Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

12 Maggio 2010

LA SCALA PEDALA CONTRO IL DECRETO BONDI

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 16:39

GIOVEDI' 13 Maggio alle ORE 20,30/ 21.00 parallelalemente allo sciopero della prima dell'Oro del Reno, contro il decreto Bondi.

I lavoratori della Scala si ritrovano in via filodrammatici IN BICICLETTA.Tutti In abiti da lavoro , con strumenti musicali, coccarde gialle e tutto ciò che può caratterizzare la presenza scaligera gireremo per le vie di Milano insieme alla Critical Mass.

MASSA CRITICA CONTRO IL DECRETO CHE ASFISSIA LA LIRICA .
UN ABBRACCIO VELOCIPEDE ALLA CITTA'
. Siete tutti/e* benvenuti a pedalare con noi.

coordinamento unitario                                                

Agis, tavolo tra operatori e ministero-Spettacolo dal vivo: Carlucci, le osservazion sul ddl- Attivo unitario Fondazioni

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 00:45

Francesconi (Agis), subito tavolo tra operatori e ministero

ROMA – 11 MAGGIO 2010 – Nel suo intervento alla riunione di ieri a Roma tra lo Spettacolo dal vivo e Salvatore Nastasi, capo di Gabinetto del MIBAC, il presidente Alberto Francesconi (foto) ha chiesto, a nome dell'Agis, di riaprire immediatamente il tavolo di discussione tra operatori e ministero su regole e risorse. Francesconi ha innanzitutto ricordato che in occasione della Consulta dello spettacolo del 24 gennaio 2010, l’Agis ha votato a favore dello spacchettamento del Fus perché il governo ha delineato in quella sede una forte e coordinata prospettiva di regole e risorse.

Quattro le linee di azione allora indicate dal governo: presentazione della riforma delle fondazioni liriche; stanziamento integrativo FUS 2010 non inferiore a 50 milioni di euro; pieno sostegno per una rapida approvazione del disegno di legge sullo spettacolo dal vivo di iniziativa parlamentare; iniziative per la Finanziaria 2011 (l’attuale previsione del FUS è di 304 milioni), anche per dotare la legge sullo spettacolo dal vivo e la riforma delle fondazioni liriche di risorse adeguate.

Allo stato attuale delle cose, ha evidenziato Francesconi, non ci sono notizie sullo stanziamento integrativo 2010 e su iniziative volte a rifinanziare il FUS 2011 in misura adeguata per sostenere le riforme. E’ stato invece presentato il decreto legge 30 aprile 2010 n. 64 sui cui principi l’Agis è d’accordo perché finalmente si interviene per la riforma della gestione delle Fondazioni liriche; Cinecittà Holding viene ricondotta ai suoi compiti di promozione del cinema e sostegno di nuovi talenti, senza più effettuare, con interventi pubblici, concorrenza agli imprenditori privati; si crea una nuova IMAIE restituendo valore reale alla funzione di questo organismo di tutela dei diritti degli artisti, interpreti, esecutori; si delineano principi fondamentali e generali per la revisione dei criteri di finanziamento allo spettacolo dal vivo sulla base dei criteri di qualità, sana gestione, risultati artistici e di pubblico, dei quali l’Agis chiede da anni l’attuazione. Ma ciò significa identificare nuovamente le funzioni dei soggetti dello spettacolo dal vivo e riscriverne il sistema, obiettivo primario della legge in discussione alla Camera.

Sotto il profilo generale, l’Agis non condivide del decreto n.64 l’abrogazione tacita dell’art. 1 della legge n.800/1967, che recita: “Lo Stato considera l’attività lirica e concertistica di rilevante interesse generale, in quanto intesa a favorire la formazione musicale, culturale e sociale della collettività nazionale. Per la tutela e lo sviluppo di tali attività lo Stato interviene con idonee provvidenze”.  L'Agis chiede dunque con forza l’inserimento di tale articolo tra quelli esplicitamente preservati dall'art.8 comma 1 del decreto n.64.

Ciò premesso, l’Agis chiede risposte alle seguenti domande: è confermato lo stanziamento integrativo FUS per il 2010? Sono ribaditi l’attenzione e l’impegno del MIBAC e del governo per la rapida approvazione della legge sullo spettacolo dal vivo, assicurando l’adeguata, anche se non rilevante copertura finanziaria, come richiesto dalla Commissione bilancio della Camera, e rivedendo in tal senso anche la previsione FUS 2011? Con quali risorse ulteriori al FUS il governo si appresta a sostenere la riforma della lirica? In particolare, si pensa di dragare risorse dalla legge sullo spettacolo dal vivo? L’articolo 4 del decreto legge n. 64 individua principi fondamentali e generali, dall’Agis auspicati da tempo e recepiti nel ddl sullo spettacolo dal vivo, im base ai quali il Ministro, con proprio decreto entro il 31 luglio 2010, emanerà nuovi ed articolati criteri per l’erogazione, anticipazione e liquidazione dei contributi a decorrere dal 1° gennaio del prossimo anno. Come si pone questa norma in relazione al provvedimento sullo spettacolo dal vivo, del quale è non secondaria anticipazione? Come si pone in relazione allo schema di decreto all’esame della Conferenza unificata che dispone modifiche all’attuale normativa sui contributi per musica, prosa, danza, circhi e spettacolo viaggiante? Quest’ultimo decreto, conseguente anche a consultazione con le categorie, verrà ritirato e sostituito da quanto previsto con il decreto legge n. 64?

In tale prospettiva, e considerati i 60 giorni a disposizione per la conversione in legge del decreto n. 64, l’Agis chiede di riaprire immediatamente il tavolo di discussione su regole e risorse.

Spettacolo dal vivo: Carlucci, domani le osservazioni della Bilancio sul ddl

ROMA – 11 MAGGIO 2010 – Riprende l’iter della legge quadro per lo spettacolo dal vivo. Domani pomeriggio, mercoledi 12 maggio, in sede referente la commissione Cultura della Camera esaminerà le osservazioni della commissione Bilancio, “cui ci atterremo – dice la relatrice della legge, on. Gabriella Carlucci (foto) – per modificare il testo, togliendo quelle parti che non hanno copertura economica. La parte regolamentare non viene toccata”.

“Abbiamo pattuito – precisa Carlucci – una copertura per la legge di 30 milioni di euro, lasciando il credito d’imposta e gli incentivi fiscali, il fondo di perequazione e quello per l’innovazione. Tutto il resto non lo possiamo inserire, perché non arriviamo ai 100 milioni che sarebbero stati necessari per coprire tutto quello che avevamo inserito, di tutto e di più".
 
Domani si discute, la settimana prossima viene ripresentato il testo modificato, arriverà il nuovo parere della commissione Bilancio e poi si andrà al voto in commissione Cultura. Questo il presumibile programma, “ma al momento attuale è inutile fare previsioni” conclude la relatrice della legge.

Attivo unitario Fondazioni Lirico Sinfoniche

Roma,6 maggio ’10   A Tutte Le Strutture Territoriali

SLC-CGIL  FISTeL-CISL  UILCOM-UIL  FIALS-CISAL  LORO SEDI

URGENTE CAMBIO SEDE ATTIVO FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE 17 MAGGIO

Lunedì 17 maggio alle ore 14.00 si terrà presso Il Teatro dell’Opera di Roma Piazza
Beniamino Gigli 1, l’attivo unitario in merito al tema : “ Riforma di sistema dello
Spettacolo dal Vivo, riordino Fondazioni Lirico Sinfoniche, Decreto Ministeriale”.
All’iniziativa hanno garantito la presenza deputati e senatori di maggioranza e minoranza
parlamentare della VII Commissione Cultura Camera e Senato; Sindaci Presidenti di
Fondazioni , Sovrintendenti, Rappresentanti dell’ ANCI e del coordinamento delle Regioni,
hanno garantito la presenza le Confederazioni Sindacali Unitarie.
E’ fondamentale garantire la presenza di delegazioni dei lavoratori( 50 per ogni
fondazione lirico sinfonica).
L’Attivo Manifestazione al Teatro dell’Opera sarà una nostra prima visibilità pubblica e
dovrà essere caratterizzato in modo forte con striscioni , bandiere etc poiché sarà presente
la stampa nazionale ed estera e le televisioni.
In occasione della manifestazione le Segreterie Nazionali proporranno ulteriori percorsi di
mobilitazione e di lotta che dovrà coinvolgere in termini solidali l’intera Produzione
Culturale.

p. LE SEGRETERIE NAZIONALI

SLC- CGIL FISTeL- CISL UILCOM- UIL FIALS- CISAL
S. Conti M. Giustini F. Benigni E. Sciarra

Flessibile sì, ma non per contratto!

G. Z. che si è vista riconoscere dal Tribunale del Lavoro di Milano il rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato con la Fondazione Teatro alla Scala.

Dopo un lungo ed estenuante percorso formativo, ha lavorato come ballerina per la Fondazione Teatro alla Scala sin dal 2002;  la sua attività lavorativa è stata  inquadrata in una miriade di (illegittimi) contratti a termine e di presunto lavoro autonomo con i quali, praticamente senza soluzione di continuità, la Fondazione si è assicurata ininterrottamente la prestazione.

Il ricorso da parte del Teatro alla Scala ai numerosi contratti di lavoro a termine (oltre che ai contratti di lavoro autonomo) era fondato sul presupposto fraudolento che l’attività della ballerina precaria fosse di natura stagionale, nonostante rinnovo dopo rinnovo finisse per lavorare l’intera stagione teatrale, per più anni consecutivi.

Grazie all’intervento e all’azione del team legale di San Precario, il Tribunale del Lavoro di Milano ha fatto calare il sipario su questa vicenda di precarizzazione, purtroppo non isolata, facendo venire alla luce il lungo naso alla Cyrano de Bergerac della Fondazione Teatro alla Scala e delle sue politiche contrattuali.

10 Maggio 2010

BIGLIETTI DELLA PROVA GENERALE DELL'ORO DEL RENO A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:39

IN OCCASIONE DELLA PROVA GENERALE DELL'ORO DEL RENO I DIPENDENTI DEL
TEATRO ALLA SCALA METTERANNO A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE I BIGLIETTI.
LA PROVA AVRÀ INIZIO ALLE ORE 19 DELL' 11/05/2010

I 1540 INGRESSI SARANNO DISPONIBILI DALLE ORE 17 DEL SUDDETTO GIORNO
FINO AD ESAURIMENTO PRESSO LA BIGLIETTERIA SERALE IN VIA FILODRAMMATICI No al decreto infame.

La scure del governo si abbatte sulla musica e sui diritti dei
lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche
In Italia, non in Grecia, il governo decreta:

1) tagli al Fondo Unico dello Spettacolo
2) decurtazione del 50% dei contratti aziendali
3) ulteriore precarizzazione del lavoro
4) blocco del turn-over
5) privatizzazione dei teatri, mercificazione della cultura

NEI PROSSIMI GIORNI AVRANNO LUOGO ULTERIORI INIZIATIVE CHE VERRANNO
COMUNICATE AL PIÙ PRESTO.

BIGLIETTI DELLA PROVA GENERALE DELL’ORO DEL RENO A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE

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IN OCCASIONE DELLA PROVA GENERALE DELL'ORO DEL RENO I DIPENDENTI DEL
TEATRO ALLA SCALA METTERANNO A DISPOSIZIONE GRATUITAMENTE I BIGLIETTI.
LA PROVA AVRÀ INIZIO ALLE ORE 19 DELL' 11/05/2010

I 1540 INGRESSI SARANNO DISPONIBILI DALLE ORE 17 DEL SUDDETTO GIORNO
FINO AD ESAURIMENTO PRESSO LA BIGLIETTERIA SERALE IN VIA FILODRAMMATICI No al decreto infame.

La scure del governo si abbatte sulla musica e sui diritti dei
lavoratori delle fondazioni lirico-sinfoniche
In Italia, non in Grecia, il governo decreta:

1) tagli al Fondo Unico dello Spettacolo
2) decurtazione del 50% dei contratti aziendali
3) ulteriore precarizzazione del lavoro
4) blocco del turn-over
5) privatizzazione dei teatri, mercificazione della cultura

NEI PROSSIMI GIORNI AVRANNO LUOGO ULTERIORI INIZIATIVE CHE VERRANNO
COMUNICATE AL PIÙ PRESTO.

Gli appalti e la cricca Bondi- Bertolaso, le accuse di aver favorito i costruttori legati all'inchiesta sui Grandi eventi

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:04

Corriere della Sera.it
Bondi respinge le accuse di aver favorito i costruttori legati all'inchiesta sui Grandi eventi Leggi ancora
Redazione online-09 maggio 2010

LE CARTE DELL'INCHIESTA- Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur

Corriere della Sera.itBondi lo scelse come direttore del restauro
Leggi ancora
09 maggio 2010

Gli appalti e la cricca Bondi- Bertolaso, le accuse di aver favorito i costruttori legati all’inchiesta sui Grandi eventi

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Corriere della Sera.it
Bondi respinge le accuse di aver favorito i costruttori legati all'inchiesta sui Grandi eventi Leggi ancora
Redazione online-09 maggio 2010

LE CARTE DELL'INCHIESTA- Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur

Corriere della Sera.itBondi lo scelse come direttore del restauro
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09 maggio 2010

8 Maggio 2010

LA SCALA E GLI ALBERI DI ABBADO- Moratti e Lissner, alcuni emendamenti ?

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 13:18

                   

VOGLIAMO GLI ALBERI!

VOGLIAMO ABBADO!

VOGLIAMO IL TEATRO ALLA SCALA PUBBLICO!

NON VOGLIAMO UN COMUNE CHE E' IN CONTRASTO CON IL PROGETTO A FAVORE DELL' AMBIENTE DI MILANO, VOLUTO DA ABBADO E PROMESSO A TUTTI I CITTADINI MILANESI CHE LO HANNO CONDIVISO!

NON VOGLIAMO UN COMUNE CHE E' FORTEMENTE IN CONTRASTO CON LA CULTURA  DEL TEATRO ALLA SCALA, SNATURANDOLA.

OGGI LA SCALA, INSIEME A TUTTI GLI ALTRI TEATRDEL NOSTRO PAESE RISCHIA DI PERDERE LA SU FUNZIONE PRIMARIA: FARE E TRASMETTER CULTURA .

NON VOGLIAMO IL DECRETO BONDI PERCHE' MERCIFICA E UCCIDE LA LIBERA ESPRESIONE ARTISTICA CHE SOLO IL FINANZIAMENTO PUBBLICO PUO' GARANTIRE E CHE INVECE GOVERNO E CDA SCALA VOGLIONO RIBALTARE PRIVATIZZANDOLA, PRECARIZZANDO IL PERSONALE, BLOCCANDO CONTRATTI, CONCORSI, ASSUNZIONI E RIDUCENDO GLI STIPENDI.

QUESTA CITTA' DEVE REAGGIRE!

ABBADO, CI SPIACE TANTO, RIPENSACI!

vedi anche
PETIZIONE PERCHE' IL COMUNE DI MILANO REALIZZI IL PROGETTO DI RENZO PIANO

http://www.facebook.com/group.php?gid=111110478929556&v=wall

FIRMATE QUI: http://bit.ly/petizione_alberi_milano

Scala, Moratti a fianco di Lissner
“Chiediamo di emendare il decreto”

L’annuncio del sindaco: "Insieme a Lissner chiediamo almeno soluzioni al blocco dei contratti" di PAOLA ZONCA

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Mentre i lavoratori continuano la protesta contro il decreto di riordino delle Fondazioni lirico-sinfoniche, i vertici della Scala chiedono al ministero dello Spettacolo di trovare una pronta soluzione almeno sul problema dell'occupazione. A rivelarlo è il sindaco e presidente della Scala, Letizia Moratti, che per la prima volta interviene nella vicenda che ha già sollevato un polverone in tutta Italia: "Stiamo valutando con il ministero, insieme con il sovrintendente Stéphane Lissner e col vicepresidente Bruno Ermolli, alcuni emendamenti che consentano ai teatri di avere maggiore autonomia". Vale a dire: si chiedono delle modifiche che permettano alla Scala di rinnovare al più presto il contratto a un centinaio di dipendenti a tempo determinato, indispensabili per mantenere la produttività a livello della stagione in corso.

Anche Lissner conferma: "La Scala, con il suo Cda, ha chiesto al governo di trovare le soluzioni, le più veloci possibili, sul tema dell'occupazione, che è essenziale per il nostro teatro e che rappresenta la cosa più urgente per mettere i lavoratori in condizione di affrontare la prossima stagione". Come da copione la Moratti ("finalmente si è ricordata di essere presidente del teatro e primo cittadino" commentano i rappresentanti sindacali) ha aggiunto che "la Scala è conosciuta e amata come nessun altro teatro lirico al mondo, un orgoglio per Milano, per la Lombardia e per l'Italia" e che "è stata gestita in maniera eccellente, tanto che da accrescere il suo patrimonio negli anni". Dunque: il decreto-legge è stato emanato come strumento di sostegno per le Fondazioni in difficoltà, "condizione che non appartiene al teatro milanese".

FOTO Il corteo "musicale"

Alla Scala, però, non si ferma la rivolta contro il provvedimento. Ieri sera l'ultima recita del Simon Boccanegra di Verdi è iniziata con quindici minuti di ritardo. Prima che Daniel Barenboim facesse partire la musica, è stato letto un comunicato in italiano e in inglese sulle ragioni che hanno portato allo sciopero di martedì scorso e che faranno saltare la prima del Rheingold del 13. Tutti in palcoscenico con la coccarda gialla, Placido Domingo e gli altri artisti compresi, per significare che la cultura va sostenuta. C'è stato qualche buu all'inizio, ma poi applausi anche al rientro dell'orchestra in buca al secondo atto. Per tutta la rappresentazione il sipario non si è mai chiuso e i cambi di scena e di atto si sono svolti a vista, in modo da mostrare al pubblico il prezioso lavoro dei tecnici senza i quali gli spettacoli non potrebbero andare in scena.

7 Maggio 2010

TUTTI IN SCENA CON COCCARDE E LETTURA DI UN COMUNICATO – CAMBIO DI SCENA A SIPARIO APERTO.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:24

DOMANI 7 MAGGIO  DUE ASSEMBLEE IN SCALA ALLE 14 E ALLE 18.La coccarda gialla, simbolo della protesta (Ansa)

ALLE 20 PRIMA DELLO SPETTACOLO DI SIMON BOCCANEGRA TUTTI IN PALCOSCENICO CON LA COCCARDA GIALLA ( PORTATRICE SANA DELLA CULTURA E UTILIZZATA DAI COLLEGHI DEL SANTA CECILIA DI ROMA )
LETTURA DI UN COMUNICATO CHE SPIEGA AL PUBBLICO IL DECRETO PACCO.

DOPO, CAMBIO DI SCENA A SIPARIO APERTO PER FAR VEDERE AL PUBBLICO IL LAVORO DEI TECNICI.

www.youtube.com
Comunicato dei lavoratori del Teatro alla Scala (prima della rappresentazione) contro il decreto-legge del ministro Bondi riguardo alla riforma degli enti lirico-sinfonici d' Italia. Anche in inglese.a

6 Maggio 2010

Iniziativa dei lavoratori scaligeri per protesta contro il decreto sugli enti lirici.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:01

Corriere della Sera.it

Tutti in coda per le prove alla Scala.
Studenti, turisti, loggionisti a caccia dei biglietti numerati per le due rappresentazioni libere..

MILANO – Tutti in coda davanti al teatro alla Scala per le prove libere aperte al pubblico dell'«Oro del Reno», l'opera di Wagner in cartellone dal 13 al 29 maggio (ma la «prima» salterà per sciopero). Su proposta dei lavoratori scaligeri, il sipario del Piermarini si è aperto giovedì pomeriggio per due volte – alle 14 e alle 19 – in occasione della doppia sessione di prove, come forma di protesta contro il decreto legge presentato dal ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. L'invito lanciato dai sindacati alla cittadinanza è stato accolto con un'alta affluenza di pubblico, anche se la decisione era stata comunicata soltanto nel tardo pomeriggio di mercoledì. Biglietto alla mano, centinaia di milanesi si sono riversati di fronte all'entrata del teatro. Fin dalla mattina si era formata una coda ordinata di un centinaio di persone, cresciuta con il passare delle ore, per accaparrarsi uno dei 450 biglietti gratuiti per le prove dell'opera diretta da Daniel Barenboim. Tanti gli studenti, soprattutto di Brera, e i pensionati, ma non mancavano anche i loggionisti storici e i turisti. Le prove, una alle 14 e l'altra alle 19, sono state offerte in forma gratuita alla cittadinanza, come forma di protesta contro il decreto di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche.

 

Ragazze esultanti per i biglietti gratuiti  conquistati (Newpress)
Ragazze esultanti per i biglietti gratuiti conquistati (Newpress)

COCCARDE GIALLE – Alcuni lavoratori scaligeri hanno distribuito coccarde gialle, sull'esempio di quello che i colleghi di Santa Cecilia avevano già fatto mercoledì a Roma. L'invito alle maestranze della Scala a farsi «portatori sani di cultura» è stato rivolto da Giancarlo Albori della Cgil. «Il nuovo decreto legge – ha ribadito Albori – taglia l'occupazione, taglia i salari: paralizza i teatri. Non ci piace per nulla». L'esponente della Cgil ha ribadito lo sciopero proclamato il 13 maggio e ha sottolineato che «l'obiettivo è il ritiro del decreto e poi l'apertura di un grande dibattito per costruire una legge di sistema utile alla cultura». Molto dipenderà dall'incontro previsto a Roma con il ministro Bondi sulle fondazioni liriche. Durante le prove, sul palcoscenico diversi cantanti portavano la coccarda gialla appuntata sul costume di scena; anche le maschere le indossavano. Sostenitore della protesta è stato anche il direttore del corpo di ballo, Vaziev, che ha accettato di appuntarsi una coccarda gialla al maglione.

 

La coccarda gialla, simbolo della protesta (Ansa)
La coccarda gialla, simbolo della protesta (Ansa)

«UN DANNO PER L'ITALIA» – Nei giorni scorsi i lavoratori scaligeri avevano fatto un corteo concerto per il centro di Milano e avevano issato sulla «cappelliera» del teatro uno striscione con scritto «No al decreto infame, via i banditi. Anfols», che era stato poi tolto. Giovedì mattina lo striscione è ricomparso sul cilindro della Scala. Il maestro scaligero Daniel Barenboim aveva criticato pesantemente il decreto, definendolo «un danno per l'Italia». «E' un provvedimento molto negativo» a livello internazionale, per l'Italia, dove occorre tornare a investire anche sull'educazione per far capire che la musica non è un lusso ma una necessità. «È sbagliato – ha aggiunto Barenboim – penalizzare un teatro prestigioso come la Scala, un ente prestigioso e in crescita».

5 Maggio 2010

“VA PENSIERO” PER LE STRADE DI MILANO- Sciopero confermato il 13, ma in compenso le prove dell’opera di Wagner saranno apert

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 01:50

http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/modena/campionato_giornalismo/2010/02/23/296302/images/360632-verdi.jpg Oggi 6 maggio le prove dell'Oro del Reno di Wagner, saranno aperte alla città. Inizio prove alle ore 14 fino le 17 e dalle ore 19 alle 22. Siete tutti invitati/e*.
Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

Questa sera pioveva a Milano, una pioggia fitta e cattiva, di quelle che ti bagnano le ossa e non ti danno tregua. In piazza Scala la polizia in tenuta antisommossa, evidentemente in servizio per una manifestazione – fa sempre impressione vedere la polizia in veduta antisommossa a un corteo di lavoratori che difendono i loro diritti. –
Questi lavoratori erano i coristi, gli orchestrali, le maestranze del Teatro alla Scala che protestavano per i noti tagli promossi da questo governo contro gli enti lirici.
Il corteo è fitto di ombrelli, non si vedono le facce ma si sentono le voci. I giovanissimi con maschera bianca neutra e un cartello dove c’è scritto: sono un licenziato. Qualcuno in abito da lavoro, tenuta scura, elegante. Altri con impermeabile e cappello. Mi arriva l’impressione di una piccola massa e mi aggiungo. Cerco i mie due amici coristi, le cui incazzature ho seguito in questi giorni attraverso facebook; finchè qualcuno non deciderà di mettere le mani in questo spazio, forse, almeno quì si potrà ancora dire qualcosa che assomiglia vagamente alla verità.
Sento cantare, a un certo punto: “va pensiero”. Cantano con un volume di voce spropositato, mentre il corteo si avvia verso Piazza Scala e improvvisamente le facciate delle case contengono la voce, la rimandano al petto, alla gola. E’ impressionante sentire “va pensiero” per le strade di Milano: mi ricordo il funerale di Verdi, il silenzio delle carrozze, la paglia cosparsa per le strade, come raccontano le cronache, per non disturbare il maestro. Mi ricordo quanta fatica e quanto sangue sono stati versati per creare questa cazzo di Italia, almeno sulla carta; e penso anche che me lo posso ricordare solo perché alle scuole elementari me l’hanno raccontata questa storia, la mia maestra mi hanno fatto sentire “va pensiero”, mi ha raccontato che dire viva verdi voleva dire “viva vittorio emanuele re d’italia”.
Insomma, penso che ricordare sia diventato un lusso per pochi e a sentirla questa sera, “va pensiero”, per le strade della città dove aveva avuto un senso profondissimo averla composta contro un nemico e per amore dell’Italia, beh, penso che oggi, come allora, l’Italia ce l’abbia ancora un nemico.
Penso che in questo paese la destra, attraverso l’assunzione di provvedimenti di questo tipo, stia cancellando il valore della cultura e del suo ruolo profondamente sociale. “Va pensiero”, questa sera, era un civile atto di rivolta. Era un cantare a voce alta, con foga e passione, la morte della poesia e della musica, della sua funzione redentrice e spirituale. Era la voce lamentosa di una fetta di città che cantava la sua stessa morte, il suo affossamento, l’altissimo grado di barbarie raggiunta.
C’era una bara all’inizio del corteo. Che tristezza, mi dico. Questo paese da tempo ha eletto le televisioni di Berlusconi prima, poi la cosiddetta tivù del servizio pubblico, garanti di una cosa che definiscono “cultura” . Che volete che gliene freghi e Berlusconi e al suo seguito, preservare l’identità delle istituzioni culturali più alte di questo paese! Da tempo la cultura, per loro, è un’altra. Il taglio dei soldi agli enti lirici è solo un atto dovuto. Se qualcuno, in questa sede, vorrà dirmi che ci sono delle priorità rispetto ai diritti dei lavoratori, non posso concordare. Non mi sembra che questo governo stia garantendo i diritti di nessuno, né tantomeno dei lavoratori.

Arrivo a una mobilitazione venendo da un’altra mobilitazione della scuola, questa sera: il tempo pieno definitivamente affossato – causa i tagli della signora Gelmini – probabilmente si vestirà a lutto anche la Scuola. Probabilmente dovremo abbassare tutti il capo e fasciarci a lutto per molti decenni ancora, perche gli italiani voteranno come hanno sempre votato, complici una sinistra che da parecchio tempo ha gettato la spugna e non sa che pesci pigliare e i sindacati che si muovono solo quando devono cavalcare la protesta per dire che l’hanno organizzata loro e hanno garantito che tutto si svolgesse secondo legge e regole.
Questo è un paese di merda, che sta svendendo come una puttana e a quattro lire la ricca mercanzia che i nostri antenati ci hanno consegnato: arte, cultura, scienza, ricerca, pedagogia, in nome di un mercato becero che affossa stipendi e vite a seconda degli ondeggiamenti pilotati della Borsa; che permette di rubare, basta che si faccia con le mani pulite. Che permette di diventare ricchi, belli, potenti, e famosi, basta che si sia disposti a calare le braghe e a darla a qualcuno. Chiaramente faccio riferimento alla dignità.

Sì, Bruno, sono spuntato improvvisamente tra gli ombrelli, e mi chiedevo, e mi dicevo: ma che ci faccio io qui? Non sono un orchestrale, non sono un artista del coro, non faccio parte delle maestranze del teatro alla scala. Però sono un italiano che ha sentito va pensiero per le strade di Milano e ha pensato di avere una storia profonda che qualcuno sta cercando di strappargli di dosso come un vestito smesso.
Stasera, alla Feltrinelli, mezzo reparto era costituito da opere dvd scontate a metà prezzo. Ho speso duecento euro, alla faccia della miseria! Mi comprerò un paio di pantaloni in meno ma il piacere profondo e la commozione di sentire la musica di cui sono impastato, non me lo potrà togliere nessuno.
Buona lotta a tutti

Sebastiano da

La prima dell'Oro del Reno, giovedì 13, salterà, e questo già si sapeva, ma in compenso le prove dell'opera di Wagner saranno aperte.
La proposta dei sindacati è stata approvata dai lavoratori ieri sera in assemblea nel teatro dopo un corteo per il centro. "Lissner è d'accordo – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials – ma chiederà a cantanti e musicisti che ne pensano. Di certo è disponibile il maestro Daniel Barenboim", che oggi dirà la sua sull'intera vertenza delle fondazioni liriche e della Scala. Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

.Scala sciopero confermato prove aperte per protesta

“VA PENSIERO” PER LE STRADE DI MILANO- Sciopero confermato il 13, ma in compenso le prove dell'opera di Wagner saranno apert

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http://ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com/modena/campionato_giornalismo/2010/02/23/296302/images/360632-verdi.jpg Oggi 6 maggio le prove dell'Oro del Reno di Wagner, saranno aperte alla città. Inizio prove alle ore 14 fino le 17 e dalle ore 19 alle 22. Siete tutti invitati/e*.
Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

Questa sera pioveva a Milano, una pioggia fitta e cattiva, di quelle che ti bagnano le ossa e non ti danno tregua. In piazza Scala la polizia in tenuta antisommossa, evidentemente in servizio per una manifestazione – fa sempre impressione vedere la polizia in veduta antisommossa a un corteo di lavoratori che difendono i loro diritti. –
Questi lavoratori erano i coristi, gli orchestrali, le maestranze del Teatro alla Scala che protestavano per i noti tagli promossi da questo governo contro gli enti lirici.
Il corteo è fitto di ombrelli, non si vedono le facce ma si sentono le voci. I giovanissimi con maschera bianca neutra e un cartello dove c’è scritto: sono un licenziato. Qualcuno in abito da lavoro, tenuta scura, elegante. Altri con impermeabile e cappello. Mi arriva l’impressione di una piccola massa e mi aggiungo. Cerco i mie due amici coristi, le cui incazzature ho seguito in questi giorni attraverso facebook; finchè qualcuno non deciderà di mettere le mani in questo spazio, forse, almeno quì si potrà ancora dire qualcosa che assomiglia vagamente alla verità.
Sento cantare, a un certo punto: “va pensiero”. Cantano con un volume di voce spropositato, mentre il corteo si avvia verso Piazza Scala e improvvisamente le facciate delle case contengono la voce, la rimandano al petto, alla gola. E’ impressionante sentire “va pensiero” per le strade di Milano: mi ricordo il funerale di Verdi, il silenzio delle carrozze, la paglia cosparsa per le strade, come raccontano le cronache, per non disturbare il maestro. Mi ricordo quanta fatica e quanto sangue sono stati versati per creare questa cazzo di Italia, almeno sulla carta; e penso anche che me lo posso ricordare solo perché alle scuole elementari me l’hanno raccontata questa storia, la mia maestra mi hanno fatto sentire “va pensiero”, mi ha raccontato che dire viva verdi voleva dire “viva vittorio emanuele re d’italia”.
Insomma, penso che ricordare sia diventato un lusso per pochi e a sentirla questa sera, “va pensiero”, per le strade della città dove aveva avuto un senso profondissimo averla composta contro un nemico e per amore dell’Italia, beh, penso che oggi, come allora, l’Italia ce l’abbia ancora un nemico.
Penso che in questo paese la destra, attraverso l’assunzione di provvedimenti di questo tipo, stia cancellando il valore della cultura e del suo ruolo profondamente sociale. “Va pensiero”, questa sera, era un civile atto di rivolta. Era un cantare a voce alta, con foga e passione, la morte della poesia e della musica, della sua funzione redentrice e spirituale. Era la voce lamentosa di una fetta di città che cantava la sua stessa morte, il suo affossamento, l’altissimo grado di barbarie raggiunta.
C’era una bara all’inizio del corteo. Che tristezza, mi dico. Questo paese da tempo ha eletto le televisioni di Berlusconi prima, poi la cosiddetta tivù del servizio pubblico, garanti di una cosa che definiscono “cultura” . Che volete che gliene freghi e Berlusconi e al suo seguito, preservare l’identità delle istituzioni culturali più alte di questo paese! Da tempo la cultura, per loro, è un’altra. Il taglio dei soldi agli enti lirici è solo un atto dovuto. Se qualcuno, in questa sede, vorrà dirmi che ci sono delle priorità rispetto ai diritti dei lavoratori, non posso concordare. Non mi sembra che questo governo stia garantendo i diritti di nessuno, né tantomeno dei lavoratori.

Arrivo a una mobilitazione venendo da un’altra mobilitazione della scuola, questa sera: il tempo pieno definitivamente affossato – causa i tagli della signora Gelmini – probabilmente si vestirà a lutto anche la Scuola. Probabilmente dovremo abbassare tutti il capo e fasciarci a lutto per molti decenni ancora, perche gli italiani voteranno come hanno sempre votato, complici una sinistra che da parecchio tempo ha gettato la spugna e non sa che pesci pigliare e i sindacati che si muovono solo quando devono cavalcare la protesta per dire che l’hanno organizzata loro e hanno garantito che tutto si svolgesse secondo legge e regole.
Questo è un paese di merda, che sta svendendo come una puttana e a quattro lire la ricca mercanzia che i nostri antenati ci hanno consegnato: arte, cultura, scienza, ricerca, pedagogia, in nome di un mercato becero che affossa stipendi e vite a seconda degli ondeggiamenti pilotati della Borsa; che permette di rubare, basta che si faccia con le mani pulite. Che permette di diventare ricchi, belli, potenti, e famosi, basta che si sia disposti a calare le braghe e a darla a qualcuno. Chiaramente faccio riferimento alla dignità.

Sì, Bruno, sono spuntato improvvisamente tra gli ombrelli, e mi chiedevo, e mi dicevo: ma che ci faccio io qui? Non sono un orchestrale, non sono un artista del coro, non faccio parte delle maestranze del teatro alla scala. Però sono un italiano che ha sentito va pensiero per le strade di Milano e ha pensato di avere una storia profonda che qualcuno sta cercando di strappargli di dosso come un vestito smesso.
Stasera, alla Feltrinelli, mezzo reparto era costituito da opere dvd scontate a metà prezzo. Ho speso duecento euro, alla faccia della miseria! Mi comprerò un paio di pantaloni in meno ma il piacere profondo e la commozione di sentire la musica di cui sono impastato, non me lo potrà togliere nessuno.
Buona lotta a tutti

Sebastiano da

La prima dell'Oro del Reno, giovedì 13, salterà, e questo già si sapeva, ma in compenso le prove dell'opera di Wagner saranno aperte.
La proposta dei sindacati è stata approvata dai lavoratori ieri sera in assemblea nel teatro dopo un corteo per il centro. "Lissner è d'accordo – hanno detto i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials – ma chiederà a cantanti e musicisti che ne pensano. Di certo è disponibile il maestro Daniel Barenboim", che oggi dirà la sua sull'intera vertenza delle fondazioni liriche e della Scala. Unica condizione del sovrintendente: usare solo i palchi, lasciando libera la platea per esigenze tecniche.

.Scala sciopero confermato prove aperte per protesta

4 Maggio 2010

FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – Lissner “La Scala non può accettare un decreto che la penalizza

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:09

FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – LOMBARDIA – ANSA.IT ,
(ANSA) – MILANO, 4 MAG – La Scala ha cancellato la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione per le tensioni legate al decreto di riforma del settore.Titoli e date del cartellone 2010-2011, assicura una nota, saranno comunque resi noti il 21 maggio tramite il sito internet, a mezzo comunicati e cartelle stampa elettroniche, via newsletter e con la distribuzione consueta dei calendarietti gratuiti''.,

Lissner, no a decreto che penalizza la Scala. Bondi: sorprendente

4 MAGGIO 2010 – "La Scala non può accettare un decreto che penalizza il teatro e va contro la capacità di gestione": così il sovrintendente del teatro milanese, Stephane Lissner (foto), si è espresso dopo la riunione di ieri del consiglio di amministrazione.  Lissner ha ribadito ciò che aveva già detto in passato, ovvero che si aspetta "un regolamento specifico per la Scala perché lo consideriamo un decreto che non riguarda la Scala".

Una delle questioni che più preoccupa i lavoratori è quella della riconferma degli oltre 100 stagionali per il futuro. E Lissner ha assicurato che "la Scala nella prossima stagione dovrà utilizzare la stessa forza lavoro – ha detto – e il cda ha confermato di essere d'accordo con me". "Ho chiesto ufficialmente al ministero un regolamento in tempi brevi e non vedo perché i lavoratori che partecipano alla produttività del teatro debbano essere penalizzati.

“Trovo sorprendenti le dichiarazioni di Lissner – ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi – nessuno può pensare che io non conosca e non apprezzi il valore e le peculiarità della Scala. Sono però altrettanto consapevole del valore e delle tradizioni di tutti gli altri teatri lirici. Intendo farmi carico del problema di salvare l’intero comparto lirico sinfonico da problemi che, se ancora rinviati, e lo ricordo qui al sovrintendente Lissner, ne decreterebbero una crisi irreparabile. In questa cornice il provvedimento che sarà a breve discusso dal Parlamento contiene anche la possibilità nel futuro che le Fondazioni che rispettino certi requisiti validi per tutti possano acquisire un certo grado di autonomia dallo Stato”.

Intanto i lavoratori della Scala hanno annunciato lo sciopero per la rappresentazione di oggi del Simon Boccanegra. Sempre questa sera al Teatro dell'Opera di Roma si protesta non annullando uno spettacolo, ma facendone uno nuovo, fuori programma con l'orchestra e il corpo di ballo che si esibiranno gratuitamente, in attesa dell'incontro del 6 maggio dei sindacati nazionali col ministro Bondi.

FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – Lissner "La Scala non può accettare un decreto che la penalizza

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FONDAZIONI LIRICHE: SCALA CANCELLA PRESENTAZIONE STAGIONE – LOMBARDIA – ANSA.IT ,
(ANSA) – MILANO, 4 MAG – La Scala ha cancellato la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione per le tensioni legate al decreto di riforma del settore.Titoli e date del cartellone 2010-2011, assicura una nota, saranno comunque resi noti il 21 maggio tramite il sito internet, a mezzo comunicati e cartelle stampa elettroniche, via newsletter e con la distribuzione consueta dei calendarietti gratuiti''.,

Lissner, no a decreto che penalizza la Scala. Bondi: sorprendente

4 MAGGIO 2010 – "La Scala non può accettare un decreto che penalizza il teatro e va contro la capacità di gestione": così il sovrintendente del teatro milanese, Stephane Lissner (foto), si è espresso dopo la riunione di ieri del consiglio di amministrazione.  Lissner ha ribadito ciò che aveva già detto in passato, ovvero che si aspetta "un regolamento specifico per la Scala perché lo consideriamo un decreto che non riguarda la Scala".

Una delle questioni che più preoccupa i lavoratori è quella della riconferma degli oltre 100 stagionali per il futuro. E Lissner ha assicurato che "la Scala nella prossima stagione dovrà utilizzare la stessa forza lavoro – ha detto – e il cda ha confermato di essere d'accordo con me". "Ho chiesto ufficialmente al ministero un regolamento in tempi brevi e non vedo perché i lavoratori che partecipano alla produttività del teatro debbano essere penalizzati.

“Trovo sorprendenti le dichiarazioni di Lissner – ha dichiarato il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi – nessuno può pensare che io non conosca e non apprezzi il valore e le peculiarità della Scala. Sono però altrettanto consapevole del valore e delle tradizioni di tutti gli altri teatri lirici. Intendo farmi carico del problema di salvare l’intero comparto lirico sinfonico da problemi che, se ancora rinviati, e lo ricordo qui al sovrintendente Lissner, ne decreterebbero una crisi irreparabile. In questa cornice il provvedimento che sarà a breve discusso dal Parlamento contiene anche la possibilità nel futuro che le Fondazioni che rispettino certi requisiti validi per tutti possano acquisire un certo grado di autonomia dallo Stato”.

Intanto i lavoratori della Scala hanno annunciato lo sciopero per la rappresentazione di oggi del Simon Boccanegra. Sempre questa sera al Teatro dell'Opera di Roma si protesta non annullando uno spettacolo, ma facendone uno nuovo, fuori programma con l'orchestra e il corpo di ballo che si esibiranno gratuitamente, in attesa dell'incontro del 6 maggio dei sindacati nazionali col ministro Bondi.

3 Maggio 2010

Protesta a sorpresa durante la riunione del CdA- Cub “Decreto del governo e CdA? No grazie! “-Intervista al sottosegr B.C. Giro

Filed under: Uncategorized — Tag: , , , — Lavoratoriscala @ 15:25
Mobilizzazione/ Presidio/ Protesta dei lavoratori del Teatro alla Scala

Martedì 4 maggio ore 18,40 piazza della Scala, Milano.

Invitiamo a partecipare tutte le realtà dello spettacolo e alla cittadinanza .
 

scala.jpgMILANO – 3 MAGGIO 2010 – Assemblea e presidio "a sorpresa" dei lavoratori della Scala (foto) contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche, durante la riunione del consiglio di amministrazione che oggi si tiene nei laboratori del teatro, in via Bergognone a Milano. I lavoratori, riferisce l'Ansa, hanno steso uno striscione con la scritta 'No al decreto infame, via i banditi Anfols' e hanno portato una bara in legno per rappresentare la morte della cultura mentre arrivavano i membri del consiglio tra cui l'Ad di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera e il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini.

I lavoratori hanno improvvisato un'assemblea nel laboratorio durante la quale i sindacati hanno spiegato il loro no al decreto. "Qui – ha spiegato Giancarlo Albori, della Cgil – protestiamo con un Cda che ha dato avvallo a un decreto che andava bene a loro e non a noi. Vogliamo far sentire la nostra voce".

Ed è per questo che è già in programma un'iniziativa per domani pomeriggio alle 18.40 con tutti i lavoratori. I manifestanti, salendo le scale fino al piano dove si teneva la riunione, hanno chiesto di essere ascoltati dal consiglio di amministrazione. Il sovrintendente, hanno spiegato, ha detto che una delegazione sarà ricevuta alla fine del Cda che riguarda il piano di sviluppo per i prossimi anni. "Ci saranno sorprese – ha assicurato Domenica Dentori, della Uil – a partire dalle prossime ore e dai prossimi giorni". Per Dentori si protesta perché gli effetti del decreto si sentiranno subito mentre un'eventuale autonomia della Scala arriverà in seguito. "Bisogna stare uniti – ha concluso Sandro Malatesta della Fials – e mobilitarsi".

il giornale dello spettacolo

C6.tv – Video – I lavoratori del Teatro alla Scala contro il decreto Bondi. Lissner: 'Possono contar

c6.tv   http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=9107

Presente anche i lavoratori della cub con un loro volantino rivolto al CdA

Decreto del Governo e C.D.A.? No grazie!       logo CUB

Il decreto Bondi vuole in sintesi smantellare le Fondazione Liriche Sinfoniche.

In questo contesto il nostro Sovrintendente promuove ed è subito accolto dal "poeta ministro" il distacco della Scala dalle altre Fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale”.
Dietro la parola”autonomia” si nasconde un progetto per indebolirci nelle trattative sia per i rinnovi del CCNL che dell’integrativo impoverito per non dire derubato e messo in discussione nella normativa.
Di vendetta bisogna parlare invece quando questi"riformatori" vanno a colpire i professori d’orchestra.
IL corpo di ballo cui verrà anticipata la possibilità di andare in pensione otterrà nei fatti solo la pensione sociale. Vengono decurtate addirittura le diarie delle tournè.

Per valorizzare l’eccellenza della Scala invece di “titoli"vuoti, servono riconoscimenti sostanziali, cioè risorse economiche e non trasformazioni epocali a danno dei lavoratori che esprimono le intenzioni del governo di dismettere la lirica il teatro e la cultura dagli interessi di Stato.

Il Governo invece di coltivare il sogno che il teatro rappresenta per la vita di un paese civile, si accanisce contro i lavoratori in particolare quelli precari (azzeramento graduatorie di anzianità e stop del turn over) e verso coloro tra questi ovvero tutti gli scaligeri che intendono ricorrere alla giustizia per ottenere il legittimo riconoscimento del rapporto a tempo indeterminato .

Di questa morsa a danno dei lavoratori Il CDA della Scala è” co-regista”del governo e viene fuori latente la sua volontà finale di privatizzare la Scala (Il curriculum di Ermolli ad esempio è famoso per come ha trasformato l'Alitalia ). Il CDA è formato in gran parte da quegli stessi banchieri che il governo ha riempito di miliardi per coprire i buchi delle loro speculazioni finanziarie ma nulla ha mai detto o fatto contro i tagli al FUS.

Oltre all'azzeramento di questo decreto legge chiediamo le dimissioni del CDA scaligero perché palesemente in contrasto con gli interessi del Teatro più importante del mondo.
                                                                                  
                                                                                 La Cultura fa Paura

                                                                                          Cub Scala

3 MAGGIO 2010 – E' stato trasmesso questa mattina nella rubrica Tg2 Punto.it, a cura di Mario De Scalzi,  un servizio sulla riforma delle fondazioni liriche, con la presenza in studio del sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro. Clicca per vedere lo speciale.    e dopo

vedi  questo titolo di sotto e clicca la freccia rossa di lato, guarda dal minuto 16' al 27' intervista a Giro

TG2 Punto.it 03/05/2010 

Protesta a sorpresa durante la riunione del CdA- Cub "Decreto del governo e CdA? No grazie! "-Intervista al sottosegr B.C. Giro

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Mobilizzazione/ Presidio/ Protesta dei lavoratori del Teatro alla Scala

Martedì 4 maggio ore 18,40 piazza della Scala, Milano.

Invitiamo a partecipare tutte le realtà dello spettacolo e alla cittadinanza .
 

scala.jpgMILANO – 3 MAGGIO 2010 – Assemblea e presidio "a sorpresa" dei lavoratori della Scala (foto) contro il decreto di riforma delle fondazioni liriche, durante la riunione del consiglio di amministrazione che oggi si tiene nei laboratori del teatro, in via Bergognone a Milano. I lavoratori, riferisce l'Ansa, hanno steso uno striscione con la scritta 'No al decreto infame, via i banditi Anfols' e hanno portato una bara in legno per rappresentare la morte della cultura mentre arrivavano i membri del consiglio tra cui l'Ad di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera e il presidente di Bpm, Massimo Ponzellini.

I lavoratori hanno improvvisato un'assemblea nel laboratorio durante la quale i sindacati hanno spiegato il loro no al decreto. "Qui – ha spiegato Giancarlo Albori, della Cgil – protestiamo con un Cda che ha dato avvallo a un decreto che andava bene a loro e non a noi. Vogliamo far sentire la nostra voce".

Ed è per questo che è già in programma un'iniziativa per domani pomeriggio alle 18.40 con tutti i lavoratori. I manifestanti, salendo le scale fino al piano dove si teneva la riunione, hanno chiesto di essere ascoltati dal consiglio di amministrazione. Il sovrintendente, hanno spiegato, ha detto che una delegazione sarà ricevuta alla fine del Cda che riguarda il piano di sviluppo per i prossimi anni. "Ci saranno sorprese – ha assicurato Domenica Dentori, della Uil – a partire dalle prossime ore e dai prossimi giorni". Per Dentori si protesta perché gli effetti del decreto si sentiranno subito mentre un'eventuale autonomia della Scala arriverà in seguito. "Bisogna stare uniti – ha concluso Sandro Malatesta della Fials – e mobilitarsi".

il giornale dello spettacolo

C6.tv – Video – I lavoratori del Teatro alla Scala contro il decreto Bondi. Lissner: 'Possono contar

c6.tv   http://www.c6.tv/archivio?task=view&id=9107

Presente anche i lavoratori della cub con un loro volantino rivolto al CdA

Decreto del Governo e C.D.A.? No grazie!       logo CUB

Il decreto Bondi vuole in sintesi smantellare le Fondazione Liriche Sinfoniche.

In questo contesto il nostro Sovrintendente promuove ed è subito accolto dal "poeta ministro" il distacco della Scala dalle altre Fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale”.
Dietro la parola”autonomia” si nasconde un progetto per indebolirci nelle trattative sia per i rinnovi del CCNL che dell’integrativo impoverito per non dire derubato e messo in discussione nella normativa.
Di vendetta bisogna parlare invece quando questi"riformatori" vanno a colpire i professori d’orchestra.
IL corpo di ballo cui verrà anticipata la possibilità di andare in pensione otterrà nei fatti solo la pensione sociale. Vengono decurtate addirittura le diarie delle tournè.

Per valorizzare l’eccellenza della Scala invece di “titoli"vuoti, servono riconoscimenti sostanziali, cioè risorse economiche e non trasformazioni epocali a danno dei lavoratori che esprimono le intenzioni del governo di dismettere la lirica il teatro e la cultura dagli interessi di Stato.

Il Governo invece di coltivare il sogno che il teatro rappresenta per la vita di un paese civile, si accanisce contro i lavoratori in particolare quelli precari (azzeramento graduatorie di anzianità e stop del turn over) e verso coloro tra questi ovvero tutti gli scaligeri che intendono ricorrere alla giustizia per ottenere il legittimo riconoscimento del rapporto a tempo indeterminato .

Di questa morsa a danno dei lavoratori Il CDA della Scala è” co-regista”del governo e viene fuori latente la sua volontà finale di privatizzare la Scala (Il curriculum di Ermolli ad esempio è famoso per come ha trasformato l'Alitalia ). Il CDA è formato in gran parte da quegli stessi banchieri che il governo ha riempito di miliardi per coprire i buchi delle loro speculazioni finanziarie ma nulla ha mai detto o fatto contro i tagli al FUS.

Oltre all'azzeramento di questo decreto legge chiediamo le dimissioni del CDA scaligero perché palesemente in contrasto con gli interessi del Teatro più importante del mondo.
                                                                                  
                                                                                 La Cultura fa Paura

                                                                                          Cub Scala

3 MAGGIO 2010 – E' stato trasmesso questa mattina nella rubrica Tg2 Punto.it, a cura di Mario De Scalzi,  un servizio sulla riforma delle fondazioni liriche, con la presenza in studio del sottosegretario ai Beni culturali, Francesco Giro. Clicca per vedere lo speciale.    e dopo

vedi  questo titolo di sotto e clicca la freccia rossa di lato, guarda dal minuto 16' al 27' intervista a Giro

TG2 Punto.it 03/05/2010 

1 Maggio 2010

Decreto Fondazioni Liriche firmato ieri 30/4/10 da Napolitano

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 08:51
Decreto Fondazioni Liriche. Un 1° maggio di lutto per i lavoratori della lirica !
Clicca quì per scaricare il Decreto Fondazioni Liriche

Il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi , informa di avere invitato i segretari nazionali delle rappresentanze sindacali dei lavoratori dello Spettacolo dal Vivo ad un incontro che si terrà il 6 maggio presso il ministero dei Beni Culturali.

Scala: salta la prima per Oro del Reno

Per sciopero contro decreto Fondazioni liriche e caso stagionali

 (ANSA) – MILANO, 30 APR – Salta la prima alla Scala dell'Oro del Reno con cui parte la Tetralogia wagneriana dell'Anello del nibelungo diretta da Daniel Barenboim. I sindacati, infatti, hanno infatti indetto uno sciopero di 4 ore per il 13 maggio contro il decreto sulla riforma delle fondazioni lirico-sinfoniche e la mancata soluzione al problema del lavoro degli oltre 100mila stagionali. Addio quindi a Das Rheingold, uno degli appuntamenti clou dell'intera stagione del teatro lirico milanese.

30 Aprile 2010

COMUNICATO DEL PRIMO MAGGIO- MAY DAY – LAVORATORI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO –

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 02:10

vedi intervista della Cub a lavoratori dello spettacolo- lirica MayDay 2010 - Milano8:50

milano, 1 maggio 2010, il may day may day. 200.000 giovani sfilano cantando e ballando nel giorno del primo

COMUNICATO DEL PRIMO MAGGIO – LAVORATORI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO –  
Milano       Movimento Sogno   pulcinella03AutoOrgScala  

Oggi prendiamo la parola con l'identità che spesso non ci viene riconosciuta: quella di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo. Lavoratrici e lavoratori atipici.
L'articolo 4 della nostra Costituzione recita:
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo la propria possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale e spirituale della società.”
Allora perché questo articolo è sempre più disatteso?
Il lavoro non è un privilegio, è un diritto.

Negli ultimi 15 anni tutti i governi hanno progressivamente tagliato i fondi per la cultura e lo spettacolo, smembrando un tessuto lavorativo e occupazionale importante che comprende più di 200.000 lavoratori.

La cultura non soltanto produce ricchezza e lavoro: è patrimonio collettivo e insieme investimento per il futuro, soprattutto in tempi di crisi. L'accesso alla cultura e al sapere è un diritto inalienabile del cittadino.
(I continui tagli al F.U.S. – il Fondo Unico per lo Spettacolo – hanno messo in ginocchio teatri pubblici e privati, produzioni cinematografiche, piccole compagnie.)
La nostra Nazione investe in cultura meno del 0,3% del PIL. Una delle ultima posizioni tra i paesi europei.

Come lavoratori dello spettacolo chiediamo che ci venga riconosciuta una dignità attraverso adeguate garanzie sociali, che vengano adottate efficaci misure di sostegno al reddito per una professione che ha una natura intermittente e precaria, che si seguano le indicazioni dell'UNESCO per la tutela degli artisti dal vivo e delle loro opere, che si approvi una Legge per lo spettacolo dal vivo in grado di tutelare tutto il settore e non solo gli interessi imprenditoriali.
La cultura è un investimento, non uno spreco. Occorrono riforme del finanziamento pubblico che si basino su criteri di trasparenza, sulla valorizzazione delle
competenze e dei saperi e che riconoscano l'importanza delle tante realtà artistiche indipendenti. È tempo di un ricambio generazionale. É tempo di partecipare, di immaginare; è tempo di scegliere. Vi chiediamo di pensare a questa battaglia come a una vostra battaglia.

 Zeropuntotre Sogno Milano / Autorganizzati Teatro alla Scala.                   Milano 30-4-10 Milano 1 MAGGIO 2010 corteo. may day may day !

29 Aprile 2010

Lavoratoriscala verso il MayDay 2010!!!

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 08:18

 LAVORATORISCALA  May Day ELISSE  Mimi e attori, registi, sarte teatrali, musicisti, figuranti, tecnici, ballerini e cantanti, hanno deciso di auto rappresentarsi insieme in questa May Day 2010. Un'alleanza fruttuosa, creativa e dinamica con i lavoratori dello spettacolo dal vivo che comincia oggi, con questo carro, ma si propone di continuare per Azzerare il Decreto legge delle Fondazioni Liriche Sinfoniche. Vogliamo il reintegro immediato del F.U.S. (Fondo Unico dello Spettacolo) a un livello di paese civile che superi il triste primato del solo 0,3%.
Euromayday Parade. Primo maggio 2010. Milano, porta Ticinese, h 15   
Italy EuroMayday 

 Milano      Movimento Sogno    pulcinella03AutoOrgScala
 

LAVORATORI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO 
                    INSIEME ALLA MAY DAY 2010 NEL PAESE SENZA QUALITA'
 

Mimi e attori, registi e sarte teatrali, musicisti, figuranti, tecnici ballerini e cantanti, hanno deciso di auto rappresentarsi insieme in questa May Day 2010.
 
Un'alleanza fruttuosa, creativa e dinamica che comincia oggi, con questo carro, ma si propone di continuare. Partiamo da qui, denunciando insieme la vergogna di questa Italia cialtrona di velinari e star televisive, di spettacoli indegni che piallano il cervello delle persone, inseguite da un'informazione impazzita che sbatte in prima pagina la vacanza del cantante e si dimentica della realtà.
 
Gli obiettivi del movimento, sono di creare un contenitore per informare, mettere a confronto e far discutere i lavoratori dello spettacolo. Oggi ci battiamo perché non sia approvata la Legge Quadro Carlucci- De Biasi senza le modifiche necessarie dall'attuale governo. Per quanto riguarda il Decreto legge delle Fondazioni Liriche Sinfoniche, chiediamo che sia azzerato sia per l’anticostituzionalità in alcune sue parti sia perché prende ad accettate il mondo del lavoro delle fondazioni che deve esser valorizzato mentre per nulla si occupa di metter limiti all’arroganza e ai costi esorbitanti delle agenzie monopoliste degli artisti e alle cricche baronali di stato, capitanate dal super commissario Nastasi.
Vogliamo il reintegro immediato del F.U.S. (Fondo Unico dello Spettacolo)a un livello di paese civile che superi il triste primato del solo 0,3%

 

Vogliamo volare alto, molto oltre tutto questo ciarpame. Ipotizziamo percorsi politici, creativi e conflittuali collettivamente condivisi. Più della sofferenza è l'immaginazione a tenere uniti. Sempre.
 
 
Lavoratori dello spettacolo dal vivo  Zeropuntre Sogno Milano /Autorganizzati Teatro alla Scala.

28 Aprile 2010

Fondazioni liriche: Napolitano, chiarimenti. Presidente ancora non firma, ok impegno Bondi su parti.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 22:47

                                    Fondazioni liriche: Napolitano, richiesta di chiarimento.  
   
    Presidente ancora non firma, ok impegno Bondi su parti



28 aprile, 21:26 (ANSA) – ROMA – Il Presidente della Repubblica ha sottoposto al ministro Bondi richieste di chiarimento sul testo del Dl sulle fondazioni liriche.Il Dl era stato inviato per l'emanazione agli uffici della Presidenza nella tarda serata di venerdi' 23 aprile. Il Capo dello Stato ha preso atto positivamente dell'impegno del Ministro a incontrare sollecitamente le organizzazioni sindacali ed a prestare la massima attenzione alle preoccupazioni emerse e alle proposte dei gruppi parlamentari.

Il Maggio sfila in corteo, Mehta dirige
Un corteo di circa 300 lavoratori del Teatro Comunale ha attraversato le strade e le piazze della città diretti dal maestro Zubin Mehta.

Manifestazione dei lavoratori del Teatro Comunale di Firenze e corteo fino a Piazza Signoria e incontro con il Maestro Zubin Mehta  Manifestazione dei lavoratori del Teatro Comunale di Firenze e corteo fino a Piazza Signoria e incontro con il Maestro Zubin Mehta   GUARDA LE IMMAGINI

Decreto legge Fondazioni Lirico Sinfoniche Premessa – Analisi- Conclusioni

Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 01:54

Analisi Decreto Fond liriche sinfoniche maggio10  Premessa – Analisi- Conclusioni
Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 16 aprile 2010 e le fondazioni lirico-sinfoniche.   da Paolo C.
 

corrieredibologna.corriere.it

27/04/2010 – I lavoratori contestano la riforma delle fondazioni liriche

imaie.jpgGoverno ritiri decreto su nuova Imaie
28 APRILE 2010 – Secondo i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, che hanno incontrato i commissari liquidatori dell'Imaie, l'istituto per la tutela dei diritti degli artisti interpreti.

24 Aprile 2010

Scala, scontri fra agenti e lavoratori del teatro

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:44

Milano, tensione davanti alla Scala, scontri fra agenti e lavoratori del teatro.

Gli incidenti durante la protesta contro il taglio dei finanziamenti allo spettacolo.

All'interno del teatro la cerimonia per il 25 Aprile con Napolitano e Berlusconi. 

OAS_RICH(‘Left’);
OAS_RICH(‘Left1’);

Momenti di tensione e qualche manganellata in via Filodrammatici, a Milano, fra un gruppo di lavoratori della Scala e il cordone di agenti di polizia in tenuta antisommossa per la visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla presenza del premier Silvio Berlusconi. I lavoratori, che protestano contro il taglio dei finanziamenti allo spettacolo, hanno tentato di sfondare il cordone a pochi metri da piazza della Scala, dove era in corso la cerimonia di celebrazione del 25 Aprile organizzata dall'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani.

I dimostranti, un piccolo gruppo che si è staccato da quello più numeroso di fronte a Palazzo Marino, dove è stato esposto lo striscione con la scritta "no al decreto infame, via i banditi", sventolavano spartiti di musica in segno di protesta. La tensione è durata pochi minuti.                       

da repubblica.it milano

LE PROTESTE – Urla di protesta si sono sentite dalle quinte del Teatro alla Scala mentre Napolitano stava leggendo il suo discorso all'interno del Teatro: «Non firmare, non firmare», hanno gridato i lavoratori della Scala, subito dopo avergli dedicato un lungo applauso, alludendo al decreto sulle Fondazioni liriche contro il quale protestano da mesi. Tensioni in piazza Scala, dove nel pomeriggio si sono fronteggiati un centinaio di lavoratori del teatro e gli agenti della polizia. Inizialmente i manifestanti hanno provato a mostrare uno striscione a pochi passi dal teatro milanese, poi sono stati invitati dagli agenti ad allontanarsi e si sono spostati dal lato di Palazzo Marino, sede del Comune, dove sono stati bloccati da altri agenti in tenuta antisommossa. Diversi gli spintoni tra poliziotti e lavoratori, ai quali è stato impedito di raggiungere il centro della piazza. Tra i manifestanti anche alcuni orchestrali che hanno abbozzato un'aria di Astor Piazzolla, mentre alcuni componenti del coro hanno cantato il «Va pensiero». In piazza anche Piero Ricca, a cui è stato sequestrato il megafono

 24 aprile             da  corriere .it 
 

23 Aprile 2010

Protesta dei lavoratori della Scala e dello Spettacolo

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:39

Sabato 24 Aprile alle ore 16 é nata una protesta dei lavoratori della Scala e dello Spettacolo contro il decreto di riforma del settore.

Manifesteremmo in concomitanza alla cerimonia del 25 aprile organizzata dall'Anpi e dal Comune di Milano alla Scala dove sarà presente il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Le celebrazioni del 24 alla Scala dureranno in tutto un'ora. Il capo dello Stato sarà accolto alle 17 in teatro dall'inno di Mameli. Dal palco parleranno il sindaco di Milano, Letizia Moratti, e il presidente dell'Anpi milanese, Carlo Smuraglia. Concluderà la celebrazione il presidente della Repubblica. In platea, insieme con Silvio Berlusconi, ci saranno il presidente della regione, Roberto Formigoni, e il presidente della Provincia, Guido Podestà.

 Un'occasione così e imperdibile!        Venite tutti/e*              fate girare

                                              23042010743  foto assemblea di oggi

Comunicato Cub Alla Scala – No al decreto di riforma delle Fond. lirico Sinfoniche

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 19:20
     Decreto del Governo e C.D.A.? No grazie!       logo CUB

Il decreto Bondi vuole in sintesi smantellare le Fondazione Liriche Sinfoniche.

In questo contesto il nostro Sovrintendente promuove ed è subito accolto dal "poeta ministro" il distacco della Scala dalle altre Fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale”.
Dietro la parola”autonomia” si nasconde un progetto per indebolirci nelle trattative sia per i rinnovi del CCNL che dell’integrativo impoverito per non dire derubato e messo in discussione nella normativa.
Di vendetta bisogna parlare invece quando questi"riformatori" vanno a colpire i professori d’orchestra.
IL corpo di ballo cui verrà anticipata la possibilità di andare in pensione otterrà nei fatti solo la pensione sociale. Vengono decurtate addirittura le diarie delle tournè.

Per valorizzare l’eccellenza della Scala invece di “titoli"vuoti, servono riconoscimenti sostanziali, cioè risorse economiche e non trasformazioni epocali a danno dei lavoratori che esprimono le intenzioni del governo di dismettere la lirica il teatro e la cultura dagli interessi di Stato.

Il Governo invece di coltivare il sogno che il teatro rappresenta per la vita di un paese civile, si accanisce contro i lavoratori in particolare quelli precari (azzeramento graduatorie di anzianità e stop del turn over) e verso coloro tra questi ovvero tutti gli scaligeri che intendono ricorrere alla giustizia per ottenere il legittimo riconoscimento del rapporto a tempo indeterminato .

Di questa morsa a danno dei lavoratori Il CDA della Scala è” co-regista”del governo e viene fuori latente la sua volontà finale di privatizzare la Scala (Il curriculum di Ermolli ad esempio è famoso per come ha trasformato l'Alitalia ). Il CDA è formato in gran parte da quegli stessi banchieri che il governo ha riempito di miliardi per coprire i buchi delle loro speculazioni finanziarie ma nulla ha mai detto o fatto contro i tagli al FUS.

Oltre all'azzeramento di questo decreto legge chiediamo le dimissioni del CDA scaligero perché palesemente in contrasto con gli interessi del Teatro più importante del mondo.
                                                                                  
                                                                                 La Cultura fa Paura

                                                                                          Cub Scala

21 Aprile 2010

Schema di decreto legge recanti disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali- Settore Lirico Sinfonico

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:12

schema di decreto disposizioni urgenti in materia di spettacolo
 schema di decreto

Dati Fondazioni Lirico-Sinfoniche
(documento in formato pdf,peso413Kb)

Il decreto al Quirinale. Apportate modifiche. Bilanci fondazioni on line

21 APRILE 2010 – E' stato trasmesso nel tardo pomeriggio di ieri al Quirinale il decreto di riforma delle fondazioni liriche che potrebbe essere firmato oggi dal capo dello Stato. Intanto, il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi annuncia che da oggi saranno on line sul sito del ministero i dati economici delle 14 fondazioni italiane, "dati – dice il ministro – che i cittadini devono conoscere per rendersi conto dell'urgenza e della opportunità del provvedimento".

Modifiche anche importanti al testo del decreto sarebbero state apportate sia nel corso del consiglio dei ministri di venerdì 16 aprile, che lo ha aprovato, sia successivamente, dagli uffici della presidenza del consiglio e dei ministeri dell'Economia e dei Beni culturali, su disposizione dello stesso Cdm .

L'attuale decreto si comporrebbe di sette articoli, "molto più stringente", viene fatto notare, rispetto a tante precedenti versioni. Il testo è diviso in più argomenti, tra i quali le disposizioni in materia di personale, quelle che riguardano le attività culturali, il riordino dell'Imaie, e la normativa specificamente relativa al riordino generale del settore lirico sinfonico.

Nell'ultimo testo non sarebbero previste situazioni particolari per la Scala  e Santa Cecilia, allo scopo di superare le polemiche sorte intorno alle "classifiche" tra le fondazioni. Resterebbe invece immodificata la l'età pensionabile dei ballerini, che il decreto fissa per uomini e donne al compimento dei 45 anni d'eta. Nel testo ci sarebbero anche nuove procedure per arrivare ad un contratto nazionale di lavoro del settore in tempi brevi, demandando la trattativa all'Aran. Sarebbero inoltre previste decurtazioni sugli integrativi e norme restrittive sull'esclusività delle prestazioni.

"Più lo leggiamo questo decreto e più vediamo che si tratta di un provvedimento parziale che non ha un profilo riformatore ed è solo un accanimento rispetto all'elemento lavoro", commenta per la Cgil Silvano Conti, che fa riferimento a uno dei testi non ufficiali che girano in questi giorni.

Proprio su questo clima di incertezza è intervenuto il deputato Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, che ha chiesto alla presidente della commissione cultura della Camera, Valentina Aprea, di intervenire con il governo perché faccia conoscere alle Camere il testo ufficiale del provvedimento. 

16 Aprile 2010

Decreto legge di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche- Sindacati, se passa il decreto sciopero a oltranza

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 18:14

Sindacati, sciopero a oltranza se passa decreto sulle fondazioni

19 APRILE 2010 – Sindacati delle fondazioni liriche pronti allo sciopero ad oltranza contro il decreto di riforma Bondi per il settore varato venerdì dal Consiglio dei ministri e che dovrebbe essere sottoposto domani alla firma del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. "Confidiamo nel presidente della Repubblica, speriamo che non firmi il provvedimento", spiega Silvano Conti della Cgil di settore al termine del coordinamento nazionale riunito oggi a Milano per decidere il da farsi.

Ma se così non sarà, aggiunge, nei circa 60 giorni necessari per la promulgazione del decreto in legge, "ci saranno scioperi senza soluzione di continuità in tutte le fondazioni in concomitanza con gli spettacoli programmati".

Riuniti a Milano, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e Fials, che rappresentano circa il 60% dei 5-6000 dipendenti delle 14 fondazioni lirico sinfoniche italiane, hanno definito il decreto un "provvedimento improprio e discutibile sul piano della legittimità" . 

Tutino, Anfols, fondazioni al collasso. Un intervento era necessario

19 APRILE 2010 – "Quello che abbiamo più volte detto – dichiara Marco Tutino (foto), sovrintendente del Comunale di Bologna e presidente dell'Anfols – è che la situazione generale delle fondazioni liriche era al collasso e che ci voleva un intervento che mettesse in grado i sovrintendenti di gestire i teatri e di renderli compatibili con la realtà economica". "Mi auguro che sia accaduto proprio questo", aggiunge Tutino, precisando di non conoscere ancora il testo del provvedimento. 

Riguardo alla razionalizzazione del sistema di finanziamento statale dello spettacolo dal vivo, che sarebbe contenuta nel decreto di riforma, Tutino ha detto: "Credo che si faccia riferimento ai criteri di riparto del Fus, finora legati ad aspetti del passato, del tutto anacronistici, mentre bisognerebbe invece premiare le aperture di sipario e la qualità degli spettacoli. Se il decreto va in questa direzione, era ora. Sono anni che chiediamo di premiare la gestione dei teatri. Mi auguro che finalmente  si premino i teatri virtuosi".

Bondi, no a fondazioni di serie A e B. Critiche da sindaci, Cgil e Pd

19 APRILE 2010 – Tra le fondazioni liriche non ci saranno  nè quelle di serie A nè quelle di serie B. Lo dichiara il ministro Sandro Bondi , ricordando che nel testo del decreto legge  di riforma approvato venerdì dal Consiglio dei ministri, e che sarà sottoposto in settimana al capo dello Stato Napolitano, "non ci saranno graduatorie né declassamenti". Bondi risponde così alle preoccupazioni espresse da alcuni sindaci di città sede di fondazioni, Renzi di Firenze, Iervolino di Napoli e Vincenzi di Genova. Positivi invece i giudizi del sindaco di Milano, Moratti, e di quello di Palermo, Cammarata.


Crirtiche dai parlamentari del Pd Vincenzo Vita, Andrea Marcucci, Emilia De Biasi, Matteo Orfini, che definiscono il decreto "assurdo", fatto "di tagli e di idee confuse", e lo bocciano "per la forma e per il contenuto", aggiungendo che "ancora non si capisce" se è un vero decreto legge o una intenzione di Bondi "da verificare chi sa con chi". Per gli esponenti Pd "si stravolge la contrattazione decentrata, si blocca il turnover, si sposta età pensionabile, si decurtano i già miseri finanziamenti di un già misero e residuale fondo dello spettacolo". Inoltre, "s'impone la diarchia Milano-Roma, quasi che l'Italia federalista sia solo una grida della domenica di Umberto Bossi". I rappresentanti del Pd chiedono anche di sapere "che ne è degli altri punti evocati proprio da Bondi in Senato. Vale a dire: Imaie, Cinecittà, tax credit e tax shelter". 

"Se la riforma delle fondazioni liriche che è stata approvata dal Consiglio dei ministri toccherà "prerogative delle parti sociali" come la contrattazione, il blocco del turn over o la riduzione del 50% del trattamento economico aggiuntivo, i sindacati sono pronti a una "reazione dura".    "La nostra risposta – ha detto il coordinatore nazionale Cultura Cgil Silvano Conti – arriverà alle forme più estreme fino all'occupazione dei teatri".

"Abbiamo preparato e approvato un decreto verità – commenta il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro, per il quale "tutti conoscevano l'entità del debito che ormai pesa sui bilanci del maggior numero delle fondazioni liriche-sinfoniche, ma nessuno dimostrava sufficiente coraggio di trarne le dovute e logiche conseguenze. Il ministro Bondi ha avuto il merito di dimostrare questo coraggio". Il sottodegratrio aggiunge: "Siamo disponibili a promuovere con tutte le forze politiche un confronto aperto ma sopratutto  realistico e concreto".

Il Coordinamento Nazionale Unitario dei Teatri Lirici (14 delegati per organizzazione più le strutture territoriali interessate) si terrà a Milano il giorno 19 Aprile presso la Camera del Lavoro alle ore 11.00

16 APRILE 2010 – Il ministro per i Beni e le Attività culturali, Sandro Bondi , esprime la propria soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri di oggi, del decreto legge di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche, "primo passo di un percorso che porterà a una gestione più efficiente ed efficace di queste importanti istituzioni culturali, razionalizzandone le spese e favorendo, oltre alla produttività del settore, la crescita qualitativa delle produzioni".

Il ministro, dichiara in un comunicato che "intende riordinare l’intero settore – dopo il sostanziale fallimento della precedente riforma del 1996 – prevedendo, finalmente, la razionalizzazione dell’organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche, l’incentivazione dell’apporto di capitali privati e la possibilità di riconoscere diversi gradi di autonomia delle fondazioni a partire dal Teatro alla Scala di Milano e dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.–br– Il provvedimento affronta i principali nodi di una situazione difficile, che negli ultimi anni ha portato al commissariamento di 5 delle 14 fondazioni liriche. Infatti a tali istituzioni è assegnato il 47% del Fondo Unico per lo Spettacolo, destinato per intero a coprire i costi dei dipendenti. Le spese per il personale, che assorbono circa il 70% del finanziamento pubblico agli enti lirici e hanno raggiunto un valore economico superiore al solo finanziamento statale, costituiscono un serio pericolo per la sopravvivenza di tali enti".

"Pertanto – prosegue il comunicato di Bondi – il provvedimento prevede che il contratto collettivo nazionale di lavoro, in attesa di rinnovo da anni, venga sottoscritto con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative anche attraverso l’ARAN, per poi essere sottoposto al controllo della Corte dei Conti. All’approvazione del nuovo contratto collettivo nazionale sono subordinati i rinnovi dei contratti integrativi aziendali del personale di ogni singola Fondazione, in modo da evitare distorsioni di questo importante strumento. Inoltre il provvedimento attribuisce carattere di esclusività al rapporto di lavoro dei dipendenti delle Fondazioni liriche, che potranno svolgere attività autonome solo nei limiti e con le modalità previsti dal nuovo contratto collettivo di lavoro. Vengono introdotte norme rigorose sul turn over dei dipendenti e regole nuove per le assunzioni e per la tipologia dei contratti di lavoro utilizzabili nonché in tema di trasparenza nelle graduatorie di accesso al lavoro".

"Al fine di avviare una rigorosa riforma del sistema di finanziamento allo spettacolo dal vivo – conclude il comunicato – il ministro, inoltre, rideterminerà i criteri selettivi di assegnazione e di liquidazione dei contributi alle attività di spettacolo dal vivo, tenendo conto della quantità e della qualità della produzione svolta dalle singole istituzioni, della loro regolarità gestionale e del successo di pubblico".

Lirica: Tutino (Anfols), mai venuta meno la disponibilità al confronto.

16 APRILE 2010 – “L’ANFOLS, associazione delle Fondazioni liriche e sinfoniche, esprime grande preoccupazione e sconcerto per le dichiarazioni delle Organizzazioni Sindacali e per l’interruzione del tavolo di trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro. In un comunicato, le OO.SS. dichiarano lo stato di agitazione e riportano fatti e valutazioni che non corrispondono in alcuna maniera al reale svolgimento del tavolo negoziale, minacciando inoltre di mettere in atto azioni irresponsabili quanto illegali come l’occupazione dei teatri”. Così dichiara Marco Tutino (foto), presidente dell’Anfols.

“Ribadiamo – continua Tutino – che ANFOLS non è mai venuta meno alla disponibilità al confronto ma anzi ha consegnato alle OO.SS., ormai da tempo, delle dettagliate e articolate proposte di modifica contrattuale in forma scritta. Purtroppo, nessun riscontro sul merito di queste proposte di rinnovamento è mai giunto dalle OO.SS. che hanno invece dimostrato di non aver mai avuto nessuna volontà concreta di aprire alcuna discussione sulle proposte avanzate”.

“Vi è stata altresì da parte sindacale la reiterata richiesta di risolvere la questione salariale in via preventiva e disgiunta dalla parte normativa, che seppur giudicata legittima in sé, non può in alcun modo essere affrontata separatamente da quella revisione degli istituti normativi che è condizione essenziale per assicurare un futuro ai teatri lirici italiani”.

“In merito inoltre al più volte annunciato provvedimento legislativo da parte del governo, del quale non conosciamo il contenuto e l’eventuale promulgazione, ANFOLS ha sempre ricordato la necessità di arrivare comunque e al più presto a un accordo tra le parti proprio per dimostrare l’autonomia, la legittimità e la volontà di trattenere nell’ambito del nostro tavolo negoziale le questioni sul rinnovo del CCNL”.

“L’ANFOLS ritiene gravissimo, irrispettoso e provocatorio il riferimento a una presunta crisi di autonomia e titolarità interna all’ANFOLS stessa, respingendo con forza ogni tentativo di delegittimazione dell’interlocutore, frutto invece della incapacità delle OO.SS. di frenare anacronistiche spinte corporative che continuano a danneggiare tutto il sistema dei teatri italiani”.

“Auspichiamo – conclude Tutino – che si possano al più presto ricondurre le problematiche interne al rinnovo del CCNL a un confronto civile e intelligente, che si svolga nella volontà comune di arginare il pericolo di azzeramento di gran parte delle nostre attività e che possa contribuire a ridisegnare un futuro del settore compatibile con i mutamenti socio-economici del nostro tempo”.  

13 Aprile 2010

Lavoratori dello Spettacolo – 0.3 Milano e Movimento Sogno

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 11:23

Continua il lavoro dei due gruppi (attori/tecnici e teatri) sulla legge quadro, che si incontreranno a Milano

GIOVEDI 15 APRILE 2010 ORE 11.30 AL TEATRO DELLA CONTRADDIZIONE (via privata della braida, Porta romana M3

IL PRIMO ARGOMENTO ALL’ORDINE DEL GIORNO SARA’ PRENDERE UNA DECISIONE RIGUARDO ALL’EVENTUALE UNIONE DEI DUE GRUPPI 0.3 E MOVIMENTO SOGNO. I pro sono la maggiore efficienza di un gruppo unico nella gestione dei compiti e dei ruoli e nei confronti della visibilità esterna, i contro la difficoltà della gestione di un movimento unico più grosso e l’effettiva rappresentanza nei confronti dei singoli. E’ IMPORTANTE QUINDI IL CONTRIBUTO DI OGNUNO, SONO ACCETTATE DELEGHE DI VOTO PER CHI NON POTRA’ VENIRE GIOVEDI 15 APRILE, ANCHE INVIANDO UNA MAIL IN RISPOSTA A QUESTA ALL’INDIRIZZO 0.3.milano@gmail.com.

Altri argomenti all’ordine del giorno:
– aggiornamenti sul lavoro sulla legge quadro dei due gruppi
– aggiornamenti sulle date degli incontri con majorino e albori
– aggiornamenti su intervento 1 maggio

si è confermata la volontà di incontrare Pierfrancesco Majorino (Capogruppo PD consigliere comunale), con focus sul bilancio comunale, anche sull’onda delle ultime dichiarazioni riguardo al al taglio e al reinvestimento di alcuni fondi dell’Assessorato alla Cultura: parteciperanno Tommaso Amodio (teatro filodrammatici), Marco Linzi (teatro della contraddizione), Michele Maccagno, Federica Fracassi (Teatro i), Massimo De Vita (Teatro Officina)

– si sta valutando la possibilità dell’organizzazione di una festa a Milano e una a Roma per raccogliere firme per la nostra causa, terminati questi appuntamenti istituzionali si verificherà la fattibilità; se qualcuno avesse già idee o possibilità le potrà proporre alla prossima riunione.

per il primo maggio  a milano è previsto il May Day, una sfilata di camion di protesta.
Stiamo cercando di organizzarne uno insieme ai lavoratori della Scala e alla Paolo Grassi, su loro invito. E’ sicuramente un’occasione di visibilità. E’ prevista per domenica 11 aprile una riunione organizzativa con i lavoratori della Scala via pichi  9 alle ore 14.00.

Qualcuno riesce a partecipare per poi riportare alla riunione di giovedi?

a presto,
grazie  –Gruppo 0.3 Milano

9 Aprile 2010

Due giorni di preparazione della Mayday 2010 Sabato 10 e domenica 11 aprile, a Milano al San Precario Space

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:41

Due giorni di preparazione della Mayday 2010

    Mayday mayday!

Sabato 10 e domenica 11 aprile, a Milano al San Precario Space, via Pichi 3
due giorni di preparazione della Mayday2010

Sabato 10, ore 14
Workshop del percorso Transgender per una Mayday contro la violenza di genere. Ci ri-troviamo per preparare la campagna di comunicazione e le pratiche contro sessismo e violenza che caratterizzeranno la Mayday di quest’anno

Domenica 11, ore 14
La seconda assemblea verso la Mayday del primo maggio 2010. Dopo la partecipatissima assemblea del 30 marzo ci ritroviamo per discutere gli aspetti organizzativi – carri, TIR e pedalò – e quelli politici della Mayday. Partecipate gente partecipate! Altre info su http://italy.euromayday.org, www.precaria.org, Facebook, ecc ecc…

Precarie, migranti, cassintegrati, creative, operai, hacker, partiteiva, studenti, commesse, giornaliste, disoccupati, resistenti di ogni forma e colore. Dai call center, dalle fabbriche, dalla rete, dalle università, dalle catene commerciali scendiamo nelle strade gridando Mayday! Mayday! Reclamiamo i nostri diritti! Il primo maggio si avvicina.

La festa dei precari e delle precarie sta per invadere per la decima volta le strade d’Europa.
Il 2010 è l’anno della decima Mayday, e decine di migliaia di persone torneranno nelle strade di Milano e delle altre città della rete Euromayday, per mostrare l’orgoglio e la rabbia precarie. La crisi ha colpito duro ed è stata usata da imprese e datori di lavoro per svendere, ristrutturare e speculare. In molti i casi i lavoratori e le lavoratrici si sono opposti e le lotte hanno agitato i territori e i luoghi della produzione.

Quest’anno la Mayday deve incarnare le diverse anime dei conflitti e parlare con la voce delle rivendicazioni necessarie e possibili. La politica ha abbandonato ormai del tutto i problemi del lavoro e dei diritti ma noi continuiamo, ostinate, a reclamare nuovi diritti per tutti e tutte, nativi o migranti, per le generazioni precarie, gli operai, e per quei lavoratori che sono diventati precari nei fatti: cassintegrati, licenziate, esternalizzate, delocalizzati.

Chiediamo continuità di reddito di fronte a contratti sempre più brevi e meno generosi. Reclamiamo i soldi che le aziende, avide e bastarde,b continuano a sottrarci. Chiediamo cittadinanza per i migranti. E non possiamo più fare a meno dell’accesso ai servizi: dalla scuola pubblica di qualità, alla mobilità, ai saperi, fino ai diritti che non è più possibile legare solo al contratto a tempo indeterminato, come ferie pagate, pensione, malattia, maternità. Vogliamo un nuovo sistema di diritti, un welfare adatto alle nostre vite!

Infine, dopo la violenza di genere accaduta il primo maggio del 2009, vogliamo portare nella Mayday il percorso di riflessione Transgender, che si è incontrato in novembre a Milano e in marzo a Bologna. Pensiamo che i luoghi della nostra gioia e della nostra rabbia debbano essere immuni da discriminazione e violenza di genere. La piazza del primo maggio precario deve essere un luogo in cui il machismo non ha cittadinanza, in cui praticare una cultura opposta a quella di questa Italia maschilista come non mai.

Per discutere di questi temi, elaborare un appello comune, confrontare idee e sensibilità, per decidere una piattaforma per la Mayday e cominciare a parlare degli aspetti organizzativi, chiamiamo tutti e tutte a partecipare al percorso verso il primo maggio.

Domenica 11 aprile alle 14, al San Precario Space di via Pichi 3, a Milano
http://italy.euromayday.org – info@sanprecario.info

7 Aprile 2010

Lavoratori: a quale santo rivolgersi? di Renato Fioretti + Intervista all'avvocato Medina sull'imposizione dell'arbitrato

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 07:45

Il 3 marzo, con la definitiva approvazione al Senato del disegno di legge 1167-B, si è compiuto l’ultimo atto, in ordine di tempo, di un’opera di demolizione della nozione di diritto del lavoro che, nel corso del precedente secolo, si era affermata nel nostro Paese.
Il IV governo Berlusconi ha, ormai, concretizzato buona parte di quanto già previsto dal famigerato “Libro bianco” dell’ottobre 2001!
Il “salto di qualità” di coloro i quali, nel 1994, erano considerati “dilettanti allo sbaraglio” e nel 2002 – all’epoca dello scontro frontale con la Cgil sull’art. 18 dello Statuto – poco più che “maldestri avventurieri”, si è compiutamente realizzato.
D’altra parte, solo i distratti “per vocazione” e gli ottimisti “a contratto” avrebbero potuto sostenere che la promulgazione della legge 30/03 (e del suo decreto applicativo 276/03) rappresentasse il punto di arrivo della profonda e radicale controriforma imposta da Berlusconi & c.
Rinviando però ad altra occasione un articolato commento alle norme previste dal ddl, in questa sede mi preme fare alcune considerazioni rispetto alla discussione parlamentare che ha preceduto la definitiva approvazione del testo. Con particolare riguardo alla posizione assunta dal maggior partito di opposizione.
In questo senso, è sufficiente (e ampiamente istruttivo) riportare le dichiarazioni di voto di Pietro Ichino, in nome e per conto del gruppo Pd al Senato.
Infatti, il loro contenuto denuncia, in sostanza, la sconfortante superficialità con la quale il Pd ha contrastato un disegno di legge che insigni giuristi ed economisti – tra i quali, lo stesso Tiziano Treu – non hanno esitato a definire una vera e propria controriforma del diritto del lavoro; più grave e incisiva di quella operata attraverso la legge 30/03 ed il decreto legislativo 276/03.
La prima, significativa, considerazione Ichino la esprime rispetto alla possibilità di consentire clausole compromissorie, pattuite a livello individuale, nel contratto sottoposto a certificazione.
A suo parere, tali norme – dando per scontato che i datori di lavoro seri non vi ricorreranno – finiranno (semplicemente) per offrire “a qualche faccendiere” la possibilità di “lucrare qualche rendita in più”.
Possibile che gli sfugga completamente la pericolosità sociale di una disposizione che sottrae alla giurisdizione ordinaria la tutela dei diritti dei lavoratori?
E’ comprensibile che il più quotato e ascoltato esperto del Pd, almeno in materia di legislazione del lavoro, non abbia nulla da obiettare rispetto alla previsione di clausole compromissorie inserite all’atto della stipulazione del contratto individuale di lavoro, quando l’aspirante lavoratore si trova in posizione di oggettiva inferiorità e assoluta arrendevolezza nei confronti del suo potenziale datore di lavoro?

Come non dubitare della qualità di un’opposizione parlamentare che attraverso il suo più quotato esperto paventa, nel terzo comma dell’art. 30, un’estensione della discrezionalità del giudice – con conseguente espropriazione dei diritti delle aziende – laddove, invece, giuristi ed economisti di chiara fama denunciano un ulteriore, oggettivo, limite alla discrezionalità dello stesso che – contrariamente a quanto avviene oggi – dovrà, addirittura, tenere conto delle “tipizzazioni” di giusta causa e di giustificato motivo stipulate dai sindacati ovvero nei contratti individuali?
Tra l’altro, a questo riguardo, come non restare perplessi di fronte ad una dichiarazione di voto che non ritiene di stigmatizzare il sostanziale “aggiramento” delle tutele garantite dall’art. 18 dello statuto?
A quale santo votarsi quando Ichino dimostra di non capire – o, peggio, se finge di non capire – quanto previsto in merito alla sanzione comminata alle aziende in caso di conversione (giudiziale) di rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato?
Perché contestare alla maggioranza la (inverosimile) intenzione di voler sommare alla vecchia sanzione reintegratoria un’ulteriore sanzione indennitaria che, a suo dire, tra l’altro, creerebbe delle voragini in molti bilanci aziendali, quando è chiaro a tutti che questa norma tende unicamente a porre un limite – quasi si volesse “forfetizzare” il danno – ai risarcimenti previsti dalla previgente normativa?
Dobbiamo ritenere che il senatore Ichino non sappia che, grazie alla normativa antecedente il suddetto ddl, il lavoratore aveva titolo al risarcimento dalla data del licenziamento alla data della pronuncia?
In questo senso, eventuali dubbi sarebbero superati dal fatto che al comma 7 dell’art. 32, è previsto che le nuove disposizioni si applicano per tutti i giudizi, ivi compresi quelli pendenti alla data di entrata in vigore della legge. E si tratta di un provvedimento che non è certo rivolto a penalizzare le aziende!
E’ lecito chiedersi (anche) come mai il Pd – attraverso il senatore al quale, in sostanza, ha affidato la gestione del delicato tema del lavoro – non ritenga opportuno censurare una norma che introduce uno scadenziario molto breve, rispetto a quello attualmente vigente, per le impugnazioni dei licenziamenti, dei contratti a termine, a progetto e per i trasferimenti?
Mi piace concludere citando la considerazione con la quale Paolo Persichetti concludeva un recente articolo su questo stesso tema: “Se c’è qualcuno che pensa ancora che non esista più la distinzione tra destra e sinistra, si legga questa legge”!

12 marzo 2010 Renato Fioretti

intervista al'Avvocato del Lavoro Alberto Medina, per spiegare le gravi disposizioni contenute nel Disegno di Legge 1167 (DDL 1167), votato in Senato e in attesa di approvazione dal capo dello Stato.

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DDL 1167: considerazioni sull'imposizione dell'arbitrato

Lavoratori: a quale santo rivolgersi? di Renato Fioretti + Intervista all’avvocato Medina sull’imposizione dell’arbitrato

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 07:45

Il 3 marzo, con la definitiva approvazione al Senato del disegno di legge 1167-B, si è compiuto l’ultimo atto, in ordine di tempo, di un’opera di demolizione della nozione di diritto del lavoro che, nel corso del precedente secolo, si era affermata nel nostro Paese.
Il IV governo Berlusconi ha, ormai, concretizzato buona parte di quanto già previsto dal famigerato “Libro bianco” dell’ottobre 2001!
Il “salto di qualità” di coloro i quali, nel 1994, erano considerati “dilettanti allo sbaraglio” e nel 2002 – all’epoca dello scontro frontale con la Cgil sull’art. 18 dello Statuto – poco più che “maldestri avventurieri”, si è compiutamente realizzato.
D’altra parte, solo i distratti “per vocazione” e gli ottimisti “a contratto” avrebbero potuto sostenere che la promulgazione della legge 30/03 (e del suo decreto applicativo 276/03) rappresentasse il punto di arrivo della profonda e radicale controriforma imposta da Berlusconi & c.
Rinviando però ad altra occasione un articolato commento alle norme previste dal ddl, in questa sede mi preme fare alcune considerazioni rispetto alla discussione parlamentare che ha preceduto la definitiva approvazione del testo. Con particolare riguardo alla posizione assunta dal maggior partito di opposizione.
In questo senso, è sufficiente (e ampiamente istruttivo) riportare le dichiarazioni di voto di Pietro Ichino, in nome e per conto del gruppo Pd al Senato.
Infatti, il loro contenuto denuncia, in sostanza, la sconfortante superficialità con la quale il Pd ha contrastato un disegno di legge che insigni giuristi ed economisti – tra i quali, lo stesso Tiziano Treu – non hanno esitato a definire una vera e propria controriforma del diritto del lavoro; più grave e incisiva di quella operata attraverso la legge 30/03 ed il decreto legislativo 276/03.
La prima, significativa, considerazione Ichino la esprime rispetto alla possibilità di consentire clausole compromissorie, pattuite a livello individuale, nel contratto sottoposto a certificazione.
A suo parere, tali norme – dando per scontato che i datori di lavoro seri non vi ricorreranno – finiranno (semplicemente) per offrire “a qualche faccendiere” la possibilità di “lucrare qualche rendita in più”.
Possibile che gli sfugga completamente la pericolosità sociale di una disposizione che sottrae alla giurisdizione ordinaria la tutela dei diritti dei lavoratori?
E’ comprensibile che il più quotato e ascoltato esperto del Pd, almeno in materia di legislazione del lavoro, non abbia nulla da obiettare rispetto alla previsione di clausole compromissorie inserite all’atto della stipulazione del contratto individuale di lavoro, quando l’aspirante lavoratore si trova in posizione di oggettiva inferiorità e assoluta arrendevolezza nei confronti del suo potenziale datore di lavoro?

Come non dubitare della qualità di un’opposizione parlamentare che attraverso il suo più quotato esperto paventa, nel terzo comma dell’art. 30, un’estensione della discrezionalità del giudice – con conseguente espropriazione dei diritti delle aziende – laddove, invece, giuristi ed economisti di chiara fama denunciano un ulteriore, oggettivo, limite alla discrezionalità dello stesso che – contrariamente a quanto avviene oggi – dovrà, addirittura, tenere conto delle “tipizzazioni” di giusta causa e di giustificato motivo stipulate dai sindacati ovvero nei contratti individuali?
Tra l’altro, a questo riguardo, come non restare perplessi di fronte ad una dichiarazione di voto che non ritiene di stigmatizzare il sostanziale “aggiramento” delle tutele garantite dall’art. 18 dello statuto?
A quale santo votarsi quando Ichino dimostra di non capire – o, peggio, se finge di non capire – quanto previsto in merito alla sanzione comminata alle aziende in caso di conversione (giudiziale) di rapporti a termine in rapporti a tempo indeterminato?
Perché contestare alla maggioranza la (inverosimile) intenzione di voler sommare alla vecchia sanzione reintegratoria un’ulteriore sanzione indennitaria che, a suo dire, tra l’altro, creerebbe delle voragini in molti bilanci aziendali, quando è chiaro a tutti che questa norma tende unicamente a porre un limite – quasi si volesse “forfetizzare” il danno – ai risarcimenti previsti dalla previgente normativa?
Dobbiamo ritenere che il senatore Ichino non sappia che, grazie alla normativa antecedente il suddetto ddl, il lavoratore aveva titolo al risarcimento dalla data del licenziamento alla data della pronuncia?
In questo senso, eventuali dubbi sarebbero superati dal fatto che al comma 7 dell’art. 32, è previsto che le nuove disposizioni si applicano per tutti i giudizi, ivi compresi quelli pendenti alla data di entrata in vigore della legge. E si tratta di un provvedimento che non è certo rivolto a penalizzare le aziende!
E’ lecito chiedersi (anche) come mai il Pd – attraverso il senatore al quale, in sostanza, ha affidato la gestione del delicato tema del lavoro – non ritenga opportuno censurare una norma che introduce uno scadenziario molto breve, rispetto a quello attualmente vigente, per le impugnazioni dei licenziamenti, dei contratti a termine, a progetto e per i trasferimenti?
Mi piace concludere citando la considerazione con la quale Paolo Persichetti concludeva un recente articolo su questo stesso tema: “Se c’è qualcuno che pensa ancora che non esista più la distinzione tra destra e sinistra, si legga questa legge”!

12 marzo 2010 Renato Fioretti

intervista al'Avvocato del Lavoro Alberto Medina, per spiegare le gravi disposizioni contenute nel Disegno di Legge 1167 (DDL 1167), votato in Senato e in attesa di approvazione dal capo dello Stato.

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DDL 1167: considerazioni sull'imposizione dell'arbitrato

1 Aprile 2010

Teatro alla Scala, i primi nuovi assunti frutto della campagna Cub contro la precarietà

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:12

Teatro alla Scala, nuovi assunti grazie a una maxi causa

Passaggio del contratto a tempo indeterminato per un gruppo di lavoratori del teatro milanese. Trifiletti, CUB: “Se non avessero fatto causa al teatro restavano precari a vita “.
30 marzo 2010. I dipendenti del Piermarini che lavoravano da anni come stagionali finalmente otterranno un contratto di lavoro stabile.
Questo solo al termine di una lotta contro il Teatro alla Scala di Milano, condotta da impiegati e operai che da anni vi lavorano con un contratto stagionale.

“Ricordo che questo risultato è il frutto della nostra campagna, come CUB, contro la precarietà all’interno dello stesso teatro” commenta Guido Trifiletti della CUB. “
A fare da apripista una decina di persone che per prime hanno intrapreso, e vinto, le cause, seguite a ruota anche dagli altri, lavoratori che da anni operano all’interno del teatro con contratti a termine rinnovati già due o tre volte.

“Quello che abbiamo sempre sostenuto noi, e che sembra che ora la stessa Scala confermi, è che sotto il profilo dell’esborso retributivo la situazione non sarà molto diversa”. Continua Trifiletti. “Inoltre sotto il profilo necessario all’organico, di circa 800, e più, già siamo circa sui 730-740, a cui si aggiungeranno questi 100, 150.Quindi è da escludere possibili critiche circa un supposto, ma non vero, sovradimensionamento”.

“Quello che fa abbastanza ridere è l’ostentato fair play del teatro” conclude il sindacalista. “E’’ chiaro anche a un bambino che se questi lavoratori non avessero difeso i loro diritti in tribunale, la Scala li avrebbe lasciati precari vita natural durante”.
—————————————————————————————————————————————————————————————————-
Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409
ufficiostampa@cub.it – www.cub.it – Canale CUB Video: http://www.youtube.com/user/CUBvideo

30 Marzo 2010

RELAZIONI SINDACALI – CONTRATTO DI LAVORO INTERMITENTE- NUOVE FORME DI PRECARIZZAZIONE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:18

ccnl_fondazioni_relazione_sindacale_.bozza[1]

CLICCA  PDF

CCNL  fondazioni liriche   relazione sindacale di febbraio 2010   bozza [1]

27 Marzo 2010

“GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO ” Vogliono farci la festa !

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:09

         Vogliono farci la festa!

Oggi c'è una grande confusione, troppi sono i soggetti che lavorano per cambiare le leggi che riguardano lo spettacolo, in tutto questo traspare un progetto preciso e l'incompetenza di legislatori e dirigenti, in una gara che rischia di creare danni irreparabili al settore.
Sono la legge Quadro per lo Spettacolo dal Vivo di Barbareschi–Carlucci- De Biasi. La Bondi al Senato, sulla riforma delle Fondazioni Liriche pronta a essere approvata in parlamento. Tutino e l'Anfols con i Sovrintendenti che vogliono la determinazione degli organici e la flessibilità del lavoro.
La strada si riduce a tagli e la riforma del FUS che va a smantellare e precarizzare ulteriormente il settore.
Dall'opposizione sindacati confederali e politici sono assenti per la tutela delle modifiche che sì, sono necessarie, ma non vengono monitorate dagli stessi per un reale miglioramento e funzionalità dello spettacolo che garantisca del bene pubblico.

In questo contesto si promuove il distacco della Scala dalle altre fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale” isolandoci dal resto dei lavoratori dei teatri lirici italiani. Per non parlare della brutta fine che verrebbe riservata agli altri teatri lirici e di prosa regionaizzati e lasciati in mano a privati che pensano solo a loro profitto.
Noi che alla Scala siamo tra i promotori delle cause per la stabiizzazionene dei lavoratori precari, diciamo No a questo progetto omicida del governo Berlusconi che ha come intenzione dismettere la lirica e la cultura dagli interessi di Stato. La cultura fa paura. Ieri bruciavano libri. Oggi vogliono chiudere i teatri. Insieme al pubblico e i lavoratori del teatro resistiamo e lo impediamo perché:

  Il teatro è il sale
  della democrazia

cub scala/autorganizzati dello spettacolo.

"GIORNATA MONDIALE DEL TEATRO ” Vogliono farci la festa !

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:09

         Vogliono farci la festa!

Oggi c'è una grande confusione, troppi sono i soggetti che lavorano per cambiare le leggi che riguardano lo spettacolo, in tutto questo traspare un progetto preciso e l'incompetenza di legislatori e dirigenti, in una gara che rischia di creare danni irreparabili al settore.
Sono la legge Quadro per lo Spettacolo dal Vivo di Barbareschi–Carlucci- De Biasi. La Bondi al Senato, sulla riforma delle Fondazioni Liriche pronta a essere approvata in parlamento. Tutino e l'Anfols con i Sovrintendenti che vogliono la determinazione degli organici e la flessibilità del lavoro.
La strada si riduce a tagli e la riforma del FUS che va a smantellare e precarizzare ulteriormente il settore.
Dall'opposizione sindacati confederali e politici sono assenti per la tutela delle modifiche che sì, sono necessarie, ma non vengono monitorate dagli stessi per un reale miglioramento e funzionalità dello spettacolo che garantisca del bene pubblico.

In questo contesto si promuove il distacco della Scala dalle altre fondazioni con la scusa del “Teatro Nazionale” isolandoci dal resto dei lavoratori dei teatri lirici italiani. Per non parlare della brutta fine che verrebbe riservata agli altri teatri lirici e di prosa regionaizzati e lasciati in mano a privati che pensano solo a loro profitto.
Noi che alla Scala siamo tra i promotori delle cause per la stabiizzazionene dei lavoratori precari, diciamo No a questo progetto omicida del governo Berlusconi che ha come intenzione dismettere la lirica e la cultura dagli interessi di Stato. La cultura fa paura. Ieri bruciavano libri. Oggi vogliono chiudere i teatri. Insieme al pubblico e i lavoratori del teatro resistiamo e lo impediamo perché:

  Il teatro è il sale
  della democrazia

cub scala/autorganizzati dello spettacolo.

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