Ecco i nostri perché:
Contratto: Protestiamo contro il silenzio “assordante” che circonda la trattativa sul Contratto Unico “Teatro Alla Scala”, frutto della fusione del CCNL e degli accordi integrativi. Un metodo privo di trasparenza, informazione, senza alcuna verifica, consultazione e condivisione con i lavoratori.
Aumenti salariali: Da anni c’è in atto un blocco dei salari e degli stipendi. Questa situazione è inaccettabile e va scardinata con precise e consistenti richieste di aumenti salariali decise con i lavoratori.
Mentre i salari dei lavoratori erano fermi, in questi anni la produttività è aumentata a spese della qualità, dei diritti, della sicurezza, peggiorando la qualità di vita dei lavoratori e non tenendo conto dei ritmi biologici. In pratica, limiti forzati e regole snaturate che hanno peggiorato le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori. Questi sono solo alcuni capitoli:
Cambi orari di lavoro: I programmi mensili o quindicinali vengono variati continuamente mettendo i lavoratori in difficoltà nell’organizzazione della loro vita familiare e relazionale.
Uso esagerato del lavoro notturno: durante i quali si svolge la produzione più pesante e pericolosa degli allestimenti, spesso con l’utilizzo di lavoratori insufficienti per numero e malpagati per il tipo di prestazioni.
Il Riposo giornaliero non deve essere di 10 ore: ma di 11, come stabilisce La direttiva Europea 88 del 2003.
Il Riposo settimanale deve essere il settimo 7° giorno anche per i tecnici turnisti ovvero di 24 ore più le 11 ore giornaliere rispetto all’ultimo turno= 35 ore di riposo.
Recuperi e ferie maturate e negate: manca il rispetto di Leggi e Contratti, oltre che delle esigenza dei lavoratori, ciò in contraddizione con l’obbligo di Legge di usufruirle entro i 18 mesi.
La movimentazione: Recentemente è avvenuta l’esternalizzazione dell’intero reparto logistica, che è un settore fondamentale della produzione della Scala ma che, con l’esternalizzazione, è diventato terra di nessuno dove i rischi per la sicurezza dei lavoratori sono aumentati mentre il fumoso progetto Expo/Scala è già slittato ai prossimi cinque anni.
Diritto di precedenza dei lavoratori a tempo determinato: non viene rispettato (Decreto Legislativo 15.06.2015) infatti, nei mesi scorsi, abbiamo assistito al licenziamento di interi reparti di lavoratrici/tori precari/e come per le “maschere e parrucchiere e trucco. La lotta alla precarietà significa anche battersi contro il lavoro intermittente ma anche a partita I.V.A., tanto diffuso alla Scala, anche nelle masse artistiche e non solo nel ballo.
Disastro e abbandono delle Fondazioni liriche: Con “l’art bonus” di Franceschini, vengono fatte pagare ai lavoratori le gestioni sbagliate dei sovrintendenti e dirigenti. Secondo questa Legge possono essere tagliati fino al 50% di organico fisso in cambio di un prestito trentennale dello Stato per ripianare il debito. In nessun Teatro va fatto ricorso a questo metodo da “cravattari”. Va salvaguardata la ricchezza professionale degli addetti al Teatro, non deve essere usata per ripianare gli errori creati da chi dirige.
Per la democrazia nei luoghi di lavoro. Contro il mancato riconoscimento della C.U.B. da parte della Scala al tavolo delle trattative. I lavoratori devono poter eleggere democraticamente i propri rappresentanti aziendali (così come chiediamo da anni), i lavoratori devono poter discutere le proposte, decidere le piattaforme, essere consultati durante le trattative e sulle ipotesi di accordo e decidere se queste vanno sottoscritte o meno. No all’accordo truffa sulla rappresentanza che assegna il
potere di firmare accordi al 50+1 degli iscritti o delle rsu/rsa e sanziona ogni azione di contrasto.
Mensa: I lavoratori della Scala hanno diritto a dei pasti della giusta quantità, qualità ed igiene. I capitolati non vengono rispettati da parte della Ditta Serist e la Scala, a nostro parere, non vigila adeguatamente sul rispetto degli stessi, risultato: organici in sala mensa carenti con lavoratori sfruttati, cibo di scarsa qualità ed igiene che lascia desiderare, mentre il prezzo per gli utenti è tra i più alti della ristorazione collettiva del centro di Milano.
La trasparenza sugli appalti: Afferma Raffaele Cantone, Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione: “Tutti sappiamo che il massimo ribasso è un finto ribasso che “giustifica” prima la riduzione delle ore dei dipendenti ed il loro massimo sfruttamento e consente poi il recupero attraverso varianti e le modifiche successive” “Non è un sistema di per sé da considerare negativo ma è un sistema che pone una serie di problemi legati anche all’infiltrazione mafiosa”. “E’ un sistema da considerare oggettivamente pericoloso” Nel totale silenzio da parte del Teatro si verificano gravi inadempienze contrattuali, da noi più volte denunciate con volantini, presidi e scioperi, da parte della ditta appaltatrice Cooper Pul, sia nei confronti dei suoi lavoratori dipendenti che rispetto al servizio di pulizia.
Con questa impresa ne abbiamo viste di tutti i colori, sempre segnalate al Teatro ed ai dipendenti, dai lavoratori che stavano in Teatro, in alcuni casi di giorno e di notte, alle irregolarità nelle retribuzioni, alle ore pagate in nero, alla mobilità selvaggia dei lavoratori, che, senza preavviso, si trovano continuamente spostati da una sede di lavoro ad altre, fino alle carenze nel servizio. Ciò nonostante, questa azienda continua ad essere premiata da ulteriori attività che vengono a questa aggiunte rispetto al primo capitolato, nemmeno quello rispettato.
Sorveglianza sanitaria agli ex esposti: Garantire a tutti la sorveglianza, la continuità del monitoraggio e prevenzione tra i lavoratori e pensionati scaligeri.
Pensioni: Noi affermiamo che, per i lavoratori usuranti, il limite deve essere a 60 anni di età. Mentre per tutti gli altri deve essere ristabilito il tetto dei 40 anni di contributi. Le pensioni minime e sociali italiane sono da fame, devono essere aumentate.
Diciamo no ai fondi privati, contributi e risorse devono essere destinate all’assistenza pubblica.
Per ultimo, ma non per ordine d’importanza:
TUTTI POSSONO SCIOPERARE IL 18 MARZO,
ISCRITTI E NON ISCRITTI
A QUALSIASI SINDACATO –
Segr. prov. C.U.B. Informazione Spettacolo
Partecipano:
Cub-Sgs-Sicobas-Usi-Slai Cobas Toscana-Orsa e Movimenti 410 di Roma. Parteciperà inoltre il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK); occupanti di case e inquilini-migranti.
Manifestazioni:
MILANO Largo Cairoli
NAPOLI P.zza Dante
FIRENZE P.zza Dalmazia