Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

16 Gennaio 2013

Nabucco: Grave incidente alla Scala durante il montaggio notturno

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 17:19

Milano 16//1/2013

Spett. Dr Giancarlo Cattaneo Responsabile Servizio UOPSAL ASL Città di Milano Via Statuto  5

E p.c. Presidente consiglio d’amministrazione Scala

Giuliano Pisapia presidente commissione sicurezza Comune di

Milano, Filippo Barberis

Responsabile sicurezza Teatro alla Scala Ing.Morelli Marco

Esposto Nabucco: Grave incidente alla Scala durante il montaggio notturno

Alle ore 02,30 è accaduto l’ennesimo incidente , questa volta di notte e ad esserne vittima son stati due lavoratori della squadra trasporti.

I pannelli di legno alti circa tre metri per due posizionati su bilico e che venivano spostati a mano per esser scaricate sul muletto in palcoscenico sono di colpo precipitati dalla sponda del camion( una decina tutte insieme) a un metro e mezzo da terra trascinando con sé il lavoratore che vi era a fianco sul camion il quale finiva incastrato per terra .Veniva anche travolto un altro lavoratore che per fortuna successivamente risultava aver riportato lievi ferite tali da non esser medicato. I compagni di lavoro li hanno liberati sollevando a mano i pannelli che li hanno travolti.

Allertati 118 e carabinieri del comando Duomo intervenivano tempestivamente .Il ferito più grave veniva immobilizzato in barella e trasportato d’urgenza in ambulanza all’ospedale fatebenefratelli.

Si chiede di intervenire al fine del non ripetersi più simili incidenti e per accertare eventuali responsabilità.La piattaforma dove arrivano i camion da via verdi non permette di far arrivare a livello 0 (zero) di palco la sponda del bilico ma rimane a un altezza di un metro e mezzo per il carico e scarico delle pesantissime scene degli allestimenti Scaligeri dai bilici .Si tratta spesso non solo di legno ma di strutture pesantisime in ferro come quella che si sta montando questa notte per Nabucco.Il rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori della squadra trasporti come in questo caso va oltre ogni limite.

Pierluigi Sostaro

Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro CUB-Informazione

Confederazione Unitaria di Base milano viale lombardia 20 Milano

Aggiornamenti mattutini condizione di salute :

Paolo , il lavoratore della squadra trasporti è stato curato al fatebenefratelli con diversi punti suturali dietro la testa .E’ sotto osservazione per il trauma cranico .Ha diverse escoriazioni e botte sul corpo , ma verrà con tutta probabilità dimesso in mattinata stessa passato il periodo di osservazione minimo di 6 ore.La prognosi ospedaliera è di 7 – 10 gg.

17 Dicembre 2012

Lirica: Scala, spettacolo “Romeo et Juliette” salta per sciopero

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 19:23
milanomilano.eu - Roméo et Juliette

MILANO – 17 DICEMBRE 2012 – Lo spettacolo Romeo et Juliette, che avrebbe dovuto inaugurare il 19 dicembre alla Scala di Milano la stagione del Corpo di Ballo, non andrà in scena a causa di uno sciopero proclamato dalle Rsa Coro di Cgil, Uil e Fials, e dalle Rsa Cisl, Uil e Fials del Corpo di Ballo.

Lo annuncia ‘con rammarico’ la Direzione del teatro, spiegando che gli artisti del Coro “ritengono che cantare in palcoscenico e in costume nel corso di uno spettacolo di danza costituisca ‘prestazione speciale’ da retribuire in via extracontrattuale”. La Direzione ritiene invece che, nello spettacolo firmato da Sasha Waltz, “agli artisti del Coro non siano richieste prestazioni diverse da quelle che normalmente e regolarmente vengono eseguite in uno spettacolo di stagione, in particolare d’opera”. Per parte sua, il Corpo di Ballo sostiene che “la difficoltà di danzare su una piattaforma in declivio debba essere ricompensata con una non meglio identificata ‘gratifica concreta’, anch’essa per via extracontrattuale”. (Fonte: Ansa)

16 Dicembre 2012

Sicurezza: emergenza macchina scenica Romeo et Juliette, salta la prova generale

Filed under: Comunicati Cub,General — Lavoratoriscala @ 23:17

15-250_copyright Christian Leiber_OperaNational de Paris Milano 16/12/2012

Spett. Dr Giancarlo Cattaneo

Responsabile Servizio UOPSAL ASL

Città di Milano, Via Statuto 5 Milano    e p.c

Presidente consiglio d’ammministrazione Scala

Sindaco Giuliano Pisapia

presidente commissione sicurezza Comune di  Milano, Mirco Mazzali

Responsabile sicurezza Teatro alla Scala  Ing.Morelli Marco

Il pomeriggio del 15 dicembre, in cui doveva andare in scena la prova generale serale del balletto Romeo e Giulietta è avvenuto un grave incidente che ha deformato la mega struttura scenica che rappresenta un gigantesco libro dalla movimentazione meccanica di più di 20 tonnellate.

Un grosso rumore a causa del contraccolpo della pagina libro lato palcoscenico ( 13 tonn.) E poi il blocco totale.

La prova generale di ieri è saltata e i tecnici han lavorando giorno e notte per aggiustare e rimettere in moto nuovamente la mega macchina scenica con l’ausilio dei responsabili tecnici della ditta costruttrice tecnologie industriali s.r.l.di Padova (arrivati verso le 22.00 del 15 /11).  Sono stati imposti inoltre ritmi di lavoro eccezionali per l’andata in scena di questa sera 16 dicembre (“anteprima dei giovani”) .

Si chiede di accertare immediatamente la fruibilità e i collaudi di questa enorme macchina scenica che dà evidenti gravi problemi di affidabilità e sicurezza per i lavoratori.

Cordiali saluti                          

Pierluigi Sostaro  Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro

macchina scenica (libro) romeo e giulietta,

 

CUB-Informazione
Confederazione Unitaria di Base
Milano: V.le Lombardia 20 – tel. 02/70631804 fax 02/70602409

Riportiamo un’altro incidente pericoloso che ha riguardato la sicurezza anche del pubblico. Risolto grazie al pronto intervento della squadra antincendio del Teatro alla Scala.

Milano 16/12/2012

Spett.  Dr Giancarlo Cattaneo   Responsabile Servizio UOPSAL  ASL Città di Milano 1, Via Statuto, 5  Milano.                                                      e p.c  Presidente Cda Scala Sindaco Giuliano Pisapia, al presidente commissione sicurezza comune di Milano, Filippo Barberis

La sera del 14 dicembre, all’inizio del terzo atto del Lohengrin, si è verificato un corto circuito nella postazione dei lavoratori addetti alle luci “seguipersona” che si trova sopra il bellissimo lampadario storico del Teatro alla Scala.
Si sono verificate una serie di intermittenze di tensione elettrica che hanno portato al corto circuito di un ballast (alimentatore con spunto ad alta tensione) dei proiettori luci segui persona da 1800 w.
La freddezza e la professionalità dei lavoratori ha evitato che da ciò si sviluppasse un rovinoso incendio, limitando il danno ad una densa nuvola di fumo nero.
E’ stato chiamato il Pronto Intervento dei Vigili del Fuoco Interno (2333 ) che è intervenuto immediatamente alla messa in sicurezza degli impianti e del luogo.
Per inspiegabili motivi, gli estintori erano lontani dal luogo dell’incidente, ma sono stati prontamente recuperati dai vigili interni; nonostante non siano poi stati utilizzati, per il futuro potremmo non essere così fortunati, nel caso si sviluppasse un incendio.
Lo spettacolo non è stato interrotto grazie alla professionalità dei tecnici che hanno utilizzato altri due proiettori “seguipersona” ed altre prese di servizio, assicurando il normale proseguimento dello spettacolo fino a chiusura di sipario.
Il personale della Sicurezza Antincendio Interno ha vigilato fino al termine dello spettacolo affinchè potessero intervenire immediatamente in caso di ulteriori incidenti.
Proprio questi Vigili del Fuoco Interni, già numericamente insufficienti, ma tanto importanti per la sicurezza dei lavoratori, degli spettatori e del Teatro alla Scala stesso, stanno per essere eliminati, conseguentemente ad una delibera del Consiglio d’Amministratore della Scala, il cui Presidente è Giuliano Pisapia.
La Direzione del Teatro ha già avviato questa operazione, inviando lettere di trasferimento ad esempio ai reparti di movimentazione e facchinaggio di alcuni Vigili del Fuoco Interno e, per due di loro che non hanno accettato il comando al trasferimento, sono già state avviate le procedure che si concluderanno con il licenziamento.
L’assenza dei pompieri del comando di via Messina dal mezzanino a lato della stanza dei seguipersona, che nonostante la bonifica della cupola dall’amianto, dal 2009  non mettono più piede in cupola,  è un comportamento inquietante, infatti, senza il ricorso  alla Squadra di Vigili del Fuoco Interno, che conoscono ogni centimetro del Teatro e sanno dove e come muoversi per spostarsi in pochi secondi da un luogo all’altro del Teatro e  nonostante la presenza in Teatro di diciotto VVFF Ministeriali del Comando di Via Messina, non sarebbe stata garantita la messa in sicurezza e salute dei lavoratori e degli impianti della cupola.
Da mesi chiediamo un incontro all’Assessore del Comune di Milano, Mazzali per discutere dei problemi di sicurezza nel Teatro alla Scala, ma siamo stati sinora inascoltati. Solo dopo oggi (17-12) il suddetto Mazzali ci comunica via mail che il responsabile della commissione settore sicurezza lavoro è il dott.Filippo Barberis.
Chiediamo all’Asl d’intervenire per far chiarezza sull’accaduto ed al Consiglio di Amministrazione del Teatro alla Scala ed in particolare al suo Presidente, Giuliano Pisapia in prima persona, di revocare la delibera che sancisce lo smantellamento della Squadra di Pronto Intervento dei Vigili del Fuoco Interno. Chiediamo loro venga incrementato il numero dei lavoratori addetti, già sottodimensionati e che i trasferimenti vengano revocati.
Questi lavoratori hanno ieri, ancora una volta, dimostrato quanto siano importanti, professionali, efficaci e preziosi  al fine di garantire la sicurezza dei lavoratori, degli spettatori e del Teatro alla Scala.

Oggi ,17/12/2012 inoltre , il servizio della squadra d’ emergenza è composta da una sola unita’ ( invece delle 4 abituali , per effetto del taglio  dell’organico). Quando non c’è spettacolo come oggi, i 18 vigili del fuoco della squadra di via Messina sono assenti.
Questa situazione mette in pericolo non solo lo stabile da qualsiasi situazione di emergenza ma sopratutto potrebbe essere in pericolo l’incolumità del personale presente in teatro ( sono presenti 182 persone e un portatore di handicap ” non vedente”). Se ci fosse qualsiasi tipo di emergenza il solo addetto presente non riuscirebbe nella gestione della stessa. Avvisato il responsabile di tale situazione dal sottoposto presente, gli comunicava che verrà affiancato da un addetto antincendio di una ditta esterna. Costui evidentemente non conoscerà ne’ le varie ubicazioni dei locali del teatro ne’ la gestione dei sistemi di rivelazione e allarmi, quindi al di là di rientrare nel numero minimo di personale addetto alla gestione dell emergenza tale soggetto risulterebbe completamente inutile.
Questo comportamento intollerabile della direzione generale del Teatro  sta mettendo quotidianamente  in pericolo l’incolumità dei lavoratori.

Cordialmente

Pierluigi Sostaro
Responsabile Salute Ambiente
CUB-Informazione
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13 Dicembre 2012

il Tar del Lazio annulla regolamento autonomia delle fondazioni liriche

Filed under: Articoli stampa,General — Lavoratoriscala @ 20:18

ROMA – 13 DICEMBRE 2012 – Il Tar del Lazio ha annullato il regolamento del Ministero dei Beni culturali che consente alle fondazioni liriche più virtuose di avere un’autonomia gestionale. Una autonomia che finora hanno ottenuto Scala (foto) e Accademia di Santa Cecilia.

Autonomia

Sono stati Cgil e Fials a presentare il ricorso, che si è concentrato non tanto sull’autonomia quanto su due punti specifici: il fatto che nella stesura del regolamento (approvato dal Consiglio dei Ministri a maggio 2010) non siano stati coinvolti i sindacati come invece prevedeva la legge e la possibilità per ciascun ente di crearsi un contratto ad hoc prescindendo dal contratto nazionale.

Fonti vicine al ministero fanno notare però che sarà scontato da parte del Mibac il ricorso in appello e la richiesta di sospensiva, anche se nel merito, viene sottolineato, il problema potrebbe essere superato dal nuovo regolamento.

Il Tar, ha spiegato l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso presentato dai sindacati- ha accolto il primo punto e dunque non è stato necessario decidere anche sul secondo, visto che il regolamento è stato annullato e dovrà essere riscritto coinvolgendo i sindacati. “Ma ciò – ha assicurato il legale – potrebbe essere fatto non inficiando gli statuti” che hanno da allora approvato Santa Cecilia e Scala. “Se tutti i protagonisti mantengono un profilo per recuperare la collaborazione – ha aggiunto – possono essere trovate soluzioni che non pregiudichino nulla per l’autonomia gestionale degli enti”. (Fonte: Ansa)

13/12/12 REPUBBLICA MILANO UN CACCIA-SPONSOR PER LA SCALA – L’AUTONOMIA DELLA SCALA BOCCIATA DAL TAR DEL LAZIO NUOVI CONTRATTI A RISCHIO

Un caccia- sponsor per la Scala ANGELO FOLETTO

PRIMA ancora che ci siano convalide ufficiali o ufficiose (ma il «nessuno mi ha interpellato», secondo i beninformati era anche una mirata rimostranza), la presenza di Alexander Pereira tra gli aspiranti perla successione alla sovrintendenza scaligera, ha già creato un partito di ideologicamente riluttanti. E non di poco conto. Sfavorevoli non tanto a Pereira quanto all’eccessivo rilievo dato al ruolo di (pro)cacciatore di sponsor conquistato sul campo all’Operhaus di ZurigoeaSalisburgo (dovel’annoscor-so ha avuto dai privati più di quanto il bilancio, circa 6Omilioni di euro, fosse in grado di “sopportare”). L’al- Alexander Pereira tro ieri, alla giornata “Autonomia della cultura e potere politico” orchestrata -dalla Fondazione Paolo Grassi, Carlo Fontana, Sergio Esco-bar e Walter Vergnano, rivendicando la loro esperienza, hanno ricordato che nella migliore tradizione teatrale europea, il sovrintendente e il direttore di teatro devono anzitutto essere valutati – e scelti – come operatori culturali non per i numeri da superman del marketing. Un’idea umanistica (e ottimistica) con cui è necessario parteggiare ma che combacia e (cor)risponde solo in parte all’attuale, e futuro, crescente disimpegno finanziario pubblico. PAOLA ZONCA A PAGINA VIII Accolto il ricorso presentato dai sindacati Cgil e Fials L’autonomia della Scala bocciata. dal Tar del Lazio nuovi contratti a rischio PAOLA ZONCA TUTTO da rifare. Il TardelLazio ha accolto il ricorso dei sindacati Cgil e Fials e ha annullato il regolamento del Ministero dei Beni Culturali che consente alle fondazioni liriche virtuose di avere l’autonomia di gestione. Finora a ottenerla erano state soltanto la Scala e l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. La forma organizzativa speciale, riconosciuta alla Scala grazie ai suoi meriti artistici e gestionali nello scorso aprile, doveva consentire al teatro di decidere in proprio assunzioni nonché di stipulare contratti specifici, ed era stata salutata con entusiasmo dal sovrintendente Stèphane Lissner e dal sindaco Giuliano Pisapia. La Cgil e la Fials nazionale (quella milanese era pro-autonomia) avevano però fatto ricorso in quanto ritenevano di non essere state coinvolte nella stesura del regolamento (approvato dal Consiglio dei ministri nel maggio scorso), come prevedeva la legge. Il secondo punto toccato nell’istanzaè quello relativo alla possibilità per le singole fondazioni di crearsi un contratto ad hoc prescindendo dal contratto nazionale. Ora dunque si torna al passato? Gli sviluppi sono ancora incerti. Intanto è probabile che il Ministero faccia ricorso in appello e chieda la sospensiva. In secondo luogo la sentenza sottolinea che il problema potrebbe essere superato dal nuovo regolamento, che a questo punto dovrebbe essere riscritto con l’apporto dei sindacati. Come ha spiegato l’avvocato Vittorio Angiolini, che ha curato il ricorso, il Tar ha accolto il primo punto e dunque non è stato necessario decidere anche sul secondo, visto che il regolamento è stato annullato e dovrà essere riscritto consultando i sindacati. «Ciò—ha detto il legale— potrebbe essere fatto non inficiando gli statuti. Se tutti i protagonisti mantengono un profilo per recuperare la collaborazione possono essere trovate soluzioni che non pregiudichino l’autonomia gestionale degli enti»

8 Dicembre 2012

7 dicembre Alla Scala, tanti applausi e volantini fuori sipario che raccontano i misfatti

Filed under: Comunicati Cub,General — Lavoratoriscala @ 12:28

       ECCOCI …

Questa sera, i lavoratori del “Teatro alla Scala” hanno dato una prova eccezionale e con richiamo intercontinentale della loro professionalità e delle loro capacità.

Questa edizione del Lohengrin di Wagner passerà alla storia della tradizione lirico sinfonica segnata con importanza dal lavoro del Teatro alla Scala.

Parlando di lavoratori, ci riferiamo a tutti, ovvero orchestra, coro, balletto, elettricisti, macchinisti, scenografi, sarte, costumiste, parrucchiere, truccatori, calzolai, addetti alle movimentazioni delle scenografie, addette al ricevimento, personale di sala ( ispettori, maschere, guardarobieri ed addetti alle pulizie dei servizi), addetti alla Vigilanza Antincendio (Vigili del Fuoco Interni) e tutti gli impiegati che lavorano per far funzionare nel modo migliore il Teatro e la “Fondazione Teatro alla Scala”, ma il nostro ringraziamento va anche agli “invisibili”, uomini e donne delle imprese di pulizie ed addetti alla ristorazione, sia della mensa che della kambusa.

Un pensiero va anche al “gentile pubblico” che affolla questa serata mondana. A molti di voi poco interessa sapere che al Teatro Alla Scala si consumano veri e propri misfatti, ne elenchiamo alcuni:

Tra i lavoratori/trici, artisti compresi, che hanno lavorato al Teatro alla Scala, abbiamo già otto morti per malattie correlate all’amianto che per anni sono state tenute sotto silenzio, ma la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo per appurare le responsabilità, per ora contro ignoti. E’ noto chi in questi vent’anni ha diretto il Teatro e noi ci aspettiamo che gli atti e gli avvisi di garanzia vengano comunicati al più presto perché venga data giustizia a questi morti ed alle famiglie.

Il 4 dicembre 2011, veniva licenziata la ballerina solista del Corpo di Ballo della Scala, Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, la quale è tutt’ora in attesa di un processo alla Pretura del Lavoro di Milano che la riammetta al lavoro e di tornare a danzare sul palcoscenico della Scala. La sua colpa è stata quella di aver parlato e scritto un libro sui disturbi alimentari e non solo delle giovani che entrano nel mondo della danza. E’ stata licenziata per un “reato d’opinione”, nonostante il Cigno Bianco fosse bravissima nel suo lavoro.

Il “Teatro alla Scala” è un edificio storico-artistico, opera dell’Arch. Giuseppe Piermarini da Ferrara e realizzato tra il 1776 ed il 1778 ed è classificato monumento nazionale ed è classificato ad “Alto Rischio”. Ogni anno, l’edificio accoglie 400 mila spettatori, generando un indotto diretto/indiretto per oltre 3 miliardi di euro. Per tutelare tale bene, sarebbero necessari 20 Vigili del Fuoco Interni, per una vigilanza efficace, 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno. Attualmente sono solo 16, o meglio, erano 16 perché le “menti eccelse” che dirigono la “Fondazione” hanno deciso di ridurli a 12 per poi, progressivamente, chiudere il Reparto Vigili del Fuoco con conseguente minore sicurezza del Teatro e dequalificazione dei lavoratori stessi o licenziamenti.

Il Personale di Sala è sotto organico del 50%, ma, altra geniale trovata delle solite menti, verrà implementato ricorrendo alle “Cooperative”, così come fatto all’Ortomercato.

Tutti i lavoratori precari della Scala, negli anni, hanno chiesto di essere stabilizzati, ma la Direzione, facendo “muro di gomma”, li ha costretti a ricorrere al Giudice del Lavoro. Grosse risorse economiche sono state spese dalla Scala, ingrassando le casse del noto Studio Ichino & Parterns oltre quelle dell’Avvocatura di Stato, per fronteggiare oltre 300 cause depositate presso il Tribunale di Milano.

Tra i lavoratori del Teatro, ci sono gruppi con contratto a tempo indeterminato “a chiamata”, ad esempio, le sarte da palcoscenico, le truccatrici, le visagiste, i velaristi, ecc. Questi lavoratori chiedono da anni di avere una vita ed un rapporto di lavoro “normale”. La loro possibilità di lavorare non deve essere legate al caso o alla bizzarria di capi e capetti, rendendo impossibile organizzare le loro vite, ora basta!

Persino nel Coro avvengono violazioni del Contratto Nazionale delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche e degli Accordi Interni. La Commissione che seleziona gli aspiranti coristi ha denunciato l’illegittimità, a danno dei selezionati, causata dal trattenimento in servizio di un corista pensionato.

La “Fondazione Teatro alla Scala” è proprietaria di un edificio con parcheggio sotterraneo siti in Via Verdi. L’edificio viene lasciato vuoto, o meglio, è stato dato in uso con il parcheggio, ma ora abbandonato, al venditore di tappeti Sihrai che ha usato l’area con vetrine al primo piano come foresteria per i suoi lavoratori; il tutto senza pagare un euro alla “Fondazione” che, nonostante possegga l’edificio in Via Verdi vuoto, paga 360 mila euro l’anno per l’affitto degli Uffici di Via Torino.

la Direzione del Teatro che si occupa del settore “Acquisti di beni e servizi” verrà presto chiamata a spiegare le operazioni d’asta con affidamento ad Aziende con il 40% di ribasso. Segnaliamo inoltre che vengono comunemente noleggiati mezzi di trasporto, lasciando fermi numerosi mezzi di proprietà della Scala. Ci fermiamo qui con l’elenco, ne faremo uno meglio dettagliato per la Procura della Repubblica.

Ora vogliamo rivolgerci al pubblico.

Tra voi ci sono molte persone ricche, ci saranno anche alcuni banchieri (BANKENSTER), ereditieri, bancarottieri, iene che operano nella Sanità, oltre a capitalisti, immobiliaristi, finti filantropi, alti funzionari di Stato, Ministri, intellettuali di regime, ecc.

Questa crisi durerà ancora molti anni, il mondo è invaso da trilioni di dollari stampati all’occorrenza per salvaguardare l’economia statunitense.

Bene, rappresentate l’1%, noi rappresentiamo il 99% e siamo molto arrabbiati perché non vogliamo subire e pagare il prezzo della vostra crisi.

Milano, 07.12.2012                              

CUB Informazione – Settore Spettacolo

rassegna stampa

da La Repubblica milano.it

LA PROTESTA DEI LAVORATORI.I lavoratori della Scala, al termine dell’opera, hanno lanciato un centinaio di volantini di protesta dal loggione proprio mentre gli spettatori hanno iniziato ad applaudire. “Eccoci… – esordisce il testo del volantino – A molti di voi poco interessa sapere che al Teatro alla Scala si consumano veri e propri misfatti, ne elenchiamo alcuni”, tra cui la condizione precaria di molti lavoratori e la presunta presenza di amianto alla Scala. Il volantino era firmato Cub Informazione-Settore spettacolo.(07 dicembre 2012) © Riproduzione riservata

  1. Scala, contestazione di Cub Informazione: lancio di volantini dal

    www.blitzquotidiano.it/…/scala-dal-loggione-lancio-volantini-cubnon-1418092/

    11 ore fa C’è stata protesta anche alla fine della prima del Lohengrin. Insieme ai fiori dal
    Loggione alla Scala sono volati anche dei volantini di Cub

  2. Scala, Contestazione Di Cub Informazione: Lancio Di Volantini Dal

    www.intopic.it/notizia/4363314/

    8 ore fa C’è stata protesta anche alla fine della prima del Lohengrin. Insieme ai fiori dal
    Loggione alla Scala sono volati anche dei volantini di Cub

  3. Alla Scala debutta il Lohengrin con lo spettro della crisi di Governo

    inagist.com/all/277319122369527808/

    4 ore fa Globalist.it | I lavoratori della Scala lanciano volantini dal loggione. Protesta
    inedita alla prima della scala, a cui partecipano Monti, Passera e

  1. Applausi per 15 minuti : il «Lohengrin» trionfa Finale con l’inno

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    13 ore fa Al termine lancio di volantini da parte dei lavoratori della Scala. E, prima di
    andare a cena al Victoria, se la prendono con la scena: «E’ colpa

  2. Scala, 15 minuti di applausi per il “Lohengrin – Tgcom24

    www.tgcom24.mediaset.it/…/scala-15-minuti-di-applausi-per-il-lohengrinlinno-di-mameli-suonato-al-termine-della-serata.shtml

    13 ore fa e la regia di Claus Guth, ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala. Giallo
    Proteste fuori dal Teatro, volantini lanciati dal loggione. Il direttore si è quindi
    detto “triste di non averlo fatto con altre opere eteree prima“.

  3. Globalist.it | I lavoratori della Scala lanciano volantini dal loggione

    www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=36993&typeb=0

    14 ore fa Protesta inedita alla prima della scala, a cui partecipano Monti, Passera e diversi
    I lavoratori della Scala lanciano volantini dal loggione

  4. Successo di Wagner alla Scala Proteste dentro e fuori il teatro

    www.grr.rai.it/…/ContentItem-f17573c7-c522-4e2d-be45-1b8a3965fc8f.html

    50 minuti fa Una foto di scena della prima del Lohengrin alla Scala Volantini per
    denunciare le condizioni dei lavoratori del Teatro alla Scala sono stati

  5. Il Lohengrin finisce tra gli applausi E alla Scala risuona l’Inno di

    www.ilgiorno.it/…/813871-milanio-primascala-lohengrin-fine-applausi.shtmlCopia cache

    14 ore fa volantini per denunciare “le condizioni dei lavoratori del Teatro alla La Prima
    della Scala > Il Lohengrin finisce tra gli applausi E alla Scala

  6. Prima della Scala, Inno di Mameli cantato alla fine dell’opera

    www.today.it/citta/prima-teatro-scala-2012-inno-nazionale.html

    3 ore fa Prima al Teatro alla Scala: “Lohengrin”. Insieme ai fiori dal Loggione ieri sera alla
    Scala sono volati anche dei volantini di Cub Informazione

  7. Scala, la grande notte del Lohengrin 15 minuti di applausi, fuori le

    milano.repubblica.it/cronaca/…/la_prima_della_scala-48268962/Copia cache

    21 ore fa Nel teatro il pubblico della prima è ammaliato dalla bacchetta di Daniel Una
    inaugurazione tra crisi e misurata eleganza, alla Scala, per …. esordisce il testo
    del volantinoA molti di voi poco interessa sapere che al Teatro

28 Novembre 2012

VENERDÌ 30 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE-MANIFESTAZIONE MILANO, L.GO CAIROLI ORE 9,00

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 00:16

Notizie Cub

 La CUB proclama lo SCIOPERO GENERALE venerdì 30/11/2012 (intera giornata) PER TUTTE LE CATEGORIE PUBBLICHE E PRIVATE. Per il TRASPORTO PUBBLICO LOCALE lo SCIOPERO GENERALE E’ PROCLAMATO giovedì 29/11/2012.  CONTRO
Bankster, Governo, capitale, opere pubbliche inutili e spese militari che ci riducono in miseria. PER il diritto al lavoro, al welfare, alla cura, alla salute, allo studio, alla casa, salari e pensioni adeguate al costo della vita.  (telegramma inviato al Governo)
<volantino da distribuire>  (Manifestazione MILANO, L.go Cairoli ore 9,30)  (NAPOLI Via Santa Lucia ore 10,00)  -.SPOT audio SCIOPERO GENERALE venerdì 30/11/2012

 GIOVEDÌ 29 NOVEMBRE SCIOPERO GENERALE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE (Venerdì 30 sciopero generale di tutte le altre categorie). ORARI E MODALITA’ di partecipazione allo sciopero a Milano. (volantino da distribuire)

Sciopero 29 novembre 2012. Si fermano trasporti pubblici e treni

Personale Atm fermo dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 a fine servizio. Possibili disagi anche per chi si sposta con Trenitalia. Per Trenord, l’agitazione è fissata per venerdì 30, dalle 9 alle 17

Scipero 29 novembre 2012

Giovedì nero per gli utenti dei trasporti pubblici e ferroviari. Per il 29 novembre, il sindacato Al Cobas/Cub Trasporti ha proclamato uno sciopero del trasporto pubblico locale di 24 ore. A Milano, i lavoratori di Atm potrebbero fermarsi dalle 8.45 alle 15.00 e dalle 18.00 a fine turno.

Ad incrociare le braccia per 24 ore anche il personale Cub di Trenitalia che inizierà la protesta alle 21 del 29 novembre e la proseguirà fino alle 21 del 30 novembre.
Attraverso un comunicato, l’azienda ferroviaria fa sapere che «non si prevedono particolari ripercussioni sulla circolazione dei treni», ricordando inoltre che per il trasporto locale «sono garantiti i servizi essenziali nelle fasce orarie 6-9 e 18-21». Info a www.trenitalia.com.

Vista la concomitanza dei due scioperi, le linee interurbane 924 (Segrate-Lambrate FS) e 121 (San Giuliano Milanese-San Donato) di Atm effettueranno servizio regolare. Più notizie sul sito www.atm.it.

Se giovedì 29 potrebbe essere una giornata complicata, lo stesso può dirsi per venerdì 30 novembre.
Sebbene Trenord
non abbia ancora diffuso comunicati, il sindacato Or.S.A, sul suo sito, fa sapere che il personale si asterrà dal lavoro dalle 9.01 alle 16.59.
L’organizzazione ha inoltre indetto un assemblamento in piazzale Cadorna a partire dalle 9.

Venerdì 30 novembre, infine, sciopera il personale Alitalia-Cai con possibili ripercussioni sul traffico aereo.

21 Novembre 2012

VENEZIA 22-24 NOVEMBRE, CONFERENZA NAZIONALE GOVERNATIVA SULL’AMIANTO

Filed under: Amianto,General — Lavoratoriscala @ 18:13
Conferenza governativa sull’amianto: una valanga di vuote parole e promesse senza affrontare in concreto un problema. Il Governo sostiene che non ci sono risorse per interventi mentre finanzia bancarottieri e ingenti spese militari.                         

Un dato è certo: tra il centinaio di ministri, relatori, esperti  e presidenti che prenderanno la parola alla II Conferenza Governativa sull’amianto, non ci saranno i veri protagonisti di questa epopea tragica: lavoratori e cittadini vittime dell’amianto.

Non è un’assenza casuale. Dare la parola a chi si è ammalato, ai familiari di chi è deceduto, a chi è stato esposto per decenni e vive con la paura dei primi sintomi di malattia, avrebbe costretto tutti ad intervenire su fatti, progetti e strategie concrete. Invece, in questi 3 giorni sentiremo una valanga di parole e promesse.

Soprattutto da parte di un governo che sente il bisogno di darsi lustro e apparire attento ai gravi problemi che toccano i lavoratori; sperando di far dimenticare le sue responsabilità sul tracollo del reddito, il rinvio dell’età pensionabile generatore di drammi personali e sociali, l’assenza di prospettive lavorative per i giovani.

Sul problema amianto da anni si verifica un consolidato gioco tra le parti. Il Parlamento assume coraggiose posizioni su:

  • Fondo per le vittime dell’amianto a favore di tutte le persone che abbiano contratto patologie asbesto-correlate per esposizione all’amianto a qualsiasi titolo;
  • «Sorveglianza sanitaria, diagnosi precoce e terapie efficaci» delle persone dichiaratesi esposte all’amianto e per le persone che hanno ricevuto e riceveranno dall’INAlL e/o dalle AUSL l’attestato di avvenuta esposizione all’amianto;
  • risanamento degli edifici pubblici con  presenza di amianto;
  • tempestivo rilascio delle certificazioni di esposizione all’amianto in favore dei lavoratori ex esposti, al fine di consentire l’accesso alle prestazioni sanitarie previste
  • riapertura del termine del 15 giugno 2005 per le domande di riconoscimento dell’esposizione all’amianto.

Così una serie di risoluzioni del Senato, dal 2010 ad oggi. Il Governo fa il pesce in barile e sostiene che non ci sono risorse , mentre finanzia bancarottieri e ingenti spese militari.

Come si concluderà la II Conferenza governativa che inizia oggi?: verranno licenziati documenti di alto profilo scientifico, concernenti tutte le sfaccettature di un complesso problema sanitario, giuridico, sociale e politico come è l’amianto senza affrontare in concreto un problema che tocca la vita dei lavoratori e dei cittadini compreso la riapertura dei termini per le domande di riconoscimento dell’esposizione all’amianto.

I portavoci del Comitao Ambiente Salute  Scala e della Cub venerdì 22 novembre, parteciperanno alla Conferenza.    

Venezia, 22.11.2012

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Dal 22 al 24 novembre si tiene a Venezia la Seconda Conferenza nazionale governativa sull’amianto. Riportiamo il comunicato stampa delle associazioni e dei Comitati (il quale condividiamo), che denunciano il poco spazio concesso alle associazioni delle vittime della fibra killer e il rischio, aggiungiamo noi, che si trasformi un una passerella elettorale di ministri, politici, ed “esperti” vari senza risultati concreti per le vittime e la popolazione.
I portavoci del Comitao Ambiente Salute  Scala e della Cub venerdì 22 novembre, parteciperanno alla Conferenza.

COMUNICATO STAMPA: UNA CONFERENZA NAZIONALE ROVESCIATA  (Roma 21 novembre ore 11,30 – 14 Senato, via degli Staderari, 4 sala direttivo PD, introdurrà il sen. Felice Casson)

Il Ministero della Salute, congiuntamente al Ministero dell’Ambiente ha organizzato la Seconda Conferenza governativa sull’Amianto (la prima è stata celebrata nel 1999), dal 22 al 24 novembre, a Venezia. Ne prendiamo positivamente atto considerando che la proposta è stata espressa proprio dalla gran parte delle associazioni delle vittime e degli ex esposti all’amianto.

Purtroppo, però, ci siamo accorti che alla conferenza sono invitati esperti e rappresentanti politici, accordando ai diretti interessati (le vittime o chi li rappresenta e gli ex esposti) uno spazio alquanto scarso più che altro come testimonianza. Non era questo quello che intendevamo. Noi volevamo una conferenza “con gli esposti”, non una conferenza “sugli esposti”,

Non solo ma chiedevamo che questa fosse l’occasione per discutere delle decisioni che devono essere prese per salvaguardare la salute degli ex esposti, per trovare le forme migliori di cura per chi è stato colpito da una malattia derivante dall’amianto, per risarcire le vittime.

Ed è questa la ragione per cui abbiamo indetto questa conferenza stampa: chiediamo che il governo accolga le proposte già formulate – particolarmente quelle contenute nella mozione “Casson e altri”:Atto n. Senato 1-00680 Pubblicato il 12/9 2012, nella seduta n. 792. Esame concluso nella seduta n.680 dell’Assemblea (13/09/2012) e le traduca in concreti atti normativi e finanziari.

In sintesi:

1-La prevenzione– per eliminare l’amianto dal territorio nazionale (32 milioni di tonnellate) si devono trovare i denari necessari. I siti di interesse nazionale, ovvero quelli più a rischio, devono essere bonificati, come è avvenuto a Casale Monferrato e a Balangero, deve avvenire a Broni (ex FIBRONIT) e in tutte le altre località dove erano presenti insediamenti industriali dove l’amianto era la materia prima o dove è stato fatto un largo uso. Pure l’amianto diffuso sul territorio, specialmente le coperture in eternit devono essere tolte, cercando di instaurare pannelli fotovoltaici e impianti solari. E non solo, si deve procedere a chiudere tutte le attività di estrazione di materiali che contengono amianto (ad esempio le cave di pietre verdi), come ha già fatto l’Emilia-Romagna.

2- La sorveglianza sanitaria ed epidemiologicae la ricerca clinica è un diritto e una risposta per chi, esposto all’amianto (per esposizione professionale, casalinga o ambientale) per anni non è stato informato dei rischi: finalmente c’è qualcuno che si occupa di lui e fa il massimo perché venga mantenuto in salute e riceva, in caso di malattia, le cure dovute, compresa l’assistenza psicologica. Deve essere svolta in tutte le Regioni con i medesimi obiettivi e le medesime metodologie,   con poche e validate visite ed esami mirati, preceduti da un colloquio (counceling) e l’iscrizione in un apposito registro (Registro degli Esposti – anche in rapporto con le associazioni degli esposti). Per alcune patologie è possibile la diagnosi precoce (tumore della laringe, tumore del colon); per le altre patologie, allo stato purtroppo inguaribili (tumore del polmone e mesotelioma della pleura), devono essere fornite tutte le cure più corrette ed avanzate, e sviluppata la ricerca clinica nei più qualificati istituti pubblici nazionali ed internazionali operanti in rete con un efficace coordinamento. Gli istituti e i ricercatori devono essere privi di conflitti di interessi.

3- Il risarcimento alle vittime deve essere garantito. Il Fondo vittime dell’amianto deve essere destinato agli ex esposti non professionali; non di meno l’accesso alle altre forme di risarcimento previdenziale previste dalla legge per gli ex esposti, deve essere reso più semplice e più celere nelle risposte e deve essere superata l’attuale falsa inclusione dei militari. I riconoscimenti degli ex esposti all’amianto, come quelli per malattia professionale, devono poter essere concessi anche dai servizi di prevenzione nei luoghi di lavoro (SPRESAL) delle A-USL.

Milano, 21/11/2012

Associazione Italiana Esposti Amianto – Milano; Medicina Democratica – Milano; Fondazione Ramazzini – Bologna;ISDE – Milano; Lega Ambiente – Roma; Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio Sesto S. Giovanni;Contramianto – Taranto; AFEA – La Spezia; Caveallamiantonograzie – Parma; Associazione Esposti Amianto Monfalcone, AREA – Oristano, Comitato Amianto Sicilia – Messina; EARA- Trieste

segreteriacasson@senato.it

31 Ottobre 2012

“Sul set del videoclip “Taglia 38” de Le Rivoltelle: il racconto di Mary Garret”

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 20:37

E io ho detto basta

Sicuramente ricordate la storia di Mariafrancesca Garritano, in arte Mary Garret, che lo scorso dicembre, dopo aver denunciato il problema dell’anoressia nel mondo della danza ha perso il posto di ballerina solista al Teatro alla Scala. All’epoca la band rock femminile Le Rivoltelle le aveva dato il suo sostegno. Per questo lei oggi ha deciso di impersonare se stessa nel video della canzone “Taglia 38” de Le Rivoltelle. E in questa video intervista che vi mostriamo in esclusiva racconta la sua vicenda. Mary, oggi quasi 34enne, ha avuto il coraggio di denunciare il grave problema dell’anoressia che tocca il mondo della danza in Italia come all’estero. Il risultato è stato un licenziamento in tronco e un accanimento mediatico che ha un po’ stravolto l’accaduto. La ballerina ci tiene a descrivere una scena del video che l’ha particolarmente colpita: a tavola mangia un piatto di pastasciutta che in realtà contiene ritagli di carta di quotidiani, come a sottolineare il ruolo nocivo che la stampa ha avuto in tutta la faccenda. La sua denuncia, infatti, non era riferita al Teatro alla Scala, bensì a tutto il mondo della danza, in cui le ballerine mangiano due fette biscottate a colazione, uno yogurt a pranzo e una mela a cena, e riescono ad allenarsi solo grazie all’adrenalina e alla loro passione, come ha raccontato la stessa Mariafrancesca nel suo libro “La verità, vi prego sulla danza!” (uscito nel 2010).

GUARDA LA VIDEOINTERVISTA

GUARDA LA PHOTOGALLERY

di Katia Brega

10 Ottobre 2012

Taglio dei pompieri del teatro alla Scala, petizione popolare con raccolta firme oggi dalle ore 18.

Filed under: Eventi- manifestazioni,General — Lavoratoriscala @ 11:48

Questa sera davanti alla Scala dalle ore 18, raccogliamo le firme per la petizione popolare contro il taglio dei vigili del fuoco scaligeri.        

                      PETIZIONE

dei lavoratori della “FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA”

e del pubblico del “TEATRO ALLA SCALA”

per chiedere UN TEATRO SICURO

e per dire NO AL TAGLIO DEI POMPIERI

Scarica il modulo, clicca su   PETIZIONE

CUB INFORMAZIONE, MANIFESTAZIONE TEATRO ALLA SCALA 08.10.2012_1
 Il Giorno 10 ottobre 2012
Meno pompieri al Piermarini
Pisapia alla Cub: me ne occuperò.
vedi articoli

8 Ottobre 2012

“NON SI SCHERZA CON IL FUOCO” 8 ottobre ore 11 conferenza stampa

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 10:11

http://www.pessrl.191.it/wpimages/wp03be3194_05_06.jpg Oggi alle ore 11 in  piazza della Scala davanti al teatro “conferenza stampa” della SEGRETERIA NAZIONALE CUB INFORMAZIONE sulla vicenda della riduzione di organico del servizio Antincendio.

           NON SCHERZIAMO CON IL FUOCO

In 26 settembre 2012, la Direzione del “Teatro alla Scala” ha comunicato a quattro Pompieri del Servizio Antincendio che il servizio sarà soppresso e sostituito dal “Servizio Vigilanza ed Emergenza”. A Milano un proverbio cita: “se non è zuppa è pan bagnato”. I quattro pompieri definiti “esuberi” non vengono licenziati, ma devono accettare, entro 15 giorni, di essere estromessi volontariamente dal Servizio Antincendio firmando una “conciliazione tombale”, ex articolo 411 del Codice di Procedura Civile, accompagnati da un sindacalista” e accettare un nuovo lavoro (tipo fattorino, facchinaggio, ecc…).

In questa geniale regia, si vede la mano esperta dello Studio Legale Ichino-Brugnatelli e Associati.

I lavoratori dovrebbero accettare il declassamento dal livello 3B al 4 del CCNL delle Fondazioni Lirico-Sinfoniche, la riduzione della paga mensile e una pesante dequalificazione oltre che il trasferimento a nuova destinazione (vedi deposito di via Capo Rizzuto, ecc…) non potendo più fare alcun ricorso.

Questa decisione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione “Teatro alla Scala” (presidente Avv.. Giuliano Pisapia) è probabilmente il primo atto dell’applicazione del “rapporto McKinsey”: tagliare i costi.

Fa inoltre rabbrividire che la mannaia cada sulla “sicurezza” dei lavoratori scaligeri e del pubblico che affolla gli spettacoli in cartellone (circa 400 mila persone l’anno).

La CUB della Scala e la CUB-Informazione Nazionale hanno richiesto tempestivamente un incontro a Pisapia e alla Direzione della Scala per illustrare il punto di vista dei lavoratori del servizio Antincendio, ma finora hanno fatto “muro di gomma”, alla faccia del “nuovo che avanza”. Questi “signori” devono sapere che non passeranno e troveranno una dura opposizione alle loro ingiuste, insensate e pericolose decisioni.

Il Servizio Antincendio annovera attualmente 16 addetti che ruotano su 2 turni giornalieri di 12 ore (sic), 7 giorni settimanali su 7 e 365 giorni all’anno. La nostra richiesta è che gli organici siano aumentati a 20 addetti per consentire maggiore sicurezza, turni più umani, riposi e ferie usufruibili come previsto dal Contratto, altro che riduzione!

La CUB investirà di tale questione tutti i Gruppi Consiliari presenti a Palazzo Marino perché il problema venga posto alla discussione del Consiglio Comunale di Milano. Il Comune di Milano è coinvolto nel problema, oltre che per motivi di giustizia nei confronti dei lavoratori, anche per motivi di sicurezza, visto che il “Teatro alla Scala” è di proprietà del Comune che ne è quindi responsabile.

La CUB svilupperà la sua azione sindacale, legale ed istituzionale affinché Il livello di tutela antincendio sia di Massima Allerta e tale da garantire il “rischio incendio zero”, per i lavoratori e per il pubblico scaligero.

Vogliamo impedire la privatizzazione del Teatro alla Scala.

Il pubblico della Scala arriva da tutto il mondo ed il Teatro è un bene pubblico da tutelare, oltre che essere un “biglietto da visita” della Città di Milano.           

Petizione . scarica il modulo    PETIZIONE

27 Settembre 2012

Scatta la rivolta del coro

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 19:36

Al Sovrintendente del Teatro alla Scala dott. Stephan Lissner
Al Direttore Generale dott. Maria di Freda
Al Direttore del Personale dott. Marco Aldo Amoruso
e, p.c.
Ai Segretari Nazionali CGIL-CISL-UIL-FIALS S.

Conti, M.Giustini, F.Benigni. E.Sciarra L.L.S.S.
Nel maggio 2012, come ogni anno avviene, sono state effettuate in Milano presso l’Ansaldo delle audizioni, con bando internazionale, per formare una graduatoria di idonei ad assunzioni a termine nel coro del Teatro alla Scala di Milano, così come previsto dal vigente CCNL, art.1.

I verbali di tali audizioni sono firmati da una Commissione e sono pubblici.
Tali audizioni hanno portato alla formazione di una graduatoria di idonei, che annovera diversi nominativi di persone aventi diritto alla chiamata, nelle varie sezioni del coro messe a concorso.

Nel mese di luglio 2012, nella sezione dei baritoni del coro, ha cessato il servizio per sopraggiunti limiti di età (anni 61) il sig. Menegozzo Maurizio, dipendente a tempo indeterminato del Teatro alla Scala, nonché rappresentante sindacale aziendale CISL.
A seguito di tale pensionamento, si è reso disponibile un posto nella sezione “baritoni” del coro del Teatro alla Scala, che conta un organico complessivo di 105 unità.

Come dispone il vigente CCNL, all’art.1, tale posto dovrebbe essere messo a concorso e, nell’attesa della emanazione del bando, si deve procedere alla assunzione a tempo determinato di personale artistico attingendo alla graduatoria degli idonei che, in virtù delle audizioni espletate, riporta i sigg. Giuseppe Capoferri e Lorenzo Battagion rispettivamente al primo e secondo posto di tale graduatoria di merito.

La fondazione Teatro alla Scala, anzichè procedere in tal senso, ha contrattato con il sig.Menegozzo Maurizio, ormai pensionato, un contratto professionale della durata di un anno, procedendo così ad una “chiamata diretta” (possibilità prevista dal CCNL quando venga esaurita la graduatoria degli idonei) ed assolutamente scavalcando sia la norma contrattuale che la posizione dei lavoratori aventi diritto, peraltro offrendo successivamente a questi ultimi un contratto di tre mesi a t.d. per sopravvenute esigenze di personale artistico oltre l’organico funzionale, in vista della produzione del 7 dicembre p.v. In effetti questi lavoratori, aventi diritto, sono stati chiamati a partire dal 24 settembre 2012, per tre mesi, mentre il sindacalista pensionato ha già partecipato alla tournèe effettuata dal Teatro alla Scala a Mosca ed attualmente è dipendente retribuito dal Teatro con contratto professionale fino al 25 luglio 2013.

P. Q. M.

i sottoscritti, componenti della Commissione esaminatrice, si dissociano totalmente dalla unilaterale decisione della Direzione del Teatro relativa alla priorità nelle assunzioni, declinando ogni e qualsivoglia responsabilità in eventuali azioni giudiziali, nelle quali dovessero venire citati, peraltro ritenendo la Direzione del Teatro alla Scala unico responsabile della non ottemperanza alle norme vigenti e soggetto unico tenuto a rispondere, in solido, di eventuali future spese legali che dovessero coinvolgere i componenti della Commissione.

20 Settembre 2012

Ricordiamo Marlena nel trigesimo della sua scomparsa

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 00:29

Marlena Bonezzi mezzosoprano artista del coro scaligero

► 7:19► 7:19Kindertotenlieder1_Nun will die Sonn so hell

15 Settembre 2012

Bolle: vietato provare

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 15:03

Nuovo scandalo alla scala. Un ordinanza del capo del personale che vieta l’utilizzo della sala prove a chiunque in assenza del corpo di ballo, ha negato l’accesso di Roberto Bolle alla sala prove.
Indignato e preocccupato il palcoscenico della scala offre senza indugio tutta la sua solidarietà al suo girino , il nostro Roberto Bolle e deplora la tracotanza e l’arroganza della direzione scaligera che ogni giorno si distingue per licenziamenti e provvedimenti disciplinari fuori da ogni logica : dalla Garritano contro la libertà di espressione, all’autista che secondo la direzione doveva pagare l’ecopass a sue spese, fino a quest’ultima figuraccia. Sprechi e premi  in denaro per sè degni della peggiore casta. Dall’usufrutto in regalo della palazzina verdi al tappetaio persiano, mentre gli uffici venivano trasferiti in via torino a 350 000 euro l’anno, ai mega premi di produzione per  la direzione fino allo stipendio scandalo del monsieur”UN MILION” . Col beneplacito del c.d.a il cui più prestigioso rappresentante, il banchiere Ponzellini, è stato licenziato da Ornaghi essendo finito agli arresti domiciliari per i suoi maneggi finanziari.

22 Luglio 2012

Contratto Integrativo: la legge 100 è chiara.

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 16:14

” Decorsi i due anni, eventuali trattamenti economici aggiuntivi sono riconosciuti solo in caso di pareggio di bilancio, fatti salvi i diritti acquisiti.” vedi di seguito documento.

confronto testo decreto legge bondi e la legge 100

COMUNICATO

Nei giorni 17 e 18 luglio u. s. sono proseguiti a Roma gli incontri tra ANFOLS e OOSS per il
prosieguo del confronto sul rinnovo del CCNL.
Il confronto si è sviluppato in termini positivi sul nostro documento di pre accordo che “esplode”tutti i punti identificati nell’iniziale protocollo di intenti quali i diritti sindacali , gli appalti, la contrattazione aziendale la formazione, la sicurezza sul lavoro, incarichi ed attività extra istituzionali , gli orari di lavoro.
Inoltre sono state affrontate, proposte dalla delegazione trattante ANFOLS, le tematiche della
malattia e dei diritti di precedenza.
Il tavolo negoziale è stato aggiornato per i prossimi giorni a Roma, in sede da definirsi, nei giorni 24 e 27 Luglio, per affrontare gli ultimi punti per la definizione del possibile pre accordo che sono l’orario convenzionale e l’istituto del multi periodale relativo ai vari settori ( orchestra, coro, tersi corei, maestri collaboratori, impiegati, tecnici e maestranze), temi di grande importanza con “nodi da sciogliere” estremamente delicati e di complessa soluzione.
Nella giornata di ieri ci è stata fornita, inoltre, comunicazione di fonte Ministeriale, contenente la loro interpretazione della Legge 100 circa le penalità eventuali determinate dalla non
sottoscrizione in tempi utili dell’accordo nazionale.
Le Segreterie Nazionali, senza farsi intimidire, hanno riproposto le posizioni emerse nei
coordinamenti di settore, cioè la determinazione di perseguire l’obiettivo di una ipotesi di pre
accordo nazionale anche attraverso la mobilitazione sulle produzioni estive, ed hanno incalzato la parte datoriale ad accelerare i tempi per traguardare una possibile conclusione del negoziato da inoltrare al Ministero per la risoluzione sia della parte economica che della definizione del
superamento di quanto previsto dalla Legge 100 qualora si sottoscriva l’accordo nazionale stesso.
SLC-CGIL  FISTel-CISL  UILCOM-UIL FIALS-CISAL

Commissione Cultura Camera dei Deputati

ROMA – 19 LUGLIO 2012 – La Commissione Cultura della Camera dei Deputati , nella seduta del 17 luglio, ha espresso parere favorevole sul decreto legge 83/2012 ‘Misure urgenti per la crescita del Paese‘ con alcune condizioni e osservazioni. Una delle condizioni è dedicata al settore dello spettacolo, in particolare alla necessità dell’approvazione della legge per lo spettacolo dal vivo, della revisione della riforma sulle fondazioni liriche e del sostegno alle imprese nelle zone terremotate.
Di seguito il contenuto della ‘condizione’ prevista nel parere della Commissione sul decreto legge Crescita, riportato nel resoconto della seduta del 17 luglio: “si rende necessaria la stabilizzazione del settore dello spettacolo attraverso l’approvazione della legge quadro sullo spettacolo dal vivo e della revisione più volte annunciata dal Ministro, della legge n. 100 del 2010, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 aprile 2012, n. 64, recante disposizioni urgenti in materia di spettacolo e attività culturali, sulle Federazioni lirico-sinfoniche, i cui lavoratori sono stati messi per la prima volta in cassa integrazione, e il sostegno adeguato per le imprese dello spettacolo presenti nelle zone terremotate, particolarmente penalizzate in questa fase di ricostruzione”.

24 Giugno 2012

La rincorsa per la firma del Ccnl Lirico.

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 16:48

VERBALE CONGIUNTO

MIBAC-ANFOLS-OO.SS.                            wpe3.jpg (31561 byte)

Su indicazione ricevute dal Ministro Ornaghi e alla presenza del Capo di Gabinetto Salvatore Nastasi nell’incontro tenutosi in data 14 Giugno u.s., il 20 e 21 Giugno 2012, presso il MIBAC I’Anfols e le OO.SS Cgil Cisl Uil e Fials si sono riunite per comporre defìnitivamente la trattativa per il rinnovo del ccnl delle Fondazioni lirico-sinfoniche.
Le O.O.S.S. hanno fornito un documento complessivo ed articolato in merito alla costruzione di un percorso contrattuale contenente una proposta sulla parte economica ad integrazione di quanto già convenuto in merito a Relazioni Sindacali permessi artistici,Sicurezza e Salute.
Le parti si danno atto che nel corso del confronto sono stati raggiunti significativi risultati di convergenza e si sono reciprocamente scambiate documentazioni sugli orari di lavoro di tutti i reparti produttivi, che così come sancito dagli accordi interconfederali, con particolare riferimento a quello del 28 Giugno 2011,saranno assieme ad altre,oggetto della contrattazione di secondo livello.
Le odierne intese dovranno essere implementate all’intemo del vigente ccnl, ed il testo   risultante da tale integrazione dovrà essere valutato dalle parti sociali in tempo utile per addivenire alla sottoscrizione del nuovo CCNL, come sancito dalla L.100\10 e relativi atti di indirizzo e regolamenti attuativi.
Al fìne di portare a conclusione il negoziato è stato calendarizzato un nuovo incontro non-stop nelle giornate del 4 e 5 Luglio.
 
Ministero                                    Anfols                                       OO.SS.

COMUNICATO
SINDACALE UNITARIO
LE OO.SS. RIUNITE PRESSO IL MIBAC PER LA SOLUZIONE DELL’ANNOSA TRATTATIVA DEL CCNL DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE,PRENDENDO ATTO DEI POSITIVI PROGRESSI COMPIUTI DAL TAVOLO NEGOZIALE RITENGONO COMUNQUE NECESSARIO
PREPARARE ATTRAVERSO INCONTRI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI, LE CUI PROFESSIONALITA’ SONO CONNESSE ALLA PRATICABILITA’ DELLE PROPOSTE SUL TAVOLO ONDE CONSENTIRE, NEL TEMPO CHE SEPARA LA DATA ODIERNA DALLA PROSSIMA CONVOCAZIONE DEL 4 E 5 LUGLIO 2012, UNA COMPLETA INFORMAZIONE E
UNA CONSAPEVOLE CONDIVISIONE DEGLI OBIETTIVI DI GESTIONE DEL NEGOZIATO E DEGLI EFFETTI DELLA LEGGE 100\10.
SLC-CGIL FISTEL-CISL UILCOM-UIL FIALS-CISAL.

T.A.R. : l’udienza del 20 giugno 2012 è stata rinviata al 21 novembre 2012 al tar del Lazio.

23 Giugno 2012

Senza Parole: Lo stipendio di Lissner 1 milione, altro che riduzione!

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 11:08

Le dichiarazioni fatte dai dirigenti Scala (19-6-12) dove dicono che si riducono lo stipendio del 10% e stata solo un’operazione di facciata, in realtà ne prenderanno di più.

Alla faccia della comunità! 
“Supera abbondantemente il milione di euro (costo aziendale tutto compreso)! Lisnner si colloca come il sovrintendente e direttore artistico nella fascia dei più pagati al mondo tra i manager dei grandi teatri.
Ma è sull’ultima voce del contratto che il sovrintendente – con l’aiuto del superconsulente Pietro Ichino, intervenuto nell’ultimo cda per difendere l’operazione – ha confezionato un piccolo capolavoro: un “premio di fine lavoro” di 300mila euro, che Lissner incasserà nel 2017, a fine contratto.”
Ermolli, Ichino, Di Freda i veri colpevoli di questa operazione scandalosa, spalleggiati dal Cda. Ma i nuovi rappresentanti Zambon-Tuzzi cosa dicono e fanno davanti a questa situazione ?
Come si fa a forzare un referendum per ottenere un Contratto Unico per poi andare a tratare con questi personaggi che pensano solo a loro tasche e a quelle degli amici ? Del conto in rosso del teatro a loro non importa niente !
Cari colleghi Artisti, svegliatevi, la Direzione non è affidabile!
Abbandonate la strada del l’autonomia è una trappola!
Facciamo tutti insieme il CCNL al più presto e risolviamo i permessi artistici per dopo fare l’integrativo .
 
“A fronte di questa situazione, le stime per i prossimi tre anni ipotizzano un disavanzo cumulato di circa 30 milioni di euro e la sostanziale inattuabilità del progr…amma di investimenti.Mentre la società di consulenza McKinsey ha ipotizzato un piano di interventi immediati suddiviso in diversi progetti.i costi del personale sono sensibilmente più alti rispetto ad altri teatri di dimensioni comparabili?? e forse si ipotizza il management della Scala dovrebbe intervenire drasticamente sugli organici, sui livelli retributivi e sulla produzione di spettacoli.”
VEDI L’INCHIESTA  -Lo stipendio d’oro di Lissner e i conti a rischio della Scala.
La verità sulla busta paga del sovrintendente. Tra fisso, variabile e benefit costa al teatro un milione all’anno. E spunta un premio da 300mila euro che incasserà a fine mandato.  di  ROBERTO RHO
Lo stipendio d'oro di Lissner e i conti a rischio della ScalaSussurri e mugugni nei corridoi di via Filodrammatici, telefonate dai numeri interni, incontri riservati nell’ufficio dell’uno o dell’altro: alla prima linea dei manager della Scala la manovra di autoriduzione degli stipendi annunciata in pompa magna dal sovrintendente Stephane Lissner (per sé e per gli altri 11 top manager del teatro) e celebrata con una trionfale conferenza stampa, proprio non è andata giù. Non tanto per quel 10 per cento di decurtazione degli emolumenti che – in una congiuntura mefitica come questa e in un momento particolarmente difficile per il teatro – ci si può anche accollare. Quanto perché chi quella manovra l’ha voluta e presentata come un grande gesto di responsabilità, intestandosene il merito, è, nella sostanza, l’unico tra i dirigenti della Scala che, nel 2012 e nei parecchi anni a venire che si è assicurato blindando il proprio contratto fino al 2017, guadagnerà più che nei precedenti.
Vediamo. La retribuzione di Stephane Lissner, si è detto, supera abbondantemente il milione di euro (costo aziendale tutto compreso), il che di per sé colloca il sovrintendente e direttore artistico del teatro milanese nella fascia dei più pagati al mondo tra i manager dei grandi teatri. Nulla a che vedere con la sobrietà milanese di questi tempi.
Alla Scala (e anche in Comune) nessuno ha capito come il presidente della Fondazione, il sindaco Giuliano Pisapia, che ha imposto a se stesso, ai suoi assessori e ai dirigenti del Comune e delle società controllate una ferrea linea di austerità, abbia potuto avallare senza batter ciglio il nuovo contratto di Lissner. Che prevede una retribuzione fissa di 449mila euro e spiccioli. Su questa parte, e solo su questa, si applica l’autoriduzione del 10%, che dunque ammonta a circa 45mila euro.
Ma alla retribuzione fissa si aggiungono una parte variabile (al raggiungimento di obiettivi prefissati ma sicuramente a portata di mano) di circa 155mila euro; il costo del lussuoso appartamento di piazza del Carmine (85mila euro all’anno), il Tfr, la quota Inps e altri oneri a carico dell’azienda per una somma che si avvicina a 200mila euro. Il totale, a questo punto, fa già oltre 880mila euro. Cui si sommano ancora il costo (oltre 70mila euro) dell’ammiraglia con autista a disposizione di Lissner, la carta di credito e le spese di rappresentanza che nessuno – neppure tra i consiglieri di amministrazione – è ancora riuscito a quantificare con esattezza.
Ma è sull’ultima voce che il sovrintendente – con l’aiuto del superconsulente Pietro Ichino, intervenuto nell’ultimo cda per difendere l’operazione – ha confezionato un piccolo capolavoro: un “premio di fine lavoro” di 300mila euro, che Lissner incasserà nel 2017, a fine contratto. Un premio che spunta improvvisamente nel nuovo contratto e che copre, nella sostanza, la quota che il massimo dirigente del teatro deve versare all’Inps a saldo di un contenzioso degli anni passati (alla Scala tocca la fetta più grande, circa 900mila euro). Il costo del premio viene spalmato dall’azienda Scala sugli anni residui del contratto di Lissner, e il carico per il 2012 ammonta a circa 80mila euro. Dunque, sotto il profilo contabile (e anche nella sostanza, quando a fine contratto Lissner incasserà il premio) la retribuzione 2012 del sovrintendente si decurta dei 45mila euro corrispondenti al taglio del 10 per cento della parte fissa, ma si aumenta degli 80mila euro del premio.
Oltre 1 milione di euro. Il direttore generale del Comune di Milano (16mila dipendenti), Davide Corritore, ne guadagna un quinto, cioè 210mila all’anno. Il predecessore di Lissner, Carlo Fontana, percepiva una retribuzione che equivale a una frazione dell’attuale stipendio di Lissner, che però alla carica di sovrintendente somma anche quella di direttore artistico. È uno stipendio in linea con i valori di mercato? Il consiglio di amministrazione della Scala, appena rinnovato tra le polemiche (a causa delle scelte discutibili del ministro della Cultura, che ha nominato l’imprenditrice Margherita Zambon e un giovane funzionario amministrativo dell’Università Cattolica, Alessandro Tuzzi) evidentemente ritiene di sì. Nel corso dell’ultima seduta, alcuni consiglieri hanno storto il naso di fronte al vero e proprio blitz attraverso il quale il vicepresidente Ermolli e Lissner hanno riscritto e blindato fino al 2017 il contratto del sovrintendente. Salvo poi votare a favore, con l’unica eccezione del rappresentante della Regione Fiorenzo Tagliabue.
Eppure, sotto il profilo della gestione, il Teatro alla Scala è in un momento tutt’altro che felice, e non solo a causa della congiuntura. Come ha evidenziato il lavoro comune tra cda e la società di consulenza McKinsey, che nella primavera scorsa ha consegnato un rapporto dettagliato (le cui conclusioni i vertici del teatro non hanno mai reso pubbliche) la macchina operativa non funziona come dovrebbe, i costi del personale sono sensibilmente più alti rispetto ad altri teatri di dimensioni comparabili e, sul fronte delle entrate, le potenzialità della Scala sono nettamente superiori a ciò che il management è riuscito a concretizzare in questi anni.
A fronte di questa situazione, le stime per i prossimi tre anni ipotizzano un disavanzo cumulato di circa 30 milioni di euro e la sostanziale inattuabilità del programma di investimenti, che andrà dunque fortemente ridimensionato (da un massimo di 50 a circa 17 milioni). Insomma, nello scenario peggiore – ma tutt’altro che improbabile – di contestuale flessione dei contributi pubblici e privati, il management della Scala dovrebbe intervenire drasticamente sugli organici, sui livelli retributivi e sulla produzione di spettacoli. La McKinsey ha ipotizzato un piano di interventi immediati suddiviso in diversi progetti, da affidare direttamente nelle mani di Lissner, con il supporto di Ermolli. Se il management, tradizionalmente parco di informazioni sull’andamento del teatro, sia al lavoro su questi progetti, allo stato non è dato sapere.  (23 giugno 2012)

29 Maggio 2012

Nuovo cda alla Scala, ma un membro arrivera’ solo nel 2013

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 22:58

Lombardia. Percorso:ANSA.it

Confermato per altri cinque anni il sovrintendente Lissner

(ANSA) – MILANO, 29 MAG – Da oggi la Scala di Milano ha un nuovo consiglio di amministrazione, anche se uno degli 11 membri previsti dallo statuto ancora non e’ stato nominato. Arrivera’, con l’ingresso di un nuovo socio privato, con ogni probabilita’ il prossimo anno. Come primo atto il consiglio – dove rispetto al cda uscente sono cambiati solo i rappresentanti dello Stato con Margherita Zambon e Alessandro Tuzzi al posto di Francesco Micheli e Massimo Ponzellini – ha confermato il sovrintendente Stephane Lissner che restera’ in carica fino al 28 maggio 2017.(ANSA).

Giuliano Pisapia (come presidente) e il sovrintendente Stephane Lissner. Margherita Zambon e Alessandro Tuzzi in rappresentanza dello Stato (sostituiscono, non senza polemiche, il finanziere Francesco Micheli e Massimo Ponzellini, quest’ultimo da ieri agli arresti domiciliari per il credito erogato alla concessionaria Atlantis di Francesco Corallo), Fiorenzo Tagliabue in rappresentanza della Regione, Guido Podestà per la Provincia, Bruno Ermolli per la Camera di commercio, Giovanni Bazoli per Fondazione Cariplo, Aldo Poli per la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Paolo Scaroni con Eni (ieri in videoconferenza). Anche il sovrintendente rimarrà al Piermarini fino al maggio del 2017. Durante il prossimo cda, fissato per il 18 giugno, si parlerà delle sue deleghe, tema su cui ieri si è preferito soprassedere, dopo una discussione animata. Prima, però, c’è un altro appuntamento importante: l’incontro tra il sindaco Giuliano Pisapia e i lavoratori della Scala. Tra i temi che saranno affrontati, anche il nuovo contratto di lavoro.

Anche il nostro (neo) ex rappresentante statale del CDA Scala fa notizia!

Bpm: arrestato ex presidente Ponzellini- Indagati Milanese e Chiesa. 29 maggio, 10:49

Bpm: arrestato ex presidente Ponzellini (ANSA) – ROMA, 29 MAG – Ordinanze di custodia cautelare in carcere da parte della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiesta per in finanziamenti a B-Plus da parte della Banca Popolare di Milano. L’ex presidente di Bpm Massimo Ponzellini è finito agli arresti domiciliari, insieme a un suo ex collaboratore Antonio Cannalire. Indagati anche Marco Milanese e l’ex direttore generale della banca, Enzo Chiesa. Nell’inchiesta vengono contestate presunte tangenti per 5,7 mln di euro.

Anche il suo amico (neo ) ex rappresentante statale del CDA Scala sfoga notizie. L’ accusa Sfogo a «Prima Comunicazione»: ho pagato il no a Dudamel

Micheli: la Scala sta diventando un prodotto turistico

«Collaboratore di Ornaghi in cda? Scandaloso»

Più che sassolini sono macigni. Per settimane Francesco Micheli ha mantenuto il silenzio. Nemmeno quando la «tifoseria» si è scatenata a suo favore (i nomi sono tanti, si va da Zubin Mehta, a Giulia Maria Crespi) ha proferito verbo. Ora però, basta tacere. Il cda della Scala è stato rinnovato senza di lui ed è arrivato il momento di fare qualche precisazione. Su interessi, regolamenti di conti, posizioni scomode, scelte «pericolose» che coinvolgono il Piermarini. Ci sono anche nomi e cognomi: da Stéphane Lissner, a Gustavo Dudamel, fino a Lorenzo Ornaghi. Micheli si lascia andare in una lunga intervista rilasciata a Ivan Berni per «Prima Comunicazione», in uscita oggi. I nodi sono tanti. Ma è la Scala il centro del discorso. A partire dal rinnovo del Cda e dai suoi componenti: il ministro per i Beni culturali ha sostituito Micheli e Massimo Ponzellini con l’ imprenditrice farmaceutica Margherita Zambon e il vicedirettore amministrativo della Cattolica, Alessandro Tuzzi. «Alla Scala – analizza Micheli – c’ è un blocco di interessi che non sopporta chi è critico sulle scelte del teatro. Ed è noto che c’ è una lobby interna che mi ha molto sofferto. Detto questo, è scandaloso e offensivo che, in un governo presieduto da un uomo della caratura di Mario Monti, il ministro designi un suo giovane collaboratore per un cda che ha nomi come Pisapia, Podestà, Bazoli, Poli, Scaroni, Tagliabue, Ermolli». Poi si passa al soprintendente. «In una prima fase ho appoggiato l’ arrivo di Lissner. Ci voleva un papa straniero per salvare la patria». Le crepe, però, sono arrivate con la proposta di un nuovo direttore musicale. «A un certo punto è spuntato il nome di Gustavo Dudamel e mi sono messo di traverso impedendo che venisse nominato un direttore totalmente digiuno di cultura musicale italiana. Karajan amava ripetere che senza una sessantina di titoli in repertorio non si può dirigere alla Scala. Dudamel (…) è inadatto a interpretare la complessità dell’ opera di scuola italiana. Mi sono battuto perché si evitasse questo errore e ho premuto, col consenso di tutti, perché arrivasse Daniel Barenboim, un gigante. Non me l’ hanno perdonato». Le scelte artistiche. E quelle gestionali. «Se non fosse per i contributi giunti solo grazie alla capacità di Bruno Ermolli, la Scala avrebbe bilanci scassati come gli altri teatri lirici italiani. Ma se Ermolli trovasse di meglio da fare, cosa accadrebbe? Oggi il bilancio preventivo è in equilibrio formale a condizione che quest’ anno venga coperto un differenziale negativo sugli 8 milioni. La previsione di pareggio si basa sul presupposto che arrivi un nuovo socio e che le istituzioni pubbliche non solo non taglino ma addirittura diano maggiori apporti. Cosa, questa, piuttosto velleitaria, visti i chiari di luna. L’ impegno del cda non potrà che essere quello di definire un nuovo modello di gestione al più presto, come sottolinea il recente studio di McKinsey». Delusione, tanta. E una preoccupazione, la Scala: «Purtroppo – conclude Micheli, che come pochi conosce la macchina artistica del teatro – viene ridotta sempre più a prodotto turistico, come il Colosseo. Non a caso Diego Della Valle, che è bravissimo, è diventato sponsor di entrambi. È un grande comunicatore, investe su due brand che hanno il massimo grado di penetrazione mondiale. Peccato però che la Scala non sia un monumento archeologico». Un sospiro. E un’ ultima considerazione: «La Scala non deve diventare un teatro qualsiasi o un monumento da visitare. Pena la sua morte culturale. E su questo il creatore di Tod’ s è molto sensibile». RIPRODUZIONE RISERVATA **** Martedì il Consiglio Socio privato? Previsto per martedì il primo Cda della nuova Scala, quello allargato a 11 consiglieri, come prevede lo statuto autonomo. Ma per quella data ci sarà – si chiedono in molti – il nuovo socio privato che dovrebbe portare nuove risorse al bilancio? Difficile saperlo. Per ora una cosa è certa: all’ ordine del giorno del consiglio c’ è la conferma del soprintendente Stéphane Lissner. Sacchi Annachiara-Pagina 6-(26 maggio 2012) – Corriere della Sera

17 Maggio 2012

Lunedì 28 maggio Manifestazione in Musica delle Fondazioni musicali italiane

Filed under: Eventi- manifestazioni,General — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:19

Lunedi’ 28 maggio si terra’ la manifestazione unitaria a Roma dei lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche con un concentramento in Piazza S.S. Apostoli a partire dalle ore 14.00. Successivamente ci sara’ un presidio in via del Collegio Romano, sede del ministero dei Beni e Attivita’ Culturali, durante il quale si chiedera’ di essere ricevuti. La musica italiana sara’ volano per reclamare la difesa di un patrimonio dei cittadini e diffonderla secondo i dettami dell’articolo 9 della Costituzione italiana. Al centro della manifestazione il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, gli effetti distorcenti dell’applicazione della Legge 100, le problematiche dei finanziamenti pubblici del settore, la mancanza di una vera legge di riforma per il comparto.

E’ auspicabile una partecipazione numerosa, visti i temi in ballo (Legge 100, rinnovo CCNL, Permessi Artistici tra le altre cose).

Manifestazione in Musica  delle Fondazioni musicali italiane in favore della   Cultura  e contro le leggi e i decreti che la mortificano.

PROGRAMMA

Lunedi 28 maggio c.m. , si terrà la manifestazione unitaria dei lavoratori delle Fondazioni Lirico Sinfoniche  con il sostegno di CGIL CISL UIL FIALS , con un concentramento in Piazza SS Apostoli (vicino a Piazza Venezia ) a partire dalle ore 14.00.

Nell’occasione gli Artisti delle Fondazioni offriranno alla cittadinanza   un spettacolo di carattere musicale e  danzato distribuito in vari momenti  (non consecutivi) .

I brani* che verranno eseguiti sono :

G.Verdi – Nabucco : “Va Pensiero    
W.A.Mozart  –Requiem : “Dies Irae”
 G.F.Haendel- Messiah : “Hallelujah”
 L.van Beethoven- Sinfonia n.9 , IV movimento “An die Freude”  , iniziando da batt.517. Taglio da batt. 763 a  843. Da 844 vive fino alla fine .
P.I. Tchaikovsky:  estratto dal Lago dei Cigni (con  il Balletto dell’Opera di Roma)    G.Mameli : Inno (eventuale)
Sono assolutamente accette iniziative da parte delle Compagnie di Danza, oltre a quella già pianificata dell’Opera di Roma,  purchè di natura compatibile  con lo spazio  a nostra disposizione
In seguito si attuerà un presidio  in via del Collegio Romano, sede del Ministero  dei Beni  e  Attività   Culturali,  con la finalità che venga ricevuta dal Ministro una delegazione   mista tra lavoratori e Sindacati
Il Corteo Potrà stazionare nelle zone suddette fino e non oltre le  h 19,00.
APPELLO DI ANTONIO PAPPANO, CLAUDIO ABBADO,  MAURIZIO POLLINI, ZUBIN MEHTA, DANIEL BARENBOIM, DANIELE GATTI.
“Ho appreso della manifestazione spontanea dei musicisti delle fondazioni liriche e sinfoniche italiane, in difesa della cultura e della musica come patrimonio dell’Umanità, fissata per il prossimo 28 maggio. Do la mia personale adesione all’iniziativa e alle sue motivazioni e mi rivolgo con questo appello al Signor Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Prof. Lorenzo Ornaghi.
Mi risulta, Signor Ministro, che dal 1° gennaio sia stato fatto divieto ai musicisti delle Fondazioni liriche e sinfoniche di poter svolgere attività autonoma. Trovo inconcepibile e innaturale, dal mio punto di vista, che possa essere vietata a un musicista la libera espressione artistica.
Non trovo una logica in questo divieto, attuato per effetto di legge solo in Italia; un divieto che non esiste in nessun paese democratico, né in Europa né nel resto del mondo.
Il fatto poi che il divieto riguardi solo i musicisti delle Fondazioni liriche e sinfoniche, mentre coloro che insegnano nei Conservatori o che fanno parte di altre Istituzioni musicali continuino a fare legittimamente attività artistiche autonome, è assolutamente incomprensibile. Mi auguro che si trovi un’urgente soluzione a questa mortificante situazione.
Approfitto di questo appello, Signor Ministro, per sottoporre alla Sua sensibilità un’altra questione delicata: quella del rinnovo del contratto di lavoro per i lavoratori delle Fondazioni liriche e sinfoniche, scaduto ormai nel 2003. Attendiamo pertanto da quasi dieci anni che esso venga rinnovato come prevedrebbe, oltre che la normativa, anche il buon senso.
Immagino, dopo tanti anni, che il vecchio contratto possa non essere più in linea con i tempi e, visto che le parti interessate stanno lavorando per il suo rinnovo, La prego, Signor Ministro, di far sì che si possa dotare la musica di un contratto moderno, che guardi ai migliori modelli europei, che possa ridare entusiasmo al settore e dotare le Fondazioni di utili strumenti per meglio poter competere con le altre grandi Istituzioni musicali mondiali.
Nel porgerLe i miei più sentiti e cordiali saluti, mi permetto di mettere a Sua disposizione la mia esperienza musicale e la mia conoscenza dei teatri internazionali.
 
F.to
Antonio Pappano, Claudio Abbado, Maurizio Pollini, Zubin Mehta, Daniel Barenboim, Daniele Gatti.
(le firme autografe sono depositate in Accademia)
Da Piazza S.S. Apostoli una delegazione delle Fondazioni si recherà in Via del Collegio Romano, sede del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, con il preciso intento di essere ricevuta dal Ministro Ornaghi.
La protesta, in piazza, sarà caratterizzata da happening musicali dove l’Orchestra e il Coro, il cui organico vede gli artisti delle 14 Fondazioni, eseguiranno musiche di Haendel, Mozart, Verdi, Beethoven e il Corpo di Ballo danzerà sulla musica di Čajkovskij.
Roma, 22 Maggio 2012
On.le
Professore Lorenzo Ornaghi
Ministro dei Beni e delle Attività
Culturali
ministro.segreteria@beniculturali.it
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Fax 06-67232287
E p.c.
Dott. Salvatore Nastasi
Capo di Gabinetto
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
gabinetto@beniculturali.it
Oggetto: Rinnovo CCNL Fondazioni Lirico Sinfoniche – Applicazione LEGGE 29 giugno 2010, n. 100.
Ill.mo Sig. Ministro, facendo seguito all’incontro da Lei convocato lo scorso 2 Febbraio presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, in riferimento agli argomenti in oggetto, le scriventi Organizzazioni Sindacali vogliono con la presente confermare che l’impegno assunto di accelerare quanto possibile le cadenze del tavolo negoziale per il rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro dei dipendenti delleFondazioni Lirico Sinfoniche si è pienamente concretizzato attraverso serratissimi incontri tenutisi
con l’ANFOLS presso la sede ARAN di Roma.
Attualmente le intese per addivenire al rinnovo del CCNL di quel settore hanno fatto, ad avviso delle scriventi OOSS, decisi passi in avanti tanto che potrebbe essere ipotizzabile la chiusura dell’intera trattativa in tempi abbastanza brevi.
Restano però ancora incombenti, su tale rinnovo contrattuale, le disposizioni della LEGGE 29 giugno 2010, n. 100 e le sue cadenze temporali che di fatto ne  impediscono la positiva conclusione.
Per quanto sopra, nell’intento consapevole sulla necessità di contribuire a stemperare l’attuale clima di preoccupazione dei lavoratori del settore, le scriventi OOSS Le chiedono con la massima urgenza un incontro di merito nel tentativo estremo di scongiurare ulteriori negative reazioni e conseguenti prevedibili iniziative di lotta.
Certi che la nostra istanza possa sollecitamente essere accolta e nella speranza che si possa iniziare una seria analisi dei problemi della Lirica in Italia e più in generale dello spettacolo dal vivo, della cultura italiana e degli adeguati interventi di legge di sistema, senza dei quali il settore rischia di rimanere definitivamente sommerso dalla generale crisi del Paese, Le porgiamo distinti saluti.
cgil,cisl,uil,fials.

CCNL Rinnovo proposta Tecnici (1)

Statuto speciale Teatro Alla Scala approvato dal Ministero

7 Maggio 2012

Scala, caccia al socio privato

Filed under: General — Tag: , — Lavoratoriscala @ 17:02

Scala, caccia al socio privato  «Servono fondi per il teatro»

La scelta di Podestà e l’urgenza delle nomine. Il valzer dei consiglieri. Polemiche per l’uscita di Micheli dal cda. «Un errore»

Roberto Bolle e Svetlana Zakharova (Ansa)Roberto Bolle e Svetlana Zakharova (Ansa)

La caccia al nuovo socio privato (o soci, se la Provincia si sfila, ma tra oggi e domani si saprà), i fondi, lo statuto, i sindacati divisi, il contratto nazionale, il bilancio. E, soprattutto, i consiglieri di amministrazione. Quelli nuovi e quelli vecchi, quelli da rinnovare e quelli lasciati a casa (non senza polemiche, soprattutto in merito alla sostituzione di Francesco Micheli). Scala, si apre un’altra settimana difficile per il teatro più importante del mondo. Primo appuntamento e prima questione: il ruolo di Palazzo Isimbardi come socio fondatore dell’istituzione e «super contribuente» da tre milioni di euro all’anno. Già nei giorni scorsi il presidente Guido Podestà aveva confermato l’impegno a rimanere nel board scaligero «fermo restando il patto di stabilità e i problemi di bilancio». Tradotto: restiamo se ci sono i soldi. Nel giro di 48 ore – mancano un passaggio tecnico e uno politico – dovrebbe sciogliersi il nodo, ma ieri Podestà sembrava (leggermente) più possibilista del solito: «Siamo consapevoli dell’importanza culturale del Teatro alla Scala, vero biglietto da visita di Milano e dell’Italia nel mondo. Siamo in fase di revisione di un bilancio non facile. Ma sono ottimista nel ritenere di poter dare una soluzione tra lunedì e martedì».

Attesa. E speranza. Tutti si augurano che la Provincia confermi il suo impegno. Anche perché, in caso contrario, sarebbero due i soci fondatori (con capitale base da sei milioni di euro) da trovare. Già per uno la ricerca è cominciata da un pezzo. Tra i nomi che girano, quello della Mapei di Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria. O di Tod’s e Telefonica, entrati alla Scala l’anno scorso. E anche in questo caso – preziosa la regia del vicepresidente della Fondazione, Bruno Ermolli – entro domenica dovrebbe arrivare una soluzione.
Capitolo consiglieri. Il giro di valzer in cda è già cominciato con le due nomine del ministro Lorenzo Ornaghi (l’imprenditrice Margherita Zambon e il vicedirettore amministrativo della Cattolica Alessandro Tuzzi) e si attende la riconferma di Giovanni Bazoli (Fondazione Cariplo), Paolo Scaroni (Eni), Aldo Poli (Banca del Monte di Lombardia) e Fiorenzo Tagliabue (Regione). Ma proprio sui nuovi nomi indicati dal ministero – e in particolare sulla sostituzione di Francesco Micheli – nel weekend si è scatenata la polemica. Da una parte i «micheliani», dall’altra gli «ornaghiani».

La prima a rimpiangere Micheli è Giulia Maria Crespi, presidente onorario del Fai: «Uomo di grandissima competenza artistica e culturale. Ho come l’impressione che alcune nomine nel cda replichino esattamente quello che succedeva in passato». Riferimento neanche troppo velato allo spoil system . «In effetti – fa sapere Carlo Secchi profondo conoscitore della Scala – davamo tutti per scontata una riconferma di Micheli, visto l’ottimo lavoro che ha dimostrato di saper fare. Evidentemente il ministro ha una sua visione strategica che va rispettata». Mal di pancia nella Milano della musica, dell’arte, dell’economia. Anche se sono in molti a difendere Ornaghi «per la ventata di aria fresca che ha portato alla Scala e per l’ottimo lavoro sulla città». Doppia visione. E da Firenze arriva il commento del maestro Zubin Mehta, protagonista del Maggio musicale: «Stimo molto il dottor Micheli come grande mecenate delle arti».

Annachiara Sacch i 7 maggio 2012 | 9:46

29 Aprile 2012

Mayday 2012

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 14:11

Mayday 2012

Anche quest’anno, uno spettro si aggira per il primo maggio: è lo spettro della MayDay. E’ stato un anno di transizione, che con la perenne emergenza della crisi, ha portato a dei cambiamenti strutturali sia sul piano della politica che su quello economico sociale.

Non è necessario fare un lungo elenco, basta ricordare il golpe bianco dettato dai potentati finanziarie con l’instaurazione di un governo tecnico, che – politicamente – sta facendo in pochi mesi ciò che a Berlusconi non era riuscito di fare in anni di (mal)governo.

80 miliardi di finanziaria stanno strangolando l’economia italiana, in nome del pagamento degli interessi alle banche e della finanziarizzazione della vita (smantellamento della previdenza pubblica, ulteriori privatizzazioni del patrimonio pubblico e comune, pseudo liberalizzazioni). Una finanziarizzazione della vita che oramai è un tutt’uno con la precarizzazione della vita. La controriforma del mercato del lavoro, che un parlamento bulgaro, senza opposizione alcuna e con la complicità delle forse di centro-sinistra, sta promulgando, completa definitivamente il disegno di totale subalternità del lavoro e della popolazione agli interessi di pochi speculatori, così come l’inserimento dell’obbligo di pareggio di bilancio nella Costituzione completa il processo di asservimento della politica agli interessi finanziari.

Ed è in questo declino, che con il passare degli anni, alcuni aspetti della mayday si sono trasformati. Nata e cresciuta come tribuna di denuncia e luogo di auto-indagine e narrazione, la MayDay si è via trasformata in un luogo di riconoscimento e autorganizzazione. A partire dall’anno scorso – l’anno della Grande Trasformazione – si è trasferita nelle pratiche di tutti i giorni, di lotta di denuncia, di elaborazione e di relazione. Non più pratica di un giorno, ma continuum dell’insorgenza precaria, non solo a livello nazionale, ma sempre più a livello internazionale. Quest’anno decine saranno le Mayday nel mondo e dopo l’incontro dell’Hubmeeting 2.0 svoltosi a Milano decine di città hanno deciso di coordinare i propri sforzi per creare venti giorni di mobilitazione globale contro la crisi, la finanza mondiale, la precarizzazione.

Il primo maggio di quest’anno le Mayday di Lisbona, Amburgo, Bochum, Vienna, Porto, in Europa, di Chicago, Oakland, Miami, New York, Toronto nel Nord America lanceranno le mobilitazioni che termineranno nelle giornate di Francoforte del 17-19 maggio, dopo aver attraversato le piazze del 12 e 15 maggio: i venti giorni che potrebbero sconvolgere l’Europa e il Mondo.
Le pratiche di azione che qualche tempo venivano agite nel countdown della Mayday oggi si sono generalizzate. Percepiamo un ribollire continuo che attraversa i luoghi di lavoro ed i territori. Un ribollire caotico e scomposto, alcune volte cieco, altre volte muto, eppure sempre crescente. Nel territorio metro-lombardo sono decine le vertenze che nelle grandi aziende come in quelle più piccole, nei luoghi garantiti come in quelli precari si accendono sempre più tenacemente. Pensiamo che da questo punto di vista la metropoli milanese stia vivendo una situazione particolare, di lenta ma continua crescita.

In queste settimane questo ribollire ha portato in tante strade la resistenza di lavoratrici e lavoratori allo scippo dell’articolo 18 e alla vergogna della capitolazione dei sindacati confederali.
E’ necessario favorire e ricomporre questa conflittualità differenziata, unire i diversi rivoli per creare un torrente impetuoso e una cascata in grado di travolgere la diga del disegno politico-finanziario che sulla pelle dei precari e delle precarie vuole ribadire e mantenere il proprio potere, la propria ricchezza e garantire la propria perpetuazione. Già la manifestazione del 31 marzo a Milano ha rappresentato un segnale positivo e necessario, anche se non sufficiente per favorire questa ricomposizione sociale.

E’ infatti sulla tematica del superamento della condizione precaria che si gioca la partita. Già da qualche anno la MayDay è ed è stato il momento visibile non solo della resistenza a favore di un illusorio ritorno allo statalismo keynesiano degli anni del dopoguerra ma soprattutto di una capacità propositiva che, grazie alla piattaforma precaria, elaborata nell’ambito del progetto degli Stati Generali della Precarietà, ha fissato alcune indicazioni e proposizioni irrinunciabili e non mediabili:
La condizione precaria è LA condizione del mondo del lavoro e della vita di oggi ed è irrappresentabile dalle forme tradizionali del sindacato confederale, che spesso agita la bandiera della precarietà, in modo strumentale.
La condizione precaria è nomadismo migrante, poiché la condizione lavorativa che, oggi più che mai, rappresenta in modo paradigmatico la condizione precaria è quella del lavoro migrante.
La condizione precaria è trasversale ma non è omogenea e per diventare forza di rottura politico-conflittuale si deve ricomporre.
La ricomposizione e il superamento e della condizione precaria avviene su più livelli; in primo luogo sul piano delle rivendicazioni di un nuovo welfare come precondizione per modificare le condizioni di lavoro e non lavoro, senza per questo rinunciare di un solo millimetro ai diritti sul lavoro e alla necessità della auto/organizzazione di lavoratrici e lavoratori.

Per questo, rivendichiamo
1) Diritto all’insolvenza. Non un euro in più alle banche. Chiediamo il congelamento sino al non pagamento del debito illegittimo, contratto contro gli interessi sociali ma a vantaggio del potere militare, finanziario, potere di sfruttamento. A tal fine chiediamo che venga instaurata una commissione indipendente per l’audit sul debito pubblico: commissione che sperimentiamo nei tanti comitati, locali e nazionale, per l’audit cittadino.
2) Welfare e saperi per tutte e tutti. Chiediamo l’accesso ai beni comuni, naturali (aria, acqua, energia, territorio) e immateriali
(formazione e informazione, conoscenza, socialità, mobilità). Esigiamo la libera circolazione e il libero accesso ai saperi e alla loro
condivisione a prescindere e contro l’esercizio dei diritti di proprietà intellettuale.
3) Abolizione della riforma del mercato del lavoro Fornero-Monti. Chiediamo l’introduzione di un salario minimo, la drastica riduzione degli tipologie contrattuali del lavoro, il ripristino dei diritti fondamentali del lavoro (libertà di azione e rappresentanza sindacale, malattia, maternità, ferie, controllo e dell’orario di lavoro, formazione, una pensione ad un’età decente e liberamente scelta) a prescindere dalle forme contrattuali, subordinate, parasubordinate, autonome.
4) Diritto alla casa e alla vivibilità. Esigiamo una sistema di welfare in grado di garantire una vita autonoma in abitazioni dignitose e in un ambiente salubre e non inquinato. Chiediamo sostegno all’affitto, la riappropriazione degli alloggi sfitti, la possibilità di costruire
cooperative di abitazioni e di social-housing. Sosteniamo la pratica delle occupazioni degli spazi come forma di liberazione sociale e ci opponiamo a qualsiasi occupazione militare di territori per finalità diverse da quelle stabilite dalla popolazione locale (vedi Val Susa) e a qualsiasi sgombero. Ci battiamo contro la poltica e l’economia dei “grandi eventi”, come Expo2015, dannosi per i territori e per la partecipazione politica e sociale; chiediamo il rispetto dell’ambiente e quindi dei risultati del referendum dello scorso anno su acqua e nucleare.
5)Reddito di base incondizionato per tutte e tutti. Chiediamo un unico ammortizzatore sociale, il reddito di base incondizionato, come remunerazione della nostra vita socialmente produttiva e sempre più espropriata a fini privati. Esigiamo il diritto alla scelta del lavoro e non il solo diritto al lavoro come scelta di libertà e di auto determinazione, contro ogni forma di subalternità, controllo sociale e discriminazione di genere, di orientamento sessuale e di etnia.

E’ con queste parole d’ordine che ci apprestiamo ad attraversare le calde giornate di maggio e a vivere la Mayday e le azioni che la corroborano come un trampolino di lancio per nuove lotte e nuove conquiste.

Le precarie lavoratrici e i lavoratori precari non hanno nulla da perdere, ma solo un mondo da conquistare.

25 Aprile 2012

Il nuovo statuto e il gioco delle carte del Cda.

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 13:52

Notizie varie dalla stampa

II Ministro Ornaghi al Teatro alla Scala ha incontrato la presidenza della Fondazione ed il Sovrintendente a seguito della concessione dell’autonomia e dell’approvazione dello Statuto.

Bruno Ermolli  il vice presidente è impegnato nel lavoro di fund raising. Il nuovo Cda arriverà entro maggio e la settimana prossima si conosceranno i nuovi membri disegnati dal Mibac . I due consiglieri adesso in carica Ponzellini e Micheli rimarrebbero fuori.

McKinsey che parla di gestione non proprio efficiente.

Il Cda in scadenza ha finalmente visto il rapporto McKinsey sui conti del teatro. Le osservazioni degli americani: aumentare l’efficienza, costi fissi troppo alti. E i suggerimenti: razionalizzare e rivedere il contratto dei dipendenti. Mica poco, anche se la palla ormai passa di mano al prossimo cda. E proprio sul nuovo board restano dei dubbi, non solo su chi sarà il nuovo socio privato, ma anche sulla presenza della Provincia di Milano (il cui contributo non compare nel budget 2012). Replica Palazzo Isimbardi: «Stiamo compiendo un’analisi seria sulla possibilità di mantenere la nostra presenza in base ai vincoli dettati dal patto di stabilità». Mistero anche sui nomi dei due consiglieri del ministero.

Governo e enti locali si preparano a indicare i nomi dei nuovi rappresentanti del consiglio di amministrazione, che passa da 9 a 11 (5 soci pubblici, oltre al sovrintendente e 5 privati).

I nomi dei rappresentanti del Mibac arriveranno nel giro di una settimana, la prima riunione del nuovo cda della Scala entro un mese: i termini temporali indicati dal sindaco e presidente della Fondazione Giuliano Pisapia per il nuovo board del Piermarini.

La grande incognita è rappresentata dalla Provincia che deve comunicare la sua decisione, anticipata da rumors che la danno uscente, se rimanere o uscire dal board. Attualmente Palazzo Isimbardi, rappresentato dal presidente Guido Podestà, siede come socio fondatore, a fronte di un contributo di 5,2 milioni di euro base più 1,5 annuali. Due le possibilità: uscire come socio fondatore ma rimanere come ente locale (mantenendo un posto nel cda) a patto di garantire il contributo di 3 milioni di euro per i prossimi tre anni. Se uscirà completamente lascerà il posto a un nuovo socio privato, che dovrà impegnarsi a versare dunque, all’ingresso, 6,7 milioni di euro( e 3 per tre anni)
Mistero sui nomi che sostituiranno i membri di nomina governativa Massimo Ponzellini, ex presidente di Bpm e Francesco Micheli. Un’unica certezza: «un ministro nomina i suoi rappresentanti e va quasi da s´ che un altro ministro ne nomini altri». Difficili, dunque, le riconferme. Ornaghi ha poi delineato l’identikit dei consiglieri ideali: «una persona di prestigio nella vita civile ed economica milanese, di comprovata esperienza e quindi di una certa età» e «una figura meno prestigiosa, nel senso di meno nota, più giovane e dal profilo essenzialmente tecnico».

Teatro alla Scalavedi sotto pdf dello statuto

Statuto

19 Aprile 2012

Autonomia: il golpe lirico-scaligero

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 15:18

Passa d’autorità l’autonomia e lo statuto speciale della Scala, senza nessun confronto con le parti sociali. Progettato nelle stanze segrete delle banche della direzione generale e del ministero (Mibac), nessuno sa cosa succederà di noi e cosa c’è scritto. I banchieri del C.D.A scaligero hanno messo a punto la scalata definitiva? Di certo c’è, che i mercanti si sono accomodati nel tempio. Quegli stessi mercanti che vivono di speculazione e sono i responsabili della crisi dell’Italia e della sua corsa verso il baratro.

Da sempre ci battiamo e ci batteremo contro la privatizzazione della Scala.      

Nel 2010 con la legge 100, la famigerata legge Bondi, le fondazioni Lirico Sinfonico possono diventare” autonome” se : per 5 anni consecutivi ottengono il pareggio di bilancio e se c’è un consistente apporto dei privati. Oggi , con una delibera ministeriale viene autorizzato il distacco della Scala dal contratto nazionale che raggruppa le tredici fondazioni lirico sinfoniche poiché gli  obiettivi sono stati raggiunti dal nostro ente e approvati dal Ministro  Ornaghi ( Min. della Cultura e rettore  dell’università “Sacro Cuore”di Milano).

L’autonomia significa che la Scala accederà qualsiasi cosa accada a un finanziamento statale,  certo, triennale. Per l’esattezza rimane invariata la” percentuale” di finanziamento sul budget complessivo del Fus. Sia che il finanziamento aumenti, ma anche se diminuisca. L’ottimismo permette comunque di programmare tre stagioni.
Il regolamento speciale in cambio della suddetta “concessione “ stacca la Scala dal contratto nazionale per fare un contratto aziendale. Un contratto a sé.
Dal punto normativo il distacco permette anche di liberare dal divieto imposto dalla legge 100 gli artisti e i lavoratori da eventuali secondi lavori. Gli artisti potranno tornare ad esibirsi  fuori dal teatro sia per iniziative di beneficenza sia come secondo lavoro. Alla Scala, si ricorda che, la filarmonica è un secondo datore di lavoro. Sarà per questo che i musicisti non si strappano il frac di fronte a questa deriva filofiat? O hanno dovuto subire, come noi pensiamo, il grande  ricatto? Sarebbe vergognoso.
La grande novità è che si alterano i rapporti di forza dentro il CDA tra pubblico e privato, e la mission della Scala. Se si legge il Corriere di ieri :“La Scala potrà svolgere «attività commerciali ed accessorie» in misura ancora maggiore: si aprirà a maggior merchandising diretto e potrà continuare a svolgere operazioni «finanziarie, mobiliari e immobiliari» compresa la «partecipazione a società di capitali”.
Il regolamento speciale:
Nessuno ha mai conosciuto cosa c’è scritto dentro il regolamento e nello statuto speciale che è stato partorito segretamente dal CDA, dai suoi noti banchieri e dalla direzione generale della Scala.
Il sindaco Pisapia presidente del C.D.A. che è entusiasta probabilmente lo conosce. Noi lavoratori, e le componenti sindacali interne e nazionali, non sanno niente e non sono mai stati coinvolti alla discussione da nessuno, nonostante fosse previsto nella legge 100. E nulla sa di sicuro il Consiglio del Comune, che è proprietario dell’immobile. Se veramente come sta venendo a galla, la maggior parte dei soci saranno i privati il futuro commerciale e da business come descritto dal Corriere è spianato. Se poi noi lavoratori verremo trattati come alla fiat lo scopriremo a breve.
Contro l’autonomia creata dalla legge 100, che di fatto separa in teatri di serie A e B le fondazioni lirico sinfoniche nazionali, vi è una contestazione al Tar da parte della Cgil. Anche il sindacato Nazionale dei musicisti Fials contesta al Tar del lazio la questione del doppio lavoro impedito dalla legge 100. Soprattutto per queste ragioni il ministero non aveva dato ancora, quel parere favorevole che invece ha dato ieri sera. Non vi è ad oggi sentenza del Tar. Sia l’opera di Roma che Santa Cecilia sono già diventate  fondazioni autonome attraverso il decreto Roma capitale a fine 2011.
 E’ stato gridato allo scandalo. Non a difesa dell’unità culturale  ’Italia di cui tutti si riempono la bocca mentre si commuovono ascoltando Verdi. Ma perché non fu data anche alla Scala.
L’Italia unita dalla cultura è fatta a pezzi con questa riforma perché gli enti meno forti saranno aggrappati a esigui finanziamenti di stato e tenderanno a fallire come sta succedendo a Genova ( in cassa integrazione, unico teatro al mondo) , a Firenze a Trieste a Bari e a Cagliari. Tenerli insieme attraverso il contratto nazionale assieme  alla Scala oltre all’aspetto solidaristico rafforza la Scala da sempre stella polare del firmamento sinfonica e che ora brillerà lontano e più piccola.

In conclusione tornando al golpe alla Scala : aumentare il peso politico del finanziere Micheli, inventore di MI.TO, marito dell’ambiziosa Sovrintendente di Firenze Francesca Colombo e sponsor del candidato sindaco Pisapia è più di un sospetto. Se il costo di questo scambio di bassa lega è la perdita del controllo pubblico della Scala è qualcosa di ben più grave dei problemi riguardanti il controllo dell’assetto azionario di A2A o della Sea, per l’immagine del comune e della città di Milano.

Uno scippo bello e buono del gioiello di famiglia più prezioso.

Coup de théâtre:
-Il giorno prima del golpe, il ministro Ornaghi si è accomiatato da un convegno Cgil dicendo di esser contento di aver bloccato l’applicazione dei regolamenti speciali perché li considerava sbagliati. La sera magicamente invece decide l’esatto opposto.
-Monsieur Lissner, il nostro Sovrintendente, allo stesso convegno aveva fatto un intervento a difesa del controllo pubblico e lamentava il bisogno di maggiori risorse pubbliche poichè al contrario “l’aggressione “dei privati sarebbe stata inevitabile. Oggi è commosso di questa delibera per decreto. Dice “Si è realizzato un sogno”.
-Il nostro sindaco Pisapia, “il bello addormentato” fino a ieri sulle questioni scaligere, oggi esulta. Questo la dice lunga sul perché non abbia mai voluto incontrarci, nonostante innumerevoli tentativi giunti quasi al pedinamento. Oggi capiamo perché ci abbia evitato, come del resto le altre OO.SS., come la peste.

Grazie da parte di chi ama la Scala e ha la fortuna forse, ancora per poco di lavorarci dentro e fare sindacato non riconosciuto dall’azienda. Come avviene oggi alla fiat con la fiom.

                                         Confederazione Unitaria di base.                                                                 logo CUB

18 Aprile 2012

Ministero: “Riconosciuta l’autonomia al Teatro alla Scala”

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 09:37

Lissner

Il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Vittorio Grilli, e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Lorenzo Ornaghi, hanno sottoscritto il decreto interministeriale che attribuisce alla Fondazione Teatro Alla Scala di Milano il riconoscimento di forma organizzativa speciale, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica 19 maggio 2011, n. 117. Contestualmente è stato approvato il nuovo statuto della Fondazione Lirico- Sinfonica.

“Ancora un passo e ci avviciniamo pericolosamente alla privatizzazione”, aveva detto il sovrintendente Stáphane Lissner a un convegno organizzato dalla Cgil sulla situazione della cultura e dello spettacolo a Milano, ribadendo quello che è uno dei suoi punti fermi da quando è arrivato a Milano nel maggio del 2005: la Scala è un teatro pubblico e, come tale, deve poter contare sulla maggioranza di fondi pubblici”.

Lissner ha ricordato che nel 1998 il 61% del bilancio scaligero arrivava dalle istituzioni pubbliche, ma la percentuale è scesa nel 2011 al 47% e quest´anno si è assestata sul 37,5%. Il resto viene dai soci privati (circa 30%) e dai ricavi propri (abbonamenti, vendita dei biglietti per il 35%), più altre entrate. Dunque, in un certo senso, la privatizzazione è già avvenuta. E non è un caso che, con la modifica dello statuto, si aggiungerÖ un nuovo consigliere di amministrazione che sarà espressione dei privati (quattro saranno nominati dalle istituzioni pubbliche, quattro dai privati). Il sovrintendente aveva già lanciato l´allarme a febbraio, oggi sottolinea che ‘il contributo dello Stato, della Provincia, del Comune e della Regione rappresenta il 37,5 %. Questa è la realtà di oggi. In Europa la struttura meno sovvenzionata ha il 50% dei contributi pubblici. Anzi, la Scala paga più tasse (36 milioni) del contributo che riceve (30 milioni)”.

16 Aprile 2012

Amianto: La terza vittima ufficiale del Teatro Alla Scala.

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 01:48

Salvatore Palombi è morto per mesotelioma, da un anno aveva contratto la malattia tipica di chi è stato esposto all’amianto.
Lavorava alla Scala dal 1989, dapprima nella cooperativa della squadra trasporti per il deposito delle scene di via Caporizzuto e Figino, poi negli anni 90′ nei laboratori per la movimentazione e trasporto delle scene situato nel quartiere della Bovisa. Dopo il trasloco all’Ansaldo dei laboratori scaligeri in via Bergognone nel 2001, il suo lavoro si era svolto presso la portineria dello stabile. A Milano sembra abbia lavorato in aziende fortemente inquinate dalla fibra killer. Questo però e da verificare e non scagiona completamente una possibile contaminazione all’interno dei locali del teatro, ne cambia il sentire della nostra indignazione.

Il dispiacere, la rabbia e l’impotenza ci danno la forza per continuare ad andare avanti con la nostra lotta. Siamo vicini alla sofferenza provocata alle loro famiglie e amici da un male che si poteva evitare.

31 Marzo 2012

DA VASCO: La lettera di risposta ai lavoratori della Scala

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 19:32

                                                                  

È saltata la prima alla Scala per uno sciopero dei lavoratori. Avevo già espresso la mia solidarietà a loro pensando che se lo avevano fatto avranno avuto i loro buoni motivi e che una festa rovinata non vale certo i problemi di chi fatica ad arrivare alla fine del mese e chiede delle sacrosante regole per la loro sicurezza. Esistono delle priorità.

Per me era certamente importante assistere insieme ai miei amici orgogliosi e fieri alla prima del mio spettacolo ma di fronte a faccende più serie e più importanti sarebbe stato sciocco lamentarsi per una festa mancata.

Ma la cosa che mi ha dato più soddisfazione è stato incontrarli questa sera e sentire da loro il sincero dispiacere per averlo dovuto fare. Per aver dovuto rinunciare pure loro al piacere di vedermi alla scala e di vivere anche loro la festa che sarebbe stata la prima di Vasco alla scala… mi hanno detto non sai quanto ci è dispiaciuto farlo ma non abbiamo potuto seguire le leggi del cuore abbiamo dovuto seguire quelle della ragione. Mi avevano già scritto una lettera il giorno prima che mi hanno consegnato solo stasera. Ve la voglio fare leggere perché a me ha fatto capire tante cose e mi ha dato una soddisfazione tale che la festa per la prima Alla Scala non mi avrebbe potuto dare.

di: Vasco Rossi

————————————————————————————————————–
GRANDE  VASCO, GRANDE SCIOPERO, GRANDE MANIFESTAZIONE!
CON  LA TUA RISPOSTA CI DIMOSTRI CHE ADESSO LE LEGGI DEL CUORE COINCIDONO CON QUELLE DELLA RAGIONE.
GRAZIE
LAVORATORISCALA/ CUB/SCALA/VASCOFANSCLUB SCALA

30 Marzo 2012

Occupyammo Piazza Affari

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 12:26
                                

 http://www.nodebito.it/NO-DEBITO

Care/i compagne/i,nella manifestazione di sabato 31 a Milano, il Comitato No Debito, che come è noto è il primo promotore della iniziativa, poi costruita assieme a numerose altri soggetti sociali, sindacali, politici e di movimento, parteciperà con un proprio spezzone. Questo spezzone sarà aperto dallo striscione del Comitato nazionale.Chiediamo ai Comitati locali di raccogliersi dietro questo striscione (eventualmente anche con i propri striscioni).

Care/i compagne/i,inviamo qui sotto alcune indicazioni utili per chi arriva a Milano sabato 31 marzo per partecipare alla manifestazione “Occupyamo Piazza Affari”:- per chi arriva in treno: alla Stazione centrale prendere la MM Linea Gialla (3), Direzione San Donato e scendere alla Fermata Porta Romana- per chi arriva alla Stazione Garibaldi o alla Stazione Cadorna: prendere la MM Linea verde (2), Direzione Gessate Cologno, scendere alla Stazione Centrale, cambiare e prendere la MM Linea Gialla (3), direzione San Donato e scendere alla fermata Porta Romana.- per chi arriva in auto da Torino: prendere la tangenziale ovest direz. Bologna e andare all’uscita Lampugnano direz. Bisceglie, lasciare l’auto e prendere la MM linea rossa 1 fermata p.za Duomo linea gialla direz. San donato fermata porta Romana. per chi arriva in auto da Genova: Direz. Torino Venezia e andare uscita Lampugnano direz. Bisceglie, lasciare l’auto e prendere la MM linea rossa 1 fermata p.za Duomo MM3 linea gialla direz. San Donato fermata porta Romana.- per chi arriva in auto da Sud: uscita San Donato, lasciare l’auto e prendere la MM gialla San Donato fermata Porta Romana- per chi arriva in auto da Est: prendere la tangenziale est direz. Bologna uscita 9 Gobba, lasciare l’auto e prendere la MM verde direz. Assago Abbiategrasso cambio Stazione Centrale cambio Linea Gialla MM (3) direzione San Donato fermata Porta Romana- per chi arriva in pullman: Arrivo a P.zza Medaglie d’Oro per la discesa dei manifestanti; i pullman poi si attesteranno al Castello per attendere (attorno alle 19,00) i partecipanti alla manifestazione.

PRENDI LA MAPPA DEL PERCORSO .pdf

 

29 Marzo 2012

A VASCO: La lettera inviata dai lavoratori della Scala

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 22:47

Caro Vasco sabato avremmo voluto festeggiare con te la tua prima del balletto L’altra metà del cielo. Sentire la tua musica e la tua voce nella sala
del Piermarini. Una grande emozione. Per tutti.
Le ragioni del cuore questa volta hanno dovuto cedere a quelle della ragione.
Noi siamo i colleghi di Matteo Armellini morto in un incidente durante il montaggio del palco di Laura Pausini. Anche noi come faceva lui tiriamo
fuori i proiettori tutti i giorni dalle casse per andare in scena e lo vogliamo fare fino a quando andremo in pensione. Lui fu schiacciato durante questa operazione di notte.
Anche se, come pretende Monti, saremo stravecchi prima di arrivare alla pensione.
Sempre che avremo la fortuna di non essere licenziati per qualsiasi
motivazione economica grazie alla riforma dell’art.18 della Fornero.
Nessuno ti ha mai detto che è da parecchio tempo che abbiamo allertato le
autorità competenti circa la pericolosità degli allestimenti messi in scena
alla Scala. Non la tua.  Tranquillo. Più volte i responsabili della produzione nell’ultimo anno sono stati multati per cattiva progettazione e mancanza di certificazione a norma delle macchine sceniche.
I massimi dirgenti Scaligeri cosa hanno fatto invece, di fronte a tutto ciò?
Hanno girato la frittata e incolpato i tecnici di palco di negligenza e i
loro capi per non aver fatto i nomi e trovato dei capri espiatori.
La compatibilità degli spettacoli montati in successione anche quattro per volta, per loro non centra , l’iper produttività e i tempi sempre più ristretti
per montarli, non c’entra.
I progetti sbagliati e i limiti di spazio del palcoscenico non hanno per loro
alcuna responsabilità. Noi abbiamo figli a cui: prima di farci licenziare dal nuovo art.18, prima di andare in pensione a cent’anni, vogliamo rimboccare le coperte quando torniamo la notte a casa, come avrebbe voluto fare Matteo o lo studente lavoratore Francesco Pinna morto a vent’anni durante il montaggio del concerto di Jovanotti.
Le lacrime di coccodrillo della Fornero o della Pausini, che viene pizzicata al
primo montaggio del suo concerto dopo la morte del “suo”tecnico con ben 12 lavoratori in nero dalla finanza, non ci sorprendono, ma spingono ancor di più il nostro cuore alla lotta.
Scusaci, e se avrai mezza parola di solidarietà per noi ci dimostrerai ancor di
più che sei un Grande.
Ci vediamo sabato a Milano nel corteo “occupypiazza affari”per il futuro dei nostri figli e buona alla seconda.

Anzi”merda, merda, merda”come diciamo noi teatranti.

CUB/Scala. Confederazione unitaria di base

i Fans Club Blasco della Scala.   

NOSTRO APPELLO

«Siamo costretti a privarci della gioia di lavorare alla Prima di Vasco per far sentire le nostre ragioni, ma per noi la giornata di sabato sarà una festa mancata».(Dietro le quinte della mobilitazione il 90% degli aderenti al Cub è fan del Blasco e molti avevano delle perplessità verso lo stop per questo motivo). Alla fine però le ragioni della lotta sociale hanno avuto la meglio sulla passione per il rock nostrano. «Ci metteremo in contatto con lui, gli scriveremo su facebook per fargli sentire la nostra vicinanza e il nostro dispiacere. Ma l’unico modo per fare sentire la nostra voce era far saltare una Prima così importante».
Vasco spero tu possa capire le nostri ragioni, un forte abbraccio, a prestissimo.

27 Marzo 2012

TEATRO ALLA SCALA: SABATO 31 MARZO 2012 Sciopero per tutti e per tutta la giornata

Filed under: General — Lavoratoriscala @ 13:20
                                                              logo CUB

 TEATRO ALLA SCALA

SABATO 31 MARZO 2012

Sciopero per tutti e per tutta la giornata

CUB-INFORMAZIONE e CUB-SCALA da tempo denunciano la grave situazione in cui i lavoratori sono costretti a lavorare e da tempo lottano per risolverla.

Innumerevoli i casi in cui è stato necessario intervenire per tutelare l’integrità fisica e la sicurezza dei lavoratori. Ne fanno fede le numerose denunce all’ASL, all’Ispettorato del Lavoro sulle violazioni dei diritti contrattuali, l’attivazione delle procedure di tutela dei lavoratori esposti all’amianto, gli incontri con il Prefetto di Milano sulle situazioni di conflitto aperte con la direzione Scaligera quali le cause vinte al Tribunale del lavoro e mai applicate, la sicurezza dell’edificio storico del Piermarini, la responsabilità civile e penale per i morti per l’amianto e le discriminazioni sindacali praticate verso la Cub.

A questo insieme di questioni interne, si aggiunge la straordinaria GIORNATA DI LOTTA NAZIONALE denominata ”OCCUPYAMO PIAZZA AFFARI” promossa da un ampio schieramento di forze dell’opposizione sociale e politica, fra cui la Cub e tutto il sindacalismo di base, contro le politiche antisociali del Governo e della BCE.

Fermare queste politiche è un imperativo per tutti. Impediamo che passi la politica del licenziamento facile modificando l’art. 18 dello Statuto dei lavoratori e una riforma del mercato del lavoro che lascia in piedi la quasi totalità di contratti precari e non estende ma riduce le tutele degli ammortizzatori sociali per i lavoratori.

Vogliamo un diverso modello sociale ed economico in Italia e in Europa, fondato sul pubblico, sull’ambiente e sui beni comuni, per riconvertire il sistema industriale con tecnologie e innovazione, per la pace e contro la guerra, per lo sviluppo della ricerca sostenendo scuola pubblica, università e cultura, per garantire il diritto a sanità, servizi sociali e reddito per tutti, lavoro dignitoso, libertà e democrazia.

Appuntamento per tutti alle 14 in P.zza Medaglie D’Oro (Porta Romana) per il Corteo.

27/03/2012  CUB-INFORMAZIONE-CUB-SCALA

26 Marzo 2012

TEATRO ALLA SCALA, LA SICUREZZA SUL LAVORO SECONDO LA DIREZIONE GENERALE: AUTODIAGNOSI, AUTOASSOLUZIONE E SCARICABARILE

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:52

Tre gravi incidenti negli ultimi mesi sono apparsi eccessivi al Direttore Generale del Teatro alla Scala. Da qui l’iniziativa di scrivere una lettera ai capi reparto, ai vice e ai capi squadra.

L’avvio è interessante: si riconosce che gli incidenti avrebbero potuto provocare la compromissione dell’attività del teatro e quindi, indirettamente, si ammette che gli esposti alla Asl e la forte esposizione mediatica erano giustificati.

Ricordiamo che il sindacato CUB ha inviato alla Asl tre esposti, di cui l’ultimo per il caso del paretone crollato. In precedenza gli esposti volevano prevenire gli incidenti: il pericoloso allestimento di Turandot in cui le violazioni nell’uso dei ponti è costato 13mila euro di multa; il Don Giovanni in cui i ponti in movimento con gli artisti sono oggetto di verifica della normativa nel frattempo modificata. In ogni caso il bilancio dei nostri esposti è positivo: a fine febbraio, il responsabile del Servizio Prevenzione della Asl di via Statuto ci ha informato di aver prescritto che ogni allestimento scenico dovrà essere autodiagnosticato mediante il Documento di Valutazione dei Rischi previsto dal D.Lgs. 81/08. Significa che la Direzione Generale dovrà indicare i rischi previsti, darne informazione ai lavoratori, indicare cosa intende fare per prevenire gli incidenti.

Ma a questo punto, invece, cosa scrive il Direttore Generale ai capi?

Compie una autodiagnosi sui 3 incidenti e si autoassolve, arrivando a “formulare un giudizio di sostanziale positività sugli adempimenti previsti” nel D.Lgs. citato. Poi richiama al corretto comportamento e alla diligenza nello svolgere il proprio lavoro. Dichiara che dalle verifiche effettuate risulta che tutti i casi sono dovuti a leggerezze, disattenzioni e negligenze degli operatori di palcoscenico. Non è finita: i capi vengono accusati di omertà per non aver consentito di individuare i responsabili degli incidenti.

Questo atteggiamento ha solo un termine per essere definito: SCARICABARILE.

La cultura della sicurezza viene ridotta a responsabilità e attenzione dei lavoratori. Nulla viene richiamato sulle condizioni oggettive in cui si opera: progetto realizzabile, attrezzature, spazi disponibili, tempi, qualità dell’ambiente.

Alla Direzione Generale tutto questo non interessa. Traspare una allarmante superficialità sotto la quale si nasconde arroganza e intimidazione. Questo atteggiamento, oltre a essere contrario alla cultura della sicurezza, denota astio contro i lavoratori e insofferenza contro il sindacato; risulta inoltre nocivo all’immagine e al futuro del teatro alla Scala, dato il ruolo che detiene nel panorama mondiale.

I lavoratori della CUB, come è diritto di tutti i lavoratori, saranno ben attenti a verificare la qualità della Valutazione dei Rischi per i prossimi allestimenti: prima e per prevenire ulteriori incidenti.

Pierluigi Sostaro Responsabile Salute e Ambiente di Lavoro Cub

La lettera inviata dal direttore generale del teatro alla scala.

 

 

vedi articolo del fatto quotidiano del 14 marzo 2012 e post precedenti.

.Sicurezza sul lavoro, La Scala di Milano “osservata speciale” della Asl

 

Posted on 2011/06/17 Turandot-alla-scala-sanzioni-dellasl-per-un-esposto-della-cub/.Continue reading →

QUANTO COSTA IL FERRO? Posted on 2011/04/10

VEDI IN PDF GLI ESPOSTI  FATTI ALL’ASL PER PROBLEMI DI SICUREZZA DURANTE LE RAPPRESENTAZIONI DI DONNA SENZ’OMBRA,TURANDOT E DON GIOVANNI.

Esposto all’ASL incidente donna senz’ombra

Don giovanni Esposto All’ASL.

Turandot esposto all’ASL

Scala Multa per Turandot

 

 

 

 

20 Marzo 2012

MAGGIO, OGGI L’INCONTRO PER DELINEARE IL FUTURO

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:50

Maggio Fiorentino, oggi l’incontro per delineare il futuro cornata importante per il futuro MI del Maggio Musicale. Dopo l’annuncio dello stato di crisi da parte del cda, la proclamazione dello sciopero della Fials, la messa in scena di Anna Boleri, domenica, senza la presenza degli orchestrali, oggi ci sarà un incontro tra direzione dell’ente lirico e sindacati. L’incontro è fissato a mezzogiorno. I nodi da sciogliere sono diversi, soprattutto i lavoratori chiedono chiarezza sul futuro. In ballo tra l’altro 50 prepensionamenti e l’integrativo. Dopo l’incontro, ci sarà un’assemblea della Fials, il sindacato che raggruppa la maggioranza degli orchestrali. Lo sciopero sarà confermato o no? Il pubblico fiorentino domenica ha dimostrato attaccamento al Maggio applaudendo l’Anna Bolena seppure in forma ridotta.     GIORNALE DELLA TOSCANA

14 Marzo 2012

MILANO GIOVEDI’ 15 ORE 16.00 CONFERENZA STAMPA E PRESIDIO IN PIAZZA SCALA

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:03

31%2F03%2F2012 Occupyamo Piazza AffariOccupyamo Piazza Affari! Contro le politiche antisociali del governo e della Bce. I LORO AFFARI NON DEVONO PIU’ DECIDERE SULLE NOSTRE VITE. PER UNA SOCIETA’ FONDATA SUI DIRITTI CIVILI E SOCIALI, SUL PUBBLICO, SULL’AMBIENTE E SUI BENI COMUNI. Il marzo tutte e tuttiri. Costruiamo il nostro futuro.

CONFERENZA STAMPA

MILANO GIOVED’ 15 ORE 16.00 PIAZZA SCALA

GIORGIO CREMASCHI NO DEBITO E IL COMITATO PROMOTORE OCCUPYPIAZZAFFARI 

Occupyamo Piazza Affari, il 31 marzo 2012 a MILANO  lanciano  LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DEL 31 MARZO a MILANO a seguire  Presidio Piazza Scala contro le politiche economiche della giunta Pisapia. 

15 Marzo, Milano, Piazza Scala ore 16.00 Conferenza Stampa per presentare la manifestazione nazionale che si terrà a Milano sabato 31 Marzo con partenza dall’Università Bocconi e arrivo in Piazza Affari.Una manifestazione contro le misure lacrime e sangue e la macelleria sociale del governo Monti,  l’eliminazione dei diritti dei lavoratori a partire dall’ art. 18 e l’assenza di attenzione e provvedimenti che diano risposte moderne alla precarizzazione dilagante. Contro il rifinanziamento degli affaristi e speculatori che hanno creato il debito, contro la repressione che tenta di fermare e dividere il movimento popolare che va opponendosi al dilagare della precarizzazione, della disoccupazione di massa, della devastazione ambientale, del continuo sgretolarsi di diritti. I promotori chiedono ai giovani e alle donne, alle lavoratrici e ai lavoratori, ai precari, ai pensionati e ai migranti, ai movimenti civili sociali e ambientali, alle forze organizzate, di organizzare insieme una risposta con una grande manifestazione nazionale a Milano il prossimo 31 Marzo. Unire le lotte per un’opposizione sociale e politica di massa, capace di incidere e contare, dal territorio, alla scuola e all’università, alle lotte per il lavoro e il reddito: dalla Argol di Fiumicino alla Wagon-Lits di Milano, alla Alcoa di Portovesme, alla Fincantieri, alla Esselunga, alla Jabil, alla Sicilia, alla Fiat e alle lotte dei migranti. Alle lotte contro i mostri come in Val di Susa. Rilanciare un’opposizione sociale e politica che guarda a un diverso modello sociale ed economico fondato sui beni comuni e che garantisca diritti: sanità, istruzione, lavoro dignitoso, casa, reddito per tutti, libertà e democrazia piena per italiani e migranti. Alla Conferenza Stampa saranno presenti licenziati WagonLits, lavoratori delle fabbriche in lotta, insieme ad altri esponenti del comitato organizzatore.

Presidio dalle 16.30 del Comitato OccupyPiazza Affari contro la giunta Pisapia che si sta muovendo sulla scia del governo Monti con le svendite del patrimonio comunale dando così il via alle privatizzazioni partendo dalla la vendita del pacchetto Sea. Processo accelerato dalla stretta del Governo Monti sui comuni, ma da questa giunta ci si aspettavano soluzioni diverse e condivise, invece anche qui con la scusa del debito la via scelta è la più semplice: vendere. Una giunta che aumenta la precarizzazione di chi lavora per la macchina comunale, apre tavoli di trattativa senza nessuna intenzione di mediare realmente e scarica sui cittadini il peso della crisi.    Ufficio Stampa: Paola Gasparoli 333 5446280

10 Marzo 2012

Permessi artistici e professionali: cessazione per l’esercizio di attività autonoma ?

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 14:26
 Arteingiro
Enti lirici, Mibac, Fus e la riforma che s’ha da fare.
di Francesco Arturo Saponaro 10/3/12
Non è semplice capire, di primo acchito, chi abbia ragione e chi torto. Da una parte, orchestrali e coristi delle quattordici fondazioni lirico-sinfoniche italiane sono in subbuglio. Accanto a loro, molte istituzioni e associazioni medio-piccole, che spesso li ospitano nei loro cartelloni. Dall’altra parte, il Mibac (Ministero per i Beni e le Attività Culturali), con una recente circolare della Direzione generale per lo spettacolo dal vivo, e per esso il sottosegretario in carica, che riaffermano i loro argomenti. Materia del contendere, la legge n 100 del 2010. Questa, all’articolo 3, dispone la cessazione di permessi artistici e professionali per l’esercizio di attività autonoma ai dipendenti delle fondazioni, dal 1 gennaio del corrente anno e fino alla stipula del nuovo contratto nazionale, scaduto da sei anni. Permessi che, secondo il ministero, comportano l’esigenza di riorganizzare orchestra o coro per sopperire alle assenze. nonché i costi dell’assunzione temporanea di eventuali elementi aggiunti. Il fronte opposto è sul piede di guerra, e per cominciare contesta l’aggravio economico, a suo dire salvaguardato dalla norma sulla concessione dei permessi. Si denuncia piuttosto una manovra ricattatoria del ministero, per imporre un contratto nazionale inaccettabile e perdente, in una strategia di attacco alle masse artistiche che addirittura intenderebbe smobilitare le orchestre italiane, lasciando spazio ai musicisti stranieri. È inoltre riaffermato il valore di arricchimento artistico dell’attività professionale autonoma, della quale poi le orchestre delle fondazioni in prospettiva beneficiano. I sindacati ricordano inoltre che, nella precedente legislatura, erano stati accantonati 18 milioni per il rinnovo del contratto. Ma, in questa legislatura, sono stati usati per altri scopi (non saranno per caso andati, ragionevolmente, a rimpinguare i precedenti, deprecati tagli al Fus?). Rimane comunque inspiegabile il ritardo della risposta sindacale, ben un anno e mezzo dopo l’approvazione della legge 100/2010. Il sottosegretario Roberto Cecchi, il 1 marzo in Parlamento, ha replicato alle infiammate interrogazioni. Da decenni, ha spiegato, i teatri lirici soffrono di un’endemica crisi economico-finanziaria, ormai insostenibile alla luce delle odierne difficoltà. Nei bilanci appaiono spesso patrimoni il cui valore dichiarato è inferiore al valore d’uso degli stessi immobili. In molti casi, i debiti raggiungono somme preoccupanti. E in più situazioni i conti economici espongono, in ogni esercizio, perdite ingenti. Per la verità, ma questo Cecchi non l’ha detto, una parte dei problemi si deve al forte ritardo e alle incertezze di cifre con cui finora è stato erogato il Fus (Fondo unico per lo spettacolo), dai governi di ogni colore. Il che costringe regolarmente i teatri alle forche caudine di onerose anticipazioni bancarie. Soprattutto, secondo il Mibac e il governo, il costo del personale costituisce il nocciolo del problema. Esso raggiunge ormai il livello di 314 milioni di euro l’anno, contro una quota di circa 300 milioni erogata dal Fus per tutto il settore. Perciò, ha sottolineato Cecchi, è imprescindibile una riforma del sistema e un contratto nazionale radicalmente nuovo, perché i contratti integrativi aziendali in vigore rendono la situazione insostenibile e ingovernabile: i vantaggi economici che ne derivano sono addirittura superiori anche al 50 per cento del valore del contratto nazionale. Il sottosegretario ha tuttavia concluso dichiarando la disponibilità del ministero a stralciare dalla contrattazione nazionale la materia dei permessi artistici, per concordare una rapida soluzione. Nell’insieme, una materia decisamente opaca e ingarbugliata. Arriverà finalmente una riforma che introduca più efficienza e trasparenza?
10/03/12 MATTINO
FONDAZIONI LIRICHE CONTRATTO PIÙ VICINO
II caso Fondazioni liriche  L’incontro Trattative sbloccate.
La Purchia: «Presto regole nuove anche sui permessi» qualche settimana fa, in occasione della presentazione di un cd di Aldo Ciccolini con íl gruppo di musicisti napoletani, saltò il concerto legato all’iniziativa. Alcuni dei musicisti, infatti, in orchestra al San Carlo, non avevano potuto ottenere il permesso ad esibirsi fuori dai ranghi. Dal primo gennaio, infatti, vige in tutt’Italia il blocco dei permessi artistici. Un fatto questo che, come nel caso di Napoli, ha frenato molti progetti cui erano stati chiamati a partecipare musicisti in organico nelle Fondazioni liriche. Tanti i casi cui dovrebbe trovare una soluzione ora il nuovo contratto nazionale di lavoro, le cui trattative sono riprese ieri a Roma nella sede dell’Agis, presenti i sovrintendenti dei maggiori teatri italiani e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Fials del settore. «Sono molto soddisfatta, si è lavorato in un clima positivo, presto sarà formulato un diverso contratto collettivo nazionale di lavoro con regole nuove e più trasparenti anche sui permessi artistici», ha detto la sovrintendente del San Carlo, Rosanna Purchia, reduce dall’incontro. Un incontro che in pratica ha sbloccato una situazione in stallo da tempo, tanto più che dal 2003 il contratto dei lavoratori degli ex enti lirici non viene rinnovato. Un periodo nel quale, tra l’altro, è entrata in vigore la riforma con la legge 100 de12010 e gran parte dei teatri ha dovuto far fronte ad un drastico calo dei finanziamenti pubblici. Crisi che non è ancora finita. Da qui un s.o.s rivolto da rappresentanti dei sovrintendenti e dei sindacati alle istituzioni perché garantiscano la «massima attenzione» al settore. Nelle more del contratto, però, si sono individuate linee comuni tali, si spiega, «da poter raggiungere un accordo in tempi brevi». Con alcuni temi in primo piano: permessi per lavoro autonomo, organizzazione e orari di lavoro, sicurezza e salute. d.I.

8 Marzo 2012

Ieri nuovo incidente alla Scala. CUB denuncia mancanza di sicurezza nel teatro dell’opera Milano,

Filed under: General — Tag: — Lavoratoriscala @ 16:23

8 marzo 2012. “E’ da tempo che stiamo denunciando situazioni oltre il limite della sicurezza, oltre che del buon senso, per quello che è considerato il tempio mondiale della lirica” dichiara Pippo Fiorito della CUB “dalla presenza di amianto, ad ascensori che cadono nel vuoto, ad allestimenti fuorilegge (vedi i 13mila euro a carico comminati al teatro dall’Asl per il sovraccarico dei ponti che movimentano la scena dello scorso allestimento della Turandot, ndr) e soprattutto pericolosi, proprio come in questo caso”. E’ infatti di ieri pomeriggio, presso il Teatro alla Scala, durante le prove di allestimento luci della “Donna senz’ombra” ieri pomeriggio un fondale di circa 12 metri per 15 si è staccato improvvisamente schiantandosi sul palco, mentre i macchinisti tentavano inutilmente di frenare il crollo, prima di mettersi in salvo in extremis. Dalle testimonianze la causa sarebbe stata una folata di vento dovuta a un portellone dietro al palco stesso rimasto aperto per permettere le operazioni di carico e scarico, per una scenografia inadatta al palco della Scala, una struttura per così dire ospite arrivata dalla Germania e adattata alla bell’e meglio, nonostante una differenza di tre centimetri del palco, che avrebbe provocato, di fatto, il noto “effetto leva”. “Abbiamo presentato denuncie all’Asl e richiesto di incontrare quanto prima Giuliano Pisapia, che in quanto sindaco di Milano è presidente della Fondazione della Scala per fargli capire di che rilevanza è il problema della sicurezza dei lavoratori” rincara la dose Fiorito “e quali enormi responsabilità ha chi fino a ora gestito il teatro, includendo ovviamente anche il tema della sicurezza”. “Su quei ponti camminano intere masse artistiche, e solo il caso ha evitato una strage, a meno che non si voglia scientemente continuare la casistica di Matteo Armellini e prima di lui Francesco Pinna, morti entrambi negli allestimenti dei concerti rispettivamente di Laura Pausini e di Jovanotti”.

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Vedi il  PDF del  Eposto all’ASL incidente donna senz’ombra

—————————————————————————————————————————————————————————————————- Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base V.le Lombardia, 20 – 20131 Milano – Mobile 346 6326088 – Tel. 02 70631804 – Fax 02 70602409 ufficiostampa@cub.it – www.cub.it – Canale CUB Video: http://www.youtube.com/user/CUBvideo

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