Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

13 Luglio 2011

COMUNICATO STAMPA LAVORATORI TEATRO MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 18:11

GLI ESTERNI SIETE VOI! NOI SIAMO SOLO LAVORATORI NEL NOSTRO TEATRO!

I lavoratori del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sono indignati e rattristati dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla Sovrintendente, Sig.ra Colombo.
A fronte del deficit ormai mostruoso di più di 27 milioni di euro (8 milioni di euro solo nel 2010) la soluzione geniale per risparmiare fondi è una sola: eliminare il ricorso aicontratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari, presenti in ogni settore con stipendi dai 500 ai 1000 euro al mese, e tagliare i contratti integrativi.
Nessun accenno a razionalizzare, tagliare gli sprechi, dare l'esempio riducendo le spese della dirigenza, migliorare l'efficienza nei consumi.
A pagare dobbiamo essere noi, tecnici, sarte, personale di sala, che da 8,10,15,20
anni lavoriamo con onestà e -noi sì- passione per il teatro.
Mandando avanti l'attività stagione dopo stagione, vedendo succedersi gestioni che
operano scelte sempre più disastrose.
Senza nessuna serietà o pudore si è arrivati fino a comunicare alla stampa cifre
falsate, che assommano sotto il capitolo "personale esterno" i costi dei nostri stipendi,
insieme a quelli dei collaboratori con contratti professionali da 80.000 euro l'anno,
incarichi decisi a esclusiva discrezione della Sovrintendenza che ovviamente non sono
in discussione nei tagli.
Siamo stanchi di queste approssimazioni e di queste bugie che vengono portate avanti sotto il ricatto del rinnovo dei contratti integrativi, che pesano per un buon 50% sulla busta paga, mettendo in conflitto la sopravvivenza dei lavoratori precari con il mantenimento degli stipendi dei lavoratori stabili.
Una contrapposizione stabili-precari che riteniamo inaccettabile e che tutte le forze sindacali devono respingere. Perché oggi si parla dei precari, ma il destino di tutti i lavoratori del Maggio è minacciato.
Infatti, il bilancio previsionale 2011 del teatro stima tagli alla voc “personate" per ben 3 milioni di euro rispetto al 2010.
E' giunto il momento di esigere più onestà e trasparenza dai nostri dirigenti e capire se il vero intento è quello di risanare o piuttosto di distruggere definitivamente ogni possibilità di recupero per poi ripartire da zero nel nuovo teatro con una nuova gestione, nuove regole ….e forse un deficit tutto nuovo da cominciare!
Perciò i lavoratori del "Maggio" preannunciano iniziative di mobilitazione contro i tagli che ricadono solo sui lavoratori stabili e precari e non sulle collaborazioni "d'oro" e sprechi vari.
Firenze, 11 luglio 2011

 

La Nazione, Firenze 11 luglio 2011

Maggio Musicale fiorentino La protesta dei precari ''Indignati e rattristati".

"La soluzione geniale per risparmiare fondi è una sola: eliminare il ricorso ai contratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari". Si dicono 'indignati' i lavoratori del Maggio e si mobilitano contro i tagli.

L'assemblea dei lavoratori del Maggio musicale (Pressphoto)

L'assemblea dei lavoratori del Maggio musicale (Pressphoto)

Firenze, 11 luglio 2011 – I tagli "ricadono solo sui lavoratori stabili e precari e non sulle collaborazioni 'd'oro' e sprechi vari''. E i lavoratori precari del Maggio musicale fiorentino si mobilitano e si dicono ''indignati e rattristati'' dalle dichiarazioni della sovrintendente Francesca Colombo''.

''A fronte del deficit ormai mostruoso – sottolineano i precari in una nota – di piu' di 27 milioni (8 mln solo nel 2010) la soluzione geniale per risparmiare fondi e' una sola: eliminare il ricorso ai contratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari, presenti in ogni settore con stipendi dai 500 ai 1000 euro al mese, e tagliare i contratti integrativi. Nessun accenno a razionalizzare, tagliare gli sprechi, dare l'esempio riducendo le spese della dirigenza, migliorare l'efficienza nei consumi''.

I precari del Maggio si dicono ''stanchi di approssimazioni e bugie che vengono portate avanti sotto il ricatto del rinnovo dei contratti integrativi''. Sempre in una nota la Cub Informazione, il sindacato di base dei lavoratori dell'informazione e spettacolo, esprime ''forte preoccupazione per la situazione del Teatro del Maggio'' e annuncia ''iniziative sia contro i tagli ai lavoratori e all'attivita' del teatro, sia per un nuovo piano che preveda il rilancio della programmazione del Maggio, tagli alle collaborazioni e alla dirigenza e riduzione degli sprechi''.

Cub evidenzia che ''con un deficit enorme di piu' di 27 mln, il piano di risanamento prospettato dalla sovrintendente Colombo e' inadeguato''. ''La ricetta condita dalla sovrintendente – si legge ancora nella nota – prevede la diminuzione del ricorso ai contratti a termine ('licenziando' di fatto molti precari), il taglio dei contratti integrativi, la chiusura di alcuni reparti e la riduzione dell'attivita' del teatro a soli 3 mesi all'anno.

Nel piano non si pensa a tagliare gli sprechi, o a ridurre i collaboratori esterni, che in alcuni casi hanno contratti professionali da 80 mila euro l'anno; neppure si prevede di ridurre gli alti compensi e le spese dei dirigenti''.
''Dirigenza e Comune – conclude il sindacato – sono i veri responsabili del buco miliardario accumulato negli anni, non certo i lavoratori che, invece, saranno gli unici a pagare''.

28 Giugno 2011

ISCRIZIONE AL REGISTRO DEI LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI ALL’AMIANTO.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:40

aMIanTO Comit Esposti Teatro Scala.x bianco e neroIl Comitato Salute Ambiente del Teatro Scala nasce nell'ottobre del 2009 in modo spontaneo dopo che un nostro collega vigile del fuoco si è ammalato di mesotelioma pleurico. Il motivo è stato anche quello delle morti sospette in passato ma anche quelle accertate causate dalla presenza di amianto in teatro che ci ha spinto a tutelarci e chiedere il rispetto dei nostri diritti. Per anni i lavoratori della Scala sono stati esposti all’amianto senza che fossero informati dei rischi e quindi adeguatamente tutelati. Sopratutto nella vecchia Scala e addirittura anche nel Piermarini di recente ristrutturazione.
Il Comitato esposti amianto nel 09' e 10' ha preteso e ottenuto delle bonifiche Alla Scala con il sostegno della Cub. A livello previdenziale ha promosso una domanda dei lavoratori all’INAIL. Su questo argomento ci sentiamo molto fiduciosi perché attraverso un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, e il disegno di legge presentato al Senato dal Senatore Felice Casson, ex giudice, (uno analogo è stato presentato recentemente alla Camera dei Deputati), i ricorsi di tanti lavoratori esclusi dai diritti previdenziali potrebbero sbloccarsi.

Ora pero abbiamo deciso di far valere nostri diritti iniziando dalla prevenzione e tutela della salute con la richiesta all’ASL di Milano per essere inseriti nel Registro dei Lavoratori Esposti ed ex Esposti "Piano Regionale Amianto Lombardia" (PRAL) approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 8/1526 del 22 dicembre 2005 ed alla sorveglianza sanitaria.

Pertanto invitiamo ogni lavoratore, tecnico, artista, impiegato, come primo passo di:

Compilare il modulo in distribuzione e restituirlo in duplice copia + fotocopia del libretto di lavoro.

(In possesso al datore di lavoro e da recuperare presso gli uffici amministrativi)

In questo modo potremmo avviare il Registro e la Tutela Sanitaria in modo Collettivo.

"Invitiamo anche tutti i lavoratori dei Teatri Lirici Sinfonici e di Prosa dove l'amianto era presente, ad effettuare la domanda all'ASL delle loro citta per la registrazione e la sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti all'amianto."

Nell’immediato, mettiamo a disposizione dei lavoratori tutte le informazioni necessarie che riguardano l'amianto, esperti della salute e i legali se ci sarà bisogno. Le fasi successive, a seconda del tipo di risposta che arriverà dall’ASL saranno comunicate attraverso la mail del Comitato Salute Ambiente del Teatro Scala.

Info: ambientesalutedelteatroscala@gmail.com

prendi il modulo da compilare++Richiesta alla ASL+Luoghi 3 giugno 2011-1


Esiste anche una petizione di Uderico Pesce del Centro Mediterraneo delle Arti che
cita tra le richieste una del Teatro Scala .

Al Presidente del Consiglio dei Ministri:

"Che la Fondazione Teatro alla Scala di Milano riconosca i propri lavoratori come "esposti all'amianto" visto che hanno adoperato attrezzature in cui era presente l'amianto ed hanno lavorato per anni in luoghi caratterizzati dalla presenza della fibra killer. Tra i tecnici del suddetto Teatro deceduti a causa dell'amianto vogliamo ricordare il "siparista" Claudio Mantovani"

17 Giugno 2011

Turandot alla Scala: Sanzioni dell'ASL per un esposto della Cub.

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 20:28
Regione Lombardia  ASL Milano– 7 GIÙ. 2011
Spett.le
Cub-lnformazione Confederazione Unitaria di Base Viale Lombardia, 20  Milano
Alla c.a. del sig. Pierluigi Sostaro

Oggetto: esposto presentato relativo all'allestimento dello spettacolo "Turandot" presso Teatro alla Scala di Milano.

In merito all'oggetto, al fine di rilevare le condizioni di lavoro e le caratteristiche delle attrezzature di lavoro utilizzate per l'allestimento dello spettacolo "Turandot", in data 17 aprile e 11 maggio 2011, si è provveduto ad eseguire due sopralluoghi presso il teatro. Durante i sopralluoghi si è accertato che sul palcoscenico mobile del teatro erano state posizionate varie strutture in metallo e legno che costituivano gli elementi scenici dello spettacolo: in particolare era stato allestito un elemento scenografico motorizzato complesso, denominato "ponte cinese" e un piano di calpestio inclinato sopraelevato composto da più sezioni appoggiate su più ponti della macchina denominata "Palcoscenico mobile Teatro alla Scala di Milano". Secondo quanto riferito dal direttore degli allestimenti scenici tutte le attrezzature e gli allestimenti sono stati realizzati direttamente da personale appartenente al "Teatro alla Scala" presso i propri laboratori. La visione del DVD relativo al primo atto della rappresentazione ha permesso di rilevare che il movimento del palcoscenico mobile e del "ponte cinese" avviene mentre su di questi sono presenti persone.
Alla luce di quanto sopra esposto, considerato che il manuale di istruzioni per l'uso
del palcoscenico vieta il movimento di questo con persone a bordo, si è contestato al Sovrintendente del teatro e al Direttore degli Allestimenti Scenici la violazione dell'ari 71 comma 4 del D.Lgs. 81/08 per non aver preso le misure necessarie aftinché la macchina denominata "palcoscenico mobile" fosse utilizzata in contormità alle istruzioni d'uso previste dal costruttore. Al Sovrintendente è stata inoltre contestata la violazione dell'art. 23 comma 1 D.Lgs. 81/08 per aver fabbricato 11 attrezzature di lavoro (elementi del ''ponte cinese"), ragionevolmente qualificabili come macchine adibite allo spostamento di artisti durante le rappresentazioni, non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Considerato che nel frattempo lo spettacolo "Turandot", così come realizzato, ha esaurito le proprie rappresentazioni, si sono ammesse le parti direttamente al pagamento in sede amministrativa delle sanzioni previste così come previsto dal D.Lgs. 758/94. Resta comunque l'obbligo in capo al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti di utilizzare il palcoscenico mobile in conformità alle istruzioni d'uso previste dal costruttore.

il tecnico della prevenzione ufficiale G.Colombo  
il responsabile UOSPAL G.Cattaneo

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MILANO
S.C. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro – S.s. U.O. Territoriale n. 1 Via Statuto, 5 – Milano 20121 – Tei. 02/8578.8136  tax. 02/8578.9398
e-mail: psalterl @asl.milano.it Codice fiscale e P.IVA 12319130154 – sito: http://www.asl.milano.it

Amianto

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 18:24

aMIanTO Comit Esposti Teatro Scala.x bianco e nero

14 Giugno 2011

COME L'ACQUA IL TEATRO VALLE E' UN BENE CHE DEVE RESTARE PUBBLICO

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:44
Come molti di voi sapranno il 14 di Giugno è stato occupato il Teatro Valle  a Roma, sottoposto a privatizzazione dopo la dismissione dell'Eti, di seguito l' Appello da sottoscrivere
 
Occupiamo il Teatro Valle per occuparci di ciò che è nostro. È nostro come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte. Come cittadini vogliamo difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo una funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali. Come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita. Luoghi che dovrebbero essere destinati alla creatività e all'innovazione, dal Teatro Valle a CineCittà, hanno perso negli anni la loro identità fino ad essere completamente smantellati o privatizzati. Sempre più la gestione delle risorse comuni è inghiottita da meccanismi lobbistici e corporativi, in una logica da supermercato culturale. Uomini e donne, impegnati nel mondo della cultura e dell’arte, assistono ogni giorno al ridursi degli spazi e delle risorse necessari per continuare a svolgere con dignità il proprio lavoro.

 

 Mobilitiamoci: * Perché il Teatro Valle venga realmente destinato all'innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato. * Per chiedere con forza un'assunzione di responsabilità da parte del soggetto pubblico e una ridistribuzione delle risorse più equa e trasparente. * Per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura attraverso un sistema sociale adeguato che garantisca la continuità dei diritti nella discontinuità d’impiego, come nel resto d'Europa. * Per proporre una nuova progettualità nella gestione dei Beni Culturali, che sostenga l’accesso alla cultura e ai saperi, la produzione libera e indipendente, la sperimentazione, la formazione permanente, la qualità, i giovani talenti. Lanciamo un appello a tutti i singoli lavoratori dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, tecnici, maestranze, artisti, operatori, stabili/precari/intermittenti, alle compagnie, agli spazi di produzione indipendenti. È tempo di rivendicare con forza che il nostro è un settore vivo, che produce eccellenze e risorse economiche.

 

 Chiediamo a tutti i cittadini, a tutti coloro che amano la cultura, che hanno attraversato il Teatro Valle come spettatori e che sentono che i cinema, i teatri, i musei sono parte irrinunciabile della loro vita e della loro storia di unirsi a noi in questa battaglia. È per far crescere un'altra concezione della vita e dell'arte, quella che mettiamo in scena quotidianamente, che vi chiediamo di scendere al Valle. Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo per aderire inviare email a spettacololavorat@gmail.com

ULTIME NEWS

http://www.romatoday.it/politica/occupazione-teatro-valle-firma-protocollo-intesa.html

   

I VOSTRI FRATELLI A.O.S DI MILANO:

MASSIMA SOLIDARIETA' AI LAVORATORI AUTORGANIZZATI DELLO SPETTACOLO DI ROMA, CHE HANNO OCCUPATO !

mov.sogno 0.3
C.u.b. / Info 

12 Giugno 2011

TUTTI A VOTARE!!!!

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:16

I DATI DI AFFLUENZA ALLE URNE  ALLE 22.00 è DEL 38%.
QUESTO BLOG INVITA TUTTI AD ANDARE A  VOTARE PER ESERCITARE IL PROPRIO VOLERE IN MATERIE COSì DELICATE PER IL DESTINO DELLE PROSSIME GENERAZIONI. POICHE' IL FUTURO NON è NOSTRO  .CE LO ABBIAMO SOLO IN PRESTITO .

8 Giugno 2011

TE LO DO' IO L'ASSESSORE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:59
VENERDI' 10/06/2011
ORE 15,30 AULA  ASSEMBLEA PRESSO GRUPPI CONSILIARI 1°PIANO VIA T.MARINO 7

ASSEMBLEA LAVORATORI AUTORGANIZZATI DELLO SPETTACOLO:

DALL'ASSESSORE ALLA CULTURA ALLA CREAZIONE DI UN PROGETTO PER LA CITTA' CON LA NUOVA GIUNTA. LE PROPOSTE DEI LAVORATORI DEL TEATRO E DEL CINEMA MILANESE.

R.Sarti ,Teatro della Cooperativa, S. Piccardi, M.De Vita Teatro Officina, Elfo ecc.
 
Alessandra Atzori  Alessandro Nardin Barbara Fumagalli

31 Maggio 2011

"I diritti nell'industria della cultura e dello spettacolo:il ruolo dell'Enpals"

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:47

L’1 giugno 2011, a Milano presso il teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires 33,dalle 9.30 alle 14 .30 

si terrà una riflessione dal titolo: “I diritti nell’industria della cultura e dello spettacolo a Milano: il ruolo dell’Enpals”.
Abbiamo cioè pensato che I'analisi sull'Enpals consentisse di affrontare argomenti molto rilevanti sia per le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati del settore che per le imprese che operano nel mondo dello spettacolo e dello sport.
Infatti un'analisi rvvicinata ci consente di riflettere sul rapporto che è possibile o addirittura necessario costruire tra I'Ente, oggi sano e in perfetto equilibrio attuariale,le imprese, i lavoratori e lo Stato per aiutare la costruzione di una rete di sostegno importante sempre, ma sicuramente essenziale in un momento così difficile per il sistema paese e per I'intero mondo produttivo di settore che ne è privo. La recente esperienza del Carlo Felice di Genova cí aiuta in questo senso.
Il primo passo dunque consiste nel ridefinire il ruolo dell'Ente al centro del mondo produttivo di riferimento.
La stessa analisi ravvicinata consente di mettere sotto osservazione e documentare il rapporto tra qualità e valore del lavoro pubblico e qualità del servizio.
Discuteremo di questo mettendo in relazione gli utenti del servizio e chi il servizio lo presta, facendoci aiutare dai dati.
Infine esiste un terzo aspetto, una terza opportunità che I'analisi sull'Enpals ci consente: quella di fare il punto sullo stato dell'arte della Governance degli Enti Previdenziali, dopo le modifiche apportate in più provvedimenti di legge: dalla Legge Brunetta all'ultima finanziaria.
Vista l'importanza del tema si raccomanda la massima partecipazione e la massima diffusione dell'iniziativa tramite mail ai vostri contatti e affissione nelle bacheche.

25 Maggio 2011

Appello agli astenuti

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 22:07
Ai giovani che meritano un mondo migliore e non votano perché non hanno fiducia nella politica
Ai meno giovani che non votano perché hanno perso la speranza che le cose cambino
A chi non vota perché è deluso dai partiti
A chi non vota perché la sinistra è capace solo di dividersi
A chi non vota perché pensa che tanto sono tutti uguali
A chi non vota perché ritiene che la politica è diventata una cosa sporca
A chi non vota perché pensa che tanto la cosa non lo riguarda
A tutti coloro che non votano per tante ragioni e che nel corso del tempo sono diventati il partito più grande, cosa che rende la nostra democrazia più debole

Noi diciamo. Questa volta andate a votare per Giuliano Pisapia sindaco di Milano

Perché rappresenta l’occasione di ritrovare fiducia nel proprio futuro
Perché può cambiare le politiche concrete della nostra città
Perché è indipendente dai partiti
Perché nella sua coalizione la sinistra si è ritrovata unita
Perché comunque tra destra e sinistra c’è una differenza di fondo che
riguarda la giustizia sociale e la tutela dei beni comuni
Perché è una persona per bene, con lui ci sarà amministrazione trasparente e rispetto della legalità
Perché in realtà tutto è politica e tocca ciascuno di noi, dalla pulizia delle strade, alla qualità dell’aria, al tipo di sviluppo della città.
Perché quindi è la partecipazione di tutti alla vita pubblica che fa in modo che non ci si occupi solo degli affari di pochi a svantaggio dei tanti; che si eserciti un controllo sull’amministrazione e sul suo svolgimento democratico e nel rispetto dei diritti di tutti; che i partiti ritrovino il senso e il valore del loro compito di rappresentare i cittadini; che ci aiuti a vivere meglio in una comunità in cui ciascuno ritrovi il senso del suo essere cittadino.

Noi lo usiamo_very_small_5a copia.

 
Una cosa è certa :

-Moratti vuole la privatizzazione della Scala.
-Moratti non ha fatto nulla durante il la lotta contro il decreto Bondi , tanto da esser denominata la "donna immobile".
-Letizia Bricchetto Arnaboldi detta Moratti ha promesso 3 milioni in più alla Scala ma si è già rimangiata la parola. 
-Ermolli e Moratti han lavorato tutto questo tempo per cercar di corrompere ampi setttori dell'orchestra e tirarli dalla loro parte, ma gli orchestrali della Scala non sono scemi. Se si esce dal contratto nazionale sono i primi a perdere importanti diritti o a vederseli ricontrattati dalla A alla Z.
-Infatti han deciso per Domenica di spostare il volo per Madrid per andare a riconfermare il voto di bocciatura della sindaco uscente-
-E con loro tutti, ci auguriamo  per il l' interesse di tutti, i lavoratori della Scala facciano la stessa cosa.
Che se ne  esca per sempre dalla poltrona di primo cittadino, e con lei l'eminenza grigia, il dottor Ermolli vicepresidente del C.d.A., colui che del gioiello dei milanesi vuol farsene, insieme ai suoi 4 potentissimi amici banchieri, un proprio orpello.

FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO
LA SCALA E' UN BENE PUBBLICO CHE COME L'ACQUA DEVE RIMANERE PUBBLICA.

bye bye Letizia
Utente: AutoOrgScala

 

13 Maggio 2011

COME VOTARE. "NOI SOSTENIAMO LA COALIZIONE PER PISAPIA"

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 23:19

Molti elettori di centrosinistra intendono votare il candidato sindaco senza indicare preferenze ulteriori.
Questo è pericoloso perchè, dato che può esserci il voto disgiunto, esiste il rischio che, al primo turno, il sindaco non venga eletto ma il consiglio comunale sì, sulla base delle preferenze indicate.
Si potrebbe creare la sciagurata situazione in cui Pisapia vinca al ballottaggio, ma si trovi con un consiglio comunale di centrodestra eletto al primo turno…

Quindi è importante diffondere il messaggio che è necessario:

1) METTERE UNACROCE SUL SIMBOLO DI UN PARTITO O LISTA (UNO SOLO) CHE APPOGGIA PISAPIA,

2 ) la preferenza solo se si è sicuri che il nome che si scrive sia esatto e appartenga a quella lista (un solo nome).

I membri del consiglio comunale sono eletti al primo turno. Al ballottaggio si vota solo il sindaco!

Mandiamo a casa la DONNA IMMOBILE,  rapidissima però, prima che decadesse il suo mandato, nel buttarci nel baratro del potenziale "contratto separato" .

Forza, tutti in coro :   BYE BYE LETIZIA
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   SABATO 21MAGGIO ore 18,30 PIAZZA GRAMSCI MILANO
                                       CONCERTO SPONTANEO PER PISAPIA

il sottoSCala logo

concerto spontaneo dei musicisti di milano:
attrezzatura consigliata:

-stuoia o cuscino per sedersi sulle gradinate della piazza pedonale
-torte salate e dolci per contribuire al banchetto aperitivo
-bevande di qualsiasi genere per fare un pò di festa di buon auspicio

 


Foto di concerto spontaneo dei musicisti di milano        

7 Maggio 2011

TE LA DO' IO LA CULTURA. Lunedì 9 Maggio h 18 aule consiliari di via T. Marino 7

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 12:04

Lunedì 9 Maggio alle 18.00, presso le aule consiliari di via t.Marino 7( a fianco del palazzo) , la Cub scaligera , con adesione di R.S.U. Piccolo Teatro, movimento 0.3sogno ,100autori/milano, lavoratori teatro atirpropone un 'assemblea dal titolo.

"Te la do io la cultura" .Ovvero parlano i lavoratori .           

Invitiamo tutti i lavoratori dello spettacolo a proporre ai candidati della sinistra quale cultura offrire alla città ….per rilanciare questo settore, con il principio cardine di spezzare la catena clientelare che avvolge da destra a sinistra il fare spettacolo .Ripensare la cultura ,il teatro ad esempio con lo scopo di riappropiare il cittadino della sua partecipazione attiva nell'elaborazione e nell'interazione con chi fa e /o intende far cultura .

Intervengono i candidati: Basilio Rizzo, Silvano Piccardi (Sinistra per Pisapia) e Maurizio Guagnetti (SEL).

6 Maggio 2011

IN ARRIVO PIU' AUTONOMIA PER IL TEATRO ALLA SCALA – LOMBARDIA – ANSA.IT

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:46

IN ARRIVO PIU' AUTONOMIA PER IL TEATRO ALLA SCALA – LOMBARDIA – ANSA.IT In arrivo piu' autonomia per il teatro alla Scala, Letizia Moratti festeggia, se l'augurava anche Toscanini, , 01. Lombardia, Ansa Leggi ancora

Ministero peri Beni e le Attività Culturali Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
Galan, approvato regolamento d'autonomia delle Fondazioni Lirico Sinfoniche II Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato in via definitiva il primo regolamento che avvia l'attuazione della riforma delle Fondazioni Liriche, voluta dal Governo per porre rimedio alla situazione di grave difficoltà in cui versano molte di queste realtà culturali del nostro Paese. "Ringrazio i colleghi ministri — dichiara il Ministro per i Beni e le Attività Cultrali, Giancarlo Galan – per l'approvazione di questo importante provvedimento, il primo tassello della riforma della lirica voluta da questo governo per risanare e rilanciare le fondazioni lirico sinfoniche. Entro la fine dell'anno mi impegno completare questa riforma, portando a termine tutti i restanti provvedimenti al riguardo". Il regolamento prevede il riconoscimento alle fondazioni liriche più virtuose della facoltà di dotarsi di forme di autonomia speciale. Tali forme riguarderanno quelle fondazioni che presentano assoluta rilevanza internazionale, eccezionali capacità produttive, ingenti ricavi propri e un significativo e continuativo apporto finanziario di soggetti privati. Nel regolamento, inoltre, sono individuati e specificati i presupposti e i requisiti richiesti per il riconoscimento dell'autonomia; la disciplina di questa forma organizzativa speciale; gli indirizzi sulla base dei quali le fondazioni liriche, una volta ottenuto tale riconoscimento, devono adeguare i propri statuti; i poteri di alta vigilanza attribuiti al Ministro per i beni e le attività culturali. L'obiettivo del regolamento è di valorizzare al meglio, attraverso una maggiore autonomia delle Fondazioni Liriche, la tradizione operistico-sinfonica del nostro Paese. Roma, 5 maggio 2011 Ufficio Stampa MiBAC Tel. 06.67232261 /2 ***

5 Maggio 2011

Turandot, allestimento a rischio crollo

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:56

CUB denuncia scarsa sicurezza alla Scala

Esposto con cui CUB denuncia la mancanza di verifiche e di certificazioni relativamente alla tenuta dei ponti sopra il palcoscenico, degli ascensori e dei parapetti di scena del Teatro alla Scala. Sostaro, CUB: “Il rischio è un incidente durante il montaggio e recita di Turandot”.
 
05 maggio 2011. Un gruppo di lavoratori del Teatro alla Scala denuncia la mancanza di verifiche, e di certificazioni, relativamente alla tenuta dei ponti delle scene di Turandot, un allestimento a rischio sicurezza e infortuni sul celebre palcoscenico su cui stazionano e lavorano tecnici e artisti addetti al teatro.
 
Medesimo discorso circa le piattaforme montacarichi, anch’esse prive delle stesse certificazioni che ne garantirebbero la piena sicurezza.
 
“La denuncia è stata inviata il 15 aprile, con la richiesta di immediato intervento con il fine di prevenire incidenti che risulterebbero per la natura del cantiere in oggetto davvero gravissimi”spiega Pierluigi Sostaro della CUB, che ha materialmente redatto l’esposto.
 
“Un incidente come addirittura la caduta di un ponteggio durante la rappresentazione di Turandot (in scena in questi giorni, ndr) per la Scala non sarebbe solo una pessima quanto grottesca pubblicità”prosegue Sostaro “ma un serio rischio per chi lavora là sopra”.
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logo CUBAlex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
 

28 Aprile 2011

Mayday 2011

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:32

Mayday 2011: Cavalchiamo la tigre della precarietà

Per dieci anni la Mayday Parade è stata il primo maggio dei precari e delle precarie: l’espressione della nostra creatività, il luogo dove ci siamo riconosciuti, dove abbiamo coltivato le nostre relazioni e i nostri desideri e dove abbiamo reso visibili la nostra gioia e la nostra rabbia. Decine di migliaia di precari l’hanno animata, colorata, gridata e partecipata. Dopo undici anni sappiamo che la Mayday come spazio di espressione e visibilità, come momento di inclusione e ricomposizione della precarietà, ha vinto: oggi persino il papa e il sindacato confederale parlano di precarietà, mentre nelle piazze la generazione precaria esplode di rabbia. È tempo di esigere che i nostri desideri diventino realtà.

Stiamo cavalcando la tigre della precarietà, perché viviamo ogni giorno nell’incertezza ma anche perché sappiamo qual è la nostra forza. Il governo e l’Europa ci impongono privatizzazioni, licenziamenti, austerità, tagli, sacrifici. Non temporaneamente, per effetto della crisi, ma come politica necessaria e senza alternative per gli anni a venire. Di contro, la condizione precaria è diventata un soggetto politico autonomo, che crea azione politica: pone domande, individua soluzioni e sviluppa conflitto.

Vogliamo un reddito di base universale e incondizionato, sganciato dal contratto di lavoro. Vogliamo un nuovo welfare fatto di diritti per tutte/i, di accesso ai beni comuni costituiti da saperi, conoscenza, acqua, servizi sociali, casa, mobilità sostenibile. Siamo contro la speculazione e l’Expo 2015 che aggrediscono le nostre città e i nostri territori, con Milano come banco di prova per le politiche di cementificazione più aggressive. Chiediamo cittadinanza per i migranti slegata dal contratto dal lavoro e diritto alla libera circolazione. Chiediamo la riduzione del caos delle forme contrattuali, chiediamo più soldi e un salario minimo orario, e gridiamo con forza che rivogliamo ciò che ci hanno tolto: diritto alla maternità, alla previdenza, alle ferie. In poche parole, rivogliamo il diritto alla scelta, contro il ricatto del bisogno e della paura. Pretendiamo di essere ascoltati.

Vogliamo dirlo ben chiaro al governo, ai vari Marchionne, ai precarizzatori che abusano della nostra ricattabilità, ai sindacati concertativi, all’opposizione pavida e di comodo: i precari e le precarie chiedono l’opposto di quella politica di sacrifici che volete imporci. Precari e precarie, native e migranti, saremo in piazza il primo maggio per una Mayday di festa, di gioia e di rabbia.

Vogliamo che la Mayday si trasformi in un momento di passaggio, di immaginazione, di relazione e di discussione verso il primo vero sciopero precario che costruiremo tutti insieme nei prossimi mesi: vogliamo riprenderci il diritto allo sciopero e usarlo per reclamare i nostri desideri. Lo sciopero precario sarà lo sciopero dei precari e uno sciopero nato nella precarietà e rivolto contro chi ci precarizza.

Immaginate se un giorno i call center non rispondessero alle chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker fermassero le reti delle grandi aziende, se i precari si prendessero la casa che non hanno, gli spazi che gli sono negati. Immaginate se i precari e le precarie incrociassero le braccia, diventassero finalmente protagonisti e dimostrassero che sono forti: il paese si bloccherebbe. Di questo parleremo alla Mayday 2011: di come mettere in pratica il primo sciopero precario. Per farlo servono la tua intelligenza, i tuoi sogni, i tuoi trucchi e i tuoi sgami.

Vogliamo cavalcare la tigre della precarietà e dimostrare che tutti insieme possiamo diventare un problema per chi ci sfrutta. Mayday 2011, verso lo sciopero precario.

Primo maggio 2011, Milano, piazza XXIV Maggio, alle 14
Mayday – da undici anni il primo maggio dei precari e delle precarie

20 Aprile 2011

Te la do' io la cultura. Parlano i lavoratori dello spettacolo.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:32

Assemblea, Incontro :           

La Cub/ Info Scala organizza giovedì 21 alle 17 e 30 un confronto tra i lavoratori
Autorganizzati dello Spettacolo  e i candidati Basilio Rizzo e Silvano Piccardi della "sinistra per Pisapia" alle elezioni comunali.

Partecipa :
R.S.U. Piccolo Teatro
Movimento Sogno 0.3 Milano
100autori/milano
lavoratori teatro atir
Massimo Guanella  Candidato S.e.l. per Pisapia
aderisce : Renato Sarti( t.cooperativa), Massimo De vita ( t. officina)

"I lavoratori dello spettacolo parlano dei  problemi e delle  prospettive possibili del settore cinemaTeatro
Milanese.

presso : CHIAMAMILANO, largo Corsia dei Servi (ex cinema corallo) MM san babila

Intervenite numerosi

15 Aprile 2011

Questo blog è in lutto per il grande Vittorio Arrigoni

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 22:15

Oggi siamo a piangere l'atroce morte di Vik il "compagno palestinese", perchè come diceva lui: "RESTIAMO UMANI"

Come restammo umani il 7 dicembre 2007 quando i lavoratori della Scala  dedicarono con un minuto di silenzio la prima scaligera agli operai  uccisi sul lavoro la sera prima nel rogo della thissen-krupp .
Fuori il presidio dei lavoratori ripeteva i nomi delle vittime e le poesie di Neruda contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo per chiedere giustizia. Oggi con la sentenza di Torino questa è stata in parte realizzata, perchè il dolore dei familiari, a cui ci stringiamo, resterà comunque implacabile. 

10 Aprile 2011

QUANTO COSTA IL FERRO?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:23

                              
La  citazione dell’opera di B.Brecht in quest’epoca di guerre è  nulla di più appropriato per questa TURANDOT. Una montagna di ferro ha invaso i ponti del palcoscenico del Piermarini. 
                                  QUANTO COSTA?
Ma quanto ci costa soprattutto in termini di rischi per la sicurezza questa megaproduzione, messa in scena con gli stessi tempi di un balletto fatto con 4 quinte?
                                  TOCCATE FERRO!
Vengono usati ad esempio i fine corsa nei motori che movimentano queste armature dove passano sotto intere masse artistiche e tecniche?…
                                  RITOCCATE FERRO!
Quanti Rappresentanti della Sicurezza ci dovrebbero essere a sorvegliare e denunciare i rischi di una produzione così Off-limits?
Almeno 3 su tutti i turni in palco e in 6 in tutto il teatro come prescrive la legge 81/2008 in un posto di lavoro come la Scala. Ma purtroppo ce n’è uno solo, che con tutto il nostro rispetto riesce a malapena a occuparsi dei numerosi acrobati che volteggiano sospesi per aria, per esigenze di regia“indiscutibili”.
Diffidiamo la direzione dell’allestimento scenico e quella della produzione nel continuare a superare qualsiasi limite per mettere in scena un’opera che avrebbe avuto bisogno dei tempi di una prima di Sant’Ambrogio.
Anche se la nuova lobby francese ha in “appalto” i” 7 dicembre” e i “resti “ se avanza qualche buco in stagione come in questo caso, vengono lasciati alla lobby del “vecchio artimarchigiano”,
nessuna produzione deve mettere a rischio la sicurezza e la salute dei lavoratori. La mala-organizzazione mette il teatro in uno stato di insicurezza ed emergenza tempistica che ha anche costretto ad appaltare a due rinomate sartorie capitoline la produzione dei costumi di Casanova e Turandot. Queste, invece di  alleggerire, con i loro errori, han prodotto addirittura un ulteriore carico di lavoro.
Denunciamo l’incompetenza dei responsabili della direzione Scaligera che scaricano sulle spalle dei lavoratori disagi e rischi  per la propria incolumità nonché  l’ennesimo  sperpero di risorse  a piene mani  in un epoca di tagli endemici.

ANCHE PER QUESTI MOTIVI SCIOPERIAMO E SAREMO IN PIAZZA IL 15/4/2011
                           
                        CUB /INFO Teatro Alla Scala

Venerdi 15 aprile Sciopero Generale di 24 ore
LA GIORNATA DELLA COLLERA(1)

Ci negano il diritto al lavoro, al reddito, alla casa, alla sanità e all’istruzione.

Sono contrari alla tassazione dei grandi patrimoni, al taglio delle spese militari, alla lotta all’evasione fiscale.

Rifiutano: l’asilo ai rifugiati in fuga dalle guerre, dalla fame e dalle dittature; il permesso di soggiorno con la “sanatoria truffa”, il prolungamento del permesso di soggiorno per chi perde il lavoro; la cittadinanza ai nati in Italia, il diritto di voto per chi risiede da 5 anni; la chiusura dei centri di identificazione ed espulsione.
Ora Basta

Unità e lotta per i diritti

5 Aprile 2011

Sabato 9 aprile: Tutt* in piazza contro la precarietà!

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:53
  

   vedi il video  il nostro tempo è adessoMiniatura Sabato 9 aprile: Tutt* in piazza contro la prec…di ilnostrotempoeadesso516 visualizzazioni

La manifestazione si svolgerà in molte città d'Italia, a Milano h15 e 30 colonne di San Lorenzo  c'è inoltre la possibilità di partecipare con la lettura di piccoli brani o brevi performance di teatro di strada.

http://ilnostrotempoeadesso.it/
L'apello  

Non c’è più tempo per l’attesa. E’ il tempo per la nostra generazione di prendere spazi e alzare la voce. Per dire che questo paese non ci somiglia, ma non abbiamo alcuna intenzione di abbandonarlo. Soprattutto nelle mani di chi lo umilia quotidianamente.

Siamo la grande risorsa di questo paese. Eppure questo paese ci tiene ai margini. Senza di noi decine di migliaia di imprese ed enti pubblici, università e studi professionali non saprebbero più a chi chiedere braccia e cervello e su chi scaricare i costi della crisi. Così il nostro paese ci spreme e ci spreca allo stesso tempo.

Siamo una generazione precaria: senza lavoro, sottopagati o costretti al lavoro invisibile e gratuito, condannati a una lunghissima dipendenza dai genitori. La precarietà per noi si fa vita, assenza quotidiana di diritti: dal diritto allo studio al diritto alla casa, dal reddito alla salute, alla possibilità di realizzare la propria felicità affettiva. Soprattutto per le giovani donne, su cui pesa il ricatto di una contrapposizione tra lavoro e vita.

Non siamo più disposti a vivere in un paese così profondamente ingiusto. Lo spettacolo delle nostre vite inutilmente faticose, delle aspettative tradite, delle fughe all’estero per cercare opportunità e garanzie che in Italia non esistono, non è più tollerabile. Come non sono più tollerabili i privilegi e le disuguaglianze che rendono impossibile la liberazione delle tante potenzialità represse.

Non è più tempo solo di resistere, ma di passare all’azione, un’azione comune, perché ormai si è infranta l’illusione della salvezza individuale. Per raccontare chi siamo e non essere raccontati, per vivere e non sopravvivere, per stare insieme e non da soli.

Vogliamo tutto un altro paese. Non più schiavo di rendite, raccomandazioni e clientele. Pretendiamo un paese che permetta a tutti di studiare, di lavorare, di inventare. Che investa sulla ricerca, che valorizzi i nostri talenti e la nostra motivazione, che sostenga economicamente chi perde il lavoro, chi lo cerca e chi non lo trova, chi vuole scommettere su idee nuove e ambiziose, chi vuole formarsi in autonomia. Vogliamo un paese che entri davvero in Europa.

Siamo stanchi di questa vita insostenibile, ma scegliamo di restare. Questo grido è un appello a tutti a scendere in piazza: a chi ha lavori precari o sottopagati, a chi non riesce a pagare l’affitto, a chi è stanco di chiedere soldi ai genitori, a chi chiede un mutuo e non glielo danno, a chi il lavoro non lo trova e a chi passa da uno stage all’altro, alle studentesse e agli studenti che hanno scosso l’Italia, a chi studia e a chi non lo può fare, a tutti coloro che la precarietà non la vivono in prima persona e a quelli che la “pagano” ai loro figli. Lo chiediamo a tutti quelli che hanno intenzione di riprendersi questo tempo, di scommettere sul presente ancor prima che sul futuro, e che hanno intenzione di farlo adesso.

 

tutt* in piazza il 9 aprile.

30 Marzo 2011

TEATRO: CDA SCALA, OK INTEGRATIVO; PER 2011 PIU' FONDI DAL COMUNE- Autonomia; il regolamento attuativo nelle prossime settimane

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 03:03

18:56 28 MAR 2011

(AGI) – Milano, 28 mar. – Il bilancio 2010 del teatro alla Scala, sara' in pareggio per il sesto anno consecutivo. Prendendo atto di questo, il Cda del teatro scaligero, che si e' riunito oggi sotto la presidenza di Letizia Moratti, ha accolto la proposta del Sovrintendente Stephane Lissner, di corrispondere l'integrativo aziendale, a consuntivo approvato.
Per quanto riguarda il 2011, il bilancio previsionale presenta ancora un pareggio, al quale concorrono il reintegro del Fus, gli apporti sempre solleciti e significativi dei privati, e l'importante decisione, da parte del Comune di Milano, di incrementare il suo contributo annuale da 6,4 a 9,4 milioni di euro. Per parte sua il Governo ha interpretato le attese delle fondazioni liriche e garantito l'erogazione del Fus sull'arco di tre anni, consentendo in tal modo "una programmazione di lungo respiro". In considerazione di questi elementi, il Consiglio di Amministrazione ha dato parere favorevole alla presentazione in Assemblea del budget 2011, che nasce nel contesto di un piano triennale. Infine e' stata presentata al Consiglio di Amministrazione la Stagione artistica 2011-2012, che verra' illustrata al pubblico e ai mezzi di comunicazione venerdi' 15 aprile. "Il Teatro alla Scala – ha sottolineato il Sindaco – e' una delle eccellenze culturali della nostra citta'. Il Comune, da sempre, sente la responsabilita' di sostenere il Piermarini. Una vicinanza e un sostegno che non sono mai venuti meno anche nei momenti piu' difficili e con soddisfazione accogliamo le importanti decisioni che il Governo ha preso a sostegno della Scala". (AGI)

"Autonomia gestionale: nelle prossime settimane l'approvazione del regolamento attuativo della riforma Bondi"

L'INTERVISTA  IL VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE: A METÀ APRILE ASSEMBLEA DEI FONDATORI. Ermolli: «Tutti hanno fatto la propria parte Ora avanti con autonomia e fondi triennali»

IN VIA FILODRAMMATICI GRAZIE ALL'IMPEGNO DI SOCI PUBBLICI E PRIVATI IL PIERMARINI È RIUSCITO A RIENTRARE DAL DEBITO E A EVITARE IL ROSSO DI BILANCIO – 
HA LAVORATO per più di un mese. Servivano poco più di due milioni di euro per ripianare il debito del 2010 e chiudere i conti in regola. E due milioni sono arrivati. Sono stati ancora una volta i buoni uffici di Bruno Ermolli, il vicepresidente della Fondazione Teatro alla Scala, a consentire all'ente lirico di via Filodrammatici di raggiungere per il sesto anno consecutivo il pareggio di bilancio, condizione necessaria per tagliare il traguardo dell'autonomia gestionale. «Tutti i soci hanno contribuito con entusiasmo», spiega il numero uno di Promos al termine del Consiglio d'amministrazione che ha dato parere favorevole all'esercizio economico-finanziario dell'anno scorso. Soddisfatto? «Molto. Devo dire che tutti i soci della Fondazione hanno accolto con entusiasmo il nostro invito a rimettere a posto, con un contributo straordinario, i conti del Pier-marini. In questo modo, potremo mantenere una promessa che ci stava a cuore». Quale? «Quella di pagare a tutti i lavoratori del teatro l'ultima tranche dell'integrativo aziendale». II 2011 si preannunciava come un anno nero per il mondo della cultura, in particolare per le fondazioni lirico-sinfoniche: la Scala ci avrebbe rimesso circa 17 milioni di euro in contributi ministeriali. E invece… «Invece, il Governo, con grande pluralità, ha reintegrato il Fondo unico per lo spettacolo a 428 milioni di euro, riportandolo a livelli superiori rispetto allo scorso anno». Perla Scala, inoltre, si avvicina l'autonomia gestionale. «Confermo che l'approvazione del regolamento attuativo della riforma del ministro Sandro Bondi dovrebbe arrivare nelle prossime settimane». L'autonomia vi consentirà di programmare sulla base di fondi certi. Almeno fino al 2014 non avrete timore di subire tagli. «Il Governo ha garantito l'erogazione del Fus sull'arco di tre anni: del resto, se dobbiamo vincolare con contratti i migliori artisti e i migliori direttori d'orchestra, l'unico modo è farlo con largo anticipo: i finanziamenti triennali ci consentiranno di farlo con più serenità». Il prossimo passo? «Oggi (ieri, ndr) abbiamo parlato anche del bilancio previsionale del 2011, che sarà portato all'assemblea dei fondatori di metà aprile». In quei giorni sarà presentata anche la nuova stagione: tredici opere e sei balletti, come nel 2010. Le piace? «Certo che sì. Sono il primo ad essere soddisfatto. Anzi, il secondo…». Il primo, o meglio la prima, è il presidente della Fondazione, cioè il sindaco Letizia Moratti.
Nicola Palma
Il Giornale 29-3-11

ENTRATE GARANTITE. Se dobbiamo vincolare con contratti i migliori artisti e i migliori direttori d'orchestra l'unico modo è farlo in anticipo I finanziamenti certi ci aiutano• Bruno Ermolli

12 Gennaio 2011

COMUNICATI STAMPA CUB

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 11:01
Salta la Prima alla Scala ma la CUB non ci sta

Cgil indice lo sciopero da sola. Fiorito, CUB-Informazione: “Il problema è il taglio del Fus. Per ripartire,indire subito le elezioni di Rsu ed Rls e reperire i fondi per la programmazione triennale”
 

 
17 gennaio 2011. Ieri sera alla Scala, per lo sciopero indetto solamente da Slc-Cgil, la prima di Cavalleria Rusticana e I Pagliacci è saltata.
 
 
“Ritengo legittimo lo sciopero” dichiara Pippo Fiorito di CUB-Informazione “condividendone quasi tutte le ragioni, ma sono in totale dissenso con la Cgil sui modi e sui tempi”.
 
Infatti CUB-Informazione ha da tempo proposto il coinvolgimento di tutti i lavoratori per la costruzione di uno sciopero per il 28 gennaio prossimo, insieme con tutte le altre categorie, a partire dai metalmeccanici alla scuola, all’università e agli studenti, all’informazione e allo spettacolo.
 
“Perché le vere questioni che emergono drammaticamente alla Scala, come in tutte le fondazioni lirico-sinfoniche, sono legate al taglio delle sovvenzioni statali del Fondo Unico per lo Spettacolo, il Fus” prosegue Fiorito “Ovviamente con i teatri a rischio chiusura, gli avvoltoi del privato sono pronti a comprarli, in particolare la Scala, il più appetibile per la sua fama mondale”.
 

“Se da settembre a dicembre, quindi in quattro mesi, Letizia Bricchetto-Moratti, Stephan Lissner, Maria di Freda e Domenico Mecca hanno letteralmente – preso in giro – Cgil Cisl, Uil, Fials , mentre tutte le altre hanno lasciato fare, Cgil alla fine ha reagito ma in maniera scomposta e sbagliata”.
 
Per ripartire CUB-Informazione propone prima di tutto l’indizione le elezioni veramente democratiche tra i lavoratori per eleggere i nuovi rappresentanti sindacali unitari, Rsu e Rls.
 
“Poi è necessario reperire al più presto fondi per portare avanti i programmi triennali, 2011/12/13, per garantire i posti di lavoro, battendo cassa proprio allo Stato, e da tutti gli enti locali, Comune, Provincia e Regione incluse” incalza il sindacalista “E se mancano, non dimentichiamoci che nel CdA della Fondazione c’è il meglio della finanza milanese, da Passera a Ponzellini, da Micheli a Ermolli, le cui banche possono tranquillamente aprire i forzieri per una causa così nobile”.
 
“Infine, se è vero che la direzione rimborserà i biglietti della mancata Prima, dall’altra dovrà pagare anche tutti i lavoratori che si sono regolarmente presentati al proprio lavoro” conclude Fiorito “altrimenti troverà pane per i suoi denti”.
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Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409      

   Teatro alla Scala, in scena lo sciopero bluff                      logo CUB
Oggi la Direzione del Teatro incontrerà i sindacati concertativi Cgil-Cisl-Uil e Fials. Fiorito, CUB-Informazione: “Per il 2011 deficit di bilancio di 17 milioni di euro, contratto nazionale scaduto da tempo, contratto Integrativo in scadenza a gennaio, riduzione dei pompieri di un quarto”. Percorso di iniziative sindacali a partire dallo sciopero del 28 gennaio.
 
Milano, 10 gennaio 2011.

Cgil ha fatto precedere l’incontro da un’inusuale dichiarazione di sciopero “via Ansa” per il 16 gennaio 2011, calando dall’alto con un’operazione tattico-propagandistica attraverso le agenzie di stampa, senza coinvolgere attraverso una consultazione democratica dei lavoratori scaligeri su quelli che sono i gravissimi problemi del Teatro, è la valutazione di CUB-Informazione.
 
“Un film già visto, una metaforica pistola fumante sul tavolo della trattativa da Cgil, che verrà immediatamente ritirata al primo contentino aziendale, rimandando la lotta a tempi migliori”spiega Giuseppe Fiorito, Segretario Generale di CUB-Informazione “In questo contesto, Cisl acconsente spudoratamente una politica filo padronale, mentre Uil e Fials prendono tempo, sperando in accordi che porteranno profitto soltanto ad alcuni settori nei quali sono maggiormente rappresentati, ignorando volontariamente problemi molto più gravi”.
 
L’ennesimo “bluff” denunciato da CUB, a dispetto di problemi che vanno dal previsto deficit di bilancio di 17 milioni di euro per il 2011 al Contratto Nazionale scaduto da tempo, al Contratto Integrativo, in scadenza proprio questo mese, e che la Fondazione Scala non vuole pagare, passando per la riduzione dei pompieri da 16 a 12 con conseguenti problemi per la sicurezza.
 
A questo, vanno poi aggiunte le vessazioni verso i lavoratori che si sono rivolti alla magistratura del lavoro per far valere i loro diritti, tra i quali, ad esempio, tecnici di palcoscenico, ballerine, sarte, parrucchiere, truccatrici, maschere, oltre alla riduzione del personale, già avvenuta con l’espulsione di precari e di lavoratori delle cooperative.
 
 “CUB-Informazione propone un percorso di iniziative sindacali, da decidersi con i lavoratori, e la proclamazione dello sciopero il 28 gennaio, dei lavoratori della Scala con i lavoratori Fiat, metalmeccanici e di altre categorie, quali la scuola” aggiunge Fiorito“ribadendo da sempre l’inderogabile necessità che, anche alla Scala, i lavoratori possano eleggere i propri rappresentanti Rsu e Rls, superando l’attuale situazione antidemocratica, alla “Marchionne”, in cui Rsa ed Rls vengono nominate dalle Segreterie di Cgil-Cisl-Uil e Fials, come in automatico”.

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Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409
ufficiostampa@cub.itwww.cub.it– Canale CUB Video: http://www.youtube.com/user/
CUBvideo

 

 

22 Dicembre 2010

Facciata Teatro alla Scala, Cartolina di Natale

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 23:34

buon natale

CONFERMATI I TAGLI AL FUS.
SI PASSA A 258 MILIONI NEL 2011. MENO  36,6% RISPETTO AL 2010.
I KILLERS DELLA CULTURA TRE-BONDI FESTEGGIANO SULLA PELLE  DELLO SPETTACOLO.

LA DIREZIONE GENERALE DELLA SCALA, INTANTO, SI ACCANISCE CONTRO GLI EX PRECARI CHE HANNO VINTO LA CAUSA PER IL TEMPO INDETERMINATO, OVVERO IL PERSONALE SERALE , IL BALLO, I LABORATORI SCENE DELL'ANSALDO, LA SQUADRA TRASPORTI DI PERO, I TECNICI DI PALCOSCENICO E CONTRO I VIGILI DEL FUOCO REI DI GARANTIRE LA SICUREZZA.

 ABBIAM CAPITO CHE LISSNER NON E' BABBO NATALE?

                              NEW NEWS ULTIM'ORA:
il 31 /12/2010 LA DIREZIONE GENERALE HA COMUNICATO CHE  NON VERRA' PAGATA LA TERZA E PIù CORPOSA TRANCHE  DELL'INTEGRATIVO 2008, QUELLA DEL GENNAIO  2011. BUON ANNO

17 Dicembre 2010

LUNEDì 20/12/10 MOBILITAZIONE GENERALE A DIFESA DELLA CULTURA

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:42

L’INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO

Verranno dette molte cose sulla giornata del 14 dicembre 2010 a Roma.

Si parlerà soprattutto degli atti di violenza che hanno catalizzato l’attenzione di quasi tutti i media nazionali. Chi sono i violenti della manifestazione? Erano tutti infiltrati? Oppure no? Oppure erano frange estremiste facenti parte di gruppi studenteschi? Si dirà di quanti danni abbiano fatto all’immagine della manifestazione, oltre che alla città di Roma. “Non è questo il modo di manifestare. Avete fatto un favore ad Alemanno. Quando si parla di ribellione non è certo questo il modo di metterla in atto. Gli scontri sono stati un disastro politico.”

Può darsi. Può darsi che sia vero. Può darsi che quasi tutti i critici abbiamo ragione.

Ma io vorrei raccontarvi di questa giornata quello che forse non vi verrà detto.

Ci siamo ritrovati la mattina presto in Piazzale Aldo Moro. Faceva freddo, ma il cielo blu e l’aria frizzante davano una certa patina di ottimismo a noi precari dello spettacolo, che per l’ennesima volta manifestiamo contro i tagli alla cultura. Solo che questa volta non eravamo soli. Soli come siamo sempre stati lasciati. Dai sindacati, dai grandi circuiti dei teatri pubblici, dalla nostra stessa categoria che non esiste, perché siamo troppo frammentati, autoreferenziali e, soprattutto, troppo occupati a sopravvivere lavorando come cani per poter avere il tempo e la volontà di costituirci come categoria. 

Ieri però non eravamo soli.

Con noi, a condividere il nostro stesso malessere, le nostre stesse difficoltà c’erano gli studenti massacrati dalla Gelmini, i ricercatori, gli insegnanti, i terremotati dell’Aquila, i precari e anche semplici cittadini che hanno sentito il bisogno di condividere questa giornata di protesta con noi.

Man mano che il corteo procedeva educatamente e gioiosamente  verso Termini, la nostra soddisfazione cresceva sempre più perché abbiamo cominciato a renderci conto che il numero dei partecipanti diveniva impressionante. Si univano al corteo sempre più persone. Altri ci manifestavano solidarietà semplicemente salutandoci dalla finestra. 

Gli studenti organizzatori della manifestazione parlano di 100.000 partecipanti. Secondo me è una cifra assolutamente non realistica. Tenete conto che quando il corteo è finalmente giunto in testa a Largo di Torre Argentina, la coda del corteo si trovava ancora in via Cavour! E molte persone si sono unite al corteo quando hanno potuto, quando sono riuscite a raggiungerlo, molte addirittura quando la manifestazione già sfilava sul Lungotevere, prima cioè di giungere al suo drammatico epilogo.

Un mare di gente. Una grande marea  critica e lucida, che protestava per il futuro che lentamente gli sfugge dalle mani, giorno dopo giorno.

Io ho partecipato a molte manifestazioni negli ultimi anni, ma non ricordo nulla di simile.

Che cosa è rimasto di tutte le speranze e le delusioni di quella immensa moltitudine di lavoratori e lavoratrici che oggi non trovano alcuno spazio, alcuna giustizia sulle principali testate nazionali e all’interno dei principali  telegiornali?

Eravamo tutti violenti?

Eravamo tutti terroristi?

Non eravamo forse milioni?

Non abbiamo figli, mutui, sogni, bisogno di avvenire?

Oggi sono andata all’ennesima riunione dove cerchiamo di difendere disperatamente i diritti di una categoria che sembra svanire ogni volta che tentiamo di afferrarla.

Passando da Via del Corso e da Montecitorio non c’era quasi più traccia della guerriglia di ieri. Shopping natalizio ovunque. Sull’asfalto però restavano ancora i segni rossi dei fumogeni che ieri hanno insanguinato l’inverno del nostro scontento.

Roma, 15 dicembre 2010

DOMENICA 19/12/10 ASSEMBLEA OPEN-AIR STUDENTESCA SUI TAGLI ALLA CULTURA ALLE 0RE 15.00 IN PIAZZA CORDUSIO.MILANO.SIETE TUTTI INVITATI!!!!!

15 Dicembre 2010

Dichiarazione dello stato di agitazione. Il Fus al decreto Milleprorroghe

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 01:26
logo CUB                                                  Milano 13 dicembre 2010

Comunicazione via fax

Oggetto: Dichiarazione dello stato di Agitazione.

Con la presente la scrivente Organizzazione sindacale vi comunica che è stato indetto lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente del Teatro Alla Scala. Il primo provvedimento deciso è la sospensione "sine die" delle prestazioni straordinarie.
A questo seguiranno altre iniziative compresa la dichiarazione di sciopero.

Segreteria Cub Informazione Milano
Giuseppe Fiorito
 

Milano 13 dicembre 2010                      Spett.leTeatro Alla Scala

Direzione Risorse Umane ed Organizzazione

e.p.c.: Sig. Angelo Sala   Responsabile dei Laboratori della Scala Ansaldo

Via Bergognone 34   20100 – MILANO (MI)

Oggetto: Programma orari di lavoro e turni mensili del personale dei Laboratori della Scala Ansaldo, Via Bergognone 34, Milano.

La scrivente Organizzazione Sindacale chiede che, a tutto il personale in oggetto, all’inizio d’ogni mese, sia consegnato il programma con orari di lavoro e turni delle prestazioni.

Ormai da tempo, i responsabili dei Laboratori della Scala Ansaldo sono gravemente inadempienti rispetto a norme imperative previste dagli accordi sindacali nazionali ed aziendali.

Vi sollecitiamo urgentemente a rientrare nella corretta applicazione degli accordi e delle norme ciò a tutela dei lavoratori in oggetto.

Distinti saluti.

Segreteria CUB INFORMAZIONE MILANO

News

Spettacolo, nè Fus nè tax credit al consiglio dei ministri di oggi

Roma 13 dicembre 2010
Tutto rinviato. Il consiglio dei ministri che si è riunito questa mattina non ha provveduto nè al reintegro del Fus nè al  rinnovo di tax credit e tax shelter.  Ora si aspetta il decreto milleproproghe che potrebbe contenere gli attesi provvedimenti. Il prossimo consiglio dei ministri si riunirà dopo il voto di fiducia di domani, martedi 14 dicembre.

Lirica: sciopero alla Scala. Nastasi sui tagli al Carlo Felice. Privati al Petruzzelli

 

carlo_felice_orchestra_protestaMILANO – GENOVA – BARI – 14 DICEMBRE 2010 – L.F. – Mentre alla Scala uno sciopero annunciato per il 28 dicembre rischia di far saltare la settima replica della Valchiria diretta da Barenboim, al Carlo Felice di Genova una lettera di Nastasi annuncia possibili, pesanti tagli al Fondo unico per il 2011 e al contributo straordinario. Al Petruzzelli di Bari, invece, per rimpinguare le risorse si punta sulle sponsorizzazioni e su nuovi ingressi di privati tra i soci della Fondazione. Tutto nella speranza che il decreto milleproproghe, che andrà in discussione probabilmente a gennaio, faccia chiarezza sull’attesa integrazione del Fus 2011.

Lo sciopero della Scala è stato proclamato dai tecnici di palcoscenico e dalle rappresentanze sindacali aziendali della Cgil cogliendo di sorpresa, a quanto sembra, gli stessi sindacati. Motivo dell’agitazione una serie di motivi organizzativi che riguardano il blocco dei passaggi di categoria, la diminuzione della presenza dei Vigili del fuoco, i riposi oltre il 14° giorno lavorativo, il servizio mensa, la richiesta di prestazioni extracontrattuali anche notturne. Nell’attesa che venga dato seguito alla richiesta di un incontro urgente con la direzione del Teatro, che per ora non ha rilasciato dichiarazioni, i lavoratori hanno proclamato lo sciopero per il 28 dicembre.

Preoccupante la lettera del capo di gabinetto del MiBAC, Salvatore Nastasi, spedita il 6 dicembre al Teatro Carlo Felice. Vi si rimarca il ricorso al credito bancario, cioè il prestito ottenuto dalla Carige per pagare gli stipendi di novembre ai circa 300 dipendenti, che viene definito “un indicatore preoccupante di situazione gestionale non equilibrata”. Inoltre, per Nastasi, il Fus 2011 destinato al Teatro “potrebbe registrare un valore non inferiore al 60%” di quanto erogato dal Fus 2010. In pratica, un taglio del 40% rispetto allo stanziamento di 12,4 milioni di euro di quest'anno. E anche riguardo al contributo straordinario, che per il 2010 è stato di 2,5 milioni di euro, con un taglio di 635 mila euro, “non può escludersi che per il 2011 tale somma possa essere assoggettata a tagli di spesa in misura anche maggiore a quella registrata nel 2010”. Renzo Fossati, direttore di staff del Carlo Felice, non drammatizza: “E’ una lettera che Nastasi ha scritto in risposta ad una mia precedente richiesta – dichiara al Secolo XIX – ed è in tutto simile a quella che ha inviato agli altri enti lirici”. Più netta Marta Vincenzi, sindaco di Genova: “Se ci tolgono 6 milioni (5 dal Fus e 1 dal contributo straordinario n.d.r.) non andiamo molto lontano”.

Al Petruzzelli, invece, un’azienda barese potrebbe prendere posto da gennaio tra i soci della Fondazione, portando circa un milione di euro, mentre pare si stia estinguendo l’interesse di una multinazionale che doveva entrare fin dai prossimi giorni. Intanto per rimpinguare le casse, riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, sono arrivate le sponsorizzazioni di varie aziende e si attende la cessione di due immobili storici da parte del Comune di Bari. La delibera in merito dovrebbe essere approvata il 22 dicembre ma non è detto che passi non solo per la forte opposizione del centrodestra (così si impoverisce il patrimonio del Comune) ma anche per dubbi nella stessa maggioranza di centrosinistra (se la Fondazione fallisse si perderebbero due immobili di valore).

Dal giornale dello spettacolo.
 

9 Dicembre 2010

Scala, 7 dicembre: piazze-trait-union-ghestus e… teatro dell'assurdo?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:15

La Cub del Teatro alla Scala ringrazia le/i compagne/i venute/i dai teatri di Genova, Bologna, Roma e da quelle tante realtà dello spettacolo richiamate dall'appello di manifestare in piazza e per creare un coordinamento dal basso aperto a tutti. Un coordinamento promosso e avviato con estusiasmo da alcuni settori della cultura rappresentati dalla scuola, ricerca, spettacolo, lirica, prosa e cinema. 
Dai microfoni amplficati ci si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se le forze dell'ordine non avessero fermato immediatemente le cariche improvvise e inaudite che si stavano estendendo a tutta la piazza. Il nostro appello per fortuna o per coincidenza è stato accolto e la calma è ritornata .
Ben presto, le ragioni della protesta, che vedeva forte, unanime e determinato il coro contro i tagli alla cultura e contro la" sanatoria truffa" che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti, ha ritrovato vigore e un insolito trait d'union con la sala del Piermarini, quando di lì a poco, la lettura del maestro Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alla sua dichiarazione: " è ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia", hanno ricevuto il tripudio del loggione, del presidente della repubblica e provocato quell'enorme effetto mediatico.
 
Questa bella giornata di lotta rischia però di essere l'ennesimo appello nel vuoto e destinato all'oblio se non avvengono prese di posizione e impegni scritti della politica per un sostegno pubblico certo.
L' assegno simbolico di Napolitano intestato a Cultura, Istruzioni e Liberi Saperi,firmato e offerto il giorno dopo in Brera agli studenti dell'accademia, rischia di finire annoverato tra i gesti della mimica del "teatrino della politica "
se non si trasforma in atti concreti e assegni veri.
Quel ghestus diverrebbe per il presidente la nemesi del "degrado delle istituzioni che procede inesorabile nel calpestare i principi della costituzione repubblicana "contro il quale egli si batte, denuncia e condanna quotidianamente.

Un surreale paradosso, probabilmente indegno anche per il  teatro dell'assurdo.

 
Presidio in Piazza della Scala: per il futuro di scuola, …

Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro a…   altro
Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro alla Scala di Milano.
Le voci degli studenti, dei lavoratori dello spattacolo, dei Teatri Lirici e di Prosa italiani, degli immigrati in lotta per il permesso di soggiorno, dei ricercatori e degli insegnanti precari. Uniti contro la crisi e le riforme Bondi e Gelmini, contro i tagli alla cultura, alla scuola che negano il futuro e i diritti.
 
Ecco il video delle proteste in occasione della Prima alla Scala, di cui telegiornali e giornali tendono a riportare solo il momento di tensione e scontri con la Polizia. Ci tenevamo a dirvi che non è andata esattamente così. Il video è stato realizzato da Alberto Sansone. Erica Picco Paolo Sala Filippo Rocco

vedi video

Video per non solo scontri piazza scala

LoSgamato – Non solo scontri alla protesta in
14 min – 8 dic 2010

OCCUPIAMOCI | Incontro pubblico dei 100autori a Milano 

Martedì 14 dicembre ore 17
Incontro pubblico del mondo dell'audiovisivo milanese e lombardo

Cinema Mexico – Via Savona 57 Milano   Interviene Stefano Rulli  

 
RSVP 100autorilombardia@gmail.com

Scala, 7 dicembre: piazze-trait-union-ghestus e… teatro dell’assurdo?

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La Cub del Teatro alla Scala ringrazia le/i compagne/i venute/i dai teatri di Genova, Bologna, Roma e da quelle tante realtà dello spettacolo richiamate dall'appello di manifestare in piazza e per creare un coordinamento dal basso aperto a tutti. Un coordinamento promosso e avviato con estusiasmo da alcuni settori della cultura rappresentati dalla scuola, ricerca, spettacolo, lirica, prosa e cinema. 
Dai microfoni amplficati ci si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se le forze dell'ordine non avessero fermato immediatemente le cariche improvvise e inaudite che si stavano estendendo a tutta la piazza. Il nostro appello per fortuna o per coincidenza è stato accolto e la calma è ritornata .
Ben presto, le ragioni della protesta, che vedeva forte, unanime e determinato il coro contro i tagli alla cultura e contro la" sanatoria truffa" che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti, ha ritrovato vigore e un insolito trait d'union con la sala del Piermarini, quando di lì a poco, la lettura del maestro Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alla sua dichiarazione: " è ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia", hanno ricevuto il tripudio del loggione, del presidente della repubblica e provocato quell'enorme effetto mediatico.
 
Questa bella giornata di lotta rischia però di essere l'ennesimo appello nel vuoto e destinato all'oblio se non avvengono prese di posizione e impegni scritti della politica per un sostegno pubblico certo.
L' assegno simbolico di Napolitano intestato a Cultura, Istruzioni e Liberi Saperi,firmato e offerto il giorno dopo in Brera agli studenti dell'accademia, rischia di finire annoverato tra i gesti della mimica del "teatrino della politica "
se non si trasforma in atti concreti e assegni veri.
Quel ghestus diverrebbe per il presidente la nemesi del "degrado delle istituzioni che procede inesorabile nel calpestare i principi della costituzione repubblicana "contro il quale egli si batte, denuncia e condanna quotidianamente.

Un surreale paradosso, probabilmente indegno anche per il  teatro dell'assurdo.

 
Presidio in Piazza della Scala: per il futuro di scuola, …

Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro a…   altro
Servizio di Silvia Tagliabue.
Presidio della Confederazione Unitaria di Base – CUB e dei Sindacati di Base in concomitanza con la prima del Teatro alla Scala di Milano.
Le voci degli studenti, dei lavoratori dello spattacolo, dei Teatri Lirici e di Prosa italiani, degli immigrati in lotta per il permesso di soggiorno, dei ricercatori e degli insegnanti precari. Uniti contro la crisi e le riforme Bondi e Gelmini, contro i tagli alla cultura, alla scuola che negano il futuro e i diritti.
 
Ecco il video delle proteste in occasione della Prima alla Scala, di cui telegiornali e giornali tendono a riportare solo il momento di tensione e scontri con la Polizia. Ci tenevamo a dirvi che non è andata esattamente così. Il video è stato realizzato da Alberto Sansone. Erica Picco Paolo Sala Filippo Rocco

vedi video

Video per non solo scontri piazza scala

LoSgamato – Non solo scontri alla protesta in
14 min – 8 dic 2010

OCCUPIAMOCI | Incontro pubblico dei 100autori a Milano 

Martedì 14 dicembre ore 17
Incontro pubblico del mondo dell'audiovisivo milanese e lombardo

Cinema Mexico – Via Savona 57 Milano   Interviene Stefano Rulli  

 
RSVP 100autorilombardia@gmail.com

A Milano il Coordinamento “Azione di Base Nazionale del settore Teatrale/Cinematografico”- Intervista a un lavoratore

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 11:53
La Cub del Teatro alla Scala ringrazia  i compagni venuti dai teatri di Genova, Bologna, Roma e tutte le realtà delllo spettacolo ritrovate in piazza richiamate dall'appello di manifestare in piazza e la creare un coordinamento.
Questo coordinamento è nato dal basso aperto a tutti i settori della cultura per  la creazione di un fronte di lotta che si colleghi sia a tutti i settori dello spettacolo, cinema, prosa  e lirica che a quelli della cultura, scuola e ricerca. Dal Piccolo teatro, a tutte le piccole realtà della prosa ai Cento Autori del cinema.

In piazza si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se il capo della polizia non dava ordine di terminare le cariche che inevitabilmente si sarebbero estese a tutta la piazza. Abbiamo accolto con favore che il nostro appello è stato accolto e che la calma sia ritornata in piazza  e poter così  ridare la voce in un ritrovato clima pacifico alle ragioni della protesta che vedeva una piazza unita contro i tagli alla cultura e contro la sanatoria truffa che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti.

All'interno del teatro, la lettura di Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alle sue dichiarazioni contro i tagli alla cultura "Tutti vogliono risolvere i problemi senza la cultura, ma e' ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia" hanno avuto un'effetto mediatico positivo, ma non basta, rischia di essere una notizia che verrà dimenticata senza che nessuno intervenga.

Aderisce all'assemblea dei Cento Autori del cinema che si terrà giovedì 17 dicembre alle ore 18 al cinema messico a Milano
 
Decreto Bondi e tagli allo spattacolo: intervista a un lavoratore del Teatro alla Scala

 http://www.youtube.com/watch?v=BWKD8hZ-Yf8

Servizio di Silvia Tagliabue.
Intervista a Roberto D'Ambrosio, lavoratore del Teatro alla Scala di Milano, segretario provincilale del sindacato di Base CUB Informa…  

La legge 100, voluta dal Ministro Bondi, comporta un pesante taglio delle risorse al mondo dei teatri lirici e di prosa, blocca le assunzioni ed esternalizzando settori importanti di lavoratori, rende ancora più massiccio il ricorso ai contratti precari. Nel frattempo molti teatri rischiano la chiusura a causa dei tagli, e i precari sono i primi ad essere lasciati a casa.
Il 7 dicembre, giorno della prima alla Scala, la CUB organizza una manifestazione nazionale unendo le lotte dei lavoratori stranieri, insieme a quelli dello spettacolo e a tutti gli altri, uniti contro la crisi.
Tra i temi prioritari affrontati anche questanno dalla CUB, le rivendicazioni dei lavoratori migranti, dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla sanatoria truffa, al prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro.
Inoltre, all'interno della piattaforma della CUB, troviamo il contrasto al degrado dell'università e della scuola pubblica, con richiesta del sostegno pubblico al mondo dello spettacolo, contro le privatizzazioni proposte dai governi, naturalmente senza dimenticare le problematiche legate al diritto al lavoro, al reddito, alla casa e alla salute e labolizione dei contratti di lavoro precari, con la loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato.

A Milano il Coordinamento "Azione di Base Nazionale del settore Teatrale/Cinematografico"- Intervista a un lavoratore

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 11:53
La Cub del Teatro alla Scala ringrazia  i compagni venuti dai teatri di Genova, Bologna, Roma e tutte le realtà delllo spettacolo ritrovate in piazza richiamate dall'appello di manifestare in piazza e la creare un coordinamento.
Questo coordinamento è nato dal basso aperto a tutti i settori della cultura per  la creazione di un fronte di lotta che si colleghi sia a tutti i settori dello spettacolo, cinema, prosa  e lirica che a quelli della cultura, scuola e ricerca. Dal Piccolo teatro, a tutte le piccole realtà della prosa ai Cento Autori del cinema.

In piazza si è presa la responsabilità di minacciare il boicottaggio della prima se il capo della polizia non dava ordine di terminare le cariche che inevitabilmente si sarebbero estese a tutta la piazza. Abbiamo accolto con favore che il nostro appello è stato accolto e che la calma sia ritornata in piazza  e poter così  ridare la voce in un ritrovato clima pacifico alle ragioni della protesta che vedeva una piazza unita contro i tagli alla cultura e contro la sanatoria truffa che condanna al lavoro nero migliaia di onesti lavoratori migranti.

All'interno del teatro, la lettura di Barenboim dell'articolo 9 della Costituzione, insieme alle sue dichiarazioni contro i tagli alla cultura "Tutti vogliono risolvere i problemi senza la cultura, ma e' ridicolo pensare che con questi tagli si possano risolvere i problemi dell'economia" hanno avuto un'effetto mediatico positivo, ma non basta, rischia di essere una notizia che verrà dimenticata senza che nessuno intervenga.

Aderisce all'assemblea dei Cento Autori del cinema che si terrà giovedì 17 dicembre alle ore 18 al cinema messico a Milano
 
Decreto Bondi e tagli allo spattacolo: intervista a un lavoratore del Teatro alla Scala

 http://www.youtube.com/watch?v=BWKD8hZ-Yf8

Servizio di Silvia Tagliabue.
Intervista a Roberto D'Ambrosio, lavoratore del Teatro alla Scala di Milano, segretario provincilale del sindacato di Base CUB Informa…  

La legge 100, voluta dal Ministro Bondi, comporta un pesante taglio delle risorse al mondo dei teatri lirici e di prosa, blocca le assunzioni ed esternalizzando settori importanti di lavoratori, rende ancora più massiccio il ricorso ai contratti precari. Nel frattempo molti teatri rischiano la chiusura a causa dei tagli, e i precari sono i primi ad essere lasciati a casa.
Il 7 dicembre, giorno della prima alla Scala, la CUB organizza una manifestazione nazionale unendo le lotte dei lavoratori stranieri, insieme a quelli dello spettacolo e a tutti gli altri, uniti contro la crisi.
Tra i temi prioritari affrontati anche questanno dalla CUB, le rivendicazioni dei lavoratori migranti, dal rilascio del permesso di soggiorno per chi è stato raggirato alla sanatoria truffa, al prolungamento del permesso per chi ha perso il lavoro.
Inoltre, all'interno della piattaforma della CUB, troviamo il contrasto al degrado dell'università e della scuola pubblica, con richiesta del sostegno pubblico al mondo dello spettacolo, contro le privatizzazioni proposte dai governi, naturalmente senza dimenticare le problematiche legate al diritto al lavoro, al reddito, alla casa e alla salute e labolizione dei contratti di lavoro precari, con la loro trasformazione in contratti a tempo indeterminato.

5 Dicembre 2010

Caricati dalla polizia artisti e studentii al San Carlo di Napoli.

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 14:45
NAPOLI
Per protesta in seguito agli scontri tra forze dell’ordine e studenti di ieri sera al teatro San Carlo, l’assemblea dei lavoratori del San Carlo ha deciso di sospendere le prove di Tosca, e di chiudere la prova generale aperta di oggi. Originariamente prevista aperta al pubblico le 19, la prova generale – si apprende da una nota del Massimo partenopeo – è rimandata a giovedì 9 dicembre, sempre alle ore 19.

Comunicato Lavoratori del Teatro San Carlo

Alle ore 18.15 una manifestazione pacifica di studenti degli atenei napoletani stava manifestando contro la riforma gelmini delle università. Arrivat all'entrata principale del San Carlo gli studenti sono entrati nell'atrio del lirico napoletano per incontrare i lavoratori del lirico sui tagli alla cultura, in quel momento impegnati in una prova di Tosca. In quel momento la polizia e i carabinieri, non chiamati dal San Carlo, sono sopraggiunti caricando gli studenti mentre stavano dialogando con una rappresentanza degli artisti, rimasta coinvolta nella carica. Domenico Di Dato della produzione sancarliana, Leopoldo Passero del servizio trasporti, il primo violino Giuseppe Carotenuto, Giuseppe Benedetto (corno inglese), Vittorio Guarino (trombone), Maria De Simone (cantante) sono solo alcuni del lavoratori del San Carlo colpiti anch'essi senza motivo dalle forze dell'ordine. Altri studenti sono stati poi prelevati e allontanati di forza.
I lavoratori del san carlo e gli studenti tutti che hanno partecipato alla manifestazione

DENUNCIANO CON FORZA: l'atto di violenza gratuita delle forze dell'ordine e chiedono il rilascio immediato dei ragazzi fermati di cui ad ora non si hanno notizie.

Carica della Polizia Davanti al S. Carlo di Napoli
3 min – 3 giorni fa
Caricato da darionap

youtube.com

Scontri tra studenti e polizia al San Carlo
4 min – 6 ore fa
Caricato da ilpopoloviolatube

youtube.com

Studenti al San Carlo
scontri con la polizia 

Cortei selvaggi, la prefettura blinda la Regione : "Decisione autoritaria"  "Caricati dagli agenti". Colpiti anche gli artisti che danno la solidarietà  

di PATRIZIA CAPUA la repubblica.it

 
 

L'INVASIONE pacifica del teatro San Carlo da parte degli studenti in corteo contro il decreto Gelmini, si è trasformata in un brutto pomeriggio di tafferugli e manganellate. Due giovani manifestanti sono finiti al commissariato per accertamenti. Dalla parte dei ragazzi si sono schierati i lavoratori del San Carlo

Prima la ressa, quando un centinaio di ragazzi si è accalcato sulle scale del teatro San Carlo. L'obiettivo era discutere sui tagli alla cultura del governo Berlusconi con le maestranze e gli artisti del lirico, impegnati nell'antiprova generale della Tosca diretta dal maestro Maurizio Benini, e chiederne la solidarietà. Poi un vetro infranto della porta che conduce al nuovo foyer. La scintilla che ha fatto esplodere la tensione. "Siamo entrati pacificamente – hanno raccontato dopo gli studenti, che in mattinata hanno occupato anche Palazzo Gravina, sede della facoltà di Architettura – , per parlare con i lavoratori del teatro. Ma siamo stati accerchiati e caricati dalla polizia". Replica la Questura: "Li abbiamo allontanati e sparpagliati". Secondo le forze dell'ordine, alcuni studenti avrebbero aggirato il cordone irrompendo nel teatro dopo aver rotto il vetro.

Parapiglia e manganellate. A finire sotto i colpi sono stati anche alcuni degli artisti del San Carlo, molti in costume di scena, che si erano intrattenuti a parlare con i ragazzi. Un componente del coro, Maurizio Morello, aveva un megafono. "Abbiamo aperto le porte agli studenti, siamo solidali con le loro ragioni", afferma Roberta, violista, "poi abbiamo visto i poliziotti con i caschi e i carabinieri che hanno cominciato a spingere i ragazzi per farli uscire". Bilancio degli scontri, un poliziotto ferito e due ragazzi denunciati: uno di loro è stato trovato in possesso di un coltello.

Una versione confermata e messa nero su bianco in un documento diffuso alle 21 dopo un'assemblea, a cui con l'ok della sovrintendente Rosanna Purchia hanno partecipato anche alcuni studenti. Il documento riporta i nomi dei lavoratori del teatro coinvolti nella carica, "colpiti senza motivo dalle forze dell'ordine": Domenico Di Dato, della produzione sancarliana, Leopoldo Passero dei servizi trasporti, il primo violino Giuseppe Carotenuto, Giuseppe Benedetto (corno inglese), Vittorio Guarino (trombone), Maria De Simone (cantante). "Sono solo alcuni del lavoratori", si legge nel testo diffuso, "altri studenti sono stati poi prelevati e allontanati di forza". I lavoratori del San Carlo, assieme agli studenti "denunciano con forza l'atto di violenza gratuita delle forze dell'ordine e chiedono il rilascio immediato dei ragazzi fermati di cui ad ora non si hanno notizie". In seguito agli scontri l'assemblea dei lavoratori del San Carlo ha deciso di sospendere le prove di "Tosca" e rinviare la prova generale di oggi al 9 dicembre alle 19. 
 

(03 dicembre 2010)

1 Dicembre 2010

7 DICEMBRE 2010 MANIFESTAZIONE NAZIONALE ALLA PRIMA DELLA SCALA

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:30

                             MARTEDI' 7 DICEMBRE MANIFESTAZIONE NAZIONALE
                 
DEI  LAVORATORI DELLO SPETTACOLO ALLA PRIMA DELLA SCALA 

              

Giornata di lotta insieme al Comitato Immigrati, Studenti e Ricercatori, contro le politiche nefaste e truffa del governo Berlusconi .

Ore 15.00 Concentramento in Piazza della Scala.

Creazione di uno spezzone Orchestrale-Corale e scenografico per caratterizzare la presenza del mondo della lirica-sinfonica .

Siete tutti invitati a partecipare!    

Ore 18.00 – Assemblea dei lavoratori dello spettacolo e cinema con la presenza di delegazioni di tutta Italia presso.

CHIAMAMILANO Largo Corsia dei Servi 11 (Corso Vittorio Emanuele 24)  

"Un movimento dal basso, aperto a tutti i settori della Cultura e per un coordinamento di Base Nazionale del settore Teatrale/Cinematografico"

Venerdì 3  alle ore 20.00 Asemblea operativa presso la sede Cub di Vilale Lombardia 20 milano -MMPiola.

   Notizie Cub    Presidio in P.zza della Scala

24 Novembre 2010

E’ TEMPO DI UN VERO SCIOPERO . IL 7 DICEMBRE

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:59

IL  F.U.S. E' STATO TAGLIATO AL 36,6% RISPETTO ALL'ANNO PRIMA. E' SCESO A UN TERZO DEL SUO VALORE INIZIALE IN  25 ANNI.

LA PROVINCIA INTENDE DEFILARSI DAL FINANZIAMENTO ALLA SCALA 2011.

LA DIREZIONE SCALIGERA SI FA PIZZICARE QUEST'ESTATE DALLA FINANZA E DEVE PAGARE 1.400.000 € SULL'UNGHIA PER EVASIONE CONTRIBUTIVA.
SPERPERA RISORSE ( 700.00 € ) IN AVVOCATI PER TENTARE DI RESPINGERE LE CAUSE DEI PRECARI PER DIVENTARE FISSI , E LE PERDE TUTTE( O QUASI) . CONTINUANO A RIPETERE L'ERRORE TRASCINANDO IN APPELLO  TUTTI I LAVORATORI CHE LE HANNO VINTE E SI APPRESTERANNO A BUTTARE ALTRI 700.000 € E ANCHE MOLTO DI PIU'.

IL BUCO SI AGGIRA SUI 5 , 7, 9 MILIONI. CHI LO SA CON PRECISIONE E' INVITATO A SCRIVERLO ?
UNA COSA E' CERTA, COL BUCO DI BILANCIO NON PAGHERANNO A GENNAIO LA TERZA TRANCHE , LA PIU' CORPOSA (IL 70%) DELL'INTEGRATIVO COSTATA OLTRE NOVE SCIOPERI DUE ANNI FA.
OGGI CHE C'E' DA RACCOGLIERE I FRUTTI DI QUELLA TRISTE GUERRA SINDACALE, TUTTI TACCIONO.
ANCHE LA FIALS PROMOTORE DI GRAN PARTE DI QUEGLI SCIOPERI TACE. PERCHE' ?

OGGI E' L'UNICA VOLTA CHE HA SENSO  MINACCIARE IL 7 DICEMBRE.
NON CI PAGHERANNO E A FINE STAGIONE NON SI SA COSA SUCCEDERA
CHIUDIAMO ANCHE NOI LA STALLA QUANDO SONO GIA' SCAPPATI I BUOI ?
                                                               
CGIL CISL E UIL E FIALS HANNO ANCORA DUE GIORNI PER DICHIARARE SCIOPERO (11 GIORNI DI CONGELAMENTO).
LA CUB NON FIRMATARIA DI CONTRATTO NAZIONALE HA FINO A TRE GIORNI PRIMA.
                                        IRRESPONSABILE E' CHI SI TIRA INDIETRO.

-BONDI A CASA
-RIPRISTINO  DEL F.U.S. SUBITO  PRIMA CHE FUSSE TROPPO TARDI.
-TUTTI PER UNO , UNO PER TUTTI

E' TEMPO DI UN VERO SCIOPERO . IL 7 DICEMBRE

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:59

IL  F.U.S. E' STATO TAGLIATO AL 36,6% RISPETTO ALL'ANNO PRIMA. E' SCESO A UN TERZO DEL SUO VALORE INIZIALE IN  25 ANNI.

LA PROVINCIA INTENDE DEFILARSI DAL FINANZIAMENTO ALLA SCALA 2011.

LA DIREZIONE SCALIGERA SI FA PIZZICARE QUEST'ESTATE DALLA FINANZA E DEVE PAGARE 1.400.000 € SULL'UNGHIA PER EVASIONE CONTRIBUTIVA.
SPERPERA RISORSE ( 700.00 € ) IN AVVOCATI PER TENTARE DI RESPINGERE LE CAUSE DEI PRECARI PER DIVENTARE FISSI , E LE PERDE TUTTE( O QUASI) . CONTINUANO A RIPETERE L'ERRORE TRASCINANDO IN APPELLO  TUTTI I LAVORATORI CHE LE HANNO VINTE E SI APPRESTERANNO A BUTTARE ALTRI 700.000 € E ANCHE MOLTO DI PIU'.

IL BUCO SI AGGIRA SUI 5 , 7, 9 MILIONI. CHI LO SA CON PRECISIONE E' INVITATO A SCRIVERLO ?
UNA COSA E' CERTA, COL BUCO DI BILANCIO NON PAGHERANNO A GENNAIO LA TERZA TRANCHE , LA PIU' CORPOSA (IL 70%) DELL'INTEGRATIVO COSTATA OLTRE NOVE SCIOPERI DUE ANNI FA.
OGGI CHE C'E' DA RACCOGLIERE I FRUTTI DI QUELLA TRISTE GUERRA SINDACALE, TUTTI TACCIONO.
ANCHE LA FIALS PROMOTORE DI GRAN PARTE DI QUEGLI SCIOPERI TACE. PERCHE' ?

OGGI E' L'UNICA VOLTA CHE HA SENSO  MINACCIARE IL 7 DICEMBRE.
NON CI PAGHERANNO E A FINE STAGIONE NON SI SA COSA SUCCEDERA
CHIUDIAMO ANCHE NOI LA STALLA QUANDO SONO GIA' SCAPPATI I BUOI ?
                                                               
CGIL CISL E UIL E FIALS HANNO ANCORA DUE GIORNI PER DICHIARARE SCIOPERO (11 GIORNI DI CONGELAMENTO).
LA CUB NON FIRMATARIA DI CONTRATTO NAZIONALE HA FINO A TRE GIORNI PRIMA.
                                        IRRESPONSABILE E' CHI SI TIRA INDIETRO.

-BONDI A CASA
-RIPRISTINO  DEL F.U.S. SUBITO  PRIMA CHE FUSSE TROPPO TARDI.
-TUTTI PER UNO , UNO PER TUTTI

22 Novembre 2010

TUTTI A CASA ! Bondi & Nastasi- Bertolaso & Fiori- Letta & Blandini- Arcus & Cultura Spa. Rassegna stampa dei fatti

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 13:31

Marco Travaglio – AnnoZero – 18-11-2010 – Macerie

http://www.youtube.com/watch?v=97mBFa1nHxw

Bondi – Tagli ovunque, ma non a Novi Ligure

Sandro Bondi e Manuela Repetti

Sandro Bondi, quando c’è da finanziare un progetto meritevole, sa essere rapido ed efficiente. È il caso del teatro Marengo di Novi Ligure (30 mila abitanti in provincia di Alessandria) piccolo gioiello inaugurato nel 1835 e inagibile dagli anni ’50 del secolo scorso a causa di un incendio. Il ministro – secondo quanto riporta il settimanale Il Novese – avrebbe garantito un finanziamento di due milioni di euro da parte di Arcus,
società che fa capo al ministero dei Beni culturali, cifra che consentirebbe l’avvio di un restauro che la città invoca da decenni. A dare la lieta novella è il deputato Pdl Repetti, che spiega a Il Novese di aver seguito personalmente, fin dal 2009, l’intero iter del progetto di finanziamento, a cui “manca solo la firma del ministro, ma dovrebbe arrivare a breve”. Esulta il coordinatore del Pdl di Novi Ligure Bruno Ferretti: “Questo dimostra come il Pdl si stia adoperando nei fatti per il bene della nostra città, cogliendo risultati che mai sono stati ottenuti dal centrosinistra”. Può darsi, ma al centrosinistra va almeno riconosciuta l’attenuante di non aver tra le sue fila la fidanzata del ministro dei Beni Culturali, che, guarda caso, è proprio l’onorevole Repetti, novese doc. Certo, il restauro è sicuramente una buona notizia in assoluto, ma che questo sia possibile (anche) grazie al fatto che il locale parlamentare è la compagna del titolare del ministero che eroga il finanziamento, è cosa quanto meno difficile da ignorare. Se poi questo avviene in un momento di tagli indiscriminati, come molti lamentano, può darsi che qualcuno possa perfino sospettare indebite corsie preferenziali.

Stefano Caselli – 18 novembre 2010 –
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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Lady Bondi & figlio Ministeri di famiglia

Il figlio di Manuela Repetti, deputata Pdl e compagna del ministro della Cultura Sandro Bondi, lavora per la direzione generale del cinema del dicastero. Lui, laureando in architettura, non risponde, la madre tergiversa, il direttore conferma

Possibile che Fabrizio Indaco, figlio di Manuela Repetti, deputata del Pdl e compagna di Sandro Bondi, lavori per il ministero dei Beni culturali nella direzione generale del cinema in Piazza S. Croce in Gerusalemme a Roma? E possibile, come si sussurra, che rassicuri i giovani produttori, prometta felici finalizzazioni di progetti, spenda la parentela per farsi strada in quella giungla che è il mondo del cinema romano? Per verificare l’ipotesi, una commistione di lunare nepotismo e inopportunità feudale, basta chiamarlo nel tardo pomeriggio al telefono del Mibac a lui intestato.

Risponde al secondo squillo: “È lei Fabrizio Indaco?” “Certo”, “Volevamo chiederle se è davvero figlio dell’onorevole Repetti”. È qui, che il giovane Indaco, laureando in architettura (corso iniziato nel 2002, qualche lentezza nel percorso), viene assalito da un’amnesia, la sindrome Scajola: “Stavo proprio per andare via, se vuole ne parliamo domani”. Insistiamo: “Indaco, ci aiuti a non scrivere inesattezze”. Balbetta qualcosa e poi in un lampo, tronca a tradimento la conversazione.

Ci viene qualche dubbio che proviamo a fugare parlando con la donna che gli ha dato i natali. In Parlamento è una giornata uggiosa. Votazioni, truppe asserragliate. Nonostante questo Manuela Repetti da Novi Ligure, non si nasconde. “Fabrizio è mio figlio certo”. Come mai lavora nel ministero diretto dal suo compagno?”. Qualche secondo di pausa: “Eh, come mai, ci lavora, ecco”. Sbanda ma non crolla, Repetti. Ha fiducia nel prossimo: “Ha un contratto interinale, in scadenza, se vuole qualche informazione in più lo chiedo direttamente a lui”. “Con noi non ha voluto parlare”, spieghiamo: “Eh vabbè poverino, va capito, cerchi di comprendere”. Con tutta l’umana empatia del caso, non possiamo fare a meno di domandare ancora: “Onorevole, per quale ragione un ragazzo laureato in Architettura lavora alla direzione generale cinema, non le sembrano campi d’applicazione inconciliabili?”. Repetti dice di parlare come una qualunque madre preoccupata per il futuro della propria prole. “Non si è laureato, ha finito gli esami, sta preparando la tesi e come tutti i ragazzi, prova a fare qualche cosa. Il suo contratto al Centro sperimentale di cinematografia, che è un ente autonomo, sta per scadere”. Il Csc, vive grazie ai soldi del Fus. Quasi 10 milioni di euro l’anno, non proprio un ente autonomo dal ministero, in ogni caso. “Non so quanto duri l’assunzione temporanea e forse era sua intenzione tornare a Novi Ligure e cercare un mestiere nel suo ramo. Mentre studia, cerca di guadagnare qualcosa, non c’è niente da nascondere”. Si irrigidisce, Repetti, solo se le parli di etica: “Non mi ponga domande come se mi trovassi davanti all’inquisizione”. La rassicuriamo: “Le pare appropriato, mentre il suo compagno dirige il ministero, offrire nello stesso un posto di lavoro a suo figlio? Milioni di ragazzi, un regalo simile non lo avranno mai” e lei traballa: “Bè, ma intanto non sarebbe opportuno se lui non lavorasse, ma mio figlio trotta, come potrebbe essere per tanti ragazzi nella sua posizione, non ci vedo nulla di male o di strano. Se non facesse nulla o approfittasse della situazione (sic) sarebbe grave. Non penso abbia potuto avere facilitazioni”. Il ministro non si è mai preoccupato? “Non vedo come una stranezza che un ragazzo lavori”. Pausa: “Ho capito che è il ministero suo (sic), ma è una combinazione, non è vietato, non vedo sinceramente non capisco, è uno studente come tanti altri, ha fatto una sua esperienza lavorativa, tutto qui”. È affranta.

Stesso tono di voce quando a tarda sera interloquiamo con Nicola Borrelli, direttore generale del ministero, sezione cinema. “Indaco lavora fisicamente da noi, ha un contratto con il Centro sperimentale di cinematografia, con loro abbiamo una convenzione e gli chiediamo una serie di servizi. Con le difficoltà di personale che abbiamo non ce la facciamo. Alcune attività specifiche sono nella mani di ragazzi come Indaco”. Quali esattamente, direttore? “Fabrizio affianca i servizi della direzione generale per la realizzazione della piattaforma on line per la presentazione delle domande di finanziamento che sarà messa in rete entro fine mese”. Trasecoliamo. Presentazione delle domande? Magari di film sulla ricostruzione de L’Aquila o invisi al governo? Si parla di soldi erogati dallo Stato, di fondi di garanzia? “Esattamente, per accedere ai vari contributi e alle istanze amministrative”. Anche a Borrelli, chiediamo della opportunità: “Le devo dire la verità, io gestisco le persone che arrivano dal Centro sperimentale e se le dicessi che non sapevo nulla della parentela di Indaco, sarei ridicolo. Il centro sperimentale è una nostra eccellenza e nell’apporto a questo progetto, lavorano in parallelo Fabrizio e un’altra persona. il suo lavoro è stato prezioso, però non ha questo grandissimo contratto e le preannuncio che dopo aver rilevato l’Eti, non rinnoveremo la convenzione con i ragazzi del Centro sperimentale”. Un’altra buona notizia, per una realtà che lentamente, sta morendo.

Da il Fatto quotidiano del 18 novembre 2010

Pompei, la città delle spese fantasma

http://www.inviatospeciale.com
Autore: redazione. Data: venerdì, 12 novembre 2010

Un articolo dell’Espresso mostra una serie di stravaganti uscite di denaro. Il crollo della ‘domus gladiatori’ non è il solo esempio di quanto sia trascurato in Italia un patrimonio storico unico al mondo.

Il settimanale romano ha pubblicato alcuni dati inquietanti che riguardano lo stato di conservazione dell’antico borgo romano che secondo la testimonianza di Plinio il giovane fu seppellita da quasi dieci metri di cenere e lapilli eruttati dal Vesuvio il 24 agosto del 79 d.C.

L’Espresso ha reso noto che per una visita del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, mai avvenuta si sono spesi 60mila euro per l’organizzazione, 11mila per la pulizia delle zone interessate al tour e 9.600 per l’accoglienza. 80.600 euro, l’equivalente di quasi 161 milioni delle vecchie lire per nulla.

I due commissari straordinari indicati dal ministro, prima il prefetto Renato Profili e poi Marcello Fiori della Protezione civile, avrebbero per la loro parte avviato iniziative ‘eccezionali’: 12 mila euro spesi per smantellare ben 19 (diciannove) pali della luce, oltre un milione e mezzo di vecchie lire l’uno, 100 mila per il “potenziamento dell’illuminazione”, ma non della città museo, ma delle strade esterne al sito, 99 mila per rifare “le transenne”, oltre 91 mila euro per installare planofoni, dei macchinari progettati, come spiega il Centro ricerche musicali, “per l’utilizzo sempre più sofisticato dello spazio richiesto nella musica contemporanea e rappresentano uno strumento flessibile per il controllo dei parametri di spazializzazione del suono”.  665 euro, poi, sono volati via per le serrature nuove del punto di ristoro.

Il periodico ha scritto ancora: “Quasi 47 mila euro sono serviti per metter in piedi l’evento “Torna la vite”; 185 mila per il progetto PompeiViva: soldi dati alla onlus romana CO2 Crisis Opportunity fondata da Giulia Minoli, figlia di Gianni e Matilde Bernabei, che ha avuto Gianni Letta come testimone di nozze. Lo sposo? Salvo Nastasi, direttore generale del ministero dei Beni culturali. Al piano di valorizzazione è stata chiamata anche Wind: importo previsto, 3,1 milioni di euro. Le convenzioni, a Pompei, costano caro: 547 mila euro sono stati spesi per un progetto intitolato “Archeologia e Sinestesia” curato dall’Istituto per la diffusione delle Scienze naturali, altri 72 mila sono state dati all’associazione Mecenate 90 (presidente onorario il solito Gianni Letta, presidente Alain Elkann) per un’indagine conoscitiva sul pubblico, e ben 724 mila all’Università di Tor Vergata “per lo sviluppo di tecnologie sostenibili”".

Poi ci sono altre spese bislacche. Il commissario straordinario Fiori, ex vice-capogabinetto di Rutelli, nominato supercontrollore degli ultimi 18 mesi, ha affermato di aver speso il 90 per cento dei 79 milioni di euro a disposizione “per la tutela e la messa in sicurezza”.

Tuttavia, secondo quanto riportato dall’Espresso ha ‘investito’ 1.668 euro per i nuovi arredi del suo ufficio, 1.700 euro per la divisa del suo autista, 4 mila per la sua “parete attrezzata”. Ed inoltre 10 mila per un altro ufficio presso l’Auditorium, i 113 mila per lo spettacolo “Pompei in scena” o i 955 mila per il “progetto multimediale” alla casa di Polibio. La mostra “Pompei e il Vesuvio” promossa da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia è costata, poi, oltre 600 mila euro, mentre per l’illuminazione della casa di Bacco 1,2 milioni.

Sul fronte del personale i cinque collaboratori del prefetto Profili sono diventati dodici ed il costo di “copertura degli oneri della struttura commissariale” è passata da 200 mila a 800 mila euro. E il settimanale ha continuato: “A fine missione, la voce “funzionamento” sul bilancio del commissariato segna una spesa complessiva di oltre 2milioni e 300 mila euro. Numeri alla mano, si va dai 149 mila euro per Fiori, risorse che si aggiungono al suo già profumato stipendio da dirigente apicale del ministero, ai 125 mila per quattro co.co.co. di fiducia, ai 250 mila per il personale distaccato. Per tutti, il 22 ottobre 2009 il commissario autorizzava la ricarica di carte di credito “superflash” per “rimborsi spese di missione” per un importo “pari a 185 mila euro”.

Il segretario generale della Uil Beni Culturali Gianfranco Cerasoli nel mese di luglio ha presentato un esposto alle procure di Napoli e di Torre Annunziata evidenziando alcuni aspetti a suo parere discutibili nel merito di alcuni lavori di restauro effettuati da Fiori. “In primis quelli per il Teatro Grande, dove la cavea è stata ricostruita con mattoni di tufo che nulla c’entrano, e dove si è lavorato con martelli pneumatici, scavatori e bobcat, in una zona dove bisognerebbe camminare a piedi nudi”, ha detto il sindacalista.

Secondo l’Espresso “l’impresa affidataria è la Caccavo srl di Pontecagnano (Salerno)”: Profili chiude con loro un appalto da 449 mila euro, ma dopo un anno Fiori affida a loro altre “opere complementari al progetto” per 4,8 milioni. A cui vanno aggiunti altri incarichi, per un totale di 16 milioni di commesse in due anni. Altre presenze fisse nei lavori sono la ditta Maioli di Ravenna, quella di Vincenzo Vitiello (pare assai vicino alla curia) e di Alessandra Calvi, che ha lavorato vicino alla scuola crollata”.

“Io dico pure che dei 79 milioni che avevano i due commissari – ha spiegato Cerasoli – l’importo destinato agli interventi di messa in sicurezza è pari appena al 52 per cento del totale. Mentre a tutti gli interventi di valorizzazione e comunicazione, su cui procura e Corte dei Conti dovrebbero guardare con attenzione, è andato il 48 per cento, pari a 38,2 milioni”.

Questo scenario però non hanno suscitato problemi nel ministro Bondi e nel commissario straordinario Fiori, che secondo il settimanale hanno avrebbe sostenuto di essere “gli unici che hanno destinato 2 milioni alla manutenzione ordinaria”. Eppure, per l’Espresso “a questi si sarebbero potuti aggiungere i 500mila euro destinati ai servizi per la stagione teatrale 2010-2011 (il San Carlo ne prende altri 142 mila, sempre giustificati dalla dicitura ‘messa in sicurezza’), i 275 mila girati a Legambiente per ‘la formazione di volontari’, i 42 mila spesi per alcuni volumi di storia, o i 17 mila investiti in televisioni Lcd. Senza dimenticare i mille euro usati ‘per sfoltire’ un pino vicino agli uffici della sovrintendenza. I rami, forse, impedivano la vista del panorama a qualche dirigente”.

Fiori ha subito smentito il settimanale sostenendo che “le presunte spese folli nel sito archeologico di Pompei sono frutto di ricostruzioni fantasiose e distorte della realtà”. L’ex commissario straordinario ha aggiunto che “l’attività di tutela e conservazione del sito è sempre rimasta in capo alla Soprintendenza e ogni intervento realizzato ha visto la condivisione preventiva dei Soprintendenti, con i quali ho sempre avuto un ottimo rapporto di collaborazione e l’approvazione da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Grazie a quest’intesa è stato realizzato un programma di interventi per circa 79 milioni di euro in due anni, dei quali 65 milioni di euro destinati a interventi di messa in sicurezza”.

Il funzionario incaricato da Bondi di curare le ferite di Pompei, tuttavia, non è entrato nel merito delle cifre riportate del settimanale, fornendo una serie di motivazioni in base alle quali sono stati finanziati eventi o lavori di vario genere.

Sulla Waterloo del patrimonio storico italiano, in una profetica intervista rilasciata il 10 ottobre 2008 all’autorevole quotidiano francese ‘Le Monde’, Antonio Tabucchi mise in luce alcuni paradossi italiani. Disse lo scrittore: “Il ministro dell’Istruzione ha previsto dei tagli alla spesa per l’università e la scuola, ma ha decretato che tutti gli alunni di scuola elementare dovranno indossare dei grembiuli disegnati da uno stilista. Un’uniforme, quindi, ma ideata da un creatore… Come ha detto recentemente il fotografo Oliviero Toscani, noi italiani moriremo ignoranti, ma eleganti. Da noi l’eleganza è un prodotto di esportazione, di commercio. Vi è, all’interno dell’amministrazione, una sorta di sotto-ministero incaricato del made in Italy. Allo stesso tempo , gli istituti culturali italiani hanno visto le loro risorse diminuire in maniera consistente. Più passa il tempo e più la cultura italiana rischia di essere rappresentata non dai libri o dalla pittura, ma da questa etichetta commerciale del made in Italy”.

Ed infatti tra planofoni, pali, stipendi ed eventi culturali a Pompei è crollata una casa millenaria. Con buona pace del governo del ‘fare’ che tanto piace a Berlusconi.

Nastasi-Minoli le nozze dell’estate Gianni Letta all’altare Giulia, figlia di Giovanni Minoli e nipote di Ettore Bernabei, sposa l’alto dirigente dei Beni Culturali intimo di Bertolaso – Matrimoni

di Federica Fantozzi

Aperitivo in spiaggia, menù di pesce e crostacei, tutto esaurito negli alberghi e nelle case vacanza. Sabato 4 settembre a Filicudi si sposano Giulia Minoli, 28enne figlia del direttore di Rai Educational Giovanni e di Matilde Bernabei, e Salvo Nastasi, 37 anni, capo di gabinetto di Sandro Bondi al ministero dei Beni Culturali. Duecento gli invitati, pochi i vip, scartati – giura chi conosce i nubendi – a favore degli amici d'infanzia. Testimone sarà però Gianni Letta, amico di lunga data dello sposo e nume tutelare della sua carriera. La piccola, selvaggia isola delle Eolie è un luogo del cuore per la famiglia Minoli, che possiede una villa – muri bianco abbagliante, cuscini colorati, bouganvillea, niente piscina – inerpicata sulla collina, non distante da quelle di Luca Barbareschi e Giovanna Melandri. Giulia, bionda e di modi gentili, laurea in Filosofia alla Sapienza e master in sceneggiatura alla New York University (durante le primarie prodiane fu presidentessa del seggio di Manhattan) ci viene da quando è nata, e i filicudani ne proteggono la privacy. La festa sarà in spiaggia, cocktail al tramonto e balli. Al ristorante “Il Professore” sul mare di Pecorini, uno dei più apprezzati per il pesce al sale e i frutti di mare. Il proprietario, un avvocato catanese, lo ha appena venduto all'artista Maurizio Cattelan e a due galleristi previa promessa a non trasformarlo in locale di tendenza. Nastasi, alto, robusto fino all'imponenza, bruno, cordiale e ridanciano, è figlio di un magistrato della Corte dei Conti. Origini pugliesi, due sorelle minori, studi al Tasso. Il suo nome è comparso nelle cronache, intercettato nell'inchiesta della Procura di Firenze sulla corruzione nell’ambito della Protezione Civile. Funzionario influente, per alcuni il vero “ministro ombra”, è uomo bipartisan: entrato al Mibac con Giuliano Urbani, giovanissimo direttore generale dello spettacolo dal vivo sotto l'ala protettrice di Letta (carriera parallela e stesso mentore per Gaetano Blandini, con cui condividono esperienze e conoscenze), è durato con Rutelli ed oggi vanta un legame molto stretto con il ministro forzista in carica. Bondi lo ha voluto pluricommissario straordinario: al Maggio Musicale fiorentino, all'Arena di Verona, al San Carlo di Napoli. Ma soprattutto lo ha fatto sub-commissario del Teatro Petruzzelli di Bari, che fu terreno di tenzone politico-elettorale con il sindaco Michele Emiliano. Fidanzati da circa un triennio, i quasi sposi hanno in comune anche un'esperienza professionale. Nastasi ha presenziato ai “Campi Sonori”, la serie di concerti gratuiti organizzata dalla Protezione Civile per l'Abruzzo flagellato dal terremoto (hanno suonato Baglioni, Morricone, Piovani, Arbore). Patrocinato dall'ente di Guido Bertolaso, altro estimatore di Nastasi, e da Rai Educational, il progetto è stato affidato alla onlus “Co2- The Crisis Opportunity”, fondata da un gruppo di giovani, di cui Giulia Minoli è vicepresidente.

ROMA ffantozzi@unita.it

21 agosto 2010 pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 19) nella sezione "Cronaca italia"

http://cerca.unita.it

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Business Band
Data di pubblicazione: 05.03.2010

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L’inchiesta de L’Espresso, 11 marzo 2010, sul malaffare imperante nella Protezione Civile: i Beni Culturali come terreno di “sperimentazione”. (m.p.g.)

Un intreccio di incarichi, consulenze, nomine, collaborazioni tra i Beni culturali e la Protezione civile. Per una pioggia di milioni

È l'asse delle consulenze. A un capo c'è il ministero dei Beni culturali (Mibac) di Sandro Bondi. All'altro c'è la Protezione civile di Guido Bertolaso. I due estremi sorreggono una rete di incarichi, collaborazioni e nomine distribuite in un arcipelago di più o meno famosi. Presi singolarmente, sono contratti nell'ordine di decine o, più di rado, centinaia di migliaia di euro. Bisogna fare i conti con le ristrettezze dei tempi e con le rivalità interministeriali. Bisogna considerare l'occhio censorio di Giulio Tremonti e l'operazione trasparenza lanciata dal ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta. Per non parlare delle rituali proteste della Corte dei conti. Eppure il flusso di denaro pubblico distribuito in forma privata segue il suo corso. Per evitare impicci è sufficiente non rispondere alle interrogazioni parlamentari dell'opposizione o ritardare la messa on line di una tabella.

Il comparto consulenze del Mibac, ad esempio, non brilla per essere troppo aggiornato. Dal sito del ministero mancano gli incarichi assegnati di recente da Mario Resca, direttore generale alla valorizzazione del patrimonio del ministero nonché uomo forte di Cultura Spa, la nuova società di diritto privato ricavata dalle ceneri della scatola vuota Ales alla fine di gennaio, a insaputa del Parlamento e del titolare delle partecipazioni di Stato, il ministro dell'Economia Giulio Tremonti.
Al momento, Resca avrebbe concesso contratti per 500 mila euro. Fra i beneficiari certi ci sono tre delle principali società di consulenza internazionali. Si tratta di Roland Berger, Price Waterhouse Coopers e Boston Consulting group con un finanziamento di 100 mila euro per una. Questi advisor hanno il compito di tracciare le linee guida sull'impiego di centinaia di milioni di euro di fondi. Magari valutando la possibilità, molto concreta, che Resca, commissario ai lavori della Grande Brera, si trovi in conflitto di interessi rispetto ai suoi numerosi incarichi privati: consigliere dell'Eni, della Mondadori, presidente di Confimprese, l'associazione che tutela gli interessi delle catene commerciali.

Nello stesso modo, non c'è ancora traccia sul sito del Mibac degli incarichi attribuiti ai tre nuovi consiglieri ingaggiati dall'ex commissario straordinario della Cirio. Si tratta di Claudio Strinati, già soprintendente al Polo Museale romano, di Giuliano Urbani, presidente del museo della Scienza e della tecnica di Milano e titolare del ministero dei Beni culturali dal 2001 al 2005, e di Paolo Peluffo, già responsabile stampa al Quirinale con Carlo Azeglio Ciampi e consigliere della Corte dei conti con la responsabilità delle relazioni esterne.
Proprio l'area della Corte dei conti sembra interessata in modo particolare dal gioco strategico delle consulenze. Dai documenti della presidenza del Consiglio risulta che il 15 gennaio la dirigente del Mibac Marina Giuseppone è stata indirizzata a un incarico di consulenza, studio, ricerca e supporto degli uffici di diretta collaborazione del ministro Bondi. La dottoressa Giuseppone, che nel 2005 era stata incaricata presso il dipartimento Prevenzione e Comunicazione del ministero della Salute, è figlia di Vittorio Giuseppone, magistrato che lavora alla Corte dei conti per l'ufficio di controllo legittimità sui servizi alle persone e beni culturali. Appunto la sezione che vigila, fra l'altro, sulle attività del Mibac.

Anche il capo di gabinetto Nastasi, del resto, è figlio di un giudice della magistratura contabile, Enrica Laterza. Il suo è lo stipendio più alto dello staff (187 mila euro) mentre Marina Giuseppone, che è a quota 141 mila euro annui, si troverà a lavorare fianco a fianco con una folta pattuglia di consiglieri del ministro. Alcuni, come i giornalisti Angelo Lorenzo Crespi, ex direttore del 'Domenicale' di Marcello Dell'Utri, e Raffaele Iannuzzi ('L'Occidentale'), ex pupillo di Gianni Baget Bozzo, sono consulenti a pagamento (60 mila per il primo e 35 mila euro per gli altri due, rispettivamente). Altri lavorano a titolo del tutto gratuito come Maurizio Costanzo, Sabino Acquaviva e Raffaele Iannuzzi detto Lino, ex parlamentare (nessuna parentela con il suo omonimo). Fra i consulenti impiegati con la formula del rimborso missioni, c'è la docente di Archeologia dell'università di Padova Elena Francesca Ghedini, sorella di Nicolò, deputato e principale consigliere legale di Silvio Berlusconi.

Il gabinetto e le direzioni generali del ministero sono di sicuro i più promettenti sotto il profilo degli incarichi. Ma anche il fronte di Cinecittà rimane effervescente, a dispetto di un contesto economico piuttosto mediocre e delle restrizioni imposte da Tremonti. La nuova holding creata con la fusione fra Cinecittà e Istituto Luce ha presentato una lista della spesa a fine 2009 con oltre 3 milioni di euro distribuiti fra amministratori fra i quali i nuovi vertici Luciano Sovena (142 mila euro di emolumenti), Roberto Cicutto, il vicedirettore del 'Giornale' Nicola Porro. L'autonoleggio con conducente per il presidente della spa statale è costato da solo 31 mila euro. Fra i nomi di spicco nella lista degli incarichi c'è l'ex lobbista di Sky Tullio Camiglieri retribuito con 29 mila euro per "formulare una proposta di riforma strategica del gruppo pubblico cinematografico" e "assistenza nella realizzazione di una giornata celebrativa dei diritti umani". Il giovane fratello di Piero Marrazzo, Giampiero, ha preso invece appena 12 mila euro per servizi di ufficio stampa. Una consulenza fra le più consistenti (200 mila euro) è toccata a Comunicare organizzando, la società di mostre d'arte ed eventi che gestisce il complesso del Vittoriano in piazza Venezia.

A capo della holding da 15 milioni di euro di ricavi annui ci sono Alessandro Nicosia, da sempre vicino ai due ex sindaci di Roma Francesco Rutelli e Walter Veltroni. Nicosia amministra il suo gruppo in partnership con la moglie Maria Cristina Bettini, cugina del fedelissimo veltroniano Goffredo. Fra i committenti di Comunicare organizzando c'è anche Arcus, la società che gestirà per conto di Mibac e ministero delle Infrastrutture 100 milioni di euro di fondi. Il presidente di Arcus, Salvatore Italia, ha presentato le sue dimissioni a Bondi martedì 2 marzo. Formalmente, l'amministratore di area Alleanza nazionale adduce motivi personali. In realtà, è da mesi che si sente parlare di un suo allontanamento per contrasti con il capo di gabinetto di Bondi. E chi si mette contro Nastasi, si mette contro il ministro.

Nastasi è stato, nello scorso luglio, uno dei presenti all'inaugurazione dei concerti di Campi Sonori, organizzati in Abruzzo dalla Protezione Civile e conclusi dall'esibizione di Claudio Baglioni, il 29 gennaio scorso alla caserma della Guardia di finanza di Coppito in Abruzzo. Nelle zone del terremoto si sono esibiti gratuitamente anche Ennio Morricone, Claudio Muti, Nicola Piovani, Gilberto Gil e Renzo Arbore. Lo show di un mese fa a Coppito ha posto fine alla prima fase del progetto. Finiti i concerti, rimarrà il workshop musicale e multimediale per gli studenti aquilani.

L'iniziativa di Campi Sonori è stata patrocinata dalla Protezione civile assieme a Rai educational, al Festival del cinema di Venezia e ad alcune case di produzione cinematografica, ed è stata affidata a Co2-The crisis opportunity, una onlus specializzata in comunicazione sociale fondata da una pattuglia di giovani. C'è Giulia Minoli, 28 anni, figlia del direttore di Rai educational e neo-presidente del museo di Rivoli Giovanni. Minoli junior è nipote di Ettore Bernabei e fidanzata di Salvo Nastasi, che ha incominciato la sua carriera al Mibac come direttore generale per lo spettacolo dal vivo, con la benedizione di Gianni Letta. La rappresentante di Co2 in Abruzzo è stata Sara Tardelli, figlia della leggenda juventina Marco ed esordiente qualche anno fa proprio nei programmi di Rai educational. Fondatori sono inoltre Simone Haggiag, rampollo della famiglia azionista di Cinecittà Studios, la società con Luigi Abete e Diego Della Valle che ha in affitto i teatri di posa del cinema statale, e Daniele Ciccaglioni, figlio del proprietario delle diciannove librerie romane Arion.

I progetti della onlus contemplano anche Pompei Viva, un altro workshop musicale in collaborazione con la Protezione civile e con la Soprintendenza archeologica di Napoli e Pompei, dove è commissario Marcello Fiori, ex vicecapo di gabinetto di Francesco Rutelli e braccio destro di Bertolaso. Co2 ha un ruolo organizzativo anche in Napoli teatro festival, con il supporto della Farnesina, e due anni fa ha messo in piedi il Palermo Sole Luna festival in collaborazione con la Regione siciliana e con la direzione generale cinema del Mibac, allora retta dall'altro uomo di Letta Gaetano Blandini, che in ottobre si è trasferito alla Siae.
 

La mano della ''cricca'' sugli Uffizi, Bondi: ''Non conosco faccendieri''

Il ministro dei Beni culturali coinvolto nell'inchiesta sugli appalti degli Uffizi.

Clivio Baldori
Un ingegnere in odor di mafia, con esperienze in saloni di bellezza e società agrarie, messo a capo dei lavori per il restauro dei Grandi Uffizi. Stralci dell'interrogatorio dell'imprenditore Riccardo Fusi, indagato nell'inchiesta sull'appalto per la Scuola marescialli dei carabinieri di Firenze, che racconta di un pranzo con Angelo Balducci e Denis Verdini, plurindagato coordinatore nazionale del Pdl, in cui si parla di finanziamenti su opere che riguardano il portafoglio del ministero guidato da Bondi.
Tanto basta per provocare un altro piccolo terremoto tra le file del centrodestra, scosse giorno dopo giorno da ripetute accuse di corruzione e malagestione della cosa pubblica.
 

Un appalto da 29 milioni di euro

"Non ho niente a che fare con faccende e faccendieri". Si difende così il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, di fronte all'accusa che lo vede coinvolto nell'inchiesta sui Grandi eventi,portata avanti dalla Procura di Firenze. Quella che lo riguarda, in particolar modo, è la parte che analizza gli appalti per il restauro dei Nuovi Uffizi.
L'appalto, da 29 milioni di euro, è stato inserito nel programma per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Il coordinamento dei lavori venne affidato a un commissario, nominato dal Governo.
Dalle carte delle indagini emergono le annotazioni del Ros sulla persona scelta per il ruolo di direttore dei lavori, Riccardo Miccichè, che, scrivono gli investigatori, ha ricoperto anche un incarico per i lavori alla Maddalena ma, riguardo agli Uffizi, "non sembra essere un soggetto di elevata e comprovata professionalità" come richiesto dalle norme.

L'ingegnere parrucchiere

Nel 2007 Micchichè, 36 anni, ha costituito una società che ha "per oggetto – annota il Ros – l'attività di parrucchiere per donna, uomo, bambino, manicure, pedicure, massaggio", oltre alla gestione di palestre.
Prima era stato unico componente del consiglio di amministrazione di una società , la Erbe medicinali Sicilia, "specializzata nella preparazione di terreni per la coltivazione delle erbe".
E tra l'altro su Miccichè, continuano i carabinieri del Ros citando il ruolo di suo fratello in un'impresa che opera nel settore degli appalti pubblici, c'è il dubbio di "contatti con soggetti inseriti in un contesto oggetto di indagini afferenti il condizionamento mafioso degli appalti pubblici". 
Nonostante l'ingegnere siciliano avesse un curriculum del genere viene nominato da Bondi il 22 dicembre 2009 direttore dei lavori per il restauro degli Uffizi.

Le intercettazioni dei Ros

Dubbi sulla sua competenza vengono sollevati perfino da quelli della "cricca".
È Fabio de Santis, provveditore della Toscana tuttora in carcere, ad esprimere perplessità su Miccichè al telefono con Enrico Bentivoglio, "responsabile unico per il procedimento" degli Uffizi, in una intercettazione.
De Santis: «Miccichè? Non ci posso credere»; e Bentivoglio risponde: «Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi…abbiamo fatto la riunione l'altro giorno…siamo tornati in treno.. c'era pure Salvo (Nastasi, ndr.) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto 'Salvo ma siamo sicuri di coso qua, del siciliano?". I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche da cui nasce una relazione aggiunta agli atti dell'inchiesta.
Su Miccichè, continuano i carabinieri del Ros citando il ruolo di suo fratello in un'impresa che opera nel settore degli appalti pubblici, c'è il dubbio di "contatti con soggetti inseriti in un contesto oggetto di indagini afferenti il condizionamento mafioso degli appalti pubblici".

La difesa di Bondi

Ieri il ministro Bondi ha sentito il bisogno di difendersi dalle accuse comparse su repubblica e Corriere della sera e così ha diffuso una nota che recitava così: "Oggi alcuni quotidiani danno il meglio di sé nell'esercizio di lordare anche la mia onestà. Avrò il tempo per medicare le ferite alla mia onorabilità che, attraverso alcuni articoli, mi sono state inferte. Nel frattempo, desidero rivendicare il merito di aver proceduto al commissariamento dell'area archeologica di Pompei, dei Fori Romani, di Brera e degli Uffizi. Per quanto riguarda il Museo degli Uffizi, appena ho avuto conoscenza delle indagini della magistratura, ho revocato immediatamente il commissariamento per agevolare il lavoro della magistratura stessa, proprio perchè non ho nulla a che fare con faccende e faccendieri di cui si parla".
 
 
Ultimo aggiornamento: 10/05/10

Il cognato, Anemone e l'appalto
per gli Uffizi all'ingegnere-coiffeur

Bondi lo scelse come direttore del restauro

da corriere.it

ROMA – Intrecci di società, consulenze, nomine ministeriali. Le nuove carte dell'inchiesta sugli appalti dei Grandi eventi raccontano la carriera del cognato di Guido Bertolaso, Francesco Piermarini, 52 anni, svelano i suoi rapporti con Diego Anemone. E soprattutto ricostruiscono l'ascesa di Riccardo Miccichè, 36 anni, che con lui ebbe l'incarico di «rappresentante della struttura» al G8 de La Maddalena. Risulta essere ingegnere, ma nel suo curriculum c'è la partecipazione alla società Modu's Atelier «che ha come oggetto l'attività di parrucchiere per uomo, donna e bambino». Eppure, dopo aver seguito i lavori in Sardegna, ha ottenuto un altro incarico prestigioso: il 22 dicembre scorso il ministro ai Beni culturali Sandro Bondi lo ha nominato «direttore dei lavori» per il restauro degli Uffizi con un costo di 29 milioni e mezzo di euro. Non è l'unica «anomalia» denunciata nell'informativa dei carabinieri del Ros. Il fratello di Miccichè è infatti responsabile tecnico dell'impresa Giusylenia «inserita in un contesto criminale finalizzato alla gestione dei lavori pubblici» e collegata in passato a Bernardo Provenzano. La moglie del capo della Protezione civile Gloria Piermarini non è dunque l'unica ad aver beneficiato degli incarichi di Anemone. Gli investigatori stano cercando di ricostruire eventuali altri legami con il costruttore accusato di essere ai vertici della «cricca». E vogliono anche scoprire in base a quali criteri Miccichè abbia ottenuto due nomine di tale prestigio. In precedenza era stato soltanto «unico componente del consiglio di amministrazione della società "Erbe medicinali Sicilia srl", specializzata nella preparazione dei terreni per la coltivazione delle erbe e piante officinali».

La coppia al G8
Scrivono i carabinieri nella relazione consegnata ai magistrati di Firenze: «Riccardo Miccichè, durante l'esecuzione dei lavori alla Maddalena, ha avuto in uso un'utenza intestata all'impresa "Ing. Raffaello Pellegrini srl" con sede in Cagliari, impegnata in lavori di subappalto per conto della Consortile Maddalena riferibile a Diego Anemone. Analogamente Francesco Piermarini ha avuto in uso un'altra utenza intestata all'impresa Pellegrini». Quando si decide di spostare il vertice internazionale Piermarini, durante alcuni colloqui telefonici che vengono intercettati, dice che resterà in Sardegna «fino a luglio e poi si va in Abruzzo». Miccichè approda invece a Firenze. Il 27 novembre 2009 un'ordinanza della presidenza del Consiglio ha inserito il restauro degli Uffizi nel programma per le celebrazioni dell'Unità d'Italia. Fabio De Santis, il provveditore della Toscana tuttora in carcere «raccomanda la sostituzione dei vertici della stazione appaltante con altri elementi di grandissima esperienza». La decisione passa al ministro per i Beni Culturali.

La scelta di Bondi
La sera del 22 dicembre 2009 «Salvo Nastasi, capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi, comunica ad Angelo Balducci la distribuzione degli incarichi: Mauro Della Giovampaola "soggetto attuatore", Enrico Bentivoglio "responsabile unico del procedimento", Riccardo Miccichè "direttore dei lavori". Al telefono commenta "Mi sembra una buona squadra"». La sera successiva De Santis parla con Bentivoglio che «comincia col lamentarsi di della Giovampaola e poi parla di Miccichè». Bentivoglio: Tu lo sai chi hanno nominato direttore dei lavori? Il siciliano De Santis: Miccichè? Non ci posso credere! Bentivoglio: Sì… «di comprovata esperienza e professionalità»… lui, è lui De Santis: quando lo vedo gli dico: siamo proprio dei cazzari guarda, siete proprio dei cazzari… andate in giro a rompere il c… Bentivoglio: Ma ti rendi conto? Quando siamo andati che ci stava pure Bondi… abbiamo fatto la riunione l'altro giorno… siamo tornati in treno… c'era pure Salvo (Nastasi, ndr) allora stavamo un attimo da soli e ho fatto "Salvo ma siamo sicuri di coso, qua del siciliano?" "Sì, non ti preoccupare… poi io c'ho un fatto personale che tu non c'hai". Dico: "Tutto il rispetto perché è una persona in gambissima, ma a gestire un lavoro del genere… De Santis: È un bordello aho! I carabinieri che ascoltano le telefonate dispongono nuove verifiche. E nella relazione evidenziano: «Effettivamente Miccichè non appare essere munito di una particolare esperienza per condurre la direzione dei lavori agli Uffizi». Non solo.

Il pizzino di Provenzano
Già nel marzo scorso sono emersi possibili collegamenti con Cosa nostra. «Il dato che si ritiene meritevole di approfondimento investigativo — sottolinea il Ros — è costituito dal fatto che il fratello Fabrizio ricopre la carica di responsabile tecnico della Giusylena operante nel settore degli appalti pubblici il cui amministratore e socio di maggioranza è Antonio De Francisci». Non solo: «In occasione dell'arresto di Giovanni Brusca, avvenuto in provincia di Agrigento nel 2006, gli fu sequestrato un appunto dattiloscritto che lo stesso ha riferito essergli pervenuto da Bernardo Provenzano, all'epoca latitante e riguardante "Lavoro De Francisci". Brusca ha chiarito a verbale: "Mi riferisco a quello che ha fatto lavori nel paese di Corleone. Questo qua ha uscito la tangente e io per come sono stati, glieli ho fatti avere a Bagarella». Adesso bisognerà comprendere chi è perché, nonostante questi rapporti, Miccichè sia stato scelto prima per il G8 e poi per gli Uffizi».

Le società di Piermarini
Gli accertamenti si incrociano con quelli che riguardano Piermarini. Dopo la scoperta della consulenza affidata da Anemone alla moglie di Bertolaso si stanno verificando gli incarichi ottenuti dalle sue società. Dopo aver avviato la messa in liquidazione la "Ecorescue International srl", nata nel 2005 «per il trattamento e lo smaltimento di rifiuti e oggi», l'ingegnere «risulta socio al 94 per cento e amministratore unico della società Flumen Urbis con sede in Roma, costituita nel 2005 con un capitale sociale di 10.000,00 euro e avente come oggetto sociale, oltre la compravendita di beni immobili, anche l'esercizio di attività turistiche, alberghiere, di ristorazione, ricreative, culturali ed i servizi connessi a quanto sopra oltre che di tutti i servizi destinati alla organizzazione e realizzazione di convegni, congressi, conferenze, esposizioni mostre nonché quelli per l'organizzazione e la gestione di manifestazioni culturali anche per conto terzi ed anche ricercando e fornendo sponsorizzazioni. La rimanente quota di partecipazione del 6 per cento del capitale sociale è detenuta dalla Lethis srl».

Fiorenza Sarzanini
09 maggio 2010

UN NOSTRO POST DEL 2 MARZO 2010, VEDI LINK SOTTO

LE SOCIETÀ A DELINQUERE E LA CULTURA SCULTURA(TA)

L' ultima invenzione la Beni Culturali Spa

Arcus, la società per la cultura
che regala le "mance" di Stato

NOSTRO FLAYER DEL 11 MAGGIO 2010

LA CUB CHIEDE L'IMMEDIATA DESTITUZIONE DI BONDI E NASTASI-


ALLA LUCE DELL'ATTENDIBILE ESCLUSIVA DEL CORRIERE, SI EVIDENZIA LA COLLUSIONE DEI 2 BOSS DEL MINISTERO DELLA CULTURA CON APPARATI MAFIOSI LEGATI ADDIRITTURA A PROVENZANO.

IL DECRETO SULLE FONDAZIONI LIRICHE E' NUDO  E RIVELA IL SUO REALE OBIETTIVO:


1) METTERE LE MANI SUI GRANDI EVENTI CULTURALI CHE LA LEGGE QUADRO SULLO SPETTACOLO (CARLUCCI -DE BIASI) AVREBBE IMPEDITO AL CAPO GABINETTO  E ALLA SUA CRICCA DI FARE , E CHE INVECE CON LA DETONAZIONE DEL DECRETO BOMBA A OROLOGERIA HA EVITATO AL PARLAMENTO DI LEGIFERARE.

 

2) LA CRICCA ATTINGE DALL'INTRAMONTABILE ARCUS (AGENZIA DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA, CHE PRENDE IL 3% DI FONDI DELLE GRANDI OPERE OVVERO 250 MILIONI CIRCA DI EURO L'ANNO) QUANDO  FINANZIA I GIA' CITATI EVENTI CULTURALI CHE IL PARLAMENTO VOLEVA IMPEDIRE AD ARCUS DI FARE PER ESTRANEITà  DI  COMPETENZA E SOPRATTUTTO  QUANDO VA A  FINANZIARE
LE GRANDI OPERE DI RISTRUTTURAZIONE  DI EDIFICI CULTURALI TRA CUI  QUELLA DEL MUSEO DEGLI UFFIZI DI FIRENZE DA CUI E' PARTITO LO SCANDALO DEI BONDI-CRICCA.


3) CON GLI ULTERIORI COMMISSARIAMENTI DI FONDAZIONI LIRICHE NEL PAESE CHE GLI EFFETTI
DEL DECRETO BONDI PRODURREBBE COME SCONTATA CONSEGUENZA DELLA SUA APPLICAZIONE, LA “CRICCA”OLTRE AD INGRASSARSI ( NASTASI E' PLURICOMMISSARIO-SOVRINTENDENTE) SI MOLTIPLICHERA' DI NUOVI SOVRINTENDENTI DEL QUARTIERINO MAGARI D'OLTRALPE CHE FARANNO TUTT'AL PIU' E CON POCHI DIPENDENTI, DEI TEATRI CONTENITORI DI OPERE IMPORTATE E NON PIU' COME OGGI AUTOPRODOTTE MERAVIGLIOSAMENTE  DAI LAVORATORI DELLA LIRICA  .


4) QUESTI ULTIMI PAGHERANNO SULLA LORO PELLE INSIEME AI CONTRIBUENTI 

18 Novembre 2010

LUNEDI’ 22 NOVEMBRE…?

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                                             CULTURA & SPETTACOLO
                      
           
                             LOTTARE PER CHI E PER COSA?

Lunedì, 22 novembre, le Organizzazioni Sindacali del Settore della Cultura e dello Spettacolo, che fanno capo a CGIL-CISL-UIL , hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dei Settori Musica-Prosa-Cinema.

Meglio tardi che mai”, potrebbero dire migliaia di lavoratori di questi settori che stanno affondando sotto il peso dei tagli ai finanziamenti alla cultura che la coppia Bondi-Tremonti ha imposto al nostro paese, ma ciò che stupisce è la piattaforma sulla quale i lavoratori vengono chiamati alla lotta. E’ un elenco incomprensibile di obiettivi.

La CUB Informazione, ritiene che gli obiettivi di lotta debbano e possano essere chiari, semplici e facilmente individuabili e li pone all’attenzione di tutti/e:

  • Rinnovo dei contratti Collettivi Nazionali delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, dei Teatri di Prosa e della Produzione Cinematografica. Ribadiamo il valore del Contratto Nazionale come strumento di tutela universalistico e riteniamo che le proposte in piattaforma e le ipotesi d’accordo debbano essere discusse e votate dai lavoratori. Siamo in totale dissenso con chi vorrebbe sganciare il Teatro alla Scala dalla contrattazione nazionale di settore, utilizzando il cosiddetto “Regolamento attuativo della Legge 100/2010”.

  • Riportare il Fondo dello Spettacolo a 600 milioni di euro. Tutti i lavoratori del settore sanno che non esiste alternativa ai finanziamenti da parte dello Stato, così come è in tutta Europa. Lo Stato spreca invece risorse in folli commesse militari
    (25 miliardi di euro solo nel 2011).

  • Combattere il dilagare del lavoro precario. Chiediamo contratti di lavoro a tempo indeterminato per tutti i lavoratori che operano nel settore musica-spettacolo-cinema. C’è un abuso nel settore di contratti a tempo determinato, a progetto, interinali, a chiamata, a prestazione, nelle cooperative, etc.. Molti lavoratori si sono visti riconoscere il diritto del contratto a tempo indeterminato dal Giudice del Lavoro, ma il Governo con il cosiddetto “collegato lavoro”, che entrerà in vigore il 24 novembre 2010, tenta il “colpo di spugna” su tutto il precariato irregolare. Infatti, entro 23 gennaio 2011, questi lavoratori dovranno contestare il loro contratto di lavoro precario; a questo proposito invitiamo tutti i lavoratori interessati a rivolgersi al più presto presso le sedi della CUB per l’impugnazione alle sedi competenti.

  • Bisogna aumentare la produzione culturale. Musica-cinema-teatro devono diventare beni culturali accessibili a tutti, rivolti cioè ad una larga platea di cittadini. Il diritto alla cultura deve essere sostenuto con politiche adeguate, con Leggi che sostengano tutta la filiera produttiva nel cinema, nel teatro, nello spettacolo dal vivo e nella musica lirico sinfonica. Questo è l’unico modo per far vivere la cultura e la creatività nel nostro paese, creando al contempo le condizioni per aumentare i posti di lavoro.

  • E’ sbagliato organizzare gli scioperi di lunedì, giornata di riposo nella maggior parte dei teatri italiani; questa scelta svilisce il nostro più importante strumento di lotta.

  • Chiediamo che il Ministro Bondi si dimetta per i danni da lui causati all’arte ed alla cultura del nostro paese.

Pensiamo che la cultura e le arti non possano essere messi in cassa integrazione, deve cambiare la logica; la produzione culturale e creativa non sono un costo, ma un investimento per il futuro del nostro Paese e dei suoi cittadini.

 

CUB INFORMAZIONE NAZIONALE

16 novembre 2010

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