Il Sottoscala Per Abbado un Albero in Piazza Scala

12 Novembre 2011

ERA ORA : DAJE GIULIANO . LOTTIAMO CONTRO QUESTA RAPINA CONTINUATA

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:35

Biglietti per la Scala, Pisapia dice "basta con lo scandalo"

Coro di proteste per i tagliandi introvabili e rivenduti a prezzi folli sui siti stranieri. "Tradito
lo spirito del teatro", dice il sindaco". Il sovrintendente Lissner: "Non abbiamo alcuna colpa"

di TERESA MONESTIROLI

Il commento di politici e melomani è unanime. Tutti parlano di «operazione scandalosa» e chiedono «più controlli e più trasparenza». Il primo a condannare il malcostume della vendita online a prezzi gonfiati dei biglietti della Scala è Giuliano Pisapia, che è anche presidente della Fondazione del teatro milanese. Il caso denunciato da Repubblica riguarda prima di tutto, ma non solo, i ticket (esauriti) per il Don Giovanni di Mozart diretto da Barenboim, scomparsi in pochi minuti e ricomparsi su portali stranieri a prezzo doppio. Una prassi che, lamentano i melomani, si ripete per ogni rappresentazione.

Lo scandalo dei biglietti per la Scala

«Sono molto colpito — commenta il sindaco — Bisogna individuare strumenti perché tutto ciò non succeda più in futuro». Ma oltre a chiedere un giro di vite sulle vendite — il trucco del predatore informatico lascia centinaia di appassionati a bocca asciutta — Pisapia lancia «un messaggio di civismo»: «Tutti devono ribellarsi di fronte a queste situazioni — dice — perché anche chi acquista, e non solo chi vende, i biglietti in questa maniera tradisce lo spirito della Scala e quello che Milano vuole diffondere nel mondo attraverso questo teatro».

Posizione condivisa 

dal sovrintendente scaligero Stéphane Lissner, in trasferta a Mosca, che difende l’istituzione: «Ha ragione Pisapia: chi compra i biglietti in questo modo fa un danno a Milano. Il teatro non ha alcuna responsabilità: la vendita dei biglietti avviene in totale trasparenza e il suo iter viene monitorato continuamente». Eppure il fenomeno c’è. Il 7 novembre, in pochi secondi, i biglietti che il teatro aveva messo a disposizione del pubblico per le repliche dell’opera in programma dal 7 al 28 dicembre sono spariti. Poche ore dopo gli stessi sono ricomparsi, rincarati del 100 per cento, su portali stranieri. «È scandaloso — commenta Claudia Buccellati, melomane e grande frequentatrice della Scala — Il fenomeno è da combattere, anche se temo sia diffuso in tutti i grandi teatri del mondo. Non so come si possa fermare questa vendita parallela, certo non si può bloccare la distribuzione online perché Internet è uno struento

10 Novembre 2011

CIAO OMAR

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 20:09

I LAVORATORI DEL TEATRO ALLA SCALA PIANGONO
LA PREMATURA SCOMPARSA DI OMAR.

OMAR ERA PADRE DI FAMIGLIA

OMAR ERA ATTREZZISTA 

OMAR ERA TROPPO GIOVANE PER ANDARSENE COSI, IN UN MALEDETTO INCIDENTE STRADALE, IN UNA MALEDETTA SERA D'AUTUNNO.

                                          OMAR CI MANCHERA' LA TUA SIMPATIA.
                                                           OMAR CI MANCHERAI.

CI STRINGIAMO A PAPA' PIERO E A TUTTA LA  FAMIGLIA .

                                                                   CIAO OMAR

9 Novembre 2011

DI FRONTE A TUTTO QUESTO SFACELO :PROPOSTA

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 22:50

LA LIRICA SINFONICA E' PATRIMONIO DELL'UMANITA'. DOPO POMPEI  SOLO L'UNESCO PUO' SALVARE  IL SISTEMA DEI TEATRI LIRICI SINFONICI ITALIANI.

CHIEDIAMO L'INTERVENTO DEI CASCHI BLU DELL'UNESCO A NOSTRA TUTELA.

La Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità, adottata dalla Conferenza generale dell'UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle particolarità di eccezionale importanza da un punto di vista culturale o naturale.
capolavori del patrimonio orale e immateriale dell'umanità sono espressioni della 
cultura immateriale del mondo che l'UNESCO ha inserito in un apposito elenco, per sottolineare l'importanza che esse hanno secondo tale organizzazione. L'UNESCO si è posta il problema di salvaguardare questi capolavori per evitarne la scomparsa, allo stesso modo di come è già stato fatto per i beni materiali.

5 Novembre 2011

Ma quando si dimette?

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:42

Non contenta di aver distrutto il Teatro Carlo Felice , la perla del suo governo  doveva eccellere con la prevenzione dell'alluvione in città.Le cinque terre però  non hanno insegnato niente in queste settimane alla sindaca di Genova.E così adesso ci troviamo a piangere i morti e soprattutto quei bambini che han perso la vita mentre tornavano da scuola nella quale non ci sarebbero mai dovuti andare .
Se ci fosse stato un sindaco responsabile che avesse ascoltato i consigli di tutti i metereologii italiani.
Max rispetto e solidarietà alla città di Genova , ai  pompieri e ai lavoratori del Carlo Felice.

4 Novembre 2011

COSA SUCCEDE AL MAGGIO FIORENTINO ?

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 11:30

21 Ottobre 2011

GRAVE INCIDENTE ALLA SCALA

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 21:40

 MA ce la caveremo AL la GRANDE
anche stavolta !!!!

21/10/2011 ore 21 circa.
Allestimento della "Donna del Lago"di Rossini.
Ricomincia la prova.Ma il Coro non si presenta.
In assemblea, all’unanimità, rifiuta di scendere in palco dopo il grave incidente avvenuto durante un movimento di scena…
Ancora una volta a rischio è la vita del personale. Attimi, e crolla giù una quinta scenografata, colpita a sua volta dal movimento di un altro carico sospeso.
Una maestra collaboratrice è stata sfiorata.
La moltitudine delle opere montate contemporaneamente, super produttività e soprattutto l’incompetenza degli organizzatori della produzione mette a repentaglio la sicurezza dei lavoratori in palcoscenico. Dopo la denuncia all’ASL dei ponti di Turandot siamo di nuovo a sollevare il solito problema noto alle cronache.
Si attenderà il morto per cambiare la dirigenza preposta ad assicurare il regolare svolgimento in sicurezza delle prove e degli spettacoli nel teatro più importante d’Italia?

FERMIAMOLI PRIMA!
SE NON ORA QUANDO?

C.U.B./ INFO Scala

vedi anche i precedenti post su questo argomento.

Turandot, allestimento a rischio crollo

CUB denuncia scarsa sicurezza alla Scala

Turandot alla Scala: Sanzioni dell'ASL per un esposto della Cub.

QUANTO COSTA IL FERRO?

19 Ottobre 2011

LA "NEWFO"DI GALAN, LACRIME E SANGUE AI DIPENDENTI."

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 22:45

 
Indignazione per le dichiarazione di Galan !!

"Gli enti lirici stanno malissimo, sono un lusso che non ci possiamo più permettere"

Il ministro Galan annuncia un tavolo a novembre per rivedere in modo severo le regole "Cambiamo la Fondazione" 
Un tavolo tra presidenti di Regione, sindaci, sovrintendenti degli enti lirici italiani e sindacati per rivedere in modo severo le regole delle Fondazioni. Lo convocherà a novembre il ministro per i beni culturali Giancarlo Galan. In qualche modo in sintonia con la voglia di «Newfo», la nuova Fondazione del sindaco e presidente della Fondazione del Maggio Matteo Renzi e della sovrintendente Francesca Colombo. Perlomeno a detta del direttore del ministero Salvo Nastasi. «I teatri lirici stanno malissimo e occorrerà intervenire: è un lusso che l'Italia non si può più permettere.Siamo già intervenuti a Trieste, dovremmo intervenire a Firenze», aggiunge Galan. Parole che rimbalzano velocemente: Trieste è stato commissariato, Firenze anche? Nastasi chiarisce: «Ma che diavolo», reagisce. «Non pensiamo affatto di commissariare: a Trieste lo ha chiesto il sindaco, a Firenze non ci sono le condizioni per intervenire». Il nuovo teatro alla Leopolda offre un consistente patrimonio, anche per un teatro con un debito consolidato di 27 milioni. Semmai il punto saranno i costi di gestione, che alla Leopolda saranno enormi. Tanto che il sindaco Renzi ha già chiesto un maggiore impegno del ministero. E Nastasi: «Il ministro dice che non lasceremo solo il Maggio, soprattutto quando sono in atto interventi così coraggiosi». Owero, il piano d i risanamento Renzi-Colombo che chiede lacrime e sangue ai dipendenti. ***

19/10/11 REPUBBLICA FIRENZE "CAMBIAMO LA FONDAZIONE"

Fondazioni liriche .Il ministro Galan: "Il Teatro Comunale ha ragione a preoccuparsi" È GIUSTA la preoccupazione per le sorti del Teatro Comunale, l'ha affermato il ministro Galan ieri a Lineapelle: «Lo stato spende ogni anno circa 64mila per ogni dipendente dei teatri lirici: non celo possiamo più permettere. Siamo già intervenuti aTrieste, dove mi hanno chiesto il commissariamento. Dovremo intervenire a Firenze e Bologna non sta benissimo». ***

19/10/11 CORRIERE FIORENTINO MAGGIO. TELECAMERA SUL PALCO, CHIESTA L'ARCHIVIAZIONE PER LA COLOMBO

Maggio Telecamera sul palco, chiesta l'archiviazione per la Colombo Da Roma

«Commissario? No, Bondi starà vicino al teatro» Quella telecamera installata sul palco del Teatro Comunale all'insaputa dei lavoratori aveva fatto infuriare musicisti e tecnici. II motivo era chiaro: l'apparecchio riprendeva quanto si svolgeva sulla scena e nella buca per l'orchestra e rimandava le immagini nell'ufficio della sovrintendente del Maggio Musicale, Francesca Colombo che era finita sotto inchiesta per aver violato l'articolo 4 dello Statuto dei lavoratori, che vieta «l'uso di impianti audiovisivi per finalità di controllo a distanza dei lavoratori». Nei giorni scorsi, la Procura, il pm Francesco Pappalardo, ha chiesto l'archiviazione per estinzione del reato visto che Francesca Colombo ha rimosso la telecamera e ha pagato la multa di 50o euro. L'inchiesta parti a maggio. Lo Statuto dei lavoratori consente l'uso di impianti audiovisivi per «esigenze organizzative e produttive e per la sicurezza sul lavoro» a condizione che vi sia accordo con i dipendenti altrimenti l'ultima parola spetta all'Ispettorato del lavoro. La procedura non fu rispettata dalla sovrintendente. Così l'Ispettorato le ordinò di rimuovere la telecamera, infliggendole una multa. In tal modo il reato si è estinto e si è aperta la strada per l'archiviazione. Intanto ieri c'è chi ha interpretato le dichiarazioni del ministro Giancarlo Galan («I teatri lirici stanno malissimo, occorrerà intervenire. Siamo già intervenuti a Trieste, dovremmo intervenire a Firenze») come l'anticipo del commissariamento del Maggio. Dal Ministero ieri sera hanno precisato che non è così. Che il Maggio —con il piano di risanamento su cui si cerca un accordo coi sindacati, il nuovo auditorium e dopo le promesse del sottosegretario Letta di un finanziamento di 4o milioni per il proseguimento dei lavori —può stare tranquillo. «Il commissariamento non è solo un atto amministrativo — spiegavano da Roma — ma politico. Il ministro ha voluto dire che starà vicino al Maggio e che darà attuazioni alla legge Bondi».
   

15 Ottobre 2011

Lavoratori spettacolo Indignad@s in mobilitazione. Not our debt.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:33

ROMA 15//2011 ORE 15.00  PIAZZA REPUBBLICA ( ESEDRA)

LO SPEZZONE DEL CORTEO DEI LAVORATORI DELLO SPETTACOLO  SI

RITROVA  DIETRO AL CARRO DEL    TEATRO VALLE BENE COMUNE.

LAVORATORI DELLE FONDAZIONI LIRICO SINFONICHE

YOU'RE WELCOME

Cronaca di un lavoratore dello spettacolo.

Quel sabato non dormii la notte, non perchè ero agitato ma perchè lavoravo in teatro.
Alle sei ho smontato e son partito. Ero felice di far qualcosa pensando al futuro dei miei figli, e così son andato a Roma col mio inseparabile sax, col mio sindacato, la C.u.b , i mei amici e ho tentato di suonare con la titubanda . Ho conosciuto pure la Scorribanda , mitica. Ma a un certo punto, un mio caro amico della titu oltre a fischiare insieme al corteo la falange nera che aveva interrotto la musica, nel tentativo di cacciarla , li ha rincorsi col trombone (mi dirà poi che un pischello tutto nero gli aveva dato del fascista). E io dietro preoccupato. Li cacciammo in un vicolo. Con l'aiuto della fiom. Io in verità volevo portare via il mio amico da eventuali rappresaglie. Ma un petardo mi investii . Ho sentito il vuoto e poi un fischio dalle orecchie. Cazzo mi han fregato i timpani, poi ho gridato" son diventato sordo, però mentre pronunciavo le parole , ho capito che non lo ero proprio del tutto. Spaventato sì .La banda si scioglie. Io e alcuni finiamo in un bar . Mi devo consolare. Una vodka? no . Un megamaritozzo alla crema. Ripartiamo . Ritroviamo il resto della banda più giù . All'altezza dei fori imperiali incontro altri compagni ma poi la banda decide di salire verso casa di Scjola .Tanto è gratiss. Da Milano preoccupati i vertici del sindacato chiamano .Vogliono sapere come va . Li rassicuro . La cub è dietro- Mi esortano a restare nel corteo. Ci rimango .Solo tra i suoantori non faccio in tempo a trattenere gli altri .Arriva lo spezzone di prima della fiom . ha un portentoso servizio d'ordine. ma che fa? Dopo il colosseo gira a sinistra . Se ne va . Verso piazza vittorio. E' cambiato il percorso? No se ne vanno solo loro. e il resto del mondo ? Le mamme coi bambini i carrozzini. Tutti verso S.Giovanni." Ma no ! fermi!!" grido per qualche minuto," il corteo ha girato di lì. più avanti ci sono scontri pericolosi, non andate". Niente vanno avanti. Vado avanti anche io con tutti. Consapevole che non c'era più la benchè minima difesa organizzata. Inizio a suonare da solo . "bella ciao". per farmi e far coraggio . Davanti alla ex caserma bruciata in fondo a via Labicana grido insieme agli altri "rispettiamo solo i pompieri" un caro saluto che ho imparato al corteo del g8 a l'Aquila.Mi chiama al cellulare il mio amico trombonista . La Titu è al colosseo . Torno indietro . Giusto uno sguardo al fondo di via merulana verso Saint john. Un fiume di gente . Controcorrente parte alle mie spalle un fuggi fuggi da panico . Gente per terra . Poi un attimo di assestamento. . Io mi rimetto a suonare . E un vecchio si ferma a fianco a me mi incoraggia "bravo sona .sona" Tanti intorno a me si mettono a cantare. Il vecchio compagno mi saluta. E' ritornata la calma . Torno di nuovo verso la titu. Concerto da fermi sullo sfondo del fumo nero da una parte e del Colosseo dall'altra. Alle spalle la casa di Nerone. Mentre passa il corteo che ora si dirige compatto verso il circo massimo, ancora un gruppo di gente coi caschi e le bandiere falce e forchetta . Ancora fischi e bobby che torna contento dagli insulti "aoh' l'ho fatto rosicà a quelli , gli ho detto che" tanto lo sapevo che domani torni in banca a lavorà….." .Chiude il corteo la Cub dignitosi con dietro due camionette dei caramba . 2 in meno a far le cariche.Al fine Una performance di artisti di strada dedicata alla figura degli agenti di borsa .Che mi fa tornare in mente il motivo, il tema per cui siamo tutti là. Finisce coi trader che infila mangiano l'ostia fatta da 50 euro-E' proprio un 'ostia vera,l' assaggio anche io . Bellissimo. Oggi è cambiata l'italia. Felice e confuso andiamo vs. san lorenzo . Il giorno dopo addirittura Cremaschi ha chiesto scusa a nome della Fiom, ai partecipanti.Incredibile ma bello.
Quella sera per Roma il fantasma degli scontri aleggiava ovunque. Scontri a piazza Vittorio e meno male che mentre andavamo in quella direzione la telefonata di Michelone ci rassicurava che non c'erano. Scontri al Verano. Scusa che hai visto dove sono andati gli scontri.? AOH guarda che se me incazzo facciamo gli scontri. Vuoi che te brucio la macchina ? con chiunque si provava a sdrammatizzare. Un supplì, un filetto di baccalà al formula uno . Poi le telefonate degli amici da Milano . tutto bene? e da lì ho capito che il casino era più grande di quanto immaginassi. Ma quanti eravamo quelli belli ? tanto belli e tanti. Il 99%.

14 Ottobre 2011

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 12:50

APPELLO DI AGIS E SINDACATI SU INDENNITA’ DISOCCUPAZIONE ARTISTI
Supplemento 2 al n. 926 13 ottobre 2011

   
La sentenza della Corte di Cassazione (20/05/2010 n. 12355) che ha portato l’Inps a emettere la circolare 105 dell’agosto 2011, con la quale si sancisce l’improprietà della corresponsione dell’indennità di disoccupazione agli artisti, "evidenzia una volta di più l’urgenza di norme di legge che parifichino, in materia di gestione del mercato del lavoro, protezione sociale e diritti, lo spettacolo agli altri settori produttivi, e riconoscano la dignità di lavoratori agli artisti". E' quanto dichiarano i sindacati Slc Cgil,Uilcom Uil, Fistel Cisl e l'Agis, in un appello rivolto alle rappresentanze parlamentari, all'Inps e all'Enpals.

"L’evidente contraddizione – continua l'appello – tra la figura dell’artista, cui evidentemente il punto 5 del comma 1 art.40 del Regio Decreto 1827/35 fa riferimento, e la realtà attuale dell’organizzazione della produzione dello spettacolo e della condizione di lavoro degli artisti, non può essere pagata dai lavoratori con la perdita di quel minimo livello di protezione sociale rappresentato dall’indennità di disoccupazione".

"Per altro, prima della suddetta circolare, la 'definizione' di artisti data dall’Inps, nei suoi messaggi e circolari, appariva certamente più coerente con il profilo lavorativo che caratterizza queste figure: gli artisti non destinatari dell’assicurazione contro la disoccupazione involontaria sono i lavoratori operanti nella più ampia autonomia dei compiti assunti, in quanto espressione personalistica del soggetto, che svolgono la propria attività senza l’apporto dell’imprenditore. E’ evidente che questa interpretazione della figura dell’artista (per quanto oggi superata) è esattamente quella più corrispondente alla ratio del Regio Decreto Legge n.1827 del 1935, convertito in legge n.1155 del 1936. Noi riteniamo quindi che il rigoroso rispetto della legge, e dell’interpretazione della Cassazione, portino a individuare, per via amministrativa, esclusivamente nelle figure 'operanti nella più ampia autonomia dei compiti assunti in quanto espressione personalistica del soggetto ….' coloro ai quali non può essere corrisposta l’indennità contro la disoccupazione involontaria".

"Per quanto sopra siamo a chiedere: 1) che l’Inps riveda la circolare 105 alla luce delle indicazioni fornite dall’ampia platea di rappresentanze sociali e di settore presenti all’incontro del 30 settembre u.s. a Roma; 2) che l'Enpals attivi un tavolo con le parti sociali per la ridefinizione dei codici di riferimento professionali in coerenza con quanto definito dai CCNL; 3) che le forze parlamentari di maggioranza e opposizione procedano rapidamente all’abrogazione del punto 5, comma 1, art.40 del R.D.L. 1827/1935 e all’art. 7 del regolamento di cui al R.D. 7 dicembre 1924 n. 2270; 4) che le stesse forze parlamentari s’impegnino, in stretto contatto con le rappresentanze di settore, alla costruzione di un sistema di welfare specifico per tutte le figure professionali che operano in questo delicato settore".

All'appello aderiscono inoltre: SAI‐Sindacato Attori Italiano ‐SLC CGIL; ANAC–Ass.ne Nazionale Autori Cinematografici; Forum Attori ‐FISTEL CISL; ANAD‐Ass.ne Nazionale Attori Doppiatori; Coordinamento Attori ‐UILCOM UIL; ApT ‐Associazione per il Teatro; SIAM‐Sindacato Italiano Artisti della Musica; Note Legali; Metis Studio Associato; SACT Scrittori Ass.ti Cinema Televisione Italiani; Doc Servizi Società Cooperativa; ASSTeatro‐Ass.ne Sindacale Scrittori di Teatro; Fed.It.Art ‐Federazione Italiana Artisti; SNS – Sindacato Nazionale Scrittori‐CGIL; Articolo 21; ANART‐Ass.ne Naz.le Autori Radiotel. e Teatrali; ARCI‐Ass.ne Ricreativa e Culturale Italiana; Federazione CEMAT ‐Centri Musicali Attrezzati; SNCCI‐Sindacato Naz.le Critici Cinemat. Italiani.

7 Ottobre 2011

Cronaca dal Maggio Fiorentino

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:21

Maggio in concerto, tensioni al Teatro
Mehta: «Con poche luci, ma si suona»

Il Maggio si è affidato ad una ditta esterna per le luci e questo ha scatenato una durissima contestazione. Fino all'ultimo il concerto è stato in bilico. Poi Mehta: «Mi dispiace, si va avanti»

Corriere fiorentino 7 ottobre 2011

Alla fine (con 40 minuti di ritardo) l'orchestra del Maggio musicale comincia a suonare. Lo sciopero di Cgil, Cisl e Uil non ha fermato, giovedì sera, il concerto di Zubin Mehta: «Andiamo avanti – dice il maestro alla platea – senza aver risolto i problemi del teatro e con poca luce». Tanta la tensione fuori dal teatro, dove erano in presidio sindacati e lavoratori che annunciano una denuncia per la presenza di tecnici esterni al loro posto: «Un comportamento anti sindacale». Contestata dal pubblico la sovrintendente Francesca Colombo. La direzione del teatro ha fatto di tutto per non cancellare il programma di ieri, una corsa contro il tempo per garantire le condizioni per andare in scena. La mattina si svolge regolarmente la prova con le scuole, anche se la luce è quella di sicurezza e rimane accesa in platea.

Ma i sindacalisti cominciano a sollevare dubbi sulle presenze in teatro: «L'impressione è che siano stati sostituiti i lavoratori in sciopero con altri esterni al teatro – dice Silvano Ghisolfi della Cgil – sarebbe un atto grave». Ma dal teatro si smentisce: «Sono tutte risorse interne». In giornata aderiscono allo sciopero di Cgil, Cisl e Uil anche i precari del Maggio e la Cub informazione. Invece non incrociano le braccia quasi tutti i membri dell'orchestra: «Un gesto che abbiamo fatto per il pubblico di Firenze – dice Marco Salvadori della Fials – ciò non toglie che anche noi siamo contro questo taglio agli integrativi e chiediamo delle modifiche strutturali importanti. Per questo sciopereremo il 25 ottobre alla prima dell'Affare Makropulos». Nel pomeriggio intorno alle 18 circa 50 lavoratori in sciopero si presentano a teatro. All'ingresso di via Solferino vengono fermati: «Se non timbrate il cartellino non potete entrare», dicono in portineria. «Non fanno entrare neppure i rappresentanti della sicurezza o segretari dei sindacati», protesta Angelo Betti della Cisl.

Il clima diventa rovente quando dall'ingresso arrivano dei tecnici di una ditta esterna e confermano di essere stati chiamati per la serata: «È gravissimo che altre persone siano state chiamate a sostituirci nel giorno dello sciopero», dice Cristina Pierattini della Cgil, che chiama i carabinieri per denunciare la possibile assenza delle condizioni di sicurezza. Volano allarmi e proteste: «Non hanno le password per gestire il sistema di areazione», «Qui si sta giocando con la vita delle persone». La sovrintendente Colombo compare in portineria e poi va via. Si presenta il direttore Caldo che conferma: «I tecnici esterni c'erano anche la mattina». Poi precisa: «Ci sono le condizioni per fare il concerto». Intanto arrivano i vigili del fuoco, come prassi, a fare i controlli prima dell'inizio del concerto. Una lavoratrice si siede per terra davanti alla portineria: «Da qui non passa nessuno» e una folla grida: «Vergogna, vergogna». Salvadori della Fials parla con i lavoratori in protesta, c'è divisione fra loro.

Il maestro Mehta si ferma ad ascoltare i lavoratori: «Con questa spaccatura, meglio non fare il concerto». Applausi. Ci sono anche i carabinieri: «Domani (oggi, ndr) faremo denuncia». Sono le 20.30 e il teatro è pieno (1900 persone paganti). Passano i minuti ma le luci non si spengono. Esce la sovrintendente Colombo: «Mi scuso ma a causa dello sciopero non abbiamo i microfoni – esordisce – abbiamo un problema tecnico e ci vorrà ancora qualche minuto». Dal pubblico partono fischi, qualche applauso e un grido: «Tornatene a Roma». Si attende ancora e dopo 10 minuti entra il maestro Mehta: «Mi dispiace moltissimo, ma senza aver risolto i problemi del teatro e con poca luce, andiamo avanti: faremo il concerto». E scoppiano gli applausi. Poco parte dopo anche la musica, con il pianista Rudolf Buchbinder. Oggi il maestro incontrerà il sindaco Matteo Renzi. Dal senatore Pd Andrea Marcucci arriva un appello al senso di responsabilità dei lavoratori per fugare il rischio commissariamento: «Il taglio agli integrativi è una misura dolorosa ed estrema, imposta però da un debito pesante».

Federica Sanna
06 ottobre 2011(ultima modifica: 07 ottobre 2011)

vedi il video sul corriere

http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/2011/6-ottobre-2011/maggio-sciopero-ma-prima-non-salta-1901742168939.shtml

Provincia di Firenze

PERSONALE ESTERNO AL POSTO DEI LAVORATORI DEL MAGGIO IN SCIOPERO E BARDUCCI CONVOCA IL RAPPRESENTE DELLA PROVINCIA, PRIMICERIO

Il presidente della Provincia di Firenze e l’Assessore al Lavoro, Elisa Simoni. “Si stanno cancellando i diritti fondamentali e ogni forma di dignità”
Il presidente Andrea Barducci ha chiesto un incontro a Mario Primicerio, rappresentante della Provincia di Firenze nel consiglio di amministrazione del Maggio Musicale Fiorentino, per avere notizie in merito ai provvedimenti che sarebbero stati presi per contrastare lo sciopero delle maestranze. “Il ricorso a personale esterno per impedire gli effetti dello sciopero, qualora venisse confermato – afferma Barducci – sarebbe un episodio gravissimo. Saremmo di fronte ad un comportamento antisindacale ancor più grave perché compiuto in seno ad una delle più importanti istituzioni culturali fiorentine”.
“Sul piano dei diritti dei lavoratori – aggiunge l’Assessore provinciale al Lavoro, Elisa Simoni – in Italia è stata avviata una pericolosa parabola discendente, sorretta anche da modifiche normative giustificate ipocritamente dalla crisi, e che mostrano in questi giorni come non mai tutta la loro impotenza e inadeguatezza”.
“Ci auguriamo “– aggiungono insieme Barducci e Simoni – che dalle istituzioni e dai partiti si mettano in atto tutti gli strumenti per fermare una pericolosa deriva anticostituzionale”.

07/10/2011 17.09
Provincia di Firenze

La Nazione Firenze7/10/11

Tensione al Maggio, arrivano i carabinieri

Ditte esterne chiamate a sostituire i lavoratori in sciopero, Cgil Cisl e Uil annunciano un esposto e chiamano le forze dell'ordine. Il concerto va in scena con 40 minuti di ritardo. Fischi alla Colombo

Firenze,  7 ottobre 2011 – Ditte esterne chiamate a sostituire i lavoratori in sciopero, Cgil Cisl e Uil annunciano un esposto per comportamento antisindacale e chiamano i carabinieri. Il concerto del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Zubin Mehta è andato comunque in scena, seppure con 40 minuti di ritardo.


Allo sciopero di ieri  non ha aderito il sindacato Fials, al quale sono iscritti gran parte degli orchestrali: i professori d'orchestra si sono infatti presentati al lavoro mentre tecnici e personale di sala aderenti ai sindacati confederali hanno manifestato davanti al teatro. Non sono mancati momenti di confronto teso tra musicisti e tecnici: ''Oggi sostituiscono noi, domani potranno farlo con voi''.

 

Fischi e grida di 'vergogna' ai dirigenti al loro arrivo in teatro: alcuni di loro, ha raccontato un sindacalista, si sono messi a lavorare al posto degli scioperanti. ''Hanno chiamato una ditta specializzata di elettricisti ed un'altra ditta che fornisce personale di sala, il cui numero è però insufficiente e gli 'esterni' non sono in grado di garantire la sicurezza'', ha aggiunto.

Quando Mehta è arrivato ha parlato con i lavoratori e subito dopo ha detto che forse ''è meglio non fare il concerto''. Poi l'annuncio dato dalla sovrintendente Francesca Colombo sul palcoscenico che lo spettacolo ci sarebbe stato. Poco dopo ha preso la parola Mehta: ''Mi dispiace moltissimo, ma anche senza aver risolto i problemi del teatro, con poca luce, faremo il concerto'', ha detto il maestro che oggi  dovrebbe incontrare il sindaco Matteo Renzi.

CRONOLOGIA DEGLI ULTIMI GIORNI

Maggio, l'ultimatum «Sciopero pronto» Gli stipendi slittano ancora. Il piano di rilancio e il rebus dei crediti I sindacati: entro il 7 tavolo con Regione, Provincia, Comune.

Corriere Fiorentino 4 -10-11

Oppure… Venti di guerra I compensi di settembre arriveranno dopo metà ottobre. II nodo della fiducia alla Colombo Ancora ritardi per gli stipendi dei lavoratori del Maggio musicale. Ed è ancora bufera per il teatro. Una lettera della direzione informa i sindacati e i dipendenti che «l'erogazione del mese di settembre non potrà avvenire che, presumibilmente, dopo il 15 ottobre». Colpa, questa volta, «del ministero del Tesoro» che a sua volta non ha erogato ancora la tranche del fus di 7,6 milioni di euro. E le sigle sindacali, che sfiduciano la sovrintendente Francesca Colombo, vanno alla guerra: «Diamo l'ultimatum del ottobre: se entro quella data non sarà creato un tavolo fra Regione, Provincia e Comune, come abbiamo chiesto senza risposta, siamo pronti a scioperare». La situazione del Maggio è sempre più complessa: «Le fondazioni bancarie non danno credito — chiarisce l'assessore Rosa Maria Di Giorgi, chiamata in Consiglio a rispondere a una domanda di attualità del consigliere Tommaso Grassi — finchè non gli sarà dato un piano economico credibile». L'assessora riporta comunque le assicurazioni della sovrintendente Francesca Colombo: «Ci ha detto che sta premendo sul ministero per l'erogazione del contributo al teatro e la difficoltà nei pagamenti si risolverà nel giro di qualche giorno». «Non abbiamo motivi per dubitarne — ribatte il consigliere Grassi — ma se devono essere impegni precisi e non solo promesse verbali, lo si scriva nero su bianco». Lei ribatte: «Non è compito dell'amministrazione, se la sovrintendente non l'ha fatto, sarà mia premura chiederle di farlo». In Consiglio comunale era presente anche una rappresentanza dei lavoratori del Maggio musicale: «Ci sentiamo raccontare la solita barzelletta sui pagamenti — dice Angelo Betti della Cisl — il problema è un altro: a settembre abbiamo chiesto l'apertura di un tavolo a Regione, Comune e Provincia, ma non abbiamo avuto risposta». Il rapporto dei sindacalisti con la sovrintendente Francesca Colombo è sempre più teso: «L'amministrazione insiste a parlare con la sovrintendente e non avviare una trattativa — continua Betti — ma Colombo ha dimostrato di non essere in grado a tenere un tavolo sindacale. Per noi è una completa sfiducia nei suoi confronti». «Gli enti locali facciano un piano di lungo periodo insieme a noi sindacati», aggiunge Silvano Ghisolfi della Cgil. Le riduzioni sull'integrativo non sembrano la strada da percorrere: «La nostra riduzione per i lavoratori sarà oltre il 20% a seconda delle posizioni, mentre per i dirigenti sarà facoltativa», dice Betti furioso. Altra questione è quella della busta paga: «Abbiamo chiesto al teatro che ci venisse data la busta paga di settembre, nonostante non siano ancora arrivati i pagamenti — dice Ghisolfi — un modo per dare la possibilità, magari a chi ha un mutuo, di dare una garanzia alle banche e in ogni caso avere una certezza sul pagamento. L'azienda non ci ha risposto neppure su questo». I sindacati sembrano non essere più disposti a tollerare: «Se non avremo risposte sull'apertura del tavolo con gli enti, andremo allo sciopero». «Ancora una volta — commenta il Pdl — chi è alla guida non è stato in grado di garantire gli stipendi ai dipendenti».

—————————————————————————————————————————————————–

Duccio Tronci da Il Nuovo Corriere di Firenze

Sembrava che ad arrivare fosse una bella notizia per i lavoratori del Maggio. Erano stati convocati dalla dirigenza alle 10 di ieri mattina: i soldi che si attendevano dal Fondo unico per lo spettacolo – provenienza Roma – erano appena entrati nelle casse della Fondazione. Sarebbe stato dunque possibile pagare gli stipendi di settembre ai musicisti così come al personale tecnico-amministrativo, anche se in ritardo di diversi giorni rispetto alla data prevista. Un sospiro di sollievo, insomma, al quale poi, però, è seguita una doccia fredda, anzi gelata: se i lavoratori avessero “preteso” subito la busta paga questa sarebbe arrivata con una decurtazione del 30%, unilaterale e definitiva, decisa dal Cda dell’azienda.

La cura dimagrante del Maggio è prevista con questo menu fino alla fine dell’anno. E così gli oltre 300 dipendenti passeranno guai seri. Soprattutto quelli (e sono la maggioranza) che percepiscono uno stipendio normalissimo da 1.200-1.300 euro: da ora in poi dovranno tirare avanti con 8- 900 euro. Una bella grana per loro, soprattutto se, com’è accaduto questa volta, i soldi sono arrivati pure in ritardo. E’ così che l’ente lirico-sinfonico vuole tagliare, rientrando a bilancio di 2,3 milioni per il 2011 e di 4,1 nel 2012: “Eppure la sovrintendente Francesca Colombo ci aveva parlato di una riduzione media del 6% sottolinea Angelo Betti della Cisi – questa è una cosa fuori dalla legge, siamo letteralmente sconcertati perché questa scelta, tra l’altro, pesa tantissimo sulle famiglie”. L’accusa che formula la dirigenza del teatro ai sindacati è la mancanza di una proposta alternativa per ridurre i costi di un ente che ad andare avanti in queste condizioni non ce la fa più “Non è vero, noi la nostra proposta l’abbiamo fatta – sottolinea Betti – e tra l’altro prevede l’intensificazione dell’attività e l’apertura al pubblico popolare, riducendo il costo dei biglietti per alcune rappresentazioni”.
Invece l’imperativo pare essere quello di tagliare solo sul personale: “Invece a noi risulta che i dieci dirigenti della Fondazione costino circa un milione l’anno”, conclude il sindacalista Cisl.
Intanto, a confermare la linea intrapresa ci ha pensato ieri lo stesso sindaco Matteo Renzi: “Il Maggio musicale fiorentino ha un debito, ereditato, di 27 milioni” e quindi “se non si fa niente questa è una macchina lanciata a tutta velocità contro il muro. Noi stiamo cercando di frenare e di rimetterla in carreggiata: spero che i dipendenti e soprattutto i sindacati lo capiscano”. “Noi vogliamo risanarli – ha aggiunto – ma per farlo è impensabile che tutti i giorni i dipendenti siano disponibili a lamentarsi e non a mettersi in gioco. Molti di loro – ha proseguito – hanno capito la drammaticità del problema e ci stanno dando una mano; una minoranza continua a fare polemica ogni giorno. In questa situazione di difficoltà o tutti fanno un sacrificio oppure qualcuno, per non dire tutti, va a casa”.
I sindacati, in attesa del tavolo sulla crisi alla quale da tempo attendono di sedersi insieme a Regione, Provinda e Comune, sono stufi di sopportare ed hanno convocato per oggi alle ore 12.30 un’assemblea al Teatro comunale, in vista, quasi inevitabile, c’è anche uno sciopero.

Notizie correlate:

  1. Maggio musicale, De Zordo: “Ritardo inaccettabile, pressioni indebite e salute a rischio per i lavoratori”
  2. Nucleare, Maggio fiorentino costretto in Giappone, De Zordo: “Inquietanti le testimonianze dirette”
  3. L’orchestra suona mentre la centrale esplode. Riportiamo a casa il Maggio Fiorentino
  4. “Scappi dal terremoto? Perdi il lavoro”. L’inaccettabile ricatto del Maggio Fiorentino
  5. Nucleare e Maggio Fiorentino, Da Renzi informazione superficiale

Stampa questo articolo solo se necessario

————————————————————————————————————————————————–

I sindacati del teatro: integrativo cancellato. Per l'azienda dei bus un'offerta di trattativa con prepensionamenti e meno riposi Stipendi con taglio, bufera al Maggio

Corriere Fiorentino 5-10-11

E all'Ataf la svolta arti privati di Renzi
Doppia partita per Palazzo Vecchio: Ataf e Maggio. Per l'azienda del bus il sindaco fa un'offerta che contiene prepensionamenti e meno riposi. In cambio niente privatizzazione. Al Maggio invece è bufera: gli stipendi sono arrivati, ma ora c'è il rischio che siano erogati con tagli. I sindacati accusano: integrativo già cancellato. Alta tensione. L'orchestra ha sospeso le prove. Oggi l'assemblea. A PAGINA 4 Bozza, Sanna Strappo Maggio C'è lo stipendio, non l'integrativo Tensioni all'annuncio del direttore Stop alle prove, e oggi l'assemblea Una buona e una cattiva notizia per i lavoratori del Maggio musicale. La prima: arriv nelle casse della Fondazione la tranche del Fus da 7,8 milioni di euro, attesa per pagare gli stipendi. La seconda: la direzione intende far partire subito i tagli agli integrativi, dal 20 al 30% in quattro mesi. Ieri è stata un'altra giornata tesissima in teatro, con l'interruzione della prove d'orchestra con il maestro Zubin Mehta e la rabbia dei sindacati per la riduzione. Mentre il sindaco Renzi chiarisce: «Il Maggio musicale ha un debito ereditato, se non si fa niente è una macchina lanciata a tutta velocità contro il muro. Noi stiamo cercando di rimetterla in carreggiata, ma per farlo è impensabile che tutti i giorni i dipendenti del Maggio siano disponibili a lamentarsi e non a mettersi in gioco». Oggi si terrà l'assemblea dei lavoratori a cui sono invitati sindaco e Cda. Dopo l'annuncio pochi giorni fa di un nuovo ritardo nei pagamenti degli stipendi, ieri mattina il direttore Caldo ha incontrato i sindacati per una comunicazione: «Ci ha detto che i soldi del ministero sono arrivati — racconta Angelo Betti della Cisl — ma per il pagamento degli stipendi avremmo dovuto aspettare fino alla prossima riunione del Cda (prevista per il 7 ottobre, ndr), altrimenti sarebbero stati erogati subito ma con il taglio degli integrativi». Ma sembra più che probabile che anche dopo il 7 gli stipendi arriveranno senza integrativo. Le parole di Caldo hanno mandato su tutte le furie i sindacalisti: «Era ancora in corso una trattativa sugli integrativi e d'imperio è stata presa una decisione» dice Silvano Ghisolfi della Cgil. Dopo poco è arrivata la sovrintendente Francesca Colombo, che ha sottolineato di non aver avuto una controproposta da parte dei sindacati; dal teatro si fa sapere anche che la direzione aveva dato come termine ultimo della trattativa il 28 giugno scorso. «Abbiamo fatto le nostre proposte senza avere risposte —chiosa Betti — abbiamo chiesto il tavolo di garanzia con Comune, Provincia e Regione, e di spalmare i risparmi sugli stipendi nel triennio». Da parte sua Renzi ha precisato: «Noi siamo disposti ad aprire tutti i tavoli, ma poi bisogna prendere qualche decisione». Il teatro prevede di far rientrare circa 2,3 milioni di euro nel 2011, secondo il piano Colombo. La notizia dei tagli agli integrativi ha fatto il giro del tea *** tro, fino ad arrivare all'orchestra che era intenta nelle prove con il maestro Mehta. La musica si è interrotta bruscamente e gli orchestrali hanno chiesto di parlare con la sovrintendente. Nuovo round, col maestro Mehta ha cercato di mediare: «La sovrintendente ha dato la sua versione dei fatti, accusandoci di non aver portato le nostre proposte —racconta Ghisolfi — ha detto che il Maggio chiuderà se non vengono fatti questi sacrifici». I sindacati precisano: «Noi siamo disposti a venire incontro al teatro anche economicamente ma con un piano spalmato su più anni, non in 4 mesi. Gli integrativi non sono privilegi.

———————————————————————————————————————–

Via subito la sovrintendente e il cda del Maggio Fiorentino
Sinistra Ecologia Libertà aderisce allo sciopero indetto dai Sindacati
La decisione unilaterale del CDA del Maggio Fiorentino di non pagare gli integrativi ai dipendenti
appare ancora una volta come il tentativo di far pagare ai lavoratori la crisi di una realtà
importante per la nostra città.
Ancora una volta non è stato accettato il confronto con i lavoratori e le loro rappresentanze
sindacali; uno scenario già visto, che vede protagonista quella ideologia che intende negare ai
sindacati il ruolo di rappresentanza sociale e del mondo del lavoro.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ sostiene le decisioni prese dall’Assemblea CGIL CISL UIL dei
lavoratori del Maggio; in particolare la richiesta di dimissioni del CDA che ha manifestato una
completa incapacità di gestione dell’emergenza,negando il rapporto con le parti sociali, scaricando
esclusivamente sui dipendenti nefandezze economiche da altri determinate.
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ aderisce convinta allo sciopero indetto da CGIL CISL UIL per i
giorni 6, 14 e 18 ottobre e auspica l’apertura di un tavolo di confronto tra Comune di Firenze ,
Provincia e Regione Toscana per sviluppare un nuovo piano per il futuro del Maggio Fiorentino,
una risorsa culturale importante per Firenze.

Il Coordinamento Provinciale di
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
Firenze 5 ottobre 2011

4 Ottobre 2011

Per favore, domani, un minuto di silenzio prima di aprire il sipario.

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 20:49

Barletta, i parenti delle vittime
"Lavoravano senza contratto"

Al lavoro in nero: le cinque operaie morte nel crollo della palazzina non avevano contratto. "Lo facevano per sopravvivere". "Prendevano 4 euro l'ora". Sul caso indaga la guardia di finanza che ha acquisito le documentazioni fiscali del laboratorio tessile.

La strage annunciata  di lavoratrici , donne, madri colpevoli di voler per portare un po' di pane a casa .
Una storia dell'ottocento? 
No è la tragica realtà di questa lurida Italia e il dolore  insopportabile del nostro amato e martoriato sud.

Quando il diritto del lavoro va a farsi fottere, quando Marchionne, la confindustria, il governo ci vogliono
schiavi come queste povere donne, il palazzo che crolla è metafora dell'italia che fa  strage  di tutti i lavoratori .

Questa strage, è la nostra strage.
Questo dolore è il nostro dolore.
Indignazione. Rabbia.
 
 E il nostro silenzio prima di aprire il sipario.
 

28 Settembre 2011

Coordinamento metropolitano verso il 15 ottobre

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:40

Mercoledì 28 settembre ’11 – Milano

   276457_217223788318602_1929930437_n Il 15 ottobre le moltitudini d’Europa e del Mediterraneo scenderano in piazza per protestare contro le politiche d’austerità imposte dagli speculatori internazionali e dalle istituzioni economiche (FMI, BCE, ECOFIN) che li sorreggono.
In quella giornata scenderemo in piazza a Roma contro la finanziaria e  le politiche di precarizzazione del governo che colpiscono per l’ennesima volta lavoratori, precari, migranti, disoccupati e pensionati.
Lo faremo con le più diverse modalità, con determinazione, dicendo che non ci rappresenta nessuno, che non pagheremo un debito che non abbiamo contratto e che non abbiamo nulla da difendere ma tutto da conquistare.
Per discutere dei contenuti, della preparazione della giornata del 15  ottobre e le sue declinazioni sui territori metropolitani milanesi nei giorni precedenti ci vediamo mercoledì prossimo 28 settembre alle ore 21.00 in un’unica assemblea presso l’Arci Corvetto, via Oglio 21 Milano.

15 ottobre giornata globale contro l’austerity: dal diritto all’insolvenza allo sciopero precario

Il 15 ottobre è stata lanciata una giornata, a carattere europeo, di mobilitazione contro l’austerity e le politiche neoliberiste, assunte come strategiche dalla Commissione europea e dalla BCE e peraltro responsabili dell’ultimo pesante ciclo di crisi globale e finanziaria che le banche e le grandi lobby hanno scatenato contro la cittadinanza tutta.Prosegui la lettura »

 La CUB, su iniziativa degli indignad@s spagnoli, ADERISCE ALLA GIORNATA DI MOBILITAZIONE EUROPEA E INTERNAZIONALE del 15 OTTOBRE – Non è tollerabile la distruzione sociale e democratica che ci viene imposta con il ricatto del debito, dal governo Italiano, dalla B.C.E, dal F.M.I, dalle banche, dalla finanza, dalle multinazionali, da pochi gruppi di privilegiati.

La Costituente dello sciopero precario: Bologna 24-25 settembre

  Domenica 25 settembre – ore 10.30
VAG61 – via Paolo Fabbri 110 (Bologna)

Siamo i precari e le precarie che si ritrovano da mesi negli Stati generali della precarietà, e che da gennaio stanno preparando uno sciopero precario, uno sciopero dentro e contro la precarietà che dimostri che se ci fermiamo noi si blocca il paese. Abbiamo intrapreso questo cammino con le mobilitazioni per il diritto all’insolvenza, la partecipazione allo sciopero dei migranti e alle battaglie contro il razzismo istituzionale, la Mayday di Milano, l’agitazione dei precari dell’editoria al Salone del libro di Torino, l’attività dei Punti San Precario, le giornate di piazza contro Brunetta, l’occupazione del teatro Valle a Roma, le mobilitazioni in Val di Susa e quelle studentesche dello scorso autunno, l’assemblea del 10 ottobre a Roma in difesa dei beni comuni. Il 23 luglio, a Genova, ci siamo incontrati per rilanciare questo percorso e per affermare, verso lo sciopero, il punto di vista precario.

Prosegui la lettura »

Il punto di vista precario e la Global Revolution* Il 15 Ottobre tutti a Roma!

  Il punto di vista precario e il 15 Ottobre.
Da Genova, il 23 luglio, avevamo scritto che avremmo partecipato all’hub meeting proposto da Democracia Real Ya dal 16 al 18 prossimi a Barcellona contribuendo così alla “preparazione della giornata di mobilitazione globale del 15 ottobre, quando scenderemo in piazza contro le politiche di austerity, a partire dalla legge di bilancio appena approvata e contro la gestione autoritaria e bipartisan della crisi che i poteri finanziari e i governi trasversali del neoliberismo ci vorrebbero imporre nel silenzio”. E scrivevamo, anche, che in autunno avremmo lanciato “una campagna popolare di respiro europeo per il diritto al reddito incondizionato e di base, che ridia voce alle rivendicazioni delle generazioni precarie”. Soprattutto, annunciavamo che ci saremmo rivisti “il 24 e il 25 settembre a Bologna per la Costituente dello sciopero precario, una grande assemblea aperta a tutti i lavoratori e le lavoratrici, nativi e mi granti, così come a movimenti, sindacati, attivisti”, per “discutere insieme di come riprendere in mano e rinnovare la pratica dello sciopero nell’era della precarietà”, su obiettivi chiari: “un reddito di esistenza incondizionato; un nuovo welfare basato sui diritti e sull’accesso a servizi e beni comuni materiali e immateriali; il diritto all’insolvenza; la rottura del legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro”.
Prosegui la lettura »
 

14 Settembre 2011

NUOVO CUD. RECUPERO DEFISCALIZZAZIONE STRAORDINARI E PRODUTTIVITA’. MOD.730/2011 INTEGRATIVO.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 13:57

Modello-730-2011-Scadenza-termine-presentazione
SE IL VOSTRO DATORE DI LAVORO, NEL NOSTRO CASO SPECIFICO, LA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA VI HA CONSEGNATO UN NUOVO CUD, AVETE LA POSSIBILITA' DI OTTENERE IL RIMBORSO DELLA DEFISCALIZZAZIONE AL 10% DEGLI STRAORDINARI E PRODUTTIVITA’ DEGLI ANNI 2008,2009,2010.

DOVETE FARE UN NUOVO 730 INTEGRATIVO 2011.

PRESENTATEVI AL CAF CON:
IL NUOVO CUD 2011, IL VECCHIO CUD 2011 E GLI ULTIMI 3 MOD 730 DELL' ANNO 2011(REDDITI 2010), 2010(REDDITI 2009), 2009( REDDITI 2008).

CHI NON AVESSE FATTO IL 730 IN UNO DI QUESTI ANNI, PORTI IL RELATIVO CUD.

IL SERVIZIO C.A.F.EFFETTUA IL RECUPERO DEI REDDITI PER LA DEFISCALIZZAZIONE, ANCHE PER IL LAVORATORE CHE HA FATTO PRECEDENTEMENTE IL MOD.730 2011 ALTROVE.
IN QUESTO CASO NEI MOD.730 SUDDETTI CI DEVE ESSERE LO STESSO SOSTITUTO D’IMPOSTA ,OVVERO BISOGNA AVERE AVUTO LO STESSO DATORE DI LAVORO NEGLI ANNI PRESI IN CONSIDERAZIONE.

******* ATTENZIONE *******

BISOGNA RIFARE IL NUOVO 730 ENTRO SETTEMBRE 2011

IL CAF DELLA CUB E' DISPONIBILE PER TUTTI IN:
VIALE  LOMBARDIA 20 MILANO MM2 PIOLA  DALLE 9,30 ALLE 13.00 E DALLE 14,30 ALLE 18.00.
COSTI SERVIZIO : 20 €

logo CUB
CONFEDERAZIONE CUB/INFO TEATROALLASCALA

Fisco: Cud, come recuperare la detassazione degli straordinari

Alcuni lavoratori dipendenti, in questi giorni( in Scala grazie alle diverse pressioni fatte al datore di lavoro da parte della Cub e da " altri sindacati") hanno ricevuto un nuovo Cud (Certificazione Unica dei Redditi), che riporta tutti i redditi percepiti nel corso del 2010. Un suo esame attento, da parte dei diretti interessati, può consentire di recuperare dei soldi. Ciò è possibile grazie alla risoluzione n. 83/2010 dell'Agenzia delle Entrate, la quale ha ritenuto applicabile, anche retroattivamente, la detassazione degli straordinari e del lavoro notturno, per tutto il triennio che va dal 2008 al 2010.

Il beneficio deriva dal fatto che la legge Finanziaria 2010 aveva prorogato, per il 2009 e il 2010, l’applicazione della tassazione agevolata al 10 per cento, già prevista per il 2008, alle somme erogate "in relazione ad incrementi di produttività, innovazione ed efficienza organizzativa ed altri elementi di competitività e redditività legati all'andamento economico dell'impresa". Lo speciale regime di tassazione è applicabile sia agli straordinari, sia al lavoro notturno, purché entrambi siano motivati da un incremento di produttività. Come riscontro a riguardo, è sufficiente una dichiarazione dell’impresa. La detassazione era stata sospesa dai sostituti d'imposta (le aziende), perché era ritenuta non più concedibile, prima dell'interpretazione fornita dall'Agenzia delle Entrate.

Per i redditi del 2010, è la stessa azienda, a dover applicare l'aliquota agevolata del 10 per cento, mentre, per il 2008 e il 2009, deve provvedere il lavoratore, utilizzando le informazioni che l'azienda stessa indica nel Cud, alla sezione "somme erogate per l'incremento della produttività del lavoro" (casella 93 del Cud). Analizzando le buste paga dal secondo semestre del 2088 in poi, si deve accertare la presenza di eventuali compensi ai quali è applicabile il 10 per cento di tassazione, al posto della tassazione ordinaria (con aliquota in base allo scaglione di reddito) e delle addizionali regionali e comunali dell'irpef. Ma bisogna considerare anche i limiti d'applicazione. Per il 2008, l'importo massimo detassabile era di 3.000 euro, mentre, per gli anni successivi, il tetto massimo è 6.000 euro. E c'è pure un limite legato al reddito. Per il 2008 era di 30.000 euro l'anno, e per i due anni seguenti di 35.000.

Per ottenere il riconoscimento del credito, è necessario riportare i dati nel modello 730. L'agevolazione è riservata ai lavoratori dipendenti del settore privato, titolari di contratto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato.

p { margin-bottom: 0.21cm; }

4 Settembre 2011

CORPO MASCHERE TEATRO ALLA SCALA: CHIEDIAMO SOLO DIRITTI

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:03

Siamo il Corpo Maschere del Teatro alla Scala, coloro che
Vi mettono a Vostro agio per poter assistere agli spettacoli, accompagnandoVi ai posti e garantendo la Vostra sicurezza. Noi ci occupiamo di prevenire e risolvere tutti i piccoli e grandi inconvenienti che non permetterebbero al Teatro alla Scala di assicurare quella qualità ed eccellenza di cui può menar vanto e delle quali l’intera città di Milano è giustamente orgogliosa.
Molti di noi studiano o lavorano con contratti a termine di ogni genere, precari e sot-
topagati, e quindi per noi il lavoro di “maschera a prestazione” al Teatro alla Scala rap-
presenta, nonostante la sua estrema flessibilità, un introito a suo modo vitale con il
quale pagarci tutto: studi, affitti e spese essenziali per andare avanti.
Noi, “L’Immagine” del Teatro alla Scala ormai da tanto tempo, chiediamo di poter otte-
nere un contratto che ci assicuri i diritti minimi, quali infortunio, malattia, equo salario
e stabilità lavorativa a riconoscimento dell’elevata professionalità che giornalmente, da
anni, prestiamo al Teatro alla Scala e al suo Pubblico.
E’ a questo scopo che, ormai da un anno, vanno avanti trattative sindacali fino a questo
momento infruttuose. Così in occasione della pausa estiva (non si possono chiamare ferie in quanto veniamo LICENZIATI all’ultimo spettacolo di luglio) si era concordata una tregua nelle trattative, con l’assicurazione da parte della Fondazione che non sarebbe cambiata la tipologia contrattuale al momento del nuovo contratto a settembre. Con nostra grande sorpresa invece non solo il contratto proposto è cambiato, ma è anche peggiorativo addirittura subordinando la sua firma alla dichiarazione di dati personali da
parte del lavoratore in assoluta violazione dello Statuto dei Lavoratori. Infine, fatto forse più grave di tutti, la direzione non ha rinnovato il contratto ad alcuni di noi.
Purtroppo la strategia della direzione appare chiara: ridurre quella parte di organico
che può aspirare a condizioni contrattuali più solide in virtù degli anni spesi in teatro,
per sostituirlo, forse, con un organico sottoposto a forme contrattuali più deboli e
flessibili. Non solo salario basso e pochi diritti, ma precari a vita!
Per tutti questi motivi chiediamo al Teatro alla Scala di sospendere questa scelta
sciagurata, sintomo di rapporti sindacali ormai completamente deteriorati, e di riprendere le trattative per la stabilizzazione.
Al Pubblico chiediamo solidarietà al fine di preservare la qualità del servizio, possibile
solo conservando i numeri in organico, e adesione alle forme di mobilitazione che saremo
costretti a effettuare per difendere i nostri diritti

Buon Concerto
Corpo Maschere Teatro alla Scala

Il volantino sarà distribuito dal Personale di Sala al Pubblico, al momento dell'ingresso il giorno 4 settembre.

31 Agosto 2011

L'INPS cancella il sussidio di disoccupazione agli artisti dello spettacolo.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 19:29

         A seguito di una sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 20 maggio 2010 n. 12355, l’INPS ha emanato la Circolare numero 105 del 05-08-2011 con la quale – in sostanza – chiarisce che un nutrito gruppo di lavoratori dello Spettacolo “deve ritenersi escluso dall’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, sia con riferimento all’indennità di disoccupazione a requisiti normali che con riferimento all’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti“. 

Alla circolare INPS è allegato un elenco – predisposto dall’ENPALS – delle categorie di lavoratori esclusi dall’assicurazione e dalla prestazione; tale esclusione opera sia per i requisiti normali che per i requisiti ridotti.

L’esclusione di tali lavoratori dall’assicurazione obbligatoria contro la dispoccupazione involontaria è stabilita in base a norme piuttosto datate ma tuttora in vigore (nella circolare si trovano tutti i riferimenti alle fonti normative); in tali norme viene individuato come escluso dall’obbligo “il personale artistico, teatrale e cinematografico” con la successiva precisazione che da tale gruppo sono esclusi i lavoratori “che al teatro o al cinematografo prestano
opera la quale non richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica”.

Ne consegue che il personale artistico, teatrale e cinematografico che presta opera che richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica è quindi escluso dall’obbligo assicurativo.

Naturalmente l’esclusione dall’assicurazione obbligatoria comporta anche il mancato diritto alla prestazione. Quindi i molti lavoratori di questo settore che beneficiavano annualmente dell’indennità di disoccupazione si troveranno d’ora in poi privati di questo assegno.

La sentenza della Corte di Cassazione inoltre precisa che l’erroneo versamento (in quanto non dovuto) del contributo contro la disoccupazione non è presupposto per costituire il diritto all’indennità. Come a dire: “se anche è stato versato il contributo che non era dovuto, non si avrà diritto in ogni caso all’indennità”; viene però da chiedersi come mai tale affermazione non sia stata fatta al momento del versamento del contributo, ma venga fatta nel momento in cui si tratta di erogare le indennità…..

Conseguentemente, questo personale, nelle denunce UNIEMENS dovrà essere inquadrato nell’elemento con il valore “10” che identifica i “Lavoratori non soggetti al contributo per l’assicurazione contro la Disoccupazione(DS)”.

Di seguito i links per accedere ai documenti: Vai alla Home Page

Circolare INPS numero 105 del 05-08-2011

Circolare INPS numero 105 del 05-08-2011 Allegato numero 1

Altri link

Bye Bye Sussidio!

Bye Bye Sussidio!

Con la circolare 105 del 5/08/2011 l’Inps dice addio una volta per tutte al sussidio di disoccupazione per gli artisti dello spettacolo, unica categoria a non godere di un beneficio garantito per legge a tutti i lavoratori (tranne a noi). Tutto questo con il…

30 agosto 2011   blog: studio28.t

la circolare

Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
Circolare numero 105 del 05-08-2011


Direzione Centrale Entrate
Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito
Roma, 05/08/2011
Circolare n. 105
Ai Dirigenti centrali e periferici
Ai Direttori delle Agenzie
Ai Coordinatori generali, centrali e
   periferici dei Rami professionali
Al Coordinatore generale Medico legale e
   Dirigenti Medici
e, per conoscenza,
Al Presidente
Al Presidente e ai Componenti del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza
Al Presidente e ai Componenti del Collegio dei Sindaci
Al Magistrato della Corte dei Conti delegato all'esercizio del controllo
Ai Presidenti dei Comitati amministratori
   di fondi, gestioni e casse
Al Presidente della Commissione centrale
   per l'accertamento e la riscossione
   dei contributi agricoli unificati
Ai Presidenti dei Comitati regionali
Ai Presidenti dei Comitati provinciali
Allegati n.1
OGGETTO:
Indennità di disoccupazione ordinaria con requisiti normali e con requisiti ridotti ai Lavoratori dello Spettacolo
.
SOMMARIO:
 Premessa
1. Fonti normative dell’obbligo assicurativo contro la disoccupazione involontaria – lavoratori dello spettacolo
2. Sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 20 maggio 2010 n. 12355.
3. Istruzioni operative
Premessa.
 
La sentenza della Suprema Corte di Cassazione n. 12355  del 20 maggio2010 hariaffermato alcuni principi in materia di assicurazione contro la disoccupazione e di indennità di disoccupazione ai lavoratori dello spettacolo.
Con la presente circolare, scaturita da ulteriori approfondimenti nonché dal confronto con l’ENPALS e con le parti sociali interessate, si intende fornire un riepilogo del quadro normativo e indicazioni atte a superare residue incertezze.
 
1. Fonti normative dell’obbligo assicurativo contro la disoccupazione involontaria – lavoratori dello spettacolo
 
L’assicurazione contro la disoccupazione involontaria è disciplinata, quanto all’individuazione degli assicurati, dalle disposizioni recate dal R.D.L. 4 ottobre  1935 n. 1827, convertito, con modificazioni, nella legge 6 aprile 1936, n. 1155, nonché dal Regolamento di cui al R.D. 7 dicembre 1924 n. 2270 (Approvazione del Regolamento per l’esecuzione del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3158, concernente provvedimenti per l’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria), da considerarsi vigente ai sensi di quanto disposto dall’art. 140 del citato R.D.L. n. 1827 del 1935.
Al riguardo, l’art. 37, comma 1, del R.D.L. n. 1827 del 1935 dispone l’obbligatorietà di tale assicurazione nei confronti di tutti coloro i quali “…
prestino lavoro retribuito alle dipendenze di terzi
”.
In linea generale, quindi, l’assicurazione contro la disoccupazione involontaria è obbligatoria per tutti i lavoratori subordinati.
Peraltro, il successivo art. 40 del medesimo R.D.L, esclude dalla predetta assicurazione alcune categorie di lavoratori subordinati.
In particolare, tale norma dispone che “
Non sono soggetti all’assicurazione obbligatoria per la disoccupazione involontaria: (…) 5) il personale artistico, teatrale e cinematografico
”.
La definizione di personale artistico è quella recata dall’art. 7 del regolamento di cui al R.D. n. 2270 del 1924, secondo cui “
Non sono considerati appartenenti al personale artistico, così teatrale come cinematografico, agli effetti dell’art. 2, n. 5, del R.D. 30 dicembre 1923, n. 3158
[recepito poi nell’art. 40, n. 5 del R.D.L. n. 1827 del 1935]
, tutti coloro che al teatro o al cinematografo prestano opera la quale non richieda una preparazione tecnica, culturale o artistica
”.
 
Secondo la normativa sopra richiamata, pertanto, anche i lavoratori dello spettacolo – intendendosi per tali quelli assicurati obbligatoriamente all’ENPALS ai fini pensionistici ed attualmente individuati dai due  Decreti Ministeriali del  15 marzo 2005 emanati dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze – sono soggetti all’assicurazione contro la disoccupazione involontaria, purché prestino la propria opera in qualità di lavoratori subordinati, ai sensi dell’art. 37 del R.D.L. n. 1827 del 1935.
Fanno eccezione i lavoratori dello spettacolo che, seppure lavoratori subordinati, siano da considerarsi artisti, secondo la definizione desumibile dal combinato disposto dell’art. 40, n. 5 del citato R.D.L. n. 1827 del 1935 e dall’art. 7 del RD n. 2270 del 1924.
Il regime assicurativo sopra illustrato è stato più volte ribadito in numerose circolari dell’Istituto emanate in materia, delle quali, di seguito, si riportano gli estremi:
Circolare n.11 C. e V. del 9.05.1961
Circolare n.178 Ce V del 19.09.1967
Circolare n. 869 R.C.V./272 del 24.11.1987
Circolare n. 202 del 30.06.1994
Circolare n. 130 del 24.06.1996
Circolare n. 175 del 31.07.1997
Circolare n. 137 del 26.07.2002
Circolare n. 67 del 16.04.2004
Messaggio n. 277 del 30.04.2002.
 
2. Sentenza 20 maggio 2010 della Suprema Corte di Cassazione n. 12355
 
Coerentemente con il sopra richiamato quadro normativo, la già citata sentenza n. 12355 del 2010 della Corte di Cassazione ha riaffermato che il personale artistico, teatrale e cinematografico di cui all’art. 40 n. 5 del citato R.D.L. n. 1827 del 1935 (che costituisce solo una parte dei lavoratori dello spettacolo, rientrando in tale più ampia qualificazione anche i lavoratori adibiti ad attività non presupponente una preparazione artistica) deve ritenersi escluso dall’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria, sia con riferimento all’indennità di disoccupazione a requisiti normali che con riferimento all’indennità di disoccupazione a requisiti ridotti.
 
Detta sentenza ha, peraltro, stabilito il principio secondo cui la circostanza del versamento del contributo contro la disoccupazione non è da ritenersi di per sé presupposto costitutivo del diritto all’indennità qualora detto contributo non sia dovuto.
 
Posto inoltre che è stata rilevata una prassi alquanto diversificata da parte dei datori di lavoro dello spettacolo in merito agli adempimenti contributivi verso l’INPS con conseguenti ricadute sulla liquidazione delle prestazioni di disoccupazione, si è pertanto ritenuto di effettuare una ricognizione delle diverse categorie interessate, al fine di dare indicazioni univoche in merito al  corretto versamento della contribuzione.
 
Pertanto, in esito ad una serie di incontri svolti con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, i rappresentanti delle categorie dei datori di lavoro e dei lavoratori del settore e l’ENPALS, è stato redatto un elenco delle categorie professionali da annoverare nell’ambito del “personale artistico, teatrale e cinematografico” con relativo codice ENPALS. Tale personale, non essendo soggetto all’assicurazione contro la disoccupazione involontaria dovrà essere identificato, nell’ambito delle denunce contributive mensili Uniemens, inserendo nell’elemento <TipoContribuzione> il valore “10”, avente il significato di “Lavoratori non soggetti al contributo per l'assicurazione controla Disoccupazione(DS)”.
 
3. Istruzioni operative
 
In allegato alla presente circolare viene riportato l’elenco relativo al personale dipendente artistico teatrale e cinematografico per il quale è escluso l’obbligo assicurativo contro la disoccupazione involontaria.
 
Al riguardo si precisa che  detto elenco, fornito dall’ENPALS, contiene, solo per completezza, anche il “Gruppo lavoratori autonomi esercenti attività musicali” codice 500. È appena il caso, infatti, di sottolineare che i lavoratori autonomi, in quanto tali, sono esclusi dall’assicurazione obbligatoria contro la disoccupazione involontaria.
 
Come sopra affermato, il personale appartenente alle categorie di cui all’elenco allegato, non essendo soggetto all’assicurazione contro la disoccupazione involontaria dovrà essere identificato, nell’ambito delle denunce contributive mensili Uniemens, inserendo nell’elemento <TipoContribuzione> il valore “10”, avente il significato di “Lavoratori non soggetti al contributo per l'assicurazione controla Disoccupazione(DS)”. Detto valore determinerà l’assenza del contributo per l’assicurazione contro la Disoccupazione – carattere “D” – nella colonna “Assicurazioni Coperte” delle applicazioni di visualizzazione dei dati contributivi individuali e non consentirà la concessione dell’indennità di disoccupazione sia con requisiti normali che con requisiti ridotti.
 
Con riferimento ai periodi di contribuzione passati e non oggetto di successiva regolarizzazione, e con riferimento alle domande di indennità giacenti a causa di eventuali incertezze e non ancora definite secondo i criteri illustrati nella presente circolare, le Strutture territoriali INPS avranno cura di verificare l’attività svolta dal lavoratore dello spettacolo utilizzando la documentazione disponibile, ivi incluso il contratto di lavoro, al fine di determinare se l’azienda fosse o meno tenuta, in base all’elenco ENPALS allegato, al versamento del contributo di disoccupazione per il lavoratore la cui domanda di prestazione è in corso di trattazione.
 
In caso di reiezione si richiama l’attenzione sulla necessità di fornire, nella comunicazione all’interessato, adeguata ed esauriente motivazione.
Qualora si riscontri una errata denuncia del tipo di rapporto di lavoro nelle dichiarazioni contributive (uniEmens e DM10/Emens), si avrà cura di provvedere alla regolarizzazione della posizione contributiva del datore di lavoro interessato.
 
Il Direttore Generale
 
 
Nori

Allegato N.1

7 Agosto 2011

Regolamento delle fondazioni lirico-sinfoniche di forme organizzative speciali

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 21:01

IN VIGORE DAL 23 LUGLIO 2011

D.P.R. 19 maggio 2011, n. 117 (1).
Regolamento recante criteri e modalità di riconoscimento a favore delle fondazioni lirico-sinfoniche di forme organizzative speciali, a norma dell'articolo 1, comma 1, lettera f), del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100.
(1) Pubblicato nella Gazz. Uff. 22 luglio 2011, n. 169.

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visto l'articolo 87 della Costituzione;
Visto l'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive
modificazioni;
Visto il decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100, ed in particolare l'articolo 1, comma 1, lettera f);
Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 22 ottobre 2010;
Acquisito il parere della Conferenza Unificata di cui al decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 e successive modificazioni, nella seduta del 16 dicembre 2010;
Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nelle adunanze del 9 dicembre 2010 e del 27 gennaio 2011;
Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 5 maggio 2011;
Sulla proposta del Ministro per i beni e le attività culturali;
Emana
il seguente regolamento:

Art. 1 Oggetto
1. Il presente regolamento reca disposizioni per la disciplina dei presupposti e dei requisiti richiesti alle fondazioni lirico-sinfoniche ai fini del riconoscimento del diritto di dotarsi di forme organizzative speciali. Definisce e disciplina, altresì, i contenuti e le modalità di attuazione delle forme organizzative speciali contemplate dall'articolo 1, comma 1, lettera f), del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n. 100, di seguito denominato: «decretolegge».
2. La fondazione dotata di forma organizzativa speciale ha personalità giuridica di diritto privato ed è disciplinata, per quanto non espressamente previsto dal presente regolamento, dal codice civile e dalle disposizioni di attuazione del medesimo.
3. Alla fondazione dotata di forma organizzativa speciale continuano, inoltre, ad applicarsi le disposizioni vigenti nel settore lirico-sinfonico, non incompatibili con il presente regolamento, ed in particolare quelle di cui dal decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, di seguito denominato: «decreto legislativo», per ciò che attiene:
a) alle finalità di diffusione dell'arte musicale, di formazione professionale dei
quadri artistici e di educazione musicale della collettività, nel rispetto del vincolo di bilancio, di cui all'articolo 3 del decreto legislativo;
b) alla disciplina in tema di patrimonio e di gestione, di cui all'articolo 15 del
decreto legislativo;
c) alla disciplina in materia di scritture contabili e di bilancio, di cui all'articolo 16 del decreto legislativo;
d) alla disciplina in materia di conservazione di diritti, di cui all'articolo 17 del
decreto legislativo;
e) alla disciplina in materia di decadenza dai diritti e dalle prerogative riconosciute, di cui all'articolo 18 del decreto legislativo;
f) alla disciplina in materia di vigilanza, di insolvenza, di amministrazione
straordinaria, di personale, di corpi artistici e di disposizioni tributarie, di cui agli articoli 19, 20, 21, 22, 23 e 25 del decreto legislativo.

4. Alla fondazione dotata di forma organizzativa speciale continua, altresì, ad
applicarsi la disposizione di cui all'articolo 23 della legge 14 agosto 1967, n. 800, in base alla quale il Comune in cui ha sede la fondazione è tenuto a mettere a disposizione della medesima i teatri ed i locali occorrenti per lo svolgimento delle attività nonché le disposizioni di cui all'articolo 9, commi 1, 2 e 3, della legge 23 dicembre 1992, n. 498, in materia di incompatibilità di impieghi e di attività di lavoro autonomo o professionale svolta dai dipendenti a tempo indeterminato.

Art. 2 Presupposti e requisiti
1. Il Ministro per i beni e le attività culturali riconosce con proprio decreto, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze, la qualifica di «Fondazione lirico-sinfonica dotata di forma organizzativa speciale» alle fondazioni lirico-sinfoniche che presentano tutti i requisiti di cui alla lettera f) del comma 1 dell'articolo 1 del decreto-legge.
2. I presupposti e i requisiti consistono:
a) nella peculiarità in campo lirico-sinfonico, desunta dalla specificità della
fondazione nella storia della cultura operistica e sinfonica italiana;
b) nella assoluta rilevanza internazionale, desunta dall'accertata capacità della
fondazione di programmare e realizzare, in modo sistematico e non occasionale, una parte significativa della propria attività lirico-sinfonica in ambito internazionale;
c) nella eccezionale capacità produttiva, desunta dall'ampia offerta culturale, ben articolata, diversificata e positivamente caratterizzata dal ricorso sistematico e non occasionale a forme di collaborazione con altri soggetti pubblici e privati;
d) nella capacità di conseguire l'equilibrio economico-patrimoniale di bilancio, che non deve derivare da operazioni di rivalutazioni del patrimonio, realizzato per almeno quattro volte consecutive nei cinque esercizi precedenti l'istanza di riconoscimento della forma organizzativa speciale, a tal fine desunta:
1) dalla realizzazione di rilevanti ricavi propri;
2) dal significativo e continuativo apporto finanziario, alla gestione o al
patrimonio, da parte di soggetti privati, nonché dalla capacità di attrarre, nell'ultimo triennio, sponsor privati;
3) dalla entità dei ricavi provenienti dalle vendite e dalle prestazioni rese, non
inferiore, nell'ultimo bilancio approvato, al 40 per cento dell'ammontare del contributo
statale.

Art. 3 Forme organizzative speciali
1. Lo statuto della fondazione lirico-sinfonica dotata di forma organizzativa speciale è adeguato, entro sessanta giorni dal riconoscimento della forma organizzativa speciale, alle disposizioni del presente regolamento e dell'articolo 1 del decreto-legge.
2. Lo statuto della fondazione dotata di forma organizzativa speciale, deliberato dall'organo della fondazione a ciò deputato, prevede:
a) i seguenti organi: il presidente, un organo di indirizzo, un organo di gestione, un sono, comunque, rappresentati i soci fondatori di diritto. I soci fondatori privati partecipano in proporzione agli apporti finanziari alla gestione o al patrimonio della fondazione. Lo statuto determina la durata degli organi della fondazione. I componenti dell'organo di indirizzo possono essere riconfermati senza limite di mandato e non percepiscono compensi, gettoni di presenza o altre indennità. L'organo di controllo è nominato con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali ed è composto da tre membri di cui uno, con funzioni di presidente, in rappresentanza del Ministero dell'economia e delle finanze,
uno in rappresentanza del Ministero per i beni e le attività culturali e uno designato dalla fondazione scelto tra persone in possesso dell'iscrizione al registro dei Revisori legali;
b) l'univoca attribuzione all'organo di gestione di adeguata autonomia decisionale;
c) la condizione che la partecipazione dei privati finanziatori alla gestione o al
patrimonio della fondazione sia in linea con le finalità culturali dell'ente;
d) l'erogazione del contributo statale sulla base di programmi di attività triennali corredati dei relativi budget preventivi, in ragione della percentuale stabilita ai sensi del comma 4.
3. I programmi di attività sono sottoposti a verifica successiva del Ministero per i beni e le attività culturali. In caso di mancata trasmissione dei programmi suddetti e della relativa documentazione, ovvero in caso di accertata inattività della fondazione, il Direttore generale competente per materia dispone la revoca del contributo assegnato.
L'accertamento di attività inferiori a quelle valutate ai fini del contributo assegnato, ovvero la variazione sostanziale di elementi artistici dei programmi di attività, comporta la corrispondente riduzione del contributo triennale, da adottarsi con provvedimento del Direttore generale competente per materia. È, comunque, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 145, comma 87, della legge 23 dicembre 2000, n.388.
4. In sede di prima applicazione delle presenti disposizioni, alla fondazione dotata di forma organizzativa speciale è assegnato un contributo a valere sul Fondo unico per lo spettacolo di cui alla legge 30 aprile 1985, n. 163, destinato al settore delle fondazioni lirico-sinfoniche, almeno pari alla percentuale conseguita dalla medesima fondazione in occasione dell'ultima assegnazione precedente al riconoscimento della forma organizzativa speciale. Al termine del primo triennio, verificate le attività di cui al comma 3 ed esaminati i programmi svolti, il Direttore generale competente per materia, sentita la Commissione consultiva per la musica, tenuto conto dei criteri vigenti nel settore lirico-sinfonico, conferma o aumenta la percentuale di contributo assegnata. Il triennio di cui al presente comma decorre dal primo contributo assegnato
sulla base delle disposizioni contenute nel presente regolamento. È fatta, comunque, salva la facoltà della Direzione generale competente di concedere anticipazioni fino all'80 per cento dell'ultimo contributo assegnato, secondo i criteri e le modalità previsti dai decreti ministeriali vigenti in tale ambito.
5. La fondazione lirico-sinfonica dotata di forma organizzativa speciale ha facoltà di contrattare con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative un autonomo contratto di lavoro che regoli all'unico livello aziendale tutte le materie che sono regolate dal Contratto collettivo nazionale di lavoro (C.C.N.L.) di settore e dagli accordi integrativi aziendali. La definizione di tale autonomo contratto di lavoro è demandata all'autonomia negoziale delle parti sociali, previa dimostrazione alle autorità vigilanti della compatibilità economica-finanziaria degli istituti previsti e degli impegni assunti.
In mancanza di accordo fra le parti, protrattasi per più di sei mesi, si applica il
Contratto collettivo nazionale di lavoro (C.C.N.L.) delle fondazioni lirico-sinfoniche fino alla data di efficacia dell'autonomo contratto di lavoro, ai sensi della normativa vigente nel settore di riferimento.

Art. 4 Alta vigilanza ministeriale
1. La fondazione lirico-sinfonica dotata di forma organizzativa speciale è sottoposta all'alta vigilanza del Ministro per i beni e le attività culturali. L'alta vigilanza si estrinseca:
a) nella verifica del perseguimento, da parte della fondazione, delle finalità di cui all'articolo 3 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367;
b) nell'approvazione dello statuto e delle relative modifiche statutarie, proposte
dalla fondazione, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze;
c) nell'esame dei bilanci consuntivi, trasmessi dalla fondazione entro trenta giorni dall'approvazione, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze;
d) nella verifica del rispetto, da parte della fondazione, degli impegni di cui
all'articolo 17 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, ai fini della conservazione dei diritti e delle prerogative riconosciuti dalla legge agli enti originari;
e) nella verifica dei presupposti e delle condizioni per l'applicazione delle misure di amministrazione straordinaria di cui all'articolo 21 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367;
f) nello svolgimento delle funzioni indicate all'articolo 3, comma 4, e all'articolo 5, comma 2, del presente regolamento.
Art. 5 Procedimento per il riconoscimento delle forme organizzative speciali
1. Le fondazioni lirico-sinfoniche in possesso dei requisiti e dei presupposti di cui all'articolo 2 presentano al Ministero per i beni e le attività culturali apposita istanza per ottenere il riconoscimento delle forme organizzative speciali di cui al presente regolamento. La Direzione generale competente, acquisiti tutti gli elementi istruttori necessari, entro quarantacinque giorni dalla ricezione dell'istanza di riconoscimento, formula una motivata proposta di accoglimento dell'istanza medesima oppure comunica i motivi ostativi all'accoglimento, ai sensi dell'articolo 10-bis della legge 7 agosto 1990, n. 241, e successive modificazioni. Il Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze, entro i successivi quarantacinque giorni, provvede motivatamente sull'istanza di riconoscimento.
2. In caso di accertata carenza sopravvenuta dei requisiti e dei presupposti per il riconoscimento delle forme organizzative speciali, la Direzione generale competente comunica l'avvio del procedimento di revoca del provvedimento di riconoscimento. Il procedimento si conclude nel termine di centottanta giorni dalla comunicazione di avvio con decreto del Ministro per i beni e le attività culturali, sentito il Ministero dell'economia e delle finanze, di revoca o di conferma del riconoscimento. Il Ministro per i beni e le attività culturali, all'esito del procedimento, può altresì assegnare alla fondazione lirico-sinfonica un termine, non superiore a sei mesi, prorogabile una sola volta, per superare le carenze riscontrate e ricostituire le condizioni per il godimento delle forme organizzative speciali.
3. In caso di revoca o di annullamento del provvedimento di riconoscimento, la
fondazione lirico-sinfonica provvede, nel termine di novanta giorni dalla notificazione del provvedimento, alle conseguenti modifiche statutarie ai sensi della normativa generale vigente in materia di fondazioni lirico-sinfoniche.
4. In sede di prima applicazione delle presenti disposizioni, le fondazioni liricosinfoniche in possesso dei requisiti e dei presupposti previsti, contestualmente all'istanza di riconoscimento della forma organizzativa speciale, possono trasmettere al Ministero per i beni e le attività culturali e al Ministero dell'economia e delle finanze, ai fini dell'approvazione, lo statuto adeguato ai sensi dell'articolo 3, comma 1. In tal caso, ricorrendone i presupposti e i requisiti previsti, con decreto del Ministro per i beni e le
attività culturali adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze nei termini previsti dal comma 1, si provvede al riconoscimento della forma organizzativa speciale contestualmente all'approvazione dello statuto.
Art. 6 Disposizioni transitorie e finali
1. Dalla data di approvazione del nuovo statuto, adeguato alle disposizioni del
presente regolamento, non si applicano alla fondazione lirico-sinfonica dotata di forma organizzativa speciale le seguenti disposizioni:
a) il titolo II della legge 14 agosto 1967, n. 800, ad eccezione dell'articolo 6, terzo comma, e degli articoli 7, 16 e 19;
b) gli articoli 2 e 3, comma 1, primo periodo, del decreto-legge 11 settembre
1987, n. 374, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 ottobre 1987, n. 450;
c) gli articoli 1, 2, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 e 24 del decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367;
d) l'articolo 2, nonché il comma 1 dell'articolo 4 del decreto-legge 24 novembre
2000, n. 345, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 gennaio 2001, n. 6.
2. Dalla data di efficacia del contratto di cui all'articolo 3, comma 5, del presente regolamento non si applicano alla fondazione lirico-sinfonica dotata di forma organizzativa speciale l'articolo 2 e l'articolo 3, commi 1, 3 e 3-bis), del decreto-legge 30 aprile 2010, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 giugno 2010, n.100.

Art. 7 Entrata in vigore
1. Il presente regolamento entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

Dato a Roma, addi' 19 maggio 2011

NAPOLITANO

Berlusconi, Presidente del Consiglio
dei Ministri

Galan, Ministro per i beni e le
attivita' culturali

Visto, il Guardasigilli: Alfano
Registrato alla Corte dei conti il 28 giugno 2011
Ufficio di controllo preventivo sui Ministeri dei servizi alla
persona e dei beni culturali, registro n. 9, foglio n. 303

21 Luglio 2011

Sfondate e svuotate le tasche di lavoratori e pensionati con la manovra del governo.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 13:49

Un esproprio senza precedenti nei confronti dei ceti popolari  che farà aumentare ulteriormente la povertà.

La manovra del governo approvata da Senato e Camera taglia pesantemente i redditi di lavoratori e pensionati che si trovano ancora una volta a pagare per tutti le scelte di politica economica attuate negli anni scorsi.

Con la manovra vengono rapinati oltre 2.000 euro all’anno dai già magri redditi di lavoratori e pensionati. Si tratta di un esproprio senza precedenti nei confronti dei ceti popolari  che farà aumentare ulteriormente la povertà

I ricchi anche questa volta non pagano; banche, finanza e i padroni hanno ricevuto tutti gli aiuti possibili, li hanno intascati e han continuato a fare lo stesso di prima, peggio di prima. In Italia il 10% delle famiglie si appropria del 45% di tutta la ricchezza.

I principali tagli: Sanità: aumento dei tichets con di 10 euro per le visite specialistiche e 25 euro per il ricorso al pronto soccorso; fisco ridotta la possibilità di detrarre le spese dalla denuncia dei redditi ( -5% nel 2013 e -25% dal 2014 ): pensioni:aumenta l’età pensionabile e si riduce la rivalutazione annua delle pensioni; riduzione di 16,5 m.di dei trasferimenti agli enti locali che a loro volta è probabile che attuino altri tagli alle prestazioni sociali.

Inoltre con la manovra  il governo, dopo  il mancato rinnovo del contratto 2010-2012 del Pubblico impiego, ora  fa seguire il congelamento degli stipendi fino al 2014 , licenziando i precari e reiterando il blocco ormai ventennale delle assunzioni.

Cub ritiene indispensabile dar vita ad un ampio schieramento a partire dal sindacalismo di base, aperto a quanti condividano una lotta, per il rovesciamento del modello di sviluppo fondato su  finanza, competitività e produttività,  a favore di un sistema fondato sui beni comuni.  Quello che hanno chiesto i 27 milioni di cittadini che hanno votato ai referendum.

Gli obiettivi da mettere alla base della lotta
·    Introduzione di una patrimoniale (es. 0,10%) sui grandi patrimoni ( es. del 20% più ricco) che consentirebbe di evitare i tagli ai ceti popolari, di avviare un circolo virtuoso di riduzione del debito e il recupero di risorse per rendere stabili i lavori precari, migliorare le pensioni e fare investimenti.
·    Attuare misure per contrastare l’evasione fiscale che ammonta a 120 mdi di tasse annue non versate.
·    Tagliare le spese per la guerra revocando l’acquisto dei caccia bombardieri F 35 che hanno un costo di 16 miliardi e eliminare le spese di guerra e quelle  militari in genere che ammontano a decine di  mld annui.
·    Potenziare la sanità pubblica, eliminare i tichet spostando le risorse oggi utilizzate per il business della sanità privata.
·    Tagliare tutti i veri sprechi nella spesa pubblica, le inutili grandi opere, le consulenze, gli stipendi  d'oro  le burocrazie politiche inutili i costi eccessivi della politica e delle clientele.

 Dinnanzi agli effetti devastanti indotti dal modello di sviluppo basato sulle politiche liberiste i responsabili della crisi non trovano di meglio che accentuare le pulsioni autoritarie per imporre una drastica riduzione delle libertà e dei diritti per la classe operaia e i ceti popolari.

A questa impostazione risponde appieno l’accordo stipulato martedì 28 giugno tra Confindustria e cgil-cisl-uil e ugl sulla validità erga omnes degli accordi e sulla rappresentanza che non solo è ingiusto , ma è inutile e dannoso perché  espressione di quella politica liberista che ha fallito. Un accordo che non a caso è stato salutato con entusiasmo dal ministro delle tasse.

La possibilità di non continuare a subire peggioramenti e perdita di tutele e diritti esiste ed è nelle mani dei lavoratori che devono decidere se continuare a farsi rappresentare da cgil-cisl-uil e ugl o se organizzarsi con la Cub (il più importante sindacato di base del nostro paese), molti lavoratori lo stanno facendo, non far mancare il tuo contributo.
Milano 18 luglio 2011

CUB – Confederazione Unitaria di Base

13 Luglio 2011

COMUNICATO STAMPA LAVORATORI TEATRO MAGGIO MUSICALE FIORENTINO

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 18:11

GLI ESTERNI SIETE VOI! NOI SIAMO SOLO LAVORATORI NEL NOSTRO TEATRO!

I lavoratori del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino sono indignati e rattristati dalle dichiarazioni rilasciate alla stampa dalla Sovrintendente, Sig.ra Colombo.
A fronte del deficit ormai mostruoso di più di 27 milioni di euro (8 milioni di euro solo nel 2010) la soluzione geniale per risparmiare fondi è una sola: eliminare il ricorso aicontratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari, presenti in ogni settore con stipendi dai 500 ai 1000 euro al mese, e tagliare i contratti integrativi.
Nessun accenno a razionalizzare, tagliare gli sprechi, dare l'esempio riducendo le spese della dirigenza, migliorare l'efficienza nei consumi.
A pagare dobbiamo essere noi, tecnici, sarte, personale di sala, che da 8,10,15,20
anni lavoriamo con onestà e -noi sì- passione per il teatro.
Mandando avanti l'attività stagione dopo stagione, vedendo succedersi gestioni che
operano scelte sempre più disastrose.
Senza nessuna serietà o pudore si è arrivati fino a comunicare alla stampa cifre
falsate, che assommano sotto il capitolo "personale esterno" i costi dei nostri stipendi,
insieme a quelli dei collaboratori con contratti professionali da 80.000 euro l'anno,
incarichi decisi a esclusiva discrezione della Sovrintendenza che ovviamente non sono
in discussione nei tagli.
Siamo stanchi di queste approssimazioni e di queste bugie che vengono portate avanti sotto il ricatto del rinnovo dei contratti integrativi, che pesano per un buon 50% sulla busta paga, mettendo in conflitto la sopravvivenza dei lavoratori precari con il mantenimento degli stipendi dei lavoratori stabili.
Una contrapposizione stabili-precari che riteniamo inaccettabile e che tutte le forze sindacali devono respingere. Perché oggi si parla dei precari, ma il destino di tutti i lavoratori del Maggio è minacciato.
Infatti, il bilancio previsionale 2011 del teatro stima tagli alla voc “personate" per ben 3 milioni di euro rispetto al 2010.
E' giunto il momento di esigere più onestà e trasparenza dai nostri dirigenti e capire se il vero intento è quello di risanare o piuttosto di distruggere definitivamente ogni possibilità di recupero per poi ripartire da zero nel nuovo teatro con una nuova gestione, nuove regole ….e forse un deficit tutto nuovo da cominciare!
Perciò i lavoratori del "Maggio" preannunciano iniziative di mobilitazione contro i tagli che ricadono solo sui lavoratori stabili e precari e non sulle collaborazioni "d'oro" e sprechi vari.
Firenze, 11 luglio 2011

 

La Nazione, Firenze 11 luglio 2011

Maggio Musicale fiorentino La protesta dei precari ''Indignati e rattristati".

"La soluzione geniale per risparmiare fondi è una sola: eliminare il ricorso ai contratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari". Si dicono 'indignati' i lavoratori del Maggio e si mobilitano contro i tagli.

L'assemblea dei lavoratori del Maggio musicale (Pressphoto)

L'assemblea dei lavoratori del Maggio musicale (Pressphoto)

Firenze, 11 luglio 2011 – I tagli "ricadono solo sui lavoratori stabili e precari e non sulle collaborazioni 'd'oro' e sprechi vari''. E i lavoratori precari del Maggio musicale fiorentino si mobilitano e si dicono ''indignati e rattristati'' dalle dichiarazioni della sovrintendente Francesca Colombo''.

''A fronte del deficit ormai mostruoso – sottolineano i precari in una nota – di piu' di 27 milioni (8 mln solo nel 2010) la soluzione geniale per risparmiare fondi e' una sola: eliminare il ricorso ai contratti a termine buttando in mezzo alla strada i precari, presenti in ogni settore con stipendi dai 500 ai 1000 euro al mese, e tagliare i contratti integrativi. Nessun accenno a razionalizzare, tagliare gli sprechi, dare l'esempio riducendo le spese della dirigenza, migliorare l'efficienza nei consumi''.

I precari del Maggio si dicono ''stanchi di approssimazioni e bugie che vengono portate avanti sotto il ricatto del rinnovo dei contratti integrativi''. Sempre in una nota la Cub Informazione, il sindacato di base dei lavoratori dell'informazione e spettacolo, esprime ''forte preoccupazione per la situazione del Teatro del Maggio'' e annuncia ''iniziative sia contro i tagli ai lavoratori e all'attivita' del teatro, sia per un nuovo piano che preveda il rilancio della programmazione del Maggio, tagli alle collaborazioni e alla dirigenza e riduzione degli sprechi''.

Cub evidenzia che ''con un deficit enorme di piu' di 27 mln, il piano di risanamento prospettato dalla sovrintendente Colombo e' inadeguato''. ''La ricetta condita dalla sovrintendente – si legge ancora nella nota – prevede la diminuzione del ricorso ai contratti a termine ('licenziando' di fatto molti precari), il taglio dei contratti integrativi, la chiusura di alcuni reparti e la riduzione dell'attivita' del teatro a soli 3 mesi all'anno.

Nel piano non si pensa a tagliare gli sprechi, o a ridurre i collaboratori esterni, che in alcuni casi hanno contratti professionali da 80 mila euro l'anno; neppure si prevede di ridurre gli alti compensi e le spese dei dirigenti''.
''Dirigenza e Comune – conclude il sindacato – sono i veri responsabili del buco miliardario accumulato negli anni, non certo i lavoratori che, invece, saranno gli unici a pagare''.

28 Giugno 2011

ISCRIZIONE AL REGISTRO DEI LAVORATORI ESPOSTI ED EX ESPOSTI ALL’AMIANTO.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:40

aMIanTO Comit Esposti Teatro Scala.x bianco e neroIl Comitato Salute Ambiente del Teatro Scala nasce nell'ottobre del 2009 in modo spontaneo dopo che un nostro collega vigile del fuoco si è ammalato di mesotelioma pleurico. Il motivo è stato anche quello delle morti sospette in passato ma anche quelle accertate causate dalla presenza di amianto in teatro che ci ha spinto a tutelarci e chiedere il rispetto dei nostri diritti. Per anni i lavoratori della Scala sono stati esposti all’amianto senza che fossero informati dei rischi e quindi adeguatamente tutelati. Sopratutto nella vecchia Scala e addirittura anche nel Piermarini di recente ristrutturazione.
Il Comitato esposti amianto nel 09' e 10' ha preteso e ottenuto delle bonifiche Alla Scala con il sostegno della Cub. A livello previdenziale ha promosso una domanda dei lavoratori all’INAIL. Su questo argomento ci sentiamo molto fiduciosi perché attraverso un ricorso alla Corte Europea per i Diritti dell'Uomo, e il disegno di legge presentato al Senato dal Senatore Felice Casson, ex giudice, (uno analogo è stato presentato recentemente alla Camera dei Deputati), i ricorsi di tanti lavoratori esclusi dai diritti previdenziali potrebbero sbloccarsi.

Ora pero abbiamo deciso di far valere nostri diritti iniziando dalla prevenzione e tutela della salute con la richiesta all’ASL di Milano per essere inseriti nel Registro dei Lavoratori Esposti ed ex Esposti "Piano Regionale Amianto Lombardia" (PRAL) approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 8/1526 del 22 dicembre 2005 ed alla sorveglianza sanitaria.

Pertanto invitiamo ogni lavoratore, tecnico, artista, impiegato, come primo passo di:

Compilare il modulo in distribuzione e restituirlo in duplice copia + fotocopia del libretto di lavoro.

(In possesso al datore di lavoro e da recuperare presso gli uffici amministrativi)

In questo modo potremmo avviare il Registro e la Tutela Sanitaria in modo Collettivo.

"Invitiamo anche tutti i lavoratori dei Teatri Lirici Sinfonici e di Prosa dove l'amianto era presente, ad effettuare la domanda all'ASL delle loro citta per la registrazione e la sorveglianza sanitaria degli esposti ed ex esposti all'amianto."

Nell’immediato, mettiamo a disposizione dei lavoratori tutte le informazioni necessarie che riguardano l'amianto, esperti della salute e i legali se ci sarà bisogno. Le fasi successive, a seconda del tipo di risposta che arriverà dall’ASL saranno comunicate attraverso la mail del Comitato Salute Ambiente del Teatro Scala.

Info: ambientesalutedelteatroscala@gmail.com

prendi il modulo da compilare++Richiesta alla ASL+Luoghi 3 giugno 2011-1


Esiste anche una petizione di Uderico Pesce del Centro Mediterraneo delle Arti che
cita tra le richieste una del Teatro Scala .

Al Presidente del Consiglio dei Ministri:

"Che la Fondazione Teatro alla Scala di Milano riconosca i propri lavoratori come "esposti all'amianto" visto che hanno adoperato attrezzature in cui era presente l'amianto ed hanno lavorato per anni in luoghi caratterizzati dalla presenza della fibra killer. Tra i tecnici del suddetto Teatro deceduti a causa dell'amianto vogliamo ricordare il "siparista" Claudio Mantovani"

17 Giugno 2011

Turandot alla Scala: Sanzioni dell'ASL per un esposto della Cub.

Filed under: Uncategorized — Tag: , — Lavoratoriscala @ 20:28
Regione Lombardia  ASL Milano– 7 GIÙ. 2011
Spett.le
Cub-lnformazione Confederazione Unitaria di Base Viale Lombardia, 20  Milano
Alla c.a. del sig. Pierluigi Sostaro

Oggetto: esposto presentato relativo all'allestimento dello spettacolo "Turandot" presso Teatro alla Scala di Milano.

In merito all'oggetto, al fine di rilevare le condizioni di lavoro e le caratteristiche delle attrezzature di lavoro utilizzate per l'allestimento dello spettacolo "Turandot", in data 17 aprile e 11 maggio 2011, si è provveduto ad eseguire due sopralluoghi presso il teatro. Durante i sopralluoghi si è accertato che sul palcoscenico mobile del teatro erano state posizionate varie strutture in metallo e legno che costituivano gli elementi scenici dello spettacolo: in particolare era stato allestito un elemento scenografico motorizzato complesso, denominato "ponte cinese" e un piano di calpestio inclinato sopraelevato composto da più sezioni appoggiate su più ponti della macchina denominata "Palcoscenico mobile Teatro alla Scala di Milano". Secondo quanto riferito dal direttore degli allestimenti scenici tutte le attrezzature e gli allestimenti sono stati realizzati direttamente da personale appartenente al "Teatro alla Scala" presso i propri laboratori. La visione del DVD relativo al primo atto della rappresentazione ha permesso di rilevare che il movimento del palcoscenico mobile e del "ponte cinese" avviene mentre su di questi sono presenti persone.
Alla luce di quanto sopra esposto, considerato che il manuale di istruzioni per l'uso
del palcoscenico vieta il movimento di questo con persone a bordo, si è contestato al Sovrintendente del teatro e al Direttore degli Allestimenti Scenici la violazione dell'ari 71 comma 4 del D.Lgs. 81/08 per non aver preso le misure necessarie aftinché la macchina denominata "palcoscenico mobile" fosse utilizzata in contormità alle istruzioni d'uso previste dal costruttore. Al Sovrintendente è stata inoltre contestata la violazione dell'art. 23 comma 1 D.Lgs. 81/08 per aver fabbricato 11 attrezzature di lavoro (elementi del ''ponte cinese"), ragionevolmente qualificabili come macchine adibite allo spostamento di artisti durante le rappresentazioni, non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Considerato che nel frattempo lo spettacolo "Turandot", così come realizzato, ha esaurito le proprie rappresentazioni, si sono ammesse le parti direttamente al pagamento in sede amministrativa delle sanzioni previste così come previsto dal D.Lgs. 758/94. Resta comunque l'obbligo in capo al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti di utilizzare il palcoscenico mobile in conformità alle istruzioni d'uso previste dal costruttore.

il tecnico della prevenzione ufficiale G.Colombo  
il responsabile UOSPAL G.Cattaneo

AZIENDA SANITARIA LOCALE DI MILANO
S.C. Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro – S.s. U.O. Territoriale n. 1 Via Statuto, 5 – Milano 20121 – Tei. 02/8578.8136  tax. 02/8578.9398
e-mail: psalterl @asl.milano.it Codice fiscale e P.IVA 12319130154 – sito: http://www.asl.milano.it

Amianto

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 18:24

aMIanTO Comit Esposti Teatro Scala.x bianco e nero

14 Giugno 2011

COME L'ACQUA IL TEATRO VALLE E' UN BENE CHE DEVE RESTARE PUBBLICO

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:44
Come molti di voi sapranno il 14 di Giugno è stato occupato il Teatro Valle  a Roma, sottoposto a privatizzazione dopo la dismissione dell'Eti, di seguito l' Appello da sottoscrivere
 
Occupiamo il Teatro Valle per occuparci di ciò che è nostro. È nostro come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte. Come cittadini vogliamo difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo una funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali. Come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita. Luoghi che dovrebbero essere destinati alla creatività e all'innovazione, dal Teatro Valle a CineCittà, hanno perso negli anni la loro identità fino ad essere completamente smantellati o privatizzati. Sempre più la gestione delle risorse comuni è inghiottita da meccanismi lobbistici e corporativi, in una logica da supermercato culturale. Uomini e donne, impegnati nel mondo della cultura e dell’arte, assistono ogni giorno al ridursi degli spazi e delle risorse necessari per continuare a svolgere con dignità il proprio lavoro.

 

 Mobilitiamoci: * Perché il Teatro Valle venga realmente destinato all'innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato. * Per chiedere con forza un'assunzione di responsabilità da parte del soggetto pubblico e una ridistribuzione delle risorse più equa e trasparente. * Per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura attraverso un sistema sociale adeguato che garantisca la continuità dei diritti nella discontinuità d’impiego, come nel resto d'Europa. * Per proporre una nuova progettualità nella gestione dei Beni Culturali, che sostenga l’accesso alla cultura e ai saperi, la produzione libera e indipendente, la sperimentazione, la formazione permanente, la qualità, i giovani talenti. Lanciamo un appello a tutti i singoli lavoratori dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, tecnici, maestranze, artisti, operatori, stabili/precari/intermittenti, alle compagnie, agli spazi di produzione indipendenti. È tempo di rivendicare con forza che il nostro è un settore vivo, che produce eccellenze e risorse economiche.

 

 Chiediamo a tutti i cittadini, a tutti coloro che amano la cultura, che hanno attraversato il Teatro Valle come spettatori e che sentono che i cinema, i teatri, i musei sono parte irrinunciabile della loro vita e della loro storia di unirsi a noi in questa battaglia. È per far crescere un'altra concezione della vita e dell'arte, quella che mettiamo in scena quotidianamente, che vi chiediamo di scendere al Valle. Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo per aderire inviare email a spettacololavorat@gmail.com

ULTIME NEWS

http://www.romatoday.it/politica/occupazione-teatro-valle-firma-protocollo-intesa.html

   

I VOSTRI FRATELLI A.O.S DI MILANO:

MASSIMA SOLIDARIETA' AI LAVORATORI AUTORGANIZZATI DELLO SPETTACOLO DI ROMA, CHE HANNO OCCUPATO !

mov.sogno 0.3
C.u.b. / Info 

12 Giugno 2011

TUTTI A VOTARE!!!!

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 21:16

I DATI DI AFFLUENZA ALLE URNE  ALLE 22.00 è DEL 38%.
QUESTO BLOG INVITA TUTTI AD ANDARE A  VOTARE PER ESERCITARE IL PROPRIO VOLERE IN MATERIE COSì DELICATE PER IL DESTINO DELLE PROSSIME GENERAZIONI. POICHE' IL FUTURO NON è NOSTRO  .CE LO ABBIAMO SOLO IN PRESTITO .

8 Giugno 2011

TE LO DO' IO L'ASSESSORE

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 20:59
VENERDI' 10/06/2011
ORE 15,30 AULA  ASSEMBLEA PRESSO GRUPPI CONSILIARI 1°PIANO VIA T.MARINO 7

ASSEMBLEA LAVORATORI AUTORGANIZZATI DELLO SPETTACOLO:

DALL'ASSESSORE ALLA CULTURA ALLA CREAZIONE DI UN PROGETTO PER LA CITTA' CON LA NUOVA GIUNTA. LE PROPOSTE DEI LAVORATORI DEL TEATRO E DEL CINEMA MILANESE.

R.Sarti ,Teatro della Cooperativa, S. Piccardi, M.De Vita Teatro Officina, Elfo ecc.
 
Alessandra Atzori  Alessandro Nardin Barbara Fumagalli

31 Maggio 2011

"I diritti nell'industria della cultura e dello spettacolo:il ruolo dell'Enpals"

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 17:47

L’1 giugno 2011, a Milano presso il teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires 33,dalle 9.30 alle 14 .30 

si terrà una riflessione dal titolo: “I diritti nell’industria della cultura e dello spettacolo a Milano: il ruolo dell’Enpals”.
Abbiamo cioè pensato che I'analisi sull'Enpals consentisse di affrontare argomenti molto rilevanti sia per le lavoratrici, i lavoratori, i pensionati del settore che per le imprese che operano nel mondo dello spettacolo e dello sport.
Infatti un'analisi rvvicinata ci consente di riflettere sul rapporto che è possibile o addirittura necessario costruire tra I'Ente, oggi sano e in perfetto equilibrio attuariale,le imprese, i lavoratori e lo Stato per aiutare la costruzione di una rete di sostegno importante sempre, ma sicuramente essenziale in un momento così difficile per il sistema paese e per I'intero mondo produttivo di settore che ne è privo. La recente esperienza del Carlo Felice di Genova cí aiuta in questo senso.
Il primo passo dunque consiste nel ridefinire il ruolo dell'Ente al centro del mondo produttivo di riferimento.
La stessa analisi ravvicinata consente di mettere sotto osservazione e documentare il rapporto tra qualità e valore del lavoro pubblico e qualità del servizio.
Discuteremo di questo mettendo in relazione gli utenti del servizio e chi il servizio lo presta, facendoci aiutare dai dati.
Infine esiste un terzo aspetto, una terza opportunità che I'analisi sull'Enpals ci consente: quella di fare il punto sullo stato dell'arte della Governance degli Enti Previdenziali, dopo le modifiche apportate in più provvedimenti di legge: dalla Legge Brunetta all'ultima finanziaria.
Vista l'importanza del tema si raccomanda la massima partecipazione e la massima diffusione dell'iniziativa tramite mail ai vostri contatti e affissione nelle bacheche.

25 Maggio 2011

Appello agli astenuti

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 22:07
Ai giovani che meritano un mondo migliore e non votano perché non hanno fiducia nella politica
Ai meno giovani che non votano perché hanno perso la speranza che le cose cambino
A chi non vota perché è deluso dai partiti
A chi non vota perché la sinistra è capace solo di dividersi
A chi non vota perché pensa che tanto sono tutti uguali
A chi non vota perché ritiene che la politica è diventata una cosa sporca
A chi non vota perché pensa che tanto la cosa non lo riguarda
A tutti coloro che non votano per tante ragioni e che nel corso del tempo sono diventati il partito più grande, cosa che rende la nostra democrazia più debole

Noi diciamo. Questa volta andate a votare per Giuliano Pisapia sindaco di Milano

Perché rappresenta l’occasione di ritrovare fiducia nel proprio futuro
Perché può cambiare le politiche concrete della nostra città
Perché è indipendente dai partiti
Perché nella sua coalizione la sinistra si è ritrovata unita
Perché comunque tra destra e sinistra c’è una differenza di fondo che
riguarda la giustizia sociale e la tutela dei beni comuni
Perché è una persona per bene, con lui ci sarà amministrazione trasparente e rispetto della legalità
Perché in realtà tutto è politica e tocca ciascuno di noi, dalla pulizia delle strade, alla qualità dell’aria, al tipo di sviluppo della città.
Perché quindi è la partecipazione di tutti alla vita pubblica che fa in modo che non ci si occupi solo degli affari di pochi a svantaggio dei tanti; che si eserciti un controllo sull’amministrazione e sul suo svolgimento democratico e nel rispetto dei diritti di tutti; che i partiti ritrovino il senso e il valore del loro compito di rappresentare i cittadini; che ci aiuti a vivere meglio in una comunità in cui ciascuno ritrovi il senso del suo essere cittadino.

Noi lo usiamo_very_small_5a copia.

 
Una cosa è certa :

-Moratti vuole la privatizzazione della Scala.
-Moratti non ha fatto nulla durante il la lotta contro il decreto Bondi , tanto da esser denominata la "donna immobile".
-Letizia Bricchetto Arnaboldi detta Moratti ha promesso 3 milioni in più alla Scala ma si è già rimangiata la parola. 
-Ermolli e Moratti han lavorato tutto questo tempo per cercar di corrompere ampi setttori dell'orchestra e tirarli dalla loro parte, ma gli orchestrali della Scala non sono scemi. Se si esce dal contratto nazionale sono i primi a perdere importanti diritti o a vederseli ricontrattati dalla A alla Z.
-Infatti han deciso per Domenica di spostare il volo per Madrid per andare a riconfermare il voto di bocciatura della sindaco uscente-
-E con loro tutti, ci auguriamo  per il l' interesse di tutti, i lavoratori della Scala facciano la stessa cosa.
Che se ne  esca per sempre dalla poltrona di primo cittadino, e con lei l'eminenza grigia, il dottor Ermolli vicepresidente del C.d.A., colui che del gioiello dei milanesi vuol farsene, insieme ai suoi 4 potentissimi amici banchieri, un proprio orpello.

FUORI I MERCANTI DAL TEMPIO
LA SCALA E' UN BENE PUBBLICO CHE COME L'ACQUA DEVE RIMANERE PUBBLICA.

bye bye Letizia
Utente: AutoOrgScala

 

13 Maggio 2011

COME VOTARE. "NOI SOSTENIAMO LA COALIZIONE PER PISAPIA"

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 23:19

Molti elettori di centrosinistra intendono votare il candidato sindaco senza indicare preferenze ulteriori.
Questo è pericoloso perchè, dato che può esserci il voto disgiunto, esiste il rischio che, al primo turno, il sindaco non venga eletto ma il consiglio comunale sì, sulla base delle preferenze indicate.
Si potrebbe creare la sciagurata situazione in cui Pisapia vinca al ballottaggio, ma si trovi con un consiglio comunale di centrodestra eletto al primo turno…

Quindi è importante diffondere il messaggio che è necessario:

1) METTERE UNACROCE SUL SIMBOLO DI UN PARTITO O LISTA (UNO SOLO) CHE APPOGGIA PISAPIA,

2 ) la preferenza solo se si è sicuri che il nome che si scrive sia esatto e appartenga a quella lista (un solo nome).

I membri del consiglio comunale sono eletti al primo turno. Al ballottaggio si vota solo il sindaco!

Mandiamo a casa la DONNA IMMOBILE,  rapidissima però, prima che decadesse il suo mandato, nel buttarci nel baratro del potenziale "contratto separato" .

Forza, tutti in coro :   BYE BYE LETIZIA
242154_2103307261797_1218940373_32543717_6735208_o
                                    
   SABATO 21MAGGIO ore 18,30 PIAZZA GRAMSCI MILANO
                                       CONCERTO SPONTANEO PER PISAPIA

il sottoSCala logo

concerto spontaneo dei musicisti di milano:
attrezzatura consigliata:

-stuoia o cuscino per sedersi sulle gradinate della piazza pedonale
-torte salate e dolci per contribuire al banchetto aperitivo
-bevande di qualsiasi genere per fare un pò di festa di buon auspicio

 


Foto di concerto spontaneo dei musicisti di milano        

7 Maggio 2011

TE LA DO' IO LA CULTURA. Lunedì 9 Maggio h 18 aule consiliari di via T. Marino 7

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 12:04

Lunedì 9 Maggio alle 18.00, presso le aule consiliari di via t.Marino 7( a fianco del palazzo) , la Cub scaligera , con adesione di R.S.U. Piccolo Teatro, movimento 0.3sogno ,100autori/milano, lavoratori teatro atirpropone un 'assemblea dal titolo.

"Te la do io la cultura" .Ovvero parlano i lavoratori .           

Invitiamo tutti i lavoratori dello spettacolo a proporre ai candidati della sinistra quale cultura offrire alla città ….per rilanciare questo settore, con il principio cardine di spezzare la catena clientelare che avvolge da destra a sinistra il fare spettacolo .Ripensare la cultura ,il teatro ad esempio con lo scopo di riappropiare il cittadino della sua partecipazione attiva nell'elaborazione e nell'interazione con chi fa e /o intende far cultura .

Intervengono i candidati: Basilio Rizzo, Silvano Piccardi (Sinistra per Pisapia) e Maurizio Guagnetti (SEL).

6 Maggio 2011

IN ARRIVO PIU' AUTONOMIA PER IL TEATRO ALLA SCALA – LOMBARDIA – ANSA.IT

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:46

IN ARRIVO PIU' AUTONOMIA PER IL TEATRO ALLA SCALA – LOMBARDIA – ANSA.IT In arrivo piu' autonomia per il teatro alla Scala, Letizia Moratti festeggia, se l'augurava anche Toscanini, , 01. Lombardia, Ansa Leggi ancora

Ministero peri Beni e le Attività Culturali Ufficio Stampa
COMUNICATO STAMPA
Galan, approvato regolamento d'autonomia delle Fondazioni Lirico Sinfoniche II Consiglio dei Ministri di oggi ha approvato in via definitiva il primo regolamento che avvia l'attuazione della riforma delle Fondazioni Liriche, voluta dal Governo per porre rimedio alla situazione di grave difficoltà in cui versano molte di queste realtà culturali del nostro Paese. "Ringrazio i colleghi ministri — dichiara il Ministro per i Beni e le Attività Cultrali, Giancarlo Galan – per l'approvazione di questo importante provvedimento, il primo tassello della riforma della lirica voluta da questo governo per risanare e rilanciare le fondazioni lirico sinfoniche. Entro la fine dell'anno mi impegno completare questa riforma, portando a termine tutti i restanti provvedimenti al riguardo". Il regolamento prevede il riconoscimento alle fondazioni liriche più virtuose della facoltà di dotarsi di forme di autonomia speciale. Tali forme riguarderanno quelle fondazioni che presentano assoluta rilevanza internazionale, eccezionali capacità produttive, ingenti ricavi propri e un significativo e continuativo apporto finanziario di soggetti privati. Nel regolamento, inoltre, sono individuati e specificati i presupposti e i requisiti richiesti per il riconoscimento dell'autonomia; la disciplina di questa forma organizzativa speciale; gli indirizzi sulla base dei quali le fondazioni liriche, una volta ottenuto tale riconoscimento, devono adeguare i propri statuti; i poteri di alta vigilanza attribuiti al Ministro per i beni e le attività culturali. L'obiettivo del regolamento è di valorizzare al meglio, attraverso una maggiore autonomia delle Fondazioni Liriche, la tradizione operistico-sinfonica del nostro Paese. Roma, 5 maggio 2011 Ufficio Stampa MiBAC Tel. 06.67232261 /2 ***

5 Maggio 2011

Turandot, allestimento a rischio crollo

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 23:56

CUB denuncia scarsa sicurezza alla Scala

Esposto con cui CUB denuncia la mancanza di verifiche e di certificazioni relativamente alla tenuta dei ponti sopra il palcoscenico, degli ascensori e dei parapetti di scena del Teatro alla Scala. Sostaro, CUB: “Il rischio è un incidente durante il montaggio e recita di Turandot”.
 
05 maggio 2011. Un gruppo di lavoratori del Teatro alla Scala denuncia la mancanza di verifiche, e di certificazioni, relativamente alla tenuta dei ponti delle scene di Turandot, un allestimento a rischio sicurezza e infortuni sul celebre palcoscenico su cui stazionano e lavorano tecnici e artisti addetti al teatro.
 
Medesimo discorso circa le piattaforme montacarichi, anch’esse prive delle stesse certificazioni che ne garantirebbero la piena sicurezza.
 
“La denuncia è stata inviata il 15 aprile, con la richiesta di immediato intervento con il fine di prevenire incidenti che risulterebbero per la natura del cantiere in oggetto davvero gravissimi”spiega Pierluigi Sostaro della CUB, che ha materialmente redatto l’esposto.
 
“Un incidente come addirittura la caduta di un ponteggio durante la rappresentazione di Turandot (in scena in questi giorni, ndr) per la Scala non sarebbe solo una pessima quanto grottesca pubblicità”prosegue Sostaro “ma un serio rischio per chi lavora là sopra”.
————————————————————————–

logo CUBAlex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base
 

28 Aprile 2011

Mayday 2011

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 00:32

Mayday 2011: Cavalchiamo la tigre della precarietà

Per dieci anni la Mayday Parade è stata il primo maggio dei precari e delle precarie: l’espressione della nostra creatività, il luogo dove ci siamo riconosciuti, dove abbiamo coltivato le nostre relazioni e i nostri desideri e dove abbiamo reso visibili la nostra gioia e la nostra rabbia. Decine di migliaia di precari l’hanno animata, colorata, gridata e partecipata. Dopo undici anni sappiamo che la Mayday come spazio di espressione e visibilità, come momento di inclusione e ricomposizione della precarietà, ha vinto: oggi persino il papa e il sindacato confederale parlano di precarietà, mentre nelle piazze la generazione precaria esplode di rabbia. È tempo di esigere che i nostri desideri diventino realtà.

Stiamo cavalcando la tigre della precarietà, perché viviamo ogni giorno nell’incertezza ma anche perché sappiamo qual è la nostra forza. Il governo e l’Europa ci impongono privatizzazioni, licenziamenti, austerità, tagli, sacrifici. Non temporaneamente, per effetto della crisi, ma come politica necessaria e senza alternative per gli anni a venire. Di contro, la condizione precaria è diventata un soggetto politico autonomo, che crea azione politica: pone domande, individua soluzioni e sviluppa conflitto.

Vogliamo un reddito di base universale e incondizionato, sganciato dal contratto di lavoro. Vogliamo un nuovo welfare fatto di diritti per tutte/i, di accesso ai beni comuni costituiti da saperi, conoscenza, acqua, servizi sociali, casa, mobilità sostenibile. Siamo contro la speculazione e l’Expo 2015 che aggrediscono le nostre città e i nostri territori, con Milano come banco di prova per le politiche di cementificazione più aggressive. Chiediamo cittadinanza per i migranti slegata dal contratto dal lavoro e diritto alla libera circolazione. Chiediamo la riduzione del caos delle forme contrattuali, chiediamo più soldi e un salario minimo orario, e gridiamo con forza che rivogliamo ciò che ci hanno tolto: diritto alla maternità, alla previdenza, alle ferie. In poche parole, rivogliamo il diritto alla scelta, contro il ricatto del bisogno e della paura. Pretendiamo di essere ascoltati.

Vogliamo dirlo ben chiaro al governo, ai vari Marchionne, ai precarizzatori che abusano della nostra ricattabilità, ai sindacati concertativi, all’opposizione pavida e di comodo: i precari e le precarie chiedono l’opposto di quella politica di sacrifici che volete imporci. Precari e precarie, native e migranti, saremo in piazza il primo maggio per una Mayday di festa, di gioia e di rabbia.

Vogliamo che la Mayday si trasformi in un momento di passaggio, di immaginazione, di relazione e di discussione verso il primo vero sciopero precario che costruiremo tutti insieme nei prossimi mesi: vogliamo riprenderci il diritto allo sciopero e usarlo per reclamare i nostri desideri. Lo sciopero precario sarà lo sciopero dei precari e uno sciopero nato nella precarietà e rivolto contro chi ci precarizza.

Immaginate se un giorno i call center non rispondessero alle chiamate, se i trasporti non funzionassero, se le case editrici che sfruttano il lavoro precario fossero bloccate, se le fabbriche chiudessero, se la rete ribollisse di sabotaggi, se gli hacker fermassero le reti delle grandi aziende, se i precari si prendessero la casa che non hanno, gli spazi che gli sono negati. Immaginate se i precari e le precarie incrociassero le braccia, diventassero finalmente protagonisti e dimostrassero che sono forti: il paese si bloccherebbe. Di questo parleremo alla Mayday 2011: di come mettere in pratica il primo sciopero precario. Per farlo servono la tua intelligenza, i tuoi sogni, i tuoi trucchi e i tuoi sgami.

Vogliamo cavalcare la tigre della precarietà e dimostrare che tutti insieme possiamo diventare un problema per chi ci sfrutta. Mayday 2011, verso lo sciopero precario.

Primo maggio 2011, Milano, piazza XXIV Maggio, alle 14
Mayday – da undici anni il primo maggio dei precari e delle precarie

20 Aprile 2011

Te la do' io la cultura. Parlano i lavoratori dello spettacolo.

Filed under: Uncategorized — Tag: — Lavoratoriscala @ 15:32

Assemblea, Incontro :           

La Cub/ Info Scala organizza giovedì 21 alle 17 e 30 un confronto tra i lavoratori
Autorganizzati dello Spettacolo  e i candidati Basilio Rizzo e Silvano Piccardi della "sinistra per Pisapia" alle elezioni comunali.

Partecipa :
R.S.U. Piccolo Teatro
Movimento Sogno 0.3 Milano
100autori/milano
lavoratori teatro atir
Massimo Guanella  Candidato S.e.l. per Pisapia
aderisce : Renato Sarti( t.cooperativa), Massimo De vita ( t. officina)

"I lavoratori dello spettacolo parlano dei  problemi e delle  prospettive possibili del settore cinemaTeatro
Milanese.

presso : CHIAMAMILANO, largo Corsia dei Servi (ex cinema corallo) MM san babila

Intervenite numerosi

15 Aprile 2011

Questo blog è in lutto per il grande Vittorio Arrigoni

Filed under: Uncategorized — Lavoratoriscala @ 22:15

Oggi siamo a piangere l'atroce morte di Vik il "compagno palestinese", perchè come diceva lui: "RESTIAMO UMANI"

Come restammo umani il 7 dicembre 2007 quando i lavoratori della Scala  dedicarono con un minuto di silenzio la prima scaligera agli operai  uccisi sul lavoro la sera prima nel rogo della thissen-krupp .
Fuori il presidio dei lavoratori ripeteva i nomi delle vittime e le poesie di Neruda contro lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo per chiedere giustizia. Oggi con la sentenza di Torino questa è stata in parte realizzata, perchè il dolore dei familiari, a cui ci stringiamo, resterà comunque implacabile. 

« Newer PostsOlder Posts »

Powered by R*