Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

1 Ottobre 2010

AL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA E' DI SCENA: LE JENE

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 22:43

I LAVORATORI DEL CARLO FELICE SI SAREBBERO AUTORIDOTTI IL 25% DELLA PAGA DI UN ANNO. SI SAREBBERO DISSANGUATI. MA AL CDA NON BASTA: E' STATA DELIBERATA LA LINEA DELLA JENA.

Il CDA della FCF:

preso atto della proposta formulata dalle OO. SS. con lettera indirizzata a questo Consiglio in data 1^ ottobre 2010, rispetto alla quale si esprime apprezzamento e gratitudine per la disponibilità dimostrata;

considerato però che tale lettera non contempla alcuna proposta atta a ridurre l’impegno economico e finanziario della FCF per l’anno 2010 e conseguentemente non modifica la situazione di insolvenza in cui si trova oggi la Fondazione;

Visti  gli obblighi in capo a questo Consiglio derivanti dalla normativa vigente, che impongono in costanza di una situazione di insolvenza di dare corso alla procedura di liquidazione coatta amministrativa di cui alla legge 367/94;

sentito il parere espresso al riguardo dal Collegio dei Revisori

Delibera all’unanimità

  • Di dare corso alla procedura per la richiesta della liquidazione coatta amministrativa, riservandosi ogni ulteriore valutazione qualora nuove e diverse proposte di accordo con i lavoratori, relativamente all’anno 2010 possano contribuire alla rimozione dell’attuale stato di insolvenza;
  • Di dare mandato al Presidente del CDA affinchè ponga in atto, anche a mezzo di speciali procuratori, tutte le azioni e gli atti necessari o anche solo opportuni per dare esecuzione a quanto ora deliberato  

Genova, 01.10.2010 0re 22 

L'ASSE GARRONE-NASTASI -VINCENZI  AVANZA COME UN CATERPILLAR PER DISTRUGGERE LA PRIMA DELLE 14 FONDAZIONI CULTURALI LIRICO SINFONICHE.

IERI BRUCIAVANO LIBRI. OGGI CHIUDONO I TEATRI.
E GENOVA CHE DICE ? L'ITALIA CHE DICE.

Un Teatro che chiude è un frammento di civiltà che muore…un frammento di identità che scompare…un frammento di Italia che svanisce…..aridi governanti il fantasma di Verdi vi perseguiterà!!!!!!!

Lo sfogo e la solitudine dei lavoratori del Carlo Felice.

“Ogni teatro pensa al proprio orticello e basta”

Gli appelli ormai sono inutili. Tutta Italia sa la nostra situazione da tempo.
A parte qualche comunicato di solidarietà, che tutti facciamo presto a scrivere, la verità è che ogni teatro pensa al proprio orticello e basta.
Qualcuno ha forse fatto una manifestazione per noi? O indetto lo stato di agitazione? Non sia mai, uno sciopero sulle prime? Un concerto di solidarietà? Un misero quartetto d'archi?
La risposta è NO.
Gli orchestrali della Scala stanno a guardarsi allo specchio o a calcolare quanto guadagnano con le trasferte della Filarmonica.
A Roma sanno che tanto sono a Roma, appunto, per cui paga pantalone per tutti: vuoi mica che non ci sia uno straccio di politico a fare una telefonata per fargli aprire qualche rubinetto?
A Napoli Nastasi ha fatto arrivare MILIONI di euro; San Salvuccio ha vestito i panni di S. Gennaro, per cui che ie ne futte a chelli?
A Bologna sono nella merda eppure non hanno mosso un dito.
Nella vicina Torino per il momento sono ancora abbastanza a posto per cui si sentono forse fuori tiro, preferiscono starsene nel loro mondo ovattato. Anzi, forse parte del nostro pubblico andrà da loro, per cui quasi quasi hanno di che fregarsi le mani.
A Firenze, a parte Metha che voleva venire a fare un concerto, non s'è visto nè sentito qualcuno. Maremma maiala.
Per Santa Cecilia vedi come sopra alla voce Roma. Però hanno fatto due righe anche loro, e via, si sono tolti il pensiero.
E poi tutti gli altri, Trieste, Venezia, Palermo, Cagliari, ognuno con immerso nella propria ignavia e senza spingere lo sguardo oltre al proprio proscenio.
Solo al Petruzzelli stanno malissimo. ed hanno tutta la mia comprensione, in questo momento come fanno a pensare anche a noi?
Per cui, per riprendere Martin Niemoller, quando toccherà anche a loro, sempre se avrò ancora il mio lavoro, prenderò carta e penna e gli contaccambierò la mia comoda solidarietà. Però, mi spiace, non muoverò nemmeno un dito e starò a guardare a mia volta. E non avrò lacrime da versare, perchè le ho già finite.
Pensavo di avere dei fratelli, ho scoperto amaramente che non siamo neppure lontani parenti. Ed è forse la cosa che mi ha fatto più male.

Lavoratore del C.Felice

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27 Settembre 2010

RESISTENZA, ESTREMA RESISTENZA AL CARLO FELICE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:11

Genova- I lavoratori del Carlo Felice iniziano lo sciopero della fame. Domani 27 settembre alcuni dipendenti del Teatro daranno il via ad una iniziativa di protesta estrema contro la difficile situazione della Fondazione.
Inizieranno a rifiutare il cibo decisi a protestare in questo modo contro le prospettive della Cassa Integrazione e dei tagli decisi da Cda e Governo.
Nella settimana entrante saranno organizzate nuove manifestazioni di protesta, a cominciare da martedì 28 con raduno alle ore 13,30 e partenza in corteo verso il Palazzo della Regione, la Prefettura per arrivare a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova, dove si terrà una riunione monotematica sulle vicende del Teatro Carlo Felice.

Dopo la recente escalation di attacchi diffamatori a mezzo stampa effettuati dal CdA, passando per l'ignobile pubblicazione sensazionalistica delle buste paga dei dipendenti, ovviamente mostrando le retribuzioni dei lavoratori con i ruoli più alti in organico e la massima anzianità di servizio; per arrivare alle forsennate dichiarazioni rilasciate in una lunga intervista dal petroliere Riccardo Garrone, rappresentante del Comune nel CdA, dove paragonava i musicisti ai calciatori professionisti, minacciava la chiusura del Teatro per un anno, costruire una bad company con licenziamenti di massa e riapertura con forze nuove, rivelando che non possono fare un piano di rilancio finchè non potranno calcolare il costo del lavoro con la CIG in vigore, affermando che lui nel Teatro non metterà mai un euro, strillando prepotentemente che il giorno in cui la Sindaco avesse messo un'immobile a patrimonio nel Teatro lui si sarebbe dimesso immediatamente, ebbene, dopo due interminabili mesi di sofferenza i lavoratori del Carlo Felice hanno deciso che la misura è davvero colma.

Nessuno accetterà MAI di sedersi a un tavolo per accettare la cassa in deroga o altri ammortizzatori, tanto più finchè nel CdA siederanno il consigliere Garrone, che a questo punto non si comprende per quale ragione abbia accettato l'incarico (domanda alla quale dovrà rispondere la Sindaco Marta Vincenzi), tanto meno il suo braccio desto, consigliere Fossati con le deleghe su tutto tranne la parte artistica, che ha avviato questa stupida ed ostinata guerra sbagliando tutto nei modi, nei tempi (31 luglio u.s.) e nei metodi.

La responsabilità dell'eventuale chiusura del Carlo Felice ricadrà su di loro, sulla Sindaco Vincenzi e sulla politica Genovese e ligure.

Se hanno questo coraggio, che lo dimostino mettendoci la faccia e non addossando vilmente la colpa ai lavoratori: noi siamo pronti e non abbiamo più alcun timore.

La dignità non ha prezzo, ma a questo forse qualcuno non era abituato.       
                                                                                                                                                  

8:45 Aggiunto alla
coda
Carlo Felice Project.avidi pieropaciniVideo in primo piano146

23 Settembre 2010

RESISTENZA CARLO FELICE: L’IPOTESI D’ACCORDO DEL CDA – ASSEMBLEA PERMANENTE DEI LAVORATORI, SPETTACOLI GRATUITI ED AUTOGESTITI.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 11:51

IN SEGUITO ALLA GRAVISSIMA SITUAZIONE IN CUI VERSA IL TEATRO CARLO FELICE, ED ALLA MANCANZA DI RISPOSTE ADEGUATE DA PARTE DEL CDA CHE COME UNICA PROPOSTA HA PRESENTATO LA CASSA INTEGRAZIONE PER 4 MESI PER TUTTI I LAVORATORI,AZZERAMENTO DELL'INTEGRATIVO  SENZA PROSPETTIVE PER IL PROSSIMO BIENNIO, PIANI DI RILANCIO SOSTENIBILI, MANCANZA DI COPERTURE FINANZIARIE, ASSENZA DI SPONSOR ECC.IERI 22 SETTEMBRE 2010 I LAVORATORI  A MAGGIORANZA QUASI ASSOLUTA (11 ASTENUTI E 4 CONTRARI) HANNO DECISO DI INIZIARE DA OGGI L'ASSEMBLEA PERMANENTE, VOLTA AD APRIRE IL TEATRO ALLA CITTA' OFFRENDO SPETTACOLI E CONCERTI GRATUITI ED AUTOGESTITI.
SAREBBE PER NOI DI GRANDE AIUTO IL VOSTRO SOSTEGNO ANCHE A MEZZO DI COMUNICATI DI SOLIDARIETA' DA INOLTRARE PRESSO IL VOSTRO PUBBLICO.

I LAVORATORI DEL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA

VOLANTINO LAVORATORI TEATRO CARLO FELICE
LE VERITA’ NASCOSTE

  • Marta Vincenzi e il Cda a fine luglio sostenevano che il deficit fosse maggiore di quanto si aspettassero, e pertanto la cassa integrazione fosse una scelta inevitabile.

    NON E’ VERO
    Il dottor Fossati ci ha recentemente informato che i risultati della Deloitte di fine luglio sono in linea con quanto appurato dai revisori dei conti a Maggio; al momento dell’insediamento Marta Vincenzi e il Cda sapevano perfettamente in che condizioni versasse il Teatro Carlo Felice!
     
     
     

  • Tutti, dalla Confindustria di Genova a Cgil, Cisl e Uil pensano che sia stato consegnato un piano per i prossimi due anni e che i sindacati aprioristicamente vi si oppongano .NON E’ VERO
    Alle rappresentanze sindacali è stato presentato quello  che è solo un abbozzo di piano biennale per il 2011 e il 2012, senza neanche indicare nel merito quali saranno le produzioni effettive (titoli d’opera, concerti, etc.), soprattutto SENZA LA NECESSARIA COPERTURA FINANZIARIA!!
     
     
     
  • Il Ministro Bondi starebbe appoggiando le posizioni della sindaco.NON E’ VERO
    Sandro Bondi ha richiamato all’ordine i lavoratori del Carlo Felice come è suo dovere istituzionale, tuttavia anche lui è in attesa del famoso piano di rilancio del Teatro che ancora non gli è stato presentato.
     
     
     
  • L’assessore alla Cultura Ranieri sostiene che “garantire il teatro cedendo immobili non risolve nulla”.NON E’ VERO
    Tutte le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche d’Italia hanno provveduto nei momenti di crisi a una ripatrimonializzazione proprio tramite la cessione di un immobile ai Teatri; nel nostro caso questo servirebbe come garanzia alla banche per concederci quella liquidità che è il problema primario in questi giorni.
     
     
     
  • Se il Teatro chiuderà sarà colpa dei lavoratori del Teatro che hanno rifiutato proposte ragionevoli per arroccarsi a difesa dei propri privilegi.NON E’ VERO
    Dopo due mesi di attacchi mediatici vergognosi che hanno messo in dubbio la nostra credibilità come persone, come lavoratori e come artisti, i dipendenti del Carlo Felice sono disponibili a sacrificare parte del loro stipendio per aiutare il Teatro, ma, al contrario da Cda e Sindaco sono arrivate risposte insoddisfacenti come un piano non coperto finanziariamente e una pervicace volontà di metterci tutti in cassa integrazione senza se e senza ma.
     
     
    E’ il momento che Comune, Regione, Stato e Privati smettano di addossare puerilmente le responsabilità dello sfascio ai lavoratori, e prendano una buona volta una decisione definitiva:
     
    SI VUOLE CHE IL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA ESISTA OPPURE NO?
     
    Chi deciderà (non possiamo essere noi lavoratori) si assumerà la RESPONSABILITA’ POLITICA delle proprie decisioni.
     
     
    Lavoratori Teatro Carlo Felice

    LA PROPOSTA OSCENA DEL CDA PACOR/FOSSATI 

    RESISTENZA AL CARLO FELICE : OCCUPAZIONE !
     VEDI  PDF

    LA POSIZIONE DEL GOVERNO"MORIBONDI"  

                                          TEATRO CARLO FELICE: L

  • RESISTENZA CARLO FELICE: L'IPOTESI D'ACCORDO DEL CDA – ASSEMBLEA PERMANENTE DEI LAVORATORI, SPETTACOLI GRATUITI ED AUTOGESTITI.

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 11:51

    IN SEGUITO ALLA GRAVISSIMA SITUAZIONE IN CUI VERSA IL TEATRO CARLO FELICE, ED ALLA MANCANZA DI RISPOSTE ADEGUATE DA PARTE DEL CDA CHE COME UNICA PROPOSTA HA PRESENTATO LA CASSA INTEGRAZIONE PER 4 MESI PER TUTTI I LAVORATORI,AZZERAMENTO DELL'INTEGRATIVO  SENZA PROSPETTIVE PER IL PROSSIMO BIENNIO, PIANI DI RILANCIO SOSTENIBILI, MANCANZA DI COPERTURE FINANZIARIE, ASSENZA DI SPONSOR ECC.IERI 22 SETTEMBRE 2010 I LAVORATORI  A MAGGIORANZA QUASI ASSOLUTA (11 ASTENUTI E 4 CONTRARI) HANNO DECISO DI INIZIARE DA OGGI L'ASSEMBLEA PERMANENTE, VOLTA AD APRIRE IL TEATRO ALLA CITTA' OFFRENDO SPETTACOLI E CONCERTI GRATUITI ED AUTOGESTITI.
    SAREBBE PER NOI DI GRANDE AIUTO IL VOSTRO SOSTEGNO ANCHE A MEZZO DI COMUNICATI DI SOLIDARIETA' DA INOLTRARE PRESSO IL VOSTRO PUBBLICO.

    I LAVORATORI DEL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA

    VOLANTINO LAVORATORI TEATRO CARLO FELICE
    LE VERITA’ NASCOSTE

  • Marta Vincenzi e il Cda a fine luglio sostenevano che il deficit fosse maggiore di quanto si aspettassero, e pertanto la cassa integrazione fosse una scelta inevitabile.

    NON E’ VERO
    Il dottor Fossati ci ha recentemente informato che i risultati della Deloitte di fine luglio sono in linea con quanto appurato dai revisori dei conti a Maggio; al momento dell’insediamento Marta Vincenzi e il Cda sapevano perfettamente in che condizioni versasse il Teatro Carlo Felice!
     
     
     

  • Tutti, dalla Confindustria di Genova a Cgil, Cisl e Uil pensano che sia stato consegnato un piano per i prossimi due anni e che i sindacati aprioristicamente vi si oppongano .NON E’ VERO
    Alle rappresentanze sindacali è stato presentato quello  che è solo un abbozzo di piano biennale per il 2011 e il 2012, senza neanche indicare nel merito quali saranno le produzioni effettive (titoli d’opera, concerti, etc.), soprattutto SENZA LA NECESSARIA COPERTURA FINANZIARIA!!
     
     
     
  • Il Ministro Bondi starebbe appoggiando le posizioni della sindaco.NON E’ VERO
    Sandro Bondi ha richiamato all’ordine i lavoratori del Carlo Felice come è suo dovere istituzionale, tuttavia anche lui è in attesa del famoso piano di rilancio del Teatro che ancora non gli è stato presentato.
     
     
     
  • L’assessore alla Cultura Ranieri sostiene che “garantire il teatro cedendo immobili non risolve nulla”.NON E’ VERO
    Tutte le altre Fondazioni Lirico Sinfoniche d’Italia hanno provveduto nei momenti di crisi a una ripatrimonializzazione proprio tramite la cessione di un immobile ai Teatri; nel nostro caso questo servirebbe come garanzia alla banche per concederci quella liquidità che è il problema primario in questi giorni.
     
     
     
  • Se il Teatro chiuderà sarà colpa dei lavoratori del Teatro che hanno rifiutato proposte ragionevoli per arroccarsi a difesa dei propri privilegi.NON E’ VERO
    Dopo due mesi di attacchi mediatici vergognosi che hanno messo in dubbio la nostra credibilità come persone, come lavoratori e come artisti, i dipendenti del Carlo Felice sono disponibili a sacrificare parte del loro stipendio per aiutare il Teatro, ma, al contrario da Cda e Sindaco sono arrivate risposte insoddisfacenti come un piano non coperto finanziariamente e una pervicace volontà di metterci tutti in cassa integrazione senza se e senza ma.
     
     
    E’ il momento che Comune, Regione, Stato e Privati smettano di addossare puerilmente le responsabilità dello sfascio ai lavoratori, e prendano una buona volta una decisione definitiva:
     
    SI VUOLE CHE IL TEATRO CARLO FELICE DI GENOVA ESISTA OPPURE NO?
     
    Chi deciderà (non possiamo essere noi lavoratori) si assumerà la RESPONSABILITA’ POLITICA delle proprie decisioni.
     
     
    Lavoratori Teatro Carlo Felice

    LA PROPOSTA OSCENA DEL CDA PACOR/FOSSATI 

    RESISTENZA AL CARLO FELICE : OCCUPAZIONE !
     VEDI  PDF

    LA POSIZIONE DEL GOVERNO"MORIBONDI"  

                                          TEATRO CARLO FELICE: L

  • 14 Settembre 2010

    Teatro Carlo Felice: La resistenza

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:37

           COMUNICATO STAMPA
    NO ALLA CASSA DIS-INTEGRAZIONE    Lirico – sinfonica .
    RESPINGIAMO L'HORROR CHE ARRIVA SUL TAVOLO DELLA TRATTATIVA.   I CONTRATTI DI SOLIDARIETA'?

    I LAVORATORI DELLA SCALA SONO INVITATI A LOTTARE  CON QUELLI DEL CARLO FELICE DI GENOVA IN SERIO RISCHIO DI CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA. LE ULTIME NEWS, CONFEDERALI E FIALS NAZIONALI SONO FAVOREVOLI AI CONTRATTI DI SOLIDARIETA' CHE IN QUESTO CASO SONO ANCHE PEGGIO DELLA CASSA INTEGRAZIONE.

    INVECE DI PENSARE A UN SERIO RILANCIO DI UN TEATRO VITALE PER LA SUA CITTA’, QUESTI PROVVEDIMENTI SONO  GLI ULTIMI DI UNA SERIE DI SCAPPATOIE DEI VARI CDA, CHE SCARICA SULLE SPALLE DEI LAVORATORI IL COSTO DELLA PROPRIA IRRESPONSABILITA INSIEME A QUELLA DI GOVERNI CENTRALI E LOCALI.

    PER TUTTI I LAVORATORI DELLA LIRICA RAPPRESENTEREBBERO UN PRECEDENTE NEFASTO.

    AL FINE DI SCONGIURARE QUESTO PERICOLO E’ GIUSTO E IMPORTANTE PARTECIPARE  AI PROSSIMI APPUNTAMENTI DII LOTTA 
                          
    “COMINCIANO DA GENOVA …NON SI SA DOVE FINIRANNO, MEGLIO FERMARLI SUBITO.”
    – CUB /INFO SCALA     FRATERNIZZA CON GENOVA                            
    logo CUB

    le foto di sabato 11 settembre, lavoratori del Carlo Felice con gli ambulanti, concerto in foyer e visite guidate al pubblico.

         
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    carlo felice ospiti degli ambulanti c

    Carlo Felice, patto Bondi-Vincenzi
    "Sì alla cassa integrazione"Il ministro per le attività culturali ha incontrato il sindaco a Roma: "Utilizzate gli strumenti offerti dalle leggi sul lavoro. Per l'anno in corso impossibile reperire fondi straordinari"

    OAS_RICH(‘Left’);
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    Bondi non allarga il cordone della borsa e ai 300 dipendenti del Carlo Felice consiglia di accettare la cassa integrazione. Il ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi, ed il sindaco di Genova, Marta Vincenzi, si sono incontrati a Roma per parlare del futuro del teatro dell'opera.
    (15 settembre 2010)

    Analisi del corriere della sera di sabato 18 settembre
    "Così muore un teatro"

    Articolo da stampare

    Questo  è il membro CdA nominato dal Sindaco Vincenzi, che pur essenso petroliere, parafrasando Mourinho, finora ha messo "ZERU EURI".
    Forse aspetta che il comune gli trovi l'area sulla quale costruire il nuovo stadio per la sua Samp?

    http://www.youtube.com/watch?v=ODuabLzaKQ8&feature=related

    Questa è per la Sindaco Vincenzi

    http://www.youtube.com/watch?v=FNKeqDTQGDE

    Inno dei cittadini del quartiere Cep alla Vincenzi
    http://www.youtube.com/watch?v=Q_37GlD90OM&feature=related

    Parafrasando una famosa frase del petroliere, ecco la "Premiata Macelleria Sociale di Garrone, Vincenzi e C."
    http://www.youtube.com/watch?v=2vDk73hL0-E&feature=fvst

    le lotte dei lavoratori del Teatro Carlo Felice. Lasciati soli da tutte le Istituzioni.
    Per favore, se possibile darne diffusione presso tutte le Fondazioni

    http://www.youtube.com/watch?v=CidmktYR3CQ&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?v=aHblO6DnUYc&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?v=6uCSALZly38&feature=related

    http://www.youtube.com/watch?v=Asn_7kgFbZE&feature=related

    http://www.youtube.com/user/outinos65#p/a/u/1/ErBevYzDZXg

    8 Settembre 2010

    SOLIDARIETA’ AL CARLO FELICE :GIOVEDì 16 MANIFESTAZIONE NAZIONALE . TUTTI A GENOVA!

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 17:02

    La Cub / Info. del Teatro alla Scala esprime sentitamente solidarietà ai lavoratori del Teatro dell'Opera di Genova.
    Chiede un incontro sabato 11/09/10 ai lavoratori e invita tutti a presenziare l'iniziativa di lotta durante la notte Bianca. Contro la cassa dis-integrazione del Teatro Carlo Felice di Genova che rappresenterebbe un grave precedente per tutto il settore lirico-sinfonico, mobilitiamoci ora!
    GIOVEDì 16 SETTEMBRE ore 10 MANIFESTAZIONE NAZIONALE AL CARLO FELICE E DI SERA CONCERTO AUTOGESTITO DAI LAVORATORI APERTO ALLA CITTA'.
         
              Attendiamo adesioni da tutta italia.                                                 

         logo CUBCub /Info Teatro Alla Scala.
    Eccco a voi un assaggio di come sarà il nuovo CCNL
    www.andreasemeraro.com/Dis
    posizioniMinistero200710.pdf


    12/09/2010
    Un grazie ai colleghi Autoorganizzati /Cub Info della Scala, che sono venuti a darci il loro tangibile aiuto.
    Spero che giovedì 16 settembre veniate da tutte le Fondazioni liriche, anche perchè visto l'articolo di oggi su Repubblica edizione di Genova in cui si dice che i segretari nazionali daranno il via libera alla cassa in deroga, vorrebbe dire la fine per tutto il sistema.
    A Genova, ricordatelo bene, si VIVRA' o si MORIRA' tutti! La linea del Piave è qui!
    Devono vederle bene TUTTE LE NOSTRE FACCE, quando entreranno passando in mezzo a noi per la riunione decisiva per le sorti di tutti.
    Naturalmente qui la CGIL locale sta facendo di tutto per propagandare la cassa integrazione come INELUTTABILE. Sembra di sentire parlare la Sindaco e il CdA. Da un sindacato come la CGIL ci aspetteremmo ben altre parole, sicuramente diverse da chi detiene il potere.
    Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che la cassa in deroga ha una durata massima di 12 mesi, poi c'è solo la messa in mobilità.
    Chi ha orecchie per intendere, intenda.
    Per eventuale coordinamento organizzativo, potete contattarmi personalmente tramite questo blog, al quale, non me ne vogliano i colleghi di Milano, mi appoggio momentaneamente.

    Segreteria Snater Teatro Carlo Felice

     

     

    SOLIDARIETA' AL CARLO FELICE :GIOVEDì 16 MANIFESTAZIONE NAZIONALE . TUTTI A GENOVA!

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 17:02

    La Cub / Info. del Teatro alla Scala esprime sentitamente solidarietà ai lavoratori del Teatro dell'Opera di Genova.
    Chiede un incontro sabato 11/09/10 ai lavoratori e invita tutti a presenziare l'iniziativa di lotta durante la notte Bianca. Contro la cassa dis-integrazione del Teatro Carlo Felice di Genova che rappresenterebbe un grave precedente per tutto il settore lirico-sinfonico, mobilitiamoci ora!
    GIOVEDì 16 SETTEMBRE ore 10 MANIFESTAZIONE NAZIONALE AL CARLO FELICE E DI SERA CONCERTO AUTOGESTITO DAI LAVORATORI APERTO ALLA CITTA'.
         
              Attendiamo adesioni da tutta italia.                                                 

         logo CUBCub /Info Teatro Alla Scala.
    Eccco a voi un assaggio di come sarà il nuovo CCNL
    www.andreasemeraro.com/Dis
    posizioniMinistero200710.pdf


    12/09/2010
    Un grazie ai colleghi Autoorganizzati /Cub Info della Scala, che sono venuti a darci il loro tangibile aiuto.
    Spero che giovedì 16 settembre veniate da tutte le Fondazioni liriche, anche perchè visto l'articolo di oggi su Repubblica edizione di Genova in cui si dice che i segretari nazionali daranno il via libera alla cassa in deroga, vorrebbe dire la fine per tutto il sistema.
    A Genova, ricordatelo bene, si VIVRA' o si MORIRA' tutti! La linea del Piave è qui!
    Devono vederle bene TUTTE LE NOSTRE FACCE, quando entreranno passando in mezzo a noi per la riunione decisiva per le sorti di tutti.
    Naturalmente qui la CGIL locale sta facendo di tutto per propagandare la cassa integrazione come INELUTTABILE. Sembra di sentire parlare la Sindaco e il CdA. Da un sindacato come la CGIL ci aspetteremmo ben altre parole, sicuramente diverse da chi detiene il potere.
    Ricordo, se ce ne fosse bisogno, che la cassa in deroga ha una durata massima di 12 mesi, poi c'è solo la messa in mobilità.
    Chi ha orecchie per intendere, intenda.
    Per eventuale coordinamento organizzativo, potete contattarmi personalmente tramite questo blog, al quale, non me ne vogliano i colleghi di Milano, mi appoggio momentaneamente.

    Segreteria Snater Teatro Carlo Felice

     

     

    31 Agosto 2010

    Documento de los trabajadores de la Scala de Milán y el Colón

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 19:40

    Documento: I lavoratori del Teatro alla Scala di Milano e quelli del teatro Colon

    pubblicata da Habitués del Teatro Colón il giorno mercoledì 1 settembre 2010 alle ore 16.41

    ALL ‘OPINIONE PUBBLICA

    I lavoratori del Teatro alla Scala di Milano e quelli del teatro Colon di Buenos Aires sottoscrivono congiuntamente il seguente documento

    La cultura e le sue espressioni artistiche costituiscono un bene essenziale  e il loro sfruttamento è un diritto incancellabile di tutti. Questo bene deve essere protetto , al pari della  salute e dell’educazione , per conto del potere politico , di qualsiasi tendenza esso sia perché costituisce uno dei principi fondamentali della democrazia.  Sia in Italia che in Argentina , da parte di silvio Berlusconi e Maurizio Macri , è in atto un tentativo per privatizzare , in forma più o meno dichiarata ma spesso esplicitamente , le istituzioni dedicate  dell’arte lirica , sinfonica e coreografica . Questi fatti costituiscono una chiara dimostrazione  di come questi poteri considerino la cultura come un valore meramente economico che deve essere gestito secondo le  logiche mercantili della domanda e dell’offerta con il placet del potere politico.

    Queste manovre si sono esplicitate attraverso decreti e leggi viziati da incostituzionalità e illegalità  che pretendono  di effettuare tagli sia a livello di bilanci che di risorse umane e portano alla distruzione di sistemi di produzione propria per esplicitarsi a creare modelli basati sulla precarizzazione del lavoro e la standardizzazione alle professionalità  dei due teatri di tradizione.

    Ci dichiariamo apertamente contro questo modello e ci facciamo difensori delle produzioni autonome di ambo i teatri che nel corso di più di un secolo , sono state mondialmente riconosciute come le più alte espressioni culturali delle rispettive nazioni , in quantochè le stesse hanno dimostrato di essere l’unico modello economicamente di successo , dato che i suoi principi favoriscono la moltiplicazione di repliche per ogni opera e la possibilità di valorizzare il repertorio di produzioni le cui titolarità e diritti permangono nelle istituzioni stesse.

    Con la stessa fermezza rifiutiamo i modelli di amministrazione e di gestione culturale  che portano avanti i già menzionati funzionari (Berlusconi e Macri ) allo stesso modo che le autorità che attualmente gestiscono i Teatri. L’esternalizzazione delle attività , la terziarizzazione delle prestazioni di lavoro , la precarizzazione dei contratti e l’utilizzazione degli spazi per attività che nulla hanno a ch vedere con la funzione del teatro configurano il modello imposto dalle autorità già menzionate.  Tutto ciò provocherà la perdita lenta ma sistematica delle professionalità artistiche , tecniche e amministrative che trasformerà i teatri in meri edifici storici che possono essere affittati come sale per le più diverse attività con il solo scopo del ritorno economico .

     Non rimarremo impassibili nel momento in cui si decideranno i destini dei nostri Teatri. Siamo sempre stati favorevoli al dialogo , la discussione e il consenso come uniche vie per la soluzione delle situazioni che si sono venute a creare sia in ambito istituzionale che nel lavoro ; pero avvisiamo che se il silenzio e l’autoritarismo continueranno a rappresentare  la modalità delle istituzioni , ricorreremo a tutte le manovre possibili sia a livello sindacale che politico ,legale e mediatico , per difendere non solamente i nostri posti di lavoro , ma anche il patrimonio culturale e artistico della Scala e del Colon .  Come lavoratori della cultura resisteremo una volta per tutte ad essere considerati una variabile  delle restrizioni imposte dalla crisi economica che attanaglia i nostri popoli , prodotta proprio dalle stesse persone che segnalano il nostro settore come superfluo e noi come una casta di privilegiati.

     Siamo arrivati ad occupare le nostre posizioni di lavoro dopo aver vinto concorsi e fornito quotidianamente prove della nostra professionalità e qualità artistica davanti sia alla critica che il pubblico. Per nessuna ragione ci scuseremo con chichessia per le nostre speciali condizioni di lavoro , dato che rappresentano l’inevitabile conseguenza dell’attività che svolgiamo , chiaramente soggetta a orari e mansioni particolari . L’altissimo grado di preparazione necessario ci obbliga a sottoporci a continue prove e corsi di aggiornamento e  sarebbe auspicabile più comprensione della situazione da parte di chi detiene le responsabilità delle istituzioni , gente che dovrebbe possedere più di altri la cultura necessaria a capire il settore nel quale svolgono la loro attività. Le similitudini delle problematiche sia del Colon che della Scala che abbiamo qui illustrato sono la chiara prova dell’implementazione di modelli di  gestione che mirano alla distruzione delle istituzioni , dei lavoratori e di un bene della società come la cultura ,  basandosi sulle stesse modalità e i responsabili della “inevitabile” crisi mondiale che stiamo attraversando.

    Il messaggio vorremmo che fosse recepito internazionalmente non solo per lanciare un chiaro allarme sulla situazione ma anche per preparare i lavoratori a rispondere a questo attacco di una politica nefasta attraverso tutti i mezzi legali a loro disposizione contro chi vuol trasformare la cultura in mera merce di affari e lucro.

    Insistiamo nel ribadire che la cultura e le sue espressioni sono un patrimonio di tutti. Il loro mantenimento e sfruttamento devono essere garantiti dai Governi al fine di preservare le varie identità che attraverso la cultura si manifestano , garantendo anche la pluralità dei criteri e le diversità delle idee , condizione essenziale per il mantenimento di una società democratica che si consideri tale

     

    I LAVORATORI DELLA SCALA DI MILANO                   I LAVORATORI DEL TEATRO COLÓN

    –br–
    pubblicata da Habitués del Teatro Colón il giorno martedì 31 agosto 2010 alle ore 19.17

    A LA OPINIÓN PÚBLICA

    Agosto de 2010

    Los trabajadores del Teatro alla Scala de Milán y los trabajadores del Teatro Colón suscribimos en conjunto el presente documento:

    La cultura y sus expresiones artísticas son un bien social esencial y el acceso a éstas es un derecho inalienable de todos los ciudadanos. Este principio debe ser inexcusablemente protegido por el poder político y los funcionarios de los gobiernos de turno, sea cual fuere su tendencia, ya que al igual que la salud y la educación son principios básicos y constituyentes de las sociedades democráticas.

    El intento de parte de las autoridades —tanto de Italia en la persona de Silvio Berlusconi, como en la Ciudad de Buenos Aires en la persona de Mauricio Macri— de privatizar encubierta o explícitamente las instituciones dedicadas a las expresiones del arte lírico, sinfónico y coreográfico son una demostración cabal de que consideran a la cultura como un valor económico cuya implementación, estructuración y difusión deben regirse por las leyes del mercado, la oferta y la demanda y la accesibilidad dependiente del poder adquisitivo.

    Este intento se ha visto reflejado en “normas” (leyes y decretos) viciadas de inconstitucionalidad, ilegalidad e ilegitimidad que pretenden recortes presupuestarios, precarización laboral, traslados y disponibilidades de trabajadores, destrucción de los sistemas de producción propia e incumplimiento de los sistemas de contratación y concurso que garanticen la dotación histórica imprescindible de ambas instituciones.

    Nos declaramos abierta y enfáticamente defensores de los sistemas de producción propia de ambos teatros que, por más de un siglo, han sido reconocidos mundialmente como las más altas expresiones del quehacer cultural de nuestros pueblos. Por otro lado, dicho sistema de producción propia ha demostrado ser el único modelo económicamente exitoso en la relación inversión económica-rédito social, ya que sus principios favorecen la multiplicación de funciones por título y la posibilidad de acrecentar el repertorio de producciones cuya titularidad y derechos permanecen en las instituciones.

    Asimismo, rechazamos contundentemente los modelos de administración y gestión cultural que llevan adelante los funcionarios antes mencionados (Berlusconi-Macri), como así también las autoridades de ambos teatros. La externalización de las actividades, la tercerización de las prestaciones, la precarización de los contratos, la ausencia de concursos, la falta de paritarias sectoriales y la utilización espuria de los espacios con actividades que no se relacionan en absoluto con la función de los teatros configuran el modelo impuesto por las actuales autoridades. Esto provocará la pérdida paulatina y sistemática de los planteles profesionales artísticos, técnicos, administrativos y auxiliares, que dejará a los teatros como meros edificios históricos pasibles de ser usados como lujosas salas de alquiler para eventos de todo tipo cuyo único fin sea el lucro y la explotación económica.

    No seremos convidados de piedra a la hora de definir las cuestiones concernientes a nuestro trabajo y al destino de nuestros teatros. Siempre hemos propuesto el diálogo, la discusión y el consenso como caminos para la resolución de los conflictos y de las situaciones devenidas de la relación laboral e institucional; pero si el silencio y el autoritarismo continúa siendo la postura de los funcionarios, los trabajadores no dudaremos en recurrir a todas las medidas necesarias y a todos las instancias políticas, gremiales, legales, judiciales y mediáticas, para defender no sólo nuestras fuentes de trabajo, sino el patrimonio cultural y artístico de la Scala y del Colón.

    Los trabajadores de la cultura nos resistimos una vez más a ser la variable de ajuste de las crisis económicas de nuestros pueblos, producidas justamente por los que hoy señalan al arte y sus expresiones como un bien suntuario y a sus trabajadores como “trabajadores privilegiados”. Accedemos a nuestros puestos de trabajo luego de rendir rigurosos concursos y damos diariamente pruebas de idoneidad y calidad profesional artística y técnica ante la crítica y el público. De ninguna manera vamos a disculparnos por tener regímenes especiales de trabajo, dado que son la consecuencia insoslayable del tipo de actividad que llevamos a cabo y de la exigencia de las prestaciones que nuestra labor precisa. La alta especificidad nos obliga a capacitarnos permanentemente para lograr el más alto rendimiento en nuestro trabajo. Es hora que los funcionarios de la cultura entiendan esto; sería muy esperable que se contara con esta comprensión desde el principio de sus mandatos y no, como ocurre hoy y también en el pasado, que los trabajadores debamos explicar y llevar a cabo una docencia agotadora para que las autoridades de cultura, supuestamente “cultas”, comprendan nuestros sistemas de trabajo y sus particularidades.

    La similitud de la problemática de los trabajadores de la Scala y del Colón aquí expuesta es prueba contundente de que el avance de la ideología de la depredación cultural y la imposición de modelos de gestión basados en el desprecio de los bienes esenciales de nuestra sociedad y de sus trabajadores son internacionales y forman parte de un pensamiento que, a pesar de haber fracasado rotundamente y de haber provocado una crisis global sin precedentes, insiste en imponer recetas económicas y sociales que sólo producirán más exclusión, más sufrimiento y más violencia.

    En consecuencia, nuestra denuncia y llamado también es internacional: la difusión del presente documento pretende alertar y convocar a todos los trabajadores de la cultura del mundo. El mensaje es que debemos organizarnos para enfrentar estas políticas nefastas y más allá de las diferencias locales, idiomáticas o culturales, reconocer a un enemigo común cuyo único objetivo es convertir a la cultura y a sus instituciones en meras fuentes de negocios y lucro.

    Insistimos en que la cultura y sus expresiones artísticas son patrimonio de todos; su preservación y acceso deben estar garantizados por políticas de estado tendientes no sólo a multiplicar su rédito social, sino a considerarlos como imprescindibles factores de la identidad de nuestras comunidades, su definición individual y su representación colectiva, para garantizar de ese modo la pluralidad de los criterios y la diversidad de las ideas, condiciones esenciales para la constitución y el mantenimiento de toda sociedad democrática que se precie de tal.

    TRABAJADORES DE ALLA SCALA DE MILÁN – TRABAJADORES DEL TEATRO COLÓN

    30 Agosto 2010

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 01:02

    Conferencia de prensa conjunta: trabajadores Scala y Colón

    Posted by habitués en Agosto 29, 2010

     

    Los trabajadores del Teatro alla Scala de Milán y los trabajadores del Teatro Colón convocamos a todos los medios de prensa y de difusión, a los trabajadores de ambos teatros y al público en general, a la conferencia de prensa que realizaremos en el hotel Bauen, Av. Callao 360 (C.A.B.A.), el día martes 31 de agosto, a las 11 hs.

    En dicha conferencia, daremos lectura a un comunicado conjunto denunciando la grave situación que atraviesan ambos teatros y sus trabajadores, producto de la aplicación de políticas que atentan contra la preservación y el mantenimiento del patrimonio cultural y artístico tangible e intangible de ambas instituciones, y promueven la restricción del acceso a las mismas destruyendo el principio de la multiplicación del rédito social.

    Rogamos la mayor difusión

    Trabajadores del Teatro alla Scala de Milán
    Trabajadores del Teatro Colón

    Conferenza stampa congiunta: lavoratori Scala e Colon 

    inviato da habitué il 29 agosto 2010

    I lavoratori del Teatro alla Scala di Milano e del Teatro Colón fanno appello a tutta la stampa, ai media, ai dipendenti di entrambi i teatri e al pubblico in generale, alla conferenza stampa presso l'hotel Bauen , Av . Callao 360 (CABA), il Martedì 31 agosto alle ore 11.

    Alla conferenza, sarà letto un comunicato congiunto denunciando la situazione grave per entrambi i teatri e dei loro dipendenti, derivante dalla attuazione di politiche che minacciano la conservazione e la manutenzione del patrimonio culturale e artistico sia materiali che immateriali di entranbe istituzioni e limitano l'accesso alle stesse distruggendo il principio della moltiplicazione del reddito sociale.

    Si prega di diffondere
    I lavoratori del Teatro alla Scala
    lavoratori del Teatro Colon

    14 Agosto 2010

    TEATRO ALLA SCALA, LA TORNEE IN ARGENTINA – IL VOLANTINO VERRA’ DISTRIBUITO AL COLON DI BS. AS.

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:11

    Il Teatro alla Scala rischia di essere privatizzato.
    La cultura è un bene collettivo e deve restare tale, libera da logiche economiche perché la sua ricchezza è la creatività e l’elevazione delle coscienze degli esseri umani

    Salutiamo i cittadini argentini, che potranno godersi i concerti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, diretta dal Maestro Daniel Barenboim, in occasione dei festeggiamenti dei duecento anni della Repubblica Argentina.

    Questa tournée è stata incerta fino al 22 luglio. Infatti, i lavoratori della Scala, compresi orchestrali e coro, sono in stato d’agitazione dal mese d’aprile e vorremmo spiegarvi le motivazioni.

    Il Governo del Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi ed il suo Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, il 30 Aprile 2010 emanava un Decreto Legge, successivamente discusso e tramutato in Legge, nel quale sono contenute norme in materia di spettacolo ed attività culturali inauditamente gravi ed anticostituzionali.

    Queste norme coinvolgono i lavoratori di ben tredici fondazioni liriche sinfoniche italiane, tra le quali anche il Teatro alla Scala.

    Il governo italiano, con questa Legge, ha centralizzato su di sé il controllo della produzione musicale e teatrale italiana ed ha tagliato i finanziamenti economici per lo spettacolo e la cultura.

    A questo, i lavoratori dei tredici Teatri lirici sinfonici e dell’Orchestra Santa Cecilia di Roma hanno risposto con numerose iniziative di lotta.

    Sono “saltate” le prime, sono state organizzate molte iniziative sia all’interno, che all’esterno dei Teatri, sono stati vissuti momenti di forte tensione a Milano, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Italiana, Napolitano, il 24 aprile 2010. Si è sfiorata l’occupazione di tutti i teatri italiani e la sospensione delle tournée.

    Il taglio dei finanziamenti ed il blocco delle assunzioni peseranno sulla quantità e sulla qualità degli spettacoli. I lavoratori precari rischieranno di perdere il lavoro o di rimanere precari a vita.

    L’autonomia artistica dei Teatri ed in particolare del Teatro alla Scala è fortemente messa in discussione.

    Il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, ed il sopraintendente Lissner, in questi giorni, stanno facendo “grandi promesse” per spegnere le lotte dei lavoratori

    Per la produzione degli spettacoli, una delle possibili conseguenze, sarà il ricorso massiccio al lavoro “esterno” ed al lavoro interinale, aprendo e chiudendo i rapporti di lavoro in base ai progetti aziendali, trascurando la ricchezza professionale della quale queste persone sono portatrici e sulla quale è necessario investire.

    Sono anni che i lavoratori di questo settore attendono il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro e che i lavoratori della Scala attendono il rinnovo del Contratto Aziendale, ma per ora, a favore di quest’ultimo sono state spese solo vaghe “promesse”, senza alcun coinvolgimento nella discussione dei lavoratori.

    La cultura è un bene collettivo e deve restare tale, libera da logiche economiche perché la sua ricchezza è la creatività e l’elevazione delle coscienze e degli esseri umani; questo vale anche per il Teatro alla Scala che rischia di essere privatizzato e di dover rispondere al mercato.

    Su questo obiettivi la CUB (il sindacato di base) svilupperà nuove iniziative di mobilitazione, coordinate tra tutti i Teatri Lirico-Sinfonici italiani.

    Con l’impegno dei lavoratori difenderà la Cultura, la Musica, il Teatro come beni liberi da logiche economiche.

    Lavoratori e Cittadini Argentini solidarizzate con la lotta dei lavoratori del Teatro alla Scala per la difesa della cultura come bene pubblico ed universale.

    COLLETTIVO LAVORATORI CUB SCALA

    CUB INFORMAZIONE                       Milano, Agosto 2010

    DI SEGUITO IL TESTO IN SPAGNOLO CHE SARA' DISTRIBUITO AL TEATRO COLON DI BUENOS AIRES

    El teatro de la Scala de Milán corre el riesgo de ser privatizado.

    La cultura es un bien colectivo y así debe seguir siendo, libre de lógicas económicas porque su riqueza es la creatividad y la elevación de la conciencia de los seres humanos.

     

    Saludamos a los ciudadanos argentinos, que podrán gozar de los conciertos de la Orquesta del Teatro la Scala de Milán, dirigida por el Maestro Daniel Barenboin, por la celebración del bicentenario de la República Argentina.

     

    Esta gira estuvo en duda hasta el 22 de julio, porque los trabajadores de la Scala incluidos los de la orquesta y coros, se encontraban en un estado de agitación desde el mes de abril y quisiéramos poder explicar los motivos.

     

    El Gobierno del Presidente del “Consiglio” italiano, Silvio Berlusconi y su Ministro para los bienes culturales Sandro Bondi, elaboraron un decreto de ley el 30 de abril de 2010, sucesivamente discutido y transformado en ley, en el cual fueron introducidas normas en materia de espectáculos y actividades culturales, un hecho indudablemente grave e inconstitucional.

     

    Estas normas inconstitucionales involucran a los trabajadores de trece fundaciones líricas y sinfónicas italianas, entre las que se encuentra el Teatro de la Scala de Milán.

     

    El Gobierno italiano, con esta ley, centraliza en sí mismo el control de la producción musical y teatral italiana y dispone de un recorte de financiamientos económicos públicos para espectáculos y cultura.

    A estos abusos, los trabajadores de los trece teatros liricos y sinfónicos y la Orquesta de Santa Cecilia de Roma han dado numerosas respuestas con iniciativas de lucha.

     

    En consideración de esta lucha cancelaron todas las “operas primas”, se organizaron diversas manifestaciones adentro y fuera de los teatros, se vivieron momentos de altísima tensión en Milán en ocasión de la visita del Presidente de la República Italiana, Giorgio Napolitano, el 24 de abril 2010. Se llegó a ocupar casi la totalidad de los teatros italianos y a suspender todas las giras.

    El corte de los financiamientos y el bloqueo en la asunción de nuevo personal, a la larga pesaran sobre la calidad y la cantidad de los espectáculos. Los trabajadores precarios se encuentran en riesgo de perder el trabajo o de ser trabajadores precarios de por vida.

     

    La autonomía artística de los teatros y particularmente del Teatro de la Scala, será fuertemente puesto en discusión.

     

    La intendente de Milán, Letizia Moratti, y el “superintendente” cultural Lissner, en estos días estuvieron haciendo “grandes promesas” para tratar de frenar la lucha de los trabajadores.

     

    Para la producción de los espectáculos, una de las posibles consecuencias, seria recurrir a trabajadores “externos” y a trabajadores precarios, abriendo y cerrando relaciones de trabajo en base a trabajos temporales, olvidándose y dejando de lado la riqueza profesional que estas personas han logrado con el transcurso del tiempo y sobre las cuales es más que necesario seguir invirtiendo.

     

    Han pasado muchos años desde que los trabajadores de este sector esperan la renovación del Contrato Nacional de Trabajo y que los trabajadores de la Scala esperan la renovación del contrato de trabajo interno, pero por ahora nada de esto se hizo, solo por el contrato interno han hecho muchas promesas pero siempre evitando el dialogo de ellas con los trabajadores.

     

    La cultura es un bien colectivo y así debe seguir siendo, libre de lógicas económicas porque su riqueza es la creatividad y la elevación de la conciencia de los seres humanos; esto vale también para el Teatro de la Scala de Milán que corre el riesgo de ser privatizado y de tener que responder al mercado.

     

    Sobre estos objetivos la CUB (el sindicato de Base) propondrá nuevas iniciativas de lucha y movilización, coordinadas entre todos los teatros liricos y sinfónicos italianos.

     

    Esto se puede lograr con el empeño de los trabajadores en defender la Cultura, la Música y el Teatro como bienes libres de lógicas económicas.

     

    Trabajadores argentinos les pedimos solidaridad con la lucha de los trabajadores del teatro de la Scala para la defensa de la Cultura como bien público y universal.

     

    COLLETTIVO LAVORATORI CUB SCALA    CUB INFORMAZIONE     Milano, Agosto 2010

    TEATRO ALLA SCALA, LA TORNEE IN ARGENTINA – IL VOLANTINO VERRA' DISTRIBUITO AL COLON DI BS. AS.

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:11

    Il Teatro alla Scala rischia di essere privatizzato.
    La cultura è un bene collettivo e deve restare tale, libera da logiche economiche perché la sua ricchezza è la creatività e l’elevazione delle coscienze degli esseri umani

    Salutiamo i cittadini argentini, che potranno godersi i concerti dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, diretta dal Maestro Daniel Barenboim, in occasione dei festeggiamenti dei duecento anni della Repubblica Argentina.

    Questa tournée è stata incerta fino al 22 luglio. Infatti, i lavoratori della Scala, compresi orchestrali e coro, sono in stato d’agitazione dal mese d’aprile e vorremmo spiegarvi le motivazioni.

    Il Governo del Presidente del Consiglio Italiano Silvio Berlusconi ed il suo Ministro per i Beni Culturali Sandro Bondi, il 30 Aprile 2010 emanava un Decreto Legge, successivamente discusso e tramutato in Legge, nel quale sono contenute norme in materia di spettacolo ed attività culturali inauditamente gravi ed anticostituzionali.

    Queste norme coinvolgono i lavoratori di ben tredici fondazioni liriche sinfoniche italiane, tra le quali anche il Teatro alla Scala.

    Il governo italiano, con questa Legge, ha centralizzato su di sé il controllo della produzione musicale e teatrale italiana ed ha tagliato i finanziamenti economici per lo spettacolo e la cultura.

    A questo, i lavoratori dei tredici Teatri lirici sinfonici e dell’Orchestra Santa Cecilia di Roma hanno risposto con numerose iniziative di lotta.

    Sono “saltate” le prime, sono state organizzate molte iniziative sia all’interno, che all’esterno dei Teatri, sono stati vissuti momenti di forte tensione a Milano, in occasione della visita del Presidente della Repubblica Italiana, Napolitano, il 24 aprile 2010. Si è sfiorata l’occupazione di tutti i teatri italiani e la sospensione delle tournée.

    Il taglio dei finanziamenti ed il blocco delle assunzioni peseranno sulla quantità e sulla qualità degli spettacoli. I lavoratori precari rischieranno di perdere il lavoro o di rimanere precari a vita.

    L’autonomia artistica dei Teatri ed in particolare del Teatro alla Scala è fortemente messa in discussione.

    Il Sindaco di Milano, Letizia Moratti, ed il sopraintendente Lissner, in questi giorni, stanno facendo “grandi promesse” per spegnere le lotte dei lavoratori

    Per la produzione degli spettacoli, una delle possibili conseguenze, sarà il ricorso massiccio al lavoro “esterno” ed al lavoro interinale, aprendo e chiudendo i rapporti di lavoro in base ai progetti aziendali, trascurando la ricchezza professionale della quale queste persone sono portatrici e sulla quale è necessario investire.

    Sono anni che i lavoratori di questo settore attendono il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro e che i lavoratori della Scala attendono il rinnovo del Contratto Aziendale, ma per ora, a favore di quest’ultimo sono state spese solo vaghe “promesse”, senza alcun coinvolgimento nella discussione dei lavoratori.

    La cultura è un bene collettivo e deve restare tale, libera da logiche economiche perché la sua ricchezza è la creatività e l’elevazione delle coscienze e degli esseri umani; questo vale anche per il Teatro alla Scala che rischia di essere privatizzato e di dover rispondere al mercato.

    Su questo obiettivi la CUB (il sindacato di base) svilupperà nuove iniziative di mobilitazione, coordinate tra tutti i Teatri Lirico-Sinfonici italiani.

    Con l’impegno dei lavoratori difenderà la Cultura, la Musica, il Teatro come beni liberi da logiche economiche.

    Lavoratori e Cittadini Argentini solidarizzate con la lotta dei lavoratori del Teatro alla Scala per la difesa della cultura come bene pubblico ed universale.

    COLLETTIVO LAVORATORI CUB SCALA

    CUB INFORMAZIONE                       Milano, Agosto 2010

    DI SEGUITO IL TESTO IN SPAGNOLO CHE SARA' DISTRIBUITO AL TEATRO COLON DI BUENOS AIRES

    El teatro de la Scala de Milán corre el riesgo de ser privatizado.

    La cultura es un bien colectivo y así debe seguir siendo, libre de lógicas económicas porque su riqueza es la creatividad y la elevación de la conciencia de los seres humanos.

     

    Saludamos a los ciudadanos argentinos, que podrán gozar de los conciertos de la Orquesta del Teatro la Scala de Milán, dirigida por el Maestro Daniel Barenboin, por la celebración del bicentenario de la República Argentina.

     

    Esta gira estuvo en duda hasta el 22 de julio, porque los trabajadores de la Scala incluidos los de la orquesta y coros, se encontraban en un estado de agitación desde el mes de abril y quisiéramos poder explicar los motivos.

     

    El Gobierno del Presidente del “Consiglio” italiano, Silvio Berlusconi y su Ministro para los bienes culturales Sandro Bondi, elaboraron un decreto de ley el 30 de abril de 2010, sucesivamente discutido y transformado en ley, en el cual fueron introducidas normas en materia de espectáculos y actividades culturales, un hecho indudablemente grave e inconstitucional.

     

    Estas normas inconstitucionales involucran a los trabajadores de trece fundaciones líricas y sinfónicas italianas, entre las que se encuentra el Teatro de la Scala de Milán.

     

    El Gobierno italiano, con esta ley, centraliza en sí mismo el control de la producción musical y teatral italiana y dispone de un recorte de financiamientos económicos públicos para espectáculos y cultura.

    A estos abusos, los trabajadores de los trece teatros liricos y sinfónicos y la Orquesta de Santa Cecilia de Roma han dado numerosas respuestas con iniciativas de lucha.

     

    En consideración de esta lucha cancelaron todas las “operas primas”, se organizaron diversas manifestaciones adentro y fuera de los teatros, se vivieron momentos de altísima tensión en Milán en ocasión de la visita del Presidente de la República Italiana, Giorgio Napolitano, el 24 de abril 2010. Se llegó a ocupar casi la totalidad de los teatros italianos y a suspender todas las giras.

    El corte de los financiamientos y el bloqueo en la asunción de nuevo personal, a la larga pesaran sobre la calidad y la cantidad de los espectáculos. Los trabajadores precarios se encuentran en riesgo de perder el trabajo o de ser trabajadores precarios de por vida.

     

    La autonomía artística de los teatros y particularmente del Teatro de la Scala, será fuertemente puesto en discusión.

     

    La intendente de Milán, Letizia Moratti, y el “superintendente” cultural Lissner, en estos días estuvieron haciendo “grandes promesas” para tratar de frenar la lucha de los trabajadores.

     

    Para la producción de los espectáculos, una de las posibles consecuencias, seria recurrir a trabajadores “externos” y a trabajadores precarios, abriendo y cerrando relaciones de trabajo en base a trabajos temporales, olvidándose y dejando de lado la riqueza profesional que estas personas han logrado con el transcurso del tiempo y sobre las cuales es más que necesario seguir invirtiendo.

     

    Han pasado muchos años desde que los trabajadores de este sector esperan la renovación del Contrato Nacional de Trabajo y que los trabajadores de la Scala esperan la renovación del contrato de trabajo interno, pero por ahora nada de esto se hizo, solo por el contrato interno han hecho muchas promesas pero siempre evitando el dialogo de ellas con los trabajadores.

     

    La cultura es un bien colectivo y así debe seguir siendo, libre de lógicas económicas porque su riqueza es la creatividad y la elevación de la conciencia de los seres humanos; esto vale también para el Teatro de la Scala de Milán que corre el riesgo de ser privatizado y de tener que responder al mercado.

     

    Sobre estos objetivos la CUB (el sindicato de Base) propondrá nuevas iniciativas de lucha y movilización, coordinadas entre todos los teatros liricos y sinfónicos italianos.

     

    Esto se puede lograr con el empeño de los trabajadores en defender la Cultura, la Música y el Teatro como bienes libres de lógicas económicas.

     

    Trabajadores argentinos les pedimos solidaridad con la lucha de los trabajadores del teatro de la Scala para la defensa de la Cultura como bien público y universal.

     

    COLLETTIVO LAVORATORI CUB SCALA    CUB INFORMAZIONE     Milano, Agosto 2010

    30 Luglio 2010

    SOS GENOVA .EMERGENZA CARLO FELICE .MAX SOLIDARIETà AI 300 LAVORATORI

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:05

    MENTRE IL TEATRINO  DEL PDL SI  PRENDE  TUTTA LA SCENA, A GENOVA SI CONSUMA IL DRAMMA CAUSATO DA UNO DEI  GENDARMI DI BONDI .

    GENOVA – Carlo Felice, conto alla rovescia la Regione dice sì alla cassa in deroga
    MICHELA BOMPANI
    MERCOLEDÌ, 28 LUGLIO 2010 LA REPUBBLICA – Genova


    E il teatro pensa di chiedere i danni all´ex commissario

    La cassa integrazione in deroga e un probabile ricorso alla Corte dei Conti contro l´ex commissario del teatro Giuseppe Ferrazza. E´ febbrile il lavoro del consiglio d´amministrazione, del sovrintendente Giovanni Pacor, del direttore di staff Renzo Fossati (questi ultimi ufficialmente ancora senza contratto) intorno alla situazione disperata della Fondazione Teatro Carlo Felice. L´assessore comunale alle Politiche del lavoro, Mario Margini, ieri ha verificato con la Regione l´eventualità di ottenere la cassa integrazione in deroga per i lavoratori del teatro. Disco verde immediato da piazza De Ferrari: «Se serve, siamo pronti a concederla – dice l´assessore regionale alle Politiche dell´occupazione, Enrico Vesco – Sarebbe la prima volta e andrebbe studiata bene la situazione, ma l´abbiamo fatto per la Compagnia Unica per nove mesi, perché non farlo anche per il Carlo Felice?».
    I lavoratori, spiega Vesco, dovrebbero però seguire percorsi di aggiornamento, durante il periodo di cassa in deroga, che andranno organizzati. Chi guadagna più di 1600 euro si troverà in busta paga circa 900 euro. «Nel momento in cui ci sarà un accordo sindacale, potrà partire immediatamente la cassa», indica i tempi Vesco.
    Le decisioni però sono rimandate alla prossima settimana, o almeno alle ore successive l´audizione di sabato durante il consiglio di amministrazione della Deloitte & Touche, la società che ha analizzato i conti del Carlo Felice e che avrebbe preparato una serie di proposte per uscire dalla drammatica crisi. Proprio tra quelle righe, poi, potrebbe esserci una chiave, che la Fondazione attende. Ovvero nella relazione potrebbero esserci gli elementi perché possa partire una denuncia alla Corte dei Conti contro l´operato del commissario, Giuseppe Ferrazza che ha guidato per gli ultimi (quasi) due anni il teatro.
    Dentro il Carlo Felice si sono fatti i calcoli: la situazione finanziaria sarebbe peggiorata, durante i mesi di commissariamento, di oltre tre milioni e mezzo di euro. Non solo, il commissario avrebbe confermato gli impegni tra la Fondazione e il maestro Daniel Oren per la prossima stagione, quando mancano 11 milioni di liquidità al teatro per arrivare a dicembre. E soprattutto per pagare gli stipendi. Bisogna fare un salto indietro, ai tempi in cui Oren divenne direttore principale del teatro con un contratto simbolico di un euro. E l´impegno però, ad affidargli la direzione di alcune opere in diverse stagioni. Quando Ferrazza dovette ridiscutere il cachet di Oren (ovviamente tagliandolo), però, avrebbe firmato una lettera in cui confermava al maestro l´impegno a invitarlo sul podio in future stagioni. Se così fosse avrebbe in qualche modo ipotecato il futuro del teatro. E consegnato al maestro una carta con la quale vantare diritti nei confronti della Fondazione.
    «La gestione del commissario Ferrazza al Carlo Felice ci ha ridotto così: perché? Perché con il sovrintendente Gennaro Di Benedetto eravamo riusciti ad abbassare il deficit patrimoniale e oggi, dopo il commissariamento, siamo a 13,5 milioni?», denuncia Maria Pia Scandolo, sindacalista della Cgil in teatro. «Noi siamo pronti in ogni momento a discutere il futuro perché vogliamo che ci sia un futuro per i trecento lavoratori del Carlo Felice – dice Scandolo – non esistono ferie o festività, in qualunque momento noi ci saremo». La sindacalista è preoccupata dell´eventuale soluzione della cassa integrazione in deroga per i dipendenti del teatro: «Immagino un impatto molto pesante, i lavoratori che percepiranno 1000 euro al mese se andrà bene, ma non possono pagare loro una gestione, l´ultima, che i nuovi vertici dovrebbero valutare di denunciare».
    Servono 11 milioni di liquidità: difficile immaginare uno sponsor che si accolli un carico del genere che per altro non risolverebbe nulla, servirebbe solo per arrivare a fine anno. «Credo che se una soluzione va individuata – dice Scandolo – andrà cercata nella realizzazione di un serio e credibile piano industriale di risanamento: con quello si potrà convincere le banche a salvare il Carlo Felice».

    20 Luglio 2010

    adda’ passà ‘a nuttata

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:45

     SCALA: LOTTA SU OBIETTIVI CHIARI!

     

    Alla vigilia del “sospirato” incontro con la dott.sa Letizia Moratti, Presidente della Fondazione Scala, sentiamo la necessità di trarre un bilancio dei tre mesi di lotta dei lavoratori della Scala e degli Enti Lirico-Sinfonici italiani.

    Il “famigerato Decreto Bondi”, modificato in parte e convertito in Legge, rappresenta un’ipoteca pesantemente negativa sull’attività ed il futuro dei Teatri Lirici Sinfonici italiani e della Scala.

    La domanda ora è questa: Che fare dopo la conversione in Legge dello Stato del Decreto Bondi? I primi tentativi di risposta a questa domanda sono stati l’avvio del “festival” delle idee e delle ipotesi più stravaganti:

    -LISSNER CI SALVERA’!!

    Il Sovrintendente, ma non è il solo,  usa “l’estintore”, per spegnere le lotte. Si muove su due direttrici:

      Assicurare alla Scala l’autonomia, abbracciando la parola d’ordine “regolamenti entro luglio dal              Consiglio dei Ministri”, nel tentativo di recuperare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, volendo    assicurare la programmazione della prossima stagione;

     Confermare gli organici attuali per il 2010-2011. Su quest’obiettivo, avvalorato dalla firma della sig.ra  Moratti, tutte le sigle dei sindacati confederali, compreso il FIALS, concordano.

     

    La nostra opinione è che, il voler fare della Scala un’isola felice in un mare di merda, non regge. 

    Così come, in mancanza di soldi, non reggono gli impegni sugli organici. I fondi tagliati dallo stato (FUS), se non saranno garantiti dalla Sindaca Moratti (Comune di Milano), faranno sì che il Teatro finisca nelle mani dei privati.

     

    -Svuotare la Legge con la contrattazione. 


    Nelle agitate acque sindacali di questi giorni, si sono chiarite le posizioni e si sono evidenziati due blocchi. Da un lato CISL e UIL che, pur sgomitando tra loro, si sono accomodati a “tavola”, abbandonando le lotte contro la Legge “Bondi” rassicurandosi ed accontentandosi delle “quattro lenticchie” offerte da Lissner. D’altro lato, CGIL e FIALS inviano lettere aperte a Lissner ed alla Moratti richiedendo una trattativa che capitalizzi le lotte sviluppate sinora, ma quali siano obiettivi e contenuti è un mistero. Infatti, la “famosa” piattaforma non è mai stata discussa con i lavoratori e, men che meno, da loro approvata. 

     

    Come CUB Informazione e Collettivo CUB Scala riteniamo che:

     

    La Legge “Bondi” sia assolutamente negativa ed anticostituzionale. Da questo giudizio ne discende una coerenza nella proclamazione delle lotte e nei comportamenti nel lungo periodo

    Il futuro della Scala e delle altre tredici Fondazioni  Lirico-Sinfonici italiane è legato al F.U.S.. Se lo Stato taglia i fondi per lo spettacolo, sarà impossibile garantire qualità e quantità della produzione lirico-sinfonica. Così facendo, si spalanca la strada ai privati nella produzione culturale, mettendo una pietra tombale sulle garanzie costituzionali e sul ruolo dello stato nel garantire la cultura a tutti i cittadini. Aumentare i fondi del FUS ed una loro equa distribuzione sono un obiettivo irrinunciabile;

    La Scala deve impegnarsi a garantire gli organici necessari per le sue produzioni culturali con contratti di lavoro a tempo indeterminato. La Scala deve rinunciare al ricorso in appello ed accettare le sentenze favorevoli al riconoscimento del contratto di lavoro a tempo indeterminato per quei lavoratori con sentenza di primo grado favorevole all’assunzione. Per gli altri lavoratori, con contratti a termine o precari, deve essere aperta una trattativa vera e finalizzata al loro inserimento nella pianta organica convertendo i loro contratti a tempo indeterminato. In questi anni, la Scala ha aumentato notevolmente la quantità di spettacoli. Quella dell’incremento quantitativo e qualitativo degli spettacoli ci sembra una necessità che, per essere mantenuta, necessita di un adeguamento degli organici, superando ogni riferimento a piante organiche del passato e che non hanno più senso oggi;

    Consideriamo inderogabile rinnovare il Contratto Nazionale dei Lavoratori del Settore. La sottovalutazione di questo strumento unificante ha provocato una frantumazione contrattuale tra i lavoratori del settore lirico-sinfonico. Noi consideriamo fondamentale la contrattazione aziendale, rispetto alla quale dovrà essere avviata una consultazione, ma pensiamo che la contrattazione nazionale sia anch’essa irrinunciabile perché salvaguarda tutti i lavoratori, compresi quelli meno forti, permettendo a tutti di condividere migliori condizioni di lavoro. 

    In conclusione, pensiamo che sia fondamentale coinvolgere tutti i lavoratori ed indicare obiettivi chiari.

    Pensiamo inoltre sia necessario mettere mano agli strumenti della democrazia. E’ matura l’esigenza che tutti i lavoratori della Scala possano eleggere i loro rappresentanti sulla base della regola democratica di una testa, un voto. 

    Proponiamo che, anche alla Scala, si eleggano gli R.S.U. (Rappresentanti Sindacali Unitari) e gli R.L.S. (Rappresentanti Lavoratori alla Sicurezza). Avere una rappresentanza sindacale che rappresenti la volontà dei lavoratori è un indispensabile  strumento democratico che permette di durare nel tempo e raggiungere gli obiettivi.

    cub/informazione Cub Scala

     

    19 luglio 2010

    adda' passà 'a nuttata

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:45

     SCALA: LOTTA SU OBIETTIVI CHIARI!

     

    Alla vigilia del “sospirato” incontro con la dott.sa Letizia Moratti, Presidente della Fondazione Scala, sentiamo la necessità di trarre un bilancio dei tre mesi di lotta dei lavoratori della Scala e degli Enti Lirico-Sinfonici italiani.

    Il “famigerato Decreto Bondi”, modificato in parte e convertito in Legge, rappresenta un’ipoteca pesantemente negativa sull’attività ed il futuro dei Teatri Lirici Sinfonici italiani e della Scala.

    La domanda ora è questa: Che fare dopo la conversione in Legge dello Stato del Decreto Bondi? I primi tentativi di risposta a questa domanda sono stati l’avvio del “festival” delle idee e delle ipotesi più stravaganti:

    -LISSNER CI SALVERA’!!

    Il Sovrintendente, ma non è il solo,  usa “l’estintore”, per spegnere le lotte. Si muove su due direttrici:

      Assicurare alla Scala l’autonomia, abbracciando la parola d’ordine “regolamenti entro luglio dal              Consiglio dei Ministri”, nel tentativo di recuperare dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, volendo    assicurare la programmazione della prossima stagione;

     Confermare gli organici attuali per il 2010-2011. Su quest’obiettivo, avvalorato dalla firma della sig.ra  Moratti, tutte le sigle dei sindacati confederali, compreso il FIALS, concordano.

     

    La nostra opinione è che, il voler fare della Scala un’isola felice in un mare di merda, non regge. 

    Così come, in mancanza di soldi, non reggono gli impegni sugli organici. I fondi tagliati dallo stato (FUS), se non saranno garantiti dalla Sindaca Moratti (Comune di Milano), faranno sì che il Teatro finisca nelle mani dei privati.

     

    -Svuotare la Legge con la contrattazione. 


    Nelle agitate acque sindacali di questi giorni, si sono chiarite le posizioni e si sono evidenziati due blocchi. Da un lato CISL e UIL che, pur sgomitando tra loro, si sono accomodati a “tavola”, abbandonando le lotte contro la Legge “Bondi” rassicurandosi ed accontentandosi delle “quattro lenticchie” offerte da Lissner. D’altro lato, CGIL e FIALS inviano lettere aperte a Lissner ed alla Moratti richiedendo una trattativa che capitalizzi le lotte sviluppate sinora, ma quali siano obiettivi e contenuti è un mistero. Infatti, la “famosa” piattaforma non è mai stata discussa con i lavoratori e, men che meno, da loro approvata. 

     

    Come CUB Informazione e Collettivo CUB Scala riteniamo che:

     

    La Legge “Bondi” sia assolutamente negativa ed anticostituzionale. Da questo giudizio ne discende una coerenza nella proclamazione delle lotte e nei comportamenti nel lungo periodo

    Il futuro della Scala e delle altre tredici Fondazioni  Lirico-Sinfonici italiane è legato al F.U.S.. Se lo Stato taglia i fondi per lo spettacolo, sarà impossibile garantire qualità e quantità della produzione lirico-sinfonica. Così facendo, si spalanca la strada ai privati nella produzione culturale, mettendo una pietra tombale sulle garanzie costituzionali e sul ruolo dello stato nel garantire la cultura a tutti i cittadini. Aumentare i fondi del FUS ed una loro equa distribuzione sono un obiettivo irrinunciabile;

    La Scala deve impegnarsi a garantire gli organici necessari per le sue produzioni culturali con contratti di lavoro a tempo indeterminato. La Scala deve rinunciare al ricorso in appello ed accettare le sentenze favorevoli al riconoscimento del contratto di lavoro a tempo indeterminato per quei lavoratori con sentenza di primo grado favorevole all’assunzione. Per gli altri lavoratori, con contratti a termine o precari, deve essere aperta una trattativa vera e finalizzata al loro inserimento nella pianta organica convertendo i loro contratti a tempo indeterminato. In questi anni, la Scala ha aumentato notevolmente la quantità di spettacoli. Quella dell’incremento quantitativo e qualitativo degli spettacoli ci sembra una necessità che, per essere mantenuta, necessita di un adeguamento degli organici, superando ogni riferimento a piante organiche del passato e che non hanno più senso oggi;

    Consideriamo inderogabile rinnovare il Contratto Nazionale dei Lavoratori del Settore. La sottovalutazione di questo strumento unificante ha provocato una frantumazione contrattuale tra i lavoratori del settore lirico-sinfonico. Noi consideriamo fondamentale la contrattazione aziendale, rispetto alla quale dovrà essere avviata una consultazione, ma pensiamo che la contrattazione nazionale sia anch’essa irrinunciabile perché salvaguarda tutti i lavoratori, compresi quelli meno forti, permettendo a tutti di condividere migliori condizioni di lavoro. 

    In conclusione, pensiamo che sia fondamentale coinvolgere tutti i lavoratori ed indicare obiettivi chiari.

    Pensiamo inoltre sia necessario mettere mano agli strumenti della democrazia. E’ matura l’esigenza che tutti i lavoratori della Scala possano eleggere i loro rappresentanti sulla base della regola democratica di una testa, un voto. 

    Proponiamo che, anche alla Scala, si eleggano gli R.S.U. (Rappresentanti Sindacali Unitari) e gli R.L.S. (Rappresentanti Lavoratori alla Sicurezza). Avere una rappresentanza sindacale che rappresenti la volontà dei lavoratori è un indispensabile  strumento democratico che permette di durare nel tempo e raggiungere gli obiettivi.

    cub/informazione Cub Scala

     

    19 luglio 2010

    17 Luglio 2010

    NOTTE DA LUPI O DA SCIACALLI?

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 03:04
    IL TEATRO, INTESO I LAVORATORI ,VUOLE FARE PRESSIONE AL SINDACO/PRESIDENTE PER FAR TIRARGLI FUORI PIU' SOLDI E IMPEGNI CONCRETI PER  IL PRESENTE E FUTURO DELLA SCALA AL FINE DI  ATTENUARE  I TAGLI AL FUS E I DANNI DELLA LEGGE 100 APPENA APPROVATA IN PARLAMENTO.
    IL MINACCIATO SCIOPERO DI CORO E ORCHESTRA SULLA TRASFERTA ESTIVA COLPIREBBE SOLO L'IMMAGINE DELLA MILANO EXPO /MORATTI NEL MONDO E  ZERO  LE CASSE DELLA FONDAZIONE SCALA.
    LA DIREZIONE  SCALA CHE FA ?
    INVECE DI SGOMITARE  PER ARRIVARE  PRIMA A BATTER CASSA  E AFFIANCARSI ASSIEME AI LAVORATORI NEL J'ACCUSE  PER LA  GRAVE ASSENZA DEL SINDACO DEL MONOPOLI  IN QUESTI DUE LUNGHI MESI DI LOTTA E  AGONIA DEL TEATRO, LANCIA  ULTIMATUM ALLE MASSE ARTISTICHE CHE SCADONO PUNTUALI CON LARGO ANTICIPO, PER NON PAGARE I GIORNI CHE SI SAREBBERO DOVUTI FARE IN TRASFERTA A POMPEI E  A BUENOS AIRES CHE DA IERI SERA E' DIVENTATA UN'ALTRA TURNè VITTIMA DA ULTIMATUM .ANCHE SE SAREBBE INIZIATA  IL 25 AGOSTO.
    IERI INOLTRE DECIDE  DI NON PAGARE I GIORNI DI PROVE GIà ESEGUITE  PER PREPARARE  SIA  IL CONCERTO DI POMPEI  CHE PER QUELLE GIà ESEGUITE E CHE SERVIREBBERO NEI PROSSIMI GIORNI PER PREPARARE  BUENOS AIRES .
    MENTRE ORCHESTRA E CORO SI LANCIANO IN PRIMA LINEA ALL'ASSALTO DELLA "DONNA IMMOBILE" PER DARGLI UNA SCOSSA, LA DIREZIONE LI COLPISCE ALLE SPALLE ADDEBITANDOGLI UN MARE DI GIORNI DI ASSENZA PER  RECUPERARE MALDESTRAMENTE LE PERDITE PROVOCATE  DAGLI SCIOPERI CONTRO IL DECRETO  BONDI  OGGI LEGGE 100 CONTRO  LA QUALE ULTIMAMENTE  ANCHE LISSNER SI E' SCHIERATO PLATEALMENTE… O ASTUTAMENTE DA ABILE POPULISTA, VIEN DA PENSARE ORA. 
    IN DIREZIONE GIRANO LUPI TRAVESTITI DA AGNELLI CHE TRASCENDONO IN SCIACALLI O BURLONI DA FINE STAGIONE?
    O SI SRAGIONA PER IL CALDO TORRIDO ?
    LA NOTTE PORTA CONSIGLIO? FORSE CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE PER  FERMARE UNA DIREZIONE CHE LAVORA AL SOLO FINE DI  DIVIDERE I LAVORATORI ?SOGNI.PERCHè QUESTO è IL SOGNO CHE INTENDE REALIZZARE IL C.D.A. DI ERMOLLI.
    VOGLIONO IMPLODERE LA SCALA PER CAMBIARE VERTICI ?IL DIR.GENERALE SOVRINTENDENTE ? IL SOVRINTENDENTE MINISTRO DELLA CULTURA IN FRANCIA?
    O TUTTI A CASA? O CHE ALTRO ANCORA SULLA PELLE DEGLI SCALIGERI?
    SALTA ALLA MENTE  W.ALLEN CHE ESCLAMA "NON C'E' LIMITE AL PEGGIO".
     
    LA CUB/INFORMAZIONE -SCALA
    ESPRIME MASSIMA SOLIDARIETà  A CORO E ORCHESTRA  PER I GRAVI  ATTACCHI CHE STANNO SUBENDO E CREDE CHE SE QUESTE  PROVOCAZIONI VENGONO MESSE  IN PRATICA  è  ARRIVATO  IL MOMENTO DI INDIRE SCIOPERO SU FUTURE PRIME  E SETTE DICEMBRE.
    SENZA SE E SENZA MA.
    MA PER AMOR DEI NOSTRI FIGLI.

     

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    11 Luglio 2010

    La Scala e il governo devono riconoscere che l’organico è cresciuto

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:44

    Si sono inventati Decreti e la legge 100. Hanno mobilitato studi legali e parlamenti.
    La Fondazione Teatro alla Scala e questo Governo, nonostante le invenzioni legislative a colpi di maggioranze, devono riconoscere che l'organico della Scala è cresciuto in proporzione alla produzione. Da 140 aperture di sipario a 270. Da 812 a 1000 persone. Già 120 lavoratori hanno vinto le cause di lavoro dopo anni di precariato e ottenuto un rapporto a tempo indeterminato. Ora Lissner, Di Freda ed Ermolli, il grande vecchio di questa vicenda legislativa, devono accettare le sentenze. Smettere di sperperare soldi pubblici con inutili ricorsi in appello e addirittura in Cassazione. L'arroganza del potere non può schiacciare l'essenza del teatro, cioè il lavoro.
    I sindacati CGIL ,UIL e FIALS non devono tergiversare ma essere determinati come la CUB a ottenere questo riconoscimento dovuto. Il resto è demagogia come fa la Cisl quando si riempie la bocca con la parola "Autonomia".

    La Scala e il governo devono riconoscere che l'organico è cresciuto

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:44

    Si sono inventati Decreti e la legge 100. Hanno mobilitato studi legali e parlamenti.
    La Fondazione Teatro alla Scala e questo Governo, nonostante le invenzioni legislative a colpi di maggioranze, devono riconoscere che l'organico della Scala è cresciuto in proporzione alla produzione. Da 140 aperture di sipario a 270. Da 812 a 1000 persone. Già 120 lavoratori hanno vinto le cause di lavoro dopo anni di precariato e ottenuto un rapporto a tempo indeterminato. Ora Lissner, Di Freda ed Ermolli, il grande vecchio di questa vicenda legislativa, devono accettare le sentenze. Smettere di sperperare soldi pubblici con inutili ricorsi in appello e addirittura in Cassazione. L'arroganza del potere non può schiacciare l'essenza del teatro, cioè il lavoro.
    I sindacati CGIL ,UIL e FIALS non devono tergiversare ma essere determinati come la CUB a ottenere questo riconoscimento dovuto. Il resto è demagogia come fa la Cisl quando si riempie la bocca con la parola "Autonomia".

    10 Luglio 2010

    CIAO FRANCESCO

    Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 09:58

    questo blog è in lutto per la prematura scomparsa del più amato e virtuoso musicista della banda degli ottoni a scoppio.
    Francesco Cavaliere detto "o pittore".
    Ha sempre  partecipato a iniziative di lotta e solidarietà in difesa  dei più deboli in questo mondo.Generosamente. Ovunque ,andando a suonare  dalla bosnia allla palestina.Dalle fabbriche in lotta alla diesa dei teatri e della cultura con una sensibilità unica che esprimeva in sculture e pitture bellissime.
    Abbiamo perso un grande artista ,un grande  poeta della vita.
    CIAO FRANCESCO

    5 Luglio 2010

    Comunicato stampa sulla Sicurezza- nuove iniziative di lotta

    Filed under: Uncategorized — Tag: , , , — Lavoratoriscala @ 11:46

    stasera 9 luglio salterà la prima del Barbiere di Siviglia.

    continuano le iniziative di lotta.

    – minacce di annullamento delle tournée estive di Pompei e Buenos Aires, resta agli atti il voto di coro e orchestra che si sono espressi a favore della cancellazione degli spettacoli itineranti, a meno che, hanno chiarito, Lissner, il direttore generale Di Freda e il sindaco Letizia Moratti  si impegnino per migliorare la situazione.
    -iniziare subito la trattativa interna per le assunzioni a tempo indeterminato di chi ha vinto le cause e i contratti agli stagionali.
    la prossima settimana sarà decisiva, a cominciare da martedì 13, quando i delegati incontreranno il sovrintendente per affrontare il tema-occupazione.

                                OLTRE ALLA CULTURA TAGLIANO ANCHE SULLA SICUREZZA.COMUNICATO sulla sicurezza corretto

    DOPO IL PETRUZZELLI E LA FENICE NON VOGLIAMO CHE BRUCI ANCHE LA SCALA. (vedi word)

    IL 23 aprile e il 14 maggio, per due volte in poco meno di un mese, il malfunzinamento degli ascensori del teatro ha messo a repentaglio la vita dei lavoratori che sono precipitati per diversi piani (oggi sono in corso interventi importanti per sistemare le ascensori)
     
    Il 24 maggio viene fatto un esposto all'ASL di Milano per violazione del DLgs 81/08 presso il locale soprastante il "lampadario storico" della sala Piermarini. Le condizioni di salute e ambiente di lavoro degli adetti a quel posto, gli elettricisti, non rispetta la legge di sicurezza.
    (La ASL dopo un'ispezione, il  29-6 ha contestato una violazione dell' Art 64 del 81/08 e ha dato 30 gg per adeguare la postazione di lavoro)

    Ancora amianto! il 19 giugno, sotto la stoffa griggia del lampadario storico, si scopre l'amianto, sfuggito alla bonifica della scorsa estate. (sono in corso i lavori di bonifica)

    Questo è il clima in teatro,
    I sindacati stanno comunque cercando di aprire un tavolo di trattativa con Lissner: all’ordine del giorno ci sono le assunzioni degli stagionali (la nuova legge lo permette agli enti virtuosi) e la richiesta di accelerare i tempi per la realizzazione del regolamento ad hoc. Su quest’ultimo punto, però, il sovrintendente ha le mani legate: tutto passerà attraverso le aule parlamentari, che hanno diciotto mesi di tempo per approvarlo. «Altro che luglio, come aveva promesso il “francese”». A luglio, invece, il 9 per l’esattezza: salterà la prima del Barbiere di Siviglia. Nonostante la conversione in legge del decreto di riforma degli enti lirico-sinfonici, la mobilitazione non si ferma. Per la trasferta in programma a Buenos Aires a fine agosto, per ora, non è stata presa alcuna decisione in proposito, ma resta il pericolo che salti.

    30 Giugno 2010

    JAMES BONDI HA UCCISO LA LIRICA- Il testo non corrretto della legge

    Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 01:45

    1° LUGLIO: ASSEMBLEA GENERALE ALLE ORE 15.30 IN SALA PIERMARINI.

    Alle ore 17:15, al termine dell’Assemblea Generale dei lavoratori, presso i portici del Teatro alla Scala, in via Filodrammatici, si terrà una conferenza stampa indetta dalle OO.SS. e RSA,avente come tema:
    – problemi occupazionali e rinnovo dei contratti di lavoro, concorsi;
    – Legge Bondi;- tagli al Fus;- CCNL;

    Sono invitate la partecipare le forze politiche, culturali e sociali.

    LA LICENZA DI UCCIDERE GLI E' STATA CONCESSA DAL SENATO IL POMERIGGIO DEL 29 GIUGNO 2010.
    ALLA SCALA DAVANTI ALLA SCENA DEL CRIMINE SUONI, CORI, MEGAFONI.

    james bondi1     j bondi 2

    LA RABBIA DEI LAVORATORI. IL CORTEO FUNEBRE CON LA BANDA E INFINE LA BARA DELLA CULTURA  E' STATA  CONSEGNATA  A PALAZZO MARINO. LE SPESE DEL FUNERALE E I RISARCIMENTI ALLE VITTIME SONO A CARICO DEL SINDACO.

    CUB  SCALA

    I tagli alla lirica sono legge Orchestra della Scala in piazza

    I tagli alla lirica sono legge
    Orchestra della Scala in piazza

    Il decreto sulle fondazioni liriche diventa legge e i lavoratori tornano in piazza

    VEDI LE FOTO SU LA REPUBBLICA, CLICCA IL LINK :    FOTO

    È legge il decreto sulle fondazioni liriche.

    il sole 24 ore                        29 giugno 2010

    È legge il decreto sulle fondazioni liriche. Il semaforo verde al contestato provvedimento si é acceso con 150 sì, 112 no e 3 astenuti. A favore hanno votato Pdl e Lega, contrari Pd, Idv e Udc-Svp-Autonomie. Gli ultimi fuochi sul provvedimento si sono consumati in aula oggi al Senato, dove il via libera definitivo é giunto dopo un rapido passaggio in commissione Istruzione. L'opposizione ha tentato di dare battaglia sul provvedimento che scadeva oggi, ma le feree regole del Senato non hanno concesso loro spazio. Nonostante il controllo continuo del numero legale e l'atteggiamento ostruzionistico, non hanno potuto sconfiggere la maggioranza che ha serrato le file e si é presentata in aula assicurando il numero legale in un sonnacchioso giorno festivo per la Capitale, che festeggia San Pietro e Paolo. I lavoratori della Scala, intanto, hanno iniziato una pacifica forma di protesta improvvisando un concerto sotto i portici del teatro milanese.

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    Non sono mancati al momento di votare i cartelloni dell'Idv con svariati slogan: «No alla cosca, sì alla Tosca», «é l'ennesima Traviata del governo», «Bondi, con questa legge non ascolterai più ridi pagliaccio», «Berlusconi, l'unico Don Giovanni che ci piace é quello di Mozart», «governo, uno spettacolo indegno».

    Il provvedimento ha l'obiettivo di mettere mano ai bilanci dissestati della maggior parte delle 14 fondazioni lirico-sinfoniche del paese. Sul fronte del lavoro é previsto il blocco del turnover, con aperture per gli enti virtuosi, un giro di vite sulla contrattazione integrativa, il divieto di assunzioni a tempo indeterminato, con tempi di attuazione non immediati. Il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi in aula si é detto dispiaciuto per l'atteggiamento delle opposizioni che hanno parlato del decreto sulle fondazioni liriche come di un pasticcio «e non invece come di un fatto nuovo e positivo avvenuto in questo Parlamento».

    Poco più di una cinquantina gli emendamenti presentati, esattamente 53, di cui 19 del Pd e gli altri dell'Idv. Due le pregiudiziali di costituzionalità, una targata Pd, l'altra Idv, sono state respinte dall'aula. Come l'ordine del giorno Pd e Idv. «È indispensabile – ha detto Franco Asciutti (Pdl), relatore del provvedimento, al Sole24ore.com – evitare gli sprechi. In tutto il mondo più si alzano i sipari, più aumentano gli incassi. Solo in Italia più si alzano i sipari, più aumentano i costi, C'è disattenzione ad arrivare al pareggio del bilancio e a non spendere più di quanto si ha».

    Non é riuscito a dare battaglia il Pd che al Senato ha anche puntato a ripristinare buoni rapporti con l'Idv. Dopo una stressante battaglia ostruzionistica alla Camera, infatti, il partito di Di Pietro aveva rotto con gli onorevoli del Pd, che aveva ottenuto, insieme all'Udc, l'accoglimento di una decina di emendamenti condivisi. Comunque pollice verso del partito di Bersani sul provvedimento. «È palesemente incostituzionale – ha sostenuto Vincenzo Maria Vita (Pd) al Sole24ore.com – visto che dopo la riforma del titolo V della Costituzione non si potrebbe fare un testo così centralista in materia concorrente con le Regioni. Tanto che si annunciano già ricorsi della regioni, prima fra tutte la Toscana».

    «Il governo ha mostrato una schizofrenia con il testo stonato del decreto sulle fondazioni», ha detto al Sole 24ore.com il dipietrista Fabio Giambrone, vicepresidente del gruppo Idv e capogruppo nella commissione. Rispetto «al serio riordino del sistema lirico-sinfonico chiesto con voto unanime dalla commissione Istruzione del Senato con la risoluzione del 18 marzo 2009, che tracciava un percorso chiaro di riforma si é preferito adottare un provvedimento vergognoso. Il vero problema del settore è quello di avere risorse certe». Per Giambrone quella approvata é una legge che «lede la dignità dei lavoratori del mondo dello spettacolo, e che dopo il massacro della riforma della scuola segna lo smantellamento definitivo della cultura italiana da parte del governo».

    29 Giugno 2010

    Non ci resta che gridare: SAN PRECARIO SALVACI TU!

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 00:01

    Ultima giornata in decadenza del decreto Bondi sulle Affondazioni Liriche
    CHE RITORNA AL SENATO. CI ATTACCHIAMO ANCHE AI SANTI.
    Nella speranza che non venga approvato DEFINITIVAMENTE ma che Bondi decada.
    CHI SENON SAN PRECARIO PUO' PROTEGGERCI DI PIU'?
    Di questo decreto e modifiche, emendamenti riemendati , stralciati ecc.
    UNA cos è rimasta  certa: LA PRECARIZZAZIONE SELVAGGIA E LO SPALANCARE LE PORTE ALLA PRIVATIZZAZIONE DEI TEATRI (sti criminali  privatizzano l'acqua figurati i teatri verrebbe da dire?).
    130 precari alla SCALA HAN GIà PRESO IN MANO I PROPRI DESTINI. HANNO FATTO CAUSA ALL'AZIENDA E STANNO VINCENDO …nonostante tutto e qualche incidente di percorso.
    Il decreto rimane contro questi ultimi, per cercare di fargli perdere in appello le cause già vinte e da settembre per chi è rimasto a tempo determinato per peggiorare il proprio rapporto di lavoro in cocopro o robe simili. 

    29 GIUGNO SAN PIETRO E PAOLO ,CON TUTTO IL RISPETTO, MA NOI TIFIAMO SAN PRECARIO.
    ANCHE SE L'UNIONE FA LA FORZA E DUNQUE ACCETTIAMO IL VOSTRO EVENTUALE  AIUTO 

    29 06 2010:  "NO JAMES BONDY DAY KILLER DELLA LIRICA."

    29 06 2010  MOBILITAZIONE  NAZIONALE CONTRO L'APPROVAZIONE DEL DECRETO BONDI

    domani 14,30 e poi 18,30 i lavoratori scaligeri grideranno ai senatori di non approvare in due momenti di protesta!!!!


     

    27 Giugno 2010

    Scade il 30 giugno 2010 il termine per la presentazione dei modelli all’INAIL per gli esposti all’amianto

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 18:57

    Siamo a consigliare ancora una volta il deposito dei curricula lavorativi entro il 30.06.2010. Scarica il modulo da inviare all'INAIL
                                           milano giugno 2010       logo_CUB

    COMUNICATO PER GLI ESPOSTI ALL’AMIANTO DEL TEATRO ALLA SCALA 

    Per anni i lavoratori della Scala sono stati esposti all’amianto, senza che fossero informati dei rischi e quindi adeguatamente tutelati.
    Una delle conseguenze è stata l’impossibilità di usufruire dei benefici (meglio sarebbe dire: risarcimenti) a livello previdenziale, previsti dalla legge 257 del ’91. In sintesi, i lavoratori esposti all’amianto per oltre 10 anni avrebbero avuto diritto alla moltiplicazione del numero degli anni di esposizione per il coefficiente 1,5 (6 mesi di benefici ogni anno di esposizione), per quanto riguarda il calcolo della copertura previdenziale. L’ultima finestra precedente per effettuare la domanda all’INAIL risale al 2003, legge n°326 e che dopo è stata prorogata fino giugno 2005. 
    Ora si è aperto uno spiraglio per recuperare la possibilità di riconoscimento dell’esposizione.
    Nell’IMMEDIATO, mettiamo a disposizione dei lavoratori il modulo per la domanda all’INAIL che scade il 30 giugno 2010, e soprattutto gli esperti (a partire dagli esperti legali) per le fasi successive, a seconda del tipo di risposta che arriverà dall’INAIL
    Il passo successivo riguarda ogni lavoratore in modo individuale (si tratta di un diritto soggettivo indisponibile) deve chiedere al datore di lavoro (la Scala) una dichiarazione di esposizione all’amianto.
     

    Pierluigi Sostaro

    Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro

     
    Per info: sostaro@tiscali.it     cub.scala@anche.no 
    o al   aMIanTO Comit Esposti Teatro Scala.x bianco e nero 

    Elenco dei luoghi e cose che aiutano a realizzare il curriculum personale da allegare alla domanda

     LUOGHI E OGGETTI DI LAVORO CON ESPOSIZIONI ALL'AMIANTO
    TEATRO ALLA SCALA MILANO.

    Palcoscenico e Sala del Piermarini:

    1- Sipario antiacustico “Pattona”, in tessuto di amianto. Luogo: Palcoscenico e Sala Piermarini dal 1967 al 1992.
    2- Sipario antiacustico “Pattona”. Luogo: Piccola Scala” dal 1967 al 12/ 2001.

    3- Guarnizione degli stipiti delle porte tagliafuoco. Luogo: sparse in tutto il teatro e in palcoscenico, fino al 2001.
    4- Coperte di amianto antincendio. Luogo: sala, palcoscenico e laboratori. Residui di coperte usate fino al 1996.
    5- Guanti antincendio lungo tutto il braccio in amianto. Luogo: palcoscenico e laboratori. Fino al 1995-1996.

    6- Proiettori e componentistica elettrica. Luogo laboratori e palcoscenico Scala, fino al 2008, in uso anche al Teatro Arcimboldi tra il 2002 e 2004.
    7- Proiettori detti ribaltine contenenti amianto (certificato e smaltito nel 2008 dall’rls) in uso anche in palcoscenico del Teatro Arcimboldi.

    8a- Volta platea, sopra sala del Piermarini: camino rimosso nel 2002.
    8b -Volta platea: bocche ricavate nella cupola adiacente proiettori ricoperte di amianto. Tessuti intrisi di amianto appoggiate sui lati della cupola. Tubi ricoperti di amianto abbandonati in deposito. Bonifica certificata, avvenuta nel 10/2009.

    8c- Stanza lampadario seguipersona ricavata nella volta platea sopra sala del Piermarini: rivestimento interno delle pareti in tessuto di amianto; smaltimento parziale nel 2002, presente ancora oggi 30 giugno 2010 (certificato).
    9- Palazzina di via Verdi: Sala prove del corpo di ballo e uffici dei personali amministrativi, presenza nel rivestimento plafone e pareti, fino al 2002.
    10- Sala prove orchestrali e magazzino generale al piano terra.Presenza nel rivestimento Fino al 2001
     11- Ex Laboratori della Bovisa fino al 2001.
     12- Laboratori Ansaldo via Bergognone, padiglione deposito scene e padiglioni adiacenti della termoformatura. Bonifica nel 2006 (da verificare la data)
    13- Deposito  Pero , Figino tutt’ora presente nei tetti.


    Si consiglia a tutti i lavoratori che non hanno depositato la domanda all'Inail entro il 15.06.2005 di depositare entro il 30.06.2010 i curricula, che possono essere sostituiti con le autocertificazioni, avvalendosi della proroga dei termini, ex art. 6, comma 9 bis, legge 25/2010.
    Anche se detta proroga è riservata esclusivamente ai lavoratori dei siti oggetto di atto di indirizzo, si consiglia comunque il deposito, anche per far valere la ingiusta discriminazione tra lavoratori egualmente esposti, e la palese incostituzionalità di questa norma nella interpretazione limitativa e riservata ad una ristretta cerchia di lavoratori (che si vorrebbe privilegiati rispetto ad altri, ed in fondo violando la loro stessa dignità che risiede anche nel rispetto del principio di solidarietà e di eguaglianza, sui quali si fonda la nostra Repubblica e la nostra società civile).

    Roma, 04.06.2010

    Cub Informazione – Pierluigi Sostaro-Avv. Ezio Bonanni

     Modulo da inviare all'inail (deposito)

    clicca sul word e scarica il modulo da inviare all'INAIL di

    Cso di Porta Nuova 19 CAP 20121 milano con A/R o personalmente.

     

    Modello formato Word
    Deposito curriculum lavorativo ex art. 6, comma 9 bis, legge 25/2010 e/o art. 13, comma 8, legge 257/92 (art. 18, comma 8, legge 179/02 ed art. 1, commi 20, 21 e 22, legge 247/07).
    MODELLO DIPENDENTI PUBBLICI.doc
    Microsoft Word Dokument [83.5 KB]

    vedi link circolare

    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe' 15-03-2010

    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe' 15-03-2010

    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe' 15-03-2010
    Benefici previdenziali amianto
    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe'
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    Benefici amianto anche per gli impiegati: irrilevanza della mansione, decisività dell'ambiente lavorativo – Sentenza 10114

    Parere legale circa la necessità di deposito della domanda all’INAIL entro il 30.06.2010, ai sensi dell’art. 6, comma 9-bis, Legge n°25/10, anche per coloro che non hanno ottemperato entro il 15

    Con la presente, ed in relazione alle modifiche legislative di cui all’art. 6, comma 9-bis, Legge n°25/10, si precisa che c’è un termine entro il 30.06.2010 per il deposito della domanda con allegati i curricula lavorativi, per effetto della proroga di legge.
    La medesima è circoscritta ai soli siti oggetto di atto di indirizzo, con riconoscimento fino al 1992, e tuttavia si consiglia a tutti i lavoratori il rideposito della domanda, anche per coloro che non l’avessero fatto prima del 15.06.2005.
    Infatti, non è giustificabile una proroga soltanto per alcuni e non per tutti i lavoratori.
    Sicché è possibile depositare la nuova domanda, ovvero la domanda, adattando il modello che si allega, e successivamente si può agire giudiziariamente, eccependo la illegittimità costituzionale, per violazione dell’art. 3 e 38, ovvero la discriminazione, in violazione del diritto comunitario, e chiedere il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale (per quanto riguarda l’eccezione di illegittimità costituzionale) oppure chiedere la disapplicazione del diritto interno, in contrasto con quello comunitario.
    Inoltre i benefici contributivi sono dei risarcimenti contributivi, in adempimento della direttiva comunitaria, per cui in mancanza dell’indennizzo contributivo, si può chiedere il risarcimento vero e proprio.


    Roma, 17.04.2010

    Avv. Ezio Bonanni

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    Scade il 30 giugno 2010 il termine per la presentazione dei modelli all'INAIL per gli esposti all'amianto

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 18:57

    Siamo a consigliare ancora una volta il deposito dei curricula lavorativi entro il 30.06.2010. Scarica il modulo da inviare all'INAIL
                                           milano giugno 2010       logo_CUB

    COMUNICATO PER GLI ESPOSTI ALL’AMIANTO DEL TEATRO ALLA SCALA 

    Per anni i lavoratori della Scala sono stati esposti all’amianto, senza che fossero informati dei rischi e quindi adeguatamente tutelati.
    Una delle conseguenze è stata l’impossibilità di usufruire dei benefici (meglio sarebbe dire: risarcimenti) a livello previdenziale, previsti dalla legge 257 del ’91. In sintesi, i lavoratori esposti all’amianto per oltre 10 anni avrebbero avuto diritto alla moltiplicazione del numero degli anni di esposizione per il coefficiente 1,5 (6 mesi di benefici ogni anno di esposizione), per quanto riguarda il calcolo della copertura previdenziale. L’ultima finestra precedente per effettuare la domanda all’INAIL risale al 2003, legge n°326 e che dopo è stata prorogata fino giugno 2005. 
    Ora si è aperto uno spiraglio per recuperare la possibilità di riconoscimento dell’esposizione.
    Nell’IMMEDIATO, mettiamo a disposizione dei lavoratori il modulo per la domanda all’INAIL che scade il 30 giugno 2010, e soprattutto gli esperti (a partire dagli esperti legali) per le fasi successive, a seconda del tipo di risposta che arriverà dall’INAIL
    Il passo successivo riguarda ogni lavoratore in modo individuale (si tratta di un diritto soggettivo indisponibile) deve chiedere al datore di lavoro (la Scala) una dichiarazione di esposizione all’amianto.
     

    Pierluigi Sostaro

    Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro

     
    Per info: sostaro@tiscali.it     cub.scala@anche.no 
    o al   aMIanTO Comit Esposti Teatro Scala.x bianco e nero 

    Elenco dei luoghi e cose che aiutano a realizzare il curriculum personale da allegare alla domanda

     LUOGHI E OGGETTI DI LAVORO CON ESPOSIZIONI ALL'AMIANTO
    TEATRO ALLA SCALA MILANO.

    Palcoscenico e Sala del Piermarini:

    1- Sipario antiacustico “Pattona”, in tessuto di amianto. Luogo: Palcoscenico e Sala Piermarini dal 1967 al 1992.
    2- Sipario antiacustico “Pattona”. Luogo: Piccola Scala” dal 1967 al 12/ 2001.

    3- Guarnizione degli stipiti delle porte tagliafuoco. Luogo: sparse in tutto il teatro e in palcoscenico, fino al 2001.
    4- Coperte di amianto antincendio. Luogo: sala, palcoscenico e laboratori. Residui di coperte usate fino al 1996.
    5- Guanti antincendio lungo tutto il braccio in amianto. Luogo: palcoscenico e laboratori. Fino al 1995-1996.

    6- Proiettori e componentistica elettrica. Luogo laboratori e palcoscenico Scala, fino al 2008, in uso anche al Teatro Arcimboldi tra il 2002 e 2004.
    7- Proiettori detti ribaltine contenenti amianto (certificato e smaltito nel 2008 dall’rls) in uso anche in palcoscenico del Teatro Arcimboldi.

    8a- Volta platea, sopra sala del Piermarini: camino rimosso nel 2002.
    8b -Volta platea: bocche ricavate nella cupola adiacente proiettori ricoperte di amianto. Tessuti intrisi di amianto appoggiate sui lati della cupola. Tubi ricoperti di amianto abbandonati in deposito. Bonifica certificata, avvenuta nel 10/2009.

    8c- Stanza lampadario seguipersona ricavata nella volta platea sopra sala del Piermarini: rivestimento interno delle pareti in tessuto di amianto; smaltimento parziale nel 2002, presente ancora oggi 30 giugno 2010 (certificato).
    9- Palazzina di via Verdi: Sala prove del corpo di ballo e uffici dei personali amministrativi, presenza nel rivestimento plafone e pareti, fino al 2002.
    10- Sala prove orchestrali e magazzino generale al piano terra.Presenza nel rivestimento Fino al 2001
     11- Ex Laboratori della Bovisa fino al 2001.
     12- Laboratori Ansaldo via Bergognone, padiglione deposito scene e padiglioni adiacenti della termoformatura. Bonifica nel 2006 (da verificare la data)
    13- Deposito  Pero , Figino tutt’ora presente nei tetti.


    Si consiglia a tutti i lavoratori che non hanno depositato la domanda all'Inail entro il 15.06.2005 di depositare entro il 30.06.2010 i curricula, che possono essere sostituiti con le autocertificazioni, avvalendosi della proroga dei termini, ex art. 6, comma 9 bis, legge 25/2010.
    Anche se detta proroga è riservata esclusivamente ai lavoratori dei siti oggetto di atto di indirizzo, si consiglia comunque il deposito, anche per far valere la ingiusta discriminazione tra lavoratori egualmente esposti, e la palese incostituzionalità di questa norma nella interpretazione limitativa e riservata ad una ristretta cerchia di lavoratori (che si vorrebbe privilegiati rispetto ad altri, ed in fondo violando la loro stessa dignità che risiede anche nel rispetto del principio di solidarietà e di eguaglianza, sui quali si fonda la nostra Repubblica e la nostra società civile).

    Roma, 04.06.2010

    Cub Informazione – Pierluigi Sostaro-Avv. Ezio Bonanni

     Modulo da inviare all'inail (deposito)

    clicca sul word e scarica il modulo da inviare all'INAIL di

    Cso di Porta Nuova 19 CAP 20121 milano con A/R o personalmente.

     

    Modello formato Word
    Deposito curriculum lavorativo ex art. 6, comma 9 bis, legge 25/2010 e/o art. 13, comma 8, legge 257/92 (art. 18, comma 8, legge 179/02 ed art. 1, commi 20, 21 e 22, legge 247/07).
    MODELLO DIPENDENTI PUBBLICI.doc
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    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe' 15-03-2010

    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe' 15-03-2010

    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe' 15-03-2010
    Benefici previdenziali amianto
    Circolare INAIL decreto 'milleproroghe'
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    Benefici amianto anche per gli impiegati: irrilevanza della mansione, decisività dell'ambiente lavorativo – Sentenza 10114

    Parere legale circa la necessità di deposito della domanda all’INAIL entro il 30.06.2010, ai sensi dell’art. 6, comma 9-bis, Legge n°25/10, anche per coloro che non hanno ottemperato entro il 15

    Con la presente, ed in relazione alle modifiche legislative di cui all’art. 6, comma 9-bis, Legge n°25/10, si precisa che c’è un termine entro il 30.06.2010 per il deposito della domanda con allegati i curricula lavorativi, per effetto della proroga di legge.
    La medesima è circoscritta ai soli siti oggetto di atto di indirizzo, con riconoscimento fino al 1992, e tuttavia si consiglia a tutti i lavoratori il rideposito della domanda, anche per coloro che non l’avessero fatto prima del 15.06.2005.
    Infatti, non è giustificabile una proroga soltanto per alcuni e non per tutti i lavoratori.
    Sicché è possibile depositare la nuova domanda, ovvero la domanda, adattando il modello che si allega, e successivamente si può agire giudiziariamente, eccependo la illegittimità costituzionale, per violazione dell’art. 3 e 38, ovvero la discriminazione, in violazione del diritto comunitario, e chiedere il rinvio degli atti alla Corte Costituzionale (per quanto riguarda l’eccezione di illegittimità costituzionale) oppure chiedere la disapplicazione del diritto interno, in contrasto con quello comunitario.
    Inoltre i benefici contributivi sono dei risarcimenti contributivi, in adempimento della direttiva comunitaria, per cui in mancanza dell’indennizzo contributivo, si può chiedere il risarcimento vero e proprio.


    Roma, 17.04.2010

    Avv. Ezio Bonanni

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    26 Giugno 2010

    LA PARTITA E’ ANCORA APERTA. ALTROCHE’

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:45
                                                                       logo CUB

    IL 29 ULTIMO GIORNO PER L'APPROVAZIONE AL SENATO O PER  IL DECADIMENTO DEL DECRETO BONDI.

    DOBBIAMO RESISTERE UN MINUTO DI PIU'.
    CON L'APPROVAZIONE DI TRE EMENDAMENTUCCI ALLA CAMERA  SIAM FINITI COMUNQUE AI SUPPLEMENTARI. DI NUOVO AL SENATO.
    CERTO E' COME SE FOSSERO LORO IN UNDICI E NOI IN NOVE E ALL'ORA? TATTICA ALL'ITALIANA : CATENACCIO E CONTROPIEDE AL 89".
    AL SENATO DI PIETRO DEVI ESSERE COME MARADONA. ALLENATORE DI UNA SQUADRA ENTUSIASTA ALL'OSTRUZIONISMO COME ALLA CAMERA .
    MAGARI VI SEGUE PURE IL PD E L'UDC (MAGARI).
    NOI CI CREDIAMO. LA LIRICA SARA'LA SLOVACCHIA PER BERLUSCONI.
    LAVORATORI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO: STRINGERE I DENTI .
    LUNEDì E MARTEDì GIORNATE DI MOBILITAZIONE NAZIONALE. CI VOGLIONO DIVISI  SFIDUCIATI E ARRESI. DIMOSTRIAMO CIO' CHE SIAMO: UNITI E COMBATTIVI FINO ALLA FINE PER RESISTERE UN MINUTO DI PIU'

    CUB SCALA.                                                             

    punto per punto le novità del decreto                                     .

    REGOLAMENTI: Il riordino sistematico del settore lirico sinfonico è demandato ai regolamenti che dovranno essere emanati, su proposta del Mibac, entro 18 mesi dalla data di conversione in legge del decreto, tenendo conto dei pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti commissioni parlamentari. Questi pareri dovranno essere espressi entro 60 giorni dalla ricezione dei regolamenti.

    AUTONOMIA: Tutte le Fondazioni, dimostrando efficienza, corretta gestione, imprenditorialità ed economicità, possono ottenere l'autonomia che, nella prima stesura del testo, era riconosciuta solo al Teatro alla Scala di Milano e all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.

     

    CONTRATTI: Cambiano le regole del procedimento di contrattazione collettiva. Il nuovo contratto di settore dovrà essere sottoscritto da una rappresentanza delle Fondazioni coadiuvate dall'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) e dai sindacati maggiormente rappresentativi. Nella prima stesura era prevista anche la presenza di una delegazione datoriale individuata con decreto dal Mibac. Questa norma è stata abolita durante la seconda lettura alla Camera.

     

    INTEGRATIVI: Il trattamento economico aggiuntivo previsto dai contratti integrativi aziendali, a partire dal 1 gennaio 2012, sarà ridotto del 25% se non si procederà alla stipula dei nuovi contratti di lavoro entro quella data. In ogni caso, gli integrativi in contrasto con i principi del decreto dovranno essere ricontrattati.

     

    TURN OVER: Dal 2012 le assunzioni di personale a tempo indeterminato saranno limitate al 'turn over' del personale, sempre a tempo indeterminato, che nel corso dell'anno precedente ha lasciato il servizio. A decorrere dalla data di conversione in legge, invece, i lavoratori cosiddetti 'aggiunti' non possono superare il 15% dell'organico.

     

    PENSIONE BALLERINI: I ballerini, sia uomini che donne, vanno in pensione a 45 anni. Per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge, però, i ballerini assunti a tempo indeterminato, che hanno raggiunto o superato l'età pensionabile, possono esercitare l'opzione per restare in servizio, rinnovabile annualmente; tale opzione deve essere esercitata attraverso formale istanza da presentare all'ENPALS entro due mesi dalla data di entrata in vigore della norma, o almeno tre mesi prima del perfezionamento del diritto alla pensione, fermo restando il limite massimo di pensionamento di vecchiaia, di quarantasette anni per le donne e di cinquantadue per gli uomini.

     

    PETRUZZELLI: La Fondazione Petruzzelli di Bari può effettuare assunzioni a tempo determinato e indeterminato, nei limiti della pianta organica approvata, preventivamente autorizzate dal Mibac.

     

    IMAIE: L'istituto mutualistico del settore resta privato ma la sua attività è soggetta alla vigilanza congiunta della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l'informazione e l'editoria, del Mibac e del ministero del Lavoro per evitare i dissesti dovuti alla gestione degli ultimi anni.


    Sciopero generale CUB del 25 giugno 2010
     

    www.youtube.com
    Grande adesione allo sciopero generale indetto dalla Confederazione Unitaria di Base- CUB, con migliaia di lavoratori, studenti e pensionati nelle manifestazioni di Firenze, Roma e Palermo e un grande corteo di oltre diecimila persone a Milano. Lo sciopero è stato indetto principalmente contro la …

    LA PARTITA E' ANCORA APERTA. ALTROCHE'

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 23:45
                                                                       logo CUB

    IL 29 ULTIMO GIORNO PER L'APPROVAZIONE AL SENATO O PER  IL DECADIMENTO DEL DECRETO BONDI.

    DOBBIAMO RESISTERE UN MINUTO DI PIU'.
    CON L'APPROVAZIONE DI TRE EMENDAMENTUCCI ALLA CAMERA  SIAM FINITI COMUNQUE AI SUPPLEMENTARI. DI NUOVO AL SENATO.
    CERTO E' COME SE FOSSERO LORO IN UNDICI E NOI IN NOVE E ALL'ORA? TATTICA ALL'ITALIANA : CATENACCIO E CONTROPIEDE AL 89".
    AL SENATO DI PIETRO DEVI ESSERE COME MARADONA. ALLENATORE DI UNA SQUADRA ENTUSIASTA ALL'OSTRUZIONISMO COME ALLA CAMERA .
    MAGARI VI SEGUE PURE IL PD E L'UDC (MAGARI).
    NOI CI CREDIAMO. LA LIRICA SARA'LA SLOVACCHIA PER BERLUSCONI.
    LAVORATORI DELLO SPETTACOLO DAL VIVO: STRINGERE I DENTI .
    LUNEDì E MARTEDì GIORNATE DI MOBILITAZIONE NAZIONALE. CI VOGLIONO DIVISI  SFIDUCIATI E ARRESI. DIMOSTRIAMO CIO' CHE SIAMO: UNITI E COMBATTIVI FINO ALLA FINE PER RESISTERE UN MINUTO DI PIU'

    CUB SCALA.                                                             

    punto per punto le novità del decreto                                     .

    REGOLAMENTI: Il riordino sistematico del settore lirico sinfonico è demandato ai regolamenti che dovranno essere emanati, su proposta del Mibac, entro 18 mesi dalla data di conversione in legge del decreto, tenendo conto dei pareri della Conferenza unificata, del Consiglio di Stato e delle competenti commissioni parlamentari. Questi pareri dovranno essere espressi entro 60 giorni dalla ricezione dei regolamenti.

    AUTONOMIA: Tutte le Fondazioni, dimostrando efficienza, corretta gestione, imprenditorialità ed economicità, possono ottenere l'autonomia che, nella prima stesura del testo, era riconosciuta solo al Teatro alla Scala di Milano e all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.

     

    CONTRATTI: Cambiano le regole del procedimento di contrattazione collettiva. Il nuovo contratto di settore dovrà essere sottoscritto da una rappresentanza delle Fondazioni coadiuvate dall'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale nelle pubbliche amministrazioni) e dai sindacati maggiormente rappresentativi. Nella prima stesura era prevista anche la presenza di una delegazione datoriale individuata con decreto dal Mibac. Questa norma è stata abolita durante la seconda lettura alla Camera.

     

    INTEGRATIVI: Il trattamento economico aggiuntivo previsto dai contratti integrativi aziendali, a partire dal 1 gennaio 2012, sarà ridotto del 25% se non si procederà alla stipula dei nuovi contratti di lavoro entro quella data. In ogni caso, gli integrativi in contrasto con i principi del decreto dovranno essere ricontrattati.

     

    TURN OVER: Dal 2012 le assunzioni di personale a tempo indeterminato saranno limitate al 'turn over' del personale, sempre a tempo indeterminato, che nel corso dell'anno precedente ha lasciato il servizio. A decorrere dalla data di conversione in legge, invece, i lavoratori cosiddetti 'aggiunti' non possono superare il 15% dell'organico.

     

    PENSIONE BALLERINI: I ballerini, sia uomini che donne, vanno in pensione a 45 anni. Per i due anni successivi alla data di entrata in vigore della legge, però, i ballerini assunti a tempo indeterminato, che hanno raggiunto o superato l'età pensionabile, possono esercitare l'opzione per restare in servizio, rinnovabile annualmente; tale opzione deve essere esercitata attraverso formale istanza da presentare all'ENPALS entro due mesi dalla data di entrata in vigore della norma, o almeno tre mesi prima del perfezionamento del diritto alla pensione, fermo restando il limite massimo di pensionamento di vecchiaia, di quarantasette anni per le donne e di cinquantadue per gli uomini.

     

    PETRUZZELLI: La Fondazione Petruzzelli di Bari può effettuare assunzioni a tempo determinato e indeterminato, nei limiti della pianta organica approvata, preventivamente autorizzate dal Mibac.

     

    IMAIE: L'istituto mutualistico del settore resta privato ma la sua attività è soggetta alla vigilanza congiunta della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per l'informazione e l'editoria, del Mibac e del ministero del Lavoro per evitare i dissesti dovuti alla gestione degli ultimi anni.


    Sciopero generale CUB del 25 giugno 2010
     

    www.youtube.com
    Grande adesione allo sciopero generale indetto dalla Confederazione Unitaria di Base- CUB, con migliaia di lavoratori, studenti e pensionati nelle manifestazioni di Firenze, Roma e Palermo e un grande corteo di oltre diecimila persone a Milano. Lo sciopero è stato indetto principalmente contro la …

    24 Giugno 2010

    SCIOPERO IL 26 GIUGNO ALLA RECITA DEL FAUST. FONDAZIONI LIRICHE, OK DELLA CAMERA –

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 20:06

    LA PROTESTA
    Alla Scala sciopero e presidio
    l'orchestra suona in piazza.

    Cancellate le rappresentazioni di Romeo e Giulietta e Faust. I lavoratori chiedono l'intervento della Moratti

    OAS_RICH(‘Left’);
    OAS_RICH(‘Left1’);

    Fondazioni liriche: La Scala, salta Faust.

    Il 26 giugno non andra' in scena, confermato lo sciopero

    24 giugno, 21:20
    (ANSA) – MILANO, 24 GIU – La recita di Faust del 26 giugno non andra' in scena alla Scala, a causa dello sciopero contro il decreto sulle fondazioni liriche.Il testo torna ora al Senato dopo il via libera di oggi alla Camera. Continuano le proteste sul decreto. Il testo prevede la pensione a 45 anni per i ballerini, il blocco delle assunzioni negli enti lirici e vincoli per la concessione dei finanziamenti statali.

    (La recita di 'Faust' di Charles Gounod, in cartellone il 26 giugno al Teatro alla Scala di Milano, non andra' in scena, a causa dello sciopero indetto dalla Slc- Cgil e dalla Fials- Cisal- Cub/ Informazione)

    FONDAZIONI LIRICHE,OK DELLA CAMERA – TOP NEWS – ANSA.IT

    Fondazioni liriche,ok della Camera,

    Ora il provvedimento passa al Senato.Seduta fiume a Montecitorio, L'assemblea della Camera ha approvato il decreto legge sulle Fondazioni liriche con 257 voti favorevoli e 209 contrari. Si e' conclusa cosi' dopo 37 ore e 7 minuti la seduta fiume imposta dall'Italia dei Valori che si e' fermamente opposta al provvedimento. Il decreto passa ora all'esame del Senato che l'aveva gia' approvato per l'esame delle modifiche fatte a Montecitorio. Il Senato dovra' licenziare il provvedimento entro il 19 giugno, pena la decadenza.

    Altre news

    Approvato con voto bipartisan dalla Camera un emendamento del Pd che modifica il decreto sulle fondazioni liriche, bocciando la riduzione del 25% del trattamento economico previsto dai contratti integrativi in caso di mancata approvazione del nuovo contratto nazionale. La nuova formulazione fa salvi i livelli retributivi acquisiti dalla contrattazione nazionale e aziendale e prevede, per eventuali trattamenti economici aggiuntivi, la loro erogazione solo in casi di pareggio di bilancio. Quest'ultima norma avra' effetto fra due anni. Originariamente il governo aveva proposto una decurtazione del 50%, già ridotta dal Senato al 25%.

    Il decreto sulla lirica, i voti favorevoli sono 257, quelli di Pdl più Lega. Votano contro Pd, Udc e Idv, uniti dalla dura critica al decreto ma profondamente divise sulla scelta dell’Italia dei valori di rallentare i lavori parlamentari anziché cercare un punto di mediazione su punti qualificanti del provvedimento. E così, in attesa della seduta decisiva di martedì al Senato, il governo porta a casa l’approvazione del provvedimento senza il ricorso alla fiducia, mentre Partito democratico e Udc incassano l’approvazione di alcuni emendamenti “contrattati” con la maggioranza, soprattutto sul fronte del lavoro.
    Al centro della mediazione, decisiva per evitare il ricorso alla blindatura del decreto, è stato lo sblocco del turn over. Nella versione uscita da Palazzo Madama, era previsto che potessero effettuarle solo le fondazioni che avessero “conseguito il pareggio di bilancio nei tre esercizi precedenti”.

    Milano. Mercoledì 23 giugno il sipario del Teatro della Scala non si alzerà e sul palcoscenico non andrà in scena il Faust come da programma. A
    di wwwc6tv 2 giorni fa 11 visualizzazioni

    Milano 24 giugno 2010
                                                                                 Spett.le

                                                              Fondazione Teatro alla Scala

                                                              Direzione del personale 

                                                              c.a. Dott. D. Mecca                                                                 

    Oggetto: Indizione sciopero
     

    Con la presente si indice sciopero sulla seconda prestazione e recita del Faust del giorno 26 giugno 2010, si precisa che la prima prestazione sara di tre ore.

     

    Distinti saluti                   Guido Trifiletti

     

    Confederazione Unitaria di Base 

       Cub Informazione

    la notte dei cristalli della lirica..e dei coltelli ALLA CAMERA

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    Decreto lirica: Camera, seduta fiume

    LA CAMERA E' IN SEDUTA FIUME PER LA TRASFORMAZIONE IN LEGGE DEL DECRETO BONDI.
    PER NON PERDERE LA PARTITA DI CALCIO  DELL'ITALIA DOMANI, LA MAGGIORANZA DI GOVERNO OGGI IMPONE DI DISCUTERE E APPROVARE QUESTA NOTTE IL DECRETO INFAME. ECCO IL VALORE DELLA CULTURA PER QUESTO GOVERNO.
    MASSIMO RISPETTO PER L'ITALIA DEI VALORI CHE TENTA IN SOLITUDINE L'OSTRUZIONISMO .
    E' GIUNTO IL TEMPO DI SALIRE SUL TETTO.

    Gianluca Lo Cicero

    Si e' votato e dormito in aula. Ostruzionismo dell'Idv.

    (ANSA) – ROMA, 24 GIU – Aula della Camera al lavoro per tutta la notte per la seduta fiume sul decreto legge contenente le disposizioni sulle fondazioni liriche. La seduta procede a oltranza, e si concludera' solo alla fine dell'esame dell' intero decreto legge. L'Idv ha praticato ostruzionismo con interventi a raffica. I deputati hanno passato la notte tra votazioni, sonnellini e caffe'. Tensione tra i deputati della Lega e quelli del Pdl con qualche insulto, e poi tra i leghisti e quelli dell'Idv.

     IL 25 GIUGNO 2010  DI 24 ORE – MANIFESTAZIONI A MILANO L.go Cairoli – ore 9.30 a ROMA Palazzo Chigi ore 10,00 a FIRENZE Via Cavour 10,00 davanti alla Prefettura- PALERMO Piazza Indipendenza ore 10,00 – Paghino i ricchi e gli evasori, via le spese militari, per il diritto al lavoro, al reddito e ai diritti sociali. In alternativa alla manovra che mette le mani nelle tasche di lavoratori e pensionati, tassare i grandi patrimoni, tagliare le spese militari, eliminare l’evasione fiscale per garantire il lavoro ai giovani e perché nessuno perda il lavoro. Trasformare i contratti precari a tempo indeterminato, garantire il diritto al reddito e i diritti sociali. Promuovono lo sciopero generale del 25 giugno: Cub; Usi Ait; S.I. Cobas; Unicobas Bari, Cobas Sanità Venezia.

    a

    23 Giugno 2010

    Non c’è solo la Fials a indire lo sciopero del 23/06/2010…

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    Milano 22 giugno 2010
                                                                                                        Spett.le

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    comunicazione via fax  02 88793723

     

    Oggetto: Indizione sciopero
     

    Con la presente si indice sciopero sulla seconda prestazione e recita del Faust del giorno 23 giugno 2010, si precisa che la prima prestazione sara di tre ore.

     

    Distinti saluti                   Guido Trifiletti

     

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    Sede Nazionale: Milano – V.le Lombardia 20 – tel. 02.70631804 cub.nazionale@tiscali.it 

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    Non c'è solo la Fials a indire lo sciopero del 23/06/2010…

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    Oggetto: Indizione sciopero
     

    Con la presente si indice sciopero sulla seconda prestazione e recita del Faust del giorno 23 giugno 2010, si precisa che la prima prestazione sara di tre ore.

     

    Distinti saluti                   Guido Trifiletti

     

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    22 Giugno 2010

    RESPINTI EMENDAMENTI IN CAMERA

    Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 13:09

    – Un presidio di lavoratori delle fondazioni liriche è presente oggi pomeriggio davanti al Collegio romano sede del ministero dei Beni e Attività culturali, per protestare contro la riforma, già approvata dal Senato. E' una delle molte inziative previste nella giornata di sciopero nazionale dei lavoratori delle fondazioni. Intanto, l'iter della riforma procede in Parlamento. Ieri la commissione Cultura della Camera ha respinto tutti gli emendamenti presentati al decreto legge e oggi dovrebbe aversi il voto conclusivo in commissione.

    Resoconti dell'Assemblea

    Camera dei Deputati

    Discussione del disegno di legge: S. 2150 – Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali (Approvato dal Senato) (A.C. 3552) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali) (ore 18,30).


    vedi link

    http://www.camera.it/410?idSeduta=341&resoconto=stenografico&indice=alfabetico

     

    • Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 64 del 2010: Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali – (A.C. 3552) (Approvato dal Senato) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali) … 55

      • (Esame di questioni pregiudiziali – A.C. 3552) … 56

        • PRESIDENTE … 56
        • BORGHESI Antonio (IdV) … 56
        • FRASSINETTI Paola (PdL) … 62
        • GOISIS Paola (LNP) … 61
        • IANNACCONE Arturo (Misto-Noi Sud LA-PLI) … 63
        • MANTINI Pierluigi (UdC) … 59
        • ZACCARIA Roberto (PD) … 57
    • Sull'ordine dei lavori e per la risposta a strumenti del sindacato ispettivo64

      • PRESIDENTE … 64
      • BERNARDINI Rita (PD) … 67
      • BOSSA Luisa (PD) … 64
      • GRAZIANO Stefano (PD) … 66
      • LOVELLI Mario (PD) … 66
      • ZAMPARUTTI Elisabetta (PD) … 65
    • Disegno di legge di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 64 del 2010: Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali – (A.C. 3552) (Approvato dal Senato) (Discussione) … 67

      • (Discussione sulle linee generali – A.C. 3552) … 68

        • PRESIDENTE … 68
        • BARBIERI Emerenzio (PdL), Relatore68
        • BONDI Sandro, Ministro per i beni e le attività culturali72
        • CIOCCHETTI Luciano (UdC) … 72
        • ZAZZERA Pierfelice (IdV) … 74
    • (La seduta, sospesa alle 20,30, è ripresa alle 21,30)79
    • Missioni (Alla ripresa notturna) … 79
    • Ripresa discussione – A.C. 355279

      • (Ripresa discussione sulle linee generali – A.C. 3552) … 79

        • PRESIDENTE … 79
        • BOSSA Luisa (PD) … 92
        • CAMBURSANO Renato (IdV) … 94
        • CAVALLOTTO Davide (LNP) … 84
        • CIMADORO Gabriele (IdV) … 99
        • DI GIUSEPPE Anita (IdV) … 89
        • FAVIA David (IdV) … 106
        • FOGLIARDI Giampaolo (PD) … 103
        • GIULIETTI Giuseppe (Misto) … 79
        • LEVI Ricardo Franco (PD) … 84
        • MURER Delia (PD) … 97
    • Ordine del giorno della seduta di domani107
    • Testo integrale della relazione del deputato Emerenzio Barbieri in sede di discussione sulle linee generali (A.C. 3552)108

      • BARBIERI Emerenzio, Relatore108
    • Votazioni elettroniche (Schema) … Votazioni I-XVIII
    • Allegato contenente i documenti di seduta Allegato A

     

    18 Giugno 2010

    Filed under: Uncategorized — Tag: , , — Lavoratoriscala @ 14:11

    LUNEDI’ 21 GIUGNO 2010, IN EUROPA FESTA DELLA MUSICA 
    IN ITALIA CHIUDONO I TEATRI. DALLE ORE 14 IN PIAZZA  SCALA
    PRESIDIO
    CON I LAVORATORI DELLO SPETTACOLO

    le foto del presidio di oggi in piazza scala

    Foto/ Scala, i lavoratori in piazza contro Bondi

    Foto/ Scala, i lavoratori
    in piazza contro Bondi

    Davanti al teatro è stato allestito un presidio contro una riforma che "mette in ginocchio gli enti lirici-culturali" e favorisce "un'Italia solo televisiva"

    La CUB Informazione con i lavoratori della Scala  dei Teatri  e dello spettacolo  dal vivo Milanesi vogliono contrastare e respingere l’attacco del governo alla cultura ed il taglio dei fondi, già oggi esigui, che riguardano la produzione culturale in Italia.

    “Lo sciagurato Decreto Bondi  mette in ginocchio gli Enti Lirici e Sinfonici .
    Il Fondo Unico dello Spettacolo non deve essere tagliato, ma incrementato per poter realizzare il meglio della produzione teatrale, al pari degli altri paesi europei.
    Lo spettacolo dal vivo deve essere sostenuto con adeguate politiche e fondi specifici perché rappresenta una ricchezza culturale alla quale tutti i cittadini devono poter accedere.
    Creatività e cultura sono requisiti indispensabili della libertà”.

    Mentre gli altri Stati Europei aumentano gli investimenti sulla cultura qui si crea grazie a Bondi e Tremonti una desertificazione del panorama culturale italiano.

    “Diamo seguito a questi obiettivi, coinvolgendo i lavoratori ed i cittadini in questa battaglia per la difesa della cultura come bene comune ed universale, che è anche
    una lotta in difesa della civiltà e della libertà.
     Lottiamo contro la filosofia globale di mercato che vorrebbe ridurci a robot ed a cittadini televisizzati e privati degli strumenti culturali di crescita, quali la scuola, la musica ed il teatro.

    Difendiamo la cultura, quel patrimonio universale che, nel nostro paese,
    esisteva già prima della nascita dello stato nazione.

    Il 21 giugno, saremo in piazza della Scala per denunciare la follia del governo, la complicità degli enti locali Milanesi ed in difesa di tutti i lavoratori dello spettacolo, della loro dignità.
    "Uccidere la cultura equivale a sputare sulla gioia e sparare alla bellezza”.
     
    Invitiamo tutti i lavoratori della Cultura e dello Spettacolo a partecipare.

    17 Giugno 2010

    …Qualcuno diceva :”occuperemo i teatri”!

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 22:28

    IL DECRETO "BONDI ,KILLER DELLE FONDAZIONI  LIRICHE " PASSA AL SENATO . IL MINISTRO ESULTA come  HIGHLANDER : "NE RESTERA' SOLTANTO UNA !".

    [SPETTACOLO] Decreto Fondazioni Liriche e Spettacolo. 30/04/2010
    Clicca qui per scaricare il Decreto

     

    …Qualcuno diceva :"occuperemo i teatri"!

    Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 22:28

    IL DECRETO "BONDI ,KILLER DELLE FONDAZIONI  LIRICHE " PASSA AL SENATO . IL MINISTRO ESULTA come  HIGHLANDER : "NE RESTERA' SOLTANTO UNA !".

    [SPETTACOLO] Decreto Fondazioni Liriche e Spettacolo. 30/04/2010
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