiamo organzzando tutta l'assistenza per i precari che a causa del famigerato " collegato lavoro" oltre ai tagli del f.u.s. e legge 100 vengono espulsi dalle fondazioni. Il nostro piano di intervento rapido  contrasta l'intenzione di far pagare ai precari la crisi indotta da Tremonti-Bondi , ma soprattutto intende far rispettare il sacrosanto diritto ad essere assunti a tempo indeterminato come è stato dimostrato alla Scala con le vittorie di decine e decine di lavoratori a tempo determinato o a prestazione serale .
Abbiamo il compito di informare e impugnare il contratto con una raccomandata A/R ENTRO 60GG. DA OGGI. Lasciate una mail con i vostri riferimenti e in assoluto anonimato   verrete contattati immediatamente per assistervi. Massima  solidarietà con i precari di  Roma , Cagliari ,Bologna , e di tutto il resto d'Italia.

CUB/INFO SCALA

7 Novembre 2010

Lirico di Cagliari: Precari a casa, continuano i presidi e la lotta, il rischio commissariamento.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:23

LA SARTORIA
Tutti i precari sono a casa, i laboratori del parco della musica sono ultimati ma loro sono a casa.
Un capo-reparto a tempo indeterminato che oggi è solo più 15 lavoratori precari con anzianità di servizio dai 24 anni agli 8 anni oggi sono tutti a casa…

LE PARRUCCHIERE
Un intero reparto di precari che sono a casa….la loro retribuzione è la peggiore in assoluto, una specie di retribuzione part-time che si chiama serale ovvero sono pagate solo per poche ore la sera dello spettacolo..sono i precari dei precari….( ma come non avevamo tutti retribuzioni da favola???)

LA SCENOGRAFIA
L'attezzeria-scenografia a quattro lavoratori stabili e quattro precari che oggi sono a casa quasi tutti provenienti dall'Accademia….o dall'artistico.

(vedi sotto vademecum di autodifesa dal "collegato lavoro")

L’8 ottobre 2010 con uno sciopero proclamato dai Lavoratori del Teatro Lirico di Cagliari contro la dirigenza del teatro ha inizio la fase più intensa della lotta.
 

Mentre si attende la nomina del NUOVO sovrintendente il presidio continua e la lotta pure.

Il teatro lirico di Cagliari è a rischio commissariamento. Il 5 Novembre sono scaduti i 45 giorni di proroga concessi al sovrintendente uscente. Se entro quella data non sarà nominato un successore il commissariamento sarà un atto obbligato. Un appello per una veloce risoluzione della vertenza arriva dal vice capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale, Giampaolo Diana.

loro blog   Non zittite l'Arte! 

NAPOLITANO HA FIRMATO IL COLLEGATO LAVORO: PRECARI SVEGLIA!

AVETE 60 GG PER IMPUGNARE IL VOSTRO CONTRATTO E I DIRITTI ACQUISITI NEL PASSATO E PER PASSARE AL POSTO FISSO.
FRA 60 GG SUL PASSATO VERRA' MESSA UNA PIETRA SOPRA.
RICOMINCERETE DA ZERO.
ANDATE SUL SITO DELLA CUB E RIVOLGETVI AI LORO RAPPRESENTANTI PER ORGANIZZARE LA VERTENZA.

il "collegato lavoro" non ha potuto, per evidenti ragioni di costituzionalità, stabilire una semplice cancellazione retroattiva del diritto di azione per l'impugnazione di rapporti precari già scaduti ed allora ha previsto, invece, che possano essere ancora impugnati, ma solo entro 60 giorni dalla sua entrata in vigore. Ciò si legge nell'articolo 32 comma IV, lettere b e d. Quindi: ora o mai più.

Centinaia di migliaia i lavoratori assunti negli anni passati con contratti precari illegittimi, spesso ignari di tale illegittimità, e che avrebbero potuto liberamente nei mesi e persino negli anni futuri richiedere la loro trasformazione in contratti di lavoro a tempo indeterminato domandando al giudice la riammissione al lavoro a tempo indeterminato, perderanno, allora, definitivamente questo loro diritto se non verranno subito a conoscenza della illegittimità del loro contratto e se non provvederanno ad impugnarlo entro gli indicati 60 giorni.

Risulterà cioè precluso, trascorsi da adesso 60 giorni, a queste centinaia di migliaia di lavoratori di far trasformare il vecchio contratto precario illegittimo in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato valido per il passato e per il futuro e si realizzerà, così, un gigantesco colpo di spugna che assolverà i datori di lavoro da tutti gli abusi compiuti per aggirare il diritto del lavoratore ad avere, di regola – come la legge nazionale e quella comunitaria prevedono – una rapporto di lavoro stabile e a tempo indeterminato.

Come già è stato evidenziato dal Prof. Alleva, questo gigantesco colpo di spugna nascosto tra le pieghe della leggeha, nell'insieme, ottime possibilità di riuscita, ma potrà trasformarsi in un boomerang per il padronato se tutti i militanti sindacali, a qualsiasi organizzazione appartengano, sapranno chiamare a raccolta tutti coloro che sono stati titolari di rapporti precari, e spedire subito, senza guardare per il sottile, una raccomandata di impugnazione dell'illegittimità del contratto precario e di richiesta di trasformazione a tempo indeterminato.

Poi, nei 270 giorni successivi, si faranno analizzare i contratti stessi da esperti che individueranno esattamente le illegittimità, perché tutti gli avvocati lavoristi sanno che una parte rilevante dei contratti precari è illegittimo e perfettamente trasformabile in rapporti a tempo indeterminato.

Basta che adesso i precari senza perder tempo, con il vecchio contratto precario scaduto in mano, scrivano e spediscano la lettera di impugnazione che deve partire nei prossimi 60 giorni.

La CUB come sempre é pronta e presso le nostre strutture gli iscritti e i lavoratori in genere potranno ricevere l'assistenza di cui necessitano per un approfondito esame della loro situazione e per la promozione di una vertenza giudiziaria.

Alle strutture, ai delegati di Cub spetta il compito di pubblicizzare con ogni mezzo quanto abbiamo qui spiegato, e poi di organizzare la raccolta delle firme e la spedizione delle raccomandate.

URGE IMMEDIATAMENTE IMPUGNARE IL PROPRIO DIRITTO AL TEMPO INDETERMINATO  presso il Giudice del lavoro. Questo blog degli AutoOrgaScala, e la Cub hanno attivato a Milano, Roma, Cagliari, Genova e Napoli sportelli legali per rispondere alle esigenze delle centinaia di precari "stagionati" della Lirica. Se volete, lasciando una mail presso il nostro indirizzo di posta eletronica verrete contattati per  suggerirvi il miglior percorso per il riconoscimento dei vostri diritti.
Gratuitamente e in assoluto anonimato. Per non farsi espellere da un qualsisasi" arbitro" dalla partita più importante, quella della dignità del lavoro.

4 Novembre 2010

Fondazioni Liriche Sinfoniche: Ma quale Autonomia?

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 10:01

Basta credere alle favole di Bondi e Moratti!

 

Un disegno chiaro si delinea dietro l'ennesima barzelletta di Bondi. Vogliono distruggere il contratto nazionale, chiuderci in una riserva indiana . Questo governo distrugge il FUS, smembra  le Fondazioni Liriche, come ad esempio al Carlo felice di Genova attraverso la mobilità, cioè il 40%dei lavoratori verrà licenziato dopo due anni di ammortizzatori sociali, grazie alla folle complicità di sindaca e cgil cisl e uil. Bondi e soci vogliono esternalizzare. Isolare oggi e colpire in un secondo momento i lavoratori dei Teatri "virtuosi"come la Scala.
Con questa “riforma” si cela l'obiettivo di dividerci per indebolirci e togliere diritti aquisiti. L'indipendenza culturale della Scala  dai poteri forti  della città e della politica è l'unica forma di autonomia condivisibile per la quale già dalla"primavera " del 2005 ci battiamo.


FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO E CHI INTENDE SERVIRLI  SOVRINTENDENDOLI.

La Moratti è meglio che resti la Donna Immobile, perchè quando si muove fa solo danni al Teatro.

CUB/INFO SCALA

Regolamento Autonomia fondazioni liriche sinfoniche vedi su:

30 Ottobre 2010

Terzigno: la lotta paga .Genova tieni duro l’Italia è con te

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 01:19

Le Notizie della straordinaria lotta degli abitanti di Terzigno e la marcia indietro del governo siano da incoraggiamento alla resistenza dei lavoratori del Carlo Felice contro i mercanti che vogliono appropriarsi del tempio della Lirica Genovese- Contro i padroni della città. Con i No-tav  e No-gronda .

             FUORI  I MERCANTI DAL TEMPIO DELLA LIRICA.

29/10, sciopero generale CUB e Comitato Immigrati in Italia
Grande adesione e notevole successo della mobilitazione indetta dalla Confederazione Unitaria di Base e dal Comitato Immigrati in Italia con migliaia di lavoratori, precari, italiani e migranti.

Terzigno: la lotta paga .Genova tieni duro l'Italia è con te

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 01:19

Le Notizie della straordinaria lotta degli abitanti di Terzigno e la marcia indietro del governo siano da incoraggiamento alla resistenza dei lavoratori del Carlo Felice contro i mercanti che vogliono appropriarsi del tempio della Lirica Genovese- Contro i padroni della città. Con i No-tav  e No-gronda .

             FUORI  I MERCANTI DAL TEMPIO DELLA LIRICA.

29/10, sciopero generale CUB e Comitato Immigrati in Italia
Grande adesione e notevole successo della mobilitazione indetta dalla Confederazione Unitaria di Base e dal Comitato Immigrati in Italia con migliaia di lavoratori, precari, italiani e migranti.

23 Ottobre 2010

PRECARI , SVEGLIA ! VADEMECUM DI AUTO DIFESA DAL” COLLEGATO LAVORO”

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:12

E' stata appena approvata in parlamento la legge cosiddetta "collegato lavoro". Dalla firma di Napolitano che avverrà nei prossimi giorni alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale significherà che entro 60 gg a un Precario con contratti  ripetuti magari anni, verrà vanificata la possibilità di vedersi riconosciuta tutta questa anzianità per il diritto al tempo indeterminato.

URGE IMMEDIATAMENTE IMPUGNARE IL PROPRIO DIRITTO AL TEMPO INDETERMINATO  presso il Giudice del lavoro. Questo blog degli AutoOrgaScala, e la Cub hanno attivato a Milano, Roma, Cagliari e Genova sportelli legali per rispondere alle esigenze delle centinaia di precari "stagionati" della Lirica. Se volete, lasciando una mail presso il nostro indirizzo di posta eletronica verrete contattati per  suggerirvi il miglior percorso per il riconoscimento dei vostri diritti.
Gratuitamente e in assoluto anonimato. Per non farsi espellere da un qualsisasi" arbitro" dalla partita più importante, quella della dignità del lavoro.

Non vi affannate … di tutto ciò non vi è notizia sui giornali. Ma va ?????

NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE. E' TEMPO DI AGIRE. L' IMPUGNAZIONE DEL DIRITTO AL TEMPO INDETERMINATO E' CALDAMENTE CONSIGLIATO AI PRECARI GIA' ESPULSI DAI LORO TEATRI COME AL CARLO FELICE DI GENOVA. 
                       CUB/INFO  TEATRO ALLA SCALA            

PRECARI , SVEGLIA ! VADEMECUM DI AUTO DIFESA DAL" COLLEGATO LAVORO"

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:12

E' stata appena approvata in parlamento la legge cosiddetta "collegato lavoro". Dalla firma di Napolitano che avverrà nei prossimi giorni alla pubblicazione sulla gazzetta ufficiale significherà che entro 60 gg a un Precario con contratti  ripetuti magari anni, verrà vanificata la possibilità di vedersi riconosciuta tutta questa anzianità per il diritto al tempo indeterminato.

URGE IMMEDIATAMENTE IMPUGNARE IL PROPRIO DIRITTO AL TEMPO INDETERMINATO  presso il Giudice del lavoro. Questo blog degli AutoOrgaScala, e la Cub hanno attivato a Milano, Roma, Cagliari e Genova sportelli legali per rispondere alle esigenze delle centinaia di precari "stagionati" della Lirica. Se volete, lasciando una mail presso il nostro indirizzo di posta eletronica verrete contattati per  suggerirvi il miglior percorso per il riconoscimento dei vostri diritti.
Gratuitamente e in assoluto anonimato. Per non farsi espellere da un qualsisasi" arbitro" dalla partita più importante, quella della dignità del lavoro.

Non vi affannate … di tutto ciò non vi è notizia sui giornali. Ma va ?????

NON C'E' PIU' TEMPO DA PERDERE. E' TEMPO DI AGIRE. L' IMPUGNAZIONE DEL DIRITTO AL TEMPO INDETERMINATO E' CALDAMENTE CONSIGLIATO AI PRECARI GIA' ESPULSI DAI LORO TEATRI COME AL CARLO FELICE DI GENOVA. 
                       CUB/INFO  TEATRO ALLA SCALA            

18 Ottobre 2010

Carlo Felice: Doppio colpo di scena in CdA, l’accordo, i contratti di solidarietà e la vittoria di Pirro al referendum

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 01:38

Garrone: "O FIRMANO TUTTI I SINDACATI O TRA CINQUE GIORNI SI CHIUDE"

Dopo l'accordo raggiunto, doccia gelida al CdA.

Doppio colpo di scena dei due consiglieri.

"CARLO FELICE" RIAPRE CON STIPENDI RIDOTTI DEL 20%

CRISI CARLO FELICE, BONDI PROMETTE FONDI PER IL 2011 – "MI IMPEGNO PER FAR AVERE PIÙ FONDI AL TEATRO"

vedi tutto su  Rassegna Stampa

Ipotesi accordo
               Ipotesi d'accodo: CdA – CGIL, CISL e UIL 

contratti di solidariet+á B
Contratti di Solidarietà di tipo B

secolo xix  La lirica come il calcio?

Il risultato del referendum tra i 286 lavoratori ormai sfiniti e terrorizzati è stato il seguente:


votanti 164               favorevoli 147                   contrari 17                 assenti al voto 122

 

I contratti di solidarietà sono la nuova realtà nell'ambito delle Fondazioni Liriche.
Avranno effetto dal 1 novembre. Sotto con i prossimi.a

Carlo Felice: Doppio colpo di scena in CdA, l'accordo, i contratti di solidarietà e la vittoria di Pirro al referendum

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Garrone: "O FIRMANO TUTTI I SINDACATI O TRA CINQUE GIORNI SI CHIUDE"

Dopo l'accordo raggiunto, doccia gelida al CdA.

Doppio colpo di scena dei due consiglieri.

"CARLO FELICE" RIAPRE CON STIPENDI RIDOTTI DEL 20%

CRISI CARLO FELICE, BONDI PROMETTE FONDI PER IL 2011 – "MI IMPEGNO PER FAR AVERE PIÙ FONDI AL TEATRO"

vedi tutto su  Rassegna Stampa

Ipotesi accordo
               Ipotesi d'accodo: CdA – CGIL, CISL e UIL 

contratti di solidariet+á B
Contratti di Solidarietà di tipo B

secolo xix  La lirica come il calcio?

Il risultato del referendum tra i 286 lavoratori ormai sfiniti e terrorizzati è stato il seguente:


votanti 164               favorevoli 147                   contrari 17                 assenti al voto 122

 

I contratti di solidarietà sono la nuova realtà nell'ambito delle Fondazioni Liriche.
Avranno effetto dal 1 novembre. Sotto con i prossimi.a

12 Ottobre 2010

ACCORDO NAZIONALE DI CGIL-CISL-UIL PER ESTENDERE ALLE FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE I CONTRATTI DI SOLIDARIETA’

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 10:53

                                                                                   logo CUB
A seguito della gravissima decisione del C.di A. del Teatro Carlo Felice di Genova, con la minaccia di messa in liquidazione del Teatro, i sindacati confederali sono corsi al Ministero del Lavoro e hanno firmato un Protocollo per estendere i “cosiddetti” Contratti di Solidarietà anche al settore lirico-sinfonico.
Traducendo quanto accaduto, dopo i tagli al F.U.S. e la Legge Bondi, da oggi, i lavoratori potranno vedersi ridotto orario di lavoro e stipendio e trovarsi “messi a carico” dello Stato. Come se l’attività lavorativa di una ballerina/o
, di un/a musicista o cantante potessero considerarsi come riducibili nel normale orario di lavoro, così come tutte le altre attività creative o tecniche che supportano le attività di un teatro lirico sinfonico. Il cerchio è chiuso!
Sintetizzando, si vogliono mettere in contratto di solidarietà la creatività, la cultura e la storia stessa del nostro paese, anziché lottare perché lo Stato comprenda che tutto ciò va difeso!

Noi diciamo NO!
A pagare non devono essere chiamati i lavoratori e noi tutti, privati della nostra ricchezza culturale.
Respingiamo i ricatti della messa in liquidazione dei Teatri.
La Musicae le Arti non possono andare in Cassa integrazione!

Devono essere ripristinati i fondi per lo spettacolo e la musica e devono essere spazzate via le classi dirigenti incompetenti e le clientele che si annidano nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
La cultura è un bene pubblico.
I tromboni di CGIL-CISL-UIL tenteranno di vendere quest’ennesimo accordo come “male minore”, dopo aver abbaiato per mesi che avrebbero occupato i Teatri di tutta Italia.
Noi, del Collettivo CUB/INFO SCALA, abbiamo in vari modi sostenuto la solitaria lotta dei lavoratori del Teatro Carlo Felice di Genova, contro tutti i soggetti sindacali ed istituzionali che volevano ridurli a cavie e carne da macello.
Intendiamo continuare a batterci al fianco di questi lavoratori e già oggi manifesteremo con loro a Genova.
Ai lavoratori della Scala diciamo che dobbiamo tenere “alta la guardia”. Nel nostro settore non esistono isole felici.
Tenteranno, con il muro di gomma, il silenzio, la cortina di fumo, di mettere in sordina la gravità di quanto sta passando sulle nostre teste e che, Teatro per Teatro, cercheranno d’imporci e saremo costretti ad affrontare.  

La Cultura non va in cassa integrazione o in “contratto di solidarietà”.
La Cultura non deve essere messa in liquidazione.
I Teatri e la cultura musicale sono un investimento per un futuro di civiltà.
                 
                                                                                            Cub / Info Scala

messagggio ricevuto dai lavoratori del Carlo F.

manifestazione Genova: Un grazie di cuore a tutti gli amici che sono venuti a Genova

 

http://www.youtube.com/watch?v=QcYApw90kT8

 

http://www.youtube.com/watch?v=oID2GOZ0WpA

 

http://www.youtube.com/watch?v=J-XYCI9oWbI

 

 

http://www.youreporter.it/video_Manifestazione_lavoratori_Teatro_Carlo_Felice_di_Genova_1

 

http://www.primocanale.it/viewvideo.php?id=35157

 

http://www.mentelocale.it/multimedia/2271/

 

I lavoratori di tutte le Fondazioni Liriche italiane sono accorsi per dare sostegno al Teatro Carlo Felice di Genova, città medaglia d'oro alla Resistenza.

ACCORDO NAZIONALE DI CGIL-CISL-UIL PER ESTENDERE ALLE FONDAZIONI LIRICO-SINFONICHE I CONTRATTI DI SOLIDARIETA'

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 10:53

                                                                                   logo CUB
A seguito della gravissima decisione del C.di A. del Teatro Carlo Felice di Genova, con la minaccia di messa in liquidazione del Teatro, i sindacati confederali sono corsi al Ministero del Lavoro e hanno firmato un Protocollo per estendere i “cosiddetti” Contratti di Solidarietà anche al settore lirico-sinfonico.
Traducendo quanto accaduto, dopo i tagli al F.U.S. e la Legge Bondi, da oggi, i lavoratori potranno vedersi ridotto orario di lavoro e stipendio e trovarsi “messi a carico” dello Stato. Come se l’attività lavorativa di una ballerina/o
, di un/a musicista o cantante potessero considerarsi come riducibili nel normale orario di lavoro, così come tutte le altre attività creative o tecniche che supportano le attività di un teatro lirico sinfonico. Il cerchio è chiuso!
Sintetizzando, si vogliono mettere in contratto di solidarietà la creatività, la cultura e la storia stessa del nostro paese, anziché lottare perché lo Stato comprenda che tutto ciò va difeso!

Noi diciamo NO!
A pagare non devono essere chiamati i lavoratori e noi tutti, privati della nostra ricchezza culturale.
Respingiamo i ricatti della messa in liquidazione dei Teatri.
La Musicae le Arti non possono andare in Cassa integrazione!

Devono essere ripristinati i fondi per lo spettacolo e la musica e devono essere spazzate via le classi dirigenti incompetenti e le clientele che si annidano nelle Fondazioni Lirico Sinfoniche.
La cultura è un bene pubblico.
I tromboni di CGIL-CISL-UIL tenteranno di vendere quest’ennesimo accordo come “male minore”, dopo aver abbaiato per mesi che avrebbero occupato i Teatri di tutta Italia.
Noi, del Collettivo CUB/INFO SCALA, abbiamo in vari modi sostenuto la solitaria lotta dei lavoratori del Teatro Carlo Felice di Genova, contro tutti i soggetti sindacali ed istituzionali che volevano ridurli a cavie e carne da macello.
Intendiamo continuare a batterci al fianco di questi lavoratori e già oggi manifesteremo con loro a Genova.
Ai lavoratori della Scala diciamo che dobbiamo tenere “alta la guardia”. Nel nostro settore non esistono isole felici.
Tenteranno, con il muro di gomma, il silenzio, la cortina di fumo, di mettere in sordina la gravità di quanto sta passando sulle nostre teste e che, Teatro per Teatro, cercheranno d’imporci e saremo costretti ad affrontare.  

La Cultura non va in cassa integrazione o in “contratto di solidarietà”.
La Cultura non deve essere messa in liquidazione.
I Teatri e la cultura musicale sono un investimento per un futuro di civiltà.
                 
                                                                                            Cub / Info Scala

messagggio ricevuto dai lavoratori del Carlo F.

manifestazione Genova: Un grazie di cuore a tutti gli amici che sono venuti a Genova

 

http://www.youtube.com/watch?v=QcYApw90kT8

 

http://www.youtube.com/watch?v=oID2GOZ0WpA

 

http://www.youtube.com/watch?v=J-XYCI9oWbI

 

 

http://www.youreporter.it/video_Manifestazione_lavoratori_Teatro_Carlo_Felice_di_Genova_1

 

http://www.primocanale.it/viewvideo.php?id=35157

 

http://www.mentelocale.it/multimedia/2271/

 

I lavoratori di tutte le Fondazioni Liriche italiane sono accorsi per dare sostegno al Teatro Carlo Felice di Genova, città medaglia d'oro alla Resistenza.

9 Ottobre 2010

MARTEDI 12/10/2010: TUTTI A GENOVA PER SALVARE LA LIRICA

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:01

MARTEDI' 12 OTTOBRE alle ore 13,30 appuntamento a Genova per manifestazione con corteo per le vie della città contro il grave pericolo cui stiamo andando incontro dopo le gravi decisioni maturate nella giornata di ieri a Roma; Genova è capofila di una lista nera già scritta.

Saranno presenti delegazioni provenienti da altre 12 Fondazioni liriche italiane
Tutti coloro che hanno a cuore la sorte del NOSTRO Teatro e di tutti gli altri Teatri d'Italia sono caldamente invitati ad unirsi a noi

A MILANO IL RITROVO E'ALLA STAZ. CENTRALE ALLE ORE 12,45 IN BIGLIETTERIA, PARTENZA TRENO ALLE 13,10.

E' una manifestazione aperta a TUTTI I LAVORATORI SENZA DISTINZIONE DI SIGLA SINDACALE. 

Venite numerosi, portate striscioni, strumenti, amici e parenti, più siamo meglio è.Si tratta di un ultimo appello da parte dei lavoratori del Teatro Carlo Felice che dal 15 ottobre rischia di andare in liquidazione coatta amministrativa.

Aiutate Genova per aiutarci tutti.                                                             Lavoratori Teatro Carlo Felice                                     
                                     
LASCIATE DA PARTE SIGLE E TESSERE SINDACALI, E VENITE A GENOVA COME LAVORATORI DELLO SPETTACOLO SULL'ORLO DI UNA CRISI EPOCALE SENZA RITORNO!!!

FINITE LE PAROLE, ORA BISOGNA PASSARE AI FATTI CON UN BEL MESSAGGIO PER ROMA E IL NOSTRO CARO MIBNISTRO BONDI!!!

8 Ottobre 2010

Precarietà: 9-10 ottobre 2010, seminari e workshop

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 15:03

Ottobre: Stati Generali della Precarietà

Questo è un invito a partecipare agli Stati Generali della Precarietà, che si terranno a Milano il 9-10 ottobre 2010. Due giorni di dibattito e discussioni su lavoro, precarietà e diritti. Vogliamo parlare delle strategie da usare per un autunno all’attacco sui luoghi di lavoro e nei territori. Inventiamo nuove modalità di azione contro la precarietà e riprendiamo in mano il nostro futuro!

Gli Stati Generali saranno composti da seminari e workshop per riflettere insieme ma anche per scambiare idee, tattiche, innovazioni e proposte legate a precarietà e lavoro. L’incontro nasce dall’esperienza decennale della Mayday ma è aperto a collettivi, sindacaliste, mediattivisti, avvocati, precarie e precari: proponete un workshop o un intervento per condividere l’idea, la pratica, la tattica, la campagna che volete. Oppure semplicemente venite agli Stati Generali e dite la vostra.

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  • Welfare europei: una panoramica

    Intelligence Precaria
    Il workshop aperto a tutti gli interessati ha come intento quello di presentare i sistemi di protezione sociale dei principali stati dell’Unione Europea. La base di partenza è una approfondita ricerca svolta in ambito universitario ma tradotta in linguaggio comune per essere utile a ricercatori, attivisti politici, sindacali o semplici cittadini interessati a conoscere e discutere i modi in cui è stata affrontata la precarietà nel resto d’Europa.

  • Saperi, formazione e reti

    Laboratorio filosofico “sofiaroney” – Alice Mattoni (ricercatrice precaria) – Alberta Giorgi (ricercatrice precaria) – Caterina Peroni (dottoranda di ricerca) – Omid Firouzi (dottorando di ricerca)

    Nel mondo precario globale la valorizzazione capitalista delle risorse di formazione, istruzione e saperi è divenuta strategica, specie in questi anni di crisi dell’apparato neoliberista. Dalle proposte dell’agenda di Bologna sull’Università ai decreti Gelmini alle legislazioni europee sulla formazione continua…

  • Grandi Eventi

    NoEXPOSOS FornaceL.O.A. Acrobax Project
    Vivere la città in tempo di crisi stimola paura e speranza, sentimenti contrastanti che la massiccia propaganda dei “piani alti” della città concretizza attraverso la realizzazione di grandi eventi e grandi opere venduti come possibilità di crescita e sviluppo e come strumenti utili a combattere la paura della disoccupazione, della mancanza di reddito e servizi e della conseguente emarginazione sociale.

  • Safety o Security?

    Sommosse
    La misura del valore è la nostra vita. Noi vogliamo vivere e vivere bene! Commonfare e critica femminista al biocapitalismo nella città

  • Laboratorio sulla Precarietà

    Soggetti Metastabili (Genova)
    La percezione di una crisi di senso, sempre più invasiva e disarmante, all’interno e al di fuori della situazione lavorativa, ci ha spinto ad un’analisi profonda e radicale della dimensione precaria dell’esistenza. Se il problema del lavoro precario attanaglia più di una generazione, la precarietà delle nostre vite, intesa come mancanza assoluta di sicurezze e di futuro, è per noi la questione inaggirabile e preliminare rispetto a qualsiasi genere di rivendicazione.

  • Le lotte dei precari: vecchie e nuove forme di protesta e comunicazione

    Intelligence PrecariaPopolo Viola
    A partire dall’esperienza concreta del Punto San Precario, del No Gelmini Day e del No Berlusconi Day, il workshop tratterà il tema delle pratiche di comunicazione e delle forme di protesta inventate e costruite nelle lotte alle precarietà. L’obiettivo è quello di discutere, con una prospettiva critica, le pratiche d’uso dei social media (petizioni, subervtising, gruppi e profili) e il ruolo dei social network nella comunicazione e nella mobilitazione dei precari.

    Le Assemblee

  • II° Incontro Nazionale dei Lavoratori Uniti contro la Crisi

    Lavoratori Uniti Contro la Crisi
    Dei coordinamenti e dei comitati, delle delegate e delegati, delle lavoratrici e lavoratori in lotta contro la crisi
    Per la costruzione unitaria e dal basso di tutte le prossime mobilitazioni contro le scelte di governo padroni e sindacati corrotti

  • EuroMayDay: General Assembly

    EuroMayDay Network
    A moment of debate for EuroMayday Network about: Europe’s populist drift and union fragility, crisis and speculation on the European welfare state, the cultural and social vision lack, the future welfare of common-fare proposal…

    Aderiscono e partecipano all’organizzazione

    Intelligence Precaria

    Basic Income Network Italia

    Lavoratori Uniti Contro la Crisi

    EuroMayDay Network

    Comitato NoExpo

    Rete Yes We Chash

    SOS Fornace (Rho)

    Laboratorio filosofico “sofiaroney”

    Uninversi

    AUT-AUT (Genova)

    Collettivo scienze politiche/Laboratorio Reality Shock (Padova)

    Collettivo Femminista Sommosse (Perugia)

    L.O.A. Acrobax Project (Roma)

    Popolo Viola

    ESC Atelier Autogestito (Roma)

    Coordinamento Migranti Bologna e provincia

    FOA Boccaccio (Monza)

    Corsari – Milano

    Bartleby (Bologna)

    TPO (Bologna)

    LabAq16 (Reggio Emilia)

    C.S.A. Kontatto (Falconara)

    C.S.A. Meza Canaja (Senigallia)

    C.S.A. Fabbri (Fabriano)

    C.S.A. Sigma (Macerata)

    cascina autogestita torchiera senzacqua (Milano)

    Sinistra Critica

    C.S. EXIT (Barcellona)

    Patio Maravillas (Madrid)

    Mai più disoccupati!

    Corrente Alternata (Firenze)

  • 1 Ottobre 2010

    AL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA E’ DI SCENA: LE JENE

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 22:43

    I LAVORATORI DEL CARLO FELICE SI SAREBBERO AUTORIDOTTI IL 25% DELLA PAGA DI UN ANNO. SI SAREBBERO DISSANGUATI. MA AL CDA NON BASTA: E' STATA DELIBERATA LA LINEA DELLA JENA.

    Il CDA della FCF:

    preso atto della proposta formulata dalle OO. SS. con lettera indirizzata a questo Consiglio in data 1^ ottobre 2010, rispetto alla quale si esprime apprezzamento e gratitudine per la disponibilità dimostrata;

    considerato però che tale lettera non contempla alcuna proposta atta a ridurre l’impegno economico e finanziario della FCF per l’anno 2010 e conseguentemente non modifica la situazione di insolvenza in cui si trova oggi la Fondazione;

    Visti  gli obblighi in capo a questo Consiglio derivanti dalla normativa vigente, che impongono in costanza di una situazione di insolvenza di dare corso alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui alla legge 367/94;

    sentito il parere espresso al riguardo dal Collegio dei Revisori

    Delibera all’unanimità

    • Di dare corso alla procedura per la richiesta della liquidazione coatta amministrativa, riservandosi ogni ulteriore valutazione qualora nuove e diverse proposte di accordo con i lavoratori, relativamente all’anno 2010 possano contribuire alla rimozione dell’attuale stato di insolvenza;
    • Di dare mandato al Presidente del CDA affinchè ponga in atto, anche a mezzo di speciali procuratori, tutte le azioni e gli atti necessari o anche solo opportuni per dare esecuzione a quanto ora deliberato  

    Genova, 01.10.2010 0re 22 

    L'ASSE GARRONE-NASTASI -VINCENZI  AVANZA COME UN CATERPILLAR PER DISTRUGGERE LA PRIMA DELLE 14 FONDAZIONI CULTURALI LIRICO SINFONICHE.

    IERI BRUCIAVANO LIBRI. OGGI CHIUDONO I TEATRI.
    E GENOVA CHE DICE ? L'ITALIA CHE DICE.

    Un Teatro che chiude è un frammento di civiltà che muore…un frammento di identità che scompare…un frammento di Italia che svanisce…..aridi governanti il fantasma di Verdi vi perseguiterà!!!!!!!

    Lo sfogo e la solitudine dei lavoratori del Carlo Felice.

    “Ogni teatro pensa al proprio orticello e basta”

    Gli appelli ormai sono inutili. Tutta Italia sa la nostra situazione da tempo.
    A parte qualche comunicato di solidarietà, che tutti facciamo presto a scrivere, la verità è che ogni teatro pensa al proprio orticello e basta.
    Qualcuno ha forse fatto una manifestazione per noi? O indetto lo stato di agitazione? Non sia mai, uno sciopero sulle prime? Un concerto di solidarietà? Un misero quartetto d'archi?
    La risposta è NO.
    Gli orchestrali della Scala stanno a guardarsi allo specchio o a calcolare quanto guadagnano con le trasferte della Filarmonica.
    A Roma sanno che tanto sono a Roma, appunto, per cui paga pantalone per tutti: vuoi mica che non ci sia uno straccio di politico a fare una telefonata per fargli aprire qualche rubinetto?
    A Napoli Nastasi ha fatto arrivare MILIONI di euro; San Salvuccio ha vestito i panni di S. Gennaro, per cui che ie ne futte a chelli?
    A Bologna sono nella merda eppure non hanno mosso un dito.
    Nella vicina Torino per il momento sono ancora abbastanza a posto per cui si sentono forse fuori tiro, preferiscono starsene nel loro mondo ovattato. Anzi, forse parte del nostro pubblico andrà da loro, per cui quasi quasi hanno di che fregarsi le mani.
    A Firenze, a parte Metha che voleva venire a fare un concerto, non s'è visto nè sentito qualcuno. Maremma maiala.
    Per Santa Cecilia vedi come sopra alla voce Roma. Però hanno fatto due righe anche loro, e via, si sono tolti il pensiero.
    E poi tutti gli altri, Trieste, Venezia, Palermo, Cagliari, ognuno con immerso nella propria ignavia e senza spingere lo sguardo oltre al proprio proscenio.
    Solo al Petruzzelli stanno malissimo. ed hanno tutta la mia comprensione, in questo momento come fanno a pensare anche a noi?
    Per cui, per riprendere Martin Niemoller, quando toccherà anche a loro, sempre se avrò ancora il mio lavoro, prenderò carta e penna e gli contaccambierò la mia comoda solidarietà. Però, mi spiace, non muoverò nemmeno un dito e starò a guardare a mia volta. E non avrò lacrime da versare, perchè le ho già finite.
    Pensavo di avere dei fratelli, ho scoperto amaramente che non siamo neppure lontani parenti. Ed è forse la cosa che mi ha fatto più male.

    Lavoratore del C.Felice

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