Francesconi (Agis), subito tavolo tra operatori e ministero
ROMA – 11 MAGGIO 2010 – Nel suo intervento alla riunione di ieri a Roma tra lo Spettacolo dal vivo e Salvatore Nastasi, capo di Gabinetto del MIBAC, il presidente Alberto Francesconi (foto) ha chiesto, a nome dell'Agis, di riaprire immediatamente il tavolo di discussione tra operatori e ministero su regole e risorse. Francesconi ha innanzitutto ricordato che in occasione della Consulta dello spettacolo del 24 gennaio 2010, l’Agis ha votato a favore dello spacchettamento del Fus perché il governo ha delineato in quella sede una forte e coordinata prospettiva di regole e risorse.
Quattro le linee di azione allora indicate dal governo: presentazione della riforma delle fondazioni liriche; stanziamento integrativo FUS 2010 non inferiore a 50 milioni di euro; pieno sostegno per una rapida approvazione del disegno di legge sullo spettacolo dal vivo di iniziativa parlamentare; iniziative per la Finanziaria 2011 (l’attuale previsione del FUS è di 304 milioni), anche per dotare la legge sullo spettacolo dal vivo e la riforma delle fondazioni liriche di risorse adeguate.
Allo stato attuale delle cose, ha evidenziato Francesconi, non ci sono notizie sullo stanziamento integrativo 2010 e su iniziative volte a rifinanziare il FUS 2011 in misura adeguata per sostenere le riforme. E’ stato invece presentato il decreto legge 30 aprile 2010 n. 64 sui cui principi l’Agis è d’accordo perché finalmente si interviene per la riforma della gestione delle Fondazioni liriche; Cinecittà Holding viene ricondotta ai suoi compiti di promozione del cinema e sostegno di nuovi talenti, senza più effettuare, con interventi pubblici, concorrenza agli imprenditori privati; si crea una nuova IMAIE restituendo valore reale alla funzione di questo organismo di tutela dei diritti degli artisti, interpreti, esecutori; si delineano principi fondamentali e generali per la revisione dei criteri di finanziamento allo spettacolo dal vivo sulla base dei criteri di qualità, sana gestione, risultati artistici e di pubblico, dei quali l’Agis chiede da anni l’attuazione. Ma ciò significa identificare nuovamente le funzioni dei soggetti dello spettacolo dal vivo e riscriverne il sistema, obiettivo primario della legge in discussione alla Camera.
Sotto il profilo generale, l’Agis non condivide del decreto n.64 l’abrogazione tacita dell’art. 1 della legge n.800/1967, che recita: “Lo Stato considera l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale. Per la tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee provvidenze”. L'Agis chiede dunque con forza l’inserimento di tale articolo tra quelli esplicitamente preservati dall'art.8 comma 1 del decreto n.64.
Ciò premesso, l’Agis chiede risposte alle seguenti domande: è confermato lo stanziamento integrativo FUS per il 2010? Sono ribaditi l’attenzione e l’impegno del MIBAC e del governo per la rapida approvazione della legge sullo spettacolo dal vivo, assicurando l’adeguata, anche se non rilevante copertura finanziaria, come richiesto dalla Commissione bilancio della Camera, e rivedendo in tal senso anche la previsione FUS 2011? Con quali risorse ulteriori al FUS il governo si appresta a sostenere la riforma della lirica? In particolare, si pensa di dragare risorse dalla legge sullo spettacolo dal vivo? L’articolo 4 del decreto legge n. 64 individua principi fondamentali e generali, dall’Agis auspicati da tempo e recepiti nel ddl sullo spettacolo dal vivo, im base ai quali il Ministro, con proprio decreto entro il 31 luglio 2010, emanerà nuovi ed articolati criteri per l’erogazione, anticipazione e liquidazione dei contributi a decorrere dal 1° gennaio del prossimo anno. Come si pone questa norma in relazione al provvedimento sullo spettacolo dal vivo, del quale è non secondaria anticipazione? Come si pone in relazione allo schema di decreto all’esame della Conferenza unificata che dispone modifiche all’attuale normativa sui contributi per musica, prosa, danza, circhi e spettacolo viaggiante? Quest’ultimo decreto, conseguente anche a consultazione con le categorie, verrà ritirato e sostituito da quanto previsto con il decreto legge n. 64?
In tale prospettiva, e considerati i 60 giorni a disposizione per la conversione in legge del decreto n. 64, l’Agis chiede di riaprire immediatamente il tavolo di discussione su regole e risorse.
Spettacolo dal vivo: Carlucci, domani le osservazioni della Bilancio sul ddl
ROMA – 11 MAGGIO 2010 – Riprende l’iter della legge quadro per lo spettacolo dal vivo. Domani pomeriggio, mercoledi 12 maggio, in sede referente la commissione Cultura della Camera esaminerà le osservazioni della commissione Bilancio, “cui ci atterremo – dice la relatrice della legge, on. Gabriella Carlucci (foto) – per modificare il testo, togliendo quelle parti che non hanno copertura economica. La parte regolamentare non viene toccata”.
“Abbiamo pattuito – precisa Carlucci – una copertura per la legge di 30 milioni di euro, lasciando il credito d’imposta e gli incentivi fiscali, il fondo di perequazione e quello per l’innovazione. Tutto il resto non lo possiamo inserire, perché non arriviamo ai 100 milioni che sarebbero stati necessari per coprire tutto quello che avevamo inserito, di tutto e di più".
Domani si discute, la settimana prossima viene ripresentato il testo modificato, arriverà il nuovo parere della commissione Bilancio e poi si andrà al voto in commissione Cultura. Questo il presumibile programma, “ma al momento attuale è inutile fare previsioni” conclude la relatrice della legge.
Attivo unitario Fondazioni Lirico Sinfoniche
Roma,6 maggio ’10 A Tutte Le Strutture Territoriali
SLC-CGIL FISTeL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL LORO SEDI
URGENTE CAMBIO SEDE ATTIVO FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE 17 MAGGIO
Lunedì 17 maggio alle ore 14.00 si terrà presso Il Teatro dell’Opera di Roma Piazza
Beniamino Gigli 1, l’attivo unitario in merito al tema : “ Riforma di sistema dello
Spettacolo dal Vivo, riordino Fondazioni Lirico Sinfoniche, Decreto Ministeriale”.
All’iniziativa hanno garantito la presenza deputati e senatori di maggioranza e minoranza
parlamentare della VII Commissione Cultura Camera e Senato; Sindaci Presidenti di
Fondazioni , Sovrintendenti, Rappresentanti dell’ ANCI e del coordinamento delle Regioni,
hanno garantito la presenza le Confederazioni Sindacali Unitarie.
E’ fondamentale garantire la presenza di delegazioni dei lavoratori( 50 per ogni
fondazione lirico sinfonica).
L’Attivo Manifestazione al Teatro dell’Opera sarà una nostra prima visibilità pubblica e
dovrà essere caratterizzato in modo forte con striscioni , bandiere etc poiché sarà presente
la stampa nazionale ed estera e le televisioni.
In occasione della manifestazione le Segreterie Nazionali proporranno ulteriori percorsi di
mobilitazione e di lotta che dovrà coinvolgere in termini solidali l’intera Produzione
Culturale.
p. LE SEGRETERIE NAZIONALI
SLC- CGIL FISTeL- CISL UILCOM- UIL FIALS- CISAL
S. Conti M. Giustini F. Benigni E. Sciarra
Flessibile sì, ma non per contratto!
G. Z. che si è vista riconoscere dal Tribunale del Lavoro di Milano il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con la Fondazione Teatro alla Scala.
Dopo un lungo ed estenuante percorso formativo, ha lavorato come ballerina per la Fondazione Teatro alla Scala sin dal 2002; la sua attività lavorativa è stata inquadrata in una miriade di (illegittimi) contratti a termine e di presunto lavoro autonomo con i quali, praticamente senza soluzione di continuità, la Fondazione si è assicurata ininterrottamente la prestazione.
Il ricorso da parte del Teatro alla Scala ai numerosi contratti di lavoro a termine (oltre che ai contratti di lavoro autonomo) era fondato sul presupposto fraudolento che l’attività della ballerina precaria fosse di natura stagionale, nonostante rinnovo dopo rinnovo finisse per lavorare l’intera stagione teatrale, per più anni consecutivi.
Grazie all’intervento e all’azione del team legale di San Precario, il Tribunale del Lavoro di Milano ha fatto calare il sipario su questa vicenda di precarizzazione, purtroppo non isolata, facendo venire alla luce il lungo naso alla Cyrano de Bergerac della Fondazione Teatro alla Scala e delle sue politiche contrattuali.