Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

17 Dicembre 2012

Lirica: Scala, spettacolo “Romeo et Juliette” salta per sciopero

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 19:23
milanomilano.eu - Roméo et Juliette

MILANO – 17 DICEMBRE 2012 – Lo spettacolo Romeo et Juliette, che avrebbe dovuto inaugurare il 19 dicembre alla Scala di Milano la stagione del Corpo di Ballo, non andrà in scena a causa di uno sciopero proclamato dalle Rsa Coro di Cgil, Uil e Fials, e dalle Rsa Cisl, Uil e Fials del Corpo di Ballo.

Lo annuncia ‘con rammarico’ la Direzione del teatro, spiegando che gli artisti del Coro “ritengono che cantare in palcoscenico e in costume nel corso di uno spettacolo di danza costituisca ‘prestazione speciale’ da retribuire in via extracontrattuale”. La Direzione ritiene invece che, nello spettacolo firmato da Sasha Waltz, “agli artisti del Coro non siano richieste prestazioni diverse da quelle che normalmente e regolarmente vengono eseguite in uno spettacolo di stagione, in particolare d’opera”. Per parte sua, il Corpo di Ballo sostiene che “la difficoltà di danzare su una piattaforma in declivio debba essere ricompensata con una non meglio identificata ‘gratifica concreta’, anch’essa per via extracontrattuale”. (Fonte: Ansa)

16 Dicembre 2012

Sicurezza: emergenza macchina scenica Romeo et Juliette, salta la prova generale

Filed under: Comunicati Cub,General — Lavoratoriscala @ 23:17

15-250_copyright Christian Leiber_OperaNational de Paris Milano 16/12/2012

Spett. Dr Giancarlo Cattaneo

Responsabile Servizio UOPSAL ASL

Città di Milano, Via Statuto 5 Milano    e p.c

Presidente consiglio d’ammministrazione Scala

Sindaco Giuliano Pisapia

presidente commissione sicurezza Comune di  Milano, Mirco Mazzali

Responsabile sicurezza Teatro alla Scala  Ing.Morelli Marco

Il pomeriggio del 15 dicembre, in cui doveva andare in scena la prova generale serale del balletto Romeo e Giulietta è avvenuto un grave incidente che ha deformato la mega struttura scenica che rappresenta un gigantesco libro dalla movimentazione meccanica di più di 20 tonnellate.

Un grosso rumore a causa del contraccolpo della pagina libro lato palcoscenico ( 13 tonn.) E poi il blocco totale.

La prova generale di ieri è saltata e i tecnici han lavorando giorno e notte per aggiustare e rimettere in moto nuovamente la mega macchina scenica con l’ausilio dei responsabili tecnici della ditta costruttrice tecnologie industriali s.r.l.di Padova (arrivati verso le 22.00 del 15 /11).  Sono stati imposti inoltre ritmi di lavoro eccezionali per l’andata in scena di questa sera 16 dicembre (“anteprima dei giovani”) .

Si chiede di accertare immediatamente la fruibilità e i collaudi di questa enorme macchina scenica che dà evidenti gravi problemi di affidabilità e sicurezza per i lavoratori.

Cordiali saluti                          

Pierluigi Sostaro  Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro

macchina scenica (libro) romeo e giulietta,

 

CUB-Informazione
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Riportiamo un’altro incidente pericoloso che ha riguardato la sicurezza anche del pubblico. Risolto grazie al pronto intervento della squadra antincendio del Teatro alla Scala.

Milano 16/12/2012

Spett.  Dr Giancarlo Cattaneo   Responsabile Servizio UOPSAL  ASL Città di Milano 1, Via Statuto, 5  Milano.                                                      e p.c  Presidente Cda Scala Sindaco Giuliano Pisapia, al presidente commissione sicurezza comune di Milano, Filippo Barberis

La sera del 14 dicembre, all’inizio del terzo atto del Lohengrin, si è verificato un corto circuito nella postazione dei lavoratori addetti alle luci “seguipersona” che si trova sopra il bellissimo lampadario storico del Teatro alla Scala.
Si sono verificate una serie di intermittenze di tensione elettrica che hanno portato al corto circuito di un ballast (alimentatore con spunto ad alta tensione) dei proiettori luci segui persona da 1800 w.
La freddezza e la professionalità dei lavoratori ha evitato che da ciò si sviluppasse un rovinoso incendio, limitando il danno ad una densa nuvola di fumo nero.
E’ stato chiamato il Pronto Intervento dei Vigili del Fuoco Interno (2333 ) che è intervenuto immediatamente alla messa in sicurezza degli impianti e del luogo.
Per inspiegabili motivi, gli estintori erano lontani dal luogo dell’incidente, ma sono stati prontamente recuperati dai vigili interni; nonostante non siano poi stati utilizzati, per il futuro potremmo non essere così fortunati, nel caso si sviluppasse un incendio.
Lo spettacolo non è stato interrotto grazie alla professionalità dei tecnici che hanno utilizzato altri due proiettori “seguipersona” ed altre prese di servizio, assicurando il normale proseguimento dello spettacolo fino a chiusura di sipario.
Il personale della Sicurezza Antincendio Interno ha vigilato fino al termine dello spettacolo affinchè potessero intervenire immediatamente in caso di ulteriori incidenti.
Proprio questi Vigili del Fuoco Interni, già numericamente insufficienti, ma tanto importanti per la sicurezza dei lavoratori, degli spettatori e del Teatro alla Scala stesso, stanno per essere eliminati, conseguentemente ad una delibera del Consiglio d’Amministratore della Scala, il cui Presidente è Giuliano Pisapia.
La Direzione del Teatro ha già avviato questa operazione, inviando lettere di trasferimento ad esempio ai reparti di movimentazione e facchinaggio di alcuni Vigili del Fuoco Interno e, per due di loro che non hanno accettato il comando al trasferimento, sono già state avviate le procedure che si concluderanno con il licenziamento.
L’assenza dei pompieri del comando di via Messina dal mezzanino a lato della stanza dei seguipersona, che nonostante la bonifica della cupola dall’amianto, dal 2009  non mettono più piede in cupola,  è un comportamento inquietante, infatti, senza il ricorso  alla Squadra di Vigili del Fuoco Interno, che conoscono ogni centimetro del Teatro e sanno dove e come muoversi per spostarsi in pochi secondi da un luogo all’altro del Teatro e  nonostante la presenza in Teatro di diciotto VVFF Ministeriali del Comando di Via Messina, non sarebbe stata garantita la messa in sicurezza e salute dei lavoratori e degli impianti della cupola.
Da mesi chiediamo un incontro all’Assessore del Comune di Milano, Mazzali per discutere dei problemi di sicurezza nel Teatro alla Scala, ma siamo stati sinora inascoltati. Solo dopo oggi (17-12) il suddetto Mazzali ci comunica via mail che il responsabile della commissione settore sicurezza lavoro è il dott.Filippo Barberis.
Chiediamo all’Asl d’intervenire per far chiarezza sull’accaduto ed al Consiglio di Amministrazione del Teatro alla Scala ed in particolare al suo Presidente, Giuliano Pisapia in prima persona, di revocare la delibera che sancisce lo smantellamento della Squadra di Pronto Intervento dei Vigili del Fuoco Interno. Chiediamo loro venga incrementato il numero dei lavoratori addetti, già sottodimensionati e che i trasferimenti vengano revocati.
Questi lavoratori hanno ieri, ancora una volta, dimostrato quanto siano importanti, professionali, efficaci e preziosi  al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori, degli spettatori e del Teatro alla Scala.

Oggi ,17/12/2012 inoltre , il servizio della squadra d’ emergenza è composta da una sola unita’ ( invece delle 4 abituali , per effetto del taglio  dell’organico). Quando non c’è spettacolo come oggi, i 18 vigili del fuoco della squadra di via Messina sono assenti.
Questa situazione mette in pericolo non solo lo stabile da qualsiasi situazione di emergenza ma sopratutto potrebbe essere in pericolo l’incolumità del personale presente in teatro ( sono presenti 182 persone e un portatore di handicap ” non vedente”). Se ci fosse qualsiasi tipo di emergenza il solo addetto presente non riuscirebbe nella gestione della stessa. Avvisato il responsabile di tale situazione dal sottoposto presente, gli comunicava che verrà affiancato da un addetto antincendio di una ditta esterna. Costui evidentemente non conoscerà ne’ le varie ubicazioni dei locali del teatro ne’ la gestione dei sistemi di rivelazione e allarmi, quindi al di là di rientrare nel numero minimo di personale addetto alla gestione dell emergenza tale soggetto risulterebbe completamente inutile.
Questo comportamento intollerabile della direzione generale del Teatro  sta mettendo quotidianamente  in pericolo l’incolumità dei lavoratori.

Cordialmente

Pierluigi Sostaro
Responsabile Salute Ambiente
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13 Dicembre 2012

il Tar del Lazio annulla regolamento autonomia delle fondazioni liriche

Filed under: Articoli stampa,General — Lavoratoriscala @ 20:18

ROMA – 13 DICEMBRE 2012 – Il Tar del Lazio ha annullato il regolamento del Ministero dei Beni culturali che consente alle fondazioni liriche più virtuose di avere un’autonomia gestionale. Una autonomia che finora hanno ottenuto Scala (foto) e Accademia di Santa Cecilia.

Autonomia

Sono stati Cgil e Fials a presentare il ricorso, che si è concentrato non tanto sull’autonomia quanto su due punti specifici: il fatto che nella stesura del regolamento (approvato dal Consiglio dei Ministri a maggio 2010) non siano stati coinvolti i sindacati come invece prevedeva la legge e la possibilità per ciascun ente di crearsi un contratto ad hoc prescindendo dal contratto nazionale.

Fonti vicine al ministero fanno notare però che sarà scontato da parte del Mibac il ricorso in appello e la richiesta di sospensiva, anche se nel merito, viene sottolineato, il problema potrebbe essere superato dal nuovo regolamento.

Il Tar, ha spiegato l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso presentato dai sindacati- ha accolto il primo punto e dunque non è stato necessario decidere anche sul secondo, visto che il regolamento è stato annullato e dovrà essere riscritto coinvolgendo i sindacati. “Ma ciò – ha assicurato il legale – potrebbe essere fatto non inficiando gli statuti” che hanno da allora approvato Santa Cecilia e Scala. “Se tutti i protagonisti mantengono un profilo per recuperare la collaborazione – ha aggiunto – possono essere trovate soluzioni che non pregiudichino nulla per l’autonomia gestionale degli enti”. (Fonte: Ansa)

13/12/12 REPUBBLICA MILANO UN CACCIA-SPONSOR PER LA SCALA – L’AUTONOMIA DELLA SCALA BOCCIATA DAL TAR DEL LAZIO NUOVI CONTRATTI A RISCHIO

Un caccia- sponsor per la Scala ANGELO FOLETTO

PRIMA ancora che ci siano convalide ufficiali o ufficiose (ma il «nessuno mi ha interpellato», secondo i beninformati era anche una mirata rimostranza), la presenza di Alexander Pereira tra gli aspiranti perla successione alla sovrintendenza scaligera, ha già creato un partito di ideologicamente riluttanti. E non di poco conto. Sfavorevoli non tanto a Pereira quanto all’eccessivo rilievo dato al ruolo di (pro)cacciatore di sponsor conquistato sul campo all’Operhaus di ZurigoeaSalisburgo (dovel’annoscor-so ha avuto dai privati più di quanto il bilancio, circa 6Omilioni di euro, fosse in grado di “sopportare”). L’al- Alexander Pereira tro ieri, alla giornata “Autonomia della cultura e potere politico” orchestrata -dalla Fondazione Paolo Grassi, Carlo Fontana, Sergio Esco-bar e Walter Vergnano, rivendicando la loro esperienza, hanno ricordato che nella migliore tradizione teatrale europea, il sovrintendente e il direttore di teatro devono anzitutto essere valutati – e scelti – come operatori culturali non per i numeri da superman del marketing. Un’idea umanistica (e ottimistica) con cui è necessario parteggiare ma che combacia e (cor)risponde solo in parte all’attuale, e futuro, crescente disimpegno finanziario pubblico. PAOLA ZONCA A PAGINA VIII Accolto il ricorso presentato dai sindacati Cgil e Fials L’autonomia della Scala bocciata. dal Tar del Lazio nuovi contratti a rischio PAOLA ZONCA TUTTO da rifare. Il TardelLazio ha accolto il ricorso dei sindacati Cgil e Fials e ha annullato il regolamento del Ministero dei Beni Culturali che consente alle fondazioni liriche virtuose di avere l’autonomia di gestione. Finora a ottenerla erano state soltanto la Scala e l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. La forma organizzativa speciale, riconosciuta alla Scala grazie ai suoi meriti artistici e gestionali nello scorso aprile, doveva consentire al teatro di decidere in proprio assunzioni nonché di stipulare contratti specifici, ed era stata salutata con entusiasmo dal sovrintendente Stèphane Lissner e dal sindaco Giuliano Pisapia. La Cgil e la Fials nazionale (quella milanese era pro-autonomia) avevano però fatto ricorso in quanto ritenevano di non essere state coinvolte nella stesura del regolamento (approvato dal Consiglio dei ministri nel maggio scorso), come prevedeva la legge. Il secondo punto toccato nell’istanzaè quello relativo alla possibilità per le singole fondazioni di crearsi un contratto ad hoc prescindendo dal contratto nazionale. Ora dunque si torna al passato? Gli sviluppi sono ancora incerti. Intanto è probabile che il Ministero faccia ricorso in appello e chieda la sospensiva. In secondo luogo la sentenza sottolinea che il problema potrebbe essere superato dal nuovo regolamento, che a questo punto dovrebbe essere riscritto con l’apporto dei sindacati. Come ha spiegato l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso, il Tar ha accolto il primo punto e dunque non è stato necessario decidere anche sul secondo, visto che il regolamento è stato annullato e dovrà essere riscritto consultando i sindacati. «Ciò—ha detto il legale— potrebbe essere fatto non inficiando gli statuti. Se tutti i protagonisti mantengono un profilo per recuperare la collaborazione possono essere trovate soluzioni che non pregiudichino l’autonomia gestionale degli enti»

8 Dicembre 2012

7 dicembre Alla Scala, tanti applausi e volantini fuori sipario che raccontano i misfatti

Filed under: Comunicati Cub,General — Lavoratoriscala @ 12:28

       ECCOCI …

Questa sera, i lavoratori del “Teatro alla Scala” hanno dato una prova eccezionale e con richiamo intercontinentale della loro professionalità e delle loro capacità.

Questa edizione del Lohengrin di Wagner passerà alla storia della tradizione lirico sinfonica segnata con importanza dal lavoro del Teatro alla Scala.

Parlando di lavoratori, ci riferiamo a tutti, ovvero orchestra, coro, balletto, elettricisti, macchinisti, scenografi, sarte, costumiste, parrucchiere, truccatori, calzolai, addetti alle movimentazioni delle scenografie, addette al ricevimento, personale di sala ( ispettori, maschere, guardarobieri ed addetti alle pulizie dei servizi), addetti alla Vigilanza Antincendio (Vigili del Fuoco Interni) e tutti gli impiegati che lavorano per far funzionare nel modo migliore il Teatro e la “Fondazione Teatro alla Scala”, ma il nostro ringraziamento va anche agli “invisibili”, uomini e donne delle imprese di pulizie ed addetti alla ristorazione, sia della mensa che della kambusa.

Un pensiero va anche al “gentile pubblico” che affolla questa serata mondana. A molti di voi poco interessa sapere che al Teatro Alla Scala si consumano veri e propri misfatti, ne elenchiamo alcuni:

Tra i lavoratori/trici, artisti compresi, che hanno lavorato al Teatro alla Scala, abbiamo già otto morti per malattie correlate all’amianto che per anni sono state tenute sotto silenzio, ma la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per appurare le responsabilità, per ora contro ignoti. E’ noto chi in questi vent’anni ha diretto il Teatro e noi ci aspettiamo che gli atti e gli avvisi di garanzia vengano comunicati al più presto perché venga data giustizia a questi morti ed alle famiglie.

Il 4 dicembre 2011, veniva licenziata la ballerina solista del Corpo di Ballo della Scala, Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, la quale è tutt’ora in attesa di un processo alla Pretura del Lavoro di Milano che la riammetta al lavoro e di tornare a danzare sul palcoscenico della Scala. La sua colpa è stata quella di aver parlato e scritto un libro sui disturbi alimentari e non solo delle giovani che entrano nel mondo della danza. E’ stata licenziata per un “reato d’opinione”, nonostante il Cigno Bianco fosse bravissima nel suo lavoro.

Il “Teatro alla Scala” è un edificio storico-artistico, opera dell’Arch. Giuseppe Piermarini da Ferrara e realizzato tra il 1776 ed il 1778 ed è classificato monumento nazionale ed è classificato ad “Alto Rischio”. Ogni anno, l’edificio accoglie 400 mila spettatori, generando un indotto diretto/indiretto per oltre 3 miliardi di euro. Per tutelare tale bene, sarebbero necessari 20 Vigili del Fuoco Interni, per una vigilanza efficace, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Attualmente sono solo 16, o meglio, erano 16 perché le “menti eccelse” che dirigono la “Fondazione” hanno deciso di ridurli a 12 per poi, progressivamente, chiudere il Reparto Vigili del Fuoco con conseguente minore sicurezza del Teatro e dequalificazione dei lavoratori stessi o licenziamenti.

Il Personale di Sala è sotto organico del 50%, ma, altra geniale trovata delle solite menti, verrà implementato ricorrendo alle “Cooperative”, così come fatto all’Ortomercato.

Tutti i lavoratori precari della Scala, negli anni, hanno chiesto di essere stabilizzati, ma la Direzione, facendo “muro di gomma”, li ha costretti a ricorrere al Giudice del Lavoro. Grosse risorse economiche sono state spese dalla Scala, ingrassando le casse del noto Studio Ichino & Parterns oltre quelle dell’Avvocatura di Stato, per fronteggiare oltre 300 cause depositate presso il Tribunale di Milano.

Tra i lavoratori del Teatro, ci sono gruppi con contratto a tempo indeterminato “a chiamata”, ad esempio, le sarte da palcoscenico, le truccatrici, le visagiste, i velaristi, ecc. Questi lavoratori chiedono da anni di avere una vita ed un rapporto di lavoro “normale”. La loro possibilità di lavorare non deve essere legate al caso o alla bizzarria di capi e capetti, rendendo impossibile organizzare le loro vite, ora basta!

Persino nel Coro avvengono violazioni del Contratto Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche e degli Accordi Interni. La Commissione che seleziona gli aspiranti coristi ha denunciato l’illegittimità, a danno dei selezionati, causata dal trattenimento in servizio di un corista pensionato.

La “Fondazione Teatro alla Scala” è proprietaria di un edificio con parcheggio sotterraneo siti in Via Verdi. L’edificio viene lasciato vuoto, o meglio, è stato dato in uso con il parcheggio, ma ora abbandonato, al venditore di tappeti Sihrai che ha usato l’area con vetrine al primo piano come foresteria per i suoi lavoratori; il tutto senza pagare un euro alla “Fondazione” che, nonostante possegga l’edificio in Via Verdi vuoto, paga 360 mila euro l’anno per l’affitto degli Uffici di Via Torino.

la Direzione del Teatro che si occupa del settore “Acquisti di beni e servizi” verrà presto chiamata a spiegare le operazioni d’asta con affidamento ad Aziende con il 40% di ribasso. Segnaliamo inoltre che vengono comunemente noleggiati mezzi di trasporto, lasciando fermi numerosi mezzi di proprietà della Scala. Ci fermiamo qui con l’elenco, ne faremo uno meglio dettagliato per la Procura della Repubblica.

Ora vogliamo rivolgerci al pubblico.

Tra voi ci sono molte persone ricche, ci saranno anche alcuni banchieri (BANKENSTER), ereditieri, bancarottieri, iene che operano nella Sanità, oltre a capitalisti, immobiliaristi, finti filantropi, alti funzionari di Stato, Ministri, intellettuali di regime, ecc.

Questa crisi durerà ancora molti anni, il mondo è invaso da trilioni di dollari stampati all’occorrenza per salvaguardare l’economia statunitense.

Bene, rappresentate l’1%, noi rappresentiamo il 99% e siamo molto arrabbiati perché non vogliamo subire e pagare il prezzo della vostra crisi.

Milano, 07.12.2012                              

CUB Informazione – Settore Spettacolo

rassegna stampa

da La Repubblica milano.it

LA PROTESTA DEI LAVORATORI.I lavoratori della Scala, al termine dell’opera, hanno lanciato un centinaio di volantini di protesta dal loggione proprio mentre gli spettatori hanno iniziato ad applaudire. “Eccoci… – esordisce il testo del volantino – A molti di voi poco interessa sapere che al Teatro alla Scala si consumano veri e propri misfatti, ne elenchiamo alcuni”, tra cui la condizione precaria di molti lavoratori e la presunta presenza di amianto alla Scala. Il volantino era firmato Cub Informazione-Settore spettacolo.(07 dicembre 2012) © Riproduzione riservata

  1. Scala, contestazione di Cub Informazione: lancio di volantini dal

    www.blitzquotidiano.it/…/scala-dal-loggione-lancio-volantini-cubnon-1418092/

    11 ore fa C’è stata protesta anche alla fine della prima del Lohengrin. Insieme ai fiori dal
    Loggione alla Scala sono volati anche dei volantini di Cub

  2. Scala, Contestazione Di Cub Informazione: Lancio Di Volantini Dal

    www.intopic.it/notizia/4363314/

    8 ore fa C’è stata protesta anche alla fine della prima del Lohengrin. Insieme ai fiori dal
    Loggione alla Scala sono volati anche dei volantini di Cub

  3. Alla Scala debutta il Lohengrin con lo spettro della crisi di Governo

    inagist.com/all/277319122369527808/

    4 ore fa Globalist.it | I lavoratori della Scala lanciano volantini dal loggione. Protesta
    inedita alla prima della scala, a cui partecipano Monti, Passera e

  1. Applausi per 15 minuti : il «Lohengrin» trionfa Finale con l’inno

    milano.corriere.it/…/scala-cronaca-opera-wagner-2113062451177.shtmlCopia cache

    13 ore fa Al termine lancio di volantini da parte dei lavoratori della Scala. E, prima di
    andare a cena al Victoria, se la prendono con la scena: «E’ colpa

  2. Scala, 15 minuti di applausi per il “Lohengrin – Tgcom24

    www.tgcom24.mediaset.it/…/scala-15-minuti-di-applausi-per-il-lohengrinlinno-di-mameli-suonato-al-termine-della-serata.shtml

    13 ore fa e la regia di Claus Guth, ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala. Giallo
    Proteste fuori dal Teatro, volantini lanciati dal loggione. Il direttore si è quindi
    detto “triste di non averlo fatto con altre opere eteree prima“.

  3. Globalist.it | I lavoratori della Scala lanciano volantini dal loggione

    www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=36993&typeb=0

    14 ore fa Protesta inedita alla prima della scala, a cui partecipano Monti, Passera e diversi
    I lavoratori della Scala lanciano volantini dal loggione

  4. Successo di Wagner alla Scala Proteste dentro e fuori il teatro

    www.grr.rai.it/…/ContentItem-f17573c7-c522-4e2d-be45-1b8a3965fc8f.html

    50 minuti fa Una foto di scena della prima del Lohengrin alla Scala Volantini per
    denunciare le condizioni dei lavoratori del Teatro alla Scala sono stati

  5. Il Lohengrin finisce tra gli applausi E alla Scala risuona l’Inno di

    www.ilgiorno.it/…/813871-milanio-primascala-lohengrin-fine-applausi.shtmlCopia cache

    14 ore fa volantini per denunciare “le condizioni dei lavoratori del Teatro alla La Prima
    della Scala > Il Lohengrin finisce tra gli applausi E alla Scala

  6. Prima della Scala, Inno di Mameli cantato alla fine dell’opera

    www.today.it/citta/prima-teatro-scala-2012-inno-nazionale.html

    3 ore fa Prima al Teatro alla Scala: “Lohengrin”. Insieme ai fiori dal Loggione ieri sera alla
    Scala sono volati anche dei volantini di Cub Informazione

  7. Scala, la grande notte del Lohengrin 15 minuti di applausi, fuori le

    milano.repubblica.it/cronaca/…/la_prima_della_scala-48268962/Copia cache

    21 ore fa Nel teatro il pubblico della prima è ammaliato dalla bacchetta di Daniel Una
    inaugurazione tra crisi e misurata eleganza, alla Scala, per …. esordisce il testo
    del volantinoA molti di voi poco interessa sapere che al Teatro

7 Dicembre 2012

Presidio in Piazza della SCALA venerdì 7 dicembre ore 15,00.

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 13:00

CUB: Presidio in Piazza della SCALA venerdì 7 dicembre ore 15,00. Contro le “BRUTALI” politiche del governo Monti contro i lavoratori, pensionati, immigrati e classi popolari.06-12-2012

Prendi il volantino da distribuire .zip

La Cub ha chiesto un incontro con il Presidente del Consiglio Monti per dirgli di non prenderci per i fondelli; ultimamente ha deciso tagli alla sanità pubblica e contemporaneamente stanziato 10,5 MLD alle banche spagnole (7 MLD) e al   Monte dei Paschi di Siena (3,5 MLD).
Venerdì urleremo tutta la nostra rabbia contro Monti e il governo dei falsi tecnici che non sono altro che l’ultimo travestimento del sistema capitalistico per scaricare sui ceti popolari i costi della crisi.

Monti: non prenderci per i fondelli. La crisi è figlia del modello di sviluppo fondato sui valori e gli interessi del capitale e non frutto dell’ingordigia dei pensionati, degli scarsi salari e tutele dei lavoratori, dei giovani senza un lavoro o degli ammalati.

E’ falso che il debito pubblico è dovuto alle pensioni, alla sanità, al diritto allo studio ecc.

Per aumentare i posti di lavoro salvaguardare lo stato sociale e ridurre il debito i soldi li devi prendere da chi può pagare introducendo una patrimoniale sui grandi patrimoni, con la vendita dei lingotti d’oro della Banca d’Italia (100 MLD di €);. La moratoria sugli interessi sul debito, con la cancellazione dell’acquisto dei caccia bombardieri F 35 (16 MLD di €) e eliminando le spese militari, con una efficace lotta all’evasione fiscale, alla corruzione, al lavoro nero, agli infortuni (400 MLD di  € annui).

Inoltre vanno eliminati i ticket; potenziata la sanità e la scuola pubblica, tutti i lavoratori espulsi dall’azienda a vario titolo, oggi senza lavoro e senza pensione devono mantenere le regole in vigore prima della riforma Fornero.
Va tagliata la spesa pubblica per le inutili grandi opere; assicurando parità di diritti per i migranti; diritto all’asilo ai rifugiati; cittadinanza per i nati in Italia, il permesso di soggiorno per chi perde o ha un lavoro o denuncia il lavoro in nero;. Attuando accordi bilaterali con tutti gli stati per l’unificazione dei contributi pensionistici.

Noi rivendichiamo, con la lotta. un modello di sviluppo ecosostenibile fondato sui beni comuni, la ridistribuzione del reddito, il diritto al lavoro, alla salute, allo studio e alla casa.

Milano 2012

CUB – Confederazione Unitaria di Base
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28 Novembre 2012

VENERDÌ 30 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE-MANIFESTAZIONE MILANO, L.GO CAIROLI ORE 9,00

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 00:16

Notizie Cub

 La CUB proclama lo SCIOPERO GENERALE venerdì 30/11/2012 (intera giornata) PER TUTTE LE CATEGORIE PUBBLICHE E PRIVATE. Per il TRASPORTO PUBBLICO LOCALE lo SCIOPERO GENERALE E’ PROCLAMATO giovedì 29/11/2012.  CONTRO
Bankster, Governo, capitale, opere pubbliche inutili e spese militari che ci riducono in miseria. PER il diritto al lavoro, al welfare, alla cura, alla salute, allo studio, alla casa, salari e pensioni adeguate al costo della vita.  (telegramma inviato al Governo)
<volantino da distribuire>  (Manifestazione MILANO, L.go Cairoli ore 9,30)  (NAPOLI Via Santa Lucia ore 10,00)  -.SPOT audio SCIOPERO GENERALE venerdì 30/11/2012

 GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (Venerdì 30 sciopero generale di tutte le altre categorie). ORARI E MODALITA’ di partecipazione allo sciopero a Milano. (volantino da distribuire)

Sciopero 29 novembre 2012. Si fermano trasporti pubblici e treni

Personale Atm fermo dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. Possibili disagi anche per chi si sposta con Trenitalia. Per Trenord, l’agitazione è fissata per venerdì 30, dalle 9 alle 17

Scipero 29 novembre 2012

Giovedì nero per gli utenti dei trasporti pubblici e ferroviari. Per il 29 novembre, il sindacato Al Cobas/Cub Trasporti ha proclamato uno sciopero del trasporto pubblico locale di 24 ore. A Milano, i lavoratori di Atm potrebbero fermarsi dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 a fine turno.

Ad incrociare le braccia per 24 ore anche il personale Cub di Trenitalia che inizierà la protesta alle 21 del 29 novembre e la proseguirà fino alle 21 del 30 novembre.
Attraverso un comunicato, l’azienda ferroviaria fa sapere che «non si prevedono particolari ripercussioni sulla circolazione dei treni», ricordando inoltre che per il trasporto locale «sono garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie 6-9 e 18-21». Info a www.trenitalia.com.

Vista la concomitanza dei due scioperi, le linee interurbane 924 (Segrate-Lambrate FS) e 121 (San Giuliano Milanese-San Donato) di Atm effettueranno servizio regolare. Più notizie sul sito www.atm.it.

Se giovedì 29 potrebbe essere una giornata complicata, lo stesso può dirsi per venerdì 30 novembre.
Sebbene Trenord
non abbia ancora diffuso comunicati, il sindacato Or.S.A, sul suo sito, fa sapere che il personale si asterrà dal lavoro dalle 9.01 alle 16.59.
L’organizzazione ha inoltre indetto un assemblamento in piazzale Cadorna a partire dalle 9.

Venerdì 30 novembre, infine, sciopera il personale Alitalia-Cai con possibili ripercussioni sul traffico aereo.

24 Novembre 2012

CCNL- Firmata l’ipotesi d’accordo tra l’Anfols e Sindacati

Filed under: Comunicati sindacali — Lavoratoriscala @ 12:16

vedi il link del documento firmato.

E’ in dirittura d’arrivo al ministero dei Beni culturali il nuovo contratto nazionale per i dipendenti delle Fondazioni lirico sinfoniche. Dopo il preaccordo siglato nel luglio scorso, ieri mattina al ministero, alla fine di una notte di contrattazioni con la mediazione del direttore generale per lo spettacolo dal vivo Salvo Nastasi, è stato firmato l’accordo sulla parte normativa del contratto, di fatto quella decisiva.

In un prossimo incontro, fissato per il 29 novembre, verranno sottoscritti gli atti aggiuntivi, dopodiché il testo verrà inviato all’Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) e quindi alla Corte dei Conti per la registrazione.

La settimana prossima, l’Anfols (l’associazione nazionale delle fondazioni lirico sinfoniche) e i sindacati invieranno al ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, un documento congiunto nel quale si chiederà al ministero “una copertura economica rispetto al pregresso e l’adeguamento rispetto all’inflazione”. (ANSA)

fonte- il giornale dello spettacolo.

Nella giornata del 16 novembre presso la sede del Mibac, si era  tenuto un incontro tra il Capo di Gabinetto del Ministro, il Dott Nastasi e le Segreterie Nazionali afferente l’illustrazione da parte del Ministero delle linee guida su cui predisporre i regolamenti delle Fondazioni Lirico Sinfoniche. La parte ministeriale, conformemente a quanto previsto dalle Leggi vigenti in materia e con l’obiettivo di determinare la costruzione di un testo unico di Legge, ha delineato  i presupposti sui quali costruire i Regolamenti che di seguito riportiamo:

• Determinazione di un Testo unico di Legge; • Percentuale minima delle entrate da Enti Pubblici, Enti Territoriali e privati;• Autonomia Statutaria;• Attività di coordinamento tra Teatri;• Vigilanza, e piena responsabilità decisionale e di gestione;• Piante organiche;• Ripartizione del contributo;

Il percorso dei lavori è abbastanza lungo e laborioso in quanto prevede passaggi di confronto e di analisi anche degli organi istituzionali quali le Commissioni Cultura di Camera e Senato nonché il parere del Mibac di concerto con il Ministero dell’Economia.

Ci siamo lasciati con l’impegno che gli faremo pervenire da parte nostra tutte le osservazioni di merito da sottoporre sia al Mibac e per quanto ci riguarda anche a tutte le altre sedi istituzionali previste.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

21 Novembre 2012

VENEZIA 22-24 NOVEMBRE, CONFERENZA NAZIONALE GOVERNATIVA SULL’AMIANTO

Filed under: Amianto,General — Lavoratoriscala @ 18:13
Conferenza governativa sull’amianto: una valanga di vuote parole e promesse senza affrontare in concreto un problema. Il Governo sostiene che non ci sono risorse per interventi mentre finanzia bancarottieri e ingenti spese militari.                         

Un dato è certo: tra il centinaio di ministri, relatori, esperti  e presidenti che prenderanno la parola alla II Conferenza Governativa sull’amianto, non ci saranno i veri protagonisti di questa epopea tragica: lavoratori e cittadini vittime dell’amianto.

Non è un’assenza casuale. Dare la parola a chi si è ammalato, ai familiari di chi è deceduto, a chi è stato esposto per decenni e vive con la paura dei primi sintomi di malattia, avrebbe costretto tutti ad intervenire su fatti, progetti e strategie concrete. Invece, in questi 3 giorni sentiremo una valanga di parole e promesse.

Soprattutto da parte di un governo che sente il bisogno di darsi lustro e apparire attento ai gravi problemi che toccano i lavoratori; sperando di far dimenticare le sue responsabilità sul tracollo del reddito, il rinvio dell’età pensionabile generatore di drammi personali e sociali, l’assenza di prospettive lavorative per i giovani.

Sul problema amianto da anni si verifica un consolidato gioco tra le parti. Il Parlamento assume coraggiose posizioni su:

  • Fondo per le vittime dell’amianto a favore di tutte le persone che abbiano contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all’amianto a qualsiasi titolo;
  • «Sorveglianza sanitaria, diagnosi precoce e terapie efficaci» delle persone dichiaratesi esposte all’amianto e per le persone che hanno ricevuto e riceveranno dall’INAlL e/o dalle AUSL l’attestato di avvenuta esposizione all’amianto;
  • risanamento degli edifici pubblici con  presenza di amianto;
  • tempestivo rilascio delle certificazioni di esposizione all’amianto in favore dei lavoratori ex esposti, al fine di consentire l’accesso alle prestazioni sanitarie previste
  • riapertura del termine del 15 giugno 2005 per le domande di riconoscimento dell’esposizione all’amianto.

Così una serie di risoluzioni del Senato, dal 2010 ad oggi. Il Governo fa il pesce in barile e sostiene che non ci sono risorse , mentre finanzia bancarottieri e ingenti spese militari.

Come si concluderà la II Conferenza governativa che inizia oggi?: verranno licenziati documenti di alto profilo scientifico, concernenti tutte le sfaccettature di un complesso problema sanitario, giuridico, sociale e politico come è l’amianto senza affrontare in concreto un problema che tocca la vita dei lavoratori e dei cittadini compreso la riapertura dei termini per le domande di riconoscimento dell’esposizione all’amianto.

I portavoci del Comitao Ambiente Salute  Scala e della Cub venerdì 22 novembre, parteciperanno alla Conferenza.    

Venezia, 22.11.2012

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Dal 22 al 24 novembre si tiene a Venezia la Seconda Conferenza nazionale governativa sull’amianto. Riportiamo il comunicato stampa delle associazioni e dei Comitati (il quale condividiamo), che denunciano il poco spazio concesso alle associazioni delle vittime della fibra killer e il rischio, aggiungiamo noi, che si trasformi un una passerella elettorale di ministri, politici, ed “esperti” vari senza risultati concreti per le vittime e la popolazione.
I portavoci del Comitao Ambiente Salute  Scala e della Cub venerdì 22 novembre, parteciperanno alla Conferenza.

COMUNICATO STAMPA: UNA CONFERENZA NAZIONALE ROVESCIATA  (Roma 21 novembre ore 11,30 – 14 Senato, via degli Staderari, 4 sala direttivo PD, introdurrà il sen. Felice Casson)

Il Ministero della Salute, congiuntamente al Ministero dell’Ambiente ha organizzato la Seconda Conferenza governativa sull’Amianto (la prima è stata celebrata nel 1999), dal 22 al 24 novembre, a Venezia. Ne prendiamo positivamente atto considerando che la proposta è stata espressa proprio dalla gran parte delle associazioni delle vittime e degli ex esposti all’amianto.

Purtroppo, però, ci siamo accorti che alla conferenza sono invitati esperti e rappresentanti politici, accordando ai diretti interessati (le vittime o chi li rappresenta e gli ex esposti) uno spazio alquanto scarso più che altro come testimonianza. Non era questo quello che intendevamo. Noi volevamo una conferenza “con gli esposti”, non una conferenza “sugli esposti”,

Non solo ma chiedevamo che questa fosse l’occasione per discutere delle decisioni che devono essere prese per salvaguardare la salute degli ex esposti, per trovare le forme migliori di cura per chi è stato colpito da una malattia derivante dall’amianto, per risarcire le vittime.

Ed è questa la ragione per cui abbiamo indetto questa conferenza stampa: chiediamo che il governo accolga le proposte già formulate – particolarmente quelle contenute nella mozione “Casson e altri”:Atto n. Senato 1-00680 Pubblicato il 12/9 2012, nella seduta n. 792. Esame concluso nella seduta n.680 dell’Assemblea (13/09/2012) e le traduca in concreti atti normativi e finanziari.

In sintesi:

1-La prevenzione– per eliminare l’amianto dal territorio nazionale (32 milioni di tonnellate) si devono trovare i denari necessari. I siti di interesse nazionale, ovvero quelli più a rischio, devono essere bonificati, come è avvenuto a Casale Monferrato e a Balangero, deve avvenire a Broni (ex FIBRONIT) e in tutte le altre località dove erano presenti insediamenti industriali dove l’amianto era la materia prima o dove è stato fatto un largo uso. Pure l’amianto diffuso sul territorio, specialmente le coperture in eternit devono essere tolte, cercando di instaurare pannelli fotovoltaici e impianti solari. E non solo, si deve procedere a chiudere tutte le attività di estrazione di materiali che contengono amianto (ad esempio le cave di pietre verdi), come ha già fatto l’Emilia-Romagna.

2- La sorveglianza sanitaria ed epidemiologicae la ricerca clinica è un diritto e una risposta per chi, esposto all’amianto (per esposizione professionale, casalinga o ambientale) per anni non è stato informato dei rischi: finalmente c’è qualcuno che si occupa di lui e fa il massimo perché venga mantenuto in salute e riceva, in caso di malattia, le cure dovute, compresa l’assistenza psicologica. Deve essere svolta in tutte le Regioni con i medesimi obiettivi e le medesime metodologie,   con poche e validate visite ed esami mirati, preceduti da un colloquio (counceling) e l’iscrizione in un apposito registro (Registro degli Esposti – anche in rapporto con le associazioni degli esposti). Per alcune patologie è possibile la diagnosi precoce (tumore della laringe, tumore del colon); per le altre patologie, allo stato purtroppo inguaribili (tumore del polmone e mesotelioma della pleura), devono essere fornite tutte le cure più corrette ed avanzate, e sviluppata la ricerca clinica nei più qualificati istituti pubblici nazionali ed internazionali operanti in rete con un efficace coordinamento. Gli istituti e i ricercatori devono essere privi di conflitti di interessi.

3- Il risarcimento alle vittime deve essere garantito. Il Fondo vittime dell’amianto deve essere destinato agli ex esposti non professionali; non di meno l’accesso alle altre forme di risarcimento previdenziale previste dalla legge per gli ex esposti, deve essere reso più semplice e più celere nelle risposte e deve essere superata l’attuale falsa inclusione dei militari. I riconoscimenti degli ex esposti all’amianto, come quelli per malattia professionale, devono poter essere concessi anche dai servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro (SPRESAL) delle A-USL.

Milano, 21/11/2012

Associazione Italiana Esposti Amianto – Milano; Medicina Democratica – Milano; Fondazione Ramazzini – Bologna;ISDE – Milano; Lega Ambiente – Roma; Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio Sesto S. Giovanni;Contramianto – Taranto; AFEA – La Spezia; Caveallamiantonograzie – Parma; Associazione Esposti Amianto Monfalcone, AREA – Oristano, Comitato Amianto Sicilia – Messina; EARA- Trieste

segreteriacasson@senato.it

9 Novembre 2012

Comitato Amianto: Importante novità, svolta ai diritti per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto del Teatro alla Scala.

Filed under: Amianto — Lavoratoriscala @ 00:29

                              

Lunedì 29/10/2012 il Comitato Ambiente Salute Scala e il responsabile sicurezza della CUB, Pierluigi Sostaro, hanno avuto il decimo incontro con i responsabili A.S.L. per il riconoscimento dell’esposizione all’amianto dei lavoratori della Scala.

L’ A.S.L. al momento ha ufficialmente riconosciuto TUTTI i lavoratori del teatro, di TUTTE le mansioni assunti prima del 1995 come ex esposti professionali di tipo diretto all’amianto :

Classe “A” secondo la classificazione stabilita dalla Regione Lombardia.

Ha riconosciuto inoltre in questa categoria tutti i tecnici assunti al Piermarini prima del 2010.

La Fondazione Scala aveva riconosciuto SOLO i tecnici di palcoscenico assunti prima del 1995 e solo dopo le pressioni esercitate dal nostro Comitato tra le quali, l’incontro dell’anno scorso con il Prefetto di Milano in vece del presidente Napolitano a cui abbiamo fatto conoscere la problematica amianto alla Scala insieme ad alcuni ex lavoratori ammalati e ai parenti delle vittime decedute di mesotelioma.

L’ASL non ci trova d’accordo sul fatto che, dal 95′ in poi l’orchestra, il corpo di ballo, il coro, gli impiegati, le sarte e alcune figure tecniche dei laboratori, siano state classificate in classe “B”, bassa esposizione.

Abbiamo concordato coi responsabili dell’ASL che il Comitato produrrà al più presto un memoriale da sottoporre alla loro attenzione in cui saranno offerti maggiori elementi per giudicare il grado di esposizione al fine di far rientrare anche questi lavoratori oggi esclusi tra gli ex esposti in classe A.

Noi consideriamo tutti i lavoratori, ex-esposti in maniera diretta fino al dicembre 2001, quando la Scala ha traslocato all’Arcimboldi ed Ansaldo, per aver avuto contatto con le parti e i luoghi ammalorati di amianto della piccola Scala, del Piermarini, della Bovisa e della palazzina di via Verdi.

Consideriamo ex esposti all’amianto, inoltre, seppur in maniera indiretta gli altri lavoratori assunti dopo il 2001 e prima del 2010, data dell’ultima bonifica al Piermarini.

Per raggiungere questo importante obiettivo, facciamo appello ai lavoratori di fare la propria parte fornendo qualsiasi documentazione in loro possesso e soprattutto la propria testimonianza partecipando alla memoria storica collettiva, scrivendo a:

ambientesalutedelteatroscala@gmail.com

Nei primi del 2013 verrà organizzato da ASL il counceling di tutti i lavoratori riconosciuti ex esposti, che hanno fatto domanda solo attraverso il modulo fornito dal Comitato Ambiente Salute, che si sono avvalsi del patronato della Cub.

Il percorso di prevenzione alle malattie correlate all’amianto verrà svolto presso la Clinica del lavoro che è delegata per questo dalla regione Lombardia. Chi viene riconosciuto ex esposto e partecipa al counceling ( primo colloquio ) può comunque decidere in assoluta autonomia anche di non sottoporsi alle eventuali diagnosi per immagini ( radiografie ecc.) proposte dalla clinica del lavoro.

I lavoratori che non hanno ancora fatto domanda possono rivolgersi ai portavoce del Comitato Salute Ambiente del teatro alla Scala.

++Richiesta alla ASL+Luoghi 3 giugno 2011-1

31 Ottobre 2012

“Sul set del videoclip “Taglia 38” de Le Rivoltelle: il racconto di Mary Garret”

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 20:37

E io ho detto basta

Sicuramente ricordate la storia di Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, che lo scorso dicembre, dopo aver denunciato il problema dell’anoressia nel mondo della danza ha perso il posto di ballerina solista al Teatro alla Scala. All’epoca la band rock femminile Le Rivoltelle le aveva dato il suo sostegno. Per questo lei oggi ha deciso di impersonare se stessa nel video della canzone “Taglia 38” de Le Rivoltelle. E in questa video intervista che vi mostriamo in esclusiva racconta la sua vicenda. Mary, oggi quasi 34enne, ha avuto il coraggio di denunciare il grave problema dell’anoressia che tocca il mondo della danza in Italia come all’estero. Il risultato è stato un licenziamento in tronco e un accanimento mediatico che ha un po’ stravolto l’accaduto. La ballerina ci tiene a descrivere una scena del video che l’ha particolarmente colpita: a tavola mangia un piatto di pastasciutta che in realtà contiene ritagli di carta di quotidiani, come a sottolineare il ruolo nocivo che la stampa ha avuto in tutta la faccenda. La sua denuncia, infatti, non era riferita al Teatro alla Scala, bensì a tutto il mondo della danza, in cui le ballerine mangiano due fette biscottate a colazione, uno yogurt a pranzo e una mela a cena, e riescono ad allenarsi solo grazie all’adrenalina e alla loro passione, come ha raccontato la stessa Mariafrancesca nel suo libro “La verità, vi prego sulla danza!” (uscito nel 2010).

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

GUARDA LA PHOTOGALLERY

di Katia Brega

23 Ottobre 2012

Scala, gli standard di sicurezza sono insufficienti.

Filed under: Articoli stampa — Lavoratoriscala @ 00:52

vedi link,  articolo del corriere della sera di lunedì 22 ottobre

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10 Ottobre 2012

Taglio dei pompieri del teatro alla Scala, petizione popolare con raccolta firme oggi dalle ore 18.

Filed under: Eventi- manifestazioni,General — Lavoratoriscala @ 11:48

Questa sera davanti alla Scala dalle ore 18, raccogliamo le firme per la petizione popolare contro il taglio dei vigili del fuoco scaligeri.        

                      PETIZIONE

dei lavoratori della “FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA”

e del pubblico del “TEATRO ALLA SCALA”

per chiedere UN TEATRO SICURO

e per dire NO AL TAGLIO DEI POMPIERI

Scarica il modulo, clicca su   PETIZIONE

CUB INFORMAZIONE, MANIFESTAZIONE TEATRO ALLA SCALA 08.10.2012_1
 Il Giorno 10 ottobre 2012
Meno pompieri al Piermarini
Pisapia alla Cub: me ne occuperò.
vedi articoli

8 Ottobre 2012

“NON SI SCHERZA CON IL FUOCO” 8 ottobre ore 11 conferenza stampa

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 10:11

http://www.pessrl.191.it/wpimages/wp03be3194_05_06.jpg Oggi alle ore 11 in  piazza della Scala davanti al teatro “conferenza stampa” della SEGRETERIA NAZIONALE CUB INFORMAZIONE sulla vicenda della riduzione di organico del servizio Antincendio.

           NON SCHERZIAMO CON IL FUOCO

In 26 settembre 2012, la Direzione del “Teatro alla Scala” ha comunicato a quattro Pompieri del Servizio Antincendio che il servizio sarà soppresso e sostituito dal “Servizio Vigilanza ed Emergenza”. A Milano un proverbio cita: “se non è zuppa è pan bagnato”. I quattro pompieri definiti “esuberi” non vengono licenziati, ma devono accettare, entro 15 giorni, di essere estromessi volontariamente dal Servizio Antincendio firmando una “conciliazione tombale”, ex articolo 411 del Codice di Procedura Civile, accompagnati da un sindacalista” e accettare un nuovo lavoro (tipo fattorino, facchinaggio, ecc…).

In questa geniale regia, si vede la mano esperta dello Studio Legale Ichino-Brugnatelli e Associati.

I lavoratori dovrebbero accettare il declassamento dal livello 3B al 4 del CCNL delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, la riduzione della paga mensile e una pesante dequalificazione oltre che il trasferimento a nuova destinazione (vedi deposito di via Capo Rizzuto, ecc…) non potendo più fare alcun ricorso.

Questa decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Teatro alla Scala” (presidente Avv.. Giuliano Pisapia) è probabilmente il primo atto dell’applicazione del “rapporto McKinsey”: tagliare i costi.

Fa inoltre rabbrividire che la mannaia cada sulla “sicurezza” dei lavoratori scaligeri e del pubblico che affolla gli spettacoli in cartellone (circa 400 mila persone l’anno).

La CUB della Scala e la CUB-Informazione Nazionale hanno richiesto tempestivamente un incontro a Pisapia e alla Direzione della Scala per illustrare il punto di vista dei lavoratori del servizio Antincendio, ma finora hanno fatto “muro di gomma”, alla faccia del “nuovo che avanza”. Questi “signori” devono sapere che non passeranno e troveranno una dura opposizione alle loro ingiuste, insensate e pericolose decisioni.

Il Servizio Antincendio annovera attualmente 16 addetti che ruotano su 2 turni giornalieri di 12 ore (sic), 7 giorni settimanali su 7 e 365 giorni all’anno. La nostra richiesta è che gli organici siano aumentati a 20 addetti per consentire maggiore sicurezza, turni più umani, riposi e ferie usufruibili come previsto dal Contratto, altro che riduzione!

La CUB investirà di tale questione tutti i Gruppi Consiliari presenti a Palazzo Marino perché il problema venga posto alla discussione del Consiglio Comunale di Milano. Il Comune di Milano è coinvolto nel problema, oltre che per motivi di giustizia nei confronti dei lavoratori, anche per motivi di sicurezza, visto che il “Teatro alla Scala” è di proprietà del Comune che ne è quindi responsabile.

La CUB svilupperà la sua azione sindacale, legale ed istituzionale affinché Il livello di tutela antincendio sia di Massima Allerta e tale da garantire il “rischio incendio zero”, per i lavoratori e per il pubblico scaligero.

Vogliamo impedire la privatizzazione del Teatro alla Scala.

Il pubblico della Scala arriva da tutto il mondo ed il Teatro è un bene pubblico da tutelare, oltre che essere un “biglietto da visita” della Città di Milano.           

Petizione . scarica il modulo    PETIZIONE

3 Ottobre 2012

Riduzione del Personale nel settore Prevenzione, Manutenzione ed Intervento Sistemi di Sicurezza Antincendio del “Teatro alla Scala

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 16:22

Milano, 01/10/2012                         

RACCOMANDATA A.R. loro indirizzi,

anticipata V/FAX: 1 foglio compreso il presente

Destinatari:   Att.ne Giuliano Pisapia, Presidente del C.di A. Fondazione “Teatro Alla Scala”alazzo Marino, P.zza Scala 1, Milano

Att.ne Stéphane Lissner – Sovrintendente Fondazione “Teatro Alla Scala”  Via Filodrammatici 2, Milano Att.ne Marco Amoruso – Direttore Risorse Umane ed Organizzazione Fondazione “Teatro Alla Scala”   Via Torino 68, Milano Att.ne Maria Di Freda, Segretario Generale “Teatro Alla Scala”,   Via Filodrammatici 2, Milano

Oggetto: Riduzione del Personale nel settore Prevenzione, Manutenzione ed Intervento Sistemi di Sicurezza Antincendio del “Teatro alla Scala”.

La scrivente Organizzazione Sindacale chiede un incontro urgentissimo per esaminare la situazione del servizio antincendio del Teatro e dei lavoratori che vi operano.

A quattro lavoratori addetti a tale servizio è stato comunicato verbalmente e per iscritto che l’area in oggetto verrà soppressa con decorrenza 5 ottobre 2012 e verrà sostituita da un Servizio di Vigilanza ed Emergenza che dovrebbe comprendere 12 lavoratori addetti. Nella comunicazione scritta del 26.09.2012 affermate che di tali decisioni avete dato tempestiva comunicazione alla Organizzazioni Sindacali Territoriali ed alle R.S.A. del Teatro, noi ne siamo stati esclusi non avendo ricevuto nulla, Vi invitiamo quindi ad inviare subito quanto sopra anche alla CUB Informazione ed alla CUB.

Quanto sopra sarebbe stato deciso dal C.d.A. della “Fondazione Alla Scala” con delibera n. 567 del 23 gennaio 2012.

Ai lavoratori divenuti, alla luce di tale decisione, “in esubero”, è stata proposta una novazione del rapporto di lavoro ai sensi dell’Art. 411 del Codice di Procedura Civile.

In conclusione, è stato comunicato loro un cambio di mansione con conseguente dequalificazione e decurtazione salariale.

Riteniamo inaccettabile la soluzione da voi prospettata e vi comunichiamo d’aver ricevuto mandato dai lavoratori di tutelare la loro professionalità e dignità.

Restiamo a vostra disposizione per ogni ulteriore gradimento e contiamo sulla convocazione dell’incontro da noi richiesto nel più breve tempo possibile.

Cordiali saluti.                      Segretario Generale CUB Informazione

Giuseppe Fiorito

1 Ottobre 2012

UNA VOCE FUORI DAL CORO

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 22:00

                                                                    

Alla ripresa delle attività di spettacolo del “Teatro alla Scala”, le acque ferme ed un po’ melmose dello stagno sono state mosse dal sasso lanciato dai Rappresentanti del Coro.

Con una lettera inviata al Sovrintendente Stéphane Lissner, al Direttore Generale Dott.ssa Maria Di Freda ed al Direttore del Personale Dott. Marco Aldo Amoruso e, per conoscenza, ai Segretari Nazionali di CGIL-CISL-UIL_FIALS, i Rappresentanti del Coro hanno denunciato l’assunzione con contratto professionale di un baritono del Coro andato in pensione. Tutto ciò in violazione del Contratto Nazionale e in totale disprezzo delle graduatorie, formate a seguito delle audizioni del maggio 2012, e delle persone che in essa compaiono.

Il mal fatto è stato ulteriormente aggravato in quanto il baritono in pensione e che ha concordato con il Teatro il suo rientro in servizio è Rappresentante Sindacale della Cisl.

E’ inquietante che la Direzione Scaligera faccia simili “favori” alla Cisl ed ai suoi rappresentanti a danno di artisti che si erano meritati il loro posto in graduatoria ed ai quali spettava il subentro, ma aggiunge inquietudine il fatto che i rappresentanti di CGIL,CISL,UIL,FIALS non abbiano sinora detto nulla al riguardo.

Probabilmente, il silenzio è il prezzo che si paga per aver da decenni partecipato alle “spartizioni”, ma noi non ci stiamo.

La CUB di Milano e della Scala sono totalmente d’accordo con i membri della Commissione del Coro e siamo pronti a sostenerli in tutti i modi e sedi possibili, sia sindacali che legali.

Abbiamo richiesto alla Direzione Scaligera ed a Giuliano Pisapia un incontro urgente finalizzato a far rientrare le modalità di subentro come da graduatoria nel coro in un regime di correttezza e di rispetto dei Contratti e far sì che questo pericolosissimo precedente per la vita del Coro della Scala venga rimosso.

Qualora tutto ciò non dovesse rientrare, chiederemo ai lavoratori del Coro Alla Scala di decidere con noi le azioni da intraprendere.

NOI SIAMO CON I LAVORATORI E SIAMO FUORI DAL CORO DEI REGGICODA DELLA DIREZIONE TEATRALE.

CUB INFORMAZIONE TEATRO ALLA SCALA.

CUB INFORMAZIONE MILANO

Milano, 01/10/2012

Vedi Raccomandata anticipata via fax al Sindaco e alla Direzione Scala.

27 Settembre 2012

Scatta la rivolta del coro

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 19:36

Al Sovrintendente del Teatro alla Scala dott. Stephan Lissner
Al Direttore Generale dott. Maria di Freda
Al Direttore del Personale dott. Marco Aldo Amoruso
e, p.c.
Ai Segretari Nazionali CGIL-CISL-UIL-FIALS S.

Conti, M.Giustini, F.Benigni. E.Sciarra L.L.S.S.
Nel maggio 2012, come ogni anno avviene, sono state effettuate in Milano presso l’Ansaldo delle audizioni, con bando internazionale, per formare una graduatoria di idonei ad assunzioni a termine nel coro del Teatro alla Scala di Milano, così come previsto dal vigente CCNL, art.1.

I verbali di tali audizioni sono firmati da una Commissione e sono pubblici.
Tali audizioni hanno portato alla formazione di una graduatoria di idonei, che annovera diversi nominativi di persone aventi diritto alla chiamata, nelle varie sezioni del coro messe a concorso.

Nel mese di luglio 2012, nella sezione dei baritoni del coro, ha cessato il servizio per sopraggiunti limiti di età (anni 61) il sig. Menegozzo Maurizio, dipendente a tempo indeterminato del Teatro alla Scala, nonché rappresentante sindacale aziendale CISL.
A seguito di tale pensionamento, si è reso disponibile un posto nella sezione “baritoni” del coro del Teatro alla Scala, che conta un organico complessivo di 105 unità.

Come dispone il vigente CCNL, all’art.1, tale posto dovrebbe essere messo a concorso e, nell’attesa della emanazione del bando, si deve procedere alla assunzione a tempo determinato di personale artistico attingendo alla graduatoria degli idonei che, in virtù delle audizioni espletate, riporta i sigg. Giuseppe Capoferri e Lorenzo Battagion rispettivamente al primo e secondo posto di tale graduatoria di merito.

La fondazione Teatro alla Scala, anzichè procedere in tal senso, ha contrattato con il sig.Menegozzo Maurizio, ormai pensionato, un contratto professionale della durata di un anno, procedendo così ad una “chiamata diretta” (possibilità prevista dal CCNL quando venga esaurita la graduatoria degli idonei) ed assolutamente scavalcando sia la norma contrattuale che la posizione dei lavoratori aventi diritto, peraltro offrendo successivamente a questi ultimi un contratto di tre mesi a t.d. per sopravvenute esigenze di personale artistico oltre l’organico funzionale, in vista della produzione del 7 dicembre p.v. In effetti questi lavoratori, aventi diritto, sono stati chiamati a partire dal 24 settembre 2012, per tre mesi, mentre il sindacalista pensionato ha già partecipato alla tournèe effettuata dal Teatro alla Scala a Mosca ed attualmente è dipendente retribuito dal Teatro con contratto professionale fino al 25 luglio 2013.

P. Q. M.

i sottoscritti, componenti della Commissione esaminatrice, si dissociano totalmente dalla unilaterale decisione della Direzione del Teatro relativa alla priorità nelle assunzioni, declinando ogni e qualsivoglia responsabilità in eventuali azioni giudiziali, nelle quali dovessero venire citati, peraltro ritenendo la Direzione del Teatro alla Scala unico responsabile della non ottemperanza alle norme vigenti e soggetto unico tenuto a rispondere, in solido, di eventuali future spese legali che dovessero coinvolgere i componenti della Commissione.

20 Settembre 2012

Ricordiamo Marlena nel trigesimo della sua scomparsa

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 00:29

Marlena Bonezzi mezzosoprano artista del coro scaligero

► 7:19► 7:19Kindertotenlieder1_Nun will die Sonn so hell

15 Settembre 2012

Bolle: vietato provare

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 15:03

Nuovo scandalo alla scala. Un ordinanza del capo del personale che vieta l’utilizzo della sala prove a chiunque in assenza del corpo di ballo, ha negato l’accesso di Roberto Bolle alla sala prove.
Indignato e preocccupato il palcoscenico della scala offre senza indugio tutta la sua solidarietà al suo girino , il nostro Roberto Bolle e deplora la tracotanza e l’arroganza della direzione scaligera che ogni giorno si distingue per licenziamenti e provvedimenti disciplinari fuori da ogni logica : dalla Garritano contro la libertà di espressione, all’autista che secondo la direzione doveva pagare l’ecopass a sue spese, fino a quest’ultima figuraccia. Sprechi e premi  in denaro per sè degni della peggiore casta. Dall’usufrutto in regalo della palazzina verdi al tappetaio persiano, mentre gli uffici venivano trasferiti in via torino a 350 000 euro l’anno, ai mega premi di produzione per  la direzione fino allo stipendio scandalo del monsieur”UN MILION” . Col beneplacito del c.d.a il cui più prestigioso rappresentante, il banchiere Ponzellini, è stato licenziato da Ornaghi essendo finito agli arresti domiciliari per i suoi maneggi finanziari.

24 Luglio 2012

Amianto, aperta un’inchiesta sulla Scala. I magistrati indagano su 7 operai morti

Filed under: Amianto,Articoli stampa — Lavoratoriscala @ 21:47

Si tratta di persone che lavorarono al teatro negli anni ’70-’80

Amianto: inchiesta su sette operai morti dopo aver lavorato alla scala

(Fototgramma)(Fototgramma)

MILANO – La Procura ha aperto un’inchiesta, al momento a carico di ignoti, per omicidio colposo e lesioni colpose in relazione a 7 casi di operai morti a causa dell’amianto, dopo aver lavorato tra gli anni ’70 e gli anni ’80 al Teatro alla Scala. Il pm Maurizio Ascione sta indagando anche su altri tre casi di lavoratori, sempre di imprese di manutenzione, che si sono ammalati di forme tumorali, come il mesotelioma.

L’INDAGINE – Le indagini degli inquirenti su una decina di casi di lavoratori morti o che si sono ammalati per l’esposizione all’amianto alla Scala di Milano sono scattate a seguito di alcuni esposti di associazioni a tutela delle vittime della sostanza cancerogena, messa al bando nei primi anni ’90 (in questo caso, dunque, non in seguito a un rapporto della Asl come è avvenuto, invece, in altre inchieste analoghe). La Procura ha formalizzato in queste ore l’apertura di un fascicolo per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose. Il «prossimo passo» sarà quello di individuare i presunti responsabili dei reati, ossia coloro che avevano, tra gli anni ’70 e gli anni ’80, il compito di garantire, con il necessario budget, la sicurezza degli operai che si occupavano dei lavori di manutenzione e dei sistemi anti-incendio del teatro. Secondo le indagini, infatti, l’amianto sarebbe stato utilizzato nel rivestimento (come isolante termico) di alcune strutture della Scala e nei dispositivi per prevenire gli incendi. E i lavoratori di imprese di manutenzione o coibentazione, secondo l’accusa, avrebbero respirato le fibre di amianto senza alcuna protezione. Gli operai morti (sette al momento quelli accertati, ma la Procura sta lavorando anche su altri casi) sono deceduti negli ultimi 10 anni. Alcuni operai si sono ammalati di mesotelioma pleurico, mentre altri di diverse forme tumorali, come il carcinoma polmonare o l’asbestosi.

Redazione Corriere della Sera Milano online 24 luglio 2012 | 21:02

22 Luglio 2012

Contratto Integrativo: la legge 100 è chiara.

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 16:14

” Decorsi i due anni, eventuali trattamenti economici aggiuntivi sono riconosciuti solo in caso di pareggio di bilancio, fatti salvi i diritti acquisiti.” vedi di seguito documento.

confronto testo decreto legge bondi e la legge 100

COMUNICATO

Nei giorni 17 e 18 luglio u. s. sono proseguiti a Roma gli incontri tra ANFOLS e OOSS per il
prosieguo del confronto sul rinnovo del CCNL.
Il confronto si è sviluppato in termini positivi sul nostro documento di pre accordo che “esplode”tutti i punti identificati nell’iniziale protocollo di intenti quali i diritti sindacali , gli appalti, la contrattazione aziendale la formazione, la sicurezza sul lavoro, incarichi ed attività extra istituzionali , gli orari di lavoro.
Inoltre sono state affrontate, proposte dalla delegazione trattante ANFOLS, le tematiche della
malattia e dei diritti di precedenza.
Il tavolo negoziale è stato aggiornato per i prossimi giorni a Roma, in sede da definirsi, nei giorni 24 e 27 Luglio, per affrontare gli ultimi punti per la definizione del possibile pre accordo che sono l’orario convenzionale e l’istituto del multi periodale relativo ai vari settori ( orchestra, coro, tersi corei, maestri collaboratori, impiegati, tecnici e maestranze), temi di grande importanza con “nodi da sciogliere” estremamente delicati e di complessa soluzione.
Nella giornata di ieri ci è stata fornita, inoltre, comunicazione di fonte Ministeriale, contenente la loro interpretazione della Legge 100 circa le penalità eventuali determinate dalla non
sottoscrizione in tempi utili dell’accordo nazionale.
Le Segreterie Nazionali, senza farsi intimidire, hanno riproposto le posizioni emerse nei
coordinamenti di settore, cioè la determinazione di perseguire l’obiettivo di una ipotesi di pre
accordo nazionale anche attraverso la mobilitazione sulle produzioni estive, ed hanno incalzato la parte datoriale ad accelerare i tempi per traguardare una possibile conclusione del negoziato da inoltrare al Ministero per la risoluzione sia della parte economica che della definizione del
superamento di quanto previsto dalla Legge 100 qualora si sottoscriva l’accordo nazionale stesso.
SLC-CGIL  FISTel-CISL  UILCOM-UIL FIALS-CISAL

Commissione Cultura Camera dei Deputati

ROMA – 19 LUGLIO 2012 – La Commissione Cultura della Camera dei Deputati , nella seduta del 17 luglio, ha espresso parere favorevole sul decreto legge 83/2012 ‘Misure urgenti per la crescita del Paese‘ con alcune condizioni e osservazioni. Una delle condizioni è dedicata al settore dello spettacolo, in particolare alla necessità dell’approvazione della legge per lo spettacolo dal vivo, della revisione della riforma sulle fondazioni liriche e del sostegno alle imprese nelle zone terremotate.
Di seguito il contenuto della ‘condizione’ prevista nel parere della Commissione sul decreto legge Crescita, riportato nel resoconto della seduta del 17 luglio: “si rende necessaria la stabilizzazione del settore dello spettacolo attraverso l’approvazione della legge quadro sullo spettacolo dal vivo e della revisione più volte annunciata dal Ministro, della legge n. 100 del 2010, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2012, n. 64, recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali, sulle Federazioni lirico-sinfoniche, i cui lavoratori sono stati messi per la prima volta in cassa integrazione, e il sostegno adeguato per le imprese dello spettacolo presenti nelle zone terremotate, particolarmente penalizzate in questa fase di ricostruzione”.

11 Luglio 2012

COMUNICATO AI LAVORATORI SERALI. OK DISOCCUPAZIONE A REQUISITI RIDOTTI

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 01:32

La Cub nel mese di novembre 2011 ha presentato un esposto presso l’ispettorato del lavoro della provincia di Milano per denunciare le problematiche riguardanti i lavoratori/trici a prestazione “serale” in particolare di “sartoria”.

Soltanto a giugno 2012 siamo stati convocati dall’ispettorato a conclusione della loro lunga indagine che ha effettuato presso la fondazione Scala coinvolgendo gli enti competenti (Inps).

Alla luce di questa indagine si è potuto chiarire definitivamente:

1) MALATTIA: L’erogazione è a carico dell’INPS. I lavoratori devono presentare domanda negli uffici di competenza territoriale.

2) REQUISITI RIDOTTI: L’indagine ispettiva ha prodotto il chiarimento sull’inquadramento contrattuale. In sintesi, al contrario della stagione precedente in cui la dicitura part-time a tempo indeterminato ha visto rifiutare molte domande di disoccupazione delle lavoratrici interessate, da quest’anno l’imposizione della dicitura” tempo indeterminato a intermittenza” permette di percepire a tutte/i la” disoccupazione a requisiti ridotti”. La domanda è da presentare tra il 1°gennaio e il 31 marzo all’Inps.Non vengono erogate altre forme di sostegno al reddito come ad es. la disoccupazione ordinaria.

Da qui continua la lotta della Cub a fianco delle lavoratrici e lavoratori serali per il miglioramento sostanziale delle condizioni di lavoro di reddito e delle varie problematiche da sempre denunciate che devono esser risolte con urgenza.

CUB. Scala                          Milano 10 luglio 2012.

 

7 Luglio 2012

CCNL fondazioni liriche, comunicato del 6 luglio

Filed under: Comunicati sindacali — Lavoratoriscala @ 13:12

25 Giugno 2012

Comitato Amianto Scala

Filed under: Amianto — Lavoratoriscala @ 15:15

Oggetto: Invito mercoledì 27 alle ore 10

L’Asl di via statuto 5 ha convocato i rappresentanti del Comitato Ambiente Salute del Teatro Scala a un tavolo di confronto il 3 luglio alle ore 10.

In quell’occasione verranno confrontati i dati che l’Asl ha ricevuto dalla Fondazione Scala riguardo analisi dell’aria e bonifiche dell’amianto con quelli che saremo in grado di fornire noi al fine della valutazione del grado di esposizione e rischio di ogni singola categoria di lavoratori del teatro.

E’ urgente far pervenire al comitato qualsiasi testimonianza scritta, fotografica, ma anche ricordi scritti in possesso dei lavoratori ex esposti del teatro che fanno parte come voi di coloro che hanno consegnato la domanda per ottenere il riconoscimento da parte dell’Asl dell’inserimento nel registro degli ex esposti amianto della regione Lombardia. Un passaggio obbligato se si vuol ottenere la prevenzione da parte della Fondazione Scala.

A tale fine vi invitiamo mercoledì 27 alle ore 10 presso la sede del patronato in Viale Lombardia 20 MM2 Piola, per un’assemblea in cui parleremo delle ultime evoluzioni della vicenda amianto alla Scala e dove soprattutto consegnare a mano le vostre testimonianze e dove potremo farne copia.

Vi chiediamo in caso di mancata partecipazione di inviarci una mail con la vostra testimonianza e il vostro contributo presso il seguente indirizzo di posta elettronica.               ambientesalutedelteatroscala@gmail.com

Immediatamente dopo questo incontro con l’Asl faremo un’assemblea informativa . In allegato alla mail che vi abbiamo inviato troverete materiale utile per rinfrescare la memoria, che Vi aiuterà per la ricostruzione generale e alla vostra personale.

Vi aspettiamo in Viale Lombardia 20 MM2 Piola.

24 Giugno 2012

La rincorsa per la firma del Ccnl Lirico.

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 16:48

VERBALE CONGIUNTO

MIBAC-ANFOLS-OO.SS.                            wpe3.jpg (31561 byte)

Su indicazione ricevute dal Ministro Ornaghi e alla presenza del Capo di Gabinetto Salvatore Nastasi nell’incontro tenutosi in data 14 Giugno u.s., il 20 e 21 Giugno 2012, presso il MIBAC I’Anfols e le OO.SS Cgil Cisl Uil e Fials si sono riunite per comporre defìnitivamente la trattativa per il rinnovo del ccnl delle Fondazioni lirico-sinfoniche.
Le O.O.S.S. hanno fornito un documento complessivo ed articolato in merito alla costruzione di un percorso contrattuale contenente una proposta sulla parte economica ad integrazione di quanto già convenuto in merito a Relazioni Sindacali permessi artistici,Sicurezza e Salute.
Le parti si danno atto che nel corso del confronto sono stati raggiunti significativi risultati di convergenza e si sono reciprocamente scambiate documentazioni sugli orari di lavoro di tutti i reparti produttivi, che così come sancito dagli accordi interconfederali, con particolare riferimento a quello del 28 Giugno 2011,saranno assieme ad altre,oggetto della contrattazione di secondo livello.
Le odierne intese dovranno essere implementate all’intemo del vigente ccnl, ed il testo   risultante da tale integrazione dovrà essere valutato dalle parti sociali in tempo utile per addivenire alla sottoscrizione del nuovo CCNL, come sancito dalla L.100\10 e relativi atti di indirizzo e regolamenti attuativi.
Al fìne di portare a conclusione il negoziato è stato calendarizzato un nuovo incontro non-stop nelle giornate del 4 e 5 Luglio.
 
Ministero                                    Anfols                                       OO.SS.

COMUNICATO
SINDACALE UNITARIO
LE OO.SS. RIUNITE PRESSO IL MIBAC PER LA SOLUZIONE DELL’ANNOSA TRATTATIVA DEL CCNL DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE,PRENDENDO ATTO DEI POSITIVI PROGRESSI COMPIUTI DAL TAVOLO NEGOZIALE RITENGONO COMUNQUE NECESSARIO
PREPARARE ATTRAVERSO INCONTRI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI, LE CUI PROFESSIONALITA’ SONO CONNESSE ALLA PRATICABILITA’ DELLE PROPOSTE SUL TAVOLO ONDE CONSENTIRE, NEL TEMPO CHE SEPARA LA DATA ODIERNA DALLA PROSSIMA CONVOCAZIONE DEL 4 E 5 LUGLIO 2012, UNA COMPLETA INFORMAZIONE E
UNA CONSAPEVOLE CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE DEL NEGOZIATO E DEGLI EFFETTI DELLA LEGGE 100\10.
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL.

T.A.R. : l’udienza del 20 giugno 2012 è stata rinviata al 21 novembre 2012 al tar del Lazio.

23 Giugno 2012

Senza Parole: Lo stipendio di Lissner 1 milione, altro che riduzione!

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 11:08

Le dichiarazioni fatte dai dirigenti Scala (19-6-12) dove dicono che si riducono lo stipendio del 10% e stata solo un’operazione di facciata, in realtà ne prenderanno di più.

Alla faccia della comunità! 
“Supera abbondantemente il milione di euro (costo aziendale tutto compreso)! Lisnner si colloca come il sovrintendente e direttore artistico nella fascia dei più pagati al mondo tra i manager dei grandi teatri.
Ma è sull’ultima voce del contratto che il sovrintendente – con l’aiuto del superconsulente Pietro Ichino, intervenuto nell’ultimo cda per difendere l’operazione – ha confezionato un piccolo capolavoro: un “premio di fine lavoro” di 300mila euro, che Lissner incasserà nel 2017, a fine contratto.”
Ermolli, Ichino, Di Freda i veri colpevoli di questa operazione scandalosa, spalleggiati dal Cda. Ma i nuovi rappresentanti Zambon-Tuzzi cosa dicono e fanno davanti a questa situazione ?
Come si fa a forzare un referendum per ottenere un Contratto Unico per poi andare a tratare con questi personaggi che pensano solo a loro tasche e a quelle degli amici ? Del conto in rosso del teatro a loro non importa niente !
Cari colleghi Artisti, svegliatevi, la Direzione non è affidabile!
Abbandonate la strada del l’autonomia è una trappola!
Facciamo tutti insieme il CCNL al più presto e risolviamo i permessi artistici per dopo fare l’integrativo .
 
“A fronte di questa situazione, le stime per i prossimi tre anni ipotizzano un disavanzo cumulato di circa 30 milioni di euro e la sostanziale inattuabilità del progr…amma di investimenti.Mentre la società di consulenza McKinsey ha ipotizzato un piano di interventi immediati suddiviso in diversi progetti.i costi del personale sono sensibilmente più alti rispetto ad altri teatri di dimensioni comparabili?? e forse si ipotizza il management della Scala dovrebbe intervenire drasticamente sugli organici, sui livelli retributivi e sulla produzione di spettacoli.”
VEDI L’INCHIESTA  -Lo stipendio d’oro di Lissner e i conti a rischio della Scala.
La verità sulla busta paga del sovrintendente. Tra fisso, variabile e benefit costa al teatro un milione all’anno. E spunta un premio da 300mila euro che incasserà a fine mandato.  di  ROBERTO RHO
Lo stipendio d'oro di Lissner e i conti a rischio della ScalaSussurri e mugugni nei corridoi di via Filodrammatici, telefonate dai numeri interni, incontri riservati nell’ufficio dell’uno o dell’altro: alla prima linea dei manager della Scala la manovra di autoriduzione degli stipendi annunciata in pompa magna dal sovrintendente Stephane Lissner (per sé e per gli altri 11 top manager del teatro) e celebrata con una trionfale conferenza stampa, proprio non è andata giù. Non tanto per quel 10 per cento di decurtazione degli emolumenti che – in una congiuntura mefitica come questa e in un momento particolarmente difficile per il teatro – ci si può anche accollare. Quanto perché chi quella manovra l’ha voluta e presentata come un grande gesto di responsabilità, intestandosene il merito, è, nella sostanza, l’unico tra i dirigenti della Scala che, nel 2012 e nei parecchi anni a venire che si è assicurato blindando il proprio contratto fino al 2017, guadagnerà più che nei precedenti.
Vediamo. La retribuzione di Stephane Lissner, si è detto, supera abbondantemente il milione di euro (costo aziendale tutto compreso), il che di per sé colloca il sovrintendente e direttore artistico del teatro milanese nella fascia dei più pagati al mondo tra i manager dei grandi teatri. Nulla a che vedere con la sobrietà milanese di questi tempi.
Alla Scala (e anche in Comune) nessuno ha capito come il presidente della Fondazione, il sindaco Giuliano Pisapia, che ha imposto a se stesso, ai suoi assessori e ai dirigenti del Comune e delle società controllate una ferrea linea di austerità, abbia potuto avallare senza batter ciglio il nuovo contratto di Lissner. Che prevede una retribuzione fissa di 449mila euro e spiccioli. Su questa parte, e solo su questa, si applica l’autoriduzione del 10%, che dunque ammonta a circa 45mila euro.
Ma alla retribuzione fissa si aggiungono una parte variabile (al raggiungimento di obiettivi prefissati ma sicuramente a portata di mano) di circa 155mila euro; il costo del lussuoso appartamento di piazza del Carmine (85mila euro all’anno), il Tfr, la quota Inps e altri oneri a carico dell’azienda per una somma che si avvicina a 200mila euro. Il totale, a questo punto, fa già oltre 880mila euro. Cui si sommano ancora il costo (oltre 70mila euro) dell’ammiraglia con autista a disposizione di Lissner, la carta di credito e le spese di rappresentanza che nessuno – neppure tra i consiglieri di amministrazione – è ancora riuscito a quantificare con esattezza.
Ma è sull’ultima voce che il sovrintendente – con l’aiuto del superconsulente Pietro Ichino, intervenuto nell’ultimo cda per difendere l’operazione – ha confezionato un piccolo capolavoro: un “premio di fine lavoro” di 300mila euro, che Lissner incasserà nel 2017, a fine contratto. Un premio che spunta improvvisamente nel nuovo contratto e che copre, nella sostanza, la quota che il massimo dirigente del teatro deve versare all’Inps a saldo di un contenzioso degli anni passati (alla Scala tocca la fetta più grande, circa 900mila euro). Il costo del premio viene spalmato dall’azienda Scala sugli anni residui del contratto di Lissner, e il carico per il 2012 ammonta a circa 80mila euro. Dunque, sotto il profilo contabile (e anche nella sostanza, quando a fine contratto Lissner incasserà il premio) la retribuzione 2012 del sovrintendente si decurta dei 45mila euro corrispondenti al taglio del 10 per cento della parte fissa, ma si aumenta degli 80mila euro del premio.
Oltre 1 milione di euro. Il direttore generale del Comune di Milano (16mila dipendenti), Davide Corritore, ne guadagna un quinto, cioè 210mila all’anno. Il predecessore di Lissner, Carlo Fontana, percepiva una retribuzione che equivale a una frazione dell’attuale stipendio di Lissner, che però alla carica di sovrintendente somma anche quella di direttore artistico. È uno stipendio in linea con i valori di mercato? Il consiglio di amministrazione della Scala, appena rinnovato tra le polemiche (a causa delle scelte discutibili del ministro della Cultura, che ha nominato l’imprenditrice Margherita Zambon e un giovane funzionario amministrativo dell’Università Cattolica, Alessandro Tuzzi) evidentemente ritiene di sì. Nel corso dell’ultima seduta, alcuni consiglieri hanno storto il naso di fronte al vero e proprio blitz attraverso il quale il vicepresidente Ermolli e Lissner hanno riscritto e blindato fino al 2017 il contratto del sovrintendente. Salvo poi votare a favore, con l’unica eccezione del rappresentante della Regione Fiorenzo Tagliabue.
Eppure, sotto il profilo della gestione, il Teatro alla Scala è in un momento tutt’altro che felice, e non solo a causa della congiuntura. Come ha evidenziato il lavoro comune tra cda e la società di consulenza McKinsey, che nella primavera scorsa ha consegnato un rapporto dettagliato (le cui conclusioni i vertici del teatro non hanno mai reso pubbliche) la macchina operativa non funziona come dovrebbe, i costi del personale sono sensibilmente più alti rispetto ad altri teatri di dimensioni comparabili e, sul fronte delle entrate, le potenzialità della Scala sono nettamente superiori a ciò che il management è riuscito a concretizzare in questi anni.
A fronte di questa situazione, le stime per i prossimi tre anni ipotizzano un disavanzo cumulato di circa 30 milioni di euro e la sostanziale inattuabilità del programma di investimenti, che andrà dunque fortemente ridimensionato (da un massimo di 50 a circa 17 milioni). Insomma, nello scenario peggiore – ma tutt’altro che improbabile – di contestuale flessione dei contributi pubblici e privati, il management della Scala dovrebbe intervenire drasticamente sugli organici, sui livelli retributivi e sulla produzione di spettacoli. La McKinsey ha ipotizzato un piano di interventi immediati suddiviso in diversi progetti, da affidare direttamente nelle mani di Lissner, con il supporto di Ermolli. Se il management, tradizionalmente parco di informazioni sull’andamento del teatro, sia al lavoro su questi progetti, allo stato non è dato sapere.  (23 giugno 2012)

20 Giugno 2012

NO AL REFERENDUM TRUFFA di CISL UIL e FIALS ED ALLE FORZATURE ILLEGITTIME SUL CONTRATTO

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 05:08
Sono anni che chiediamo di portare i lavoratori al voto per eleggere i propri rappresentanti con un elezione a suffragio universale ed abbiamo trovato sinora un muro di gomma a questa legittima richiesta.
Oggi i sindacati cisl e uil e fials chiedono ai lavoratori un voto per un referendum alla ricerca di un mandato che non hanno, per  trattare su una materia che la legge vieta di mettere in discussione ovvero l’universalità del  Contratto Nazionale che è costituzionalmente inviolabile.
L’ utilizzo distorto dell’istituto referendario si rivela una truffa,  per i temi,  modi e tempi in cui viene unilateralmente promulgato, nei confronti dei lavoratori.
Il Contratto SEPARATO della Scala, a cui aspirano i promotori del Referendum truffa, presume un fallimento delle trattative nazionali e sarebbe comunque un ripiego pericolosissimo per il Teatro alla Scala, per i suoi dipendenti  e per le conseguenze di sfilacciamento interno alla Categoria.
Si paventano  Contratti SEPARATI tra Categorie, questa sarebbe una balcanizzazione contrattuale che indebolirebbe il potere contrattuale a scapito dei diritti dei lavoratori. Uno scenario infernale ed inaccettabile.
Il boicottaggio di simili operazioni è la migliore difesa dei lavoratori.
Abbiamo urgente bisogno di :  -Rilanciare la trattativa e chiudere il Contratto Nazionale;  – Indire elezioni democratiche per le R.S.U./R.L.S. ; – Aprire una grande trattativa di secondo livello che affronti i problemi interni non più dilazionabili; – Aumentare organico per garantire sicurezza a fronte di alta produttività e qualità artistica;– Riconoscimento delle sentenze favorevoli ai lavoratori con l’applicazione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato concordando sindacalmente l’orario di lavoro;– Modifica migliorativa delle normativa del personale serale di sala e di palco; Dignità al corpo di ballo; – Salute e prevenzione delle malattie correlate all’amianto per tutti i lavoratori coinvolti.
Questa è la nostra proposta per ridare protagonismo ai lavoratori scaligeri.
Consideriamo inoltre indispensabile una sana lotta unitaria ai tagli alla cultura oggi perpetrati da Regione e Provincia e di contrasto alle aspirazioni privatiste dei soliti noti banchieri e faccendieri affamati del brand Scala.
Oggi la priorità immediata  è contrastare  le demenziali politiche del governo Monti di attacco ai diritti del lavoro con la controriforma che si appresta a chiudere il 28 giugno in Parlamento per diminuire lo spread dei titoli di stato  per qualche giorno.
Contro le politiche del Governo che danneggiano i lavoratori, i precari,  i disoccupati, i pensionati e per la difesa dell’art.18.
Senza art.18 sarà più facile ottenere il pareggio di bilancio licenziando i lavoratori.
VENERDI’ 22 GIUGNO  2012, SCIOPERO GENERALE con corteo da Cairoli  alle ore 9.30.

                         Cub. Scala   logo CUB

14 Giugno 2012

Basiano: La Cub condanna duramente il comportamento delle forze dell’ordine che hanno caricato operai inermi

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 16:24
Volantino Sciopero Generale 22-06-2012 - MILANOVENERDI’ 22 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEL SINDACALISMO DI BASE CONTRO la misure devastanti del governo MONTI che ci tolgono il diritto alla salute con i tikets e il diritto alla pensione; con le modifiche all’art.18 e i licenziamenti più facili; con l’aumento vertiginoso delle tasse attraverso le accise, l’Iva e l’introduzione dell’IMU – una patrimoniale vera sui lavoratori. MANIFESTAZIONI A MILANO e a ROMA (PRENDI IL VOLANTINO DELLO SCIOPERO DA DISTRIBUIRE) Prendi il TELEGRAMMA di indizione dello sciopero generale del 22 giugno.

7 Giugno 2012

Difendiamo lo Statuto….dei lavoratori

Filed under: Comunicati Cub — Lavoratoriscala @ 15:50
Il tardivo interessamento del sindaco Pisapia sui problemi della Scala
non deve servire a porgere il fianco ai fautori della privatizzazione della
più importante fondazione lirica sinfonica italiana.
Il nuovo statuto della Scala  partorito da un Consiglio di amministrazione il cui membro più
prestigioso è ora agli arresti domiciliari per corruzione (il banchiere Ponzellini), tra
gli obiettivi che si pone ha quello di staccare la fondazione Scala dal contratto nazionale
di categoria. Modi e metodi ricordano lo stile ricattatorio della Fiat di Marchionne.
Il via libera del ministro della cultura Ornaghi del governo dei falsi  tecnici approva inoltre che nel nuovo C.d.a. venga ” riequilibrato”  il numero dei consiglieri , nei fatti , a favore dei privati.Le nostre priorità sono altre :-il rinnovo del contratto nazionale delle fondazione liricho sinfoniche .-l’apertura della contrattazione del contratto di secondo livello in cui affrontare
i seguenti problemi alla Scala:-la lotta al precariato e alle normativa capestro per il personale cosiddetto serale .-la sicurezza sul lavoro insieme alla tutela della salute che passa per il riconoscimento
della prevenzione delle malattie respiratorie correlate all’amianto, di cui il Piermarini
era intriso,  per tutti i lavoratori coinvolti.-Restituire dignità al corpo di ballo.-Certezza dei finanziamenti pubblici che oggi ci vede denunciare i drastici
tagli di regione lombardia e provincia di Milano.

Il fallimento della legge sulle fondazioni lirico sinfoniche che ha aperto
gli enti lirici ai privati ( legge 367 Veltroni ) non si risolve attraverso le
scorciatoie create ad hoc dalla legge 100 / Bondi ma con l’impegno
delle istituzioni pubbliche in primis dello Stato e di tutti gli altri enti decentrati
per investire sulla cultura e difendendo il carattere pubblico del teatro
alla Scala come bene di tutti i cittadini .

In questo senso la Cub in stretto contatto coi lavoratori della Scala promuoverà
iniziative in difesa dei diritti dei lavoratori e della democrazia sindacale.

A cominciare dal presidio in piazza cordusio il 9 giugno ore 15.00 e allo sciopero generale del 22 giugno per la difesa dell’art.18  dello statuto dei lavoratori , contro il testo di legge Fornero che abbatte quel che resta del welfare italiano .                                                  

                                                                      logo CUB
                           La segreteria provinciale Cub informazione / spettacolo
 
vedi   link        Legge 100 Fond. Liriche Sinf. 
                                                        e  Statuto scala

29 Maggio 2012

Nuovo cda alla Scala, ma un membro arrivera’ solo nel 2013

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 22:58

Lombardia. Percorso:ANSA.it

Confermato per altri cinque anni il sovrintendente Lissner

(ANSA) – MILANO, 29 MAG – Da oggi la Scala di Milano ha un nuovo consiglio di amministrazione, anche se uno degli 11 membri previsti dallo statuto ancora non e’ stato nominato. Arrivera’, con l’ingresso di un nuovo socio privato, con ogni probabilita’ il prossimo anno. Come primo atto il consiglio – dove rispetto al cda uscente sono cambiati solo i rappresentanti dello Stato con Margherita Zambon e Alessandro Tuzzi al posto di Francesco Micheli e Massimo Ponzellini – ha confermato il sovrintendente Stephane Lissner che restera’ in carica fino al 28 maggio 2017.(ANSA).

Giuliano Pisapia (come presidente) e il sovrintendente Stephane Lissner. Margherita Zambon e Alessandro Tuzzi in rappresentanza dello Stato (sostituiscono, non senza polemiche, il finanziere Francesco Micheli e Massimo Ponzellini, quest’ultimo da ieri agli arresti domiciliari per il credito erogato alla concessionaria Atlantis di Francesco Corallo), Fiorenzo Tagliabue in rappresentanza della Regione, Guido Podestà per la Provincia, Bruno Ermolli per la Camera di commercio, Giovanni Bazoli per Fondazione Cariplo, Aldo Poli per la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Paolo Scaroni con Eni (ieri in videoconferenza). Anche il sovrintendente rimarrà al Piermarini fino al maggio del 2017. Durante il prossimo cda, fissato per il 18 giugno, si parlerà delle sue deleghe, tema su cui ieri si è preferito soprassedere, dopo una discussione animata. Prima, però, c’è un altro appuntamento importante: l’incontro tra il sindaco Giuliano Pisapia e i lavoratori della Scala. Tra i temi che saranno affrontati, anche il nuovo contratto di lavoro.

Anche il nostro (neo) ex rappresentante statale del CDA Scala fa notizia!

Bpm: arrestato ex presidente Ponzellini- Indagati Milanese e Chiesa. 29 maggio, 10:49

Bpm: arrestato ex presidente Ponzellini (ANSA) – ROMA, 29 MAG – Ordinanze di custodia cautelare in carcere da parte della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta per in finanziamenti a B-Plus da parte della Banca Popolare di Milano. L’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini è finito agli arresti domiciliari, insieme a un suo ex collaboratore Antonio Cannalire. Indagati anche Marco Milanese e l’ex direttore generale della banca, Enzo Chiesa. Nell’inchiesta vengono contestate presunte tangenti per 5,7 mln di euro.

Anche il suo amico (neo ) ex rappresentante statale del CDA Scala sfoga notizie. L’ accusa Sfogo a «Prima Comunicazione»: ho pagato il no a Dudamel

Micheli: la Scala sta diventando un prodotto turistico

«Collaboratore di Ornaghi in cda? Scandaloso»

Più che sassolini sono macigni. Per settimane Francesco Micheli ha mantenuto il silenzio. Nemmeno quando la «tifoseria» si è scatenata a suo favore (i nomi sono tanti, si va da Zubin Mehta, a Giulia Maria Crespi) ha proferito verbo. Ora però, basta tacere. Il cda della Scala è stato rinnovato senza di lui ed è arrivato il momento di fare qualche precisazione. Su interessi, regolamenti di conti, posizioni scomode, scelte «pericolose» che coinvolgono il Piermarini. Ci sono anche nomi e cognomi: da Stéphane Lissner, a Gustavo Dudamel, fino a Lorenzo Ornaghi. Micheli si lascia andare in una lunga intervista rilasciata a Ivan Berni per «Prima Comunicazione», in uscita oggi. I nodi sono tanti. Ma è la Scala il centro del discorso. A partire dal rinnovo del Cda e dai suoi componenti: il ministro per i Beni culturali ha sostituito Micheli e Massimo Ponzellini con l’ imprenditrice farmaceutica Margherita Zambon e il vicedirettore amministrativo della Cattolica, Alessandro Tuzzi. «Alla Scala – analizza Micheli – c’ è un blocco di interessi che non sopporta chi è critico sulle scelte del teatro. Ed è noto che c’ è una lobby interna che mi ha molto sofferto. Detto questo, è scandaloso e offensivo che, in un governo presieduto da un uomo della caratura di Mario Monti, il ministro designi un suo giovane collaboratore per un cda che ha nomi come Pisapia, Podestà, Bazoli, Poli, Scaroni, Tagliabue, Ermolli». Poi si passa al soprintendente. «In una prima fase ho appoggiato l’ arrivo di Lissner. Ci voleva un papa straniero per salvare la patria». Le crepe, però, sono arrivate con la proposta di un nuovo direttore musicale. «A un certo punto è spuntato il nome di Gustavo Dudamel e mi sono messo di traverso impedendo che venisse nominato un direttore totalmente digiuno di cultura musicale italiana. Karajan amava ripetere che senza una sessantina di titoli in repertorio non si può dirigere alla Scala. Dudamel (…) è inadatto a interpretare la complessità dell’ opera di scuola italiana. Mi sono battuto perché si evitasse questo errore e ho premuto, col consenso di tutti, perché arrivasse Daniel Barenboim, un gigante. Non me l’ hanno perdonato». Le scelte artistiche. E quelle gestionali. «Se non fosse per i contributi giunti solo grazie alla capacità di Bruno Ermolli, la Scala avrebbe bilanci scassati come gli altri teatri lirici italiani. Ma se Ermolli trovasse di meglio da fare, cosa accadrebbe? Oggi il bilancio preventivo è in equilibrio formale a condizione che quest’ anno venga coperto un differenziale negativo sugli 8 milioni. La previsione di pareggio si basa sul presupposto che arrivi un nuovo socio e che le istituzioni pubbliche non solo non taglino ma addirittura diano maggiori apporti. Cosa, questa, piuttosto velleitaria, visti i chiari di luna. L’ impegno del cda non potrà che essere quello di definire un nuovo modello di gestione al più presto, come sottolinea il recente studio di McKinsey». Delusione, tanta. E una preoccupazione, la Scala: «Purtroppo – conclude Micheli, che come pochi conosce la macchina artistica del teatro – viene ridotta sempre più a prodotto turistico, come il Colosseo. Non a caso Diego Della Valle, che è bravissimo, è diventato sponsor di entrambi. È un grande comunicatore, investe su due brand che hanno il massimo grado di penetrazione mondiale. Peccato però che la Scala non sia un monumento archeologico». Un sospiro. E un’ ultima considerazione: «La Scala non deve diventare un teatro qualsiasi o un monumento da visitare. Pena la sua morte culturale. E su questo il creatore di Tod’ s è molto sensibile». RIPRODUZIONE RISERVATA **** Martedì il Consiglio Socio privato? Previsto per martedì il primo Cda della nuova Scala, quello allargato a 11 consiglieri, come prevede lo statuto autonomo. Ma per quella data ci sarà – si chiedono in molti – il nuovo socio privato che dovrebbe portare nuove risorse al bilancio? Difficile saperlo. Per ora una cosa è certa: all’ ordine del giorno del consiglio c’ è la conferma del soprintendente Stéphane Lissner. Sacchi Annachiara-Pagina 6-(26 maggio 2012) – Corriere della Sera

20 Maggio 2012

MACAO libera Palazzo Citterio- Dossier sul palazzo.

Filed under: Eventi- manifestazioni — Lavoratoriscala @ 22:34

tumblr_m4a2verOmf1rsdj75o1_1280  MACAO libera Palazzo Citterio

È con piacere che inauguriamo nuovamente MACAO, centro per le arti, la cultura e la ricerca di Milano. Un grande esperimento di costruzione dal basso di uno spazio dove gli artisti e i cittadini possono riunirsi per inventare un nuovo sistema di regole e sperimentare nuovi linguaggi comuni.

MACAO AL LAVORO!   ▼ http://www.macao.mi.it/

A Macao oggi si ricomincia a progettare.
Il tavolo degli architetti è già al lavoro, sia per la gestione e la cura del luogo, sia per la sistemazione spaziale dei tavoli in corso oggi.
Il tavolo video ha cominciato un’inchiesta sullo stato in cui verte Palazzo Citterio.

Questo luogo meraviglioso va riconsegnato alla cittadinanza e insieme dobbiamo chiedere con forza l’apertura di un tavolo per verificare l’efficacia degli ultimi fondi ”finalmente” stanziati.
L’Amministrazione Comunale insieme al Mibac, al di là delle strumentalizzazioni, dovrebbero leggere dietro questo gesto un altissimo atto di cittadinanza.
Cittadini che davanti allo scempio perpetrato negli ultimi decenni verso i beni culturali e i beni comuni, da politiche di destra e di sinistra indiscriminatamente, vogliono partecipare attivamente e propositivamente alla gestione e alla cura di ciò che fa parte del loro patrimonio artistico e culturale.
Siamo fiduciosi che gli ultimi fondi stanziati che ammontano a 23 milioni di euro potranno finalmente cominciare a migliorare lo stato in cui verte Palazzo Citterio, ma non possiamo dimenticare che i penultimi 52 milioni di euro stanziati sono spariti nel nulla neanche un paio di anni fa. Per questo la fiducia non basta più.
Macao denuncia attraverso i corpi e a viso scoperto un altro nodo simbolo di mal governo del paese.

Crediamo fermamente che l’amministrazione della città e il governo di questo paese non possano tirarsi indietro davanti alla richiesta di una politica culturale trasparente, avanzata da migliaia di cittadini.
Una mancanza del genere sarebbe la testimonianza più vivida dell’ennesimo piano ambiguo in corso, attorno al progetto di Grande Brera.
Insieme chiediamo che i cittadini, gli studenti e i lavoratori di Brera, i lavoratori dell’arte, dello spettacolo e della cultura, possano indicare, in un percorso di lavoro congiunto, quale sia il progetto migliore per Grande Brera.

Viva Macao e buon lavoro a tutti.

Siamo una rete di soggetti che stanno operando fianco a fianco all’interno di questa lotta: Nuovo Cinema Palazzo di Roma, Teatro Valle Occupato di Roma, Sale Docks di Venezia, Teatro Coppola di Catania, Asilo della Creatività e della Conoscenza di Napoli, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo

 Dossier su Palazzo Citterio  

Palazzo Citterio è una dimora nobiliare situata nel centro storico di Milano, in via Brera, risalente alla seconda metà del Settecento. Acquistato per  un miliardo e 148 milioni di lire dal demanio dello Stato su richiesta del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 1972  per essere destinato ad attività espositive e culturali in relazione alle esigenze di espansione della Pinacoteca di Brera.Dopo un primo intervento di adeguamento funzionale i lavori sono stati interrotti fino a quando a metà degli anni ‘80, per interessamento degli Amici di Brera con finanziamenti della Fondazione San Paolo, fu redatto un nuovo progetto dall’architetto inglese James Stirling  nel 1986 che prevedeva l’insediamento nel palazzo di un moderno museo ad ampliamento della Pinacoteca di Brera. L’intervento non è poi stato realizzato se non per il volume interrato rimasto non completato.

Nel 2008 venne bandita una gara per l’attuazione del progetto cosiddetto «Brera in Brera», limitata al solo Palazzo di Brera, vinta da Mario Bellini e Associati, basato sul trasferimento dell’Accademia di Belle Arti tra Palazzo Citterio e il campus di Bovisa, e sull’allargamento della Pinacoteca nell’edificio stesso di Brera. Ma una volta espletata la gara, sono emersi due fatti: la mancanza dei finanziamenti e la consapevolezza che il trasferimento dell’Accademia non poteva essere un atto automatico.

Momento di svolta e apparente accelerazione è il 30 dicembre 2009 quando il Governo (Brera è un museo statale) nomina Mario Resca, già da tempo  direttore generale del Ministero dei Beni culturali con lo specifico incarico di valorizzare il patrimonio, uomo d’azienda (per anni ha guidato McDonald’s in Italia), ora commissario straordinario per la realizzazione della Grande Brera, con il preciso intento di semplificare le procedure e di condurre in porto l’immane operazione della Grande Brera. La spinta viene anche dall’evento EXPO in calendario a Milano nel 2015, e dalla necessità di trasformare Brera nella vetrina di presentazione della città al mondo. Resca, neo-incaricato, nomina un soggetto attuatore, cioè un coordinatore responsabile dell’intervento,  nella persona di Mauro Della Giovampaola, all’epoca “coordinatore dell’unità tecnica di missione per la realizzazione delle infrastrutture per le opere per i 150 anni dell’Unità d’Italia”. La Grande Brera viene così inserita nel programma dei 150 anni, e in questo ambito individuato un finanziamento di 52 milioni di euro.

Il 10 febbraio 2010 Mauro Della Giovampaola viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta fiorentina sugli appalti per il G8 alla Maddalena, insieme ad altri tre personaggi che faranno cronaca per molti mesi: Angelo Balducci, presidente del Consiglio superiore di lavori pubblici, l’imprenditore Diego Anemone, e Fabio De Santis, provveditore alle opere pubbliche della Toscana. Della Giovampaola in quel momento è anche soggetto attuatore per il progetto Nuovi Uffizi. L’accusa per tutti è corruzione continuata, in concorso.

All’interno del commissariamento che, attraverso la sospensione delle normali procedure democratiche permette un uso predeterminato ed incontrollato dei finanziamenti pubblici, i 52 milioni sono spariti e non saranno più recuperabili.

Il piano B, per togliere dall’impasse la “cricca”, viene suggerito dallo stesso architetto vincitore del concorso di progettazione, che individua nel riutilizzo di Palazzo Citterio, una soluzione che può accontentare tutti.

Palazzo Citterio è da tantissimi anni al centro del dibattito sul rilancio di uno dei musei più significativi d’Italia. È stato spesso usato come palliativo per allentare le tensioni esistenti tra la Pinacoteca e l’Accademia che per quantità di spazio non riescono a convivere all’interno della struttura di Brera.

La risoluzione del problema è stata continuamente disattesa e il recente annuncio di un finanziamento di 23 milioni di euro stanziato dal CIPE, Comitato interministeriale per la Programmazione Economica-Presidenza del Consiglio dei Ministri, che copre in minima parte la previsione di spesa di 160 milioni per la creazione della Grande Brera, non risolve la questione.

Questi soldi, invece di essere da subito impiegati per mettere in sicurezza i tanti problemi di Brera verranno spesi per costruire una vetrina in vista dell’Expo e gli spazi destinati, secondo il primo progetto dell’architetto Bellini, alle aule dell’Accademia vengono nel nuovo progetto occupati da bookshop e caffetteria e dai servizi di natura commerciale.

Occorre fare chiarezza sulla struttura del bando per l’assegnazione dei lavori, su come verranno assegnati e gestiti gli appalti e sulla natura e i vincoli che il capitale privato, che servirà  necessariamente a completare il progetto, porrà al progetto stesso.

Un’altro dato significativo è che ad oggi, per come è pensato, il progetto Grande Brera snatura lo spirito originale legato al rapporto diretto e di scambio tra il museo e la scuola. Un rapporto che, nel panorama internazionale  ha reso unica la Pinacoteca, insediata nello stesso immobile e nata per fini didattici.

17 Maggio 2012

Lunedì 28 maggio Manifestazione in Musica delle Fondazioni musicali italiane

Filed under: Eventi- manifestazioni,General — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:19

Lunedi’ 28 maggio si terra’ la manifestazione unitaria a Roma dei lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche con un concentramento in Piazza S.S. Apostoli a partire dalle ore 14.00. Successivamente ci sara’ un presidio in via del Collegio Romano, sede del ministero dei Beni e Attivita’ Culturali, durante il quale si chiedera’ di essere ricevuti. La musica italiana sara’ volano per reclamare la difesa di un patrimonio dei cittadini e diffonderla secondo i dettami dell’articolo 9 della Costituzione italiana. Al centro della manifestazione il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, gli effetti distorcenti dell’applicazione della Legge 100, le problematiche dei finanziamenti pubblici del settore, la mancanza di una vera legge di riforma per il comparto.

E’ auspicabile una partecipazione numerosa, visti i temi in ballo (Legge 100, rinnovo CCNL, Permessi Artistici tra le altre cose).

Manifestazione in Musica  delle Fondazioni musicali italiane in favore della   Cultura  e contro le leggi e i decreti che la mortificano.

PROGRAMMA

Lunedi 28 maggio c.m. , si terrà la manifestazione unitaria dei lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche  con il sostegno di CGIL CISL UIL FIALS , con un concentramento in Piazza SS Apostoli (vicino a Piazza Venezia ) a partire dalle ore 14.00.

Nell’occasione gli Artisti delle Fondazioni offriranno alla cittadinanza   un spettacolo di carattere musicale e  danzato distribuito in vari momenti  (non consecutivi) .

I brani* che verranno eseguiti sono :

G.Verdi – Nabucco : “Va Pensiero    
W.A.Mozart  –Requiem : “Dies Irae”
 G.F.Haendel- Messiah : “Hallelujah”
 L.van Beethoven- Sinfonia n.9 , IV movimento “An die Freude”  , iniziando da batt.517. Taglio da batt. 763 a  843. Da 844 vive fino alla fine .
P.I. Tchaikovsky:  estratto dal Lago dei Cigni (con  il Balletto dell’Opera di Roma)    G.Mameli : Inno (eventuale)
Sono assolutamente accette iniziative da parte delle Compagnie di Danza, oltre a quella già pianificata dell’Opera di Roma,  purchè di natura compatibile  con lo spazio  a nostra disposizione
In seguito si attuerà un presidio  in via del Collegio Romano, sede del Ministero  dei Beni  e  Attività   Culturali,  con la finalità che venga ricevuta dal Ministro una delegazione   mista tra lavoratori e Sindacati
Il Corteo Potrà stazionare nelle zone suddette fino e non oltre le  h 19,00.
APPELLO DI ANTONIO PAPPANO, CLAUDIO ABBADO,  MAURIZIO POLLINI, ZUBIN MEHTA, DANIEL BARENBOIM, DANIELE GATTI.
“Ho appreso della manifestazione spontanea dei musicisti delle fondazioni liriche e sinfoniche italiane, in difesa della cultura e della musica come patrimonio dell’Umanità, fissata per il prossimo 28 maggio. Do la mia personale adesione all’iniziativa e alle sue motivazioni e mi rivolgo con questo appello al Signor Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Prof. Lorenzo Ornaghi.
Mi risulta, Signor Ministro, che dal 1° gennaio sia stato fatto divieto ai musicisti delle Fondazioni liriche e sinfoniche di poter svolgere attività autonoma. Trovo inconcepibile e innaturale, dal mio punto di vista, che possa essere vietata a un musicista la libera espressione artistica.
Non trovo una logica in questo divieto, attuato per effetto di legge solo in Italia; un divieto che non esiste in nessun paese democratico, né in Europa né nel resto del mondo.
Il fatto poi che il divieto riguardi solo i musicisti delle Fondazioni liriche e sinfoniche, mentre coloro che insegnano nei Conservatori o che fanno parte di altre Istituzioni musicali continuino a fare legittimamente attività artistiche autonome, è assolutamente incomprensibile. Mi auguro che si trovi un’urgente soluzione a questa mortificante situazione.
Approfitto di questo appello, Signor Ministro, per sottoporre alla Sua sensibilità un’altra questione delicata: quella del rinnovo del contratto di lavoro per i lavoratori delle Fondazioni liriche e sinfoniche, scaduto ormai nel 2003. Attendiamo pertanto da quasi dieci anni che esso venga rinnovato come prevedrebbe, oltre che la normativa, anche il buon senso.
Immagino, dopo tanti anni, che il vecchio contratto possa non essere più in linea con i tempi e, visto che le parti interessate stanno lavorando per il suo rinnovo, La prego, Signor Ministro, di far sì che si possa dotare la musica di un contratto moderno, che guardi ai migliori modelli europei, che possa ridare entusiasmo al settore e dotare le Fondazioni di utili strumenti per meglio poter competere con le altre grandi Istituzioni musicali mondiali.
Nel porgerLe i miei più sentiti e cordiali saluti, mi permetto di mettere a Sua disposizione la mia esperienza musicale e la mia conoscenza dei teatri internazionali.
 
F.to
Antonio Pappano, Claudio Abbado, Maurizio Pollini, Zubin Mehta, Daniel Barenboim, Daniele Gatti.
(le firme autografe sono depositate in Accademia)
Da Piazza S.S. Apostoli una delegazione delle Fondazioni si recherà in Via del Collegio Romano, sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, con il preciso intento di essere ricevuta dal Ministro Ornaghi.
La protesta, in piazza, sarà caratterizzata da happening musicali dove l’Orchestra e il Coro, il cui organico vede gli artisti delle 14 Fondazioni, eseguiranno musiche di Haendel, Mozart, Verdi, Beethoven e il Corpo di Ballo danzerà sulla musica di Čajkovskij.
Roma, 22 Maggio 2012
On.le
Professore Lorenzo Ornaghi
Ministro dei Beni e delle Attività
Culturali
ministro.segreteria@beniculturali.it
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Fax 06-67232287
E p.c.
Dott. Salvatore Nastasi
Capo di Gabinetto
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
gabinetto@beniculturali.it
Oggetto: Rinnovo CCNL Fondazioni Lirico Sinfoniche – Applicazione LEGGE 29 giugno 2010, n. 100.
Ill.mo Sig. Ministro, facendo seguito all’incontro da Lei convocato lo scorso 2 Febbraio presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in riferimento agli argomenti in oggetto, le scriventi Organizzazioni Sindacali vogliono con la presente confermare che l’impegno assunto di accelerare quanto possibile le cadenze del tavolo negoziale per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro dei dipendenti delleFondazioni Lirico Sinfoniche si è pienamente concretizzato attraverso serratissimi incontri tenutisi
con l’ANFOLS presso la sede ARAN di Roma.
Attualmente le intese per addivenire al rinnovo del CCNL di quel settore hanno fatto, ad avviso delle scriventi OOSS, decisi passi in avanti tanto che potrebbe essere ipotizzabile la chiusura dell’intera trattativa in tempi abbastanza brevi.
Restano però ancora incombenti, su tale rinnovo contrattuale, le disposizioni della LEGGE 29 giugno 2010, n. 100 e le sue cadenze temporali che di fatto ne  impediscono la positiva conclusione.
Per quanto sopra, nell’intento consapevole sulla necessità di contribuire a stemperare l’attuale clima di preoccupazione dei lavoratori del settore, le scriventi OOSS Le chiedono con la massima urgenza un incontro di merito nel tentativo estremo di scongiurare ulteriori negative reazioni e conseguenti prevedibili iniziative di lotta.
Certi che la nostra istanza possa sollecitamente essere accolta e nella speranza che si possa iniziare una seria analisi dei problemi della Lirica in Italia e più in generale dello spettacolo dal vivo, della cultura italiana e degli adeguati interventi di legge di sistema, senza dei quali il settore rischia di rimanere definitivamente sommerso dalla generale crisi del Paese, Le porgiamo distinti saluti.
cgil,cisl,uil,fials.

CCNL Rinnovo proposta Tecnici (1)

Statuto speciale Teatro Alla Scala approvato dal Ministero

7 Maggio 2012

Scala, caccia al socio privato

Filed under: General — Tag: , — Lavoratoriscala @ 17:02

Scala, caccia al socio privato  «Servono fondi per il teatro»

La scelta di Podestà e l’urgenza delle nomine. Il valzer dei consiglieri. Polemiche per l’uscita di Micheli dal cda. «Un errore»

Roberto Bolle e Svetlana Zakharova (Ansa)Roberto Bolle e Svetlana Zakharova (Ansa)

La caccia al nuovo socio privato (o soci, se la Provincia si sfila, ma tra oggi e domani si saprà), i fondi, lo statuto, i sindacati divisi, il contratto nazionale, il bilancio. E, soprattutto, i consiglieri di amministrazione. Quelli nuovi e quelli vecchi, quelli da rinnovare e quelli lasciati a casa (non senza polemiche, soprattutto in merito alla sostituzione di Francesco Micheli). Scala, si apre un’altra settimana difficile per il teatro più importante del mondo. Primo appuntamento e prima questione: il ruolo di Palazzo Isimbardi come socio fondatore dell’istituzione e «super contribuente» da tre milioni di euro all’anno. Già nei giorni scorsi il presidente Guido Podestà aveva confermato l’impegno a rimanere nel board scaligero «fermo restando il patto di stabilità e i problemi di bilancio». Tradotto: restiamo se ci sono i soldi. Nel giro di 48 ore – mancano un passaggio tecnico e uno politico – dovrebbe sciogliersi il nodo, ma ieri Podestà sembrava (leggermente) più possibilista del solito: «Siamo consapevoli dell’importanza culturale del Teatro alla Scala, vero biglietto da visita di Milano e dell’Italia nel mondo. Siamo in fase di revisione di un bilancio non facile. Ma sono ottimista nel ritenere di poter dare una soluzione tra lunedì e martedì».

Attesa. E speranza. Tutti si augurano che la Provincia confermi il suo impegno. Anche perché, in caso contrario, sarebbero due i soci fondatori (con capitale base da sei milioni di euro) da trovare. Già per uno la ricerca è cominciata da un pezzo. Tra i nomi che girano, quello della Mapei di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. O di Tod’s e Telefonica, entrati alla Scala l’anno scorso. E anche in questo caso – preziosa la regia del vicepresidente della Fondazione, Bruno Ermolli – entro domenica dovrebbe arrivare una soluzione.
Capitolo consiglieri. Il giro di valzer in cda è già cominciato con le due nomine del ministro Lorenzo Ornaghi (l’imprenditrice Margherita Zambon e il vicedirettore amministrativo della Cattolica Alessandro Tuzzi) e si attende la riconferma di Giovanni Bazoli (Fondazione Cariplo), Paolo Scaroni (Eni), Aldo Poli (Banca del Monte di Lombardia) e Fiorenzo Tagliabue (Regione). Ma proprio sui nuovi nomi indicati dal ministero – e in particolare sulla sostituzione di Francesco Micheli – nel weekend si è scatenata la polemica. Da una parte i «micheliani», dall’altra gli «ornaghiani».

La prima a rimpiangere Micheli è Giulia Maria Crespi, presidente onorario del Fai: «Uomo di grandissima competenza artistica e culturale. Ho come l’impressione che alcune nomine nel cda replichino esattamente quello che succedeva in passato». Riferimento neanche troppo velato allo spoil system . «In effetti – fa sapere Carlo Secchi profondo conoscitore della Scala – davamo tutti per scontata una riconferma di Micheli, visto l’ottimo lavoro che ha dimostrato di saper fare. Evidentemente il ministro ha una sua visione strategica che va rispettata». Mal di pancia nella Milano della musica, dell’arte, dell’economia. Anche se sono in molti a difendere Ornaghi «per la ventata di aria fresca che ha portato alla Scala e per l’ottimo lavoro sulla città». Doppia visione. E da Firenze arriva il commento del maestro Zubin Mehta, protagonista del Maggio musicale: «Stimo molto il dottor Micheli come grande mecenate delle arti».

Annachiara Sacch i 7 maggio 2012 | 9:46

29 Aprile 2012

Mayday 2012

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 14:11

Mayday 2012

Anche quest’anno, uno spettro si aggira per il primo maggio: è lo spettro della MayDay. E’ stato un anno di transizione, che con la perenne emergenza della crisi, ha portato a dei cambiamenti strutturali sia sul piano della politica che su quello economico sociale.

Non è necessario fare un lungo elenco, basta ricordare il golpe bianco dettato dai potentati finanziarie con l’instaurazione di un governo tecnico, che – politicamente – sta facendo in pochi mesi ciò che a Berlusconi non era riuscito di fare in anni di (mal)governo.

80 miliardi di finanziaria stanno strangolando l’economia italiana, in nome del pagamento degli interessi alle banche e della finanziarizzazione della vita (smantellamento della previdenza pubblica, ulteriori privatizzazioni del patrimonio pubblico e comune, pseudo liberalizzazioni). Una finanziarizzazione della vita che oramai è un tutt’uno con la precarizzazione della vita. La controriforma del mercato del lavoro, che un parlamento bulgaro, senza opposizione alcuna e con la complicità delle forse di centro-sinistra, sta promulgando, completa definitivamente il disegno di totale subalternità del lavoro e della popolazione agli interessi di pochi speculatori, così come l’inserimento dell’obbligo di pareggio di bilancio nella Costituzione completa il processo di asservimento della politica agli interessi finanziari.

Ed è in questo declino, che con il passare degli anni, alcuni aspetti della mayday si sono trasformati. Nata e cresciuta come tribuna di denuncia e luogo di auto-indagine e narrazione, la MayDay si è via trasformata in un luogo di riconoscimento e autorganizzazione. A partire dall’anno scorso – l’anno della Grande Trasformazione – si è trasferita nelle pratiche di tutti i giorni, di lotta di denuncia, di elaborazione e di relazione. Non più pratica di un giorno, ma continuum dell’insorgenza precaria, non solo a livello nazionale, ma sempre più a livello internazionale. Quest’anno decine saranno le Mayday nel mondo e dopo l’incontro dell’Hubmeeting 2.0 svoltosi a Milano decine di città hanno deciso di coordinare i propri sforzi per creare venti giorni di mobilitazione globale contro la crisi, la finanza mondiale, la precarizzazione.

Il primo maggio di quest’anno le Mayday di Lisbona, Amburgo, Bochum, Vienna, Porto, in Europa, di Chicago, Oakland, Miami, New York, Toronto nel Nord America lanceranno le mobilitazioni che termineranno nelle giornate di Francoforte del 17-19 maggio, dopo aver attraversato le piazze del 12 e 15 maggio: i venti giorni che potrebbero sconvolgere l’Europa e il Mondo.
Le pratiche di azione che qualche tempo venivano agite nel countdown della Mayday oggi si sono generalizzate. Percepiamo un ribollire continuo che attraversa i luoghi di lavoro ed i territori. Un ribollire caotico e scomposto, alcune volte cieco, altre volte muto, eppure sempre crescente. Nel territorio metro-lombardo sono decine le vertenze che nelle grandi aziende come in quelle più piccole, nei luoghi garantiti come in quelli precari si accendono sempre più tenacemente. Pensiamo che da questo punto di vista la metropoli milanese stia vivendo una situazione particolare, di lenta ma continua crescita.

In queste settimane questo ribollire ha portato in tante strade la resistenza di lavoratrici e lavoratori allo scippo dell’articolo 18 e alla vergogna della capitolazione dei sindacati confederali.
E’ necessario favorire e ricomporre questa conflittualità differenziata, unire i diversi rivoli per creare un torrente impetuoso e una cascata in grado di travolgere la diga del disegno politico-finanziario che sulla pelle dei precari e delle precarie vuole ribadire e mantenere il proprio potere, la propria ricchezza e garantire la propria perpetuazione. Già la manifestazione del 31 marzo a Milano ha rappresentato un segnale positivo e necessario, anche se non sufficiente per favorire questa ricomposizione sociale.

E’ infatti sulla tematica del superamento della condizione precaria che si gioca la partita. Già da qualche anno la MayDay è ed è stato il momento visibile non solo della resistenza a favore di un illusorio ritorno allo statalismo keynesiano degli anni del dopoguerra ma soprattutto di una capacità propositiva che, grazie alla piattaforma precaria, elaborata nell’ambito del progetto degli Stati Generali della Precarietà, ha fissato alcune indicazioni e proposizioni irrinunciabili e non mediabili:
La condizione precaria è LA condizione del mondo del lavoro e della vita di oggi ed è irrappresentabile dalle forme tradizionali del sindacato confederale, che spesso agita la bandiera della precarietà, in modo strumentale.
La condizione precaria è nomadismo migrante, poiché la condizione lavorativa che, oggi più che mai, rappresenta in modo paradigmatico la condizione precaria è quella del lavoro migrante.
La condizione precaria è trasversale ma non è omogenea e per diventare forza di rottura politico-conflittuale si deve ricomporre.
La ricomposizione e il superamento e della condizione precaria avviene su più livelli; in primo luogo sul piano delle rivendicazioni di un nuovo welfare come precondizione per modificare le condizioni di lavoro e non lavoro, senza per questo rinunciare di un solo millimetro ai diritti sul lavoro e alla necessità della auto/organizzazione di lavoratrici e lavoratori.

Per questo, rivendichiamo
1) Diritto all’insolvenza. Non un euro in più alle banche. Chiediamo il congelamento sino al non pagamento del debito illegittimo, contratto contro gli interessi sociali ma a vantaggio del potere militare, finanziario, potere di sfruttamento. A tal fine chiediamo che venga instaurata una commissione indipendente per l’audit sul debito pubblico: commissione che sperimentiamo nei tanti comitati, locali e nazionale, per l’audit cittadino.
2) Welfare e saperi per tutte e tutti. Chiediamo l’accesso ai beni comuni, naturali (aria, acqua, energia, territorio) e immateriali
(formazione e informazione, conoscenza, socialità, mobilità). Esigiamo la libera circolazione e il libero accesso ai saperi e alla loro
condivisione a prescindere e contro l’esercizio dei diritti di proprietà intellettuale.
3) Abolizione della riforma del mercato del lavoro Fornero-Monti. Chiediamo l’introduzione di un salario minimo, la drastica riduzione degli tipologie contrattuali del lavoro, il ripristino dei diritti fondamentali del lavoro (libertà di azione e rappresentanza sindacale, malattia, maternità, ferie, controllo e dell’orario di lavoro, formazione, una pensione ad un’età decente e liberamente scelta) a prescindere dalle forme contrattuali, subordinate, parasubordinate, autonome.
4) Diritto alla casa e alla vivibilità. Esigiamo una sistema di welfare in grado di garantire una vita autonoma in abitazioni dignitose e in un ambiente salubre e non inquinato. Chiediamo sostegno all’affitto, la riappropriazione degli alloggi sfitti, la possibilità di costruire
cooperative di abitazioni e di social-housing. Sosteniamo la pratica delle occupazioni degli spazi come forma di liberazione sociale e ci opponiamo a qualsiasi occupazione militare di territori per finalità diverse da quelle stabilite dalla popolazione locale (vedi Val Susa) e a qualsiasi sgombero. Ci battiamo contro la poltica e l’economia dei “grandi eventi”, come Expo2015, dannosi per i territori e per la partecipazione politica e sociale; chiediamo il rispetto dell’ambiente e quindi dei risultati del referendum dello scorso anno su acqua e nucleare.
5)Reddito di base incondizionato per tutte e tutti. Chiediamo un unico ammortizzatore sociale, il reddito di base incondizionato, come remunerazione della nostra vita socialmente produttiva e sempre più espropriata a fini privati. Esigiamo il diritto alla scelta del lavoro e non il solo diritto al lavoro come scelta di libertà e di auto determinazione, contro ogni forma di subalternità, controllo sociale e discriminazione di genere, di orientamento sessuale e di etnia.

E’ con queste parole d’ordine che ci apprestiamo ad attraversare le calde giornate di maggio e a vivere la Mayday e le azioni che la corroborano come un trampolino di lancio per nuove lotte e nuove conquiste.

Le precarie lavoratrici e i lavoratori precari non hanno nulla da perdere, ma solo un mondo da conquistare.

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